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Immanuel Kant (1724-1803)

Per raggiungere la sua loso a completa e de nitiva:

1) avvicinamento a loso a dell’Illuminismo ispirata da Newton→ esigenza meta sica che si

costituisce in base a criteri limitativi e metodo della ragione fondante

2) empiristi inglesi → meta sica= scienza limitativa e negativa, autocritica della ragione

→ ringrazia Hume x averlo svegliato da ‘sogno dogmatico’ (= il mondo esiste)

→ mondo = oggetto di caratteristiche precise che dipendono da noi , frutto di elaborazione

3) punto di vista critico si chiarisce come punto di vista trascendentale (validità conoscenza

fondata sui suoi limiti)

4) punto di vista critico esteso a tutti gli ambiti della vita umana

‘La forma e i principi del mondo sensibile e intelligibile’ (1770) → svolta pensiero loso co:

→ stabilisce distinzione tra:

- conoscenza sensibile = dovuta alla passività del soggetto, ha per oggetto il

fenomeno (= cosa come appare al soggetto che la conosce, ciò che si mostra)

- conoscenza intellettuale = dovuta a facoltà attiva del soggetto, ha per oggetto il

noumeno (= la cosa così com’è, nella sua natura intelligibile, ciò che sta dietro il fenomeno e

che noi non cogliamo dato il nostro limite)

Nella conoscenza sensibile :

→ materia = oggetto della sensazione, dati contenuti nella conoscenza, traduzione stimoli

sensoriali, testimonia presenza della cosa da cui è causata

→ forma = legge che ordina la materia sensibile, costituita da spazio e tempo, presupposti

dalla sensibilità. Spazio e tempo sono intuizioni pure perché precedono conoscenza

sensibile e sono indipendenti da essa. Sono condizioni soggettive necessarie per ordinare

dati sensibili.

A seconda che conosc. sensibile sia anteriore o posteriore a intervento intelletto:

→ apparenza = immediata, ciò che appare ai nostri sensi.

→ esperienza= confronto da parte dell’intelletto tra più apparenze. (Oggetti = fenomeni)

→ tra apparenza e esperienza c’è la ri essione che si avvale dell’intelletto.

Nella conoscenza intellettuale:

→ nel 1770 Kant crede che abbia possibilità di conoscere le cose ‘uti sunt’ (= noumeni, come
sono nel loro ordine intelligibile) nell’ambito di una serie di limiti.
Nella conoscenza sensibile:
→ percepisce cose ‘uti apparent’ (=fenomeni, come appaiono le cose)

CRITICISMO, FILOSOFIA DEL LIMITE


Filosofia Kant → criticismo perché critica= strumento della filosofia, si interroga sul fondamento di
determinate esperienze umane chiarendone:
- possibilità (condizioni che ne permettono esistenza)
- validità (legittimità/ non legittimità che le caratterizzano)
- limiti (confini di validità)
In virtù del criticismo → filosofia del limite = interpretazione dell’esistenza volta a stabilire il
carattere finito dalle possibilità esistenziali.
→ limite della conoscenza = esperienza umana → l’uomo è finito e si muove in una realtà finita

Criticismo :
- definito anche da rivoluzione scientifica e crisi progressiva delle metafisiche tradizionali
- si interroga su fondamenti del sapere (critica della ragion pura), della morale (critica della ragion
pratica) e dell’esperienza estetica e sentimentale (critica del giudizio)
→ Kantismo = prosecuzione indirizzo critico dell’empirismo partito dall’Illuminismo
→ K diverso da empirismo perché rifiuta esiti scettici e spinge più a fondo analisi critica
sforzandosi di fissare condizioni possibilità e limiti validità.
→ K diverso da Illuminismo perché Kant porta a davanti a tribunale della ragione la ragione
stessa, e non solo l’intero mondo dell’uomo (Illuminismo).
→ Kant = figlio Illuminismo pk pensa che confini della ragione possano essere tracciati solo
dalla ragione stessa. Limiti della ragione coincidono con limiti dell’uomo.

