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Egitto

DI ALBERTO B. FRANCESCO
ENRICO ALDO ROSARIO ALICE
ALBERTO C ANDREA ROBERTO E
GIULIA
Aspetto fisico
L’Egitto, con un'area di 1 002 000 km² è il 24º
Paese del mondo per superficie e il 13º del
continente africano.
Si trova nel nord-est dell'Africa e si
affaccia a nord sul Mediterraneo e a est sul
mar Rosso e il golfo di Suez. Una parte del
suo territorio (penisola del Sinai) si estende
anche sul continente asiatico, facendone
quindi uno Stato transcontinentale. Confina
a ovest con la Libia, a est con Israele e a sud
con il Sudan.
Aspetto fisico

• Il territorio egiziano è uno dei più


aridi dell’africa: infatti il 95%
del territorio è occupato da un
immenso tavolato desertico,
quello del Sahara. Il restante
5% del territorio è invece molto
fertile ed è costituito dalla
Valle e dal Delta del Nilo e dalle
oasi. In Egitto ci sono pochi
altopiani che sono: il Monte
Caterina (2.629m),Monte Sinai
(2285m), Shaiyb al-Banat (2187m)
ecc.

La penisola del sinai
• La penisola del Sinai, pur essendo politicamente
appartenente all'Egitto, fa parte geograficamente del
continente asiatico. È delimitata a est dal deserto
israeliano del Negev e dal golfo di Aqaba, a nord dal mare
Mediterraneo, a ovest dal golfo e dal canale di Suez e a sud
dal mar Rosso.
• La penisola ha una lunghezza da nord a sud di circa 380 km e
una larghezza da ovest a est di circa 210 km, per una
superficie complessiva di circa 61 000 km². La zona orientale
della penisola è conosciuta come la Great Rift Valley, e si
tratta di una fossa geologica che si estende dalla valle del
fiume Giordano verso sud, attraverso, il mar Rosso fin
dentro l'Africa nel Kenya.

Great Rift
Valley
• La Rift Valley rappresenta una vasto territorio di
6000 km che va dal Nord della Siria al centro del
Mozambico. Oltre alla sua lunghezza, esso vanta dai
30 ai 100 km di larghezza e parecchie migliaia di
metri di profondità. Questa divisione dell’africa che
ogni anno diventa più larga, si è formata dallo
scontro delle placche tettoniche dell’Africa e
della penisola Arabica in concomitanza con la
separazione dell’Africa dell’Est dal resto
dell’Africa.

I fiumi
• l fiume principale dell’Egitto è il Nilo che si contende il
titolo del “fiume più lungo del mondo con il Rio delle
Amazzoni ,e attraversa l’Egitto per 2000km. L'Egitto ha
pochissimi fiumi esso nasce dai grandi laghi africani, nella
zona centrale del continente, e nel suo ultimo tratto
attraversa da sud verso nord la parte orientale
dell'Egitto. Il Nilo è stato di vitale importanza per il fiorire
delle antiche civiltà, e lo è ancor oggi poiché è una fonte
inesauribile di acqua per l'irrigazione dei campi. Senza di
esso l'Egitto sarebbe un'isolata landa desertica senza vita,
trovandosi su uno dei territori più aridi del deserto
sahariano, il deserto libico, poverissimo di oasi. Il Nilo è
quasi tutto navigabile, con l'eccezione del corso in
prossimità della prima cateratta, a sud. Scorre su un ampio
letto per alcuni tratti incassato fra alte pareti rocciose.
Poco a nord de Il Cairo, si divide in due rami principali.

