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LA FILOSOFIA (origini, il metodo)

• La parola “Filoso a” e sua de nizione


La de nizione della parola “ loso a” è letteralmente “amore per la sapienza”; esso è un amore
disinteressato e non ha quindi altro scopo se non il sapere
FILOS (amicizia/amore) - SOPHIA (sapienza)
La filosofia è una forma di sapere/una scienza che si propone di spiegare la realtà in modo
razionale, critico e libero
• Origini
quando e dove?
6° secolo aC nelle colonie greche ioniche. Essa si sviluppa nelle colonie, e non in Grecia, poiché
esse, essendo luogo di transito per molte popolazioni per via del commercio, erano soggette a
notevoli scambi culturali, attraverso i quali venivano anche di use le varie ideologie
differenze tra loso a e mito:
- miti-> trattavano le origini del mondo (carattere cosmologico-cosmogonico), la vita e la
nascita degli dei e degli eroi. Essi sono racconti fantastici che trattano temi importanti per
l’uomo e che quindi partono da qualcosa di reale
- loso a-> si di erenzia n da subito perché si interroga ed elabora teorie sull’arché, sulla
physis, sulla matematica e sull’essere
Quindi mentre nel mito le risposte non hanno un perché oggettivo, poiché legati
all’immaginazione, la loso a si propone di trovare risposte di tipo razionale
loso a = logos
Mentre le prime correnti loso che cercano l’arché nella physis, la loso a in realtà si fonda sul
logos (ragionamento), quindi le giusti cazioni devono essere argomentate e avere una
motivazione logica (oggettività)
perché la loso a nasce in Grecia?
Essa nasce e si sviluppa in Grecia perché rispetto ad altri popoli, in quell’epoca la Grecia godeva
di maggiore libertà personale, religiosa e di pensiero mentre altre realtà erano molto più
rigide. Questo perché una maggiore libertà personale porta ad una maggiore apertura mentale.
Vi sono anche dei bene ci a livello economico e questo fa sì che nelle colonie ioniche / della
Magna Grecia possano nascere nuove idee non vincolate a delle credenze
• Il metodo della loso a
Esso è di tipo certamente razionale; viene ricercata la causa di tutto attraverso le sole forze
della ragione (logos). Si dice che i primi loso siano coloro che diedero vita alla loso a spinti
dalla curiosità/meraviglia e questi loro interrogativi richiedevano una ri essione che andasse
oltre l’apparenza
- fenomeno -> ciò che si manifesta/che appare; quindi c’è qualcosa che si nasconde dietro e
l’uomo si chiede “da cosa appare?”
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ARTICOLAZIONE FILOSOFIA ANTICA
loso presocratici
1. loso naturalisti (physis) -> Talete, Anassimandro, Anassimene, Eraclito
2. corrente ontologica (problema dell’essere) -> Parmenide, Zenone
3. scuola pitagorica (matematica+ loso a; arché ricercato nel numero)
4. atomisti (atomo al centro di tutto) -> Democrito
5. so sti (primi insegnanti della storia; dato che erano poveri si facevano pagare. Insegnavano
le tecniche del fare politica)
Socrate
- temi: umanistici-antropologici
- anima dell’uomo = essenza della loso a
- aveva molti nemici, i quali lo incastrarono sotto false accuse di empietà e pedo lia
- scelse di morire per del veleno; poiché sapeva che la sua coscienza era pulita, era molto
sereno prima della sua morte
Platone e la meta sica
- 5° secolo aC; fu discepolo di Socrate e sarà proprio lui a fornire informazioni sul maestro
Socrate poiché quest’ultimo non scrisse le sue idee, dato che sosteneva che il pensiero
loso co fosse sempre in movimento e che quindi la loso a sia una ricerca senza verità
assolute
dialogo -> discorso aperto (questo è il signi cato della poesia)
- Platone, al contrario del maestro, scrive molto e soprattutto dialoghi loso ci in cui quasi
sempre compare Socrate
- Egli idealizza e venera molto Socrate e talvolta lo fa apparire ancora più alto
- Utilizza la metafora della “seconda navigazione” per indicare due periodi della sua vita divisi
da una sua grande scoperta
a. prima navigazione -> si è lasciato ispirare da altri loso
b. seconda navigazione -> Platone va oltre le scoperte precedenti (meta sica)
Per l’uomo greco esisteva solo il mondo terreno quindi, nonostante i vari miti, non credevano
nell’aldilà. Platone invece scopre che la dimensione sica non esaurisce tutta la realtà e deve
quindi esistere qualcosa che vada oltre.
Tutti precedentemente avevano cercato l’archè in qualcosa di sico, ma così facendo non
arrivavano ad alcuna conclusione. Platone capì che se la causa dell’origine fosse stato un
elemento sico, anche quest’ultimo avrebbe dovuto avere una causa e sarebbe quindi stato
un susseguirsi di cause senza giungere mai ad una ne

