La savana è il bioma caratteristico delle regioni tropicali con alternanza stagionale
umido/secco dove le precipitazioni medie annue sono comprese fra i 500 millimetri (al di sotto dei quali si sviluppano steppe aride e semideserti) e i 1.500 circa, oltre i quali si sviluppano le foreste tropicali, sia decidue che sempreverdi. La savana occupa in Africa vastissimi territori, estendendosi mediamente dai 5-6° di latitudine sia nord che sud fino alla fascia dei deserti tropicali. Nell'Africa settentrionale la savana lascia il posto al semideserto e al deserto a latitudini comprese tra i 12° e i 15°N, a seconda delle caratteristiche climatiche locali, ed occupa perciò tutta l'immensa fascia sudanese dalle coste atlantiche all'Africa orientale. Nell'Africa australe si estende sulla gran parte dell'altopiano, dai rilievi marginali del bacino del Congo e agli altopiani del Kenya e della Tanzania fino alle zone interne del Sudafrica, dove però a causa del clima meno caldo la vegetazione assume i caratteri della steppa di ambiente temperato; le aree costiere di Angola e Namibia sono invece zone desertiche a causa del clima molto arido indotto dalle correnti marine fredde che scorrono lungo la costa. Il manto vegetale caratteristico delle regioni savaniche è dominato dalla presenza di piante erbacee (prevalentemente graminacee), mentre minore è lo sviluppo degli alberi. Nelle zone dove la piovosità è minore, vale a dire nelle zone di confine con i semideserti e le steppe, la vegetazione è costituita unicamente da piante erbacee, in alcuni casi molto rada tanto che non si ha la completa copertura del suolo. Dove invece le precipitazioni crescono, avvicinandosi alle regioni forestali, si passa alla savana arborata, dove si ha sempre il dominio delle piante erbacee ma il paesaggio è punteggiato di esemplari arborei; si tratta ovviamente di specie resistenti ai lunghi periodi secchi, come acacie e baobab. Una particolare formazione vegetale caratteristica delle aree savaniche è la foresta a galleria, un'area di vegetazione forestale che si estende lungo il corso dei fiumi, dove maggiore è la disponibilità di acqua. La savana africana ospita una abbondantissima fauna, resa celebre da decenni di turismo specializzato; basti pensare che la parola safari, che designa una forma di escursione naturalistica con l'obiettivo di avvistare la fauna selvatica, è di origine africana. Le ragioni di questa grande abbondanza di grandi animali è da ricercarsi nel fatto che il continente africano è stato interessato meno di altri dal fenomeno della grande estinzione di massa del pleistocene, probabilmente determinata dall'uomo, che decimò letteralmente la fauna degli altri continenti. La savana è il regno dei grandi mammiferi selvatici, sia erbivori che carnivori: elefanti, rinoceronti, ippopotami, facoceri, gnu, zebre, giraffe, antilopi e altre specie popolano in grandi branchi le pianure erbose, che sostentano popolazioni di carnivori come i leoni, i leopardi, i ghepardi e le iene. Nei fiumi e nei bacini idrici della savana africana vivono in gran numero i coccodrilli; fra i rettili, molto rappresentati sono anche i serpenti, fra cui i velenosissimi mamba. La savana è inoltre popolata da molte specie di uccelli, tra cui gli avvoltoi e gli struzzi, grossi uccelli inabili al volo. Fra gli insetti si possono ricordare le termiti, che costruiscono enormi nidi (termitai) che punteggiano il paesaggio. Anche nella savana, come nelle regioni di foresta equatoriale, sono spesso presenti suoli poveri, con scarso contenuto di sostanza organica e prevalenza della componente minerale. Il pedoambiente è però meno aggressivo di quello delle foreste equatoriali, a causa della minore umidità, e non consente una completa alterazione e lisciviazione dei minerali; si formano così i cosiddetti suoli ferruginosi, che manifestano anch'essi frequentemente dei forti arrossamenti.