L’industrializzazione che ebbe preso piede in Inghilterra nel 700,nel secolo
successivo si propagò in gran parte d’Europa per 5 fattori: 1 INCREMENTO DEMOGRAFICO quindi un aumento della domanda di merci 2 SVILUPPO CIRCOLAZIONE FERROVIARIA e NAVIGAZIONE A VAPORE per rendere lo spostamento delle merci più rapido e meno costoso 3 MIGLIORE SFRUTTAMENTO DELLE MINIERE con attività d’estrazione del carbone e altri metalli che favorirono l’incremento di nuovi strumenti per la produzione 4 EVOLUZIONE DEGLI ISTITUTI BANCARI divisi in banche commerciali (prestiti a breve scandenza) e le banche di investimento (finanziamenti a lunga durata). Ci fu anche nel corso dei 40 seguenti un salto tecnologico grazie alla ricerca scientifica che portò a nuove conoscenze e scoperte tecniche. Nel settore siderurgico aumentò l’utilizzo dell’acciaio che nel secolo anteriore fu impiegato scarsamente per gli alti costi di produzione, ma durante l’800 fu molto utile il suo impiego per una maggiore resistenza dei macchinari che erano inoltre più precisi che a loro volta trasformarono l’intero apparato produttivo migliorandolo nella costruzione di edifici, una maggiore reistenza delle rotaie ferroviarie e degli scafi delle navi. Ci furono anche progressi nel settore chimico come per esempio Louis Pasteur determinò il metodo di PASTORIZZAZIONE che permette di conservare gli alimenti attraverso la distruzione dei micro organismi attraverso il calore, il suo studio fu rilevante anche nell’ambito farmaceutico nello studio dei vaccini per rafforzare le difese immunitarie per proteggersi dalle varie malattie. Sempre nello stesso periodo Alfred Nobel sintetizzò la dinamite che era un esplosivo più potente non solllo per l’ambito militare ma anche minerario ed edilizio. In questo periodo prese piede anche una nuova forma di energia, quella elettrica, tramite gli studi avviati nel 700 con Galvani, nell’800 ne conseguì l’invenzione della pila (Alessandro Volta), lo studio dell’elettrolisi (michael Faraday), ma l’energia elettrica si potè usufrire solo nel campo delle comunicazioni con il telegrafo elettrico 8samuel Morse), per problemi legati alla trasformazione d’energia, altre innovazioni furono il sistema di distribuzione a corrente continua, corrente alternata,la lampadina e il motore elettrico. Quidni l’energia elettrica dagli anni 80 dell’800 rivoluzionò i trasporti,il lavoro e la vita quotidiana. Inoltre l’utilizzo del petrolio portò ai primi prototipi di automobile nella fine dell’800. GRANDE DEPRESSIONE E LA GRANDE EMIGRAZIONE La conseguente delle grandi trasformazioni produttive fu una crisi economica colpì l’europa tra il 1873 e 1896 denominata come grande depressione perché la produzione era diventata sempre più consistente e numerosa e quindi i prodotti erano sul mercato in grande quantità e non trovavano compratori, quindi l’offerta delle merci superava la domanda. furono colpiti tutti i settori ma a risentirne maggiormente fu quello agricolo, di cui molte aziende fallirono mandando in miseria e disoccupazione le campagne che ne cosenguì un periodo di grande emigrazione, proprio per il tasso di disoccupazione molti europei emigrarono in altri continenti soprattutto quello americano contando circa 30 milioni di europei emigrati tra il 1870 e 1910. La conseguente di questo aggravamento economico, gli industriali chiesero il ritorno alle politiche protezionistiche ossia di protezione delle attività produttive nazionali ostacolando la concorrenza degli stati esteri, attraverso una reintroduzione dei dazi ossia tasse doganali per i prodotti al di fuori dello