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Tre giorni

a Palermo,
capitale
del Mediterraneo

I Quattro Canti

38 CHeck-in • luglio/agosto 2022


CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO Santa Maria dell'Ammiraglio

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di Riccardo Melillo

Q
uale sia il vostro approccio al tu-
rismo, Palermo ha tutte le carte
in regola per non lasciare delusa
nessuna aspettativa: arte, musei, tesori
Unesco, cultura, progetti sociali, sport,
mare, tanto street food e soprattutto ot-
tima cucina. Seguiteci quindi in questa
breve guida di quattro giorni attraverso le
bellezze di una città magica.

Giorno 1: dai Quattro Canti


alla Cappella Palatina

La mattina non può che partire da una


buona colazione, e visto che siamo in cen-
tro la scelta è Casa Stagnitta (Discesa dei
Giudici 46), maestri torrefattori da quattro
generazioni che nel 2016 aprono una caf-
fetteria più moderna adiacente agli antichi
locali nel pieno dell’itinerario arabo-nor-
manno (siamo sotto le cupole della Chiesa
di San Cataldo e del campanile di Santa
Maria dell’Ammiraglio), qui possiamo Particolare la decorazione su più livelli, al
gustare delle eccellenti miscele come il piano inferiore le fontane dei 4 fiumi an-
Jamaica Blue Mountain o Hawaii Kona o tichi della città (Oreto, Kemonia, Pannaria,
indulgere in una classica brioche con gra- Papireto), a salire le allegorie delle quattro
nita artigianale. stagioni, poi i 4 re spagnoli (Carlo V, Filippo
II, Filippo III e Filippo IV) e infine al piano
Siamo in centro dicevamo, e non c’è zona più alto le 4 patrone della città (Agata, Nin-
più centrale a Palermo se non i Quattro fa, Oliva e Cristina).
Canti, storica piazza ottagonale all’in-
crocio delle due principali vie della città, Da qui partiamo lungo il Cassaro in dire-
via Maqueda che corre parallela al mare zione opposta al mare. Una passeggiata
e il Cassaro (corso Vittorio) che collega il di poco meno di un chilometro che ci per-
Palazzo dei Normanni al mare. mette di godere dei numerosi palazzi che

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Palazzo dei Normanni si affacciano sul corso e della Cattedrale
della città (merita una visita che includa i
tetti da cui si può godere un’ottima vista
sul centro).

Passiamo per il parco di piazza Vittoria


ed eccoci al del Palazzo dei Normanni,
la più antica residenza reale d’Europa,
dal 2015 è Patrimonio Unesco e attuale
sede dall’assemblea regionale siciliana.
Da non perdere il percorso museale che
comprende le splendide logge, le nume-
rose sale, le mostre e soprattutto la Cap-
pella Palatina, magnifico e suggestivo
esempio dell’incontro di stili e culture bi-
zantine, islamiche e latine.

Ormai è ora di pranzo, torniamo verso il


mare e scendendo di nuovo per il Cassaro,
sosta d’obbligo da Nni Franco U Vastid-
daru, insegna culto del cibo di strada e
amata dai palermitani, servizio spartano
e tanta qualità. Non si possono non prova-
re le panelle o per i più temerari “u pani ca’

Palazzo dei Normanni | Sala Pompeiana

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ARTE

Cappella Palatina
La Chiesa, consacrata la Domeni-
ca delle Palme del 28 aprile 1140,
rappresenta la più grande espres-
sione di sincretismo culturale: gli
stili islamico, bizantino e latino co-
esistono, facendo di questo luogo
l'esempio più raffinato di Arte Me-
diterranea della Sicilia normanna.
La Cappella è uno dei monumen-
ti medievali meglio conservati:
come testimoniano la decorazione
di marmo nell'opus sectile, mo-
saico con tessere di marmo, dei
pavimenti e delle pareti, i mosai-
ci bizantini del presbiterio e delle
navate, i dipinti islamici dei mu-
qarnas, ( volte a forme di alveoli:
soluzione decorativa tipica dell'ar-
chitettura islamica), l'antica confi-
gurazione del suo interno e la pic-
cola cupola della navata centrale.
Gli squisiti mosaici che rappresen-
tano figure bibliche, come pure
forme geometriche, animali, dan-
zatori e scene di vita in una corte
islamica testimoniano l'apertura
mentale e la multietnicità della
corte dell'epoca.

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meusa” (il panino, tipicamente la mafalda,
con milza e polmone di vitello soffritti nella
sugna, sia in versione schettu, così come è
oppure maritato con caciocavallo).

