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SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

L’industrializzazione che ebbe preso piede in Inghilterra nel 700,nel secolo


successivo si propagò in gran parte d’Europa per 5 fattori:
1 INCREMENTO DEMOGRAFICO quindi un aumento della domanda di
merci
2 SVILUPPO CIRCOLAZIONE FERROVIARIA e NAVIGAZIONE A
VAPORE per rendere lo spostamento delle merci più rapido e meno
costoso
3 MIGLIORE SFRUTTAMENTO DELLE MINIERE con attività
d’estrazione del carbone e altri metalli che favorirono l’incremento di
nuovi strumenti per la produzione
4 EVOLUZIONE DEGLI ISTITUTI BANCARI divisi in banche
commerciali (prestiti a breve scandenza) e le banche di investimento
(finanziamenti a lunga durata).
Ci fu anche nel corso dei 40 seguenti un salto tecnologico grazie alla
ricerca scientifica che portò a nuove conoscenze e scoperte tecniche.
Nel settore siderurgico aumentò l’utilizzo dell’acciaio che nel secolo
anteriore fu impiegato scarsamente per gli alti costi di produzione, ma
durante l’800 fu molto utile il suo impiego per una maggiore resistenza dei
macchinari che erano inoltre più precisi che a loro volta trasformarono
l’intero apparato produttivo migliorandolo nella costruzione di edifici, una
maggiore reistenza delle rotaie ferroviarie e degli scafi delle navi.
Ci furono anche progressi nel settore chimico come per esempio Louis
Pasteur determinò il metodo di PASTORIZZAZIONE che permette di
conservare gli alimenti attraverso la distruzione dei micro organismi
attraverso il calore, il suo studio fu rilevante anche nell’ambito
farmaceutico nello studio dei vaccini per rafforzare le difese immunitarie
per proteggersi dalle varie malattie. Sempre nello stesso periodo Alfred
Nobel sintetizzò la dinamite che era un esplosivo più potente non solllo per
l’ambito militare ma anche minerario ed edilizio.
In questo periodo prese piede anche una nuova forma di energia, quella
elettrica, tramite gli studi avviati nel 700 con Galvani, nell’800 ne
conseguì l’invenzione della pila (Alessandro Volta), lo studio
dell’elettrolisi (michael Faraday), ma l’energia elettrica si potè usufrire
solo nel campo delle comunicazioni con il telegrafo elettrico 8samuel
Morse), per problemi legati alla trasformazione d’energia, altre
innovazioni furono il sistema di distribuzione a corrente continua, corrente
alternata,la lampadina e il motore elettrico. Quidni l’energia elettrica dagli
anni 80 dell’800 rivoluzionò i trasporti,il lavoro e la vita quotidiana.
Inoltre l’utilizzo del petrolio portò ai primi prototipi di automobile nella
fine dell’800.
GRANDE DEPRESSIONE E LA GRANDE EMIGRAZIONE
La conseguente delle grandi trasformazioni produttive fu una crisi
economica colpì l’europa tra il 1873 e 1896 denominata come grande
depressione perché la produzione era diventata sempre più consistente e
numerosa e quindi i prodotti erano sul mercato in grande quantità e non
trovavano compratori, quindi l’offerta delle merci superava la domanda.
furono colpiti tutti i settori ma a risentirne maggiormente fu quello
agricolo, di cui molte aziende fallirono mandando in miseria e
disoccupazione le campagne che ne cosenguì un periodo di grande
emigrazione, proprio per il tasso di disoccupazione molti europei
emigrarono in altri continenti soprattutto quello americano contando circa
30 milioni di europei emigrati tra il 1870 e 1910.
La conseguente di questo aggravamento economico, gli industriali
chiesero il ritorno alle politiche protezionistiche ossia di protezione delle
attività produttive nazionali ostacolando la concorrenza degli stati esteri,
attraverso una reintroduzione dei dazi ossia tasse doganali per i prodotti al
di fuori dello stato, quindi cessando il periodo del liberismo ossia quella
dottrina economica basata sulla libera concorrenza, ma nonostante la
reintroduzione delle politiche protezionistiche non si evitò il declino delle
crisi economica.
