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The
University of Chicago
Library
-.
l^illiStA.!:
O.
STANO
DI
GRECO-ROMANI
m
SI
iP
^!
^^^^^^^^^^i^^sa^^^^^^&s^feiS,.-^'
'^*fc'.^i
^^ _^j.'T..^v t-^pnA>-Mrt'|-*^
GIOVANNI STANO
II
DIZIONARIO
DI
GRECO-ROMANI.
2" edizione
TORINO
*,
Maggio 1960.
^^^
Propriet riservata
SERENAKTCT lU-OMIHXNT
di Torino
1950
Farm. Pian
690227
PBEFAZIONE
Nel presentare ai colleglli e agli alunni questa seconda edizione del Dizionario di miti e leggende del mondo greco-romano
credo opportuno ribadire il criterio cie ho seguito nelV accentuazione dei vocaboli che, derivati dal greco, ci sono pervenuti a
traverso Vuso del latino, per
il
non
accrescere,
su la loro pronunzia,
La
per
siffatti
vocaboli,
ma
molti accettano
il criterio
di sees.
al-
latina; Edipo, Ifigenia, Edipo, Ifigenia, alla greca. Oltre a ci, parecchi vocaboli sono entrati nella lingua italiana con V accentuazione greca: Areo-
invece
ecc.,
pago, Dioniso, Dioscri, ecc., alla latina. Io ho seguito, nelV accentuazione italiana, quella che mi e sembrata prevalente nelVuso quem penes est arbitrinm et ins
norma loquendi (Hor. Bp. II, 3), giustificandola con la corrispondente accentuazione latina o greca. Opportuna mi sembrata la segnalazione dell'etimologia nei
et
vocaboli greci che, per la loro struttura, presentano particolare interesse. In .essi ho messo in rilievo gli elementi formativi, di
maniera
che,
glottolo-
Per
accanto a ciascun nome, il numero del libro e dei versi entro i quali esso svolto o illustrato, il che varr ad agevolarne nei
giovani
1*
lo
studio e V interpretazione.
IV
Voglio sperare che la conoscenza dei miti, nei quali i Greci, specialmente, con la loro fervida immaginazione naturalmente
disposta all'intuizione delle pure forme estetiche fissarono, circonfusi di luce ideale, gli svariati tipi di fine bellezza, riesca
pie operoso
lungi dal dover essere meno curati o del tutto abbandonati, come si vorrebbe da non pocM, dimentichi
dei valori spirituali della vita e
immemori
poicTi
delle nostre
grandi
tradizioni di cultura,
del
vanno riordinati
scolastico,
e irrobustiti
nel quadro
nuovo ordinamento
non
si
pu
disconolo
scere cJie
rito
spi-
Manduria (Taranto),
aprile 1949.
L'AITTGEE.
A
Abddir [nome
fenicio] la
pietra che Bliea fasci a guisa di fanciullo, facendo credere al marito Saturno
elle quello fosse
bea, e presero parte con 40 navi aUa guerra di Troia, insieme coi figli di Teseo.
Giove,
l'ul-
timo bambino cb'essa aveva partorito. L'oracolo aveva predetto cbe da Saturno sarebbe nato un fgUo, cbe avrebbe detronizzato il padre: perci egli aveva divorato i due figli (Plutone e Kettuno), e Ebea, con questo inganno, era riuscita a sottrarre Giove alla triste
Cerauno,
neU'Tlliria.
Son rappresentati come selvatici, con le chiome lunghe, discendenti fino aUa
nuca.
Abanzade
[Abantides]
come una
divinit; le si tri-
butava un culto simbolico, e si bagnava con vino, sangue e olio. Probabilmente era un aerolite, di forma
conica, il quale, perch caduto dal cielo, divenne oggetto di venerazione.
aveva ricevuta da Apollo, profetava, sanava le malattie con una sola parola,
e viveva senza alcun cibo.
prendere
giovinet-
Abdro [Abdrus]
to,
dell'Eu-
ABE
dia, e
2
marci contro
le
i
Bisto-
Absirto [Absyrtus]
figlio
di
ni, sudditi di
Diomede, che
loro
avevano preso
vendicare
il
vello
d'oro
Dopo
n presso il giovinetto; ma ebbe una triste sorpresa: le cavalle lo avevano divorato. In memoria di lui, edific la
citt di
Abdra,
sulle coste
Medea
fa-
mand
alcimi re-
gali
a seguire Giasone,
lo
preg
comune
determinato, donde
ella salui,
pietra.
in
nel
Abena [Abena]
Ma
la
notte,
= 2bn2bT
i
via].
posto assegnato, l'infelice giovine fu ucciso e fatto a pezzi dagli amici di Giasone; e
Aborgeni
xyQovsQ]
originari
[Aborignes,
si
a-
mentre
compagni
di
dicono
popoli
della
terra
che
[ori-
abitano, in contrapposizio-
ne a
go
quelli
immigrati
origine;
aTxOcav
Absirto attendevano a raccattare da terra le membra di lui, Giasone con Medea e coi Greci poterono imbarcarsi.
indigeno:
X0CV
aT;;
stesso,
Acamnfe [Acamas]
figlio di
terra].
In partico-
Teseo e fratello di Demofonte, prese parte aUa guerra Troiana, e fu tra quelli che si chiusero nel cavallo di legno. Tornato in patria,
nome
indica
un
ne posta fra il Tevere e il Liri. Fra i Greci si vantavano di essere autctoni gli
Ateniesi e gli ikxcadi.
Un
altro
Acamante,
figlio
3
di Antenore, fu Tino dei pi
lia,
AGO
re di lolco, prese parte alla caccia caledonia e alla spedizione degli Argonuti. La moglie di lui, Astida-
incanto
l'orlo
[acantlms]
pianta
mm
il
deUe aiuole: lia belle foglie, le quali sono imitate da pittori e scultori, per ornamento a opere d'arte.
Era una ninfa ch.e piacque molto ad Apollo, il quale la trasform nella pianta omonima. Secondo un'altra leggenda,
meia, innamoratasi di Pelo, poich questo non le corrispose, lo calunni presso il marito. Acasto, per vendicarsi, condusse Pelo
ad una
Pelian
caccia,
e,
sul
monte
spada
fisi
mentato,
e lo lasci fra
Centauri.
una bella fanciulla di Corinto: seppeUita dopo la sua morte, le fu posto acera
Ma
un
ce-
cbe conteneva gli oggetti a lei pi cari. Intorno al cesto, veget una foglia che, da lei, prese il nome di acanto. Si vuole cbe Calli-
Vulcano diede poi a Pelo un'altra spada, con cui egli vinse i Centauri e, tornato in Tessaglia, abbatt Acasto, uccise lui e
la moglie, e s'impadron di lolco.
maco, verso
colo
il
la
met
del se-
da
"fi-
Troia.
Aceacllide
[AccacaUis]
glia di acanto
come motivo
che
divenne
ornamentale,
Filachi e Fi-
da una capra.
figlio di
A.carnne [Acarnan]
Accadmia [Academia]
go presso
il
luo-
Alcmene
lroe.
il
Da
giovine perdette
Accadmo
[v.
divenne un ginnasio,
filari
tello
tra bei
di platani e di
Acsfo [Acastus]
P-
ulivi, che furono piantati da Cimone. Ivi insegn Platone e, dopo di lui, i suoi
ACC
_4_
tempio. Incontr infatti un
uomo
si
>>.
Accadmo [Acadmus]
eroe
potente e ricchissimo: Taruzio, il quale se ne innamor a tal punto, che volle sposarla e, alla sua morte, la lasci erede di
tutte le proprie ricchezze, ch'essa accrebbe poi con l'infame mestiere. Ma^ aven-
un
luo-
poco lungi da Atene, che da lui fu detto Accademia . [V. ivi]. Acca jLarenzia [Acca Larenfu moglie del pastore Fustolo e nutrice di Rotia]
do lasciato i suoi beni al popolo romano, merit la. riconoscenza pubblica, ed ebbe il nome iscritto nei
Fasti.
Acclamazione
zione,
molo e Eemo. Secondo la tradizione, aveva 12 fgH, coi quali, una volta all'anno, offriva
ci essi
tres
si
di
buon
un
sacrificio
la fertilit dei
Tlassio!
Io
Hymen! Io
nozze);
Belle
(nei trionfi);
chiamavano
[arva
arvles
fra-
Hymenaee!
(nelle
camil
Io triumphe!
pi],
quando uno
di essi
Bene
et
et
praeclare!
festive!
Non
lius!
(nei
potest mediscorsi di un
oratore).
e bellissima
corti-
giana di
Eoma,
ai
tempi
cui
Acste
[Acestes, XIV, 83] era re di Sicilia, dove fond la citt di Egesta, che chia-
cos dal
nome
della
ma-
nell'uscire
dal
tamorfosi
I due numeri rimandano rispettivaniento al libro e ai versi delle di Ovidio, nei quali accennato o trattato il mito,
_5
aveva generato col dio
flu-
AOH
ed il pi vecchio dei 3000 fiumi fratelli. Venuto in lotta con Ercole, per la
Teti,
ad AncMse,
sul
mon-
contesa di Deianra come sposa, battuto sotto la forma- di uomo, assunse prima
quella di serpe, poi quella di toro. Ma, nel combatti-
te rice.
Quando
suoi
sciuto
un
dio [Dioniso], lo
il
difese. Svegliatosi
ragazi
mento. Ercole gli svelse, con la mano, un corno; le IsTiadi lo riempirono di fiori e ne fecero un corno sacro alla dea dell'abbondanza [cornu copiae]. L'Achelo era un fiume sacro in
tutta la Grecia, tenuto in
li
da edera, abbarbicatasi ai fianchi, Dioniso apparve incoronato di edera e circondato da tigri e da pantere, e
i
Achemnide [Achaemendes,
XIV, 160-222]
era deH'isola
di taca, aveva preso parte alla guerra di Troia insieme
marinai, buttatisi in mare per lo spavento, furono mutati in delfni. Acete solo fu
salvato, e d'aUora divenne sacerdote di Dioniso, nel
con Ulisse, e dopo torn con lui per il rimpatrio. Ma quando Ulisse, coi pochi compagni superstiti, riusci
a sfuggire al ciclope Poli-
tempio di Kasso.
^chelidi [Aclielodes, V,
552] sono le Sirene [v.
ritenute
figlie
ivi],
bandonato nella
Sicilia,
do-
del dio
flu-
viale Acbelo.
Vchelo [Achelus, IX, 1-88] oggi Asproptamo, il pi grande fiume della Grecia: scaturisce dal Pindo.
detto fgHo di Oceano e di
go
Achmone [Achaemon]
era
ACH
6
Tirreno.
ch.e
mar
Erano
cos
insolenti,
assaltavano
cMunque
incontrassero.
Un
mentre dormiva;
attaccatili
i
ma
l'eroe,
al-
nascose nella
capo
all'ingi.
Avendo
essi
a discendere nell'Averno o, secondo altri, fu ivi precipitato da Giove, perch aveva offerto le sue
osservate nere e pelose le parti deretane dell'eroe, dissero ch'era melmpigo [[izuomo dalle naXfXTTUYo?
acque
per
estinguere
la
Achersia [Acherusia]
lude del pianto
xo[jiai,
la pa-
tiche nere:
Kuyri
[xsuo)
piango] lago
del-
che
li
nuovo attributo, e
vano
che
lago,
fossero
Acho Xuto
lasgi,
minavano
buoni,
pi in
la loro vita e
dall'Africa, assoggett
Pe-
il
Acheronte
504]
vicinanze del
vi rano
[Oocito e Lete] e
vasta palude, poi sparisce sotterra e sbocca nel mare Ionio, nel porto di Elaia [oggi Phnari]. Le sue acque sono melmose e amare. concezione mistica, Isella
l'Acheronte
dedicato a cate. Un'altra palude Acherusia era nella Tesprozia [oggi Epiro]; il fiume Acheronte passava a traverso di essa,
Achille
formava
l'in-
[AchiUes, XII, 73] era figlio di Pelo e della nereide Ttide. Pelo era re
ACH
dei
saglia, e
del padre, Ecide da quello del nonno. Achille fu dapprima allevato dalla
dal
nome
lo
tuff
nelle
il
acque
madre; pi tardi Fenice, che fuggendo dal padre Amintore si era rifugiato
nella casa di Pelo, lo istru nell'eloquenza e nell'arte
militare; il centauro durne lo ammaestr nella medicina. Il fato aveva la-
corpo di
dalla
sciato
fra
rebbe morto,
lo
tenne na-
riosa,
breve e
comde.
Ulisse,
il
Ma
fu scoperto da
quale, travestitosi
quando
UUsse
Nstore
da
namenti
femminili,
vi
uno
combattimento,
strepito le fan-
per
il
campo, legato
coi
ma
Achille
piedi al cocchio.
Ma
dopo,
le
mentre combattendo su
un dardo
Apollo
braccio.
di Pride, al quale
aveva
guidato
il
con Ansul
tiloco,
Pride, aiutato da Apollo, avrebbe colpito Achille appunto al calcagno. Achille fu venerato, ed ebbe templi, come eroe, a Elide, a
promontorio
punta
AGI
8
alle foci del fuine
un
altro, si
AcMlla]
Istro.
ammal
il
grave-
mente, e quando
padre
ci
XIII, 738-897] fumicello in Sicilia, che scaturisce dall'Etna e sbocca nello Ionio [l'odierno fnme Frdolo o Alcantara]. Secondo la mitologia, era un
[Acis,
figlio
giovine bellissimo,
di
che ci accadeva per punizione di Artemide, a causa del giuramento pronunziato nel tempio di lei, Gidippe rivel ogni cosa aUa madre, e fu data in isposa ad
Aconzio.
Funo
Acqurio [Aquarus]
l'unde-
cimo segno dello Zodiaco, Ganimede, il coppiere degli di, rapito da Giove, mutato in costellazione, dopo la sua morte. Secondo altri, Deucalione, che visse al
tempo
saglia.
di Oeo. Eecatosi
a Delo,
si
innamor di Gi-
dippe, figlia di
ateniese;
grandiose
si
di
acque-
un'astuzia.
Avendo veduto,
un
tempio di Artemide, poich ogni giuramento, pronunziato in queUo, doveva essere mantenuto, butt ai
piedi
della
eseguivano lavori, per provvedere la citt di acqua potabile abbondante. L'acqua, che sorgeva nei
che ivi
monti
canali
vicini,
traverso
fanciulla
una
muratura,
si
raccoglieva in
mela, su cui aveva scritto queste parole: Giuro nel santuario di Artemide che
sposer Aconzio . Gidippe Lesse ad alta voce queste
parole,
per
ma
gett subito la
tre
mela.
per la citt. Cosi Atene riceveva le acque che scaturivano daU'Imetto, dal Pentlico e dal Parnte, e a
di
ACE
questo
scopo
servivano
Eoma,
in ordine crono-
logico, erano:
Marcia,
Aerisi
IV,
Claudia, Traiana.
III, 559; stirpe di Dnao, era figlio di Abante e di Aglia. Egli scacci il
[Acrisus,
cura
608]
deUa
In Eoma si costruirono invece 'grandi acquedotti, clie portavano aUa citt acqua abbondante e salubre. L'acqua, derivata a grande distanza, per mezzo di scavi e di arcM che passavano
Ma
regno: Acrisio ebbe Argo, prese Tirinto. Essendogli stato predetto che
Preto
daUa
figlia
Danae sarebbe
che lo avrebegli
a traverso
monti e
nato UD
figlio,
dove
una
fos-
veniva raccolta in grandi serbatoi, e portata, per mezzo di tre grandi tubi di
sa o in
un
sotterraneo.
Ma
piombo o
serbatoi
il
Giove, di pioggia d'oro, lei Perseo. [V. ivi]. Allora egli, rinchiusa in una cassa
la
discesovi in
forma gener da
ai
vate, quello di
mezzo por-
pubbliche [lacus'] e le fontane a getto Isalientes}. La costruzione e la conservazione degli acquedotti era affidata ai censori, e la sorveglianza,
sto, agli
involontariamente
pote, col disco, in
lestra.
dal
ni-
una pa
la
prima
di
Augu-
Acrpoli
fortezza
[' A-apTzokK;']
edili;
ma
dopo, a
di
Atene
un impiegato
tor
speciale [cura-
alla
estremo, TcXt.? citt] collocata su una rupe, che si eleva a 100 metri, in
[xpoi;
numero
una
GU
ACT
ghezza, e cade a picco da tutte le parti, eccetto dal
lato
10
mondo
tra
i
fratelli,
dopo
il
la vittoria sid
Titni e
ove
governa
cf-Sriq,
con
la
[Ade
St)?
moglie
Persfone.
od-
invisibile;
==
Si narrava cbe,
lungi dalla madre, nella pia0, secondo una leggenda posteriore, a En-
nura di Kisa
Una
a
delle
due
quella
settentrione
aU, dei
quadri di
da
cavalli.
Egli famoso
per i cavalli, forse percb si credeva che prendesse sul coecliio le anime di questo mondo, per portarle all'lrebo. Pi tardi, quest'ufficio di traghettare le anime fu
da Brea. [V. ivi]. Adaxnanta [Adamanta] era la ninfa cbe allev Giove
bambino, nell'isola di Creta, e ne sospese la cuUa ai rami
di
Erano
il
tenendo
rivolto
alla
un
a Saturno che
cava,
non
terra,
con
Il
mani.
di Plutone,
il
nome
dio nei
Ade
delle
riccbezze,
usato
misteri,
fu dato ad Ade,
tuno;
nella
divisione
del
11
proviene all'uomo la
ricil
ADE
quale, uscito dalla corteccia dell'albero materno, fu
cliezza dei metalli [V. Fiuto]. Come dio del fuoco sotterra-
neo, era detto Dite [V. ivi]. Adena [Adena] divinit ro-
sparso delle
dalla
altri.
stille di
mirra,
madre
stessa.
Secondo
mana,
entrare].
['ASvaToi] cittadini
essendo inabili a
= non
Admeto [Admtus]
posso]. re di Fe-
per la sua bellezza, amato non solo da Venere, ma ancbe da Persfone, la quale, innamoratasi di lui, non voleva pi farlo ritornare nel mondo. Allora Give decise cbe per 4 mesi restasse nell'Ade, per 4 altri stesse nel mondo con Afrodite, e per gli altri 4 mesi,
scegliesse egli stesso il luogo della sua dimora: e Adone
anche in essi, stare con Afrodite. Appassionato per la caccia, un giorno fu ucciso da un cinghiale; Afrovolle,
rire
morte
re
dite pianse amaramente la di lui, e dal sangue del giovinetto fece sboccia-
EUa
un
fiore,
Vadonium
[l'a-
sulla terra
nemone].
Adrasta [Adrasta]
Adne
[Adnis, X, 503-739] nato da Oinira, re di Cipro, e da Mirra. Secondo il mito narrato da Ovidio, quando
lev Giove.