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La Critica della Ragion pura


= analisi critica dei fondamenti del sapere (→matematica, fisica, metafisica)
→ Scienza appariva come sapere fondato e in continuo progresso, no scetticismo perché
scienza è un dato di fatto.
→ Metafisica voleva procedere oltre l’esperienza → non sembrava appartenere alla scienza,
scetticismo. E’ un anelito perenne che esisterà sempre in quanto la ragione umana è spinta verso
quei problemi che non possono essere risolti da un uso empirico della ragione.

3 domande fondamentali:
1) Com’è possibile la matematica come scienza?
2) Com’è possibile la fisica come scienza?
3) E’ possibile la metafisica come scienza?
→ Per mate e fisica vuole giustificare una situazione di fatto chiarendo condizioni che le rendono
possibili, per metafisica vuole scoprire ‘se’ esistono condizioni che possono fare in modo di
considerarla scienza.

Riflessione gnoseologica kantiana parte da scetticismo radicale di Hume:


→ Kant gli riconosce il merito di averlo svegliato dal sogno dogmatico secondo cui principio di
causalità (=fondamento conoscenza umana) non ha basi oggettive, è oggetto di una credenza
soggettiva.
→ Hume distingue proposizioni della matematica (=relazioni tra idee, universali e necessarie ma
sterili) da proposizioni della fisica (=materie di fatto, solo probabili)
→ Portato in vicolo cieco → conoscenza certa è sterile, conoscenza feconda è incerta
Kant vuole dimostrare che conoscenza può essere universale, necessaria e feconda al contempo

Ipotesi: conoscenza empirica può essere un composto di ciò che si riceve dalle impressioni e
di ciò che la nostra facoltà conoscitiva ci aggiunge da sola (stimolata da impress. sensibili)

Ipotesi convalidata da esistenza di giudizi sintetici a priori
→ Scienza presuppone principi immutabili a cui si aggiunge l’esperienza
es. ‘Tutto ciò che accade ha una causa’, ‘I fenomeni cadono nel tempo e sono tra loro in
rapporti temporali’
Principi = giudizi sintetici a priori
- giudizi → connettono predicato con un soggetto
- sintetici → predicato aggiunge qualcosa di nuovo e di più rispetto al soggetto
- a priori → non possono derivare dall’esperienza, sono universali e necessari
→ principi NON sono
- giudizi analitici a priori → predicato esplicita con principio di non contraddizione ciò che è già
contenuto nel soggetto (es. triangolo ha tre lati), non ampliano la conoscenza (→ infecondi).
Richiamano concezione razionalistica che pretendeva di partire da principi a priori delineando
sapere universale e necessario ma sterile.
- giudizi sintetici a posteriori → predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto in virtù
dell’esperienza (es. triangolo può avere due lati uguali e uno diverso), sono fecondi ma privi di
necessità e universalità. Richiamano concezione empiristica che pretendeva di fondare la
scienza sull’esperienza rendendola feconda ma non universale e necessaria.
→ Kant contro razionalismo e contro empirismo.
→ scienza feconda in doppio senso: per quanto riguarda contenuto/materia (da esperienza) e
per quanto riguarda forma (da giudizi sintetici a priori)
Scienza= principi sintetici a priori + esperienza. → No esistenza senza principi assoluti di fondo

Errore di Hume: non cogliere differenza tra giudizi sintetici (=esprimono collegamento tra due fatti)
e principio di causalità (=giudizio sintetico a priori).

Facoltà della conoscenza e partizione della Critica della ragion pura


Tre facoltà conoscitive principali:
1) Sensibilità; facoltà con cui gli oggetti ci sono dati intuitivamente tramite i sensi, ordinate da
spazio e tempo (=forme a priori)
2) Intelletto; facoltà mediante la quale pensiamo i dati sensibili tramite le categorie
3) Ragione; facoltà attraverso cui si cerca di spiegare la realtà mediante idee di ‘anima’, ‘mondo’
e ‘Dio’, andando oltre l’esperienza.
Divisione Critica della Ragion Pura:
- Dottrina del metodo → vuole determinare metodo della conoscenza (=come si possano usare
le forme a priori come elementi della conoscenza)
- Dottrina degli elementi → vuole scoprire gli elementi formali della conoscenza (a priori)
isolandoli:
→ *estetica trascendentale; studia sensibilità e le sue forme a priori dello spazio e del tempo,
mostrando come si fondi su di essi la matematica
→ **logica trascendentale;
- analitica trascendentale; studia intelletto e le sue forme a priori mostrando come su di esse
si fondi la fisica
- dialettica trascendentale; studia ragione e le sue tre idee di anima, mondo e Dio mostrando
come su di esse si fondi la metafisica

