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Africa meridionale

(analisi demografica-economia-cultura-etnia )

 Analisi demografica:
(numero abitanti, densità,età media,città)
La regione, con 110 milioni di abitanti, presenta una bassa densità media (circa 20 ab/km2),
inferiore a quella del resto del continente. Valori molto alti si raggiungono solo nei piccoli stati
insulari di Maurizio, Comore e Seicelle, mentre quasi disabitati sono la Namibia e il Botswana, dove
si estendono i deserti del Kalahari e del Namib. La maggior parte degli abitanti, con l’eccezione del
Sudafrica, risiede in villaggi rurali. Le grandi città sono poche e si trovano sulla costa o lungo le
linee ferroviarie, ma sono in forte espansione: si tratta di capitali come Luanda in Angola, Maputo
in Mozambico,Città del Capo in Sudafrica, Harare nello Zimbabwe e Lusaka nello Zambia. Il
Sudafrica dispone di una rete urbana strutturata in molte città importanti, tra cui spiccano
Johannesburg e Città del Capo.
 Economia:
(3 settori)
Il territorio dell'africa meridionale presenta nel complesso condizioni economiche
migliori di quelle dei paesi dell'africa centrale, anche se con grandi differenze al proprio
interno. Infatti, voi accanto a economie dinamiche come Sudafrica, Mauritius,
Seychelles e Botswana, troviamo paesi con livello di sviluppo molto arretrati come
Malawi, Angola e Mozambico. In generale, la condizione socio-economica della regione
presenta grossi problemi legati all'instabilità politica( dittature, guerre, alto numero di
vittime), alla grave condizione socio-sanitaria( diffusione dell?AIDS ), ai bassi livelli di
istruzione, all’assenza di infrastrutture e servizi. La maggioranza della popolazione è
occupata nell'agricoltura, che per lo più è di sussistenza( miglio e mais ). I terreni più
produttivi ospitano piantagioni di caffè, cotone, tè, tabacco, canna da zucchero, banane.
La pesca è piuttosto diffusa, sia lungo le coste che nelle isole. La regione è richissima di
risorse minerarie: diamanti, uranio, oro, petrolio, carbone, rame. Il Sudafrica è l'unico
stato della regione con attività industriali sviluppate. Nel settore terziario è di grande
importanza il turismo, specialmente nei parchi naturali di Sudafrica, Namibia e
Zimbabwe e nelle isole come Madagascar, Seychelles e Mauritius.
 Cultura:
(linghe,religioni,tradizioni)
In campo religioso, ai culti animistici delle comunità più isolate si affianca il
cristianesimo cattolico e protestante diffuso da colonizzatori e missionari, è presente
anche una minoranza islamica . Europee sono anche molte lingue parlate, che si sono
sovrapposte a quelle locali di ceppo bantu. Nel Sudafrica l’etnia dei boeri (discendenti
dei coloni olandesi) parla l’afrikaans, un dialetto derivato dall’antica lingua degli avi.

 Etnia:
La popolazione dell’Africa meridionale è il risultato dell’incontro e della convivenza, tra
le genti originarie del continente e i bianchi provenienti dall’Europa. In principio la
regione era abitata da boscimani e ottentotti, cui si aggiunsero in seguito i bantu. Dal
Quattrocento in poi si susseguirono le colonizzazioni europee, di olandesi e inglesi
prima, di francesi, portoghesi e tedeschi poi. Diversamente dalle altre zone dell’Africa,
il clima più mite di queste terre spinse i nuovi arrivati a trasferirvisi con le proprie
famiglie, dando vita a veri e propri insediamenti stabili. Ancor oggi i discendenti degli
europei costituiscono una buona percentuale della popolazione del Sudafrica e una
piccola minoranza in Zimbabwe e Namibia. Sono numerosi anche gli immigrati di
origine asiatica.