Adrasto [Adrastus] fu
re di
Mirra, scacciata dal padre per il turpe delitto, fu cambiata nell'albero di mirra,
gener
il
bambino Adone,
un
cinghiale e a
un
AED
12
premio, fu assegnata una schiava al vincitore. Politerno esegu una sedia, Aedone, con l'aiuto di Giunone, un tessuto, che fu
ritenuto
superiore. Allora Politerno; irritato, condusse
la
un cingMale, questo
di
un
della
di
pano, Ippomedonte, Amfaro, Partenopeo], e fu il solo che tornasse salvo dalla spedizione. Dieci anni
dopo, egli riprese la guerra contro Tebe, con i figli degli uccisi.
padre.
terna;
ma
com-
[Guerra degli Epgoni. V. Epigoni]. Avendo egli perduto, in questa gueril figlio
Aedone
ra,
Egialo, ne mor
Aedone in
alcione.
di dolore.
Adi
compo-
Allo ['AeXXo), XIII, 710] una delle Arpie: la rapida come la tempesta [sXAa = tempesta]. [V. Arpie],
can-
[V. Rapsdi].
di
Atone
Panil
[AlGwv
di"
scintil-
lante: al'06>
scintillo]
nome
uno
veva
con lui cosi felicemente, che superbamente si vant di superare Giove e Giunone nella felicit del-
l'amore.
Giunone
i
allora
mand
coniugi ris, che suscit fra loro la discordia, e li istig a sfidarsi nella gara di un'opera da
eseguirsi,
fra
13
intorno alla terra. Infatti
AFE
Come dea
siderata
dei
Uoo
= =
dell'amore, con-
anche protettrice
coniugali;
vincoli
infocato
Aetone
= = =
[Tcup
pi
sen-
fuoco],
lo
scintillante
tribuzione
dell'amore
[at6co
scintillo],
Flegone
Tjr-
[(pXyo
tone
infiammo],
cme dea
[Pandemia
dei
matrimoni
rosso
[puTatvoi
= =
= tutto,
pubblica:
^y]\Loc,
itoic,
popolo],
mi
slancio].
Lampo
risplendente
te
della
[X^xTroj
ri-
splendo], Filogo
terra,
amanquale
pvtoj;
celeste].
alla
yTJ
terr].
['AfppoSiTV)],
re],
Afrodite
fra
Beimos
[lo
spavento],
Eomani Vnere
spuma
del
mare
presso
[c^pc,
spuma],
l'isola
Phobos [il terrore]. Da Hermes ebbe Ermafrodito, con Dioniso gener Pripo, con Poseidone rice, con Anchse Enea. Secondo una leggenda [Ovidio, Metamorfosi, lY, 170-189], Efesto, avvertito da Apollo delle
l'amore, e supera in grazia tutte le altre dee dell'Olimpo: l'accompagnano le Ore, le Grazie e le altre deit
personifcatrici
relazioni
clandestine
della
dell'amore:
moglie con Ares, li avrebbe avvolti entrambi in una rete, e li avrebbe presentati
avviluppati in essa, destan-
PeitM
tJios
[la persuasione],
[il
desiderio],
PHmeros
do cos il riso fra gli di. Per i suoi amori con Ares, ella fu considerata anche
ma
anche
gli
di.
l'isola di Cipro,
suoi pi antichi
nomi
AGA
14
aprile,
cbe
tuari
della
principio
le
della
segnavano il primavera,
in
cui
A^famde [Agamdes]
del re di
Amatisia,
citt
PpMa,
mededella
Orcmeno, Egino.
Mo,
Aven-
sima
do,
isola,
re di Iria, in Beozia.
citt
sulle coste
do
Githera
cna
sacri
[dal
il
monte rice
rosa,
in
Sicilia].
Ad
Afrodite erano
il
Meo,
presso
mirto, la
il
lepre [simbolo
deUa fecondit]; il delfino, come dea del mare. A Eoma, Venere, cbe in
origine era la dea della primavera e della natura germogliante, fu identificata
capo al fratello, e lo port via con s. Secondo altri, Agamede e Trofonio edificarono il tempio di Apollo a Delfo e,
avendone
richiesta
al dio,
la
ri-
compensa
fu loro
ri-
era venerata
Concilidtrix
coi
nomi
di
sposto che aspettassero otto giorni; ma dopo questo termine, furono trovati morti. TJn'altra versione narra che Trofonio fu inghiottito dalla terra, nel bosco sacro di Lebadia. Quando la Beozia fu aMtta da una grande
siccit,
l'oracolo
di Delfo,
mini],
mirto],
Myrta
[la
dea del
Murca [forse colei che molce e lenisce], Cloaclna [la purificatrice] ecc. Nelle calende del mese di
fonio comunicato
mezzi,
per
15
cita, gli
AGA
figlia Ifigenia, per implorare da Artemide il vento favorevole percb le navi
fn dedicato
il
bosco
fonio riceveva,
sacrifici
salpassero per Troia. Pigli di Agamennone furono Oreste, Ifianassa [presso i tra-
dava
gli oracoli.
Agamennone [Agamenmon,
XIII, 184] figlio di Atro, re di Micene. Per egli e il fratello Menelao sono detti
gici
Ifigenia],
Crisotmide,
i
Laodce
Elettra]. di Troia,
[presso
tragici
Dopo
la
C9.duta
donde condusse
anche figli di PHstne, figlio di Atreo e di rope, la quale avrebbe sposato pri-
ma
Plistene
lui,
e,
dopo
la
morte di
Atreo. Atreo
la fece buttare in
mare, in amori
Secondo
stati
tragici,
sarebbero
uccisi
en-
Quando
Egino
Tieste
figlio
s
s'impadronirono
e
di
Me-
none spos Clitennestra, e Menelao Elenaj indi cacciarono dal trono paterno gli usurpatori. Agamennone divenne re di Micene [se-
fonte presso Tespia, nella Beozia, che aveva la virt di infondere l'estro poetico a chi bevesse delle sue acque: secondo Pausania rebbe scaturita sotto il
sacol-
condo
il
comandante
su-
premo
dell'esercito.
Con-
gave [Agave]
figlia di
Cad-
mo
di
AGB
teo.
16
Quando, insieme con
Baccanti, essa celebrava un giorno le Orgle in onore del dio, Penteo, re di Tebe, avverso al culto e ai misteri di Bacco, si rec sul
Oiterone, per punire le Baccanti;
altre
II,
711-
figlie di
gi le
il
Mentre Mercurio era presso Atene, vide Erse bellissima, fra le donzelle che recavano, nelle ceste, doni a Minerva. Seguendola, penetr neUa casa di Cecrope doe, avendogli Aglauro mandato chi fosse, Mercurio
figlio,
capo
del-
l'infelice re
fu fatto a pezzi.
Agle
pagnia [yo> raduno] neli quale giovani, comi 17 anni, piuti entravano, per manifestare le partila
di dirle
il
nevano
loro
trarvl,
suo essere e lo scopo della sua venuta, anzi chiese da lei la cooperazione al suo amore per Erse. Aglauro
acconsenti, chiesto in
matrimonio.,
Kell'en-
dovevano
prestare
di-
mano
dell'Invi-
sorella
Eapita la figlia da Giove [V. Europa], egli mand invano i figli a cercarla, percb nessuno di essi ritorn
in patria.
curio, ella,
non
ma
Fu
il
capostipite
porta con un colpo leggero della sua verghetta, entr nella camera e, volendo
17
tri,
AGO
Aglauro
muoversi
il
contro,
che
Fidia
aveva co-
nero sasso.
Agmne
507]
[Acmon, XIV, 484uno del seguito di Diomede. Quando questi, dopo molte peripezie, duil
'Iliade.
Presso
tempio,
nel
medesimo
rante
i
da Troia, perde quasi tutti compagni, Agmone os insultare Venere, dalla quale diceva di non dover nulla temere pi di quello che aveva sofferto. Venere allora lo
boschetto, era il sacro olivo selvatico, dal quale un ragazzo, che avesse entrambi
i
si
intessevano
si
le
il
corone,
onde
cingevano
capo
mut
in
un
uccello
simile al cigno.
Eoma
al-
ricorrevano
l'anno.
pi
volte
e questo spazio di tempo, che correva tra la celebrazione di due giuochi, si chia-
Le
mava
quale
Olimpiade
gennaio
erano
dedicate
La prima Olimpiade,
si
dalla
a Giano die, col titolo di Agonus presiedeva ai lavori e agli affari degli uo-
mini [ywv
giuoco].
Agni
blici
[ySivec,}
presso
Si
cominciarono a computare gli anni nel calendario greco, cade nell'anno 776 av. Cristo, nel quale Corbo vinse nello
stadio.
giuoco].
dividevano in
tare
il
l'uso
di
dur
293
Olimpiadi,
dopo
in
Olimpia,
il
citt
dell'Elide,
fiume
gnava
il
principio dell'anno
un bo-
NeUe prime
olimpiadi,
le
AGO
nella
18
cbe
le
gare ginnicbe e
ip-
ma
in
quelle
piche.
chi,
doppia,
stenza,
la
il
corsa
di
resi-
pntatlo o quinlancio
del
qurzio
[salto,
con
coccM a 4
i
cavalli, la
il
corsa con
cavalli,
Pan-
vano
ogni
cio nel 3
anno
con
gare.
anche in
mente
gli
uomini, proba-
pomi. Questi giuochi furono soppressi, quasi nel medesimo tempo che gli Olimpici, cio verso il 394
ramente proibito
Ptici.
alle
donne
dopo
Cristo.
maritate di intervenirvi.
Si celebravano in onore di Apollo, al quale la leggenda ne attribuiva l'i-
stmici. Si celebravano in onore di Poseidone, sull'Istmo di Corinto, in un bosco sacro, ove sorgeva un
tempio dedicato al dio, che quivi era venerato col nome di stmio. Si tenevano ogni due anni, verso la met dell'estate, cio due volte per
ogni
non poteva
in obbedienza a
Olimpiade:
del 2^ e
una
il
tra
la fine
princi-
l'altra
anno olimpiaco
la fine
del
4"
citardi
[suonatori
di
princpio
dell'anno
poi
si
aggiunsero
an-
di
19
pio, e si
AGE
10, 2, 4
un
carattere funebre,
anno olimpaco:
una volta
verno, 'j
e
consistevano
in
gare ginniche, ippiche, musicali. Il vincitore otteneva una corona intrecciata, se-
d'o-
neva per premio una corona di ipposelino [molto tempo dopo la distruzione
la
secondo
altri, di
appio.
fa-
La
valle !N"ema
anche
di Corinto, di pino]
si
palma.
Nemi, Erano
celebrati in
nel-
nemo.
Agor
trovava
il
Fecle
che intrapresero la spedizione contro Tebe, in onore di Ofelte, detto poi Arcb-
[cTTo TcotxiXy)],
portico di-
gnto.
Agornoxni
di polizia,
[yopvo[j(.oi] era-
comincio,
[i.otpa
no in Atene 10 magistrati
5 per la
citt
sor-
de-
da un serpente, menIpsipUe,
.
tre
di
una schiava
ai
Ma
cati [yop
= piazza,
.
v(jio<;
legge].
Agro pubblico
[Ager
pu-
iSTemo. Si
tenevano
volte
cio
per
nel
ogni
Olimpiade,
AIA
te propriet dello Stato. In parte era poi venduto ai cittadini romani o concesso a templi o a comunit reli-
20
si
chia-
mava
pi eccellenti lanciatori
giavellotti e,
il
di
dopo
pi
valente
Achille^ corridore.
la guerra, sorpreso
uno
AcMlle,
eroi
il
pi forte degli
greci.
Morto
Achille
per
mano
le
destin
che
mare.
colui che
malvage
ma
tre
Aiace,
pretendeva
le
armi anche
dato a
la
un
facolt
di
decidere in
punisce dimentico]. il ge[xat. nio della vendetta che si tramanda, in una famiglia,
un
da padre in figlio; perci egli anche il demone del male e della rovina. anche il nome di uno dei quattro cavalli che tiravano
il
la notte fece
campo
to.
21
ciottoli.
ALO
non esistevano
si
al-
ove
potesse allog-
giare,
ma
nell'et
un
storica,
con
Evchme
in isposa e
stato provvedeva
eresse
di
una
delle
cittadelle
Megara
[Alctoe],
con
vitto
da
un
Anche a Eoma,
l'ospitalit
Admeto],
in case private [hosptium] era molto diffusa, ma vi sorsero ben presto luoghi per dare alloggio e provvedere il vitto ai forestieri
[diversora,
Alcide
[Alcides,
XI, 213]
caupnae,
po-
pmae]. Albine
fratello
['AX(lov]
ove and
giungere
in Itaca.
correva
rischio
di
essere
mente
alla
gi-
ganti.
campo ove
cad-
alcione,
uccello
che
pr-
ALO
lifica
22
nel mare: Xc
Alcmna
[Alcmena, IX, 23] Elettrine, fu modi Amftrine. Essa gegUe ner a un medesimo parto fcle, procreato da Amftrine, ed Ercole, generato da Giove. Morto Amftrine, si spos a Radamanto in
figlia di
ma-
re,
xco
concepisco].
Secondo Ovidio, invece, Cice mor in un viggio, per mare, da Trachine [della Ftitide, in Tessaglia] a Claro, ove si recava per
consultarvi l'oracolo. Il suo cadavere fu trasportato dalle onde su la spiaggia, ove lo vide Alcione, alla quale
gi, per
Oicala di Beozia.
Mori
vec-
opera di Giunone,
Oeice era apparso in sogno e aveva narrato la fine misera della sua vita. Ella
discinse le vesti,
le
si si
Alcmene [Alcmaeon]
fighe
strapp
pitarsi sul
mato
Ma,
per piet degli di, fu mutata in alcione e, lanciatasi sul corpo amato, lo avvolse con le ali e lo baci col rostro: anclie Oeice fu
allora
fuggi presso Eego [a Psof in Arcadia], il quale lo accolse e gli diede in mola figlia Aliesiba o Arsinoe. Ma, preso di nuovo
glie
da pazzia, abbandon
Al-
mutato
in
alcione
maschio.
D'inverno, l'alcione cova le uova per sette giorni sul mare, che in questo tempo
ci
ucciso
dai
fratelli
di
Alfesibea.
Alessiroe
763]
il
figlia
Alcione
buoi di Gerine, e con un masso gli fracass 12 carri e 25 uomini; Ercole lo uccise con la sua clava.
JErinni}.
Un
23
nella,
AliL
mentre
il
dio s'intrat-
mandarono presso
il
loro
teneva con Venere, si addorment, s elle Vulcano, marito di Venere, sorprese i due amanti. Marte, per punirlo della sna negligenza, lo trasform in gallo e, in pena della sua antica pigrizia, lo costrinse
Alfesiba uccise
fra-
ad avvi-
AUiade
di genitori poveri, che ricevevano un sussidio mensile di 10 sesterzi [i maschi], 12 sesterzi [le fanciulle].
Eo-
ponneso.
e di Teti:
mani,
vano in: 1 Sodi aequo foedere, uniti in una lega molto stretta e
in un'alleanza offensiva
difensiva
coi
ma
Siracusa,
esso e, giunto
si
ad
Ortigia,
di Fega, moglie di Alcmene. Quando seppe che i fratelli suoi le avevano ucciso il marito [v. Alcmene],
mont
loro.
in furia contro
di
Allora
chiusero in
una
questi la cassa, e la
un
ALL
24
al-
mana. La
un
anno, crescevano un braccio in larghezza e una tesa in altezza, s che in nove anni furono alti 9 tese e larghi 9 braccia. Tentarono di dare la scalata al cielo, rotolando su l'Olimpo l'Ossa e
il
Pho;
ma
Apollo
li
mano,
mentre
provvedeva
al ve-
Eoma
giolot-
riteneva la loro
brama
sociorum
toglievano, da
tutti gli alleati presenti, l quinta parte della fanteria e la terza della cavalleria, e fra questi
quelli
che
la
di possedere Hera e Artemide. Legarono res e lo tennero chiuso, per 13 mesi, in un vaso di bronzo, finch fu liberato da Hermes. Un'altra favola narra che, a Kasso, Artemide pass in mezzo a loro, in forma di
mare
per
leati
il
cerva;
essi
la
presero
di
console
mira con
ma
verno,
erano
attorcigliati
formava
Allec
[alleo o allex]
una
spe-
un
cie di salsa
preparata con
rappresentazione,
ostriche, con altri testacei e con le interiora di piccoli pesci, specialmente di trila parola indicava le parti carglie.
altri,
sono
campestri,
reali:
che presiedono
Secondo
domano
avrebbero
il
la
natura".
Essi
istituito
per
sale].
Aloidi
[il
[Aloidae,
'AXwstSai]:
di Aloo
culto delle
Muse
su
Oto ed
Eflte, figli
lope [Alpe]
di Cer-
25
Poseidone
AMA
ninfa, che lo adorn di erbe e di fiori, lo riemp di frutta e lo
ebbe un
j&glio
che, rivestito di un brandello della sua veste, ella lasci esposto segretamente
lo
nei campi, per celare al padre la sua colpa. Una giumenta lo allatt, e un
pastore del paese, stupito del prodigio, lo port a Cercione, il quale, riconosciuto
il
deside-
piae].
r.
ordin
cbe
il
fanciullo
stelle.
fosse
lasciato
esposto
di
lo
in
Amata
vinia.
figlia
[Amata] mogHe
del
Ma
nuovo nutr, ed
re Latino e
crebbe col
nome
ptoo [tTCTTOf; regn in Eleusi, dopo che Cercionefu ucciso da Teseo. Alta [Altbaea, Vili, 446]
figlia di
di Ipcavallo], e
Meleagr].
Amadradi [Hamadrydes,
I,
alberi
=
si
[S.jj.<x.
quercia]:
ma quando seppe che Turno era caduto per mano di Enea, si uccise. Amzzoni [Amaznes, XV, 552] popolo favoloso di donne guerriere, che aveva la sua sede principale nella citt di Temiscra, su le
canita,
accenna
arcadi-
Amadriadi nonacrine
cio
[Nonacnnae]
Axnalta
della capra
rono nella Scizia, lungo le sponde della palude Metica e, per perpetuare la razza, conservavano l'amicizia dei loro vicini, i Gargari, abitanti ai piedi del Caucaso: i fanciulli veni-
vano
AMB
le ragazze, allevate
26
con cu-
bondanza
della raccolta.
La
ter
maneggiare
le armi, esse
col fuoco la
alle ragazze,
il
e da ci sarebbe derivato
nome
za poppa
[-(xa^?
di contadini: di qui
il
suo
il
sen-
cibo del-
senza seno].
la
percorrendo
T?
mortale, oL-ii-^poToc, immortale]. Essa scaturiva da fonti che si trovavano nel lontano occidente, ove erano i giardini delle
quale le vinse sul fiume e port via in la loro regina Anisposa tiope o Ippolita. Erano rappresentate a cavallo, ar0.