I laghi
• In Egitto sono presenti diversi laghi salati,
molti dei quali alimentati dal Nilo, i due maggiori
sono il Lago Manzala (1.360 Km²) ed il Lago
Bardawil (668 Km²); lungo il corso del Nilo
sorge inoltre uno dei maggiori bacini lacustri
artificiali del Mondo, il Lago Nasser (6.000 Km²,
di cui 5.250 Km² in Egitto), la cui parte inferiore
appartiene al Sudan.Il Lago principale però è il
Nasser esso è un grande lago artificiale situato
nell'Alto Egitto la parte meridionale del paese
il lago si estende inoltre anche oltre i confini
egiziani fino al territorio sudanese.Il nome di
Lago Nasser però si riferisce in realtà solo
alla parte egiziana, corrispondente all’83%
della totalità del bacino, quanto al restante
17%, situato in Sudan, viene chiamato invece
“Lago di Nubia”. Il nome della parte egiziana si
deve al presidente egiziano Gamal Abdel Nasser
che ebbe l’idea della costruzione della diga
alta. Il lago è artificiale, infatti il bacino si è
originato in seguito alla costruzione della Diga
di Assuan sul Nilo.

Caratteristiche
storiche
La valle del Nilo forma da sempre un'unità geografica ed
economica, circondata com'è da deserti ad Est e ad Ovest, al
Nord dal mare e a Sud dalle cateratte del Nilo.
La necessità di avere una singola autorità che gestisse le
acque del Nilo portò alla creazione del primo stato al
mondo, intorno al 4000 a.C., ma forse anche prima. Questa
esigenza fece sì che le tribù nilotiche imparassero a vivere
assieme sotto l'autorità di capi villaggio (detti, poi,
dai Greci nomarchi). Attraverso alterne vicende, sviluppatesi
per più di mille anni, i nomarchi scontrandosi ed alleandosi
tra loro dettero infine forma a due Regni, l'Alto Egitto al
Sud e il Basso Egitto al Nord, che vennero unificati in uno
solo da Menes, considerato il fondatore della I dinastia, cui
seguirono numerose altre dinastie fino alla conquista
persiana di Cambise II e al successivo restauro sui generis del
generale di Alessandro Magno, Tolomeo I Soter.

Alto Egitto
(Con Alto Egitto si indica la zona meridionale dell'Egitto, a partire dalla
prima cateratta (o cataratta) del Nilo (nome moderno Assuan).

È possibile che in epoca predinastica, illaggio A sostegno di ciò vi è la


circostanza che ciascun distretto possedeva divinità specifiche, alcune
delle quali, anche in relazione agli sviluppi politici, diverranno poi divinità
nazionali dell'Egitto.

Fu nel periodo dell'Egitto protodinastico (IV millennio a.C.) che i distretti


si unirono in un unico regno, dando così vita all'Alto Egitto, o Terra del
giunco, come verrà definito in seguito nelle titolature reali .Un processo
analogo avvenne, con ogni probabilità, a settentrione con la costituzione
del Basso Egitto, la Terra dell'ape.

L'unificazione di Basso Egitto e Alto Egitto e quindi l'inizio del periodo


dinastico è attribuita a Narmer. Dal punto di vista amministrativo l'Alto
Egitto era suddiviso in 22 distretti o nomi. A capo di ogni distretto vi era un
governante (nomarca in greco) la cui carica poteva essere ereditaria o di
nomina reale. In generale durante i periodi di forte accentramento statale
i nomarchi erano, per lo più, funzionari mentre durante i periodi di
disgregamento dell'autorità centrale (periodi intermedi) a capo dei vari
distretti si instaurarono dinastie autonome, che talvolta si fregiarono
anche dei titoli della regalità.

