Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Civiltà cretese
sezione
La Grecia
e la nascita
3
della cultura
1900 a.C.
I Micenei si insediano in Grecia
900-800 a.C.
Nasce in Grecia la polis
814-813 a.C.
Fondazione di Cartagine
800-580 a.C.
I Greci fondano colonie lungo le coste del Mediterraneo
750 a.C.
IO NE
I Greci adottano e integrano l’alfabeto fenicio EZ
TAS
594-593 a.C.
S
UE
Solone arconte di Atene
546-510 a.C.
Q C7 Il Mediterraneo:
IN
Tirannide di Pisistrato e dei
suoi figli ad Atene
crocevia di culture
L I Sabatino Moscati, Chi
490 a.C. furono i Fenici
Prima guerra persiana
C8 Il mondo delle poleis
480-479 a.C. L I Oswyn Murray, Combattere
Seconda guerra in sincronia
persiana
C9 La storia delle poleis
431-405 a.C. L I James Redfield, Il ruolo
Guerra del dei matrimoni nella polis:
Peloponneso tra politica e affari
404 a.C. Arte Storia L’Acropoli di Atene,
Governo dei Trenta memoria vivente della città
tiranni ad Atene
C10 Essere Greci
403 a.C. L I Luciano Canfora, Quel che
Trasibulo ristabilisce ci è rimasto del teatro greco
la democrazia ad Atene
TEMA DI C11 Territorio e cultura
GEOGRAFIA
Cittadinanza La
democrazia
C7
► Atlante storico
9. Rotte commerciali
Il Mediterraneo:
crocevia di culture
Carta17
Tig
Ugarit
ir
RODI Mari Susa
CIPRO
Biblo Babilonia
Lagash
E
CRETA
ESTINES
MEDITERRANEO Uruk Ur
MAR ORIENTALE
-PAL
EGEO ANATOLIA
SIRO
Ninive
Assur
EA
IA Tani Eufrate
AS
AR
EGITTO
Tig
Ugarit
Menfi
ir
CRETA
M
ESTINES
Ni
AR
Uruk
lo
MEDITERRANEO Ur
RO
SS
ORIENTALE
-PAL
Tebe
O
SIRO
EA
Tani
AR
EGITTO
IL MEDITERRANEO ORIENTALE Menfi
TRA III E II MILLENNIO A.C.
M
Ni
AR
Rotte commerciali
lo
RO
Tebe
O
Rotte commerciali
152
2 La civiltà cretese
LA CIVILTÀ CRETESE O MINOICA La storia dell’altra grande isola del Medi-
terraneo orientale, Creta, fu molto diversa da quella di Cipro. Fino al 2000 a.C.
le comunità cretesi avevano sviluppato una cultura simile a quella di tanti altri
centri dell’Egeo o del continente. Ma tra il 2000 e il 1400 a.C. fiorì nell’isola una
civiltà grande e misteriosa, che non smette di affascinare e far discutere: è la ci-
viltà cretese o minoica, dal nome di Minosse, leggendario re dell’isola (mìnos,
Carretto in bronzo,
tuttavia, era semplicemente il termine indicante il ‘potere regio’, come ‘faraone’ 1250-1100 a.C.
per gli Egizi). [da Cipro; British Museum, Londra]
Questo oggetto votivo montato
IL DOMINIO DEI MARI La vera ricchezza di Creta dipendeva dal dominio dei su ruote, risalente all’età del
mari, quello che i Greci chiamarono talassocrazia, da thàlatta, ‘mare’, e kràtos, bronzo, mostra l’uso di tecniche
di lavorazione complesse oltre a
‘potere’. Le flotte cretesi controllavano ampi tratti di mare tra le isole e le coste un gusto estetico raffinato.
Carta18
MAR MEDITERRANEO
Troia
Ni
lo
Assur
Corinto Atene Eufrate
Micene Mileto Alalakh
Asine ASSIRIA
Ugarit
Ialiso
Milo Hama Tig
RODI Mari ri
Lapithos Enkomi
Katna
Cnosso CIPRO
FENICIA Babilonia
Mallia Biblo
CRETA
Festo
MAR MEDITERRANEO
Tani
Rotte commerciali minoiche Palazzi di Creta
EGITTO
Ni
lo
La stanza della primavera, XIII sec. a.C. Il pescatore, XIII sec. a.C.
[da un palazzo di Thera (Santorini); Museo Archeologico Nazionale, Atene] [da un palazzo di Thera (Santorini);
Museo Archeologico Nazionale, Atene]
Carta19
Tebe
Samo
Corinto Atene Eufrate
SICILIA Micene Mileto
Asine
Taranto Iolco
Pilo Ugarit
Siracusa Tirinto Milo
Troia
RODI Enkomi
CIPRO
Kurion FENICIA
Tebe Cnosso Biblo
CRETA
Samo
Corinto Atene Eufrate
SICILIA Micene Mileto
M A R M E D I T E R RAsine
ANEO
Pilo Ugarit
Siracusa Tirinto Milo
RODI Enkomi
CIPRO
Kurion FENICIA
Cnosso Biblo
CRETA
EGITTO
Ni
lo
MAR MEDITERRANEO
EGITTO
Ni
lo
CORFÙ la costa dell’Asia Minore. Data la prevalenza di genti del gruppo ionico, la regione
IRO
T
prese ilESSnome di Ionia d’Asia. Qui si sarebbe col tempo radicata una grande cul-
E
MAR AG
O
tura, nata LIdalla fusione tra i Greci e le antichissime comunità locali. La diffusione
A LESBO
L
IONIO
I
LIDIA
D
Carta20 LEUCADE ETOLIA
E
EU
B EA
FOCIDE MAR
ITACA Tebe Smirne
Dori
CEFALONIA BEOZIA EGEO CHIO
AT
ACAIA
TI
Efeso
CA
I O
E DELO Mileto
EP
CORFÙ PELOPONNESO
N
IRO
TE
E
I A
MESSENIA SS Sparta PARO Alicarnasso
MAR AG
O
NASSO
M LI
LACONIA A CICLADI LESBO
L
IONIO A R COO
DORIDE
ME
I
DIT LIDIA
D
E MELO
LEUCADE R RETOLIA
A NEO
E
EU
B EA
FOCIDE MARTHERA RODI
ITACA Tebe Smirne
CEFALONIA BEOZIA EGEO CHIO
AT
ACAIA
TI
Efeso
CA
E CRETA
DELO
PELOPONNESO Mileto
N
I A
S3 La Grecia
e migrazioni
e la ioniche
nascita della cultura occidentale
Area di insediamento dorico
e migrazioni doriche
Area di insediamento eolico
e migrazioni eoliche
dell’urbanesimo portò alla fioritura di splendide città, come Mileto ed Efeso. Ma Cratere in terracotta
e particolare con fanti armati,
la grande vitalità del Medioevo ellenico è soprattutto indicata dal fatto che in esso inizi VIII sec. a.C.
ebbe le sue radici un fenomeno di straordinaria importanza: nacque allora una [Metropolitan Museum of Art,
struttura comunitaria, una forma di aggregazione politica e sociale che fino ad New York]
allora gli uomini non avevano conosciuto. Nel corso di quel periodo che
viene definito ‘Medioevo ellenico’
prese corpo l’arte greca, grazie
all’apporto della civiltà micenea,
delle civiltà medio-orientali
e delle culture di altri popoli
Frammento papiraceo
contenente passi dell’Iliade
(XIV, 227-253; 256-263)
[Papiro di Ossirinco III 551;
University Library, Princeton (Usa)]
162
Carta21 stagno
MAR NERO
seta (dall’Asia)
ambra
Tharros schiavi cereali
OCEANO argento
ATLANTICO Caralis cavalli
stagno Sulcis schiavi
oro (Cagliari) Panormo
Ebusos (Palermo)
stagno (Ibiza) Nora
Mozia Solunto
Cartagena (Solanto) MAR NEROossidiana
Gades rame
(Cadice) Malaga Utica Pantelleria
Tingis Qart Hadasht Ugarit
CRETA
(Tangeri) (Cartagine) Malta Cipro
Biblo
Lixus Tharros MAR MEDITERRANEO Cizio Berito
argento Tapso
Caralis Sidone
stagno Sulcis
oro (Cagliari) Panormo Tiro
Ebusos
(Ibiza) Nora
(Palermo) Leptis
Sala Mozia Solunto
Sabratha
Cartagena (Solanto) ossidiana spezie
Gades LIBIA rameNilo profumi
(Cadice) Malaga Utica Pantelleria sale papiro
lino, oro rame
Tingis Qart Hadasht avorio Ugarit
CRETA cereali
(Tangeri) (Cartagine) Malta
oro Cipro
schiavi avorio Biblo
Lixus MAR MEDITERRANEO Cizio
schiavi Berito
Tapso
Sidone
M
EGITTO
AR
Tiro
RO
Leptis
SS
Sala Sabratha
spezie
O
LIBIA
papiro Nilo profumi
sale rame
avorio lino, oro
oro cereali
schiavi avorio
schiavi
M
EGITTO
AR
Carta22
Circumnavigazione
dell’Africa, 600 a.C.
Viaggi di esplorazione
Circumnavigazione
Circumnavigazione
dell’Africa, 600 a.C.
dell’Africa, 600 a.C.
165
nterpretare
eggere
Chi furono i Fenici
[S. Moscati, Chi furono i Fenici, in S. Moscati (a cura di), I Fenici, Bompiani, Milano 1988, pp. 24-25]
Secondo l’idea moderna, un gruppo può essere definito popolo quando, pur
nella sua interna differenziazione, presenta caratteristiche unitarie identificate
nella memoria di un passato comune, nella lingua, nel legame con un territorio. I
Fenici sono sempre stati un popolo? O è a partire da un certo momento che essi
acquistano tale unità e ne diventano anche consapevoli?
Sabatino Moscati, uno studioso che si è sempre impegnato nella divulgazione
del sapere storico-archeologico, offre in questo breve saggio una risposta,
prendendo in analisi alcuni indicatori. Innanzi tutto il nome, attraverso cui un
popolo si identifica o gli altri lo indicano come tale. E poi la storia del territorio,
l’area siro-palestinese che perde la sua omogeneità a partire dal 1200 a.C. e vede
distinguersi una zona costiera da una interna: la prima si volgerà da allora in poi
in direzione del Mediterraneo occidentale, la seconda verso l’Oriente, acquisendo
identità differenti, che stentano ancora oggi a trovare pacifiche vie di dialogo.
La definizione dei Fenici come popolo nei caratteri essenziali che deb-
bono individuare e caratterizzare un’area, una lingua sufficientemen- È questa, come si dice
te omogenea, un insieme di elementi storici e culturali, è tutt’altro che anche più sotto nel brano,
la concezione moderna
ovvia e scontata. [...] di ‘popolo’ o ‘nazione’,
Non v’è dubbio che alla labilità dei giudizi contribuisce una certa eva- ‘comunità nazionale’.
nescenza del nome. Phoinikes per il popolo e Phoinike per la regione so-
no vocaboli usati da altri, cioè dai Greci. Si trovano almeno dai tempi di
Omero; ed è evidente la loro connessione con il nome comune phoinix,
che significa “rosso porpora” si riferisce alla tipica industria fenicia
della colorazione in porpora dei tessuti. Ma come i fenici chiamavano
se stessi? Occorre premettere che la coscienza dell’unità nazionale fu
La coscienza cioè di assai labile tra le città fenicie, e dunque non vi sono vocaboli affermati
essere un popolo.
e diffusi che possano dirsi distintivi. Già dal III millennio è in uso il
nome Cananei per il popolo e Canaan per la regione, che designa però
l’intera area palestinese. Senza dubbio esso viene usato anche specifi-
camente per i Fenici, specialmente nell’Antico Testamento [...]. Anche
la parola Canaan si lega, come dimostrano i testi mesopotamici del II
millennio, al significato di “rosso porpora”. [...]
Ma allora, indipendentemente dal nome, come può definirsi un’unità
fenicia? Il popolo, nella concezione moderna a cui dobbiamo rifarci, è
un aggregato di persone che possono diversificarsi per razza e prove-
nienza, ma che assumono carattere omogeneo per avere in comune
un’area geografica, una lingua, un processo storico e culturale. Ciò
posto, quando e come possiamo ritenere che tali condizioni siano sod-
disfatte? La prima risposta è che, fino all’avvento dell’Età del ferro e
cioè dal 1200 a.C. circa, la storia siro-palestinese non offre una chiara
differenziazione tra i centri della costa, poi destinati a divenire la Fe-
nicia vera e propria, e quelli dell’interno. [...]
Non si può sottovalutare, peraltro, la profonda modifica che avviene
nell’area siro-palestinese intorno al 1200, a seguito della quale le città
fenicie emergono in autonoma evidenza. A quell’epoca, infatti, si veri-
fica l’invasione dei Popoli del Mare (un’invasione forse più stratificata
nel tempo e nelle vicende di quanto prima si pensasse), che respinge
oltre i confini dell’area le grandi potenze vicine (Egitto e Mesopotamia)
e vede la penetrazione e l’affermazione nell’interno di nuovi popoli
(Ebrei e Aramei), sicché le città costiere restano differenziate. [...]
Poiché isolate e compresse nell’area costiera, le città che possiamo
chiamare ormai a pieno diritto fenicie allacciano più stretti vincoli
166
Guida allaInterpretazione
COMPRENSIONE
INTERPRETAZIONE
1 Sulla base delle indicazioni fornite nel brano, individua quali 5 Le città costiere hanno difficoltà ad instaurare rapporti con
sono, secondo la concezione moderna, gli elementi essenziali le aree interne. Indica le conseguenze che, secondo Sabatino
perché un gruppo possa essere definito ‘popolo’. Moscati, ne derivano.
