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 discorso sul metodo e sull'uguaglianza della ragione

Nel discorso Cartesio dichiara la natura del tutto privata e ribadisce che il metodo presentato è solamente un
suggerimento per chi sentisse il bisogno di chiarire il processo del sapere.
il discorso è anche un'autobiografia intellettuale che ripercorre, le tappe della maturazione filosofica e
scientifica del suo autore.
inizia dicendo che se la ragione è ugualmente distribuita tra gli uomini, gli errori non derivano da una
debolezza intellettuale ma da un difetto di metodo, da questa premessa deriva una conseguenza: la
conoscenza vera è accessibile anche agli uomini comuni.
tutti gli uomini sono uguali per ragione e possono raggiungere la conoscenza scientifica.
Cartesio dichiara il suo amore per alcune branche del sapere:
 logica → filosofia → conoscenze già apprese
 geometria → matematica → concetti astratti
 algebra 
logica + geometria + algebra = sistemazione della conoscenza → il metodo del sapere.
cartesio articola il suo metodo su quattro regole:
1. evidenza: non accoglie mai nulla per vero che non appaia chiaro e distinto nella mente
2. analisi: divide ogni problema in parti + semplici
3. sintesi: ricompone il problema partendo dalle parti semplici
4. enumerazione: controllo di tutti i passaggi seguiti.
 morale provvisoria 
a questo punto del suo discorso cartesio apre un excursus morale.
esempio: una casa si articola su quattro massime provvisorie:
 obbedire a leggi e costumi e mai modificare il comportamento
 mantenersi sempre fermi e risoluti nelle proprie azioni
 cercare sempre di vincere se stessi piuttosto che la fortuna 
 studiare diverse professione per migliorare se stessi
e cosa fa uno scienziato se la chiesa non condivide il metodo?
Cartesio risponde che lo scienziato si spoglia di ogni abito religioso e prosegue soltanto il suo fine del sapere
teorico.
 dal dubbio al cogito
Cartesio si chiede se ci sia qualcosa di certo sul piano della stessa conoscenza: e a questa domanda risponde
con l’argomento del dubbio.
l’origine di questo dubbio è di tipo sistematico e metodologico che si indirizza in varie conseguenze:
 è necessario mettere in discussione tutte le conoscenze che possano avere qualche elemento di
infondatezza
 si può dubitare della conoscenza sensibile 
 anche le conoscenze matematiche conducono spesso a errori
dunque il dubbio diventa iperbolico (so di sapere abbastanza)
quindi ci fornisce altre due ipotesi:
 impossibile distinguere il sonno dalla veglia perché potremmo sognare sempre
 genio maligno che ci mostra chiare realtà che non sono criterio dell’evidenza del sapere
quindi se io dubito, penso e se penso sono, io so almeno di esistere come res cogitans (cosa pensante) perciò
ad ogni dubbio che noi ci poniamo dobbiamo sempre terminare la nostra argomentazione affermando che
cogito ergo sum (penso dunque sono)
 dentro l’anima: le idee + esistenza di dio
l’uomo sa solo di avere tre idee:
1. innate: non dipendono dall’esperienza ma le ho dalla nascita
2. avventizie: possiamo percepire coi sensi e secondo l’uomo nascono dal mondo esterno di cui non si ha
certezze
3. fattizie: derivano dalla nostra fantasia
mentre una idea innata è quella di dio (che esiste nel mondo in cui esiste l’uomo come essere pensante.
secondo cartesio dio esiste perché:
 Dio è un essere perfetto, può l’uomo che è imperfetto generare l’idea di un essere perfetto? un essere
così perfetto può essere creato solo da una persona perfetta.
 volendo pensare che dio sia frutto della mente umana perché l'uomo non ha prodotto un'idea perfetta
di se stesso dato che ha prodotto un essere perfetto? Se l'idea di Dio è perfetta allora anche l'uomo
deve essere perfetto
 prova ontologica (dell’essere), Non si può pensare a nulla di maggiore a dio, Lui include tutto ciò che
esiste e non può mancare dell'esistenza concreta per essere perfetto. Se Dio è perfetto decade il genio
maligno
Quindi conclude la sua idea dicendo che il male esiste per far esaltare il bene.
 dualismo cartesiano
secondo cartesio - come platone - esiste, nell’essere umano, un dualismo tra il corpo umano (che è una
macchina) e la res cognitas (anima): corpo e anima si uniscono, però attraverso la ghiandola pineale, posta al
centro del cervello.