Nel settore industriale al fronte dello sviluppo tecnologico e la crisi
economica attuarono delle trasformazioni in capo organizzativo, per
innalzare la domanda delle merci si avviò un processo di concentrazione
delle imprese per ridurre i costi e aumentare i profitti , cosi creando il
MONOPOLIO ossia l’accentramento dell’offerta di un certo bene nelle
mani di un solo soggetto che può decidere autonomamente la quantità e il
prezzo del bene non dovendosi confrontare con concorrenti, (soprattutto
Germania,Stati Uniti; e Gran Bretagna), l’organizzazione del monopolio
influì anche sulle decisioni dei governi nazionali e l’opinione pubblica
particolarmente negli stati uniti. Il MONOPOLIO stimolò inoltre la
creazione delle GRANDI BANCHE ossia un’unione delle banche per
sostenere le attività monopolistiche ossia il CAPITALE FINANZIARIO.
Le rinnovate capacità produttive determinarono un incremento nel numero
e nelle TIPOLOGIE di merci con un conseguente ampliamento dei mercati
che richiedeva anche una MAGGIORE QUANTITà DI MATERIE
PRIME sia tradizionali che nuove che erano irreperibili o quasi in Europa,
questo bisogno di materiali sfociò in delle forme di sfruttamento dei paesi
industrializzati (Gran Bretagna,Germania,Francia e Stati uniti) nei
confronti dell’Africa e dell’Asia,paesi colmi di queste materie prime dove
si svilupparono nuovi imperi coloniali , il risultato fu un’economia
mondiale dominata dagli interessi del centro a scapito delle periferie ossia
Africa ed Asia.
VALORI DEMOGRAFICI E PRODUZIONE DI MASSA NEL’800
Lo sviluppo tecnico scientifico degli ultimi decenni dell’800 aveva
permesso una crescita demografica già in atto nella seconda metà del 700,
soprattutto nei paesi industrializzati il progresso della medicina e
dell’igiene pubblica comportò ad una diminuzione del tasso di mortalità, e
la grande emigrazione europea verso gli Stati Uniti la crescita di questo
paese, a inizio 900 la popolazione mondiale arrivò a 1,6 miliardi. Un altro
fenomeno legato allo SVILUPPO INDUSTRIALE fu la circolazione di
un’enorme quantità di merci che posteriormente erano considerati di lusso
e quindi esclusivamente in merce per le classi sociali più adagiate, ma con
lo sviluppo industriali divennero BENI DI CONSUMO perché
diminuirono il loro prezzo così che gli acquirenti provenienti da
città,borghesia e anche operai potessero permetterseli così si sviluppò una
SOCIETà DEI CONSUMATORI dove gli individui sono sempre di più
visti come ACQUIRENTI, alcuni dei simboli di questa società fu la
creazione dei grandi magazzini nelle città europee e americane e nel modo
do vestire del popolo che era più decoroso e variato legato al concetto di
moda (seguire il gusto particolare dell’epoca) che mutava sempre di più
per aumentare il giro d’affari che divenne una vera e propria
specializzazione infatti l’allargamento del mercato fu favorito da
TECNICHE COMMERCIALI attraverso le vendite a domicilio,
pagamento a rate, e campagne pubblicitarie per smaltire la merce ed
attirare l’attenzione del consumatore attraverso meccanismi comunicativi
che evidenziavano i bisogni e desideri più profondi dell’acquirente
affinchè lo attirassero ad acquistare, inoltre anche la creazione di agenzie
specializzate nella creazione grafica di slogan e simboli per associare le
immagini al prodotto, inoltre anche i GIORNALI ebbero una grande
influenza nel campo pubblicitario infatti quest’ultimi negli ultimi decenni
del 8000 divennero sempre più diffusi per l’incremento
dell’alfabetizzazione e della stampa che divenne più economica, l’insieme
di queste trasformazioni portò alla SOCIETà DI MASSA attualmente
ancora atto che si caratterizza per una progressiva crescita demografica e
all’avvento di nuovi metodi di consumo e produzione che tendono a
uniformare comportamenti,mentalità e rapporti sociali.