SUDAFRICA

CONFINI: il Sudafrica è bagnato a est dall’oceano Indiano e ovest dall’oceano Atlantico. A sud
troviamo il capo Agulhas che separa questi due oceani. A nord invece il paese confina con il
Namibia, Botswana, Zimbabwe, Mozambico e Swaziland. All’interno del territorio Sudafricano
troviamo il regno del Lesotho
DIMENSIONI: la sua superficie è di circa 1 219 090 km2
COSTE: il Sudafrica ha una costa ininterrotta di circa 2500 km che parte dalla Namibia (bagnata
dall’oceano Atlantico) e si estende fino al Mozambico (bagnata dall’oceano Indiano). Sulle coste
inoltre il clima e molto influenzato dall’incontro delle due correnti, provenienti dall’oceano
Atlantico e dall’oceano Indiano, causando frequenti marosi, piogge e tempeste. La costa è
soprattutto lineare con poche baie, tra cui Algola Bay, la Falsa Baia, Table Bay e Saldanha Bay.
ISOLE: lungo la costa sono presenti diverse isolette, tra cui Isola Dassen, Duiker Island, Robben
Island e Seal Island (tutte molto vicine alla capitale Città del Capo)
FIUMI: il Sudafrica ha solo 2 fiumi importanti, tra cui l’Orange, il fiume più lungo (2100 km) che
nasce dai monti dei Draghi, per poi sfociare nell’oceano Atlantico. Il Limpopo che nasce a nord di
Pretoria, il quale scorre lungo i confini di Botswana e Zimbabwe per poi entrare nel Mozambico e
sfociare nell’oceano Indiano (1700km)
ALTOPIANI: il Sudafrica è ricco di altopiani tra cui: l’altopiano del Capo (centro), l’altopiano di
Free State (lungo il fiume Vaal), l’altopiano Veld, l’altopiano del Lesotho, l’altopiano del Limpopo
e il Grande Karoo (sud-ovest)
MONTAGNE: in Sudafrica troviamo la Grande Scarpata che comprende i Drakensberg (Monti dei
Draghi) e i Roggeveldberge (monti del Roggeveld). A queste importanti catene montuose
appartengono il Ntlenyana e un gruppo di rilievi chiamato Mont-Aux-Sources. Oltre a queste
montagne ce ne solo altre tra cui il Compassberg, il Gakarosa e il Langeberg. Invece il Pilanesberg
Alkaline Ring Complex è un cratere, risultato delle molteplici eruzioni avvenute circa 1 milione di
anni fa
DESERTI: nel Sudafrica ci sono 3 deserti importanti e sono il Kalahari nella parte settentrionale, il
Karoo nella parte centrale e il Richtersveld nella provincia sudafricana del Capo Settentrionale
LAGHI: nel Sudafrica vi sono pochi laghi, i più importanti sono Grootvloer e Santa Lucia
CLIMA: il territorio sudafricano, essendo attraversato dal Tropico del Capricorno, ha un clima di
tipo subtropicale o tropicale, diventa continentale negli altopiani interni. La zona occidentale è
prevalentemente arida con scarse piogge mentre la zona orientale ha abbondanti piogge estive
dovute ai venti umidi provenienti dall’oceano Indiano. Infine, attorno alla città del Capo, il clima è
mediterraneo.
AMBIENTE: gli altopiani della zona orientale sono coperti da savane e le montagne orientali sono
coperte da fitte foreste. Verso ovest invece troviamo steppe e piante xerofile, cioè in grado di
resistere a lunghi periodi di siccità.
ANALISI POLITICA: la Repubblica del Sudafrica è una democrazia stabile e dinamica, che dalla
fine dell’apartheid ad oggi ha fatto registrare molti progressi. La repubblica del Sudafrica è una
Repubblica parlamentare mista e come Presidente troviamo Cyril Ramaphosa. Entra a far parte
dell’ONU nel 7 novembre del 1945 (allora Unione Sudafricana ovvero la prima colonia dell’Impero
Britannico la quale era una fusione delle 4 colonie britanniche)e ottenne l’indipendenza dal Regno
Unito nel 31 maggio del 1961 diventando una repubblica indipendente