2 Il primo elemento antico che lo studioso analizza nel cercare di 6 Fra i caratteri distintivi della civiltà fenicia viene elencato l’uso
definire i Fenici come popolo è il loro nome. Quali sono i nomi che della scrittura. Già altri popoli avevano utilizzato altri sistemi,
le fonti antiche attestano? Chi le utilizzava? Con quale accezione/ ma quello fenicio è destinato alla maggiore diffusione in area
significato e quale riferimento? mediterranea. Perché? Cosa lo differenzia dai sistemi grafici degli
3 La data indicata nel brano come momento in cui avvengono altri popoli? Puoi ricollegare le caratteristiche dell’alfabeto fenicio
i cambiamenti che innescano la differenziazione dei Fenici dagli alla loro attitudine commerciale?
altri popoli viene considerata dagli studiosi come uno spartiacque
importante della storia antica. Cosa avviene?
4 Infine, i Fenici diventano un popolo con propri determinati
caratteri. Quali?
167
Audio
tudio
inbreve
7
CIVILTÀ MINOICA Le fortificate caratterizzarono attraverso la sola trasmissione a.C., l’adozione di una nuova
civiltà del Vicino Oriente antico la civiltà micenea, attestata orale. Sono state avanzate tre forma di organizzazione politica
sfruttarono principalmente vie intorno al 1400 a.C. sulle ipotesi di storicità: a) che i e sociale.
di comunicazione terrestri e alture della Grecia centrale poemi riflettano un’immagine
del mondo miceneo; b) che FENICI Verso il 1200
fluviali. Tuttavia la navigazione e meridionale (Tirinto, Tebe,
essi riflettano la società a.C. al predominio minoico-
lungo le coste consentì commerci Pilo e Iolco) e a Creta, dove
dell’VIII secolo a.C.; c) che lo miceneo sull’Egeo subentrarono
anche a grande distanza. subentrò a quella minoica.
scenario dei poemi sia quello dei i Fenici, popolo di grandi
Proprio al dominio dei mari Conosciamo meglio i suoi
secoli X-IX a.C. navigatori e mercanti,
o talassocrazia è attribuito caratteri, sia per le scoperte insediatosi nell’attuale
il fiorire della civiltà minoica archeologiche, inaugurate, Libano e organizzato in città
verso la metà del XIX secolo, dal
I DORI E IL MEDIOEVO
a Creta, tra il 2000 e il 1400 ELLENICO Anche la civiltà autonome, come Biblo, Sidone,
a.C. L’organizzazione politica e tedesco Heinrich Schliemann, micenea scomparve in modo Tiro e Berito. Il loro nome è
sociale era di tipo palaziale e sia perché l’inglese Michael oscuro. Intorno al 1200 connesso con phòinix, il rosso
i tre centri principali dell’isola Ventris riuscì a decifrarne a.C. giunsero nuove genti porpora ricavato dal murice,
furono Festo, Mallia e Cnosso. la scrittura, Lineare B, che indoeuropee, i Dori, che si che costituiva una merce di
L’economia dipendeva dal codifica un dialetto greco sovrapposero a quelle già lusso, così come i loro avori, le
commercio di prodotti agricoli, arcaico. I micenei erano aperti presenti in Grecia degli Ioni paste vitree, gli ori e i bronzi
legname e metalli lavorati. sul Mediterraneo, come ed Eoli. In questa fase, che cesellati, che esportavano
Quella minoica resta per noi conferma la diffusione della loro durò fino all’VIII secolo a.C., la in tutto il Mediterraneo su
una civiltà misteriosa: non si ceramica fino in Italia e Spagna. scrittura, nata per le esigenze navi agili e robuste. I Fenici
è ancora riusciti a decifrarne I commerci comprendevano dei palazzi micenei, scomparve fondarono numerosi empori
la scrittura, detta Lineare anche tessuti, oggetti in bronzo con essi. Gli storici hanno commerciali; alcuni a Cipro,
A, né gli archeologi riescono a e prodotti di alta oreficeria. adottato la definizione di Rodi, Creta e sulle coste
spiegarne la fine improvvisa Le comunità erano guidate Medioevo ellenico per questa africane divennero colonie
(terremoto e/o invasione?). da un wànax, affiancato da età ‘buia’, nella quale avvennero d’insediamento. Nei pressi
Le città cretesi non avevano un’aristocrazia guerriera e tuttavia cambiamenti notevoli: di Tunisi intorno all’814
fortificazioni e dagli affreschi sacerdotale e da scribi addetti l’introduzione del ferro in Asia a.C. fu fondata Cartagine.
ricostruiamo una vita serena e a un’accurata contabilità. Minore intorno al 1050 a.C., la I Fenici furono anche grandi
gioiosa. Prima della redazione scritta, nascita di nuove colonie greche esploratori, fra i primi a
databile intorno all’VIII secolo in Asia Minore, con centri di circumnavigare l’Africa e a
CIVILTÀ MICENEA Al a.C., i due poemi omerici, grande cultura come Efeso e spingersi oltre le ‘colonne
contrario, cittadelle l’Iliade e l’Odissea, circolarono Mileto e, intorno al IX secolo d’Ercole’.
verso le competenze
VERIFICARE LE CONOSCENZE
I
1 Associa correttamente i termini della colonna di sinistra a quelli della colonna di destra.
a Cicladi 1 città nuova
b Mìnos 2 cerchio
c Fenici 3 rosso porpora
d Cartagine 4 potere regio
2 Metti a confronto la civiltà minoica e quella micenea: segna con una crocetta quali, tra le seguenti affermazioni,
sono da attribuire alla civiltà minoica e quali a quella micenea. Fai attenzione perché due affermazioni sono vere
per entrambe.
Minoici Micenei
a Le loro navi commerciavano in tutto il Mediterraneo orientale.
b Incidevano su tavolette utilizzando la scrittura Lineare B.
c Incidevano su tavolette utilizzando la scrittura Lineare A.
d I palazzi erano fortificati da ‘mura ciclopiche’.
e Le scene artistiche spesso avevano come soggetti motivi floreali e animali.
f I palazzi non avevano fortificazioni.
g Il palazzo del sovrano era il centro della vita politica.
168
La civiltà cretese
La società cretese si sviluppa tra...
Si allevavano...
4 Anche se Iliade e Odissea sono il frutto di storie narrate da antichi aedi, resta valida la domanda sulla possibilità
di utilizzarle come fonte storica per indagare una certa epoca. A tale proposito sono state formulate tre ipotesi:
rileggi il paragrafo 5 e sintetizzale sul quaderno in massimo 5 righe.
1ª ipotesi: il mondo miceneo 2ª ipotesi: l’epoca di Omero 3ª ipotesi: il periodo intermedio
Quando ....................................................................
Esportavano .............................................................
169
Civiltà Città Periodo Tipo di Tipo Attività Motivo per Scrittura Ipotesi
(o isola) di massimo organizzazione di organizzazione economica cui era nota sulla
principale splendore politica sociale nel Mediterraneo sua fine
Cicladica
Cretese
o minoica
Micenea
Fenicia
Rispondi ora sul tuo quaderno alla seguente domanda: quali sono le differenze principali tra le civiltà del mare e quelle del
Vicino Oriente antico?
Taranto Iolco
Troia
Tebe
Samo
Corinto Atene Eufrate
SICILIA Micene Mileto
Asine
Pilo Ugarit
Siracusa Tirinto Milo
RODI Enkomi
CIPRO
Kurion FENICIA
Cnosso Biblo
CRETA
MAR MEDITERRANEO
EGITTO
Ni
lo
OCEANO
Carta23 Tira
Panticapea Fanagoria
ATLANTICO Tana Teodosia
Massalia Olbia Istro
Agathè Nicaia Tira Dioscuriade
Tomi MAR NERO
Olbia Antipolis Panticapea Fanagoria
Emporion Odesso
Teodosia Sinope
Massalia Alalìa Istro Apollonia Selimbria
Dioscuriade Citoro
Agathè
OCEANO Nicaia Epidamno Trebisonda
Cuma Tomi Bisanzio Cerasunte Amiso
MAR NERO
Torone Perinto
ATLANTICOOlbia Antipolis Apollonia Abdera Eraclea Pontica
Tana
Hemeroscopion Pitecussa Odesso Mendè
Emporion
Cadice Tharros Taranto Potidea Sinope Olbia Calcedonia
Napoli Tira Cizico Astaco
Taso
Mainake Alalìa Sulcis
Epidamno Apollonia SiriSelimbria MetoneCitoro
Elea Pario
Trebisonda
Sibari Corcira Cerasunte
Bisanzio Ambracia Skionè Amiso Panticapea Fanagoria
Cuma Cagliari
Torone LIPARI Perinto Lampsaco
Tangeri Apollonia Abdera Leucade Eraclea Pontica
Calcide Focea Abydos Teodosia
Hemeroscopion Pitecussa Mendè
Palermo Calcedonia
adice Tharros Taranto Crotone Eretria
Istro
Massalia
Napoli Potidea Dioscuriade
Agathè Nicaia Mozia Corinto Megara Samo
Astaco
Mainake Mogador Saldae
Elea Metone Taso ReggioCizico
Agrigento Tomi Mileto
Aspendos
FENICIA
Sulcis Siri Utica Pario Sparta
MAR NERO Sidé
Olbia
Sibari Antipolis
Corcira
Cagliari
Emporion LIPARI CartagineAmbracia SkionèGela Lampsaco PARO
Odesso
angeri Leucade Calcide Siracusa
Focea Abydos Sinope
Palermo THERA RODI
Tapso
Crotone Alalìa Eretria Selimbria Biblo
Mozia Corinto Megara Samo Epidamno Apollonia Citoro Trebisonda
Saldae Agrigento Aspendos Bisanzio Cerasunte Amiso
gador Utica Reggio Cuma Mileto Torone FENICIA
Sparta Sidé
Abdera Perinto Eraclea Pontica Sidone
Cartagine
Hemeroscopion Gela Tharros Pitecussa PAROApollonia Mendè
MAR MEDITERRANEO Calcedonia
Cadice Siracusa Napoli THERA Taranto Potidea Tiro
RODI Cizico Astaco
Tapso Elea Metone Taso Biblo
Mainake Sulcis Siri Pario
Sibari Corcira Ambracia Skionè Lampsaco
Cagliari PALESTINA
Tangeri LIPARI Cirene Focea Abydos Sidone
Palermo Leptis Leucade Calcide
MAR MEDITERRANEO Crotone Eretria Tiro
Mozia Corinto Megara Samo Aspendos
Naucrati
Mogador Saldae Agrigento Reggio Mileto FENICIA
Utica Sparta Sidé
Cartagine Gela PARO PALESTINAEGITTO
Leptis Cirene Siracusa
Tapso THERA RODI
Biblo
Colonia greca Colonia fenicia Naucrati
Sidone
Zona di influenza greca Zona di influenza fenicia EGITTO
MAR MEDITERRANEO Tiro
Rotta commerciale greca Rotta commerciale fenicia
olonia greca Colonia fenicia PALESTINA
Leptis Cirene
ona di influenza greca Zona di influenza fenicia
otta commerciale greca Rotta commerciale fenicia Naucrati
EGITTO
La colonizzazione
Colonia greca grecaColonia fenicia
LeZona
piùdiantiche
influenza greca
fondazioni, PitecussaZona di influenza fenicia
(Ischia) dello Stretto di Messina, di Nasso, Leontini A partire dal 650 a.C., i Greci fondarono la
e Rotta
Cuma commerciale
in Campania greca
(tra il 775 eRotta commerciale
il 760 a.C.), fenicia
e Catania nella Sicilia orientale. Corinto città di Cirene sull’attuale costa libica, non
avvennero per iniziativa di Greci provenienti promosse la fondazione di Siracusa (733 lontano dall’Egitto, e Naucrati sul Delta del
da Calcide ed Eretria, le due più importanti a.C.), destinata a diventare qualche secolo Nilo. Seguirono numerosissime fondazioni
poleis dell’Eubea. Calcide fu attivissima dopo la più fiorente città del mondo greco; sulla costa settentrionale del Mar Egeo a
anche in seguito: le si devono le fondazioni Cretesi e Rodii diedero vita a Gela (688 cui parteciparono anche le città della Ionia
di Zankle (chiamata poi Messina) e di a.C.), nella Sicilia meridionale, la quale d’Asia. Mileto in particolare fondò una fitta
Reggio, che controllavano le due sponde fondò a sua volta, nel 580 a.C., Agrigento. rete di scali e colonie nel Mar Nero.
176
decenni dell’VIII secolo a.C. i Greci trassero ispirazione dall’alfabeto fenicio per
filosofia
inventare l’alfabeto greco, da cui deriverà l’alfabeto latino che tutt’oggi impie-
Il termine deriva dal greco an-
ghiamo [► 8.5]. Ed è nella colonia greca di Pitecussa, a Ischia, che ritroviamo tico ed è composto da phìlos,
sulla cosiddetta ‘Coppa di Nestore’ una delle prime attestazioni di scrittura ‘amico’, e sophìa, ‘sapienza’.
alfabetica greca con versi che richiamano l’Iliade. La filosofia nasce presso i
Greci come forma di pensiero
Di ambiente ‘coloniale’ è tutta la tradizione della filosofia greca prima di So- e indagine della realtà. Così
crate, Platone e Aristotele: Talete, Anassìmene, Anassimandro, padri fondatori i Greci risposero all’esigenza
del pensiero greco, erano attivi a Mileto; Pitagora e Parmenide, i più importanti di una ricerca razionale del-
la verità. Con la filosofia co-
filosofi presocratici, fiorirono a Crotone ed Elea, in Italia meridionale. Oltre a me pure con la storiografia i
tutto ciò, è assai plausibile che proprio l’esperienza della vita politica nelle po- Greci opposero al mỳthos (‘pa-
leis d’oltremare, sicuramente meno vincolata al controllo dei ghène aristocratici, rola, discorso, racconto’), che
esprimeva una concezione del
sia stata premessa essenziale per l’allargamento dei diritti di cittadinanza mondo basata sulle conoscen-
delle poleis della madrepatria. ze tradizionali, tramandate di
generazione in generazione, il
lògos (‘parola, discorso, ragio-
ne’), l’applicazione sistema-
tica dell’esperienza diretta e
4 La moneta e l’esercito oplitico: del vaglio critico della ragione
alle conoscenze tramandate e
due novità fondamentali alla realtà circostante.
