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Gian Lorenzo Bernini

vita &
vita & opere
opere

Angela, Alessia, Filippo, Giulia, Duccio & Sakibur


Gian Lorenzo Bernini è nato il
LA VITA
I Bernini vissero a Napoli fino al 1606 circa,
Le sculture di Bernini stupirono tutti
per l’ apparente facilità con cui
l’artista modellava il marmo. Bernini
7 dicembre 1598 a Napoli da quando si trasferirono a Roma, punto di realizzò anche numerosi “ritratti di
Pietro Bernini e Angelica riferimento del 600 per l’arte. Qui Pietro fece teste con busto” in cui è evidente la
Galante, il padre era un famoso conoscere al figlio alcune delle famiglie più sua maestria nel riprodurre
pittore e scultore che influenti dell’epoca: i Borghese e i Barberini. l’espressività dei volti. Nel 1623
perfezionò il talento artistico Ma il primo a riporre fiducia in lui fu il Maffeo Barberini, uno dei primi
del figlio coinvolgendolo nei cardinale Scipione Caffarelli-Borghese mecenati dell’artista, divenne papa
suoi lavori e guidandolo nelle affidandogli opere ancora oggi famose: Enea, con il nome di Urbano VIII. Lui
sue prime opere. Anchise e Ascanio; Apollo e Dafne; il Ratto di affidò a Bernini importanti progetti,
Proserpina e il David. soprattutto nel campo
dell’architettura.
Nel 1680 la salute di Bernini, Ma Bernini non si perse d’animo realizzando, tra il 1647 e il
già declinante, peggiorò a 1652, l’estasi di santa Teresa nella chiesa di Santa Maria
causa di una paralisi al della Vittoria a Roma. Ma per riottenere la fiducia di Roma ci Nel 1629 l’artista assunse la direzione dei
braccio destro; ma l’artista volle però un capolavoro: la fontana dei 4 fiumi a Piazza lavori a San Pietro in Vaticano e realizzò il
giocava dicendo che era Navona (Roma), che finalmente mise tutti d’accordo sulla Sepolcro di Urbano VIII e il Baldacchino di
giusto che la sua mano bravura del maestro. Su richiesta del nuovo papa Bernini San Pietro. Erano anni difficili per gli
destra si riposasse dopo tanto riprogettò l’accesso a Piazza del Popolo, realizzò l’Obelisco artisti; in aggiunta alla morte del papa
di Minerva nei pressi del Pantheon e progettò il Colonnato
lavoro. Purtroppo la malattia Urbano VIII (1644) divenne papa
di piazza San Pietro. Infine come ultimo grande lavoro
degenerò sino a condurlo alla Innocenzo X, apertamente ostile al vecchio
scolpì 10 angeli simboli della Passione, che tuttora si
morte il 28 novembre 1680. trovano sul ponte del Castel Sant’Angelo. papa e ai suoi protetti. Motivo per cui le
commissioni a Bernini erano calate.
Un breve aneddoto...
Questo aneddoto racconta di quando Bernini scoprì che la sua amante, Costanza
Bernini Bonarelli, era stata amante anche di suo fratello Luigi, allora preso dall’ira mandò
il suo servo a sfregiare il bel viso della ragazza, mentre lui inseguiva il fratello a
cavallo, spada alla mano, sin dentro a Santa Maria Maggiore a Roma.
Alcuni dicono che fu sua madre, infine, a pregare il Cardinale Francesco Barberini
ad allontanare Gian Lorenzo per qualche tempo, poiché temeva per l’incolumità
del figlio minore (Luigi) e fu il pontefice stesso a intervenire a favore
dell’artista. Alla fine la
questione si risolse con l’incarcerazione del povero servo e della stessa
Costanza, condannata per adulterio. Urbano VIII però, in cambio dell’assoluzione,
costrinse Gian Lorenzo Bernini a prendere moglie (Caterina Tezio), dalla quale
ebbe la bellezza di 11 figli.

Costanza Bonarelli Luigi Bernini


LE OPERE

La Il
La
Apolloe e
Apollo fontana Il ratto di colonnato
Informatica
Capra
Dafne dei 4 Proserpina di San
Amaltea
Dafne fisica

fiumi Pietro
1. Apollo e Dafne
Quest’opera in marmo si trova nella galleria borghese a Roma, risale
più o meno al 1622-1625 ed è alta circa 2 metri e mezzo.
La scena è bellissima ma allo stesso tempo terribile. Infatti dopo aver
rifiutato Apollo, Dafne andò da Gea, la dea della Terra, per cercare
una soluzione, per questo si trasformò poi in alloro.

Dafne mostra la nudità, anche se


L’iride incavata
contro il suo volere e cerca di scappare
dalla pupilla in
rilievo, che, in inarcando il busto per bilanciare la
questo modo, è spinta di Apollo, tuttavia si sta già
l'unica ad essere trasformando. Sul suo volto compaiono
colpita dalla luce 2 emozioni: terrore, ma anche sollievo
perchè sta iniziando la metamorfosi

Apollo è appena riuscito a prendere Dafne e si


vede che si è appena fermato: ha i muscoli tesi
per lo sforzo, il mantello gli sta scivolando via e
ha i capelli tutti annodati dal vento
2. La fontana dei 4 fiumi
È una fontana situata a Roma, al centro di piazza Navona, davanti alla
chiesa Sant’Agnese in Agone. Questo magnifico monumento fu progettato e
realizzato in bronzo, marmo e granito tra il 1648-1651 ed è alta su per giù 5
m. Per Bernini fu un periodo complicato perchè dopo che i Barberini, i suoi
mecenati, erano fuggiti a Parigi, lui non riusciva a trovare lavoro, ma nel
frattempo Papa Innocenzo X Pamphilj voleva un nuovo monumento, così
Borromini propose di mettere l’obelisco della via Appia e costruire intorno l’obelisco è poggiato su
4 mascheroni. Fu Bernini ad ottenere il lavoro per occuparsi dei quattro degli spigoli, di
mascheroni, presentando un modello che sembrava in argento e che riuscì conseguenza l’effetto è
a colpire molto il Papa. quello di un vuoto ottico

ai 4 lati ci sono le 4 divinità fluviali, nonchè i fiumi dei 4


continenti: il Danubio, il Gange, il Nilo (bendato perchè non si
conoscevano le sue sorgenti) e il Rio de la Plata (con braccio
alzato quasi a difendersi dello splendore della fede da poco
rivelata nel continente americano)

