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Modulo 8 Il trionfo dellindustria e della borghesia

28 La seconda

Capitolo

354

rivoluzione
industriale

Percorso breve
Tra 1850 e 1870 si verificarono decisivi cambiamenti nel
sistema di produzione industriale, collegati a importanti
innovazioni tecniche e scientifiche. Essi furono a tal punto
incisivi che gli studiosi parlano di una seconda rivoluzione
industriale, dopo quella che nel XVIII secolo aveva riguardato il settore tessile. La nuova rivoluzione ebbe come settore di punta lindustria siderurgica, impegnata soprattutto
a produrre binari, vagoni, locomotive. Ferrovie e navi a vapore consentirono di ridurre le distanze e di estendere il movimento mercantile su scala mondiale: gli storici la chiamano
rivoluzione dei trasporti. Anche le comunicazioni assunsero una dimensione globale, grazie a invenzioni come il
telegrafo (Morse), il telefono (ideato dallitaliano Meucci,
perfezionato e brevettato dallamericano Bell), il telegrafo
senza fili e la radio (Marconi). Contemporaneamente si svilupparono le agenzie di stampa e di informazione.
Nuove fonti denergia, al posto del carbone, sostennero la seconda rivoluzione industriale: lelettricit e il petrolio, che a poco a poco sostituirono il vapore come forza
motrice delle macchine. Si cominci a produrre lelettricit utilizzando la forza dellacqua, in centrali idroelettriche che sfruttavano una nuova invenzione, la dinamo (che
consente di trasformare il movimento in elettricit) combinata con una turbina. Decisiva per lo sviluppo industriale fu la scoperta di un modo per trasmettere a distanza
lenergia elettrica, grazie al cosiddetto filo trifase: cos
lindustria pot decollare anche in regioni prive di risorse energetiche locali. Laltra nuova fonte di energia fu il
petrolio, che si cominci a trivellare dal terreno con un
sistema messo a punto dallamericano Drake.
Nella seconda met dellOttocento si afferm anche
lindustria chimica, che trov particolare applicazione in
agricoltura dopo che Justus von Liebig intu limportanza
di certe sostanze per la rigenerazione del terreno. Si afferm in tal modo una nuova agricoltura (a cui concorse

Donna francese al telefono, inizio Novecento

anche limpiego di nuove macchine) che si rivel estremamente produttiva e aument in modo esponenziale
la disponibilit di cibo, sia pur ponendo, in prospettiva,
nuovi problemi sul piano ambientale.

Capitolo 28 La seconda rivoluzione industriale

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28.1 La rivoluzione dei trasporti


e dellindustria siderurgica
Let della ferrovia Tra il 1850 e il 1870 lEuropa si ricopr di ferro: in totale furono costruiti 75.000 km di ferrovie, una lunghezza pari a quasi due volte la circonferenza della Terra. Proprio il settore dei trasporti fu il settore propulsivo dellindustria,
che in quei decenni lavor soprattutto a produrre binari, locomotive, vagoni, oltre ai
macchinari industriali che servivano per fabbricarli.
Il sistema dei trasporti fu completamente modificato dalla nuova rete ferroviaria: le
distanze si accorciarono, le merci cominciarono a viaggiare pi velocemente da un capo
allaltro dellEuropa, gli uomini si sentirono pi vicini. I valichi del Moncenisio, del Brennero, del Tarvisio, del Gottardo, del Sempione misero in comunicazione il nord con il sud
delle Alpi. Spagna e Francia furono collegate attraverso i Pirenei. Una ferrovia e un treno
divenuto ben presto mitico (lOrient Express) collegarono Vienna con la Grecia e la Turchia.
Transatlantici di ferro Anche i viaggi per mare subirono una radicale trasformazione.
Fin dagli inizi del secolo si erano diffuse le navi a vapore, ma ancora nel 1850 era
prevalente la navigazione a vela, poich il motore meccanico offriva scarsi vantaggi:
le navi, costruite sempre in legno, non potevano sostenere velocit troppo elevate; il
pieno di carbone toglieva spazio alle merci e rendeva meno remunerativo il viaggio;
il sistema di propulsione, applicato a due grandi ruote a pale sulle fiancate della nave,
girava a vuoto quando il mare agitato inclinava limbarcazione.
Dopo il 1840, al posto delle ruote laterali si cominciarono a impiegare delle eliche
sommerse, sistemate nella parte posteriore della nave; ma linnovazione decisiva fu
labbandono del legno in favore del ferro (e poi dellacciaio) per costruire lo scafo
delle navi. Il primo transatlantico in ferro fu varato in Inghilterra nel 1843 e comp il
tragitto di andata e ritorno da Liverpool a New York. I velieri continuavano a solcare
loceano, ma la loro epoca era definitivamente tramontata.

Manifesto pubblicitario
per le spedizioni ferroviarie
di prodotti deperibili, fine XIX sec.
Come suggerisce questo manifesto
pubblicitario francese che reclamizza luso delle ferrovie per il trasporto merci, la rapidit dei nuovi
mezzi di trasporto permise lesportazione anche di prodotti facilmente deperibili, come la frutta o i fiori.

Il primato siderurgico Si era dunque verificata una vera rivoluzione nei trasporti e
questo aveva provocato un importante cambiamento: lindustria siderurgica aveva
soppiantato lindustria tessile, prevalente nella prima met del secolo [ 16.3], come
settore di punta del sistema produttivo industriale.
Sviluppo della rete ferroviaria
in Europa, 1850-70

SVILUPPO DELLA RETE FERROVIARIA


IN EUROPA (1850-70)
1850
1870

SVILUPPO DELLA RETE FERROVIARIA


IN EUROPA (1850-70)
1850
1870

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Modulo 8 Il trionfo dellindustria e della borghesia


Il materiale stesso il ferro non era pi quello di alcuni decenni prima. Nella prima
met del secolo si era utilizzata prevalentemente la ghisa, cio ferro quasi allo stato
naturale, prodotto negli altiforni dopo aver sottoposto a vari trattamenti il minerale
ricavato dalle miniere [ 16.4]; in seguito, grazie ad alcune innovazioni nelle tecniche di
fusione, si inizi a produrre lacciaio, una lega metallica di ferro e carbone estremamente depurata, pi resistente e, al tempo stesso, pi facile da lavorare.

Let dellacciaio Inizialmente lacciaio era prodotto solo in piccole quantit, poich le
operazioni necessarie per ottenerlo erano assai complesse e dispendiose, ma le cose
cambiarono quando, nel 1856, linglese Henry Bessemer (1813-1898) invent un apparecchio chiamato convertitore, che consentiva di bruciare le impurit della ghisa
direttamente negli altiforni, soffiandovi dentro dellaria quando era ancora in stato di
fusione: in tal modo lacciaio si pot ricavare pi facilmente e a minor costo. A iniziare
da allora, lacciaio a poco a poco sostitu la ghisa: gi nel 1870 se ne producevano in
Europa 500.000 tonnellate; trentanni pi tardi, 28 milioni.
Nacque in questo periodo (1884), a Terni, la prima acciaieria italiana.

I modi della storia

Viaggiare per strada

Con la diffusione della rete ferroviaria i


tragitti su strada non ebbero pi limportanza di un tempo, ma anche in questo
campo si attuarono nel corso dellOttocento alcune innovazioni. Nella prima
met del secolo si inizi a utilizzare nella costruzione delle strade (poche delle
quali, forse il 10%, erano lastricate) il cosiddetto sistema a schiena dasino, cio
un rialzamento del terreno al centro della
carreggiata, che facesse defluire le acque
ai lati e impedisse che la strada si impantanasse nei giorni di pioggia. Inoltre si
introdusse un nuovo metodo di pavimen-

tazione, detto macadam dal nome del


suo inventore, lingegnere scozzese John
L. McAdam (1756-1836). Esso consisteva
nel rendere pi solido e scorrevole il fondo stradale, comprimendovi sopra della
ghiaia mista a frammenti di pietra. Grazie anche a queste innovazioni, attorno al
1850 i tragitti stradali si potevano compiere in met tempo rispetto a venti-trenta anni prima. Per esempio, il trasporto
della posta da Parigi a Lione impiegava
100 ore nel 1814, 50 nel 1848.
Pi tardi, alla fine del XIX secolo e agli inizi
del XX, il diffondersi delle automobili die-

de nuova importanza ai trasporti stradali


e spinse i costruttori a studiare ancora
nuovi sistemi per consolidare la struttura
delle strade e impedire il sollevamento
della polvere. La soluzione fu quella di
fissarla al fondo con un collante detto catrame, una miscela di idrocarburi distillati dai combustibili solidi, in particolare
il carbon fossile. In seguito si cominci a
usare lasfalto, un composto di materiale
roccioso e di sostanze bituminose derivate dal petrolio. Queste innovazioni furono
legate allo sviluppo dellindustria chimica
negli ultimi decenni dellOttocento.

Rullo compressore a vapore, prodotto dalla Avelling & Porte


di Rochester, 1867
[Science Museum, Londra]

Nel 1820 lingegnere scozzese John McAdam, incaricato della


manutenzione delle strade di Bristol, mise a punto un nuovo sistema di inghiaiatura delle strade con luso di ciottoli frantumati, agglomerati e compressi con laiuto di un rullo compressore. I
rulli per lo spianamento del manto stradale, in uso in forme elementari gi in epoca romana, nel XIX secolo furono costituiti da cilindri di ferro collegati attraverso assi laterali a
un traino a vapore.

Caricatura di John McAdam, 1827


[British Museum, Londra]

Amb
u

Amb
urgo

Glasgow
Pietroburgo
Liverpool
Mosca
Manchester
Berlino
Londra
AMERICA DEL NORD
357
Parigi
Chicago
New York
Vienna Trebisond
20 giorni
San Francisco
Napoli
12 giorni
Istanbul
Filadelfia
45 giorni
Comunicazioni
Glasgow
Pietroburgo
Tampico
Liverpool
postali
Alessandria
Mosca
Manchester
Berlino
Londra
AMERICA DEL NORD
e telegrafiche 13 giorni
29
giorni
Parigi
Chicago
New York
Vienna Trebisonda
Pechino
negli anni 1852-75
20 giorni
San Francisco
Napoli
Tokyo
12 giorni
B
St. Thomas
Istanbul
Filadelfia
45 giorni
15 giorni
3
Shanghai 57 giorni
CINA
(
Tampico
Fernando
Poo
Alessandria
(via Capo di Buona
Calcutta
13 giorni OCEANO
26
giorni
Speranza)
29 giorni
INDIA 44 giorni
PACIFICO
(via Mediterraneo)
Bombay
St. Thomas
OCEANO
15 giorni
33 giorni
ATLANTICO
Fernando Poo
26 giorni

OCEANO
PACIFICO

(via Mediterraneo)

OCEANO
ATLANTICO
Valparaso
48 giorni
Buenos
Aires
42 giorni

Montevideo
42 giorni

Citt del Capo


33 giorni

28.2 La svolta nelle


telecomunicazioni
Cavi telegrafici principali in funzione nel 1875

Singapore
Valparaso
45
48giorni
giorni
OCEANO
INDIANO

Buenos
Aires
42 giorni

Montevideo
42 giorni

Citt del Capo


33 giorni

AUSTRALIA
Sydney
73 giorni
NUOVA
ZELANDA

Cavi telegrafici principali in funzione nel 1875


Tempo medio che la posta impiega
per raggiungere lInghilterra nel 1852

Tempo medio che la posta impiega

Il telegrafo A iniziare dal XIX


secolo, pi
ancora
delle merci e degli uomini, coper raggiungere
lInghilterra
nel 1852
minciarono a circolare con grande velocit i messaggi e le idee. Linvenzione
decisiva fu quella del telegrafo elettrico, opera dellamericano Samuel Finley Morse
(1791-1872): un apparecchio trasmittente che, aprendo e chiudendo i contatti di un circuito elettrico, consente di inviare messaggi a un apparecchio ricevente, utilizzando uno
speciale alfabeto fatto di punti e linee che, dal nome del suo inventore, fu detto alfabeto
Morse. Poich la corrente elettrica viaggia alla velocit della luce (300.000 km al secondo), con questo sistema le distanze erano pressoch annullate e si potevano ricevere
informazioni quasi nello stesso momento in cui erano inviate.
Comunicare col mondo Il primo modello di telegrafo fu costruito verso il 1836. Nel 1844 fu
inaugurata la prima linea telegrafica fra Washington e Baltimora. Nei decenni successivi
esso divenne uno straordinario strumento di comunicazione, utilizzato a fini commerciali
e finanziari (acquistare e vendere prodotti, investire capitali) come pure militari e politici
(trasmettere dispacci e ordini durante le campagne militari, comunicare con i governi di
altri paesi e con le amministrazioni periferiche, ecc.). Le linee telegrafiche in un primo
tempo furono sistemate solo sulla superficie terrestre; nel 1866 un cavo elettrico fu posato
sul fondo dellOceano Atlantico e mise in comunicazione diretta lEuropa con lAmerica.
Le agenzie di stampa Con il telegrafo si svilupparono le agenzie di informazioni,
che vendevano notizie soprattutto ai giornali. Celebre quella di Julius Reuter (18161899), fondata ad Aachen (Aquisgrana) in Germania e poi trasferita a Londra, che si
segnal per i suoi servizi su alcuni importanti avvenimenti bellici, come la seconda
guerra dindipendenza italiana (1859) o la guerra di secessione americana (1861-65).
Negli anni successivi anche i grandi giornali europei cominciarono ad avere propri
corrispondenti speciali.
Il telefono Non meno straordinaria fu linvenzione del telefono, un apparecchio capace di convertire i suoni in correnti elettriche, e pertanto di trasmetterli e riceverli. Ideato
nel 1871 dallitaliano Antonio Meucci (1808-1889), esso venne perfezionato e brevettato nel 1876 da un inglese stabilitosi negli Stati Uniti, Alexander Bell (1847-1922). Con
questo nuovo strumento le comunicazioni diventarono ancora pi facili e le agenzie
dinformazione aumentarono ulteriormente la propria capacit di lavoro. Una cinquantina danni pi tardi, lagenzia americana Associated Press contava oltre cinquantamila
corrispondenti nel mondo.

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Modulo 8 Il trionfo dellindustria e della borghesia


Gustave Dor, Il ponte
di Westminster, 1872

[da London: A Pilgrimage (Londra:


un pellegrinaggio) di Blanchard Jerrold
e Gustave Dor]

Lilluminazione pubblica delle


strade, di cui Londra fu la prima a essere dotata, fu considerata unarma efficace nella lotta contro il crimine di strada,
che, in particolare nelle grandi
citt industriali, aveva raggiunto livelli preoccupanti allinizio
dellOttocento.

La lampadina
di Thomas Alva Edison

Il telegrafo senza fili Di straordinaria importanza furono poi, sul finire dellOttocento
e nei primi decenni del Novecento, gli studi del fisico italiano Guglielmo Marconi
(1874-1937), che invent un tipo di telegrafo senza fili che trasmetteva e riceveva utilizzando le onde radio o elettromagnetiche, dette anche hertziane dal nome dello studioso, il fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz (1857-1894), che per primo ne dimostr
lesistenza. Il primo esperimento di questo tipo risale al 1895; nel 1901 Marconi riusc a
trasmettere segnali attraverso lAtlantico.
Linvenzione permise, fra laltro, di scambiare messaggi fra le navi in mare e la terraferma, facilitando eventuali operazioni di soccorso, come accadde la prima volta nel
1909 a una nave inglese speronata nellAtlantico da unaltra imbarcazione.
La radio Solo pi tardi, utilizzando apposite valvole, Marconi mise a punto lapparecchio radio, un sistema di comunicazione destinato a grande fortuna nel XX secolo.
Mediante questa tecnologia si pot utilizzare per i messaggi a distanza non pi solo lalfabeto cifrato di Morse, ma anche come col telefono la lingua parlata di tutti i giorni.