L'Alto Egitto era rappresentato dal Loto egizio anche se durante la IV


dinastia l'emblema araldico era sovente rappresentato dal giunco così
come indicato anche nella titolatura reale unitamente all'ape che
simboleggiava il Basso Egitto)
Basso Egitto
Con Basso Egitto si indica la zona settentrionale
dell'Egitto, ossia la regione del delta del Nilo. Fu
nel periodo dell'Egitto protodinastico (3250 a.C.)
che si unirono diverse tribù in un unico regno. La
stessa cosa avvenne nel meridione con la
costituzione del regno dell'Alto Egitto.
L'unificazione dell'Alto e Basso Egitto è attribuita
a Narmer. Il Basso Egitto era rappresentato
dal papiro.
Il presidente Gamāl ʿAbd al-Nāser disse di essere il
primo Egiziano nativo ad esercitare il potere
sovrano sull'Egitto, dai tempi dell'ultimo
Cibi tipici
I piatti della cucina egiziana
La cucina egiziana è simile a quella mediorientale del Libano,
della Grecia e della Turchia ma è influenzata anche da quella
africana portata dalle carovane di passaggio.
Sebbene la carne sia molto utilizzata sono tanti i piatti
vegetariani della cucina tradizionale che si trovano sulle tavole
dei ristoranti o nei banchetti dello street food che vengono
scelti spesso per fare un pasto veloce durante la giornata di
visita alla città.
In un pasto della cucina egiziana sono previsti antipasti e piatti
unici a base di carne o di verdure e gli immancabili dolci che sono
sempre graditi a tutti per concludere un pasto.
Cibi tipici
Ecco i più importanti:
Il cous cous
In molti paesi del Mediterraneo il cous cous è una delle pietanze più
utilizzate e apprezzate come piatto unico e viene preparato in tanti
modi differenti. In Italia è uno dei piatti tipici che si trovano sui menù
dei ristoranti nella zona del trapanese. Si è iniziato a preparare
questo piatto, originario dell'Africa subsahariana e del Maghreb,
per la necessità di cucinare un cereale che mantenesse le proprietà
organolettiche dopo diverso tempo di stoccaggio sulle navi. Il cous
cous nella cucina egiziana si prepara utilizzando la semola, che
viene cotta a vapore, accompagnata dalle verdure cotte in padella e
condita con le spezie che rendono molto saporito il piatto.
Sambousek
I sambousek sono ravioli fritti tipici della cucina tradizionale
egiziana. Vengono preparati utilizzando spesso la carne di agnello
ma esistono anche varianti con verdure, formaggio oppure
lenticchie.
Vengono gustati come piatto principale ma anche come spuntino.
Assomigliano molto alla pasta ripiena che si ritrova in molte cucine
nel mondo con altri nomi ma la bontà è la stessa.
Hawawshi
Questo piatto è stato preparato per la prima volta dal macellaio
egiziano Ahmed al-Hawawsh nel 1971 dal quale prende il nome.
Il hawawshi è un piatto che si trova spesso nelle bancarelle dello
street food e può essere considerato una sorta di panino farcito. Il
pane tipico viene riempito di carne macinata e verdure e aromatizzato
con le spezie.
Le lingue
L’aspetto linguistico dell’Egitto è
caratterizzato dalle colonizzazioni
passate da parte dell’Inghilterra e
della Francia, la lingua ufficiale è
l’arabo, ma nel popolo è molto comune
l’arabo egiziano, L'arabo egiziano
antico è molto influenzato dalla
lingua copta egiziana e molto più tardi
altre lingue l’hanno influenzato per
esempio l’inglese , il francese, il
turco, l’italiano.
L'Egitto è stato una colonia
britannica per 70 anni e, di
conseguenza, la maggior parte degli
egiziani istruiti imparerà l'inglese a
scuola.
Nella zona del sud, invece, si potrebbe
trovare l’arabo saida, un altro
dialetto arabo meno diffuso.
Qualcuno parla anche di una lingua
nubiana completamente diversa
dall'arabo, e quelli dei deserti
occidentali dell'Egitto parlano
berbero, una lingua non scritta che
solo loro parlano.
Le etnie
La quasi totalità della
popolazione è composta
da arabi ed egiziani (95%).
Il residuo 5% si compone
di altre minoranze
etniche quali le tribù
arabe di ber- beri, beduini
e le comunità tribali di
begia. La lingua ufficiale
è l'arabo (nella variante
egiziana) ed è parlato
dalla totalità della
popolazione.
I beduini (in arabo bedawi) sono i più antichi
abitanti del deserto arabo, un popolo semi-
nomade che viveva nel deserto
attraversandone le dune. Noti per la loro
intraprendenza e ospitalità, i beduini hanno
saputo sopravvivere in condizioni climatiche
e ambientali estreme.
Essendo un popolo nomade sono dediti
I beduini all'allevamento transumante del bestiame.
Durante le soste, quando il gruppo si
trasferisce da un luogo all'altro, le donne
raccolgono radici, erbe, bacche e locuste,
che vengono essiccate e conservate per i
periodi di magra; gli uomini invece si dedicano
alla caccia.
Sono più delle volte di religione musulmana
e parlano l’arabo come madrelingua.
I berberi