Intorno ai 4 uomini, sulle rocce, ci sono molti aanimali


e piante esotiche: l’armadillo, il serpente, il cavallo, il

Nilo Rio de la Plata


leone, una palma e un fico d’india
3. Il ratto di Proserpina Si può riconoscere
che Plutone è il re
degli Inferi per
alcuni oggetti che
lo
La posizione è a spirale
Quest’opera in marmo si trova nella galleria borghese a Roma, risale più o meno al ed innaturale, però è contraddistinguon
1621-1622 ed è alta circa 2,5 m. teatrale e di grande o: la corona e lo
La scena rappresenta il rapimento di Proserpina commesso da Plutone che, attratto dalla impatto scettro.
sua bellezza la portò con sè nell’Oltretomba, per sposarla.. Ma quando Cerere, madre di
Proserpina e dea della natura, scoprì cosa era successo, smise subito di occuparsi della
Terra, causando siccità. Giove allora per il bene di tutti chiese a Plutone di restituire la
ragazza, che però prima di andarsene accettò e mangiò una melagrana offerta da
Plutone, ignorando che mangiare qualcosa nell’oltretomba significava restarci. Quando
Proserpina tornò dalla madre fu evidente il suo cambiamento, quindi decisero che si
sarebbe divisa tra la madre e il marito.

La scena rappresenta il momento del rapimento. Si può vedere come


Proserpina cerca di difendersi mettendo le mani sul viso del dio, ma
Plutone mantiene la presa sulla coscia di Proserpina che si dimena, chi
osserva nota come la coscia di Proserpina sia piuttosto morbida
simbolo di virtuosismo, ma anche di debolezza per non riuscire a
contrastare la forza, infatti la sua forza è inferiore a quella di Plutone
che è accecato dal desiderio.

Ai piedi della coppia si nota Cerbero, il cane a 3 teste di Plutone, che controlla che

Cerbero nessuno ostacoli il padrone.


4. Il colonnato di San Pietro
È situato in piazza San Pietro, di fronte alla sede papale. Nel 1614 era appena stata
completata la facciata della basilica, ma solo dopo 40 anni, nel 1655, quando fu effetto ottico
eletto papa Alessandro VII, appassionato di architettura, Bernini costruì il
colonnato. Tanto era l’interesse del papa che in 11 anni il progetto fu completato. Il
colonnato è stato costruito in travertino (più di 44.000 m³), pietra che arrivava da
Tivoli, sia via terra sia via fiume. Il compito affidato a Bernini era dare splendore al
cristianesimo e costruire il colonnato con lo stesso stile della basilica.

La piazza è di forma ovale, racchiusa da 2 colonnati semicircolari, il


diametro più grande raggiunge 240 m. I punti cruciali della piazza sono
l’obelisco e le 2 fontane. Tra le fontane e l’obelisco ci sono dei dischetti, e
se la gente si mette su essi, riesce a vedere le colonne come se ci fosse una
sola fila e non 4.

Le colonne sono 284, tutte di ordine dorico e alte 16 m. Sono


disposte su 4 file in modo da creare 3 corsie, quella centrale è
carrabile, invece le 2 laterali sono percorribili solo a piedi. In
corrispondenza di ogni colonna, ci sono delle statue (140) alte
poco più di 3 metri, che rappresentano dei santi e dei papi. Le
statue sul colonnato sono alte esattamente la metà di quelle
poste sulla sommità della facciata della basilica (che
raffigurano Gesù e gli apostoli).

La piazza è divisa in 2 grandi aree, una trapezoidale e l’altra ovale.


5. La Capra Amaltea L’episodio rappresenta un episodio
dell’infanzia di Giove. Quando il
piccolo salvato dal padre Saturno, fu
allevato dalle ninfe presso il Monte Ida
con il miele e il latte della Capra
Quest’opera è situata nella Galleria Borghese a Roma. È stata
Amaltea insieme a un fauno.
costruita nel 1615 in marmo. L’altezza è di 45 cm. Bernini iniziò
a scolpire fin da piccolo e, per delle visibili incertezze come il
modo grossolano di scolpire i capelli, è stata considerata la
prima opera di Bernini

Il marmo è trattato in maniera diversa nelle varie parti per rendere la sensazione
tattile della superficie dei corpi, come il pelo della capra e la pelle morbida dei
bambini. Ma anche per dare una luminosità diversa, cromatica (come il latte
bianchissimo che beve il fauno).
La ricerca di effetti realistici indicano il fatto che Bernini fin da giovane voleva
cimentarsi sul tema della Mimesi ovvero dell'imitazione della natura, con
l'intento addirittura di superarla.

La Capra Amaltea nasconde un allegoria di 4 sensi evocati dalle azioni e i gesti con i bambini:
1. la vista per il gioco di sguardi con Giove
2. il Tatto della mungitura con Giove
3. il gusto con il fauno che beve dalla conchiglia
4. l’udito perchè sembra di sentire il verso della capra e della campanella che porta sul
collo
Gian Lorenzo Bernini
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FINE !!!

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