28.3 Nuove fonti di energia: lelettricit


Dinamo e lampadine La seconda rivoluzione industriale non si caratterizz solamente per limportanza primaria assunta dallindustria siderurgica in luogo di quella tessile,
ma anche per la scoperta di una nuova fonte di energia, lelettricit, che a poco a
poco soppiant il vapore come forza motrice delle macchine.
Dopo le ricerche di Luigi Galvani, di Benjamin Franklin, di Alessandro Volta [ 9.2],
nel XIX secolo gli studi sullelettricit avevano compiuto notevoli passi avanti: negli anni
trenta Carl Gustav Jacobi (1804-1851) aveva costruito un piccolo motore elettrico, Michael Faraday (1791-1867) aveva approfondito le ricerche sullelettromagnetismo, Morse
aveva realizzato il telegrafo. Ma fu linvenzione della dinamo, un apparecchio capace di
trasformare il movimento in elettricit e viceversa, a rendere possibile lapplicazione
dellenergia elettrica alle macchine. Studiata gi a met dellOttocento dal fisico pisano Antonio Pacinotti (1841-1912), la dinamo fu messa a punto nel 1866 da Werner von
Siemens (1816-1892) e trov una prima concreta applicazione nel 1882 quando lamericano Thomas Alva Edison (1847-1931) costru a New York una centrale elettrica capace di
alimentare un migliaio di lampadine (invenzione da lui brevettata tre anni prima).

Capitolo 28 La seconda rivoluzione industriale


Le centrali idroelettriche Per produrre energia elettrica fu utilizzata soprattutto la forza dellacqua, combinando la dinamo con una macchina detta turbina. Questa, mossa
dallacqua, azionava a sua volta la dinamo che trasformava il movimento (energia meccanica) in energia elettrica. Il collegamento di un gran numero di turbine e dinamo costituiva le centrali idroelettriche, situate presso cascate naturali o artificiali, o lungo i
fiumi nella parte alta delle valli, dove la corrente era pi rapida. In seguito si scopr che
era possibile (mediante un sistema di tre fili detto trifase) trasmettere a distanza
lenergia elettrica. Per la prima volta, la forza idrica utilizzata da secoli per far funzionare i mulini e altre macchine poteva essere utilizzata lontano dai corsi dacqua.
La conquista dellelettricit Ci decret il definitivo successo della nuova fonte energetica ed ebbe unimportanza decisiva per lo sviluppo industriale: sia perch le
fabbriche poterono sorgere un po dappertutto, indipendentemente dalla loro collocazione geografica; sia perch lo sviluppo industriale fu possibile anche in quei paesi,
come lItalia, la Svizzera, la Svezia, che, a differenza dellInghilterra o della Germania,
non disponevano di importanti bacini carboniferi, ma erano ricchi di energia idraulica.
La conquista dellelettricit signific il declino del vapore come fonte energetica. Gli impianti per la produzione di elettricit, situati nei bacini idrici delle montagne,
col tempo sostituirono le attivit estrattive nelle miniere di carbone, il combustibile che
per oltre un secolo era stato impiegato per far funzionare le macchine a vapore.

Aa Documenti La sconfitta del buio: un attentato allordine divino?


NellOttocento le strade delle citt cominciarono a essere illuminate artificialmente, dapprima con lampade a gas, poi con
la luce elettrica. Una rete regolare di lampioni a gas fu costruita per la prima volta a
Londra nel 1810, poi a Parigi nel 1818, poi
in altre citt europee e americane.
La luce artificiale consent di prolungare
il periodo della veglia sia per gli impegni lavorativi, sia per gli svaghi. I riflessi dellinnovazione nella vita quotidiana
furono ancora maggiori quando, nelle

principali citt, lilluminazione a gas fu


portata anche allinterno delle abitazioni.
Lilluminazione elettrica, resa possibile
dallinvenzione della lampadina da parte dellamericano Thomas Alva Edison
(1879), si sostitu alle lampade a gas gi
sul finire del secolo e poi, pi generalmente, nel Novecento. A poco a poco una
fitta rete di fili elettrici cominci a coprire
i cieli delle citt, carichi di unenergia che
non solo illuminava le strade e le case,
ma, attraverso il telefono e il telegra-

gni illuminazione a gas delle strade da condannare:

1. per ragioni teologiche: giacch un attentato allordine divino;


2. per ragioni giuridiche: perch le spese graveranno sulle imposte indirette;
3. per ragioni sanitarie: le emanazioni del petrolio e del gas sono nocive alla
salute e provocano numerose malattie;
4. per ragioni filosofiche e morali: giacch la luce artificiale dissipa negli animi
il timore delloscurit che trattiene i deboli dal commettere peccati; questa chiarit
notturna conferisce pi sicurezza al bevitore, che pu fare bisboccia fino a notte
nelle taverne;
5. per ragioni di polizia e di ordine pubblico: rende i cavalli ombrosi e i ladri
audaci;
6. per ragioni economiche: per comprare petrolio e carbone, ogni anno una
somma importante va allestero, diminuendo la ricchezza nazionale.
Klnige Zeitung, 2 marzo 1819

Manifesto pubblicitario per la lampadina Tungsram Tango, 1903


Linvenzione di Edison del 1879 fu presto perfezionata e commercializzata. Questo manifesto reclamizza le lampadine della ditta Tungsram, una manifattura ungherese creata nel 1896 e acquisita quasi cento anni pi tardi dalla statunitense General Electric.

fo, conduceva ogni sorta di messaggi e


notizie. Lelettricit fu infine applicata ai
mezzi di trasporto pubblici, i tram, che
consentivano agli uomini di spostarsi rapidamente nei centri urbani.
Non mancarono, tuttavia, oppositori dellinnovazione, che avanzarono argomenti per noi sorprendenti, ma che
allepoca produssero una certa impressione nellopinione pubblica. Si legga, per
esempio, quanto scrisse un giornale tedesco della Renania, la Klnige Zeitung.

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Modulo 8 Il trionfo dellindustria e della borghesia

Pozzi petroliferi in Pennsylvania, seconda met del XIX sec.


Nel corso dellOttocento negli Stati Uniti furono messe a punto nuove tecniche di trivellazione del suolo, che facilitarono lestrazione del petrolio. Una vera e propria industria petrolifera nacque intorno agli anni cinquanta del
secolo nei pressi di Titusville, in Pennsylvania, per iniziativa di Edwin Drake che inaugur il 27 agosto 1859 il primo
pozzo petrolifero redditizio del mondo. Nel XX secolo il settore crebbe in misura esponenziale.

28.4 Nuove fonti denergia: il petrolio


Loro nero Oltre allelettricit, una nuova fonte di energia fu scoperta e cominci a essere utilizzata nella seconda met dellOttocento: il petrolio. Questa sostanza un olio
che si trova nel sottosuolo di molti paesi, prodotto dalla decomposizione di organismi
animali e vegetali era conosciuta in Medio Oriente fin dallantichit, ma poteva essere
utilizzata, come combustibile, solo quando affiorava in superficie. Solo nel 1859 lamericano Edwin Drake (1819-1880) mostr che era possibile estrarlo mediante trivellazione del terreno e, da quel momento, la ricerca dei giacimenti petroliferi e il loro
sfruttamento diventarono un nuovo modo per fare fortuna: una vera corsa alloro nero
(come fu chiamato il petrolio) inizi in America, soprattutto in Pennsylvania, in Ohio, in
California, nel Texas; poi anche in Russia.
I derivati del petrolio Dal petrolio, attraverso varie fasi di depurazione chimica, si
estraevano i suoi diversi componenti, i cosiddetti idrocarburi, in parte liquidi, in parte
gassosi, e si ottenevano vari prodotti fra cui il cherosene che, prima dellintroduzione
della luce elettrica, era impiegato per lilluminazione. In seguito, negli anni ottanta-novanta del secolo, quando fu inventato il motore a scoppio e nacquero le prime industrie
automobilistiche, prese speciale importanza un altro ricavato dal petrolio, la benzina;
la nafta fu invece utilizzata per i motori diesel degli autocarri o delle navi, e per le macchine industriali.
Il re del petrolio Tali sviluppi riguardano soprattutto la storia del Novecento, ma gi
negli ultimi decenni del secolo precedente lestrazione del petrolio era diventata soprattutto in America un affare che coinvolgeva enormi interessi e scatenava aspri
conflitti: in questo modo si cre la straordinaria fortuna di un uomo daffari come John
D. Rockefeller (1839-1937), che in breve tempo (fra il 1864 e il 1880) riusc a garantirsi,
con una serie di spregiudicate operazioni economiche e finanziarie, un vero monopolio commerciale della produzione di petrolio.

Capitolo 28 La seconda rivoluzione industriale

28.5 Lo sviluppo dellindustria chimica


Le raffinerie Accanto allindustria siderurgica e allindustria elettrica, un terzo elemento fondamentale della nuova rivoluzione industriale fu lindustria chimica. Le
raffinerie, cio gli stabilimenti per la lavorazione del petrolio, si moltiplicarono nelle
zone petrolifere gi dagli anni sessanta del XIX secolo. Nei decenni successivi si cominciarono a produrre coloranti artificiali, che diedero nuovo impulso allindustria
tessile. Ma, soprattutto, fu importante il ricorso alla chimica per il rinnovamento delle
tecnologie agrarie.
Linvenzione dei fertilizzanti I concimi chimici nacquero principalmente grazie alle
ricerche di uno studioso tedesco, Justus von Liebig (1803-1873). Egli fu il primo a
scoprire che la crescita delle piante dipende dalla disponibilit di elementi minerali assorbiti dal terreno attraverso le radici; pertanto, per mantenere la fertilit del terreno
necessario somministrargli le sostanze di cui stato privato. Le pi importanti di queste
sostanze erano, secondo Liebig, lanidride solforica, la potassa e la calce; solo pi tardi
si scopr lazoto, un altro elemento essenziale per la fertilit del suolo. Liebig espose la
sua teoria nel 1840, in un volume intitolato Applicazioni della chimica nellagricoltura e
nella fisiologia, e a quella data risalgono i primi esperimenti di produzione dei concimi
chimici, destinati, nei decenni successivi, a sconvolgere il rapporto degli uomini con la
terra.
La nuova agricoltura Per millenni, la scarsit di concime animale il solo genere di
concime utilizzato in agricoltura era stata la causa principale dei bassi rendimenti dei
campi; solo la rivoluzione agraria del XVIII secolo, collegando strettamente lattivit
agricola con lallevamento del bestiame [ 7.4], aveva consentito di disporre di concime
in maggior quantit. Ora per il salto tecnologico era senza confronti pi grande: linvenzione dei concimi chimici metteva a disposizione una quantit di fertilizzanti potenzialmente illimitata, con risultati sorprendenti sul piano della produttivit.
La scoperta di Liebig fu completata dalle ricerche di altri studiosi, come Ernest
Solvay (1838-1922). Oltre ai concimi si inventarono gli anticrittogamici, preparati
chimici che prevengono o arrestano le malattie delle piante, proteggendole dagli insetti nocivi.
Anche il crescente impiego di macchine, fornite dalle industrie meccaniche, contribu ad accrescere considerevolmente la produttivit dellagricoltura ottocentesca: seminatrici, mietitrici, trebbiatrici sempre di pi si sostituirono al lavoro manuale delluomo.
Manifesto reclamizzante
il solfato dammonio, 1911
Questa pubblicit, pubblicata su un almanacco francese
dellinizio del XX secolo, mostra bene la fiducia nei fertilizzanti generatasi a seguito
delle ricerche nel campo della
chimica. Da un lato una coppia di contadini se la ride ammirando i prodotti di dimensioni esagerate del proprio
campo fertilizzato, dallaltro
due poveri contadini, che non
hanno usato il solfato dammonio, non possono che piangere guardando i sassi che
imperano sul loro terreno inaridito.

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Modulo 8 Il trionfo dellindustria e della borghesia

Le vie della cittadinanza

Ambiente, inquinamento, sviluppo sostenibile

n tema oggi molto discusso quello


dello sviluppo sostenibile, ossia di una
crescita economica (sia in campo agricolo, sia, soprattutto, in campo industriale)
che sappia muoversi con equilibrio fra
le esigenze produttive e il rispetto degli
equilibri ambientali: questi equilibri, infatti, non solo sono fondamentali per la
qualit della nostra vita, ma sono anche
la condizione per non disperdere quel
delicato patrimonio di risorse naturali
che in fin dei conti alla base dellattivit produttiva. Il rispetto dellambiente,
quindi, un valore di interesse comune,
che lo Stato e la collettivit intera hanno
ogni interesse a preservare. Preoccupazioni come queste, divenute quanto
mai pressanti ai nostri giorni, non erano
avvertite con la stessa intensit nei decenni in cui prese avvio la rivoluzione industriale, anche se, fin dagli inizi, diversi
osservatori denunciarono linvivibilit
delle citt industriali, dovuta allinquinamento dellaria e allavvelenamento
dellacqua determinati dagli scarichi
delle fabbriche.
Molto tempo dovette passare prima che
ci si rendesse conto dei danni ambientali prodotti dallintroduzione in agricoltura dei concimi chimici e degli anticrittogamici: tra XIX e XX secolo la loro
produzione e utilizzazione diventarono
sempre pi ampie, e solo negli ultimi
decenni del Novecento cominciarono
a diffondersi allarmi e preoccupazione
per leccessivo sfruttamento del suolo
e per linquinamento delle falde acquifere, causati dalluso indiscriminato di
sostanze come lossido di azoto, i fosfati, il DDT e altri insetticidi. Sostanze
nocive non solo per lambiente, ma per
la stessa salute degli uomini, sia coloro
che lavorando nei campi sono spesso a
contatto con questi prodotti, sia la massa dei consumatori che infine li trovano
sulla propria tavola.
Ovviamente, combattere linquinamento
non significa negare i meriti dellindustrializzazione o delle nuove tecniche di
produzione agraria, che ci hanno portato,
per la prima volta nella storia, sicurezza
alimentare e tante comodit quotidiane.
Ma proprio per questo, per non disperdere il patrimonio di utilit che gli uomini
sono riusciti a costruire, pi che mai
necessario inventare nuovi modi di produrre, perfezionare i sistemi di smaltimento dei rifiuti, studiare nuove forme di

riciclaggio dei materiali e ricercare tutti i


modi possibili per proteggere lambiente
in cui viviamo.
Numerose organizzazioni operano, ormai da tempo, per introdurre nel settore
agricolo metodi di coltivazione diversi
da quelli chimici, che alla lunga impoveriscono il suolo esaurendo la sua fertilit naturale: in particolare si studiano
metodi per distruggere gli insetti nocivi
non con gli antiparassitari, ma con altri
insetti (sistema detto lotta integrata);
come concimi si utilizzano sostanze organiche, derivate da scarti animali e vegetali. Sperimentazioni di agricoltura
biologica si svolgono ormai in migliaia

di aziende italiane e lo stesso avviene in


altri paesi: in Inghilterra gli anticrittogamici sono stati banditi in almeno la met
delle serre a ortaggi, sostituiti da larve e
insetti selezionati; anche in Olanda limpiego di tali insetti ormai diventato comune. Parallelamente si va estendendo
la richiesta di concimi naturali, che certi
paesi (Germania, Marocco, Cile, ecc.)
hanno cominciato a esportare. Questi
nuovi modi di produrre, importanti dal
punto di vista ambientale, sono significativi anche sul piano culturale, poich
fondono insieme le pi sofisticate conquiste della scienza contemporanea con
la saggezza dei saperi contadini tradizionali. Proprio questo incrocio pu essere
la chiave per risolvere i problemi di uno
sviluppo incontrollato, come quello verificatosi tra Otto e Novecento, al quale
oggi necessario porre rimedio, ripensando in modo meno aggressivo e pi
morbido, sostenibile appunto, i termini
del rapporto fra lambiente, gli uomini e
la loro salute (dellambiente non meno
che degli uomini).

Una coccinella comune

Manifesto pubblicitario per lo zolfo come


antiparassitario, seconda met del XIX sec.
[Museo Civico Bailo, Treviso]

Nel campo dellagricoltura biologica giocano un ruolo importante alcuni insetti, come la
coccinella sectepuntata (ossia la coccinella comune), voracissimi predatori di acari, afidi e
cocciniglie.

