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Barocco e Manierismo

contesto culturale
cade la centralità dell’uomo: si perde l’importanza della virtù e l’uomo è una creatura incline al peccato e il
concetto di “sacro e profano” si separa.
nelle opere letterarie non vengono più ammesse figure non religiose e oggetti che non appartenevano alle
chiese.
un esempio è la capella sistina con il giudizio universale = prima raffigurava persone con corpi nudi
successivamente è stato chiesto a Voltaire di dipingere dei vestiti su questi corpi nudi.
dunque, si riprende il concetto della condanna del corpo, si dà più importanza alla vita terrena, per la fisicità si
ritorna al medioevo; scoppia anche una rivoluzione scientifica.
nella seconda metà del 1500 spicca Copernico (de revolitionibus orbium celestium) il quale afferma il
movimento della terra, cosa che aveva scombussolato il popolo.
lui non voleva rivoluzionare la cosmologia ma voleva dire che il sole era la più autentica figura immagine di
dio: diede così inizio a un periodo di crisi.
arriva Galileo Galilei con il cannocchiale (usato dagli olandesi per altri scopi) e pubblica il “siderius nuncius”
1. osservazioni sulla luna, simile alla terra (i cattolici affermavano che il materiale della terra è diverso
dalla materia con cui erano costituiti i materiali celesti)
2. satelliti di Giove
3. fasi di venere
4. Via Lattea  universo infinito: tanti spazi di cui non si sapeva ancora niente
la chiesa lo abiura e lui accetta a differenza di Giordano Bruno che non accetta l’abiura ma venne mandato al
rogo a campo dei fiori (infatti c’è una statua li).
la letteratura nella seconda metà del 1500 e nel 1600
1500: manierismo con Giorgio Vasari, si continua a seguire il modello classico ma viene tolta l’armonia e
l’equilibrio: Tintoretto che segue modelli classici ma ne esagerano le caratteristiche, questo succede anche nella
letteratura: Shakespeare, Cervantes, Tasso: riprendono i modelli classici ma li adottano alla società in cui
vivono.
esempio: Gerusalemme Liberata viene tolta l’armonia del rinascimento.
nel manierismo viene introdotta la ripetizione di più modelli
1600: viene abbandonato il principio di imitazione e viene introdotta anche l’arte barocca: grandiosa, piena di
ricchezze particolari e sovracaricata.
non solo nell’arte ma anche nella letteratura: Gian Battista Marino, poesia barocca: uso metaforico come diceva
Aristotile doveva essere utilizzato in modo sensato ma nel barocco non è così perché la maggior parte delle
poesie non sono comprensibili.
Gian battista Marino: nato a Napoli nel 1569, ha cominciato a lavorare come uomo di corte, “la galeria” è una
raccolta strana dove descrive in poesia una gara tra statue e dipinti tra lui e l’artista.
scrisse le rime quando andò in servizio al cardinale a Roma; va a Torino dal duca di savoia dove entra in
competizione con un altro poeta (tanto che lo farà diventare pazzo).
ultima tappa è Parigi a corte di Maria de Medici, vive nel lusso e nella fama e rimane li fino alla fine, a Parigi
scrisse un poema “l’adone”:
poema molto vasto, 20 canti e 5000 ottave; la vicenda racconta di una storia mitologica presa nelle metamorfosi
di Ovidio; racconta una storia d’amore di un pastore (adone): Adone era nato da un incesto (figlio tra una
ragazza e suo padre che era re di cipro), un giorno venere per vendetta di suo figlio cupido si punge con il piede
una rosa, quando va a bagnarsi la ferita vede Adone addormentato, Venere si innamora di Adone e per
svegliarlo gli da un bacio tanto che Adone ricambia il bacio. Narra poi delle vicissitudini, il poema finisce mal
perché Marte (amante di Venere) lo uccide.
Ci sono tante digressioni:
- palazzo di venere dove apre una digressione tra paride e venere
- quando racconta di come si innamorano parla anche di amore e psyche
- parla di amori infelici
- quando si sposano fanno un viaggio sulla luna e qui descrive come la luna come aveva fatto Galileo
(elogio di Galileo)
opera non era apprezzata anche se era introdotta da un insegnamento morale.
dopo la sua morte l’opera venne messa all’indice. Affronta un tema importante: simbolazione della pace.
Marino si credeva superiore agli altri autori classici, infatti, definisce la sua opera come “moderna”.

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