stato, quindi cessando il periodo del liberismo ossia quella dottrina economica basata sulla libera concorrenza, ma nonostante la reintroduzione delle politiche protezionistiche non si evitò il declino delle crisi economica. Nel settore industriale al fronte dello sviluppo tecnologico e la crisi economica attuarono delle trasformazioni in capo organizzativo, per innalzare la domanda delle merci si avviò un processo di concentrazione delle imprese per ridurre i costi e aumentare i profitti , cosi creando il MONOPOLIO ossia l’accentramento dell’offerta di un certo bene nelle mani di un solo soggetto che può decidere autonomamente la quantità e il prezzo del bene non dovendosi confrontare con concorrenti, (soprattutto Germania,Stati Uniti; e Gran Bretagna), l’organizzazione del monopolio influì anche sulle decisioni dei governi nazionali e l’opinione pubblica particolarmente negli stati uniti. Il MONOPOLIO stimolò inoltre la creazione delle GRANDI BANCHE ossia un’unione delle banche per sostenere le attività monopolistiche ossia il CAPITALE FINANZIARIO. Le rinnovate capacità produttive determinarono un incremento nel numero e nelle TIPOLOGIE di merci con un conseguente ampliamento dei mercati che richiedeva anche una MAGGIORE QUANTITà DI MATERIE PRIME sia tradizionali che nuove che erano irreperibili o quasi in Europa, questo bisogno di materiali sfociò in delle forme di sfruttamento dei paesi industrializzati (Gran Bretagna,Germania,Francia e Stati uniti) nei confronti dell’Africa e dell’Asia,paesi colmi di queste materie prime dove si svilupparono nuovi imperi coloniali , il risultato fu un’economia mondiale dominata dagli interessi del centro a scapito delle periferie ossia Africa ed Asia. VALORI DEMOGRAFICI E PRODUZIONE DI MASSA NEL’800 Lo sviluppo tecnico scientifico degli ultimi decenni dell’800 aveva permesso una crescita demografica già in atto nella seconda metà del 700, soprattutto nei paesi industrializzati il progresso della medicina e dell’igiene pubblica comportò ad una diminuzione del tasso di mortalità, e la grande emigrazione europea verso gli Stati Uniti la crescita di questo paese, a inizio 900 la popolazione mondiale arrivò a 1,6 miliardi. Un altro fenomeno legato allo SVILUPPO INDUSTRIALE fu la circolazione di un’enorme quantità di merci che posteriormente erano considerati di lusso e quindi esclusivamente in merce per le classi sociali più adagiate, ma con lo sviluppo industriali divennero BENI DI CONSUMO perché diminuirono il loro prezzo così che gli acquirenti provenienti da città,borghesia e anche operai potessero permetterseli così si sviluppò una SOCIETà DEI CONSUMATORI dove gli individui sono sempre di più visti come ACQUIRENTI, alcuni dei simboli di questa società fu la creazione dei grandi magazzini nelle città europee e americane e nel modo do vestire del popolo che era più decoroso e variato legato al concetto di moda (seguire il gusto particolare dell’epoca) che mutava sempre di più per aumentare il giro d’affari che divenne una vera e propria specializzazione infatti l’allargamento del mercato fu favorito da TECNICHE COMMERCIALI attraverso le vendite a domicilio, pagamento a rate, e campagne pubblicitarie per smaltire la merce ed attirare l’attenzione del consumatore attraverso meccanismi comunicativi che evidenziavano i bisogni e desideri più profondi dell’acquirente affinchè lo attirassero ad acquistare, inoltre anche la creazione di agenzie specializzate nella creazione grafica di slogan e simboli per associare le immagini al prodotto, inoltre anche i GIORNALI ebbero una grande influenza nel campo