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AFRICA SUB-SAHARIANA

AMBIENTE E SOCIETÁ

L'Africa è un continente molto esteso, infatti l'area totale del continente è tre volte più grande degli
Stati Uniti e del Brasile. L'Africa Sub-sahariana e si estende per circa 22,64 milioni di Km², inoltre
l'Africa Sub-sahariana viene divisa dal nord Africa per basi storiche, fisiche, sociali (ad esempio
il legame con colonialismo europeo e la schiavitù) e altre caratteristiche dettate dal clima e dalla
pelle scura degli abitanti.

Clima, Adattamento e Cambiamento Globale

La maggior parte dell'Africa Sub-sahariana è caratterizzata da un clima tropicale, con temperature


che superano i 20°C. Il clima sub-sahariano è dominato da due caratteristiche della circolazione
atmosferica, ovvero la zona di convergenza intertropicale (o ITCZ) e l'alto subtropicale. Le
aree comprese queste due zone, come l'Africa dell'Este, sperimentano stagionalmente delle
precipitazioni, dove queste sono scarse predominano condizioni semi-aride. Inoltre una
caratteristica del clima della zona sub-sahariana è il vento Harmattan (vento secco che soffia dal
Nord).

Desertificazione e Carestie e Vulnerabilità al Cambiamento Climatico

Gli abitanti dell'Africa Sub-sahariana si sono adattati a questo tipo di clima adottando un tipo di
agricoltura sulle pianure alluvionali. Tuttavia l'eccessiva coltivazione insieme ad altri fattori
(quali il cambiamento climatico, il pascolo eccessivo, la deforestazione e un' irrigazione non
specializzata) hanno portato alcuni territori alla degradazione e a non essere più produttivi, questo
processo prende il nome di desertificazione. Il Sahel (regione dell'Africa dell'Est, al confine con il
deserto del Sahara) ha precipitazioni variabili e la popolazione è completamente dipendente
dalla pastorizia. Per combattere la desertificazione, la siccità e le diverse carestie è nata,
ufficialmente nel 1997, un'organizzazione, la Convenzione per Combattere la Desertificazione
(UNCCD). Inoltre l'Africa è identificata come una regione estremamente vulnerabile al
cambiamento climatico che porta, soprattutto nel Sud Africa ad alte temperature e al cambiamento
degli ecosistemi.

Risorse geologiche, Rischi e Gestione dell'acqua

Tettonica a placche

Il continente dell'Africa è il cuore dell'antico super continente chiamato Pangea. La maggior parte
del territorio africano è caratterizzato dagli altipiani che, con le loro temperature e le alte
precipitazioni sono favorevoli all'insediamento umani. Alcuni di questi altopiani sono: Altopiano
dell'Etiopia, Altopiano del Veld, Altopiano del Waterberg (e altri). Un'alta presenza molto
importante in questo continente è sicuramente la Rift Valley (una larga e lunga depressione che si
è creata attraverso il fenomeno della tettonica delle placche).

Terreno, minerali ed estrazione

Gran parte del territorio africano è poco fertile, tuttavia, dato che il continente africano è composto
soprattutto da rocce vulcaniche, lo ha portato a sviluppare una grande riserva di risorse
minerarie. Queste hanno giocato un importante ruolo nella storia africana e anche, ovviamente,
nell'economia. La maggior parte dei minerali che si trovano in queste regioni sono: il cobalto, l' oro
e soprattutto i diamanti (che, insieme all'oro e al petrolio continuano ad incitare i conflitti all'interno
dell'Africa).

Risorse idriche e dighe


I due fiumi più importanti (ed estesi) dell'Africa sub-sahariana sono il fiume del Congo e il Niger,
un'altra fonte d'acqua molto importante e allo stesso tempo fonte di turismo è sono le Cascate
Vittoria. Grazie a queste risorse idriche è stato possibile sviluppare e costruire diverse dighe per
creare energia idroelettrica da utilizzare nelle industrie e nelle città e per l'irrigazione. Una di
queste è la Diga Kariba.

