Sei sulla pagina 1di 602

A,

The

University of Chicago

Library

-.

l^illiStA.!:

O.

STANO
DI

DIZIONARIO rtm LEGGENDE COSTU2I

GRECO-ROMANI

m
SI

iP

^!

^^^^^^^^^^i^^sa^^^^^^&s^feiS,.-^'
'^*fc'.^i

^^ _^j.'T..^v t-^pnA>-Mrt'|-*^

SOCIET EDITRICE INTERNAZIONAUG

GIOVANNI STANO
II

DIZIONARIO
DI

MITI LEGGENDE COSTUMI

GRECO-ROMANI.
2" edizione

TORINO

SOCIET EDITEICB INTEENA2IONALB


Corso Regina Margherita, 176
TOBiHO, Tia Garibaldi, 20
Petrarca, 22-24r. Milano, piazza Duomo, 16 - Gbkova., via Parma, via al Duomo, 8 - Boha, via Due Macelli, 52-64 Catania, via Vittorio Emanuele, 145-149

*,

Maggio 1960.

^^^
Propriet riservata

SERENAKTCT lU-OMIHXNT

aUa Societ Editrice Internazionale


Officine Grafiche S.E.I.
(M. E. 22265)
-

di Torino

1950

Farm. Pian

690227

PBEFAZIONE
Nel presentare ai colleglli e agli alunni questa seconda edizione del Dizionario di miti e leggende del mondo greco-romano
credo opportuno ribadire il criterio cie ho seguito nelV accentuazione dei vocaboli che, derivati dal greco, ci sono pervenuti a
traverso Vuso del latino, per
il

non

accrescere,

su la loro pronunzia,

confusionismo che, pur troppo, regna


studiosi
preferisce,

nelle nostre scuole.

La

maggior parte degli V accentuazione alla latina;


cuni pronunziano

per

siffatti

vocaboli,

ma

molti accettano

il criterio

di sees.

guire V accentuazione della lingua di origine. Cos, per


alla
altri

al-

latina; Edipo, Ifigenia, Edipo, Ifigenia, alla greca. Oltre a ci, parecchi vocaboli sono entrati nella lingua italiana con V accentuazione greca: Areo-

invece

pago, Dioniso, Discuri,

ecc.,

nessuno pronuncerebbe: Areo-

pago, Dioniso, Dioscri, ecc., alla latina. Io ho seguito, nelV accentuazione italiana, quella che mi e sembrata prevalente nelVuso quem penes est arbitrinm et ins

norma loquendi (Hor. Bp. II, 3), giustificandola con la corrispondente accentuazione latina o greca. Opportuna mi sembrata la segnalazione dell'etimologia nei
et

vocaboli greci che, per la loro struttura, presentano particolare interesse. In .essi ho messo in rilievo gli elementi formativi, di

maniera

che,

decomposti e analizzati nelle loro parti

glottolo-

giche, rivelino, nel proprio


siologico.

organismo linguistico, Vaspetto sema-

Per

miti trattati nelle Metamorfosi di Ovidio ho indicato,

accanto a ciascun nome, il numero del libro e dei versi entro i quali esso svolto o illustrato, il che varr ad agevolarne nei

giovani
1*

lo

studio e V interpretazione.

Stano, Dizionario di miti e leggende.

IV
Voglio sperare che la conoscenza dei miti, nei quali i Greci, specialmente, con la loro fervida immaginazione naturalmente
disposta all'intuizione delle pure forme estetiche fissarono, circonfusi di luce ideale, gli svariati tipi di fine bellezza, riesca

a destare nei giovani studiosi un amore pia vivo


per
gli studi classici, i quali,

pie operoso

lungi dal dover essere meno curati o del tutto abbandonati, come si vorrebbe da non pocM, dimentichi
dei valori spirituali della vita e

immemori
poicTi

delle nostre

grandi

tradizioni di cultura,
del

vanno riordinati
scolastico,

e irrobustiti

nel quadro

nuovo ordinamento

non

si

pu

disconolo

scere cJie
rito

nessuna nazione ha, quanto Vltalia, pervaso

spi-

dalValito poderoso della millenaria civilt greco-romana.

Manduria (Taranto),

aprile 1949.

L'AITTGEE.

A
Abddir [nome
fenicio] la

pietra che Bliea fasci a guisa di fanciullo, facendo credere al marito Saturno
elle quello fosse

bea, e presero parte con 40 navi aUa guerra di Troia, insieme coi figli di Teseo.

Giove,

l'ul-

Al ritorno, con 8 navi, furono sbattuti nel promontorio

timo bambino cb'essa aveva partorito. L'oracolo aveva predetto cbe da Saturno sarebbe nato un fgUo, cbe avrebbe detronizzato il padre: perci egli aveva divorato i due figli (Plutone e Kettuno), e Ebea, con questo inganno, era riuscita a sottrarre Giove alla triste

Cerauno,

neU'Tlliria.

Son rappresentati come selvatici, con le chiome lunghe, discendenti fino aUa
nuca.

Abanzade

[Abantides]

Acrisie, figlio di Abante, il quale era figlio di Linco e

bari [Abaris] sacerdote

di Ipermnestra. [V. Acrisio]. di

Questa pietra divenne poi celebre e fu adorata


sorte.

Apollo, della Scizia, vissuto verso l'ottavo secolo avanti


Cristo; cavalcava per l'aria con una freccia d'oro, che

come una

divinit; le si tri-

butava un culto simbolico, e si bagnava con vino, sangue e olio. Probabilmente era un aerolite, di forma
conica, il quale, perch caduto dal cielo, divenne oggetto di venerazione.

aveva ricevuta da Apollo, profetava, sanava le malattie con una sola parola,
e viveva senza alcun cibo.

prendere
giovinet-

Abdro [Abdrus]
to,

Abnti [Abantes] popolo di origine tracia. Furono i pi


antichi
abitatori

amico di Ercole. Quando

dell'Eu-

l'eroe rapi le cavalle di Diomde, gliele affid in custo-

ABE
dia, e

2
marci contro
le
i

Bisto-

Absirto [Absyrtus]

figlio

di

ni, sudditi di

Diomede, che
loro

avevano preso
vendicare
il

armi, per sovrano.

Bta, re di Olchide, e fratello di Medea, Quando Giasone, rapito


il

vello

d'oro

Dopo

averli sterminati, tor-

n presso il giovinetto; ma ebbe una triste sorpresa: le cavalle lo avevano divorato. In memoria di lui, edific la
citt di

[V. Giasone], era per imbarcarsi con Medea e con gli

Argonuti, Absirto fu mandato dal padre con alcuni compagni a inseguirli. Ma

Abdra,

sulle coste

Medea

della Tracia: citt cbe di-

ricorse a un tradimento, per liberarsi dal fratello: gli

venne poi tristamente

fa-

mand

alcimi re-

mosa, perch i suoi abitanti avevano il barbaro costume di sacrificare, in


certi giorni, per la

gali

facendogli credere ch'essa fosse stata costretta


e,

a seguire Giasone,

lo

preg

comune

salute, alcuni cittadini, che venivano uccisi a colpi di

che, la notte seguente, si facesse trovare in un luogo

determinato, donde

ella salui,

pietra.

rebbe tornata con


divinit ropatria.

in
nel

Abena [Abena]

Ma

la

notte,

mana, che veniva invocata da chi si accingeva ad un


viaggio [abire

= 2bn2bT
i

via].

posto assegnato, l'infelice giovine fu ucciso e fatto a pezzi dagli amici di Giasone; e

Aborgeni
xyQovsQ]
originari

[Aborignes,
si

a-

mentre

compagni

di

dicono

popoli

della

terra

che
[ori-

abitano, in contrapposizio-

ne a
go

quelli

immigrati

origine;

aTxOcav

Absirto attendevano a raccattare da terra le membra di lui, Giasone con Medea e coi Greci poterono imbarcarsi.

indigeno:
X0CV

aT;;

stesso,

Acamnfe [Acamas]

figlio di

terra].

In partico-

Teseo e fratello di Demofonte, prese parte aUa guerra Troiana, e fu tra quelli che si chiusero nel cavallo di legno. Tornato in patria,

lare, in Italia, questo

nome

indica

un

antico popolo del

Lazio, che abitava ai piedi

dell'Appennino, nella regio-

ne posta fra il Tevere e il Liri. Fra i Greci si vantavano di essere autctoni gli
Ateniesi e gli ikxcadi.

dopo la guerra, condusse] una colonia a Cipro, dove


mori.

Un

altro

Acamante,

figlio

3
di Antenore, fu Tino dei pi
lia,

AGO
re di lolco, prese parte alla caccia caledonia e alla spedizione degli Argonuti. La moglie di lui, Astida-

valorosi eroi Troiani.

incanto
l'orlo

[acantlms]

pianta

leggiadra, clie orna spesso

mm
il

deUe aiuole: lia belle foglie, le quali sono imitate da pittori e scultori, per ornamento a opere d'arte.

Era una ninfa ch.e piacque molto ad Apollo, il quale la trasform nella pianta omonima. Secondo un'altra leggenda,

meia, innamoratasi di Pelo, poich questo non le corrispose, lo calunni presso il marito. Acasto, per vendicarsi, condusse Pelo

ad una
Pelian

caccia,
e,

sul

monte
spada
fisi

vedutolo addorgli tolse la


i

mentato,

e lo lasci fra

Centauri.

una bella fanciulla di Corinto: seppeUita dopo la sua morte, le fu posto acera

Ma

canto, nel sepolcro,


sto

un

ce-

cbe conteneva gli oggetti a lei pi cari. Intorno al cesto, veget una foglia che, da lei, prese il nome di acanto. Si vuole cbe Calli-

Vulcano diede poi a Pelo un'altra spada, con cui egli vinse i Centauri e, tornato in Tessaglia, abbatt Acasto, uccise lui e
la moglie, e s'impadron di lolco.

Acte [Achtes] il pi fedele dei compagni di Enea, che


lo seguirono, nel viaggio

maco, verso
colo
il

la

met

del se-

da
"fi-

av. Cristo, sia stato primo a introdurre la fo-

Troia.

Aceacllide

[AccacaUis]

glia di acanto

come motivo
che
divenne

glia di Minosse, re di Creta,

ornamentale,

amata da Apollo, dal quale


ebbe due
figli:

poi elemento decorativo cosi caratteristico nei capitelli


di stile corinzio.

Filachi e Fi-

landro, che furono allattati

da una capra.
figlio di

A.carnne [Acarnan]

Accadmia [Academia]
go presso
il

luo-

Alcmene
lroe.
il

e della ninfa Oal-

Da

giovine perdette

fiume Cefiso, a nord-ovest di Atene, consacrato all'eroe


ivi],

padre; ma, cresciuto prestamente, insieme col fra-

Accadmo

[v.

divenne un ginnasio,
filari

tello

A mf Otero, per volere di Giove, uccise gli assassini del padre.


figlio di

tra bei

di platani e di

Acsfo [Acastus]

P-

ulivi, che furono piantati da Cimone. Ivi insegn Platone e, dopo di lui, i suoi

ACC

_4_
tempio. Incontr infatti un

discepoli: perci la sua scuola filosofica si disse Acca-

uomo

demia , e i seguaci di essa chiamarono Accademici

si
>>.

Accadmo [Acadmus]

eroe

ateniese, il quale svel ai Discuri che la sorella loro

potente e ricchissimo: Taruzio, il quale se ne innamor a tal punto, che volle sposarla e, alla sua morte, la lasci erede di
tutte le proprie ricchezze, ch'essa accrebbe poi con l'infame mestiere. Ma^ aven-

Elena, rapita da Teseo, era tenuta prigioniera in Afidna. Egli possedeva


go,

un

luo-

poco lungi da Atene, che da lui fu detto Accademia . [V. ivi]. Acca jLarenzia [Acca Larenfu moglie del pastore Fustolo e nutrice di Rotia]

do lasciato i suoi beni al popolo romano, merit la. riconoscenza pubblica, ed ebbe il nome iscritto nei
Fasti.

Acclamazione
zione,

[acclamatio] pubblico segno di approvadi gioia

molo e Eemo. Secondo la tradizione, aveva 12 fgH, coi quali, una volta all'anno, offriva
ci essi
tres
si

di

buon

augurio, accompagnato dal batter delle mani [plausus]


e da esclamazioni diverse:

un

sacrificio

la fertilit dei

per campi. Per-

Tlassio!

Io

Hymen! Io
nozze);
Belle
(nei trionfi);

chiamavano
[arva

arvles

fra-

Hymenaee!

(nelle

camil

Io triumphe!

pi],

quando uno

di essi

Bene
et

et

praeclare!

mori, Eomolo ne prese

festive!

Non

posto, ed istitu il collegio dei Fratelli Arvli.

lius!

(nei

potest mediscorsi di un

oratore).

Un'altra Acca Larenzia fu


celebre
di

e bellissima

corti-

Acrra [XIII, 703] (i) era una scatola o un vaso, in


si conservava l'incenso, che si accendeva di solito innanzi ai morti.

giana di

Eoma,

ai

tempi

cui

Anco Marzio. Avendo ella passata una notte, nel


tempio di Ercole, l'eroe le predisse che sarebbe stata
ricolma di felicit e di beni, dal primo ch'ella avesse
incontrato,
(1)

Acste

[Acestes, XIV, 83] era re di Sicilia, dove fond la citt di Egesta, che chia-

cos dal

nome

della

ma-

nell'uscire

dal

dre Egesta, troiana, che lo


Me-

tamorfosi

I due numeri rimandano rispettivaniento al libro e ai versi delle di Ovidio, nei quali accennato o trattato il mito,

_5
aveva generato col dio
flu-

AOH

viale Ermiso. Quando Enea capit in Sicilia, viaggiando

ed il pi vecchio dei 3000 fiumi fratelli. Venuto in lotta con Ercole, per la
Teti,

da Troia, Aceste l'accolse benignamente, e fece i funerali

ad AncMse,

sul

mon-

contesa di Deianra come sposa, battuto sotto la forma- di uomo, assunse prima
quella di serpe, poi quella di toro. Ma, nel combatti-

te rice.

icte [Acoetes, III, 582-700]


pilota greco.

Quando

suoi

compagni, sbarcati a OMo, portarono sulla nave un bellissimo fanciullo


egli,

ubbriaco, avendo in lui ricono-

sciuto

un

dio [Dioniso], lo
il

difese. Svegliatosi

ragazi

mento. Ercole gli svelse, con la mano, un corno; le IsTiadi lo riempirono di fiori e ne fecero un corno sacro alla dea dell'abbondanza [cornu copiae]. L'Achelo era un fiume sacro in
tutta la Grecia, tenuto in

li

zo, disse di voler essere por-

tato a ISTasso, sua patria:

grande venerazione, per la


vicinanza all'oracolo di Dodna. Pi tardi, al tempo
degli Alessandrini, fu ritenuto padre delle Sirene.

marinai promisero, ma non mantennero la promessa. Allora la nave fu circondata

da edera, abbarbicatasi ai fianchi, Dioniso apparve incoronato di edera e circondato da tigri e da pantere, e
i

Achemnide [Achaemendes,
XIV, 160-222]
era deH'isola
di taca, aveva preso parte alla guerra di Troia insieme

marinai, buttatisi in mare per lo spavento, furono mutati in delfni. Acete solo fu
salvato, e d'aUora divenne sacerdote di Dioniso, nel

con Ulisse, e dopo torn con lui per il rimpatrio. Ma quando Ulisse, coi pochi compagni superstiti, riusci
a sfuggire al ciclope Poli-

tempio di Kasso.

^chelidi [Aclielodes, V,
552] sono le Sirene [v.
ritenute
figlie
ivi],

fmo, Achemnide fu ab-

bandonato nella

Sicilia,

do-

del dio

flu-

viale Acbelo.

ve, pi tardi, fu trovato e condotto via da Enea, lun-

Vchelo [Achelus, IX, 1-88] oggi Asproptamo, il pi grande fiume della Grecia: scaturisce dal Pindo.
detto fgHo di Oceano e di

go

il viaggio da Troia alle coste del Lazio.

Achmone [Achaemon]

era

fratello di Basala, entrambi dell'isola di Pitecsa, nel

ACH

6
Tirreno.
ch.e

mar

Erano

cos

insolenti,

assaltavano

doveva essere traghettato dalle anime dei morti. Come


personificazione fluviale, esso figlio di Gea: per paura
dei Giganti,
terra, fino
si

cMunque

incontrassero.

Un

giorno, assaltarono Ercole,

mentre dormiva;
attaccatili
i

ma

l'eroe,
al-

nascose nella

per piedi l'estremo della clava, li portava in ispalla, pendenti col

capo

all'ingi.

Avendo

essi

a discendere nell'Averno o, secondo altri, fu ivi precipitato da Giove, perch aveva offerto le sue

osservate nere e pelose le parti deretane dell'eroe, dissero ch'era melmpigo [[izuomo dalle naXfXTTUYo?

acque

per

estinguere

la

sete dei Titni.

Achersia [Acherusia]
lude del pianto
xo[jiai,

la pa-

tiche nere:
Kuyri

nero, [likoLC, deretano]. Ercole

[xsuo)

piango] lago

del-

che

li

nuovo attributo, e

ud, sorrise di questo li lasci

l'Egitto, presso Ment, intorno al quale si seppelli-

vano
che
lago,

morti. Per, prima


sotterrati, si sulla riva del

andare, senza far loro alcun male.

fossero

Acho Xuto
lasgi,

[Acliaeus] figlio di e di Crusa, movendo


i

esponevano ove alcuni giudici esa-

minavano
buoni,
pi in

la loro vita e

dall'Africa, assoggett

Pe-

loro costumi. Se erano stati


si deponevano i coruna barca e si traghet-

che abitavano nella Laconia e nell'Argolide. EgU

il

capostipite degli Achei.


il

Acheronte
504]

a^opiai, piango], [xsuw fiume deUa Tesprozia (Epiro),

[Achron, XI, fiume del pianto

tavano alla sepoltura, altrimenti si buttavano in una


fogna.
lago,
ISTelle

vicinanze del

vi rano

[Oocito e Lete] e

due paludi un tempio

oggi Phanariticos, il quale scorre a traverso una

vasta palude, poi sparisce sotterra e sbocca nel mare Ionio, nel porto di Elaia [oggi Phnari]. Le sue acque sono melmose e amare. concezione mistica, Isella
l'Acheronte

dedicato a cate. Un'altra palude Acherusia era nella Tesprozia [oggi Epiro]; il fiume Acheronte passava a traverso di essa,

prima di gettarsi nel mar


Ionio.

Achille

formava

l'in-

gresso neU'Averno, e per

[AchiUes, XII, 73] era figlio di Pelo e della nereide Ttide. Pelo era re

ACH

dei

Mirmidom, a Ftia di Tes-

saglia, e

figlio di aco; perci AcMUe detto Pelde,

gresso nell'Asia Minore. Fin qui la tradizione omerica.

del padre, Ecide da quello del nonno. Achille fu dapprima allevato dalla

dal

nome

Secondo una leggenda posteriore, Ttide, volendo


rendere invulnerabile
glio,
il
fi-

lo

tuff

nelle
il

acque

madre; pi tardi Fenice, che fuggendo dal padre Amintore si era rifugiato
nella casa di Pelo, lo istru nell'eloquenza e nell'arte
militare; il centauro durne lo ammaestr nella medicina. Il fato aveva la-

dello Stige; cosjl

corpo di

Achille poteva essere ferito soltanto nel calcagno, per


il

dalla

quale era stato tenuto madre quando fu im-

merso nel Lete. Scoppiata


la guerra di Troia, Ttide, prevedendo che Achille sa-

sciato
fra

ad Achille la scelta, una vita lunga e ingloe un'altra

rebbe morto,

lo

tenne na-

riosa,

breve e

scosto, vestito da donna, a Sciro, tra le figlie del re Li-

piena di gloria: Achille scelse quest'ultima, e per,

comde.
Ulisse,
il

Ma

fu scoperto da

quale, travestitosi

quando

UUsse

Nstore

vennero a Ftia, per prendere parte alla guerra di


Troia, vi and volentieri e, a capo dei Mirmdoni, part

mercante, espose alle fanciulle un corredo di or-

da

namenti

femminili,

vi

pose accanto uno scudo ed una lancia. Fatto echeggiare vicino,


di

con 50 navi. Dopo molte prove di sommo valore, egli


uccise Ettore e lo trascin

uno

combattimento,

strepito le fan-

per

il

campo, legato

coi

ciulle fuggirono, impugn le armi

ma

Achille

piedi al cocchio.

Ma

dopo,
le

mentre combattendo su

per combattere. Cosi egli fu riconosciuto, e promise che avreb-

porte Scee, era per penetrare a Troia, fu ucciso da

be preso parte aUa spedizione. Alla guerra di Troia,

un dardo
Apollo
braccio.

di Pride, al quale

aveva

guidato

il

Le sue ossa, quelle di Patroclo e di


furono
sepolte

con Ansul

tiloco,

Pride, aiutato da Apollo, avrebbe colpito Achille appunto al calcagno. Achille fu venerato, ed ebbe templi, come eroe, a Elide, a

promontorio
punta

Sigo, alla nord-ovest dell'in-

Sparta, e gli era consacrata un'isola. [Leuca, poi

AGI

8
alle foci del fuine

un
altro, si

AcMlla]
Istro.

ammal
il

grave-

mente, e quando

padre

ci

XIII, 738-897] fumicello in Sicilia, che scaturisce dall'Etna e sbocca nello Ionio [l'odierno fnme Frdolo o Alcantara]. Secondo la mitologia, era un
[Acis,
figlio

seppe, dall'oracolo di Delfo,

giovine bellissimo,

di

che ci accadeva per punizione di Artemide, a causa del giuramento pronunziato nel tempio di lei, Gidippe rivel ogni cosa aUa madre, e fu data in isposa ad
Aconzio.

e di Symtide, amato dalla ninfa Galata, della

Funo

Acqurio [Aquarus]

l'unde-

quale era follemente innamorato, senza per esserne


riamato, il ciclope Polifmo. Questi sfracell Aci, il quale fu mutato nel fiume

cimo segno dello Zodiaco, Ganimede, il coppiere degli di, rapito da Giove, mutato in costellazione, dopo la sua morte. Secondo altri, Deucalione, che visse al

omonimo. Acnzio [Acontus] giovine


dell'isola

tempo
saglia.

del diluvio, in Tes-

di Oeo. Eecatosi

a Delo,

si

innamor di Gi-

dippe, figlia di
ateniese;

un illustre ma, non potendo

Acquedotti [Aquae ductus]. La Grecia non ebbe costruzioni


dotti,

grandiose
si

di

acque-

sposarla, perch egli era di umile condizione, ricorse a

come Eomaj ma an-

un'astuzia.

Avendo veduto,

un

giorno, la fanciulla nel

tempio di Artemide, poich ogni giuramento, pronunziato in queUo, doveva essere mantenuto, butt ai
piedi
della

eseguivano lavori, per provvedere la citt di acqua potabile abbondante. L'acqua, che sorgeva nei

che ivi

monti
canali

vicini,

traverso

sotterranei, scavati nella rupe o fabbricati in

fanciulla

una

muratura,

si

raccoglieva in

mela, su cui aveva scritto queste parole: Giuro nel santuario di Artemide che
sposer Aconzio . Gidippe Lesse ad alta voce queste
parole,

serbatoi, dai quali, per mezzo di canali forniti di occhi,

per

il passaggio dell'aria, era condotta e distribuita

ma

gett subito la
tre

mela.

Dopo, per ben

volte, essendo per sposare

per la citt. Cosi Atene riceveva le acque che scaturivano daU'Imetto, dal Pentlico e dal Parnte, e a

di

ACE

questo

scopo

servivano

Eoma,

in ordine crono-

canali praticati nei fancM e nel letto dell'Ilisso. In

logico, erano:

Marcia,
Aerisi
IV,

Aqua Appia, Augusta, luUa,

Atene vi erano magistrati,


ai quali era affidata la

Claudia, Traiana.
III, 559; stirpe di Dnao, era figlio di Abante e di Aglia. Egli scacci il
[Acrisus,

cura

degli acquedotti: gli maT.-

608]

deUa

In Eoma si costruirono invece 'grandi acquedotti, clie portavano aUa citt acqua abbondante e salubre. L'acqua, derivata a grande distanza, per mezzo di scavi e di arcM che passavano

fratello gemello Preto.

Ma

poi dovette dividere con lui


il

regno: Acrisio ebbe Argo, prese Tirinto. Essendogli stato predetto che

Preto

daUa

figlia

Danae sarebbe
che lo avrebegli

a traverso

monti e

era condotta per terranei nella citt,

le valli, canali sot-

nato UD

figlio,

be scacciato dal regno,


la fece chiudere in

dove

una

fos-

veniva raccolta in grandi serbatoi, e portata, per mezzo di tre grandi tubi di

sa o in

un

sotterraneo.

Ma

piombo o
serbatoi
il

di terracotta, in minori, dei quali

Giove, di pioggia d'oro, lei Perseo. [V. ivi]. Allora egli, rinchiusa in una cassa
la

discesovi in

forma gener da

ai

superiore forniva l'acqua pozzi e aUe vasche pri-

vate, quello di

mezzo por-

madre col figlio, la fece gettare in mare. Ma la cassa fu portata all'isola di


Srifo, nel gruppo delle Cicladi. Quando Perseo torn,

tava l'acqua alle terme, l'inferiore alimentava le vasche

pubbliche [lacus'] e le fontane a getto Isalientes}. La costruzione e la conservazione degli acquedotti era affidata ai censori, e la sorveglianza,
sto, agli

Acrisio era fuggito a Larissa [Tessaglia], dove fu ucciso

involontariamente
pote, col disco, in
lestra.

dal

ni-

una pa
la

prima

di

Augu-

Acrpoli
fortezza

[' A-apTzokK;']

edili;

ma

dopo, a

di

Atene

un impiegato
tor

speciale [cura-

alla

aquarum}, il quale aveva sua dipendenza gran


di operai laquarii]. acquedotti pi notevoli

estremo, TcXt.? citt] collocata su una rupe, che si eleva a 100 metri, in

[xpoi;

numero

una

GU

superficie di 300 metri di lunghezza e 130 di lar-

ACT
ghezza, e cade a picco da tutte le parti, eccetto dal
lato

10

mondo
tra
i

fratelli,

dopo
il

la vittoria sid

Titni e

guarda la citt, ove declina con un dolce


elle

rovescio dell'impero di Crono, ad Ade tocc il regno


dell'Averno,

pendio. All'ingresso occidentale aveva i magnfici


Propilei, e la spianata, coperta di santuari e di statue, conteneva la statua colossale in bronzo di Atena

ove

governa
cf-Sriq,

con

la

[Ade
St)?

moglie

Persfone.
od-

invisibile;

invisibile; -S: rad. dell'aoristo elSov vidi].

==

Si narrava cbe,

Prmaehos, opera di Fidia, cosi alta, elle la punta deUa


lancia e l'elmetto
nio.

sfone, figlia di Dmetra, coglieva

mentre Perdi Giove e


fiori,

vedevano dal promontorio Susi

lungi dalla madre, nella pia0, secondo una leggenda posteriore, a En-

nura di Kisa

Una
a

delle

due

quella

settentrione

aU, dei

Propilei, serviva come Pinacoteca, e conteneva, fra


gli altri, i celebri

na, in Sicilia, Ade l'avesse rapita e condotta all'Averno, su di un carro tratto

quadri di

da

cavalli.

Egli famoso

Polignto, con soggetti presi dall'Iliade e dall'Odissea.

Acta [Actaea, VI, 711] vuol


dire ateniese, da Acte, an-

per i cavalli, forse percb si credeva che prendesse sul coecliio le anime di questo mondo, per portarle all'lrebo. Pi tardi, quest'ufficio di traghettare le anime fu

nome dell'Attica; qui Orizia, figlia di Eretto, re di Atene, amata e rapita


tico

da Brea. [V. ivi]. Adaxnanta [Adamanta] era la ninfa cbe allev Giove
bambino, nell'isola di Creta, e ne sospese la cuUa ai rami
di

Erano

dato a Mercurio. sacri a questo dio

il

cipresso e il narcisso, gli si sacrificavano pecore nere,

tenendo
rivolto

alla

per lo sguardo parte opposta

un

a Saturno che

albero, per poter dire il fanciullo

cava,

della vittima, e lo si invopercotendo la terra


le

non

terra,

era n in cielo, n in n in mare.

con
Il

mani.
di Plutone,
il

nome

dio nei

Ade

Plutone o Dite, figlio di Crono e di Bbea, fratello di Giove e di Net["4S7)(;]

delle

riccbezze,

usato

misteri,

fu dato ad Ade,

tuno;

nella

divisione

del

percb egli domina nella profondit della terra, donde

11
proviene all'uomo la
ricil

ADE
quale, uscito dalla corteccia dell'albero materno, fu

cliezza dei metalli [V. Fiuto]. Come dio del fuoco sotterra-

accolto dalle IsTiadi e co-

neo, era detto Dite [V. ivi]. Adena [Adena] divinit ro-

sparso delle
dalla
altri.

stille di

mirra,

madre

stessa.

Secondo

mana,

elle veniva invocata da chi, dopo un viaggio, ritornava in patria [adire =

Venere, adagiatolo in un'arca, lo af&d a Persfone. Cresciuto in et, fu,

entrare].

Adinati di Atene malaticci o invalidi che,

['ASvaToi] cittadini

essendo inabili a

procacciarsi da soli il sosten-

tamento, venivano mantenuti a spese dello Stato


[-Sva[xai

= non

Admeto [Admtus]

posso]. re di Fe-

re, in Tessaglia, prese parte alla guerra di Troia, alla

per la sua bellezza, amato non solo da Venere, ma ancbe da Persfone, la quale, innamoratasi di lui, non voleva pi farlo ritornare nel mondo. Allora Give decise cbe per 4 mesi restasse nell'Ade, per 4 altri stesse nel mondo con Afrodite, e per gli altri 4 mesi,
scegliesse egli stesso il luogo della sua dimora: e Adone

caccia caledonia e alla spedizione Argonuti. degli

Avendo ottenuto da Apollo


di sfuggire alla morte, se nell'estremo momento un
altro fosse disposto a moper lui, la moglie Alceste,
lui.

anche in essi, stare con Afrodite. Appassionato per la caccia, un giorno fu ucciso da un cinghiale; Afrovolle,

rire

morte
re

dite pianse amaramente la di lui, e dal sangue del giovinetto fece sboccia-

EUa

voUe morire invece di fu l)oi rimandata


da Persfone
e,

un

fiore,

Vadonium

[l'a-

sulla terra

nemone].

tratta da Ercole, fu ricon-'

Adrasta [Adrasta]

dotta aUo sposo.

la ninfa, di Melisso, re di Creta figlia

Adne

[Adnis, X, 503-739] nato da Oinira, re di Cipro, e da Mirra. Secondo il mito narrato da Ovidio, quando

che, con la sorella Ida, al-

lev Giove.

Adrasto [Adrastus] fu

re di

Mirra, scacciata dal padre per il turpe delitto, fu cambiata nell'albero di mirra,

Argo. TJn oracolo gli aveva predetto che avrebbe dato


in ispose le due figUe Deipile e Argia, rispettivamente a

gener

il

bambino Adone,

un

cinghiale e a

un

AED

12
premio, fu assegnata una schiava al vincitore. Politerno esegu una sedia, Aedone, con l'aiuto di Giunone, un tessuto, che fu
ritenuto
superiore. Allora Politerno; irritato, condusse
la

leone. Egli diede in isposa la primai a Tido, l'altra a

PoHnce, i quali giunsero in Argo, fuggiascM: l'uno


vestiti;

da Calidne, l'altro da Tebe, quello con la pelle


di

un cingMale, questo

di

un

della

leone. Adrasto fu capo spedizione dei Sette

per schiava aUa moglie


sorella

contro Tebe [gli altri sei furono: Polinice, Tido, Ca-

CheHdne, dopo averla sedotta. Enlei,

di

pano, Ippomedonte, Amfaro, Partenopeo], e fu il solo che tornasse salvo dalla spedizione. Dieci anni
dopo, egli riprese la guerra contro Tebe, con i figli degli uccisi.

trambe uccisero Stilo, figlio di Aedone e di Politerno, e lo dettero da mangiare al


Questi, irritato, le insegu fino alla casa pa-

padre.
terna;

ma

gli di, per.

com-

passione, trasformarono Politerno in pellicano,

[Guerra degli Epgoni. V. Epigoni]. Avendo egli perduto, in questa gueril figlio

Aedone

in usignuolo, Pandareo in, un pesce-aquila e la madre


di

ra,

Egialo, ne mor

Aedone in

alcione.

di dolore.

Adi

[otSoL] erano, in Gre-

cia, i cantori delle

compo-

sizioni epicbe. [aSo>


to].

Allo ['AeXXo), XIII, 710] una delle Arpie: la rapida come la tempesta [sXAa = tempesta]. [V. Arpie],

can-

[V. Rapsdi].
di

Atone
Panil

[AlGwv
di"

scintil-

Aedue [Adon] figlia

lante: al'06>

scintillo]

djeo e moglie di Politerno, di Colofone, in Lidia. Vi-

dei quattro cavalli del Sole, che rove-

nome

uno

veva

con lui cosi felicemente, che superbamente si vant di superare Giove e Giunone nella felicit del-

sciarono dal carro Fetonte.


[V. Fetonte]. Gli altri sono nominati: Eo, Piro, Elgone. Altrove essi sono invece chiamati: Ertone,

l'amore.

Giunone
i

allora

mand

coniugi ris, che suscit fra loro la discordia, e li istig a sfidarsi nella gara di un'opera da
eseguirsi,

fra

Attene, Lampo, FUogo. L'etimologia di questi nomi dimostra ch'essi indicano i


sole, nel

nella quale, per

quattro stadi principali del suo giro apparente

13
intorno alla terra. Infatti

AFE

Come dea
siderata
dei

Uoo

sorgente [eco? aurora che sorge], Piroo

= =

dell'amore, con-

anche protettrice
coniugali;

vincoli

infocato

Aetone

= = =

[Tcup

pi
sen-

fuoco],

tardi, prevalse in lei l'at-

lo

scintillante

tribuzione

dell'amore

[at6co

scintillo],

Flegone
Tjr-

fiammante nel tramonto

suale, e alla Afrodite Pandemia, venerata in Atene,

[(pXyo

tone

infiammo],

cme dea
[Pandemia

dei

matrimoni

rosso

[puTatvoi

tingo in rosso], Atteone avanzantesi nella luce [a.aac

= =

= tutto,

pubblica:

^y]\Loc,

itoic,

popolo],

mi

slancio].