Letteralmente “Uomini liberi”, in Occidente meglio noti


come Berberi (dal francese bèrbèr, storpiatura della
parola araba barbar, ovvero barbari), sono
quell'insieme di popoli di lingua tamazight che abitano
buona parte del deserto del Sahara e del Nord Africa.

L'identità etnica berbera è il risultato della fusione


tra le popolazioni indigene del Medioevo caspico e gli
immigrati neolitici che si sono trasferiti in Nord Africa
come contadini del Medio Oriente. Quest'ultima
componente ha fornito anche impulsi culturali e
linguistici cruciali.
I Begia
Si dividono in quattro grandi
ceppi: gli Ababde, i più frammisti
con l'elemento etnico arabo; i
Bishari; gli Hadendoa; i Beni
Amer. Salvo poche eccezioni, i
Begia sono pastori di cammelli,
di buoi e di pecore, il che li
costringe a una vita nomade, in
cerca di pascoli. Vivono sotto
tende di stuoie in piccoli gruppi.
Festività
Natale Ortodosso
Perché si festeggia il 7 gennaio?
Bisogna tener presente che nel 1582 papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio
calendario introdotto da Giulio Cesare, chiamato in suo onore giuliano. Per questo motivo i
giorni tra il 5 ed il 14 ottobre 1582 furono cancellati e quindi il nostro 25 dicembre diventa il
7 gennaio. Alcuni ortodossi però hanno preferito adattarsi al cambiamento: in Grecia, ad
esempio, il Natale coincide con quello cattolico.
La data del 7 gennaio non è dovuta a una volontà “scismatica” come ancora alcuni ritengono,
ma per un mero motivo di calendario. «La maggior parte delle chiese ortodosse di tutto il
mondo utilizzano il calendario giuliano, creato sotto il regno di Giulio Cesare nel 45 a.C., e
non hanno adottato il calendario gregoriano, proposto dal latino papa Gregorio di Roma nel
1582», ha spiegato l’Archimandrita Christopher Calin, decano della cattedrale ortodossa
russa. Il Natale anche gli ortodossi lo festeggiano il 25 dicembre, solo che nel loro
calendario in uso questa data cade sul “nostro” 7 gennaio (per cui l’Epifania per loro diventa
la Vigilia di Natale, ndr): «il Natale è ancora conservato il 25 dicembre, che sembra appena
cadere ritardo di 13 giorni sul calendario giuliano», conclude Calin.
25 gennaio 2011
Inizio rivoluzione
egiziana

Per ora il 25 gennaio 2011 non è ancora una data storica per
l'Africa. Non sempre un evento assume un'importanza
riconosciuta e chiara a poca distanza dal suo svolgersi. E' una
data però importante per milioni di egiziani (e non solo) che
infatti oggi sono scesi, in molti, in Piazza Tahrir, a festeggiare
l'inizio della Rivoluzione che portò alla caduta di Hosni
Mubarak avvenuta poi l'11 febbraio del 2011. Certo in molti
anche a piangere i martiri di quella rivoluzione, che le stime
non ufficiali, quantificano essere almeno 800.
E' passato un anno, l'Egitto è ancora lontano da aver trovato
stabilità, democrazia e pace. Ma molti passi sono stati fatti,
certo non tutti nella direzione che molti, almeno in Occidente,
si aspettavano.
Il Ramadan

Cosa è il Ramadan?
Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare
musulmano, nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto
ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta
direzione e salvezza” (Sura II, v. 185).
È il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e
all’autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani
praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al
tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso.
Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati, le donne che
allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è
in viaggio sono solo temporaneamente esentati.
Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere
d’acqua. Poi segue il pasto serale CINQUE DOVERI. Il digiuno (sawn) è
uno dei cinque doveri della fede islamica. Gli altri sono la professione
di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere ( salat),
l'elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta
nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita).