[Omero, Iliade, XI, 172-180, 218- Molti fuggivano ancora in mezzo alla piana, come vacche che il leone,
261; trad. di R. Calzecchi Onesti]
venendo nel buio notturno, ha fatto fuggire tutte;
a quella cui s’avvicina, baratro s’apre di morte [...].
Così inseguiva l’Atride1, il forte Agamennone,
sempre uccidendo l’ultimo; essi fuggivano.
Molti cadevano giù dai cavalli, proni o riversi
sotto l’Atride; egli infuriava tremendo con l’asta.
[...]
Ditemi ora, o Muse2, che avete sede in Olimpo,
chi si fece per primo incontro ad Agamennone
o dei Troiani o degli illustri alleati.
Ifidamante figlio d’Antènore, grande e gagliardo [...].
Questi venne allora incontro all’Atride Agamennone.
E, quando furon vicini, marciando l’uno contro l’altro,
l’Atride sbagliò mira, andò deviata la lancia;
Ifidamante, invece, alla cintura sotto il piastrone
colpì, spingendo con forza, fidando nella mano pesante.
Ma non trapassò la cintura lucida, molto prima
contro l’argento la punta si piegò come piombo.
Con la sua mano afferrandola il potente Agamennone
la tirò a sé, furioso come un leone, gliela strappò di mano,
lo colpì al collo di spada, gli sciolse le membra.
Così cadde e ivi dormì un sonno di bronzo [...].
Ma come lo vide Còone, eroe segnalato tra i forti,
figlio maggiore d’Antènore, dolore violento
coperse i suoi occhi per il fratello caduto;
e s’appostò di traverso con l’asta, nascosto al potente Agamennone,
e lo colpì nel mezzo del braccio, sotto il gomito;
passò da parte a parte la punta dell’asta lucente.
Rabbrividì Agamennone sire di genti,
ma non per questo lasciò la battaglia e la lotta,
balzò su Còone, brandendo l’asta nutrita di vento;
egli Ifidamante3, fratello per padre e per madre,
tirava ansioso pel piede, chiamava tutti i più forti;
mentre tirava così tra la folla, sotto il concavo scudo
lo colse con la picca di bronzo, gli sciolse le membra;
1
Atride perché figlio di Atreo, allora, appressatosi, gli troncò il collo su Ifidamante.
re di Argo e di Micene.
2
Le Muse, figlie di Zeus e
Mnemòsine (‘Memoria’), sono
le divine custodi della cono-
scenza. Hanno con l’aedo un Guida allaLettura
rapporto esclusivo e ispirano
il suo racconto. Invocandole, 1 Rintraccia nei versi i nomi similitudini col mondo 3 Dimostra che la battaglia
come in questo verso, l’aedo degli eroi protagonisti della animale. raccontata nei versi omerici è
ricorda l’origine divina e il ca- battaglia e per ciascuno 2 Rintraccia le azioni compiute una serie di duelli individuali:
rattere veritiero del suo canto.
3
Ifidamante è figlio del troia- di essi indica gli aggettivi da Agamennone nel corso del ‘eroe contro eroe’.
no Antenore. qualificativi e/o eventuali combattimento.
178
Le monete greche, oltre a essere utilizzate floridissima attività cerealicola della pianura syrakosion, è scritto in senso antiorario). La
come mezzi di scambio, assunsero un locale, mentre nella moneta di Siracusa, in moneta in argento di Atene, invece, ha impressi
profondo valore simbolico recando le effigi Sicilia, la testa della ninfa Aretusa e i quattro il ramoscello d’olivo, simbolo di vittoria, e la
delle comunità cittadine. Nella moneta di delfini attorno rimandano a un antico mito civetta sacra alla dea Atena, protettrice della
Metaponto, in Basilicata, la spiga allude alla legato alla città (il nome degli abitanti, città.
179
La falange oplitica
[disegno ricostruttivo di A. Baldanzi]
180
strativo; ma era anche uno spazio sacro, che ospitava santuari e altari, i cui limiti
erano ben segnati.
Nella vita, e quindi anche nell’aspetto della polis, la religione era una presen-
za pervasiva: templi, altari, statue, spazi e monumenti sacri di ogni genere,
punteggiavano quasi ovunque la città. Ma il fulcro della vita religiosa era rap-
presentato dai grandi templi, il più importante dei quali ospitava la divinità
protettrice della polis. Questi templi sorgevano spesso in posizioni elevate,
in modo da essere sempre in vista. Il luogo ideale a questo scopo era l’acropoli
(la ‘parte alta’ della polis): l’acropoli di Atene, con il gigantesco Partenone, sede
della dea Atena, è l’esempio più eloquente di questo rapporto tra la polis e la
religione.
PUBBLICO E PRIVATO Anche nel suo aspetto fisico, la polis ci appare carat-
terizzata da una netta opposizione tra pubblico e privato. La magnificenza
degli spazi pubblici, deputati alla politica e alla religione, contrastava con
la relativa modestia degli spazi destinati alle abitazioni private, tra le quali
non si notavano differenze significative. La polis nacque infatti dal principio
dell’uguaglianza tra i cittadini, e questo principio sconsigliava l’ostentazione
della ricchezza privata. Quelle case che esternamente apparivano tutte ugua-
li esprimevano appunto il rispetto di un valore ritenuto essenziale per la vita
della polis. Gli abitanti delle città greche potevano essere ricchi o poveri e le
suppellettili interne più o meno pregevoli, ma la diversità non doveva essere
esibita.
184
185
nterpretare
eggere
Combattere in sincronia
[O. Murray, La Grecia delle origini, il Mulino, Bologna 1983, pp. 142-44]
Guida allaInterpretazione
COMPRENSIONE 6 Di fronte alle difficoltà della battaglia, talvolta lo schieramento
1 Nell’esercito oplitico gli uomini erano vestiti e armati con un poteva rompersi e gli opliti darsi alla fuga. Cosa accadeva in
equipaggiamento uniforme, lo stesso per tutti. Di quali elementi questi casi? Perché i soldati in fuga non venivano inseguiti?
si componeva?
2 Nello schierarsi in formazioni compatte quale degli armamenti INTERPRETAZIONE
dei soldati costituiva l’elemento chiave? Come veniva disposto? 7 Perché, secondo te, la tattica della falange oplitica è adatta a
3 La disposizione oplitica dei soldati comporta che in battaglia terreni piani più che a campi di battaglia ristretti e accidentati?
gli schieramenti si muovano secondo schemi e movimenti 8 Collega le virtù guerriere alla figura militare relativa.
determinati, come nota Tucidide raccontando la battaglia di
Mantinea. Quale tendenza nei movimenti dei soldati si attua e Slancio
secondo quali dinamiche? Ordine
Disciplina
4 Perché i ranghi dei soldati rimanessero serrati in ogni Cavalleria
Fanteria oplitica Audacia aristocratica
situazione era necessario che vi fosse un grande affiatamento. Senso dell’onore
Come lo si otteneva? Autocontrollo
Solidarietà
5 Nell’impatto con le schiere nemiche, le ferite più
frequentemente riportate dai soldati erano al collo o all’inguine.
Perché tale localizzazione in alto o in basso sul corpo?
188
Audio
tudio
inbreve
8
IN NUOVO MODO DI era ridotto. Le donne ne erano In questa epoca, infatti, ai UN MICROCOSMO A
VIVERE: LA POLIS Per completamente escluse, così lingotti e al baratto comincia MISURA DI CITTADINO
spegnere gli antagonismi tra come gli schiavi, ritenuti esseri a sostituirsi la moneta L’aspetto fisico di una polis era
le aristocrazie e governare inferiori e trattati come oggetti come mezzo di scambio. completamente diverso da quello
serenamente, tra VIII e VII di proprietà. Anche gli stranieri La capacità di emettere delle città micenee. Il luogo più
secolo a.C. nacque la polis. residenti, pur mantenendo una moneta divenne simbolo importante era infatti l’agorà,
Il termine indicava l’unità condizione di uomini liberi, dell’indipendenza politica della
piazza centrale per i mercati e le
inscindibile del centro urbano erano esclusi dalla vita politica polis. A questa invenzione si
assemblee, con santuari e altari.
e del suo territorio. La polis della città. aggiunse il diffondersi dello
Lo spazio sacro più importante
può essere definita una schieramento oplitico come
LA GRANDE tattica militare, che consisteva era l’acropoli, in un punto
comunità di cittadini basata COLONIZZAZIONE Il carattere elevato, dove sorgeva il tempio
in formazioni di fanti corazzati
sull’autogoverno, nella autonomo e la partecipazione principale. Alla magnificenza
che lottavano a ranghi serrati.
quale il potere era collettivo diretta dei cittadini alla vita degli spazi pubblici si opponeva
L’armamento economico dei
e condiviso. Le aristocrazie politica garantirono sempre una la semplicità delle abitazioni
fanti permise a nuovi ceti
guerriere assunsero un ruolo dimensione ridotta alle poleis. private. Ci si è spesso interrogati
sociali (medi agricoltori,
centrale nelle comunità, a Queste ultime, tuttavia, per far commercianti e artigiani) di sulla estensione ridotta delle
discapito del potere del re e il fronte al sovrappopolamento e accedere alla funzione militare poleis greche, che in genere
dibattito comune assunse un al bisogno di terre, avviarono e di qui a quella politica, non occupavano che poche
valore decisivo. Le istituzioni intorno al 780 a.C. un intenso indebolendo di fatto il potere centinaia di chilometri quadrati
della polis erano l’assemblea flusso migratorio verso la dell’aristocrazia. e non superavano i 30.000
dei cittadini, un consiglio più Sicilia e l’Italia meridionale abitanti. Alcuni ritengono che
ristretto e diversi magistrati e, in una seconda fase, verso COME RINACQUE LA la causa fosse il territorio
con incarichi specifici. Il la Tracia e l’Ellesponto, per SCRITTURA Fondamentale al
stesso della Grecia, impervio
termine politica deriva proprio la fondazione di colonie o funzionamento stesso della
e solcato da numerose
da polis e la tèkne politikè era apoikìai. Culturalmente e polis fu la ricomparsa della
montagne (circa l’80%):
l’arte necessaria a chi svolgesse commercialmente legate alla scrittura. I Greci adottarono
intorno al 750 a.C. il sistema l’impossibilità di estendersi e
un ruolo attivo nelle assemblee madrepatria, le colonie erano la frammentazione politica
e nei discorsi rivolti alla però autonome politicamente. alfabetico messo a punto dai
Fenici intorno al IX secolo dipenderebbero da questo.
comunità. Molte colonie divennero vivaci
a.C., consistente di 22 segni, Più probabilmente, furono le
centri culturali, come dimostra esigenze stesse della gestione
LA CITTADINANZA Ai la diffusione, in molte di esse, di cui aggiunsero solo quelli per
cittadini erano riconosciuti il le vocali. Questo alfabeto, così della polis attraverso la
ricche tradizioni filosofiche.
diritto a partecipare alla vita semplice rispetto alla scrittura partecipazione diretta dei
politica, quello di militare ECONOMIA ED ESERCITO: sillabica degli antichi scribi, suoi cittadini a imporre dei
nell’esercito e quello di essere DUE NOVITÀ FONDAMENTALI segnò una democratizzazione limiti al numero degli stessi:
proprietari terrieri. Il numero Nel VII secolo a.C. avvennero della scrittura, che, infatti, a la cittadinanza, infatti, era
di cittadini che partecipava delle trasformazioni partire dal 600 a.C. proliferò in ritenuta un privilegio da
alla vita politica delle poleis nell’organizzazione delle poleis. tutta la Grecia. salvaguardare e limitare.
verso le competenze
VERIFICARE LE CONOSCENZE
I
1 Segna con una crocetta le affermazioni vere e quelle false e poi correggi quelle false (sbagliate) sul quaderno:
potrai così utilizzarle per ripetere oralmente gli elementi salienti delle poleis.
a Da un punto di vista fisico la polis era un’unità fondamentali: avere una quantità gratuita di grano;
inscindibile tra città e campagna. V F partecipare ai giochi e agli spettacoli ogni settimana. V F
b Nelle poleis il numero degli abitanti era pari a quello e Dalla parola greca polis deriva l’aggettivo politikòs. V F
dei cittadini. V F f Le poleis favorirono la diffusione e circolazione
c In linea di principio nelle poleis tutti i cittadini erano delle monete. V F
uguali. V F g Erodoto scrisse che le prime monete furono coniate
d I cittadini delle poleis godevano di due diritti dai Fenici. V F
189
3 Completa la tabella comparativa sull’uso delle monete e dei lingotti metallici: potrai così mettere in evidenza i
vantaggi derivati dall’introduzione della moneta.
..........................................................................................
..........................................................................................
ESERCITARE LE ABILITÀ
I
4 Completa sul quaderno le frasi, organizzandole in un breve testo (max 30 righe) dal titolo La nascita delle colonie.
a Intorno all’VIII secolo a.C. ....................................................... f Il rapporto tra i coloni e le popolazioni indigene .....................
b I piccoli proprietari, indebitati, ................................................ g Il rapporto con la madrepatria era ...........................................
c Verso il 780 a.C. iniziò ............................................................. h Il movimento coloniale diffuse in terre lontane .......................
d Gli emigranti guidati da ........................................................... i Intorno al VI secolo a.C., il movimento migratorio fu ...............
e Una volta individuato il luogo idoneo ......................................
5 La polis era una comunità di cittadini basata sull’autogoverno: tra le istituzioni elencate di seguito scegli quelle
che connotavano la polis e spiegane sul quaderno le principali caratteristiche.
comitati • assemblee • magistrati • sindaci • consiglio • Corte dei conti • priori
6 Completa le seguenti affermazioni per chiarire i nessi tra la nascita dell’esercito oplitico e l’allargamento della
cittadinanza nelle poleis.
a Militare nell’esercito della polis era un privilegio e un obbligo perché ..............................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................
b Inizialmente i guerrieri più importanti della polis erano ....................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................
c Intorno al VII secolo a.C. si diffuse un nuovo modo di combattere con l’introduzione dello schieramento oplitico. Il termine oplitico
deriva da ...........................................................................................................................................................................................
d La formazione composta da opliti si chiamava ..................................................................................................................................
e I fanti erano dotati di .........................................................................................................................................................................
f La tattica oplitica non lasciava spazio all’iniziativa individuale, ma, per essere efficace, la falange doveva muoversi come .............
