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si prefigge di offrire
al turista uno strumento conoscitivo, snello e pratico, del patrimonio storico, culturale,
artistico e paesaggistico del territorio comunale. La guida Sassoferrato in tasca costi-
tuisce, senza dubbio, un importante veicolo di promozione delle numerose e pregevoli
evidenze di interesse turistico presenti sia nel capoluogo, sia nelle frazioni e negli
agglomerati urbani situati nella periferia.
Sassoferrato è una città dalle origini antichissime, che ha saputo custodire nel tempo
preziosi tesori, ancor oggi visibili e fruibili: il parco archeologico di Sentinum con il
relativo museo, la Collezione Perottiana di reliquiari bizantini impreziosita dalla famosa
Icona di San Demetrio, la splendida architettura medievale degli edifici e degli angoli
del centro storico del Castello, la maestosità della Rocca Albornoz, le chiese e le abba-
zie, i musei, le attrattive naturalistiche con le asperità del Monte Strega e l’armoniosa
bellezza dei torrenti e dei terreni fondo valle.
Sassoferrato è un piccolo centro nel cuore dell’Appenninico dove vivere è bello.
Una comunità fatta di gente laboriosa, riservata e creativa, dove il passato è ancora
presente e dove il presente guarda al futuro con fiducia. Un luogo che, proprio per i
suoi valori e per le sue eccellenze, merita di essere conosciuto ed apprezzato. E tutti
noi, dalle istituzioni ai semplici cittadini, abbiamo il dovere di impegnarci, giorno dopo
giorno, per valorizzarlo!
indice
6-15 Introduzione
Storia7
10-67
71-81 Andando per abbazie
Sant’Emiliano in Congiuntoli (Scheggia)72
Santa Maria di Sitria (Scheggia) 76
4-9
Monastero di Fonte Avellana (Serra Sant’Abbondio) 78
Legenda icone
CONTENTS
6-15 Introduction
History 11
10-67
71-81 Touring the abbeys
The Abbey of Sant’Emiliano in Congiuntoli (Scheggia)74
The Abbey of Santa Maria di Sitria (Scheggia) 77
4-9
The Monastery of Fonte Avellana (Serra Sant’abbondio) 80
Icon legend
Storia - History
In alto: veduta acquarellata del Cabreo dell’abbazia di Santa Croce con Sassoferrato (1805)
Top: watercolour view by Cabreo of the Abbey of Santa Croce with Sassoferrato (1805)
STORIA - HISTORY 9
ne degli abitati, causò l’abbandono dei briano, sorge la Rocca di Albornoz che
centri più piccoli per andare alla ricerca di prende il nome dal cardinale spagnolo
luoghi meno esposti agli attacchi nemici. Egidio Albornoz (1310-1367): egli la fece
Da Sentinum, quindi, la popolazione rima- costruire tra il 1365 e il 1368 come fortez-
nente si spostò sulle alture adiacenti dove za di controllo, dopo aver riannesso il ca-
venne creato un primo agglomerato che stello allo Stato Pontificio e averlo sottrat-
diverrà poi l’attuale Sassoferrato. Fu il to per qualche anno alla famiglia degli
conte Atto degli Atti, nel 1150, a far erige- Atti, tiranni del paese fin dalla sua nascita.
re il Castrum Saxum Ferratum, che da un L’influenza dei conti Atti sulla città, in real-
documento del 1191 risultava tributario tà, restò forte fino al 1460, quando Sasso-
dell’Abbazia di Nonantola. Dallo stesso ferrato diventò un libero comune con la
documento si evince anche che il castrum fisionomia di città fortificata da mura di
era già un territorio più ampio soggetto cinta. Fino a quel momento, infatti, nono-
agli Atti (Comunanza Castrorum Saxi Fer- stante il potere fosse in mano ad altri, la
rati). Questa Comunanza aveva una ragio- famiglia detenne comunque incarichi si-
ne difensiva: i castelli aderenti dovevano, gnificativi. Nel 1355, la Marca Anconetana
infatti, essere attrezzati per la difesa e la fu assoggettata nuovamente alla Santa
mutua assistenza militare sotto il coman- Sede dal Cardinale Albornoz e già sul fini-
do di Ugo degli Atti. Nel corso del XIII se- re del secolo ricomparvero membri degli
colo l’insediamento si era andato am- Atti con il ruolo di Vicari Pontifici. In segui-
pliando con la nascita del borgo superiore to, con Federico da Montefeltro che nel
e quello di San Francesco, seguiti successi- 1443 era in lotta con Francesco Sforza, gli
vamente da altri due borghi inferiori: uno Atti saranno di nuovo al potere. Sarà solo
dentro le mura, l’altro oltre la chiesa di nella seconda metà del XV secolo che l’e-
San Bartolomeo, probabilmente costitui- gemonia della famiglia terminerà e Sasso-
to dai fuoriusciti di Cagli, nel 1287, dopo la ferrato verrà definitivamente assoggetta-
distruzione della città causata dalla lotta ta al dominio papale. Nel 1457 venne
tra Guelfi e Ghibellini. Nella posizione su- creato lo Statuto che regolerà la vita citta-
periore, visibile quando si arriva da Fa- dina fino al 1827. La città, come molte al-