pubblicitario infatti quest’ultimi negli ultimi decenni del 8000 divennero sempre più diffusi per l’incremento dell’alfabetizzazione e della stampa che divenne più economica, l’insieme di queste trasformazioni portò alla SOCIETà DI MASSA attualmente ancora atto che si caratterizza per una progressiva crescita demografica e all’avvento di nuovi metodi di consumo e produzione che tendono a uniformare comportamenti,mentalità e rapporti sociali. PROLETARIATO La fase di espansione economica accrebbe la massa del proletariato, che durante l’800 per far fronte allo sfruttamento, alle dure condizioni di vita e lavoro e anche l’esclusione da ogni diritto costituì la QUESTIONE SOCIALE ossia il movimento operaio intraprese una serie di lotte per le proprie condizioni con il fine di ribaltare le gerarchie e dì cancellare ogni forma di sfruttamento, così nacquero le associazioni operaie del mutuo soccorso (si tutelavano tra di loro con i propri fondi in caso di malattie o incidenti sul lavoro) ed in seguito con la nascita di LEGHE e SINDACATI (organizzazioni collettive per far fronte ai problemi) iniziarono così forme di lotta come lo SCIOPERO (astensione dal lavoro come protesta spontanea e non salariata) che era profondamente repressa dalle forze dell’ordine solo progressivamente fu riconosciuto come un diritto. Tra le classi operaie andava diffondendo sempre di più il MOVIMENTO SOCIALISTA diviso tra orientamenti diversi nel congresso del 1864 fu unificato col nome di (INTERNAZIONALE- PRIMA INTERNAZIONALE) nel quale partecipò anche KARL MARX che aiutò alla stesura del programma, nonostante ciò si divise nuovamente tra CLASSISTI che affermava la contrapposizione delle classe operaie nei confronti di quelle borghesi E INTERCLASSISTI fiduciosi di una solidarietà tra le diverse classi. Posteriormente Karl Marx IMPERIALISMO Come abbiamo visto durante la seconda rivoluzione industriale si sviluppò il colonialismo in Europa già diffuso tra il 17-18 secolo, che però progressivamente perse dinamicità, infatti i rapporti con le colonie d’oltremare erano limitati, anche se nel’India la COMPAGNIA INGLESE DELLE INDIE ORIENTALI riuscì poco a poco a conquistare i traffici commerciali dell’Oceano Indiano e Pacifico. Nonostante ciò la situazione nel 19 secolo cambiò infatti il colonialismo conobbe un’accelerazione infatti l’ESPANSIONE COLONIALE divenne un elemento costante delle potenze nazionali che imposero un vero e proprio ASSOGGETTAMENTO POLITICO nelle colonie così nacque l’IMPERIALISMO. I motivi principali dell’imperialismo furono: anzitutto di motivo economico e la necessità di trovare nuovi mercati fuori dall’Europa , e la necessità di materie prime come ferro,carbone,lana,cotone e petrolio che non erano sufficienti in Europa che nelle colonie erano disponibili in grandi quantità ed a un basso prezzo. I bersagli principali delle potenze furono l’Africa, l’Asia e l’Oceania. Col tempo questi domini extraeuropei divennero indispensabili per l’economia e il clima concorrenziale crebbe in una COMPETIZIONE PER LE COLONIE. Lo sviluppo dell’Imperialismo contribuì in una crescita del NAZIONALISMO delle potenze che sfociava in RAZZISMO nei confronto delle colonie ritenute inferiori all’UOMO BIANCO nacque così l’idea distorta che l’IMPERIALISMO avesse una funzione MISSIONARIA e di IMPEGNO MORALE nei confronti delle colonie da parte dei bianchi europei che dovessero portare la civiltà alle popolazione soprannominate SELVAGGE, questa concezione alimentò la curiosità degli ESPLORATORI e dei missionari cristiani che si addentrarono soprattutto nell’Africa