Capitolo 28 La seconda rivoluzione industriale

Sintesi

La seconda rivoluzione industriale

La rivoluzione dei trasporti e dellindustria siderurgica Nel ventennio 1850-70 in


Europa si ebbe unenorme crescita della
rete ferroviaria; la produzione di ferro
divenne un settore centrale dellindustria
e le comunicazioni si modificarono, rendendo pi agevole lo spostamento
di uomini e merci. Anche i viaggi via
mare si trasformarono: nella seconda
met del XIX secolo si iniziarono a costruire navi a vapore, prima in ferro e poi in
acciaio. La centralit dellindustria siderurgica in seguito alla rivoluzione dei
trasporti port anche alla produzione di
un nuovo materiale, lacciaio, resistente
e facile da lavorare, che progressivamente fin per sostituire la ghisa.
La svolta nelle telecomunicazioni Nel
corso del XIX secolo vennero diffusi diversi apparecchi in grado di trasportare
i messaggi e le idee: il telegrafo elettrico, un apparecchio trasmittente in grado
di inviare messaggi mediante un alfabeto
composto di punti e linee (alfabeto Morse),
che permise di avere uno scambio di informazioni in tempo quasi reale; il telefono
(ideato dallitaliano Meucci e brevettato
da Bell), apparecchio che converte suoni
in correnti elettriche ed in grado di trasmettere comunicazioni in modo ancora
pi rapido del telegrafo; infine le invenzioni dellitaliano Guglielmo Marconi: il telegrafo senza fili, che trasmetteva mediante onde radio o elettromagnetiche, e lap-

parecchio radiofonico, in grado di diffondere informazioni a distanza usando la


lingua parlata quotidianamente. Mediante
tali mezzi si diffusero anche le agenzie di
stampa, che potevano fornire ai giornali
notizie in tempo reale sugli eventi, tramite
il lavoro dei corrispondenti speciali.
Nuove fonti di energia: lelettricit La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata dalla scoperta e dalluso industriale di una nuova fonte di energia, lelettricit, che fu progressivamente usata
come forza motrice per le macchine. Nel
XIX secolo si ebbe linvenzione della dinamo, un apparecchio che permetteva di
trasformare il movimento in elettricit e
viceversa. Per produrre energia elettrica
la dinamo fu combinata con la turbina,
una macchina mossa dallacqua che azionava una dinamo producendo energia:
utilizzando un gran numero di turbine,
furono costruite le centrali idroelettriche, che sfruttavano il movimento dei
corsi dacqua. Una volta scoperta la possibilit di trasmettere energia elettrica
anche a distanza, essa assunse unimportanza decisiva per lo sviluppo industriale
e fin con il soppiantare il vapore come
fonte energetica.
Nuove fonti di energia: il petrolio Nella seconda met del XIX secolo inizi a essere
usata anche una nuova fonte energetica, il
petrolio. Nel 1859 si perfezion la tecnica

della trivellazione del suolo per estrarre il


petrolio e lo sfruttamento dei giacimenti
inizi a diffondersi. Dal petrolio si potevano estrarre gli idrocarburi o ricavare
prodotti come il cherosene (usato per lilluminazione). Negli ultimi anni del secolo,
dopo linvenzione del motore a scoppio
e dellautomobile, assunsero importanza crescente altri ricavati del petrolio, la
benzina e la nafta.
Lo sviluppo dellindustria chimica Anche
lindustria chimica ebbe un ruolo centrale nella nuova rivoluzione industriale,
prima con la diffusione delle raffinerie, stabilimenti in cui veniva lavorato il
petrolio, poi con la produzione dei coloranti artificiali, largamente applicati
nellindustria tessile. Ma fu soprattutto
lagricoltura a beneficiare dei progressi
della chimica. Grazie alle ricerche di von
Liebig, si produssero dei concimi chimici che permettevano di accrescere la
fertilit delle piante attraverso le sostanze
necessarie: la disponibilit di una quantit illimitata di fertilizzante determin cos
una crescita enorme della produttivit
agricola. Altri studi portarono allinvenzione degli anticrittogamici, che proteggevano le piante dagli insetti nocivi.
Inoltre limpiego di macchine prodotte
dalle industrie meccaniche, che finirono
col sostituirsi progressivamente al lavoro
delluomo, fece ulteriormente crescere la
produttivit agricola.

Esercizi
Comprendere e ordinare
1. Colloca sulla linea del tempo gli eventi elencati in ordine sparso.
1836

1840

1843

1844

1856

1859

1. ideazione del telefono


2. messa a punto del sistema di trivellazione del petrolio
3. Applicazioni della chimica nellagricoltura e nella fisiologia
di Justus Von Liebig
4. costruzione del primo modello di telegrafo
5. invenzione del convertitore
6. brevetto del telefono
7. messa a punto della dinamo
8. inaugurazione della linea telegrafica Washington-Baltimora

1866

1871

1876

1882

1884

9. Edison costruisce una centrale elettrica a New York


10. apertura dellacciaieria di Terni
11. varo del primo transatlantico in ferro

363

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni

34 Il nuovo

Capitolo

442

colonialismo

Percorso breve
Lespansione coloniale degli europei, iniziata con i viaggi
del XV-XVI secolo, trov nuovo impulso nellOttocento in
seguito allo sviluppo del sistema industriale, che richiedeva materie prime per la produzione e nuovi mercati in
cui vendere i prodotti. Soprattutto la crisi di sovrapproduzione del 1873-96 spinse in questa direzione. LAfrica,
fino ad allora sconosciuta, fu esplorata sistematicamente e a poco a poco conquistata da inglesi, francesi, tedeschi, belgi, spagnoli, portoghesi, italiani (che occuparono
lEritrea). Nel 1884 il trattato di Berlino stabil precise regole per loccupazione e la spartizione del continente fra
le varie potenze.
LAsia del Sud-est fu colonizzata da inglesi e francesi;
interi arcipelaghi del Pacifico furono occupati da inglesi,

tedeschi e statunitensi. LIndia divent una colonia inglese, posta nel 1858 sotto il diretto controllo del governo.
Nella parte continentale dellAsia si afferm lespansionismo russo. Anche la Cina, che formalmente mantenne
la sua indipendenza, dovette aprirsi alla penetrazione e
al controllo economico degli europei. Perfino le terre polari furono raggiunte, mentre Australia e Nuova Zelanda
furono colonizzate dagli inglesi.
Particolare fu il caso del Giappone, che da possibile colonia si trasform esso stesso in potenza coloniale,
dopo lavvio nel 1868 della grande trasformazione voluta dallimperatore Meiji, che avvi un rapido processo di
industrializzazione controllato dallo Stato. Le tendenze
espansionistiche del Giappone portarono alloccupazione della Manciuria, una
regione cinese gi occupata dai russi. NellAmerica Latina, nonostante i
movimenti di liberazione
che nella prima met del
secolo avevano reso indipendenti tutti i paesi, si
afferm la crescente influenza economica e politica degli Stati Uniti.

Lincontro fra capi militari


inglesi ed esponenti del potere
locale del Punjab in India

Capitolo 34 Il nuovo colonialismo

443

34.1 Alla ricerca di mercati e di materie prime


Le esigenze coloniali dellindustria Una nuova fase dellespansione coloniale europea
dopo quella iniziata con i viaggi del XV-XVI secolo e proseguita fra Seicento e Settecento si avvi nel XIX secolo. A sollecitarla concorsero diversi fattori, tra i quali ebbe importanza preminente lo sviluppo economico e industriale. Gli Stati industrializzati, infatti,
mirarono a estendere il proprio dominio su altri paesi principalmente per due motivi:

assicurarsi le materie prime occorrenti alla produzione;


crearsi in ogni parte del mondo nuovi mercati in cui vendere i propri prodotti
e investire i propri capitali.

Il primato britannico Non a caso il paese che pi di ogni altro si afferm in questa gara
di dominio universale fu la Gran Bretagna, culla della rivoluzione industriale: essa divent il centro di un vasto impero, esteso in ogni parte della Terra. Alla Gran Bretagna si
affiancarono come concorrenti le maggiori potenze industriali europee ed extra-europee:
la Francia, il Belgio, la Germania, gli Stati Uniti, il Giappone. Anche paesi di pi limitato
sviluppo industriale, come lItalia, timidamente tentarono di inserirsi nella gara.
Crisi economica e politica coloniale Soprattutto la crisi del 1873-96, determinata
da un eccesso della produzione industriale [ 29.4], ag da stimolo per loccupazione di
territori stranieri e la creazione di nuove colonie. Nellepoca in cui ci troviamo e
nella crisi che attraversano tutte le industrie europee afferm in quel periodo lo statista francese Jules Ferry (1832-1893) la fondazione di una colonia la creazione di uno
sbocco. Si infatti constatato che il legame fra la madrepatria e le colonie sufficiente
perch il predominio economico accompagni e sostenga il predominio politico. Dunque, concludeva, Ferry, la politica coloniale figlia della politica industriale.
Proprio la politica coloniale consent alle potenze europee
di superare la crisi e di avviare una nuova fase di crescita
della produzione: fra il 1900 e il 1914 il commercio internazionale dei prodotti industriali raddoppi, e le esportazioni
europee a poco a poco superarono le importazioni.
Lesplorazione dellAfrica Fu in tale prospettiva che nellOttocento fu compiuta, per la prima volta, una vera esplorazione del continente africano. Gli europei penetrarono in quel
mondo, fino ad allora ignoto se non nelle zone costiere del
Mediterraneo, e lo percorsero in ogni direzione, da nord a
sud, da est a ovest, seguendo i lunghi fiumi, attraversando
le savane, le foreste, i deserti, entrando a contatto con nuovi
gruppi umani, con piante e animali mai visti.
Viaggi e scoperte Tra il 1818 e il 1826 furono organizzate, a
partire da Tripoli, le prime spedizioni attraverso il deserto del Sahara, da parte di viaggiatori inglesi, francesi e di
altri paesi. Tra gli altri si ricordano i tedeschi Heinrich Barth
(1821-1865) e Gerhard Rholfs (1831-1896), che scoprirono la
lontana oasi di Cufra e raggiunsero lAtlantico nella regione della Guinea; gli inglesi Richard Burton (1821-1890), John
Speke (1827-1864) e James Grant (1827-1892), che per primi
riuscirono a trovare le sorgenti del Nilo (1858-62) e a spiegare il millenario mistero delle sue piene annuali, a cui lEgitto
doveva la sua fertilit e la sua stessa esistenza. Lo scozzese
David Livingstone (1813-1873) si spinse in una delle zone
pi difficili e meno note dellAfrica: la regione dei grandi
laghi equatoriali (Niassa, Tanganica, fiume Zambesi, cascate Vittoria). Dal 1849 al 1873, egli percorse a piedi quei territori

Copertina di The Life


and Explorations of Dr. Livingstone,
1878
Quella raffigurata la copertina di
uno degli innumerevoli libri pubblicati da David Livingstone, missionario ed esploratore. Livingstone
esplor per primo, gi allinizio degli anni cinquanta del XIX secolo, la
zona dello Zambesi.

444

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni


con la guida di alcuni indigeni. A un certo punto non si ebbero pi notizie di lui e alla
sua ricerca fu mandato Henry Stanley (1841-1904), un giornalista inglese, che riusc
a rintracciarlo in un villaggio in preda alle febbri. Stanley successivamente esplor il
bacino del fiume Congo ed effettu la traversata dellAfrica da est (Zanzibar) a
ovest (foci del Congo).
Anche diversi italiani effettuarono viaggi di esplorazione in Africa: Romolo Gessi
(1831-1881) percorse il bacino superiore del Nilo e lEtiopia; Gaetano Casati (1838-1902)
si spinse nella zona tra il Nilo e il Congo; Vittorio Bottego (1860-1897) segu il corso dei
fiumi Giuba e Omo (Somalia).

34.2 Berlino 1884: la spartizione dellAfrica

La spedizione di un esploratore
francese nellalto Congo, 1892
Questa incisione dal Petit Journal
mostra un esploratore francese mentre guida una spedizione nellalto
Congo.

Una questione di civilt? Dopo gli esploratori, e assieme a loro, giunsero in Africa
i missionari, i soldati, i mercanti. Lo scopo scientifico delle spedizioni si intrecci con
gli interessi politici ed economici e si ammant di motivazioni ideali: portare la vera
civilt e la vera religione a quei popoli selvaggi e primitivi.
In pochi decenni gli europei presero possesso dellintero continente. I francesi, che gi possedevano lAlgeria, il Senegal e la Costa dAvorio, nel 1881 occuparono
la Tunisia. Gli inglesi, che da tempo possedevano colonie nel Golfo di Guinea (Costa
dOro, Sierra Leone, Gambia), nel 1882 occuparono lEgitto. Nello stesso 1882, il re del
Belgio Leopoldo II (1865-1909) si impadron del Congo, dove, qualche anno prima, erano state scoperte le grandi risorse minerarie della regione del Katanga.

Aa Documenti Trattati e fucilate


I primi stanziamenti coloniali europei
in Africa avvennero attraverso patti con
i capi locali: pochi oggetti bastavano a
ottenere da loro privilegi e diritti, a cominciare dalla libert di commercio.

sono a proposito le clausole del trattato


stipulato nel 1843 dal re di Francia Luigi
Filippo con il re dellAssinia (che sarebbe poi diventata la colonia francese della
Costa dAvorio).

Naturalmente, dietro questa apparente


ingenuit dei sovrani indigeni da immaginare la forza di pressione, sempre
molto persuasiva, costituita dalle armi
in mano ai nuovi arrivati. Esemplificative

1. I re, i capi e il popolo dellAssinia [...] desiderano costituirsi in un protettorato potente, ponendosi sotto la sovranit
di Sua Maest Luigi Filippo, re dei francesi, a cui essi concedono il possesso completo di tutto il territorio, con il diritto
di alzarvi la propria bandiera e di farvi ogni costruzione che
egli riterr opportuna.
2. Il re e i capi continueranno a godere di fronte agli indigeni del loro diritto di sovranit, ma, in virt del presente
trattato, nessuna nazione1 avr diritto di fare nel paese di Assinia alcun insediamento di qualsiasi genere.

7. In cambio di queste concessioni, i francesi accorderanno protezione al re e ai capi dellAssinia, a cui Sua Maest
si impegna a donare, il giorno della ratifica del trattato, 100
pezze di stoffe assortite, 100 barili di polvere da sparo, 100 fucili da un colpo, 2 sacchi di tabacco, 6 recipienti di acquavite
da 220 litri, 5 cappelli, 1 specchio, 1 organetto di Barberia2, 4
casse di liquori, 3 fili di corallo o di perle miste.
1 Oltre alla Francia.
2 Uno strumento musicale.

Lesplorazione e loccupazione dellAfrica da parte degli europei furono per molto spesso accompagnate da episodi di violenza
contro gli indigeni, come chiaramente dimostra una pagina del diario dellesploratore Henry Stanley.

opo due ore di dura fatica arrivammo allisola di Bumbireh1. Mentre ci avvicinavamo [...] guidai il battello, che
procedeva in testa, verso una piccola cala, come se intendessi sbarcarvi. Ma anzich sbarcare, aggirammo la cala ed
entrammo in una baia sul lato occidentale. Ci che volevo,
con questa manovra, era ingannare gli indigeni, attirandoli nel punto dove fingevo di sbarcare, per poi accerchiarli e
impiombarli con una scarica dopo laltra. Avevo progettato
di attaccarli in un luogo aperto e sgombro, in un punto dove
il sole mi fosse stato favorevole, dato che nei Tropici, mentre
declina, esso ha un potente effetto abbagliante e accecante.

Lasciammo, dunque, che gli indigeni si ammassassero nel


luogo, a difendere la spiaggia. Noi, giunti a cinquanta metri
da loro, attendemmo un poco; poi, a un mio segnale, scaricammo i fucili sui nemici, ricevendone di ritorno una pioggia
copiosa di pietre e frecce, che caddero innocue nellacqua.
Dopo la prima scarica ciascun fuciliere spar a volont.
H.M. Stanley, Diario del viaggio in Tanganica, 1875

1 In Tanzania.

Timbuktu

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Bamako (Fr.)
Capitolo 34 Il nuovo colonialismo

Espansione inglese e francese In base a questo criterio, soprattutto la Francia e lInghilterra procedettero a insediarsi sulla maggior parte delle coste e delle regioni interne del continente africano. Lespansione francese segu una direttiva orizzontale,
da ovest a est: a iniziare dal Senegal furono raggiunti il Niger, il lago Ciad e numerosi
altri territori, fino allisola di Madagascar. Lespansione inglese segu invece una
direttiva verticale, a iniziare da nord (Egitto) e da sud (Colonia del Capo). In questultimo territorio gli inglesi si erano insediati agli inizi del secolo, cacciando i cosiddetti
boeri, discendenti dei primi coloni olandesi che nel XVII secolo avevano assoggettato
e ridotto in schiavit la popolazione indigena. Indi occuparono la Rhodesia, il Kenia,
lUganda, il Sudan.

