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Razionalismo:
Spinoza, Pascal → '600 (razionalismo seicentesco, NON quello che si svilupperà nel
'700. Razionalismo di stampo metafisico, molto vicino alle idee di innatismo (come
quelle portate avanti da Platone). Con razionalismo (razio = mente) intendiamo
l'orientamento di pensiero che intende la ragione come fondamento della coscienza
dell'uomo. Secondo i razionalisti seicenteschi nella mente sono contenuti quei principi
innati, a priori (che precedono l'esperienza) che permettono all'uomo di conoscere la
realtà come viene conosciuta dall'uomo stesso. La realtà stessa contiene gli stessi
principi che sono contenuti nella mente umana. Buona parte dei razionalisti
seicenteschi sono innatisti: Cartesio in particolare adotta un posizione radicale, Lebniz
potenziale o virtuale.
Ritiene che nella mente siano presenti dei contenuti di pensiero innati. Per esempio
l'idea di perfezione pensa sia uguale a tutti, idea che non possiamo recuperare
dall'esterno. O l'idea di cogito, o l'idea dei numeri, o dei postulati geometrici.
Su queste idee già presenti nella nostra mente si edifica tutto il resto della nostra
conoscenza.
→ costruzione piramidale della conoscenza, al cui vertice ci sono le idee universali, più
in basso altre conosciute per inferenza e per deduzione logica. Importantissimo quindi
ciò posseduto nella mente fin dall'inizio.
Per Cartesio esiste quindi un metodo per giungere alla verità, questo metodo creato da
Cartesio stesso
Tutti i razionalisti concordono sul fatto che la mente possa conoscere la realtà in modo
certo.
Nel '700 invece avremo Kant che dirà che è importante che l'uomo esca dal suo stato
minore e che cresca con l'utilizzo della sua mente, Kant metterà insieme le due visioni
razionalista ed empirica.
Cartesio parte dall'idea di riformare la conoscenza, il suo obiettivo è rifondare intero
sistema di conoscenze umane in ogni ambito del sapere fondandolo su solide
fondamenta.
Cartesio da vita a vero e proprio sistema filosofico fondato metafisicamente, poichè è
basato su Dio, garante della conoscenza umana. Con sistema filosofico intendiamo
quando un filosofo affronta tutti i problemi filosofici e tutti i problemi della conoscenza
Cartesio E Lock 1
umana (etico, politico ecc).
È necessario però metodo, che prenderà come riferimento la matematica (mathesis
universalis).
Per arrivare lì bisogna demolire tutto quanto ritenuto vero fino ad ora con il dubbio (pars
destruens = similare a bacone ecc). Se si arriva a certezza che non si può mettere in
dubbio si arriva a pilastro.
Altro aspetto fondamentale è elaborazione fisica meccanicistica e elaborazione di
dualismo tra realtà pensante e realtà estesa.
Il suo studio è in collegio, insegnamento rigido e dogmatico.
Si arruola come .. cosa che gli permette di viaggiare. In un momento di pausa, durante
sonno, arriva intuizione filosofica che gli permetterà di elaborare il suo metodo.
Scrive Regole per la direzione dell'intelletto con le quali egli spiega appunto regole per
arrivare a conoscenza vera.
Scrive teoria sugli assi cartesiani
In meditazioni metaf... scrive tappe che lo hanno portato alle sue idee. Approf Su libro.
Ultima opera del '44 è concepita come sorta manuale universitario che però non avrà
molto credito.
Viene invitato da Regina Elisabetta ma i climi rigidi lo fanno ammalare e muore nel
1650.
Obiettivo rifondare intero sapere, per trovare regole metodologiche che possano
permettere di arrivare a conoscenza vera.
Per cartesio la filosofia che ha studiato a scuola non ha metodo adeguato. Nella
matematica vede invece aspetto importantissimo.
Le regole metodologiche che delinea sono 4, però prima stabilisce requisiti di
universalità (applicabilità in ogni contesto, non solo alla scienza)
2. Regola dell analisi → prendere problema e scomporlo in parti da risolvere una alla
volta.
Cartesio E Lock 2
5. Revisione ed enumerazione. La verifica di Cartesio è diversa da quella galileiana.
Se galileiana interroga realtà attraverso esperimento, quella di Cartesio è
prettamente razionale e non laboratoriale, quindi metodologica matematica.