La mancata osservanza di questi precetti, in alcune delle comunità più


osservanti, può comportare l'imputazione del reato di apostasia.

1° Shawwal, il 10° mese Hijri (EidElfitr)
Il mese di Shawwal è il mese successivo al mese sacro del Ramadan e in esso c’è
l’opportunità di una grande ricompensa per i fedeli, come indicato dal
Messaggero di Allah (Pace e benedizione su di Lui). I musulmani hanno
l’opportunità di digiunare i sei giorni di Shawwal, che sono digiuni volontari
che possono essere completati in qualsiasi momento durante tutto il mese,
prima della fine di Shawwal. I sei giorni di Shawwal sono raccomandati come
mezzo per riscattare eventuali carenze nella qualità dei nostri digiuni nel
mese di Ramadan e equivalgono a un anno di digiuno se accettati da Allah swt.
Il primo giorno di Shawwal è anche il momento in cui i musulmani celebrano Eid
Al-Fitr, unendosi per godere della ricompensa dell’osservanza del mese sacro
del Ramadan. Shawwal è il primo dei tre mesi (prima del mese di d’hulu Hijjah) in
cui possono essere eseguiti alcuni degli atti del Hajj, come il Tawaf
dell’Arrivo. Il periodo del Hajj inizia anche a Shawwal, altrimenti chiamato
Ash-hur Al-Hajj o i mesi di Hajj.
Guerre e rivolte
L’Egitto non è attualmente in guerra
con qualsiasi paese, però è vittima di
numerose rivolte e proteste civili,
causate dall’elezione del presidente
Mohamed Morsi. Allora Abdel al-
Fattah al-Sisi, generale, esegue un
colpo di Stato, arrestando Mohamed e
abdicandolo. Però con la sua salita al
potere vengono delimitati i diritti di
pensiero, stampa e vengono sospesi
quelli di manifestazione. Tra il 2013 e
il 2017, sono 60.000 gli estimati
prigionieri, tra oppositori e presunti
terroristi. Dopo numerosissime
proteste contro Abdel al-Fattah,
muore l’ex-presidente Mohamed Morsi
da un malore mentre in tribunale.
Dopo la sua morte, si scatenano
ancora più rivolte e proteste contro
l’attuale presidente. A causa sua,
l’Egitto rimane in uno stato di terrore
e vittima di attacchi terroristici.
La guerra dei
sei giorni
La guerra dei sei giorni (1967, 1967, guerra
del 1967; 5-10 giugno 1967) fu un conflitto
facente parte dei conflitti arabo-
israeliani che vide contrapposti Israele e
le nazioni
confinanti Egitto, Siria e Giordania. Anche
per via dell'effetto sorpresa, la guerra si
tramutò in una netta vittoria israeliana
nonostante la superiorità numerica dei
difensori arabi.
Al termine del conflitto Israele aveva
conquistato la penisola del Sinai e
la Striscia di Gaza all'Egitto,
la Cisgiordania e Gerusalemme Est alla
Giordania e le alture del Golan alla Siria.
L'esito della guerra, la condizione
giuridica dei territori occupati e il relativo
problema dei rifugiati influenzano
pesantemente ancora oggi la situazione
geopolitica del Medio oriente.
La guerra del Kippur
La guerra del Kippur o guerra dello Yom Kippur nota
altresì come guerra del Ramadan (in arabo: ‫حرب‬
,)‫ رمضان‬guerra d'ottobre (in arabo: )‫ حرب تشرين‬o guerra
israelo-araba del 1973, fu un conflitto armato
combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973 tra una coalizione
araba, composta principalmente da Egitto e Siria,
e Israele.
La guerra terminò quindi senza esiti risolutivi dal punto di
vista militare ma segnò un importante successo politico e
propagandistico per gli arabi, che si dimostrarono per la
prima volta in grado di mettere in difficoltà militare
Israele, che aveva sconfitto pesantemente i propri
avversari nella precedente guerra dei sei giorni del 1967.
Nello stato ebraico l'andamento della guerra e
soprattutto la sorpresa iniziale innescarono forti
polemiche politiche che culminarono con le dimissioni
del primo ministro Golda Meir del ministro della
difesa Moshe Dayan e del capo di stato maggiore David
Elazar
La guerra inoltre ebbe pesanti conseguenze
nell'economia e nella politica di molti Paesi per la
decisione dei paesi arabi associati all'OPEC
(l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) di
sostenere l'azione di Egitto e Siria tramite robusti
aumenti del prezzo del barile e un embargo nei confronti
dei paesi maggiormente filoisraeliani, atto che diede il via
alla crisi petrolifera che provocò, a partire dalla fine
del 1973 e per tutti gli anni Settanta almeno, notevoli
ripercussioni economiche e sociali in quasi tutto il mondo.