LIBERIA

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LAfrica nel 1884

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(Sp.)

Possedimenti coloniali
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Stati boeri

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ATLANTICO

Il trattato di Berlino Nel 1884 i rappresentanti delle maggiori potenze si riunirono a


Berlino e stabilirono le rispettive zone dinfluenza e le norme da seguire per loccupazione. Il trattato di Berlino definito dagli storici una sorta di galateo della rapina
prevedeva il rispetto di alcune regole: quando uno Stato occupava una porzione di
costa, doveva comunicarlo agli altri e godeva, per ci stesso, del diritto di penetrare
nel territorio interno, fin dove i suoi interessi non si scontravano con quelli di altri Stati
occupanti.

445

Il dominio imperialista,
fine XIX sec.
In questa vignetta disegnato un
rappresentante dellesercito coloniale inglese che schiaccia un militare
egiziano. Il disegno, critico nei confronti della politica colonialista inglese, ritrae la vera essenza della politica imperialista europea (schiacciare
le popolazioni autoctone e sottometterle alle proprie volont).

446

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni


Le due linee di espansione (francese e inglese) vennero a incrociarsi nellAfrica centrale: a Fashoda, un villaggio del Sudan, nel 1898 si trovarono di fronte truppe dei due
eserciti provenienti, rispettivamente, da ovest e da nord. Non si ebbe per alcuno scontro: il galateo dellaccordo funzion e si stabilirono precisi confini tra le due zone
dinfluenza.

Altre occupazioni europee Intanto, anche la Germania occupava territori africani: nel
1884 assoggett diverse regioni che andarono a formare i due nuclei della cosiddetta
Africa tedesca: occidentale (sullOceano Atlantico) e orientale (sullOceano Indiano). I
portoghesi occuparono lAngola e il Mozambico, gli spagnoli la regione occidentale
del Sahara. LItalia non volle essere da meno e nel 1885 occup un territorio sul Mar
Rosso, lEritrea; quindi si impadron della Somalia e pi tardi della Libia.

Le vie della cittadinanza

Labolizione della schiavit


e della tratta degli esseri umani

u iniziativa della Gran Bretagna fu


intrapresa nel corso dellOttocento una
energica lotta contro la schiavit e la
tratta degli esseri umani, che da secoli alimentava lucrose correnti di traffico
dallAfrica allAmerica. Nel 1811 il governo inglese approv una legge che dichiarava reato tale attivit e la puniva con la
deportazione. Il commercio degli schiavi
fu ufficialmente abolito in Europa dal
Congresso di Vienna del 1815. Esso
tuttavia continu a essere esercitato nel
mondo africano, specialmente dagli arabi. Centinaia di migliaia di schiavi continuarono a essere trasportati attraverso
lOceano Atlantico, nonostante le intercettazioni effettuate dalle navi inglesi.
Quando gli inglesi penetrarono in Africa
come colonizzatori, lazione antischia-

Quattro generazioni di schiavi a Beaufort,


South Carolina, 1862

vista fu ripresa. Nel 1899 fu convocato a


Bruxelles un congresso a cui parteciparono diciassette Stati e che si concluse
con la formulazione della cosiddetta Carta dei diritti dello schiavo africano. Quasi tutti i paesi interessati si impegnarono
a proibire la schiavit e a prendere severi
provvedimenti contro i trasgressori.
Nel 1926 fu firmata a Ginevra la Convenzione concernente la schiavit da parte
degli Stati membri della Societ delle
Nazioni (la prima organizzazione mondiale tra governi di vari paesi) che, prendendo le mosse dalla conferenza di Bruxelles, definirono la schiavit come lo
stato o la condizione di un individuo sul
quale si esercitano gli attributi del diritto
di propriet o taluni di essi e si impegnarono a prevenire e reprimere la tratta degli schiavi e proseguire la soppressione completa della schiavit sotto tutte
le sue forme, in modo progressivo e al pi
presto possibile. Nel 1956 fu lOrganizzazione delle Nazioni Unite a modificare
il testo della Convenzione del 1926 e a
firmare lAccordo addizionale concernente labolizione della schiavit, della
tratta degli schiavi e delle istituzioni e
pratiche analoghe alla schiavit. Questo nuovo trattato, oltre a ribadire limpegno nella lotta contro le varie forme di
schiavit, prese in considerazioni e dalla
Convenzione del 1926 (tra cui la servit
della gleba e la schiavit per debiti), ne
includeva altre analoghe, come la pratica
di cedere le donne a scopo matrimoniale
in cambio di denaro o di poterle ereditare
in caso di morte del marito oppure, ancora, di consegnare minori per sfruttare
loro stessi o il loro lavoro.
Il divieto di riduzione in schiavit presente anche nei trattati sui diritti umani

Bambino asiatico al lavoro

condivisi oggi da molti paesi nel mondo e


nel 2003, con lentrata in vigore del trattato di Palermo, aumentato in maniera significativa il numero dei paesi che si sono
dotati di una legislazione anti-tratta. Ma la
schiavit tuttaltro che scomparsa.
Secondo le stime delle organizzazioni
umanitarie che si occupano di schiavit e
tratta di esseri umani, non ci sono mai stati
nel mondo cos tanti schiavi come oggi. Si
calcola che siano circa 12 milioni le persone costrette a un regime di schiavit e che
il traffico illegale di esseri umani frutti alle
organizzazioni criminali circa 10 miliardi di
dollari allanno, al terzo posto come giro
daffari dopo armi e droga.

Capitolo 34 Il nuovo colonialismo

447

Una stazione ferroviaria


lungo la Transiberiana,
inizi XX sec.
La costruzione della linea ferroviaria Transiberiana fu il risultato
della necessit di mettere in comunicazione la citt di Mosca con
il Pacifico. La forza lavoro impiegata, per questa titanica impresa,
arriv a contare circa 90 mila uomini, molti dei quali reclutati fra i
condannati ai lavori forzati. In media venivano posati 740 km di rotaie lanno.

Confini a tavolino Sul finire dellOttocento la spartizione era compiuta. Con le


uniche eccezioni dellEtiopia e della Liberia, i soli paesi ad avere conservato una propria
autonomia, lintero continente africano appariva suddiviso, valutato, disegnato sulle
carte geografiche con i colori degli Stati europei. I territori furono separati o uniti solo
in base a considerazioni di natura economica, politica e strategica. Astratti confini geometrici, stabiliti a tavolino, lo attraversarono da una parte allaltra senza alcuna considerazione dei rapporti reali esistenti tra le popolazioni. Gli indigeni opposero scarsa
resistenza o non si opposero affatto agli invasori: troppo evidente era la sproporzione
delle forze in campo. Si limitarono ad assistere a questa scossa violenta, che sconvolse
le loro tradizioni e i loro modi di vivere.

34.3 Il colonialismo in Asia


I domni asiatici di Europa e USA Negli ultimi decenni dellOttocento lespansione coloniale degli europei prosegu anche in Asia. Come in Africa, essa fu opera soprattutto
delle maggiori potenze industriali: Gran Bretagna, Francia, Germania, a cui si aggiunsero in questo caso la Russia, gli Stati Uniti e il Giappone.
Tra il 1853 e il 1884 i francesi occuparono unampia regione dellAsia sud-orientale,
comprendente Cambogia, Cocincina, Tonchino, Laos, Annam (il Vietnam attuale), che prese il nome di Indocina francese. Gli inglesi occuparono la Birmania, la Malesia e numerosi
arcipelaghi a nord e a est dellAustralia. Altri arcipelaghi, nella stessa zona, furono occupati dalla Germania (Caroline, Marianne) e dagli Stati Uniti (Filippine, Hawaii). Sumatra,
Borneo e Giava restarono sotto il dominio dellOlanda, affermatosi due secoli prima [ 5.1].
Le regioni occupate dalla Russia Nella parte continentale dellAsia si afferm durante
lOttocento lespansionismo russo, che trov il suo campo dazione nelle sterminate
regioni siberiane e, in direzione sud, nel Turkestan. La colonizzazione della Siberia si
spinse fino al Pacifico e fu suggellata dalla creazione delle due basi navali di Petropavlovsk (1849) e Vladivostok (1860). Per consolidare il dominio russo in queste zone, lo zar
avvi la titanica impresa di collegare mediante ferrovia Mosca con il Pacifico (arrivando
sino a Vladivostok). La ferrovia Transiberiana con i suoi 9300 km, la pi lunga del
mondo fu inaugurata nel 1903.
Il dominio britannico in India Nel frattempo si acceler la penetrazione in India degli
inglesi [ 5.2], che costrinsero i francesi indeboliti dalle sconfitte di Napoleone III in
Europa ad abbandonare il paese. Da allora, il dominio inglese a poco a poco si
estese su quasi tutta lIndia.

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni

448

Kabul

LIndia nel 1834

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Territori britannici
Territorio sotto la protezione
britannica

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Karikal (Fr.)

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CEYLON

Aa Documenti Limperialismo una necessit


Le ragioni economiche del colonialismo e la sua intrinseca necessit per un paese industriale furono sostenute dallinglese John
Atkinson Hobson (1858-1940) in uno studio del 1902, che rappresenta la prima riflessione organica sullargomento. Ne leggiamo
alcuni passi.

oi1 dobbiamo disporre di mercati per le nostre manifatture in continuo sviluppo, dobbiamo trovare nuovi
sbocchi per gli investimenti dei nostri capitali e per il continuo aumento della popolazione. [] Un numero sempre
pi elevato di nostri connazionali si dedica alla produzione di
manufatti e al commercio nelle citt: essi pertanto dipendono
dai rifornimenti alimentari e dalle materie prime provenienti
da paesi stranieri.
Per comprare e pagare tutte queste cose, noi dobbiamo
vendere le nostre merci allestero. Durante i primi tre quarti
del secolo siamo stati in condizione di farlo senza difficolt
attraverso una naturale espansione commerciale con i paesi
del continente. Negli ultimi trentanni, per, la nostra supremazia nella produzione e nel commercio dei manufatti stata
fortemente scossa: altri Stati, in particolare la Germania, gli
Stati Uniti e il Belgio, si sono fatti avanti a rapidissimi passi e
la loro concorrenza sta rendendo sempre pi difficile disporre di liberi mercati per le nostre manifatture.

1 Gli inglesi.

Le intrusioni di questi paesi persino nei nostri possedimenti ci impongono con la massima urgenza ladozione di
energiche misure che ci assicurino nuovi mercati. Tali nuovi
mercati devono trovarsi in paesi finora arretrati, dove vivono
popolazioni numerose con possibilit di aumento e di sviluppo dei bisogni economici, che i nostri mercanti e i nostri
manifatturieri siano in grado di soddisfare. pertanto necessario usare la diplomazia e le armi della Gran Bretagna allo
scopo di costringere coloro che possiedono i nuovi mercati
a trattare con noi; e lesperienza insegna che il mezzo pi sicuro per assicurarsi e per sviluppare tali mercati quello di
stabilire protettorati oppure occupare territori.
Per quanto costoso e rischioso possa essere questo processo di espansione imperiale, esso indispensabile alla continuit della nostra esistenza e del nostro progresso. Limperialismo va visto non come una scelta, ma come una necessit.
J. Atkinson Hobson, 1902

Capitolo 34 Il nuovo colonialismo


Lamministrazione dellIndia da parte degli inglesi fu tenuta inizialmente da un
gruppo commerciale privato, la Compagnia delle Indie, che segu metodi brutali nei
confronti degli indigeni. Nel 1858 alla Compagnia subentrarono dei funzionari statali
e lIndia, collegata allEuropa mediante cavi telegrafici, fu posta sotto il diretto governo di Londra: nel 1876 la regina Vittoria prese anche il titolo di imperatrice delle
Indie. Nel paese sorsero scuole e universit di tipo europeo, istituite per formare una
classe di dirigenti locali, collaboratori degli inglesi nellamministrazione coloniale.
Successivamente, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, gli inglesi riuscirono a
I M P E R O imporre il proprio protettorato sulla vicina Persia, sullAfghanistan e sul Tibet.
RUSSO

Memo

Protettorato
Con questo termine, coniato nel
XIX secolo, si indica uno Stato che, pur conservando lindipendenza, posto sotto la protezione di uno Stato pi forte,
che si impegna a rappresentarne e tutelarne gli interessi
in ambito internazionale. Nella
maggior parte dei casi questa
protezione si traduce in una
forma di controllo che di fatto
mette un paese alle dipendenze di un altro, pur non essendone, formalmente, una colonia.

Manzhouli

34.4 MANCIURIA
La guerra delloppio
e la penetrazione europea in Cina

yu

Shenyang
COREA
(dal 1637 al 1895
alla Cina)

Porti aperti agli stranieri (1842-1911)


Concessioni ottenute dalle potenze straniere
Rivolta dei boxer (1900)
Aree di influenza inglese
Aree di influenza francese
Aree di influenza tedesca
Aree occupate dal Giappone
Manciuria cinese occupata dalla Russia (1900-05)

Port Arthur
(nel 1905 ai giapponesi)
Weihaiwei
(nel 1898
agli inglesi)
Jinan
Qingdao
(nel 1897 ai tedeschi)
MARE CINESE
ORIENTALE
Nanchino
Shanghai
Ningbo
Wuchang

Ya

ng

zi

Hankou

Chongqing

Fuzhou
Xiamen

Danshui
TAIWAN

Shantou
Canton
Hong Kong
(nel 1842 agli inglesi)

Mengzi

yu

Pechino
Tianjin

ago

Arc

La presenza occidentale in Cina


tra fine Ottocento e inizio Novecento

Huang He

GIAPPONE

ipel

ng

ipel

zi

ago

La
guerra
delloppio,
Wuchang
che gli inglesi facevano coltivare in India e venHankoudevano in Cina, fu proibito dal governo cinese sia
per gli effetti deleteri che la droga produceva sugli uomini,Fuzhou
sia perch ilDanshui
grande volume di acquisti
ngqing
faceva uscire dal paese una considerevole quanXiamen In applicazione
TAIWAN
tit di denaro.
del decreto goverOCEANO
nativo che proibiva
Shantoudi vendere oppio,
PA iCfunzionari
IFICO
Canton
cinesi ne Hong
distrussero
un grosso carico (ventimila
Kong
inglesi)
casse) (nel
che1842
eraagli
stato
introdotto clandestinamente
gzi
nel
porto
di
Canton
dalla Compagnia britannica
NA
delle Indie. Londra approfitt dellincidente per
Qiongzhou
inviare una spedizione militare che, superiore
di mezzi e di armi, costrinse il governo cinese a
cedere alla Gran Bretagna il territorio di
Hong-Kong e ad aprire al commercio europeo altri quattro porti, tra cui Shangai (trattato
di Nanchino, 1842). Da quel momento inizi la
M

Ya

Vladivostok

yuk

dell
eR

Shanghai
delloppio
Il commercio
Ningbo

dell
eR
yuk

Huang He

Vladivostok

Arc

Harbin

Un paese antico e chiuso La Cina, paese di millenaria civilt, nellOttocento conservava i suoi antichi ordinamenti: un imperatore considerato di origine divina stava a capo
dello Stato,
in cui dominavano alcune grandi famiglie di funzionari, i mandarini; le
Shenyang
province erano amministrate
COREAda governatori
G I A P P O Ncon
E ampi poteri; leggi precise limitavano
1637
al 1895
i rapporti con le civilt(dal
non
asiatiche;
i commeralla Cina)
Pechino
ci degli stranieri
Port Arthurpotevano essere esercitati
IMPERO
(nel 1905
giapponesi)
Tianjin
solamente
nelai porto
di Canton, sotto la diRUSSO
Weihaiwei
retta sorveglianza
dellamministrazione lo(nel 1898
Manzhouli
agli inglesi)
cale e con la mediazione
dei mercanti del posto. I
MANCIURIA
Jinan
Qingdao
primi che(nel
riuscirono,
con
la
violenza,
a
penetrare
1897 ai tedeschi)
in Cina furono gli inglesi,
M A R Edopo
C I N Euno
S E scontro arHarbin
O
R
I
E
N
T
A
L
E
matoNanchino
noto come guerra delloppio (1839).

OCEANO
PA C I F I C O

INDOCINA
Qiongzhou

SIAM

Porti aperti agli stranieri (1842-1911)

449

450

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni


penetrazione europea in Cina e in pochi decenni il paese, sebbene nominalmente
indipendente, cadde sotto il controllo economico e militare di inglesi, francesi, olandesi
e tedeschi.