..........................................................................................................................................................................................................
g Il reclutamento degli opliti coinvolse nuovi strati sociali ovvero ........................................................................................................
h Questi nuovi soldati, in quanto tali, divennero anche .......................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................
190
Agorà
C9
► Atlante storico
12. Le Leghe
La storia
delle poleis
1 I tiranni e la trasformazione
della polis aristocratica
CONFLITTI INTERNI ALLE POLEIS L’allargamento della cittadinanza produsse
ovunque in Grecia aspri conflitti di carattere sociale. Il vasto movimento di co-
lonizzazione che aveva interessato molte poleis greche a partire dall’VIII secolo
a.C. provocò l’apertura di nuove correnti commerciali, l’intensificazione dei traffici
marittimi, la crescita della produzione artigianale [► 8.3]. Ad arricchirsi furono
in particolare mercanti e artigiani. Forti del loro accresciuto ruolo economico, essi
cominciarono a premere per ottenere maggiori diritti politici rivendicando lo
status di cittadini. Inoltre, essendo in grado ormai di acquistare un’armatura per
combattere in difesa della polis, furono reclutati nell’esercito oplitico garan-
tendosi un requisito indispensabile per ottenere la cittadinanza di pieno diritto
[► 8.4].
L’ascesa di queste forze sociali faceva apparire sempre più anacronistico e ingiu-
stificato il predominio degli aristocratici. Le loro richieste erano appoggiate dal-
la grande massa dei contadini impoveriti e dei nullatenenti, che chiedevano
la redistribuzione delle terre e la cancellazione dei debiti.
EMERGE LA FIGURA DEL TIRANNO Gli aristocratici si opponevano però du-
ramente a qualsiasi cambiamento. Da questa lacerazione del corpo civico
nacque la figura del tiranno (termine che, in origine, non aveva connotazioni
negative e significava semplicemente ‘signore’): un singolo individuo dotato di par-
ticolare prestigio approfittava di questi contrasti sociali per instaurare un potere
eccezionale.
La tirannide fu un fenomeno diffuso in Grecia nell’età arcaica (VIII-VI secolo
a.C.), in particolare tra il VII e il VI secolo a.C. e riguardò un grande numero
di poleis: Atene, Corinto, Mileto e tante altre. Ma non meno famose furono le ti-
rannidi sorte più tardi (soprattutto durante l’età classica, V-IV secolo a.C.) nelle
colonie d’Occidente, a cominciare da Siracusa, come vedremo in seguito [► 9.9].
L’AZIONE E L’IMMAGINE DEI TIRANNI Le situazioni storiche delle singole
città avevano aspetti specifici, ma le loro tirannidi presentavano anche carat-
teristiche comuni. I tiranni furono spesso fautori dell’espansione coloniale e
192
193
Carta24
Le regioni
del Peloponneso
Grazie alla propria
superiorità militare, ACAIA ATTICA
Sparta riuscì a controllare
direttamente la Laconia Atene
e la Messenia e,
indirettamente, le restanti Corinto
regioni del Peloponneso. ELIDE ARCADIA
Solo la polis di Argo e la EGINA
regione dell’Acaia rimasero Mantinea
tuttavia indipendenti. Orcomeno Argo
Olimpia
Tegea ARGOLIDE
Megalopoli
Messene
MESSENIA LACONIA
Sparta
Pilo
MAR EGEO
CITERA
Scena di addestramento
alla lotta
[Museo Civico Archeologico,
Bologna]
L’addestramento nella lotta era
una delle priorità nell’educazione
spartana.
197
La collina dell’Areopàgo
ad Atene
[foto di Fingalo]
199
Grafico12
CITTADINI LIBERI
partecipano
eleggono
EKKLESÌA HELIÀIA
Assemblea popolare Tribunale
9 arconti con funzione legislativa del popolo
elegge
assiste BOULÈ
Consiglio dei 400.
AREOPÀGO Ha il compito di elaborare le leggi
La riforma di Solone
Grafico13
articolata PRITANÌE
in 10 sessioni (una per ogni mese
dell’anno) di 50 consiglieri. EKKLESÌA
Ogni giorno si elegge un nuovo Assemblea popolare con
presidente funzioni legislative
La riforma di Clistene
201
6 Le guerre persiane
IL PIÙ GRANDE DEGLI IMPERI Mentre Sparta si affermava come la polis più
potente della Grecia e ad Atene si elaborava un sistema di governo democrati-
co, nel Vicino Oriente antico si andavano affermando nuovi dominatori. Erano
i Persiani, un popolo di lingua indoeuropea stanziato da tempo a est della Me-
Lago
MAR NERO
Carta25
MAR
CASPIO
d’Aral
MAR NERO
MAR NERO MAR
MAR OOx x
uus s
SOGDIANA
SOGDIANA
CASPIO
CASPIO
CAPPADOCIA
Atene Sardi
MAR NERO MAR LIDIA
Ox
us
Mileto SOGDIANA
BATTRIANA
BATTRIANA IRCANIA
CAPPADOCIA
CAPPADOCIA CASPIO
Sparta GANDARA
Atene
Atene Sardi
Sardi CARIA GANDARA
LIDIA
LIDIA Ninive MEDIA
LICIA CILICIA PARTIA
Mileto
Mileto IRCANIA
IRCANIA
Sparta
Sparta CARIA
CARIA
Ninive
Ninive ARIANA
ARIANA SIRIA
BATTRIANA
Tig
CAPPADOCIA MEDIA
MEDIA Eu GANDARA Ecbatana
Atene Sardi LICIA
LICIA CILICIA
CILICIA PARTIA
PARTIA fra
ri
LIDIA ARACOSIA
ARACOSIA te
MAR Sidone
Mileto SIRIA
SIRIA IRCANIA
T
Tig
fra Ecbatana
Susa
Susa
IInnddoo
ri
te PERSIDE
MAR Sidone PersepoliMenfi
Persepoli ARABIA GO
MEDITERRANEO Tiro L FO
ELAM DRANGIANA PE
PERSIDE
PERSIDE GEDROSIA
GEDROSIA
ARABIA
ARABIA Babilonia EGITTO RS
ICO
Menfi
Menfi GGOO
Susa
Indo
LLFFO
O PP Persepoli
Ni
MA SO
EERR
RO
EGITTO
EGITTO
lo
SSICIC
S
OO
R
PERSIDE GEDROSIA
Menfi ARABIA
N
Ni
GO
M
MASSSO
R
RO
illoo
LF
OS O
AR
OP
R
EGITTO ER
SIC
O
Ni
MA SO
RO
lo
S
R
Eretria
MAR EGE
Maratona
Atene
CRETA
Sparta
MAR EGEO
CRETA
Impero persiano
Macedonia
Alleati greci
Prima guerra persiana: Flotta persiana
la spedizione di Dario (490 a.C.) Battaglie
Impero persiano
Macedonia
207
Alleati greci
C9 La storia delle poleis
Flotta persiana
Battaglie
siaca, Atene e la lontana Siracusa, fecero fronte comune contro il nemico esterno. Il
comando militare in capo delle forze alleate fu attribuito a Sparta.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA Il pericolo atteso si trasformò presto in realtà.
Nel 480 a.C., i Persiani, guidati dal Gran Re Serse, attaccarono la Grecia da
nord, avanzando in forze per terra e per mare. Le testimonianze antiche parlano
di numeri inverosimili, di milioni di uomini. Ma si stima che l’esercito contasse
almeno 200.000 unità e le navi fossero un migliaio. Sotto la guida del re spar-
tano Leonida, un piccolo esercito greco – poche migliaia di uomini – attese il
nemico alle Termopili, uno stretto passo costiero tra Tessaglia e Grecia centrale
[►C_27]; la flotta si appostò sulla punta settentrionale dell’isola di Eubea, pres-
so l’Artemision (il santuario di Artemide). Dopo due giorni di furiosa battaglia
terrestre, i greci furono aggirati alle spalle e dovettero ritirarsi. Anche la flotta
ripiegò, intatta. Di fronte alle soverchianti forze nemiche, Leonida e i suoi, 300
Spartiati in tutto, resistettero per circa tre giorni prima di essere massacrati. Il
loro sacrificio, ricordato dai Greci come uno dei più grandi atti di eroismo della
loro storia, fece guadagnare tempo prezioso agli Ateniesi dando loro il tempo di
organizzarsi.
Per Serse la via per Atene era libera. Quando giunse in città però la trovò de-
serta. Gli Ateniesi, su impulso di Temistocle, avevano abbandonato le loro case e
si erano trasferiti in massa nell’isola di Salamina, immediatamente prospiciente
Atene, sotto la protezione della flotta greca. Gli Ateniesi contemplarono desolati
il furibondo incendio appiccato dagli invasori persiani. La rivincita tuttavia
non si fece attendere. Sempre su suggerimento di Temistocle, la flotta greca, in
gran parte costituita da triremi ateniesi, non uscì in mare aperto ma attirò la flot-
ta persiana nello stretto braccio di mare tra Salamina e la costa attica. Le
pesanti e ingombranti navi del Gran Re si trovarono imbottigliate e prive di spazi
di manovra e le agili triremi greche le annientarono.
Carta27 Carta28
Artemision
Termopili
Atene
Salamina
Platea
Atene
Capo Mìcale
Mileto
MAR EGEO
CRETA Platea
Atene
Atene Capo Mìcale
Salamina CRETA
Mileto
MAR EGEO
MAR EGEO
CRETA
Impero persiano
CRETA Impero persiano
Macedonia Impero persiano Flotta greca
Alleati greci Macedonia Battaglie Macedonia
Flotta persiana Alleati greci Alleati greci
Esercito persiano Seconda guerra persiana: Seconda guerra persiana: Flotta greca
Battaglie la spedizione di Serse (480 a.C.) la spedizione di Serse (479 a.C.) Battaglie
7 L’ascesa di Atene
UN’ALLEANZA GUIDATA DA ATENE Sull’onda del successo nella Seconda guer-
Lega
ra persiana, nel 477 a.C. nacque la cosiddetta Lega delio-attica, cui aderirono
Con questa parola si indica,
quasi tutte le città costiere delle isole dell’Egeo, della Ionia d’Asia, della Tracia in politica, un’associazione o
[►C_29]. L’iniziativa nasceva dall’esigenza di mantenere il controllo del ma- alleanza, solitamente tempo-
re contro eventuali iniziative persiane. Era tuttavia forte la spinta esercitata
TRACIA da ranea, per raggiungere obiet-
tivi di interesse comune.
Bisanzio
Atene per assumere la direzione delle forze navali greche sottraendola al comando
Abdera
Maronea
MACEDONIA Anfipoli Neapolis Perinto
spartano e contravvenendo a quanto si era stabilito a Corinto nel nonTaso lontano 481 Ainos
a.C. [► 9.6]. Le città confederate dovevano fornire un tributo in denaro o in navi Eleunte
ed equipaggi. Il tesoro della Lega e il consiglio federale avevano sede presso Lampsaco Cizico
Imbro
Sestos
l’isola di Delo (di qui il nome moderno della Lega). Torone
Efestia Sigeo FRIGIA
Corcira
(Corfù) Antandros
TESSAGLIA
Ambracia
Carta29
MAR Mitilene
EOLIA
COO Cnido
Ialysos
M Kameiros
A Lindos
R
M E
D I T
E R R A N E O
Lega delio-attica
ero persiano
e alleati
209
Carta30
Accademia
Eleus
i Via
Sac
ra
o Liceo
dan
Eri
Atene
Acropoli
ina
alam
o
Cefis
S
Ilisso
ra
Mu
Sun
e
Lungh
io
o
ler
Fa
el
ad
ur
M
o
re
Pi
Falero
Il PireoLE «LUNGHE
e le Mura diMURA»
Atene DI ATENE
8 L’Atene di Pericle
L’ASCESA DI PERICLE Dal 461 a.C. il protagonista assoluto della politica
ateniese per circa un trentennio fu Pericle. Di nobilissima famiglia, ripetuta-
mente eletto stratego, egli assunse di fatto la direzione degli affari pubblici ate-
niesi imprimendo una spinta decisiva verso un ulteriore rafforzamento della de-
mocrazia ateniese e verso il conflitto con Sparta.
Sul fronte interno, egli rafforzò le istituzioni democratiche facendo approvare due
riforme fondamentali. Per consentire l’esercizio delle cariche pubbliche ai cittadi-
ni meno abbienti, che non potevano abbandonare il lavoro per lunghi periodi, fu
stabilito il misthòs, ovvero il compenso per i membri del Consiglio dei 500,
del tribunale popolare e per tutti i magistrati scelti per sorteggio. L’acces-
so all’arcontato, fino ad allora riservato agli appartenenti alle prime due classi di
censo soloniane, i pentacosiomedimni e gli hippèis, fu esteso agli zeugiti (la terza
classe di censo: ► 9.4). Con questi provvedimenti Pericle accrebbe enormemente
il consenso popolare verso la sua persona ma cementò anche con forza il vincolo
affettivo e l’orgoglio che legava i cittadini ateniesi agli ordinamenti democratici.
Inoltre, trasferendo nel 454 a.C. il tesoro della Lega delio-attica ad Atene, Pericle
lo mise a disposizione di Atene e lanciò uno straordinario programma di opere
pubbliche la cui testimonianza più imponente è il complesso del Partenone, il
tempio dedicato ad Atena, dea protettrice della città.
Il dominio dei mari assicurò infine ad Atene un’intensità e prosperità di traffici
commerciali che ne fecero il principale nodo di scambi nel Mediterraneo
orientale.