PROLETARIATO
La fase di espansione economica accrebbe la massa del proletariato, che
durante l’800 per far fronte allo sfruttamento, alle dure condizioni di vita e
lavoro e anche l’esclusione da ogni diritto costituì la QUESTIONE
SOCIALE ossia il movimento operaio intraprese una serie di lotte per le
proprie condizioni con il fine di ribaltare le gerarchie e dì cancellare ogni
forma di sfruttamento, così nacquero le associazioni operaie del mutuo
soccorso (si tutelavano tra di loro con i propri fondi in caso di malattie o
incidenti sul lavoro) ed in seguito con la nascita di LEGHE e
SINDACATI (organizzazioni collettive per far fronte ai problemi)
iniziarono così forme di lotta come lo SCIOPERO (astensione dal lavoro
come protesta spontanea e non salariata) che era profondamente repressa
dalle forze dell’ordine solo progressivamente fu riconosciuto come un
diritto. Tra le classi operaie andava diffondendo sempre di più il
MOVIMENTO SOCIALISTA diviso tra orientamenti diversi nel
congresso del 1864 fu unificato col nome di (INTERNAZIONALE-
PRIMA INTERNAZIONALE) nel quale partecipò anche KARL MARX
che aiutò alla stesura del programma, nonostante ciò si divise nuovamente
tra CLASSISTI che affermava la contrapposizione delle classe operaie nei
confronti di quelle borghesi E INTERCLASSISTI fiduciosi di una
solidarietà tra le diverse classi. Posteriormente Karl Marx
IMPERIALISMO
Come abbiamo visto durante la seconda rivoluzione industriale si sviluppò
il colonialismo in Europa già diffuso tra il 17-18 secolo, che però
progressivamente perse dinamicità, infatti i rapporti con le colonie
d’oltremare erano limitati, anche se nel’India la COMPAGNIA INGLESE
DELLE INDIE ORIENTALI riuscì poco a poco a conquistare i traffici
commerciali dell’Oceano Indiano e Pacifico.
Nonostante ciò la situazione nel 19 secolo cambiò infatti il colonialismo
conobbe un’accelerazione infatti l’ESPANSIONE COLONIALE divenne
un elemento costante delle potenze nazionali che imposero un vero e
proprio ASSOGGETTAMENTO POLITICO nelle colonie così nacque
l’IMPERIALISMO.
I motivi principali dell’imperialismo furono: anzitutto di motivo
economico e la necessità di trovare nuovi mercati fuori dall’Europa , e la
necessità di materie prime come ferro,carbone,lana,cotone e petrolio che
non erano sufficienti in Europa che nelle colonie erano disponibili in
grandi quantità ed a un basso prezzo. I bersagli principali delle potenze
furono l’Africa, l’Asia e l’Oceania. Col tempo questi domini extraeuropei
divennero indispensabili per l’economia e il clima concorrenziale crebbe
in una COMPETIZIONE PER LE COLONIE. Lo sviluppo
dell’Imperialismo contribuì in una crescita del NAZIONALISMO delle
potenze che sfociava in RAZZISMO nei confronto delle colonie ritenute
inferiori all’UOMO BIANCO nacque così l’idea distorta che
l’IMPERIALISMO avesse una funzione MISSIONARIA e di IMPEGNO
MORALE nei confronti delle colonie da parte dei bianchi europei che
dovessero portare la civiltà alle popolazione soprannominate SELVAGGE,
questa concezione alimentò la curiosità degli ESPLORATORI e dei
missionari cristiani che si addentrarono soprattutto nell’Africa continentale
alimentando il FASCINO PER L’ESOTICO e il MIRAGGIO DI FACILI
GUADAGNI (RHODES,STANLEY,MEKONG)
COMMONWEALTH
L’Età Vittoriana in Inghilterra segnò l’apice dell’impero coloniale
britannico, la politica coloniale fu promossa particolarmente dal partito di
Disraeli che era convito che le colonie incrementassero la ricchezza del
paese acquisendone orgoglio nazionale e benefici per tutti gli strati soclia,
egli ottenne l’appoggio delle Regina Vittorie e il sostegno di gran parte
dell’opinione pubblica. Nel suo secondo mandato intraprese una
POLITICA ESTERA AGGRESSIVA con la penetrazione dell’AFRICA