Cartesio a questo punto si chiede se le conoscenze ottenute dai sensi possano essere
considerate chiare e distinte e si risponde di no. I sensi ingannano.
Cartesio si chiede se quello che stiamo vivendo ci sembra una realtà sognata. Secondo
cartesio non è che con il dubbio nulla possa essere certo.
Nei nostri sogni ci sono delle continuità. Se esistesse divinità maligna, se portassimo
dubbio alle estreme conseguenze, mente ingannatrice che fa pensare a tutti cose
sbagliate?
Secondo Cartesio
Cogito Ergo Sum → per cartesio il cogito ha il carattere delle idee innate → il cogito è
l'autoevidenza del proprio pensiero, l'esistenza di se stessi in quanto esseri che
pensano.
Cartesio E Lock 3
Quella del cogito costituisce una delle idee innate.
La frase viene poi riformulata togliendo l'ergo.
Per cartesio solo un atto intuitivo permette il raggiungimento.
Nella pars destruens di cartesio si elimina tutto quanto non è certo attraverso il dubbio
metodico → cartesio ritiene di aver raggiunto la base solida inattaccabile dal dubbio.
Dalla prima certezza poi per deduzione ricaveremo tutto il resto.
L'uomo è una sostanza, una cosa, che pensa → noi siamo pensiero ma non siamo
ancora arrivati a pensare che il contenuto del nostro pensiero sia certo → non abbiamo
ancora aliminato ipotesi genio maligno → non sappiamo se esiste o meno realtà
esterna → ma visto che siamo sicuri di essere esseri pensanti capiamo che pensiero
comunque contiene contenuti, indipendentemente dalla loro veridicità
Per cartesio le idee sono contenuti del pensiero → distacco da concezione platonica.
___
cartesio stabilisc
Pag 166 - dio garante esistenza nostro corpo e mondo esterno, per questo riteniamo
vera anche resistenza, anche la sostanza estesa quindi.
Cartesio sostiene che in realtà andando + in profondo nelle caratteristiche degli oggetti
possiamo essere assolutamente certi solo delle caratteristiche quantitative. Possiamo
Cartesio E Lock 4
essere sicuri in modo determinato delle qualità oggettive o primarie. (profondità,
lunghezza...)
Cartesio arriva a formulare prima questione fondamentale della sua filosofia: tutta la
realtà è esprimibile attraverso il dualismo tra due sostanze . una la res cogitans e l'altra
la res extensa → dualismo sostanziale.
Intero universo identificato con rex estensa; abbiamo finalmente elaborata in modo
compiuto la concezione meccanicistica della realtà.
Cartesio nega presenza vuoto: se tutto è costituito da materia estesa sarebbe insensato
concepire una materia non estesa. Il vuoto sarebbe assenza di estensione.
Universo infinito, infinitamente esteso, per cartesio infinito può cambiare forma in modo
similare ad una spugna.
teoria dei vortici - altro elemento oltre estensione il mondo inteso in senso
maccanicistico è inteso come movimento.
Cartesio E Lock 5
Solo il lato della creazione imprime così tanto movimento alla materia, poi i corpi si
muovono per contatto e urto fra uno e l'altro. → pur essendo contemporaneo è un
passo indietro alle scoperte di Newton, sempre meccanicista ma + moderno.
Pag 168
Cartesio considera che la rex estensa dell'uomo sia similare agli altri animali, la res
cogitans entra però in azione all'interno di questa res estensa.
Le interazioni tra mente e corpo sono date dalla presenza della ghiandola pineale.
Cartesio E Lock 6
Le passioni hanno un ruolo importante (es la paura ci allontana dai pericoli, la gioia ci
riporta a ricercarla maggiormente...ecc)
Empirismo:
Hobbes, Bekely, Hume. → il riferimento è Aristotele (non che egli non fosse anche
razionalista, ma gli empiristi moderni vedono in egli un riferimento in quanto disse che
nulla arriva alla mente senza i sensi - l'esperienza fa si che i contenuti vengano inseriti
nella mente a partire dalla nascita dell'individuo - antiinnatista). Per gli empiristi
seicenteschi oltre ai nostri sensi noi non possiamo conoscere, abbiamo quindi dei limiti.
