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1.2 L'industrializzazione
nei distretti tessili (intorno al 19º secolo) come quello di Lancshire si assisteva un fenomeno
inconsueto: grandissime difficili come uomini, donne e bambini lavoravano dall'alba al tramonto
intorno macchine metalliche che facevano scorrere decine di fili di cotone; meccanismi che non
erano più azionati d'energia umana o animale, né da cadute d'acqua ma da congegni dotati di un
forno alimentato carbone, che emetteva getti di vapore. Questi edifici erano i prototipi della fabbrica
moderna, dove molti operai industriali lavoravano intorno a macchine mosse dal vapore. Nel
periodo in cui comparvero per la prima volta fu l'ultimò ventennio del 1700, luogo Inghilterra,
settore economico 2000 filatura del cotone. Questi elementi costituirono un modo di produzione che
cambia tutto; altro elemento da tenere presente il denaro o meglio i capitali, necessari per acquistare
la macchina, gli edifici, la materia prima e retribuire gli operai. Questo meccanismo produttivo,
chiamato modo di produzione industriale capitalistico, fu il risultato di un processo durante il quale
si verificò una combinazione di fenomeni diversi definito rivoluzione industriale (definizione di
Engels con una sfumatura negativa). La rivoluzione indica cambiamento rapido e radicale ma
fabbriche, operai, macchine, capitali non erano cose nuove. Per spiegare in cosa consistesse il
sistema e ne scaturì e perché la sua comparsa una novità, bisogna ricostruire questo processo. E
sarei perpetrato in modi diversi. La definizione più diffusa è quella dello studioso Landes per il
quale si trattò di un complesso di progressi tecnologici: la sostituzione della forza-abilità dell'uomo
con le macchine; sviluppo di nuove fonti di energia inanimata (combustibile fossile e macchine a
vapore); invenzione, produzione uso di nuovi materiali (ferro invece del legno, sostanze vegetali
miceti animali e sostanze minerali invece di sostanze vegetali); introduzione di fusione di nuovo
modo di produzione noto come sistema di fabbrica(una rivoluzione nel settore tecnologico).
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Prima l'industria del cotone, poi quella siderurgiche meccanica furono i motori di una
trasformazione dell'economia che, fondata sull'energia del vapore, nell'arco di pochi decenni
trasformò l'Inghilterra nell'officina del mondo. Dal 1780 al 1810 la media annua di importazione di
cotone quinto pico, siderurgia e meccanica fecero passi da gigante aumentando più del 50% della
produzione mondiale di ghisa e due terzi dei cavalli vapore. Fu decisivo lo sviluppo di Ferrè
carbone lungo quella via di sviluppo chiamata King Cotton . L'avvento di questi materiali fu
sostenuto dal potenziamento delle vie di comunicazione: crescita di produttività---> ampliamento
dei mercati---> abbattimento dei costi di trasporto---> miglioramento delle reti stradali. Il
protagonista di questa rivoluzione dei trasporti fu sempre vapore: la locomotiva dei fratelli
Stephenson. Nel 1850 vennero costruite 600 miglia di binari per arrivare al suo raddoppio dopo solo
20 anni. Carbone, ferro e vapore erano le basi della moderna società industriale ma alla ferrovia ne
divenne l'emblema. E iniziata con l'industria leggera, la trasformazione dell'economia britannica si
ottiene con l'industria pesante del ferro e dell'acciaio che forniva servizi e nuovi mezzi di
produzione. Dal 1770 il contributo dell'agricoltura scese enormemente mentre settore
manifatturiero-industriale saliva livelli esponenziali (come quello del commercio dei trasporti). La
Gran Bretagna era diventata il primo paese industriale della storia e lo sviluppo economico stava
investendo non solo l'Europa ma anche gli Stati Uniti. Per indicare l'insieme di questi fenomeni si
parla di rivoluzione industriale. Vanno effettuati dei chiarimenti: la sola crescita della produttività
del lavoro, consentita dall'uso di macchine, non spiega perché la produzione dell'industria inglese
aumentasse in modo così consistente e continuativo. Prima le loro attività erano limitate dal fatto
che le materie prime (seta, lino, cotone, animali che trainano o forza muscolare umana e animale
usata come energia meccanica o il carbone di legna per l'energia termica) dipendevano dalla terra.
Tali risorse si riproducevano in modo naturale ma ad un ritmo troppo lento che condizionava lo
sviluppo industriale. Fonti di energia minerali come ferro e carbone non erano reintegrabili ma
erano in quantità illimitata (in una prospettiva secolare) di conseguenza diveniva illimitato lo
sviluppo dell'industria svincolandosi dalla dipendenza della produttività della terra. Il demografo
inglese Wrigley ha chiamato tale passaggio da un'economia "organica" a una "a base minerale". Con
l'applicazione delle risorse inanimate, l'innovazione tecnica portò ad una crescita economica senza
precedenti. (Ciò non spiega però in cosa consista realmente questa rivoluzione).
1. 4 il sistema di fabbrica.
