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Il Paleolitico

Il concetto di preistoria nasce nell’800 per de inire il periodo in cui


l’umanità non poté lasciare testimonianze della propria attività. La
di erenza infatti con la storia è dovuta alla mancanza di testimonianze
scritte.
Protostoria = fase inale della preistoria in cui la scrittura venne inventata
ma non ancora adottata da tutte le popolazioni.
L’uomo riuscì a sopravvivere e ad adattarsi all’ambiente grazie alla
capacità di sfruttare le risorse de territorio. Tra la comparsa dell’Homo
habilis (2,5 mln di anni fa) al 10 000 a.C. gli uomini crearono con le pietre
gli strumenti e le armi necessari per cacciare.
Paleolitico = età della pietra antica.
Le popolazioni del tempo si organizzavano in gruppi nomadi, e si
spostavano in base alla disponibilità delle risorse.
La svolta più importante nella preistoria è dovuta alla scoperta del fuoco.
Una delle prime forme d’arte è stata la realizzazione di sepolture
rudimentali, con segnali che vogliono dare un signi icato alla morte,
come la sepoltura della tomba in direzione del sole nascente.
Verso la ine del Paleolitico (da Paleolitico medio a superiore), compaiono
anche le prime pareti di grotte e caverne che si riempiono di immagini
ra iguranti uomini e scene di caccia.
Nel Paleolitico superiore inizia la produzione di manufatti artistici, che si
dividono in oggetti mobili e nell’arte parietale.
Il Paleolitico superiore è caratterizzato da tre grandi culture:
- l’Aurignaziano: prodotti oggetti ornamentali ed eseguite le pitture più
antiche (Grotta Chauvet)
- Il Gravettiano: prime statuette femminili (consistevano in animali e
igure antropomorfe, soprattutto le Veneri paleolitiche, ra igurate
accentuando le forme arrotondate del corpo, come segno di
fecondità)
- Il Maddaleniano: momento di massimo splendore dell’arte paleolitica

La pittura
Soprattutto in Spagna sett. e Francia sud-occ.
Prima venivano rappresentate decorazioni elementari, poi oggetti e
igure riconoscibili e in ine l’elaborazione di insiemi igurati sempre più
complessi.
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I soggetti: mammiferi (mammut, cavalli, bisonti…), pesci, rettili e uccelli,


oltre che immagini umane e parti del corpo.
Le grotte decorate avevano la funzione di santuario e luogo di culto.
Le principali sono quelle di Lascaux (Francia) e di Altamira (Spagna).

Dal Neolitico all’età del ferro

L’arte rupestre
Neolitico = inizia nel 10 000 a.C. - età della pietra nuova
Periodo caratterizzato da a inamento degli strumenti di caccia e da una
maggiore capacità dell’uomo di controllare la natura e di assoggettata
alle proprie esigenze, come l’allevamento di animali e l’agricoltura, grazie
anche alla scoperta della Mezzaluna fertile in Mesopotamia attraversata
da Tigri ed Eufrate.
Nel 6000 a.C. gli uomini si stanziarono in villaggi, e si iniziarono ad
intravedere le prime forme di di erenziazione sociale, con la formazione
di gruppi privilegiati.
Nasce l’incisione su pietra, sviluppata soprattutto in zone di montagna.
Le zone sahariane e sudanesi sono le aree con più testimonianze. Le
scene ra igurate sono di caccia, e in seguito igure antropomorfe.

L’architettura megalitica
Nel Neolitico nascono i primi monumenti megalitici: costruzioni fatte con
blocchi di pietra comparse nell’Europa occidentale.
La costruzione continua nell’età del bronzo ed è probabile che la loro
funzione fosse funeraria e con un alto valore simbolico.
Dolmen = tipologia più di usa. Struttura formata da due o più pietre
verticali, su cui poggia in orizzontale un’altra pietra piatta.
Menhir = monumento con una struttura costituita da un singolo blocco di
pietra piantato nel suolo.
Il suo signi icato è legato al valore attribuito al luogo.
Spesso si allineavano più dolmen in modo da formare una specie di
galleria oppure si disponevano i menhir in ile (gli alignements),
assumendo un signi icato astronomico.
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L’età del bronzo e del ferro in Italia