Kant connette concetto di ‘trascendentale’ a quello di ‘forma a priori’ (esprime condizione che
rende possibile conoscenza della realtà fenomenica).
→ trascendentale = conoscenza che si occupa della possibilità ‘a priori’ di conoscere gli oggetti
→ ≠ elementi a priori perché è lo studio filosofico di essi
→ discipline filosofiche relative a forme a priori sono trascendentali.

‘Critica della ragion pura’ significa ‘esame critico generale della validità e dei limiti che la ragione
umana possiede in virtù dei suoi elementi a priori’ → analisi possibilità conoscitive dell’uomo
→ Ragione= oggetto e soggetto dell’indagine; ciò che viene reso argomento della critica e ciò che
mette in atto la critica.

*Estetica trascendentale
Kant studia sensibilità e le sue forme a priori;
→ sensibilità:
- ricettiva; accoglie i contenuti per intuizione dalla realtà esterna o dall’esperienza interna
- attiva; organizza materiale delle sensazioni tramite lo spazio e il tempo (forme a priori sensib.)

→ Spazio= forma del senso esterno, rappresentazione a priori necessaria che fonda le intuizioni
esterne e del disporsi delle cose l’una accanto all’altra.
→ Tempo= forma del senso interno, rappresentazione a priori che fonda i nostri stati interni e della
loro disposizione l’uno dopo l’altro
→ forma del senso esterno perché solo tramite senso interno ci giungono i dati del senso est.
= maniera universale attraverso cui percepiamo tutti gli oggetti
→ Ogni cosa non è nello spazio, ma ogni cosa è nel tempo.
Spazio e tempo = quadri mentali a priori in cui connettiamo dati fenomenici;
- ideali o soggettivi rispetto alle cose in se stesse
- reali e oggettivi rispetto all’esperienza
→ idealità trascendentale e realtà empirica dello spazio e del tempo

Giustificazioni per priorità spazio e tempo:


→ Esposizione metafisica; confuta:
- visione empiristica =spazio e tempo tratti dall’esperienza
→ Kant: ‘per fare esperienza dobbiamo presupporre spazio e del tempo
→ avvicinamento a Locke perché dice: spazio e tempo= coordinate assolute dei fenomeni
- visione oggettivistica (Newton) = spazio e tempo recipienti vuoti
→ Kant: ‘se fossero recipienti vuoti dovrebbero continuare a esistere anche senza oggetti’, ma
non si può concepire qualcosa di reale senza un oggetto reale.
Spazio e tempo = quadri mentali a priori in cui connettiamo dati fenomenici
- visione concettualistica = spazio e tempo concetti esprimenti rapporti tra le cose
→ Kant: spazio e tempo hanno una natura intuitiva e non discorsiva perché noi intuiamo i vari

spazi come parti di un unico spazio presupponendo rappresentazione originaria di spazio, e


non viceversa
→ Esposizione trascendentale; giustificazioni tramite considerazioni sulla matematica:
- geometria e aritmetica = scienze sintetiche (ampliano conoscenza) a priori (teoremi aritmetici
e matematici valgono indipendentemente dall’esperienza) per eccellenza;
→ punti di appoggio costruzioni sintetiche a priori sono lo spazio e il tempo:
- geometria dimostra a priori le proprietà delle figure mediante intuizione a priori di spazio
- aritmetica dimostra a priori la proprietà delle serie numeriche mediante intuizione di tempo
→ matematica = universale e necessaria, immutabilmente valida per tutte le menti
→ può essere applicata a oggetti dell’esperienza perché possiede già configurazione
geometrica e aritmetica in quanto intuita nello spazio e nel tempo.

se la forma a priori di spazio con cui ordiniamo la realtà è di tipo euclideo, è evidente che i teoremi
di Euclide verranno anche per l’intero mondo fenomenico.

