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JOHN LOCKE

 1632-1704
 Padre e massimo esponente dell’empirismo → è la corrente secondo la quale ogni nostra
conoscenza deriva dall’esperienza
 La conoscenza è il problema centrale di tutta la filosofia moderna→2 aspetti:
1. Versione psicologica che risponde alla domanda “quale è la fonte della nostra
conoscenza?” problema genetico (genesi, da dove viene)
 Razionalisti = la fonte è la ragione, la genesi va ricercata nella ragione: impostazione
innatistica (idee innate che sono all’origine della conoscenza; la ragione è un
“serbatoio” pieno di strutture organizzative che fanno in modo di genere alcune idee
invece che altre>>> STRUTTURE INNATE)metodo deduttivo
 Empiristi = la fonte è l’esperienza, la genesi va ricercata nell’esperienza
2. Versione epistemologica che risponde alla domanda “su che cosa si fonda la validità, e la
legittimità della nostra conoscenza?”
 Razionalisti = ragione e metodo deduttivo: ciò che garantisce la conoscenza sono le
strutture innate→cogito ergo sum, idea di dio, amore intellettuale di dio4
 Empiristi = esperienza e metodo induttivo: il problema principale è quello di cercare di
capire se la conoscenza sensibile e la ragione sono validi per conoscere la realtà
 Problema di Locke→ problema di natura epistemologica e le possibilità e limiti della
conoscenza umana (= validità e legittimità della nostra conoscenza, qual è la certezza,origine
ed estensione della conoscenza umana) ne parla nel “saggio sull’intelletto umano”

Anticipa (criticismo), la filosofia di Kant→ inversione rispetto la filosofia razionale, un indagine


critica delle facoltà conoscitive dell’uomo, per conoscere i limiti e la legittimità della conoscenza

La ragione non può essere ritenuta assoluta, infallibile (come per Cartesio) perché:

o La conoscenza deriva dall’esperienza, NON da idee innate


o La ragione che opera sulle informazioni che derivano dei sensi e dall’esperienza, è una
ragione valida entro i confini dell’esperienza

OPERE:

Saggio sull’intelligenza umana Problema di tipo gnoseologico epistemologico→


criticismo→ indagine sulle possibilità e i limiti della conoscenza umana
Due trattati sul governoIndagine di carattere politico: Padre dell’empirismo e del
liberalismo
- Empirismo = teoria secondo la quale l’uomo conosce il mondo tramite
l’esperienza→Critica dell’innatismo
- Liberalismo = teoria politica che si basa sull’esistenza dei diritti naturali inalienabili
(libertà, indipendenza dei singoli) che preesistono (esistono prima) alla formazione
dello Stato→giusnaturalismo
Il liberalismo si afferma in Inghilterra con la gloriosa rivoluzione del 1688-89 (eventi che portarono
alla deposizione di Giacomo II d'Inghilterra e alla sua sostituzione con Guglielmo III e sua moglie
Maria II Stuart), negli USA con la lotta per l’indipendenza nel 1776 e in Francia con la rivoluzione
del 1789. Gli inizi del liberalismo sono da individuare nel giusnaturalismo (affermazione dei diritti
naturali e del principio di sovranità popolare).

Tratti del liberalismo presenti nel pensiero di Locke:

o valore dell’individuo e riconoscimento dei diritti di natura →conservazione della propria


esistenza (Hobbes, Spinoza e Locke) , libertà(uomo è libero: lo stato nasce per garantire
la libertà), proprietà privata (appartiene all’uomo in quanto tale, preesiste alla nascita
dello stato→gli andrà contro Marx e Rousseau)
o società civile→ insieme delle libere relazioni tra cittadini regolamentate dai diritti
naturali) precede lo Stato (organizzazione politica)
o esercizio limitato e regolamentato del potere politico

Diverso da Hobbes: per lui il Leviatano ha un potere assoluto

Lettera sulla tolleranza


Pensieri sull’educazioneaspetto pedagogico ed educativo
La ragionevolezza del cristianesimo limiti sul potere della chiesa

Diversi ambiti di indagine

Criticismo: prospettiva teorica secondo cui è compito del filosofo indagare i limiti e la possibilità
della conoscenza uamna e chiederci se la ragione umana è adatta per conoscere la realtà

OPERA PIU’ IMPORTANTE = “Saggio sull’intelletto umano”