continentale alimentando il FASCINO PER L’ESOTICO e il MIRAGGIO DI FACILI GUADAGNI (RHODES,STANLEY,MEKONG) COMMONWEALTH L’Età Vittoriana in Inghilterra segnò l’apice dell’impero coloniale britannico, la politica coloniale fu promossa particolarmente dal partito di Disraeli che era convito che le colonie incrementassero la ricchezza del paese acquisendone orgoglio nazionale e benefici per tutti gli strati soclia, egli ottenne l’appoggio delle Regina Vittorie e il sostegno di gran parte dell’opinione pubblica. Nel suo secondo mandato intraprese una POLITICA ESTERA AGGRESSIVA con la penetrazione dell’AFRICA OCCIDENTALE con l’acquisizione dell’ISOLA DI CIPRO, ciò che fu rilevante nella sua politica imperiale fu la libertà che lasciò a questi paesi, infatti incoraggiava un’AUTOGOVERNO LOCALE però sempre legato e subordinato dalla CORONA INGLESE nell’ambito della politica e commercio estero così nacque la CONFEDERAZIONE del COMMONWEALTH. Un importante successo inglese in India fu il completamento della sottomissione del subcontinente indiano, già parzialmente sottomesso in passato (es riuscirono ad appropriarsi dei possedimenti francesi in India 1763) ed erano riusciti anche a esautorare il GOVERNO MOGHUL DI DELHI trasformando i principati indiani in STATI VASSALLI DELLA COMPAGNIA BRITANNICHE DELLE INDIE, che però queste vecchie classi dirigenti indiane ormai espulse nel 1857 fomentarono una ribellione ‘dei sepoys’ repressa duramente dal governo Londrinese, dopo questa ribellione il governo di Londra abolì la campagna britannica delle indie e affidò il governo della penisola indiana ad un VICERè affiancato da un consiglio di cui anche componenti indiani,così iniziò il periodo del RAJ (governo,dominazione) BRITANNICO così che la sovranità del paese passò alla CORONA BRITANNICA con la regina Vittoria ‘Imperatrice dell’India’ che avviò una MODERNIZZAZIONE DEL SUBCONTINENTE INDIANO al fine di diventare il centro degli interessi commerciali della corona inglese quindi con COSTRUZIONI DI STRADE E FERROVIE per favorire il trasporto molto limitato precedentemente che incrementò lo SVILUPPO DEL MERCATO INTERNO proprio per questi trasporti, causando però a sua volta miseria e sfruttamento della popolazione locale (l’artigianato tessile fu sostituito dai tessuti industriali inglesi e l’agricoltura povera per la sottrazione da parte degli inglesi di tè,seta,cotone grezzo che venivano reimportati in Europa), nonostante ciò lasciarono immutate le strutture socio-culturali indiane basate sulle CASTE e sulla religione induista, nonostante ciò un numero crescente di Indiani cominciò a recarsi regolarmente in Gran Bretagna per apprendere lo stile di vita europeo, con la speranza di riuscire a appropriarsi dell’India (nacque la borghesia locale filo inglese), gli Inglesi per evitare un sentimento nazionale unitario evidenziarono le differenze culturali (etnia,religione,casta,lingua..) provocando la reazione dell’elite colte del subcontinente avviando il fenomeno del RINASCIMENTO INDù per restituire dignità e senso nazionale indiano portando alla formazione dell’INDIAN NATIONAL CONGRESS partito col fine di ottenere l’autogovernamento indiano. In Francia aveva intrapreso la sua espansione coloniale già dalla prima metà dell’800 in NORD AFRICA dove l’Algeria venne sottomessa e col fine di acquisire anche la Tunisia (paese interessato anche dall’Italia), Napoleone 3 era legato molto alla politica coloniale per l’appoggio della borghesia ed esercito, infatti realizzò due spedizione in Cina dove ottenne Pechino e incrementò i possedimenti in Estremo oriente (concina