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La Seconda rivoluzione

industriale
LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

PROSPERITÀ, DEPRESSIONE E RIVOLUZIONE

Nel cinquantennio compreso tra la caduta di


Napoleone e le unificazioni italiana e tedesca i
paesi occidentali sono investiti da un grande
sviluppo allo stesso tempo economico,
demografico e urbanistico.
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Una grande opera contribuisce alla


prosperità del periodo, soprattutto a
favore dell’Impero britannico:
l’apertura nel 1869 del Canale di
Suez, che permette di arrivare
dall’Europa all’Oriente senza
circumnavigare l’Africa.
1869
inaugurazione del Canale di Suez
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Negli anni Settanta, tuttavia, la prosperità viene


bruscamente interrotta da una serie di eventi che
portano alla cosiddetta “lunga depressione” (1873-
1896).
• Ciò che si verificò in questo periodo fu un rapido calo dei
prezzi dei prodotti industriali, che da un lato avvantaggiava gli
acquirenti, ma dall'altro danneggiava gli imprenditori, i quali
vedevano diminuire i propri guadagni, e gli operai che
rischiavano di essere licenziati.
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• La crisi fu avvertita soprattutto nel settore dell'agricoltura. Nel


ventennio precedente infatti, si erano riversate sui mercati
europei grandi quantità di cereali, giunti dai nuovi granai del
mondo, l'America e la Russia.
• Il grano americano costava meno di quello europeo, perché i
contadini americani disponevano di immense estensioni di
terreno e utilizzavano già concimi chimici e macchine agricole,
come le nuove mietitrici e trebbiatrici a vapore; quello russo
perché la manodopera contadina era pagata pochissimo.
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• Il crollo del costo dei cereali danneggiò l'economia europea.


Infatti il grano europeo non resse alla concorrenza e restò
invenduto;
• molti lavoranti agricoli persero il lavoro,
• i proprietari videro calare i loro profitti
• gli industriali le loro vendite.
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• La risposta di molti contadini poveri alla grande depressione fu


l'emigrazione di massa: tra il 1870 e il 1900 ventun milioni di
Europei migrarono al di là degli Oceani, metà verso gli Stati Uniti
e metà verso altri Paesi (America Latina, Canada, Sud Africa,
Australia e Nuova Zelanda).
• Fu un flusso ininterrotto di povera gente, proveniente dall'Italia,
dall'Irlanda, dalla penisola iberica, dall'Austria-Ungheria, dalla
Russia e dai Paesi balcanici, che s'imbarcava mossa dalla
speranza di trovare altrove condizioni di vita migliori che in
patria.
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• Per la maggior parte erano contadini, manovali, disoccupati,


privi di una qualifica professionale, di istruzione e di denaro.
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• Non tutti i contadini caduti in miseria avevano la volontà o le


risorse per emigrare in altri Stati. Molti di essi, anzi la maggior
parte, si spostarono semplicemente dalle campagne alle città, in
cerca di un lavoro che non dipendesse più dal tempo atmosferico
o dalle epidemie che colpivano gli animali allevati.

• I centri urbani europei si ingrandirono rapidamente: verso la


metà dell'Ottocento già 47 città europee contavano più di 100 000
abitanti (all'inizio del secolo non ce n'erano che 22).
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• Il fenomeno dell'urbanesimo, cioè dello spostamento di grandi


masse di popolazione dalle campagne alle città, era iniziato già
da tempo in Inghilterra, dove la rivoluzione industriale si era
affermata con grande anticipo rispetto al resto dell'Europa.
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Alla Lunga depressione il sistema capitalistico


reagisce attraverso politiche protezionistiche e
l’avvio di una nuova fase, la cosiddetta Seconda
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, che dura fino al 1945 e
cambia le fonti di energia, le tecniche, i prodotti,
perfino le regole della produzione.
Il suo impatto sulla vita quotidiana è significativo.
1870-1945
Seconda rivoluzione industriale
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Per combattere la crisi – come si è detto - molti governi,


fra cui l'Italia, cercarono di proteggere la produzione
interna dalla concorrenza degli altri Paesi, imponendo
forti dazi sulle merci di importazione. Se un prodotto
proveniva dall'estero costava di più, perché al suo costo
si aggiungeva quello della tassazione alla dogana; in
questo modo si sperava di incoraggiare l'acquisto di beni
nazionali.
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Le leggi protezionistiche erano in contrasto con


l'economia liberale (liberismo), perché riducevano o
eliminavano la libera concorrenza fra i produttori.
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Anche le industrie adottarono misure contrarie al


liberismo economico: formarono dei cartelli o trust, cioè
dei gruppi di imprese (aziende, banche, società
commerciali) che si riunivano per non farsi concorrenza
e mantenere alti i profitti. Per fare questo si accor-davano
su aspetti fondamentali come, per esempio, il prezzo a cui
vendere i prodotti, la quantità massima delle merci da
produrre, la quota di vendita consentita a ciascuna impresa.
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Alcuni diventarono così potenti da controllare


totalmente i mercati (a volte creando una situazione
di monopolio) e da influenzare anche l'attività
politica dei governi.
Questo tipo di associazioni erano uno svantaggio
per i cittadini, perché consentivano agli industriali di
mantenere i prezzi alti, senza paura della
concorrenza.
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La Seconda rivoluzione industriale si basa su due


nuove fonti di energia, che sostituiscono il vapore:
Alessandro Volta inventa la pila alla fine del
l’elettricità Settecento;
Antonio Pacinotti inventa la dinamo nel 1860