Ametista [amethystus]
tra preziosa
zurro-violetto,
pie-
Termodonte
di colore az-
detta
cos,
perch
si
dell'arco,
del tur-
se la propriet di attirare 1 vapori del vino e di liberare dall'ebbrezza [-yLeQuc non sono ubbriaco]. Le si attribuivano anche virt contro le malie, contro i
pendeva
Ambarvle
spada. [sacrum]
cbe, al
digiose.
ma e sacrifcio
del
tempo
Amfiaro
glio di
stra,
mese
prete
suo
podere. Di
solito,
il
di sogni, uno degli eroi della caccia caledonia, della spedizione degli Ar-
a Crere, a Marte
divinit
ad
altre
caml'ab-
pestri,
per
ottenere
27
tito
AMF
si
dalla
terra,
presso
il
occuparono
Lieo
era
fiume Ismno [nella Beozia], insieme col carro e col suo arciere Btone. Egli fu poi reso immortale.
dopo
si
la
morte
Mtteo e
le quali
la cinsero di
mura,
Axnfidrme
fJKpi
[' A[i^n^p6[Li(x.:
sua
mossero e si collocarono a posto da se stesse, all'incanto del suono della lira di Amfione. Amflone prese in moglie Mobe, Zeto spos Tebe: entrambi furono sepolti nella medesima tomba. Essi sono chiamati i di Discuri Tebani [^lc,
Giove, xoupoi
\i(^i
figli].
mfitetro [amphith,etrum;
intorno, Osarpov
Qe.oiio(.i
teatro, da
osser-
se
femmina, di co-
rone di lana.
combattimenti
dei gladiai
Giove e di Antiope,
di
gemello
dilettava
Zeto.
del
si
soltanto
Ro-
Greci. Quest'e-
formato da una
tiope fu tenuta prigioniera dallo zio Lieo e dalla moglie di lui, Dirce [Lieo era fratello di Mtto, re di Te-
un
partivano
quali varie
si file
le
scale,
per le
le
be e padre di Antiope].
Ma
raggiungevano
dei
sedili.
essa riusci a fuggire presso i figli, i quali uccisero Lieo e legata Dirce alle corna di un toro, la precipitarono
Kel
in
lei
della
davano
spettacoli
AMF
combattimenti, cosparsa di sabbia, era chiamata area o arna. Intorno all'arena correva un muro massiccio con camere a volta \cavae}, destinate alla custodia delle fiere o ad altri
uffici,
28
Amfitrine [AmpMtryon]
fi-
e terminava in
una
volpe del la volpe e il cane furono da Giove mutati in pietre. Combatt contro Pterelo, re di Tafo, la cui immortalit dipen-.
prese
fiera
la
monte Teumesso:
un
assalto
delle fiere.
Lo
spazio dietro a questa balaustrata si chiamava podum, nel quale era il seggio pi elevato dell'imperatore e delle persone pi
eccelse della sua corte. So-
divenne re di Tafo. Spos poi Alcmna, sua cugina, cbe gli diede ficle; con Giove, Alcmena aveva partorito
pra
il
podium s'innalzava-
Ercole.
I,
no, a scaglione e in circoli concentrici intorno all'arena, i sedili degli spettatori in 3 o in 4 piani, che fini-
Amftrte [Amphitrite,
colei che
[i[i<pi
14]
rumoreggia intorno
intorno, Tpi^w
del
vano in una
galleria aperta.
Un
che
il
dificio,
o dalla pioggia.
U pi grande
co
amfiteatro
romano fu
che era stato mandato da Poseidone a rintracciarla, divenne sposa del dio.
(X9i
Amfizione
da Tito, neU'80 dopo Cristo. Esso conteneva 87.000 spettatori, nelle file dei sedili, e altri 20.000 nelle gallerie
= =
[' A[jL(pixr\}ovi(x.i:
intorno, xt^co
aperte.
abitanti presso
qualche
29
santuario,
i
AMM
riguardo
origiiie,
alla
si
univano per
santuario,
difesa
del
per
certe
celebrare in
comune
fendere con tutte le forze il santuario del dio di DeKo . La sua costituzione veniva ascritta ad Acrisio, il mitico re di Larissa [in Tessaglia]; essa si riuniva di
in primavera
bievolmente i propri diritti; pur essendo indipendenti le une dalle altre, discutevano
intorno agU affari comuni,
in assemblee plenarie. L'amfzionia pi celebre
nel
quella
dlfica-pilea
quel-
la cio di
Delfo e delle Terdetta per eccellenza mpili, la lega degli Amfzini. Esisteva gi nei tempi preistorici e abbracciava 12 popoli, che anticamente abi-
Ammone [Amymone,
II,
Locrsi,
Oeti,
Acbi,
240] fonte in Argo. Era una delle 50 Danidi, figlia di Dnao: essendo stata amata da Poseidone, questi fece scaturire per lei una fonte
dello stesso
nome.
per affinit del suo oracolo con quello di Dodna, fu pi tardi identificata
Olimpia, ecc. Ammone era venerato sotto forma di un ariete o di un uomo avente
capo di un ariete, e si narrava che, quando Ercole insisteva nel voler mirare
il
AMO
Giove,
ariete,
il
30
dio,
per non
scortic
la-
sciarsi vedere,
un
teggio
si
portavano a casa
degli sposi.
Anpo [Anpus
Secondo Ovidio [V, 327328] Giove si converse in capro quando, inseguito con gli altri di dal gigante Tifo, essi si buttarono nel Kilo, sotto mentite spoglie.
Allora gli Egiziani rappresentarono il dio con la
testa di ariete. Il suo tem-
o Anpis, V, 417] fiume deUa SiciHa, cbe sbocca presso Siracusa. Ovidio lo ricorda come a-
mante
Anassarte
[A.naxarte,
nobile fan,
XIV, 698-758]
sede
il
visitato
via
il
ma
Ammnia,
da Venere fu mutata in
pietra.
una
Anchse
figlio figlia
al
di Ilo, fu re di Bar-
un gran bacino
di
dano, sul monte Ida, nella Trade. Eu amato da Afrodite, che gli partor Enea,
sul
il
fi.ume
Ma
poi-
Amore
Cupido.
Anacaliptrie
segui
cilia,
Enea
mor in
sepolto
Si-
ove fu
rice.
sul
monte
for-
nozze, in cui la
sposa
si
ma
mostrava per
ta
la
prima
vol-
31
to.
AND
Andrgeo [Androgua]
di Minosse. [V.
figlio
Si
diceva
e
caduto
dal
cielo,
Minosse
Minotauro].
Andromaca [Andromcha]
figlia
di Ezine,
mogUe
di
era
stato
riferito
clie
dipendeva
quella
di
di Achille a Ftia, in
Eoma. La
[V. Salii].
di
Ettore,
il
Andrmone [Andraemon,
la quale era
quale aveva avuto una parte del regno di Epiro. Mori poi in Asia, ove aveva seguito Pergamo,
figli,
uno
dei tre
IsTeottolemo.
Andromeda [Andromeda,
IV, 663-739] figha di Cfeo, re di Etiopia, e di Cassiope.
tormentato da una spina, che si era ftta in una zampa. ndroclo ne lo liber e visse nella caverna insieme col leone, che gli
leone,
Avendo
Keridi,.
la
madre, superba
Nettuno
mand,
procacciava il cibo. Dopo qualche tempo, egli voUe tornare fra gli uomini ma, caduto in potere del padrone, fu condannato alla lotta
a devastare quelle terre, un mostro marino, a cui, per un oracolo, fu esposta An-
dromeda. La fanciulla, attaccata a una rupe, era per essere divorata dalla fiera,
sci
con
le belve.
La
bestia con
liberare
Andromeda. Oefeo
punto
leone ch'egli aveva guarito. Il leone lo riconobbe e gli fece festa, senza
il
liberatore,
ma
poich prima
liberato ed ebbe in
leone.
ANG
32
Anna Perenna [Anna
la
grande strage, in cui morirono molti del seguito di Fineo, Perseo pietrific con
la testa di
era celebrata
Medusa
[v.
Mein-
a Eoma, verso il 15 marzo [al cominciare cio della primavera] con giuochi e
allegri banchetti, nel
dusa]
superstiti e lo stesso
il
Cam-
Fineo,
quale implor
[V, 1-235].
vano da
la vita.
po Marzio e con preghiere alla dea, con cui si impetrava vita lunga e felice e
abbondante
raccolta.
Anguigeni [Anguignae,
guis
III,
La
yiyvojxai
=
i
serpente,
ysv
in
Tebani,
nerati
dai
monte Sacro,
Cadmo].
Inio
un
san-
di Bidne.
Si
diceva che
un
fi-
glie, le
Bacco
pane,
per gelosia di Lavinia, si fosse buttata nel fiume IsTumico, nel quale si gett poi anche Enea. Indi fu venerata come ninfa di quel
fiume, col
seco,
nome
di Perenna.
Anno
[annus, II, 25]. In Grel'anno attico cominciacia, va col primo novilunio, doil
po
solstizio di estate, lo
Ardo ricev, nell'isola, Enea, elle nel viaggio, dopo la distruzione di Troia, approd
ivi.
spartano
cominciava
con
verno.
A Eoma
invece, se-
33
condo
l'antica
ANT
Ercole lo strozz, tenendolo sollevato.
terra.
Eomolo
10 mesi, cominciando da marzo, che cMam cos dal nome di Marte, suo padre; IsTuma Pompilio aggiunse i due mesi di gennaio e di febbraio, e il calendario fu poi corretto nel 46 av. Cristo,
mata per
la pazzia
l'ellboro,
un
cibo
Antfate
234] era
matematico alessanfu
in
divenne sinonimo di
bestiale.
uomo
Antigone [Antigone]
figlia di
Edipo e di Giocsta,
sorella
di Etocle e Polinice.
Se-
di
cuba.
si
Fu amico
diceva cbe
si
era
dei Greci e
cb
delle
egli
Eumnidi a Colno,
Edipo]. i suoi
uccisi
presso Atene.
Caduta Troia, parti su la nave di Menelao, si ferm a Cirene, emigr neUa Tracia e di l in Italia, dove fond PaPalladio.
dova.
ter-
signore
di
Tebe,
il
quale
di
Kettuno e
seppell
il
fratello.
Perci
passavano per U suo paese e li uccideva. Poich non poteva essere vinto, fncb toccava la madre
cbe.
3
Emne,
figlio
di
Creonte,
Stano,
ANT
34
sentinella ai templi di side e di Osiride. I Eomani gli
eressero
un tempio.
Apatrie
ste
cercava
di
salvare
il
dini
loro
nelle fratrie.
ne
deposte
troclo.
nella
tomba
di
il
Antiope [Antipe] fgHa del dio fluviale Aspo della Beozia, fu da Giove resa madre dei due gemelli: Amfne e Zeto. [V. Amfonel.
anche quelli nati prima, ma non ancora iscritti, e giurava su la legittimit di essi. I fanciulli venivano allora
iscritti
tri, si
nell'elenco
Un'altra Antiope fu regina delle Amzzoni, e si trova indicata anche col nome di
Ippolita.
[V. Ippolita],
tagliavano loro
pelli
che erano
offerti agli
Anbi
[Anbis],
antico
dio
una pecora o
e
si
di
il
una capra
banchetto
teneva
del sacrifizio.
II
la testa
nome
paludamento
fino
al
con
sti-
giuramento
la loro
del
padre su
egiziano,
nella
sinistra
un
ri-
cadco.
Egli
l'Hermes
TcaT7)p
segu
pis
che
[Apis] era
gli
il
toro sacro,
come
nel quale
riteneva che
36
risiedesse
de,
ro,
APO
e
gli
ramina
di Osiri-
facevano
esequie.
Al tempo
spesero
splendide di Tolo-
quadrato
nodo
gura
co,
di
un'aquila
sul
fncb
fianco destro
un segno
luna
biancre-
simile
alla
scente.
lo
La giovenca
che
concepito col
Apis,
ricevessero
il
dono
della divinazione.
donne
sero
si
(le
sole
vederlo) le
perch
[aTc
li
presentavano
da, (ppw
porto].
indecentissimo;
Kilo,
con
il
Apoird
[7C09pSs<; Y](xspai]
portato in una
poi, si a tutti
Quando, in qualche
non
si te-
grande occasione, lo si faceva girare per la citt, era preceduto da fanciulli cantanti inni sacri, e scortato
nevano n assemblee, n
sedute nei tribunali, e evitava di accingersi a
affare di
dico]. da, 9p^co latino dies nefasti.
si
un
In
il
da
uficiali,
cbe
gli
facevano
certo pe-
importanza
[aTc
strada.
Dopo un
di
riodo
bri
tempo,
degli
lo
generali li-
Apollo [Apollo,
'AttXXcov]
Egizi,
sacerdoti
conducevano
anne-
minaccio],
della
oppure
il
dio
A^O
nel
36
medesimo parto con Ara pie del monte
ma
spesso
suoi
vaticini
temide,
il
gida personificazione della giovinezza luminosa, identificato perci col sole dai puri raggi e, da Euripide in poi, ritenuto lo stesso che
il sole.
obliquo]. Appena nato, uccise coi suoi dardi, presso Delfo, lo smisurato
serpente
Pitne
[v.
m],
Perci fu detto anche Febo [OoL^of; il raggiante]. Inventore della divinazione e della medicina, deUa musica e della poesia,
condottiero
per lungo tempo insidiato Latona, mentre era amata da Giove. Per placare Ga
dell'uccisione del fgHo
Pi-
anche
il
tone, Apollo dov servire per otto anni [pascol allora gli armenti di e di Laomedonte],
Admeto
e,
com-
piuta la purificazione,
fo.
s'im-
Pascola
anche onore
'.
[V.
Ago
ni].
Ma Pizio va
con
mit,
legge
quali
trasgressori
della
i
di
Giove, lancia, a
i
contro
immensa
consultasse.
i
Per appa
lui,
distanza, funesti, col suo arco d'argento. Come dio della profezia, ha
la sede principale dei suoi oracoli a Delfo. Vi erano
dardi
gare
assunse, anche
ora for
ma
fgUa di
nerato
37
sfuggiva,
alloro.
l'alloro,
JS.A
la
trasform in
gli era
Perci
sacro
e
oltre la
palma
lupo.
bito; cfr. p7)T?, agg. verb. dalla radice ps in sItcov] erano in Atene le merci di
l'ulivo. Gli
tre
il
cigno e
Un
come
grani, legnami
ecc.
il
che ebbe Apollo fu Sminto , nome questo cbe derivava dalla citt
altro epiteto
da costruzione,
Aquilne [Aqulo]
assalitore [aqulus
bruno
= bruno]
Smintbe, nella Trade, ove era venerato, oppure da GyLivQoQ == topo, poich il topo era ritenuto come simbolo deUa vaticinazione. Infatti, nel suo tempio in Chf yse, trovavasi una statua di Apollo con
di
il
identificato col
1-145]
in
Colofone:
era
valentis-
un
sorcio tra
piedi.
Una
sima nella tessitura e nell'arte del ricamo e, presa da orgoglio, os sfidare Minerva. La dea accett la
sfida e intess
perch avrebbe
di
topi.
li-
una
tela, in
vasione
un'altra
Secondo
il
prannome
tradizione, di Sminto
sosa-
Aracne
sua tela
rappresent
gli
nella
rebbe stato dato al dio dai Tucri i quali, movendo da Creta, avevano appreso
di Apollo che sarebbero fermati ad abitare il luogo, dove i nati
dall'oracolo
si
amori
di Giove,
Kettuno, Bacco, Apollo, Saturno, ecc. Sdegnata Minerva per la bellezza irreprensibile del lavoro della sua rivale,
ne lacer
la tela e la
dalla terra
lestati e,
de, si accorsero, la
mattina
vinse
il
coUo a un
laccio,
loro archi
stati rosic-
dai
topi
credet-
Aprreta
proibite
[aTTppyjTa]
le
cose
[mp^yfoQ
= proi-
ma la dea la trasform in ragno, e la condann cosi a star sempre intenta a intesser tela
[p^vY)
ragno].
ARO
38
[Arcas, II, 496-530] Giove e deUa ninfa
all'et
rcade
Areopago
IO? Tryo?
[AreopSigus: "Aps-
figlio di
collina di Mar-
Callisto.
di
era
zioni
anch,e
una
specie
di
Era
detto
permise il quale
in
stelle,
ad occidente
delitti
Esso giudicava
li
di sangue,
del
cri-
mine
di
di incendio doloso e
fu mutata Callisto.
ree [Arce] figlia di Paumante e sorella di Iside, munita, come questa, di ali. KeUa guerra dei Titni, in
favore dei quali combatteva. Giove la precipit
nel-
tempo dei Eomani, questo tribunale godette molta autorit, perch dal suo consiglio
l'Averno.
Arcnti
[pxovT(;:
ap/o)
res [Marte]
guerra,
il
dio deUa
di
gli
figlio di
Giove e
fra
Il
primo
di
al-
titolo
dava
il
nome
il il
l'anno e presiedeva
siglio
Conse-
dei
Pritni;
condo,
culto;
^.(yikzc,:
aveva
ufiS,ci
la
direzione
il
degli
del
discordia]
dai
figli
aveva
Bimos
bos
[il
terrore].
39
dea
dell'ordine
nelle
molo da Eea
tenuto
nerale
il
AEB
Silvia, era ri-
bat-
sua pi fiera avversaria, e riesce ad aver sempre la vittoria contro di lui. Ma nell'et pi antaglie,
la
Eomano. Quando un
si
tica,
anteriore
divinit
all'omerica,
una
sotterranea,
capace di apportare prosperovina e, a poco a rit prevalse poi la sua poco, natura malefica. A questo concetto si riferisce la leggenda, secondo cui fu incatenato e tenuto chiuso, per 13 mesi, in un vaso di bronzo, fncb la matrigna Eriba svel il fatto a Hermes, il quale lo
liber.
tempio di Marte ove, scuotendo i sacri scudi e movendo la lancia del Kume,
Egli
che
si
lancia
nella
Ma
-in
considerato ancbe
come
di-
am
lei
ebbe:
Armonia,
ros
allontanava
nella festa
lupi.
Perci,
[l'amore], Antros
[l'amo-
della
dea Dia,
Ambare
non
dagU
agricoltori,
come
pro-
come invece fu
presso
difensore
il
deUe
identificato
il
guerra Marte
Eoma. Marte
pagnato
rine
[la
[le
era
formava
la triade
dalla moglie
accomKe-
Moles
battaglie
onorati
erano sacri
chio.
lupo e
il
AEE
Aretsa [Arethsa, V, 577641] fonte di
Sicilia, nell'i-
40
figura
di uomini, fatti
di
l'ar-
degli
diceva che avesse una comunicazione sotterranea col fiume Alfo, del Peloponneso. Axetusa era prima una
ninfa che, stanca della caccia, essendosi bagnata nel
ce-
rimonia, per perpetuare il ricordo del suo odio contro gli Argivi. I fantocci sim-
fiume Alfeo, suscit gli amori del dio marino, il quale insegui la ninfa che, data
di Artemide, non voleva saperne di amore. Stanca alfine dal lungo peal culto
Probabilmente
regrinare col dio alle spalle, ella giunse all'isola di Ortigia [Siracusa] e,
questa cerimonia si collegava, nei tempi primitivi, coi sacrifizi detti Saera Argeorum che, secondo la tradizione, ogni due giorni del mese di marzo, si or-
neUa fonte
Pompilio
avrebbe
Arga
[Argea]
ninfa
che,
Argo
[Argus, I, 625-723]
fi-
neU'inseguire
resse
vant che, con la velocit del Sole, essa lo avrebbe raggiunto. Il sole la puni, mutandola in biscia [p-^c,
un
nore, era
un uomo
robustis-
simo, che aveva nel capo cento occhi, dei quali solo due, a vicenda, si chiude-
vano
al sonno,
e gli altri
veloce].
