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Leonardo Da Vinci

è uno dei grandi protagonisti del Rinascimento maturo (500).

-Leonardo
-Donato Bramante ha progettato una parte della chiesta in cui si trova il cenacolo.
 di Urbino. Grazie a lui Raffaello Sanzio viene a Roma ad affrescare le stanze
Vaticane
(casa di Giulio
II)
-Raffaello Sanzio
-Michelangelo Bonarroti (TOP secondo Vasari) si è sempre ritenuto scultore.

A Venezia si sviluppa un altro tipo di rinascimento, troverà il suo massimo esponente in TIZIANO
VECELLIO.

Tra 400 e 500 in Italia a livello politico stava avvenendo qualcosa di grave: gli stati italiani persero la
propria indipendenza. A partire dal 1494, infatti, la Francia e la Spagna cominciano a rivendicare alcuni
territori in Italia sia al sud che presso il ducato di Milano. Successivamente al re Carlo VIII, nel 1499 con
il re Luigi XII Milano cade sotto il dominio dei francesi.
Se gli stati italiani perdono la propria autonomia, a livello artistico raggiungono il loro massimo splendore
grazie a dei signori illuminati come Ludovico Sforza detto il Moro, che sarà il principale committente di
Leonardo

1482, Leonardo si trasferisce a Milano per la presenza di Botticelli (presente alla corte di Ludovico), ci
rimane 17 anni, fino al 1499.
Una volta andato via, fa dei brevi soggiorni a Venezia e Roma, per tornare poi a Firenze dove inizierà a
ritrarre la Gioconda.

Tra il 1400 e il 1527 il Papa è considerato una sorta di principe con scarsissima moralità.
I due papi sotto i quali il rinascimento a livello artistico raggiungerà il massimo splendore sono Giulio II
che chiamerà a Roma Raffaello e Leonardo e il successore Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico) sotto
il quale avverrà la riforma di Lutero. Il successore di Leone X, Clemente VII, sembrava si fosse schierato
con i francesi per cui il re di Spagna (l’imperatore Carlo V) aiutato dai lanzichenecchi effettuò il sacco di
Roma. A livello storico con il sacco di Roma del 1527 termina il rinascimento e inizia il Manierismo.

Giulio II della Rovere


Chiama Raffaello e Leonardo a Roma

Leone X (figlio di Lorenzo Il Magnifico)


Sotto di lui riforma di Lutero

Clemente VII
Filofrancese (spagnoli mad). Sotto di lui, Carlo V aiutato dai lanzichenecchi nel 1527 attua il Sacco di
Roma.
Inizia il MANIERISMO.

Rinascimento maturo
-Leonardo e Raffaello eccezionali nella mimesi (imitazione della realtà)
-le loro opere (rispetto al 400) hanno lo sfumato più basate sul chiaroscuro che sulla linea di contorno.

Vita
Leonardo nasce a Vinci nel 1452 come figlio illegittimo seguito e riconosciuto dal padre (notaio)
Dati di genialità in ambito intellettuale e artistico (anche ingegnere e scienziato).

Lavora alla Bottega di Verrocchio artista poliedrico (si interessava ad ogni campo) Leonardo vi
apprende un sapere universale e le scienze matematiche.
Nel 1472 apre la sua bottega come Artista indipendente. La sua prima opera rilevante è
l’Annunciazione.

Leonardo tenta di frequentare la corte dei medici principi filosofici. A corte vige il neoplatonismo
non può aderirvi in quanto scienziato.
Nel 1482 scrive una lettera di auto raccomandazione per Ludovico il Moro (illuminato), presentandosi
come ingegnere e architetto, promettendo di fornirgli i modelli per macchine d’offesa e di difesa.
Rimane alla corte di Ludovico il Moro per 17 anni. In questo periodo realizza:
 La vergine delle Rocce – conservata a Parigi
 La Dama con l’Ermellino – conservata a Cracovia
 L’ultima cena – conservata a Milano
Nel 1501 circa, torna a Firenze. Vi rimane qualche anno e inizia a disegnare la Gioconda.
Lascia Firenze, tra il 1516 e il 1517 si trasferisce da Francesco I (Re di Francia), portando con sé la
Gioconda.
Nel 1519 muore in Francia.