Il Partenone sull’Acropoli
di Atene, 447-438 a.C.
Il tesoro della Lega, fatto
trasferire da Pericle dall’isola
di Delo ad Atene, servì in parte
a finanziare la costruzione e la
decorazione del Partenone, il
grande tempio dedicato alla dea
Atena costruito sull’Acropoli
di Atene in luogo di quello più
antico distrutto dai Persiani nel
480 a.C.
erso
naggi 7
Pericle, Il campione della democrazia ateniese,
Pericle, nacque intorno al 495 a.C. Era figlio
misteriose. Il trentenne Pericle ne assunse
il ruolo, che manterrà fino alla morte, nel
il campione di Santippo, il comandante della flotta 429 a.C. Eletto stratego nel 454 a.C., nel
della ateniese che aveva sgominato i Persiani a
Mìcale [► 9.6]. Per parte di madre discendeva
448-446 a.C. e poi ripetutamente tra il 443 e
il 429 a.C., la sua autorità politica influenzò
democrazia dalla più illustre famiglia aristocratica e indirizzò le scelte degli Ateniesi anche
ateniese ateniese, quella degli Alcmeonidi, alla quale
apparteneva Clistene, il fondatore della
quando non occupò cariche ufficiali. Così lo
descrive lo storico Tucidide nella sua opera La
democrazia ateniese [► 9.5]. Le sue stesse guerra del Peloponneso:
origini lo collocavano lungo la linea centrale
della storia politica ateniese. Pericle, forte della sua dignità familiare
Ventenne, si guadagnò una buona e della sua intelligenza, chiaramente
reputazione assumendo la responsabilità e incorruttibile, sapeva controllare il popolo
l’onere economico della messa in scena della senza limitarne la libertà, e non era da
tragedia I Persiani di Eschilo. L’argomento esso guidato più di quanto egli stesso non
del dramma era ben scelto: la memoria della lo guidasse. Pericle, infatti, non parlava
lotta contro i Persiani sollecitava l’emotività per lusingarlo, come avrebbe fatto se il suo
popolare e suscitava sentimenti di acceso potere fosse stato acquisito illecitamente,
patriottismo. ma lo contraddiceva anche nei moti di ira,
Non sappiamo in dettaglio come si affacciò poiché aveva ottenuto il potere per suo
alla scena pubblica. Nel 462 a.C., un colpo merito personale. [...] Ad Atene vi era, a
di mano democratico, dai contorni poco parole, una democrazia, ma di fatto il potere
chiari, ridimensionò definitivamente il peso era nelle mani del primo cittadino.
dell’Areopago. Il leader democratico che [Tucidide, La guerra del Peloponneso, II, 65, 5-9]
l’aveva promosso, Efialte, fu assassinato
immediatamente dopo in circostanze In pubblico parlava di rado e solo nelle
grandi occasioni, ma lasciava sempre il
segno. Il suo soprannome ‘Olimpio’ (attributo
Busto di Pericle
[copia romana da originale greco del 430 a.C.; di Zeus) si doveva forse alla voce tonante
Musei Vaticani, Roma] e all’eloquenza stringente che mescolava
l’entusiasmo a una fredda capacità bellezza. C’è invece chi lo considera territorio attico alle scorrerie spartane
analitica. Dotato di uno straordinario l’artefice della rovina di Atene per aver e di concentrare la popolazione in città
autocontrollo, non sorrideva mai lanciato la città in una politica estera incise non poco sulla sua popolarità,
né si lasciava trascinare dall’ira. Fu ambiziosa e aggressiva. soprattutto per l’esplosione ad Atene
però anche bersaglio di satire: era In realtà il progetto di politica interna di una epidemia mortale, di cui cadde
soprannominato ‘Testa di cipolla’ per e quello di politica estera di Pericle vittima egli stesso (429 a.C.). Nel 430
la grandezza e la forma oblunga del andarono di pari passo e portarono a.C. fu addirittura destituito dalla carica
capo e per la calvizie; si diceva che al grande conflitto con Sparta, la di stratego per un’accusa di sperpero
indossasse sempre l’elmo guerriero guerra del Peloponneso: il benessere di denaro pubblico. Fu riabilitato
per nascondere questi difetti. Né dei cittadini ateniesi era legato alla immediatamente, ma la morte era alle
mancavano atroci pettegolezzi sulla potenza della polis; la potenza della porte e la sua leggendaria energia era
sua relazione con Aspasia, una etèra polis era nella flotta; il rafforzamento ormai compromessa.
(cioè cortigiana di alto livello) straniera della flotta mobilitava tutti gli strati D’altronde già prima era stato oggetto
con la quale aveva una relazione della cittadinanza e il servizio nella di attacchi, anche se per interposta
stabile e generò un figlio: per molti, flotta comportava l’accesso ai pieni persona. Intorno al 432 a.C. furono
Aspasia faceva scuola di costumi diritti politici; una flotta agguerrita intentati processi contro persone che
licenziosi alle donne ateniesi; altri e imponente invitava tuttavia ad facevano parte della sua cerchia più
dicevano addirittura che la guerra del assumere iniziative per il controllo di ristretta: il grandissimo artista Fidia,
Peloponneso fosse stata scatenata per nuovi territori e delle rotte commerciali; realizzatore del grande programma
coprire lo scandalo della relazione con le poleis che non sottostavano al del Partenone, per aver speculato sui
una donna di facili costumi. dominio si coalizzarono e ribellarono: materiali preziosi usati per la colossale
Una personalità tanto complessa fu la guerra. statua della dea Atena; Anassagora,
non può non suscitare valutazioni Il quadro è coerente e va valutato filosofo e maestro di retorica di Pericle,
contrastanti. Tra i moderni, c’è nel suo insieme. Il giudizio è tuttavia per aver negato l’esistenza degli dèi;
chi lo considera il massimo uomo reso difficile dal fatto che Pericle morì Aspasia, la compagna di vita dello
politico del mondo antico, capace di quando ancora era al potere e ben statista, per empietà e licenziosità.
concepire e realizzare un progetto prima che si potesse pronosticare Fidia fu condannato. Anassagora fuggì.
straordinariamente armonico che l’esito della guerra del Peloponneso. Aspasia si salvò solo perché Pericle
fondeva politica e cultura, democrazia Certamente, la decisione di intervenne direttamente in sua difesa in
e benessere economico, potenza e abbandonare, all’inizio del conflitto, il tribunale.
213
Guida allaInterpretazione
COMPRENSIONE
futuro sposo? Quali al padre della sposa?
1 Qual è il fine della famiglia greca?
2 Illustra quale doveva essere il ruolo civile delle donne, quale il INTERPRETAZIONE
loro contributo alla conservazione dell’ordine politico della polis. 6 Utilizza i dati che hai acquisito dalla lettura di questo brano e,
3 Il matrimonio greco era ‘combinato’? Se no, spiega il perché. aiutandoti con ricerche su Internet, ed esprimi in un breve testo
(massimo 20 righe) la tua opinione sulla condizione femminile in
4 Chiarisci come funzionava la gestione della dote della futura
Grecia. Secondo te, essa subiva maggiori o minori limitazioni a
sposa. seconda del ceto sociale di appartenenza? Illustra la tua idea con
5 Quali erano i vantaggi che un nuovo matrimonio portava al opportuni riferimenti al testo.
218
È uno dei siti archeologici più visitati al a circa 100 m di altezza sulla piana circostan-
mondo, il luogo dove si trovano alcuni tra i te. Ben rifornita di acqua, l’altura era ideale
più grandi capolavori dell’architettura uni- come luogo fortificato. I primi insediamenti
versale, il simbolo dello splendore di Atene risalgono al 5000 a.C. ma nel periodo miceneo
all’epoca della sua massima potenza. Dall’An- vi sorse una cittadella molto simile a quelle di
Fig. 1 L’Acropoli
di Atene oggi tichità a oggi, malgrado i saccheggi e le di- Tirinto e di Micene [► 7.3].
La fotografia struzioni provocate dalle guerre e dall’incu- Già nel VI secolo a.C. la collina era diventa-
riprende l’Acropoli ria, l’Acropoli non ha mai smesso d’incantare
con l’ingresso ta il centro religioso della città ed era or-
monumentale dei e di suscitare l’immaginazione dei visitatori mai quasi interamente ricoperta di edifici e
propilei e la grande [► fig. 1]. monumenti sacri. Da tempo immemorabile
mole del Partenone.
Già rocca micenea, L’Acropoli si estende nel mezzo di una mas- sull’Acropoli erano stati localizzati miti che
l’Acropoli divenne sin siccia collina di calcare grigio-bluastro, con attestavano il passaggio degli dèi e la loro
dal VI secolo a.C. sede
dei principali edifici venature rosate, che alla luce del tramonto predilezione per quel luogo e per la città cui
religiosi della polis. assumono una suggestiva intensità, e si erge esso apparteneva. Si raccontava che qui Ate-
219
Fig. 2 Modello
ricostruttivo
dell’Acropoli
di Atene
alla fine
del V secolo a.C.
[Royal Ontario
Museum, Toronto]
221
Fig. 5 I colori
del Partenone
[disegno ricostruttivo
di P. Connolly]
Audio
tudio
in breve
9
I TIRANNI E LA una polis oligarchica. Gli il potere degli aristocratici fu L’ASCESA DI ATENE Il
TRASFORMAZIONE DELLA Spartiati, cittadini di pieno arginato. Le riforme soloniane successo delle guerre persiane
POLIS ARISTOCRATICA Intorno diritto, erano di numero riaccesero, però, la lotta politica, assicurò ad Atene un ruolo
all’VIII secolo a.C. vari limitato, non lavoravano ed favorendo l’instaurazione della di primo piano nello scenario
fenomeni, come l’aumento erano dediti esclusivamente tirannide di Pisistrato nel 546 politico greco del V secolo a.C.
demografico e l’allargamento all’addestramento militare; a.C., che mantenne il potere per Nel 477 a.C. nacque la Lega
della cittadinanza, alle attività economiche e un ventennio. delio-attica, un’alleanza
determinarono grandi produttive provvedevano, di poleis di mare guidata da
trasformazioni nelle poleis invece, gli iloti e i perieci, che ATENE POLIS
DEMOCRATICA Alla morte Atene. Tuttavia presto la
greche. In particolare, i ceti vivevano e lavoravano nelle guida ateniese si tramutò in
terre sottomesse a Sparta e di Pisistrato, Clistene, un
mercantile e artigianale, comando. Nel decennio 471-
non prendevano parte alla aristocratico filopopolare,
assunte nuove ricchezze e 461 a.C. il dibattito politico
vita politica. I giovani spartani prese il potere e promosse una
divenuti più influenti sul piano ateniese fu animato dallo
prendevano parte a riti di decisiva riforma istituzionale
sociale, reclamavano maggiori scontro tra Temistocle e
diritti politici, a partire dal passaggio dall’adolescenza che allargò la partecipazione
dei cittadini al governo, ad Cimone, sino all’ascesa di
diritto di cittadinanza. Ciò all’età adulta, come la
eccezione però delle donne, Pericle, protagonista assoluto
avrebbe comportato una kryptèia. L’obiettivo era quello
degli schiavi e degli stranieri, della vita politica ateniese per
diminuzione del potere degli di creare, attraverso duri
i meteci, dando vita a un circa un trentennio (461-429
aristocratici, sul piano militare tirocini, giovani forti, resistenti
ordinamento democratico, a.C.). Sotto di lui Atene conobbe
e politico. Ne provennero e coraggiosi, che possedessero i
antitetico rispetto all’oligarchia. il suo periodo di massimo
malcontento e contrasti requisiti per entrare nel gruppo
dominante dei guerrieri All’età di diciotto anni gli splendore. In politica estera
sociali. Uno degli esiti dei
adulti. Ateniesi liberi diventavano l’atteggiamento di Pericle fu
conflitti politici nelle poleis fu,
efebi (entravano, cioè, ambizioso e aggressivo verso
tra il VII e il VI secolo a.C.,
l’affermarsi della tirannide: ATENE: DALLA POLIS nella pubertà) ed iniziavano Sparta e i suoi alleati: questo
a capo della città non si
ARISTOCRATICA ALLA l’addestramento militare. provocò lo scoppio della guerra
TIRANNIDE In età micenea Diventare un buon cittadino del Peloponneso (431-404
poneva più l’assemblea di
Atene era una polis di media significava prima di tutto essere a.C.).
cittadini, ma un singolo, spesso
importanza, nelle mani di un un buon soldato.
di estrazione aristocratica, LA GUERRA DEL
ristretto gruppo oligarchico.
che sosteneva le istanze del Nel PELOPONNESO All’inizio della
popolo e dei ceti emergenti. La
Alla fine del VII secolo a.C. LE GUERRE PERSIANE
una grave crisi agraria e VI secolo a.C., sotto i regni di guerra, le poleis greche erano
tirannide tuttavia ebbe vita Ciro, Cambise e Dario, si formò divise in due schieramenti,
sociale sconvolse questo
breve in Grecia, dove rimase in Asia l’impero persiano, i guidati da Sparta e da Atene;
un fenomeno tipico dell’età assetto politico: gli aristocratici
decisero, allora, di affidare cui confini andavano dalla dopo alterne vicende, ad
arcaica. Egospotami, nel 405 a.C.
la soluzione del problema a valle dell’Indo all’Egitto.
SPARTA POLIS Solone, che divenne arconte L’espansionismo persiano la flotta ateniese fu distrutta
OLIGARCHICA La e promosse, agli inizi del nell’Egeo allarmò le poleis e la città, costretta alla resa
trasformazione della polis VI secolo a.C., una serie di greche e provocò lo scoppio (404 a.C.), aderì alla Lega
aristocratica diede luogo riforme economiche e sociali, della guerra. Nella Prima peloponnesiaca, sotto
a due diverse e opposte la più importante delle quali guerra persiana Atene sconfisse il tallone di Sparta. Dopo
forme di governo: il modello fu la divisione dei cittadini i Persiani a Maratona (490 l’esperienza terribile del
oligarchico di Sparta e quello in quattro classi in base a.C.). Nella seconda, le poleis governo dei Trenta tiranni,
democratico di Atene. Sparta, alla ricchezza posseduta. La greche, confederate e guidate nel 403 a.C., alcuni fuoriusciti
nel Peloponneso, era governata partecipazione alla vita politica da Atene, vinsero a Salamina democratici guidati da
da un ristretto ceto dominante, era in relazione alla classe di (480 a.C.), distruggendo Trasibulo riuscirono tuttavia a
per questo la si definisce censo cui si apparteneva, così completamente la flotta nemica. restaurare la democrazia.