Ecologia, territorio e sviluppo ambientale

Maggiori ecosistemi

L'Africa gode degli ecosistemi più belli al mondo, caratterizzati da una grandissima diversità,
come, ad esempio il Congo Basin, la seconda foresta pluviale più estesa. Altre foreste ricoprono il
territorio africano (le foreste ricoprono all'incirca il 20% del territorio) e l'isola Madagascar che ha
una vasta gamma di specie diverse al suo interno (biodiversità). La bellezza degli ecosistemi
africani è, tuttavia, messa a dura prova dalla deforestazione e dal bracconaggio, per questo
motivo, nel 1977 è nata un'organizzazione non governativa: la Green Belt Movement, con lo
scopo di combattere la deforestazione.

Disastri e malattie

Nel corso degli anni disastri e malattie hanno devastato l'Africa. Le malattie vengono, spesso,
trasferite dagli animali selvaggi (quali le zanzare, le mosche e le lumache) agli umani e agli animali
domestici. La Malaria (trasmessa dalle zanzare), ad esempio, causa febbre, anemia e altre fatali
complicazioni. Le statistiche parlano di circa 174 milioni di persone affette nell'Africa Sub-
sahariana nel 2010 (più di 650000 morti, molti di questi bambini). La Schistosomiasi,
l'Organizzazione della Salute Mondiale afferma che, attualmente, ci siano circa 200 milioni di
persone affette da questa malattia. La Mosca Tsetse, che causa febbre e paralisi. Molte di queste
malattie sono associate al clima tropicale e alla diversità tra gli ecosistemi.

Uso del territorio e agricoltura

In Africa meno del 30% del territorio è coltivabile e, l'agricoltura nella parte coltivabile è totalmente
ostacolata da diversi fattori (malattie, parassiti e clima non idonei). L'addomesticatone delle
piante e degli animali, ha tuttavia portato 'aiuto' alle popolazioni africane. Inoltre, per combattere
la bassa fertilità del suolo si usano strategie tradizionali, come per esempio: l'agricoltura
itinerante (cambiare ciò che viene coltivato di anno in anno nello stesso appezzamento di terreno)
e la transumanza (migrazione stagionale dei pastori e dei loro animali che si spostano da zone di
montagna a zone di pianura).

Conservazione e La vita selvaggia dell'Africa

Dopo il colonialismo (e quindi l'avvento della tecnologia) le popolazioni native africane si sono
spostate. Inoltre il territorio africano è conosciuto anche per la sua mega fauna (elefanti→
avorio→ oro bianco , rinoceronti, gorilla..).

STORIA, ECONOMIA E TERRITORIO

Legami storici e paesaggi

Origini umane e la prima storia dell'Africa

L'Africa è anche conosciuta come la 'Culla dell'Umanità' → Homo Sapiens. Inoltre sono stati
ritrovati morti reperti archeologici, come il famoso sito di Olduvai Gorge (in Tanzania).

L'avvento del colonialismo in Africa, Schiavitù ed Insediamenti europei in Sud Africa


Con l'avvento del colonialismo europeo (all'incirca nel 15esimo secolo) anche l'Africa fu soggetta
ad esplorazioni e insediamenti europei. L'Europa ottenne grandissimo profitto economico
dall'Africa, soprattutto grazie alla schiavitù. La condizione degli schiavi era disastrosa (sia per il
trasporto, ammassati tutti insieme, sia per le loro condizioni fisiche, vivevano con poco cibo e
acqua). Grazie anche (e soprattutto) al clima più temperato e alle rotte commerciali molti
insediamenti europei nacquero nel Sud Africa.

Esplorazioni europee e la corsa per l'Africa

A partire dalla metà del 1800 gli interessi internazionali nei confronti dell'Africa aumentarono
considerevolmente. Molti dei più famosi esploratori furono associati alla compagnia inglese Royal
Geographical Society (o RGS, compagnia che supportava gli esploratori e li premiava con
medaglie d'onore). Il colonialismo portò, per ovvi motivi al razzismo. E, oltretutto, il territorio
africano era conteso tra le diverse potenze europee soprattutto dopo la scoperta delle riserve di
oro e di diamanti (le potenze più importanti erano la Francia, Inghilterra, Belgio, Portogallo e
Germania). Attraverso il colonialismo e l'imperialismo europeo l'Africa entrò definitivamente nel
commercio globale. Tra il 1880 e il 1914 ci fu una maggiore aggressività da parte delle potenze
europee nella conquista del territorio africano. Questa corsa per l'Africa culminò nella conferenza
di Berlino. Nei successivi 20 anni le potenze europee si limitarono a consolidare le potenze
coloniali.