“La conoscenza è figlia dell’esperienza”


Devi studiare e osservare per conoscere.
Leonardo è uno dei primi a dissezionare cadaveri (per studiarli), lo farà anche Michelangelo.

5 punti fondamentali nell’arte di Leonardo


 Prospettiva aerea o cromatica
Già con Masaccio (pesce-tributo) Leonardo riprende la sua teoria e ne fa un principio scientifico.
 Sfumato
Gioconda in contrapposizione alla Venere, realizzata con la linea di contorno.
 Contrapposto
Rende la figura più dinamica, consiste in una rotazione delle masse corporee in senso opposto (testa e
busto) Dama con l’Ermellino
Vasari diceva che Leonardo donava il moto e il fiato alle sue figure.
 Linguaggio degli sguardi e dei gesti
Relazioni tra personaggi
 Fisiognomica
Riguarda i tratti somatici del volto. È una pseudoscienza (finta) che afferma che in base ai tratti
somatici si può risalire al carattere di una persona smorfie particolari nei suoi personaggi.
Battesimo di Cristo
Realizzato a quattro mani con Verrocchio (scultore, abile nella
lavorazione dei metalli).
Paesaggio in molte sue opere l’attenzione è rivolta ai sassi e
all’acqua.
Leonardo ha sicuramente realizzato l’angelo all’estrema sinistra e ha
effettuato interventi nel paesaggio.
Vi è un massiccio utilizzo del chiaroscuro, rinvenibile in particolare
nelle gambe e nelle braccia di San Giovanni Evangelista.

L’annunciazione
Utilizzo della prospettiva aerea (o cromatica)
sulle montagne in fondo.
Rappresenta la scena nel giardino della casa di
Maria per poter rappresentare il paesaggio
(ritenuto marginale da Michelangelo). La
struttura richiama quella del tributo feudale.
Leonardo attualizza la scena (come Masaccio):
la casa ha l’aspetto di una casa di fine 400,
caratterizzata dal posizionamento di blocchi di
pietra in maniera angolare.

L’adorazione dei magi


Maria e Gesù in posizione centrale, mentre lui riceve i doni.
È un’opera incompiuta (era in realtà tipico di Leonardo, aveva un
animo da scienziato rivolto al futuro, ai committenti non piaceva).
Caratterizzata dalla presenza di tanti gesti e sguardi. Sullo sfondo
rappresenta la lotta tra cavalieri e la grotta caos e rovina pre Jesus.
1482 lascia Firenze per Milano Non la finisce per il trasloco.

San Girolamo
Rappresenta un volto scavato (vecchio) (in contrapposiz. a Botticelli).
Ne evidenzia l’anatomia. Sullo sfondo rocce e bacino d’acqua, simile
a quello della gioconda.
Madonna delle rocce
1483-1486 (Milano)
Commissionata da una confraternita (laica):
dell’Immacolata (senza peccato originale) concezione
4 personaggi:
1. Bambino a sinistra San Giovanni Battista in
preghiera
2. Bambino benedicente Gesù
3. Maria tiene la mano su Gesù
4. Angelo indica San Giovanni Battista gesto
eliminato nella seconda versione
Rocce, vegetazione, vapore acqueo.
Seconda versione
La prima versione era troppo poco sacra, i personaggi
passavano in secondo piano a causa della minuziosa
attenzione nella realizzazione dei dettagli del
paesaggio.
-Elimina il gesto dell’angelo.
-San Giovanni tiene una croce in braccio.
-I primi 3, più santi, hanno le aureole.
-Personaggi più massicci rappresentati in primo piano.