Dopo la scoperta della lavorazione dei metalli nel 3000 a.C., gli stili di
vita delle società neolitiche cambiarono.
Il bronzo (resistente e facile da lavorare) si usava per armi e lame di
bronzo. Nacque la metallurgia.
In Italia si a ermarono culture di erenti, riconoscibili dalla diversità dei
manufatti.
Vi era la società sarda (nuragica), che nell’età del bronzo diventò una
delle più avanzate, grazie al commercio navale.
Aveva una struttura gerarchica e un'intensa attività commerciale, grazie
alla sua posizione nel Mediterraneo.
Il nuraghe (XVI sec.) è una tipologia architettonica caratterizzata da una
forma troncoconica e da una muratura megalitica fatta da grandi pietre
squadrate. All'interno le camere avevano una copertura a falsa cupola.
Queste erano probabilmente la normale forma di insediamento dell'età
del bronzo in Sardegna.
Un esempio è il complesso di Barumini (abitato da 1600 a.C. a III sec.). Fu
costruito in 4 di erenti fasi.
A seguito della scoperta della metallurgia, la società nuragica si
concentrò su produzione di armi, attrezzi e oggetti personali. Nel XII sec.
avviarono la produzione di bronzetti igurati o erti nei santuari.
Tra l'età del bronzo e del ferro si a erma anche la scultura monumentale.
Sono statue di 200/250 cm (rinvenute a Mont'e Prama) realizzate da un
unico blocco di pietra arenaria tra il IX/VII sec. a.C. I tratti del volto molto
stilizzati con volto triangolare e capelli raccolti in trecce. I corpi sono
pensati per essere visti frontalmente o posteriormente. Non hanno
tridimensionalità.
Esempio: Statua del pugilatore

La Mesopotamia

È la culla della civiltà, situata tra Eufrate e Tigri. Qui nacquero l'agricoltura
e le prime città.
La stagione delle piene dei due iumi portarono la popolazione a creare
scorte alimentari e a magazzini, dando vita a un'amministrazione
centralizzata, al cui vertice c'era un sovrano.

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Queste nuove civiltà erano politeiste, e fossero gli dei a governare ogni
aspetto della vita umana, comportando la nascita dei primi templi.
La necessità di dover registrare dati o informazioni, portò alla nascita
della scrittura, detta cuneiforme.

Sumeri e accadi
Nel sud della Mesopotamia i primi a insediarsi furono i Sumeri. La società
era organizzata in città-stato indipendenti.
Nella seconda metà del XXIV la regione passa sotto il controllo degli
accadi, i cui sovrani espansero l’impero.

Babilonesi, ittita, assiri e persiani


Nel 2000 a.C. si insediano i Babilonesi, con a capo Hammurabi.
Nei secoli successivi si stanziano in Mesopotamia altri popoli, come gli
ittiti, conquistando Egitto e Siria, ma la lingua e letteratura rimangono
quelle babilonesi.
Nel VII sec. è il momento degli assiri, e Assurbanipal conquista
de initivamente l’Egitto. Successivamente il controllo torna nelle mani dei
babilonesi, ino a quando, nel 539 a.C., Babilonia viene annessa
all’impero Persiano, governato da Ciro II il Grande.
Alessandro Magno in ine inglobò il Vicino Oriente nel mondo ellenistico.

La celebrazione del sovrano


Erano considerati come degli dei, e possedevano il ruolo mediatore tra
gli uomini e la divinità, ed è per questo che nella società mesopotamica
fu spesso celebrato con statue, spesso esposte nei templi.
Nel Vicino Oriente l’arte assunse quindi un carattere prevalentemente
pubblico e u iciale.
Alcuni esempi sono la Testa di Sargon (che rappresenta il volto di Sargon
di Accad con i probabili reali lineamenti del sovrano), la Gudea di Lagash
(del XXII sec. che rappresenta il re sumero Gudea) e la Stele di
Hammurabi: è il primo caso di legislazione scritta, fatta su una stele di
diorite. Nella parte superiore è ra igurato Hammurabi mentre riceve il
codice dal dio del sole Shamash.