Con l'avvento delle nuove macchine ad acqua e vapore il vecchio sistema produttivo fondato sul
lavoro a domicilio (il domestic system) fu sostituito dal factory di system o sistema di fabbrica. I
congegni all'interno di queste fabbriche non solo erano potenti ma svolgevano automaticamente
gran parte del lavoro, diventando il cuore della fabbrica (nelle vecchie manifatturiere era l'uomo il
cuore della fabbrica, la situazione adesso cambia). Come osservava Marx nell'artigianato è
manifattura l'operaio si serve dello strumento, nella fabbriche invece è l'operaio che serve la
macchina. L'operaio divenne manodopera, dando vita a una nuova classe sociale: il proletariato
industriale (caratterizzato perlopiù da donne e bambini perché le loro dita minute erano le più adatte
alla filatura ed essendo deboli e non qualificati costavano poco e potevano essere maggiormente
sfruttate). Con questo nuovo sistema cambia anche la figura dell'imprenditore: da mercante che
compra materie prime venne prodotto finito, che non otteneva grandi somme nella produzione
perlopiù autonoma e dal rapporto poco elastico e vincolante con i lavoratori, a borghese
imprenditore capitalista (nuova classe sociale definita da Marx) che al contrario del primo investiva
sempre più nell'acquisto di macchinari, oltre a pagare salari. Dato che le fabbriche si spandevano
stavolta entrava in questo meccanismo espansivo di investimenti in modo da aumentare profitti (e
anche i rischi) è rendere sempre più stretto il suo legame economico funzionale con gli operai. La
fabbrica non fu però un fenomeno solamente economico ma divenne simbolo di un complesso
sistema di rapporti sociali regolati dal profitto e dal salario. La dirompente forza del nuovo modo di
produzione, fondato su crescita auto sostenuta e in-interrotta, fece sì che la prima società britannica
e poi quella europea del 19º secolo, ruotassero attorno ad essa. Fu l'Inghilterra il luogo dove si
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1. 6 La rivoluzione agraria
nella seconda metà del settecento in Inghilterra si parlava di rivoluzione agraria, determinata dalle
enclosures (recinzioni): oltre 600.000 ha di terra erano recintati con siepi o palizzate. Erano lotti di
terre incolte riunite in unità culturali più grandi produttive, questi investirono cospicue risorse
migliorie prima di tutto la rotazione a quattro cicli: si alternava la coltivazione di frumento, rape,
orzo, trifoglio evitando l'impoverimento delle terre e senza lasciarla periodicamente a riposo (cioè
improduttiva). Nel frattempo anche l'allevamento ebbe un grande sviluppo grazie ai progressi nella
selezione del bestiame. Il contributo più importante di questi mutamenti portarono alla rivoluzione
industriale viene identificato da Marx nella liberazione di manodopera occorrente alle nuove
industrie. Le Enclosures avrebbero reso eccedenti il numero dei coltivatori, inviati poi nelle
fabbriche per costituire il proletariato di fabbrica. Tale recinzione invece portò all'aumento degli
occupati in agricoltura: tale recinzione accelerò la scomparsa dei contadini e la trasformazione del
lavoro rurale in lavoro salariato, ma non fu la causa della nascita del proletariato industriale la
manodopera della nuova fabbrica venne dall'aumento della popolazione e dalla immigrazione. Le
Enclosures non furono il fattore decisivo dello sviluppo agrario, che invece fu il capitale che i
proprietari spendevano per introdurre nuovi sistemi di coltivazione (la coltivazione dei foraggi
producendo mangime per il bestiame, che a sua volta migliorò la resa dei cereali fornendo concime
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sviluppo del paese, le istituzioni inglesi erano all'epoca le più liberali del mondo e consentirono alla
società e all'economia un forte dinamismo. Oltre questo la Gran Bretagna condusse una politica
estera aggressiva, funzionale agli interessi dei suicidi commerciali manifatturieri. Conquistò nuovi
mercati con la colonizzazione, sconfisse paesi concorrenti con una serie di guerre e consolidò il
proprio predominio navale.
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terra ai cittadini residenti su di essa da almeno cinque anni. Si creò il ministero federale
dell'agricoltura che seguivano da vicino lo sforzo produttivo dei contadini. L'industria
manifatturiera crebbe rapidamente specie nel settore tessile laniero e quello calzaturiero.grandi
dinastie imprenditoriali (Rockfeller) mossero i loro primi passi. L'economia di guerra aveva
determinato una spinta una concentrazione dei gruppi industriali. Le aziende minori e rimanevano
escluse dai rapporti privilegiati con i centri del potere politico. Il conflitto causò da entrambi le parti
un'inflazione del 61 65 i salari persero un terzo del loro capacità di acquisto, a molte donne le
retribuzioni vennero ridotte; le zone del sud più battuto dalla guerra attraversavano carestie causate
da scarsità di generi alimentari i cui prezzi salirono alle stelle. Al risentimento della sconfitta si
aggiunse l'ostilità nei confronti un Nord più ricco e fortunato.
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americano fu dato il maggior parte dal risveglio di una moltitudine di chiese e confessioni religiose
che trovavano un tratto comune nell'indipendenza dello Stato. Il risveglio religioso aveva
compensato l'assenza e il ritardo di altri strumenti di alfabetizzazione di massa. Assegnando alla
civilizzazione americana un ruolo e una missione mondiale. Alla fine del mandato di Monroe salì al
potere Adams (che viene scelto dal presidente della camera dei rappresentanti CLAY, a sua volta
scelto da Adams come segretario di Stato). Lo scambio di favori portò malesseri all'interno del
partito repubblicano accusando il presidente di dispotismo e di scambi di potere poco trasparenti. Si
formò allora un nuovo partito: il partito democratico capeggiato da Jackson che divenne il nuovo
presidente, il quale assegno maggiori poteri e centralità istituzionale ai partiti:lo spoils system cioè
il ricambio del personale ministeriale ad ogni alternanza di presidente e la convention, assemblea
nazionale dei delegati ,come sede di formazione delle candidature presidenziali. Jackson ricorse al
veto presidenziale contro le leggi approvate dal Parlamento da lui non condivise (accusato di
autoritarismo). Nel 1832 l'opposizione dela Carolina del sud alle nuove tariffe doganali portò alla
luce il problema del protezionismo doganale rivendicato dagli Stati delle zone nord-orientali contro
la concorrenza dei manufatti industriali europei. Gli stati del sud dividevano il rischio di ritorsioni,
ai danni dell'esportazione in Europa del riso del cotone americani. Una questione che investiva il
cuore della politica economica americana e degli equilibri politici degli Stati che facevano parte
dell'unione. Per il momento i contrasti della Carolina del sud non diedero problemi a Jackson alle
ragioni dello scontro rimasero intatte
10,3 sviluppo economico e sistema schiavistico.