224
VERIFICARE LE CONOSCENZE
I
1 Sottolinea nel testo le caratteristiche più comuni dei tiranni e stila un elenco.
a Favorirono spesso l’espansione coloniale e commerciale d ………………………………………………………………………………………...........
b ………………………………………………………………………………………........... e ………………………………………………………………………………………...........
c ………………………………………………………………………………………...........
2 Completando il testo riassumerai i punti salienti della nascita di Sparta. Inserisci i quattro termini elencati di
seguito e individua da te gli altri quattro in base a quanto studiato nel paragrafo 2.
Messenia • Lega • Argo • llòti
Agli inizi dell’VIII secolo a.C. gli Spartani sottomisero le po- fu ......... All’inizio Sparta era priva di ............... perché gli
polazioni della .............. e della ............. Nel VII secolo a.C. Spartiati erano in grado di difendersi con successo: costo-
fu creata la ........... peloponnesiaca ovvero una rete di al- ro si dedicavano per tutta la vita alle attività militari. Tutti
leanze tra Sparta, che aveva il ruolo di città egemone, e le gli altri lavori necessari alla vita di Sparta erano svolti dagli
città del Peloponneso. Queste città s’impegnavano a fornire ............ (probabili discendenti di Messeni e Laconi) e dai
................ in caso di pericolo. L’unica città ostile a Sparta ................... (ovvero coloro che ‘abitano intorno’).
3 L’impero persiano cominciato con il re Ciro il Grande (559-530 a.C.) fu uno dei più estesi della storia. Completa la
tabella per evidenziarne le caratteristiche più importanti.
Aspetti Informazioni
Sede del governo
Organizzazione dell’impero
Esercito
Religione
Vie di comunicazione
ESERCITARE LE ABILITÀ
I
4 Completa le affermazioni seguenti per tratteggiare le caratteristiche delle poleis greche nell’VIII secolo a.C. e il
rapporto tra tiranno e poleis.
a Il tiranno era una figura politica nata all’interno di alcune poleis che aveva il compito di ...................................................................
b Si dice che i tiranni rappresentino la negazione della polis perché .....................................................................................................
c Il tiranno, pur negando l’essenza della polis, ne prepara infatti la rinascita .......................................................................................
d La presenza del tiranno, oltre a determinare la rinascita stessa della polis, provoca un allargamento sociale del potere perché .......
...........................................................................................................................................................................................................
5 Come si diventa adulti a Sparta? Completando questo schema spiegherai il significato letterale e simbolico del
termine kryptèia.
7 Il sistema politico vigente a Sparta era l’oligarchia, letteralmente ‘governo di pochi’. Completa la tabella che
comprende le principali istituzioni spartane. Se non trovi tutte
LE REGIONI DELlePELOPONNESO
informazioni nel manuale, puoi compiere una
rapida ricerca in Internet oppure lasciare in bianco le relative caselle.
Apèlla
Gerusìa
8 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e correggi sul quaderno quelle errate. Ripercorrerai i momenti
essenziali della nascita della democrazia ateniese.
a La svolta democratica ad Atene si ebbe dopo il ventennio della tirannide di Pisistrato. V F
b Autore della riforma democratica fu Solone. V F
c La democrazia ad Atene nasce dalla voglia di eliminare il predominio aristocratico. V F
d Clistene divise il territorio dell’Attica in modo che ogni raggruppamento esprimesse tutte le classi sociali in maniera
piuttosto equilibrata. V F
e Alla maggior parte delle magistrature si accedeva per censo. V F
f Ad Atene le cariche politiche divennero annuali, non rinnovabili e sottoposte a rendiconto finale all’assemblea. V F
g Nel sistema democratico ateniese le donne non rimasero escluse. V F
226
Titolo:............................
eleggono
aiuta
Titolo:............................
CITTADINI LIBERI
partecipano
eleggono
............... HELIÀIA
Assemblea popolare ...............
con funzione legislativa ...............
9 arconti
elegge
assiste BOULÈ
Consiglio dei 400.
AREOPÀGO Ha il compito di elaborare le leggi
227
Guerre di espansione
Rispondi ora alla seguente domanda: come si qualificano gli ordinamenti politici di Sparta e Atene, e perché?
Assemblea
Consiglio
Amministratori
Esercito
12 Licurgo e Pericle sono i più celebri uomini politici del mondo greco: il primo è il padre fondatore degli ordinamenti
spartani; il secondo è il campione della democrazia ateniese. Sul loro conto sono stati espressi, dagli antichi come
dai moderni, giudizi di valore e critiche circa le qualità politiche e morali.
Rileggi P_6 [►9.3] e P_7 [►9.8], su Licurgo e Pericle, e costruisci una tabella a doppia entrata in cui mettere a confronto,
ove possibile, le qualità politiche, i valori morali e gli eventuali difetti che i Greci attribuivano a queste due figure. Scrivi poi un
testo comparativo (max 6 righe di documento Word), dal titolo Licurgo e Pericle, tra mito e storia, servendoti di esempi tratti
dalle schede e usando la seguente scaletta:
a Origini geografiche e familiari d Alleati e nemici (interni ed esterni)
b Formazione politica e militare e Fine della carriera
c Guerre e conquiste f Il mito, la storia
228
229
231
233
3 I Giochi Olimpici
e il trionfo dello spirito agonistico
LA RICERCA DEL PRIMATO Durante le feste che si svolgevano nei santuari
panellenici venivano talvolta organizzate gare atletiche. Competizioni di questo
tipo sono attestate fin da epoca remota, ma anche quando il mondo degli antichi
aristocratici era ormai tramontato, restò radicato, nella mentalità greca, un forte
spirito agonistico: la ricerca del primato e la vittoria rimasero ideali diffusi in
tutta la grecità.
I GIOCHI PIÙ IMPORTANTI I luoghi dove si tenevano le gare erano molti. Nel
500 a.C. se ne contavano circa cinquanta, ma quelli rinomati, che raccoglievano
partecipanti da tutto il mondo greco, erano pochi: i Giochi Pitici di Delfi, i Giochi
Istmici di Corinto, i Giochi Nemei di Nemea (nell’Argolide) e soprattutto i Gio-
chi Olimpici, che si tenevano a Olimpia, una piccola cittadina dell’Elide, nel
Peloponneso occidentale. La progressiva crescita dell’importanza di Olimpia sta
proprio nel fatto che essa era una località politicamente modesta, situata in una
regione abbastanza appartata: nessuna città greca si sentiva pertanto sminuita
nel contribuire al prestigio di Olimpia inviando i propri atleti a gareggiare. Istitu-
iti nel 776 a.C., i Giochi Olimpici si svolgevano ogni quattro anni. I Greci, inoltre,
usavano queste ricorrenze per datare gli avvenimenti (il 776 era il primo anno
della prima Olimpiade, il 775 il secondo anno della prima Olimpiade, e così via).
UNA FOLLA VARIEGATA IN VIAGGIO PER I GIOCHI In un mondo lacerato da
guerre continue come quello greco, era indispensabile garantire la sicurezza de-
235
237
onti
1
2
239
Il voto di un cittadino,
V sec. a.C. ca.
[Musée des Beaux-Arts, Digione]
Carta32
Filippi
Taso
Samotracia
Lemno
Hephaistia
Dodona Larisa
Assos
Kassope Demetrias
MAR Mitilene Pergamo
Nicopoli
Stratos EGEO
Leukas
Oiniada Delfi
Pleuron
Cheronea Eretria
Kabirion Amphiareion
Leontion tempio Rhamnous
delle Muse Efeso
Elis Sicione Atene
Phlious Pireo Magnesia
Corinto Samo
Micene Thorikos
Argo Epidauro Priene
Aipion Mantinea
Tegea Mileto
Megalopolis Delo
Messene Sparta
Gizio Coo
Milo
Kephalos
Rodi
Thera
Lindo
Sibari
Segesta Aptera
Tauromenion Cnosso
Siracusa Festo Gortina
247
nterpretare
eggere
Quel che ci è rimasto
del teatro greco
[L. Canfora, Storia della letteratura greca, Laterza, Roma-Bari 1986, pp. 113-14]
Guida allaInterpretazione
COMPRENSIONE state rappresentate durante le Lenee e le Dionisie? Quante se ne
1 La produzione di opere teatrali ad Atene si configura come sono conservate? Che percentuale esse rappresentano sul totale
un’attività ininterrotta. Quali cause lo storico della letteratura calcolato delle opere?
Canfora individua dietro tale continuità?
2 La produzione teatrale ad Atene viene gestita ufficialmente INTERPRETAZIONE
dallo Stato a partire da due date, una per le rappresentazioni 8 Soffermandosi sui meccanismi che hanno determinato la
tragiche, una per quelle comiche. Di quali anni si tratta? A quale conservazione o la perdita delle opere teatrali antiche, Canfora
occasione sacra la città-Stato lega le manifestazioni teatrali? parla di «drastiche selezioni», del «caso», del «gusto» di chi
3 Quante opere e per quali generi venivano rappresentate in nei secoli successivi ha selezionato queste opere antiche,
occasione delle feste annuali ad Atene? consentendo che solo pochissime si tramandassero. A quali
fattori, secondo te, allude? Individuali fra quelli di seguito
4 Nel presentare le due grandi feste ateniesi, in occasione delle
elencati. Attenzione: più di una risposta è valida.
quali avevano luogo le gare teatrali, Canfora sottolinea una
differenza che consente di ricostruire un pubblico di differente Le opere venivano rigorosamente censurate.
composizione. Quale? Cambiando la sensibilità e la mentalità, solo poche restavano
5 Calcolando il numero di drammi (tragedie e drammi satireschi) attuali.
presentati nelle gare annuali ad Atene, a quale cifra complessiva La faticosa e costosa pratica della copiatura a mano imponeva
giunge lo storico della letteratura Canfora? Quanti di essi sono delle scelte.
giunti a noi? Chi ha operato queste scelte aveva scarse competenze della
6 Mediante un semplice calcolo, ricava la percentuale che le produzione teatrale.
tragedie a noi note rappresentano sul totale della produzione Chi ha operato queste scelte è stato influenzato dal contesto
supposto dall’autore. culturale in cui si era formato.
7 Allo stesso modo, quante commedie in tutto si ritiene siano
249
Audio
tudio
in breve
10
CIÒ CHE RENDEVA I GRECI sacrificio degli animali, cui Anassimandro e Anassìmene), IL TEATRO Il teatro,
UN UNICO POPOLO La Grecia seguiva un banchetto a cui tutti dove si affermò un approccio come lo conosciamo oggi, fu
antica, al di là delle differenze gli uomini partecipavano in scientifico nell’interpretazione inventato dai Greci e costituì
politiche e dei contrasti tra modo paritario. dei fenomeni naturali. Uno un altro importante elemento
le varie poleis, presenta una spirito critico si sviluppò a favore dell’unità culturale
I GIOCHI OLIMPICI Durante anche nell’attività storiografica
serie di elementi unitari, dell’Ellade. Ad esempio, ad
le feste e le celebrazioni dei primi logògrafi (come
un patrimonio di ideali e di Atene, durante le grandi feste
religiose, in molti luoghi della Ecatèo di Mileto), che raccolsero
princìpi, che ci consentono religiose in onore del dio
Grecia erano organizzate per iscritto antichi racconti e
appunto di parlare di un’unica Dioniso, venivano organizzate
delle gare atletiche. Forte memorie locali.
civiltà: la comune origine, la e gestite dalle autorità cittadine
era lo spirito agonistico fra i
lingua, la religione, le usanze e rappresentazioni teatrali, come
il vivere ‘alla greca’.
partecipanti delle varie città LA NASCITA DELLA tragedie e commedie, a cui
della Grecia. Le gare atletiche STORIA Il V secolo a.C. fu
un’epoca straordinaria anche assisteva, per varie giornate
più rinomate erano i Giochi
LA RELIGIONE I Greci per la nascita dell’indagine di seguito, quasi tutta la
Olimpici, istituiti nel 776
erano politeisti: veneravano storica ad opera dello scrittore cittadinanza, in un’atmosfera
a.C., che si svolgevano ad
numerose divinità comuni, Erodoto intesa non solo di intensa partecipazione
Olimpia ogni quattro anni, ai
ognuna delle quali presiedeva come memoria dei fatti ma emotiva. Di questa vasta
quali prendeva parte tutto il
a un particolare aspetto della come ricerca della verità; produzione teatrale ci è rimasta
mondo greco e durante i quali
natura e della vita. Ogni per lui la storia deve basarsi una minima parte, legata
veniva proclamata una tregua
città aveva, poi, un proprio sulle testimonianze dirette soprattutto alle figure dei
generale. Si aprivano con la
dio protettore. Gli dèi e lo storico deve essere un grandi tragediografi Eschilo,
corsa dei carri, durante la
erano immaginati in modo osservatore diretto dei fatti e Sofocle ed Euripide e del
quale l’auriga mostrava la
antropomorfo, con aspetti delle storie narrate che devono, commediografo Aristofane,
sua abilità, anche se vincitore
e sentimenti simili a quelli per questo, essere riportate vissuti tra il V e il IV secolo
era considerato il cittadino che
degli uomini. Erano, inoltre, fedelmente. Nelle sue Storie, a.C. Gli argomenti delle
aveva fornito carro e cavalli e
immortali ma non eterni, e Erodoto narra lo scontro tragedie erano le forti
che aveva assoldato l’auriga.
dotati di poteri straordinari. tra Greci e Persiani, e passioni dell’animo umano,
Alla corsa dei carri seguivano
Il pantheon delle divinità dimostra un grande interesse vissute da eroi e personaggi
poi altre gare: il pentathlon,
greche comprendeva dodici etnografico dedicando ampio mitici, mentre i temi delle
il pugilato, il pancrazio (uno
divinità principali, ognuna spazio anche alla storia e alle commedie erano tratti dalla
scontro fisico senza esclusione
con una caratteristica e una usanze dei vari popoli che vita quotidiana e raccontati
di colpi). Ad Olimpia i vincitori
prerogativa dominante: Zeus, costituivano l’impero persiano. in modo ironico e giocoso,
erano premiati con una semplice
Era, Poseidone, Atena, Apollo, Anche lo storico Tucidide, di lasciando spesso spazio al
corona intrecciata con rami
Dioniso, Demetra, Artemide, una generazione successiva, dissenso politico. I luoghi
di un olivo sacro.