Si chiede qual è l’origine della conoscenza→

 Inizia con il criticare le idee innate, partendo dal presupposto che la mente umana è una
TABULA RASA (foglio bianco) e tutto ciò che sappiamo, tutte le IDEE derivano
dall’esperienza e si deve fare piazza pulita delle idee innate: pulire i detriti che si
incontrano sul cammino della conoscenza

Per lui l’innatismo è un grosso ostacolo che impedisce il progredire della conoscenza

Nella critica ha in mente Cartesio ma anche Platone (innatismo→teoria della conoscenza è


reminescenza)

“non è possibile pensare che esistano delle verità fondamentali in ogni uomo indipendentemente
dall’ambiente, esperienze, condizioni esterne” →lo dimostra dicendo che:

 né i bambini e né coloro che sono affetti da deficit mentali hanno la nozione di alcune
idee mentali, nemmeno dei principi della logica: non si nasce con determinate idee
 Idea di dio = varia da individuo a individuo e da popolo a popolo, c’è anche chi non la
possiede
 Norme morali = non esiste l’idea di bene assoluto, di male assoluto, non esiste idea di
giusto o ingiusto, ognuno ha il suo modo di intenderlo

>>>Così dimostra che l’innatismo è falso<<<

o Dopo aver criticato l’innatismo si chiede da dove viene la nostra conoscenza , come
elaboriamo le nostre idee (le rappresentazioni mentali da dove derivano)ESPERIENZA.

La mente del bambino è tabula rasa, PRIVA DI CONTENUTI→ e le idee vengono dall’esperienza:

IDEE = contenuto di ogni rappresentazione mentale. Contrariamente all’innatismo di Cartesio, le


idee per Locke non sono il frutto dell’attività produttrice dell’intelletto, ma derivano
dall’esperienza.

Ci sono 2 tipologie di idee:

o Idee di sensazione = si formano quando attraverso i 5 sensi conosciamo la realtà esterna a


noi (caldo, freddo, dolce)
o Idee di riflessione = provengono dall’esperienza interna, (operazioni della mente, stati
d’animo, passioni, ragionare, percepire, sensazioni)

SENSAZIONE E RIFLESSIONE SONO LE UNICHE FORME DI CONOSCENZA→ i bambini acquisiscono


in modo graduale perché deriva dall’ambiente: fondamentale aspetto educativo (ruolo
centrale)tutto ciò che siamo proviene dall’ambiente (comportamentismo = Watson)

Classificazione delle idee:

 Idee semplici = derivano dalle esperienze elementari della sensazione o della riflessione
(non possono essere scomposte in altre idee>>>la mente si limita a registrare tutto ciò che
viene dalle sensazioni e riflessioni = mente passiva). Comprendono:
- le idee di qualità primarie, oggettive (estensione, figura, movimento)
- idee di qualità secondarie, soggettive (colori, suoni, sapori)

distinzione delle qualità primarie e secondarie ne parlava anche : Galileo Galilei e Bacone.

Sono idee semplici anche il dubbio, l’odio, l’amore, che derivano dal “senso interno”. Le idee
semplici rappresentano il punto di partenza del processo conoscitivo.

 Idee complesse = le idee semplici vengono immagazzinate (grazie alla memoria), riprodotte
ed elaborate dalla mente(compone,scompone o somma le idee>>> come Hobbes, ha un
ruolo attivo, le mette insieme) . È cosi che si generano le idee complesse. >>>TUTTO
NASCE DALLE IDEE SEMPLICI<<<

Es. idea di “pizza” perché è il soggetto di una frase e quando parlo di pizza, parlo di una sostanza a
cui attribuisco tutte le idee primarie e secondarie
 L’intelletto non può creare nuove idee semplici perché le ricaviamo dall’esperienza interna o
esterna→ sono dipendenti dall’esperienza

Attendibilità e affidabilità delle idee:

 L’intelletto non conosce le cose in maniera diretta, ma solo tramite le idee.


- La conoscenza è vera → se c’è conformità tra le idee e la realtà delle cose.
- Falsa → quando non c’è conformità

Ma come fa la mente a sapere che le proprie idee concordano con le cose? Come possiamo
distinguere la realtà dai sogni?