Arge
[r pysta] feste
alle
che
le Vestali
celebravano ogni Idi di marzo, anno, nelle quali esse, dal ponte Sublicio, gettavano nel Tevere 24 o
30 fantocci, in
ma quando Merper incarico di Giove, curio, scese dal cielo, sotto sem[v. Io];
41
AEt
no,
con
pini
del
monte
ad Argo
allettato
la fanciulla,
dal canto e
un pezzo
Dodna.
la
della
quercia di
tronc
l'enorme
capo
adorn
a
lei
la
caro.
i i
50 remi
quali:
che port i Greci, sotto la condotta di Giasone, aUa conquista del vello d'oro, in Clchide [V. Argonuti]:
pilota Tifi o
cMamata
del
figlio
cos
dal
e
di
nome
Cal-
verso
il
Arianna [Ariadne]
figlia
di
una quercia
della
foresta sacra di
Dodna.
Argonuti [Argonautae] sono i marinai della nave Argo, insieme con i quaU Giasone [v. ivi] parti da lolco, in Tessaglia, verso la ClcMde, su la costa orientale
del
Minosse e di Pasfae. Dopo aver aiutato con un filo Teseo [v. m] a uscire dal Labirinto, fuggi con lui; ma, abbandonata nell'isola di IsTasso, fu amata da Bacco, con cui gener i figli Enpio
te
mar Kero
[Fontus EuxiU.
vello
go dal
nome
del costruttore
Arite
[ares]
abbattere le
AEI
42
di
munita in cima
pezzo
della
un grosso
in forma
ariete.
di
ferro,
pose sul dorso e lo port salvo sul capo Tnaro [punta meridionale della Laconia] donde poi egU a Corinto.
si
testa
di
un
rec
di
Ariste [Aristaeus]
figlio
Urano e
di
Ga
o,
secondo
uomini
alle
elle
neggiarlo,
si
dovevano maavvicinava
mura
la
indietro
tale, si
altri, di Apollo e di Cirene, venerato come dio della fecondit dai pi antichi abi-
tatori
deUa
delle
Grecia.
cidto
Eiceprodelle
spingeva fortemente
vevaancbe
tettore
come
innanzi, in
modo
clie pic-
greggi,
cMasse contro il muro. Arite [Ares] il primo dei 12 segni dello Zodiaco. M
l'ariete
sul quale Kefle port i suoi figli, Frisso ed Elle, per recarsi in Clcliide, dal re Ete. Ivi esso fu sacrificato a Giove, il quale
lo
Armi.
Difensive: elmo, galea, di
cuoio; cassis, di metallo; xdi metallo, poi p\Q, prima anche di cuoio, con un ci-
mut
nella costellazione
miero detto
omonima. Arine [Arion] celebre musicista e poeta di Metmna di Lesbo, vissuto fra il VII e
il
VI
ocrae,
sottiU.
xviQfxiSs?,
di
piastre- di
bronzo, che coprivano la parte anteriore deUa gamba, dai ginocchi ai moUeoli.
vano precipitarlo in mare. Egli impetr da lol^o cbe lo lasciassero, con la veste e
col serto del cantore,
unite
e rivestito,
di pelle; cly-
mo-
all'estremit,
dulare
un canto
si
al
suono
peus,
lico,
gett nel
43
clypuSf adoperato
Utes.
ABP
uccise Alstore, alla quale essa si era sposata. Arpliee,
dai ve-
Offensive: tela, pXvj. Spada, gladus, ^t9o<;. Lancia, Jiasta, Spu. Giavellotto,
disperata, uccise
il
fra-
pilum, xcov, xvTLov, formato da un fusto di legno infsso in una lunga testa di ferro; in media misurava, in tutta la lunghezza, m.
1,88, di cui m. 0,94 per la testa ferrata, m. 0,94 pel fusto.
CMmeneo
si
uccise.
Quando Keottlemo,
figlio
fionda,
funda,
i
CT^evSvT].
Secondo
in
le
vano, generale in soldati di grave armatura [in Grecia si dicevano TtXiTai dal grande scudo otcXov] e soldati armati alla leggiera .
Questi ultimi
Xoi,
yujxvTJTs?,
[veltes,
YU(jt,vot]j
soldati
dividevano
me
predatrice
[p-Trc^w
rapisco].
Avendo rubato
del
t^u-
suno poteva' raggiungerla, furono tese le reti come a un cervo. Cos fu presa
e uccisa.
si
dividevano in frecciatori
xovTLcrTat], arcieri [iaculatres, To^xat,],
[sagittarii,
Magno. Durante
nell'India, si
la
spedi-
frombolieri
[funditdres,
zione di Alessandro
Magno
scia-
(T9svSov^Tai]-
Di armatura
in
abbandon a
ingenti,
leggiera
erano
Grecia
una
che
vita
dissipata,
anche
cTat],
lacquando somme
si
colo scudo
che ave-
trovavano depositate nel tesoro di Babilonia, da lui amministrato. Dopo il ritiro di Alessandro daU'India, egli fugg con molto denaro e con 6000 merce-
AEP
gli Atenari, in Atene. niesi lo respinsero ed egli,
44
Ma
==
rifugiatosi nel
con
la corruzione,
delle
portavano
in
personaggi pi importanti
e gli oratori ateniesi. Venne quindi in Atene, ma quivi
contenenti cose sacre, e ne li riportavano chiusi, senza sapere cbe cosa contenessero; le altre
due apparec-
Arpe [Harpyae,
p7r(^co
le rapit'ici:
cMavano
Taumnte
fu
mogHe
il
di Lisimaco e
spos poi
proprio fratello
Tolomeo
Filadlfo.
Morta
dovino Fineo, re di Salmydesso nella Tracia, al quale rubavano e insozzavano il cibo. Gli Argonuti Zete e
Clais, alati figli di Brea, le scacciale uccisero o
nel
promontorio
di
Zefirio, in Egitto.
Artemide [Artmis]
figlia di
isole
rono, inseguendole sino alle Strfadi, dove poi le trov Enea, tornando da
Troia.
Arrefrie o
Erreirie
[r
miin
na],
protettrice
ai
delle
ver-
gini fanciulle,
ma
presiede
[Lucina].
mese
di Sciroforione.
anche
parti
fan-
anni
[Arrefrie
trici di
delle foreste,
con
le
indicibile,
^pco
selve,
seguita
dalle
ninfe
45
boscM: perci anche dea della caccia.
dei
A]aV
i
vano
Ma
pu
anclie
lei,
come
Apollo,
colpire con le sue frecoltre gli animali, anche ce, gli uomini e specialmente
le
donne; per questo anche dea della morte simile a cate. E come Beate
detta
che sacrificavano. 'Ne esaminavano specialmente il fegato, il cuore, la milza e i polmoni. Si diceva che, nel giorno in cui fu ucciso Cesare, non si fosse trovato il cuore in due vittime immolate.
delle vittime
Trivia
perch di
i
notte
e
cammina per
le
trivi
su
tombe, accompa-
chi
osserva
le
vi-
gnata dai cani stigi, cosi Trivia chiamata Artemide, perch di notte passeggia anche lei per i trivi.
scere
delle
vittime [izgc,
= = =
sacro,
si
oxsTCTOfxat
conspialtri
cio, osservo];
secondo
riconduce ad Jiaruga
In tempi antichissimi, le si ofErirono sacrifci umani, come in Turide [oggi penisola di Crimea], anche pi
tardi
ciulli
si
Arvli [Arvles] fratelli aratori [arva = campi] era un collegio di 12 sacerdoti a Eoma, istituito da Eomolo,
in memoria della sua nutrice
glie
rappresentata come una con veste succinta, armata di arco e di fartra. Pi tardi, fu
cacciatrice agUe,
identificata
le si attribuirono
del terreno.
Come
insegna
una
costella-
Mag-
formato
Callisto.
di spighe con le infule [fasce di lana bianca] e ogni anno, nel mese di maggio,
offrivano
un
sacrifcio
aUa
dea Dia [dea dei campi che sotto altro aspetto era
va],
intro-
ASC
lit dei
46 ~
campi. Fra le altre
i fratelli
cerimonie,
cro
alla
Arvali,
nell'interno
otre].
dea,
eseguivano
della
Asclafo [Ascalplius, V,
538-550] fgHo di
che
la
lo
ninfa infernale
Opime,
spos Metpe, da cui ebbe due figli, Pelasgo e Ismno, e 20 figlie, delle quali alcune furono rapite da di [Coreira e
Per-
Aspasia [Aspasia]
Assioco di
IVIileto,
di
rec
neva
sapeva accattivarsi con l'ingegno ricco di cultura, con acutezza politica e con la grazia femminile [aul^o[lon
un
Socrate frequentava la casa di lei. Pericle ripudi la moglie e spos Aspasia e, morto Pericle, ella spos Lisiche demagogo di bassa origine.
l'Ascanio
detto
lulus
sa-
Astria
rato
perci
il
capostipite
detta Asteria,
la
stella del
stella],
mare
[cTY)p
==
poi Ortigia
l'isola
= qua-
quindi Delo.
47
Astiage [Astyages]
figlio
ATA
predetto
di
stato
Ciassre, fu l'ultimo re dei Medi. Mandane sua figliuola, maritata a Cambise, nel
giorno
il
avrebbe
ch'egli un ristabilito
regno di Troia.
I,
Astra [Astraea,
vergine
stella]
stellare
150] la
periodo della gravidanza, vide in sogno una vite che usciva dal suo grembo e si
[atYjp
il
nome
ve
l'Asia.
sogno fu interpretato nel senso ch,e il fanciullo, che Mandane era per dare aUa luce, avrebbe riunito sotto il suo dominio molti imperi,
Astiage pens
il
di
in cieloj ove
costellazione
fare morire
nipote.
^N'ac-
splende nella
Vergine.
que Ciro, che fu poi il grande fondatore della monarchia persiana, e la madre lo sottrasse alle insidie
dell'avo.
di
Gisio
[del
maca. Cosi
popolo, ma dal padre
lo
il
chiamava
il
borgo rcade di Scheno] e di Chmne o, secondo altri, figlia di Scheno, re della Beozia. Appena nata, fu esposta da suo padre, nutrita da un'orsa e allevata da cacciatori: prese parte
alla caccia del cinghiale ca-
nome
datogli
signifi-
Scamndrio .
mndro,
lati
correva
per
tre
rupe di Pergamo, l'acrpoli a sudest di Troia che difendeva la citt. Ancora fanciullo,
intorno alla
nella presa di Troia, fu scaraventato gi dalle mura,
ed essendo stata prima a ferire la fiera, n'ebbe in premio da Melegro la peUe e la testa. Allorch il padre voUe maritarla, eUa promise di spoKdonio,
la
ma
chi le fosse
rimasto
da
lei
ma Hippmene
[se-
atI
condo
to poi
dere,
altri
48
Meilanine detMelicerte. Strappato Learco dalle braccia della madre,
lo
un dopo
aurei,
l'altro,
tre
roccia:
pomi
donatigli
da
scaravent contro una Ino con l'altro figliuolo si gett nel mare.
[V. Ino].
r'-A-TT)]
Venere: Atalanta s'indugi per raccoglierli e Hippomene raggiunse prima la mta. Egli la prese cosi per moglie: da loro nacque Partenopeo. Ma avendo essi trascurato di offrire sacrifci
Ate
la
Seduzione
t, [ccTT], inganno, seduzione] cbe conduce alla colpa e alla rovina. Essa
figlia di
da
gile passo,
li
mut
che si aggira sul capo degli uomini, con piedi che non toccano la terra, dotata di un fascino potnte, trarsi
cui
acque avevano la
il
virt di acccDdere
legno
Atamnte
[Atlimas, HI, 564; IV, 512-519] fgUo di Eolo, re di Tessaglia. Spos iN'efle, dea delle nubi [vs== nube], da cui ebbe due fgU Frisso ed EUe, ma avendo voluto anche
cpXT)
Athna
['A07]va]
figlia di
una sposa
per
terrena,
prese
moglie Ino, figlia di Cadmo. Nefele spari e la maledizione discese nella casa di Atamnte, Pervaso da furore, infuso a lui e a Ino dalla Brinne Tesifone,
per comando
di Hera, egli
leoi due Learco e
Giove, nata senza madre, dopo che Giove, per consiglio di Ga, ebbe inghiottito Mtis [la prudenza ], sua prima moglie. Secondo una favola posteriore, Hef sto spacc con la scure il capo di Giove, e ne salt
fuori Athena, armata e vigorosa di giovinezza. Ella
perci la dea della sapienza e della forza guerresca, .dotata d'austera verginit.
Quando Athena
avuti da
lei:
49
fu preposta alla prodi essa, Athena, elle aveva fatto germogliare l'olivo, mentre Poseidone
cittf,
ritorio
Aa?L
tezione
rato
la
come propriet
si
della
dea, perch vi
conservava
Fidia.
Come
Partbnos} fatta da
[V. Palldio].
si
commercio; aveva
carro, la navigazione, l'uso del fuoco, e insegn ogni arte femminile. Vigilava su
Si rap-
l'amministrazione
della
la
testa
della
Gorgone nel mezzo. Suoi attributi erano anche lo scudo rotondo con la testa di Medusa nel centro, la
lancia,
civetta,
il
ramo
di ulivo, la
il
il
serpente,
lancio].
Aveva
gallo. cor-
tromba e
si
il flauto.
La pi
lei
trovava in Atene, in Tessaglia, nella Beozia e, specialmente, presso il lago Copide, nel quale
sia e della
onore
peo,
celebravano le
[V".
il
Quinguatrus.
imi.
Pom-
Ma
ia,
il
culto di lei
si
diffuse
suo grande trionfo, le innalz un tempio nel campo Marzio, un altro ne innalz Augusto
dopo
a Delfo, a
i
Corinto
il
forte
portatore
l'aor.
stXy)v
[rXa del-
aver forza]
un
A.TL
50
e di
no Giapto
Asia, fratello di
Climne o Prometeo e
Atlantade
[Atlantides,
I,
cos,
perch discendente
da Maia, ch'era
Atlantide [tlantis]
figlia
da
di
con
cielo.
le
braccia stanche
dice-
EgU
trovavasi nel-
detti
deUe Esp-
custodivano, sotto la guardia del drago Ladne, i pomi aurei [v. Esperidi],
Era popolatissima,
i
ricca di tutti
la terra,
che Gea aveva dato a Hera per le sue nozze con Giove. Atlante era ivi possessore di grandi armenti e degli
Orti Espridi. Oltre le Esperidi, erano sue figlie le Pliadi e le adi.
seo, troncato
ma
furono sconftti
liTel
solo
dagli
Ateniesi.
periodo di
un
breve giorno e di
Quando
Per-
una
il
capo di Me-
egU
gliela neg,
mequa-
more
le gli
di
un
oracolo,
il
aveva predetto che un figlio di Giove [rcole] avrebbe rapito i pomi Esperidi.
mare, il quale divenne non pi navigabile, a causa dei banchi di materia informe, prodotti dall'isola immersa [Azzorre, Canarie e Isole
del
Capo Verde].
[Athlta]
il
Atlta
lottatore
divenne cosi l'immensa giogaia di monti, che si spiega lungo la costa nord-ovest
dell'Africa, e la sua barba e i suoi capelli si mutarono
[eXsw lotto] era il campione di forza e di destrezza che si presentava nei giuochi, specialmente nel pugilato e nel pancrzio. [V. Agoni]. Eoma, la prima
di atleti si
ebbe
nel
GU atleti atfin
in selve.
tendevano
51
da giovinetti, e nella lotta
Tingevano le membra di olio per renderle pi flessisi
AUG
condo
altri,
erano
figli
di
furono chiamati Atrdi, perch, ucciso Plistne [v. ivi], essi, ancora fanciulli, furo-
per togliersi questo vantaggio si avvicinavano l'un l'altro e si gettavano a vicenda della sabbia addosso. Per prepararsi a questa lotta, osservavano una
bili,
ma
di Aristo e di
figlia
Autnoe,
cia
di
Cadmo,
Atro
glio
fratellastro
da OMrne. Un giorno, mentre cacciava sul Citerne, s'avvicin a una fonte, neUa quale Diana, circondata dalle ninfe, faceva
il
bagno.
La dea
gli
allora,
indignata,
spruzz del-
entrambi fug-
de neUa guerra contro gli ErcUdi, Atreo divenne re di Micene. Atreo aveva prele
t,
103-105] pastore frigio, giovane bellissimo, che fu amato da Gible e fatto suo sacerdote, a condizione che conservasse la castit; ma. essen-
membra
dei
figli
di lui:
Tntalo e Plistne. Ma in seguito, Tieste e suo figlio Egisto uccidono Atreo, scacciano
none
il
di lui, e Menelao, e
i figli
Agamenprendono
do
XIII, 230]
e
fu
uno
degli
Argonuti.
erano
nelao,
Agamennone
figli
MeSe-
di
Atro.
ATTG
trent'anni
52
non
era
stato
era
favorevole
quando
possibile nettarle, s
die ne
pe-
emanavano
stifere,
esalazioni
che ammorbayano
faticbe,
derivazione
Augrio [augurum]
era
una
aspettava,
al nord, e alla destra
stando
rivolto
avendo
il
perci
divinavano
l'oriente,
che
era sempre
punto donde
di imprese osservando e spiefuture, gando il volo degli uccelli [avis uccello]. Per prendere tali auspicii, si divideva in due parti eguali
na e l'avversit
movevano
ci in Grecia
daUa Grecia
tale significato,
uno
lo,
in
fausto, fe-
propizio.
[Aiilis]
nus\
e ciascuna di queste
Aulde tima
citt
marit-
cbe
famosa si radun la perch quivi flotta greca, per muovere contro Troia, e avvenne il
della Beozia,
sacrifi,cio
di Ifigenia, figlia
di
Agamennone.
[V.
Aga-
mennone}.
Aurra
in
modo da
dita,
53
dal suo letto nell'Oceano
e,
AXA
su lin carro tirato da cavalli iDiancM e rossicci, precede il carro del fratello
Automednte [Automdon]
guidatore del cocchio e compagno d'armi di Achille.
di
Laome-
Autonio
[Autonoius. Ili, 198] Attene, nato dalla madre Autnoe. [V. ivi],
lago presfor-
Avrno [Avernus]
so
Cuma
di
Campania,
mato dal
cratere di
un
vul-
meftiche.
Secondo
carro
della
luce,
gui-
una
uccelli
non
vi poteva-
no vivere per
le esalazioni.
cate, la caverna della SibiQa e l'entrata all'Inferno. Perci, con questo nome, fu
significato poi
anche
il
luo-
spedo;
spicere
cfr.
inspiere,
eon-
osservare].
[V. Aborgeni}.
Axamenta
Autctoni
313]
Hermes, ebbe
una
figlia
Anticla,
madre
di Ulisse.
vette
il
invocavano e
Marte,
nerva,
Ercole.