La conquista del West determinò un'espansione dell'agricoltura moderna accompagnata da progressi
nei mezzi di trasporto e nella commercializzazione dei prodotti della terra. Nel 25 la costruzione di
un canale che collegò il lago Erie all' Atlantico abbatte i costi della spedizione.l'interazione tra
agricoltura e industria portò allo sviluppo alla modernizzazione dell'intero paese. L'assenza di
manodopera qualificata indirizzo gli investimenti privati nel settore da tecnologia minuta verso
nuove macchine utensili per l'industria tessile leggera e per quella di trasformazione del mais. Gli
Stati Uniti conobbero ritmi di crescita economici per tutta la prima metà del secolo cantieri navali e
poli commerciali del new England, centri finanziari culturali e istituzionali del centro Philadelphia,
le grandi piantagioni di cotone tabacco e riso degli Stati del sud come un Virginio e Nord e sud
Carolina). Il segreto del loro sviluppo stava nell'applicazione della tecnologia ai mezzi di
produzione industriale e alla navigazione fluviale a vapore lungo il Mississipi, anche alla schiavitù
della popolazione nera, una riserva inesauribile di forza lavoro estremamente mobile flessibile e a
costi bassissimi. I codici americani proteggevano gli schiavi dall'omicidio dalle mutilazioni, ma non
riconoscevano loro il diritto di unirsi in matrimonio possedere dei beni testimoniare in tribunale. I
partiti politici fecero molta attenzione nell'evitare che nella schiavitù perché avrebbero messo in
crisi i rapporti con gli Stati del sud (la minaccia di una secessione aveva messo a tacere le
preoccupazioni umanitarie). Il tema della schiavitù a cui l'importanza dagli anni 30: nel 1833 venne
fondata l'associazione americana anti-schiavitù e a fine decennio si presentò l'elezione del nuovo
partito della libertà che faceva della lotta al potere schiavista la sua bandiera, ponendo la questione
all'ordine del giorno. Il Parlamento rinvio all'esame della questione e nel 50 le leggi degli schiavi
fuggitivi impose agli agenti federali la cattura degli schiavi riparati negli Stati del Nord. Il problema
della schiavitù si diffuse anche in Texas ove vi erano lunghe trattative per annetterla gli Stati Uniti,
nel 36 questi si dichiararono indipendenti dal Messico e decisi a far parte degli Usa. (La ribellione
di questi venne repressa duramente). La maggioranza del congresso era contraria alla missione del
Texas perché anche esso erauno stato di orientamento schiavista che avrebbe alterato gli equilibri
politici americani. L'annessione avvenne nel 1845, fu allora che la stampa parlò di un destino
manifesto: cioè la capacità degli Stati Uniti di esportare il proprio modello sociale sull'intero
continente americano. L'apertura delle ostilità con il Messico mostrava questo destino manifesto
americano: la guerra non divise il congresso e nel 47 gli americani occuparono città del Messico: il
trattato di pace che ne seguì a segno agli Stati Uniti la California e il nuovo Messico.
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Assemblea costituente
Gli stati generali furono convocati per risolvere la questione fiscale e finanziaria (ma si sapeva che
si puntava ben oltre)
Selezionati per censo nella borghesia colta, i deputati del terzo stato detenevano il 50,7% dei seggi
ma rappresentavano il 98% della nazione. Consapevoli di ciò. Chiesero che si votasse per testa e
non per ordini , com’era tradizione. Aristocrazia e clero si opposero e il re luigi 16, fece chiudere le
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aulee delle sedute, riservandosi l’ultima parola. I delegati del terzo stato allora si riunirono in una
stanza adibita al gioco della pallacorda e giurarono di non separarsi finchè non venisse istituita la
costituzione. Il 9/07 (anche primo e secondo stato si uniro al terzo) si proclamo l’Assemblea
nazionale costituente.Il re nel frattempo aveva fatto circondare Parigi, dalle sue truppe! L situazione
si sblocca con l’assalto alla Bastiglia (14/07/1789), da parte del popolo (anche per via del
licenziamento di Necker),che di per se non fu un evento fondamentale, ma viene festeggiato dai
francesi come simbolo della caduta dell’ ancien regime. ( a una rivoluzione istituzionale di deputati,
se ne aggiungeva una popolare di borghesi e popolo).Durante tali disordini, il comitato elettorale di
Parigi, si era costituito in una comune (governo municipale) con a capo il leader dell’assemblea
Bailly, e creando una guardia nazionale (contro le truppe regie) con a capo il nobile liberale la
Fayette.
Dopo la presa della Bastiglia, Luigi 16, fu costretto a ritirare le truppe ed accettare la comune (la
rivoluzione cittadina sopravanzava quella istituzionale).Nel frattempo una terza rivoluzione stava
formandosi in diverse zone rurali (sommosse nelle campagne, causate dagli echi delle rivolte urbane
, dall’incertezza del momento e dalla carestia).Per evitare un ulteriore degenerazione , la notte del
4/08, L’assemblea nazionale votò una legge che aboliva gli oneri e i privilegi feudali; poi furono
soppressi titoli nobiliari,parlamenti e corpi privilegiati. Il 26/08 approvò la Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino fondata su 5 principi: 1) i francesi hanno dei diritti inalienabili di
uguaglianza naturale, non è lo stato che li garantisce ma i cittadini fra li posseggono per via
naturale; 2) i diritti inalienabili sono la libertà, la proprietà,la sicurezza, la resistenza all’oppressione
(Marxismo e socialismo definiscono tali principi come borghesi); 3) sovranità popolare
(rovesciamento totale del principio di sovranità); 4) libertà è fare tutto ciò che non nuoce agli
altri( tutti i peccati contro Dio e lo stato cadono); 5)nessuno può essere disturbato per le proprie
opinioni (non si parla di libertà religiosa ma di tolleranza), papa pio sesto, accuserà la dichiarazione.
I lavori dell’assemblea si svolsero in un clima di forte tensione. Il re , fu costretto a firmare tali
decreti e fu obbligato da una folla in armi a lasciare la reggia di Versailles per risiedere a Parigi.
Nell’ assemblea si formarono dei raggruppamenti politici: a destra della presidenza i conservatori,a
sinistra i democratici più avanzati. A causa dei problemi finanziari interni, fu deciso di espropriare
e mettere in vendita le proprietà del clero; inoltre nel 1790, l’assemblea deliberò che i sacerdoti
privati delle loro rendite, venissero retribuiti come funzionari pubblici dello stato, giurandovi
fedeltà. Il papa si oppose aspramente e molti non prestarono fede al giuramento. La chiesa francese
si divise in: giurati e refrattari (coloro che erano indipendenti dalla chiesa gallicana, per chiesa
gallicana si intende quella chiesa autonoma dagli ordini del papa).Nonostante tali contrasti, l’opera
dell’Assemblea costituente, ottenne molti consensi. Intanto le guardie nazionali della varie città si
federavano tra loro. Cmq il re manteneva ruoli di prim’ordine come quello esecutivo. Dalla società
d’ordini si passo ad una società basata sul principio elettivo(articolato in classi eocnomico-sociali:
maschi divisi in passivi e attivi, solo questi ultimi votavano,perché nobili e possidenti). L’assemblea
aveva altre importanti funzioni: ridisegnare l’intero sistema amministrativo,giudiziario,finanziario e
religioso. Il governo locale fu diviso in 83 dipartimenti, fisco reso egualitario,concessa cittadinanza
a protestanti ed ebrei, libertà del commercio con il principio liberale del laissez-faire.