L’arte in Egitto
Dopo la rivoluzione del 25 Gennaio si è
diffusa l‘arte della Street art

• Molto Colorata
• Politicamente impegnata
• Rivoluzionaria
• Pubblica
Khaled Hafez
I principali esponenti dello Street art sono:Khaled Hafez

• Alaa Awad (the bicicle chain)


• Ganzeer
• Hazem Taha Hussein
Khaled Hafez
Gazbia Sirry
Un’altra artista egiziana (anche se di
origini
turche) impegnata politicamente è GAZBIA
SIRRY

• La sua arte rappresenta


prevalentemente donne raffigurate in
scene quotidiane.
• Famosa in tutto il mondo ha portato le sue
opere in molti musei
rappresentando con semplicità sentimenti
e tradizioni delle donne
egiziane con stile e innovazione.
La musica
L’antico Egitto è oggi conosciuto per la magnificenza della sua architettura
monumentale e per lo splendore della sua scultura e pittura. Un’altra forma d’arte, un
tempo parte integrante di questa antica e raffinata cultura ma oggigiorno sconosciuta –
se si escludono gli studiosi del settore – è la sua musica. La ragione di ciò sta certamente
nel fatto che i suoni sono di per sé qualcosa di non permanente. Tuttavia, grazie agli
sforzi congiunti di egittologia e archeologia musicale, è comunque possibile esplorare
almeno una parte di questo tesoro perduto. L’antico Egitto è infatti un candidato
perfetto per l’archeologia musicale, in quanto esso presenta tutti i tipi di testimonianze di
cui essa può usufruire – fonti letterarie che descrivono sia la musica che i suoi contesti
d’uso o che addirittura preservano i testi dei canti, raffigurazioni di musicisti all’opera e
anche veri e propri reperti di strumenti musicali, talvolta straordinariamente ben
conservati. Da tutto questo è possibile arguire che la musica gioca un ruolo importante in
tutta la storia del paese, dal periodo predinastico in poi. Già intorno al tardo IV millennio
a.C. troviamo una famosa incisione su una tavolozza d’ardesia (da Ieraconpoli) usata per
polverizzare i minerali per il trucco degli occhi, la quale mostra un branco di vari animali
tra cui spicca uno sciacallo che suona un flauto obliquo ( nay). Poiché esso sta in piedi
sulle sue zampe posteriori e impugna lo strumento con quelle anteriori, mentre tutte le
altre figure sono rappresentate come semplici animali, abitualmente si suppone che tale
animale sia in realtà un uomo mascherato da sciacallo. Ad ogni modo questa è la prima
raffigurazione chiaramente riconoscibile di un musicista nell’arte egizia, sebbene vi siano
ceramiche più antiche che sembrano mostrare donne che danzano ed applaudono. Per
questa fase arcaica, esiste anche un sonaglio d’argilla dipinto. I cosiddetti Testi delle
Piramidi, attestati a partire dal 2350 a.C. in avanti, ma sicuramente molto più arcaici, sono
i testi religiosi più antichi a noi conservati. Se non è chiaro in che modo venissero eseguiti,
in alcune formule rituali essi descrivono forme musicali piuttosto antiche. Vi si afferma
che certi esseri divini si percuotono braccia e cosce, e pestano i loro piedi in una danza
ritmica in onore del re defunto. Anche altri testi molto più recenti nominano strumenti a
percussione in contesti rituali simili a questi.
Situate sull'omonimo altopiano, a 18 chilometri dal Cairo,