meta sica = qualcosa che va oltre la dimensione terrena


Aristotele
- fondatore della logica (il 1° a descrivere il ragionamento)
- teoria dell’universo -> visione aristotelico - tolemaica
Egli elabora una cosmologia (la stessa dell’universo dantesco) secondo cui l’Universo sarebbe un
sistema chiuso con al centro la Terra, ssa, e attorno sfere concentriche costituite da astri
(stelle, sole, pianeti) che ruotano attorno alla Terra. Tutto questo sistema è chiuso dal cielo. La
Chiesa approvò questa teoria perché combaciava con le Sacre scritture
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TALETE (acqua)
- cosa sappiamo di Talete?
Egli fu il primo losofo della storia; nativo di Mileto e si suppone che sia nato verso la ne del
7° secolo aC e morto verso metà del 6°. Pare che non abbia scritto nulla (secondo Aristotele)
- pensiero di Talete
Fu l’iniziatore della loso a della physis perché a ermò l’esistenza di un principio unico
causa di tutte le cose e anche che il mondo fosse pieno di dei (=visione animistica-> pieno di
vita)
Talete non utilizzò la parola “archè”, dato che il primo fu Anassimandro, ma nonostante ciò è
chiaro che quando parla dell’origine delle cose parli dell’archè
- cos’è l’archè per Talete
“ciò da cui derivano originariamente ed in cui si risolvono da ultimo tutti gli esseri, nonché il
ne ultimo di tutte le cose”
1° signi cato -> origine
2° signi cato -> ne
3° signi cato -> fondamento (ciò che permette a tutti gli esseri di esistere
- acqua come principio
Talete vede e constata che i semi(=nutrimento) di tutte le cose sono di natura umida (es: il
caldo). L’acqua è quindi principio ma anche ne di un ciclo (nulla si crea e nulla si distrugge)
Gli stessi antichi, con Talete, si rendono conto di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo ( loso a)
(identi ca l’acqua come l’archè anche perché sosteneva che la Terra galleggiasse nell’acqua)
- il mondo è pieno di dei
Talete crede che l’anima si mescoli dentro tutto (=concezione animistica). L’Universo ha
un’anima ed è quindi vivo e palpitante (non si riferisce ad alcuna divinità in particolare)
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ANASSIMANDRO (apeirol; infinito)


Fu l’unico ed il primo ad aver parlato di un principio in nito. Nella loso a antica il concetto di
in nito non è propriamente qualcosa di positivo poiché ciò che è in nito non ha un termine e
quindi non è compiuto
- cosa sappiamo di Anassimandro
E’ il secondo losofo dopo Talete e si suppone sia nato intorno al 609-610 aC e morto nel 547 aC
- cos’è l’archè per Anassimandro?
Nonostante sia un losofo naturalista, ricerca l’archè nell’in nito.
Il principio di cui parla Anassimandro è l’apeiron, un illimitato sia sotto l’aspetto della quantità,
sia sotto l’aspetto della qualità.
- qualità -> indeterminato (non possiamo dire con certezza cos’è)
- quantità -> in nito nello spazio
Non possiamo parlare di un qualcosa di astratto e quindi di un indeterminato materiale e non
possiamo identi carlo con alcun elemento della tradizione (acqua, aria, fuoco o terra). Possiamo
però immaginarlo come un caos originario in cui tutti gli elementi sono uniti.