Si crearono dei club per decidere, quale legislazione dare alla Francia:vi erano i giacobini, formati
da borghesi che favorivano la linea dell’assemblea; poi vi erano ad opporsi un club moderato ed un
monarchico, ma il club più radicale fu quello dei cordiglieri. Anche se aveva dato un impressione di
disponibilità, il re prese le distanze dalla rivoluzione e cercò di fuggire in Belgio , sotto la
protezione di Leopoldo secondo d’Asburgo.Riconosciuto nella cittadina di Varenne, venne
catturato, portato a Parigi e sospeso dalle sue funzioni. All’ assemblea si discusse della situazione
re: senza questo la rivoluzione non sarebbe continuata pacificamente ma con lui cmq poteva
degenerare. Si decise di far passare l’avvenuto come un rapimento e non una fuga. Ciò non calmò la
rabbia del popolo che voleva la sua destituzione. Anche tra i club erano sorti scontri: alcuni
giacobini fedeli al re e moderati, si scissero dal gruppo formando i foglianti(con capo avvocato
Danton e il giornalista Desmoulins .)
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fedele alla separazione dei poteri e al sistema rappresentativo parlamentare, i sanculotti invece
volevano costituire un controllo sulle istituzioni elettive. Pur condividendo le idde dei girondini, i
giacobini (per il bene del paese) favorirono i sanculotti. La gironda fu definitivamente sconfitta
quando la Convenzione accettò l’arresto di 29 girondini. Venne creata (dalla Montagna ,ora nuovi
capi) una nuova costituzione, detta dell’anno 1(di carattere democratico), preceduta da una nuova
dichiarazione dei diritti , ove il diritto di uguaglianza, prevaleva sul diritto di proprietà e sulla libertà
individuale. Tale costituzione non entrò mai intatto perché si voleva rinviare l’applicazione al
termine del conflitto. La caduta dei Girondini creò un forte risentimento e insurrezione
federalista,contro il potere giacobino. In questa situazione di emergenza si afferma il governo
rivoluzionario.
IL TERRORE
Per governo rivoluzionario,si intendeva un potere eccezionale, che durò un anno (1793-94). Il cuore
di tale sistema fu il Comitato di salute pubblica eletto dalla Convenzione al quale furono subordinati
personaggi come Robespierre,Saint just. Alcune leggi dello stesso anno rendevano i giudizio dei
Tribunali penai, più sbrigativi e sommari. Altro esempio della forza centralizzatrice del governo fu
il mettere sotto controllo i dipartimenti (da parte degli agenti nazionali, nominati dalla
Convenzione) e molti deputati giacobini venivano inviati in missioni repressive e di sorveglianza
nel paese. Nel 1793 fu decretata la leva in massa di tutti i maschi, per combattere i rivali inglesi
,prussiani e austriaci, e schiacciare la rivolta federalista. Sempre nello stesso anno i sanculotto
ottennero un calmiere (o maximum) dei prezzi e salari. Decretato il corso forzoso degli assegnati
(cioè sospensione della loro convertibilità in dollari). Furono rafforzate le competenze del Tribunale
rivoluzionario. L’insieme di questi provvedimenti prende il nome di TERRORE. I sostenitori del
blocco rivoluzionario non erano compatti. Infatti Robespierre e i suoi,andavano contro le tendenze
diverse dei sanculotti, a volte ostacolandoli. Il comitato di salute pubblica, fece leva sulla
organizzazione giacobina per ridimensionare il potere delle sezioni e della comune di Parigi.
Membri come Danton e Desmoulins (per il solo aver creato una fazione degli indulgenti che voleva
eliminare il TERRORE) vennero ghigliottinati. Per i Robespierristi erano rivali interni in meno ma
la Convenzione dette forza di legge alle loro idee etico-religiose: una elite sempre più ristretta che
diveniva ideologia assoluta. Nel frattempo la Fra invade il Belgio. I giacobini , condizionati dal
fatto che solo la dittatura di una minoranza virtuosa avrebbe potuto salvarla, non fecero altro che
inasprire la legislazione del Terrore. Nel paese crebbe il malessere per questo eccesso di terrore e
Robespierre, Saint- just e i suoi sempre più isolati , finirono per essere arrestati dalla convenzione (e
ghigliottinati). L’accelerazione frenetica imposta alla storia da parte della Riv Fra,mostro come in
poco tempo i meccanismi repressivi e autoritari, una volta in moto, posseggono una propria forza di
inerzia capace di condizionare l’opera dei governi e addirittura ritorcersi contro questi.
IL DIRETTORIO
La coalizione che aveva abbattuto Robespierre era quella dei moderati appartenenti alla Pianura. La
Borghesia agiata (che si era arricchita con la rivoluzione) chiamati termidoriani cercarono di
stabilizzare la situazione, tornando ai principi e agli assetti del 89. Venne sciolto il club dei
giacobini, smantellato rapidamente il sistema del Terrore, abolizione del maximum che segnò il
ritorno della libera circolazione di beni, il tribunale rivoluzionario che fu soppresso nel 1795. A
favorire la normalizzazione termidoriana, fu anche l’esito positivo della guerra che nel 1795,
costrinse Prussia, e Spagna a trattare la pace e riconoscere alla Francia il possesso del Belgio e della
Renania. Nel frattempo la convenzione cercava di risolvere il problema religioso , affermando la
libertà di culto e l’iniziale separazione tra stato e chiesa. (non furono però abrogate le misure
repressive contro i preti refrattari). Vennero compiuti i primi passi di un processo di pacificazione
interna. La situazione del paese resto cmq instabile. Un pessimo raccolto , l’abolizione del
maximum, e l’inflazione degli assegnati riportarono la fra in una nuova grave crisi economica . I
sanculotti formarono un insurrezione, facilmente fermata. La loro disfatta portò risentimento contro
i giacobini che vennero massacrati a migliaia (IL TERRORE BIANCO, una nuova ripresa della
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movimento monarchico con il fratello di lui16: Luigi 17 che reclamava la restaurazione del ancien
regime. Nell’agosto 1795 venne promulgata una nuova costituzione che ripristinò il primato della
libertà sull’uguaglianza e soppresse l’affermazione che ne faceva diritti naturali e imprescrittibili
(che non si estingue). Ai diritti vennero anteposti i doveri dei cittadini: da quello di non violare le
leggi a quello di rispettare i valori della famiglia (inversione di tendenza del 1792 che instaurò il
matrimonio civile e il divorzio).Venne reintrodotto il suffragio per censo e non più universale. Per il
potere legislativo si adotto una divisione bicamerale ( il consiglio dei 500 che proponeva le leggi e
quello degli anziani che decideva di approvarle o no). L’esecutivo venne affidato ad Un direttorio
composto da 5 membri. Si rafforzò la preminenza del legislativo sull’ esecutivo. Il sistema
garantista presupponeva l’affermazione di uno stato di legalità (che tutta via vedeva un paese non
pacifico) anche se i primi a infrangere le regole furono i termidoriani stessi. Nello stesso anno i
realisti cercarono un’insurrezione armata, che venne repressa dal giovane generale Napoleone
Bonaparte. (il periodo 1795-99 passa da crisi della repubblica a dittatura).Il direttorio, impegnato
contro giacobini e monarchici, alternava la repressione con il compromesso. (Nel 1795 fu sciolto il
club panteon dove risiedevano i giacobini) Un'altra crisi era in atto: un nuovo malcontento popolare
causata da un’inflazione che venne fermata con il ritorno alla valutazione metallica, che fece
crollare i prezzi. Nasceva in questo periodo un’organizzazione clandestina nota come Congiura
degli Uguali, capeggiata da Babeuf, che si proponeva di realizzare l’uguaglianza , abolendo la
proprietà privata e instaurando una società collettivista. Questa congiura fu scoperta nel maggio 96
e Babeuf fu giustiziato. Con il sostegno di Bonaparte, il direttorio attuò un colpo di stato che
invalidava l’elezione di 180 deputati,deportando molti avversari nella colonia della Guyana.