Le città della Mesopotamia


Erano caratterizzate da due edi ici principali che celebravano la potenza
del re: il tempio e il palazzo.
Tempio = costruzione più rappresentativa
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Ziqqurat = edi icio di origine sumera adattato alle altre culture


mesopotamiche. La sua pianta era quadrata e la struttura architettonica
era costituita da una serie di piattaforme sovrapposte, di ampiezza
decrescente, collegate da rampe di scale. Il tempio sorgeva sul piano più
alto ed era costituito da un vestibolo, da un santuario esterno, e da un
interno.
Il palazzo era la residenza del sovrano, ma era anche il centro
amministrativo della società. La forte struttura burocratica stimolò inoltre
l'invenzione della scrittura.
Un esempio di ziqqurat è quella di Nanna (dio sumero della Luna),
costruita a Ur nel 2100 a.C. dal re Ur Nammu.

L’Egitto

Terra fertile come in Mesopotamia. Ciò favorì, a partire dalla ine del IV
millennio, lo sviluppo di una civiltà fondata sull'agricoltura. L'Egitto
elabora una propria scrittura.
Vengono distinti l'Antico Regno (2650-2200 a.C.), il Medio Regno
(2052-1786 a.C.) e il Nuovo Regno (1567-1075 a.C).
Nel 3100 il faraone Narmer uni icò per la prima volta l'Alta e il Basso
Egitto.
La civiltà egizia conservò immutate nei secoli alcune caratteristiche
fondamentali, come il tempio, infatti la sua struttura rimase identica nel
periodo greco e romano ino all'a ermazione del cristianesimo.
Era il centro della vita cittadina, ed era costruito per durare a lungo (dalla
pietra).
Il tempio prevedeva il viale d'accesso, iancheggiato da s ingi, che
conduceva a un primo portale che fungeva da facciata esterna del
tempio; da qui, attraverso cortili a cielo aperto e sale a ipòstile, si
raggiungeva la cella dove era collocata la statua del Dio. Queste sale
erano destinati anche alla celebrazione dei faraoni mediante statue.
Il santuario (dove il dio si manifestava) era costituito da una cella centrale
e da ambienti di servizio e sale delle feste.
La sequenza di costruzioni che conduceva dal viale d'accesso alla cella
era caratterizzata da una struttura a cannocchiale: progressiva
diminuzione dell’ampiezza delle aperture, dall’abbassamento dei so itti e
dall’innalzamenti dei pavimenti con lo scopo di indirizzare, grazie alla
penombra, il fedele verso la conclusione del percorso.
Esempio: Tempio di Amon a Karnak.

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Oltre a templi normali vi erano anche quelli funerari, dedicati al culto del
faraone defunto. Nell’Antico Regno erano semplici piramidi, mentre nel
Nuovo Regno divennero edi ici autonomi.
Esempio: Tempio di Hatshèpsut del 1470 a.C.
Il Tempio di Amon invece è vicino alla tipologia dei templi rupestri, che
sono in parte o del tutto scavati nella roccia

Le piramidi
Nella società egizia il culto dei morti era molto importante, e a partire
dall’Antico Egitto furono costruite le prime piramidi.
Le mastabe erano il loro antecedente; erano costruzioni sepolcrali
troncopiramidali in cui, tramite un pozzo, si accedeva alla camera
funeraria.
Le piramidi avevano la tomba in una camera sotterranea e si trovavano in
aree desertiche. Facevano parte dei complessi funerari. Essi avevano la
funzione sepolcrale e la celebrazione del sovrano.
Il complesso comprendeva la via che collegava la tomba del faraone al
Nilo e due templi funerari (uno a valle e uno vicino alla piramide).
Le piramidi furono le tombe dei sovrani dalla III dinastia al Medio Regno.
Successivamente si preferirono sepolture più modeste.

El-Gizah
Qui fu costruita la piramide di Cheope. Alta 147m e con il lati lunghi
230m. Per la costruzione venne usato il calcare locale, ricoperto da
calcare bianco.
La camera sepolcrale si raggiungeva attraverso la Grande galleria (48m).
Successivamente anche Chefren e Micerino fecero costruire le loro
piramidi lì, ma più basse e rivestite alla base di granito rosso di Assuan.
I blocchi di pietra venivano sollevati su rampe a spirale. Dopo essere
smantellate i residui servirono a ricoprire i cantieri e gli alloggiamenti
degli operai.