[V.
^alii}.
BAC
54
B
Baccanali [Bacclianala] feste rumorose e tumultuanti,
in onore di Bacco, alle quali
cinto
di edera
e di
pamfeste
pini di vite], e
nee
nome
di Baccanti,
Bistnidi,
le
rap-
fragoroso
il
presentavano
to, ^axxsiJco
Bacco [px/o?
= strepi= rumoreggio].
compagne
grido di
evo!
Bacco
Xin,
in
Eoma
mu,
in
mangiava
la
carne an-
che si faceva nelle feste in onore di lui [px^o? = strepito]; nei misteri di Dmetra era invocato col no-
me
di lacchus.
[balnae].
i
Bagni
fin dai
in uso
mente
utilit
oscenit, furono proibite con un decreto del Senato, nel 186 av. Cristo. [V. Dioniso'].
Baccanti [Baccbae]
pitose
steri
le
stre-
[^dcx^o?
strepito]
i
mi-
di Bacco: portavano
il
entro cui
mano
tirso
[un bastone
55
condotti. Vi erao inoltre
i
BAN
Dopo
Dapprima, i locali per i bagni deUe donne erano separati da quelli degli uomini; ma in seguito, col rapido decadere del senso morale, divenne generale il mal costume che uomini e
nel
le
l'acqua fresca. Annessa aUa camera da bagno, era un'altra camera, in cui piva la toeletta
si
comil
dopo
bagno. Quivi
strofinavano
raschiatoi,
lo
il
poi con
gli altri
olio,
spalmavano le donne
Terme pubbliche divennero teatro di dissolutezze, alle quaU invano cercarono opporsi i diviti degli imperatori.
[V.
Terme].
pXXo)
Ballista
scaglio]
[ballista:
A
si
Eoma,
bagni furono
grande macchina da guerra in forma di arco, tesa con funi e nervi, che
Le
bai-
pu vedere
essi.
Terme,
per
bagno poteva
retta
e
i
solo
giavel-
Presso
Greci,
macsi
tts-
cevano
il
bagno caldo,
in
si
chiamavano
TpopXoi.
Xt,6opXoi,
spogliavano
un appodonde pas-
Le
balliste si
di-
sito spogliatoio,
savano
re],
locale destinato
e
[il
di
nel
calidail
rum bagno
do
si
caldo]. Il
bagno
nel
fred-
faceva
[il
frigida-
num
ciavano, i quali potevano raggiungere m. 1,40 di lunghezza, m. 0,039 di spessore e un peso di kg. 1,870. Ballo [V. Danza]. Banchetto [convivium]. Nuziale: era il banchetto che si dava, nel giorno delle
nozze, nella casa deUa spo-
BE
sa, tra
56
numerosi convitati,
Funebre:
compiuta
si
celebrava dopo
che Scipione Africano fu il primo che si facesse ogni giorno radere la barba col
rasoio,
la sepoltura, nella
casa del defunto, da coloro che avevano preso parte al' convoglio funebre. [V. Funerale].
tare
rasa
ma
ratore
al
si
Bratro [Barthrum] burrone presso Atene, vicino coUe deUe ninfe, dove
precipitavano
delitti
i
poco a poco. Dopo l'impeAdriano, torn in uso la barba intera. Anche a Eoma, neUe botteghe dei
barbieri
tre
i si
adoperavano,
ol-
colpevoli di
eb-
comuni.
[barba]. I Greci
Barba
ba.
Anticamente per vigeva il costume di portare barba e capeUi interi, e questo costume fu conser-
in Grecia, esse erano il ritrovo degli oziosi e il luogo di discussione cosi di politica,
come
di tutti
pet-
vato
al
Bassaro
[Bassarus,
^acTcra-
neUe quali si acconciavano i capelli, si radeva la barba, si pulivano le unghie, si levavano i calli,
barbieri,
di
strappavano i peli superflui. Per il portare la barba intera e folta era sesi
= volpe].
gno di
di
nerale l'uso
di radersi la
Batto [Battus,
II, 685-707] vecchio pastore che custo.diva gli armenti di Kelo, re di PUo, nella Messenia.
barba fino al 300 av. Cristo, anno in cui a Eoma vennero i primi
Quando Mercurio rub parte degli armenti, temendo che Batto rivelasse il furto,
57
gli
BEL
del re, Anta, innamoratasi di Bellerofonte, non aven-
regal
promettere che egli non avrebbe detto nulla. Il veccMo giur cbe il furto sarebbe scoperto da una pietra, cbe gli indic, prima che da lui. Merca,
facendogli
marito,
al
mand
re
suocero
lobate,
della
curio
si
allontan,
ma
un
tor-
mand ad
mra
uccidere la
C5hi-
toro
gli aves-
se rivelato chi
aveva comdegli
ar-
messo
il
furto
[v. ivi], ohe Bellerofonte uccise difatti con l'aiuto del cavallo alato Pgaso datogli da Nettuno. Vinse inoltre, per incarico
menti. Batto
caverna vicina, dove essi erano tenuti nascosti. Allora Mercurio lo trasform
in pietra nera,
come
quella
Bucide
al-
bero. [V. Filemone}. Blidi [Belides, IV, 463] jfiglie di Dnao, U quale era figlio di Belo: erano chiamate cosi dal nome dell'avo Belo. [V. Banidi].
Isndro,
Ipploco
Lao-
dama.
Si diceva che pi tardi fosse incorso nell'odio di Giove U
Bellerofonte,
il
perch
Boller
po e
cieco.
fratello
BeUna
bellum
uccido].
Per
= guerra]
[BeUna,
guerra
ma
la moglie
armata
presso i di frusta
Eomni,
sangtu-
BEL
58
giura riusc ed ella, essendo stato ucciso Demetrio, spesoli re d'Egitto
della
tempo
guerra mitri-
Tolomeo III
dea asiatica, clie poi fu confusa con la dea romana; alla quale si offriva un eulto di sangue. I suoi sacerdoti della Cappadocia, Bellonari,
perch aveva una chioma beUissima, l'astronomo Conne chiam Berenice una
costellazione.
nei
giorni
della
festa
Bergine
Nettuno.
[Bergio]
[V.
gigante,
Albione].
e le
gambe, ed
gue umano, mentre facevano i vaticinii. Belo [Belus, IV, 213] antichissimo
re
asiatico,
caduta
si
dal
aUa quale
cielo ed tributava un
si
fon-
simbolico, perch
datore di Babilonia e dell'impero Babilonese: fu padre di Dnao, re di Egitto. Berecinti [Berecyntes] popolazione Frigia, cbe abit ai confini della Caria e della Lidia; perci Berecinto adoperato come sinonimo
di Frigio.
bagnava con vino, sangue ed olio. A Delfo, presso il tempio di Apollo, ve n'era uno, che si diceva essere la pietra che Bhea aveva data a Crono, perch la inghiottisse invece di Giove. Si un-
Berenice [Berenice] figlia di Magante di Cirene, cospir contro la signoria della madre Arsinoe, perch questa
geva ogni giorno di olio e, nelle feste, si avvolgeva in un rosso drappo di lana. BbUde [BybUs, IX, 450-665] figlia di Mnto e di Cyana, accesa d'amore per il fragemello Cacno, e fugda lui, che s'era inorgita ridito a tale rivelazione, lo
tello
dove
alfine
cadde
spossata al suolo.
Le K-
59
iadi, pietose, sottoposero alle
BIT
essa con^
don a Cleopatra,
teneya
lumi.
oltre.
pupille
di
lei
perenne
200.000
vo-
Bidental
era
il
omonima.
Biblioteca [Bibliothca:
pXiov
libro,
Qrix.yi
^iscri-
mine
di
dal pontefice,
coglieva
la
quale rac-
terra
smossa
bliotecbe pubbUcbe.
Eo-
la prima fu istituita da Asinio Polline, nell'anticortne del tempio della Pace; due altre, F Ottavia na e la Palatina , furono fondate da Augusto, altre
ma,
sacrifcio
di
una
sorsero sotto gli altri imperatori; iitiportantissima era la Ulpia fondata da Tra-
iano.
blioteche.
periodo Alessandrino, grandi centri di cultura greca, oltre Atene, divennero Alessandria e Pergamo. In Alessandria sorsero
le
Bilancia [Trutna] il settimo segno dello Zodaco, la bilancia della Vergine Astra, dea della giustizia, che nell'et del ferro si era ritirata in cielo, dove
era stata mutata in costellazione.
due grandiose
bibliote
L'Astrea
splende
che del
Muso
e del
Te-
sotto
il
nome
di Vergine
rapo
e
fondate da Tolomeo
Cristo],
Pergamo, il re ttalo I ne fond un'altra, che pot emulare con quella di Alessandria, e raggiunse il massimo splendore sotto Eu-
Secondo
di
altri,
la bilancia
Mchos, misura e i
che
pesi.
trov la
Bitne
mne
sto].
Quando Antonio
BOE
60
Eomane
cembre. In essa le matrone celebravano una
festa notturna, in casa del primo magistrato della cit-
Boedrme
[-r
po7)Sp[xia:
[il
console o
il
pretore]:
mine [settembre-ottobre],
per commemorare la vittoria che Teseo aveva riportata sulle Amzzoni. Bolla [bulla] ciondolo simile
mente vietato
di intervenirvi.
agli
uomini
costeldel-
Boote [Bootes]
lazione
una
in
vicinanza
fanciulli ap-
per lo pi rotonda,
lora
ma
ta-
forma di un cuore o di una mezza luna, che i ragazzi romani portavano appeso al collo. I giovanetti la deponevano poi insieme con la toga praetexta a 15 o a 16
della
anche
fu trasformato rcade, figlio di Callisto. detta anche Arturo. Brea [Boras] dio del vento che spira da settentrione.
DaUe giumente
egli
di
Bardano
di
prodigiosa velocit e di tale agilit, che potevano correre su le spighe delle messi
senza
curvarle,
su
le
laide].
Boresxn
dea] deit fece equi-
[popsa<y[xo(]
che
si
celebrava
in
Ate-
romana, che si valere a Ops, Fauna e ad altre, il cui culto pare sia stato una degenerazione di quello che i Greci tributavano a Dmetra, Il tempio della dea s'ergeva alle falde
dell'Aventino, e la solennit principale, ogni anno, ricorreva ai primi di di-
ne, in onore di Brea, nel tempio sacro al dio, posto sulla riva dell'Ilisso.
venca,
Trpo?
passaggio]
61
detto dai Greci
BE
uno
stret-
to di
mare.
Il
nome
deri-
Briganti [Brigantes] il pi potente ed esteso popolo deUa Britannia meridionale, cbe molestava con continui
assalti
la
Britannia
settentrionale.
TJiraeus,
la,
vergine Euro-
mati
il
al
pa.
cius
Pio.
Briside
di
Costanti-
Lirnesso,
si
chiamava Ip-
podama ed
mar d'Azow
il
mar
Kero].
era divenuta schiava di Achille, il quale dov poi cederla ad Agamennone, quando questi fu costretto a :restituire la sua schiava Astinome [Oriside]
al
padre
Crise, sacerdote di
Apollo.
Brtomrte [Britomartis]
dea cretese, protettrice dei cacciatori e dei pescatori di
Creta, poi confusa con Artemide. Si diceva anche che
fosse
lito
aveva
dono
della pro-
una
ninfa,
figlia
di
Urano e
cinquanta
Ga: aveva
Giove e prediletta compagna di Artemide. Perseguitata dall'amore di Minosse, ella salt in mare, ma fu salvata dalla rete di
scatore.
ma
poi aiut Giove nella cospirazione che Kettuno, Giunone e Minerva ave-
un
Perci
fu
pedetta
Dictynna [Sixtuov
=
di
rete].
lui. Il
yento agli di ribelli, che rinunziarono alla loro impresa. Era ancbe cbiamato
Egene.
Delo, venerata specialmente dalle donne, le quali, in piccoli banchetti, le presentavano varie vivande, perch ogni cosa riuscisse loro prosperamente.
BE
62
[Bromus]
il
Brmio
Ppfzoi;
rumo
.
roso [ppofjLsw
= rmnofeggio;
so-
rumore]
di
contro
i]
prannome
detto dal
Bacco,
si
cos
fa-
rumore che
re Poro, Alessandro gli tribut particolare onore e, dal nome di esso, chiame
dei Ci-
Bte [Butes]
trace, figlio
di
Osiride e di Iside,
del
una
benefci
fuoco.
la
I2
Bbona [Bubona] era presso i Eomani la dea che presiedeva al bestiame bovino
[^ou? era
Bute,
dive
nuto delirante,
in
si precipite
una
fonte.
bue],
come
B'p-
Un altro
do
na
dea protettrice del bestiame equino, e prela cavalli, degli asini e dei muli
gli
Argonuti passarono
[epus,
equus
presso le Sirne,
identificato
Bute
solo
cavallo].
testa
con un But(
Bucfalo [Bucephlus]
di bue [Pou(;
= testa]
= bue,
Ke(pa.'kri
il
famoso cavallo
Afrodite lo
salv,
condii
essi
63
CAD
Oanto [Gaantlius]
figlio del-
sere
scoperto,
li
trascin
l'Oceano e di Teti; per ordine del padre, si die a inseguire Apollo, elle aveva rapita sua sorella Melia, ma
ove egli viveva. Ma Ercole, avvertito dai loro muggiti, entr nella caverna, afferr Caco e lo strozz.
fuoco al bosco
Cadmo
Ismnio, sacro al dio, il quale perci l'uccise con una freccia. Melia partor
[Cadmus, HI, 1-130] Agenore, re fenicio, fratello di Europa. Avendogli il padre iniposto di andare ramingo in cerca della sorella Europa, cbe era stata rapita da Giove, e
figlio di
cui
culto
sorse in
condit della terra e, pi tardi, furono confusi con Dlnetra e ritenuti demoni
benefci, apportatori di pro-
sperit e di vita, che aiutavano Efesto, il dio del fuoco, col quale
gM
furono anche
confusi
[xcfstv
il
immune
bruciare].
Caco [Oacus]
malvagio [xax? = cattivo] figlio di Vulcano, era di smisurata grandezza, fiero e crudele, cbe
fosse fermata.
spirava fiamme dalla bocca. Quando Ercole, ucciso Gerine, condusse le sue mandre su le sponde del Te-
Plago e la segu fin dove essa si ferm. Allora, volendo offrire un sacrificio
in ringraziamento, mand alcuni suoi compagni alla
vicina fonte di Marte, per
rub quattro
e,
paia di buoi
per non
es-
CAD
attingeryi acqua.
essi
64
Ma
nel-
furono uccisi l'antro, da un mostruoso drago, 13.glio di Marte e di Dmetra, elle ivi era appiattato. Cadmo, recatosi ivi, l'uccise e,
Quivi,
attribuendo
all'uc-
per volere di Athna, ne semin i denti nel terreno. Dalle zolle spuntarono uomini armati detti Sparti , disseminati [cTTcapT? da
cTTrstpfo^ dissemino], clie si
implor che divenisse anche lui serpente. E fu appagato. Divenuto serpente, si avvinse al collo e al cor-
uccisero
fra
loro,
eccetto
Cadco
[Cadcus]
verga
gigante
],
Iper-
nore [ il vincitore]. Aiutato da essi, clie furono i capostipiti deUa nobilt tebana,
con due serpenti attorcigliati, che portava Mercurio come messaggero degli di. Si narrava che i due
serpenti fossero queUi che Mercurio aveva trovati un
Cadmo
costru la citt di
Tebe, nel punto in cui si era fermata la giovenca, e dal nome di lui la rocca deUa citt fu detta Cadma. Egli spos poi Her-
Caducifero
curio,
[Oaducfer,
II,
Da
essi
nac-
verga con due serpenti attorcigliati, che Mercurio portava come mescus, la
quero Autnoe [madre di Attene], Ino [madre di MeUcerte], Semole [madre di Dioniso], gave [madre
di Pnteo], Polidoro.
saggero.
serie
di
Cadmo,
destino
temendo
delle
che
il
sue
65 -:ialide
GAL
con s la fanda essa nacque Tsche die il nome alla
fratello
di
cise e trasse
ciulla:
Brea e di
salo,
And
che precedono
la
il
levare delle
Canicola.
e
capelli di colore az-
odio
dell'avo,
li
fece im-
zurro.
Calcante [Oalclxas] figlio di Tstore, da Micene. Era il celebre indovino che accompagn i Greci a Troia; e in ulide, dal numero dei
barcare per la Grecia, ma naufragati rimasero in un'isola fino all'arrivo di Giasone, che li ricondusse in ColcMde.
Calendario Romano. I Eomani, nello stabilire le date, avevano, in ogni mese, 3 giorni fssi, da cui parti-
nove passeri divorati dal drago, preannunzi clie la guerra sarebbe durata nove anni e cbe al decimo Troia
sarebbe caduta. Un oracolo aveva predetto cbe egli sarebbe morto,
quando
in
lui e,
si
fosse abbattuto
Colende [Kalendae], il 1 giorno di ogni mese; quindi si diceva: Kalendae Januarae, ecc.
un indovino
lo
Ed
Mopso, cbe
super nelle bosco di divinazioni, a Olaro o a ColoApollo, fne, Calcante mori di cordoglio o si uccise.
Caleope [Calciope] figlia di Euripile re di Co. Ercole s'innamor di lei, ma perch il padre non voUe dargliela in isposa, egli lo uc5
annunziare].
None
GAL
ottobre
66
mologia,
parola
meno comune,
Idus
la
la
Erano
perch
quindi
venivano
delle Idi,
me
plenilunio.
Le indicazioni temporali.
Il 1 gennaio, febbraio,
ecc., si
mani, cosi
tenza,
rivo.
come
marzo
latino
Idi
[Idus],
il
ogni mese, meno clie nei mesi di marzo, maggio, luglio, ottobre, nei quali ca-
5 di ogni mese, eccetto marzo, maggio, luglio, otto bre, si diceva Nonis Ja
nuaris, Februanis, Afri lbus ecc. [Non. Jan. Febr.
plenilunio, cio
Apr.
ecc.}.
giorno
Il 7 di
marzo, maggio,
si
lu
lunare,
gho, ottobre
diceva
No
ma
poich
i
Eosu-
marzo, maggio,
tobre,
si
luglio,
ot-
numeri
giorno
lu-
cherebbe
vido;
il
la radice
di-
glio, ottobre si diceva Idibus Martis, Mais, Julns, Octobrbus [Id. Mart. Mai.
Jul.
Il
Oct.'].
risplendere,
infanmiare [aiOc
cio].
brueti-
Secondo questa
67
4
CAL
gennaio,
pride
Januanas
[jpr.
a Diana, perch
si
12 gennaio, pride Idus Januaras [pr. Id. Jan.]. L'avverbio postride per indicar
il
il re Oeno una volta dimenticato di sacrificare aUa dea. Perci questa mand un
era
fiero cinghiale,
Calende,
Idi,
aUe
None,
alle
non dell'uso classico. Quando si doveva indicare un giorno diverso da quelli notati, si computava quanti
giorni
esso
poich esso fu ucciso da Melegro, fgHo del re, insieme coi pi valorosi eroi del tempo, la dea eccit
distasse
dalla
fisse
una guerra
i
fra gli
il
EtU
prima
delle tre
IJ^Tone
date
[Calende o
o Idi] che
Ma
Cureti furono
quello di arsi
Cosi
2 gennaio
dice-
va die quarto [ante] Nonas Januaras [IV Non. Jan.], oppure ante diem quartum Nonas Januaras \a. d. IV Non. Jan.].