 No problema per idee semplici (mente passiva)


 Problema = riguarda idee complesse (perché quando la mente comincia a elaborare dei
ragionamenti, e a lavorare sulle idee semplici dando vita a quelle complesse, qualche
problema ci può stare→ è frutto dell’attività della mente)

Idee complesse:

o idee di modi =idee complesse che non possiedono un’esistenza autonoma ma devono
essere riferite a una sostanza quali sue manifestazioni (gratitudine, bellezza)

ES. posso parlare di gratitudine soltanto se presuppongo l’esistenza di una persona da cui si riceve
un favore: non sussiste da solo, devo riferirlo a qualcuno

Posso parlare di bellezza solo se ammetto l’esistenza di una cosa bella e di qualcuno che la osserva

o idee di sostanze = nasce dall’attività di unificazione che compie la nostra mente. Sono idee
complesse che si riferiscono ad entità particolari considerate distinte e sussistenti per sé
stesse (es. “uomo”, “albero”, ecc). Idee che posso trarre in inganno perché si basano sulla
convinzione che le qualità degli oggetti siano fondate su qualcosa che ne costituisce
l’essenza. La mente unisce idee semplici formando un’unica idea complessa, alla quale dà
un nome. In seguito considera l’idea così formata come un’idea semplice (in quanto ha un
nome unico) e tende a riferirla a un ipotetico sostrato al quale essa inerisca. L’idea di
sostanza è una costruzione della nostra mente. La sostanza è al di là delle nostre capacità
conoscitive. Noi conosciamo solo fenomeni e non possiamo sapere se abbiano o meno
fondamento metafisico.
- Il corpo è immaginato come il sostrato comune delle sensazioni, ma in realtà di esso
abbiamo una conoscenza fenomenica.
- Lo spirito viene considerato il punto di riferimento unitario delle operazioni
conosciute mediante la riflessione, ma non è corretto riferire l’insieme delle
operazioni a un sostrato unitario.

La sostanza è al di là delle nostre capacità conoscitive>>> possiamo conoscere solo attraverso i


sensi che ci mettono a contatto con i singoli enti o realtà
A differenza di Aristotele e Spinoza non c’è una relazione tra pensiero-linguaggio-realtà. Per
Locke→LINGUAGGIO ha una natura convenzionale e le idee non hanno nessun riferimento con la
realtà: perché quando facciamo esperienza della realtà attraverso i sensi, facciamo esperienza solo
di un singolo elemento = il concetto di uomo è idea di sostanza ma non conosco nulla di simile,
quindi è una costruzione della mia mente

o idee di relazioni = nascono dall’attività mentale di connessione. Sono idee complesse che
nascono dal confronto di un’idea con un’altra (es. idea di padre e di figlio; idea di causa ed
effetto, Idea di identità)→ non posso parlare di padre senza il concetto di figlio
 CRITICISMO→Limiti dell’intelletto umano: non può conoscere che cosa ci sia al di là del fascio
di percezioni che riceve dal mondo esterno (idee si sensazione) o dal proprio mondo interiore
(idee di riflessione)
 La nostra conoscenza è circoscritta alle sensazioni e alle percezioni.
 Delle cose di cui non possiamo avere una percezione sensibile non possiamo mai essere certi,
MA ECCEZIONE→nel saggio rivede alcune posizioni perché dire che non possiamo conoscere
niente di ciò che oltrepassa i limiti dell’esperienza , significa mettere in dubbio i fondamenti
delle nostre capacità conoscitive (cartesio), per evitare esiti SCETTICI ci allontana dalla
possibilità di conoscere la realtà:

le uniche certezze non sensibili di cui disponiamo sono:

 l’idea del nostro io (della nostra esistenza)


 l’idea di Dio

La percezione della concordanza o meno tra le idee non ha sempre la stessa evidenza. Può essere
colta immediatamente, o può essere necessario dedurla con la mediazione di idee intermedie

 abbiamo la certezza delle idee semplici→sensazioni e riflessioni


 MA ci sono alcune idee che si affermano con evidenza anche se non si affermano con i
sensi, è l’INTUIZIONECOGITO ERGO SUM = La certezza del nostro io ci è data per via
intuitiva (non c’è bisogno di un ragionamento, ho autoconsapevolezza). ↘Cartesio
 L’esistenza di Dio →ci è data per via dimostrativa, lo posso dimostrare: se osservo dei
fenomeni e dico che c’è una causa, MA la causa deve essere causata a sua volta fino ad
arrivare ad un principio primo autodeterminante e necessitante che è DIO (= dimostrazioni
a posteriori per via deduttiva: è una catena di intuizioni, catena di percezioni immediate,
che connette diversi concetti tra loro). ↘Tommaso d’Aquino

QUINDI delle idee complesse salvaidea di Dio e idea di IO

Idea della REALTA’ ESTERNA:

è solo un’ idea probabile perché:

- della mia esistenza→ ho una conoscenza immediata e intuitiva(cogito)


- dell’esistenza di dio→dimostrazione con ragionamenti deduttivi
- della realtà esterna→ nel momento in cui percepiamo qualcosa non ci inganniamo: le
idee semplici di sensazione e riflessione NON MI INGANNANO. QUINDI abbiamo della
realtà esterna la certezza che esiste nel momento stesso in cui abbiamo la
percezione. LIMITE?