**Logica trascendentale
= seconda parte della dottrina degli elementi;
Logica che ha come oggetto di indagine l’origine, l’estensione e la validità oggettiva delle
conoscenze a priori proprie dell’intelletto (‘analitica trascendentale’) e della ragione (‘dialettica
trascendentale

1)Analitica trascendentale
I concetti → operazioni attive che ordinano, unificano diverse rappresentazioni sotto una comune
→ possono essere: - empirici (costruiti con materiale ricavato dall’esperienza)
- puri (contenuti a priori nell’intelletto)
Concetti puri si identificano con le categorie → funzioni unificatrici dell’intelletto, predicati primi
↓ (= caselle in cui rientrano tutti i predicati possibili)
Ari (valore ontologico e gnoseologico) ≠ Kant (valore gnoseologico- trascendentale, non
valgono per la cosa in sé, ma solo per il fenomeno)
→ Kant rimprovera Ari di aver rinvenuto le categorie in modo casuale
→ il suo inventario segue la base del ‘filo conduttore’:
Siccome pensare è giudicare (= attribuire predicato a un soggetto) ci saranno tante
categorie quante sono le modalità di giudizio.
→ raggruppamento giudizi secondo quantità, qualità, relazione e modalità, per ogni tipo di
giudizio c’è un tipo di categoria:

- Deduzione trascendentale
(=problema della giustificazione della validità e dell’uso delle categorie)
→ deduzione usata in senso giuridico forense; vuole dimostrare legittimità di diritto di una
pretesa di fatto, riguarda il diritto e non il fatto.
→ giustifica legittimità e limiti dell’uso delle categorie, determina diritto ragione a usarle

Problema: cosa ci garantisce, di diritto, che la natura, in quanto oggetto non creato dall’intelletto,
obbedirà alle categorie (create dall’intelletto)?
→ non si pone per spazio e tempo perché oggetti appaiono all’uomo solo mediante queste forme
Giustificazione:
1) unificazione del molteplice deriva da un’attività sintetica compiuta dall’intelletto
2) suprema unità (principio in base al quale si realizza l’unificazione) fondatrice della
conoscenza = identica struttura mentale che accomuna tutti gli uomini (***IO PENSO),
autocoscienza. ‘L’io penso deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni’
3) attività dell’io penso si attua tramite i giudizi (modi concreti con cui viene pensato il molteplice)
4) giudizi si basano sulle categorie (maniere di agire dell’io penso)
5) oggetti non possono venir pensati senza venire categorizzati

siccome tutti i pensieri presuppongono l’io penso e questo pensa tramite le categorie, tutti
gli oggetti pensati presuppongono le categorie.

***Io penso= principio supremo della conoscenza umana, ciò a cui deve sottostare ogni realtà
per entrare nel campo dell’esperienza e divenire un oggetto per noi, ciò che rende possibile
oggettività (universalità e necessità) del sapere.
→ Kant critica:
- io creatore in quanto io penso è finito e ordina una realtà preesistente
- io sono di Cartesio (indubitabile)
- idealismo dogmatico secondo cui cose esterne = semplici idee

Schemi trascendentali
= dimostra come la l’intelletto condizioni la realtà fenomenica tramite le categorie in concreto
→ ‘Se la sensibilità e l’intelletto sono due facoltà eterogenee, qual è l’elemento mediatore che fa
sì che l’intelletto possa applicare alle intuizioni i propri concetti a priori?’/ ‘ Se le categorie non
sono dati ma concetti puri per quale ragione esse dovrebbero valere per le cose?’

L’intelletto non può agire direttamente sugli oggetti della sensibilità, quindi lo fa
indirettamente tramite il tempo
→ il tempo, condizionato dall’intelletto, condiziona gli oggetti, quindi l’intelletto condizionerà
anche gli oggetti.
→ avviene attraverso l’immaginazione produttiva
(produce schemi** temporali che corrispondono ognuno a una delle categorie)
‘Schema’= rappresentazione intuitiva di un concetto, diverso dall’immagine in quanto una regola in
base alla quale la mia immaginazione è in grado di delineare la figura generale di cane senza
raffigurazioni offerte dall’esperienza.
→ figura generale = schema trascendentale