Le ribellioni contro gli stranieri Lingresso delle merci e dei capitali europei nella vita
economica della Cina alter gli equilibri tradizionali e cre una forte tensione nel paese,
suscitando movimenti contro le ingerenze straniere. In particolare nelle regioni centrali
scoppiarono varie rivolte contadine, guidate da una stravagante figura di profeta rivoluzionario, Hung Hsiu-chuan (1814-1864), che predicava il rinnovamento religioso e
sociale del popolo cinese. I Tai-ping (cos furono detti i rivoltosi) tentarono di costituire
un loro Stato, autonomo dal governo centrale e ostile alla penetrazione straniera, ma la
rivolta fu presto domata, con linteressato appoggio delle truppe europee.
La rivolta dei boxers Allo stesso modo fu soffocata dalle potenze europee la rivolta
dei boxers, nome con cui si indicavano gli affiliati a una societ clandestina di carattere
fortemente nazionalista e xenofobo. La rivolta, scoppiata a Pechino nel 1900, fu lultimo
atto di una serie di proteste e di manifestazioni di insofferenza seguite alla disastrosa
guerra che la Cina aveva combattuto qualche anno prima (1894-95) contro il Giappone.

La rivolta dei boxer, inizi XX sec.


Questa illustrazione tratta dal Petit Journal mostra la furia dei boxer che si rivolge non solo contro
le persone, sacerdoti stranieri e cinesi cristianizzati, ma anche contro gli oggetti, quali i fili del telegrafo, simboli della penetrazione
nel paese delle moderne novit occidentali.

34.5 Il Giappone da possibile colonia


a potenza coloniale
Larrivo degli americani Come la Cina, anche il Giappone era vissuto fino a met
dellOttocento in un isolamento quasi completo, con scarsi rapporti con lOccidente. Il
suo governo aveva ancora un carattere feudale: limperatore (mikado), considerato di
origine divina, era sostenuto da una casta di guerrieri detti samurai [ 5.1].
Furono gli Stati Uniti, spinti da interessi commerciali e marittimi, a penetrare
per primi nel paese: nel 1853 una squadra navale statunitense entr con la forza nel
porto di Shimonosaki (nella stessa regione dove si trova Tokyo) e ne impose lapertura.
Nel giro di pochi anni il governo giapponese fu costretto ad aprire tutti i porti al commercio straniero e le potenze europee non tardarono a trarne profitto.
Il piano industriale Venuti a contatto con la scienza e la tecnica degli europei, i giapponesi, a differenza degli altri popoli colonizzati, le assimilarono rapidamente, avviando,
negli ultimi decenni del secolo, il decollo industriale del Giappone, preparato, cos

I modi della storia

Feudalesimo industrializzato: alle origini del Giappone moderno

Un feudalesimo industrializzato: questa loriginale interpretazione che lo storico francese Fernand Braudel, nel volume
Il mondo attuale, ha dato del Giappone moderno, intendendo dire che la rivoluzione
industriale avvenne in quel paese senza
sovvertire le strutture sociali tradizionali.
Fu il ceto feudale a guidare lindustrializzazione in Giappone, sotto la guida dellimperatore e in una modalit gerarchica
che riproponeva rapporti gi sperimentati
nellambito feudale. I nuovi signori della
finanza e degli affari furono lequivalente
dei nobili feudatari; gli operai lavorarono
per loro con spirito non diverso da quello
con cui i contadini avevano lavorato le loro
terre, disposti a ubbidire e ad acconten-

tarsi di salari bassissimi; gli ingegneri e


i direttori dazienda furono i samurai dei
tempi nuovi.
Nei decenni dellindustrializzazione era un
pugno di famiglie a detenere pi dell80%
dei capitali giapponesi: i Mitsui, i Mitsubishi, i Sumitovo, i Yasuda, e sopra tutti la
casa imperiale, di gran lunga la pi ricca
di quelle ricchissime famiglie. Le stesse
imprese conservarono una struttura familiare, mistura di feudalesimo e di paternalismo, in un ambiente dove la libera
impresa e il socialismo erano sentiti come
idee strane e straniere, che avrebbero distrutto la civilt propria del paese. Proprio
lesistenza di questa struttura gerarchica,
in una societ abituata al rispetto dellau-

torit, spiega il miracolo, il voltafaccia del


1868. Quellanno limperatore accentr in
s ogni potere, sovrapponendosi al governo dei nobili e imponendo al paese la via
dellindustrializzazione; procur gli investimenti necessari, costru egli stesso le officine e le fabbriche. Dopo di che concesse
a privati, scelti a suo piacimento, le imprese cos create, un po come avrebbe potuto
concedere vasti feudi di nuovo genere.
Obbediente, disciplinata, la societ giapponese si adegu al capitalismo cos come
aveva accettato il feudalesimo. Il figlio del
Sole conclude Braudel non ebbe bisogno di creare qualche ideologia o mistica;
la mistica esisteva gi e permise di manovrare il Giappone come un sol uomo.

Capitolo 34 Il nuovo colonialismo


come era accaduto in Europa, dal rinnovamento delle strutture agrarie. La scelta, lucidamente programmata sul piano politico, fu realizzata con grande rapidit.

Il rinnovamento Meiji Linizio della grande trasformazione fu annunciato ufficialmente e solennemente nel 1868 dallimperatore Meiji (1867-1912), che dichiar di voler rinnovare il paese ricercando la saggezza in ogni parte del mondo per svecchiare
le antiche usanze del Giappone. Migliaia di giovani furono mandati in Inghilterra,
in Germania, in Francia, negli Stati Uniti a imparare le tecnologie dellOccidente per
riportarle nel loro paese; tecnici stranieri furono invitati in Giappone; scuole tecniche e
professionali furono aperte ovunque. Otto anni dopo si contavano gi cento fabbriche
mosse da macchine a vapore. Nel 1872 entr in funzione la prima linea ferroviaria, da
Tokyo a Yokohama.

Am
ur

La modernizzazione del paese Al processo di industrializzazione si accompagn una


politica di armamenti che fece del Giappone una grande potenza militare, in grado
di porsi essa stessa obiettivi di conquista coloniale. Anche sul piano politico si ebbe una
notevole trasformazione: nel 1868 fu abolito il sistema feudale e nel 1889 fu istituito
un Parlamento di tipo occidentale per affiancare il governo dellimperatore. Una
caratteristica originale dello sviluppo giapponese fu che le riforme politiche e la trasformazione industriale furono opera di quello stesso ceto feudale che aveva fino ad
I M P ed
E economica
R O
R Urimase
S S Operci segnata
allora dominato il paese. La direzione politica
dal carattere autoritario e militarescoTchita
di questo ceto, che organizz la nuova societ
SAKHALIN
giapponese in modo rigidamente gerarchico. Si pu dunque affermare che, paradosAMUR
salmente, la tradizione guerresca dei samurai ebbe un ruolo importante nel determinare la politica aggressiva e le tendenze espansionistiche
del nuovo Giappone.
KARAFUTO
MANCIURIA

Tchita

Ku
ril
ole

PROVINCIA
MARITTIMA

Harbin

R U S S O

Is

MONGOLIA
I M P E R O

SAKHALIN

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COREA

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Mukden

Seoul

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PROVINCIA
MARITTIMA

Harbin

Vladivostok

ole

Pechino
Khabarovsk KARAFUTO
Port-Arthur
Tianjin

MANCIURIA
MONGOLIA

HOKKAIDO

Mukden

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ur

AMUR

Khabarovsk

Vladivostok Nanchino

HOKKAIDO
Tsushima

GIAPPONE

Pechino

Tokyo

Tsushima

Nanchino

AmoyGIAPPONE

P A C I F I CO

FORMOSA
(TAIWAN)
O CEAN O

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kyu

Shanghai

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ago

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C IN A

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Seoul

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yu

Shanghai

ipel

Port-Arthur

Arc

Tianjin

ipel

ago
d

elle

P A C I F I CO

Arc

Amoy
FORMOSA
(TAIWAN)

Manciuria cinese occupata dalla Russia (1900-05)


Giappone nel 1905
Territori annessi nel 1905 dopo la guerra russo-giapponese
Corea autonoma nel 1905 annessa dal Giappone nel 1910
Zona di influenza giapponese in Manciuria dopo il 1905

Lespansione del Giappone (1895-1910)

Transiberiana e ferrovie della Manciuria

Manciuria cinese occupata dalla Russia (1900-05)


Giappone nel 1905

Tsukioka Yoshitoshi, Una donna


dellepoca Meiji in abiti occidentali, 1888
In questa stampa, tratta dalla serie Fuzoku sanjuniso, rappresentata una donna
giapponese in abiti tipicamente occidentali, segno della grande trasformazione voluta dallimperatore Meiji.

451

452

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni


La guerra con la Cina Il primo scontro fu con la Cina: tra il 1894 e il 1895 lesercito
nipponico assal e occup la Corea e lisola di Formosa. Negli anni successivi, approfittando della crescente debolezza politica e militare del paese vicino, il Giappone occup la
regione cinese della Manciuria, cacciandone i russi che se ne erano impadroniti (1904-5).
La sconfitta dei russi consent al Giappone di avviare una pi profonda penetrazione economica in Cina e suscit grande impressione in Occidente: era la prima volta
che un paese non europeo si imponeva con le armi su un paese europeo.

34.6 Le terre oceaniche e artiche


Il colonialismo inglese in Oceania Anche lAustralia nel corso dellOttocento fu popolata dagli europei, in particolare dagli inglesi. In quegli immensi territori non vivevano,
originariamente, che poche trib indigene. Sul finire del Settecento gli inglesi costituirono sulla costa australiana, nel sito dellattuale Sydney, una colonia di deportazione,
mentre gruppi di emigranti iniziavano la penetrazione verso linterno, introducendo su
larga scala la pratica della pastorizia. La scoperta di miniere doro, avvenuta nel 1851,
attrasse altri emigranti dallEuropa e la popolazione sal verso il 1880 a due milioni e
mezzo.
Similmente avvenne nella Nuova Zelanda, dove nel 1830 sbarc il primo gruppo
di coloni inglesi un migliaio di persone che fondarono la citt di Wellington. Solo
pi tardi il flusso di emigrazione aument, in seguito alla scoperta, anche qui, di ricchi
giacimenti minerari.
Larrivo ai Poli La penetrazione europea si estese persino alle inospitali terre polari, fino ad allora abitate solo da due diversi gruppi etnici: gli inuit nellestremo nord
dellAmerica e gli yupik dellAsia. Le popolazioni native del Canada settentrionale (i
cree) si riferirono a questi gruppi usando lappellativo dispregiativo (e perci rifiutato
dagli interessati) di eschimesi, che sembra significare fabbricante di racchette da
neve o, secondo unaltra interpretazione, mangiatore di carne cruda.
Nelle terre polari gli antichi abitanti, che vivevano da millenni in un
pressoch totale isolamento dal resto
del mondo, videro apparire per la prima volta altri uomini. Si tratt soprattutto di russi, scandinavi, canadesi,
esploratori e commercianti in cerca di
pellicce, grasso, cuoio. Essi introdussero tra le popolazioni di quelle fredde
solitudini le armi da fuoco, gli arnesi
metallici (in precedenza i soli materiali
utilizzati erano losso e lavorio), il petrolio, la farina, lo zucchero, il t.

Paul Gauguin, Ta matete (Il mercato), 1892


[Kunstmuseum, Basilea]

Il colonialismo europeo, che impose i propri modelli culturali ai popoli dellAfrica e dellAsia, produsse anche degli effetti di ritorno, ossia influenze delle culture afro-asiatiche sulla cultura europea. Per esempio il pittore Paul Gauguin
(1848-1903) si stabil nella colonia francese di Tahiti e trov in questi luoghi la sua principale fonte
di ispirazione.

Capitolo 34 Il nuovo colonialismo


ALASKA
(1867)

34.7 Imperialismo statunitense in America Latina

E
T I N

SSeattle
Porland

NE

E U
La conquista del Pacifico Anche gli Stati Uniti parteciparono, come nuova potenza
A L
MONGOLIA
MANCIURIA
industriale, allespansione coloniale di fine Ottocento. Gi nel 1867 avevano annesso
Pechino successivi linteresse
le isole Midway e acquistato lAlaska dalla Russia. Nei decenni
COREAle
Tokyo
si concentr sullarea del Pacifico, dove furono occupate e annesse
isole Hawaii OCEANO
O
(1898) e le isole Samoa, spartite con la Germania (1899).C
PP
PACIFICO
I N
G IA
Nel frattempo gli Stati Uniti cominciarono a rivendicare perA s il diritto di controllaisole MIDWAY
re gli equilibri economici e politici dellintero continente
Hongamericano.
Kong
(1867)

453

San Francisc

FORMOSA

La teoria imperialista La cosiddetta dottrina di Monroe, dal nome del presidente


00 km GUAM
che nel 1823 aveva appoggiato la lotta per lindipendenza delleManila
colonie22europee
del(1898)
CenFILIPPINE
tro e Sud America [ 21.3], fu aggiornata e interpretata in modo da farla diventare il
(1898)
fondamento ideologico delle nuove tendenze espansionistiche. Monroe
aveva affermato,
semplicemente, che lAmerica era degli americani e che gli europei non dovevano ingeBORNEO
rirsi nelle loro faccende. Da questo pensiero deriv, in modo evidentemente tendenzioso,
CELEBES
NUO
la teoria che spettava agli Stati Uniti esercitare il potere sovrano sul continente,
VA G afferU E
A
mando come legge la propria volont (cos si espresse il presidente Cleveland nelIN1896).
La questione cubana La prima occasione per mettere in pratica tale teoria si present
nel 1898, quando lisola di Cuba, rimasta, con Portorico e Guam, lultima colonia della
Spagna, si ribell al dominio di Madrid, protestando contro la durezza
dello sfruttaAUSTRALIA
mento a cui era sottoposta. In appoggio a Cuba, gli Stati Uniti dichiararono guerra agli
spagnoli e li costrinsero a evacuare lisola, che fu proclamata repubblica indipendente
ma di fatto pass sotto il controllo politico, militare ed economico statunitense. Anche
le isole di Portorico e Guam furono sottratte agli spagnoli. Gli ultimi residui del colonialismo europeo in America venivano cos a cessare, mentre cominciava ad affermarsi
nellAmerica Latina la presenza statunitense, favorita dalla debolezza politica ed economica delle repubbliche nate con le rivoluzioni del 1811-25 [ 21.2].