LIMITE = quando non lo percepisco nel qui ed ora, il mondo esiste oppure no? E che idea è quella
della realtà esterna?

E’ soltanto un idea probabile: della realtà esterna abbiamo una conoscenza che è affidabile e
sufficiente per orientarci nel mondo→PRAGMATISMO (= del mondo esterno non posso avere
certezza di come ce la posso avere delle idee di sensazione e riflessione)

>>>La probabilità rappresenta il vasto campo su cui l’uomo, in assenza di certezza assoluta, può
comunque fare affidamento. Occorre vagliare la conformità dell’idea probabile con l’esperienza e
con la testimonianza di altri soggetti. <<<

HO solo una conoscenza probabile, quindi posso confrontarmi per vedere la conformità di
quest’idea che ho del mondo, con l’esperienza e con la testimonianza di altri soggetti.

La certezza è limitata a:

- sensazioni (idee semplici)


- intuizione (idea di Io)
- dimostrazione (Idea di Dio)
 Quale strumento abbiamo a disposizione per conoscere la realtà? L’intelletto
 Quali sono i limiti dell’intelletto? Quelli delineati dall’esperienza

La conoscenza probabile, non dimostrabile sul piano teoretico, è di fondamentale importanza sul
piano pratico, perché ad essa facciamo riferimento e su di essa fondiamo il comportamento
quotidiano. La probabilità sostituisce il criterio di verità nell’ambito dell’esistenza (evitare lo
scetticismo)

La ragione è orientata al miglioramento delle condizioni di vita e al raggiungimento della felicità,


piuttosto che alla conoscenza ultima (pragmatismo).

Convenzionalismo linguistico (o nominalismo):

Le parole sono segni associati, per convenzione, alle idee delle cose allo scopo di rappresentarle e
renderle manifeste agli altri. Dato che le cose sono sempre particolari, non dovrebbero esistere
termini generali(uomo, albero), che invece costituiscono gran parte del lessico di ogni lingua.

La genericità dei nomi comuni, seppure non corretta sul piano conoscitivo, dà la possibilità agli
uomini di intendersi tra loro (le parole si riferiscono a una molteplicità di esperienze rese
equivalenti dal nome)
Finalità del linguaggio:

 Rendere noti agli altri i propri pensieri o idee


 Farlo nel modo più facile e rapido possibile
 Comunicare in tal modo la conoscenza delle cose

Dobbiamo stare attenti ad non utilizzare male il linguaggio, evitare gli errori:

 Il linguaggio è mal utilizzato quando fallisce rispetto a questi tre obiettivi (quelli precedenti)

Le idee complesse e i nomi generali sono convenzionali ma non arbitrarie. Vengono unificate
con un unico nome le idee importanti per l’esperienza, per gli usi abituali in una determinata
società. (pragmatismo>>> magari non saranno supportati da dati empirici ma le idee complesse
sono necessarie per garantire un confronto con gli altri)

Il linguaggio:

o esprime una visione del mondo→ un’organizzazione data all’esperienza comune


o assume un ruolo formativo e pedagogico → attraverso le parole e le idee che esse
esprimono, questo modo specifico di strutturare l’esperienza individuale viene trasmesso
ai nuovi membri, che lo fanno proprio.

Locke dedica due capitoli del Saggio sull’intelligenza umana all’analisi degli equivoci, degli abusi,
delle manipolazioni intenzionali e usi scorretti del linguaggio. L’esperienza è criterio di
significatività del linguaggio il linguaggio ha una funzione fondamentale all’interno
dell’organizzazione sociale e serve a tramandare conoscenze e cultura. Accresce la conoscenza e
accresce la formazione sociale.