Lampo

risplendente
te
della

[X^xTroj

ri-

splendo], Filogo
terra,

contrappose in seguito la Urania, rappresentante l'amore puro e celeste [osi

amanquale

pvtoj;

celeste].

alla

Afrodite era moglie di Efesto;

pare che ritorni, nel tramonto [(fiKoQ amante,

yTJ

ma am Ares, da cui ebbe Armonia, Eros [l'amoAntros [l'amore reciproco],

terr].
['AfppoSiTV)],

re],

Afrodite

fra

Beimos

[lo

spavento],

[Venus], di Giove e di Dione figlia

Eomani Vnere

[secondo Omero]: nata dalla

spuma

del

mare
presso

[c^pc,

spuma],

l'isola

di Cipro [secondo Esiodo]. ) la dea della bellezza e del-

Phobos [il terrore]. Da Hermes ebbe Ermafrodito, con Dioniso gener Pripo, con Poseidone rice, con Anchse Enea. Secondo una leggenda [Ovidio, Metamorfosi, lY, 170-189], Efesto, avvertito da Apollo delle

l'amore, e supera in grazia tutte le altre dee dell'Olimpo: l'accompagnano le Ore, le Grazie e le altre deit
personifcatrici

relazioni

clandestine

della

dell'amore:

moglie con Ares, li avrebbe avvolti entrambi in una rete, e li avrebbe presentati
avviluppati in essa, destan-

PeitM
tJios

[la persuasione],

[il

desiderio],

PHmeros

[l'ardore]. Essa ha nel cinto tutte le grazie vezzose, che

do cos il riso fra gli di. Per i suoi amori con Ares, ella fu considerata anche

possono sedurre ogni uomo pi saggio; e non solo gli


uomini,

come divinit guerresca. La sede pi antica del culto


deUa dea
e
i

ma

anche

gli

di.

l'isola di Cipro,

soggiacciono al suo potere.

suoi pi antichi

nomi

AGA

14
aprile,

derivano dalle sedi pi anticlie,

cbe

tuari
della

nei porti e nei san[perci ritenuta dea

principio
le

della

segnavano il primavera,

navigazione], era specialmente venerata: Ciprigna [dall'isola di Cipro],

in

cui

donne romane celebravano in suo onore una festa


solenne.
figlio

A^famde [Agamdes]
del re di

Amatisia,
citt

PpMa,
mededella

Orcmeno, Egino.

Malia, da Amthus, Pafo,


Idalio,
della

Edific col fratello Trofonio


la casa del tesoro di

Mo,
Aven-

sima
do,

isola,

Cndia [da Gui[dall'isola

re di Iria, in Beozia.

citt

sulle coste

do

Caria], di Citer, oggi Crigo], Eri-

Githera

essi cercato, una notte, di rubare il tesoro, toglienri-

do una pietra, Agamede


preparato da

cna
sacri

[dal
il

monte rice
rosa,

in

mase impigliato in un laccio,

Sicilia].

Ad

Afrodite erano
il

Meo,

presso

mirto, la

il

melo [come dea dell'amore]; papavero, la colomba, il


passero,
la

al tesoro; Trofonio, per non essere scoperto, recise il

lepre [simbolo

deUa fecondit]; il delfino, come dea del mare. A Eoma, Venere, cbe in
origine era la dea della primavera e della natura germogliante, fu identificata

capo al fratello, e lo port via con s. Secondo altri, Agamede e Trofonio edificarono il tempio di Apollo a Delfo e,

avendone

richiesta
al dio,

la

ri-

compensa

fu loro

ri-

con Afrodite, quando fu introdotto il culto della dea


greca. Come madre di Enea, essa era considerata la progenitrice della gente Giulia, ed aveva santuari, nei quali

era venerata
Concilidtrix

coi

nomi

di

sposto che aspettassero otto giorni; ma dopo questo termine, furono trovati morti. TJn'altra versione narra che Trofonio fu inghiottito dalla terra, nel bosco sacro di Lebadia. Quando la Beozia fu aMtta da una grande
siccit,

[conciliatrice], Viripldca [placatrice di uo-

l'oracolo

di Delfo,

mini],
mirto],

Myrta

[la

dea del

consultato, rispose che bisognava ricorrere al sepol-

Murca [forse colei che molce e lenisce], Cloaclna [la purificatrice] ecc. Nelle calende del mese di

cro di Trofonio, in Lebadia. Avendo l'oracolo di Tro-

fonio comunicato

mezzi,

per

la cessazione della sic-

15
cita, gli

AGA
figlia Ifigenia, per implorare da Artemide il vento favorevole percb le navi

fn dedicato

il

bosco

ove era sepolto, ed eretta una statua, opera di Prasstele.

In questo bosco, Troi

fonio riceveva,

sacrifici

salpassero per Troia. Pigli di Agamennone furono Oreste, Ifianassa [presso i tra-

dava

gli oracoli.

Agamennone [Agamenmon,
XIII, 184] figlio di Atro, re di Micene. Per egli e il fratello Menelao sono detti

gici

Ifigenia],

Crisotmide,
i

Laodce
Elettra]. di Troia,

[presso

tragici

Dopo

la

C9.duta

donde condusse

anche figli di PHstne, figlio di Atreo e di rope, la quale avrebbe sposato pri-

Cassandra, figlia di Priamo, fu ucciso, in un banchetto, insieme con Casseco

ma

Plistene
lui,

e,

dopo

la

morte di

Atreo. Atreo

sandra, daUa moglie Clitennestra e dal drudo di lei,


Egsto.

la fece buttare in

pena con Tieste, fratello di Atreo.

dei suoi illeciti

mare, in amori

Secondo
stati

tragici,

sarebbero

uccisi

en-

Quando
Egino

Tieste

figlio
s

trambi nel bagno, dopo che Clitennestra aveva avvolto

s'impadronirono
e

di

Micene, Agamennone nelao fuggirono da Sparta,

Me-

Agamennone in una rete, perch non potesse difendersi.

presso Tindaro, di cui sposarono le figlie: Agamen-

Aganppe [Aganippe, V, 312]


.

none spos Clitennestra, e Menelao Elenaj indi cacciarono dal trono paterno gli usurpatori. Agamennone divenne re di Micene [se-

fonte presso Tespia, nella Beozia, che aveva la virt di infondere l'estro poetico a chi bevesse delle sue acque: secondo Pausania rebbe scaturita sotto il
sacol-

condo

Eschilo viveva in Argo], e Menelao eredit la signoria di Sparta.

po dell'unghia del cavallo


cavallo] Pgaso, I^Oktzoc, come rippocrne. detta lanta dal nome pelasgico della Beozia, la quale fu abitata anticamente dagli
lantes.

Agamennone divenne poi

il

pi potente principe della Grecia e, nella guerra di


Troia, fu
il

comandante

su-

premo

dell'esercito.

Con-

gave [Agave]

figlia di

Cad-

dusse 100 navi nel porto di ulide, dove sacrific la

mo

Armonia, spos Echione, da cui ebbe Pn-

di

AGB
teo.

16
Quando, insieme con

Baccanti, essa celebrava un giorno le Orgle in onore del dio, Penteo, re di Tebe, avverso al culto e ai misteri di Bacco, si rec sul
Oiterone, per punire le Baccanti;

altre

Agenride [Agenorides, IV, 563] Cadmo, ^go del


re fenicio Agenore.

Agluro [Aglauros, 832] una delle tre

II,

711-

figlie di

Ccrope, re di Atene, sorella di Pndroso e di Erse.

gi le
il

ma la madre incoragcompagne a sbranare


e cos
il

Mentre Mercurio era presso Atene, vide Erse bellissima, fra le donzelle che recavano, nelle ceste, doni a Minerva. Seguendola, penetr neUa casa di Cecrope doe, avendogli Aglauro mandato chi fosse, Mercurio

figlio,

capo

del-

l'infelice re

fu fatto a pezzi.

Agle

[ysXTj] era negli stati dorici della Grecia la com-

pagnia [yo> raduno] neli quale giovani, comi 17 anni, piuti entravano, per manifestare le partila

non ebbe ritegno

di dirle

il

colari attitudini ai vari uffici

nevano
loro
trarvl,

dello Stato, e vi rimafino al tempo del

suo essere e lo scopo della sua venuta, anzi chiese da lei la cooperazione al suo amore per Erse. Aglauro
acconsenti, chiesto in

matrimonio.,

Kell'en-

dovevano

prestare

dopo avergli compenso ima

giuramento, passavano il giorno coi compagni, e la notte nella casa paterna.


Il
gli

gran massa di oro. Ma Minerva, irritata perch ella


aveva, contro il suo divito, aperta la cesta ov'era Erittonio [v. m], indusse l'Invidia a contaminare del
suo veleno Aglauro. Tocca
dalla gelida

capo dell'agele dirigeva


esercizi ginnici

di-

vertimenti, e aveva il diritto di infliggere pene ai

membri della compagnia. Agenore [Agenor] re della Fenicia, padre di Cadmo,


Fenice, Clice e di Europa.

mano

dell'Invi-

dia, Aglauro arse di rabbia contro la sorte felice deUa

sorella

Erse. Venuto Mer-

Eapita la figlia da Giove [V. Europa], egli mand invano i figli a cercarla, percb nessuno di essi ritorn
in patria.

curio, ella,

non

ma

contro il patto, volle aprirgli la porta; il dio, spalancata la

Fu

il

capostipite

della famiglia di Bidne.

porta con un colpo leggero della sua verghetta, entr nella camera e, volendo

17

tri,

AGO

Aglauro

muoversi
il

contro,

per impedirgli passo, fu da Mercurio trasformata in

Fidia: in esso era la grande statua di Giove alta 12 me-

che

Fidia

aveva co-

nero sasso.

Agmne
507]

[Acmon, XIV, 484uno del seguito di Diomede. Quando questi, dopo molte peripezie, duil

struita di oro e di avorio, seguendo la descrizione del


libro
il

'Iliade.

Presso

tempio,

nel

medesimo

rante
i

viaggio nel ritorno

da Troia, perde quasi tutti compagni, Agmone os insultare Venere, dalla quale diceva di non dover nulla temere pi di quello che aveva sofferto. Venere allora lo

boschetto, era il sacro olivo selvatico, dal quale un ragazzo, che avesse entrambi
i

genitori, recideva con un coltello d'oro i rami, di cui

si

intessevano
si

le
il

corone,

onde

cingevano

capo

vincitori. I giuochi olimpici


si celebravano ogni quattro anni nel solstizio d'estate,

mut

in

un

uccello

simile al cigno.

Agonali [Agona o Agonala]


feste e sacrifizi che a

Eoma
al-

ricorrevano
l'anno.

pi

volte

e questo spazio di tempo, che correva tra la celebrazione di due giuochi, si chia-

Le

feste agonali del

mava
quale

Olimpiade

gennaio

erano

dedicate

La prima Olimpiade,
si

dalla

a Giano die, col titolo di Agonus presiedeva ai lavori e agli affari degli uo-

mini [ywv

giuoco].

Agni
blici

[ySivec,}

presso
Si

giuochi pubGreci [yv

cominciarono a computare gli anni nel calendario greco, cade nell'anno 776 av. Cristo, nel quale Corbo vinse nello
stadio.

giuoco].

dividevano in

tare

il

computempo per Olimpiadi


per

l'uso

di

Olimpici, Pitici, stmici, Nemi.

dur

293

Olimpiadi,

cio fino all'anno 394

dopo

Olimpici, I giuochi olimpici si tenevano in onore di


Giove,
Alfo.

in

Olimpia,
il

citt

Cristo [ch'era il 10 anno dell'impero di Teodosio]. In generale, il 1 luglio se-

dell'Elide,

presso Quivi era

fiume

gnava

il

principio dell'anno

un bo-

schetto, nel quale sorgeva il tempio di Giove Olimpico,


eretto sotto la direzione di
2

olimpiaco, e i giuochi duravano 5 giorni e finivano


col plenilunio.

NeUe prime

olimpiadi,

le

Stano, Dizionario di miti e leggende.

AGO
nella

18
cbe
le

gare consistevano soltanto


corsa,

gare ginnicbe e

ip-

ma

in

quelle

piche.

seguenti furono introdotte a mano a mano: la corsa

chi,

L'et storica di questi giuoda cui si cominci a

doppia,
stenza,

la
il

corsa

di

resi-

pntatlo o quinlancio
del

contare la prima Ptiade, comincia dal 586 av. Cristo,

qurzio

[salto,

disco, corsa, lotta, lancio di dardi], il pugilato, la corsa

quando cio gli Amfzini, dopo la gueira di Crissa


[1 guerra sacra] assunsero la cura di essi. si tene-

con

coccM a 4
i

cavalli, la
il

corsa con

cavalli,

Pan-

vano

ogni

crazio [lotta e pugilato], la corsa con indosso le armi,


la corsa

cio nel 3

anno

quattro anni, di ciascuna

Olimpiade, verso la met


di agosto. Il premio consisteva in una corona di
alloro e, talvolta,

con

gare.

le biglie e altre questi giuoclu in-

tervenivano di solito sola-

anche in

mente

gli

uomini, proba-

bilmente potevano assistervi anche le fanciulle spartane ed ele; ma era seve-

pomi. Questi giuochi furono soppressi, quasi nel medesimo tempo che gli Olimpici, cio verso il 394

ramente proibito
Ptici.

alle

donne

dopo

Cristo.

maritate di intervenirvi.
Si celebravano in onore di Apollo, al quale la leggenda ne attribuiva l'i-

stmici. Si celebravano in onore di Poseidone, sull'Istmo di Corinto, in un bosco sacro, ove sorgeva un

stituzione, dopo l'uccisione del gran drago Pitne [v.

Apollo e Pitone], nella pia-

nura Crissa, presso Delfo, la quale era sacra al dio e

tempio dedicato al dio, che quivi era venerato col nome di stmio. Si tenevano ogni due anni, verso la met dell'estate, cio due volte per
ogni

non poteva

in obbedienza a

essere coltivata, un oracolo.

Olimpiade:
del 2^ e

una
il

tra

la fine

princi-

I giuocM consistevano so-

prattutto in gare musicali, aUe quali prendevano parte,

l'altra

pio del 3 tra


te e

anno olimpiaco
la fine

del

4"

anno dell'Olimpiade uscenil

citardi

[suonatori

di

princpio

dell'anno

cetra], aulti [suonatori di e auledi [cantoflauto]


ri]:

poi

si

aggiunsero

an-

queUa che entrava. Secondo la tradizione, essi avevano avuto, da princi-

di

19
pio, e si

AGE
10, 2, 4

un

carattere funebre,

anno olimpaco:

erano tenuti in onore

una volta
verno, 'j
e

di Melicerte, figlio di Ino; pi tardi Teseo li trasform e li dedic a Poseidone.

nell'estate, un'altra nell'autunno o nell'in-

consistevano

in

Questi giuocM consistevano


in gare ginniche, ippiciie, musicali. Il vincitore otte-

gare ginniche, ippiche, musicali. Il vincitore otteneva una corona intrecciata, se-

condo alcuni, di ramo


livo,

d'o-

neva per premio una corona di ipposelino [molto tempo dopo la distruzione
la

secondo

altri, di

appio.
fa-

La

valle !N"ema

anche

di Corinto, di pino]

si

sostitu quelun ramo di

mosa, perch in essa Argo, dai cento occhi, custod Io,


per volere di Giunone, e fu ucciso poi da Mercurio. Ercole vi compi una delle dodici fatiche, che gli erano
state imposte da Euristo:
l'uccisione del leone

palma.

Nemi, Erano

celebrati in

Onore di Giove nella valle

Kema, presso Fliunte,


l'ArgoUde, in
cro,

nel-

un bosco sadove trova vasi un tem-

nemo.

Agor

pio sacro a Giove ^Temo. La tradizione vuole ch'essi


siano stati istituiti dai Sette

[yop] piazza di Atene, di forma quadrilatera, adorna di molte statue: in


essa
si

trovava

il

Fecle

che intrapresero la spedizione contro Tebe, in onore di Ofelte, detto poi Arcb-

[cTTo TcotxiXy)],

portico di-

pinto con quadri di Poli-

gnto.

moro, cio precursore del


destino [ap^fo
signoreggio,

Agornoxni
di polizia,

[yopvo[j(.oi] era-

comincio,

[i.otpa

no in Atene 10 magistrati
5 per la
citt
sor-

de-

stino], figlio di Licurgo, re di Nema, il quale fu ucciso

Pireo, che vegliavano i mercati


e 5 per
il

da un serpente, menIpsipUe,
.

tre
di

una schiava
ai

Licurgo, mostrava sette duci una fonte.

visitavano le merci, i pesi, le misure, e riscotevano 1^ tasse dei mertraffici:

Ma

cati [yop

nell'et storica, essi furono celebrati in onore di Giove

= piazza,
.

v(jio<;

legge].

Agro pubblico

[Ager

pu-

iSTemo. Si

tenevano

volte
cio

per
nel

blicus] era il terreno che, sottratto ai paesi conquistati,

ogni

Olimpiade,

diveniva in gran par-

AIA
te propriet dello Stato. In parte era poi venduto ai cittadini romani o concesso a templi o a comunit reli-

20

sepolcro trovavasi sul pro-

montorio Eeto; a Salamina ebbe culto come eroe


nazionale.

giose [in tal caso

si

chia-

Aiace di Oilo [XII, 622]


re di Locri, figlio di Oileo, prese parte alla guerra di
Troia, ove condusse 40 navi; bench piccolo, era uno dei

mava

ager consecratus'}. La distribuzione di esso venne

regolata da varie leges agrariae, di cui la prima fu la


lex Cassia, presentata dal console Spurio Cassio, nel

pi eccellenti lanciatori
giavellotti e,
il

di

dopo

486 av. Cristo.

pi

valente

Achille^ corridore.

Aiace Telamoni [Aiax, Xin, 1-398] di Salamina,


di Telamne, prese parte alla guerra di Troia con 12 navi, e fu, dopo
figlio

la guerra, sorpreso

Tornando da Troia, dopo da una

uno

tempesta, fu salvato, sopra scoglio, da Nettuno. Ma Aiace grid imperiosamente

AcMlle,
eroi

il

pi forte degli

greci.

Morto

Achille

che anche da solo sarebbe sfuggito alla morte. Allora


I^ettuno, sdegnato, spacc col tridente lo scoglio, s

per

mano
le

destin

di Pride, Ttide armi del figlio

in premio al pi forte fra i Greci, che si era meglio


distinto, nel difendere il corpo e le armi di lui. l-

che

egli precipit nel

mare.

Alstore [Alastor] non dimentica le


azioni,

colui che

malvage

ma

tre

Aiace,

pretendeva

le

armi anche
dato a
la

un

Ulisse; allora fu consiglio di Greci

facolt

di

decidere in

punisce dimentico]. il ge[xat. nio della vendetta che si tramanda, in una famiglia,

perseguita e le [-Xa0 di XavOvole

proposito, e le armi, forse per volere di Agamennone,

furono assegnate a Ulisse. Aiace fu allora preso da

un

accesso di pazzia, e nel-

da padre in figlio; perci egli anche il demone del male e della rovina. anche il nome di uno dei quattro cavalli che tiravano
il

la notte fece

strage degli armenti, scambiandoli coi Greci; ma ritornato in s,


uccise, precipitandosi su la punta della spada. Il suo
si

carro di Plutone, quando

questi rapi Prosrpina, nel

campo
to.

di Enna;, gli altri tre erano: Orfno, Atone, Dit-

21

ciottoli.

ALO

Alberghi, tu Grecia nell'et


omerica,
iDcrglii

venza, anche oggi pieno di

non esistevano
si

al-

ove

potesse allog-

Alctoo [Alcathous, Vili,


figlio

giare,

pagando, e i forestieri trovavano ospitalit nelle


case
private;

8] di Plope e di Ippodamia, uccise sul Oiterone

ma

nell'et

un

storica,

con

commerci, gno di osterie e di locande. Hei luoghi di pubbliclie


feste, lo

lo svilupp dei si vide il biso-

leone, che aveva sbranato il figlio di Megaro, e ne ebbe per compenso la


figfia

Evchme

in isposa e

stato provvedeva

la signoria di Megara. Pi tardi, con l'aiuto di Apollo,

a sue spese per l'alloggio dei forestieri: ciascuno si

eresse
di

una

delle

cittadelle

Megara

[Alctoe],

con

provvedeva s, ma non da escludersi cbe


il

vitto

da

persone private assumessero l'impresa di fornire di viveri i forestieri accorsi.

ad tempio ApoUo. Alcste o Alcstide [Alceste


dedicato
o Alcestis] figUa di Plia,

un

fu moglie di Admeto. [Ved.

Anche a Eoma,

l'ospitalit

Admeto],

in case private [hosptium] era molto diffusa, ma vi sorsero ben presto luoghi per dare alloggio e provvedere il vitto ai forestieri
[diversora,

Alcide

[Alcides,

XI, 213]

Ercole, nato da Giove e da Alcmna, la quale era 'moglie di Amftrine, figlio di

Alceo. [Y. Urcoe}.

caupnae,

po-

Alcinoo [Alcinus] saggio re


dei Feci nell'isola di Scheria [oggi Corf], UMsse, prima di

pmae]. Albine
fratello

['AX(lov]

gigante, di Bergine, figlio

ove and
giungere

Nettuno. Ercole, combattendo contro di loro, fini le frecce, senza ucciderli, e


di

in Itaca.

Alcine [Alcyne, 'AXxuvtj, XI, 410-748] figha di Eolo


Enarte, si spos a Cice, il quale orgogliosae
di

correva

rischio

di

essere

sopraffatto, quando Giove glL mand una grandinata


di grosse pietre, delle quali
si

mente
alla

serv per atterrare


Il

gi-

si chiam Giove, e moglie diede il nome Hera; perci Giove li mut

ganti.

campo ove

cad-

dero le pietre fu detto poi campus lapidus, in Pro-

in uccelli: lui in gabbiano, lei in alcione [Xxucv

alcione,

uccello

che

pr-

ALO
lifica

22
nel mare: Xc

Alcmna
[Alcmena, IX, 23] Elettrine, fu modi Amftrine. Essa gegUe ner a un medesimo parto fcle, procreato da Amftrine, ed Ercole, generato da Giove. Morto Amftrine, si spos a Radamanto in
figlia di

ma-

re,

xco

concepisco].

Secondo Ovidio, invece, Cice mor in un viggio, per mare, da Trachine [della Ftitide, in Tessaglia] a Claro, ove si recava per
consultarvi l'oracolo. Il suo cadavere fu trasportato dalle onde su la spiaggia, ove lo vide Alcione, alla quale
gi, per

Oicala di Beozia.

Mori

vec-

chia a Tebe, dopo che Ercole fu assunto nell'Olimpo,


fra gli di.

opera di Giunone,

Oeice era apparso in sogno e aveva narrato la fine misera della sua vita. Ella
discinse le vesti,
le
si si

Alcmene [Alcmaeon]

fighe

di Amflaro e di Erifile, fu condottiero nella spedizione


degli Epgoni. Avendo ucciso la madre, perseguitato dalle Erinni, divenne pazzo

strapp

chiome e, disperata, sali su una roccia, per precicadavere


dell'a-

pitarsi sul

mato

e morire con lui.

Ma,

per piet degli di, fu mutata in alcione e, lanciatasi sul corpo amato, lo avvolse con le ali e lo baci col rostro: anclie Oeice fu
allora

fuggi presso Eego [a Psof in Arcadia], il quale lo accolse e gli diede in mola figlia Aliesiba o Arsinoe. Ma, preso di nuovo
glie

da pazzia, abbandon

Al-

mutato

in

alcione

fesibea, e spos OaUiroe, figHa di Achelo, e fu per-

maschio.
D'inverno, l'alcione cova le uova per sette giorni sul mare, che in questo tempo

ci

ucciso

dai

fratelli

di

Alfesibea.

Alessiroe
763]
il

figlia

51, [Alexirhe, del dio fluviale

sempre tranquillo, perch Eolo fa calmare ogni vento.

Alcione

['AXkuovsuc;] gigante che assali Ercole, mentre attraversava l'Istmo coi

Granico, amata da Priamo, quale ebbe da lei il figho saco.

Aletto una delle Erinni. [Ved.

buoi di Gerine, e con un masso gli fracass 12 carri e 25 uomini; Ercole lo uccise con la sua clava.

Alettrone [Xsxrpucv = gallo] giovine caro a Marte e


confidente dei suoi amori-

JErinni}.

Un

giorno, posto a senti-

23
nella,

AliL

mentre

il

dio s'intrat-

mandarono presso

il

loro

teneva con Venere, si addorment, s elle Vulcano, marito di Venere, sorprese i due amanti. Marte, per punirlo della sna negligenza, lo trasform in gallo e, in pena della sua antica pigrizia, lo costrinse

amico Agapnore, dove forse trov la morte. Secondo


altri,
telli,

Alfesiba uccise

fra-

per vendicare la mor-

te di Alcmene. Alimentarii [Alimentarii: alo = alimento] erano a Eo-

ad avvi-

ma, nel periodo dell'impero,


i figli

sare ogni giorno, col canto, del sole. il vicino nascere

AUiade

[Alpheias, V, 487] la ninfa Aretsa [v. ivil,


e

di genitori poveri, che ricevevano un sussidio mensile di 10 sesterzi [i maschi], 12 sesterzi [le fanciulle].

amata da Alf o, convertita


congiunta con lui nelle acque. Alfo [Alplius, II, 250] il pi grande fiume del Peloin fonte

Questa istituzione pare sia cominciata da Kerva, e fu


poi ampliata dagli imperatori successivi.

Alleati [Socii]. Presso

Eo-

ponneso.
e di Teti:

Oceano mentre andava a


figlio di

mani,

gli alleati si divide-

caccia, innamoratosi di Aretsa, ninfa deUe fonti e


cacciatrice, la insegui; eUa lo fuggi e, riparata
nell'isola
si

vano in: 1 Sodi aequo foedere, uniti in una lega molto stretta e
in un'alleanza offensiva
difensiva
coi

ma

Siracusa,

di Ortigia presso mut in fonte.

Eomani, coi quali formavano una vera

Alfeo allora^ mutatosi anche lui in fiume, si immerse


nel

e propria confederazione. 2 Socii non aequo foedere,

erano generalmente popoli


vinti che, in forza di un trattato conchiuso col vin-

mare, corse sotto ad

esso e, giunto
si

ad

Ortigia,

congiunse con Aretusa, Alfesiba [Alphesiboea] figlia

di Fega, moglie di Alcmene. Quando seppe che i fratelli suoi le avevano ucciso il marito [v. Alcmene],

accettavano le imposizioni, pur di avere la pace e di conservare la


citore,

propria indipendenza. 3 Sodi Latini erano una


classe privilegiata di alleati,

mont
loro.

in furia contro

che avevano un proprio

di

Allora

chiusero in

una

questi la cassa, e la

foedus con Eoma. Gli alleati formavano

un

ALL

24
al-

esercito [auxilia] ugnale alla

legione romana, quanto

l'armatura, ma molto pi numeroso e con una cavalleria quasi

doppia della rocitt alleata fa-

mana. La

un

ceva le leve, in seguito a ordine del Senato roe

anno, crescevano un braccio in larghezza e una tesa in altezza, s che in nove anni furono alti 9 tese e larghi 9 braccia. Tentarono di dare la scalata al cielo, rotolando su l'Olimpo l'Ossa e
il

Pho;

ma

Apollo

li

mano,
mentre

provvedeva

al ve-

uccise coi suoi dardi, prima

stito e alle paglie dei soldati,

pensava per le vettovaglie, appena le truppe giungevano al posto stabilito. I 12 praefecti

Eoma

che giungessero all'et vanile. Causa di questa


ta
si

giolot-

riteneva la loro

brama

sociorum

toglievano, da

tutti gli alleati presenti, l quinta parte della fanteria e la terza della cavalleria, e fra questi
quelli

che
la

venivano scelti dovevano for[evocati]. Il

di possedere Hera e Artemide. Legarono res e lo tennero chiuso, per 13 mesi, in un vaso di bronzo, finch fu liberato da Hermes. Un'altra favola narra che, a Kasso, Artemide pass in mezzo a loro, in forma di

mare
per
leati
il

guardia del corpo

cerva;

essi

la

presero

di

console

resto dell'esercito degli al-

le loro lance, si uccisero tra loro. l^eU'A-

mira con

ma

veniva aggiunto alle

verno,

erano

attorcigliati

legioni delle quali le ali.

formava

con serpenti a una colonna

e tormentati dalle strida di

Allec

[alleo o allex]

una

spe-

un

cie di salsa

preparata con

rappresentazione,

gufo. Secondo un'altra gli Aloidi


divinit
telluriche
e

ostriche, con altri testacei e con le interiora di piccoli pesci, specialmente di trila parola indicava le parti carglie.
altri,

sono

campestri,
reali:

che presiedono

Secondo

ai terreni produttori di ceeroi che col lavoro

domano
avrebbero
il

la

natura".

Essi

nose e disseccate di quei


pesci [oHq

istituito

per

sale].

Aloidi
[il

[Aloidae,

'AXwstSai]:
di Aloo

primi l'Ehcna e fondata Ascra


altre
citt.
figlia

culto delle

Muse

su

Oto ed

Eflte, figli

quale era figlio di Poseidone] e di Ifmdia. Ogni

lope [Alpe]

di Cer-

cine, tiranno di Elusi: da

25
Poseidone

AMA
ninfa, che lo adorn di erbe e di fiori, lo riemp di frutta e lo

ebbe un

j&glio

che, rivestito di un brandello della sua veste, ella lasci esposto segretamente

don a Giove. Giove

lo

regal poi alle ninfe che lo

nei campi, per celare al padre la sua colpa. Una giumenta lo allatt, e un

avevano allevato, promettendo loro che da esso sarebbe scaturito tutto ci


che esse avessero
rato.

pastore del paese, stupito del prodigio, lo port a Cercione, il quale, riconosciuto
il

deside-

Questo il corno dell'abbondanza [cornu co-

brandello della veste del-

piae].
r.

Quando Amaltea mole

la figliuola, la fece uccidere,

Zeus la colloc fra

ordin

cbe

il

fanciullo

stelle.

fosse

lasciato

esposto
di
lo

in

Amata
vinia.
figlia

[Amata] mogHe

del

campagna. una giumenta


egli

Ma

nuovo nutr, ed

re Latino e

madre di LaAveva promesso la

crebbe col

nome

ptoo [tTCTTOf; regn in Eleusi, dopo che Cercionefu ucciso da Teseo. Alta [Altbaea, Vili, 446]
figlia di

di Ipcavallo], e

in isposa al nipote Turno, re dei Etuli, men-

tre Latino preferiva darla a Enea. Perci ella suscit

contro Enea una guerra ac-

Thstio, moglie di Eneo e madre di Melegro.


[V.

Meleagr].

Amadradi [Hamadrydes,
I,

690] ninfe, boscherecce,


le cor-

che vivevano dentro


tecce
degli

alberi

insieme, Spu<; in questo verso


alle

=
si

[S.jj.<x.

quercia]:

ma quando seppe che Turno era caduto per mano di Enea, si uccise. Amzzoni [Amaznes, XV, 552] popolo favoloso di donne guerriere, che aveva la sua sede principale nella citt di Temiscra, su le
canita,

accenna
arcadi-

Amadriadi nonacrine
cio

rive del Termodonte, nella Cappadocia. Di l passa-

[Nonacnnae]

che, dette cos da Knacre, regione dell'Arcadia,

Axnalta

della capra

[Amaltha] nome che nutr Giove,

rono nella Scizia, lungo le sponde della palude Metica e, per perpetuare la razza, conservavano l'amicizia dei loro vicini, i Gargari, abitanti ai piedi del Caucaso: i fanciulli veni-

a Creta. Quando le si spezz un corno contro un albero, esso fu raccolto da una

vano

uccisi o dati ai padri,

AMB
le ragazze, allevate

26
con cu-

bondanza

della raccolta.

La

ra, erano ammaestrate nell'arte della guerra. Per po-

vittima destinata al sacrificio veniva condotta per i

ter

maneggiare

le armi, esse

campi da un'allegra schiera

consumavano poppa destra


loro

col fuoco la
alle ragazze,
il

e da ci sarebbe derivato

nome

za poppa

[-(xa^?

nome [arva = campi]. Ambrsia [ambrosia]


cibo degli di,
il

di contadini: di qui

il

suo
il

sen-

cibo del-

senza seno].
la

Compirono grandi imprese,


Scizia, la Tracia, la Siria. Il loro esercito fu distrutto da Belle-

l'immortalit, come il nettare ne la bevanda [[3po-

percorrendo

T?

rofonte, quando esse assalirono lobate, re della Siria.

mortale, oL-ii-^poToc, immortale]. Essa scaturiva da fonti che si trovavano nel lontano occidente, ove erano i giardini delle

Contro di loro combat-

t Ercole ed anche Teseo,

Espridi: di l le colombe recavano a Giove l'ambrosia.

quale le vinse sul fiume e port via in la loro regina Anisposa tiope o Ippolita. Erano rappresentate a cavallo, ar0.