5000 km

m
0k

35

HAWAII
(1898)

00

44

0
72

km

km

isole SAMOA
TUTUILA
(1899)
(1900)

NUOVA
ZELANDA
Limperialismo statunitense

Basi e possedimenti USA


FILIPPINE Territori occupati dagli USA
(1898)
(con data)

ALASKA
(1867)

MONGOLIA

E
T I N
E U
L
A

MANCIURIA

Pechino
C

NE

COREA Tokyo
I N

A
Hong Kong FORMOSA

G IA

O
PP

SSeattle
Porland

PACIFICO

San Francisco

isole MIDWAY
(1867)

Manila 2200
km GUAM (1898)
FILIPPINE
(1898)
BORNEO
CELEBES

OCEANO

NUO

VA G

5000 km

m
0k

San
S Diego

35

HAWAII
(1898)

0
40

km

00

72

UINE

km

isole SAMOA
TUTUILA
(1899)
(1900)
AUSTRALIA

NUOVA
ZELANDA

NICARAGUA
(1911)

PORTORICO
(1898)
CUBA
(1898) HAITI
(1915)

PANAMA
(1903)

San
S Diego

454

Modulo 9 Stati, imperi, nazioni

Sintesi

Il nuovo colonialismo

Alla ricerca di mercati e di materie prime


Nel XIX secolo gli Stati industrializzati
avevano bisogno di ottenere materie
prime e nuovi mercati su cui vendere
i prodotti e investire i capitali. Inizi una
nuova fase di espansione coloniale,
di cui i maggiori protagonisti furono
Gran Bretagna, Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone. Questa politica port
a un superamento della crisi (1873-96)
e allavvio di una fase di crescita della
produzione. A essa fu legata lesplorazione della parte interna dellAfrica.
Berlino 1884: la spartizione dellAfrica
Alle spedizioni scientifiche seguirono
quelle di missionari, soldati, mercanti,
dettate da interessi economici e politici
e dalla convinzione di dover civilizzare
popolazioni primitive. In pochi anni gli
europei occuparono il continente, stabilendo col trattato di Berlino (1884) le
regole da seguire per le spartizioni
territoriali. A insediarsi in Africa furono soprattutto la Francia, che si estese in
linea orizzontale dal Senegal al Madagascar, e lInghilterra che si estese in linea
verticale dallEgitto alla colonia del Capo
allestremo sud. Ottennero territori anche Belgio, Germania, Portogallo, Spagna e Italia, che occup lEritrea (1885).
Il colonialismo in Asia Negli ultimi decenni del XIX secolo lespansione coloniale delle potenze industriali europee si
rivolse anche verso lAsia. Nel Sud-est
asiatico si ampliarono i domni della Francia (Indocina francese), degli Stati Uniti
(Filippine e Hawaii) e della Germania,
mentre lOlanda mantenne Sumatra, Borneo e Giava. LInghilterra si espanse in
Birmania e Malesia e consolid il proprio
dominio sullIndia, che pass dal control-

lo privato della Compagnia delle Indie a


quello del governo di Londra. NellAsia
continentale, la Russia si espanse verso
est, attraverso la Siberia, fino al Pacifico.
La guerra delloppio e la penetrazione
europea in Cina Allinizio dellOttocento
la Cina conservava i suoi ordinamenti
tradizionali: limperatore divinizzato,
limportanza dei mandarini, ampi poteri
ai governatori delle province. I commerci con gli europei erano regolati da leggi
molto restrittive. La guerra delloppio
(1839) segn linizio della penetrazione
in Cina dellInghilterra, che ottenne
il territorio di Hong Kong e lapertura di
alcuni porti al commercio. Questa alterazione dei tradizionali equilibri cinesi
provoc delle reazioni interne: rivolte contadine, poi sedate con lappoggio europeo, e la rivolta dei boxers,
appartenenti a una societ clandestina
fortemente ostile agli europei. Il malcontento interno alla Cina crebbe in seguito alla sconfitta nella guerra contro il
Giappone (1894-95).
Il Giappone da possibile colonia a potenza
coloniale Alla fine dellOttocento il tradizionale isolamento del Giappone fu
spezzato per la prima volta dagli Stati
Uniti, dopo di che i porti furono progressivamente aperti. I contatti con la
scienza e la tecnica occidentali furono
assimilati secondo un programma di
interscambio ideato dallimperatore
Meiji. Nel giro di pochi anni si avviarono lindustrializzazione e riforme
politiche, con labolizione del feudalesimo e lintroduzione del Parlamento,
pur permanendo una societ gerarchicamente divisa. Fu incrementata la forza
militare e avviata unespansione terri-

toriale ed economica in direzione


della Cina. La sconfitta dei russi in
Manciuria (1904-05) dest grande impressione in Occidente: era la prima vittoria di un paese non europeo nei confronti di un paese europeo.
Le terre oceaniche e artiche Nel XIX secolo anche lAustralia, in precedenza abitata da poche trib indigene, fu
popolata dagli europei, in particolare inglesi. Gli emigranti penetrarono
allinterno introducendo la pastorizia.
Dopo la scoperta di miniere doro, i
flussi migratori aumentarono. Anche
in Nuova Zelanda un primo gruppo
di coloni inglesi fu seguito da altri emigranti dopo la scoperta di giacimenti
minerari. Gli europei giunsero anche
nelle terre polari, in precedenza abitate principalmente dagli inuit (in Nord
America) e dagli yupik (Asia).
Imperialismo statunitense in America Latina Allespansione coloniale di fine Ottocento presero parte anche gli Stati Uniti dAmerica. Allacquisizione di
nuovi territori (isole Midway, Alaska) segu lespansione nellarea del Pacifico (isole Samoa e Hawaii). Il presidente
Cleveland rivendic il diritto statunitense
a una posizione di dominio rispetto agli
equilibri del continente americano. In coerenza con tale principio, gli Stati Uniti
intervennero dopo una ribellione contro
gli spagnoli a Cuba, che divenne una repubblica indipendente ma sotto linfluenza statunitense. Agli spagnoli furono sottratte anche Guam e Portorico. Il colonialismo europeo in America terminava, mentre si espandeva linfluenza
degli Stati Uniti sulle deboli repubbliche
sudamericane.

Esercizi
Comprendere e ordinare
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. La crisi del 1873-96 fren la nascita di nuove colonie.

d. La regina Vittoria fu nominata imperatrice


delle Indie nel 1858.

b. Lepisodio di Fashoda fece rompere gli accordi


di spartizione territoriale tra Francia e Inghilterra.

e. Alla fine del Settecento gli inglesi costruirono


una colonia di deportazione in Australia.

c. Lespansione coloniale ottocentesca fu condotta


soprattutto dagli Stati industrializzati.

f. Il primo paese straniero a penetrare nei porti


giapponesi fu lInghilterra.

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

1 Sviluppo e crisi.

Capitolo

I governi
della Sinistra

Percorso breve
Tra il 1870 e il 1880 si avvi anche
in Italia la rivoluzione industriale,
nei campi della produzione tessile, meccanica, siderurgica, chimica, elettrica. Alla trasformazione
economica del paese si affianc
un mutamento politico: la Destra,
che fino a quel momento aveva
governato il paese, nel 1876 perse
la maggioranza a favore della Sinistra. Fino al 1887 capo del governo
fu Agostino Depretis. Le principali
misure del nuovo governo furono
la legge sullistruzione elementare obbligatoria e gratuita (legge
Coppino, 1877), lallargamento del
diritto di voto e labolizione dellimposta sul macinato.
Sul piano economico il nuovo
governo abbandon il liberismo
della Destra e attu una politica protezionista (imposizione di dazi sulle merci straniere) analoga a quella che
molti paesi praticarono durante la crisi di sovrapproduzione industriale del 1876-93. Questo aiut il decollo
dellindustria italiana nel Nord del paese, ma danneggi
le regioni agricole, soprattutto nel Sud. Una grande inchiesta sulle condizioni di vita dei contadini, coordinata
dal senatore Stefano Jacini, raccolse dati importanti sul
piano conoscitivo ma non avvi alcun processo di riforma. La massiccia emigrazione dalle campagne, in direzione di altri paesi europei o dellAmerica, fu il risultato
pi sconvolgente dello stato di malessere dei contadini
italiani. Violente proteste scoppiarono in quegli anni nelle
campagne.
Crescevano intanto le masse operaie, parallelamente allo sviluppo dellindustria. Le prime organizzazioni

Lingegner Ernesto Breda con i suoi collaboratori


in occasione della consegna di locomotive alla Romania, 1892
[Archivio Storico Finanziaria Ernesto Breda, Milano]

operaie ebbero un carattere anarchico, poi si orientarono


verso il socialismo marxista. Andrea Costa, protagonista
di questa evoluzione, fu il primo socialista eletto in Parlamento. Nel 1892 nacque il Partito socialista italiano,
sotto la guida di Filippo Turati. Sorsero anche le prime
Camere del lavoro, mentre associazioni cattoliche operavano nel campo assistenziale e previdenziale, sollecitate
anche dalla presa di posizione di papa Leone XIII, che nel
1891, con lenciclica Rerum Novarum, pur opponendosi
alla visione socialista delle lotte dei lavoratori, espresse
per la prima volta linteresse della Chiesa per i problemi
del lavoro e la questione sociale.

Capitolo 1 Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra

1.1 Nasce lindustria italiana.


La Sinistra al governo
Lo sviluppo industriale Con un certo ritardo rispetto ai paesi pi progrediti dEuropa e
dAmerica, tra il 1870 e il 1880 si avvi anche in Italia la rivoluzione industriale.
In primo luogo si affermarono le industrie tessili: quelle del cotone in Lombardia, tra
le prime in Italia a impiantare telai meccanici (come le aziende degli industriali Cantoni,
Crespi, De Angeli); quelle della lana nelle zone di Biella, Prato, Vicenza (con i lanifici Sella, Rossi, Rivetti, Marzotto). La produzione di seta, anchessa assai sviluppata, continu
invece a fare largo uso di manodopera a domicilio fornita dal mondo rurale.
Inoltre presero sviluppo le industrie destinate alla fusione e alla preparazione dei metalli, come gli impianti siderurgici Falck in diverse localit dellItalia settentrionale e le
industrie meccaniche Ansaldo, sorte nel 1852 in Liguria per iniziativa di Cavour, che si
dedicarono in particolare alle costruzioni navali [ vol. 2, I luoghi della storia, 25.2].
I settori innovativi: elettricit e chimica La societ Edison (fondata nel 1884) si dedic alla produzione di energia elettrica, lazienda Montecatini (1888) si specializz
nei prodotti chimici (quasi un secolo pi tardi, nel 1966, le due societ si sarebbero
fuse e avrebbero dato vita al gruppo Montedison). Il nuovo clima che accompagnava la
crescita economica fu sottolineato da alcuni avvenimenti spettacolari. Il 18 marzo 1877
a Milano in piazza Duomo, davanti a una grande folla, furono compiute le prime prove
di illuminazione elettrica, seguite pochi mesi dopo (30 dicembre) dai primi esperimenti
telefonici, che furono poi ripetuti in altre citt.
Migliorie in agricoltura Anche lagricoltura registr qualche sviluppo, se pure in un
quadro complessivo di arretratezza. In alcune zone dellarea padana, come la Romagna
e il Ferrarese, furono completate grandi opere di bonifica e create moderne aziende ad
alta redditivit. Nel Sud il latifondo continu a essere coltivato con tecniche elementari
e a coltura cerealicola, mentre in alcune regioni, come le terre irrigue della Sicilia, della
Campania e della Puglia, si introdussero colture specializzate (ortaggi, frutta, agrumi,
vigneti) particolarmente vocate allesportazione.
Il varo del brigantino
Garibaldi nel cantiere navale
Ansaldo di Sestri Ponente
(Genova), 1890
La societ Ansaldo nacque nel 1853
a Sampierdarena (Genova), grazie
anche al forte impegno di Cavour,
intenzionato a evitare la costosa importazione di locomotive e di materiale ferroviario dallInghilterra e dal
Regno delle Due Sicilie, dove lavorava a pieno regime lopificio di Pietrarsa. Proprio a scapito di questultima officina, dopo lunit dItalia,
lAnsaldo benefici di buona parte
delle commesse statali imponendosi cos sul mercato. Verso la fine
del secolo, la societ genovese allarg lo spettro delle proprie attivit
includendo acciaierie, fonderie e officine elettriche, dedicandosi anche
alla produzione di navi con lacquisto, nel 1886, di un cantiere a Sestri
Ponente, dove inaugur la stagione
delle navi a vapore con scafi in ferro.

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento


Rinnovamento politico Ai progressi economici dellItalia si accompagn un importante cambiamento politico: i liberali moderati della Destra storica, dopo aver governato
per quindici anni, persero la maggioranza in Parlamento e dovettero lasciare il potere (marzo 1876). Il governo pass alla Sinistra, diretta da Agostino Depretis
(1876-87), un ex mazziniano, assertore di un liberalismo moderno, aperto a innovazioni
riformatrici. Questo diverso atteggiamento politico apparve evidente nel programma di
governo che Depretis illustr agli elettori a Stradella (Pavia) nellottobre 1876.
Il governo Depretis Il nuovo programma della Sinistra prevedeva alcune importanti
iniziative a favore delle classi popolari, come listituzione della scuola elementare gratuita e obbligatoria per tutti, lestensione del diritto di voto a un maggior numero di cittadini, la cancellazione dellimposta sulla macinazione del grano (o di altri cereali),
introdotta dal ministro Sella tra il malcontento popolare [ vol. 2, 27.5], che fu abolita
tra il 1880 e il 1884. Il governo tuttavia, spinto dallesigenza di mantenere il bilancio in
pareggio, non esit ad applicare nuove imposte sui generi di consumo, in sostituzione
di quella abolita.
Il programma di governo prevedeva inoltre lavvio di uninchiesta sulle condizioni
dei contadini italiani, in previsione di una riforma agraria, e il riconoscimento di qualche autonomia ai Comuni, in particolare quella di rendere elettiva la nomina del sindaco (che fino ad allora era nominato dal governo).

I modi della storia

Unificare lItalia anche in cucina

Romagnolo di nascita, fiorentino dadozione, Pellegrino Artusi (1820-1911) pubblic nel 1891 un libro di ricette, La scienza
in cucina e larte di mangiar bene, che nei
decenni successivi e fino ai giorni nostri
sarebbe diventato uno dei pi clamorosi
best-seller delleditoria italiana. Il segreto
di questo successo sta nel fatto che, per
la prima volta, uno scrittore di qualit si
dedicava a raccogliere le molteplici tradizioni gastronomiche del paese, amalgamandole in un ricettario nazionale che si
rivolgeva al pubblico della media e piccola borghesia, il ceto sociale che costituiva lossatura del nuovo Stato. Numerose
ricette di origine locale, opportunamente
riviste e adattate al gusto medio delle
borghesie cittadine, furono allora per la
prima volta proposte come elementi costitutivi di una cucina italiana. Il linguaggio
stesso estremamente differenziato nelle
varie regioni, riguardo al nome dei prodotti, delle vivande, delle preparazioni, delle
tecniche e degli strumenti di cucina fu
sottoposto a unattenta opera di revisione
e di normalizzazione.
In questo modo, come not lo storico e
filologo Piero Camporesi (1926-1997), Artusi riusc a dare una cucina nazionale,
quasi una patria comune, a un paese che
a tavola era profondamente spaccato in
due: da una parte le lites che imitavano
la cucina francese, dallaltra il popolo che,
chiuso nelle proprie abitudini, parlava una

sorta di dialetto culinario. Fu anche in


questo modo che procedette lunificazione
culturale dellItalia. Non per nel senso
dellomologazione, bens della condivisione: Artusi non pens mai di codificare la
cucina italiana, di unificarla in maniera
autoritaria. Si limit a mettere in rete
(dome diremmo oggi) le tradizioni e i saperi locali, consentendo a tutti gli italiani di
conoscerli. Fu in questo modo che la cultura della pasta, caratteristica soprattutto
del Sud, e la cultura del riso, caratteristica soprattutto del Nord, si incontrarono e
assunsero entrambe un nuovo carattere
italiano, dal forte valore identitario. Fu in
questo modo che il sugo di pomodoro fu
riconosciuto come condimento naturale
della pasta. Fu in questo modo che tanti
piatti locali si diffusero nella pratica comune della penisola e delle isole.
Questo lavoro fu fatto da Artusi in collaborazione con i suoi lettori e le sue lettrici: per ben ventanni, dal 1891 (prima
edizione del ricettario) al 1911 (morte
dellautore) egli continu a lavorare alla
Scienza in cucina, pubblicandone ben
quindici edizioni, tutte diverse fra loro,
continuamente modificate con successive aggiunte, che a poco a poco portarono
il manuale dalle 475 ricette della prima
edizione alle 790 dellultima. Tali revisioni furono fatte da Artusi instaurando una
fitta corrispondenza con il suo pubblico,
che gli suggeriva correzioni, aggiunte,

integrazioni: qualcosa che assomiglia


molto a ci che oggi chiameremmo un
blog. In qualche modo, dunque, il manuale di Artusi fu unopera collettiva degli
italiani: anche per questo soprattutto
per questo si spiega il suo strepitoso
successo, che dura ancora oggi.

Frontespizio della prima edizione


della Scienza in cucina e larte di mangiar bene
di Pellegrino Artusi, Firenze 1891

Capitolo 1 Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra

Demetrio Cosola, Il dettato, 1891


[GAM, Torino]

La scuola elementare pubblica fu


istituita in Italia nel 1859 con la legge Casati. Nel 1877, la legge Coppino rese obbligatoria e gratuita la
frequenza dai primi due anni. Solo
nel 1904, con unaltra legge, lobbligatoriet della frequenza pass
da due a cinque anni.

Depretis lalchimista, 1881


Questa vignetta satirica ritrae Depretis nelle vesti di un
alchimista, che con alambicchi, mortai e altri strumenti pare intento a ricercare la pietra filosofale, grazie alla
quale potr ottenere un potere eterno. Lallusione , ovviamente, alla lunga durata del suo mandato politico.