La dama con l’ermellino


Quest'opera è conservata a Cracovia (in Polonia). Fu realizzata per
Ludovico il Moro e rappresenta Cecilia Gallerani. Con i ritratti di
Leonardo inizia la tipologia di ritratto cinquecentesco: prima di lui gli
uomini e le donne importanti venivano ritratti di profilo. Da Leonardo in
poi i ritratti saranno ruotati a 3\4 e a mezzo busto.
In questo caso dovendo ritrarre l’amante di Ludovico il Moro si doveva
percepire dall’opera chi era costei e quale era il suo status sociale. Lo
sfondo è nero, quindi l’attenzione è tutta rivolta sul personaggio.
Anche ella sorride leggermente (come tutti i soggetti dell’artista) ed è
vestita secondo la moda spagnola in onore dei rapporti politici ed
economici che c’erano tra il ducato di Milano e la Spagna. Indossa una
collana e una fascia nere che fanno contrasto con il candore della pelle.
L’ermellino guarda nella stessa direzione della donna perché
probabilmente questo quadro faceva parte di un dittico ed era affiancato ad un ritratto dell’amante
Ludovico il Moro.
Il furetto ha tre significati:
1. il manto bianco dell’animale rimanda alla purezza d’animo della fanciulla;
2. sembra che in greco la parola ermellino si dica γαλῆ che fa riferimenti al cognome della donna;
3. sembra che Ludovico fosse stato insignito di un ulteriore onorificenza: divenne infatti
“cavaliere dell’ordine dell’ermellino” (titolo nobiliare).
Il

Cenacolo

Nella storia dell’arte solo questa rappresentazione dell’ultima cena si chiama Il Cenacolo. Si trova a
Milano nella mensa della chiesa di Santa Maria delle Grazie, progettata da Bramante. Quest’opera è
dipinta su uno dei lati minori della mensa e non è un affresco ma è dipinta sul muro con l’intonaco già
asciutto. Leonardo sperimentò diverse tecniche a secco che furono negative per la conservazione
dell’opera in un luogo così frequentato; infatti, l’opera cominciò a deteriorarsi già mentre Leonardo era in
vita ed egli fu il primo restauratore di una sua stessa opera.

Le rappresentazioni dell’ultima cena precedenti a quella di Leonardo rappresentavano il momento


dell’eucarestia, perciò le scene erano statiche. Siccome Leonardo era interessato ai moti dell’anima,
rappresenta il momento tragico in cui Gesù afferma agli apostoli che uno di loro li tradirà. Ciascuno dei
personaggi fa un gesto personale di reazione delle parole di Gesù. Rispetto ai suoi predecessori, che
isolavano Giuda, Leonardo lo mette insieme ai suoi apostoli dietro al tavolo.

Il personaggio biondo alla sinistra di Gesù è san Giovanni evangelista. Nelle versioni precedenti veniva
rappresentato sempre poggiato a Gesù. In questo caso Giovanni è scostato da Gesù perché sta ascoltando
quello che gli dice San Pietro (cioè di chiedere a Gesù chi sia il traditore).
Gli apostoli sono raggruppati a gruppi di 3 (4 gruppi da 3 apostoli ciascuno). Il gruppo più importante è
proprio quello con Giuda il traditore, Giovanni il più fedele e San Pietro che fonderà la chiesa.

Lo spazio dipinto da Leonardo è in prospettiva geometrica: tutte le linee parallele convergono in un


unico punto sulla linea di orizzonte, che si trova sul corpo di Gesù. Sulle pareti Leonardo mette degli
arazzi (cioè dei tappeti con finalità decorativa e utili per mantenere il calore). Leonardo ama il paesaggio
quindi sulla parete di fondo ci sono tre porte che lasciano intravedere il paesaggio (sia prospettiva lineare
che prospettiva aerea, Leonardo non chiude lo sfondo). La stanza dipinta prosegue idealmente la
stanza reale di Santa Maria delle Grazie (è come se questo spazio dipinto fosse reale).
Dopo la realizzazione del cenacolo, Leonardo si vede costretto a lasciare Milano torna a Firenze e vi
realizza la Gioconda e la Battaglia di Anghiari.

