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Le innovazioni
Dal 1870 in poi si ebbe, in Europa e negli Stati Uniti, uno sviluppo tecnologico rapidissimo e con
immediate conseguenze che alimentò la supremazia tecnica dei paesi occidentali nei confronti del
resto del mondo.
Illuminazione
Gli studi di Charles Darwin e Gregor Mendel diedero il via a importanti scoperte nel campo
dell’anatomia, della fisiologia e della genetica. Le scoperte di Louis Pasteur, Robert Koch, e altri, in
campo epidemiologico portarono nel corso del XIX secolo a trovare una difesa contro numerose
malattie.
Tutte queste scoperte e invenzioni permisero di migliorare le condizioni igienico-sanitarie e
alimentari di gran parte delle popolazioni dei paesi industrializzati, in pochi anni. Questo comportò
l’abbattimento dell'alto tasso di mortalità infantile, e l’innalzamento dell'età media della popolazione.
Tale evoluzione, insieme alla maggiore disponibilità di risorse, condusse nel giro di alcuni decenni
ad un incremento esponenziale della popolazione.
I trasporti
Le comunicazioni
Effetti socio-economici
Il mutamento del rapporto tra agricoltura e industria
Nel 1871 in Inghilterra il 35% della popolazione era impiegata nell’agricoltura, nel 1910 la
manodopera agricola scese al 25%. Una simile tendenza ci fu in Germania e nei paesi scandinavi.
Tuttavia, la produzione agricola europea non subì dei cali grazie alla meccanizzazione
dell'agricoltura.
L’estensione della città
Il sistema finanziario, che era alla base dello sviluppo industriale, subì delle modifiche: interi poli
industriali e relativi capitali erano controllati da poche grandi società, a danno delle piccole aziende
dando così origine ai primi monopoli.
L’imperialismo
L'enorme potere economico generato dalla concentrazione delle industrie in poche società cercò fin
da subito la protezione e l’aiuto del potere politico, con l'obiettivo di assicurare i progetti di
espansione del capitale e la gestione dei lavoratori (che spesso protestavano a causa delle condizioni
di lavoro disumane. Le decisioni dei governi vennero così condizionate dagli interessi economici
delle grosse società e da quelli finanziari delle banche.
Gli importanti profitti furono investiti all’estero, nella costruzione di opere colossali o con
finanziamenti a paesi sottosviluppati, al fine di condizionarne la politica interna ed estera, e ottenere
in cambio materie prime e manodopera a basso costo.