Stati Uniti e Russia iniziano a estrarlo intorno al


il petrolio
1880
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Le invenzioni rese possibili dall’elettricità sono:


• la dinamo, che trasforma il movimento in energia;
• la lampadina, brevettata da Edison nel 1880;
• il telefono, il telegrafo senza fili;

• la radio;

• le centrali elettriche.
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La produzione dell’acciaio, una lega di ferro e


carbonio, attraverso processi chimici che la
rendono molto economica, insieme al brevetto
dell’acciaio inossidabile, favoriscono la grande
diffusione di questo metallo, usato soprattutto

• per le rotaie delle ferrovie;

• per le macchine industriali;

• per il cemento armato.


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Se la Prima rivoluzione industriale aveva visto il


primato dell’Inghilterra, la seconda si svolge
soprattutto in Germania e negli Stati Uniti, paesi
che in questo periodo si affermano sull’economia
internazionale.
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NUOVI MEZZI DI TRASPORTO

L’estrazione su larga scala del petrolio, combustibile


fossile che è tuttora un’importante fonte di energia,
inizia negli anni Ottanta dell’Ottocento.
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Un derivato del petrolio, la benzina, permette lo


sviluppo del motore a scoppio - brevettato dagli
italiani Barsanti e Matteucci - e di conseguenza
delle prime automobili e dei primi aeroplani.
LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE / NUOVI MEZZI DI TRASPORTO

Karl Friedrich Benz costruisce in Germania la prima

automobile, che risale al 1885.


LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE / NUOVI MEZZI DI TRASPORTO

Nel 1904 erano anche entrati in circolazione i primi autobus e


autocarri. L'anno prima in America i due fratelli Orville (1871-
1948) e Wilbur Wright (1867-1912), riuscirono ad applicare il
motore a scoppio agli aerei. La navigazione aerea era però
già divenuta una realtà soprattutto per opera del tedesco
Ferdinand Zeppelin (1838-1917), costruttore dei primi
dirigibili rigidi.
Tutto ciò doveva per necessità tradursi in una decisa
intensificazione dei trasporti e in un rapido sviluppo delle
vie di comunicazione, che comportò
non solo l'ampliamento delle reti ferroviarie,
ma anche e soprattutto un consistente incremento del
commercio marittimo, nell'ambito del quale già verso la fine
del secolo le navi a vapore superavano in tonnellaggio
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quelle a vela, destinate ormai al tramonto in seguito


all'introduzione dell'acciaio e ad altri miglioramenti tecnici, che
permettevano spostamenti più sicuri, un più ampio stivaggio,
velocità più elevate e quindi costi di trasporto più bassi.
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La storia degli aerei inizia nel 1903, ad opera dei


fratelli Wright che negli Stati Uniti riescono a
realizzare il primo veicolo in grado di volare anche
se più pesante dell’aria.
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I PROGRESSI DELLA CHIMICA E DELL’IGIENE

La chimica, nata alla fine del Seicento, conosce in


questo periodo progressi decisivi, che permettono lo
sviluppo di molti nuovi prodotti e materiali, tra cui:

• l’acciaio e l’alluminio;

• la dinamite;

• i coloranti chimici e i tessuti artificiali.


LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE / I PROGRESSI DELLA CHIMICA E DELL’IGIENE

Si deve alla chimica anche la


nascita della fotografia, che
nella seconda metà
dell’Ottocento si diffonde in
tutta Europa, e del cinema:
nel 1895 i fratelli Lumière
girano il primo film della
storia.
LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE / I PROGRESSI DELLA CHIMICA E DELL’IGIENE
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La chimica rivoluziona anche l’industria alimentare:


Pasteur mette a punto un procedimento per
conservare il cibo (la pastorizzazione) e nasce la
pratica di inscatolarlo e venderlo in scatole di latta.

La pastorizzazione è un trattamento termico atto ad aumentare il tempo di


conservazione di alcuni alimenti. Sfruttando l'azione battericida del calore riesce
a disattivare gli enzimi e a distruggere gran parte dei microrganismi presenti
nell'alimento, anche se alcune forme riescono comunque a sopravvivere.
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Anche la medicina progredisce in modo significativo,


soprattutto grazie ad alcune scoperte:
• Koch individua i bacilli della tubercolosi e del colera
(1883-1884);
• Pasteur scopre il vaccino contro la rabbia (1885);

• si diffonde il vaccino contro il vaiolo;

• si diffonde l’aspirina (1897);

• si capisce l’importanza dell’acqua corrente e in generale


dell’igiene pubblica.

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