Le piramidi di
le piramidi di Giza non sono solo il monumento più
importante d'Egitto, ma anche il più antico del mondo.
I faraoni, alla loro morte, erano imbalsamati e collocati
all'interno di sarcofagi che, successivamente, erano

Giza
introdotti nelle piramidi insieme ad un sontuoso corredo
funebre che comprendeva una gran varietà di suppellettili,
dagli oggetti personali agli alimenti, che dovevano
accompagnare il regale defunto nel suo viaggio verso
l'aldilà. Anche se è difficile stabilire con esattezza l'anno
di costruzione di questi templi funerari,
Gli egittologi ritengono che i lavori siano iniziati verso
il 2500 a.C. Uno dei maggiori misteri della storia delle
piramidi riguarda proprio il modo in cui furono costruiti
questi edifici colossali. Come furono trasportati i blocchi
giganteschi che compongono la struttura? In che modo
riuscirono gli egiziani a realizzare un'opera
architettonicamente perfetta in un'epoca così lontana? Le
teorie al riguardo sono numerose: da coloro che mettono in
discussione che avessero realmente la funzione di tombe a
chi attribuisce la loro costruzione agli extraterrestri.
Le tre piramidi più importanti
Le tre piramidi principali della necropoli di Giza sono
Cheope, Chefren e Micerino. All'interno del complesso
funerario si trovano, inoltre, numerose piramidi minori.
Cheope
Conosciuta anche come la Grande Piramide di Giza, Cheope
(Khufu) è la piramide più grande, oltre ad essere la più
importante di tutte. È alta 140 metri e il perimetro della sua
base è di quasi 1 chilometro.
Chefren
La Piramide di Chefren è la seconda più grande d'Egitto e,
attualmente, è l'unica che conserva sulla sommità una
parte della copertura in calcare bianco di Tura che
originariamente ricopriva l'intera struttura.
Micerino
La Piramide di Micerino è la più piccola delle tre, ma non per
questo la meno interessante. Raggiunge un'altezza di 66
metri e il lato della sua base quadrata misura circa 100
metri.
Gli interni
Conosciuta anche come Grande Piramide di Giza o Piramide di
Khufu, la Piramide di Cheope è un’immensa costruzione situata
nella necropoli di Giza - vicino a Il Cairo - ed è, tra le meraviglie
del mondo antico, una delle più datate e meglio conservate.
L’intero complesso è costituito da più di due milioni di
blocchi posati in un arco temporale tra i 15 e i 30 anni: secondo
gli archeologi, dunque, l’edificazione è avvenuta
posizionando un blocco ogni tre minuti attraverso un lavoro di
manodopera incessante che ha impegnato gli operai sia
di giorno, sia di notte.
Con ogni probabilità, la piramide era il sepolcro-
mausoleo del faraone omonimo, appartenente alla IV dinastia al
comando attorno al 2560 a.C., mentre il suo architetto sarebbe
stato tale Hemiunu. Ad ogni modo, l’edificio è ancora avvolto da
un discreto mistero: oltre alle teorie ufficiali e condivise tra i
membri della comunità archeologica, infatti,
numerosi studiosi hanno avanzato ipotesi affascinanti che,
dalla loro, hanno il vantaggio di non poter
essere smentite con certezza.
Le 10 maggiori
attrazioni
La grande sfinge di Giza
La Grande Sfinge un'imponente ed enigmatica scultura
dalla testa antropomorfa e il corpo di leone, sita nei
pressi delle piramidi di Giza.

