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LA SECONDA RIVLUZIONE INDUSTRIALE

Con il termine rivoluzione industriale si indica un processo di trasformazione economica che va


allincirca dal 1760 al 1830. Una fase che ha come protagonista l Inghilterra e lintroduzione della
macchina a vapore. Vi poi una nuova ondata nella seconda met dellOttocento, chiamata
seconda rivoluzione industriale, in cui si affermano nuovi protagonisti e nuovi settori industriali e
produttivi.
Negli ultimi trentanni del XIX secolo, lo sviluppo industriale sub una formidabile accelerazione;
proprio in quel periodo infatti lindustrializzazione degli Stati Uniti e della Germania fece progressi
di ampiezza tale da insidiare il primato alla Gran Bretagna, e nuovi Paesi, come la Russia o il
Giappone si aprirono alleconomia industriale. Contemporaneamente si intrecci un dialogo
strettissimo tra scienza, tecnica e industria che favor sia la nascita di nuove aziende e lo
sfruttamento di nuove di nuove fonti di energia, sia la trasformazione e lampliamento delle
manifatture gi esistenti. Gli industriali, infatti; finanziarono e applicarono pienamente le scoperte
scientifiche e le invenzioni che si susseguivano ad un ritmo prodigioso. In effetti le conquiste degli
ultimi venticinque anni dellOttocento trasformarono il mondo occidentale cos profondamente e
visibilmente che gli storici fanno iniziare intorno al 1870 addirittura una nuova epoca, quella della
seconda rivoluzione industriale.Dal 1870 in poi, si ebbe in Europa e negli Stati Uniti uno sviluppo
tecnologico senza precedenti, che assicur ai paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il
mondo. La caratteristica che differenzia maggiormente la seconda rivoluzione industriale dalla
precendente, sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed
individuali, bens di ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle universit finanziate dagli
imprenditori e dai governi nazionali per il miglioramento dellapparato produttivo. I settori in cui si
ebbero i maggiori risultati furono quello agricolo, quello manifatturiero e quello alimentare. Nel
settore metallurgico giocarono un ruolo fondamentale la realizzazione del Convertitore Besseuer
( primo forno dalla particolare forma a pera, a permettere la produzione dellacciaio partendo dalla
ghisa fusa prodotta dallaltoforno), e il forno Martin-Siemens ( forno impiegato per la fusione dei
metalli, usato nelle acciaierie e nelle fonderie, al fine di ottenere lacciaio). Essi permisero la
realizzazione di macchine e utensili pi robusti e resistenti del ferro che causava problemi per la
sua tendenza ad usurarsi rapidamente. Nel 1878, con ladozione del processo Thomas poterono
essere utilizzati materiali di ferro con alta percentuale di fosforo. Fu proprio questo metodo di
defosforazione che consent alla Germania ricca di questi materiali di trasformarsi da paese agricolo
a industriale sino a superare, con uno sfruttamento pi organizzato delle miniere dellAlsazia, della
Lorena e del bacino carbonifero della Ruhr, la produzione delle acciaierie inglesi. Lacciaio ( lega di
ferro e carbonio) divenne il materiale principale di tutte le macchine, serv a costruire rotaie meno
deformabili, sostitu il legno nelle costruzioni degli scafi delle navi; accoppiato al cemento, cre
strutture molto pi leggere e resistenti dei mattoni, che permisero la costruzione dei grattacieli,
realizzati per la prima volta a Chicago nel 1880. La produzione di acciaio, concentrata in Germania
e negli Stati Uniti, gett le basi per il primato industriale di entrambi i Paesi a danno della Gran
Bretagna, che non seppe adeguarsi abbastanza rapidamente alla nuova tecnologia.

