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Nasce in Francia.
È un filosofo ragno secondo la classificazione di Bacone.
Il metodo aristotelico sembrava in quel periodo essere l’unico adatto alla ricerca (“ipse dixit”)
MORALE PROVVISORIA: per cartesio non arriverà mai una morale definitiva. Regole che
Cartesio si da per poter studiare liberamente. La sua morale prevede delle regole di
comportamento ben precise:
1. obbedire alle leggi e ai costumi del proprio paese: mettersi in situazioni di mezzo,
mai estreme, per evitare di avere conflitti.
2. rimanere fermi e risoluti in mancanza di elementi sicuri: rimanere sulle proprie
decisioni se non ci sono elementi che possono contrastarli.
3. modificare se stessi piuttosto che l’ordine del mondo: è inutile fare le “battaglie
contro i mulini a vento” ma è meglio cambiare le proprie idee. Ha paura delle
conseguenze, il suo unico interesse e ossessione è la ricerca della verità, l’indagine
conoscitiva.
Queste regole etiche e morali inerenti all’agire dell’uomo permettono allo scienziato di
continuare la ricerca scientifica senza essere censurato dalla Santa inquisizione.
IL DUBBIO
La sua ricerca è fortemente critica: Cartesio è il filosofo del dubbio “cogito ergo
sum”(penso quindi sono, sono consapevole di pensare e ho controllo del mio pensiero).
● Il sogno: Quando Cartesio sognava, provava sensazioni vive e reali e non poteva
perciò essere in grado di distinguere la realtà dai sogni.
● La realtà sensibile: la vista può essere ingannata dalla rifrazione.
Se vengo ingannato una volta posso esserlo sempre, senza rendermene conto.
Dubbio metodico: Dubbio generato dai sensi che mi sprona a cercare sempre qualcosa
che sia chiaro, distinto e che non derivi dai sensi. Posso trovare ciò che è chiaro e distinto
nella geometria analitica (Cartesio la chiama Matesis, ovvero la possibilità di matematizzare
la realtà attraverso il piano cartesiano). La matematica è indubitabile.
● Il pensare è puro pensiero, chiaro e distinto: fuori dal corpo dell’essere umano,
sostanza pensante che per esistere non ha necessariamente bisogno del corpo ma
che si lega all’uomo tramite la ghiandola pineale. Preesiste allo stesso soggetto.
● Si incarna per accidente.
● Pura energia.
● L’unica parola creatrice è dio, che non esiste materialmente ma è un ente metafisico.
Percepisco i pensieri in me, non negli altri (cogito: prima persona singolare). Percepisco gli
altri per sostanza estesa (corpo, qualcosa che occupa uno spazio in un tempo), non per
attività di pensiero: l’altro pensa perché è simile a me, non perché sono certo della sua
attività di pensiero.
Nel 1600 spostare l’attenzione dall’oggetto al pensiero del soggetto era una novità: la
scienza esiste solo grazie al pensiero, non esiste scienza senza scienziato.
IL METODO DI CARTESIO
Per obbedire a una ricerca scientifica vera c’è bisogno di un nuovo metodo poiché tutti i
precedenti non hanno prodotto verità feconde, assolute. È necessario trovare un metodo
che sia garante di una verità vera, un metodo snello ed efficace basato su pochi punti.
Regole:
1. Regola dell’evidenza: Non accettare mai niente per vero che non si mostri con
chiarezza e distinzione. È evidente ciò che è chiaro e distinto.
2. Regola dell’analisi: Analizzare ogni problema nelle singole parti per trovare
eventuali situazioni compromesse.
3. Regola della sintesi: Riassemblare le parti.
4. Regola dell’enumerazione: Controllare ciò che si è ricomposto.
L'ESISTENZA DI DIO
La sostanza pensante, la sostanza estesa e Dio sono idee innate. Il dio Cartesiano è
teoretico perché è garante dell’io. Tutta la struttura filosofica di basa su questo.
Ciò che percepisco come chiaro e distinto non mi inganna, non è genio maligno. Al contrario
del genio maligno Dio è buono.
LA VOLONTÀ: ciò che spinge l’uomo ad andare oltre il suo essere finito. Se si va oltre la
propria finitudine non seguendo l’ordine nel metodo si cade in errore perché non possiamo
oltrepassare i limiti del metodo. La volontà è ciò che ci rende più simili a Dio.
L’ERRORE sta nel libero arbitrio che Dio ci ha donato. Se non ne fossimo dotati e Dio ci
dicesse tutto quello che dobbiamo fare non cadremmo mai in errore.
Assimetria: esistono tante sostanze pensanti mentre la sostanza estesa è solo una.
Attraverso la ghiandola le scelte del pensare diventano qualcosa di corporeo.
MECCANICISMO
Tutta la realtà corporea risponde ad un meccanicismo per il quale tutto ciò che si muove ha
la sua causa. La prima causa è Dio, che imprime nei corpi il movimento.
La fede è un dono, che potresti non aver ricevuto o accolto, attraverso cui si può
comprendere la natura.
Pascal dice che non si può dimostrare l’esistenza di Dio perché è un fatto di sola fede e non
deve in nessun modo entrare in problemi che sono di natura prettamente scientifica