L’esercito stava acquisendo un peso determinante nella politica francese. Nel frattempo, deflazione,
buoni raccolti del 1796-98, impossessamento delle risorse dei paesi conquistati, permise un
miglioramento delle finanze pubbliche. Questo però non permise al direttorio di ottenere un enorme
consenso. Il direttorio pensò allora di rilanciare le operazioni militari per trarne sia risorse
economiche e finanziarie, sia per aumentare la coesione interna. L’Offensiva punitiva in Vienna fu
un disastro, mentre la campagna in Italia (sotto il comando di Napoleone) fu una brillante vittoria
che lo portò a siglare nel17/10/ 1797 , con gli austriaci, il trattato di campo formio (che dava alla’
Austria i territori della rep. Di Venezia) e alla Francia l’egemonia in Italia, dove furono create
numerose repubbliche sorelle ( classico esempio del drenaggio di risorse che la Fra prendeva da
questi stati satelliti, esportando però strutture amministrative, tecniche di governo e forme di
integrazione sociale moderne, che lasciò segni profondi negli ultimi decenni). Per fermare gli
inglesi nel mediterraneo, il Direttorio affidò a Napoleone il comando della spedizione in Egitto, che
condusse brillantemente (battendo i mamelucchi) ma una squadra navale capeggiata dall’
ammiraglio Nelson (ING), distrusse la flotta francese ad Abukir, facendo fallire la sua missione.
L’espansionismo del direttorio fece nascere nuovo risentimento antifrancese in Inghilterra,
Austria,Russia, Regno di Napoli e impero Ottomano, ottenendo delle sconfitte che tornarono
minacciare la repubblica; fortunatamente le vittorie di Massena a Zurgio, quella di Bonaparte a
Marengo(1800) e quella di Moreau a Hoenilinden, portò alla pace di Luneville (02/1801) con
Austria e la pace di Amiens (03/1802) con Inghilterra. La debolezza del Direttorio era sempre più
evidente: nuove forme di brigantaggio, rinascita del gruppo giacobino, con nuova guerriglia
antirepubblicana. Alla crisi del regime, il direttorio chiese l’intervento militare. Bonaparte approfittò
di questa situazione e preparò un colpo di stato il 9/11/1799 con l’aiuto del fratello Luciano
(presidente del consiglio dei 500). Il direttorio e i consigli vennero sciolti e venne redatta una nuova
costituzione che desse maggiori poteri all’esecutivo.(ciò confermò la fine della riv. Fra.)
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Vovelle nota come il rapporto della riv fra con L’Europa, attraversasse varie fasi: prima) quella
dell’ Assemblea costituente, essa si propose al mondo in una prospettiva pacifica e universale con la
dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino; seconda) quella di guerra all’Europa dei despoti e
di espansione dominata dalla politica estera dei Girondini; terza) la convenzione Montagnarda che
abbandonò il precedente espansionismo; quarta) il Direttorio, segnata da una ripresa guerresca che
si giustificò con l’obiettivo di garantire alla Francia i suoi confini “naturali” sul fiume Reno, ma che
si tradusse in una nuova espansione oltre tali confini(il motivo lo sappiamo: il drenaggio delle
risorse di tali paesi conquistati, per una ripresa economica e fiscale della Francia).
3. 2 l'impero.
Napoleone sembrava aver assicurato un futuro di tranquillità stabile. Era invece un breve armistizio.
Con l'annessione del Piemonte, Parma, isola d'Elba, i rapporti franco-britannici peggiorarono.