L'impatto e i legami con il colonialismo e Interdipendenza

I maggiori effetti prodotti dal colonialismo europeo includono: nuovi confini politici, disgregarono i
territori tradizionali, un riorientamento dell'economia, nuove rotte di trasporti, l'esportazione
dei prodotti e delle merci, miglioramento dell'assistenza medica, l'introduzione di lingue europee
e di conseguenza nuovi sistemi di tassazioni, educazione e governo. ci fu Inoltre un miglioramento
parziale delle infrastrutture. Come si è già detto i territori dell'Africa erano in mano alle potenze
europee che esercitavano il potere, soltanto nel 1910 il Sudafrica divenne indipendente le altre
regioni dell'Africa per avere un minimo di indipendenza dovettero aspettare fino agli anni cinquanta
del XX secolo.

Economia, accumulazione e il prodotto dell'inegualità

L'Africa Sub-sahariana ha un lento sviluppo economico rispetto alle altre regioni del mondo,
infatti il prodotto nazionale lordo pro-capite è di 2251 dollari (in confronto con quello della media
delle altre nazioni che è di 11574 dollari). La maggior parte dei paesi di questa regione sono
dipendenti da esportazioni a basso prezzo. Per questo motivo la Banca Mondiale ha identificato
l'Africa Sub-sahariana come la sfida più importante per lo sviluppo del XXI secolo.

Dipendenza, debiti ed economia africana

l'Africa Sub-sahariana è stata dipendente prima dal colonialismo e poi dall'esportazione di singoli
prodotti (come i minerali o il cacao). Molti esperti affermano che l'Africa sub-sahariana così come
anche altre regioni del mondo (come il Sud America) hanno bisogno di modernizzare e
organizzare dei programmi di sviluppo, che includono il trasferimento di tecnologie e nuove
infrastrutture.
La risposta delle organizzazioni come la FMI (Fondo Monetario Internazionale) e la Banca del
Mondo alla crisi del debito dell'Africa Sub-sahariana negli anni 80 fu una riduzione della spesa
pubblica, la privatizzazione e la ristrutturazione dell'economia. Tuttavia queste riforme ebbero, in
alcune regioni, un impatto molto severo,infatti i prezzi dei prodotti alimentari e la disoccupazione
aumentarono a dismisura. Per questo motivo ci furono diversi aiuti internazionali e il debito fu
strettamente tenuto sotto controllo dai Paesi che formavano il G8. Inoltre nacquero molte
organizzazioni umanitarie all'interno del mondo che formarono compagnie per la riduzione del
debito, tra il 2000 e il 2011 ci fu così una diminuzione del debito totale dell'Africa Sub-sahariana.
Agricoltura africana contemporanea

I minerali e il petrolio dominano l'economia dell'Africa Sub-sahariana (per quanto riguarda il


PNL). In termini di occupazione circa il 61% della popolazione adulta lavora nel campo
dell'agricoltura. Ma, in molte aree, anche l'esportazione è molto importante, come il cacao, il tè, il
caffè. Inoltre, il Kenya è il maggiore esportatore di fiori in Europa, infatti, circa la metà del numero
totale delle rose sono esportate nell'Unione Europea. Tuttavia c'è una forte preoccupazione per
quanto riguarda la salute dei lavoratori ed i pesticidi. Per questo motivo si è optato per uno
sviluppo sano e solidale, basato su metodi più sostenibili. Tuttavia, la crescita della produzione
agricola non ha tenuto il passo con quello della popolazione e con il crescente aumento delle
domande da parte delle popolazioni urbane, per questo l'esportazione ha subito un calo. I problemi
agricoli sono stati attribuiti soprattutto alla degradazione ambientale, alla mancanza di
infrastrutture, al sistema politico. Nonostante questo, ha avuto molto successo l'agricoltura
urbana in città come Narobi (Kenya) e Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) →
conosciuta anche come orto gigante.

Un'altra fonte di preoccupazione è quella del Land Grabbing (ovvero l'accaparramento delle terre)
→ uso del suolo per produrre biocarburanti, minerali ecc.. I maggiori investitori sono stati gli Stati
Uniti, la Cina, Stati del Golfo ecc.