Ametista [amethystus]
tra preziosa
zurro-violetto,

pie-

Termodonte

di colore az-

detta

cos,

perch

si

credeva che aves-

mate di scure, di lance, di uno scudo a forma di mezzaluna,


casso,
litare

dell'arco,

del tur-

con la cintura mie coi balteo, da cui


la

se la propriet di attirare 1 vapori del vino e di liberare dall'ebbrezza [-yLeQuc non sono ubbriaco]. Le si attribuivano anche virt contro le malie, contro i

pendeva

Ambarvle

spada. [sacrum]
cbe, al

sogni e altre qualit provitti-

digiose.

ma e sacrifcio
del

tempo

Amfiaro
glio di
stra,

(3 giorni di maggio), ogni proprietario celebrava nel

delle feste Arvli

mese

[Amphiarus] fiArgo e di Ipermngran vate ed inter-

prete

suo

podere. Di

solito,

il

10 maggio, i contadini romani offrivano vittime e


sacrificio

di sogni, uno degli eroi della caccia caledonia, della spedizione degli Ar-

a Crere, a Marte
divinit

gonuti e della 1^ guerra Tebana. Quando gli eroi


argivi fuggivano, vinti dai

ad

altre

caml'ab-

pestri,

per

ottenere

Tebani, Amfiaro fu inghiot-

27
tito

AMF
si

dalla

terra,

presso

il

occuparono
Lieo
era

fiume Ismno [nella Beozia], insieme col carro e col suo arciere Btone. Egli fu poi reso immortale.

Tebe, di cui impadronito,


di

dopo
si

la

morte

Mtteo e
le quali

la cinsero di

mura,

Axnfidrme
fJKpi

intorno, Spfzof; corsa] festa familiare presso i Greci, in cui il neonato,


nel 5, 70, IQo giorno dalla

[' A[i^n^p6[Li(x.:

sua

nascita, veniva portato attorno al focolare do-

mestico, accolto nella famiglia e raccomandato agli di protettori della casa, e

mossero e si collocarono a posto da se stesse, all'incanto del suono della lira di Amfione. Amflone prese in moglie Mobe, Zeto spos Tebe: entrambi furono sepolti nella medesima tomba. Essi sono chiamati i di Discuri Tebani [^lc,

Giove, xoupoi
\i(^i

figli].

mfitetro [amphith,etrum;

riceveva il nome. Se il neonato era maschio, la caga era adorna di corone di


ulivo,

intorno, Osarpov
Qe.oiio(.i

teatro, da

osser-

se

femmina, di co-

vare] era una costruzione di forma o"vale, adibita ai

rone di lana.

combattimenti

dei gladiai

Amfine [Amphion, VIj 221]


figlio di

tori e alle lotte delle fiere.

Giove e di Antiope,
di

gemello
dilettava

Zeto.

del

Egli canto e del

si

Lo avevano mani, non i


dificio era

soltanto

Ro-

Greci. Quest'e-

formato da una

suono della cetra, mentre Zeto era un pastore e cacciatore


della

serie di arcate poste l'una su l'altra, ornate di pilastri:

selvaggio, amante vita materiale. An-

tiope fu tenuta prigioniera dallo zio Lieo e dalla moglie di lui, Dirce [Lieo era fratello di Mtto, re di Te-

arcate dell'ordine pi basso servivano di accesso all'edificio e mettevano in


le

un

corrente pianerottolo tutto all'intorno, da cui

partivano
quali varie
si file

le

scale,

per le
le

be e padre di Antiope].

Ma

raggiungevano
dei
sedili.

essa riusci a fuggire presso i figli, i quali uccisero Lieo e legata Dirce alle corna di un toro, la precipitarono

Kel

mezzo delle arcate si apriva uno spazio di forma pure


ovale
la

in
lei

una fonte, che prese da il nome. I due fratelli

quale parte libera, su cui si


[cavea],
gli

della

davano

spettacoli

AMF
combattimenti, cosparsa di sabbia, era chiamata area o arna. Intorno all'arena correva un muro massiccio con camere a volta \cavae}, destinate alla custodia delle fiere o ad altri
uffici,

28

Amfitrine [AmpMtryon]

fi-

glio di Alceo, re di Tirinto, coll'aiuto del cane datogli

dall'ateniese Cfalo, cbe poteva fare preda di tutto,

e terminava in

una

balaustrata a colonne, che serviva ad assicurare gli spettatori dal pericolo di

volpe del la volpe e il cane furono da Giove mutati in pietre. Combatt contro Pterelo, re di Tafo, la cui immortalit dipen-.
prese
fiera

la

monte Teumesso:

un

assalto

delle fiere.

Lo

deva da un capello d'oro:


rapitogli questo dal figlio, egli fu vinto, e Amfitrine

spazio dietro a questa balaustrata si chiamava podum, nel quale era il seggio pi elevato dell'imperatore e delle persone pi
eccelse della sua corte. So-

divenne re di Tafo. Spos poi Alcmna, sua cugina, cbe gli diede ficle; con Giove, Alcmena aveva partorito

pra

il

podium s'innalzava-

Ercole.
I,

no, a scaglione e in circoli concentrici intorno all'arena, i sedili degli spettatori in 3 o in 4 piani, che fini-

Amftrte [Amphitrite,
colei che
[i[i<pi

14]

rumoreggia intorno
intorno, Tpi^w
del

vano in una

galleria aperta.

strido] dea mare, figlia di 'Nereo e della ninfa Dride,

Un
che
il

gran telone [vlarium], si stendeva su tutto l'e-

dificio,

serviva per riparare pubblico dai raggi solari


e pi magnifi-

moglie di Poseidone [Kettno]. Volendo rimanere nubile, ripar presso


Atlante, quando si accorse dell'amore di Poseidone; ma, ricondotta da un delfino,

o dalla pioggia.

U pi grande
co

amfiteatro

romano fu

Flavio quello [Colosso], fatto costruire dall'imperatore Vespasiano e compiuto

che era stato mandato da Poseidone a rintracciarla, divenne sposa del dio.
(X9i

Amfizione

da Tito, neU'80 dopo Cristo. Esso conteneva 87.000 spettatori, nelle file dei sedili, e altri 20.000 nelle gallerie

= =

[' A[jL(pixr\}ovi(x.i:

intorno, xt^co

colonizzare; cfr. [i(^iy.Toabitanti vicini] levs(;

ghe formate da popoli greci,

aperte.

abitanti presso

qualche

29
santuario,
i

AMM

riguardo
origiiie,

alla
si

quali, senza diversit di


la

univano per
santuario,

difesa

del

per
certe

celebrare in

comune

feste e per difendere scam-

fendere con tutte le forze il santuario del dio di DeKo . La sua costituzione veniva ascritta ad Acrisio, il mitico re di Larissa [in Tessaglia]; essa si riuniva di
in primavera

bievolmente i propri diritti; pur essendo indipendenti le une dalle altre, discutevano
intorno agU affari comuni,
in assemblee plenarie. L'amfzionia pi celebre

due volte all'anno: a Delfo,, in autunno aUe TermopOi. I


solito

12 popoli che vi parteci-

pavano avevano due voti


ciascuno
Consiglio, i in complesso, quali perci, erano 24. Augusto port i

nel

quella

dlfica-pilea

quel-

la cio di

Delfo e delle Terdetta per eccellenza mpili, la lega degli Amfzini. Esisteva gi nei tempi preistorici e abbracciava 12 popoli, che anticamente abi-

numero di 30, distribuiti arbitrariamente fra


voti al
i

singoU Stati, i quali non corrispondevano pi agli antichi.

tavano neUa Tessaglia e nei


paesi vicini: Tssali, Beti,

Ammone [Amymone,

II,

Dori, Ini, Perrbi, Magnti,

Locrsi,

Oeti,

Acbi,

240] fonte in Argo. Era una delle 50 Danidi, figlia di Dnao: essendo stata amata da Poseidone, questi fece scaturire per lei una fonte
dello stesso

Mlii, Focsi, Dlopi. Fine principale della

lega era la protezione e la difesa dei santuari cbe le apparte-

nome.

Aniinne [Ammon, IV, 671]


divinit egiziana, la quale,

nevano, del culto e delle


solennit relative, specialmente quelle dell'oracolo
delfico e,
sto,

per affinit del suo oracolo con quello di Dodna, fu pi tardi identificata

dal 586 av. Cri-

dei giuochi pitici. Gli

Amfzini dovevano prestare questo giuramento Giuro di non distruggere dalle

con Giove dai Greci, ed ebbe templi ed altari a Tebe, in

fondamenta nessuna citt amfizionica, di non intercettare ad alcuno l'acqua


in pace o in guerra, di di-

Olimpia, ecc. Ammone era venerato sotto forma di un ariete o di un uomo avente

capo di un ariete, e si narrava che, quando Ercole insisteva nel voler mirare
il

AMO
Giove,
ariete,
il

30
dio,

per non
scortic

la-

sciarsi vedere,

un

dallo sposo e dai parenti i doni, che con grande cor-

ne indoss la pelle e ne sovrappose il capo al suo, e cosi si mostr a Ercole.

teggio

si

portavano a casa

degli sposi.

Anpo [Anpus

Secondo Ovidio [V, 327328] Giove si converse in capro quando, inseguito con gli altri di dal gigante Tifo, essi si buttarono nel Kilo, sotto mentite spoglie.
Allora gli Egiziani rappresentarono il dio con la
testa di ariete. Il suo tem-

o Anpis, V, 417] fiume deUa SiciHa, cbe sbocca presso Siracusa. Ovidio lo ricorda come a-

mante

della sorgente Ciane.

Anassarte

[A.naxarte,
nobile fan,

XIV, 698-758]

ciulla della stirpe di Tucro:

quando il giovine Ifi,, innamorato di lei, non riamato,


la fanciulla si affacci

pio principale, ove aveva

sede

il

visitato

suo oracolo, clie fu da Alessandro Ma-

impicc alla sua porta, daUa per veder portar finestra,


si

via

il

corpo del giovine:

ma

gno, era sito in

Ammnia,

da Venere fu mutata in
pietra.

una

bella oasi nel deserto

Libico, lunga 40 stadi ed altrettanto larga, la quale

Anchse
figlio figlia

[Ancbises, IX, 425] di Capi e di Temi,

aveva una fontana sacra


sole

al

di Ilo, fu re di Bar-

un gran bacino

di

sale [sale ammoniaco]. L'acqua di questa fontana era

dano, sul monte Ida, nella Trade. Eu amato da Afrodite, che gli partor Enea,
sul

calda, al sorgere e al tramontare del sole, e si raf-

monte Ida o presso


Simonta.

il

fi.ume

Ma

poi-

freddava nelle ore del meriggio

Amore

[XV, 308-310]. [Amor, I, 480]. Vedi

ch si vantava delle sue nozze con la dea. Giove lo


rese zoppo col suo fulmine. Dopo la caduta di Troia,

Cupido.

Anacaliptrie

[Anacalyptevaria, 'AvaxaXu7CTY]pi,a: erano il xaXTrTw svelo] 2 e il 3 giorno dopo le

segui
cilia,

Enea

mor in
sepolto

Si-

ove fu
rice.

sul

monte

Anele [Ancle] scudo di

for-

nozze, in cui la

sposa

si

ma

oblunga, cos chiamato,

mostrava per
ta

la

prima

vol-

senza velo, e riceveva

perch aveva una cavit semicircolare da ciascun la-

31
to.

AND
Andrgeo [Androgua]
di Minosse. [V.
figlio

Si

diceva
e

caduto

dal

cielo,

Kuma, per impe-

Minosse

fosse rubato, ne fece costruire 11 altri simili,


dire
elle

Minotauro].

Andromaca [Andromcha]
figlia

perch dalla ninfa Egria


gli

di Ezine,

mogUe

di

era

stato

riferito

clie

dalla conservazione dell'ancil

Caduta Troia, fu condotta da Keottlemo,


Ettore.
figlio

dipendeva

quella

di

di Achille a Ftia, in

Eoma. La

custodia di questi scudi, in un santuario sul monte Palatino, era affidata ai


Salii.

Tessagha, poi nell'Epiro, e

da lui ebbe tre figli. Dopo, Keottolemo la lasci a Meno,


fratello

[V. Salii].

di

Ettore,

il

Andrmone [Andraemon,
la quale era

IX, 363] marito di Driope, madre di Anche essa ebbe da fsso,


Apollo.

quale aveva avuto una parte del regno di Epiro. Mori poi in Asia, ove aveva seguito Pergamo,
figli,

uno

dei tre

che aveva avuto da

ndroclo [Andrclus] schiavo di, un proconsole romano


in Africa. Fuggito dalla casa, trov nel deserto un

IsTeottolemo.

Andromeda [Andromeda,
IV, 663-739] figha di Cfeo, re di Etiopia, e di Cassiope.

tormentato da una spina, che si era ftta in una zampa. ndroclo ne lo liber e visse nella caverna insieme col leone, che gli
leone,

Avendo
Keridi,.

la

madre, superba

della sua bellezza, offeso le

Nettuno

mand,

procacciava il cibo. Dopo qualche tempo, egli voUe tornare fra gli uomini ma, caduto in potere del padrone, fu condannato alla lotta

a devastare quelle terre, un mostro marino, a cui, per un oracolo, fu esposta An-

dromeda. La fanciulla, attaccata a una rupe, era per essere divorata dalla fiera,
sci

con

le belve.

La

bestia con

quando, giunto Perseo, riua uccidere la bestia e a

cui doveva lottare era ap-

liberare

Andromeda. Oefeo

punto

leone ch'egli aveva guarito. Il leone lo riconobbe e gli fece festa, senza
il

allora la diede in isposa al

liberatore,

ma

poich prima

l'aveva promessa al fratello

liberato ed ebbe in
leone.

punto toccarlo. ndroclo fu dono il

Fineo, ne segui una lotta


terribile.

Fineo con nume-

rosa schiera penetr neUa

ANG

32
Anna Perenna [Anna
la

sala, mentre Perseo era ancora a mensa e, dopo una

Perenna] la dea dell'amore


cui festa

grande strage, in cui morirono molti del seguito di Fineo, Perseo pietrific con
la testa di

era celebrata

Medusa

[v.

Mein-

a Eoma, verso il 15 marzo [al cominciare cio della primavera] con giuochi e
allegri banchetti, nel

dusa]

superstiti e lo stesso
il

Cam-

Fineo,

quale implor
[V, 1-235].

vano da
la vita.

lui elle gli salvasse

po Marzio e con preghiere alla dea, con cui si impetrava vita lunga e felice e
abbondante
raccolta.

Anguigeni [Anguignae,
guis

III,

La

531] nati dai serpenti [an-

yiyvojxai

=
i

serpente,

ysv

in

tradizione narrava clie una donna vecchia e robusta,


di nome Anna, avesse ogni giorno portato pane fresco alla plebe romana, che s'era
ritirata sul

Tebani,
nerati

nasco] sono i quali furono gedenti


del
ser-

dai

pente sacro a Marte. [Ved.

monte Sacro,

Cadmo].

che questa, in ricompensa,


le

Inio

[Anius, XIII, 632-674] figlio di Apollo e di Crusa,

avesse eretto poi

un

san-

signore di Delo. Fu ammaestrato da ApoUo nella divi-

Al tempo di Ovidio, la dea Anna Perenna fu confusa con Anna, sorella


tuario.

nazione e prest aiuto ai


Greci, nella loro spedizione contro Troia. Aveva, oltre

di Bidne.

Si

diceva che

fosse giunta da Cartagine in Italia, dqpo Enea, e che,

un

fgUo Andro, quattro

fi-

glie, le

Bacco
pane,

quali ottennero da il dono di mutare in

per gelosia di Lavinia, si fosse buttata nel fiume IsTumico, nel quale si gett poi anche Enea. Indi fu venerata come ninfa di quel
fiume, col

tutto quello elle toccassero. Agamenolio, vino,

none voleva condurle

seco,

nome

di Perenna.

per provvedere col al vitto del suo esercito, ma esse


fuggirono e impetrarono di essere mutate in colombe.

Anno

[annus, II, 25]. In Grel'anno attico cominciacia, va col primo novilunio, doil

po

solstizio di estate, lo

Ardo ricev, nell'isola, Enea, elle nel viaggio, dopo la distruzione di Troia, approd
ivi.

spartano

cominciava

con

l'equinozio di autunno, e l'elico col solstizio di in-

verno.

A Eoma

invece, se-

33
condo
l'antica

ANT
Ercole lo strozz, tenendolo sollevato.
terra.

Eomolo

tradizione, divise l'anno in

10 mesi, cominciando da marzo, che cMam cos dal nome di Marte, suo padre; IsTuma Pompilio aggiunse i due mesi di gennaio e di febbraio, e il calendario fu poi corretto nel 46 av. Cristo,

Antcira [Anticyra] citt costiera deUa Fcide, rino-

mata per
la pazzia

l'ellboro,

un

cibo

che si riteneva atto a guarire


e la malinconia.

Antfate

234] era

[Antipbtes, XIV, il re feroce dei

quando Giulio Cesare,

essendo pontefice massimo, ne diede l'incarico a Sosgene,

Lestrgoni, nel tempo in cui Ulisse giunse aUe loro


spiagge. [V. Lestrigonil. Eu cosi crudele, cbe il suo nome

matematico alessanfu
in

drino. Cosi, tanto in Grecia

divenne sinonimo di
bestiale.

uomo

cbe in Eoma, l'anno definitivamente diviso 12 mesi. [V. Mesi].

Antigone [Antigone]

figlia di

Edipo e di Giocsta,

sorella

Antenore [Antnor, XIII,


201] iUustfe troiano, fgUo di Esite e di Tbeno, sorella

di Etocle e Polinice.

Se-

gu affettuosa il padre cbe, scoperti i suoi orribili delitti,

di

cuba.
si

Fu amico
diceva cbe

si

era

dei Greci e

cb
delle

egli

accecato, finmori, nel bosco


[V.

avesse loro aperte le porte deUa citt e consegnato


il

Eumnidi a Colno,
Edipo]. i suoi
uccisi

presso Atene.

Caduta Troia, parti su la nave di Menelao, si ferm a Cirene, emigr neUa Tracia e di l in Italia, dove fond PaPalladio.

In seguito, quando due fratelli rimasero

nella guerra per la contesa del trono di Tebe, ella,

contro l'ordine di Creonte,


fratello di Giocsta, allora

dova.

Anteo [Antaeus] gigante


ribile,
figlio

ter-

signore

di

Tebe,

il

quale

di

Kettuno e

aveva proibito cbe


linice,

di Ga, signore di una parte della Libia, costringeva a

desse sepoltura al cadavere di Posi

seppell

il

fratello.

lottare con lui tutti coloro

Perci

passavano per U suo paese e li uccideva. Poich non poteva essere vinto, fncb toccava la madre
cbe.
3

fu condannata al carcere, ove si impicc, ed

Emne,

figlio

di

Creonte,

cbe l'amava, si uccise sul cadavere di lei.

Stano,

Dizionario di miti e leggende.

ANT

34
sentinella ai templi di side e di Osiride. I Eomani gli

Antloco [Antilcus] figlio di Nstore e di Euridice, U pi caro amico di Acliille,

eressero

un tempio.

dopo Patroclo. Presso Troia, fu ucciso da Mmnone, mentre

Apatrie
ste

['ATcaTopia] le feateniesi dell'adunanza

cercava

di

salvare

il

padre da estremo pericolo.


Achille uccise poi Mmnoe vendic cos l'amico; le ceneri di Antiloco furono

dini
loro

delle fratrie, in cui i cittafacevano iscrivere i


figliuoli

nelle fratrie.

ne

deposte
troclo.

nella

tomba

di

In Atene, erano celebrate in 3 giorni del mese di Pionepsine [ottobre - novembre]:


figlio
il

Achille con quelle di Pa-

padre presentava nato in quell'anno,

il

Antiope [Antipe] fgHa del dio fluviale Aspo della Beozia, fu da Giove resa madre dei due gemelli: Amfne e Zeto. [V. Amfonel.

anche quelli nati prima, ma non ancora iscritti, e giurava su la legittimit di essi. I fanciulli venivano allora
iscritti
tri, si

nell'elenco

dei frai ca-

Un'altra Antiope fu regina delle Amzzoni, e si trova indicata anche col nome di
Ippolita.
[V. Ippolita],

tagliavano loro

pelli

che erano

offerti agli

dei, indi si offriva, per ogni bambino, il sacrificio di

Anbi

[Anbis],

antico

dio

una pecora o
e
si

di
il

una capra
banchetto

deg Egiziani, figlio di Osiride. Si rappresentava sotto

teneva

del sacrifizio.
II

forma di uomo con

la testa

nome

di queste feste de-

di cane, vestito, come l'imperatore, con la corazza,


col

riva dal fatto che, prima che i fanciulli, in seguito al

paludamento
fino
al

con

sti-

giuramento
la loro

del

padre su

ginocchio, e avente nella destra un sistro


vali

legittimit, fossero iscritti nelle fratrie, erano

egiziano,

nella

sinistra

un

considerati, senza padre,

ri-

cadco.

Egli

l'Hermes

spetto allo Stato [-TrdcTOpsi;

dei Greci, che aveva amato i cani e la caccia e, quando


il padre in guerra, aveva nello scudo e negli stendardi una testa di cane. La sua statua faceva da

senza padre; padrej.


.

TcaT7)p

segu

pis
che

[Apis] era
gli

il

toro sacro,

come

Egiziani onoravano dio a Memf. Il toro


si

nel quale

riteneva che

36
risiedesse
de,
ro,

APO
e
gli

ramina

di Osiri-

facevano

doveva essere tutto necon un segno bianco e

esequie.

Al tempo
spesero

splendide di Tolo-

meo Lago, per


quie
si

su la fronte, e portare sotto la lingua un

quadrato

queste ese50 talenti

nodo
gura
co,

della figura dello scarafaggio, sul dorso la fi-

[circa 300.000 lire-oro]. Dopo la sua morte, il popolo


si

di

un'aquila

sul

fncb

abbandonava al lutto, non appariva il nuo-

fianco destro

un segno
luna

biancre-

vo toro successore, capace


di rappresentare Apis. Si credeva cbe i fanciulli cbe

simile

alla

scente.
lo

La giovenca

che

partoriva doveva averlo

avessero sentito l'alito del


toro

concepito col

Tuono. Quando un toro aveva le qualit

Apis,

ricevessero

il

dono

della divinazione.

per rappresentare Apis, lo si faceva nutrire da alcune

Apofreti [7C09p7)Ta] doni di vivande cbe i convitati


ricevevano

donne
sero
si

(le

sole

cbe potesquali gli in modo


indi,

vederlo) le

perch
[aTc

li

presentavano

nel banchetto, portassero a casa

da, (ppw

porto].

indecentissimo;
Kilo,

con
il

Apoird

[7C09pSs<; Y](xspai]

gran pompa, a traverso


era

portato in una

erano i giorni nei quali si facevano libazioni mortuarie ai defunti.

barca a Memfi, ove religiosamente si custodiva in una stalla annessa al tempio di


Osiride.

poi, si a tutti

In generale dava questo nome i giorni di male au-

Quando, in qualche

gurio, nei quali

non

si te-

grande occasione, lo si faceva girare per la citt, era preceduto da fanciulli cantanti inni sacri, e scortato

nevano n assemblee, n
sedute nei tribunali, e evitava di accingersi a
affare di
dico]. da, 9p^co latino dies nefasti.
si

un
In
il

da

uficiali,

cbe

gli

facevano
certo pe-

importanza

[aTc

strada.

Dopo un
di

riodo
bri

tempo,
degli
lo

generali li-

Apollo [Apollo,

'AttXXcov]

mente breve, secondo


sacri

Egizi,

nunzio infallibile [ustXsc annunzio a voce alta,

sacerdoti

conducevano
anne-

minaccio],
della

oppure

il

dio

sulle rive del Nilo e lo

gavano con cerimonia solenne, indi lo imbalsamavano

vendetta [aTtXXufxt mando in rovina] era figlio


di

Giove di Latna, nato

A^O
nel

36
medesimo parto con Ara pie del monte

ma

spesso

suoi

vaticini

temide,
il

Cinto, nell'isola di Delo. dio della luce, la pi ful-

non erano chiari alla mente umana, perci egli era


chiamato Ao^ta?, 1' oscuro
[Xo^?

gida personificazione della giovinezza luminosa, identificato perci col sole dai puri raggi e, da Euripide in poi, ritenuto lo stesso che
il sole.

obliquo]. Appena nato, uccise coi suoi dardi, presso Delfo, lo smisurato

serpente

Pitne

[v.

m],

Perci fu detto anche Febo [OoL^of; il raggiante]. Inventore della divinazione e della medicina, deUa musica e della poesia,
condottiero

figlio di Ga, il quale, eccitato da Giunone, aveva

per lungo tempo insidiato Latona, mentre era amata da Giove. Per placare Ga
dell'uccisione del fgHo

Pi-

anche

il

Muse, dio benefico che


delle

tone, Apollo dov servire per otto anni [pascol allora gli armenti di e di Laomedonte],

guarisce le malattie [Peana], allontana le sventure


e protegge le greggi dalle quali tiene lontani i lupi.
gli armenti di Adre di Fere in Tessameto, glia, e queUi di Laomedonte, figlio di Ilo e padre di Priamo, a Troia. Ma anche il dio che punisce con morte, epidemie, cala-

Admeto
e,

com-

piuta la purificazione,
fo.

s'im-

padron dell'oracolo di Del

Pascola

anche onore

Perci egli chiamate il Pizio, e in sue


istituiti
.

furono Giuochi Pitici

'.

[V.

Ago

ni].

Ma Pizio va

con

coUegate la radice tcuO di ttuv

mit,
legge
quali

trasgressori

della
i

di

Giove, lancia, a
i

contro

interrogo, pe 6vo[xai la facolt, che egli ave va, di dare responsi a eh


lo

immensa

consultasse.
i

Per appa
lui,

distanza, funesti, col suo arco d'argento. Come dio della profezia, ha
la sede principale dei suoi oracoli a Delfo. Vi erano

dardi

gare

suoi illeciti amori

assunse, anche

ora for

sparviero, ora d leone, ecc. e, sotto l'aspetti di pastore, sedusse Isse


di

ma

suoi oracoli anche a Claro, a Didima ed era molto ve-

fgUa di

Macaro [VI, 122

nerato

a Creta, a Delo, suUe coste dell'Asia Minore;

124]. Invaghitosi di Dafn [v. m], figlia del dio fin


viale Peno, poich ella

37
sfuggiva,
alloro.
l'alloro,

JS.A

la

trasform in
gli era

Perci

sacro
e

oltre la

palma
lupo.

bito; cfr. p7)T?, agg. verb. dalla radice ps in sItcov] erano in Atene le merci di

l'ulivo. Gli

erano sacri inolil

cui era proibita l'esportazione,

tre

il

cigno e

Un

come

grani, legnami
ecc.
il

che ebbe Apollo fu Sminto , nome questo cbe derivava dalla citt
altro epiteto

da costruzione,

Aquilne [Aqulo]
assalitore [aqulus

bruno

= bruno]

Smintbe, nella Trade, ove era venerato, oppure da GyLivQoQ == topo, poich il topo era ritenuto come simbolo deUa vaticinazione. Infatti, nel suo tempio in Chf yse, trovavasi una statua di Apollo con
di

il

identificato col

dio del vento del Kord, Brea dei

Greci. [V. Borea].

Arcne [Arachne, Yl,

1-145]

fanciulla lidia, figlia di Idmne, tintore' di porpora

in

Colofone:

era

valentis-

un

sorcio tra

piedi.

tradizione rappresentava ApoUo come uccisore


di topi,

Una

sima nella tessitura e nell'arte del ricamo e, presa da orgoglio, os sfidare Minerva. La dea accett la
sfida e intess

perch avrebbe
di
topi.

li-

una

tela, in

berato la Trade da un'in-

cui istori la contesa tra lei


e Nettuno, per il nome da darsi aUa citt di Atene.

vasione
un'altra

Secondo
il

prannome

tradizione, di Sminto

sosa-

Aracne
sua tela

rappresent
gli

nella

rebbe stato dato al dio dai Tucri i quali, movendo da Creta, avevano appreso
di Apollo che sarebbero fermati ad abitare il luogo, dove i nati
dall'oracolo
si

amori

di Giove,

Kettuno, Bacco, Apollo, Saturno, ecc. Sdegnata Minerva per la bellezza irreprensibile del lavoro della sua rivale,

ne lacer

la tela e la

dalla terra
lestati e,

avessero mogiunti nella Trali

colpi in fronte con la spada. Aracne, per il dolore, av-

de, si accorsero, la

mattina

vinse

il

coUo a un

laccio,

seguente, che e scudi erano


chiati

loro archi
stati rosic-

legato a un'alta trave, per


impiccarsi;

dai

topi

credet-

tero avverato cos l'oracolo.

Aprreta
proibite

[aTTppyjTa]

le

cose

[mp^yfoQ

= proi-

ma la dea la trasform in ragno, e la condann cosi a star sempre intenta a intesser tela
[p^vY)

ragno].

ARO

38
[Arcas, II, 496-530] Giove e deUa ninfa
all'et

rcade

Areopago
IO? Tryo?

[AreopSigus: "Aps-

figlio di

collina di Mar-

Callisto.

Mentre, 15 anni, si aggirava per la

di

pi antico e celebre tribunale di Atene, eie


te]
il

caccia, nella selva Erimntia, incontr la madre sotto


le

era
zioni

anch,e

una

specie

di

Senato, con alcune attribuspeciali.

forme di nn'orsa. ISon

Era

detto

avendola riconosciuta, era per scoccare contro il suo


petto
il
il

cosi, perch teneva le sue sedute sul colle di Marte,

permise il quale
in
stelle,

dardo, ma non misfatto Giove,

ad occidente
delitti

Esso giudicava

dell'Acrpoli. .di tutti i

li

mut entrambi Arcade divenne

di sangue,

del

cri-

mine
di

di incendio doloso e

Arturo, accanto alla costellazione dell'Orsa, nella quale

avvelenamento seguito da morte, sorvegliava su i


pesi e su le misure, su l'edilizia e su i forestieri. Al

fu mutata Callisto.

ree [Arce] figlia di Paumante e sorella di Iside, munita, come questa, di ali. KeUa guerra dei Titni, in
favore dei quali combatteva. Giove la precipit
nel-

tempo dei Eomani, questo tribunale godette molta autorit, perch dal suo consiglio

sioni negli affari

dipendevano le decideUo Stato


cittadini.

l'Averno.

Arcnti

[pxovT(;:

ap/o)

e sopratutto in queUi dei


privati

comando] erano nove magistrati supremi, ai quali fu afi&dato in Atene, il go-

res [Marte]
guerra,

il

dio deUa
di
gli

figlio di

Giove e

Hera [Giunone]. KuHa

fra

verno dello Stato. essi aveva il


7rcvu[xo(;:

Il

primo
di
al-

titolo

pi caro cbe la battaglia e la strage; insaziabile di


guerre, non cura ragione o torto, e si volge or da una
parte, or dall'altra, accompagnato daUa sorella ris
[la

dava

il

nome
il il

l'anno e presiedeva
siglio

Conse-

dei

Pritni;

condo,
culto;

^.(yikzc,:

aveva
ufiS,ci

la

direzione
il

degli

del

discordia]

dai

figli

aveva

terzo, izo'kjia.pjpc,: cura delle cose di

che ba avuti da Venere:


spavento] PliPerci il dio pi odioso ancbe al padre Giove, e Atbna, la
[lo

Bimos
bos
[il

guerra; gli altri sei, Oscrfxo6sTai, presiedevano 1 tribunali.

terrore].

39
dea
dell'ordine
nelle

molo da Eea
tenuto
nerale
il

AEB
Silvia, era ri-

bat-

sua pi fiera avversaria, e riesce ad aver sempre la vittoria contro di lui. Ma nell'et pi antaglie,

la

padre del popolo


ge-

Eomano. Quando un
si

tica,

anteriore
divinit

all'omerica,

accingeva a partire per un'impresa guerresca, si recava prima al

Ares fu considerato come

una

sotterranea,

capace di apportare prosperovina e, a poco a rit prevalse poi la sua poco, natura malefica. A questo concetto si riferisce la leggenda, secondo cui fu incatenato e tenuto chiuso, per 13 mesi, in un vaso di bronzo, fncb la matrigna Eriba svel il fatto a Hermes, il quale lo
liber.

tempio di Marte ove, scuotendo i sacri scudi e movendo la lancia del Kume,
Egli

esclamava: Mars, vigUa! Gradwus era detto


[colui

che

si

lancia

nella

mischia'], Quirinus [il dio della lancia]. In suo onore


si celebravano le feste dette Equiria nel 27 febbraio e nei primi giorni di marzo.

Ma

-in

tempi anticM era

considerato ancbe

come

di-

am
lei

dio della guerra tuttavia Afrodite e da


Il

fensore degli uomini e protettore dei campi, dai quali

ebbe:

Armonia,

ros

allontanava
nella festa

lupi.

Perci,

[l'amore], Antros

[l'amo-

della

dea Dia,

re corrisposto], Dmos [lo spavento], Pihos [U terrore]. Il culto

era invocato nelle

Ambare

valia dai frateUi Arvli

era generalmente diffuso in Grecia,


i

non

dagU

agricoltori,

come

pro-

come invece fu

presso

tettore dei seminati, mentre in suo onore, come dio


bellicoso

Eomani. Con Ares fu


dio
della

difensore
il

deUe

identificato

il

guerra Marte

\Mars, Mamers, Mavors}. Marte, insieme con Giove


e Quirino,

lo di marzo, traversavano in processione tumultuosa le vie di


citt, i Salii,

Eoma. Marte
pagnato
rine
[la
[le

era

formava

la triade

dalla moglie

accomKe-

degli di guerrieri e difensori dello Stato, invocati


nelle

Moles

robusta], dalle fatiche] e dalle


Gli
picil

battaglie

onorati

deit Fallor e Favor.

dopo la vittoria. E poicb egli aveva generato Eo-

erano sacri
chio.

lupo e

il

AEE
Aretsa [Arethsa, V, 577641] fonte di
Sicilia, nell'i-

40
figura
di uomini, fatti
di

vimini. Si diceva che

l'ar-

sola di Ortigia, una delle parti di Siracusa, di cui si

cade Oindro, nemico

degli

Argivi, stabilitosi in Italia,

diceva che avesse una comunicazione sotterranea col fiume Alfo, del Peloponneso. Axetusa era prima una
ninfa che, stanca della caccia, essendosi bagnata nel

avesse istituita questa

ce-

rimonia, per perpetuare il ricordo del suo odio contro gli Argivi. I fantocci sim-

fiume Alfeo, suscit gli amori del dio marino, il quale insegui la ninfa che, data
di Artemide, non voleva saperne di amore. Stanca alfine dal lungo peal culto

boleggiavano vittime umane, che si sacrificavano al dio Tiberino o a Saturno


Argivi], per ot[pYstoi tenere la purificazione dei
cittadini.