Inoltre il Napoleone pacificatore viene sostituito da un Napoleone conquistatore (conferma di
questa nuova immagine di Napoleone sia nel 1804 quando, consacrato imperatore a Parigi da papa
pio settimo, si mise da solo la corona in testa.) Napoleone aveva in mente di invadere la Gran
Bretagna con la costituzione di una armata a Boulogne nel 1803, l'alleanza con la Spagna diede
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massimo impulso al progetto, ma la debolezza della marina francese mandò a monte il progetto di
tale base a Boluogne che nel 1805 venne smantellata. La disastrosa sconfitta della marina militare
francese nella battaglia di Trafalgar contro Nelson (che vinse a costo della vita) mostravano stra
dominio della Gran Bretagna sui mari di tutto il mondo. Napoleone cambiò strategia, indirizzandola
verso l'Austria (contando anche sull'appoggio dei regni di
Baviera,Wurttenberg,Baden,Assia,Nassau, in dissidio con l'imperatore asburgico). La corona di re
d'Italia di Napoleone preoccupò molto gli austriaci. Nel 1805 la Gran Bretagna aveva alleanze
militari con Russia, Austria e Svezia. La Francia sapendo di non poter vincere sulla forza, si basa
sul fattore tempo: 200.000 soldati francesi varcarono il Reno, accerchiando le forze austriache che
si arresero (ad Ulm), arrivando poi ad occupare Vienna. Lo zar Alessandro I corse in aiuto degli
austriaci, venne attaccato dai francesi ad Austerliz (Moravia) con la battaglia dei tre imperatori e
sconfisse l'esercito russo-austriaco. Francesco II (sovrano d'Austria) firma la pace di pressi di
Pressburg (1805) con la quale l'Austria riconosce il regno d'Italia e gli conferisce il Veneto (alcuni
territori andarono educati di Baviera,Wurttenberg e Baden). Le armate di Napoleone erano ben
organizzate ed abile nello sfruttare le risorse dei paesi conquistati (senza legarsi a questi), d'altra
parte ottennero molte simpatie e grazie alle parole rivoluzionarie di libertà ed indipendenza (sempre
funzionali agli interessi nazionali francesi) Napoleone adottò una politica nepotistica che nel 1806
portò parte della sua famiglia al trono: il fratello Giuseppe ottener trono di Napoli, il fratello Luigi
l'Olanda. Un'altra conseguenza della vittoria sulla Austria e la pace di Pressburg fu nel 1806 la
confederazione del Reno (una istituzione creata in Germania indipendente dal sacro Romano
impero), dove principi tedeschi avevano la protezione della Francia. (I sovrani che vi aderivano
avevano anche compensi come ad esempio annessioni di piccoli principati). L'imperatore Francesco
II dichiarò dissolto l'impero e diviene Francesco I imperatore d'Austria. La nascita della
confederazione era andata a discapito delle aspirazioni egemoniche prussiane (in contrasto con la
Francia). Nel 10/1806 Guglielmo III di Prussia mandò un ultimatum a Napoleone di ritirare le sue
truppe dal Reno, Napoleone fu in grado di trovare il suo punto debole (l'arretratezza e la debolezza
di una eterogeneità pluri-nazionale) ed ottiene due vittorie a Jena e Averstad (ottobre 1806)
aprendosi la strada per Berlino. Nel novembre dello stesso anno egli decretò il blocco continentale
dei traffici con la Gran Bretagna e arruolò 3000 polacchi promettendogli l'indipendenza. Poi penso
alla Russia e vinse la battaglia di Eylau (febbraio 1807) e di Friedland (giugno 1807). Lo zar
richiese un armistizio, sancito in luglio con il trattato di Tilsit. I due imperatori riconobbero le loro
aree di influenza al di là della linea del corso del fiume NiemenBug. (In questo modo i russi
potevano appoggiare la Francia contro l'impero Ottomano a spese della Prussia e della Gran
Bretagna). Il terzo fratello di Napoleone Gerolamo ottenne il regno di Vestfalia. La Prussia perse
anche la Polonia che diviene gran Ducato di Varsavia. La Gran Bretagna fu estromesso dal
continente europeo sotto il profilo diplomatico e commerciale.
3. 3 l'Europa napoleonica.
L'impero di Napoleone era estesissimo (a nord sino ad Amburgo a sud fino a Roma) ma sapeva di
non poterlo conservare solo con la mobilitazione alla guerra: ogni dipartimento andava a ministrato
coinvolgendone le èlite dirigenti, riformando gli assetti istituzionali più arretrati. L'ascesa di
Napoleone fu quella del blocco continentale (dopo la pace di Tilsit aderirono anche Austria e
Russia). Si trattava di compensare la debolezza navale francese con dominio terrestre e guerra
commerciale, in funzione anti-inglese. Gli effetti del blocco si rivelarono disastrose per l'economia
dell'isola che tentò di forzare il blocco sia con le armi (settembre 1807 bombardano Copenhagen e
catturano la flotta danese) sia attraverso manovre di aggiramento come concessioni di licenze di
vendita a navi neutrali che avevano traffici normali con il continente. In realtà il blocco non piegò
la Gran Bretagna perché buona parte delle importazioni di grano provenivano dalla Francia e dai
suoi paesi alleati. Vi furono proteste contro la restrizione commerciale e Napoleone rispose con la
concessione di licenze per il commercio col nemico (ristretto solo ai mercanti francesi). Vi fu una
protesta della periferia contro il centro dell'impero accusato di politica egoistica (uguale a quella dei
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dominatori dell'ancient regime) i sentimenti nazionali sfruttati da Napoleone non ebbero mai
riscontro con i suoi nepotistici piani (ricorda il regno d'Italia che diede alla figliastro genio di
Beuharnais e il ducato di Lucca alla sorella Elisa). Ovunque gli esponenti giacobini rivoluzionari
furono messi da parte a vantaggio dei nuovi notabili (arricchiti con l'esercizio delle manifatture)
corteggiati dai funzionari imperiali per ricoprire importanti cariche pubbliche. I diritti politici
furono riscritti da severe norme censitarie. Il regime napoleonico significò per ogni popolazione
nuove costruzioni militari, nuove tasse, nuove barriere doganali. Negli Stati che ne erano più ricchi
(esempio Italia) furono trafugate opere d'arte portate nei musei parigini. Negazione del suffragio
universale e del diritto di autodeterminazione erano il classico esempio di una centralizzazione
burocratica. In molti paesi entrò in vigore il codice napoleonico che unificò e cancellò secoli di
particolarismo giurisdizionale e consuetudini locali. Nel regno di Napoli Giuseppe Bonaparte attuò
riforme importanti ma non risolutive: leggi di eversione della feudalità rafforzando la proprietà
nobiliare. Ogni paese sotto il controllo francese era stato condotto sulla via delle riforme. La ventata
modernizzante di Napoleone non avviene solo tramite centralizzazione e assimilazione
amministrativa: anche i disastri militari spinsero paesi come Russia, Austria a varare una serie di
riforme statali che risvegliavano la loro coscienza, segnando poco a poco il destino dell'impero
napoleonico. Il Portogallo, fedele alla Gran Bretagna e contro la Spagna ad unirsi con la Francia,
non volle attuare il blocco continentale in funzione anti-inglese. Nel 1807, Napoleone manda un
corpo di spedizione per conquistare il Portogallo, ma il transitare dell'esercito francese in Spagna
solleva una rivolta di eredità e trono tra Ferdinando (il figlio di re Carlo IV) e il ministro Godoy
favorito dalla regina Maria Luisa di Parma. Col trattato di Fointaine bleau (ottobre 1807) si
promette a Godoy metà del Portogallo. La politica del filo-francese Godoy sollevò malumori
nell'esercito spagnolo che si ribella nel 1808. Allora Napoleone impone i propri voleri e assegno al
fratello Giuseppe il trono di Spagna, mentre il trono di Napoli passa a Murat. Ci furono opposizioni:
dal 1808 esercito e bande di contadini attaccarono le guarnigioni francesi per porre fine al regime
straniero di occupazione. Viene creata una giunta centrale con sede a Cadice che chiede aiuto alla
Gran Bretagna. Napoleone si trovò di fronte ad una esistenza nuova ed inaspettata. L'inglese sir
Wellesly (futuro duca di Wellington) ordina lo sbarco in Portogallo di un ridotto ma addestrato
corpo di spedizione britannico, ottenendo vittorie sul campo. Napoleone si incontrò con lo zar ad
Erfurt (per consolidare il loro patto di alleanza) e si recò direttamente in Spagna con 150.000
uomini, gli inglesi furono sconfitti alla Coruña ma Wellesly riuscì a difendere Lisbona. Per la prima
volta Napoleone si trovò ad affrontare una guerra prolungata e logorante.