Fabbriche e servizi

L'Africa Sub-Sahariana è meno industrializzata rispetto alle altre regioni mondiali, sebbene, negli
ultimi dieci anni, la produzione sia duplicata. Il Sud Africa domina l'economia della regione con
un settore di produzione di: ferro, acciaio, prodotti chimici e prodotti alimentari (anche la
produzione di macchine è molto importante, infatti ci sono delle fabbriche di BMW e Toyota). Inoltre
in Africa ci sono anche delle piccole imprese (soprattutto di vestiario), gestite principalmente da
donne, che beneficiano di programmi di microcredito.

Negli ultimi anni, inoltre, c'è stato un piccolo sviluppo nel settore terziario (amministrazione e
turismo), questo sviluppo è stato aiutato da due fattori, l'economia informale (venditori ambulanti,
camerieri ecc..) e le rimesse dall'estero. Dal 2000 c'è stata una crescita economica del 5% annuo
in media.

Cina ed economia africana

La Cina è il maggior pathner economico dei paesi africani dal 2009. Soprattutto per quanto
riguarda l'importazione ( Africa → Cina) di gas, petrolio e minerali.

Ineguaglianza sociale ed economica e sviluppo

Nel territorio africano le condizioni economiche e sociali variano molto da regione in regione. Nelle
regioni più povere l'aspettativa di vita è molto bassa (la più bassa a livello mondiale), e la mortalità
infantile è molto alta (76 morti per ogni 1000 nati), dovuta soprattutto alla nutrizione alla non
immunizzazione (nel 2010 il 19% dei bambini era sottopeso). Tuttavia queste statistiche, come si è
già detto, non rispecchiano tutto il territorio africano, in quanto le regioni più industrializzate hanno
un'aspettativa di vita molto più alta, e anche il tasso di istruzione (dovuto anche a servizi migliori) è
decisamente più alto. Per venire in contro a queste situazioni disastrose (dovute anche alle diverse
malattie, malaria, HIV/AIDS ecc..) si sono create diverse associazioni come la Millennium
Developement Goals (volta a eradicare l'estrema povertà, le diverse malattie, a fornire
educazione, abbattere le differenze di genere ecc..), l'ECOWAS, e l'Unione Africana.

Territorio e politica

Apartheid
Sebbene l'Africa sia ora vista come un leader internazionale politico ed economico c'è stato un
periodo in cui fu 'emarginata' dall'Apartheid. → Letteralmente significa 'separazione'/'partizione' ed
era una politica di divisione razziale istituita nel secondo dopoguerra dal governo di etnia bianca
del Sudafrica e rimasta in vigore fino al 1991 (di conseguenza la minoranza bianca comandava
sulla maggioranza nera). Si crearono molti movimenti volti a soverchiare l'Apartheid, uno di questi
era capeggiato da Nelson Mandela, che, dopo essere stato arrestato e rilasciato dopo 27 anni di
prigionia, divenne capo dello Stato (1994) e pose fine a questa politica, che fu successivamente
definita un crimine contro l'umanità dalle Nazioni Unite.

La guerra fredda e l'Africa, guerre civili e conflitti interni

Durante l'epoca della Guerra Fredda le popolazioni africane guardarono con 'ammirazione' gli
ideali comunisti e ne subirono le influenze. Infatti si pensa che i movimenti rivoluzionari volti
all'indipendenza siano proprio nati da questi ideali. Una volta raggiunta l'indipendenza però i
problemi non finirono, infatti, quasi tutti i nuovi Stati sovrani dell'Africa incontrarono molte difficoltà
sul loro cammino, soprattutto per quanto riguarda i conflitti etnici ( un caso culminante fu il
genocidio in Ruanda), le guerre civili e le guerre lungo i confini. Questi conflitti diminuirono
dopo l'elezione di Nelson Mandela, e anche grazie all'intervento dell'ONU che cercò di mantenere
la pace.