Anche la chimica, portatrice di una nuova rivoluzione ebbe come protagonista assoluta la
Germania. Le sue applicazioni furono infinite, ma sul piano economico furono particolarmente
rilevanti nel campo dei coloranti sintetici che, oltre ad agire sul settore delle vernici,
rivoluzionarono lindustria tessile, creando colorazioni che erano state impensabili con coloranti
naturali usati fino ad allora. Ancora dalle ricerche chimiche nacque la gomma sintetica, che permise
allo scozzese Dunlop di inventare il pneumatico, e furono prodotti i concimi chimici, che un giorno
avrebbero rivoluzionato lagricoltura. La chimica ebbe molta importanza sul piano sociale, le sue
applicazioni furono indispensabili nellindustria farmaceutica: nel 1875 si incominci, tra laltro, a
produrre laspirina, un medicinale essenziale per un mondo dove si moriva in massa durante le
epidemie di influenza. La medicina prese il volo, lasciandosi alle spalle vecchie credenze e cure
inefficaci. Tra il 1845 e il 1865, nei Paesi industrializzati si svilupparono le pi importanti banche
delle medicina, si moltiplicarono i laboratori di ricerca e le cattedre universitarie. Fondamentali
scoperte ( Pasteur) in campo epidemiologico portarono nel corso del XIX secolo a trovare una
difesa contro antichi flagelli come la tubercolosi, la differite, la peste, la lebbra, la rabbia e la
malaria. Numerose altre scoperte e invenzioni ( come ad esempio lo stetoscopio) consentirono
enormi progressi nel campo della chirurgia. Il petrolio, prima negli Stati Uniti, poi in Russia, fi
destinato alla sostituzione del carbone come fonte primaria di energia. Grazie ad esso fu inventato il
motore a scoppio e, nel 1885, vide la luce la prima automobile, costruita dai tedeschi Daimler e
Benz. I trasporti divennero molto pi sviluppati e complessi con la realizzazione di ferrovie a raggio
transcontinentale e cos anche i trasporti marittimi con la costruzione di canali artificiali ( es. canale
di Suez 1869). Nel 1883, lingegnere tedesco Daimler, brevett il primo motore a benzina.
Linvenzione dellautomobile, si rilever di straordinaria importanza sullo stile di vita e sulle
abitudini dei paesi industrializzati che si avvertirono nei primi decenni del XX secolo. Novit
investire anche il campo elettrico, soprattutto in Italia, con la costruzione delle centrale
termoelettrica a carbone per opera di Galileo Ferraris. ( fondatore della prima scuola di
elettrotecnica in Italia e Presidente dellassociazione elettrotecnica italiana. Scopritore del campo
magnetico rotante e ideatore del motore elettrico in corrente alternata). In Italia, mancando il
carbone fossile e scarseggiando il carbone bianco, si sfruttarono i corsi dacqua per la produzione di
energia elettrica. Unaltra rivoluzione fu determinata dallo sviluppo dellindustria elettrica nata da
una invenzione italiana del 1860: la dinamo di Antonio Pacinotti. Essa apr la strada ad altre
innovazioni a catena: il telefono, ideato nel 1876 dallitaliano Antonio Meucci, ma brevettato
dellamericano Graham; il fonografo, antenato del grammofono, inventato negli Stati Uniti da
Thomas Alva Edison nel 1877; la lampadina perfezionata nel 1879 dallo stesso Edison; il tram
elettrico, costruito nel 1871 dal tedesco Siemens, fondatore di una catena di industrie che portano
ancora oggi il suo nome. I progressi in questo campo permisero la graduale diffusione della rete
elettrica ad uso civile per lilluminazione ( e successivamente lutilizzo dei primi elettrodomestici)
nella case e nei luoghi di lavoro. Introduzione dellelettricit come fonte di illuminazione delle citt,
molto pi efficiente di quella che utilizzava il gas illuminante, trasform la vita dei cittadini
rendendo pi sicure le strade e permettendo anche una vita notturna pi intensa con la
frequentazione di punti dincontro illuminati. La luce elettrica cambi anche i ritmi di lavoro nelle
fabbriche dove la produzione cessava con il venir meno della luce diurna: ora gli operai potevano
lavorare in turni ininterrotti nelle 24 ore.Tra il 1873 e il 1896 una crisi di sovrapproduzione
invest lOccidente industrializzato e provoc il crollo dei prezzi che caus: feroce concorrenza fra
le aziende, svendita dei prodotti, riduzione dei profitti e crescita della disoccupazione. Lo stesso
accadde nel settore agricolo dove la meccanizzazione del lavoro e luso di concimi chimici fece

aumentare molto velocemente la produzione dei cereali, che furono venduti in Europa a basso
prezzo danneggiando leconomia dei Paesi non industrializzati. Questa crisi provoc
unemigrazione in massa durante la quale, tra il 1870 e il 1900, 21 milioni di europei partirono per
Stati Uniti, America latina, Sud Africa e Oceania.La crisi convisse gli operai che solo uniti
avrebbero potuto abbattere il potere della borghesia. Questa nuova consapevolezza, che fu chiamata
coscienza di classe, li spinse a cercare altre forme di organizzazione e di lotte politiche. In
particolare, la classe operaia tedesca, che era la pi agguerrita, si richiamava a Marx, autore insieme
ad Engels del Manifesto del Partito Comunista.Egli sosteneva che la storia un susseguirsi di lotte
di classe e va spiegata in base alle necessit materiali degli uomini (materialismo storico). Per
Marx era ormai giunto il momento di rovesciare il sistema capitalistico attraverso una Rivoluzione
socialista che avrebbe instaurato prima la dittatura del proletariato, poi la societ comunista. Nel
1864 nacque la Prima Internazionale con lo scopo di coordinare le lotte operaie. Essa per fu sciolta
nel 1876 a causa dei dissensi tra i suoi membri. In particolare tra Marx e gli anarchici di Bakunin. In
attesa di costituirne una nuova, nacque il partito Socialdemocratico tedesco. Intanto anche i cattolici
cominciavano a condannare gli eccessi del sistema capitalistico, nonostante lostilit di Pio IX che
condann con il Sillabo ( elenco delle convinzioni politiche, scientifiche, religiose, culturali, morali
del mondo moderno che Pio IX e la Chiesa cattolica ritenevano errate) tutte le trasformazioni e le
necessit del mondo moderno (1864).Con la grande depressione, si apriva una nuova intensa
stagione di forti mutamenti nel mondo economico. Nel mondo economico-finanziario si registr
una crisi della libera concorrenza: di fronte al mercato internazionale le piccole realt cedevano il
passo alle holding, ai cartelli e ai trust. Stretto si fece il rapporto con le banche, le uniche che erano
in grado di assicurare le basi per altri investimenti fino a che si verific una vera e propria
competizione da cui il nuovo termine di capitalismo finanziario: le banche controllavano parti
crescenti delle industrie, e allo stesso tempo, i grandi industriali entravano a far parte dei consigli di
amministrazione delle banche.A livello statale, la crescente influenza dei gruppi di interesse port a
unestensione dellintervento del potere pubblico che si risolse in diverse forme, al fine di sostenere
la produzione nazionale. In particolare vi fu un inasprimento delle tariffe doganali: ad aprire la
strada fu la Germania di Bismark nel 1879, seguita da Russia (1881). Italia (1887) e Francia (1892).
I dazi gi alti negli USA furono inaspriti ulteriormente nel 1890. Solo la Gran Bretagna si mantenne
fedele ai principi del libero scambio, il che si risolse per in uno svantaggio a suo sfavore.

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