3. 4 la caduta.
Il mito di imbattibilità di Napoleone cominciò decrescere dando speranza tutti quei paesi vogliosi di
una rivincita. Le preoccupazione anche interna (il popolo era preoccupato per la indifferenza di
Napoleone degli equilibri diplomatici del continente e per i troppi nemici che si era fatto). Nel 1809
l'arciduca Carlo d'Austria invase la baviera ma Napoleone sconfisse l'arciduca in una serie di
battaglie, conquistando anche Vienna nel giugno del 1809. Non riuscì però ad abbattere subito e il
resto dell'esercito austriaco al di là del Danubio. Aspettai rinforzi dall'Italia e li sconfisse nella
battaglia di Wagram del luglio 1809. In ottobre ci fu la pace di Schonbrunn in cui l'Austria cedeva
l'istria alla Francia, Salisburgo alla Baviera, Galizia occidentale al gran Ducato di Varsavia e parte
di quello orientale alla Russia e adesione al blocco continentale contro la Gran Bretagna. Napoleone
ripudiò Giuseppina Beauharnais (per non avergli dato figli) e sposò Maria Luisa figlia
dell'imperatore d'Austria Francesco I. L'accordo di Schonbrunn era destinato rovinare i rapporti con
lo zar russo, danneggiato dall'adesione al blocco continentale nei suoi traffici di legname con la
Gran Bretagna. Napoleone non voleva soddisfare le mie espansionistiche dello zar, anzi accrebbe il
suo potere nel Baltico: il re di Svezia divenne Bernadotte chiamato Carlo XIV, Napoleone oltre ad
Olanda, Vestfalia prese il gran Ducato di Oldenburg , governato dal cognato dello zar (fatto per
contrastare il contrabbando si trovava porte aperte nel blocco commerciale han ti Gran Bretagna).
Alessandro approfittò di tali debolezze per la sua controffensiva. Nel dicembre 1810 i porti russi si
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aprirono alle navi neutrali (che nascondevano commercio con la Gran Bretagna). L'impero russo
ritorno a gravitare attorno alla Gran Bretagna e la Francia si preparò la guerra. Con un esercito di
600.000 uomini, Napoleone voleva tenere la sua battaglia finale contro la Russia (contando su una
battaglia breve), la strategia del comandante russo Kutusov fu quella di ritrarsi lasciando al nemico
terrà bruciata. Utilizzando tale strategia per diversi mesi (da settembre a dicembre 1812) i russi non
mostravano l'intenzione di cambiare strategie, incendiando la loro città e respingendo le offerte di
negoziato proposto da Napoleone. Alle porte dell'inverno Napoleone fu costretto alla ritirata
(perdendo un numero ragguardevole di uomini, un po' per il freddo, per le epidemie ecc...).La sua
disfatta poteva dare forza agli altri nemici (anche in Spagna nel 1812 vi erano state tante sconfitte)
Napoleone sapeva di dover continuare con la sua aggressiva linea politica (non potendo ottenere
nulla con la pace negoziata). Con un esercito di 150.000 uomini voleva combattere in territorio
tedesco (1813). La Prussia si era alleata con la Russia mandando l'invito ad Austria e Gran
Bretagna. L'Austria di Metternich esitava (nel frattempo Napoleone ottiene alcune vittorie a Lutren
e Bautren). Poi cambiò idea alleandosi con Prussia, Russia e Svezia. Napoleone si trovava di fronte
ad una coalizione di forze che con l'accordo di Teplitz (settembre 1813) volevano restaurare lo
status quo antecedente le conquiste napoleoniche. Alle porte di Lipsia (ottobre 1813) l'imperatore
francese delle sconfitte si ritirò. La vittoria delle forze di coalizione rimisero sul trono i vecchi
sovrani di molti Stati tedeschi e spostò la guerra verso occidente. La Francia era minacciata da est
fino a sud. L'imperatore respinge l'offerta (novembre) di pace che attribuiva alla Francia i confini
naturali del Reno e dei Pirenei. Un esercito alleato di 200.000 uomini varcò il Reno ma Napoleone
con 60.000 uomini li sconfisse. Intervenne di persona il ministro degli esteri britannico Castlereagh
che risanò i contrasti interni della coalizione, aiutandoli finanziariamente al raggiungimento
dell'accordo all'unisono di rovesciare Napoleone. Napoleone tentò la carta dell'appello alla nazione
che era in pericolo. Ma la sua popolarità era in declino. Bordeaux si arrese a Wellington mentre gli
eserciti alleati batterono Napoleone a più riprese; nel marzo 1814 gli alleati entrarono a Parigi, il
Senato per ordine diTolleyrand dichiarava deposto l'imperatore. Napoleone abdico senza condizioni
e gli alleati gli assegnarono il principato dell'isola d'Elba e alla moglie Maria Luisa i ducati di
Parma, Piacenza, Guastalla. Il vivace sancito a maggio vedeva il ritorno del re Luigi XVIII (fratello
di Luigi 16) che crea una nuova costituzione ispirata al modello inglese: camera alta di nomina
regia e una bassa eletta a suffragio limitato. Grazie a Tolleyrand la Francia perse Italia, Germania e
Paesi Bassi ma non fu disarmata, non pago indennità di riparazione e riprese il posto di grande
potenza nel concerto diplomatico delle grandi potenze europee che nel settembre del 1814 si
riunirono in congresso a Vienna. Il popolo francese e l'esercito provavano ancora risentimento per i
nuovi governanti. Sospettati di voler ripristinare privilegi aristocratici, queste furono le ragioni che
spinsero Napoleone alla ribalta nella sua avventura chiamata dei 100 giorni: nel marzo 1815 fugge
dall'isola d'Elba, sbarco a Cannes con 1500 seguaci, entrò a Parigi costringendo Luigi XVIII La
fuga, stavolta però seguì una tattica politica di mediazione (ripristino del suffragio universale
maschile). La reazione degli alleati fu immediata: Russia, Russia, Gran Bretagna, Austria mistero da
parte le loro divergenze per un accordo militare contro Napoleone e metterlo al bando dall'Europa
costretto alla guerra con 120.000 uomini Napoleone era diretto alla frontiera belga. Si scontrò a
Waterloo con Wellington che riuscì a resistere sino all'arrivo dei rinforzi prussiani che posero fine
alla guerra: Napoleone costretto di nuovo ad abdicare. Nel novembre 1815 un nuovo trattato di pace
in pose condizioni più severa la Francia che perse la Saar (annessa alla Prussia), Savoia (al
Piemonte), subì un'occupazione militare e pagò un'indennità di 700 milioni di franchi. Napoleone fu
esiliato all'isola di Sant'Elena dove morì il 5 maggio 1821.