Probabilmente

regrinare col dio alle spalle, ella giunse all'isola di Ortigia [Siracusa] e,

questa cerimonia si collegava, nei tempi primitivi, coi sacrifizi detti Saera Argeorum che, secondo la tradizione, ogni due giorni del mese di marzo, si or-

per non cadere nelle braccia del dio,

implor da Artemide che


fosse convertita

neUa fonte

dinavano dai Pontefici, in 24 luoghi, detti Argi, che


liTuma

Aretusa, entro la quale si congiunse con lei il dio


Alfeo.

Pompilio

avrebbe

consacrato, per immolarvi le vittime.

Arga

[Argea]

ninfa

che,

Argo

[Argus, I, 625-723]

fi-

neU'inseguire
resse

vant che, con la velocit del Sole, essa lo avrebbe raggiunto. Il sole la puni, mutandola in biscia [p-^c,

cervo, si se anche cor-

un

glio di Arstore o di Age-

nore, era

un uomo

robustis-

simo, che aveva nel capo cento occhi, dei quali solo due, a vicenda, si chiude-

vano

al sonno,

e gli altri

veloce].

Arge

[r pysta] feste
alle

che

guardavano intorno, vigilando. Giunne afiB,d alla


custodia di lui la giovinetta Io, trasformata in giovenca

le Vestali

celebravano ogni Idi di marzo, anno, nelle quali esse, dal ponte Sublicio, gettavano nel Tevere 24 o

30 fantocci, in

ma quando Merper incarico di Giove, curio, scese dal cielo, sotto sem[v. Io];

41

AEt
no,

bianza di pastore, per rapire


egli,

con

pini

del

monte

ad Argo
allettato

la fanciulla,

dal canto e

Plio, aiutato da Atbna, la quale aggiunse alla poppa

dal discorso del dio, si addorment. Allora Mercurio


gli

un pezzo
Dodna.
la

della

quercia di

tronc

l'enorme

capo

del busto, e Giunone, raccolte le cento pupille, ne

I compagni di Giasone, nelspedizione, erano deUa


stirpe dei Minii [tessali] e di altre stirpi anche tessale.

adorn
a
lei

la

coda del pavone

caro.

Argfo [Argo] la veloce [pY(; veloce] nome della nave

Essi erano 50 per della nave, tra Orfeo,

i i

50 remi
quali:

che port i Greci, sotto la condotta di Giasone, aUa conquista del vello d'oro, in Clchide [V. Argonuti]:

Amfaro, Castore, Polluce, Melegro, Teseo,


Tido, rcole, das, Ztes, Clais; il condottiero capo
era Giasone,
il

pilota Tifi o

cMamata
del
figlio

cos

dal
e
di

nome
Cal-

suo costruttore Argo,


di Frisso

Ergno. Questa spedizione, secondo la tradizione, sa-

ciope. Il legno di cui fu fatta fu tolto dal monte

rebbe avvenuta 1350 av. Cristo.

verso

il

Arianna [Ariadne]

figlia

di

PKo, e l'albero maggiore


era
di

una quercia

della

foresta sacra di

Dodna.

Argonuti [Argonautae] sono i marinai della nave Argo, insieme con i quaU Giasone [v. ivi] parti da lolco, in Tessaglia, verso la ClcMde, su la costa orientale
del

Minosse e di Pasfae. Dopo aver aiutato con un filo Teseo [v. m] a uscire dal Labirinto, fuggi con lui; ma, abbandonata nell'isola di IsTasso, fu amata da Bacco, con cui gener i figli Enpio
te

[bevitore di vino], Eun[ fiorente ], Stf ylo [ uo-

mar Kero

[Fontus EuxiU.

mo dei grappoli ]. Per opera


di Bacco poi, eUa fu annoverata fra gl'immortali e la corona di lei collocata fra
le stelle.

nus], per prendere d'oro. La nave fu detta Ar-

vello

go dal

nome

del costruttore

Argo, fgUo di Frisso e di


Calcope, Ete, re di Olcbide. Egli l'avrebbe
figlia di

Arite

[ares]

abbattere le

macchina per mura di una

quando torn da ia [ColcMde] ad Orcmecostruita,

citt assediata: fra pali verticali,

era sospesa orizzon-

AEI

42
di

talmente una grossa trave,

munita in cima
pezzo
della

un grosso
in forma
ariete.

di

ferro,

pose sul dorso e lo port salvo sul capo Tnaro [punta meridionale della Laconia] donde poi egU a Corinto.
si

testa

di

un

rec
di

L'ordigno testdo arietaria, un baraccone clie raccMudeva l'ariete e circa 150

Ariste [Aristaeus]

figlio

Urano e

di

Ga

o,

secondo

uomini
alle

elle

neggiarlo,

si

dovevano maavvicinava

mura
la

indietro
tale, si

poi, traendo trave orizzon-

altri, di Apollo e di Cirene, venerato come dio della fecondit dai pi antichi abi-

tatori

deUa
delle

Grecia.
cidto

Eiceprodelle

spingeva fortemente

vevaancbe
tettore

come

innanzi, in

modo

clie pic-

greggi,

cMasse contro il muro. Arite [Ares] il primo dei 12 segni dello Zodiaco. M
l'ariete

api e dell'agricoltura, nella


Tessaglia, nella Beozia, nell'Arcadia.

sul quale Kefle port i suoi figli, Frisso ed Elle, per recarsi in Clcliide, dal re Ete. Ivi esso fu sacrificato a Giove, il quale
lo

Armi.
Difensive: elmo, galea, di
cuoio; cassis, di metallo; xdi metallo, poi p\Q, prima anche di cuoio, con un ci-

mut

nella costellazione

miero detto

omonima. Arine [Arion] celebre musicista e poeta di Metmna di Lesbo, vissuto fra il VII e
il

crsta, iuba, X90?, fatto di solito di crine di cavallo.

Corazza, lorica, Gtopa^, fatta di lamine metaUicbe.


ScMnieri,
fatti

VI

secolo av. Or. Si nar-

ocrae,
sottiU.

xviQfxiSs?,

rava cbe, navigando una volta dalla Sicilia a Corinto, i

di

piastre- di

marinai, per impadro-

nirsi dei tesori di lui, vole-

bronzo, che coprivano la parte anteriore deUa gamba, dai ginocchi ai moUeoli.

vano precipitarlo in mare. Egli impetr da lol^o cbe lo lasciassero, con la veste e
col serto del cantore,

Scudo, scutum, ottXov, quadrilatero, oblungo, formato


di
assi

unite

e rivestito,
di pelle; cly-

mo-

all'estremit,

dulare

un canto
si

al

suono

peus,
lico,

amQ, scudo metal-

della Ura, indi

gett nel

mare. Un delfino, allettato dal canto del poeta, se lo

rotondo, pi piccolo; parma, tcsXtt), scudo leggie-

ro, rotondo, pi piccolo del

43
clypuSf adoperato
Utes.

ABP
uccise Alstore, alla quale essa si era sposata. Arpliee,

dai ve-

Offensive: tela, pXvj. Spada, gladus, ^t9o<;. Lancia, Jiasta, Spu. Giavellotto,

disperata, uccise

il

fra-

pilum, xcov, xvTLov, formato da un fusto di legno infsso in una lunga testa di ferro; in media misurava, in tutta la lunghezza, m.
1,88, di cui m. 0,94 per la testa ferrata, m. 0,94 pel fusto.

e lo diede da mangiare al padre: poscia essa fu mutata in uccello notturno,


tello

CMmeneo

si

uccise.

Un'altra Arpalice, figlia di Axplyco, re di Tracia, era


stata nutrita
col latte
di

giumenta ed esercitata nelle armi, fin da bambina.

Quando Keottlemo,

figlio

Altre armi da getto erano il verutum; lo spiculum; la


sagitta,
a^xt^"^?
Is-

di Achille, le assal e fer il padre, essa gli venne in

fionda,

funda,
i

CT^evSvT].

aiuto e mise in fuga il nemico. Dopo la morte del

Secondo
in

le

armi che portasi

padre, visse nei boschi co-

vano, generale in soldati di grave armatura [in Grecia si dicevano TtXiTai dal grande scudo otcXov] e soldati armati alla leggiera .
Questi ultimi
Xoi,
yujxvTJTs?,
[veltes,
YU(jt,vot]j

soldati

dividevano

me

predatrice

[p-Trc^w

rapisco].

Avendo rubato

del

bestiame, perch era cos veloce nella corsa che nesle

t^u-

suno poteva' raggiungerla, furono tese le reti come a un cervo. Cos fu presa
e uccisa.

si

dividevano in frecciatori
xovTLcrTat], arcieri [iaculatres, To^xat,],
[sagittarii,

Arpalo [Harplus] macedone, tesoriere di Alessandro

Magno. Durante
nell'India, si

la

spedi-

frombolieri

[funditdres,

zione di Alessandro

Magno
scia-

(T9svSov^Tai]-

Di armatura
in

abbandon a
ingenti,

leggiera

erano

Grecia

una
che

vita

dissipata,

anche
cTat],

[-jrsXTapeltsti detti cosi dal pic[-rcXTT]]

lacquando somme
si

colo scudo

che ave-

vano, di legno o di cuoio. Arpliee [Harpalyce] la pi


bella fanciulla di Argo, figlia di Olimeno. Il padre

trovavano depositate nel tesoro di Babilonia, da lui amministrato. Dopo il ritiro di Alessandro daU'India, egli fugg con molto denaro e con 6000 merce-

AEP
gli Atenari, in Atene. niesi lo respinsero ed egli,

44

Ma

==

porto] avevano cura del

rifugiatosi nel

promontorio Tnaro, tent guadagnarsi


di l,

culto simbolico del tempio della dea, posto su l'Acrpoli.

Due di esse, nella notte


feste,

con

la corruzione,

delle

portavano

in

personaggi pi importanti
e gli oratori ateniesi. Venne quindi in Atene, ma quivi

giardini murati, non lontani

dal tempio d'Afrodite, vasi

fu arrestato; tuttavia riusci a fuggire a Creta, dove fu


ucciso.

contenenti cose sacre, e ne li riportavano chiusi, senza sapere cbe cosa contenessero; le altre

due apparec-

Arpe [Harpyae,
p7r(^co

le rapit'ici:

cMavano

Taumnte

rapisco] figlie di e di Elettra, era-

peplo alla dea, per le feste Panatene.


il

no rappresentate come mostri alati, con volto di fanciulle:

Arsnoe [Arsine] figlia di Tolomeo Lago e di Berenice,

fu

mogHe
il

di Lisimaco e

Allo, Ocpete, Al-

spos poi

proprio fratello

lopo, Thylla, Celno. Esse tormentavano il cieco in-

Tolomeo

Filadlfo.

Morta

dovino Fineo, re di Salmydesso nella Tracia, al quale rubavano e insozzavano il cibo. Gli Argonuti Zete e
Clais, alati figli di Brea, le scacciale uccisero o

in et giovanissima, fu onorata come Venere Zefrtide,

nel

promontorio

di

Zefirio, in Egitto.

Artemide [Artmis]

figlia di

isole

rono, inseguendole sino alle Strfadi, dove poi le trov Enea, tornando da
Troia.

Giove e di Latna, sorella di Apollo. Eappresenta la pi luminosa incarnazione


della purezza femminile; es-

sa rifugge dalle nozze, perch ha vivo il culto della


castit, apportatrice di luce [perci dea della lu-

Arrefrie o

Erreirie

[r

pp7)<ppia] una festa stica che si celebrava

miin

na],

protettrice
ai

delle

ver-

Atene, in onore di Palla de,


nel
[V.

gini fanciulle,

ma

presiede
[Lucina].

mese

di Sciroforione.

anche

parti

Mesi], Quattro ciulle dai sette agli undici

fan-

anni

[Arrefrie

trici di

portacose sacre; ppTjTo?


sacro;

Ama le fiere ma spesso le


ferisce

delle foreste,

insegue e le sue frecce, cacciando per monti e per

con

le

indicibile,

^pco

selve,

seguita

dalle

ninfe

45
boscM: perci anche dea della caccia.
dei

A]aV
i

vano

presagi dalle viscere

Ma
pu

anclie

lei,

come

Apollo,

colpire con le sue frecoltre gli animali, anche ce, gli uomini e specialmente
le

donne; per questo anche dea della morte simile a cate. E come Beate
detta

che sacrificavano. 'Ne esaminavano specialmente il fegato, il cuore, la milza e i polmoni. Si diceva che, nel giorno in cui fu ucciso Cesare, non si fosse trovato il cuore in due vittime immolate.
delle vittime

Trivia

perch di
i

notte
e

cammina per
le

trivi

Quanto alla etimologia, si pu avvicinare a tspo-oxTco?

su

tombe, accompa-

chi

osserva

le

vi-

gnata dai cani stigi, cosi Trivia chiamata Artemide, perch di notte passeggia anche lei per i trivi.

scere

delle

vittime [izgc,

= = =

sacro,
si

oxsTCTOfxat

conspialtri

cio, osservo];

secondo

riconduce ad Jiaruga

In tempi antichissimi, le si ofErirono sacrifci umani, come in Turide [oggi penisola di Crimea], anche pi
tardi
ciulli
si

Jiosta, vittima, e spedo osservo.

flagellavano i fannella sua festa.


.

Arvli [Arvles] fratelli aratori [arva = campi] era un collegio di 12 sacerdoti a Eoma, istituito da Eomolo,
in memoria della sua nutrice
glie

rappresentata come una con veste succinta, armata di arco e di fartra. Pi tardi, fu
cacciatrice agUe,
identificata
le si attribuirono

Acca Larnzia, mo-

del pastore Fustolo, che aveva 12 figK, coi quali


offriva, una volta all'anno, un sacrifcio per la fertilit

con Selne, e amori con

Endimine. [V. Selene ed Endimione}. Arturo detto anche Boote


[^otTT]?]

del terreno.

Come

insegna

della loro dignit, avevano intorno al capo una corona

una

costella-

zione, vicina all'Orsa


giore, nella

Mag-

formato
Callisto.

quale fu trasrcade, figlio di

di spighe con le infule [fasce di lana bianca] e ogni anno, nel mese di maggio,

offrivano

un

sacrifcio

aUa

Arspici [Haruspices] erano


sacerdoti
dotti a
etruschi,

dea Dia [dea dei campi che sotto altro aspetto era
va],

intro-

Eoma, che prende-

detta anche Ops o Consiper ottenere la ferti-

ASC
lit dei

46 ~
campi. Fra le altre
i fratelli

cerimonie,
cro
alla

Arvali,

con la pelle di un capro sacrificato a Bacco [csxc,

nell'interno

del tempio sa-

otre].

dea,

eseguivano

Aspo [Aspus] fiume

della

una danza, accompagnata


da un canto [carmen] clie noi possediamo ancora.

Beozia meridionale. Il dio fluviale Asopo si diceva figlio dell'Oceano e di Teti,

Asclafo [Ascalplius, V,
538-550] fgHo di

che
la

lo

Acheronte aveva generato con

ninfa infernale

Opime,

spos Metpe, da cui ebbe due figli, Pelasgo e Ismno, e 20 figlie, delle quali alcune furono rapite da di [Coreira e

nelle atre selve dell'Averno.

Quando Dmetra ottenne


da Giove
ch.e la figlia

Salamna da Poseidone, Egina da Giove, ecc.].


figlia
si

Per-

Aspasia [Aspasia]
Assioco di
IVIileto,

di

sfone, rapita da Plutone, tornasse su la terra, a con-

rec

ad Atene, ove radunava,


nella sua casa, i personaggi pi ragguardevoli, che ella

che nell'Ade non avesse mangiato alcun cibo


dizione

neva

[perch in tal caso si oppoil decreto delle Par-

che], Asclafo rivel che Persefone aveva mangiato

sapeva accattivarsi con l'ingegno ricco di cultura, con acutezza politica e con la grazia femminile [aul^o[lon

un

chicco di melagrana. Perci Dmetra lo converti in gufo.

sono caro]. Anche

Ascnio [Ascanius] detto anche lulus, fgUo di Enea


e di Orusa: secondo
altri,

Socrate frequentava la casa di lei. Pericle ripudi la moglie e spos Aspasia e, morto Pericle, ella spos Lisiche demagogo di bassa origine.

l'Ascanio

detto

lulus

sa-

Astria

rebbe nato da Enea e da Lavinia e sarebbe perci


diverso dall'altro. Egli fond Albalonga e fu conside-

[Asteria] figlia del titano Geo e di Febe, aven-

do voluto sfuggire agli abbracci di Giove, fu mutata in quaglia e si precipit nel

rato

perci

il

capostipite

mar Egeo, ove divenne un'isoletta

della gente Giulia.

detta Asteria,

la

Asclia [x axwXia] giuoco campestre dell'Attica, che


consisteva nel ballare sopra un otre unto di oUo, e fatto

stella del
stella],

mare

[cTY)p

==

poi Ortigia

l'isola

delle quaglie [6pTu|


glia], e

= qua-

quindi Delo.

47
Astiage [Astyages]
figlio

ATA
predetto

di

stato

Ciassre, fu l'ultimo re dei Medi. Mandane sua figliuola, maritata a Cambise, nel

giorno
il

avrebbe

ch'egli un ristabilito

regno di Troia.
I,

Astra [Astraea,
vergine
stella]
stellare

150] la

periodo della gravidanza, vide in sogno una vite che usciva dal suo grembo e si

[atYjp

nota anche sotto

il

nome
ve

diramava per tutta


Il

l'Asia.

di Dice, figlia di Gioe di Temi, era la dea rap-

sogno fu interpretato nel senso ch,e il fanciullo, che Mandane era per dare aUa luce, avrebbe riunito sotto il suo dominio molti imperi,

presentante della giustizia,


e protettrice delle leggi e dei tribunali. KeU'et del ferro [v. Et] ella, ultima fra gli di, abbandon la terra e
si ritir

Astiage pens
il

di

in cieloj ove
costellazione

fare morire

nipote.

^N'ac-

splende nella
Vergine.

que Ciro, che fu poi il grande fondatore della monarchia persiana, e la madre lo sottrasse alle insidie
dell'avo.

deUo Zodiaco, col nome di

Atalnta [Atalanta, X, 560


704]
figlia

di

Gisio

[del

Astantte [Astynax, XIII,


415]
[acTTU
il

difensore di dU citt, vaTTt

signoreggio, difendo] era figlio di Ettore e di Andro-

maca. Cosi
popolo, ma dal padre

lo
il

chiamava

il

borgo rcade di Scheno] e di Chmne o, secondo altri, figlia di Scheno, re della Beozia. Appena nata, fu esposta da suo padre, nutrita da un'orsa e allevata da cacciatori: prese parte
alla caccia del cinghiale ca-

nome

datogli
signifi-

Scamndrio .

Anche questo nome

ca figlio del difensore di citt , perch il fiume Sca-

mndro,
lati

correva

per

tre

rupe di Pergamo, l'acrpoli a sudest di Troia che difendeva la citt. Ancora fanciullo,
intorno alla
nella presa di Troia, fu scaraventato gi dalle mura,

ed essendo stata prima a ferire la fiera, n'ebbe in premio da Melegro la peUe e la testa. Allorch il padre voUe maritarla, eUa promise di spoKdonio,
la

sare colui che l'avesse vinta


nella corsa;

ma

chi le fosse

rimasto

indietro, sarebbe stato ucciso da lei con la

lancia. Molti furono


trafitti,

da

lei

da Heottlemo, perch era

ma Hippmene

[se-

atI
condo
to poi
dere,
altri

48
Meilanine detMelicerte. Strappato Learco dalle braccia della madre,
lo

Hippomene] la vinse. Mentre correva, fece ca-

un dopo
aurei,

l'altro,

tre

roccia:

pomi

donatigli

da

scaravent contro una Ino con l'altro figliuolo si gett nel mare.
[V. Ino].
r'-A-TT)]

Venere: Atalanta s'indugi per raccoglierli e Hippomene raggiunse prima la mta. Egli la prese cosi per moglie: da loro nacque Partenopeo. Ma avendo essi trascurato di offrire sacrifci

Ate

la

Seduzione

t, [ccTT], inganno, seduzione] cbe conduce alla colpa e alla rovina. Essa
figlia di

da

Giove: d^a dall'a-

gile passo,

a Vnere, questa entrambi in leoni.

li

mut

Atxnane [Athamnas, XV,


311-312] fiume deH'Epro,
le

che si aggira sul capo degli uomini, con piedi che non toccano la terra, dotata di un fascino potnte, trarsi

cui

acque avevano la
il

virt di acccDdere

legno

da cui non pu sotneppure Giove. La seguono lentamente le Lite


[XiTai preghiere] le quali cercano di aggiustare quello che essa ha danneggiato.

immersovi, nel periodo in cui la luna scema i,. suoi


corni.

Atamnte

[Atlimas, HI, 564; IV, 512-519] fgUo di Eolo, re di Tessaglia. Spos iN'efle, dea delle nubi [vs== nube], da cui ebbe due fgU Frisso ed EUe, ma avendo voluto anche
cpXT)

Athna

['A07]va]

figlia di

una sposa
per

terrena,

prese

moglie Ino, figlia di Cadmo. Nefele spari e la maledizione discese nella casa di Atamnte, Pervaso da furore, infuso a lui e a Ino dalla Brinne Tesifone,
per comando
di Hera, egli
leoi due Learco e

Giove, nata senza madre, dopo che Giove, per consiglio di Ga, ebbe inghiottito Mtis [la prudenza ], sua prima moglie. Secondo una favola posteriore, Hef sto spacc con la scure il capo di Giove, e ne salt
fuori Athena, armata e vigorosa di giovinezza. Ella
perci la dea della sapienza e della forza guerresca, .dotata d'austera verginit.

Quando Athena

scambi Ino per una


nessa, e per leoncini
figli

avuti da

lei:

Poseidone, mentre in Atene regnava Oerope, lottarono per il possesso della

49
fu preposta alla prodi essa, Athena, elle aveva fatto germogliare l'olivo, mentre Poseidone
cittf,

ritorio

Aa?L

tezione

sede era l'Acrpoli, e il terattico era conside-

rato
la

come propriet
si

della

dea, perch vi

conservava
Fidia.

aveva fatto scaturire una


fonte di acqua salsa.

maggiore statua IPllas

Come

Partbnos} fatta da
[V. Palldio].
si

protettrice di citt [Athena

Polide] favoriva ogni bene


dei cittadini: l'agricoltura,
le arti, il

In suo onore celebravano le Panathe-

commercio; aveva

scoperto l'aratro, le brigUe,


il

ne e le Arrefrie. [V. ivi}. Feste in suo onore erano anche le Callintrie e le


punterie. [V.
ivil.

carro, la navigazione, l'uso del fuoco, e insegn ogni arte femminile. Vigilava su

Si rap-

presentava con l'elmo, con l'gida, che aveva serpenti


sull'orlo

l'amministrazione

della

la

testa

della

giustizia, nei tribunali, nelle adunanze popolari, e difen-

deva lo Stato contro il nemico. Perci ella era ancbe


Pllade, la lanciatrice di dardi IPllas, UaXkxc,, da
7rXXo>

Gorgone nel mezzo. Suoi attributi erano anche lo scudo rotondo con la testa di Medusa nel centro, la
lancia,
civetta,
il

ramo

di ulivo, la
il

il

serpente,

lancio].

Aveva

Eoma, Minerva, che

gallo. cor-

l'occMo splendente [Glaucpide] e, come divinit della guerra, invent la

rispondeva alla Pllade Athna greca, era considerata


copae protettrice di tutte le arti e professioni
e,

tromba e
si

il flauto.

La pi
lei

antica sede del culto di

trovava in Atene, in Tessaglia, nella Beozia e, specialmente, presso il lago Copide, nel quale

sia e della

specialmente, della poemusica. In suo


si

onore
peo,

celebravano le
[V".
il

Quinguatrus.

imi.

Pom-

versa il fiume Tritne, ond'era detta Tritnia o Tritoniade.


si

Ma
ia,

il

culto di lei

si

diffuse

suo grande trionfo, le innalz un tempio nel campo Marzio, un altro ne innalz Augusto

dopo

poi neU'Arglide, nell'Ac-

a Delfo, a
i

Corinto

dopo la battaglia di Azio. Atlante [Atlas, lY, 627-662]


'

Sparta, in altri luoghi del Peloponneso Centro del


culto

il

forte

portatore

l'aor.

stXy)v

[rXa del-

aver forza]

fu per Atene, sua

un

titano, fgUo del tita-

Stano, Dizionario di miti e leggende.

A.TL

50
e di

no Giapto

Asia, fratello di

Climne o Prometeo e

Atlantade

[Atlantides,

I,

682] Mercurio, detto

cos,

di Epimteo. Avendo preso parte alla lotta dei Titani

perch discendente
da Maia, ch'era
Atlantide [tlantis]
figlia

da
di

Atlante, essendo egli nato

contro Giove, fu condannato a sostenere col capo


e
il

Atlante. [V. Mercurio}.


si

con
cielo.

le

braccia stanche

dice-

EgU

trovavasi nel-

va fosse un'isola immensa


[quanto la Libia e l'Asia

l'estrerno occidente, presso

l'Oceano, accanto aUe Espridi, sue figliuole, che nei


giardini,
ridi,

Minore prese insieme] che trovavasi a occidente delle


petto

detti

deUe Esp-

custodivano, sotto la guardia del drago Ladne, i pomi aurei [v. Esperidi],

colonne di rcole, di rimalla catena dell'Atlante.

Era popolatissima,
i

ricca di tutti
la terra,

che Gea aveva dato a Hera per le sue nozze con Giove. Atlante era ivi possessore di grandi armenti e degli
Orti Espridi. Oltre le Esperidi, erano sue figlie le Pliadi e le adi.
seo, troncato

prodotti delsuoi principi

avevano esteso il loro dominio in Africa e in Europa,

ma

furono sconftti
liTel

solo

dagli

Ateniesi.

periodo di

un

breve giorno e di

Quando

Per-

una

il

capo di Me-

notte, in un tremendo terremoto, fu ingoiata dal

dusa, capit nella reggia di Atlante e gli chiese ospitalit,

egU

gliela neg,

mequa-

more
le gli

di

un

oracolo,

il

aveva predetto che un figlio di Giove [rcole] avrebbe rapito i pomi Esperidi.

mare, il quale divenne non pi navigabile, a causa dei banchi di materia informe, prodotti dall'isola immersa [Azzorre, Canarie e Isole
del

Capo Verde].
[Athlta]
il

Atlta

lottatore

Allora Perseo, rivoltogli contro il capo della Gor-

gone, lo pietrific: Atlante

divenne cosi l'immensa giogaia di monti, che si spiega lungo la costa nord-ovest
dell'Africa, e la sua barba e i suoi capelli si mutarono

[eXsw lotto] era il campione di forza e di destrezza che si presentava nei giuochi, specialmente nel pugilato e nel pancrzio. [V. Agoni]. Eoma, la prima

gara 186 av. Cristo.

di atleti si

ebbe

nel

GU atleti atfin

in selve.

tendevano

alla loro arte

51
da giovinetti, e nella lotta
Tingevano le membra di olio per renderle pi flessisi

AUG
condo
altri,

erano

figli

di

Plistne, figlio di Atreo, e

furono chiamati Atrdi, perch, ucciso Plistne [v. ivi], essi, ancora fanciulli, furo-

per togliersi questo vantaggio si avvicinavano l'un l'altro e si gettavano a vicenda della sabbia addosso. Per prepararsi a questa lotta, osservavano una
bili,

ma

no allevati dal nonno. Attene [Actaeon, III, 138252]


figlio

di Aristo e di
figlia

Autnoe,
cia

di

Cadmo,

dieta assai rigorosa.

era stato educato aUa cac-

Atro
glio

[Atrus, 'Arps?] fidi Plope, signore di

Pira nell' Elide, e di Ippodamia. Insieme col fratello


Tiste uccise
il

fratellastro

da OMrne. Un giorno, mentre cacciava sul Citerne, s'avvicin a una fonte, neUa quale Diana, circondata dalle ninfe, faceva
il

Orisippo, figlio di Plope e della ninfa Axiocb,e, e perci dovettero

bagno.

La dea
gli

allora,

indignata,

spruzz del-

entrambi fug-

gire dalla casa paterna. Furono accolti da Stndo re


di Micene, e quando Euristo, figlio di Stendo, cad-

l'acqua della fonte, e lo converti in cervo. I suoi


stessi cani gli si avventarono addosso; ululando poi cercavano il loro padrone, finch, giunti nella caverna

de neUa guerra contro gli ErcUdi, Atreo divenne re di Micene. Atreo aveva prele

t,

di Chirone, questi li acquiemostrando loro una sta-

so in moglie rope, la quafu sedotta da Tieste. Per

tua di Atteone. ttide [Attis, X,

vendicarsi, Atreo invit a mensa Tieste e gl'imbandi


le

103-105] pastore frigio, giovane bellissimo, che fu amato da Gible e fatto suo sacerdote, a condizione che conservasse la castit; ma. essen-

membra

dei

figli

di lui:

Tntalo e Plistne. Ma in seguito, Tieste e suo figlio Egisto uccidono Atreo, scacciano

none
il

di lui, e Menelao, e
i figli

Agamenprendono

venuto meno, imSecondo Ovidio, fu pazz.


egli

do

potere. xltrdi [Atrides,

convertito in pino. Auga [Augias] re dell'Elide,

XIII, 230]
e

fu

uno

degli

Argonuti.

erano
nelao,

Agamennone
figli

MeSe-

di

Atro.

Possedeva stalle con si numeroso bestiame, che per

ATTG
trent'anni

52
non
era
stato

era

favorevole

quando

possibile nettarle, s

die ne
pe-

emanavano
stifere,

esalazioni

segni aspettati apparivano dall'oriente, fra i Latini


l'aggettivo
sinister per gli valeva prospero, augurii, felice . Se in italiano l'ag-

che ammorbayano

la regione. Ercole, per comando di Euristo, com-

faticbe,

piuta nna delle sue dodici le pul, facendovi


passare il fiume Alfo, di cui devi il corso.

gettivo sinistro sinonimo di avverso , da


attribuirsi alla

derivazione

Augrio [augurum]

era

una

costumanza che v'era in Grecia, ove l'auspicio si


dalla

cerimonia religiosa, in cui


speciali sacerdoti [augures}

aspettava,
al nord, e alla destra

stando

rivolto

avendo
il

perci

divinavano

volere degli di e presagivano la fortuil

l'oriente,

che

era sempre

punto donde

di imprese osservando e spiefuture, gando il volo degli uccelli [avis uccello]. Per prendere tali auspicii, si divideva in due parti eguali

na e l'avversit

movevano

ci in Grecia

segni felici; per destro signi-

f,cava felice e sinistro

avverso. Del resto, anche a Eoma si era introdotto

daUa Grecia

tale significato,

uno
lo,

corrispondenza con la volta del ciespazio,

in

sicch presso gli scrittori, anche del periodo romano,


dexter vuol dire
lice,

mediante una linea da

fausto, fe-

oriente a occidente [questa linea si cbiamava decuma-

propizio.
[Aiilis]

nus\

e ciascuna di queste

Aulde tima

citt

marit-

due sezioni si divideva poi in due parti eguali, con


un'altra
linea
{carol

cbe

famosa si radun la perch quivi flotta greca, per muovere contro Troia, e avvenne il
della Beozia,
sacrifi,cio

andava da nord a sud, perpendicolarmente al ecumanus. h'augur, a Eoma,


prendeva posto nell'intersezione delle due linee [deeusssl

di Ifigenia, figlia

di

Agamennone.

[V.

Aga-

mennone}.

Aurra

in

verso sud, avere a sinistra l'oriente, a destra l'occidente; e poich l'auspicio


rivolto

[Aurora, II, 113] figlia di Iperine e di Tia, sorella di Hlios e di Selne,

modo da

dita,

la dea dalle rosee che annunzia il giorno. Si leva di buon mattino

53
dal suo letto nell'Oceano
e,

AXA

su lin carro tirato da cavalli iDiancM e rossicci, precede il carro del fratello

dimorava sul Parnaso, dove una volta Ulisse si rec da


lui, e

fu ferito nella caccia.

Automednte [Automdon]
guidatore del cocchio e compagno d'armi di Achille.

HeKos. Presa da amore per


Titne,
figlio

di

Laome-

dnte, re di Troia, lo rapi e ottenne da Giove per lui


l'immortalit; ma dimendi chiedergli anche tic

Autonio

[Autonoius. Ili, 198] Attene, nato dalla madre Autnoe. [V. ivi],
lago presfor-

Avrno [Avernus]
so

un'eterna giovinezza, e perci si inaridirono le mem-

Cuma

di

Campania,

mato dal

cratere di

un

vul-

bra di lui e la voce svan. La dea allora ]o chiuse in

cano profondo, cinto da rupi scoscese, pieno di esalazioni

una camera e lo mut in cicala. Era rappresentata


sul

meftiche.

Secondo

carro

della

luce,

gui-

l'etimologia vuol dire senza uccelli [-6pvi(;], perch


gli

datrice dei cavalli, con fiaccola in mano.

una

uccelli

non

vi poteva-

no vivere per

le esalazioni.

Auspicio [auspicium] era una forma di augurio, che


consisteva nella previsione del futuro dal volo e dal

Kelle sue vicinanze, si riteneva fossero il bosco di

canto degli uccelli [auspicium avispicium, osservazione deg uccelli aves

cate, la caverna della SibiQa e l'entrata all'Inferno. Perci, con questo nome, fu
significato poi

anche

il

luo-

spedo;
spicere

cfr.

inspiere,

eon-

go sotterraneo della dimora delle ombre dei morti.

osservare].
[V. Aborgeni}.