OCCIDENTALE con l’acquisizione dell’ISOLA DI CIPRO, ciò che fu
rilevante nella sua politica imperiale fu la libertà che lasciò a questi paesi,
infatti incoraggiava un’AUTOGOVERNO LOCALE però sempre legato e
subordinato dalla CORONA INGLESE nell’ambito della politica e
commercio estero così nacque la CONFEDERAZIONE del
COMMONWEALTH. Un importante successo inglese in India fu il
completamento della sottomissione del subcontinente indiano, già
parzialmente sottomesso in passato (es riuscirono ad appropriarsi dei
possedimenti francesi in India 1763) ed erano riusciti anche a esautorare il
GOVERNO MOGHUL DI DELHI trasformando i principati indiani in
STATI VASSALLI DELLA COMPAGNIA BRITANNICHE DELLE
INDIE, che però queste vecchie classi dirigenti indiane ormai espulse nel
1857 fomentarono una ribellione ‘dei sepoys’ repressa duramente dal
governo Londrinese, dopo questa ribellione il governo di Londra abolì la
campagna britannica delle indie e affidò il governo della penisola indiana
ad un VICERè affiancato da un consiglio di cui anche componenti
indiani,così iniziò il periodo del RAJ (governo,dominazione)
BRITANNICO così che la sovranità del paese passò alla CORONA
BRITANNICA con la regina Vittoria ‘Imperatrice dell’India’ che avviò
una MODERNIZZAZIONE DEL SUBCONTINENTE INDIANO al fine
di diventare il centro degli interessi commerciali della corona inglese
quindi con COSTRUZIONI DI STRADE E FERROVIE per favorire il
trasporto molto limitato precedentemente che incrementò lo SVILUPPO
DEL MERCATO INTERNO proprio per questi trasporti, causando però a
sua volta miseria e sfruttamento della popolazione locale (l’artigianato
tessile fu sostituito dai tessuti industriali inglesi e l’agricoltura povera per
la sottrazione da parte degli inglesi di tè,seta,cotone grezzo che venivano
reimportati in Europa), nonostante ciò lasciarono immutate le strutture
socio-culturali indiane basate sulle CASTE e sulla religione induista,
nonostante ciò un numero crescente di Indiani cominciò a recarsi
regolarmente in Gran Bretagna per apprendere lo stile di vita europeo, con
la speranza di riuscire a appropriarsi dell’India (nacque la borghesia locale
filo inglese), gli Inglesi per evitare un sentimento nazionale unitario
evidenziarono le differenze culturali (etnia,religione,casta,lingua..)
provocando la reazione dell’elite colte del subcontinente avviando il
fenomeno del RINASCIMENTO INDù per restituire dignità e senso
nazionale indiano portando alla formazione dell’INDIAN NATIONAL
CONGRESS partito col fine di ottenere l’autogovernamento indiano.
In Francia aveva intrapreso la sua espansione coloniale già dalla prima
metà dell’800 in NORD AFRICA dove l’Algeria venne sottomessa e col
fine di acquisire anche la Tunisia (paese interessato anche dall’Italia),
Napoleone 3 era legato molto alla politica coloniale per l’appoggio della
borghesia ed esercito, infatti realizzò due spedizione in Cina dove ottenne
Pechino e incrementò i possedimenti in Estremo oriente (concina e
Cambogia), Africa Occidentale e oceano pacifico. Si rilevò fallimentare
quella in Messico che diede piede al crollo del suo regno, durante la
TERZA REPUBBLICA si riprese la politica coloniale in Indocina
sottraendo il Tonchino nella GUERRA CON LA CINA 1885, questi
domini indocinesi colmi di risorse essenziali (riso,minerali e caucciù) fu
effettuata una politica di ASSIMILAZIONE e AUTONOMIA che si rilevò
precaria, però nella seconda metà del scolo si accaparrarono l’Africa
Occidentale (Golfo di Guinea)
SPARTIZIONE DELL’AFRICA E DELL’ASIA
Nel 1869 la Gran Bretagna si interessò anche all’Egitto per il CANALE DI
SUEZ (via di comunicazione tra Londra e Bombay) perciò acquistarono
metà delle azioni della COMPAGNIA DI SUEZ al contempo però un
movimento nazionalista egiziano si ribellò, ma venne prontamente cessata.