e Cambogia), Africa Occidentale e oceano pacifico. Si rilevò fallimentare quella in Messico che diede piede al crollo del suo regno, durante la TERZA REPUBBLICA si riprese la politica coloniale in Indocina sottraendo il Tonchino nella GUERRA CON LA CINA 1885, questi domini indocinesi colmi di risorse essenziali (riso,minerali e caucciù) fu effettuata una politica di ASSIMILAZIONE e AUTONOMIA che si rilevò precaria, però nella seconda metà del scolo si accaparrarono l’Africa Occidentale (Golfo di Guinea) SPARTIZIONE DELL’AFRICA E DELL’ASIA Nel 1869 la Gran Bretagna si interessò anche all’Egitto per il CANALE DI SUEZ (via di comunicazione tra Londra e Bombay) perciò acquistarono metà delle azioni della COMPAGNIA DI SUEZ al contempo però un movimento nazionalista egiziano si ribellò, ma venne prontamente cessata. Anche il re del BELGIO, LEOPOLDO 2 riuscì ad assicurarsi una regione del Congo 1877. Tutte queste occupazioni da parte dei maggiori stati europei creò dei contrasti che si risolsero nel 1884 a BERLINO con la ‘CONFERENZA INTERNAZIONALE PER GLI AFFARI AFRICANI’ parteciparono Francia,Inghilterra,Russia e Germania dove vennero fissate le condizione di accaparramento dei territori: piena libertà di commercio a TUTTE LE POTENZE nel commercio dell’Africa Occidentale, il Congo venne affidato al Belgio. Questa conferenza aprì una vera e propria ‘corsa alle colonie’ dell’Africa e Asia, dove la Francia e Gran Bretagna furono le protagoniste principali, infatti gli inglesi dove aver acquisito l’Egitto si interessarono alla zona australe del continente africano (giacimenti di oro e diamanti) acquisendo così il controllo sull’Oceano Indiano, al contempo i francesi erano occupati a unire le proprie colonie atlantiche con quelle dell’Africa Orientale (con l’espansione dell’Africa centrale) Nel 1898 una colonna francese si incontrò con un reparto Inglese a FASHODA che poteva scaturire uno scontro, ma la diplomazia dei francesi fu tale che fecero un passo indietro nei confronti degli Inglesi così si ebbe un riavvicinamento delle due Potenze. Invece gli inglesi ebbero problemi con i Boeri (olandesi) per il Sud Africa . Il resto dell’Africa e anche Asia fu preda delle vecchie colonie Spagna (in cina ebbe le filippine in Africa Rio de oro),Olanda (solo in cina,Indonesia) Portogallo(solo in africa), germania (solo in Africa) anche l’Italia prese parte della politica coloniale verso il Corno d’Africa che però subì una sconfitta nel 1896 nella battaglia di Adua. In Cina abbiamo visto che delle potenzre vecchie come l’Olanda e la Spagna erano ancora in possesso di alcuni territori, ma anche in questo frangente la Francia e Gran Bretagna furono le protagoniste di questa politica coloniale, infatti nel 1887 la Francia unì i propri possedimenti nell’Unione Indocinese, mentre la Gran Bretagna in Asia Centrale si ritrovò contro l’espansione meridionale dell’Impero Russo. Anche gli STATI UNITI paese extra europeo, con il preteso di voler diffondere i principi di libertà e democrazia della società americana presero parte alle espansioni infatti 1898 combatterono alla guerra ispano-americana che si concluse con la FORMALE indipendenza di Cuba, ma con un PROTETTORATO americano. IN COSA SI TRADUSSE L’OCCUPAZIONE DEI TERRITORI ASIATICI E AFRICANI DA PARTE DEGLI EUROPEI? In sfruttamento di INTERI POPOLI e delle loro RISORSE con RAZZISMO soprattutto in Africa per l’elevazione dell’uomo bianco,della sua cultura,lingua,religione nei propositi dei paesi COLONIALIZZATI REGNO D’ITALIA E I SUOI PROBLEMI L’unificazione del Regno d’Italia dopo le guerre di indipendenza (48 e 56) e la spedizione dei mille (1860) avvenne nel 1861, dopo quasi 13 secoli dalla sua spartizione a causa dei BARBARI (476) quindi fin da quel momento ogni stato aveva vissuto differentemente da ogni stato, con guerre, invasioni,cultura ,lingue diverse infatti l’italiano era solo una lingua scritta e poco parlata,la maggioranza della popolazione parlava il proprio dialetto ma anche la moneta era diversa da stato in stato come anche le unità di misura, questo comportò che nonostante l’unificazione l’Italia socialmente,culturalmente e economicamente fosse completamente divisa, questo giustifica la frase di TAZZELLIO ‘FATTA L’ITALIA BISOGNA FARE GLI ITALIANI’ ossia utilizzare un unico sistema per tutta l’Italia, infatti venne scelta come moneta unitaria la LIRA e il sistema metrico decimale. L’Italia si trovava inoltre in una situazione di svantaggio rispetto agli altri stati europei infatti a differenza di quest’ultimi dove l’industria era fondamentale, in Italia era scarsa e povera (si usava ancora il legno invece del carbone, la rete ferroviaria era un’ottavo di quella inglese,poche vie di comunicazione che rendevano gli spostamenti commerciali difficili quindi problemi economici) infatti l’80 per cento degli Italiani si occupava dell’agricoltura a sua volta scarsa producendo e alimentando la popolazione italiana solo con pane,patate,verdure e poco formaggio, questa dieta poverissima causò malattie come la PELLAGRA (poche vitamine), GOZZO (mancanza di iodio), TUBERCOLOSI e COLERA. A fronteggiare tutti questi problemi fu a partire del 1861 fini al 1876 la DESTRA STORICA che si riconosceva negli ideali di Cavour, ossia erano dei LIBERALI CONSERVATORI di classe sociale nobile e di ricca borghesia (i più illustri La Sella e Ninghetti) che puntarono su un GOVERNO CENTRALISTA ossia uno stato che governasse tutta l’Italia grazie al suo POTERE CENTRALE quindi venne esteso in tutta Italia LO STATUTO ALBERTINO costituzione del REGNO DI SAVOIA che riprendevano le LEGGI DEL REGNO DI SARDEGNA che prevedevano la LEVA OBBLIGATORIA, e un’AMMINISTRAZIONE ITALIANA divisa in 54 PROVINCE a cui ciascuna erano assegnate dei PREFETTI e 1 SINDACO per ciascun COMUNE, però l’obiettivo più importante della DESTRA STORICA fu di portare a PAREGGIO IL BILANCIO DELLO STATO impoverito dalle numerose guerre di indipendenza, per ottenere ciò vennero vendute le terre dello stato e imponendo delle TASSE INDIRETTE applicate dai consumi pagate a tutti decisero così di imporre le tasse sul MACINATO ossia del pane (alimento essenziale) che finì per colpire le classi più povere concentrate nel sud la cosiddetta QUESTIONE MERIDIONALE ossia il divario economico tra il settentrione e meridione italiano, questo divario fu causato principalmente dai BORBONI che governavano il REGNO DELLE DUE SICILIE che pur possedendo una discreta liquidità non si occuparono mai dell’evoluzione dei sudditi però agevolandoli con le tasse inoltre la terra del sud era divisa in latifondi scarsamente produttivi e anche dalla totale ignoranza, quindi al fronte delle nuove leggi istituite dalla destra storica si ritrovarono a pagare tasse più alte, la leva militare obbligatoria che peggiorava la situazione economica in quanto riducesse il numero di lavoratori, il malcontento del sud scaturì l’organizzazione del BRIGANTAGGIO come forma di protesta contro violenze e ingiustizie sostenute da Francesco 2 di BORBONE con esplosione di violenza contro lo stato visto come nemico, tra il 1860 e 1865 ci fu una guerriglia civile tra stato e briganti con un numero elevato di morti, reprimendo le