CULTURA E POPOLAZIONE

Religione e lingua

La religione tradizionale africana è stata da sempre descritta come animista (ovvero il culto della
natura e degli spiriti). Tuttavia, questa descrizione semplifica la grande varietà delle credenze
religiose in Africa. Molti di questi 'specialisti religiosi' attraverso la meditazione interpretano i
desideri degli Dei e degli spiriti, facendo dei rituali per assicurare la stabilità della società e le
relazioni con il mondo naturale. Più di 70 milioni di persone (circa il 10% della popolazione totale)
praticano la religione tradizionale. Tuttavia ci sono anche altre religioni che occupano un ruolo
molto rilevante come il Cristianesimo con tutti i suoi vari rami soprattutto nelle vecchie colonie
europea (calvinismo, cattolicesimo, anglicanesimo) e l'Islam. Le differenze religiose sono molto
spesso diventate cause numerosi conflitti politici (soprattutto tra i musulmani e i cristiani).

La geografia del linguaggio in Africa è molto complessa, infatti ci sono circa 1000 lingue, 40 di
queste sono parlate da più di un milione di persone. Le lingue indigene dominanti sono lo swahili
e il zulu. Inoltre, in molte regioni si parla anche una seconda lingua europea (tedesco, francese,
inglese e spagnolo).

Pratiche culturali, differenze sociali e Identità

La cultura africana, così come le religioni e le lingue è molto varia e sta cambiando rapidamente
come risultato dei rapporti con le altre regioni. Anche attraverso la tratta degli schiavi molte
tradizioni africane si sono radicate anche in America (ad esempio l'importanza di una grande
famiglia).

Musica, arte e film

L'Africa ha una ricca tradizione per quanto riguarda l'arte e la musica che hanno avuto un forte
impatto nelle altre parti del mondo. Per esempio, la musica tradizionale dell'Africa dell'Est ha
influenzato il Blues americano. Inoltre la musica africana è spesso associata alla musica con le
percussioni (soprattutto il tamburo). Anche la cinematografia è un'arte sempre più in crescita. →
Nigeria → Nollywood → tematiche sociali, culturali, attuali.

Sport
Nel mondo sono in molti i giovani africani che sono diventate delle star nello sport, soprattutto nel
calcio e nell'atletica.

Il cambiamento del ruolo delle donne

La condizione della donna nel territorio africano è sempre stata molto difficile, infatti le donne
tendono ad avere un'educazione minore rispetto a quella di un uomo (soltanto il 56% delle donne è
alfabetizzata in confronto al 74% degli uomini). La condizione delle donne riflette anche la povertà
in cui si trova il paese. Soltanto negli ultimi anni, grazie anche a diverse associazioni straniere, il
ruolo della donna sta prendendo sempre di più piede.

Demografia e Urbanizzazione

Popolazione e fertilità

La popolazione dell'Africa Sub-sahariana, rispetto alle altre nazioni del mondo, cresce molto
rapidamente, anche il tasso di fertilità (sebbene negli ultimi anni sia calato) rimane molto alto. Molti
geografi, a differenza della maggior parte delle persone, non crede che il motivo dell'alto tasso di
fertilità sia dovuto a fattori religiosi e alla mancanza di contraccettivi, al contrario, si pensa invece al
fatto che la nascita di nuovi bambini voglia dire un incremento della mano d'opera. Di
conseguenza le famiglie molto grandi sono considerate quasi 'prestigiose'.

HIV/AIDS e altre preoccupazioni per la salute

Nell'Africa Sub-sahariana molte persone sono affette dal virus dell'immunodeficienza HIV che
genera la sindrome da immunodeficienza AIDS. Nel 2009 circa 22.5 milioni avevano questa
malattia, che è la causa maggiore delle morti (adulti e non) in Africa, dopo anche la malaria e le
morti da guerra combinate insieme. Un'altra malattia che sta mietendo molte morti è l'Ebola.

Città africane

L'Africa è il continente più rurale, tuttavia si sta urbanizzando sempre di più, basti pensare al fatto
che negli anni sessanta del XX secolo la popolazione urbana era pari al 20%, mentre nel 2010
circa è di 37%. Le persone decidono di migrare dalla campagna alla città per diversi motivi, come
le guerre civili, la povertà e i migliori servizi che la città offre. Dal punto di vista economico e
urbanistico le città più 'importanti' (e, ovviamente, più abitate) sono Lagos (Nigeria), Johannesburg
(Sud Africa) e Nairobi (Kenya).

La diaspora sub-sahariana e migrazioni

Fuga di cervelli → molti studenti africani decidono, nella speranza di un lavoro migliore, di
lasciare la propria terra d'origine e di migrare verso l'Europa o America per studiare.

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