Anche il re del BELGIO, LEOPOLDO 2 riuscì ad assicurarsi una regione
del Congo 1877.
Tutte queste occupazioni da parte dei maggiori stati europei creò dei
contrasti che si risolsero nel 1884 a BERLINO con la ‘CONFERENZA
INTERNAZIONALE PER GLI AFFARI AFRICANI’ parteciparono
Francia,Inghilterra,Russia e Germania dove vennero fissate le condizione
di accaparramento dei territori: piena libertà di commercio a TUTTE LE
POTENZE nel commercio dell’Africa Occidentale, il Congo venne
affidato al Belgio. Questa conferenza aprì una vera e propria ‘corsa alle
colonie’ dell’Africa e Asia, dove la Francia e Gran Bretagna furono le
protagoniste principali, infatti gli inglesi dove aver acquisito l’Egitto si
interessarono alla zona australe del continente africano (giacimenti di oro e
diamanti) acquisendo così il controllo sull’Oceano Indiano, al contempo i
francesi erano occupati a unire le proprie colonie atlantiche con quelle
dell’Africa Orientale (con l’espansione dell’Africa centrale) Nel 1898 una
colonna francese si incontrò con un reparto Inglese a FASHODA che
poteva scaturire uno scontro, ma la diplomazia dei francesi fu tale che
fecero un passo indietro nei confronti degli Inglesi così si ebbe un
riavvicinamento delle due Potenze. Invece gli inglesi ebbero problemi con
i Boeri (olandesi) per il Sud Africa . Il resto dell’Africa e anche Asia fu
preda delle vecchie colonie Spagna (in cina ebbe le filippine in Africa Rio
de oro),Olanda (solo in cina,Indonesia) Portogallo(solo in africa),
germania (solo in Africa) anche l’Italia prese parte della politica coloniale
verso il Corno d’Africa che però subì una sconfitta nel 1896 nella battaglia
di Adua.
In Cina abbiamo visto che delle potenzre vecchie come l’Olanda e la
Spagna erano ancora in possesso di alcuni territori, ma anche in questo
frangente la Francia e Gran Bretagna furono le protagoniste di questa
politica coloniale, infatti nel 1887 la Francia unì i propri possedimenti
nell’Unione Indocinese, mentre la Gran Bretagna in Asia Centrale si
ritrovò contro l’espansione meridionale dell’Impero Russo. Anche gli
STATI UNITI paese extra europeo, con il preteso di voler diffondere i
principi di libertà e democrazia della società americana presero parte alle
espansioni infatti 1898 combatterono alla guerra ispano-americana che si
concluse con la FORMALE indipendenza di Cuba, ma con un
PROTETTORATO americano.
IN COSA SI TRADUSSE L’OCCUPAZIONE DEI TERRITORI
ASIATICI E AFRICANI DA PARTE DEGLI EUROPEI?
