Sei sulla pagina 1di 3

COMPITI DELLE VACANZE DI

ARTE
LA NIKE DI SAMOTRACIA

La Nike di Samotracia è una scultura in marmo pario(marmo molto


pregiato). La scultura, scolpita da Pitocrito, segue la corrente artistica
della scuola rodia, nuova corrente fondamentale per l'ellenismo. la statua
è infatti databile al 200-180 a.c.

Oggi è conservata al museo del Louvre di Parigi. L'opera è stata rinvenuta


acefala e senza braccia. Essa raffigura Nike giovane dea alata, figlia del
titano Pallante. La dea, vestita con un leggero chitone, è qui effigiata
nell'atto di posarsi sulla prua di una nave da battaglia (il basamento,
scolpito nel pregiato marmo di Larthos, proveniente dall'isola di Rodi). Un
vento impetuoso investe la figura protesa in avanti, muovendo il
panneggio che aderisce strettamente al corpo e crea un gioco
chiaroscurale di pieghette dall'altissimo valore virtuosistico, in grado di
valorizzare il risalto dello slancio. Dinamismo e abilità di esecuzione si
uniscono quindi in un'opera che concilia spunti dai migliori artisti dei
decenni precedenti.
LA VENERE DI MILO

La Venere di Milo è una scultura in marmo pario, alta 2,02 m, senza


braccia e senza il basamento originale. l'opera risale al 130 a.c. ed è
conservata al museo del Louvre di Parigi. L'autore dell'opera
probabilmente è Alessandro di Antiochia, poiché l'opera è a tratti simili a
molte opere create dallo stesso.

La venere si leva stante col busto nudo fino all'addome e le gambe velate
da un fitto panneggio. Il modellato è reso con delicate suggestioni
chiaroscurali, col contrasto tra il liscio incarnato nudo e il vibrare della
luce nei capelli ondulati e nel panneggio increspato della parte inferiore.
Non si conosce precisamente quale episodio mitologico della vita di
Venere venga rappresentato: si ritiene possa essere una raffigurazione
della Venus Victrix che reca il pomo dorato a Paride. Del resto, alcuni
frammenti di un avambraccio e di una mano recante una mela sono stati
ritrovati vicino alla statua stessa.
LAOOCONTE

Il gruppo scultoreo del Laocoonte e i suoi figli, noto anche semplicemente


come Gruppo del Laocoonte, è una scultura ellenistica della scuola rodia,
in marmo (h 242 cm) conservata nel Museo Pio-Clementino dei Musei
Vaticani, nella Città del Vaticano. Raffigura il famoso episodio narrato
nell'Eneide che mostra il sacerdote troiano Laocoonte ed i suoi figli
assaliti da serpenti marini.

L'opera è probabilmente una copia romana della versione originale in


bronzo. La sua posa è instabile perché nel tentativo di liberarsi dalla
stretta dei serpenti, Laocoonte richiama tutta la sua forza, manifestando
con la più alta intensità drammatica la sua sofferenza fisica e spirituale. I
suoi arti e il suo corpo assumono una posa pluridirezionale e in torsione,
che si slancia nello spazio. L'espressione dolorosa del suo viso unita al
contesto e la scena danno una resa psicologica caricata, quasi teatrale,
come tipico delle opere del "barocco ellenistico".

Potrebbero piacerti anche