Pomeriggio per le vie del centro tra la


Vucciria e l’Orto Botanico, che annove-
ra, approssimativamente, una decina
di migliaia di specie, alcune anche rare, Locanda del Gusto | Polpo Murato
appartenenti a circa 250 famiglie. Ideale
per godere il fresco tra il boschetto esotico qualificato, cucina mediterranea fresca
con la vasca di papiri, il boschetto di bambù e coinvolgente, predilezione massima
e la Serra Maria Carolina, giardino d’inver- per prodotti freschi e di mercato con at-
no in ghisa e vetro a pianta rettangolare con tenzione ai cibi biodinamici. Libere in-
vasca realizzata nel 1859 da Carlo Giackery, terpretazioni della tradizione palermitana
dove sono raccolte piante esotiche. E per un senza mai perdere di vista un’interessante
aperitivo moderno e rilassante all’inter- vena sperimentale. Interessante e varie-
no dell’Orto Botanico c’è il Talea, caffette- gata la carta dei vini con particolare focus,
ria, cocktail e tapas bar, ci si accomada su ovviamente, sulla Sicilia in cui possiamo
accoglienti divanetti in attesa del tramonto trovare tutte le più importanti cantine ma
fino a chiusura della struttura alle 20:00. anche delle chicche meno conosciute fuo-
ri regione.
Per la cena optiamo per la poco distan-
te Locanda del Gusto, ristorante all’in- La sera poi si può passeggiare per le vie
terno dell’Hotel Quintocanto e aperto del centro e via Maqueda fino al Teatro
anche agli ospiti esterni. Staff giovane e Massimo.

Orto Botanico

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Castello della Zisa

Giorno 2: dal Castello Oggi è una meta d’obbligo per gli abitanti
della Zisa al mare della zona e i turisti che vogliono assag-
giare le delizie di tradizione siciliana come
La colazione del secondo giorno non può i cannoli, la cassata, le genovesi o il buc-
che essere da Pasticceria Cappello, giu- cellato.
sto dietro a Palazzo Reale. Qui è il regno
di Salvatore Cappello, Maestro AMPI (Ac- Il castello della Zisa, iniziato durante il
cademia Maestri Pasticceri Italiani): i non- regno di Guglielmo I e ultimato da Gu-
ni paterni possedevano una latteria in via glielmo II intorno al 1167, fu la residenza
della Colonna Rotta 68, indirizzo memora- estiva preferita dai re e dalla loro corte.
bile, perché qui nel 1612 si spezzò - e i pezzi Il suo nome deriva dall’arabo “al-Aziz”, ov-
vi rimasero per molto tempo - una grande vero “splendido”. Durante i secoli ha su-
colonna di marmo destinata alla chiesa di bito diverse trasformazioni. Interessante
San Giuseppe dei Teatini. Dopo la Seconda poi fare un salto ai Cantieri Culturali alla
guerra mondiale, alla fine degli anni ‘40, la Zisa, un luogo di produzione di valore
famiglia Cappello continuò l’attività tra- culturale nato da un modello sperimenta-
sformando la latteria in un bar per la me- le di rigenerazione urbana e umana, cioè
scita di caffè e cappuccini con, in estate, spazi espositivi, per attività teatrali, musi-
una produzione artigianale di gelato. cali e cinematografiche.

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MERCATO

Ballarò
Il mercato di Ballarò è l’erede del
suq arabo che insisteva nella stes-
sa zona e ancora oggi, si possono
notare l’aspetto, le consuetudini
del vendere e del comprare, i co-
lori, gli odori, l’usanza di sommer-
gere strade e piazze con banchi,
cesti, tendoni variopinti, tipico,
appunto, dei tradizionali mercati
nordafricani. Si si estende da piaz-
za Casa Professa ai bastioni di cor-
so Tukory, è destinato alla vendi-
ta delle primizie e di tutto quanto
proviene dalle campagne.

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Un pranzo leggero da FUD Bottega Si- FUD | Suitt Drims
cula, tra via Orologio e piazza Olivella,
dove gustare le prelibatezze che hanno
reso famoso il marchio anche a Milano.
Panini (ma non solo) che sono un vero
e proprio viaggio nei sapori di Sicilia
con un occhio attento e quasi maniacale ai
piccoli produttori: provola della Madonie,
suino nero dei Nebrodi, mortadella d’asino
di Chiaramonte Gulfi, Ragusano Dop...