Regole attraverso cui l’intelletto condiziona il tempo in conformità dei concetti a priori;
Materiale sensibilità ordinato non secondo le forme, ma secondo prefigurazione di esse nel tempo;
Categorie calate nel tempo:
1) x le categorie di relazione → schema di sostanza è la permanenza nel tempo
→ schema di causa-effetto è la successione irreversibile nel tempo
→ schema di azione reciproca è la simultaneità nel tempo
2) x le categorie di modalità → schema di possibilità è l’esistenza in un tempo qualsiasi
→ schema realtà è l’esistenza in un determinato tempo
→ scema necessità è l’esistenza in ogni tempo
3) x le categorie di quantità → schema complessivo=successiva addizione degli omogenei nel
tempo
4) x le categorie di qualità → schema complessivo = ‘cosalità’ (presenza, assenza, intensità dei
fenomeni nel tempo)

Frutto ultimo del discorso kantiano → Principi dell’intelletto puro;


= enunciazioni generali che possiamo formulare a priori
sulle cose sulla base delle categorie che si identificano
con le leggi supreme dell’esperienza e con le
proposizioni di fondo del sapere scientifico.
Principi intelletto puro divisi in quattro gruppi;
1) assiomi dell’intuizione (categorie quantità) : tutti i fenomeni intuiti hanno quantità ‘estensive’,
qualcosa che può essere conosciuto solo tramite sintesi successiva delle sue parti.
2) anticipazioni della percezione (categorie qualità) : tutti i fenomeni percepiti hanno ‘quantità
intensiva’, un grado di intensità indefinitamente suddiviso.
→ anticipazione indica che sensazioni sono date come tali a posteriori ma la proprietà
(peculiare) di avere un grado si può conoscere a priori.
3) analogie dell’esperienza (categorie di relazione) : l’esperienza è una trama necessaria di
rapporti basata su :
- principio della permanenza della sostanza (permane in ogni cambiamento)
- principio della causalità
- principio dell’azione reciproca (sostanze sono tra loro in azione reciproca universale)
4) postulati del pensiero empirico in generale (categorie di modalità) : si identificano con regole
dell’uso empirico dell’intelletto → stabiliscono che:
- ciò che è in accordo con condizioni formali esperienza è possibile
- ciò che è connesso con condizioni materiali dell’esperienza è reale
- ciò la cui connessione con reale è determinata da condizioni universali esperienza esiste.

Dottrina dei principi coincide con quella dell’io legislatore della natura:
natura= ordine necessario e universale che sta alla base dei fenomeni,
→ evidente che ordine non derivi dall’esperienza ma dall’io penso e dalle sue forme a priori
Io = fondamento della scienza che studia la natura
→ fondamenti della fisica= principi dell’intelletto puro che poggiano sui giudizi sintetici a priori
che derivano da intuizioni di spazio e tempo.

Ambiti di uso delle categorie e concetto di noumeno


→ originalità kantiana = fondamento del sapere inteso in termini di possibilità e di limiti
( conformemente al modo di essere dell’uomo)

- Categorie funzionano solo in rapporto a spazio e tempo a cui si applicano;
- considerate di per sé senza dati sono vuote

Sono operanti solo in relazione al fenomeno (sintesi elemento formale e uno materiale)
→ il conoscere non può estendersi al di là dell’esperienza
→ pensare ≠ conoscere;
- esclude che le categorie abbiano un uso trascendentale
- unico uso categorie è quello empirico

Kant NON riduce realtà al fenomeno perché dice ‘se c’è un per noi, deve per forza esserci un per
sé’ → noumeno non può divenire oggetto di esperienza:
- in senso positivo ; noumeno = oggetto di un’intuizione non sensibile (conoscenza a noi
preclusa che potrebbe essere propria di un intelletto dotato di intuizione intellettuale =
intuito delle cose che coincide con la creazione delle stesse)
- in senso negativo; noumeno = concetto di una cosa in sé, non può mai entrare in rapporto
con noi → concetto limite che serve a ricordarci che ciò che è dato nell’intuizione spazio
tempo non è la realtà
→ paragone conoscenza scientifica a terraferma di un’isola;
desiderio di varcare soglie esperienza = smanie di navigante attratto dalla scoperta di nuove
terre ma destinato a vagare per i flutti

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