In sfruttamento di INTERI POPOLI e delle loro RISORSE con
RAZZISMO soprattutto in Africa per l’elevazione dell’uomo bianco,della
sua cultura,lingua,religione nei propositi dei paesi COLONIALIZZATI
REGNO D’ITALIA E I SUOI PROBLEMI
L’unificazione del Regno d’Italia dopo le guerre di indipendenza (48 e 56)
e la spedizione dei mille (1860) avvenne nel 1861, dopo quasi 13 secoli
dalla sua spartizione a causa dei BARBARI (476) quindi fin da quel
momento ogni stato aveva vissuto differentemente da ogni stato, con
guerre, invasioni,cultura ,lingue diverse infatti l’italiano era solo una
lingua scritta e poco parlata,la maggioranza della popolazione parlava il
proprio dialetto ma anche la moneta era diversa da stato in stato come
anche le unità di misura, questo comportò che nonostante l’unificazione
l’Italia socialmente,culturalmente e economicamente fosse completamente
divisa, questo giustifica la frase di TAZZELLIO ‘FATTA L’ITALIA
BISOGNA FARE GLI ITALIANI’ ossia utilizzare un unico sistema per
tutta l’Italia, infatti venne scelta come moneta unitaria la LIRA e il sistema
metrico decimale. L’Italia si trovava inoltre in una situazione di svantaggio
rispetto agli altri stati europei infatti a differenza di quest’ultimi dove
l’industria era fondamentale, in Italia era scarsa e povera (si usava ancora
il legno invece del carbone, la rete ferroviaria era un’ottavo di quella
inglese,poche vie di comunicazione che rendevano gli spostamenti
commerciali difficili quindi problemi economici) infatti l’80 per cento
degli Italiani si occupava dell’agricoltura a sua volta scarsa producendo e
alimentando la popolazione italiana solo con pane,patate,verdure e poco
formaggio, questa dieta poverissima causò malattie come la PELLAGRA
(poche vitamine), GOZZO (mancanza di iodio), TUBERCOLOSI e
COLERA. A fronteggiare tutti questi problemi fu a partire del 1861 fini al
1876 la DESTRA STORICA che si riconosceva negli ideali di Cavour,
ossia erano dei LIBERALI CONSERVATORI di classe sociale nobile e di
ricca borghesia (i più illustri La Sella e Ninghetti) che puntarono su un
GOVERNO CENTRALISTA ossia uno stato che governasse tutta l’Italia
grazie al suo POTERE CENTRALE quindi venne esteso in tutta Italia LO
STATUTO ALBERTINO costituzione del REGNO DI SAVOIA che
riprendevano le LEGGI DEL REGNO DI SARDEGNA che prevedevano
la LEVA OBBLIGATORIA, e un’AMMINISTRAZIONE ITALIANA
divisa in 54 PROVINCE a cui ciascuna erano assegnate dei PREFETTI e 1
SINDACO per ciascun COMUNE, però l’obiettivo più importante della
DESTRA STORICA fu di portare a PAREGGIO IL BILANCIO DELLO
STATO impoverito dalle numerose guerre di indipendenza, per ottenere
ciò vennero vendute le terre dello stato e imponendo delle TASSE
INDIRETTE applicate dai consumi pagate a tutti decisero così di imporre
le tasse sul MACINATO ossia del pane (alimento essenziale) che finì per
colpire le classi più povere concentrate nel sud la cosiddetta QUESTIONE
MERIDIONALE ossia il divario economico tra il settentrione e meridione
italiano, questo divario fu causato principalmente dai BORBONI che
governavano il REGNO DELLE DUE SICILIE che pur possedendo una
discreta liquidità non si occuparono mai dell’evoluzione dei sudditi però
agevolandoli con le tasse inoltre la terra del sud era divisa in latifondi
scarsamente produttivi e anche dalla totale ignoranza, quindi al fronte delle
nuove leggi istituite dalla destra storica si ritrovarono a pagare tasse più
alte, la leva militare obbligatoria che peggiorava la situazione economica
in quanto riducesse il numero di lavoratori, il malcontento del sud scaturì
l’organizzazione del BRIGANTAGGIO come forma di protesta contro
violenze e ingiustizie sostenute da Francesco 2 di BORBONE con
esplosione di violenza contro lo stato visto come nemico, tra il 1860 e
1865 ci fu una guerriglia civile tra stato e briganti con un numero elevato
di morti, reprimendo le voci richiedenti giustizia degli abitanti del sud.