Lasciamo lo spazio per un gelato, anzi una


brioscia con gelato da Cappadonia (in
corso Vittorio) e poi torniamo verso il mare,
passando per Fontana Pretoria, giù fino a
Giardino Garibaldi, la chiesa di Santa Ma-
ria della Catena e Palazzo Chiaromonte,
lo Steri, uno dei luoghi simbolo della città
di Palermo. Racchiude sette secoli di arte
e di storia della Sicilia ed è il primo esem-
pio del nuovo stile architettonico che si af-

Fontana Pretoria

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La Vucciria

facciava in Sicilia all’inizio del ‘300, lo stile, nea. Un'atmosfera glamour dove si pos-
detto appunto chiaramontano. Al suo in- sono gustare piatti tipici della tradizione
terno è visibile la "Vucciria" di Renato gastronomica siciliana rivisitati in chiave
Guttuso. contemporanea e proposte moderne in li-
nea coi tempi, è un’emozione non da poco,
Per la cena non possiamo mancare una so- l’ambiente richiama mood da swing party,
sta corroborante al Neobistrot del Grand circondati da suggestioni Art Nouveau
Hotel et Des Palmes, l'offerta enogastro- che permeano arredi, dettagli e struttu-
nomica, affidata allo chef Antonio Pu- re: dalle vetrate artistiche, alle ritmiche de-
glisi, il perfetto incontro tra innovazioni corazioni pittoriche, fino ai divani in vellu-
gourmet e sapiente adattamento delle to. E nelle serate giuste gustarsi anche il
tradizioni locali in chiave contempora- dopocena con musica jazz dal vivo.

Grand Hotel ed Des Palmes | Neobistrot

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Giorno 3: verso il mare... te nei primi anni del novecente sotto la
scuola di Ernesto Basile.
Dopo una sontuosa colazione al Grand
Hotel et Des Palmes ci dirigiamo ver- Godersi il sole e il mare cristallino,
so il mare. E che mare: Mondello. A magari in un giorno infrasettimana-
poco più di 20 minuti di macchina le, stuzzicare qui e la tra i numerosi
dal centro di Palermo, aggirando il locali e attendere il tramonto dopo 2
Monte Pellegrino e il parco della Fa- giorni intensi in città non ha prezzo.
vorita, si arriva nell’iconico Golfo di
Mondello. La spiaggia è sicuramente E la cena non può che essere da meno.
una delle più note della Sicilia ed è an- Sosta obbligata al Ristorante Char-
che una delle capitali dell’Art Nouveau leston, storico locale che da oltre
in Italia, grazie alle molte ville private 55 anni allieta i palati gourmet di
e strutture ricettive (primo fra tutte l’i- palermitani e turisti. Oggi la cucina
conico stabilimento balneare) costrui- è affidata al giovanissimo Gaetano

Mondello

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Verde, palermitano e coadiuvato dalla
pastry e sous chef francese Mathilde
Bonnehon e dal sous chef Cluadio Ter-
ranova. Brigata giovane, cucina fresca
e materie prime fresche e localissime.
Piatti emozionali e ottima cantina con un
doveroso occhio di riguardo ai vini sici-
liani.

Tre giorni, seppure intensi forse non


sono abbastanza per scoprire quello che
questa città ha da offrire, ma sono sicu-
ramente un ottimo spunto o un pre-
testo per poterci tornare e scoprire la
magia di Palermo.

Charleston | Amuse-bouche

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IRE
DOVE DORM
Quintocanto Hotel & Spa
via Vittorio Emanuele 310
90134 Palermo
www.quintocantohotel.com

Grand Hotel et Des Palmes


via Roma 398 - 90139 Palermo
www.grandhotel-et-des-palmes.com
GIARE
DOVE MAN
Ristorante Charleston
viale Principe di Scalea 39
90149 Palermo
www.ristorantecharleston.com

Pasticceria Cappello
via Colonna Rotta 68 - 90134 Palermo
www.pasticceriacappello.it

Casa Stagnitta
Discesa dei Giudici 46 - 90133 Palermo
www.facebook.com/casa.stagnitta

Nni Franco U Vastiddaru


via Vittorio Emanuele 102
90133 Palermo
www.fb.com/nnifrancouvastiddaru

Cappadonia Gelati
Piazzetta Bagnasco 29
90141 Palermo
www.cappadonia.it

Talea - Orto Botanico


via Lincoln 2 - 90133 Palermo
www.facebook.com/taleaortobotanico

FUD - Bottega sicula Palermo


Piazza Olivella 4 - 90133 Palermo
www.fud.it

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