Axamenta

erano inni in me-

Autctoni
313]

Autlico [Autolycus, XI,


figlio di

tro saturnio, che si cantavano dai Salii, durante la

Hermes, ebbe

una

figlia

Anticla,

madre

processione deUe feste in onore di Marte. In essi si

di Ulisse.

vette

il

Dal padre ricedono dell'inganno

invocavano e
Marte,
nerva,

e fu ladro di mestiere. Fu maestro di rcole nella lotta;

si esaltavano Giano, Giove Lucezio, Apollo, Giunone, Mi-

Ercole.

[V.

^alii}.

BAC

54

B
Baccanali [Bacclianala] feste rumorose e tumultuanti,
in onore di Bacco, alle quali
cinto
di edera

e di

pamfeste

pini di vite], e

nee

prendevano parte importante le donne furiose che,


sotto
il

orgiasticbe [Baccanali] in onore del dio, correvano tutte scapigliate, prese da


frenesia e da ebbrezza, con torce accese, fra il rullo

nome

di Baccanti,

Mnadi, Thiadi, Mimltoni,


Bassridi,
di

Bistnidi,
le

rap-

fragoroso
il

presentavano
to, ^axxsiJco

Bacco [px/o?

= strepi= rumoreggio].

compagne

di tamburi, facendo echeggiare per l'aria

grido di

evo!

Bacco

andava intorno con assordante rumore di flauti,


Si

Xin,
in

[Baccbus, IV, 117; 311] il dio del vino,


identificato
col

Eoma

di timpani e di piatti sicali, al grido di suoi!

mu,

greco Dioniso. [V. Dioniso].

in

cos detto, dallo strepito

preda ad un'ebbra smania, si squartavano gli ammali


e
si

mangiava

la

carne an-

cora sanguinolenta. Vi presiedeva insomma l'ebbrezza


sensuale, e si prolungavano ancbe la notte. In Eoma,

che si faceva nelle feste in onore di lui [px^o? = strepito]; nei misteri di Dmetra era invocato col no-

me

di lacchus.
[balnae].
i

Bagni

fin dai

In Grecia, tempi omerici, erano


bagni, e specialquelli tiepidi, la cui a pulire ed a rinvi-

avevano luogo ogni tre anni, di notte e, per la loro

in uso

mente
utilit

oscenit, furono proibite con un decreto del Senato, nel 186 av. Cristo. [V. Dioniso'].

gorire il corpo fu conservata in tempi storici, spe-

Baccanti [Baccbae]
pitose
steri

le

stre-

cialmente prima del pranzo; di essi vi erano stabilimenti


pubblici e privati, forniti di apposite vasche e tinozze,
si faceva il bagno con acqua alimentata da

[^dcx^o?

strepito]
i

donne cbe celebravano


in

mi-

di Bacco: portavano
il

entro cui

mano

tirso

[un bastone

55
condotti. Vi erao inoltre
i

BAN

zione del bagno completo.

bagni a vapore, clie si facevano in tinozze libere o


incastrate nel suolo.
il

Dopo

Dapprima, i locali per i bagni deUe donne erano separati da quelli degli uomini; ma in seguito, col rapido decadere del senso morale, divenne generale il mal costume che uomini e
nel
le

bagno, il bagnaiuolo o il servo versava addosso del'

l'acqua fresca. Annessa aUa camera da bagno, era un'altra camera, in cui piva la toeletta
si

comil

dopo

donne facessero il bagno medesimo locale, si che

bagno. Quivi
strofinavano
raschiatoi,
lo

il

bagnanti si corpo con


e

poi con
gli altri

olio,

spalmavano le donne

Terme pubbliche divennero teatro di dissolutezze, alle quaU invano cercarono opporsi i diviti degli imperatori.
[V.

specialmente adoperavano strumenti deUa loro


toeletta: pettini, unguenti, specchi a mano, gioielli ecc.

Terme].
pXXo)

Ballista
scaglio]

[ballista:

A
si

Eoma,

bagni furono

grande macchina da guerra in forma di arco, tesa con funi e nervi, che

portati ad un ben pi alto grado di raffinatezza, come

servivano per lanciare pietre o altri proiettili.

Le

bai-

pu vedere
essi.

Terme,
per

nelle grandi costruite appunto


Il

Uste tiravano ad arco, mentre le catapulte tiravano in


linea
lotti.

bagno poteva

retta

e
i

solo

giavel-

essere freddo, caldo, a vapore. I bagnanti che fa-

Presso

Greci,

macsi
tts-

chine simili alle baUiste

cevano

il

bagno caldo,
in

si

chiamavano
TpopXoi.

Xt,6opXoi,

spogliavano

un appodonde pas-

Le

balliste si

di-

sito spogliatoio,

savano
re],

locale destinato

nel tepidarum [il per sudali

dimenstinguevano sioni dei verrettoni che landalle

e
[il

di

nel

calidail

rum bagno
do
si

luogo per fare

caldo]. Il

bagno
nel

fred-

faceva
[il

frigida-

luogo per il bagno freddo], in un bacino incastrato nel pavimento, e


questa era l'ultima opera-

num

ciavano, i quali potevano raggiungere m. 1,40 di lunghezza, m. 0,039 di spessore e un peso di kg. 1,870. Ballo [V. Danza]. Banchetto [convivium]. Nuziale: era il banchetto che si dava, nel giorno delle
nozze, nella casa deUa spo-

BE
sa, tra

56

numerosi convitati,

barbieri dalla Sicilia. Si dice

parenti ed amici. [V. Matrimonio].

Funebre:
compiuta

si

celebrava dopo

che Scipione Africano fu il primo che si facesse ogni giorno radere la barba col
rasoio,

la sepoltura, nella

casa del defunto, da coloro che avevano preso parte al' convoglio funebre. [V. Funerale].

tare

rasa

moda di porcorti e la barba capelli non si diffuse che a


la

ma

ratore
al
si

Bratro [Barthrum] burrone presso Atene, vicino coUe deUe ninfe, dove
precipitavano
delitti
i

poco a poco. Dopo l'impeAdriano, torn in uso la barba intera. Anche a Eoma, neUe botteghe dei
barbieri
tre
i si

adoperavano,

ol-

colpevoli di
eb-

rasoi e le forbici: pin-

comuni.
[barba]. I Greci

Barba
ba.

zette, pettini, ferri per riccioli, unguenti ecc. e, come

bero molta cura deUa bar-

Anticamente per vigeva il costume di portare barba e capeUi interi, e questo costume fu conser-

in Grecia, esse erano il ritrovo degli oziosi e il luogo di discussione cosi di politica,

come

di tutti

pet-

tegolezzi deUa citt.

tempo delle guerre persiane. Dopo, si


fino

vato

al

Bassaro

[Bassarus,

^acTcra-

introdussero le botteghe dei

pzQ] attributo di Bacco, cos detto da pacrapa, pelle

neUe quali si acconciavano i capelli, si radeva la barba, si pulivano le unghie, si levavano i calli,
barbieri,

di

volpe che indossavano

le Baccanti, nelle feste in

suo onore. [[Sacrcrpa un vocabolo trace, eguale al


greco
le
XtTrT)^

strappavano i peli superflui. Per il portare la barba intera e folta era sesi

= volpe].

Bassridi [Bassardes] sono


Bacco Bassaro.
saro].

gno di
di

Dal tempo Alessandro Magno, fu gevirilit.

Baccanti, sacerdotesse di [V. Bas-

nerale l'uso

di radersi la

Batto [Battus,

barba, e divenne molto lucrosa l'arte del barbiere.


I
i

Bomani portarono lunghi


capelli e la

II, 685-707] vecchio pastore che custo.diva gli armenti di Kelo, re di PUo, nella Messenia.

barba fino al 300 av. Cristo, anno in cui a Eoma vennero i primi

Quando Mercurio rub parte degli armenti, temendo che Batto rivelasse il furto,

57
gli

BEL
del re, Anta, innamoratasi di Bellerofonte, non aven-

regal

una candida vac-

promettere che egli non avrebbe detto nulla. Il veccMo giur cbe il furto sarebbe scoperto da una pietra, cbe gli indic, prima che da lui. Merca,

facendogli

dolo indotto aUe sue voglie,


lo calxmni presso il quale perci lo
il

marito,
al

mand
re

suocero

lobate,

della

curio

si

allontan,

ma
un

tor-

Licia, perch lo facesse uccidere, lobate perci lo

nato poco dopo in sembianze sconosciute dal vecchio,


gli promise ed una giovenca se

mand ad
mra

uccidere la

C5hi-

toro

gli aves-

se rivelato chi

aveva comdegli
ar-

messo

il

furto

[v. ivi], ohe Bellerofonte uccise difatti con l'aiuto del cavallo alato Pgaso datogli da Nettuno. Vinse inoltre, per incarico

menti. Batto

gli indic una

caverna vicina, dove essi erano tenuti nascosti. Allora Mercurio lo trasform
in pietra nera,

di lobate, i Solimi, popoli dell'Asia Minore, e le Amzzoni, e super, al ritorno,

come

quella

un'imboscata di Liei, tesagli daUo stesso lobate, si che


l'oriquesti, riconosciuta gine celeste di Bellerofonte, gli diede in moglie la fgha

che Batto aveva indicato.

Bucide

[Baucis, Vili, 626724] la buona e pia vecchietta, moglie di Filemone,

trasformata con lui in

al-

[Pilne o AntcMa o Cassandra], da cui ebbe i figli

bero. [V. Filemone}. Blidi [Belides, IV, 463] jfiglie di Dnao, U quale era figlio di Belo: erano chiamate cosi dal nome dell'avo Belo. [V. Banidi].

Isndro,

Ipploco

Lao-

dama.
Si diceva che pi tardi fosse incorso nell'odio di Giove U

quale, mentre egli cercava di salire in cielo con P-

Bellerofnte [BeUerphon o Bellerophontes] figlio di Glauco, re di Corinto. Si chiamava Ippnoo ma fu


detto
uccise
[(povsa)

gaso, gli fece impennare il cavallo col morso di un


tafano, e che Bellerofonte precipitasse e divenisse zop-

Bellerofonte,
il

perch
Boller

po e

cieco.

fratello

BeUna
bellum

uccido].

Per

= guerra]

[BeUna,

V, 155; dea della

questo fugg presso Preto,


re di Argo,

guerra

ma

la moglie

armata

presso i di frusta

Eomni,
sangtu-

BEL

58
giura riusc ed ella, essendo stato ucciso Demetrio, spesoli re d'Egitto
della

gna: era sorella o sposa o figlia o nutrice di Marte. Al

tempo

guerra mitri-

Tolomeo III

dtica, fu importata a Eoma dalla Cappadocia la

Evergete, suo antico fidanzato. Fu uccisa poi, per


istigazione di Sosbio, cortigiano di Tolomeo IV e,

dea asiatica, clie poi fu confusa con la dea romana; alla quale si offriva un eulto di sangue. I suoi sacerdoti della Cappadocia, Bellonari,

perch aveva una chioma beUissima, l'astronomo Conne chiam Berenice una
costellazione.

nei

giorni

della

festa

della dea, giravano per la citt e poi si ferivano nel

Bergine
Nettuno.

[Bergio]
[V.

gigante,

fratello di Albine: figli di

tempio, conia doppia scure,


le braccia

Albione].

e le

gambe, ed

Bestiari [V. Gladiatori].,

offrivano cosi alla dea san-

gue umano, mentre facevano i vaticinii. Belo [Belus, IV, 213] antichissimo
re
asiatico,

Btulo [Betiilus] una pietra in forma di cono, che dicevasi


culto

caduta
si

dal

aUa quale

cielo ed tributava un
si

fon-

simbolico, perch

datore di Babilonia e dell'impero Babilonese: fu padre di Dnao, re di Egitto. Berecinti [Berecyntes] popolazione Frigia, cbe abit ai confini della Caria e della Lidia; perci Berecinto adoperato come sinonimo
di Frigio.

bagnava con vino, sangue ed olio. A Delfo, presso il tempio di Apollo, ve n'era uno, che si diceva essere la pietra che Bhea aveva data a Crono, perch la inghiottisse invece di Giove. Si un-

Berecnta o Berecinzia attributo di Oible, la dea


Frigia.
[V.
Gible'].

Berenice [Berenice] figlia di Magante di Cirene, cospir contro la signoria della madre Arsinoe, perch questa

geva ogni giorno di olio e, nelle feste, si avvolgeva in un rosso drappo di lana. BbUde [BybUs, IX, 450-665] figlia di Mnto e di Cyana, accesa d'amore per il fragemello Cacno, e fugda lui, che s'era inorgita ridito a tale rivelazione, lo
tello

aveva sposato Demetrio, figlio di Demetrio Poliorcte, gi promesso a lei. La con-

segu per la Licia e per la


Caria,

dove

alfine

cadde

spossata al suolo.

Le K-

59
iadi, pietose, sottoposero alle

BIT
essa con^

don a Cleopatra,
teneya
lumi.
oltre.

pupille

di

lei

perenne

200.000

vo-

vena di pianto, e Biblide


fu trasformata nella fnte

Bidental
era
il

omonima.
Biblioteca [Bibliothca:
pXiov

dalle file [bidens compiute di denti: pecora]

libro,

Qrix.yi

^iscri-

mine

di

luogo colpito dal fulGiove e consacrato


il

gno]. Pare che la Grecia antica non possedesse bi-

dal pontefice,
coglieva
la

quale rac-

terra

smossa

bliotecbe pubbUcbe.

Eo-

la prima fu istituita da Asinio Polline, nell'anticortne del tempio della Pace; due altre, F Ottavia na e la Palatina , furono fondate da Augusto, altre

ma,

dalla folgore e, nel punto medesimo, la sotterrava in-

sieme con una pietra focaia, simbolo del fulmine,

pronunziava una preghiera,


offriva
il

sacrifcio

di

una

sorsero sotto gli altri imperatori; iitiportantissima era la Ulpia fondata da Tra-

pecora bidens, innalzava un altare e circondava il luogo

con un recinto in forma di


pozzo [puteal] perch non
fosse calpestato.

iano.

Fino ad Adriano, si contavano in Eoma 29 biISTel

blioteche.

periodo Alessandrino, grandi centri di cultura greca, oltre Atene, divennero Alessandria e Pergamo. In Alessandria sorsero
le

Bilancia [Trutna] il settimo segno dello Zodaco, la bilancia della Vergine Astra, dea della giustizia, che nell'et del ferro si era ritirata in cielo, dove
era stata mutata in costellazione.

due grandiose

bibliote

L'Astrea

splende

che del

Muso

e del

Te-

sotto

il

nome

di Vergine

rapo
e

fondate da Tolomeo
Cristo],

[sesto segno dello Zodiaco],

Filadelfo [322 av.

non molti anni dopo, a

mentre la sua bilancia ne forma la settima costellazione.

Pergamo, il re ttalo I ne fond un'altra, che pot emulare con quella di Alessandria, e raggiunse il massimo splendore sotto Eu-

Secondo
di

altri,

la bilancia

Mchos, misura e i

che
pesi.

trov la

Bitne

mne
sto].

[197-159 av. Crila

[Biton] figlio della sacerdotessa Cidppe e fra-

Quando Antonio

teUo di Clobi. [V. CleoH}.

BOE

60

Eomane
cembre. In essa le matrone celebravano una
festa notturna, in casa del primo magistrato della cit-

Boedrme

coraiuto, 8p{xo? PoYj sa] festa che si celebrava

[-r

po7)Sp[xia:

in Atene, in onore di Apollo,

nel giorno 6 di Boedro-

[il

console o

il

pretore]:

mine [settembre-ottobre],
per commemorare la vittoria che Teseo aveva riportata sulle Amzzoni. Bolla [bulla] ciondolo simile

vi prendevano parte anche le Vestali, ed era severa-

mente vietato
di intervenirvi.

agli

uomini
costeldel-

Boote [Bootes]
lazione

una

ad una boUa d'acqua, formato da due piastre concave d'oro


[i

in

vicinanza

l'Orsa Maggiore, nella quale

fanciulli ap-

partenenti a famiglie povere l'avevano di cuoio],

per lo pi rotonda,
lora

ma

ta-

forma di un cuore o di una mezza luna, che i ragazzi romani portavano appeso al collo. I giovanetti la deponevano poi insieme con la toga praetexta a 15 o a 16
della

anche

fu trasformato rcade, figlio di Callisto. detta anche Arturo. Brea [Boras] dio del vento che spira da settentrione.

DaUe giumente
egli

di

Bardano
di

gener dodici cavalle

prodigiosa velocit e di tale agilit, che potevano correre su le spighe delle messi

senza

curvarle,

su

le

anni, consacrandola agli di Lari o ad Ercole, le ra-

acque del mare senza solcarle. Da Orizia ebbe due


figli:

gazze la deponevano invece quando andavano a


marito.

Calide e Zete. [V. Cafesta

laide].

Boresxn
dea] deit fece equi-

[popsa<y[xo(]

Bona dea [Bona

che

si

celebrava

in

Ate-

romana, che si valere a Ops, Fauna e ad altre, il cui culto pare sia stato una degenerazione di quello che i Greci tributavano a Dmetra, Il tempio della dea s'ergeva alle falde
dell'Aventino, e la solennit principale, ogni anno, ricorreva ai primi di di-

ne, in onore di Brea, nel tempio sacro al dio, posto sulla riva dell'Ilisso.

JBoridi [Boredes] sono Calide e Zete, figli di Brea.


[V. Cdlaide].

Bosforo [Bosporus o Bosphrus, paTcopoc] il passaggio della giovenca [^ouf; gio-

venca,

Trpo?

passaggio]

61
detto dai Greci

BE

uno

stret-

to di

mare.

Il

nome

deri-

vato dalla leggenda, secondo la quale Giove, mutato


in giovenca, port sul dorso, per uno stretto di mare, forse
il

Briganti [Brigantes] il pi potente ed esteso popolo deUa Britannia meridionale, cbe molestava con continui
assalti

la

Britannia

settentrionale.

TJiraeus,

la,

vergine Euro-

mati
il

al

Furono dotempo di Antonino

pa.
cius

[V. Europa]. Si distin-

Pio.

guevano: Bospiorus Thra[stretto

Briside

di

Costanti-

[Brisis] era la figlia del sacerdote Brise di

nopoli] e Bosphorus Gimmerus [stretto di lenieal,


tra
il

Lirnesso,

si

chiamava Ip-

podama ed

mar d'Azow

il

mar

Kero].

Brnchdi [Branchidae] erano i membri della stirpe che amministrava l'oracolo di


Apollo in Didyme, presso
Milto.

era divenuta schiava di Achille, il quale dov poi cederla ad Agamennone, quando questi fu costretto a :restituire la sua schiava Astinome [Oriside]
al

padre

Crise, sacerdote di

Discendevano da Branchs, che si era stabicol, ritenuto figlio di


gli

Apollo.

Brtomrte [Britomartis]
dea cretese, protettrice dei cacciatori e dei pescatori di
Creta, poi confusa con Artemide. Si diceva anche che
fosse

lito

Apollo stesso, cbe


infuso
fezia.
il

aveva

dono

della pro-

Briaro [Briarus, Bpiapsut;]


gigante, figlio di
di

una

ninfa,

figlia

di

Urano e
cinquanta

Ga: aveva

Giove e prediletta compagna di Artemide. Perseguitata dall'amore di Minosse, ella salt in mare, ma fu salvata dalla rete di
scatore.

teste e cento braccia; prese parte alla guerra dei Titni,

ma

poi aiut Giove nella cospirazione che Kettuno, Giunone e Minerva ave-

un

Perci

fu

pedetta

Dictynna [Sixtuov

=
di

rete].

vano fatta contro di

lui. Il

Brzo [Brizo] dea

gigante, seduto a fianco di Giove, incusse tanto spa-

yento agli di ribelli, che rinunziarono alla loro impresa. Era ancbe cbiamato

Egene.

Delo, venerata specialmente dalle donne, le quali, in piccoli banchetti, le presentavano varie vivande, perch ogni cosa riuscisse loro prosperamente.

BE

62
[Bromus]
il

Brmio
Ppfzoi;

rumo
.

roso [ppofjLsw

= rmnofeggio;
so-

come suo cavallo di battaglia. Quando il cavallo mori nella battaglia

rumore]
di

contro

i]

prannome
detto dal

Bacco,
si

cos
fa-

rumore che

ceva nelle feste orgiasticlie del suo culto.

re Poro, Alessandro gli tribut particolare onore e, dal nome di esso, chiame

Bronte [Brontes] uno

dei Ci-

Bucfala la citt che prede dopo questa vittoria.

clopi che fabbricarono il fulmine a Giove; era nato da Urano e da Ga.

Bte [Butes]

trace, figlio

di

Bubst [Bubastis, IX, 691]


figlia di

Breas; cacciato dal fratello maggiore Licurgo, ripar nell'isola di Stromboli. Ir

Osiride e di Iside,
del

una

dea egiziana, simbolo degH


effetti

scorreria di pirati nella Tessaglia, nella festa d:

benefci

fuoco.
la

Era rappresentata con


testa di gallo.

Dioniso, rapi Coronide e la costrinse a sposarlo. Coro-

nide preg Dioniso che


vendicasse,

I2

Bbona [Bubona] era presso i Eomani la dea che presiedeva al bestiame bovino
[^ou? era

Bute,

dive

nuto delirante,
in

si precipite

una

fonte.

bue],

come

B'p-

Un altro
do

Bute era di rice

na

dea protettrice del bestiame equino, e prela cavalli, degli asini e dei muli

[Sicilia] re indigeno dell SiciHa. Si diceva che, quan

siedeva all'allevamento dei

gli

Argonuti passarono

[epus,

equus

presso le Sirne,
identificato

Bute

solo

cavallo].
testa

con un But(

Bucfalo [Bucephlus]
di bue [Pou(;

= testa]

= bue,

Ke(pa.'kri

Ateniese, attratto dal lorc canto, si gett in mare; mi

il

famoso cavallo

Afrodite lo

salv,

condii

che Alessandro Magno dom da fanciullo e tenne poi

cendolo sul Lilibo, ove


partor rice.

essi

63

CAD

Oanto [Gaantlius]

figlio del-

sere

scoperto,

li

trascin

l'Oceano e di Teti; per ordine del padre, si die a inseguire Apollo, elle aveva rapita sua sorella Melia, ma

per la coda nella spelonca

ove egli viveva. Ma Ercole, avvertito dai loro muggiti, entr nella caverna, afferr Caco e lo strozz.

non potendo raggiungerlo,


appicc
il

fuoco al bosco

Cadmo

Ismnio, sacro al dio, il quale perci l'uccise con una freccia. Melia partor

due figliuoli. Tnero ed Ismno. Cabri [Cabri] divinit Greche,


il

[Cadmus, HI, 1-130] Agenore, re fenicio, fratello di Europa. Avendogli il padre iniposto di andare ramingo in cerca della sorella Europa, cbe era stata rapita da Giove, e
figlio di

cui

culto

sorse in

Beozia. Favorivano la fe-

di non tornare in patria se non l'avesse ritrovata, egli

condit della terra e, pi tardi, furono confusi con Dlnetra e ritenuti demoni
benefci, apportatori di pro-

venne in Grecia e, recatosi a Delfo a consultare l'oracolo, ebbe il responso di

non cercare pi Europa

sperit e di vita, che aiutavano Efesto, il dio del fuoco, col quale

aggirarsi invece in quei luoe, quando avesse tro-

gM

furono anche

confusi

[xcfstv
il

vato una giovenca

immune

bruciare].

Caco [Oacus]

malvagio [xax? = cattivo] figlio di Vulcano, era di smisurata grandezza, fiero e crudele, cbe

dal giogo, la seguisse e fondasse una citt, dove essa


si

fosse fermata.

Kella Fcide, ne trov infatti una dell'armento di

spirava fiamme dalla bocca. Quando Ercole, ucciso Gerine, condusse le sue mandre su le sponde del Te-

Plago e la segu fin dove essa si ferm. Allora, volendo offrire un sacrificio
in ringraziamento, mand alcuni suoi compagni alla
vicina fonte di Marte, per

vere, egli gli

rub quattro
e,

paia di buoi

per non

es-

CAD
attingeryi acqua.
essi

64

sventure fosse congiunto


al-

Ma

nel-

furono uccisi l'antro, da un mostruoso drago, 13.glio di Marte e di Dmetra, elle ivi era appiattato. Cadmo, recatosi ivi, l'uccise e,

la citt di Tebe, si trasferi con la moglie neU'Illiria.

Quivi,

attribuendo

all'uc-

cisione del serpente, non a Marte, la serie dei suoi maU,

per volere di Athna, ne semin i denti nel terreno. Dalle zolle spuntarono uomini armati detti Sparti , disseminati [cTTcapT? da
cTTrstpfo^ dissemino], clie si

implor che divenisse anche lui serpente. E fu appagato. Divenuto serpente, si avvinse al collo e al cor-

uccisero

fra

loro,

eccetto

po della moglie, la quale si mut anche lei in un drago, ed entrambi, coi


corpi uniti, si celarono nella selva vicina.

cinque: Echine [ l'uomo dei serpenti ], TJdo [ l'uo-

mo del suolo], Ptnio [l'uomo nato daUa terra ], Peler


[ il

Cadco

[Cadcus]

verga

gigante

],

Iper-

nore [ il vincitore]. Aiutato da essi, clie furono i capostipiti deUa nobilt tebana,

con due serpenti attorcigliati, che portava Mercurio come messaggero degli di. Si narrava che i due
serpenti fossero queUi che Mercurio aveva trovati un

Cadmo

costru la citt di

Tebe, nel punto in cui si era fermata la giovenca, e dal nome di lui la rocca deUa citt fu detta Cadma. Egli spos poi Her-

giorno in lotta fra loro, e separati con un colpo di verga.

Caducifero
curio,

[Oaducfer,

II,

708] soprannome di Mer-

mione [Armona] fgKa di Marte e di Venere o, secondo altri, figlia di Giove


e di Elettra.

portatore del cadu-

Da

essi

nac-

verga con due serpenti attorcigliati, che Mercurio portava come mescus, la

quero Autnoe [madre di Attene], Ino [madre di MeUcerte], Semole [madre di Dioniso], gave [madre
di Pnteo], Polidoro.

saggero.

Cstro [Caystros, V, 386] fiume dell'Asia Minore, che


sbocca presso Efeso, celebre per il gran numero di
cigni che,
ai

Dopo una lunga


affanni,

serie

di

anche oggi, come


tuf-

Cadmo,
destino

temendo
delle

che

il

sue

tempi di Omero, si fano nelle sue paludi.

65 -:ialide

GAL
con s la fanda essa nacque Tsche die il nome alla

[Calads] Zte, figlio di

fratello

di

cise e trasse
ciulla:

Brea e di

Orizia, insieme col fratello prese parte alla spedizione


degli Argonuti. Al ritorno dalla ClcMde, Ercole, venuto a contesa con loro, li uccise: gli di, mossi da piet, li mutarono nei venti

salo,

Tessaglia. Un'altra Calciope era figlia di Ete, re della

Clcbide, e sorella di Medea.

And

sposa a Frisso, che Eete fece assassinare per

che precedono
la

il

levare delle

rubargli i tesori. Calciope, per sottrarre i figliuoli ai-

Canicola.
e
capelli di colore az-

odio

dell'avo,

li

fece im-

Sono rappresentati con


ali
i

zurro.

Calcante [Oalclxas] figlio di Tstore, da Micene. Era il celebre indovino che accompagn i Greci a Troia; e in ulide, dal numero dei

barcare per la Grecia, ma naufragati rimasero in un'isola fino all'arrivo di Giasone, che li ricondusse in ColcMde.

Calendario Romano. I Eomani, nello stabilire le date, avevano, in ogni mese, 3 giorni fssi, da cui parti-

nove passeri divorati dal drago, preannunzi clie la guerra sarebbe durata nove anni e cbe al decimo Troia
sarebbe caduta. Un oracolo aveva predetto cbe egli sarebbe morto,

vano per l'indicazione di


tutti gli altri giorni. I tre giorni fissi erano
le

Calende, le Kone, le Idi.

quando
in
lui e,

si

fosse abbattuto

Colende [Kalendae], il 1 giorno di ogni mese; quindi si diceva: Kalendae Januarae, ecc.

un indovino
lo

migliore di incontrato l'indovino


nel

Ed

Fehruanae, Martae, erano cosi dette

Mopso, cbe

super nelle bosco di divinazioni, a Olaro o a ColoApollo, fne, Calcante mori di cordoglio o si uccise.

perch, in quel giorno, i Pontefici, come afferma Terenzio Varrone, annunzia-

Caleope [Calciope] figlia di Euripile re di Co. Ercole s'innamor di lei, ma perch il padre non voUe dargliela in isposa, egli lo uc5

vano se le None cadevano nel giorno 5 o 7 di quel mese [calare = xaXsiv

annunziare].

None

psTonae], il giorno 5 di ogni mese, eccetto i mesi di marzo, maggio, luglio,

Stano, Dizionario di miti e leggende.

GAL
ottobre

66
mologia,
parola

[mar-ma-lu-ot] nei quali cadevano il giorno 7.


cos
dette,

meno comune,
Idus
la

la

Erano

perch

quindi

indicherebbe luminosit del

venivano

delle Idi,

me

giorni prima computando, coera costume dei EiOil

plenilunio.

Le indicazioni temporali.

Il 1 gennaio, febbraio,
ecc., si

mani, cosi
tenza,
rivo.

come

giorno di parquello di argiorno 13 di

marzo
latino

rendevano in Klendis Januaris,

Idi

[Idus],

il

Februanis, MartUs ecc. [Kal Jan. Febr. Mart. ecc.].


Il

ogni mese, meno clie nei mesi di marzo, maggio, luglio, ottobre, nei quali ca-

5 di ogni mese, eccetto marzo, maggio, luglio, otto bre, si diceva Nonis Ja
nuaris, Februanis, Afri lbus ecc. [Non. Jan. Febr.

devano il giorno 15. Il giorno delle Idi indicava, in


origine,
il
il

plenilunio, cio

Apr.

ecc.}.

giorno

medio del mese

Il 7 di

marzo, maggio,
si

lu

lunare,

che era alternati-

gho, ottobre

diceva

No

vamente, ora di 29, ora di 30 giorni. Il plenilunio, quindi cadeva nel 14 o


15 giorno;

nis Martis, Mais, Julns, Octobrbus [Non. Mart. Mai.

ma

poich
i

Eosu-

Jul. Oct.l. Il 13 di ogni mese, eccetto

mani avevano un senso

marzo, maggio,
tobre,
si

luglio,

ot-

perstizioso per pari, cosi lo ponevano nel

numeri

diceva Idbus Ja-

giorno

13 o 15, secondo che il mese era di 29 o di 30 giorni. Il nome Idus

nuaris, Februaris, Aprilbus ecc. [Id. Jan. Febr.


Il

Apr. ecc.]. 15 di marzo, maggio,

lu-

cherebbe
vido;
il

etimologicamente signifi met [id da vid,


di d-vid-o

la radice

di-

glio, ottobre si diceva Idibus Martis, Mais, Julns, Octobrbus [Id. Mart. Mai.

verbo id-uare, di origine etrusca, vuol dire


spartire ]. Altri invece annettono alla

Jul.
Il

Oct.'].

giorno anteriore alle CaIdi,

lende, aUe Kone, aUe


si

radice Id, da Idh primitivo, l'idea


di

risplendere,

indicava con pride seguito dall'accusativo retto da un ante sottinteso: 31 di-

infanmiare [aiOc
cio].

brueti-

Secondo questa

cembre, pride Kalendas JO'nuaras [pr. Kal. Jan.]',

67
4

CAL

gennaio,

pride

Januanas

[jpr.

Nonas Non. Jan.];

a Diana, perch
si

12 gennaio, pride Idus Januaras [pr. Id. Jan.]. L'avverbio postride per indicar
il

il re Oeno una volta dimenticato di sacrificare aUa dea. Perci questa mand un

era

fiero cinghiale,

giorno seguente alle

Calende,
Idi,

aUe

None,

alle

il cinghiale calidonio [VlII, 270-427] a divorare queUe terre. Ma

non dell'uso classico. Quando si doveva indicare un giorno diverso da quelli notati, si computava quanti
giorni
esso

poich esso fu ucciso da Melegro, fgHo del re, insieme coi pi valorosi eroi del tempo, la dea eccit

distasse

dalla
fisse

una guerra
i

fra gli
il

EtU

prima

delle tre
IJ^Tone

date

[Calende o

o Idi] che

possesso delOurti, per la testa e della pelle deUa


f,era

seguiva immediatamente, e nel computo si calcolava tanto il giorno di partenza, quanto


rivo.

uccisa, che dovevano essere premio della caccia.


alfine
i

Ma

Cureti furono

quello di arsi

vinti per opera di Melegro. Calpso [Calypso] colei che


celata [y.oikTZ'z celo] ninfa figlia di Atlante, che viveva nell'isola di Ogigia, a

Cosi

2 gennaio

dice-

va die quarto [ante] Nonas Januaras [IV Non. Jan.], oppure ante diem quartum Nonas Januaras \a. d. IV Non. Jan.].

18 giorni di viaggio dall'isola dei Feei. Essa accolse


ospitalmente Ulisse, reduce da Troia e, dopo avergli

7 gennaio

si

diceva die

septmo [ante] Idus Januaras

oppure ante diem septmun Idus Ja[a. d.

[VII

Id. Jan.],

promessa perpetua giovinezza ed immortalit, lo ritenne sette anni legato dall'amore;


poi, per volere degli di, fu costretta a lasciarlo Ubero.
xctXXuvT'iQpia]

nuaras

VII Id. Jan.].


si

ma

16 gennaio

diceva die

decimo septmo [ante] Kaendas Fehruaras [XVII Kal.


Febr.],

Callintrie [T
festa
di

oppure decmum septmum Kalen[a. d.

ante

diem-

purificazione, in onore di Athna. Si cele-

das Fehruaras Kal. Felr.].

XVII

brava in Atene, nel 19 Thargeline [maggio-giugno], e consisteva nella spazzatura


dell'Eretto,

Calidne [Calydon] citt dell'Etlia, che fu poi in odio

n tempio

di

GAL

68
e gener due
figli:

Athna Polide. Era dunque


la

AcarnII,

la festa della scopatura

nio e A mf Otero.