1.2 Le riforme innovative del governo Depretis


Il trasformismo Depretis rimase al governo dal 1876 al 1887, con qualche breve
interruzione. In questo periodo si impegn ad attuare il programma stabilito e a tal fine
cerc la collaborazione del maggior numero possibile di parlamentari, di qualunque
provenienza politica, che di volta in volta permettevano di raggiungere il consenso alle
leggi proposte dal governo. Questo sistema, gi praticato al tempo di Cavour ma in
maniera meno sistematica, stato chiamato trasformismo: in pratica si trattava di uno
scambio di favori o di vantaggi tra gli uomini del governo e i membri del Parlamento.
Ci diede stabilit al governo (e consent a Depretis di attuare il suo programma) ma
apr la via alla corruzione parlamentare; inoltre tolse allopposizione la sua corretta funzione di controllo e di stimolo allopera del governo.
Una scuola per tutti Lobbligo dellistruzione elementare, gratuita per tutti i cittadini, fu istituito nel 1877 con la legge Coppino, cos chiamata dal nome del ministro
che ne cur la preparazione. La legge istitu un biennio iniziale durante il quale listruzione doveva essere impartita ai ragazzi di et compresa fra i 6 e i 9 anni. Ci vollero
tuttavia diversi anni prima che il provvedimento potesse avere reale applicazione, poich i Comuni a cui la legge affidava lorganizzazione delle scuole in tanti casi non
disponevano di locali adatti, n di insegnanti.
Ampliamento del diritto di voto Nel 1882 fu la volta di unimportante riforma elettorale. Il diritto di voto, riconosciuto fino ad allora ai cittadini maschi di oltre 25 anni che
pagavano unimposta annua di almeno 40 lire, fu esteso a tutti coloro che avessero compiuto 21 anni, sapessero leggere e scrivere e pagassero ogni anno una tassa di almeno
19 lire. In conseguenza di tale riforma, il numero degli elettori fu alzato da circa
600.000 a circa due milioni e mezzo. Pur nella sua limitatezza rimanevano sempre
esclusi i contadini, le donne, gli analfabeti e le fasce pi povere della popolazione il
provvedimento rappresent un significativo progresso, che avvicin alla vita politica

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

Le vie della cittadinanza

La scuola pubblica dichiara guerra allignoranza

a scuola pubblica rappresenta in tutti


i paesi civili la base della formazione del
cittadino. Larticolo 34 della Costituzione
italiana recita:

La scuola aperta a tutti. Listruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se
privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i
gradi pi alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio,
assegni alle famiglie e altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.

La legge sullobbligo scolastico, introdotta


in Italia nel 1877 dal ministro Michele CopLarmamentario
dello scolaro e la
divisione dei sessi
nella scuola, XIX sec.
Lidea che solo attraverso
lemancipazione e lalfabetizzazione delle masse
popolari sia possibile rinnovare lItalia e spingerla sulla strada del progresso anima nel corso dellOttocento buona
parte della classe politica
italiana, grazie anche alla
legge Coppino del 1877.

pino, rappresenta da questo punto di vista


una pietra miliare nella storia del nostro paese. Il ministro present in Parlamento la
proposta di legge con parole di grande nobilt, paragonando lobbligo scolastico alla
leva militare ma in funzione di una guerra
ben diversa: quella contro lignoranza.
Se lo Stato pu costringere i cittadini a prendere larchibugio, ad andare alla guerra,
a scalare le mura, a salire sulla roccia, con
maggior ragione esso potr costringerli
a mandare i loro figli a scuola, ove si combatte una battaglia pi terribile. La legge
dellobbligo, diciamolo netto, legge contro
lignoranza delle classi povere, delle classi

indigenti, che spesso non sono spinte a dare


listruzione e leducazione ai loro figli per
atroci motivi: lignoranza e la miseria.

La legge naturalmente non negava limportanza delle scuole private o delleducazione in famiglia per listruzione dei
ragazzi. Si preoccupava per che tutti,
indipendentemente dalle loro condizioni
economiche, potessero accedervi. Questa
fu limportanza storica della legge Coppino, che nel primo articolo stabiliva:
I fanciulli e le fanciulle, che abbiano compiuta let di sei anni e ai quali i genitori o quelli
che ne tengono il luogo non procaccino la
necessaria istruzione o per mezzo di scuole private o con linsegnamento in famiglia,
dovranno essere inviati alla scuola elementare del Comune.

Il secondo articolo precisava i contenuti


di tale obbligo, che doveva comprendere
[] le prime nozioni dei doveri delluomo e
del cittadino, la lettura, la calligrafia, i rudimenti della lingua italiana, dellaritmetica e
del sistema metrico.

Leggere e scrivere una cosa che pochissimi sapevano fare, nellItalia di fine
Ottocento diventava un obbligo per tutti,
ma non meno importante era lobbligo
morale di apprendere i doveri delluomo
e del cittadino.

soprattutto la media e piccola borghesia (impiegati, commercianti, insegnanti, piccoli


proprietari) e gli strati superiori del mondo operaio.

Linchiesta agraria Linchiesta sulle condizioni di vita dei contadini italiani, promessa da Depretis in preparazione di una riforma agraria, fu affidata nel 1877 al parlamentare lombardo Stefano Jacini (1826-1891), che la concluse nel 1884. Svolta in
modo estremamente accurato, con ricerche, interviste e indagini sul campo, essa mise
in luce lo stato di profonda crisi sociale, oltre che economica, in cui versava lagricoltura
della nazione: la scarsa produttivit, la denutrizione dei contadini, la pellagra nel Nord,
la malaria nel Sud, le case-tugurio, lanalfabetismo, i bambini costretti al lavoro in tenera et. Ma a questa indagine, ancora oggi fondamentale per ricostruire la vita delle
campagne italiane in quei decenni, non fece seguito alcuna riforma.

1.3 Una politica per proteggere lindustria


Labbandono del liberismo Anche in campo economico il governo Depretis avvi una
politica nuova, totalmente diversa da quella praticata dalla Destra storica. Dal 1861 al
1876 i governi della Destra avevano seguito lorientamento liberista di Cavour, basato
sulla convinzione che il massimo sviluppo della vita economica e del benessere collettivo si ottenesse lasciando libero corso alle iniziative individuali, senza alcun intervento
da parte dello Stato.

Capitolo 1 Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra


Ladozione del protezionismo La politica liberista fu abbandonata dal governo Depretis che, acconsentendo alle richieste degli industriali, applic dazi doganali sullimportazione di merci straniere, per proteggere dalla concorrenza i prodotti
dellindustria nazionale. Inoltre si concessero grosse sovvenzioni alle industrie, per
favorirne la formazione e la crescita.
Questa politica, chiamata protezionismo, fu praticata in particolare tra il 1880 e il
1887, a imitazione di quanto accadeva in altri paesi. Si era infatti verificata, a iniziare dal
1876, una crisi di sovrapproduzione [ vol. 2, 29.4] dovuta allapparire sul mercato
internazionale dei prodotti di nuovi paesi, fino a quel momento assenti dalla competizione economica: in particolare la Germania e gli Stati Uniti per i prodotti industriali, la
Russia e gli stessi Stati Uniti per i prodotti agricoli.

I luoghi della storia

Le campagne italiane nellinchiesta Jacini

La drammatica condizione vissuta in Italia dalle masse rurali, soprattutto quelle


meridionali, favor il fenomeno migratorio
di braccianti e contadini verso lAmerica
e le altre nazioni europee, con importanti
ripercussioni sullintero sistema economico e sociale del paese. La situazione in cui
versavano le campagne e lagricoltura nel-

le varie regioni del paese furono loggetto


dellinchiesta, promossa dal Parlamento,
che il senatore lombardo Stefano Jacini diresse tra il 1877 e il 1884. Alle analisi puntuali Jacini affianc una serie di considerazioni generali, insistendo sulla necessit di
rinnovare profondamente il sistema agrario e le tecniche di conduzione. A giudizio di

Italia agricola non un paese favorito dai doni spontanei della natura, quindi ogni sistema di coltivazione che
pi o meno si avvicini allagricoltura primitiva e semplice
destinato a soccombere o a trascinare una misera vita con
nessuna speranza di creare la prosperit. Quella forma, depauperando continuamente il terreno da secoli, e avendolo
ormai esaurito, come mai possibile che ci metta in grado di
lottare collagricoltura che si esercita in altri continenti dove
tanta terra feracissima disponibile? [] inutile farsi illusioni, lagricoltura semplice ha fatto il suo tempo in Italia []
[Dunque necessario rinnovare lagricoltura, concentrandosi in quattro direzioni fondamentali:]
la prima, nella possibilit di aumentare la superficie
produttiva dItalia per mezzo del rimboschimento e delle bonifiche dei terreni acquitrinosi; impresa dispendiosa, lunga e
difficile, ma di esito certo, quando il Governo di una grande
nazione ci si mette davvero;

Jacini era urgente abbandonare i modelli di


agricoltura elementare e naturale ancora
maggioritari nel paese, e sostituirli con una
nuova politica di investimenti, introducendo
anche in agricoltura la mentalit imprenditoriale propria dellindustria. Tale concetto
espresso con estrema chiarezza nel brano che qui riportiamo.

la seconda, nella possibilit di applicare alla coltivazione delle terre strumenti pi adatti, concimi su pi larga scala,
e avvicendamenti di foraggi, ci che gi si fa, ma che vorremmo fosse fatto in misura molto maggiore;
la terza, nella possibilit di aumentare le piante arboree utili e gli ortaggi, utilizzando cos il nostro sole, il quale
acconsente al clima italiano, e vieta ai climi dei nostri vicini,
molte speciali produzioni ricercatissime oltre Alpi;
e cos pure di estendere fin che sia possibile lirrigazione, la quale, combinandosi con una intensit di calorico che,
in Italia, fra le maggiori dEuropa, riesce qui a suscitare
dalle terre, anche mediocri, prodotti affatto straordinari e tali
da lasciar dietro a s, a grande distanza, altri paesi fra i pi
fiorenti per agricoltura.
dallInchiesta parlamentare Jacini

Le paludi Pontine
Il paesaggio ritratto da
questa fotografia di fine
Ottocento rispecchia quella realt ancora molto arretrata indagata dallinchiesta Jacini. Nelle paludi Pontine del Lazio (bonificate solo molti decenni
pi tardi) dividevano la vita
con gli uomini i bufali, in
un ambiente infestato dalla malaria.

10

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento


La stampatura dei palloni
da gioco nello stabilimento
Pirelli, fine XIX sec.
Lingegnere Giovanni Battista Pirelli fond la sua azienda a Milano nel 1872 producendo articoli di
gomma, fra cui anche i palloni da
gioco. Solo allinizio del Novecento
avvi la produzione di pneumatici
grazie alla quale diventata nota
in tutto il mondo.

Fioriscono le industrie, soffre lagricoltura Le industrie italiane, sostenute dai massicci appoggi economici e dalla politica del governo, ebbero in quel periodo un grande
sviluppo: sorsero cos alcuni dei maggiori complessi industriali, come le acciaierie Terni
in Umbria, gli stabilimenti chimici Pirelli a Milano, lElba e la Montecatini per lestrazione dei minerali di ferro nellisola dElba, le officine metalmeccaniche Breda a Milano.
Ma la politica protezionistica danneggi leconomia delle regioni agricole:
le tariffe doganali, infatti come illustr in Parlamento il deputato salentino Antonio De
Viti De Marco (1858-1943) , ostacolavano lesportazione dei prodotti della terra. Anche
per questo in tante regioni dItalia, soprattutto nel Mezzogiorno, si accrebbe la povert
dei contadini.

1.4 Lemigrazione. Gli scioperi nelle campagne


La crisi europea del 1876-93 La crisi che invest lEuropa sul finire del XIX secolo si
fece sentire pesantemente anche in Italia, con effetti dolorosi sulla vita della popolazione. In alcune regioni le difficolt e i disagi furono tali da spingere intere famiglie,
talvolta interi villaggi, a cercare miglior fortuna fuori dItalia: diversi paesi delle Mar-

Aa Documenti Il Sud colonia del Nord?


Una lucida analisi di Antonio De Viti De
Marco, economista e deputato meridionale di fine Ottocento, mette in luce la
divergenza di interessi fra leconomia

agricola dellItalia del Sud e leconomia


industriale del Nord, e accusa il nuovo
Stato unitario di voler costruire le fortune
del Nord sulla decadenza del Sud. Nodo

contro questa tariffa che noi dobbiamo insorgere, contro la prepotenza politica degli industriali italiani, che
con quella legge hanno costruito i loro privilegi.
ovvio che il traffico internazionale fatto di scambi di
merci con merci: tanto pi i forestieri compreranno le nostre
derrate agricole, quanto pi noi compreremo i loro manufatti industriali. Dunque il nostro interesse sta nella riduzione
della tariffa doganale.
La tariffa del 1887 obbliga di fatto il Mezzogiorno agricolo
a comperare dal nord gli articoli del suo consumo. una forma attenuata dellantico regime coloniale, per uscire dal quale

della questione la tariffa doganale del


1887, applicata allindustria per difendere le fabbriche italiane dalla concorrenza
straniera.

occorre una lotta politica. In questi ultimi anni, noi abbiamo


venduto a basso prezzo le nostre derrate, concorrendo a favorire lo sviluppo del mercato del nord, e abbiamo comperato
manufatti ad alto prezzo, perch protetti dalle dogane, concorrendo a rincarare la vita nel Mezzogiorno. Cos, i nostri capitali
sono finiti nelle industrie del nord anzich nei nostri vigneti.
Fino a quando perdurer questa situazione, noi non saremo un
unico grande paese, ma un piccolo Stato ai piedi delle Alpi con
una popolosa colonia di sfruttamento dallAppennino al mare.
Antonio De Viti De Marco

Capitolo 1 Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra

11

Raffaello Gambogi, Gli emigranti,


1895 ca.
[Museo Civico Fattori, Livorno]

Alla fine dellOttocento la vita degli emigranti e alcuni momenti tipici della loro esperienza, come
lattesa della partenza o il viaggio
di trasferimento, furono un soggetto frequente nella fotografia e
nellarte figurativa italiana.

25

che e del Veneto si svuotarono completamente, altrettanto avvenne


in molte localit del Sud. Incominci cos, negli ultimi due decenni
dellOttocento, il triste capitolo dellemigrazione degli italiani: un
fenomeno ricorrente nella storia dei popoli poveri, che abbandonano
il proprio paese e vanno a cercare altrove quelle condizioni di lavoro e
di vita che non sono riusciti a trovare in patria.

25

20

20

15

15

10

10

Emigranti dItalia DallItalia si muovevano due tipi di emigrazione:


5
una di breve periodo, stagionale, verso i paesi dellEuropa centrale, la Svizzera, la Francia, la Germania, il Belgio; una permanente,
0
diretta per lo pi verso gli Stati Uniti e lAmerica Latina (soprattutto
1876-80
lUruguay e lArgentina).
Il movimento migratorio acquist ben presto dimensioni imponenti: stato calcolato che dalla sola Italia del Sud partivano, tra il 1876 e il 1880,
pi di
Nord-ovest
100.000 emigranti ogni anno; il loro numero sal a oltre 200.000 allanno nelNord-est
periodo
1886-90. Il fenomeno dellemigrazione dur a lungo, per oltre mezzo secolo, segnalanCentro
dosi come uno degli aspetti caratteristici della storia italiana anche nel Novecento.
Sud

Scioperi contadini Non sempre si segu la via dellemigrazione. Talvolta i contadini


Isole e i
braccianti preferirono affrontare i difficili problemi della vita quotidiana usando larma
dello sciopero, una forma di protesta e di lotta inusuale a quel tempo nelle campagne,
derivata dagli operai di fabbrica. Un significativo esempio di ci si ebbe tra il 1884 e il
1886 nelle campagne della Pianura Padana, una delle zone di maggior sviluppo dellagricoltura italiana. Qui i braccianti e i contadini, colpiti, per effetto della crisi generale, da
licenziamenti e riduzioni di salari, progettarono scioperi e azioni di protesta su unarea
vastissima, avvalendosi sul piano organizzativo della rete di associazioni sindacali, circoli e cooperative create dal movimento socialista, in fase di particolare sviluppo in quegli
anni. Lo sciopero pi aspro fu quello attuato nel Mantovano durante il 1885, noto col
nome di la boje, unespressione dialettale con la quale i braccianti agricoli intendevano dire che la terra bolliva, era sul punto di esplodere per la grande rabbia che vi si
era concentrata. Lagitazione fu repressa con lintervento dellesercito e con larresto di
oltre cento contadini.