La battaglia di Anghiari
In quest’opera Leonardo rappresenta la battaglia tra Firenze e Milano (vinta da Firenze).
Non la finì e andò perduta. Un artista di nome Rubens copiò alcuni dei cartoni lasciati da Leonardo e la
realizza.
Doveva essere affrescata accanto a un’opera di Michelangelo la Battaglia di Cascina (Firenze contro
Pisa, vinta da Firenze). Anche la sua opera verrà ripresa e completata da un altro artista, Aristotile da
Sangallo.

Entrambe le opere dovevano essere realizzate all’interno di palazzo vecchio a Firenze (palazzo pubblico).
Vennero commissionate da Pier Soderini, gonfaleone di Firenze (Firenze era, infatti, una repubblica).

Battaglia di Anghiari, Pieter Paul Rubens Battaglia di Cascina, Aristotile da Sangallo

Differenze tra le due rappresentazioni:


Leonardo Da Vinci
 Rappresenta il momento della battaglia è interessato ad azione e reazione (come nel cenacolo).
 Espressioni grottesche dovute al furore della battaglia fisiognomica

Michelangelo
 I fiorentini (nudi) si stavano facendo il bagno nell’Arno e vedono arrivare i Pisani devono armarsi e
rivestirsi in questo modo riesce a rappresentare tutte le potenzialità del corpo umano.
 Più interessato alla bellezza del corpo umano maschile tramite la contemplazione del corpo umano si
può raggiungere l’idea di Dio
La Gioconda
Con quest’opera si apre il ‘500.
Ritratto di Lisa Gherardini monnalisa (madonna=mia donna)
Gioconda
Moglie di un mercante fiorentino di nome Francesco del Giocondo.
La Gioconda contiene tutti gli elementi tipici dell’arte di Leonardo:
 Prospettiva aerea alle spalle ha un paesaggio definito dai critici “la
più grande veduta geologica mai dipinta” (geologia=discorso sulla terra).
Invece di scrivere un trattato sulla natura, ne ritrae uno in cui c’è la
prospettiva aerea ed è tutto un gioco di terra, rocce, acqua e vapore acqueo.
Sullo sfondo ritrae anche due elementi artificiali, un vialetto (sx) e un
ponte (dx).
 Sfumato in particolare intorno agli occhi e alla bocca (a differenza
della Venere di Botticelli)
 Contrapposto ritratto a mezzo busto con posizione della testa in
contrapposizione al busto.
 Linguaggio degli sguardi, gesti e fisiognomica la figura poggia le
mani sulla sedia, fissando lo spettatore e accennando un sorriso.

L’idea era quella di realizzare un ritratto identitario dovrebbe rappresentare una donna realmente
esistita.
Leonardo si allontana da quest’idea in quanto ritrae una donna che sembra non appartenere ad alcun
tempo né spazio: il vestito semplice che la Gioconda indossa fa sì che non sia collocabile in un tempo e
uno spazio preciso (mentre nella Dama con l’ermellino la donna indossa un vestito alla spagnola).

L’alchimia si definisce come un accostamento insolito di elementi, che porta a un risultato, a un effetto
originale e raffinato.
Leonardo è anche un alchimista e alcuni storici dell’arte hanno ipotizzato che, sull’immagine dell’uomo
vitruviano, abbia deciso di rappresentare la contrapposizione tra due generi opposti  maschile e
femminile. La Gioconda sarebbe quindi un ritratto di Leonardo al femminile.
Ciò che rende la Gioconda un’opera rivoluzionaria è il fatto che diventi rappresentativa di quella che
secondo Leonardo è la condizione esistenziale e scientifica dell’uomo all’inizio del ‘500:
secondo Leonardo noi funzioniamo come tutto ciò che si trova sullo sfondo
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. I nostri atomi si trasformeranno, moriremo tutti,
anche la stessa Gioconda.
Si tratta di un pensiero di tipo scientifico, in contrapposizione a quello diffuso dall’autorità ecclesiastica
che predicava invece l’immortalità dell’anima.

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