“Da dove infatti gli esseri hanno origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità
poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’origine del
tempo”
-> il tornare al principio è frutto di una legge universale (“secondo necessità”)
-> ingiustizia: il fatto che le cose si siano separate dal principio, che è eterno, costituisce una
colpa che paghiamo con la morte
- perché viene considerato un losofo della physis?
Nonostante parli dell’apeiron, egli resta nella dimensione sica poiché non vi è ancora
di erenza tra sica e meta sica (che sarà introdotta da Platone) ed esso resta quindi un
principio di natura sica.
NB non attribuendo l’archè ad un solo elemento, sembra che lo spieghi pure meglio (la realtà è
un insieme di cose)
- visione dell’in nito
“Ogni cosa o è principio, o deriva da un principio; ma dell’in nito non c’è principio, poiché in tal
caso avrebbe un limite perciò diciamo appunto che di esso non c’è principio, ma sembra essere
principio delle altre cose e abbracciare tutte le cose e tutte le cose e tale sembra essere il
divino”
NB per i loso il divino non sono le divinità, ma è l’arché. Si ha quindi una rottura dalla
religione tradizionale
- distacco prima coppia di contrari
L’apeiron ad un certo punto dovette di erenziarsi e vi fu quindi il distacco tra la prima coppia
di contrari ovvero caldo (natura aerea) e freddo (natura liquida)
Dal freddo, per azione del caldo, nasce l’aria e il liquido rimasto avrebbe formato i mari mentre
dal caldo sarebbero nati i corpi celesti
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- cosmologia di Anassimandro
Secondo Anassimandro gli astri sono degli ispessimenti d’aria in forma di ruota, pieni di fuoco,
che hanno in certi punti aperture da cui fuoriescono delle amme: Sole, luna, stelle sse e
pianeti

Egli inoltre ritiene che la Terra abbia forma cilindrica e che sia immobile; attorno ad essa
girano dei cerchi (astri, pianeti, cielo). Questo perché dato che tutti i luoghi che conosciamo si
trovano sulla Terra, di conseguenza essa non dovrebbe girare. Anticipa inoltre il concetto di
gravità ovvero che la Terra non poggia su nulla ed è infatti sospesa e priva di ogni forma di
sostegno. Quanto alla forma essa è simile ad una colonna di pietra e noi ci troviamo su una
delle due facce.
- prime forme di vita
Si ritiene inoltre che la vita abbia preso forma dai pesci. Si crede che in origine l’uomo
provenisse da animali di altra specie; questo lo si deduce dal fatto che, mentre altri animali
possono procurarsi nutrimento poco dopo la nascita, l’uomo ha bisogno di una nutrice per molto
tempo. Per questo se fosse stato tale in origine, egli non sarebbe potuto sopravvivere

“i primi animali nacquero nell’elemento umido ricoperti di una scorza spinosa, cresciuti in età
lasciarono l’acqua e vennero all’asciutto, ed essendosi lacerata la scorza che li ricopriva dopo
poco cambiarono il loro modo di vivere”

“ i pesci e gli uomini non si sono sviluppati dalla stessa matrice, ma in origine gli uomini sono
nati e si sono nutriti all’interno dei pesci, come gli squali, e una volta capaci di bastare a sè
stessi ne sono usciti e sono andati all’asciutto”
ANASSIMENE
Individua come fattore determinante per la genesi di tutte le cose un elemento di tipo
quantitativo (e non qualitativo). Questo è un progresso enorme perché la scienza si basa su
dati quantitativi e quindi oggettivi (la quantità non dipende dal soggetto ma da sè stessa)
- cos’è l’archè per Anassimene
Egli ricerca l’archè nell’aria (pneuma) ed essa deve essere il principio di tutte le cose perchè
tramite essa tutti gli esseri viventi traggono la stessa vita. Essa è quindi fonte di vita: quando si
muore infatti non si respira più
- sof o vitale ->psyché
Con Anassimene la loso a compie un passo avanti, ma anche uno indietro, perché vi è una
maggiore astrattezza
psyché (in origine =so o vitale), ora indica la vita e l’anima
- caldo e freddo
Essi sono il risultato di processi quantitativi e sono qualità che derivano da un grado della
quantità. Egli inoltre capisce che per spiegare la genesi di tutte le cose debba basarsi sui
processi di condensazione e rarefazione: rarefacendosi l’aria si dilata, diventando fuoco,
mentre condensandosi diventa più piccola formando vento, nuvole, acqua terra e tutti i
composti