Ultima parte dell'empirismo si chiede se tutto deriva dai sensi o se quindi c'è
correlazione e corrispondenza fra ciò che percepiamo e la realtà come è in se.
Cartesio E Lock 7
Locke combatte battaglia serrata contro l'innatismo.
→ in campo politico ogni forma di innatismo è anche forma di dogmatismo e conduce al
fanatismo e all'intolleranza
→ questo perchè innatismo fa pensare che ci siano elementi indiscutibilmente veri da
non mettere in discussione, spesso "Impiantati" da dio. Quindi Locke è contrario a
questo.
Con critica all'innatismo si apre con saggio sull'intelletto umano. Saggio di stampo
gnoseologico teoretico nel quale Lock vuole descrivere funzionamento mente uomo.
L'obiettivo è quello di descrivere possibilità della nostra mente di conoscere realtà ma
anche i limiti della nostra mente. Secondo Locke criticando razionalismo e innatismo
non è infinitamente potente, ha limiti dati da esperienza stessa.
Un tipo di ragionamento è deduttivo, attraverso il quale possiamo capire che Dio esiste.
La sostanza non cade sotto i nostri sensi, quindi non possiamo comprendere l'essenza.
Per Locke possiamo essere completamente certi delle conoscenze derivate dai nostri
sensi.
Per Locke la nostra mente ha delle possibilità, queste possibilità sono comunque date
dalla conoscenza derivata dai sensi. La mente ha i limiti dati sempre dai sensi. Locke
crea critica alla metafisica.
Esistono varie porzioni di conoscenze, più certe e meno certe. Pag 309
Conoscenza meno chiara è detta conoscenza probabile.
Tramite linguaggio possiamo scambiarci informazioni che però variano
Cartesio E Lock 8
1. Mente passiva → si producono idee semplici: prima facoltà conoscitiva
funziona grazie a:
la sensibilità, che opera dal senso esterno // la riflessione, che opera dal senso
interno.
Non posso oppormi a mente passiva, che funziona grazie a elementi esterni. Non si
possono evitare gli input sensoriali esterni.
Le idee nate per riflessione sono altrettanto automatiche, interrogare, dubitare ecc..
Fatti psichici interni
Ci sembra che possa esistere substrato che sta sotto a insieme idee semplici e che
determini il fatto che abbia senso l'idea complessa corrispondente. Tutte le idee
semplici in qualche maniera hanno un collante che le tiene unite.
Lock sostiene che tutto ciò che possiamo conoscere è da realtà esterna, che cade nei
nostri sensi e dai quali non possiamo andare oltre → per Locke quindi non si può
conoscere questo sustrato, ma possiamo supporre che esso esista.
Locke in qualche maniera inizia a dividere la realtà fra fenomeno, realtà come si
presenta a noi, e la realtà noume (?), la realtà così com è che non possiamo conoscere
ma possiamo intuire che esista senza alcuna certezza. Locke quindi intuisce il discorso
Cartesio E Lock 9
dell'essenza ma non lo approfondisce in quanto lo ritiene incomprensibile all'uomo, fuori
dalle sue possibilità anche se fosse realmente esistente.
L'essenza di un'idea non la possiamo quindi conoscere. Possiamo credere che esista
per fede una sostanza spirituale, ma non possiamo conoscerla certamente.
Locke è vicino a noi perchè la mentalità è vicina, dobbiamo comunque ricordarci che è
fondamentale studiarlo perchè è il primo a portare avanti una visione di questo tipo.
Idea di sostanza nasce da unione idee semplici, quindi mente attiva. Noi comprendiamo
sostanza
Mente attiva crea idea di sostanza, unisce idee semplici.
prima facoltà conoscitiva dell'uomo. informazioni da senso esterno → idee semplici di
sensazione da senso esterno → atomi di conoscenza, nuclei base per le conoscenze
interne.
Cartesio E Lock 10
dimostrazione, sempre a partire dall'esperienza in quanto l'uomo riflette su cause
degli effetti. Continuando così all'infinito si arriva a Dio.
Possiamo anche costruire giudizi con conoscenza non effettivamente vera, opinioni
quindi.
Conoscenza approssimativa e probabile.
Tutti i nostri ricordi sono incerti, tutta la conoscenza acquisita oralmente da altri è
incerta, da studi libri e testi vari ecc.
Cartesio E Lock 11