Il Mar Rosso
è senza dubbio uno dei posti migliori per fare immersioni
ed è una delle destinazioni preferite dagli amanti degli
sport subacquei.

Le piramidi di Giza
Situate sull'omonimo altopiano, a 18 chilometri dal
Cairo, le piramidi di Giza rappresentano il monumento più
importante e più antico dell'Egitto.

Saqquara
Saggara fu la necropoli più importante di Menfi dalla
prima dinastia fino all'epoca cristiana. Al suo interno
ospita la nota piramide a gradoni di
Diose.

La valle dei re e delle regine


È la necropoli che ospita le tombe dei faraoni e delle
consorti del Nuovo Regno. Attualmente sono state
scoperte oltre 60 tombe scavate nella roccia.
• Luxor

Le 10 • La citta`del luxor e` la madre delle civiltà


essa include infatti gran parte dei monumenti
egizi antichi che personalizzano la bellezza della

maggiori
storia.

• Il fiume Nilo

attrazioni • Il Nilo è un fiume africano che ha più di 31


milioni anni. Il Nilo è il fiume più lungo del mondo e
più antico nella storia.

• Il mercato di Assuan
• il mercato di Assuan è il paradiso per lo
shopping: le bancarelle sono piene di spezie,
tradizionali galebeyas (lunghe vesti) e tessuti,
argenteria e souvenir di tutti i generi

• Il museo Egizio del Cairo


• Situato in un grande edifico neoclassico, il
Museo Egizio del Cairo, inaugurato nel 1902, è
attualmente il più importante al mondo nel suo
genere.

• Abu Simbel
• Il Tempio di Abu Simbel e` uno dei monumenti più
famosi e importanti nella storia e nella cultura
egizia sopratutto nell`epoca faraonica
Hole
In Egitto quando si deve scegliere l’alloggio per la notte i
turisti hanno principalmente due opzioni:

Gli hotel, Spesso l'immagine degli hotel non corrisponde


realmente al servizio offerto: potreste prenotare un 5 stelle e
ritrovarvi con un servizio o una pulizia non cosi eccellenti
come vi aspettavate. Quindi spesso i turisti più informati ed
esigenti favoriscono alloggiare In zone moderne come Sharm
el-Sheikh, turisticamente più preparate, qui gli standard
alberghieri sono più simili a quelli europei. Spesso tra le mete
sconosciute ma efficienti ci sono Luxor e Assuan, qui non c'è da
preoccuparsi riguardo alla zona dov’ è situato il vostro hotel:
sono città piuttosto piccole e probabilmente, se viaggiate per
conto vostro, vi sposterete in taxi

Le imbarcazioni con cui si svolgono le crociere sul Nilo,


(chiamate motonavi) sono la migliore opzione se visitate il paese
con un viaggio organizzato, la categoria delle motonavi sarà
quindi simile a quella degli altri hotel dove pernotterete
durante la vostra vacanza.
Come spostarsi?
Per spostarsi nel paese ci sono diverse opzioni, le principali sono:

Volo in aereo: Se si vuole fare una scappata sulle coste del Mar Rosso
o magari ad Alessandria d’Egitto è consigliato muoversi in aereo
anche se l’Egitto è dotato di una buona rete ferrovia la via aerea è
comunque più sicura.

Taxi: I taxi sono piuttosto economici e rappresentano il mezzo più


comodo e rapidose volete spostarvi per conto vostro.

Mezzi pubblici: È sconsigliato invece l'uso dei mezzi pubblici, come


autobus o metropolitana a causa dello scarso sviluppo di essi.

Il calesse: I calessi sono molto diffusi in città come Luxor o Assuan.


Più cari e più lenti dei taxi, sono comunque una buona opzione per fare
una passeggiata in città.
Sitografia
• https://www.treccani.it/enciclopedia/egitto
• https://www.storicang.it/t/egittoù
• https://egypt.travel/it/
• https://thetravelization.com/cosa-mangiare-in-
egitto-10-piatti-da-assaggiare/
Grazie per l’ascolto!

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