[zaXiivsiv

abbellire

con

Callisto

[Callisto,

409-

scopatura].
[xa,

Callope [Calliope, V, 339],


colei che Jia bella voce
"kc,

=
le

bello, 64

=
alla

495] la bellissima [xXXiaxo(;= bellissimo] figlia di Licane, re di Arcadia, era

voce]

fra

nove Muse, quella


poesia

che

presiede

epica. [V. Muse].

una ninfa cacciatrice, compagna di Artemide. Quando Giove, dopo l'incendio universale suscitato da Fetnte, visit l'Arcadia per ridare ad ogni cosa la vita e l'aspetto primitivo,

Calliptera [xaXiTrTwp] la fanciulla die ha bel padre


[xaX? bello, 7raT7]p padre], era figlia, sorella,

incontr
meriggio,
ftto

CaUisto
si

moglie e madre di atlti. Un giorno voUe condurre


lei

che, nel era ritirata nel


e,

di

una boscaglia
sotto
il

stessa

il

figlio

Pisidro

tenendo

capo

la

alla celebrazione dei giuo-

essendo vietato l'intervento delle donne, si travest in abito da yupi.chi,


volotic;

ma

fartra, riposava sdraiata su l'erba. Innamoratosene,


.

prese l'aspetto di Artemide. La ninfa, tratta in inganno,

[maestro di ginna-

stica], e
il

vedendo vittorioso

figliuolo, per l'allegrezza, spezz lo steccato e abbracci il figlio. Scoperto ch'era donna, fu assolta dal giudice, in premio della nobilt del suo casato, ma fu ordinato d'allora che an-

avvicin e Giove, svelatosi, la costrinse, contro voglia, a cedere al suo amore. Artemide, scendendo dal monte Menalo, in
gli si

Arcadia, col coro delle ninfe cacciatrici, ebbe un certo sospetto della ninfa e, sco-

perta poi la colpa, le co-

che
si

maestri di ginnastica presentassero nudi nei


i

mand

di tuffarsi nelle ac-

giuochi.

que di un rivo, che scorreva limpido in un denso


bosco, rimprover la ninfa e l'allontan, perch noE

CaUroe

[Callirhe, IX, 414] la fanciulla dalla bella corrente [yiccXQ bello, po-^

contaminasse
Giunone,

il

sacro fonte.
contro

corrente] figlia di Achelo, fu seconda moglie di Alc-

irritata

mene,

figlio

di Amfaro,

CaUisto, la tramut in orsa; Giove la trasform nella

ma

69
costellazione dell'orsa
giore.

CAN
tonus: era rosso o bianco
nero], con di cor-

mag-

Da

Callisto e

da Gio-

[secondo
regge.

altri

ve era nato rcade. [V. ivi]. Calzatura. In Grecia, si andava spesso in casa, e anche per le vie, a piedi nudi e, quando il Greco aveva la
calzatura, la deponeva, nell'entrare nella casa propria
altrui.
rico, la

un doppio ordine
I

magistrati
il

ado-

peravano
dei

muTlus, una calzatura simile al calceus


patrizi.

Una

speciale

calzatura militare, sotto


l'impero, era la caliga, formata da una suola forte

tempo omecalzatura formata


iTel

da una semplice suola, attaccata con correggiuole, pi tardi si ebbe il sandalo, con corregge cucite, indi una forma di scarpa che copriva tutto
si
il

con chiodi e da un ordine di corregge, che fasciavano


il

piede.

[V.

Yesti].

Ca mbte [Cambes ]

principe

della Lidia, era divorato da fame insaziabile. Coricatosi

piede, e dopo
gli

con sua moglie,


e poi
si

la divor,
il

adoperarono
fino

stivali

uccise per

dolore.

alti

al polpaccio,

ma

Camne [Camnae
434]

Camoe-

aperti davanti e legati da stringhe. Le calzature erano

nae, antic. Casmnae,

XIV,
le

sono

le

cantanti,

generalmente di cuoio. 1 Bomani ebbero in generale le

vaticinatnci [cano canto] identificate a Eoma con le

medesime

calzature.

Muse

Essi deponevano i sandali nel mettersi a tavola, e li

greche. Erano divinit italiche che presiedevano al canto.


figlia

riprendevano dopo
zo.

il

pranscarpa

Camilla [Camilla]

di

La forma

di

pi ordinaria era la sla; pi distinto era il calceus,

Mtabo, re della citt volsca di Priverno. Educata


alla corsa, alla lotta e alla

che era legato con corriI patrizi adoperagae.

caccia, divenne seguace di

Diana.
tro
dei

KeUa guerra
ella

con-

vano

il

calceus patricius di

Enea,

combatt
cadde poi

pelle rossa, che giungeva fino al polpaccio, ed era

come
per

alleata di Turno, re

EtuU,

ma

fornito di gancetti e di una mezza luna di argento o di


avorio. Quello dei Senatori si cbiamava calceus sena-

mano

di Arunte.

Canato fontana
neUa

di

KupHa,

quale Giunone, bagnandosi ogni anno riac-

CAI?

70
guardia a Europa sform poi nella
zione omonima.
e
tra-

le

quietava la sua verginit; donne di Grecia vi si re-

costella-

cavano

con

la

medesima
dei 12

speranza.

Cos
zio

[Chaos,

I,

5-88]

lo spa-

Cancro [Cancer] uno


dello

segni Zodiaco, granchio che, per comando di Giunne, morse il piede a rcole, mentre recideva la testa all'Idra di Lerna. Ercole l'uccise, e Giunone lo trasform in questa costellazione.

il

mi apro]

spalancato era

[xoctvo)

una massa

informe che conteneva in


s, confusi e discordi, tutti gli

elementi

dell'immensa

Canfore [Canephorae]
tatrici

por-

giaceva nel suo peso inerte; ma poi un qualche dio benigno compose la discordia degli elementi cozzanti fra loro e
li

natura.

Esso

di

canestri

= canestro,
vergini

porto] 9spo) ateniesi che, nelle

[xavouv

colloc in posti distinti e ben determinati. La luce


te pi alta, la terra

feste Panatene,

accompa-

e l'etere occuparono la parsi ab-

la processione; portavano sulla testa un ricco canestro, contenente

gnavano

bass per la sua gravit e trasse seco i corpi pi pesanti, intorno le flu l'Oceano, cingendola in
plesso.
cielo,

gli

arredi sacri: ufficio

al

quale erano ammesse soltanto le fanciulle di famiglie illustri. [V. Panatene}.

La

terra,

un amcome U

Cannte [Oanens, XIV, 320-

340] la cantatrice [cano canto] ninfa bellissima, nata sul Palatino, dal dio Giano e da Yenilia. Col fascino
della sua voce,
tra-

fu divisa in cinque ogni parte, dischiusa zone, e sviluppata in tutta la sua bellezza, fu popolata da esseri viventi: i numi ebbero
la loro vita negli astri
[I,

5-88]. L'ultimo vivente, apparso a popolare la terra,

scinava le selve, i sassi, e arrestava il corso dei fiumi.

fu l'uomo. [Y. Giapto]. Capano [Capanus, IX, 404]


[KaTiavsf;]

Divenne
Cancola

moglie

di

Pico,

uno

dei

sette

al quale gener

Funo.

principi che presero parte

[Oaniciila] costella-

aUa spedizione contro Tebe,


sotto la guida di Adrasto, per rovesciare dal trono Etocie e rimettere il fra-

zione del Cane; appare nel periodo di forti calori. il

cane che Giove diede per

-- 71
tello

GAP
che, pi o meno direttamente, non abbia U suo modello nell'antichit.

l'assalto

di lui, Polinice. Keldi Tebe, Capaneo


sulle

moderna

mont

mura

e,

con

audacia temeraria, grid che neppure i fulmini di Giove lo avrebbero respinto. Allora la folgore di Gio-

ve

lo precipit dalle

mura,

e tutto
tatosi,

l'esercito,
si

spaven-

Capelli

diede aUa fuga. dai [capillus]. Sin


di

I capelli neri erano comuni, si ritenevano pi pregiati i biondi e, per renderli tali, si adoperavano spesso mezzi artif,ciali. Per reggere i capelli, si usavano nastri, bende di stoffa o di cuoio,
cuffie,

reticelle,

cerchietti

tempi

Omero,

la

ricca

capigliatura fu

un

bell'or-

namento per l'uomo

e, nella i capelli inanellati donna, sono spesso lodati dai poeti

tragici. al

In Atene dur

fino

tempo

delle guerre per-

siane il costume cbe gli uomini portassero la capigliatura intera, che si rannodava sul capo in un nodo, tenuto fsso con uno spiUo.

capelli dapprima portavano lunghi come la barba; si cominciarono a tagliare verso il 300 av. Cristo, quando a Eoma vennero i primi barbieri dalla Sicilia. Pi tardi, l'acconsi

di metallo, ecc.

Eoma, i

ciatura dei capeUi divenne, a poco a poco, costume generale. Il portare il capo
del tutto raso era riservato
agli schiavi.

guerre persiane, fanciullo, quando entrava nella giovinezza e diveniva efbo, si faceva tosare i capelli, che offriva a qualche divinit del luogo. L'acconciatura dei capelli divenne, a poco a poco, costume
generale,

Dopo

le

il

Anche le donne comuni adoperavano innu-

merevoli acconciature di capelli. Koti erano profumi,


belletti, spilloni, nastri, par-

rucche e
i

il

riccioli

modo di formare con apposito fer-

come

quello di ra[V. Barba].

ro, ealamistrum. Cos in Grecia come a Eoma, i cit-

dersi la barba.

tadini

non portavano

ca-

Molto pi ricercata era, naturalmente, la capigliatura


nelle donne; belle e multi-

pelli del tutto rasi,

che era

costume imposto
vi,

agli schia-

formi capigliature erano note alle

tagliati pi o meno corti, secondo la moda e il

ma

v'

donne greche, e non forma di capigliatura

gusto personale.

Cappelli [V.

Vesti].

CAB
Cariddi [Oarybdis, YIl, Xm, 730-731] mostro
viveva sotto una rupe,
la

72
63;
clie

do]; Thala, la prospera

sul-

[0XX6) = verdeggio, Qcia. = la prosperit]. Erano ami-

punta

est

della

Sicilia,

sullo stretto, non lungi da Scilla, altro mostro clie abi-

che delle Muse, con le quali abitavano l'Olimpo, accom-

pagnavano Afrodite,

Pito

tava in una caverna, sulla


costa della Calabria.
Cariddi, tre volte al giorno, inghiottiva e poi ridava le
le

[dea della persuasione] ed

Ermete. Si rappresentavano

acque del mare e, con esse, navi che vi si trovavano.

Capricrno [Capricornus]
il

decimo segno dello Zodiaco, composto di 28 stelle, disposte in modo da raffila capra allatt Giove

un gruppo di tre vaghissime fanciulle, dall'aspetto fiorente, virgineo.e amabUe; loro attributi erano strumenti di musica, mirti e rose. A Eoma erano chiamate le Grazie [Gratiae],
in

Carmenta [Carmenta
mentis]
la

o Carera

gurare una capra:

Amalta, che bambino, fu portata in cielo e mutata in questa costellazione.

men
le

profetessa [Carcol quanel


di-

canto profetico]
di

madre
Lazio.

Evandro, venne dall'Arcadia

Eu

onorata come
e,

Secondo

altri,

un capro
il

vina veggente
sacrario, presso

ai

piedi

discendente da Egipane,

del Campidoglio,

aveva un

quale era stato allevato con Giove sul monte Ida e aveva combattuto per lui contro i Titni; o il capro in
cui lo trasform il dio Pane nella guerra dei Titani.

una

porta

Carmentle , ove il giorno 11 e 15 di gennaio, si celebravano feste in suo onore dette perci Carmentli .
lei

detta da

Cariti

[Xpi.Ts<;]

erano

tre
della

Carnte [Charon]

figlio

del-

venust, dee, grazia e della vita gioconda, figlie di Giove e della ninfa

della

l'rebo e della 3>rotte, il canuto nocchiero dell'Inferno, ch.e trasporta al di l del fiume infernale le anime

Eurnome. Esse si chiamavano: EupJirosne, la benevola [sucppcov =


oceanina
benevolo: 5

= bene, =

9piQv

dei morti, e prende come prezzo del nolo un bolo,


,

ch,e i

parenti ponevano
del

in

animo}; Aglia, la splendida [yXac splendi-

bocca

morto,
il

perch
tragitto.

potesse pagare

73

CAS

Casa. In Grecia, Le prime abitazioni costruite dai Greci

Veniva poi

la terza parte

della casa, che serviva per la vera e pi intima famiglia,

furono capanne, di forme diverse, secondo la varia natura del paese. Al tempo omerico, il palazzo del Ee, e cosi le grandi case signorili, si

chi locali. Vi

e constava di parecsi entrava dal

(xyapov a traverso un piccolo corridoio, e si giungeva a una sala a pianter-

componevano

di tre

parti. La prima, destinata alle occupazioni della vita

reno, dove stavano durante il giorno, le donne della

famiglia e le ancelle. Ai
le

lati,

comune
gli
[auXv)],

e alle relazioni con


il

camere da

letto

delle

estranei, era a cui si

cortile

accedeva

la

ancelle e altre camere; ma camera nuziale della cop-

daUa strada, per una porta a due battenti, e aveva nel mezzo l'altare a Giove e,
intorno,

pia reale, il OXafxo? nel senso stretto della parola, era forse al fondo deUa gran
sala
delle

magazzini,

stalle

donne;

mentre,

per i cavalli, camere da letto per i servi. Seguiva poi la seconda parte, la vera casa
della famiglia; ivi si apri-

in
la

superiore, si trovavano altre camere per

un piano
famiglia

va un porticato a colonne,
l'atrio

merici, ci
dei

che, nei canti o riferito come il


il

del principe. nelle linee geQuesta era, nerali, la forma di un palazzo reale nei tempi omerici.

luogo dove sedeva


siglio

consi

prncipi;
si

poi

entrava in

un secondo

atrio

Kei tempi storici, in una grande casa completa, passata la porta, si entrava in

preparavano i letti per gli ospiti che pernottavano a casa. Si accedeva quindi alla vera abitazione del principe, cbe constava della sala per gli uonaini [{xs^apov], cbe era ancbe sala da pranzo, deUe camere delle donne, deUa camera nuziale e della stanza deUe armi e del tesoro.

chiuso, ove

un androne,
trovavano dei
domestico:
in
si

ai cui lati si
locali per uso accedeva indi

un

cortile

aperto,

cir-

condato
[il

da un colonnato

peristlio

TrspKTTXiov].

Seguiva una casa aperta, che aveva da un lato la

camera da
tori,

letto

dei geni-

e dall'altro quella delle figlie; vi erano poi locali

CAS
pi grandi per le ancelle e altre stanze, adibite a vari
li

74

cumenti, denaro, e riceveva persone estranee. Il tablino si trovava fra Vatnum


le

usi della famiglia, delle quaalcune, collocate nell'interno, con l'ingresso su la strada, servivano conie bot-

il

peristylum: rappresen-

teghe. Il recinto della casa era poi chiuso, nella parte posteriore, da un giardino.

tava il locale pi importante della casa, e spesso aveva il pavimento a mosaico finemente lavorato.

AUa

destra del tahlmum,


piccolo

si

apriva un

A Roma,
dei

andito,

La

casa

romana
com.

fauces,
si

tempi

storici era

per cui dall'atrio passava al peristylium,

posta di tre parti principali: atrum [spazio anteriore

spazio scoperto circondato da colonne: nel mezzo si

in

tahlmum

coperto], [locale di mezzo


pericir-

parte

apriva
qua,

un

serbatoio di acnel
portico

piscina;

interamente aperto],

stylum [cortile scoperto

che girava intorno al peristilio sboccavano diversi locali,

condato da colonne].
L'atrio era
drilatero, tetto che

di di

cui

alcuni

[nella

uno spazio qua-

casa

Pausa a Pompei

coperto da un aveva nel mezzo

sono a sinistra] servivano

la

un'apertura, compluvum, quale lasciava passare,


oltre
il

come camere da letto, e uno pi grande [nella casa


Pausa a destra] era da pranzo, triclinum, con qualche cameretta annessa, ove si condi
la

fumo,

anche

la

sala

pioggia; sotto questa apertura, nel pavimento, vi era

una parte infossata, che raccoglieva l'acqua, e


si

servavano

gli

utensili

e,

chia-

mava impluvum.
all'atrio si

Intorno aprivano varie

in alcune occasioni, nivano i giocolieri e


che,

si riui

mimi

dopo

il

pranzo, dove-

camere, cubicula, Nell'atrio si entrava per mezzo di

vano divertire i convitati. Dal peristlio, a traverso un


angusto passaggio,
si

un androne

stretto, vesti-

pote-

bulum; in fondo aU'afnwm vi era il tablinum, la sede del padrone, ove egli trattava i suoi affari, studiava, scriveva, custodiva libri, do-

va uscire su
rale.

la strada lateil

Dietro

peristlio, in

situazione simmetrica al tablino,


si apriva il salotto migliore della casa, oecus,

75
clie aveva, a sinistra, la cucina con locali annessi e,

non mantenne
il

GAS
la

promessa,

alla destra, altre

stanze adigiar-

dio, fece si che nessuno credesse ai suoi vaticini.

bite a vari usi di famiglia.

Avendo predetto

ai Troiani

Veniva poi un gran

dino, viridarum, che chiudeva il recinto della casa.


Il

pavimento, nel periodo


battuto,
spianato,
si lastric

che la guerra sarebbe andata male per essi, fu derisa e trattata da pazza. Presa Troia, Cassandra, che si
era rifugiata nel tempio di Atena, fu strappata e ol-

pi antico, era fatto di ce-

mento
strati;

con frantumi e cocci incapi tardi

traggiata da Aiace di Oi-

con lastre di marmo bianco a vari colori, tagliate in

Toccata come preda ad Iq segu a Micene, ove fu uccisa da


lo.

Agamennone,

forma triangolare, quadrangolare, esagonale [pavimen-

Chtennstra, mentre Egisto uccideva Agamennone.

um seetl]] poi si ebbe il pavimento formato di grandi pietre, tain forma quadrata e gliate collocate in linea parallela,
di tavolette

Cassiope [Cassipe] moglie


di

Cfeo re di Etipia e

modo

di scaccMera [pa-

madre di Andromeda: da lei una costellazione fu chiamata Cassiopa. Cassiopa [Cassiopea] la


costellazione neUa quale fu trasformata Cassope, madre di Andromeda. [V. Costellazioni'].

vimentum
tempi

tesselldtum]. In posteriori, si intro-

dusse dall'oriente a
l'uso del

Eoma

saico

pavimento a moIpavimentum mus-

figure geometriclie, svariatissime, formate con pezzettini di marmo, di

vuml a

gata^ di nice, di vetro e

Castlia [CastaHa, in, 14] fonte sacra ad Apollo e alle Muse, le cui acque servivano per le purificazioni ed espiazioni, che i pellegrini
facevano, prima di entrare nel tempio di Delfo, a consultarvi l'oracolo
zia.

Cassandra [Cassandra]
ta
la

di altre pietre preziose. det-

ancbe Alessandra,
pi bella delle figlie
il

era
di

deUa Pi-

Priamo. Aveva ottenuto da


Apollo

Castore [Castor] uno dei Discuri, figlio di Giove e di Leda, fratello di Polluce.

dono

della

pro-

fezia, lo amasse,

a condizione ch'ella

ma

poich essa

[V. Biscuri].

CAT

76

Catapulta [catapulta] grande maccliiiia da guerra,


presso i Eomni, clie tirava in linea retta solo giavellotti Ideilo lancio], mentre le balliste tiravano ad

Pandine,

il

quale era
il

fi.

glio di Eretto:

fanciullo
fu

serpente, che da
affidato
alle

Athna
di

figlie

C-

crope, perch lo allevassero, e fu poi re di Atene, la cui

arco pietre e frecce di gran


peso.
[V. Ballista].
i

rocca [Cecrpia] fu fondata

Presso
simili si
"Kzic,,

Greci,

macelline

da Ccrope. Cfalo [Cephlus, VI,


figlio

chiamavano ^u^s-

di

Hermes

681] e di Erse

Xo),

xaTaTTsXTai [xaTa-7rXlancio].

o Bione, spos Procii, figlia di Eretto. I due sposi


si erano promessa perpetua fede; ma os Q' Aurora ] innamoratasi di Cfalo,

Cebrne

[Cebren,

XI, 769]

fiume nella Trade: come


dio fluviale, era padre di nome e di Espria, la

lo rap e,

per staccarlo da

quale fu amata da saco. [V. saco]. Ccrope [Cecrops] il pi antico

Procri,

con volto mutato, lo mand da lei e la fece richiedere di amore. Procri,


senza
sent,

re autctono

dell'At-

tica, figlio della Terra, raf-

ma quando

riconoscerlo, accoiiCefalo si

figurato

met uomo

met

serpente. Fond Atene, costru la rocca, che fu detta

fece riconoscere, ella fugg a Creta, ove cacci con

Cecrpia , divise gli abitanti in 12 trib e introdusse la civilt e il


lui

da

culto di Giove e di Atbna; sotto il regno di lui Atbna e Poseidone


la
si

disputarono
della
citt.

Artemide, ed ebbe da lei una lancia, che non falliva mai, e un cane veloce come il vento. Tornata poi nell'Attica, fu alla caccia con Cefalo, senza essere riconosciuta da costui.
Egli le chiese la lancia e il cane e, in cambio, le profece riconoscere,
il

protezione [T. Athna].

Cecrpia

[Cecropia, VI, 70] detta Pllade, protettrice di Atene; altrove chiacosi la rocca di Atene,

mise di amarla. Procri si e poich entrambi avevano violato

mata

fondata

da Ccrope.

giuramento di fedelt, tornarono a vivere di accordo.

Cecrpd [Cecropdes] sono Prcne e Filomla, figlie di

Ma un

giorno in

cui

Procri, per gelosiai di Eos,

77
segu
sui

CN
Un'altra invece narra cbe

di nascosto Cefalo, monti, questi, creden-

dola

una

fiera, la

uccise con

la lancia infallibile.

Ceo

[Oeplxus, Y, 12] re dell'Etipia, marito di Cassiope e padre di Andromeda,


elle
eh. 'egli

avvenne nei campi di Enna, in Sicilia. IS'ei dintorni del Cefso, Teseo avrebbe ucciso il famoso
ci

aveva promessa
Fineo,

bandito Procste. Cice [Ceyx, XI, 410-748] re di Tracbine, neUa Ftitide,


in Tessaglia,
fero
figlio di

a suo fratello

ma

Luc-

dette poi a Perseo, il quale l'aveva liberata dal mostro marino, a cui era
stata esposta, onde deriv una lotta terribile tra Perseo
e Fineo [V, 1-235]. Ofeo fu trasformato poi in una costellazione. [V. Andromeda]. altro Cefeo era re di

e fratello

di Ddalo.

Spos Alcine [v. m], e con lei fu mutato in uc[astore o gabbiano o, secondo Ovidio, alcione mascMo]. Clmi [Celmis, IV, 282-283] fu custode di Giove, quando questi era bambino, e fu poi trasformato in diamante.
cello

Un

Tega, nell'Arcadia, argonuta, padre di venti figli. Mor in una spedizione con
rcole, contro Lacedmone. Una sua figlia fu Strope.
[V. SUro'pe]. Cefisio [CepMsus,

Cneo [Oaenus, XII, 189209; XII, 459-535] figHo di lato e di Ippa; era stata

HI, 351]

Karcso, figlio di Oefso,


[V.
ivi'].

prima una vergine di nome Cnide, la quale, amata da I^ettuno, gli cbiese in compenso cbe fosse mutata in

Cefso

[Oephisus,
elle

III,

19]

un uomo
cinghiale

invulnerabile.

fiume

nasce nella Fcide, entra nella Beozia e, passando al nord di Atene, sbocca nel porto di Falere:

Prese parte alla caccia del

aUa Calednio, spedizione degli Argonuti e aUa lotta fra i Centauri


e i Lpiti, alle nozze di Piftoo. Quivi i Centauri,

come dio

fluviale, di Karcso.

padre

Secondo una tradizione,


Plutone, Cefso sarebbe disceso nell'averno,

conoscendolo invulnerabile,
lo

presso le rive del

fecero morire, seppellendolo sotto un enorme

dopo aver rapita

muccbio di troncM di alberi


e di pietre.

Prosrpina.

GEN
Altri raccontano clie fu

78
mue 50 teste. Essendosi mostrati ostili al padre, furono

tato in uccello.

Centauri [Centauri,
di cavalli
[xsvtsiv

II, 636] cacGatori di tori o incitatori

da
bili

lui

caverne,
di

precipitati in orrinelle viscere

gere, Tocupo;; toro], avevano la figura di uomo dal

pun-

della terra.

Ma,

dagli

OUmpii,

tratti poi aiuta-

petto in su, nel resto del

corpo avevano la forma di


cavallo.

rono costoro nella guerra contro i Titani e, quando questi furono abbattuti, gli
di
li

affidarono ai Centili

Secondo la leggenda, erano nati da Issine e da una nube [IsTefle], clie Giove aveva formata con le fattezze di Hra, di cui quegli era innamorato. Vivevano

mani, perch
nel Trtaro.

custodissero

Ceo

[Coeus, VI, 185] uno dei Titni, padre di Latna, cb'egli gener con la Ti-

tnia Tebe.

nei bosclii e sui monti della


Tessaglia.
Piritoo,
IsTeUe
figlio

Cermbo
353]
sul

[Cerambus,

VII,

nozze

di

di

Issine,
i

veccMo cbe abitava monte Otri, nella Tesl'i-

con Ippodamia, avendo

saglia: essendosi ritirato sul

Lpiti, nell'ubbriacliezza, insultata la sposa, i Cen-

tauri ne fecero strage. Pi


tardi, apparve mitigata la loro rozzezza e ferocia, e

Parnaso, per sfuggire nondazione del diluvio DeucaHne, fu mutato

di

in

uno
237;
pro,

scarabeo.
[Cerasta,

Cerasti

X,

220-

fecero parte del seguito di Dioniso, dinanzi al cui carro

i cornuti']

erano popoli
Ci-

ferocissimi, dell'isola di
i

suonavano il corno e la lira, guidati da ros, insieme coi Satiri, con le Mnfe e Con
le Baccanti. Il principale dei Centauri

quali sgozzavano a
gli
ospiti.

tradimento

ciascuno di loro spunt in fronte una coppia di corna.


Afrodite, che aveva culto
col, sdegnata ddla ferocia di quel popolo, voleva ab-

Chirne. [V.
stri dalle

ivi].
i

Centiiuani [Oentimni]

mo-

cento braccia [cen-

bandonare quelle

terre,

ma
abi-

tum manus] Cotto, Briaro, Gi, figli di Urano e di Ga,


fratelli dei Titni e dei Ci-

poi prefer punire gli tanti, convertendoli in

tori.

Crbero

clopi.

Avevano 100 braccia

[Cerbrus, IV, 450] cane ferocissimo, con molte


dotato di voce terriche stava a guardia della porta dell' Averno. Era stato generato da Tifne e da Echidna. Pi tardi, fu rappresentato con tre teste e fornito di coda e di creteste,
bile,

TOdanno
biade.
ch'essi

GHE
Si

recano alle diceva che fos-

sero state istituite in Grecia [v. Tesmofrie} da Tritt-

lemo, in memoria della dea

Dmetra

[v.

Crere},

la

sta di serpente.

quale aveva insegnato a coltivare il frumento e a fare


il

Ercole, con il permesso di Hdes, lo trasse dall' rebo,

pane.
le feste

In Eoma,

duravano

stringendogli la gola e le-

gandolo a una catena; poi, fattolo vedere a Euristo


[fu questa la 12 fatica], lo ricondusse all'rebo.

otto giorni, durante i quali era prescritta l'astensione

memoria

dal vino e daU donne, in della severit dei

Cercine
\Y.

[Oercyon] tiranno di Elusi, padre di lope.


Alope].

costumi della dea: non si mangiava che la sera,, perch la dea, nel ricercare la
Prosrpina, ch'era stata rapita da Plutone, non aveva preso cibo, se non
figlia

Cercpi [Cercopes, XIY, 90100; KpxwTcs?] popolo rapiace,

fraudolento
[xpxcot];

giuro

sper-

dopo

il

tramonto del

sole.

astuto]

Le matrone
fiaccole

v'interveniva-

che viveva nell'isola di Pitbecsa [oggi IscMa]. Giove li mut in scimmie.

no, vestite di bianco, con


accese,

dare

le

tede

per ricorche Crere

ApoUdoro ce

li

presenta

aveva accese

al cratere del-

come
tri

folletti giocosi e scal-

che, presso

Efeso, fu-

l'Etna, quando era andata in cerca deUa figlia.

rono incatenati da Ercole, il quale poi, dilettato della loro arguzia, li avrebbe lasciati liberi [xpxoij;

Crere

[Ceres,

V, 341]

divi-

nit italica, identificata con

= scim-

Dmetra,
delle

dea protettrice biade e dell'agricol-

mia daUa lunga coda;


xo? Cereali
si

xp-

tura in genere. [V. Dmetra].

coda].
[Oereala] feste che

Chelna
gine,

celebravano a Boma, il 12 o il 13 aprile, in onore


Crere,
nelle

[XsXwvt;] la testugera una ninfa che,

di

quali

si
il

immolavano

porci,

per

per orgoglio, non volle intervenire aUe nozze di Giove con Giunone, a cui erano

CHE
stati invitati tutti gli di,
gli gli animali, anzi os motteggiare ardi-

80

mera [CMmaera = Chimera,


fero

uomini e

Chioma
Chone

produco]. di Berenice. [Vedi

tamente questo
nio.

matrimo-

Costellazioni}.

Mercurio la precipit in un fiume, insieme con la casa e, mutatala in testuggine, la condann a portarsi su la schiena la casa, che non aveva voluto
lasciare, per intervenire

[Chione, XI, 291-327] bellissima fanciulla Tracia,


figlia di

aUe
suoi

DedaUne, fu amata da Mercurio, da cui ebbe U figlio Autlico, e da Apollo, che la rese madre del musico Filmmone. Superba della
sua bellezza, os vantarsene,
disprezzando Diana, la quale la uccise

nozze,

essere

sempre

muta,

in

pena

dei

motteggi.

con una

freccia.

Chre

personificazioni della morte nei suoi modi


{Xripri']

Chirne

[Chron,

II,

630;
di
la

particolari, mentre Tinatos la morte in se stessa.

VI, 126] centauro, figlio Crono, il quale, presa

Sono vestite di
chiati di sangue

abiti

mac-

umano, si come uomini vivi, aggirano


infuriando nella battaglia, e assalgono, feriscono, trasci-

forma di un cavallo, lo gener con EiUira. Era anche lui, come i centauri, met uomo e met cavallo: resa mite l'indole sua, divenne
educatore
store,

di

Achille,

Ca-

nano i morti per il campo. Kel mito, Chere figlia della


IsTotte e sorella di

Polluce,

Amfiaro,

Thnatos

Esciilpio. Quest'ultimo gli fu affidato da Apollo, che

e di

Tpnos

[i

sogni].

l'aveva generato con la ninfa Coronide.


[V.
ivi].

Chimra

[Clumaera, IX, 647648] mostro favoloso della Licia, nato, secondo Esiodo, da Tifne e da Echidna.

Quando Ercole
centauri e
li

scacci

insegu fino a
si tro-

Mola, durone, che

Aveva
fuoco.

la testa di leone, il di capra e vomitava corpo

vava

quivi, cacciatovi dai Lpiti, fu da lui ucciso con


intriso del veleno
dell'idra

Fu

uccisa da Belle-

un dardo,

rofnte.

di Lerna.

Ghimerfera

[Ohimaerifra, YI, 339] detta la Licia, perch in questa regione

Secondo Ovidio, fu posto da Giove fra le costellazioni, ove egli forma quella del

nacque e fu allevata

la Chi-

Sagitt^o.

SICiane [Cyne] ninfa amata da Anpo. Essa abitava nella

GIO
Galli; nella Frigia

mavano
il

Siracusa.
l

fonte omonima, presso Quando pass di Plutone, col coccMo su

suo sguito era formato dai Coribnti [v. imi; nella Tracia aveva un gran cul-

to sulle pendici del

monte

cui

aveva rapita Persfone, ella si oppose al transito del dio. Plutone, con un
colpo
dello

Ida [Madre Ida], ove i suoi


sacerdoti

erano

Bctyli.

scettro

bifor-

KeUa Grecia, sede del culto di Ebea fu Creta: il suo srti, confusi

cuto, apr nel fondo della

fonte

un varco aU'Averno;

guito era formato dai Cupi tardi con i


Coribnti.

Ciane per dolore della rapita Persfone, s mut nell'acqua della fonte.

Eoma,

Cibele cominci a

essere onorata, al

Ancbe nel fiume Anpo

essa

Annibale, ed ebbe

tempo di un tem-

manda un suo ruscello. Cible [Cyble, Ku^Xy)] dea frigia, identificata dai Greci con Eba, moglie di Crnos, e dai Eomani con Ops, moglie di Saturno. Ebea

pio nel Palatino: le si offrivano sacrifici di tori \Taurobolia'],

di

montoni e di

capre. Cibi. [V. Pasti}.

era

una titna, nata da Urano e da Ga; fu moglie di Crnos e madre degli


di

Ciclopi [Ciclopes, I, 259] erano giganti cbe avevano

un occMo

nel centro della

fronte [xxXoc;

olimpu [Giove, Plutone, l^ettno. Vesta, Dmetra,


Giunne], e detta perci la

= occliio];

giro,

&^

Pronte, Strope,

magna

mater.

A Creta,

tori Giove, sul


lo nascose,

monte Ida

pare

Arge, figli di Urano e di Ga, fratelli dei Titni e dei Centimani. Diedero il trono a Giove, e fabbrica-

per sottrarlo alle


ivi'].

vano

le saette;

ma, essendo

insidie di Cronos. (Y.

avversi al padre, furono ancb'essi riposti da lui nelle profonde caverne della terra e tenuti poi con catene da Crono, fincb Giove li liber e li tenne al suo servizio.

