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SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Nel corso dell'Ottocento la prima rivoluzione industriale si è diffusa in Inghilterra e poi in


Belgio Francia Germania e Stati Uniti.
Dal 1870 ci fu uno sviluppo economico e sociale e diede luogo alla seconda rivoluzione
industriale con le principali caratteristiche:
● il ruolo della scienza: tutte le scoperte e le invenzioni sono frutto di ricerche
scientifiche.
● le nuove fonti di energia e nuove tecnologie: oltre alle tradizionali fonti di energia si
affermarono quella elettrica petroliera, che portarono allo sviluppo dell’industria
chimica e siderurgica. Si svilupparono il ferro,acciaio, il motore a scoppio e la chimica
+ nuovi mezzi trasporto (ferrovia e navi) + telegrafo
● la nascita di Monopoli e oligopoli: molti settori produttivi si concentrano nelle mani di
un solo grande imprenditore o di pochi imprenditori associati.
● l'organizzazione scientifica del sistema produttivo: nasce la catena di montaggio ed è
il simbolo della nuova produzione in serie di beni materiali.
● nasce la società di massa: la società si trasforma e diventa di massa, nel senso che
consuma gli stessi prodotti e partecipa agli stessi avvenimenti

PROLETARIATO: sono tutti coloro che in condizione di assoluta povertà, nel periodo
della rivoluzione industriale, si riversarono nelle piazze cittadine, e non avevano altra
ricchezza che la prole (figli).

FORDISMO: Henry Ford introdusse una novità rivoluzionaria nella sua fabbrica di
automobili di Detroit: la catena di montaggio.
Grazie a questo operaio stava fermo e la catena di montaggio portava davanti a lui il pezzo
su cui lavorare.
L’uomo quindi si limitava a svolgere un’unica azione in continuità, eliminando il lavoro
artigianale in cui l’operaio doveva svolgere più operazioni e doveva possedere delle minime
competenze sul lavoro.
La catena di montaggio permise di abbattere i tempi di produzione delle automobili e il loro
costo unitario.

TAYLORISMO: consisteva nello scomporre il ciclo produttivo in un alto numero di


operazioni elementari, da compiere in un tempo prefissato. Ogni operaio era istruito a
svolgere una operazione semplice che necessitava solo gesti programmati.
In questo modo i salariati si uniformavano ai tempi della produzione ed evitavano perdite di
tempo. Inoltre il suo libro presupponeva una gerarchia all’interno della fabbrica: da una parte
doveva stare la direzione che dava precise istruzioni e dall’altra gli operai.

COLONIALISMO E DISASTRO DI DOGALI


Fino al 1880 Italia non aveva un politica coloniale (si dice mani nette).
Depretis avviò un nuovo capitolo di politica coloniale, infatti nel 1882 l'Italia acquista Baia di
Assab (mar rosso).
Nel 1885 vennero occupate la fascia costiera fra Massaua e Assab. Queste imprese
vennero viste bene dalla politica italiana (repubblicani e socialisti si opposero).
L'occupazione di Massaua portò tensione con l'impero etiope, in particolare con il negus.
Nel 1887 a Dogali reparto italiano venne annientato.
Italia si ritirò e per ora basta politica coloniale.

Nel 1887 Depretis morì e gli successe Francesco Crispi. Egli riprese la politica coloniale
dopo la sconfitta di Dogali e stipulò il TRATTATO DI UCCIALLI= etiopia riconosceva le
conquiste italiane in Eritrea e il protettorato su Etiopia e Somalia.
Il Negus fu imbrogliato, perché egli lo intese come un patto di amicizia, anche da come era
scritto.
Nel 1890 Eritrea proclamata ufficialmente colonia. Crispi rese lo stato autoritario e emanò il
CODICE ZANARDELLI (aboliva pena di morte e rendeva libero lo sciopero).
Nel 1891 si dimise e gli succedette Giolitti fino al 1893, quando si dimise pk giudicato debole
di fronte ai fasci siciliani.
Crispi ritornó al potere e intraprese nuove avventure coloniali, ma il Negus cancellò il trattato
+ grave sconfitta Italiana ad Adua e Crispi si dimise.
Gli succedette Di Rudiní e fece pace con il Negus, all'Italia Restava solo Eritrea.

BELLE EPOQUE
è il periodo dal 1900 al 1914 (prima della guerra).
Nello stesso momento del nazionalismo, imperialismo e militarismo, c'è un'altra realtà, ossia
quella delle grandi città che vivevano bene (novità tecnologiche, teatro, feste), in cui la gente
ricca pensa di vivere un momento d'oro.

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