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Nuovi poteri: Comuni e monarchie

NUOVI POTERI: COMUNI E MONARCHIE

IL FIORIRE DEI COMMERCI TRA LE CITTÀ EUROPEE

Dopo il Mille i cambiamenti sociali ed economici fanno


rinascere le città, che diventano il motore delle attività
artigianali e commerciali.

I mercanti riuniscono i loro capitali formando le prime


associazioni commerciali e finanziarie (commende
e compagnie).
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Lo sviluppo dei commerci porta allo


sviluppo delle attività finanziarie.
Viene introdotta la figura del
cambiavalute per cambiare le
monete a seconda del conio locale.
Nel Duecento i mercanti ricorrono a
strumenti di credito come la lettera
di cambio.
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Gilde o hanse

Associazioni di aiuto reciproco tra grandi mercanti


che dal XII secolo si sviluppano nel Nord Europa
assicurandosi il monopolio sul commercio cittadino.

La più importante è la Lega anseatica (o Hansa), una


federazione economica e politica che controlla i traffici
dell’Europa settentrionale fino alla fine del Medioevo.
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Arti o corporazioni

Associazioni di professionisti
(mercanti, artigiani, medici, notai)
che svolgono lo stesso mestiere
e si uniscono per tutelare
i propri interessi.
Si sviluppano nell’area
mediterranea.
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Nasce un nuovo ceto sociale, la borghesia, così chiamata


perché i suoi membri vivono nei borghi. Controllano
l’economia cittadina ma non hanno voce in ambito politico.

Borghi

Quartieri periferici nati all’esterno delle mura più antiche delle città
quando i centri urbani si ingrandiscono dopo il Mille.
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LA CULTURA URBANA

Fino al XII secolo la Chiesa detiene l’assoluto controllo


della sfera culturale attraverso i monasteri e le scuole
episcopali.

Tra XII e XIII secolo inizia un processo di laicizzazione


della cultura: si svincola non dal messaggio cristiano
ma dal monopolio del sapere da parte del clero.
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Nelle città nascono le prime


scuole laiche, favorite dai ceti
borghesi: sono le prima scuole
pubbliche gratuite.

Nella letteratura al latino, che


rimane la lingua della cultura,
si affiancano le lingue volgari.
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Nel XII secolo nascono le prime università. Le più


prestigiose nel Basso Medioevo sono quelle di Salerno
e Bologna.

Nascono da associazioni
spontanee di studenti e
maestri all’interno delle
scuole episcopali.
NUOVI POTERI: COMUNI E MONARCHIE

L’AFFERMAZIONE DEI COMUNI

Nella città i ceti borghesi (mercanti, notai, giudici, medici,


ricchi artigiani) si uniscono in associazioni chiamate
Comuni.
L’obiettivo è liberarsi dal potere
dei signori feudali inurbati:
iniziano le lotte tra le città
e i feudatari.
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In alcune zone la monarchia appoggia i Comuni


concedendo loro il diritto all’autogoverno tramite la
concessione di carte di franchigia. Ne limitano comunque
l’autonomia politica e l’espansione territoriale.

Franchigia

Privilegio concesso dal sovrano che


consiste nell’esenzione dal pagamento
di una tassa o in alcune libertà
economiche e politiche.
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In Italia settentrionale i Comuni godono di grande


autonomia perché non sono contrastati dal potere regio.

I Comuni italiani si
autogovernano ed
espandono i loro territori
creando un dominio
esterno, il contado.
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L’evoluzione del Comune medievale

Comune Comune Comune popolare


consolare podestarile
Il popolo crea
L’assemblea dei I consoli sono un’organizzazione
cittadini elegge i sostituiti da un comunale parallela,
consoli, a cui è magistrato unico che con il tempo diventa
affidato il governo esterno alla città, la principale istituzione
della città. il podestà. cittadina.
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LO SCONTRO TRA L’IMPERO E I COMUNI ITALIANI

L’imperatore Federico I di Svevia,


detto Barbarossa, restaura il potere
imperiale e vuole estendere la propria
autorità sulla penisola italiana.

Scende in Italia, appoggiato dal papa,


ed è incoronato imperatore nel 1055.
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Federico Barbarossa scende nuovamente in Italia


(1158-1162) e ristabilisce il potere imperiale sui Comuni.
italiani.
Con la dieta di Roncaglia
(1158) l’imperatore rivendica
le regalìe. In seguito distrugge
Milano, Comune che si era
opposto duramente (1162).
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I Comuni sconfiggono
definitivamente
Lega lombarda
(1167) Barbarossa nella battaglia

I Comuni dell’Italia settentrionale


di Legnano (1176).
si uniscono con il giuramento di La Pace di Costanza
Pontida per combattere
l’imperatore. (1183) riconosce ai
Con i Comuni si allea anche
papa Alessandro III. Comuni grande autonomia
e numerose regalìe.
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LA NASCITA DELLE MONARCHIE FEUDALI

In Europa il rafforzamento del


potere regio porta alla nascita
delle monarchie feudali, Stati
incentrati sulla centralità e la
sacralità del sovrano.
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In Francia si afferma la dinastia dei Capetingi


(dal fondatore Ugo Capeto, salito al trono nel 987),
che riescono ad ampliare i propri domini con una politica
matrimoniale scaltra e varie spedizioni militari.

Dal XII secolo i Capetingi devono confrontarsi con


la casata dei Plantageneti, che controllano la parte
occidentale del territorio francese.
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Nel 1554 Enrico Plantageneto


diventa re d’Inghilterra con il nome
di Enrico II. Filippo Augusto
sconfigge gli inglesi ed espande
i suoi territori. L’espansione dei
domini francesi e il consolidamento
della monarchia continua con i
successori Luigi VIII e Luigi IX.
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Nel 1066 i normanni conquistano l’Inghilterra. Guglielmo


il Conquistatore diventa re e trasforma il Paese in una
monarchia feudale, riorganizzando l’amministrazione
del territorio inglese.
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Magna Charta
(1215)

Il consolidamento della monarchia inglese si arresta


nel 1215, quando una coalizione di baroni (feudatari),
ecclesiastici e borghesi costringe il re Giovanni
Senzaterra a firmare la Magna Charta Libertatum,
documento che limita il potere del re a vantaggio del clero
e della nobiltà.
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La Magna Charta pone la basi


per la nascita del Parlamento
inglese, composto da:

• Camera dei Lord


(rappresenta i baroni);

• Camera dei Comuni


(rappresenta la borghesia).

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