7 gennaio
si
diceva die
[VII
Id. Jan.],
nuaras
ma
16 gennaio
diceva die
Callintrie [T
festa
di
ante
diem-
XVII
n tempio
di
GAL
68
e gener due
figli:
AcarnII,
nio e A mf Otero.
[zaXiivsiv
abbellire
con
Callisto
[Callisto,
409-
scopatura].
[xa,
=
le
bello, 64
=
alla
voce]
fra
che
presiede
una ninfa cacciatrice, compagna di Artemide. Quando Giove, dopo l'incendio universale suscitato da Fetnte, visit l'Arcadia per ridare ad ogni cosa la vita e l'aspetto primitivo,
incontr
meriggio,
ftto
CaUisto
si
di
una boscaglia
sotto
il
stessa
il
figlio
Pisidro
tenendo
capo
la
ma
[maestro di ginna-
stica], e
il
vedendo vittorioso
figliuolo, per l'allegrezza, spezz lo steccato e abbracci il figlio. Scoperto ch'era donna, fu assolta dal giudice, in premio della nobilt del suo casato, ma fu ordinato d'allora che an-
avvicin e Giove, svelatosi, la costrinse, contro voglia, a cedere al suo amore. Artemide, scendendo dal monte Menalo, in
gli si
Arcadia, col coro delle ninfe cacciatrici, ebbe un certo sospetto della ninfa e, sco-
che
si
mand
giuochi.
CaUroe
[Callirhe, IX, 414] la fanciulla dalla bella corrente [yiccXQ bello, po-^
contaminasse
Giunone,
il
sacro fonte.
contro
irritata
mene,
figlio
di Amfaro,
ma
69
costellazione dell'orsa
giore.
CAN
tonus: era rosso o bianco
nero], con di cor-
mag-
Da
Callisto e
da Gio-
[secondo
regge.
altri
ve era nato rcade. [V. ivi]. Calzatura. In Grecia, si andava spesso in casa, e anche per le vie, a piedi nudi e, quando il Greco aveva la
calzatura, la deponeva, nell'entrare nella casa propria
altrui.
rico, la
un doppio ordine
I
magistrati
il
ado-
peravano
dei
Una
speciale
da una semplice suola, attaccata con correggiuole, pi tardi si ebbe il sandalo, con corregge cucite, indi una forma di scarpa che copriva tutto
si
il
piede.
[V.
Yesti].
Ca mbte [Cambes ]
principe
piede, e dopo
gli
la divor,
il
adoperarono
fino
stivali
uccise per
dolore.
alti
al polpaccio,
ma
Camne [Camnae
434]
Camoe-
XIV,
le
sono
le
cantanti,
medesime
calzature.
Muse
riprendevano dopo
zo.
il
pranscarpa
Camilla [Camilla]
di
La forma
di
Diana.
tro
dei
KeUa guerra
ella
con-
vano
il
calceus patricius di
Enea,
combatt
cadde poi
come
per
alleata di Turno, re
EtuU,
ma
mano
di Arunte.
Canato fontana
neUa
di
KupHa,
CAI?
70
guardia a Europa sform poi nella
zione omonima.
e
tra-
le
costella-
cavano
con
la
medesima
dei 12
speranza.
Cos
zio
[Chaos,
I,
5-88]
lo spa-
segni Zodiaco, granchio che, per comando di Giunne, morse il piede a rcole, mentre recideva la testa all'Idra di Lerna. Ercole l'uccise, e Giunone lo trasform in questa costellazione.
il
mi apro]
spalancato era
[xoctvo)
una massa
elementi
dell'immensa
Canfore [Canephorae]
tatrici
por-
giaceva nel suo peso inerte; ma poi un qualche dio benigno compose la discordia degli elementi cozzanti fra loro e
li
natura.
Esso
di
canestri
= canestro,
vergini
[xavouv
feste Panatene,
accompa-
gnavano
bass per la sua gravit e trasse seco i corpi pi pesanti, intorno le flu l'Oceano, cingendola in
plesso.
cielo,
gli
al
La
terra,
un amcome U
340] la cantatrice [cano canto] ninfa bellissima, nata sul Palatino, dal dio Giano e da Yenilia. Col fascino
della sua voce,
tra-
fu divisa in cinque ogni parte, dischiusa zone, e sviluppata in tutta la sua bellezza, fu popolata da esseri viventi: i numi ebbero
la loro vita negli astri
[I,
Divenne
Cancola
moglie
di
Pico,
uno
dei
sette
al quale gener
Funo.
[Oaniciila] costella-
-- 71
tello
GAP
che, pi o meno direttamente, non abbia U suo modello nell'antichit.
l'assalto
moderna
mont
mura
e,
con
audacia temeraria, grid che neppure i fulmini di Giove lo avrebbero respinto. Allora la folgore di Gio-
ve
lo precipit dalle
mura,
e tutto
tatosi,
l'esercito,
si
spaven-
Capelli
I capelli neri erano comuni, si ritenevano pi pregiati i biondi e, per renderli tali, si adoperavano spesso mezzi artif,ciali. Per reggere i capelli, si usavano nastri, bende di stoffa o di cuoio,
cuffie,
reticelle,
cerchietti
tempi
Omero,
la
ricca
capigliatura fu
un
bell'or-
tragici. al
In Atene dur
fino
tempo
siane il costume cbe gli uomini portassero la capigliatura intera, che si rannodava sul capo in un nodo, tenuto fsso con uno spiUo.
capelli dapprima portavano lunghi come la barba; si cominciarono a tagliare verso il 300 av. Cristo, quando a Eoma vennero i primi barbieri dalla Sicilia. Pi tardi, l'acconsi
di metallo, ecc.
Eoma, i
ciatura dei capeUi divenne, a poco a poco, costume generale. Il portare il capo
del tutto raso era riservato
agli schiavi.
guerre persiane, fanciullo, quando entrava nella giovinezza e diveniva efbo, si faceva tosare i capelli, che offriva a qualche divinit del luogo. L'acconciatura dei capelli divenne, a poco a poco, costume
generale,
Dopo
le
il
rucche e
i
il
riccioli
come
dersi la barba.
tadini
non portavano
ca-
che era
costume imposto
vi,
agli schia-
ma
v'
gusto personale.
Cappelli [V.
Vesti].
CAB
Cariddi [Oarybdis, YIl, Xm, 730-731] mostro
viveva sotto una rupe,
la
72
63;
clie
sul-
punta
est
della
Sicilia,
pagnavano Afrodite,
Pito
Ermete. Si rappresentavano
Capricrno [Capricornus]
il
decimo segno dello Zodiaco, composto di 28 stelle, disposte in modo da raffila capra allatt Giove
un gruppo di tre vaghissime fanciulle, dall'aspetto fiorente, virgineo.e amabUe; loro attributi erano strumenti di musica, mirti e rose. A Eoma erano chiamate le Grazie [Gratiae],
in
Carmenta [Carmenta
mentis]
la
o Carera
men
le
canto profetico]
di
madre
Lazio.
Eu
onorata come
e,
Secondo
altri,
un capro
il
vina veggente
sacrario, presso
ai
piedi
discendente da Egipane,
del Campidoglio,
aveva un
quale era stato allevato con Giove sul monte Ida e aveva combattuto per lui contro i Titni; o il capro in
cui lo trasform il dio Pane nella guerra dei Titani.
una
porta
Carmentle , ove il giorno 11 e 15 di gennaio, si celebravano feste in suo onore dette perci Carmentli .
lei
detta da
Cariti
[Xpi.Ts<;]
erano
tre
della
Carnte [Charon]
figlio
del-
venust, dee, grazia e della vita gioconda, figlie di Giove e della ninfa
della
l'rebo e della 3>rotte, il canuto nocchiero dell'Inferno, ch.e trasporta al di l del fiume infernale le anime
= bene, =
9piQv
ch,e i
parenti ponevano
del
in
bocca
morto,
il
perch
tragitto.
potesse pagare
73
CAS
Veniva poi
la terza parte
furono capanne, di forme diverse, secondo la varia natura del paese. Al tempo omerico, il palazzo del Ee, e cosi le grandi case signorili, si
chi locali. Vi
componevano
di tre
famiglia e le ancelle. Ai
le
lati,
comune
gli
[auXv)],
camere da
letto
delle
cortile
accedeva
la
daUa strada, per una porta a due battenti, e aveva nel mezzo l'altare a Giove e,
intorno,
pia reale, il OXafxo? nel senso stretto della parola, era forse al fondo deUa gran
sala
delle
magazzini,
stalle
donne;
mentre,
per i cavalli, camere da letto per i servi. Seguiva poi la seconda parte, la vera casa
della famiglia; ivi si apri-
in
la
un piano
famiglia
va un porticato a colonne,
l'atrio
merici, ci
dei
del principe. nelle linee geQuesta era, nerali, la forma di un palazzo reale nei tempi omerici.
consi
prncipi;
si
poi
entrava in
un secondo
atrio
Kei tempi storici, in una grande casa completa, passata la porta, si entrava in
preparavano i letti per gli ospiti che pernottavano a casa. Si accedeva quindi alla vera abitazione del principe, cbe constava della sala per gli uonaini [{xs^apov], cbe era ancbe sala da pranzo, deUe camere delle donne, deUa camera nuziale e della stanza deUe armi e del tesoro.
chiuso, ove
un androne,
trovavano dei
domestico:
in
si
ai cui lati si
locali per uso accedeva indi
un
cortile
aperto,
cir-
condato
[il
da un colonnato
peristlio
TrspKTTXiov].
camera da
tori,
letto
dei geni-
CAS
pi grandi per le ancelle e altre stanze, adibite a vari
li
74
usi della famiglia, delle quaalcune, collocate nell'interno, con l'ingresso su la strada, servivano conie bot-
il
peristylum: rappresen-
teghe. Il recinto della casa era poi chiuso, nella parte posteriore, da un giardino.
tava il locale pi importante della casa, e spesso aveva il pavimento a mosaico finemente lavorato.
AUa
si
apriva un
A Roma,
dei
andito,
La
casa
romana
com.
fauces,
si
tempi
storici era
in
tahlmum
parte
apriva
qua,
un
serbatoio di acnel
portico
piscina;
interamente aperto],
condato da colonne].
L'atrio era
drilatero, tetto che
di di
cui
alcuni
[nella
casa
Pausa a Pompei
la
fumo,
anche
la
sala
servavano
gli
utensili
e,
chia-
mava impluvum.
all'atrio si
si riui
mimi
dopo
il
pranzo, dove-
un androne
stretto, vesti-
pote-
bulum; in fondo aU'afnwm vi era il tablinum, la sede del padrone, ove egli trattava i suoi affari, studiava, scriveva, custodiva libri, do-
va uscire su
rale.
la strada lateil
Dietro
peristlio, in
75
clie aveva, a sinistra, la cucina con locali annessi e,
non mantenne
il
GAS
la
promessa,
stanze adigiar-
Avendo predetto
ai Troiani
che la guerra sarebbe andata male per essi, fu derisa e trattata da pazza. Presa Troia, Cassandra, che si
era rifugiata nel tempio di Atena, fu strappata e ol-
mento
strati;
Agamennone,
um seetl]] poi si ebbe il pavimento formato di grandi pietre, tain forma quadrata e gliate collocate in linea parallela,
di tavolette
Cfeo re di Etipia e
modo
di scaccMera [pa-
vimentum
tempi
dusse dall'oriente a
l'uso del
Eoma
saico
vuml a
Castlia [CastaHa, in, 14] fonte sacra ad Apollo e alle Muse, le cui acque servivano per le purificazioni ed espiazioni, che i pellegrini
facevano, prima di entrare nel tempio di Delfo, a consultarvi l'oracolo
zia.
Cassandra [Cassandra]
ta
la
ancbe Alessandra,
pi bella delle figlie
il
era
di
deUa Pi-
Castore [Castor] uno dei Discuri, figlio di Giove e di Leda, fratello di Polluce.
dono
della
pro-
fezia, lo amasse,
a condizione ch'ella
ma
poich essa
[V. Biscuri].
CAT
76
Pandine,
il
quale era
il
fi.
glio di Eretto:
fanciullo
fu
serpente, che da
affidato
alle
Athna
di
figlie
C-
Presso
simili si
"Kzic,,
Greci,
macelline
chiamavano ^u^s-
di
Hermes
681] e di Erse
Xo),
xaTaTTsXTai [xaTa-7rXlancio].
Cebrne
[Cebren,
XI, 769]
lo rap e,
per staccarlo da
Procri,
re autctono
dell'At-
ma quando
riconoscerlo, accoiiCefalo si
figurato
met uomo
met
da
disputarono
della
citt.
Artemide, ed ebbe da lei una lancia, che non falliva mai, e un cane veloce come il vento. Tornata poi nell'Attica, fu alla caccia con Cefalo, senza essere riconosciuta da costui.
Egli le chiese la lancia e il cane e, in cambio, le profece riconoscere,
il
Cecrpia
[Cecropia, VI, 70] detta Pllade, protettrice di Atene; altrove chiacosi la rocca di Atene,
mata
fondata
da Ccrope.
Ma un
giorno in
cui
77
segu
sui
CN
Un'altra invece narra cbe
dola
una
fiera, la
uccise con
la lancia infallibile.
Ceo
avvenne nei campi di Enna, in Sicilia. IS'ei dintorni del Cefso, Teseo avrebbe ucciso il famoso
ci
aveva promessa
Fineo,
a suo fratello
ma
Luc-
dette poi a Perseo, il quale l'aveva liberata dal mostro marino, a cui era
stata esposta, onde deriv una lotta terribile tra Perseo
e Fineo [V, 1-235]. Ofeo fu trasformato poi in una costellazione. [V. Andromeda]. altro Cefeo era re di
e fratello
di Ddalo.
Spos Alcine [v. m], e con lei fu mutato in uc[astore o gabbiano o, secondo Ovidio, alcione mascMo]. Clmi [Celmis, IV, 282-283] fu custode di Giove, quando questi era bambino, e fu poi trasformato in diamante.
cello
Un
Tega, nell'Arcadia, argonuta, padre di venti figli. Mor in una spedizione con
rcole, contro Lacedmone. Una sua figlia fu Strope.
[V. SUro'pe]. Cefisio [CepMsus,
Cneo [Oaenus, XII, 189209; XII, 459-535] figHo di lato e di Ippa; era stata
HI, 351]
prima una vergine di nome Cnide, la quale, amata da I^ettuno, gli cbiese in compenso cbe fosse mutata in
Cefso
[Oephisus,
elle
III,
19]
un uomo
cinghiale
invulnerabile.
fiume
nasce nella Fcide, entra nella Beozia e, passando al nord di Atene, sbocca nel porto di Falere:
come dio
fluviale, di Karcso.
padre
conoscendolo invulnerabile,
lo
Prosrpina.
GEN
Altri raccontano clie fu
78
mue 50 teste. Essendosi mostrati ostili al padre, furono
tato in uccello.
Centauri [Centauri,
di cavalli
[xsvtsiv
da
bili
lui
caverne,
di
pun-
della terra.
Ma,
dagli
OUmpii,
rono costoro nella guerra contro i Titani e, quando questi furono abbattuti, gli
di
li
affidarono ai Centili
Secondo la leggenda, erano nati da Issine e da una nube [IsTefle], clie Giove aveva formata con le fattezze di Hra, di cui quegli era innamorato. Vivevano
mani, perch
nel Trtaro.
custodissero
Ceo
[Coeus, VI, 185] uno dei Titni, padre di Latna, cb'egli gener con la Ti-
tnia Tebe.
Cermbo
353]
sul
[Cerambus,
VII,
nozze
di
di
Issine,
i
di
in
uno
237;
pro,
scarabeo.
[Cerasta,
Cerasti
X,
220-
i cornuti']
erano popoli
Ci-
ferocissimi, dell'isola di
i
suonavano il corno e la lira, guidati da ros, insieme coi Satiri, con le Mnfe e Con
le Baccanti. Il principale dei Centauri
quali sgozzavano a
gli
ospiti.
tradimento
Chirne. [V.
stri dalle
ivi].
i
Centiiuani [Oentimni]
mo-
bandonare quelle
terre,
ma
abi-
tori.
Crbero
clopi.
dotato di voce terriche stava a guardia della porta dell' Averno. Era stato generato da Tifne e da Echidna. Pi tardi, fu rappresentato con tre teste e fornito di coda e di creteste,
bile,
TOdanno
biade.
ch'essi
GHE
Si
Dmetra
[v.
Crere},
la
sta di serpente.
pane.
le feste
In Eoma,
duravano
memoria
Cercine
\Y.
costumi della dea: non si mangiava che la sera,, perch la dea, nel ricercare la
Prosrpina, ch'era stata rapita da Plutone, non aveva preso cibo, se non
figlia
fraudolento
[xpxcot];
giuro
sper-
dopo
il
tramonto del
sole.
astuto]
Le matrone
fiaccole
v'interveniva-
dare
le
tede
ApoUdoro ce
li
presenta
aveva accese
al cratere del-
come
tri
che, presso
Efeso, fu-
rono incatenati da Ercole, il quale poi, dilettato della loro arguzia, li avrebbe lasciati liberi [xpxoij;
Crere
[Ceres,
V, 341]
divi-
= scim-
Dmetra,
delle
xp-
coda].
[Oereala] feste che
Chelna
gine,
di
quali
si
il
immolavano
porci,
per
per orgoglio, non volle intervenire aUe nozze di Giove con Giunone, a cui erano
CHE
stati invitati tutti gli di,
gli gli animali, anzi os motteggiare ardi-
80
uomini e
Chioma
Chone
tamente questo
nio.
matrimo-
Costellazioni}.
Mercurio la precipit in un fiume, insieme con la casa e, mutatala in testuggine, la condann a portarsi su la schiena la casa, che non aveva voluto
lasciare, per intervenire
aUe
suoi
DedaUne, fu amata da Mercurio, da cui ebbe U figlio Autlico, e da Apollo, che la rese madre del musico Filmmone. Superba della
sua bellezza, os vantarsene,
disprezzando Diana, la quale la uccise
nozze,
essere
sempre
muta,
in
pena
dei
motteggi.
con una
freccia.
Chre
Chirne
[Chron,
II,
630;
di
la
Sono vestite di
chiati di sangue
abiti
mac-
forma di un cavallo, lo gener con EiUira. Era anche lui, come i centauri, met uomo e met cavallo: resa mite l'indole sua, divenne
educatore
store,
di
Achille,
Ca-
Polluce,
Amfiaro,
Thnatos
e di
Tpnos
[i
sogni].
Chimra
[Clumaera, IX, 647648] mostro favoloso della Licia, nato, secondo Esiodo, da Tifne e da Echidna.