Afrodite, Ermes, Efesto, Ares. era stato uno dei protagonisti deputati alle rappresentazioni
La religione greca non aveva LA NASCITA DEL PENSIERO delle vicende narrate, relative erano delle aree gradinate,
libri sacri e anche le funzioni RAZIONALE Il discorso alla guerra del Peloponneso. adatte ad ospitare un grande
sacerdotali erano accessibili a persuasivo divenne lo Per Tucidide tuttavia la Storia pubblico (circa 15.000-20.000
qualsiasi cittadino e limitate strumento fondamentale del è il racconto di fatti politici spettatori) e provviste
nel tempo. La religiosità dialogo politico. La nascita e militari contemporanei di caratteristiche fisiche e
si esplicava soprattutto della polis può essere posta in e bisogna basarsi, dopo acustiche che le rendessero degli
nell’osservanza dei riti, ai quali relazione anche con lo sviluppo un’attenta verifica auditorii naturali. Le opere
tutta la comunità cittadina del pensiero razionale, preliminare dei documenti teatrali da rappresentare erano
partecipava in determinati presso la scuola filosofica dei in proprio possesso, solo su sottoposte al visto e alla censura
momenti: nei riti particolare fisici di Mileto agli inizi testimonianze accertate e di un magistrato apposito,
rilevanza aveva il momento del del VI secolo a.C. (Talete, sottoposte a indagine critica. chiamato arconte epònimo.
verso le competenze
VERIFICARE LE CONOSCENZE
I
1 Sottolinea nel testo le caratteristiche principali che sono sottese al termine Ellade ed esponi il significato delle
caratteristiche che accomunavano le genti greche.
a La stirpe: ................................................................................. c La religione: ............................................................................
................................................................................................ ................................................................................................
b La lingua: ................................................................................ d Le usanze: ...............................................................................
................................................................................................ ................................................................................................
250
4 Completa la tabella ordinando le principali differenze tra la cultura della Grecia arcaica e quella della polis ionia di
Mileto nel VI secolo a.C.
ESERCITARE LE ABILITÀ
I
5 Metti a confronto gli approcci di Erodoto e di Tucidide alla storia contemporanea e all’uso delle fonti. Completa le
descrizioni dei due storici e attribuisci i testi completi all’una figura o all’altra.
........................... ...........................
Iniziava la sua opera con la storia antica, ma poi arrivava al racconto di Iniziava la sua opera con la storia antica, ma poi arrivava al racconto di
fatti di storia contemporanea. fatti di storia contemporanea.
Trattò di un evento a lui quasi contemporaneo: ……………………………………… Trattò di un evento in cui fu protagonista: ………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………….... ………………………………………………………………………………………………………………...
Egli riportava anche le notizie di cui non era testimone diretto, a volte Si rifiutò di riferire informazioni che giudicava poco attendibili.
mettendo in evidenza il proprio scetticismo.
7 Il teatro greco
Giustifica, servendoti di esempi tratti dal paragrafo 6 e da Leggere Interpretare, la seguente affermazione: «Il teatro rivestiva
un’enorme importanza civica nelle poleis».
251
Territorio
e cultura
1 La geografia e la politica
POTERE E TERRITORIO La riforma di Clistene trasformò definitivamente la
vita politica ateniese, perché il nuovo sistema elettorale contrastava la tradizione
politica aristocratica, fatta di accordi tra grandi famiglie. L’appartenenza a un
ghènos diventava poco importante, se i cittadini erano organizzati in tribù, e se
in ciascuna tribù votavano cittadini (con condizioni socio-economiche eterogenee)
residenti in parti diverse del territorio ateniese. Essere originario di un certo luo-
go (dèmos), ai fini elettorali e politici in generale, era più rilevante del fatto di
appartenere a una certa famiglia dalle tradizioni più o meno antiche e più o meno
gloriose. Questo è l’aspetto che viene sottolineato quando si definisce la riforma di
Clistene come una ‘riforma territoriale’.
COMUNITÀ E TERRITORIO La parola dèmos indica, infatti, sia una comuni-
tà, un gruppo di persone, sia il territorio in cui quella comunità vive: come se
fossero una cosa sola. E, per certi versi, è esattamente così. Quelle persone sono
una comunità, innanzi tutto, per il fatto di vivere vicine le une alle altre, avere i
propri campi uno accanto all’altro, frequentare lo stesso mercato, gli stessi luoghi
di culto: ed è possibile identificare e ‘riconoscere’ quelle case, quei campi, templi,
mercati proprio perché si trovano in quel certo territorio e non in un altro. Allo
stesso modo, quel territorio può essere identificato e riconosciuto proprio perché ci
vive quella comunità e non un’altra.
IL SENTIMENTO DI APPARTENENZA Il legame che unisce una comunità (e i
suoi singoli componenti) e un territorio può essere insomma definito come un lega-
me di reciproca appartenenza: la comunità sente ‘suo’ il territorio in cui vive, e
al tempo stesso sente di essere ‘di’ quel territorio. È quello che succede a tutti noi,
anche se raramente ci riflettiamo: io posso tranquillamente dire che Bologna è la
sovranità ‘mia’ città, anche se non è affatto vero che la città sia ‘mia’; e dico che io sono ‘di’
Il termine indica un potere Bologna, anche se ovviamente io non sono ‘della’ città. Anche i Greci si firmava-
indipendente da ogni altro no, per esempio, «Pericle, figlio di Santippo, del demo di Colargo» e chiamavano
potere. La sovranità è un ca-
rattere proprio degli Stati, in Atene «la polis degli Ateniesi». L’uso di queste espressioni forse deriva dal fatto
quanto essi non hanno altro che anticamente ogni comunità (e ciascuno dei suoi componenti) riteneva di avere
potere sopra di sé. Negli Sta- a tutti gli effetti un diritto esclusivo sul territorio in cui viveva, di averne la pie-
ti con ordinamento democra-
tico, la sovranità è esercitata na sovranità, e allo stesso tempo di dipendere da quel territorio per la propria
dal popolo (‘popolo sovrano’). esistenza, sia dal punto di vista materiale (risorse, protezione, ecc.) sia da quello
immateriale (legami affettivi, interessi comuni, ecc.).
252
253
oom
oom
oom
259
Carta33
Germanica
Ladina Tedesca Alto Adige
Francoprovenzale Germanica
T. A. A. Germanica/Friulana/Slovena
Germanica/Friulana
F.V.G.
Slovena Tedesca con frazioni Ladine
V.D.A. Germanica/Francoprovenzale
Località Ladine Alto Adige
VENETO Ladina
Friulana Friulana
PIEMONTE Slovena/Friulana
Slovena
Francoprovenzale
LIGURIA Francese/Francoprovenzale
Francese/Occitana
Occitana
Sarda/Catalana
Occitana Sarda
Croata
Francese Albanese
(con Occitano o Francoprovenzale) Greca
Croata
(Acquaviva Collecroce, Montemitro,
San Felice del Molise)
ABRUZZO
MOLISE Francoprovenzale
Catalana (Celle e Faeto)
(Alghero)
PU
GL
IA
CA
MPA
NIA BASILICATA
SARDEGNA
Albanese
Greca
Occitana
(Guardia Piemontese) CALABRIA
Sarda
SICILIA
6 Identità nazionale
o sentimento cosmopolita?
L’IDEA DI NAZIONE Il sentimento di identità è importante, ma se due identi-
tà forti entrano in conflitto, possono svilupparsi comportamenti violenti, come fra nazione
gli animali territoriali. Bisogna riconoscere che un sentimento identitario come Il termine può considerarsi
quello nazionale, ovvero la convinzione di appartenere a una nazione, che spes- un sinonimo di ‘popolo’: gli
individui che si riconoscono
so si è trasformato in nazionalismo – l’idea che la propria nazione sia la migliore nella stessa nazione condivi-
e debba prevalere sulle altre –, è stato uno dei fattori più importanti in un gran dono la stessa storia, lo stes-
so patrimonio culturale (in
numero di guerre degli ultimi secoli. particolare, lingua e religio-
NAZIONALITÀ E CONFINI NATURALI Tra il XVIII e il XIX secolo si diffuse il ne), il radicamento nel me-
desimo territorio.
principio di nazionalità, cioè l’idea che ogni nazione avesse il diritto di avere propaganda
un proprio Stato. Quasi tutti gli Stati nel secolo XIX e nel XX nacquero o si mo- Azione che mira a convincere
dificarono su questo principio. l’opinione pubblica, in genere
Un popolo e un territorio erano (e sono) considerati elementi essenziali di ogni usando tecniche e mezzi del-
la comunicazione di massa.
Stato: per soddisfare il principio di nazionalità, occorreva allora distinguere
chiaramente tra loro i vari popoli (‘trasformati’ in nazioni) e quindi i vari terri-
tori nazionali, individuando dei confini precisi e ben giustificabili.
L’idea che la Storia aveva prodotto le nazionalità, e che per esse la Natura aveva
‘disegnato’ dei territori precisi era molto suggestiva e forte sul piano retorico,
anche se del tutto impossibile da dimostrare razionalmente. Questa idea portò
alla ricerca di confini naturali – i Pirenei, il Reno, le Alpi –, che a ben vedere
erano solamente funzionali in senso militare e del tutto arbitrari come qualsiasi
confine.
CONFINI E GUERRE NAZIONALI Confini nazionali e ‘naturali’, invocati e le-
gittimati in nome sia della storia sia della geografia, hanno anche il vantaggio di
poter essere rappresentati, per esempio in una carta geografica, come linee che
seguono qualcosa di apparentemente ‘lineare’ anche in natura: la linea di costa,
un fiume, la sequenza delle cime più alte di una catena montuosa, in una carta
sono rappresentati con segni più o meno lineari, e anche questo fatto si presta a
presentarli come ‘naturali’ discontinuità tra territori politici diversi [►C_34].
La carta geografica è un argomento molto efficace nei discorsi che riguardano
lo spazio e il territorio (lo abbiamo già visto), e viene usata spesso dalla retorica
politica e dalla propaganda. Purtroppo, il tentativo di riunire gli appartenenti a
ogni nazione in uno stesso Stato e di dare diversa forma al proprio territorio per
estenderlo fino a dei ‘confini naturali’, come quelli visibili nelle carte, fu la causa
263
Carta34
Capo Nord
MAR GLACIALE ARTICO
Ob
o
Ten
L. Inari
Reykjavik
a
nd
sá Ižm
a Pečo
Ko
jór To Mezen
Th ISLANDA rn ra
e MAR
Tav
MAR BIANCO Pinega da
i
m
DI Tura
Ke
NORVEGIA O
ne Dvina
ga Sett.
da
ma
ceg
Ka
Vy
Iset
na
L. Onega
ho
Su
FINLANDIA
NORVEGIA
Ufa
Saimaa
Glo
Vja
mm
Helsinki tka
SVEZIA
a
Bela
Bacino di a
Tallinn di Nizni
n Mälaren Rybinsk
ja
er L. L. dei Novgorod
rnu
Loch n Stoccolma
Võrt Bacino di
Vä Ciudi Kujbysev
n
Pä
Ness Vo
er
s
ta
Go
Loch LETTONIA
D
Mosca
Cl Lomond MARE vin
Sura
Riga aO
yd
DEL Oka
O
cc.
al
e
DANIMARCA
Ur
T IC
NORD LITUANIA
AL
Copenaghen
per
Nemunas
Dublino RB
Ho
IRLANDA MA
Dne
Vilnius
Ber
Severn Bacino di
PAESI
pr
Minsk
esin
an RUSSIA Volgograd
Vistola
REGNO BASSI em
a
UNITO N BIELORUSSIA
Amsterdam D
Tamigi N otéc Bug on
Pripjat
Berlino Varsavia
W
Ode
Re
Londra r
a
es
Ruhr
no
Warta L. di
Desn
Elba
er
estr
Neckar
Bu
sa
bio L. di
Danu gM
Re
a
Sen
SLOVACCHIA Tib
rav
co MOLDAVIA ional
Mo
In
Kum
AUSTRIA Mur
Pru retul
Berna UNGHERIA
Drava
Si
L. di Ginevra Dr L. Balaton
t
av ROMANIA
Tibisco
Golfo
di Biscaglia
Dord
ogna Rodan
o SLOVENIA a
G Lubiana Zagabria GEORGIA AZERBAIGIAN
ar
no
on Sav
CROAZIA a
Roda
Duero A cc BULGARIA
Mo rid.
Golfo ar O
Dr
D
Me
Tago
a
Roma
v
Lisbona IC n
ere
Dri Skopje
a
O
ary
Golfo
Tirana MACEDONIA Ankara
a
di Valencia
Sak
SPAGNA L. di
dian
ALBANIA Prespa
MAR
Gua
Gualdaquivir Voiu
TIRRENO s sa TURCHIA
i GRECIA
MAR
dro
MAR EGEO an Ti
Me gr
i
MAR MEDITERRANEO IONIO Atene
SIRIA Euf
Chéliff rate
ALGERIA Nicosia
MAROCCO TUNISIA Damasco
MALTA La Valletta CIPRO
L’Europa politica
264
rispondono alle esigenze dei suoi abitanti; un territorio colonizzato deve risponde-
re agli interessi del nuovo occupante, del colonizzatore.