Dal 1876 fino 1896 (crisi di fine secolo) la destra storica dopo le
dimissione di Minghetti il governo passò alla SINISTRA STORICA con
Agostino Depretis con il fenomeno del trasformismo (parlamento sulla
base di accordi con singoli deputati anche dell’opposizione) di classe
sociale della MEDIA BORGHESIA di tendenze LIBERALI
PROGRESSISTE e DEMOCRATICHE i principali esponenti furono
Garibaldi, Crispi e Rattazzi. Durante il suo governo DEpretis cercò di
combattere l’analfabetismo e ridurre la pressione fiscale e di migliorare le
tutele per il lavoro, nel contesto economico adottò una LINEA
PORTEZIONISTICA (favorendo lo sviluppo industriale che però non
ridusse il tasso di emigrazione e peggiorando l’agricoltura del sud), nel
1892 si fondò il PARTITA SOCIALISTA ITALIANO e il MOVIMENTO
SINDACALE.
In POLITICA ESTERA Depretis si alleò con la GERMANIA e AUSTRIA
con la TRIPLICE ALLEANZA ossia un’aiuto austro-tedesco in caso di
attacco da parte della Francia, Lui si occupò inoltre della politica coloniale
con l’OCCUPAZIONE DEL PORTO DI MASSAUA sul MAR ROSSO.
GOVERNO CRISPI ALLA CRISI DI FINE SECOLO
Nel 1887 dopo la morte di Depretis gli succedette Francesco Crispi (primo
meridionale come primo ministro) che governò in modo autoritario e
repressivo ispirato dalla Germania di Bismarck, governò in due periodi dal
1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. La politica del suo primo governo oltre a
provvedimenti autoritari ebbe delle tendenze di aperture
liberaldemocratiche per esempio nel 1888 rese elettivi i sindaci dai
consiglieri comunali elettivi e non più per decreto regio incrementando la
loro autonomia, nel 1889 fu varato il CODICE ZANARDELLI che
ABOLIVA LA PENA DI MORTE, RICONOSCEVA IL DIRITTO DI
ASSOCIAZIONE E SCIOPERO, nello stesso anno fu varata anche la
LEGGE DI PUBBLICA SICUREZZA che ampliava i poteri della polizia
che divenne un’arma di repressione contro il movimento operaio, un’altra
legge fu quella SANITARIA con il principio di tutela della salute dei
cittadini e una RIFORMA delle ISTITUZIONI ASSISTENZIALI
controllate non più dagli ecclessiastici bensì dai pubblici locali. Per
quando riguarda la POLITICA ESTERA, Crispi rafforzò i legami con la
GERMANIA con la TRIPLICE ALLEANZA e fu rilanciata l’espansione
COLONIALE in Africa Orientale infatti nel 1890 nacque la COLONIA DI
ERITREA e fu riconosciuto il PROTETTORATO ITALIANO SU
TUTTA L’ETIOPIA, queste azioni in politica estera causarono dei
problemi di bilancio e la successiva caduta di Crispi nel 1891, tornò a
governare la destra storica per un breve periodo fino alla carica di
GIOVANNI GIOLITTI esponente di SINISTRA MODERATA abbandonò
la POLITICA COLONIALE per far fronte ai problemi economici e sociali
intraprendendo una RIFORMA TRIBUTARIA per una redistribuzione
della ricchezza agevolando le classi sociali più povere, per la politica
sociale progettò una POLITICA PROGRESSISTA con una minore
repressione dello stato rispetto al governo Crispi, questo però durante la
rivolta dei contadini/popolo del sud ‘FASCI DEI LAVORATORI’ quando
i protestanti arrivarono a distruggere municipi e invadero le terre,
nonostante le richieste delle classi dirigenti Giolitti decise di non
intervenire, ma la sua caduta fu provocata principalmente dallo
SCANDALO FINANZIARIO DELLA BANCA ROMANA (inflazione
stampando banconote false), dopo la sua caduta ritornò al governo CRISPI
dal 1893 al 1896 che però uscì definitivamente di scena dopo la
SCONFITTA DI ADUA . Negli ultimi anni del secolo l’Italia attraversò
una grave crisi sociale e politica

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