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RAFFAELLO SANZIO - BIOGRAFIA

URBINO: Raffaello Sanzio (Urbino, 1483- Roma, 1520) Era figlio d’arte, suo padre Giovanni Santi era un
noto artista nonché padrone di una fiorente bottega ad Urbino, importante centro artistico dell’epoca.
Raffaello, tuttavia perse il padre all’età di 11 anni mentre la madre era venuta a mancare quando di anni ne
aveva appena otto.
PERUGIA: L’apprendistato di Raffaello avvenne secondo il Vasari a Perugia, nella bottega di Pietro
Vannucci, detto “Il Perugino” ma questo non è certo. Certo è che i due artisti collaborarono (esempio nella
pala di Fano del perugino o negli affreschi del perugino del collegio del cambio a Perugia).
CITTA’ DI CASTELLO: Nel 1499 Raffaello si trasferì a Città di castello dove venne in contatto con Luca
Signorelli. Qui dipinse per la cappella della famiglia Albizzini “Lo sposalizio della Vergine”, tema dipinto
anche dal Perugino e che mostra come Raffaello avesse superato il maestro, come scrisse Vasari.
PERUGIA:1501-1505 Raffaello realizza a Perugia la Pala Oddi e la Pala Colonna.
SIENA: Il giovane artista dimostrò un talento precoce tanto che, ancora diciottenne, gli vennero
commissionate opere dai più importanti signori umbri. È negli anni perugini che strinse amicizia con il
Pinturicchio, con il quale lavora nella Libreria Piccolomini a Siena (1502 -1509). Per il Pinturicchio Raffaello
esegue numerosi cartoni, fra cui quelli di “Enea Silvio Piccolomini.
FIRENZE:1504 – 1508 A ventuno anni Raffaello decise di trasferirsi a Firenze, affascinato da quanto si diceva
sulle opere di due artisti molto noti della città toscana: Leonardo e Michelangelo, si recò a Firenze per
visionare la Battaglia di Anghiari di Leonardo e la battaglia di Cascina di Michelangelo). Risale a questo
periodo la serie delle Madonne col Bambino, uno dei soggetti al quale Raffaello pare fosse particolarmente
legato (secondo alcuni, per via della tragica scomparsa della madre quando era ancora bambino) esempio:
la Madonna del Belvedere (1506), la Madonna Esterhazy (1508) e la Madonna del Cardellino (1506). IL
TRASPORTO DEL CRISTO è un’opera del 1507.
A QUESTO PERIODO RISALGONO I SUOI RITRATTI FIORENTINI: (donna gravida 1506, ritratto di Agnolo doni
1506, Ritratto di Maddalena Strozzi 1506, Ritratto di Elisabetta Gonzaga 1505, Dama con Liocorno 1505-
1506, La muta 1507)
ROMA 1509 - 1520: Fu con la chiamata a Roma di papa Giulio II che Raffaello, appena venticinquenne trovò
la sua consacrazione, affrescando le Stanze papali: STANZA DELLA SEGNATURA, STANZA DELL’INCENDIO,
STANZA DI ELIODORO E SALA DI COSTANTINO.
Realizza altri ritratti: RITRATTO DI CARDINALE 1510-1511, RITRATTO DI BALDASSARRE CASTIGLIONE 1514-
1515, RITRATTO DI GIULIO II (prima versione nel 1511 e una successiva 1512) RITRATTO DI LEONE X (1518)
MADONNA DI FOLIGNO (prima pala d’altare dipinta a Roma, 1511 1512)
MADONNA DELLA SEGGIOLA (per ila Pala Leone X, 1513, 1514)
Oltre ad essere un grande artista, Raffaello si dimostrò anche un attento imprenditore. La sua bottega a
Roma lavorava come una vera e propria “squadra” formata non solo giovani apprendisti ma anche da artisti
affermati, così da poter portare avanti diversi progetti contemporaneamente.
LA BOTTEGA SI TROVAVA PRESSO PALAZZO CAPRINI, un palazzo progettato dal Bramante, presso il quale
Raffaello visse il suo periodo romano e sino alla sua morte.
I SUOI ALLIEVI ERANO: GIOVANNI DA UDINE, GIOVAN FRANCESCO PENNI, LORENZO LOTTI, GLIULIO
ROMANO, PERIN DEL VAGA, POLIDORO DA CARAVAGGIO, MARCANTONIO RAIMONDI (incisore) PIETRO
BONACCORSI E BALDASSARRE PERUZZI. Nonostante questa perfetta organizzazione, le opere di Raffaello
erano così richieste che spesso i committenti dovevano attendere a lungo per venire soddisfatti e spesso
erano i suoi allievi a a terminare le opere.
Raffaello fu anche un importante architetto: dal 1514 lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in
Vaticano (cantiere al quale si dedicò anche Michelangelo dal 1546) subentrò dopo la morte del Bramante e
venne affiancato da Antonio da Sangallo il giovane. Per questa impresa Raffaello studiò attentamente il de
architettura di Vitruvio.
NEL 1515 PAPA LEONE X NOMINA RAFFAELLO PREFETTO ALLE ANTICHITA’ DI ROMA (non esisteva ancora il
concetto di “tutela dei beni culturali” come lo intendiamo oggi, ma di certo in quegli anni c’era una
attenzione ed un rinnovato interesse per l’antichità che spinse Leone X a nominare Raffaello quale
“protettore” e “rinnovatore” della Roma antica).

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ABBIAMO UN DOCUMENTO CHE ATTESTA QUESTO, LA FAMOSA LETTERA* CHE RAFFAELLO E BALDASSARRE
CASTIGLIONE INDIRIZZARONO A LEONE X NEL 1519 CHE DESCRIVE IL PROGETTO DI UNA RICOSTRUZIONE
GRAFICA E MATERIALE DELLA ROMA ANTICA, questa lettera ci fa supporre una sorta di collaborazione fra i
due, più o meno diretta.
Altre opere architettoniche di Raffaello:
SCUDERIE DELLA VILLA FARNESINA di ANTONIO CHIGI
CHIESA DI SANT’ELIGIO A ROMA
PALAZZO BRANCONIO A ROMA
PALAZZO ALBERINI A ROMA
VILLA MADAMA (venne affiancato da Antonio da Sangallo il giovane) Sulla costruzione di questa Villa
Raffaello scrisse una lettera, probabilmente indirizzata a Baldassarre Castiglione.

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