voci richiedenti giustizia degli abitanti del sud. Dal 1876 fino 1896 (crisi di fine secolo) la destra storica dopo le dimissione di Minghetti il governo passò alla SINISTRA STORICA con Agostino Depretis con il fenomeno del trasformismo (parlamento sulla base di accordi con singoli deputati anche dell’opposizione) di classe sociale della MEDIA BORGHESIA di tendenze LIBERALI PROGRESSISTE e DEMOCRATICHE i principali esponenti furono Garibaldi, Crispi e Rattazzi. Durante il suo governo DEpretis cercò di combattere l’analfabetismo e ridurre la pressione fiscale e di migliorare le tutele per il lavoro, nel contesto economico adottò una LINEA PORTEZIONISTICA (favorendo lo sviluppo industriale che però non ridusse il tasso di emigrazione e peggiorando l’agricoltura del sud), nel 1892 si fondò il PARTITA SOCIALISTA ITALIANO e il MOVIMENTO SINDACALE. In POLITICA ESTERA Depretis si alleò con la GERMANIA e AUSTRIA con la TRIPLICE ALLEANZA ossia un’aiuto austro-tedesco in caso di attacco da parte della Francia, Lui si occupò inoltre della politica coloniale con l’OCCUPAZIONE DEL PORTO DI MASSAUA sul MAR ROSSO. GOVERNO CRISPI ALLA CRISI DI FINE SECOLO Nel 1887 dopo la morte di Depretis gli succedette Francesco Crispi (primo meridionale come primo ministro) che governò in modo autoritario e repressivo ispirato dalla Germania di Bismarck, governò in due periodi dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. La politica del suo primo governo oltre a provvedimenti autoritari ebbe delle tendenze di aperture liberaldemocratiche per esempio nel 1888 rese elettivi i sindaci dai consiglieri comunali elettivi e non più per decreto regio incrementando la loro autonomia, nel 1889 fu varato il CODICE ZANARDELLI che ABOLIVA LA PENA DI MORTE, RICONOSCEVA IL DIRITTO DI ASSOCIAZIONE E SCIOPERO, nello stesso anno fu varata anche la LEGGE DI PUBBLICA SICUREZZA che ampliava i poteri della polizia che divenne un’arma di repressione contro il movimento operaio, un’altra legge fu quella SANITARIA con il principio di tutela della salute dei cittadini e una RIFORMA delle ISTITUZIONI ASSISTENZIALI controllate non più dagli ecclessiastici bensì dai pubblici locali. Per quando riguarda la POLITICA ESTERA, Crispi rafforzò i legami con la GERMANIA con la TRIPLICE ALLEANZA e fu rilanciata l’espansione COLONIALE in Africa Orientale infatti nel 1890 nacque la COLONIA DI ERITREA e fu riconosciuto il PROTETTORATO ITALIANO SU TUTTA L’ETIOPIA, queste azioni in politica estera causarono dei problemi di bilancio e la successiva caduta di Crispi nel 1891, tornò a governare la destra storica per un breve periodo fino alla carica di GIOVANNI GIOLITTI esponente di SINISTRA MODERATA abbandonò la POLITICA COLONIALE per far fronte ai problemi economici e sociali intraprendendo una RIFORMA TRIBUTARIA per una redistribuzione della ricchezza agevolando le classi sociali più povere, per la politica sociale progettò una POLITICA PROGRESSISTA con una minore repressione dello stato rispetto al governo Crispi, questo però durante la rivolta dei contadini/popolo del sud ‘FASCI DEI LAVORATORI’ quando i protestanti arrivarono a distruggere municipi e invadero le terre, nonostante le richieste delle classi dirigenti Giolitti decise di non intervenire, ma la sua caduta fu provocata principalmente dallo SCANDALO FINANZIARIO DELLA BANCA ROMANA (inflazione stampando banconote false), dopo la sua caduta ritornò al governo CRISPI dal 1893 al 1896 che però uscì definitivamente di scena dopo la SCONFITTA DI ADUA . Negli ultimi anni del secolo l’Italia attraversò una grave crisi sociale e politica