IL CONGRESSO DI VIENNA
Il nuovo assetto dell’Europa venne deciso col congresso di Vienna nel 1815, che rispecchiò gli
interessi delle 2+ grandi potenze: GB e Russia. Oltre allo Zar e a Castelreaght, svolse un ruolo
importante il cancelliere austriaco Metternich, di minor peso fu La Prussia e la francia di Talleyrand
che cmq ebbero un loro ruolo. Il principio di legittimità di quest’ultimo( restaurare i sovrani per
diritto divino travolti dalla rivoluzione e da Napoleone) fu sostituita con il principio dell’ equilibrio
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L’EUROPA RESTAURATA
In Francia la dinastia dei Borboni fu restaurata nel 1814 (ritorno di Luigi 18) che adottò all’inizio
una politica moderata con la creazione di una new costituzione che garantiva uguaglianza dei
cittadini di fronte alla legge. La situazione cambia quando il Duca di Berry viene assassinato da un
repubblicano. La svolta autoritaria prevale con i nuovi realisti e con l’ascesa al trono (dopo la morte
di Lugi 18 ) di Carlo 10 , padre del duca di Berry. Le misure reazionarie si scontrano con
opposizioni liberali. In spagna, col ritorno del re Ferdinando 7, ci fu l’abrogazione della
costituzione immessa nel 1812 ( che prevedeva una costituzione sul modello di quella francese del
1791 fondata sul suffragio universale sovranità popolare). Svezia, Polonia Russa, Paesi bassi e
alcuni stati tedeschi ottennero un regime costituzionale. Ridotto dal congresso di Vienna da 360 a
39 e riuniti in una confederazione germanica sotto il controllo del re d’Austria, gli stati tedeschi
videro crescere al proprio interno il peso della Prussia che accompagnò una forte espansione verso
occidente con: ammodernamento dell’agricoltura, coniugazione di un regime monarchico con un
codice generale economicamente liberale e strumento di unificazione giuridica e di pianificazione
statale, che si riflesse nell’efficienza della burocrazia pubblica e del sistema scolastico.
L’assolutismo politico prussiano si acuì nel 1820 aumentando la censura e la repressione della
polizia. L’impero austriaco (che spostò il suo baricentro verso sud, in Italia e Balcani) fu dominato
da un regime poliziesco e un rigido centralismo burocratico. Questi furono i mezzi con i quali
Metternich cercò di porre rimedio alla debolezza del re Francesco 1 (causa arretratezza economica e
sociale di molti suoi territori per via delle numerose etnie che le popolavano). A causa di ciò
l’impero asburgico manteneva lo status quo in Europa, facendo dell’Austria il perno dell’alleanze
della Restaurazione e del longevo Metternich, il gendarme(tutelatore dell’ordine pubblico) degli
equilibri europei. Accentuata fu l’egemonia dell’ Austria in Italia dove il regno Lombardo -Veneto
le apparteneva e il ducato di Toscana, Parma e Modena appartenevano a rami degli Asburgo. Nel
lombardo -veneto gli austriaci conservarono parte della legislazione napoleonica (es. abolizione
giuridica delle feudalità) e diedero impulso all’efficienza dell’amministrazione statale e
dell’istruzione pubblica. In Toscana Ferdinando 3 di Lorena , ripristinò la legislazione del padre
Leopoldo. Lo stato pontificio e il regno di Ferdinando 1 di borbone chiamato regno delle 2 sicilie, si
legò alla politica imperiale. A Roma Leon12 instaurò un regime repressivo. A Napoli De Medici, si
cimentò in un apolitica di rinnovamento amministrativo, ma con scarso successo. Nel regno di
Sardegna Vittorio Emanuele 1 adotto una linea restauratrice ma la sua ambizione espansionistica lo
indussero a diventare autonomo dall’ Austria. Nella penisola Balcanica vi era instabilità che porterà
a conseguenze ( la questione d’oriente) Il declino turco venne messo in luce dalle rivolte che tra il
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Gli utopici erano invece coloro che volevano: rotazione delle mansioni lavorative, ripartizione
egualitaria dei redditi e parità di condizioni uomo- donna. I comunisti erano i più radicali nella
critica della proprietà e un più attivo impegno nell’organizzazione operaia e nella lotta di classe. Per
loro l’avvento di una società fondata sulla comunione e gestione collettiva dei beni e mezzi di
produzione , si poteva ottenere solo con la rivoluzione violenta ( es. fu Buonarroti compagno di
Babeuf nella congiura degli uguali).
Socialismo e comunismo erano alimentati dalle disuguaglianze economiche e dalle ingiustizie
sociali generate dalla società borghese capitalistica. Fu l’economista Ricardo a dimostrare che, il
valore di una merce, derivava dalla quantità di lavoro umano e che i profitti degli imprenditori non
erano che la parte di valore del lavoro operaio eccedente i salari. Le sue conclusioni ( su cui si basa
Marx) erano pessimistiche: diveniva logico che la concorrenza tra imprenditori spingesse verso una
crescente riduzione di salari e profitti, con effetti depressivi su tutta l’economia.
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