POLITICA

 Nello stato di natura vige il diritto di tutti su tutto MA regolato da una legge di natura
RAZIONALE che impone di non danneggiare gli altristipulano un patto di unione con cui si
costituisce la società civile ed è DISTINTO dal patto di sottomissione (contratto tra i cittadini E il
sovrano, si affida al governo il compito di salvaguardare i diritti inalienabili degli individui)
 Padre dell’empirismo
 Padre del liberalismo democrazia moderna
 Giusnaturalista → nello stato di natura i cittadini hanno dei diritti di natura razionali che sono:
diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà privatasono DIRITTI INALIENABILI UNIVERSALI
che appartengono all’uomo in quanto tale (diverso da HOBBES)

Lo stato nasce solo per garantire il rispetto di questi diritti

stato di natura = condizione di licenza senza freni, non ci sono leggi scritte, nessuno mi garantisce
il rispetto di questi diritti naturali quindi abbiamo bisogno di una garanzia: è lo stato, che nasce
con patto di unione e sottomissione, ed ha il compito di garantire il rispetto di questi diritti

 2 accordi:
 patto di unione caratterizza le persone che si uniscono in una SOCIETA’ CIVILE
 patto di sottomissione i cittadini devono sottostare ad un’autorità: il sovrano però,
deve sottoscrivere il patto e sottostare alle stesse leggi cui sottostanno anche tutti i
cittadini
 principi chiave del liberalismo:
- Il potere politico di fonda sul consenso dei cittadinisottoscrivono loro questo
patto, decidono loro di farsi rappresentare da chi ha più esperienza
- Lo stato non può governare in maniera arbitraria deve attenersi alle norme
promulgate e riconosciute da tutti
- Il patto tra i cittadini e il sovrano è BILATERALE
- Separazione dei poteri legislativo (emanazione leggi), esecutivo (far rispettare le
leggi anche con l’uso della forza)
 Diritti dell’uomo:

proprietà privata = l’uomo ha fin dallo stato di natura, il diritto inalienabile di poter godere e
disporre dei suoi beni  giustifica: DIO ha dato la terra agli uomini come risorsa comune a tutti
ma quest’ultima non produce spontaneamente dei suoi frutti, necessita di un attività lavorativa da
parte dell’uomo

i beni che provengono dalla terra e dall’attività lavorativa degli uomini, appartengono a coloro che
svolgono questa attività di lavorazione della terra>>> legittimazione della proprietà privata nel
lavoro

la proprietà è il frutto dell’azione umanarispecchia la nuova classe borghese mercantile e


terriera

critica di Marx = secondo lui fare della proprietà privata un diritto di natura, significa fare gli
interessi della classe dominante e quindi della borghesia

La proprietà privata deve essere limitatail limite è nello spreco: è legittimo usare la natura e le
risorse finché non eccediamo, si deve EVITARE LO SPRECO DI MERCI , non l’accumulo
(=dimostrazione delle capacità dell’uomo)

 Tolleranza: importante la tolleranza religiosa (Europa = scontri religiosiguerra dei 30


anni)Si trova nella: “lettera sulla tolleranza” (= rapporto tra stato e chiesa rispetto alle
finalità, funzioni, poteri di loro competenza)

Finalità:

o Potere politico: fondato sul consenso della maggioranza, nasce e si regge con lo scopo di
fare le leggi e di farle osservare per garantire una pacifica convivenza
o Istituzioni religiose: rispondere ai bisogno spirituali dell’uomo

Lo Stato ha il compito di esprimere il volere della maggioranza, le istituzioni religiose invece per
soddisfare i bisogni spirituali degli uomini MA non hanno a che fare con l’esercizio del potere
“La chiesa è una società LIBERA e volontaria in cui gli uomini entrano senza nessuna forma di
costrizione, e da cui escono quando lo desiderano”

Fine della chiesa: aiutare coloro che ne fanno parte, ad ottenere la salvezza dell’anima (come
Galilei con rapporto tra scienza e fede) facendo ricorso a principi morali ma NON a leggi (ambito
politico)

L’unica cosa che può fare la chiesa sono : esortazioni, consigli

La scomunica non può privare i cittadini dei beni della proprietà privata perché è un
diritto di natura>>> è un diritto inalienabile
La cura delle anime non compete dallo stato
il sovrano non può imporre un credo religioso
non sono consentite pratiche religiose che sono contrarie alle leggi dello stato lo stato
non può tollerare i comportamenti che sono dannosi alla conservazione della società
umana

le chiese non possono minare le basi della convivenza sociale con comportamenti immorali e
innaturali, se lo fanno: il sovrano deve intervenire e reprimere questi comportamenti

NON POSSONO ESSERE TOLLERATE:

 Le chiese che pretendono di avere dei privilegi che sono contrari alle leggi civili
 Le chiese che obbediscono ad un sovrano straniero (papa)

QUINDI NON sono tollerati:

 cattolici obbediscono al papa di Roma (che è intollerante)


 atei non ammettono dio e non accettano il rispetto delle leggi dello stato

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