Capitale, bandiera  il Sudafrica è l’unica entità sovrana al mondo ad avere ben tre capitali:
Pretoria, capitale amministrativa e sede del governo; Città del Capo, capitale legislativa che ospita il
parlamento; Bloemfontein, capitale giudiziaria e sede della corte suprema d’appello. La capitale
riconosciuta per la rappresentatività internazionale è Pretoria perché sede del Capo di Stato.
L’attuale bandiera del Sudafrica è stata adottata a seguito delle elezioni avvenute il 27 aprile 1994.

Analisi demografica e etnica  Il primo censimento della popolazione avvenne nel 1911, l’anno
successivo a quello in cui l’unione sudafricana divenne un dominion (dominio autonomo) del
Commonwealth. Tutte le raccolte dati compiute fino al 1991, tuttavia, non sono attendibili, in
quanto a causa dell’apartheid la popolazione nera veniva esclusa dai censimenti ufficiali ed era
confinata nei cosiddetti bantustan, dei territori a essa riservati. Inoltre, nei periodi turbolenti e
caratterizzati da sommosse, era impossibile accedere alle townships (città ghetto), situate in
periferia. Per questo motivo, nel 1991 si fece uso di mezzi alternativi come delle fotografie aeree
per effettuare il conteggio degli abitanti. Nel 1994 tutti e 10 i bantustan esistenti vennero considerati
nel censimento compiuto e si stimò che la popolazione totale fosse di 40 400 000 abitanti. Nel 2009,
si era giunti a circa 49 milioni abitanti, mentre nel 2016 il conteggio superò i 56 milioni. Il tasso
d’incremento annuo tende a essere al di sotto dell’1% a causa di molte emergenze, quali la
diffusione dell’AIDS (che riguarda quasi il 19% della popolazione adulta), una speranza di vita
bassa e un tasso di mortalità infantile molto elevato (34‰).
L’etnia bantu rappresenta il 79% della popolazione totale, i bianchi formano il 9,6% (nel 1911
erano più del 21%). I coloured (persone a sangue misto) sono l’8,9% e infine gli asiatici sono il
2,5%. I bantu sono suddivisi in nove popoli, gli Zulu sono i più numerosi (24% del totale della
popolazione nera). Le popolazioni bianche si dividono in boeri (afrikaner), anglosassoni e altri di
origine per lo più europea. Gli asiatici sono principalmente indiani e cinesi.
La popolazione si addensa nella parte orientale del Paese, dove sono concentrate le attività
minerarie e industriali e dove sorgono città importanti: Pretoria, Johannesburg (la più popolosa, con
più di 4 milioni di abitanti) e il porto di Durban. A ovest e a sud la densità abitativa è più bassa, ma
sono presenti Città del Capo, Port Elizabeth e East London.

Economia  Nonostante le problematiche di natura sociale causate dall’apartheid, la Repubblica