In

riti asiatici,

quest'isola, introdotti i essa fu confusa

con Cibele

frigia, la quale, nell'Asia Minore, era vene-

rata con riti orgiastici. Cibele era onorata nella


Galzia, ove
i

suoi sacersi

Cconi

doti erano evirati e


8

cbia-

XV,

[Cicnes, VI, 710; 313-314] popolo deUa

Stano, Dizionario i miti

e leggende.

CID

82
fiume Hebrus [oggi Malaorime, e form lago che- prese il
lei.

Tracia, clie abitava lungo


il

un

altro

nome

da

ritza], le cui acque rendevano di marmo ci clie toc-

Entrambi furono muta-

ti

cavano, e quindi anche le viscere di coloro che be-

da Apollo in cigni. terzo Cigno [XII, 71145], figlio di Poseidone e

Un

vevano di

esse.

di Clice, fu re di Coine,

Cidppe [Cydippe] sacerdotessa di Hra, madre di


Clobi e Bitne. [V. Bitne']. Un'altra Cidippe era una
fanciulla ateniese, che
mio}.

neUa Trade. Fu chiamato


Cigno dai pescatori, che lo trovarono abbandonato su
la

and

riva del mare, perch avevano veduto volare verso di lui


coi

sposa ad Aconzio. [V. Acon-

un

cigno. Insieme
figli,

suoi

due

Tenete
in

Cigno [Cycnus,

II, 367-380] re dei Liguri, figlio di Stndo, era amico e parente di

ed Emita,
aiuto
dei

egli

venne

Troiani,

nella

Mentre piangeva morte di lui, colpito dal fulmine di Giove [v. Fetonte], fu mutato da Apollo in cigno e, non osando fiFetnte.
la

guerra di Troia: i due figli furono uccisi da Achille ed egli, dopo aver ucciso mille

uomini, poich era invulnerabile, fu strozzato con


la

coreggia

dell'elmo.

Da
in

darsi dell'alto cielo, per odio al fuoco, e temendo il ful-

Poseidone
cigno.

fu

mutato

mine

di Giove, voUe vivere nei fiumi e negU stagni. Da

CUaro

[Oyllarus, 'XII, 393-

Apollo

fu

trasformato

in

costellazione.
altro Cigno [VII, 371382], figlio di ApoUo e di

428] centauro giovanissimo, che prese parte con gli altri centauri aUa lotta contro i
Lpiti,

Un

neUe nozze di

Pirle

too con Ippodamia. Fra

EOria, era cacciatore e abitava neUa Beozia. Irritato

donzelle, solo la bella Ilnome aveva ottenuto il suo

perch l'amico EUio non

amore. Quando

Cillaro, in

voUe consegnargli un toro che aveva preso per suo ordine, si gett con la madre nel lago di Conpe, che. da lui fu detto Oicnio ; la

quella lotta, cadde, colpito

madre BQria

si

strusse in

da un dardo, Ilonome si trafisse con lo stesso ferro e mor con lui. CUeno [CiUenius] Hermes identificato con Mercurio,

83
detto
cos,

CIP

peroli nato

allevato sul
nella

monte OiUne,
nord-est
del-

parte

sul quale Latna diede alla luce ApoUo e Diana. Cinzia [Cyntha, II, 465]

l'Arcadia.

Artemide,

detta

cos

dal

Cimitero [sepnlcretnm] luogo dove stanno a giacere i


morti
[xst[jLat.

CyntTius, nell'isola d Delo, sul quale essa nacque.

monte

giaccio].

Cip

[V. Sepoleri].

era

Cinghiale di Calidne, nell'Etlia era

[Oipus, XV, 565-621] un Bomano che, uscendo dalla citt come preto-

struoso,

dezza,

cinghiale moenorme granche Diana mand


il

di

re, si accorse, specchiandosi nel fiume, che su la fronte


gli

erano spuntate le cor-

per devastare quel paese, sdegnata perch Oeno, re

na. L'aruspice predisse che

Calidone, ringraziamento dante raccolta,

di

un

giorno, in dell'abbon-

avrebbe regnato su Eoma; ma egU, opponendosi a questa predizione, copertesi le corna con fronde di alloro,

aveva offerto un sacrifcio a tutti gh di, dimenticando Diana, la quale sola vedeva
negletti

radun
polo, ciassero e

il

Senato e ordin che

po-

scac-

suoi altari. Questo cinghiale terribile fu uci

uno fra loro che aveva in fronte le corna, perch costui avrebbe imposte a

ciso

da un gruppo di

eroi,

Eoma

leggi servili.

capitanati da Melegro. [V.


Meleagro}.

Eivelatosi da se stesso, co-

me
di

colui che

doveva

esser

Cinghiale
abitava
il

Erimnto,

l'altro cinghiale terribile che-

cacciato via, il Senato gli assegn fuori le mura di

monte Erimnto,
Ercole
l'uc-

Eoma, uno

spazio di terra,

nell'Arcadia.
cise,

compiendo una

delle

che poteva essere arato da due buoi in un giorno, e


fece scolpire poi, sulle porte di bronzo, le corna di lui.

dodici fatiche impostegli Euristo. [V. Ercole].

da

Cinira [Oinras, X, 298-475] re di Cipro, dove era ve-

nuto

dall'Assiria

aveva

Cipresso [Cyparissus, X, 106-142] un bel giovine di Go, caro ad Apollo: avendo egli inavvertitamente ferito una cerva sacra aUe
Ninfe, da lui amata grandemente, chiese ad Apollo

fondato Pfo, fu padre di


Mirra. [V. Adone]. Cinto [Oynthus, Yl,

monte

dell'isola

di

204] Delo,

CIP
di poter
il

84
sempre sfogare nel
saglia e la port neUa Libia, ove la citt di Cirene prese

suo dolore, e Apolpianto lo lo converti in cipresso.

da

lei il

nome.

Ba

lei

e da
Ari-

Ciprigna
di

[Cypria] attributo

Apollo nacque
sto.

il figlio

Afrodite [Venere], la quale era nata dalla spuma


del mare, presso l'isola di Cipro, elle era perci de-

Ciris
cello

[Ciris,

Vili, 151]

uc-

marino nel quale


[V.
Scilla}.

fu

trasformata

Scilla, figlia di

dicata a

lei.

[V. Afrodite].

Mso.
cos

Circe

[Circe, IV, 205; 968] la ninfa marina,

Xm,
fa-

altri, l'uccello

Secondo fu cbiamato
purpureo

dal

capello

mosa per le sue magie: era figlia di HMos e di Perse,


sorella di

Ete e di cate.

Fuggita dalla ClcMde, venne in Italia, nel Lazio e si


di Ea, promontorio Circeo. Quivi giunse Ulisse coi suoi compagni, durante le sue peregrinazioni. Circe trasform i compagni di lui in porci e poi, pregata da

che essa, per amore di Minosse, strapp dal capo paterno. Citer [Oythra] isola detta oggi Crigo posta a mezzo[cirrusl

stanzi

nell'isola

giorno
la

della
il

Laconia;

fu

presso

il

celebre per

leggenda

culto e per di Afrodite,

detta perci

Citera ,

che,

presso quest'isola, sarebbe sorta dalla spuma del mare.


[V. Afrodite}.

Ulisse, restitu loro la for-

ma umana.
Essa visse un anno
con
di
Ulisse, poi gl'ingiunse recarsi nel regno di Persfone. Di l Ulisse torn di

Citera [Oytheria, IV, 190 o Cythers, IV, 288]


Afrodite, detta cos
sola di Citer,
culto.
dall'i-

dove

c'era

un'antichissima sede del

suo

nuovo presso
le

Circe, la quarivel le ultime vigli

Citerne [Cythaeron] monte deUa Beozia, aspro, roccioso,

cende che avrebbe incontrate,

prima

di

giungere
ri-

sede delle Erinni. Si diceva che fosse fratello

in patria,

e gli lasci

prendere il viaggio. Cirene [Cyrne] figlia di Ipso o di Peno, era una


fanciulla
il

dell'Elicna, entrambi gi uomini mutati in monti, e

amata da Apollo, quale la rapi dalla Tes-

che avesse ucciso il padre e la madre. Il Citerne noto nella mitologia,

per la caccia

dei

85
leoni

ca:.!

citeroni, per quella di Attene, e percli vi fu


del

Edipo, per ordine padre Laio. [V. Udpo]. Claudia [Claudia] era una Vestale, che rese dubbia la
lasciato

dato alla dea la migliore ricompensa per i figli, questi si addormentarono per

non svegliarsi pi. Clmene [Clymne,


moglie
di

I,

756.

KXu[xsv7]] figlia dell'Oceano,

sua reputazione, per una certa libert di tratto e per


eccessiva cura

Mrope,

re

di
il

negli ornai

Etiopia, ebbe da figlio Fetnte.

HKos
figlio

menti.
la

Quando

Eomani

Clmeno [Clymnus]
Cardys
si

di

Frigia trasportarono statua della dea Cible, la nave, fermatasi all'imboccatura del Tevere, non andava pi innanzi. L'oracolo, consiiltato per questo, rispose cbe una vergine sola sarebbe riuscita a condurre
la

dalla

dell'isola

di Creta:

dice

giuocM dopo il
line.

rinnovasse i olimpici, 50 anni


diluvio di

cbe

Deuca-

Clitennstra [Clytaemnestra] moglie di Agamennone cbe, insieme con Egsto,

Claudia, preg
la

nave nel porto. Venuta ad alta voce


dea Vesta e poi, attacla sua cintura alla

col quale
illecite,

aveva
uccise
lui

rela-

zioni

Agafu poi

cata

mennone, e con uccisa da Oreste.

[V. Oreste}.

nave, le fece proseguire il cammino fino al porto. Ci

a reintegrare la reputazione della Vestale e ad


valse

Clitrio [Cntorum, XV, 322328] lago e fonte neH'Arcadia settentrionale, presso la citt

omonima:

acquistarle razione da
polo.

grande ammiparte
del

acque,

podi

Clobi

[Oleobis]

fratello

il vino, e virt si attribuiva al questa fatto cbe Melmpo, figlio

nausea

bevute, contro

le sue destavano

Bitne, figlio di Cidippe, sacerdotessa di Hra ad

Argo. Quando, in una processione solenne, alle feste in onore di Hera, i buoi non
vollero tirare
il

di Amitane, avendo risanato con erbe, dalle furie di Venere, le figlie di Prete che si erano opposte al culto di Dioniso, butt poi
le

carro, essi,

per soccorrere la madre, lo tirarono per 45 stadi.

erbe in quella fonte, la quale ne trasse il veleno.

Clitunno

[Clitumnus] rinodell'TJm-

Avendo

la

madre doman-

mato fiume antico

GLI

S6
[xktiTc,

bria
cui

rive

erano
le

inclito] le ricclie di

fratelli e delle sorelle [ved.

sorgenti erano venerate come divinit col


pascoli;

Niobe], per avere implorata la clemenza di Latna.

Ma

nome

di luppter Glitumnus.

Clzia [Olyte, IV, 256-270] ninfa oceanina, amata da ApoUo. Avendo eUa, per gelosia, svelato l'amore del
dio per Leuctoe [v. ivi] al

rimase cos esterrefatta da quella carneficina, elle non pot pi riaversi dallo spavento e mostr sempre
il

volto coperto di pallore

[xX6)p<;

pallido]. Perci

padre di lei. Apollo l'abbandon. Allora essa cominci a languire, e accompagn con l'occhio il volto
del dio, nel suo eorso per la volta del cielo. Bimasta
fssa

da Meliba si chiam Glori. Oocito [Cocytus] il fiume del


gemito [x6)xuo)

= gemo]

fiu-

me

dell' Averno,

le cui ac-

que erano accresciute daUe


lagrime degli
si

infelici

che

vi

trovavano

condannati.

coi piedi nel terreno,

fu convertita in girasole. Ma, ancbe trasformata in


fiore,

Era, come l'Acheronte, un fiume della Tesprzia [Epiro] che si versava nella

sospinta
rivolge
il

dall'antico

palude Achersia.

amore,

faccia verso

ancora la dio amato.


dell'a-

Cdro [Oodrus] fu

l'ultimo

Cloe
la

[XXT)] epiteto di Crere,

re di Atene, figlio di Melnto. Quando gli Ateniesi

quale,

come dea

guerreggiavano coi

gricoltura, presiede aUo sviluppo delle giovani messi

ververdeggianti [x^oc, deggiante]. Sotto questo titolo, aveva un tempio in Atene, ove le si offriva una

Dori, questi seppero- dall'oracolo che avrebbero vinto, se non

avessero ucciso
Ateniesi. Diffuso

il

re degli
fra

anche

gn
so,

Ateniesi questo respon-

festa, in cui

si

sacrif,cava

un capro. Una ninfa

[V. Demetra].

Cloe fu amata

da Dafni. [V. Dafni]. Clri [Chloris] MeHba, figlia di Amfine e Mobe che, secondo una tradizione, insieme con la sorella Amiela, sfugg

Oodro, travestitosi da taglialegna, si port in un bosco dove, azzuffatosi con alcuni Dori che vi erano andati per lo stesso scopo, rimase ucciso. I Dori,

abbandonarono la guerra, e gli Atericonosciutolo,


grati
niesi,

all'eroismo

di

all'eccidio

dei

Oodro, vollero ch'egli fosse

87

COL
topografa del paese di oril' AcrGinnasi e poli, Templi, altri edifzi pubblici, con-

rultimo re di Atene, e al regno sostitnirono il governo della repubblica.

gine:

aveva quindi
i

Coefore
q)poi]

[Olioepliorae,
le

Xot]portatrici delle li[5^07)

servava lo

stesso

ordina-

bagioni

funebri
il

li-

bagione,
esse

= porto]. Da 9sp6
titolo

mento poUtico

prende

una

e, pur avendo vita indipendente daUa metropoli, le era legata con

tragedia di scbiio, la quacon L'Agamennone e le,

vincolo di affetto e di devozione.

Prima

di

fondare

Le Eumnidi, formava una trilogia, cbe trattava dell'uccisione di

una vano
il

Agamennone

colonia, si consultagli oracoli e, quando responso era favorevole,

per opera di OKtennstra e


di

di

Egsto, e dell'uccisione costoro per mano di

tadino
dalla

coloni, guidati da un citscelto come duce,


il

partivano recando

fuoco
tolto

Oreste e di Elettra.

madre

Patria,
[l'edifzio

Clchide [Colcbis] regione ad oriente del Ponto Eusino [Mar ISTero], fra il Caucaso
e l'Armenia:

dal Pritaneo
blico di

pubAtene dove erano mantenuti a spese deUo


Stato gli ambasciatori e
i

famosa per

la

spedizione degli Argonuti.


[V.

Argonauti'].

cittadini benemeriti] per accendere il focolare novello.

Colonia [Colonia]. I Greci fondarono


colonie,

cittadini

poveri otteneil

molte
fra

specialmente

rso e

il

6 secolo av. Cristo,

vano, per viaggio, uno scudo dallo Stato. La colonia fondata cosi per

o per sfollare la popolazione troppo densa, o per costituire altrove

emigrazione
aTtoixia.

si

chiamava
si

Talvolta

fonda-

una propriet
difficile

va una

fondiaria,

cbe era

colonia, dividendo ai cittadini poveri che an-

avere in patria, o per libeda cittadini turborarsi


lenti e infidi politicamente,

davano a dimorarvi,
reni

ter-

acquistati in guerra, con estrazione a sorte. Quest'altra

per m.otivi esclusivamente conunerciaM.

forma di colonia si chiamava ykq^o-ojicf. [xXTJpof;

La nuova
re, si

colonia, fondata generalmente in riva al ma-

sorte].

Quelli

che

disponeva secondo la

aUe

Cleruchie

appartenevano rimaneva-

COM
no
esse
altre

88
cittadini Ateniesi, e per

variabile

di

coloni.

Colo-

non erano, come


colonie,

le

indipendenti

nie di questo genere erano Ostia e Venosa; a Venosa furono


coloni.

madre patria, ma serbavano con questa una re^


dalla

mandati 20.000

lazione pi stretta e continua.

Pi

tardi, i Eomani concessero a molte colonie il


diritto di cittadinanza e di

Fra

lebri

innumerevoli e cefondate dai Greci, sono notevoli quelle


le

colonie

suffragio,
s

quello

di am-

ministrarsi indipendente-

stabilite nell'Italia meridio-

nale, da Polibio

che

per

questo

fu

che furono, in, pratica, equiparate ai Mu-

mente,

chiamata Magna

nicipi.

Graecia:

Kasso, Siracusa, Catania, Agrigento, Gela, Selinunte [in Sicilia], Taranto, Metaponto, Crotone, Sibari, Eeggio di Calabria
[nell'Italia

Altro genere di colonie era-

no

le

coloniae

Latinae,
i

le

quaU non godevano


diritti

pieni

della

cittadinanza

romana,
statuto e
tini,

ma
i

avevano

lo

meridionale];

diritti

dei La-

Pesto, Partnope [lungo la costa tirrenica]: fari di luce intellettuale, che

Cuma,

ed erano

pareggiate

alle citt federate,

l^otevole menzione merita


la

diffusero

ampie correnti

di

sapere e di civilt. I Bomani, a differenza dei


Greci,
stabilirono
le

degli

colonia Agrippina citt TJbii, suUe rive del

colo-

nie, per assicurare le frontiere e contenere all'ob-

bedienza
liche.

le

popolazioni ita-

Alcune
tadini

[coloniae civium

Bocit-

Eeno, la quale nell'anno 50 dopo Cristo, per volere di Agrippina, moglie dell'imperatore Claudio, che aveva avuto ivi i natali, fu colonizzata e chiamata col suo nome, e divenne presto

manorum] formate da
Eomani,
il

conservadi cittadi-

Comte

grande e florida. [Comte]


Pterelo re
di

figlia

di

vano

diritto
si

Tfo,

nel-

nanza. Esse

fondavano

l'Arglide, la cui incolumit

sotto la guida di cittadini a ci designati [Tnumviri


coloniae deducendae agroque

dipendeva da un capello purpureo, noto soltanto alla


figliuola.

Quando

Anfitrioella si in-

dividundo] con

un numero

ne assedi Tafo,

89

CON
faccia rivolta indietro. [Vedi Funerali].

namor

di lui e, per far cadere la citt, clie altrimenti non si sarebbe potuta prendere, trad il pa-

Concordia
presso
fra
i i

[Concordia]

era

Eomani
della

la perso-

dre, recidendogli il capello fatale. Taf o fu presa, Pte-

nificazione

concordia

cittadini di

uno

Stato,

relao

fu

ucciso,

anche

alla quale si innalzava

un

Comete, in punizione della sua periadia, fu tratta a


morte, per ordine dello stesso Pterelao. Questa favola simile a quella di Scilla,
figlia

tempio, ogni volta che si componeva qualche dissenso fra questi. Il primo tempio fu fatto edificare dal
dittatpre Camillo, nel 367 av. Cristo, durante una
lotta fra

di

Mso.

[V.

Scilla'].

Compitali [Compitalia] festa


celebrava il 2 maggio, in Eoma, in onore dei La-

che

si

Veniva

patrizi e plebei. rappresentata co-

me una

matrona, e aveva
il

res Gompitdles,

no
su

quali eraLari protettori delle


i

nella sinistra nella destra

cornucopia,

vie; i cui altari si


i

trovavano

un ramo di olivo o una coppa. Le feste


in onore di
lei si
il

crocicchi

[compita].

davano

il

Conclamazione
to] era
il

[conclamagrido ad alta voce

16 gennaio e
tio]

30 marzo.
[Confarrea-

Confarr eazione

che,
to,

appena spirato l'estinemettevano gli astanti,

cerimonia religiosa del


si

matrimonio, a Eoma, nella


quale
offriva

chianiandolo per nome, come per assicurarsi che la morte era realmente avvenuta, e poi per dargli, fra le lagrime, l'estremo addio.

una focacprecedeva

cia di farro Uarreum].

A
il

quest'offerta
sacrifcio di

una pecora e

Un'altra conclamatio simile


si

seguiva quello di un porco. Consacrazione [Consecratio] era la deificazione o ca-

innalzava dalle prfiche

e dagli astanti mentre, sovrapposta sul rogo la bara,


col

cadavere coperto di un-

guenti, di incenso, di stoffe, di ornamenti, di aromi, di


suppellettili,

nonizzazione del rnorto imperatore, che si faceva per decreto del Senato. Giulio Cesare fu il primo collocato
nel

numero

degli di, quale

uno

dei

pa-

renti

degli

amici dava

fuoco alla pira, tenendo la

Divus Julius per decreto del Senato. In seguito, la consacrazione fu decretata

CON
ad Augusto

90
e a molti im-

L'erede

al

trono

[la

con-

peratori e imperatrici, fino a Costantino.

secratio si

dava solamente

Morto l'imperatore,

si

col-

agl'imperatori che lasciavano eredi] lanciava una


fiaccola contro
il

locava innanzi al palazzo imperiale un suo simulacro, su uno splendido letto


d'avorio.

rogo e

vi

appiccava
feriore,

fuoco. In questo momento dal piano inil

Durante

la

mag-

gior parte del giorno, a sinistra del letto, stavano i

spiccava il volo un'aquila, la quale, secondo i Eomani, sollevava in cielo,


peratore.

Senatori, in abito di lutto

fra gli di, l'anima dell'im-

profondo, a destra le signore clie erano ammesse a corte, vestite delle sem-

Quest'assunzione dell'ani-

ma

dell'imperatore presso

plici vesti

bianche di lutto, senza alcun vezzo, n alcun

gli di dicevasi
[dc7ro6so)ai(;].

apotesi
dii]

ornamento di oro. Questa cerimonia

Consent Dei [Consentes


durava
gli
tes

di

per sette giorni, e ogni gior-

no i medici di corte fngevano di visitare l'imperatore,

sento

acconsento],

[conseneonsentientes da conconsiglieri

erano

le dodici divinit

come

se fosse ancora

ammalato, e dicliiaravano ogni volta cb'egli andava


peggiorando.

maggiori presso i Eomani, 6 di e 6 dee: Give, IN'ettno, Marte,


Apllo, Mercrio, Vulcano,

Quando

final-

mente, all'ottavo giorno, i medici annunziavano che


l'imperatore
era

Giunne, Vsta, Minrva, Diana, Crere, Vnere.

Consuli

[Consualia]

feste

morto,

pi giovani membri del Senato e i pi cospicui cavalieri

che si tenevano ogni anno a Eoma, in onore di IN'ettno,


il

quale aveva

il

no-

trasportavano per la Via Sacra al Forum, e di l al Campo Marzio.


Quivi, in

la

bara

me di Gonsus, che s'interpretava


in

consigliere
si

origine

, mentre credeva che

un imponente

edi-

Gonsus fosse un dio paleoitalico della terra e dei se-

di legno, riccamente ornato, si collocava la bara fra erbe aromatiche, infzio

minati.
tuite

cnsi,

frutta

ed erbe

fra-

Le Consuli si dicevano istida Eomolo, con la


corsa di cavalli.

granti.

91
Corallo [Coralum, IV, 740752] fu prodotto, dalla virt del capo di Medusa. Quando Perseo ebbe liberata la vergine Andromeda dalla bestia marina [v.

COR
Battevano i tamburi, urtavano le lance contro gli scudi e urlavano, per ricordare la morte di ttide. [Vedi Attide}. 'Non mangiavano

m]

che era per divorarla, volle


astergersi le

pane, in memoria del lungo digiuno osservato da Cibele.

mani

nell'ac-

Eurono poi
Il

identificati coi

qua;

ma

testa di

prima pos Medusa. Per non

la

Ourti di Creta.
loro

nome

deriva

da

lasciarla nella sabbia, sparse sul suolo molli foglie,


sulle

Koppocc, figlio di Cibele e di Giasone.

quali

colloc

alcuni

Corcide [Corycidae nimI, 320] ninfe che abitavano nell'antro Coricio, il quale si apriva nel fi^anco occidentale del Parnaso, ed era sacro a Pane. [V. Far-

rami

di alberetti marini, e su questi pose la testa di

phae,

Medusa. Al contatto di essa, rami si pietrificarono e diventarono rami corallini. Le ninfe marine, meravigliate, rifecero la prova con
rami, videro riprodursi stesso miracolo, e disse-

naso],

Crito [Corytus, V, 125]. I:


glio di
alle

fi-

altri

Mrmaro, fu uno

dei

lo

guerrieri

minarono cos nel mare i germi deUa nuova pianta.

Corbo [Ooroebus,
il

Kpoi^o*;]

primo vincitore di giuochi olimpici, quando questi, dopo un'interruzione di 86 anni, furono di nuovo ce-

che prese parte nozze di Perseo. II: [XII, 290] uno dei Lpiti, che prese parte alle nozze di Piritoo. Ili: fgUo di Giove, marito di Elettra, fu fondatore di
Corytus [Cortona] e padre
di lso e di

776 av. Cristo: anno da cui cominci l'enumerazione delle Olimpiadi. Coribnti [Corybantes] salebrati, nel

Bardano.

cerdoti' Frigi,

del culto di
quali, in ono-

Pride e di dal padre, per i suoi intrighi amorosi con Elena.


IV:
figlio

di

none, ucciso

Rbea-Oible,
re di
lei,

Cornucpia [Cornucopia]

il

eseguivano, come
spirito divino, le

invasi

da

corno dell'abbondanza [copia abbondanza] il corno

danze prricbe, con le armi e con musica assordante.

latt

d'Amalta, la capra che alGiove bambino, da

COR
cui scaturiva
il

92
nettare
e

Coronide

[Coronis, II, 542-

ogni bene. Quando Giove pose Amaltea fra gli astri,

547; II, 600-630] ninfa figlia di Flgias, nata a Larissa, in Tessaglia: era la pi bella di quella contrada. Apollo l'am, ma quando il corvo, uccello sacro al

mutata

nella

costellazione

del Capricorno, don il cornucopia aUe ninfe clie lo

avevano allevato.

Corne

[Cornis, II, 569-588] figlia di Corono, re della

dio, gli rifer di aver visto la ninfa giacere con un gio-

Fcide. Mentre passeggiava sul lido, la vide il dio Po-

seidone e ne arse' di amore.

vine tessalo, Apollo squarci, col suo arco, il petto dell'amica infedele. Per,
pentitosi
subito,
discese,

EUa
la

allora lo fugg,

ma
i

su

molle arena sent


e sdrucciolare

infac-

ch,irsi

passi.

sperando di risanare, con la sua arte medica, la ninfa


infelice,
ella

Grid al soccorso e
quale, impietosita di

le

apla

ma non

vi riusc:

parve Athna [PUade]


lei,

la

trasform in cornacchia, uccello caro aUa dea. Ma, avend essa riferito ad Athena che la figlia di Ccrope, contro il suo divieto, aveva
aperta la cesta in cui era
rinchiuso Erittnio, la dea
la

morta. Allora estrasse dal seno di lei il fighuolo che era anche suo,
era

Esculpio, e lo affid al centauro Chirne. Sdegnato poi anche contro il corvo,


gli

mut

le

che, quali in nere.

piume da bianprima le aveva,

pospose a Mctmene. [Y.

Corvo
II,

JEJnttnio e Nictmene].

[corvus, II, 596-599; 631-632] uccello sacro


le

Corne

[Coronae, XII, 692sono i due giovani che 699]

ad Apollo. Prima aveva piume bianchissime, pi

di

sorsero dalle faville del rogo, in cui furono arse le due figlie di Orine, Menip-

quelle dei cigni; ma avendo rivelato ad Apollo la colpa


di Coronide, la ninfa amata dal dio [v. Coronide'], questi, sdegnato, gli anner le penne. Costellazioni [Signa o Side-

pe

Matioche
[Coronus,
II, 459] re

Corneo
veQ,

KopwdeUa F-

cide,

padre di Corne, la quale fu mutata da Athna in cornacchia. [V. Co-

ra].

IsTell'et
si

posteriore

rone],

annoveravano generalmente 48 costellazioni:

Omero,

93
12 nello zodiaco, 21 nel cielo
stellato boreale, 15 nell'australe.

bellezza,

cos

aveva
il

offeso

le

Neridi.

Zodaco:
melli,

Ariete, Toro, GeCancro, Leone, Ver.

Cfeo: dromeda.

padre di An la essa

gine, Bilancia o Libra, Scor-

Cassiopa: Andromeda:
rata
seo.

madre

di

pione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci.

sposata

fu libeda Per la ninfa e

giore,

Cielo boreale: Orsa magOrsa Minore, DragoCfeo,

Orsa Maggiore:
Callisto,

amata da Giove

ne,

Cassiopa,

An-

tramutata in orsa da Giunone.

dromeda,

Perseo, Pgaso, Cavallo Minore, Triangolo,

Orsa Minore:

la ninfa

CoccMere, Boote, Corona Boreale, Serpentario, Serpente,

Ida, nutrice di Giove, o la ninfa Fenice, amata da

Ercole, Aquila, Saetta, Lira,

Cigno, Delfino.

Giove e mutata in orsa da Artemide.

Orine, Balena, Erdano, Lepre, Cane Minore, Sirio o Cane

Cielo australe:

Chioma
vicinanza
detta

di Berenice: in
del

Maggiore, Idra, Tazza, Corvo, Centauro, Lupo, Ara, Pesce Australe, Argo, Co-

Leone: fu dall'astronomo Cenone, in onore della chiocos

ma

figlia di

bellissima di Berenice, Magante, re di Ci-

rona Australe.

rene, la quale aveva con-

Aquila: l'aquila di Giove,


o quella in cui

giurato

contro

la

madre

Hra

tras-

Arsinoe, perch questa ave-

form Mrope, re dell'isola di Cos, quando egli voleva


.uccidersi, per il dolore della morte della ninfa Ecliema

va sposato Demetrio, figlio di Demetrio Pohorcte, promesso a lei. Ucciso Demetrio,

sua sposa.

Andromeda:

la figlia di

Berenice spos ToloIII Evergete, re di Egitto, e fu poi uccisa, per

meo

Cfeo, re di Etiopia e di Cassiopa: era stata inca-

istigazione di Sosibio, cortigiano di Tolomeo IV.

ad una rupe, per da un mostro marino, mandato da Poseidone, perch la madre


tenata
essere divorata

Boote

Arturo: in vicinanza dell'Orsa Maggiore,


rcade,
figlio di Callisto.

Cassiopea, superba della sua

Delfino: in vicinanza deUa via Lttea, il delfino di

cog
Poseidone,
ftrite.

clie

94
Ore, dea della giustizia, detta anche Astra [la vergine stellare], la quale visse su la terra, durante l'et
dell'oro;

trov

Am-

Dragne:
custodiva
i

il

dragone die

pomi negli Orti Espridi: fu ucciso da Ercole. Secondo altri, il Pitofu ucciso da Cadmo fondazione di Tebe. Pesci: sono Afrodite ed ros che, inseguiti da Tifne, si lanciarono neU 'Eu-

ma quando
Second

suc-

ne

elle

cesse quella del bronzo, se ne and al cielo, ultima


fra gli di.
altri

nella

frate e
sci.

si cambiarono in peSecondo un'altra leggenda, sono i pesci cbe trasportarono Afrodite ed ros, al di l del fiume

Erigone, figha di Icrio, la quale s'impicc su la tomba del padre. [V. leario}. Cancro: il granchio che
assali Ercole, batteva l'idra

mentre comdi Lerna.

Corona boreale:

la co-

Eufrate.

Cocchiere: Erittnio, afAthna alle'fglie di Gcrope. La capra^ cbe egli ha sulla spalla sinistra, Amalta; quella che nutr Giove cretese. rcole: l'eroe famoso, che ha in una mano la clava e nell'altra la pelle di
fidato da

rona di Arianna, che Dioniso pose fra le stelle, quando spos costei. [V. Arianna], Corona australe: la ruo-

Leone:

ta di Issine. [V. Issione], il leone Kemo,

ucciso da Ercole e collocato

in cielo da Giove.

Pgaso:
nalippe,

un

figho

cavallo, Medi Chirne,

Leone. Saetta: la freccia con cui Ercole uccise l'aquila che rodeva il fegato di Promteo, o quella con cui Apollo
colpi
i

che chiamavasi prima Ocroe, e fu poi mutato in cavallo da Giove. Perseo: il figlio di Giove e di Dafne: ha in una mano
la testa di

Medusa
,

e nell'al-

Ciclopi.

tra la falce.

Sirio
la

Cane Maggiore:
delle
stelle

Serpentario:

secondo

pi chiara

una

fsse, il cane che stette a guardia di Europa. Idra: l'idra di Lerna, uc-

leggende, Esculapio, colpito dal fuldi

delle

varie

mine

Giove e posto

fra

le stelle.

cisa

da Ercole.
delle

Vergine: Diche, una

Sagittario: rappresenta un centauro [Chirne o Croto].

95
Centauro:
Folo.

CT
Prisso fuggi con la sorella

Clrone

HUe, per

sottrarsi

aUa main

Cigno: il cigno in cui si trasform Giove, per ingannare Leda, ovvero Orfeo, mutato in cigno, dopo la
sua morte.

trigna Ino, Olchide.

ripar

Gemelli: sono i Discuri, Castore e Polluce.

Via Lttea: formata

clie

dalle

uccise,

Scorpione: quello a Ohio, il gigante

gocce di latte di Hra, sgorgate per il cielo, quando eUa


respinse da s
Ercole, che
il

Orine.

fanciullo
le ave-

Capricorno: rappresenta un capro che finisce in una


coda di pesce:
si

Hermes

va posto

al seno.

diceva che

discendesse da Egipane, il quale era stato allevato con

Ctito [Ootyto] divinit della Tracia, introdotta in Grecia e a Eoma: aveva un


culto

Giove,

sul

monte Ida,

numeroso come quello

aveva combattuto per lui contro i Titni. Secondo


altri,

di Cible.

Le

feste in suo

onore
tittie

si
.

chiamavano

Co-

era

il

cangi il guerra dei Titni. Altri invece vogliono che sia la

capro in cui si dio Pane, nella

Cotrne [Ootron, XV, 19-59]


citt nel
labria.

Brutum, oggi Ca-

Eondata nel 710 av.

capra Amalta, che allatt

Giove bambino.