La scultura
Uno dei primi documenti dell’arte faraonica è una tavoletta di ardesia
Tavoletta di Narmer) a forma di scudo (3168 a.C.), che celebra il re
Narmer e l’uni icazione di Alto e Basso Egitto.
Il lato A è suddiviso in 3 registri.
1) Il re (con corona rossa = sovranità) ispeziona un campo di battaglia
2) 2 animali mitici con collo lungo mostrano unione dei 2 regni
3) Narmer, in forma di toro, conquista una città

In Egitto la scultura a tutto tondo (la statua è scolpita ed è visibile su tutti


i lati) è molto importante, perché pensavano che le statue fossero un
doppio della persona ra igurata, e quindi dovevano essere similissime.
Ciò creò un’alternanza tra forme più espressive e realistiche di ritratto e
forme invece più ideali, riservate ai faraoni.
Nel 1350, a seguito di Ekhnaton che proclamò l’esistenza di una sola
divinità (Aton, dio del Sole), ci fu una grande rivoluzione artistica,
caratterizzata dall’abbandono del repertorio iconogra ico tradizionale e
del voler rappresentare Aton solo come un disco solare.
Esempio = Ekhnaton e Nefertiti
In dei busti ritrovati a Tell el-Amarna si nota la volontà di costruire
un'immagine più immediata e individuale del faraone, segno che l'arte di
Amarna stavo cercando forme di espressione più naturalistiche,
stilizzando i lineamenti. La rivoluzione amarniana durò 20 anni.

La vita quotidiana nella pittura egizia


Le principali testimonianze della pittura egizia provengono da templi e
tombe e consistono in pitture murali accompagnati da gerogli ici.
L’a resco nasce nel Medio Regno.
Il colore molto importante nell’arte egizia: usato nella scultura a tutto
tondo e rilievi.
Criteri rigidi per la scelta del colore: pelle uomini rossastra, donne ocra,
nubiani nera, asiatici gialla, capelli neri, vesti bianche/gialle, acqua
azzurra e erba verde.
Nel Nuovo Regno utilizzo di più colori e chiaroscuro. Il pittore inserire più
dettagli ma non forme di tridimensionalità o prospettiva.
Le igure rappresentate secondo schemi issi: testa e arti sempre di
pro ilo, occhi e spalle di fronte, bacino di 3/4. Soggetto principale: uomo.
Le scene principali sono quelle di vita quotidiana.

Creta e Micene
La civiltà minoica (Creta)
Posizione favorevole per commercio marittimo. Creò città dotate
strutture ben de inite e con residenze simili a palazzi mesopotamici.
Le dimore reali erano il centro economico, amministrativo e politico.
Molti resti archeologici e a reschi nei palazzi.
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Palazzi principali: Cnosso, Malia e Festo. Distrutti nel XVII sec. Da


terremoto. Ricostruiti più lussuosi intorno al 1450 a.C.
Civiltà minoica si divide in:
- Età protopalaziale (dei primi palazzi - 2000-1650)
- Età neopalaziale (nuovi palazzi - 1650-1450)
Una delle maggiori testimonianze minoiche è la pittura murale. Gli
a reschi decoravano le mura di palazzi secondo la funzione dei vari
ambienti in cui erano collocati.
La pittura cretese raccontava soprattutto la vita di corte con grande
vivacità, anche cromatica, con una forte sensibilità per la natura. Gli
umani e animali erano rappresentati in modo schematico.

La civiltà micenea
Nel 1600 si impossessò della penisola ellenica. Le cittadelle erano
forti icate e circondate da mura ciclopiche. Tra il 1400 e 1200
occuparono isole dell’Egeo, Asia Minore e in seguito Creta.
Si impadronì del commercio marittimo.
Molte delle città micenee sorgevano su alture, in posizioni difendibili, ed
erano protette da mura.
Il monumento più rappresentativo è la Porta dei Leoni (1300a.C.): Un
massiccio trilite sormontato da un monolite triangolare decorato con il
rilievo di due leoni rampanti a rontati a una colonna.
Diversamente dai palazzi cretesi, ampi e liberi, qui si parla di palazzo-
fortezza: un complesso più piccolo con un ambiente tipico chiamato
Mégaron: ampio vano il cui tetto era sostenuto da 4 colonne con un
focolare al centro e un ingresso con due colonne.
I palazzi micenei si distinguevano quindi nettamente dai palazzi minoici,
che erano privi di forti icazioni, facilmente accessibili, molto più grandi e
ricchi e con un'organizzazione degli ambienti molto più libera.
La stessa drammaticità, espressione di una società guerriera, si ritrova in
alcune maschere funerarie d'oro come quella di Agamennone.
La pittura vascolare, pur basandosi su quella minoica, segue uno stile
rigido e schematico.
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