Questa ghiandola consentiva un continuo processo di azione e reazione tra “anima” che è superiore e il
“corpo”.
Solo gli esseri umani secondo il filosofo francese hanno un’anima: gli animali sono solo sostanze estese 
 la passione dell’anima
Cartesio ha voluto studiare anche le passioni dell’anima.
E la prima cosa che fece era suddividere due aspetti dell’anima:
 azione sono dipendenti dalla volontà: perchè io decido cosa fare e posso scegliere liberamente 
  le affezioni sono involontarie perché non dipendono dalla mia volontà ma da ciò che mi circonda
le affezioni generano emozioni e sentimenti: le emozioni possono essere positive o negative e gioia → l’uomo
non deve essere mai schiavo delle sue emozioni altrimenti mostrerà a tutti la sua debolezza, invece la forza
nell’anima sta nella capacità di controllare tutte le emozioni e i propri sentimenti. 
quindi è importante che la ragione sia a dominazione sulle emozioni in modo saggio.
 la possibilità dell’errore
l’uomo commette errori? l’errore secondo cartesio deriva da due cause:
1. dal nostro intelletto perché non è illimitato e perfetto come quello di dio ma è limitato e quindi passibile
all’errore
2. volontà perché è più estesa e più libera
l’errore sta nel libero arbitrio che dio ci ha dato perché se lui non ci lasciasse liberi e dicesse tutto quello che
dobbiamo fare non ci sarebbero errori ma non avremo più libertà.
 il mondo
ora bisogna comprendere se sia possibile l’esistenza della res extensa, cioè del mondo esterno. Il nome res
extensa si deve al fatto che l’estensione è il carattere essenziale della materia e di tutto ciò che è fatto di
materia.
Dio ha posto nella nostra mente un'idea di mondo che appare vera alla luce di tale criterio: cartesio immagina
che cosa accadrebbe in un mondo nuovo se dio ora creasse da qualche parte degli spazi immaginari
abbastanza materia per comporlo.
per sostenere questa tesi si articola sui seguenti passaggi:
1. se dio creasse materia sufficiente per costruire il nostro mondo essi apparirebbe come una sorta di
caos immaginario
2. questa materia caotica potrebbe venire ordinata da dio secondo le leggi della natura, dovrebbero
essere immutabili
3. proprio in ragione dell’immutabilità delle leggi della natura, il mondo immaginario dovrebbe essere
simile a quello che presenta la mente umana
perciò il mondo che nella mente si configura come reale è stato posto da dio fin dall’inizio “come doveva
essere”.
pensiero e mondo materiale sono dunque due cose distinte e separate.
la res cogitans non può penetrare la dimensione materiale del mondo e quindi conoscerlo. Il pensiero non
conosce il mondo ma l’idea del mondo.
Occorre descrivere il mondo che dio ha realizzato, Dio costituisce dal nulla la materia del mondo e stabilisce
una volta per tutte le leggi meccaniche che lo governano.
Il mondo è una macchina perfetta soggetta alle leggi di dio; le leggi del moto sono:
 principio di inerzia: ogni corpo tende a mantenere il proprio stato di moto
 principio di conservazione del movimento: la quantità di materia e di movimento non si disperde ma si
distribuisce costante nel cosmo.
Poiché non esiste il vuoto, il mondo è un insieme di quantità materiale che occupano un intero spazio.
L'estensione, che è la realtà dei corpi, è soggetto all'azione del movimento derivante dall'atto divino della
creazione. Il movimento è concepito non come una forza del motore ma come una caratteristica del mosso.
Cartesio afferma che il mondo è simile a un orologio caricato una sola volta e perfettamente funzionante:
poiché il suo creatore è perfetto, il funzionamento può essere compreso senza conoscere lo orologiaio che gli
ha costruiti così accade il mondo.
Dio dopo la creazione del mondo si è ritratto da esso e non è più intervenuto,In questo modo cartesio riesce
ad accordare religione e scienza: Lo scienziato non ha bisogno di ricorrere a Dio per comprendere e studiare il
mondo, basta aver compreso le regole meccaniche a cui il mondo è soggetto. La “macchina mondo” una volta
ricevuto il movimento da Dio è del tutto autonoma dal suo creatore

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