Quando Ercole
centauri e
li
scacci
insegu fino a
si tro-
Aveva
fuoco.
vava
Fu
uccisa da Belle-
un dardo,
rofnte.
di Lerna.
Ghimerfera
Secondo Ovidio, fu posto da Giove fra le costellazioni, ove egli forma quella del
nacque e fu allevata
la Chi-
Sagitt^o.
GIO
Galli; nella Frigia
mavano
il
Siracusa.
l
suo sguito era formato dai Coribnti [v. imi; nella Tracia aveva un gran cul-
monte
cui
aveva rapita Persfone, ella si oppose al transito del dio. Plutone, con un
colpo
dello
erano
Bctyli.
scettro
bifor-
KeUa Grecia, sede del culto di Ebea fu Creta: il suo srti, confusi
fonte
un varco aU'Averno;
Ciane per dolore della rapita Persfone, s mut nell'acqua della fonte.
Eoma,
Cibele cominci a
essere onorata, al
essa
Annibale, ed ebbe
tempo di un tem-
manda un suo ruscello. Cible [Cyble, Ku^Xy)] dea frigia, identificata dai Greci con Eba, moglie di Crnos, e dai Eomani con Ops, moglie di Saturno. Ebea
di
montoni e di
era
un occMo
fronte [xxXoc;
= occliio];
giro,
&^
Pronte, Strope,
magna
mater.
A Creta,
monte Ida
pare
Arge, figli di Urano e di Ga, fratelli dei Titni e dei Centimani. Diedero il trono a Giove, e fabbrica-
vano
le saette;
ma, essendo
avversi al padre, furono ancb'essi riposti da lui nelle profonde caverne della terra e tenuti poi con catene da Crono, fincb Giove li liber e li tenne al suo servizio.
In
riti asiatici,
con Cibele
suoi sacersi
Cconi
cbia-
XV,
e leggende.
CID
82
fiume Hebrus [oggi Malaorime, e form lago che- prese il
lei.
un
altro
nome
da
ti
Un
vevano di
esse.
di Clice, fu re di Coine,
and
un
cigno. Insieme
figli,
suoi
due
Tenete
in
Cigno [Cycnus,
ed Emita,
aiuto
dei
egli
venne
Troiani,
nella
Mentre piangeva morte di lui, colpito dal fulmine di Giove [v. Fetonte], fu mutato da Apollo in cigno e, non osando fiFetnte.
la
guerra di Troia: i due figli furono uccisi da Achille ed egli, dopo aver ucciso mille
coreggia
dell'elmo.
Da
in
Poseidone
cigno.
fu
mutato
mine
CUaro
Apollo
fu
trasformato
in
costellazione.
altro Cigno [VII, 371382], figlio di ApoUo e di
428] centauro giovanissimo, che prese parte con gli altri centauri aUa lotta contro i
Lpiti,
Un
neUe nozze di
Pirle
amore. Quando
Cillaro, in
voUe consegnargli un toro che aveva preso per suo ordine, si gett con la madre nel lago di Conpe, che. da lui fu detto Oicnio ; la
madre BQria
si
strusse in
da un dardo, Ilonome si trafisse con lo stesso ferro e mor con lui. CUeno [CiUenius] Hermes identificato con Mercurio,
83
detto
cos,
CIP
peroli nato
allevato sul
nella
monte OiUne,
nord-est
del-
parte
sul quale Latna diede alla luce ApoUo e Diana. Cinzia [Cyntha, II, 465]
l'Arcadia.
Artemide,
detta
cos
dal
monte
giaccio].
Cip
[V. Sepoleri].
era
[Oipus, XV, 565-621] un Bomano che, uscendo dalla citt come preto-
struoso,
dezza,
di
di
un
giorno, in dell'abbon-
avrebbe regnato su Eoma; ma egU, opponendosi a questa predizione, copertesi le corna con fronde di alloro,
aveva offerto un sacrifcio a tutti gh di, dimenticando Diana, la quale sola vedeva
negletti
radun
polo, ciassero e
il
po-
scac-
uno fra loro che aveva in fronte le corna, perch costui avrebbe imposte a
ciso
da un gruppo di
eroi,
Eoma
leggi servili.
me
di
colui che
doveva
esser
Cinghiale
abitava
il
Erimnto,
monte Erimnto,
Ercole
l'uc-
Eoma, uno
spazio di terra,
nell'Arcadia.
cise,
compiendo una
delle
da
nuto
dall'Assiria
aveva
Cipresso [Cyparissus, X, 106-142] un bel giovine di Go, caro ad Apollo: avendo egli inavvertitamente ferito una cerva sacra aUe
Ninfe, da lui amata grandemente, chiese ad Apollo
monte
dell'isola
di
204] Delo,
CIP
di poter
il
84
sempre sfogare nel
saglia e la port neUa Libia, ove la citt di Cirene prese
da
lei il
nome.
Ba
lei
e da
Ari-
Ciprigna
di
[Cypria] attributo
Apollo nacque
sto.
il figlio
Ciris
cello
[Ciris,
Vili, 151]
uc-
fu
trasformata
Scilla, figlia di
dicata a
lei.
[V. Afrodite].
Mso.
cos
Circe
Xm,
fa-
altri, l'uccello
Secondo fu cbiamato
purpureo
dal
capello
Ete e di cate.
che essa, per amore di Minosse, strapp dal capo paterno. Citer [Oythra] isola detta oggi Crigo posta a mezzo[cirrusl
stanzi
nell'isola
giorno
la
della
il
Laconia;
fu
presso
il
celebre per
leggenda
detta perci
Citera ,
che,
ma umana.
Essa visse un anno
con
di
Ulisse, poi gl'ingiunse recarsi nel regno di Persfone. Di l Ulisse torn di
dove
c'era
suo
nuovo presso
le
prima
di
giungere
ri-
in patria,
e gli lasci
per la caccia
dei
85
leoni
ca:.!
Edipo, per ordine padre Laio. [V. Udpo]. Claudia [Claudia] era una Vestale, che rese dubbia la
lasciato
dato alla dea la migliore ricompensa per i figli, questi si addormentarono per
I,
756.
Mrope,
re
di
il
negli ornai
HKos
figlio
menti.
la
Quando
Eomani
Clmeno [Clymnus]
Cardys
si
di
Frigia trasportarono statua della dea Cible, la nave, fermatasi all'imboccatura del Tevere, non andava pi innanzi. L'oracolo, consiiltato per questo, rispose cbe una vergine sola sarebbe riuscita a condurre
la
dalla
dell'isola
di Creta:
dice
giuocM dopo il
line.
cbe
Deuca-
Claudia, preg
la
col quale
illecite,
aveva
uccise
lui
rela-
zioni
Agafu poi
cata
[V. Oreste}.
Clitrio [Cntorum, XV, 322328] lago e fonte neH'Arcadia settentrionale, presso la citt
omonima:
acquistarle razione da
polo.
grande ammiparte
del
acque,
podi
Clobi
[Oleobis]
fratello
nausea
bevute, contro
le sue destavano
Argo. Quando, in una processione solenne, alle feste in onore di Hera, i buoi non
vollero tirare
il
di Amitane, avendo risanato con erbe, dalle furie di Venere, le figlie di Prete che si erano opposte al culto di Dioniso, butt poi
le
carro, essi,
Clitunno
[Clitumnus] rinodell'TJm-
Avendo
la
madre doman-
GLI
S6
[xktiTc,
bria
cui
rive
erano
le
inclito] le ricclie di
Ma
nome
di luppter Glitumnus.
Clzia [Olyte, IV, 256-270] ninfa oceanina, amata da ApoUo. Avendo eUa, per gelosia, svelato l'amore del
dio per Leuctoe [v. ivi] al
rimase cos esterrefatta da quella carneficina, elle non pot pi riaversi dallo spavento e mostr sempre
il
[xX6)p<;
pallido]. Perci
padre di lei. Apollo l'abbandon. Allora essa cominci a languire, e accompagn con l'occhio il volto
del dio, nel suo eorso per la volta del cielo. Bimasta
fssa
= gemo]
fiu-
me
dell' Averno,
le cui ac-
infelici
che
vi
trovavano
condannati.
Era, come l'Acheronte, un fiume della Tesprzia [Epiro] che si versava nella
sospinta
rivolge
il
dall'antico
palude Achersia.
amore,
faccia verso
Cdro [Oodrus] fu
l'ultimo
Cloe
la
quale,
come dea
guerreggiavano coi
ververdeggianti [x^oc, deggiante]. Sotto questo titolo, aveva un tempio in Atene, ove le si offriva una
avessero ucciso
Ateniesi. Diffuso
il
re degli
fra
anche
gn
so,
festa, in cui
si
sacrif,cava
[V. Demetra].
Cloe fu amata
da Dafni. [V. Dafni]. Clri [Chloris] MeHba, figlia di Amfine e Mobe che, secondo una tradizione, insieme con la sorella Amiela, sfugg
Oodro, travestitosi da taglialegna, si port in un bosco dove, azzuffatosi con alcuni Dori che vi erano andati per lo stesso scopo, rimase ucciso. I Dori,
all'eroismo
di
all'eccidio
dei
87
COL
topografa del paese di oril' AcrGinnasi e poli, Templi, altri edifzi pubblici, con-
gine:
aveva quindi
i
Coefore
q)poi]
[Olioepliorae,
le
servava lo
stesso
ordina-
bagioni
funebri
il
li-
bagione,
esse
= porto]. Da 9sp6
titolo
mento poUtico
prende
una
Prima
di
fondare
una vano
il
Agamennone
di
tadino
dalla
partivano recando
fuoco
tolto
Oreste e di Elettra.
madre
Patria,
[l'edifzio
Clchide [Colcbis] regione ad oriente del Ponto Eusino [Mar ISTero], fra il Caucaso
e l'Armenia:
dal Pritaneo
blico di
famosa per
la
Argonauti'].
cittadini
poveri otteneil
molte
fra
specialmente
rso e
il
vano, per viaggio, uno scudo dallo Stato. La colonia fondata cosi per
emigrazione
aTtoixia.
si
chiamava
si
Talvolta
fonda-
una propriet
difficile
va una
fondiaria,
cbe era
davano a dimorarvi,
reni
ter-
La nuova
re, si
sorte].
Quelli
che
disponeva secondo la
aUe
Cleruchie
appartenevano rimaneva-
COM
no
esse
altre
88
cittadini Ateniesi, e per
variabile
di
coloni.
Colo-
le
indipendenti
mandati 20.000
Pi
Fra
lebri
colonie
suffragio,
s
quello
di am-
ministrarsi indipendente-
nale, da Polibio
che
per
questo
fu
mente,
chiamata Magna
nicipi.
Graecia:
Kasso, Siracusa, Catania, Agrigento, Gela, Selinunte [in Sicilia], Taranto, Metaponto, Crotone, Sibari, Eeggio di Calabria
[nell'Italia
no
le
coloniae
Latinae,
i
le
pieni
della
cittadinanza
romana,
statuto e
tini,
ma
i
avevano
lo
meridionale];
diritti
dei La-
Cuma,
ed erano
pareggiate
diffusero
ampie correnti
di
degli
colo-
bedienza
liche.
le
popolazioni ita-
Alcune
tadini
[coloniae civium
Bocit-
Eeno, la quale nell'anno 50 dopo Cristo, per volere di Agrippina, moglie dell'imperatore Claudio, che aveva avuto ivi i natali, fu colonizzata e chiamata col suo nome, e divenne presto
manorum] formate da
Eomani,
il
conservadi cittadi-
Comte
figlia
di
vano
diritto
si
Tfo,
nel-
nanza. Esse
fondavano
Quando
Anfitrioella si in-
dividundo] con
un numero
ne assedi Tafo,
89
CON
faccia rivolta indietro. [Vedi Funerali].
namor
di lui e, per far cadere la citt, clie altrimenti non si sarebbe potuta prendere, trad il pa-
Concordia
presso
fra
i i
[Concordia]
era
Eomani
della
la perso-
nificazione
concordia
cittadini di
uno
Stato,
relao
fu
ucciso,
anche
un
tempio, ogni volta che si componeva qualche dissenso fra questi. Il primo tempio fu fatto edificare dal
dittatpre Camillo, nel 367 av. Cristo, durante una
lotta fra
di
Mso.
[V.
Scilla'].
che
si
Veniva
me una
matrona, e aveva
il
res Gompitdles,
no
su
cornucopia,
trovavano
crocicchi
[compita].
davano
il
Conclamazione
to] era
il
16 gennaio e
tio]
30 marzo.
[Confarrea-
Confarr eazione
che,
to,
chianiandolo per nome, come per assicurarsi che la morte era realmente avvenuta, e poi per dargli, fra le lagrime, l'estremo addio.
una focacprecedeva
A
il
quest'offerta
sacrifcio di
una pecora e
nonizzazione del rnorto imperatore, che si faceva per decreto del Senato. Giulio Cesare fu il primo collocato
nel
numero
uno
dei
pa-
renti
degli
amici dava
CON
ad Augusto
90
e a molti im-
L'erede
al
trono
[la
con-
secratio si
dava solamente
Morto l'imperatore,
si
col-
rogo e
vi
appiccava
feriore,
Durante
la
mag-
profondo, a destra le signore clie erano ammesse a corte, vestite delle sem-
Quest'assunzione dell'ani-
ma
dell'imperatore presso
plici vesti
gli di dicevasi
[dc7ro6so)ai(;].
apotesi
dii]
di
sento
acconsento],
[conseneonsentientes da conconsiglieri
erano
le dodici divinit
come
se fosse ancora
Quando
final-
Consuli
[Consualia]
feste
morto,
quale aveva
il
no-
la
bara
consigliere
si
origine
un imponente
edi-
minati.
tuite
cnsi,
frutta
ed erbe
fra-
granti.
91
Corallo [Coralum, IV, 740752] fu prodotto, dalla virt del capo di Medusa. Quando Perseo ebbe liberata la vergine Andromeda dalla bestia marina [v.
COR
Battevano i tamburi, urtavano le lance contro gli scudi e urlavano, per ricordare la morte di ttide. [Vedi Attide}. 'Non mangiavano
m]
mani
nell'ac-
Eurono poi
Il
identificati coi
qua;
ma
testa di
la
Ourti di Creta.
loro
nome
deriva
da
quali
colloc
alcuni
Corcide [Corycidae nimI, 320] ninfe che abitavano nell'antro Coricio, il quale si apriva nel fi^anco occidentale del Parnaso, ed era sacro a Pane. [V. Far-
rami
phae,
Medusa. Al contatto di essa, rami si pietrificarono e diventarono rami corallini. Le ninfe marine, meravigliate, rifecero la prova con
rami, videro riprodursi stesso miracolo, e disse-
naso],
fi-
altri
Mrmaro, fu uno
dei
lo
guerrieri
Corbo [Ooroebus,
il
Kpoi^o*;]
primo vincitore di giuochi olimpici, quando questi, dopo un'interruzione di 86 anni, furono di nuovo ce-
che prese parte nozze di Perseo. II: [XII, 290] uno dei Lpiti, che prese parte alle nozze di Piritoo. Ili: fgUo di Giove, marito di Elettra, fu fondatore di
Corytus [Cortona] e padre
di lso e di
776 av. Cristo: anno da cui cominci l'enumerazione delle Olimpiadi. Coribnti [Corybantes] salebrati, nel
Bardano.
cerdoti' Frigi,
del culto di
quali, in ono-
di
none, ucciso
Rbea-Oible,
re di
lei,
Cornucpia [Cornucopia]
il
eseguivano, come
spirito divino, le
invasi
da
latt
COR
cui scaturiva
il
92
nettare
e
Coronide
547; II, 600-630] ninfa figlia di Flgias, nata a Larissa, in Tessaglia: era la pi bella di quella contrada. Apollo l'am, ma quando il corvo, uccello sacro al
mutata
nella
costellazione
avevano allevato.
Corne
vine tessalo, Apollo squarci, col suo arco, il petto dell'amica infedele. Per,
pentitosi
subito,
discese,
EUa
la
allora lo fugg,
ma
i
su
infac-
ch,irsi
passi.
Grid al soccorso e
quale, impietosita di
le
apla
ma non
vi riusc:
la
trasform in cornacchia, uccello caro aUa dea. Ma, avend essa riferito ad Athena che la figlia di Ccrope, contro il suo divieto, aveva
aperta la cesta in cui era
rinchiuso Erittnio, la dea
la
morta. Allora estrasse dal seno di lei il fighuolo che era anche suo,
era
mut
le
Corvo
II,
JEJnttnio e Nictmene].
Corne
di
sorsero dalle faville del rogo, in cui furono arse le due figlie di Orine, Menip-
pe
Matioche
[Coronus,
II, 459] re
Corneo
veQ,
KopwdeUa F-
cide,
ra].
IsTell'et
si
posteriore
rone],
Omero,
93
12 nello zodiaco, 21 nel cielo
stellato boreale, 15 nell'australe.
bellezza,
cos
aveva
il
offeso
le
Neridi.
Zodaco:
melli,
Cfeo: dromeda.
padre di An la essa
Cassiopa: Andromeda:
rata
seo.
madre
di
sposata
giore,
Orsa Maggiore:
Callisto,
amata da Giove
ne,
Cassiopa,
An-
dromeda,
Orsa Minore:
la ninfa
Cigno, Delfino.
Cielo australe:
Chioma
vicinanza
detta
di Berenice: in
del
Maggiore, Idra, Tazza, Corvo, Centauro, Lupo, Ara, Pesce Australe, Argo, Co-
ma
figlia di
rona Australe.
giurato
contro
la
madre
Hra
tras-
sua sposa.
Andromeda:
la figlia di
meo
Boote
cog
Poseidone,
ftrite.
clie
94
Ore, dea della giustizia, detta anche Astra [la vergine stellare], la quale visse su la terra, durante l'et
dell'oro;
trov
Am-
Dragne:
custodiva
i
il
dragone die
pomi negli Orti Espridi: fu ucciso da Ercole. Secondo altri, il Pitofu ucciso da Cadmo fondazione di Tebe. Pesci: sono Afrodite ed ros che, inseguiti da Tifne, si lanciarono neU 'Eu-
ma quando
Second
suc-
ne
elle
nella
frate e
sci.
si cambiarono in peSecondo un'altra leggenda, sono i pesci cbe trasportarono Afrodite ed ros, al di l del fiume
Erigone, figha di Icrio, la quale s'impicc su la tomba del padre. [V. leario}. Cancro: il granchio che
assali Ercole, batteva l'idra
Corona boreale:
la co-
Eufrate.
Cocchiere: Erittnio, afAthna alle'fglie di Gcrope. La capra^ cbe egli ha sulla spalla sinistra, Amalta; quella che nutr Giove cretese. rcole: l'eroe famoso, che ha in una mano la clava e nell'altra la pelle di
fidato da
rona di Arianna, che Dioniso pose fra le stelle, quando spos costei. [V. Arianna], Corona australe: la ruo-
Leone:
in cielo da Giove.
