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La Foresta amazzonica

Gabriele Rottura
La foresta amazzonica si estende su una
super cie di 6,7 milioni di km².
Questa foresta pluviale immagazzina da 90 a 140
miliardi di tonnellate di CO2, e la sua continua
distruzione provoca il rilascio nell'atmosfera di
enormi quantità di questa sostanza, con
conseguenze catastro che per l'ambiente.
La foresta amazzonica è molto
importante anche per la straordinaria varietà di
specie che ospita.
Qui vive il dieci per cento di tutte le specie
animali conosciute, tra cui il del no di ume del
Rio delle Amazzoni, il giaguaro e il boa
constrictor.
La regione è abitata da circa 350 popolazioni
indigene, spesso legate a tradizioni e usi molto
antichi.
Oltre l'80 per cento della super cie originaria
della foresta amazzonica è ancora ben
conservato. Ma quasi il 20 per cento è già
andato distrutto.
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Gli Indios dell’Amazzonia
In Amazzonia vivono numerosissime tribù di indigeni,
ma molto probabilmente non fu mai abitata prima del
3000 A.C. Oggi, gli indios amazzonici mantengono
molte delle loro tradizioni centenarie e dei loro
costumi, ma il loro habitat è seriamente minacciato
dalla deforestazione e dallo sfruttamento del suolo.
Ogni gruppo linguistico tende a condividere alcune
caratteristiche relative alla tipologia del territorio
che occupano, del modo di produzione e del tipo
di materialismo culturale.
Sparsi tra i villaggi agricoli, nel cuore della giungla,
vivono cacciatori-raccoglitori che appartengono a
famiglie linguistiche minori.
Alcuni gruppi, in particolare quelli che si basano
sull'agricoltura, sono particolarmente aggressivi e
disposti ad attaccare i loro vicini.
Esistono però varie relazioni tra diversi gruppi.
I linguaggi
Le lingue sono caratterizzate da una grande
diversità. Ci sono circa 330 lingue esistenti in
Amazzonia, e la più parlata è la lingua Guajiro.
Delle 330 lingue, una cinquantina sono lingue
isolate, mentre le restanti appartengono a circa 25
famiglie di lingue diverse. E' questa distribuzione di
tante piccole lingue che fa dell'Amazzonia una delle
regioni più ricche di lingue al mondo.
Nonostante la loro ampia diversità, il contatto a
lungo termine tra molti dei linguaggi dell'Amazzonia
ha creato somiglianze tra molte lingue con nanti.
Le piccole tribù parlano anche l'inglese, che viene
utilizzato come una delle loro lingue secondarie.
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Il disboscamento
della foresta
Enormi porzioni di foresta vengono abbattute per fare
spazio a pascoli destinati alle mandrie di bovini. Miniere
e pozzi petroliferi inquinano e rovinano vaste aree,
lasciando segni che dureranno nel tempo. Strade e
opere infrastrutturali realizzate senza una
progettazione oculata contribuiscono a frammentare e
rimpicciolire le distese di foresta.
La deforestazione della foresta amazzonica ha subito
una forte crescita tra il 1991 e il 2004, raggiungendo un
tasso di perdita forestale annua di 27,423 km² nel 2004.
Anche se il tasso di deforestazione ha avuto un
rallentamento a partire dal 2004, la super cie forestale
rimanente continua a diminuire.
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Le cause:
• Mandrie di bovini al posto della foresta
Per il piacere di avere sempre carne in abbondanza sulla nostra tavola, ci stiamo letteralmente
mangiando la foresta pluviale. L'80 per cento delle super ci disboscate viene trasformato in
pascoli per le mandrie di bovini.
Ma il problema non è solo questo: non di
rado, gli incendi appiccati per contrastare
la ricrescita degli alberi si propagano in
maniera incontrollata alle zone ancora
ricoperte dalla foresta.
Le aree disboscate vengono utilizzate
anche per la coltivazione della soia, che a
sua volta trova impiego come mangime per
gli animali.

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• Strade e dighe
Naturalmente una rete stradale e ciente e un
sistema di approvvigionamento energetico
ben funzionante sono essenziali per lo
sviluppo di una regione. Se non si potenziano
le attività di controllo, le nuove strade che
attraversano regioni prima inaccessibili
danno impulso a una deforestazione illegale o
comunque non sostenibile.
Le centrali idroelettriche creano gravi
problemi all'ecosistema se ad esempio
compromettono i collegamenti tra i corsi
d'acqua. Sono già state realizzate oltre 150
dighe, e circa 280 sono in fase di
progettazione o di costruzione. Spesso esse
sorgono o sorgeranno nel bel mezzo di aree
protette o in territori abitati da popolazioni
indigene.
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• Oro, petrolio e legno tropicale
La domanda di materie prime provenienti dalla regione amazzonica è molto forte. Le leggi che
dovrebbero proteggere gli ecosistemi ricchi di risorse naturali sono però scarsamente e caci o
non vengono applicate.
Molti imprenditori del settore minerario, per di più, danno poco peso alle misure nalizzate alla
tutela dell’ambiente, di conseguenza accade spesso che le miniere provochino erosione
del suolo e inquinamento idrico.

• Piccoli coltivatori
L'agricoltura praticata da piccoli coltivatori si
sta di ondendo in paesi quali la Bolivia
nordorientale, la Colombia, l'Ecuador, il Perù,
la Guyana e la Guyana Francese. Le condizioni
di grave povertà, la di coltà di ottenere
terreni da coltivare e la scarsa sostenibilità
delle tecniche adottate fanno sì che, per
sopravvivere, i contadini incendino vaste
porzioni di foresta per ricavarne terreni
coltivabili.
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