Toro: quello in cui


Europa.

si

Achi e dagli divenne potente col commercio e con la naCristo, dagli

Spartani,

trasform Giove, per rapire

vigazione:

fu sede principatria
del
cele-

pale della ginnastica e dell'atletica,

Libra
di

o Bilancia: quella
le

Mchos, che trov


i

mi-

sure e

pesi,

o quella di

Diche [dea deUa giustizia]. Balena: il mostro marino che fu mandato per ingoiare

bre atleta MUne, e dovette soprattutto la sua gloria a Pitagora, che vi stabili la sua scuola.

Secondo Ovidio, sarebbe


stata fondata
[V. ivi].

Andromeda. Acquario: Ganimde, il coppiere di Giove, o Deucalione, che visse al tempo del dQuvio, in Tessaglia.

da Miscelo.
di

Cttabo [cottbus] giuoco


societ, portato in

Grecia
del-

dalla Sicilia.

Ariete:

quello

su

cui

Un

fusto

di

bronzo,

COT
l'altezza di pi d

96

un metro,

le

sue

acque avevano
i

la

sorgeva da una base tonda, sostenuta da tre piedi. All'estremit superiore del fu-

virt di rendere

colore di ambra Creonte [Creon] re


il

capelli di e di oro.

di

Tebe,

andava assottisto, gliando sempre pi verso la la cima, si poneva un diche


si

fratello di Giocsta, occup

schetto, mentre, nella parte


inferiore, vi era, sorretto

trono dopo che Edipo, accecatosi, si ritir in esilio volontario. Lo af&d poi a
Etocle, figlio
lo riprese,

da

di

Edipo

un

anello

sottostante,

un

quando

Eteocle,
fratello

bacino di bronzo, il quale era introdotto per mezzo di un foro nel centro, per cui si faceva discendere fino
pi importante del giuoco consisteva nel versare,
all'anello.

venuto a guerra col

Polinice, per la contesa del regno [Guerra dei sette a

Tebe], rimase ucciso

insie-

Una forma

me
che

con
si

lui.

Con un

editto

viet, sotto

pena di morte,

da una

coppa

qualsiasi,

il

vlnd nel

seppellisse il corpo di Polinice. Ma la sorella

dischetto metallico, poggiato sulla cima del fusto, e


farlo cadere,

di questo, Antigone, avendolo seppellito, fu chiusa

rimbombando,
sottostante.
alto sti-

in carcere, ove

si

impicc,

nel bacino
valetto
di

Coturno [cothurnus]
cuoio,

ed Emne figlio di Creonte, che l'amava- fortemente, si


uccise sul corpo di
lei.

che copiede e giungeva alla met del polpaccio: era tenuto fermo per
priva tutto
il

Un

altro Creonte fu re

di

mezzo zavano
tori

di coregge. Lo calsulle scene gli at[i

Corinto e padre di Gluca, la quale and poi sposa a Giasone. [V. Glauce].

Crusa [Crsa
figlia di di Enea,

Kpouca]

tragici
il

comici calschilo

zavano
fu
il

soGcus].

Priamo, fu moglie da cui ebbe il fi-

primo a introdurlo nel

glio Ascnio.

Quando

Enea,

teatro, per dare agli attori un aspetto pi maestoso.


[V. Calzature].

Troia, dopo l'incendio della citt, si accorse che, nel suo seguito,

fuggendo da

Grati [Orathis, XV, 315-316] fiume del Brutum, oggi Calabria, che separava questa regione dalla Lucania:

non

rintracciarla;

v'era Crusa, torn per ma essa era


il

perita nell'incendio, e
spirito,

suo
gli

apparso a Enea,

97
rifer clie

GR
fliggeva agli assassini, ai pirati,

Giunne e Vnere
sottratta
all'ira

l'avevano
dei Greci.

ai ladroni,

ai ribelli,

ai rei di alto

Crise

[Cryses]

sacerdote di

Apollo, a Crise, nella Trade; la sua figliuola Asti-

tradimento. Il delinquente, portando su le spalle una trave [patibii,lum] era a colpi di sferza,

da Acliille li nee, rapita in una scorreria, fu assegnata come preda ad Agamennone. Egli la ricMese
all'Atride,

ma

avendo queil

al luogo del Quivi si trovava supplizio. innalzato un palo pi lungo [erux], sul quale si poneva quello portato addosso dal

accompagnato

sti rifiutato

di dargliela,

prigioniero,

in

modo
del

da
della

padre ne cMese vendetta ad Apollo, il quale mand

formare
croce.

la

traversa

I piedi
si

suppli-

una pestilenza, che distrusse uomini e armenti. In seguito al connell'esercito greco


siglio
elle

ziato
lo

inchiodavano al paritto, e le braccia suUa

traversa.

Calcante, fu consultato, Astin-

del

vate

Crco [Crocos, IV, 283] era un giovane, che fu mutato

nee fu consegnata al padre. Criside [Ohrysis] Astinnee,


detta
cos

Crno

poi in arbusto di zafferano. [Kpvo*;] il pili giovine


dei Titni, figlio di Crno e di Ga. Mutil e scacci
il padre [v. Tied ebbe H dominio tano], del mondo. Spos Eha [Cible] dalla quale ebbe i figli Bestia lYestB,], Dmetra [C-

perch

figlia di Crise. [V. Crise'].

Crisotmide

[XpuCTOspn.*;] fu figliuola di Agamennone e di CHtennstra, e sorella di

dal trono

Oreste,
so
i

di Ifianassa [prestragici Ifigenia] e di

Laodice [presso i tragici Elettra ] .Criso temide riusciva


a

rere],

Rra [Giunne], Hdes


{Net-

comprimere il dolore clie provava per l'assassinio del padre, compiuto da CHtennstra e dal drudo di lei, Egisto, mentre Elettra non tratteneva n il pianto n
i

[Plutone], Poseidone timo] e Giove.

Essendogli
dalla

stato

predetto
sa-

madre Gea, che


figh,
li

rebbe stato spodestato da

uno dei appena


di.

ingoi tutti
salvato
la

nati,

ad eccezione

rimproveri.
[crux] era
la

Giove.

Questi,

Croce
-

pena
si in-

dalla

della crocifissione
'

che

quale diede al marito Crono da

madre Eha,

Stano, Dizionario di miti

e leggende.

ORO
ingoiare una pietra, invece del fanciullo, fu allevato
sul

98

nere e di Marte [o di Giove o di Mercrio, secondo altri].

monte Ida,

in

Creta,

un

dalle ninfe

Ida e Adrste,

di astuzie,

fanciullo pieno dalle ali d'oro

fgUe di Melisso, re di Creta. I Coribanti, sacerdoti di Cible, nascosero il dio in-

cbe corre, armato di fartra


e di dardi, le cui frecce suscitano fiamme d'amore, e

fante- nella grotta Ida e, per non fare udire a Crono


i

tevano con

vagiti del fanciullo, batle aste gli scudi.


lo costrinse

non risparmiano neppure Giove, n la stessa sua madre Vnere. Leggende posteriori lo rappresentano circondato da altri piccoli esseri alati [foti, Amoretti], e in Ovidio, egli possiede due specie di dardi: i dardi di oro, dalla

Giove, uscito, dette al padre

un farmaco che

a rigettare alla luce i figli, indi lo rovesci dal trono.

Crono stette con


taro,

gli

altri

Titni incarcerato nel Tr-

punta splendente come


destando
ar-

ma

poi riconciliatosi

sole, feriscono,

con Giove, regn insieme con Eadamante nell'isola


dei beati.

dente amore;
tusi,

gli altrij ot-

fatti

di
il

piombo,
cuore
e

agvi

ghiacciano
tica.

Cronologa. [V. Anno, Mese,


Giorno].

spengono ogni movenza


Attributi di Cupido

ero-

Croto [Crotos] figlio di Pane e di Euf me, valente cac-Sua


ciatore e rinomato per la scienza.

sono:

l'arco, le frecce, la fartra, le fi^accole. Era venerato

specialmente
Creta,

Sparta,

Fu

educato dalle Muse, alle quali rese importanti servizi. Una leggenda vuole cbe, per preghiera deUe Muse, Giove lo mutasse neUa costellazione

Samo,

Mesa-

gara.

Curti [Curetes, IV, 283]


cerdoti del culto

di B/ba

[Cible], identificati poi con


i

del

Sagittario,

Coribanti di Frigia. Ebea

nella quale invece, secondo


la versione pi

comune, fu

afad loro il figlio Giove, cbe ella aveva partorito sul

mutato
rne.

il

centauro

du-

monte Ida,
ta,

nell'isola di Cre-

Cupido [Cupido, I, 453] dio dell'amore, fgUo di V-

perch Crnos non lo ingoiasse, ed essi, per celare a Cronos i vagiti del fan-

09
battevano gli scudi con le lance, pr ducendo un fragore assordante. In onore di Ehea e di Giociullo,

DAP

rica,

fatta con le armi e accompagnata da una musica

rumorosa. Secondo Ovidio,

essi saret-

ve, eseguivano la

danza

pr-

bero nati dalla pioggia.

D
Dafne [Daphne,
dio
fluviale
il

I,

452-567]
del

ninfa bellissima, figlia roseo


cia

per abbracciarla, la ninfa, pallida dal terrore e dalla

Peno: aveva

volto, gli

occM

scin-

stanchezza, si volge al padre Penco, e lo prega che


o schiuda la terra, la ingoi o trasformi

tillanti

come stelle, le braccome di alabastro e le

perch il suo

chiome ondulate, che le scendevano con grazia squisita su gli omeri. Apollo, ferito dal dardo d'oro di

sembiante, perch non vada


violata la sua purezza. Il padre esaudisce la preghiera

deUa

fanciulla,

ed essa

Cupido
figlio

[U

dio

fanciullo,

di Vnere], fu preso

d'amore
la

ardentissimo

bella fanciulla.
stesso

Ma

per Cu-

trasformata in alloro [S^v/j alloro], albero che conserva, nella chiarezza lu-

minosa deUe foglie,


dore
lezza.

il

pido petto della vergine pudica

aveva colpito

della

lo splenprimitiva bel-

con

l'altro
il

dardo fatto di

Apollo

per
la
la

continua

ad

piombo,
cbe,

quale estingueva ogni favilla di amore; ond'

amare
sotto
cia

fanciulla,

anche

quando Apollo

inse-

forma di albero, ne abbraccia. i rami, ne bail

guiva, quasi furente, la bella vergine, essa lo fuggiva


atterrita, e si celava nelle pi folte foreste, per fuggire l'amplesso del dio. Questi allora
si

legno
sotto

e,

posate le
corteccia,

mani

la

sente ancora pulsare il cuore della vergine. Perci il


dio disse che l'aUoro sarebbe stato caro a lui, gli avrebbe ornato la cetra e l'arco, e delle sue foglie si

slancia rapido
la
egli

come vento, raggiunge


fanciulla;

ma

mentre

DAF

100
tronco di alloro, fu allevato dalle ninfe o dai pastori.

sarebbe intessuta la corona


dei poeti e quella dei vincitori di grandi battaglie, nell'apoteosi del trionfo.
l'albero,

Amato da una ninfa [Kide o IsToma o Senia], egli le


promise di non amare
tra fa
al-

come per acconal

sentire
scosse,

volere

del
i

dio,

dondolando,

suoi

fanciulla, ma, venuto meno alla promessa, la nin-

rami fronzuti. Dafnefre [r


festa

amante

lo

convert

in

Saq)V9pia]

che si celebrava a Delfo, a Tempe, neUa Beozia,

pietra o, secondo altri, lo accec. Hermes lo trasse

in cielo

e,

nel luogo do-ve

in

memoria

dell'espia-

zione cbe Apollo fece per avere ucciso il serpente Pitne.

ci accadde, fece costruire la fonte Dafni, a cui i Siciliani

offrivano

sacrifizi

[V. ivi}. Tebe, la festa ricorreva

ogni nove anni:


gazzo,

un bel raaccompagnato da
solenne,

ogni anno. Dafni fu cacciatore e pastore di buoi, valente suo-

una

processione

natore di zampogna; pare anzi cbe egli abbia cantato


le

portava al tempio del dio un ramo di olivo, adorno di


ramoscelli di alloro [89v/) alloro, cpspco porto], di fiori e di fasce di lana,

prime poesie

pastorali,

ed

ritenuto

l'inventore

della poesia bucolica. Gli amori di pastore Dafni

con Cloe sono trattati

in

e avente, nella cima, una palla di bronzo, circondata

un romanzo
fista.

di

Longo

So-

da paUe pi piccole [rappresentavano il sole e le


steUe], e nell'estremit opposta un'altra palla, simile

Damocle
giano
di

[Damcles]
il

corti-

a quella superiore, ma un po' pi piccola [rappresentava la luna], Dafni [Dapbnis, VI, 276278] bel giovine pastore, di
Sicilia,
figlio

VecDionigi tiranno di Siracusa. cMo, Avendo espresso a Dionigi la sua viva ammirazione

per

gli agi e per il lusso in cui egli viveva, il tiranno volle fargli provare il peri-

colo di quel fasto,

come

di

di

Hermes

di una ninfa. Esposto dalla madre, in una valle dei mnti Heri, dentro un

ogni grandezza umana. Ordin cbe si preparasse un bancbetto sontuosissimo, fece ornare la sala da pranzo

101
di

DAN
restasse mallevadore
lui.

mobili di lusso, di sto-

mone
per

viglie finemente lavorate e di fiori frescMssimi e pro-

Damone
e,

accett

volentieri
bilito,
lo,

nel giorno sta-

fumati, e invit, per servire


a mensa, giovinetti di bellissimo aspetto ed elegantemente vestiti. Indi fece

condotto al patiboera sul punto di essere

giustiziato,

quando giunse

giacere Damocle su un lettuccio morbidissimo e ar-

Finzia, tutto trafelato, per prendere il suo posto, e


liberare

l'amico.

Dionigi,
nel

tisticamente cesellato

e,

con
al

commosso da tanta onest


e

un

filo

sottile,

appese

da

tanta

severit

dorato una spada acutissima, cbe pendeva sul


soffitto

rispetto

don

dell'amicizia, conla pena stabilita a

capo dell'infelice cortigiano, il quale non poteva punto muoversi e tanto meno goder nuUa di tanto benessere e di tutta quella bellezza cbe gli fioriva intorno.
egli preg Dioche lo sottraesse a quel nigi

Finzia, e chiese di essere accettato come loro amico.

Dance
si

[Socvxy]] l'obolo

metteva in bocca

ai

che mor-

ti

Dopo poco,

per pagare al nocchiero Carnte, il nolo, per il trasporto delle anime, nella barca, sull'Acheronte: in
.

aveva falsamente scambiato per vita


supplizio, cb'egli

origine era
Socvsi^w

una piccola mo-

neta persiana
ra;

beata.

= prendo

[Svo(;

= usudena-

D mone [Damon]
amico di Finzia
altri Pizia].

intimo
[secondo

ro a interesse].

Danae

Erano entram-

bi filosofi pitagorici, i quali vissero a Siracusa, al tempo del tiranno Dionigi vine.
il

[Danae, IV, 438] era con Giove, trasformato in pioggia d'oro, gener Perseo. [V. Frfiglia di Acrisio:

Gio-

seo].

Avendo

essi

mossa

Danao

[panaius, V, 2]

l'invidia dei cortigiani, questi calunniarono Finzia, ac-

Perseo, nato da Danae e da Giove. [V. ivi'].

cusandolo di alto tradimento. Finzia, condannato a morte, chiese al tiranno di


potersi allontanare, per salutare la sua famiglia. Dionigi acconsenti,

Dandi [Danades] dette anche Blidi, erano


di
to,
le

60 fighe

Dnao,

fratello di Egit-

figho del re egiziano Belo. Esse fuggirono col

purch Da-

padre, da CJhemni, nell'alto

DAN
Egitto,

102

almeno in
sociate
princpio, le danze erano generalmente asal

ad Argo, per una sommossa eccitata dai cinquanta figli di Egitto; ma furono inseguite quivi dai
cugini e chieste in spose.

culto].

La

pi

antica fra le danze armate era la prrica [opxvjcn? vrupptj^T)],

Acconsentirono;

ma

per co-

la cui origine,
si

che

si

mando

del padre, la notte, ciascuna di esse uccise il


rispettivo marito e cugino, e ne seppellirono le teste a

fa risalire a
tico,

un tempo

mi-

attribuisce al creai

tese o spartano Pirrico, o

Lerna.

Soltanto

Ipermn-

Discuri, o a Pirro, di Achille.

figlio

stra risparmi lo sposo Linco. Per questo delitto, le

Danaidi furono condannate,


nell'Averno,

ssa consiste in un finto combattimento eseguito d parecchi, in armatura da


guerra, in cui
si

ad

attingere

imitano

sempre acqua
vasi forati.

e versarla in

movimenti

di assalto e

di

difesa. Perci pi probafiglio

Dnao [Danus]
Egitto.

del re

egiziano Belo, e fratello di

bile che, etimologicamente, pirrica significhi la danza

Da Chemni
figlie

con

le

[v.

fugg Danaidi'\
la
si-

focosa

[TTup

fuoco].

Un'altra danza armata era


la xapTcaia, in uso presso i Tessali: consisteva nell'imi-

ad Argo, ove ebbe


gnoria,

per degli Argonuti, oppure mori di morte naturale, lasciando a Linco la signoria. Il suo scudo, cbe aveva la virt
di

decreto

tazione mimica dell'assalto


di
tro
il

un ladrone armato conun guerriero che arava

popolari, fu dato da Linceo a suo figlio Abnte, il quale


lo

domare

le ribellioni

suo campo: v'era l'accompagnamento del flauto [xapTc?

= frutto].
si

Le danze
senz'armi,

pacifiche,

ossia
nel-

appese nel tempio di Hra, e istitu in onore di


giuochi Heri.
nel

eseguivano

le feste degli di: consiste-

lei i

Danza. Le danze,

mondo

greco, posson distinguersi in armate e pacifiche [la


distinzione seguita da alcuni in danze guerresche e religiose

vano, in generale, in cori danzanti, con passo ritmico intorno all'altare. Isella

danza in catena, una schiera


di giovani e di donzelle, tenendosi per mano, ballavano: gli uni con movenze

non

esatta, perch,

103
guerrescli,e, le altre

DT

con pas-

Drico

so leggiero, loro sesso.

conveniente al

[Sapstxi;] moneta persiana di oro, fatta coniare da Dario: da una parte

Le altre specie di danza variarono da luogo in luogo, con carattere proprio: ma


ora noi

aveva l'immagine di un arciere, pesava due dramme


atticbe e corrispondeva al valore di circa 20 lireoro. Oltre
al

non

le

conosciamo

che di nome.
[Per la danza del coro sulla scena V. Teatro].

darico d'oro,
di argento di quello

v'era
d'oro.

il

darico
^J-^q

cbe valeva

Drdano [Dardnus],
di

fgUo
figlia

Giove e di Elettra,
il

per Enea, dei Dall'Arcadia emiBomani.


gr a Samotracia, e di l
nella
il

di Atlante, dei Troiani e,

capostipite

Dttili [AxTuXoi] genii cbe abitavano nell'Ida di Frigia, detti perci Dattili

Idi

ai quali si attribuiva

Frigia ove, ottenuto terreno dal re Tucro,

la scoperta e l'introduzione dell'afte di lavorare il fer-

fond la citt di Dardnia. La prima sua sposa, Crise, ebbe, come dote per le nozze,
il

Palldio e

templi
del-

Furono perci ritenuti sovrumani e, in seconsiderati come maguito, ghi e come demoni, e immaginati al servizio deUa
ro.
artisti

degli di maggiori, in Atene; egli

port immagini

dea frigia Cible, insieme coi Cufti e coi Coribnti.

le divinit

a Dardnia, donde poi passarono a Troia, per opera dei suoi successori. L'altra sua sposa fu Batia,
di Tucro, con la quale gener Erittnio. Da Erittonio nacque Ilo I e
figlia

Furono chiamati
per
TuXo?

Dattili

l'agilit delle dita [Sx-

guivano
lavori.

dito] con cui esei loro eccellenti

In origine erano tre: Chlmis il fonditore [x7)Xc =

Tre; da Troe, Ilo II; da

Laomednte; da Laomedonte Priamo. Figlio di Troe e fratello


Ilo II

avvampo], Danmano il domatore [Sa[jLv6i = do-

mo] Acmne
5

l'instancabi-

quindi di Ilo II era Assraco, da cui

le [xfxcv incudine]. Pi se ne immaginarono tardi,

nacque Capi,

10
e,

[5

maschi e 5 femmine]

da Capi Ancbse, da Anchise Enea.

dopo, il loro numero giunse fino a 100.

DATI

104
di Hera,

Diinia [Dauna], la parte nord dell'Apnlia, compresa tra i flumi Frento [Fortore]
e Aufdus [Ofanto]: fu cos

vestita

accompagnata
si

da sposa da una
pro-

prnuba,

portava in

detta da Duno.

[V.

ivi].

cessione solenne sopra un carro, su la vetta del Cite-

Duno

[Daunus, XIV, 458]

figlio di Licane, fratello di lapige e di Peuczio, il

rone, ove si offriva a Zeus un toro e a Hera una vacca,


Si distinguevano le piccole e le grandi Dedale.

quale,

emigrato

in Italia,

prese sede nella parte settentrionale dell' Apulia, clie da lui fu detta Daunia .

Le piccole Dedale si bravano dai Plateesi,


7 anni, in

cele-

ogni

Dcuma

[decma = decima] era la decima parte


del grano, clie
i

un grande

bosco,

coltivatori

presso Alalcmene: si recideva ogni volta una quercia indicata da un augurio,


figura [SatSaXov]
e dal tronco s'intagliava una di Hera.

dovevano pagare ogni anno allo


dell'agro pubblico

Stato. Perci l'agro soggetto al tributo


di

deeuma

si

Le grandi Dedale si celebravano ogni 60 anni, da


tutti
i

chiamava

age'

deeumdnus.
[porta de-

Beoti insieme:

in

Decumana porta
cumana] era
cipale
la

esse 14

immagini

della dea

porta prin-

[una per ciascuna citt confederata] venivano portate sul Citerone, dove si bru-

che,

neU'accampa-

mento Eomano, si trovava a una estremit della via praetora, la strada maestra, della larghezza di 50 metri, che divideva il campo in due parti eguali, neUa

ciavano,
ficio.

durante

il

sacri-

Dedaline

[Daedalon, XI, 291-345], figlio di Lucifero [re di Trachino, in Tessa-

sua lunghezza.
porta, tro estremo della
strada,
si

glia] e fratello di Cice.


all'al-

Era
dif-

La

collocata

amante deUa guerra, a


ferenza
il

medesima chiamava porta


festa
di

del fratello

Ceice,

praetora.

Ddale

[AatSaXa],

quale preferiva che il popolo vivesse in pace. Straziato dal dolore della
figlia

Zeus e di Hera, nella Beozia, in cui si rappresentava una scena coniugale di queste due divinit: la statua

na
si

Chione, uccisa da Dia[v. ivi], voleva ucci-

dersi e, salito sul Parnaso,

precipit nel vuoto. Apol-

105
lo

DEI
secondo altri, ritorn con Teseo, da Creta in Atene.
0,

n'ebbe piet e lo mut

in sparviero.

Ddalo [Daedlns, Vili, 159259] figlio di Mezine o di Palamane, era ritenuto


l'inventore di

Di pOii]: Consentes [consiglieri^ erano 12: 6 di e 6 de [Giove,


Nettuno, Vulcano, Apollo, Mercurio, Marte; Giunne,

pareccM

stru-

menti da lavoro e delle statue, cbe si rappresentavano con gli occM aperti e come moventi il passo.

Minerva, Crere, Vnere,


Vesta, Diana]. Selecti [scelti]:

Avendo, per invidia, ucciso


il

nipote Talo [y. ivi], fuggi da Atene a Creta, presso il

Saturno, Giano, Fiuto, Bacco, Sole, Genio, BJiea, Luna]. Gii

re Minosse, il quale gli fece costruire il famoso Labirinto in Cnosso, per tenervi

di consentes con i selecti formavano gli di magni. Erano invece di minores

gM Indlgetes
eroi
dei,

[patrii]

cio

cMuso

Minotauro. Ma quando Teseo, con l'aiuto di Aridne, uccise il Minotauro, Minosse vi rinchiuse Dedalo col figlio Icaro. Ma Dedalo corruppe i custodi
il
e,

Bomani assunti fra gli come Enea e Romolo,

Semnes

Vi erano inoltre
forestiere.

[semidei]. gli di pe-

regrini che erano divinit

per mezzo di
figlio
si

ali di cera,

Come

di

del cielo

erano

fuggi col to. Icaro


nel volo

dal Labirin-

venerati:

lev troppo alto


liquefatta la ce-

e,

Urano, Saturno, Giove, Marte, Vulcano, Mercurio, Apollo, Bacco; Giunone, Venere,

ra, precipit, presso

Samo,

Minerva, Diana.

nel mare, detto quindi Mare Icrio, e fu seppellito dal padre nella isoletta chia-

Erano

di del

mare e

delle

mata perci Icria. Dedalo and poi nell'Italia inferiore,

acque: Oceano e Teti, Nettuno e Amfitrte, Nereo, le Neridi, le Sirne. Di della terra erano: Gitele,
Vesta, i Lari, i Penati,
ne, Pale,
le i

a Cuma e, di qui, a Gmico in Sicilia, pass


presso
il

Pa-

Funi,

i Stiri,

re Ccalo. Minosse,

che lo aveva inseguito, lo richiese Cocalo, ma fu


ucciso daUe fgUe di costui. Dedalo mori poi in Sicilia

Muse. Dei dell'Averno erano: PluOridi, le Dradi, le


tone, Prosrpina, le Parche,
le

Erinni,

JEacOj

Mani, Minosse, Badamanfo, Caronte,

DEI

106
figlia di

Deianra [Deianira],

Eneo, sorella di Melegro, fu moglie di rcole. [Vedi


JEJrcole'].

spelonca dalle cento porte, ove essa viveva.

Defone [Deiphon] era

figlio

Deidama [Deidamia]
di

figlia

di Celo, re di Elusi, e di Meganira, e fratello di Trit-

Licomde, re di Sciro,
Achille,
lei
il

and sposa ad
quale ebbe da
.

il

figlio

tlemo. Crere, ospitata da Celeo, prese cura di allevare Deifone: per purificarlo da

Pirro, cbiamato anche Ke-

ogni cosa mortale, lo mise


nelle

ottlemo.

[V. Neottlemo].

fiamme,
il

ma

la madre,

Defobo [Deiplibus], figlio di Priamo e di cuba, dopo Ettore, era uno dei primi
eroi troiani.

spaventata,
trarre

cerc

di

sot-

bambino

al fuoco.
se
ti-

Quando Troia
sua
casa fu

Allora la dea, sdegnata, ne and sul suo carro, rato dai dragoni,
fone.
e.

fu presa, la
distrutta

lasci

da Ulisse e da Menelao, ed egli fu turpemente mutilato da Menelao.

morire nelle fiamme Dei-

Delfino [SsX9L<;] macchina da guerra, deUa forma di

Deifone pDeiphone]

sibilla di

un

Ouma,
le

figlia

di

Gluco.

Apollo, innamoratosi di lei, promise di darle tutto


ci ch'ella gli avesse ricbiesto. Ella chiese di vivere

delfino, adoperata sulle navi greche. Consisteva in un grosso, pezzo di ferro o di piombo, attaccato con corde alle antenne e munito di carrucole, che veniva

nelli

tanti anni per quanti gradi sabbia aveva in

lanciato con forza sulle navi

mano, ma

dimentic di domandargli, insieme con la


longevit, la giovinezza. Al tempo di Enea, il quale
la consult

nemiche, per forarle. Delfo CDelphi, I, 515] la


cide,

cit-

t pi importante della F-

rinomatissima per

l'o-

racolo di dai Greci


della

ApoUo
il

e ritenuta
centrale

prima

di scen-

punto

dere nell'Averno, eUa con-

tava gi sette secoli e sarebbe vissuta per altri tre


secoli.

Grecia, anzi l'ombelico di tutta la terra. Questo oracolo fu tenuto prima

Ouma, come

sa-

cerdotessa di Apollo, dava


i

responsi con voce terribile, che usciva dalla profonda

da Ga, la quale lo cede poi a Temi, sua figlia, questa lo diede alla sorella Fbe,
e questa,

come

regalo nata-

107
lizio,

DEL

ad Apollo, suo

nipote,
di

nato da Latna,
Febe.

figlia

pite le statue delle tre divinit delfiche: Artemide, Latna, Apollo; nel prnao
si

Secondo un'altra leggenda,


Apollo,
il

leggevano

le

massime

Codi

appena nato, uccise

nosci te stesso

, IsTulla

serpente Pitne o Delfino, fgHo di Gea, clie lo custodiva; ma dovette fuggire,


l'ira

troppo accanto a questi detti, vi era la statua d'Omero. ISTel-

e l'oscuro

Se , e

per evitare

di Gea, e

servire per otto anni, percli espiasse la colpa. Finita l'espiazione, prese possesso dell'oracolo di Delfo.
Il

l'interno del tempio vi era una statua di Apollo, tutta


di oro e, davanti ad essa, su cui ardeva perpeil fuoco, Accanto v'era un masso di

l'ara,

tuamente
all'ara,

tempio, in tempi remo-

tissimi, era

formato da una

specie di steccato di frasche, costruito intorno a pa-

bianco, della forma cono tronco, che rappresentava l'ombelico della


di
terra.
>

marmo

reccM alberi di
sto

alloro. Pre-

per sorse ivi

un tem-

lati,

due aquile

L'ara aveva, ai tre d'oro, che

sontuoso, elle di Vienne ricchissimo di tesori: al tempio

raffiguravano le due aquile mandate da Giove, dai due

po di Plinio
Cristo],
di

[I secolo

esso

aveva

dopo 3000

punti estremi del mondo, per fissare, col loro incontro,


il

statue di oro, di argento,

punto del centro di


la

bronzo, di marmo. Ma questo tempio, che si diceva costruito da Agamde

tutta

terra.

Dietro

la

da Trifnio, fu distrutto un incendio, nel 584 av. Cristo, e se ne costru un altro molto pi splendido,
e

da

tempio, si apriva una caverna, nella quale si trovava la famosa fenditura, su cui si ergeva il tripode.

cella del

di architettura ionica, nel-

l'interno,

dorica,

nell'e-

Essa esalava vapore eccitante, e si diceva che fosse stata scoperta da alcuni paper opera di una eache ivi era stata presa pra, da convulsioni.
stori,
Il

sterno,

dagli

Alcmenidi,

per opera degli scultori Praxia e Andrstene, e fu compiuto verso


sto.
il

430 av. Cri-

Sul frontespizio erano scol-

tripode d'oro, innalzato su tale fenditura, era stato consacrato dagli Elleni, do-

DEL
po
la

108
tico

battaglia di Plata av. Cristo]: esso con[479 sisteva in un bacino di oro,


collocato

ed eccitata dalle
esprimeva
il

esa-

lazioni,
cinio,

vati-

sempre

oscuro

ed

sopra

un

piedi-

stallo di bronzo,

formato da

enigmatico, o in versi o in prosa, che veniva poi com-

tre serpenti avviluppati, e aveva in cima una piastra

piana, leggermente concava, su la quale sedeva Pizia, la sacerdotessa dei vaticini!.

posto in versi da poeti addetti a questo ufficio. L'oracolo di Delfo antichissimo [meno antico per dell'oracolo di Giove a Do-

'Nei

tempi anticbi,

la Pizia

dna, nell'Epiro], fu in fiore sino alla guerra del Pe-

era

fu

una giovine vergine, poi sempre una donna di


con
se-

loponneso [V secolo av. Cristo], saccheggiato da Siila


depredato pi volte dagli imperatori romani e bizantini, com[86 av. Cristo],

oltre 50 anni, vestita abiti verginali; ma in

guito vi furono due Pizie, e anche tre.


s'interrogava, in in un giorno fsso, principio, verso l'inizio della prima-

battuto dai Padri

della

L'oracolo

Chiesa, e finalmente, chiuso da Teodosio nel 390 dopo


Cristo.

vera;

ma, in seguito, in un tempo stabilito di ciascun


mese. Coloro cbe volevano
l'oracolo, di alloro e di
cinti

Dlio [Delius, V, 329] Apollo, nato nell'isola di Delo [Ccladi] insieme con la sorella

consultare
di

Diana

[Dlia,

V,

639].

rami

bende

Dlo

di lana, offrivano vittime e

[Delos, Yl, 333-334] isola delle Ccladi, la quale accolse

preghiera al dio; indi, se le vittime indicavano che il giorno era favorevole aUa
consultazione, la Pizia

Latna che, essendo

stata

amata da Giove,

an-

dava raminga per

la terra,

man-

giava alcune foglie dell'albero di alloro, che sorgeva nell'adito e beveva l'acqua della fonte Cantide, che scaturiva ivi. Indi, vestita
di abito lungo e lucente e ornata di oro nel capo,

sospinta dall'odio di Giunne. In quell'isola, sul

monte
luce
i

Cinto, ella diede

alla

due gemelli

generati

da Giove: Apollo e Diana.

Dmetra [AY)(i.-^Ty)p,
madre
figlia

Ay][irfcga

r^ = terra,
di

della terra [A,


(X7]T7]p

= madre]

A^ =

invasa dallo spirito profe-

Crno e di Eha,

109
protettrice
in
ra.

DEN
so, rivestivano le

delle

biade

e,

pi alte
della

generale, Ebbe culto speciale in Blnsi, citt situata ai condella Hegride, a da Atene, al

deU'agricoltii-

caricbe.

IsTegli

Stati

confederazione Acha, essi erano dieci.

fini

due
cui

Demoionte [Demopbon],
figlio

miglia

di Celo
la

di
lo

Metaaffid

principe aveva insegnato la coltivazione dei campi, e

nira,

quale

aveva

cosi

introdotta

la

stabilit delle sedi, gli ordi-

namenti
e la

cittadini, le

nozze

bambino aUa dea Demetra quando questa, sotto l'aspetto di una veccMa, si er