Pgaso:
nalippe,
un
figho
Leone. Saetta: la freccia con cui Ercole uccise l'aquila che rodeva il fegato di Promteo, o quella con cui Apollo
colpi
i
che chiamavasi prima Ocroe, e fu poi mutato in cavallo da Giove. Perseo: il figlio di Giove e di Dafne: ha in una mano
la testa di
Medusa
,
e nell'al-
Ciclopi.
tra la falce.
Sirio
la
Cane Maggiore:
delle
stelle
Serpentario:
secondo
pi chiara
una
fsse, il cane che stette a guardia di Europa. Idra: l'idra di Lerna, uc-
delle
varie
mine
Giove e posto
fra
le stelle.
cisa
da Ercole.
delle
95
Centauro:
Folo.
CT
Prisso fuggi con la sorella
Clrone
HUe, per
sottrarsi
aUa main
Cigno: il cigno in cui si trasform Giove, per ingannare Leda, ovvero Orfeo, mutato in cigno, dopo la
sua morte.
ripar
clie
dalle
uccise,
Orine.
fanciullo
le ave-
Hermes
va posto
al seno.
diceva che
Giove,
sul
monte Ida,
di Cible.
Le
feste in suo
onore
tittie
si
.
chiamavano
Co-
era
il
Giove bambino.
si
Spartani,
vigazione:
fu sede principatria
del
cele-
Libra
di
o Bilancia: quella
le
mi-
sure e
pesi,
o quella di
Diche [dea deUa giustizia]. Balena: il mostro marino che fu mandato per ingoiare
bre atleta MUne, e dovette soprattutto la sua gloria a Pitagora, che vi stabili la sua scuola.
Andromeda. Acquario: Ganimde, il coppiere di Giove, o Deucalione, che visse al tempo del dQuvio, in Tessaglia.
da Miscelo.
di
Grecia
del-
dalla Sicilia.
Ariete:
quello
su
cui
Un
fusto
di
bronzo,
COT
l'altezza di pi d
96
un metro,
le
sue
acque avevano
i
la
sorgeva da una base tonda, sostenuta da tre piedi. All'estremit superiore del fu-
virt di rendere
capelli di e di oro.
di
Tebe,
trono dopo che Edipo, accecatosi, si ritir in esilio volontario. Lo af&d poi a
Etocle, figlio
lo riprese,
da
di
Edipo
un
anello
sottostante,
un
quando
Eteocle,
fratello
bacino di bronzo, il quale era introdotto per mezzo di un foro nel centro, per cui si faceva discendere fino
pi importante del giuoco consisteva nel versare,
all'anello.
insie-
Una forma
me
che
con
si
lui.
Con un
editto
viet, sotto
pena di morte,
da una
coppa
qualsiasi,
il
vlnd nel
rimbombando,
sottostante.
alto sti-
in carcere, ove
si
impicc,
nel bacino
valetto
di
Coturno [cothurnus]
cuoio,
che copiede e giungeva alla met del polpaccio: era tenuto fermo per
priva tutto
il
Un
altro Creonte fu re
di
mezzo zavano
tori
Corinto e padre di Gluca, la quale and poi sposa a Giasone. [V. Glauce].
Crusa [Crsa
figlia di di Enea,
Kpouca]
tragici
il
comici calschilo
zavano
fu
il
soGcus].
glio Ascnio.
Quando
Enea,
Troia, dopo l'incendio della citt, si accorse che, nel suo seguito,
fuggendo da
Grati [Orathis, XV, 315-316] fiume del Brutum, oggi Calabria, che separava questa regione dalla Lucania:
non
rintracciarla;
perita nell'incendio, e
spirito,
suo
gli
apparso a Enea,
97
rifer clie
GR
fliggeva agli assassini, ai pirati,
Giunne e Vnere
sottratta
all'ira
l'avevano
dei Greci.
ai ladroni,
ai ribelli,
ai rei di alto
Crise
[Cryses]
sacerdote di
tradimento. Il delinquente, portando su le spalle una trave [patibii,lum] era a colpi di sferza,
da Acliille li nee, rapita in una scorreria, fu assegnata come preda ad Agamennone. Egli la ricMese
all'Atride,
ma
avendo queil
al luogo del Quivi si trovava supplizio. innalzato un palo pi lungo [erux], sul quale si poneva quello portato addosso dal
accompagnato
sti rifiutato
di dargliela,
prigioniero,
in
modo
del
da
della
formare
croce.
la
traversa
I piedi
si
suppli-
ziato
lo
traversa.
del
vate
Crno
perch
Crisotmide
dal trono
Oreste,
so
i
rere],
comprimere il dolore clie provava per l'assassinio del padre, compiuto da CHtennstra e dal drudo di lei, Egisto, mentre Elettra non tratteneva n il pianto n
i
Essendogli
dalla
stato
predetto
sa-
ingoi tutti
salvato
la
nati,
ad eccezione
rimproveri.
[crux] era
la
Giove.
Questi,
Croce
-
pena
si in-
dalla
della crocifissione
'
che
madre Eha,
e leggende.
ORO
ingoiare una pietra, invece del fanciullo, fu allevato
sul
98
monte Ida,
in
Creta,
un
dalle ninfe
Ida e Adrste,
di astuzie,
tevano con
non risparmiano neppure Giove, n la stessa sua madre Vnere. Leggende posteriori lo rappresentano circondato da altri piccoli esseri alati [foti, Amoretti], e in Ovidio, egli possiede due specie di dardi: i dardi di oro, dalla
un farmaco che
gli
altri
ma
poi riconciliatosi
sole, feriscono,
dente amore;
tusi,
fatti
di
il
piombo,
cuore
e
agvi
ghiacciano
tica.
ero-
sono:
specialmente
Creta,
Sparta,
Fu
educato dalle Muse, alle quali rese importanti servizi. Una leggenda vuole cbe, per preghiera deUe Muse, Giove lo mutasse neUa costellazione
Samo,
Mesa-
gara.
di B/ba
del
Sagittario,
comune, fu
mutato
rne.
il
centauro
du-
monte Ida,
ta,
nell'isola di Cre-
perch Crnos non lo ingoiasse, ed essi, per celare a Cronos i vagiti del fan-
09
battevano gli scudi con le lance, pr ducendo un fragore assordante. In onore di Ehea e di Giociullo,
DAP
rica,
essi saret-
ve, eseguivano la
danza
pr-
D
Dafne [Daphne,
dio
fluviale
il
I,
452-567]
del
Peno: aveva
volto, gli
occM
scin-
tillanti
perch il suo
chiome ondulate, che le scendevano con grazia squisita su gli omeri. Apollo, ferito dal dardo d'oro di
deUa
fanciulla,
ed essa
Cupido
figlio
[U
dio
fanciullo,
di Vnere], fu preso
d'amore
la
ardentissimo
bella fanciulla.
stesso
Ma
per Cu-
trasformata in alloro [S^v/j alloro], albero che conserva, nella chiarezza lu-
il
aveva colpito
della
lo splenprimitiva bel-
con
l'altro
il
dardo fatto di
Apollo
per
la
la
continua
ad
piombo,
cbe,
amare
sotto
cia
fanciulla,
anche
quando Apollo
inse-
legno
sotto
e,
posate le
corteccia,
mani
la
slancia rapido
la
egli
ma
mentre
DAF
100
tronco di alloro, fu allevato dalle ninfe o dai pastori.
sentire
scosse,
volere
del
i
dio,
dondolando,
suoi
amante
lo
convert
in
Saq)V9pia]
in cielo
e,
in
memoria
dell'espia-
offrivano
sacrifizi
un bel raaccompagnato da
solenne,
una
processione
prime poesie
pastorali,
ed
ritenuto
l'inventore
in
un romanzo
fista.
di
Longo
So-
Damocle
giano
di
[Damcles]
il
corti-
a quella superiore, ma un po' pi piccola [rappresentava la luna], Dafni [Dapbnis, VI, 276278] bel giovine pastore, di
Sicilia,
figlio
VecDionigi tiranno di Siracusa. cMo, Avendo espresso a Dionigi la sua viva ammirazione
per
gli agi e per il lusso in cui egli viveva, il tiranno volle fargli provare il peri-
come
di
di
Hermes
di una ninfa. Esposto dalla madre, in una valle dei mnti Heri, dentro un
ogni grandezza umana. Ordin cbe si preparasse un bancbetto sontuosissimo, fece ornare la sala da pranzo
101
di
DAN
restasse mallevadore
lui.
mone
per
Damone
e,
accett
volentieri
bilito,
lo,
giustiziato,
quando giunse
l'amico.
Dionigi,
nel
tisticamente cesellato
e,
con
al
un
filo
sottile,
appese
da
tanta
severit
rispetto
don
capo dell'infelice cortigiano, il quale non poteva punto muoversi e tanto meno goder nuUa di tanto benessere e di tutta quella bellezza cbe gli fioriva intorno.
egli preg Dioche lo sottraesse a quel nigi
Dance
si
[Socvxy]] l'obolo
metteva in bocca
ai
che mor-
ti
Dopo poco,
per pagare al nocchiero Carnte, il nolo, per il trasporto delle anime, nella barca, sull'Acheronte: in
.
origine era
Socvsi^w
neta persiana
ra;
beata.
= prendo
[Svo(;
= usudena-
D mone [Damon]
amico di Finzia
altri Pizia].
intimo
[secondo
ro a interesse].
Danae
Erano entram-
bi filosofi pitagorici, i quali vissero a Siracusa, al tempo del tiranno Dionigi vine.
il
[Danae, IV, 438] era con Giove, trasformato in pioggia d'oro, gener Perseo. [V. Frfiglia di Acrisio:
Gio-
seo].
Avendo
essi
mossa
Danao
[panaius, V, 2]
60 fighe
Dnao,
fratello di Egit-
purch Da-
DAN
Egitto,
102
almeno in
sociate
princpio, le danze erano generalmente asal
ad Argo, per una sommossa eccitata dai cinquanta figli di Egitto; ma furono inseguite quivi dai
cugini e chieste in spose.
culto].
La
pi
Acconsentirono;
ma
per co-
la cui origine,
si
che
si
mando
fa risalire a
tico,
un tempo
mi-
attribuisce al creai
Lerna.
Soltanto
Ipermn-
figlio
ad
attingere
imitano
sempre acqua
vasi forati.
e versarla in
movimenti
di assalto e
di
Dnao [Danus]
Egitto.
del re
Da Chemni
figlie
con
le
[v.
fugg Danaidi'\
la
si-
focosa
[TTup
fuoco].
per degli Argonuti, oppure mori di morte naturale, lasciando a Linco la signoria. Il suo scudo, cbe aveva la virt
di
decreto
domare
le ribellioni
= frutto].
si
Le danze
senz'armi,
pacifiche,
ossia
nel-
eseguivano
lei i
Danza. Le danze,
mondo
vano, in generale, in cori danzanti, con passo ritmico intorno all'altare. Isella
non
esatta, perch,
103
guerrescli,e, le altre
DT
con pas-
Drico
conveniente al
non
le
conosciamo
che di nome.
[Per la danza del coro sulla scena V. Teatro].
darico d'oro,
di argento di quello
v'era
d'oro.
il
darico
^J-^q
cbe valeva
Drdano [Dardnus],
di
fgUo
figlia
Giove e di Elettra,
il
capostipite
Dttili [AxTuXoi] genii cbe abitavano nell'Ida di Frigia, detti perci Dattili
Idi
ai quali si attribuiva
fond la citt di Dardnia. La prima sua sposa, Crise, ebbe, come dote per le nozze,
il
Palldio e
templi
del-
Furono perci ritenuti sovrumani e, in seconsiderati come maguito, ghi e come demoni, e immaginati al servizio deUa
ro.
artisti
port immagini
le divinit
a Dardnia, donde poi passarono a Troia, per opera dei suoi successori. L'altra sua sposa fu Batia,
di Tucro, con la quale gener Erittnio. Da Erittonio nacque Ilo I e
figlia
Furono chiamati
per
TuXo?
Dattili
guivano
lavori.
mo] Acmne
5
l'instancabi-
nacque Capi,
10
e,
[5
maschi e 5 femmine]
DATI
104
di Hera,
Diinia [Dauna], la parte nord dell'Apnlia, compresa tra i flumi Frento [Fortore]
e Aufdus [Ofanto]: fu cos
vestita
accompagnata
si
da sposa da una
pro-
prnuba,
portava in
detta da Duno.
[V.
ivi].
Duno
quale,
emigrato
in Italia,
prese sede nella parte settentrionale dell' Apulia, clie da lui fu detta Daunia .
cele-
ogni
Dcuma
un grande
bosco,
coltivatori
deeuma
si
chiamava
age'
deeumdnus.
[porta de-
Beoti insieme:
in
Decumana porta
cumana] era
cipale
la
esse 14
immagini
della dea
porta prin-
[una per ciascuna citt confederata] venivano portate sul Citerone, dove si bru-
che,
neU'accampa-
mento Eomano, si trovava a una estremit della via praetora, la strada maestra, della larghezza di 50 metri, che divideva il campo in due parti eguali, neUa
ciavano,
ficio.
durante
il
sacri-
Dedaline
sua lunghezza.
porta, tro estremo della
strada,
si
Era
dif-
La
collocata
del fratello
Ceice,
praetora.
Ddale
[AatSaXa],
quale preferiva che il popolo vivesse in pace. Straziato dal dolore della
figlia
Zeus e di Hera, nella Beozia, in cui si rappresentava una scena coniugale di queste due divinit: la statua
na
si
105
lo
DEI
secondo altri, ritorn con Teseo, da Creta in Atene.
0,
in sparviero.
pareccM
stru-
menti da lavoro e delle statue, cbe si rappresentavano con gli occM aperti e come moventi il passo.
re Minosse, il quale gli fece costruire il famoso Labirinto in Cnosso, per tenervi
gM Indlgetes
eroi
dei,
[patrii]
cio
cMuso
Minotauro. Ma quando Teseo, con l'aiuto di Aridne, uccise il Minotauro, Minosse vi rinchiuse Dedalo col figlio Icaro. Ma Dedalo corruppe i custodi
il
e,
Semnes
Vi erano inoltre
forestiere.
per mezzo di
figlio
si
ali di cera,
Come
di
del cielo
erano
dal Labirin-
venerati:
e,
Urano, Saturno, Giove, Marte, Vulcano, Mercurio, Apollo, Bacco; Giunone, Venere,
Samo,
Minerva, Diana.
nel mare, detto quindi Mare Icrio, e fu seppellito dal padre nella isoletta chia-
Erano
di del
mare e
delle
acque: Oceano e Teti, Nettuno e Amfitrte, Nereo, le Neridi, le Sirne. Di della terra erano: Gitele,
Vesta, i Lari, i Penati,
ne, Pale,
le i
Pa-
Funi,
i Stiri,
re Ccalo. Minosse,
Erinni,
JEacOj
DEI
106
figlia di
Deianra [Deianira],
figlio
Deidama [Deidamia]
di
figlia
Licomde, re di Sciro,
Achille,
lei
il
and sposa ad
quale ebbe da
.
il
figlio
tlemo. Crere, ospitata da Celeo, prese cura di allevare Deifone: per purificarlo da
ottlemo.
[V. Neottlemo].
fiamme,
il
ma
la madre,
Defobo [Deiplibus], figlio di Priamo e di cuba, dopo Ettore, era uno dei primi
eroi troiani.
spaventata,
trarre
cerc
di
sot-
bambino
al fuoco.
se
ti-
Quando Troia
sua
casa fu
Allora la dea, sdegnata, ne and sul suo carro, rato dai dragoni,
fone.
e.
fu presa, la
distrutta
lasci
Deifone pDeiphone]
sibilla di
un
Ouma,
le
figlia
di
Gluco.
delfino, adoperata sulle navi greche. Consisteva in un grosso, pezzo di ferro o di piombo, attaccato con corde alle antenne e munito di carrucole, che veniva
nelli
mano, ma
cit-
t pi importante della F-
rinomatissima per
l'o-
ApoUo
il
e ritenuta
centrale
prima
di scen-
punto
Ouma, come
sa-
da Ga, la quale lo cede poi a Temi, sua figlia, questa lo diede alla sorella Fbe,
e questa,
come
regalo nata-
107
lizio,
DEL
ad Apollo, suo
nipote,
di
nato da Latna,
Febe.
figlia
pite le statue delle tre divinit delfiche: Artemide, Latna, Apollo; nel prnao
si
leggevano
le
massime
Codi
nosci te stesso
, IsTulla
e l'oscuro
Se , e
per evitare
di Gea, e
servire per otto anni, percli espiasse la colpa. Finita l'espiazione, prese possesso dell'oracolo di Delfo.
Il
l'ara,
tuamente
all'ara,
tissimi, era
formato da una
marmo
reccM alberi di
sto
alloro. Pre-
un tem-
lati,
due aquile
po di Plinio
Cristo],
di
[I secolo
esso
aveva
dopo 3000
tutta
terra.
Dietro
la
da Trifnio, fu distrutto un incendio, nel 584 av. Cristo, e se ne costru un altro molto pi splendido,
e
da
tempio, si apriva una caverna, nella quale si trovava la famosa fenditura, su cui si ergeva il tripode.
cella del
l'interno,
dorica,
nell'e-
Essa esalava vapore eccitante, e si diceva che fosse stata scoperta da alcuni paper opera di una eache ivi era stata presa pra, da convulsioni.
stori,
Il
sterno,
dagli
Alcmenidi,
tripode d'oro, innalzato su tale fenditura, era stato consacrato dagli Elleni, do-
DEL
po
la
108
tico
ed eccitata dalle
esprimeva
il
esa-
lazioni,
cinio,
vati-
sempre
oscuro
ed
sopra
un
piedi-
stallo di bronzo,
formato da
posto in versi da poeti addetti a questo ufficio. L'oracolo di Delfo antichissimo [meno antico per dell'oracolo di Giove a Do-
'Nei
tempi anticbi,
la Pizia
era
fu
della
L'oracolo
vera;
Dlio [Delius, V, 329] Apollo, nato nell'isola di Delo [Ccladi] insieme con la sorella
consultare
di
Diana
[Dlia,
V,
639].
rami
bende
Dlo
preghiera al dio; indi, se le vittime indicavano che il giorno era favorevole aUa
consultazione, la Pizia
stata
amata da Giove,
an-
la terra,
man-
giava alcune foglie dell'albero di alloro, che sorgeva nell'adito e beveva l'acqua della fonte Cantide, che scaturiva ivi. Indi, vestita
di abito lungo e lucente e ornata di oro nel capo,
monte
luce
i
alla
due gemelli
generati
Dmetra [AY)(i.-^Ty)p,
madre
figlia
Ay][irfcga
r^ = terra,
di
= madre]
A^ =
Crno e di Eha,
109
protettrice
in
ra.
DEN
so, rivestivano le
delle
biade
e,
pi alte
della
generale, Ebbe culto speciale in Blnsi, citt situata ai condella Hegride, a da Atene, al
deU'agricoltii-
caricbe.
IsTegli
Stati
fini
due
cui
Demoionte [Demopbon],
figlio
miglia
di Celo
la
di
lo
Metaaffid
nira,
quale
aveva
cosi
introdotta
la
namenti
e la
cittadini, le
nozze
bambino aUa dea Demetra quando questa, sotto l'aspetto di una veccMa, si er