RISORSE, ECONOMIA, RICCHEZZA Le risorse del territorio-colonia, dalle
materie prime alla manodopera, vengono quindi impiegate a vantaggio del colo-
nizzatore. È per questo che si parla di sfruttamento coloniale, uno sfruttamento
che può prendere forme diverse, più o meno brutali, ma che in ogni caso organiz-
za l’economia in funzione degli interessi del colonizzatore e porta via la maggior
quantità possibile di ricchezza verso la madrepatria, a vantaggio dei colonizzatori.
Ma non si tratta solo dell’impoverimento della colonia e dell’arricchimento della
madrepatria. Il fatto è che, per rendere efficiente e duraturo il controllo
del territorio, della popolazione, delle risorse e della ricchezza che ne deriva, i
colonizzatori devono riorganizzare il territorio sia materialmente sia ideal-
mente. Occorrono nuove o diverse vie di comunicazione, nuove o diverse forme di
economia, nuovi o diversi centri abitati, per rimanere agli aspetti più materiali.
I TEMPI DELLA COLONIZZAZIONE Se l’assoggettamento coloniale dura a lun-
go, come fu soprattutto nel caso delle Americhe, controllate dagli europei dal XVI
al XIX secolo, la costruzione della nuova forma territoriale ha tutto il tempo di
radicarsi e di modificare in profondità una lunga serie di elementi, a cominciare
dalla stessa popolazione della colonia.
Al momento della decolonizzazione (cioè alla fine della fase coloniale, con l’in-
dipendenza almeno politica, se non anche economica), questi territori sono così
profondamente modificati da non assomigliare quasi più a quello che erano stati
in precedenza, mentre hanno incorporato molte delle caratteristiche organiz-
zative e dei valori dei colonizzatori, i cui discendenti, del resto, rappresen-
tano una buona parte della popolazione, accanto ai discendenti dei colonizzati.
Dove la fase coloniale europea è durata di meno, come in Africa (un secolo o
poco più) o in certe regioni dell’Asia, la costruzione di territori coloniali è stata
abbastanza lunga da smantellare i sistemi territoriali locali e da sfruttarli a
fondo, ma non abbastanza da costruirne di nuovi ben funzionanti. Al momento
della decolonizzazione, molti di questi territori hanno conosciuto lunghi e terri-
bili sconvolgimenti, che ancora non si sono conclusi: non solo per l’impoverimen-
to, ma proprio per la profonda incoerenza territoriale e quindi anche sociale e
politica prodotta dalla colonizzazione.
267
Audio
tudio
in breve
11
COMUNITÀ E TERRITORIO linea che ha la funzione di certe parti di territorio conflitto, una competizione
Una comunità e il suo territorio separare poteri diversi ed valgono di più e altre di che porta la maggioranza
sono legati da un vincolo di evitare che entrino in conflitto. meno. Gli abitanti delle varie a non tollerare l’esistenza
reciproca appartenenza: Ciascuna comunità comanda parti, quindi, finiscono per di minoranze identitarie
ogni comunità sente di poter sul suo territorio entro confini differenziarsi: nelle aree di differenti. Un sentimento
esercitare una piena sovranità precisi ed evita di estendere maggior pregio finiranno identitario molto diffuso è
sul territorio in cui vive, e al il suo potere al di là di questi per abitare coloro che quello nazionale, che è stato
tempo stesso dipende da esso confini. Se un territorio ha hanno maggiori possibilità un fattore determinante in
per la propria esistenza, dal un’estensione delimitata può economiche; gli altri dovranno molte guerre scoppiate negli
punto di vista sia materiale anche essere diviso in una parte accontentarsi delle aree ultimi secoli. L’idea che la
che immateriale. Così come gli interna, il centro, e in una parte che valgono meno. Se non storia abbia prodotto una
animali marcano e difendono esterna, la periferia. Le funzioni vengono adottate politiche di nazionalità e che la natura
il loro territorio, anche gli di centro e periferia sono redistribuzione delle funzioni abbia disegnato dei territori
differenti. Il processo con cui del territorio si creeranno precisi per questa nazionalità
esseri umani hanno sviluppato
un luogo viene scelto per una quindi situazioni di ingiustizia è molto forte sul piano retorico,
il concetto di territorialità,
data funzione viene chiamato spaziale, di segregazione o ma priva di fondamento
ovvero la necessità di
localizzazione. Assegnare di ghettizzazione. Si parla storico. I confini nazionali e
controllare in modo esclusivo
una funzione a un territorio di segregazione quando in naturali non esistono e spesso
un certo spazio nel quale vivere.
significa anche attribuirgli certe aree si concentra un coincidono semplicemente con
Ogni individuo sente di avere un valore. La localizzazione gruppo umano uniforme che delle parti di territorio critiche
un suo territorio personale. viene effettuata in base alle non ha rapporti con il resto
In primo luogo, lo spazio che sul piano militare. Inoltre,
condizioni naturali di un luogo, della popolazione, per ragioni i significati che nel tempo
circonda il suo corpo e che come quelle climatiche, e le economiche, religiose o etniche.
non vuole sia invaso da altri, assume il territorio vengono
condizioni artificiali prodotte Nel caso della ghettizzazione, trasmessi agli abitanti, secondo
prevalentemente per ragioni dall’uomo, come per esempio invece, una certa parte della
di sicurezza. Allargando il una funzione pedagogica,
le vie di comunicazione. La popolazione viene costretta a e contribuiscono a formare la
campo, questo stesso discorso funzione attribuita a un vivere in una zona delimitata di
vale per gli spazi condivisi da comunità e la sua identità. Un
luogo contribuisce a definirne territorio, come è accaduto per forestiero può non riconoscere
una comunità, nei confronti dei l’identità. Una città, per gli ebrei in Europa, obbligati
quali gli individui sviluppano subito i significati propri
esempio, è tale perché è un a lungo a vivere nei ghetti. di un luogo. L’inclusione
un senso di protezione contro luogo di scambio, di relazione. Segregazione e ghettizzazione
tutto ciò che potrebbe metterne o l’esclusione, quindi,
Le posizioni centrali di un spesso sono state subite dalle dipendono sia dalla capacità
a repentaglio il possesso. Nel territorio tendono a ospitare minoranze: comunità non
suo rapporto con il territorio del nuovo abitante di conoscere
funzioni ‘positive’, alle quali solo poco numerose, ma troppo i valori della comunità sia
l’uomo non si limita al controllo, va garantita la massima diverse dalla maggioranza.
ma lo modifica in base alle sue dalla capacità della comunità
accessibilità, mentre le
esigenze e gli assegna un valore IDENTITÀ E NAZIONE stessa di accogliere i nuovi
posizioni periferiche tendono ad
in base ai sentimenti e alle Condividere una stessa arrivati. Territorialità e
ospitare solitamente le funzioni
funzioni che gli attribuisce. identità con altri individui identità possono generare
‘negative’, in un processo che
è un sentimento importante conflitti; c’è chi invece ha un
porta a rendere marginali certe
CENTRO, PERIFERIA E parti di territorio. nella formazione di una approccio diverso, quello del
CONFINI Per far sì che un comunità; tuttavia quando in cosmopolitismo: si sente
territorio sia ben individuabile INGIUSTIZIA SPAZIALE un territorio vivono comunità cittadino del mondo e non
è necessario attribuirgli dei E MINORANZE In base alla che ritengono di avere identità forma la sua identità in base al
confini. Il confine è una localizzazione delle funzioni, diverse può nascere un territorio in cui vive.
268
ESERCITARE LE ABILITÀ
I
3 Le funzioni necessarie a una comunità sono collocate in un territorio a seconda dell’opportunità che esse siano più
o meno accessibili. Inserisci le seguenti funzioni nella tabella in base alla localizzazione migliore.
ospedale • discarica • fabbrica di esplosivi • mercato • centrale nucleare • impianto chimico • biblioteca • poste • raffineria •
cinema
Massima accessibilità Minima accessibilità
5 Osserva le seguenti carte. La conformazione dei confini può darci informazioni sulla storia di questi Stati, se sono o
meno di recente formazione e quale evoluzione geopolitica possono aver avuto. In un testo (max 15 righe) commenta
le carte, evidenziando le differenze tra i vari tipi di confini e ipotizzando le ragioni della loro conformazione.
Vietnam Mali
g
SAHARA
OCCID.
Hanoi ALGERIA
LAOS
Vientiane MAURITANIA
Da Nang
MALI
THAILANDIA
VIETNAM
Bangkok
SENEGAL
CAMBOGIA
Niamey
Bamako
Ho Chi Minh BURKINA FASO NIGER
Phnom Penh
NIGERIA
Ouagadougou
GUINEA
GHANA
SIERRA
LEONE COSTA D’AVORIO TOGO
Germania Nevada
DANIMARCA OREGON
Boise City
IDAHO
PAESI
BASSI
Amsterdam
Berlino
NEVADA
Bruxelles Sacramento
GERMANIA
UTAH
BELGIO
LUSSEMBURGO
Praga
REP. CECA
FRANCIA CALIFORNIA
Las Vegas
REGNO DI
NORVEGIA
REGNO
DI SVEZIA
REGNO MARE
DI SCOZIA DEL
NORD
DA
REGNO DI
N
LA
DANIMARCA
IR
GALLES REGNO
D’INGHILTERRA
OCEANO
PRINCIPATO DI KIEV
ATLANTICO REGNO
DUCATO DI DI
NORMANDIA POLONIA
BOEMIA
REGNO DI
GERMANIA
REGNO
DI REGNO DI
FRANCIA R. DI
REGNO UNGHERIA
BORGOGNA
DI
CASTIGLIA
LEÓN
VA I
REGNO
R. DI
RR
NA R. D
DI A
R. ON D'ITALIA
AG MAR NERO
AR CONTEA DI
BARCELLONA PATRIMONIO
CALIFFATO DI CORDOVA
DI S. PIETRO REGNO DI IM
BULGARIA PE
RO
BI
ZA
N
TI
MAR MEDIT N
ERRANEO O
1000 circa
VEZIA
EG I
RV O D
IA
CANATO
NO GN
GRANDUCATO DI
O DI S
RE
DI KAZAN
REGNO PAESI MOSCA
REGN
DI SCOZIA DELL’ORDINE
TEUTONICO
REGNO
DI
IRLANDA DANIMARCA
A E
GRANDUCATO
RIM
REGNO DI
DI C
D’INGHILTERRA LITUANIA
CA
NA
ATO
REGNO
TO
OCEANO
CAN
DI
DI
AS
GERMANICO
A
HA
PRINC.
N
REGNO DELLA
SVIZZERA DI MOLDAVIA
REGNO UNGHERIA
DI
MAR NERO
FRANCIA PRINC. DELLA
VALACCHIA
REGNO
DEL IMPE
PORTOGALLO REGNO RO
CORSICA
D’ARAGONA OTT
R.
OMA
DI
REGNO NO
NA
DI SARDEGNA
POL
CASTIGLIA
I
R. DI SICILIA
MAR MEDITERRANEO
1500 circa
IA
NO
Z
SVE
MARE
DEL
NORD
IRLANDA DANIMARCA
IM
GRAN
P
BRETAGNA
E
PA
R
E SI
O
BA
SSI
R
OCEANO BE
U
LG IA
S
ATLANTICO IO AN
RM
S
GE
O
FRANCIA AUS
SVIZZERA T RIA-
UNG
HER
IA
ROMANIA
LO
ITALIA
SE
AL
BULGARIA
R BI
MONTENEGRO
OG
A
SPAGNA
ALBANIA
RT
PO
GRECIA IMPERO
M OTTOMANO
AR
DO (
M
ED
DEItal
IT
MAROCCO ALGERIA ER
CAia)
A
RA
SI
NE
NE
NI
O
SO
1914-17
TU
COMPITI DI REALTÀ
I
7 La toponomastica è un’attività molto utile per capire un territorio. Essa può fornirci elementi che ci aiutano a
conoscere la cultura della popolazione che risiede in un luogo, documenta forme di economia e produzione ormai
scomparse, ci informa sulla flora e la fauna presenti in una certa zona, e così via.
La vostra classe è stata incaricata dal vostro Comune di appartenenza di creare un opuscolo che racconti il territorio in cui
vivete a partire dalla toponomastica delle strade del vostro paese o del vostro quartiere.
Per realizzarlo dovete:
• Osservare la carta stradale e scegliere ognuno una strada
• Fare una ricerca sulla strada che avete scelto
• Scrivere un testo in formato Word (almeno 1 cartella) che racconti il significato del nome della via, eventuali legami con
il vostro territorio, eventuali legami con altre strade del vostro paese o quartiere, eventuali legami con la cultura locale o
nazionale.
Riunite i testi scritti da ognuno di voi e componete l’opuscolo dandogli una coerenza interna, suddividendo i nomi assegnati
alle strade in varie categorie.
8 La tua scuola partecipa a un progetto europeo che ha l’obiettivo di rendere migliore l’accoglienza e l’inclusione
degli immigrati. Realizza una brochure (in PowerPoint) che illustri le specificità e la cultura del tuo territorio, le
funzioni che offre e la loro localizzazione.
272
La Camera
dei deputati
del Parlamento
italiano,
a Montecitorio,
Roma 2015
Il Parlamento italiano
è diviso in due
camere: la Camera
dei deputati, che si
riunisce nel Palazzo
di Montecitorio a
Roma, e il Senato della
Repubblica, che tiene
le sue sedute a Palazzo
Madama, sempre a
Roma.
273
Guida alloStudio
1 Qual è la principale caratteristica della 4 Alcune democrazie attuali dei paesi
democrazia? occidentali sono ‘democrazie parlamentari’, altre
2 Cosa pensava Aristotele a proposito della ‘presidenziali’: spiega la differenza principale tra
democrazia? questi due tipi di democrazia.
3 Esponi per iscritto sul quaderno le differenze
più evidenti tra ‘democrazia diretta’ e ‘democrazia
rappresentativa’.
274