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ERACLITO
Nasce ad Efeso (550 aC) e vi vivrà no alla morte (480 aC). Era di origine aristocratica ed
assumeva comportamenti da tale; inoltre si ri utò di istituire una politica democratica.
Ha due soprannomi: -> “l’oscuro” perché nelle sue opere poteva esser capito da pochi
Ha due soprannomi: -> “il solitario di Efeso” perché amava stare per conto suo
E’ uno dei loso che più hanno avuto in uenza sui loso successivi, e anche contemporanei.
- innovazioni di Eraclito
a. introduce la dialettica
b. losofo del panta rei (=tutto scorre) -> la realtà non è mai ferma; essa è sempre in
movimento. Fu il 1° a concepire la dinamicità e il movimento della realtà
c. l’essere è molteplice
d. anima
- ricerca dell’arché: panta rei
Eraclito ricerca l’arché partendo dalla teoria del “panta rei” secondo la quale le cose non sono
mai ferme (tutto è in movimento e non cambia).
Questa convinzione nasce dal fatto che le cose non sono mai uguali a sé stesse e anche quando
credo di vedere una cosa uguale a sé stessa, e che quindi non è cambiata, in realtà non è così.
Questo accade perché il tempo scorre, quindi ogni attimo che passa mi rende diverso da quello
che ero prima
-> sensi: mi fanno credere che sia ancora uguale a prima (apparenza; opinione)
-> logos: mi fa capire che c’è stato un cambiamento (realtà delle cose)
- metafora del ume (tutto scorre e cambia)
Eraclito immagina di fare un bagno nel ume: io posso scendere ed entrare nell’acqua del ume
e credo di essere la stessa persona quando entro ed esco, ma in realtà non è vero. L’acqua del
ume, che scorre, non è la stessa di quando sono entrato o sono uscito, quindi anche io stesso
che mi ci sono immerso non sono la stessa persona di prima.
-> legge del divenire di tutte le cose: nulla rimane uguale a sè stesso; tutto scorre, si evolve,
cambia
-> Eraclito viene ricordato come il losofo del movimento e del divenire
-> Egli era convinto che non tutti potessero capire le cose che scriveva dato che alla verità delle
cose ci possono arrivare in pochi, mentre la massa è destinata a fermarsi all’apparenza
- dialettica
Essa è la capacità di saper argomentare bene le proprie tesi e sostenerle e presuppone la
relazione tra qualcuno e il suo altro. Senza confronto non vi è dialettica ed è proprio grazie ad
esso che la propria tesi guadagna valore.
- ripresa del concetto dei contrari di Anassimandro
“la salute è piacevole perché conosco la malattia”

Eraclito, paradossalmente, a ermava un concetto innovativo e democratico: bisogna accogliere


ciò che è diverso/altro.

“il dio è giorno-notte, è inverno-estate, è guerra-pace, è sazietà-fame” -> il dio è proprio


l’armonia dei contrari/opposti
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- il logos di Eraclito
Egli è considerato il padre del logos, esso è un tema centrale per lui. Gli conferisce il signi cato
di: discorso, ragione, intelligenza e proporzione
- Arché = fuoco
Eraclito, apparentemente, collega l’archè al fuoco, non si sa bene secondo quale pensiero, ma si
deduce ciò perchè il fuoco signi ca trasformazione e movimento. Esso è appunto un elemento
“vivo” e movimentato e quindi rappresenta il passaggio continuo.

“Tutte le cose sono uno scambio del fuoco e il fuoco uno scambio di tutte le cose, come le merci
sono lo scambio dell’oro e l’oro uno scambio delle merci. Questo ordine, che è identico per tutte
le cose, non lo fece nessuno degli dei, nè degli uomini, ma era sempre, ed è e sarà fuoco
eternamente vivo che secondo misuro si accende e secondo misura si spegne.”

mutazioni del fuoco: “in primo luogo mare, la metà di esso terra, la metà vento ardente”

-> per Eraclito l’archè doveva essere il fuoco perché indica la trasformazione dell’elemento
originario
-> nessuno fece il fuoco perchè nient’altro / nessun altro può generare l’arché
-> tutto avviene secondo necessità (è quindi necessario che sia così)
-> il fuoco è il paradigma delle trasformazioni
- concezione dell’anima di Eraclito
“I con ni dell’anima per quanto lontano tu vada, non li scoprirai; neanche se percorri tutte le
vie: così profondo è il suo logos.”

Eraclito suggerisce che l’anima abbia una natura diversa dal corpo -> concezione della
profondità dell’anima.

Si immagina inoltre che il losofo si sia collegato al pensiero or co: una religione sostenente
l’immortalità dell’anima e che, essendo essa immortale, esistesse la reincarnazione in altri
corpi (trasmigrazione delle anime)

“Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano e neppure immaginano.”
-> c’è un dopo la morte
-> dopo la morte, come sosteneva anche l’or smo, è possibile ci sia un sistema di premi e
castighi
Questo ra orza il fatto che si ritenga che egli sostenesse in minima parte l’or smo, o almeno lo
conosceva sicuramente
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