Sudafricana ha l’economia più avanzata di tutta l’Africa.
Settore primario: l’agricoltura è molto sviluppata. In alcune aree, ad esempio in quelle
meridionali, sono presenti aziende agricole produttive, che praticano un’agricoltura altamente
specializzata. Ciò crea un forte contrasto con l’agricoltura di sussistenza, praticata principalmente
nei villaggi. Sia la pratica della pesca sia quella dell’agricoltura sono abbastanza efficienti da
garantire la produzione di prodotti da esportare. Tuttavia, quasi il 70% del terreno agricolo viene
usato per l’allevamento, infatti il Sudafrica è uno dei più importanti produttori di lana di pecora. Il
Paese è inoltre ricchissimo di risorse minerarie, quali oro, diamanti, carbone, platino, ferro, piombo,
zinco, rame e uranio.
Settore secondario: grazie alla ricchezza di risorse minerarie, il settore secondario è molto
sviluppato. Vi è un’importante industria pesante (in particolare meccanica e siderurgica), affiancata
da quella alimentare, tessile e di lavorazione dei prodotti agricoli e della pesca. Da circa dieci anni,
le industrie metallurgiche sudafricane collaborano con quelle italiane, migliorando l’economia di
entrambe le nazioni.
Settore terziario: è sviluppato soprattutto nel commercio, nella finanza e nel turismo. Molti turisti
sono attirati dalla presenza di numerosi parchi nazionali e di ambienti naturali ben conservati. Il
turismo è favorito dal fatto che le stagioni sono invertite rispetto all’emisfero boreale e dalla
presenza di una comunità bianca che mantiene ancora dei legami con l’Europa e il nord America.
Per quanto riguarda il commercio, vengono principalmente esportati prodotti del sottosuolo e
manufatti dell’industria meccanica, chimica, tessile e agroalimentare.

Storia  Gli Europei raggiunsero il territorio dell’attuale Sudafrica alla fine del XV secolo, dopo
che Bartolomeo Diaz, navigatore portoghese, aveva compiuto la circumnavigazione del continente.
Nel 1652 la compagnia olandese delle Indie Orientali fondò la prima colonia, che successivamente
divenne Città del Capo.
I boeri (così venivano chiamati i colonizzatori olandesi e poi tutti gli Europei), si spostarono sempre
più verso l’entroterra del territorio, facendo nascere conflitti con le popolazioni locali, ridotte in
schiavitù, e più tardi con i britannici.
La prima guerra boera venne combattuta tra il 1880 e il 1881. La causa fu la volontà espressa dai
britannici di annettere il Transvaal (repubblica fondata dai boeri) all’impero britannico. Lo scontro
fu vinto dai boeri.
La seconda guerra boera avvenne tra il 1899 e il 1902 e alla fine di essa la dominazione britannica
si era estesa su tutto il Sudafrica.
Nel 1910 nacque l’Unione sudafricana, in cui tutto il potere economico e politico era detenuto dalla
minoranza bianca, mentre le altre etnie avevano posizioni marginali. Questa situazione divenne
istituzionale nel 1948 con l’adozione dell’apartheid, le cui leggi vennero emanate tra il 1949 e il
1954. L’apartheid era la politica di segregazione razziale che vietava ai non bianchi i matrimoni
misti, l’accesso a determinate professioni, cariche, scuole, ospedali, trasporti e locali pubblici. La
ricchezza era distribuita in maniera iniqua ed erano anche stati creati i bantustan. L’ANC (African
National Congress) aveva protestato contro l’apartheid a partire al 1952, ma nel 1960 i movimenti
nazionalisti furono vietati e nel 1963 Nelson Mandela, leader storico dell’ANC, venne condannato
all’ergastolo. Solo a partire dal 1986 le leggi dell’apartheid vennero lentamente abrogate e nel 1990
L’ANC tornò a essere legale e Nelson Mandela venne liberato. Quest’ultimo, alle elezioni del 1994,
divenne il primo presidente nero del Sudafrica. Con lui il Paese ebbe una nuova Costituzione
basata sulla convivenza multietnica.

Cultura  le lingue ufficiali sono 11: i bianchi, i coloured e gli asiatici usano principalmente
l’afrikaans e l’inglese. Inoltre, dopo la fine dell’apartheid sono stati riconosciuti i vari idiomi bantu,
parlati da ciascun gruppo etnico. La religione più diffusa è quella cristiana, presente nelle varie
confessioni. Vi è protestantesimo, cattolicesimo, anglicanesimo, metodismo, luteranesimo e altre
fedi. Sono anche presenti islamici, induisti ed ebrei. Tra le etnie bantu sono ancora largamente
diffusi i culti animisti tradizionali.

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