5
0

1876-80
1911-13

Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud
Isole

La distribuzione dellemigrazione
fra le aree dItalia
Questo grafico, relativo alla media
degli espatri annui per mille abitanti, mostra come, soprattutto
nel primo decennio del Novecento,
la parte meridionale e quella nordorientale dellItalia abbiano avuto il
maggior numero di emigranti.

12

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

1.5 Organizzazioni socialiste


e associazioni cattoliche
Fermento operaio In parallelo con la crescita dellindustria si svilupp in Italia, come
negli altri paesi europei, il movimento associativo degli operai. Esso progred rapidamente, soprattutto nellItalia settentrionale dove erano sorte le principali industrie e
dove, di conseguenza, la popolazione operaia era pi numerosa. In pochi anni si form
una fitta rete di associazioni, circoli, leghe, cooperative, sindacati in cui si riunivano
operai, artigiani, braccianti a discutere i problemi del lavoro e dei salari.
Tra il 1870 e il 1880 il movimento fu fortemente influenzato dallanarchismo, diffuso
in Italia dal rivoluzionario russo Michail Bakunin, che predicava linsurrezione contro
lo Stato e la sua distruzione [ vol. 2, 29.3].

La copertina del periodico


Cuore, 29 aprile 1922
Limportanza rivestita dalla festa
del Primo maggio per il mondo dei
lavoratori sottolineata da questa
copertina di Cuore, un periodico di inclinazione socialista rivolto
a bambini e ragazzi: un maestro,
mostrando alla sua giovane scolaresca un corteo nel quale sventolano bandiere rosse, spiega che
Il Primo maggio la data in cui
i lavoratori di tutto il mondo affermano il proposito e la speranza di affrettare il giorno in cui gli
uomini saranno fratelli, e la Terra
suoner del canto del lavoro lieto,
e tutti i suoi beni saranno il bene
di tutti, e nei campi e nelle officine, nelle scuole e nelle aule della
scienza lavoreranno uomini divisi
nellopera, ma uniti nel dovere ed
eguali nei diritti.

Foto di gruppo
del Partito socialista italiano, 1908
Nella fotografia, in seconda fila,
secondo e terza da sinistra, sono
riconoscibili Filippo Turati e Anna
Kuliscioff.

Dallanarchismo al socialismo Dopo il fallimento dei moti scoppiati a Imola (Bologna)


e nel Matese (Benevento) lanarchismo declin, mentre andava affermandosi il socialismo marxista [ vol. 2, 29.2]. A segnare la svolta del movimento operaio verso il socialismo fu di particolare importanza liniziativa dellimolese Andrea Costa (1851-1910):
gi seguace di Bakunin, egli abbandon lanarchismo e nel 1881 fond il Partito socialista rivoluzionario di Romagna. Nelle elezioni del 1882 (le prime svoltesi a suffragio allargato) Andrea Costa risult eletto e fu il primo deputato socialista in Parlamento.
La Seconda Internazionale Il movimento socialista italiano si colleg in quegli anni
con la Seconda Internazionale, associazione di coordinamento tra i partiti operai dei
vari paesi fondata a Parigi nel 1889 (dopo la Prima Internazionale, che tra il 1864 e il 1876
aveva riunito insieme socialisti, anarchici e repubblicani). Tra le azioni pi clamorose
della Seconda Internazionale vi fu la proclamazione per il Primo maggio dellanno
successivo di una manifestazione internazionale per la riduzione a 8 ore dellorario di
lavoro nelle fabbriche (in Italia ci sarebbe avvenuto con un regio decreto del 1923). La
scelta della data fu fatta per ricordare gli incidenti avvenuti a Chicago nel 1886, quando
una manifestazione operaia era stata violentemente repressa dalla polizia. Da allora, il
Primo maggio rimasto nella tradizione operaia come Festa del Lavoro e come simbolo
delle lotte dei lavoratori.
Nasce il Partito socialista italiano Il successivo sviluppo del socialismo in Italia fu
opera soprattutto dellavvocato milanese Filippo Turati (1857-1932) e della sua compagna Anna Kuliscioff (1855-1925), unesule russa. Essi riuscirono ad amalgamare le
varie tendenze del movimento, fino a organizzare nel 1892 a Genova un congresso nazionale, dal quale ebbe origine una formazione politica unitaria, il Partito socialista dei
lavoratori italiani, che nel 1895 fu ribattezzato Partito socialista italiano.

Capitolo 1 Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra


In quegli stessi anni nacquero a Milano e a Torino le prime Camere del lavoro,
associazioni sindacali che si proponevano di difendere, ciascuna nella propria citt, gli
interessi dei lavoratori.

Le associazioni assistenziali cattoliche I cattolici, impediti dal divieto papale a partecipare direttamente alla vita politica (imposto da Pio IX al tempo della presa di Roma da
parte dellesercito piemontese, vol. 2, 32.6), svilupparono la loro attivit in campo
assistenziale, organizzando, in favore dei ceti popolari, societ di soccorso, cooperative, piccole banche di credito rurale. Queste forme di intervento riguardarono soprattutto le campagne, in particolare quelle del Veneto, della Lombardia, del Piemonte, della
Sicilia. Negli ambienti cittadini, invece, prevalsero le idee e le organizzazioni socialiste.
Lenciclica Rerum Novarum La nuova realt sociale nata dalla rivoluzione industriale
fu oggetto di riflessione da parte del pontefice Leone XIII (1878-1903), succeduto nel
1878 a Pio IX. Nel 1891, con lenciclica Rerum Novarum il pontefice prese posizione di
fronte alla questione sociale, condannando lo sfruttamento delluomo sulluomo e affermando la necessit di rispettare la vita e i diritti degli operai. Peraltro, lenciclica respingeva nettamente i princpi della lotta di classe e dellabolizione della propriet privata,
sostenuti dallideologia socialista; a essi era contrapposto il principio dellaccordo tra
le classi e delluso sociale della propriet, che non andava abolita ma doveva servire
alla realizzazione del bene comune. Quanto alle organizzazioni socialiste, il pontefice
raccomandava al governo di combatterle energicamente.
La Rerum Novarum ebbe una straordinaria risonanza nel paese e diede un impulso
determinante allo sviluppo dei movimenti associativi cattolici, che intensificarono la loro attivit nel costituire sempre pi numerose societ operaie e casse rurali. In
Sicilia si rivel fondamentale in questopera limpegno di un sacerdote, Luigi Sturzo,
futuro fondatore del primo partito popolare cattolico, il Partito popolare italiano [ 3.4].

La Parola

enciclica
Si chiama enciclica una lettera pastorale indirizzata dal
pontefice ai vescovi del mondo
intero, e attraverso di loro alle
comunit ecclesiali. Lenciclica
non ha un carattere dottrinale,
ma contiene riflessioni, giudizi,
indicazioni su problemi di particolare attualit. I pontefici se
ne servirono a iniziare dal XVIII
secolo, ma soprattutto dalla
fine del XIX e pi sistematicamente nel XX, con la crescita
dellalfabetizzazione e il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa. Le encicliche,
come tutti i documenti papali dotati di speciale solennit,
prendono nome dalle parole
iniziali del testo.

Aa Documenti La Rerum Novarum e la politica sociale della Chiesa


Lenciclica Rerum Novarum del papa Leone
XIII (1891) fu il primo importante documento ufficiale della Chiesa sulla que-

stione sociale. Esso respingeva le idee


socialiste della lotta di classe, proponendo forme di solidariet e di collabo-

urgente e necessario, con opportuni provvedimenti,


andare incontro ai proletari, soli e in bala della cupidigia dei padroni. A rimedio di questi disordini, i socialisti,
attizzando nei poveri lodio contro i ricchi, pretendono che
si debba abolire la propriet e che si debba fare un patrimonio comune da amministrarsi dallo Stato. Ma questo rimedio
non solo non risolve la contesa ma unevidente ingiustizia,
poich la propriet privata un diritto di natura. Presupposto ci esporremo donde si abbia a trarre il rimedio.
Supporre luna classe sociale nemica naturalmente dellaltra, quasi che i ricchi e i proletari li abbia fatti natura a lottare
con duello implacabile fra loro, cosa contraria alla ragione e
alla verit; invece verissimo che la natura volle che nel consorzio umano si armonizzassero fra loro le classi e ne resultasse lequilibrio. Luna ha bisogno assoluto dellaltra: n il capitale senza il lavoro, n il lavoro pu stare senza il capitale. A
risolvere la questione operaia debbono concorrere tutti quelli
che vi sono interessati, ciascuno per la parte sua. Vediamo
dunque quale debba essere il concorso dello Stato.
Lo Stato ununit che abbraccia del pari le infime e le
alte classi, i proletari, n pi n meno dei ricchi. Ora stretto dovere dello Stato prendersi la dovuta cura del benessere
degli operai; non facendolo, si offende la giustizia che vuole
reso a ciascuno il suo.

razione fra capitale e lavoro. Leggiamone


alcuni passi.

Per evitare gli scioperi, il rimedio pi efficace quello di


prevenirli, rimovendo a tempo le cause da cui si prevede che
possa nascere tra padroni e operai il conflitto. Non giusto
n umano esigere dalluomo tanto lavoro, da farne per troppa fatica istupidire la mente e fiaccarne il corpo. Infine un
lavoro proporzionato a un uomo adulto e robusto non ragionevole che simponga a donna o a fanciullo. Anzi, quanto
ai fanciulli, si deve stare ben cauti di non ammetterli nellofficina prima che let ne abbia sufficientemente sviluppato le
forze fisiche, intellettuali e morali.
Tocchiamo ora un punto di grande importanza. La quantit del salario, si dice, la determina il libero consenso delle
parti: sicch il padrone, pagata la mercede, ha fatto la parte
sua. Nello stabilire il salario entra per sempre un elemento
di giustizia naturale. Ed che il quantitativo di mercede non
sia inferiore al sostentamento delloperaio. Se questi, costretto dalle necessit, o per timore del peggio, accetta patti pi
duri i quali, perch imposti dal proprietario o dallimprenditore, debbono essere accettati, questo un subire una violenza, contro la quale la giustizia protesta.
dallenciclica Rerum Novarum,1891

13

14

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

Sintesi

Sviluppo e crisi. I governi della Sinistra

Nasce lindustria italiana. La Sinistra al


governo Negli anni 1870-80 in Italia
prese avvio la rivoluzione industriale: si svilupparono i settori tessile (cotone, lana, seta), siderurgico, meccanico,
chimico. Si inizi a produrre energia
elettrica, si fecero i primi esperimenti di
illuminazione elettrica urbana e di uso
del telefono. Il settore agricolo era nel
complesso arretrato, soprattutto al Sud
dove permanevano il latifondo e tecniche elementari di produzione. Nella Pianura Padana si praticarono bonifiche e
si formarono aziende agricole ad alta
redditivit; in varie zone del Meridione
(Sicilia, Campania, Puglia) si svilupparono colture specializzate e destinate
allesportazione. Nel 1876 si ebbe anche
un mutamento politico, con il passaggio del governo alla Sinistra storica di
Agostino Depretis.

vata una riforma elettorale che allarg il numero degli elettori. Il problema
dellagricoltura fu affrontato dallinchiesta Jacini, promossa dal governo,
che mise a nudo la crisi sociale ed economica dellagricoltura italiana. Ma una
riforma non fu mai realizzata.
Una politica per proteggere lindustria
In politica economica, Depretis scelse
una linea protezionistica che, accompagnata da sovvenzioni statali alle
industrie, permise lindustrializzazione
del paese e la nascita dei primi grandi complessi industriali, ma danneggi leconomia delle regioni agricole,
in quanto ne ostacol le esportazioni.
Questo port alla crescita della povert contadina, soprattutto nelle regioni
dellItalia meridionale.
Lemigrazione. Gli scioperi nelle campagne La crisi di fine Ottocento colp
anche lItalia, con effetti gravi sulla vita
della popolazione, specialmente rurale.
In alcune regioni (Marche, Veneto, Italia meridionale) le famiglie emigrarono fuori dItalia per cercare fortuna,
verso lEuropa centrale o verso gli Stati
Uniti e lAmerica Latina. Il fenomeno
inizi negli ultimi due decenni del XIX
secolo e continu nel secolo successivo,
con cifre enormi (200.000 emigranti
allanno tra 1886 e 1890). In altri casi
le difficolt nelle campagne portaro-

Le riforme innovative del governo Depretis Il governo Depretis (1876-87,


con brevi interruzioni) si resse sulla
pratica del trasformismo, con cui le
leggi proposte dal governo erano approvate di volta in volta da parlamentari di diversa provenienza politica. Questo permise la stabilit del governo, ma
cre anche corruzione parlamentare.
La legge Coppino (1877) introdusse
listruzione elementare obbligatoria e
gratuita, la cui effettiva applicazione richiese tempi lunghi. Nel 1882 fu appro-

no, nella Pianura Padana, a scioperi


di contadini e braccianti; nel 1885 un
grande sciopero nel Mantovano fu represso dallesercito.
Organizzazioni socialiste e organizzazioni cattoliche La crescita dellindustria favor la diffusione, nellItalia
settentrionale, dellassociazionismo
operaio. Inizialmente esso fu influenzato dallanarchismo, al quale si ispirarono alcuni moti, poi falliti, a Imola
e Benevento. Dopo gli anni Ottanta si
afferm il socialismo marxista, per
iniziativa di Andrea Costa, che fu il primo socialista a essere eletto deputato.
Il movimento socialista italiano era
collegato con la Seconda Internazionale, che coordinava i partiti operai
dei vari paesi e proclam il Primo maggio festa dei lavoratori. Per iniziativa
di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff le
varie tendenze presenti nel movimento furono unite in una sola formazione
politica, che dal 1895 prese il nome di
Partito socialista italiano. Nelle campagne si svilupp lattivit assistenziale
delle organizzazioni cattoliche a favore
dei ceti popolari. A favore della questione sociale prese posizione anche il
papa Leone XIII, con lenciclica Rerum
Novarum. Lenciclica ebbe unenorme
risonanza e favor lo sviluppo dei primi
movimenti associativi cattolici.

Esercizi
Comprendere e ordinare
1. Colloca sulla linea del tempo gli eventi elencati in ordine sparso.
1876

1.
2.
3.
4.
5.
6.

1877

1881

1882

1884

1885

1886

fine dei governi Depretis


enciclica Rerum Novarum
fondazione del Partito socialista rivoluzionario di Romagna
riforma elettorale ed estensione del diritto di voto
nascita del Partito socialista italiano
a Chicago una manifestazione operaia duramente repressa
dalla polizia

1887

7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.

1888

1889

1891

fondazione dellazienda Montecatini


legge Coppino
moto la boje nel Mantovano
fondazione della Seconda Internazionale
congresso nazionale socialista a Genova
inizio dei governi Depretis
fondazione della societ Edison

1892

1895

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

2 Il rovesciamento

Capitolo

19

delle alleanze
e la politica coloniale

Percorso breve
LItalia, che nei decenni dellunificazione aveva considerato lAustria come il principale nemico e
aveva cercato lappoggio di Francia e Gran Bretagna, nel 1882
rovesci le alleanze e si avvicin
alla Germania e la sua alleata,
la stessa Austria. Linversione di
tendenza fu provocata dalla personale ammirazione del re per
Bismarck e il militarismo prussiano, e inoltre dallostilit verso la Francia, che nel 1881 aveva occupato la Tunisia, paese su
cui il governo italiano aveva progettato di lanciare, come le maggiori potenze europee, la propria
espansione coloniale.
Il progetto pertanto cambi obiettivo, rivolgendosi
verso lEritrea dove nel 1882 fu posta una base, da cui tre
anni dopo inizi la penetrazione verso linterno, nellEtiopia o Abissinia. Le perplessit che molti italiani nutrivano
per questa operazione si moltiplicarono dopo la sconfitta
di Dogali (1887) per opera delle truppe abissine. Nello
stesso anno mor Depretis. Gli successe Francesco Crispi, che govern fino al 1896 in maniera autoritaria, reprimendo duramente le proteste di braccianti e operai,
poi sciogliendo il Partito socialista e centinaia di organizzazioni dei lavoratori. Azioni positive del suo governo
furono lautonomia data ai Comuni con lelezione diretta
del sindaco (prima nominato dal governo) e, nel 1889, il
nuovo Codice penale firmato dal ministro Zanardelli, il
primo in Europa ad abolire la pena di morte. Lespansione coloniale italiana frattanto proseguiva, non solo in
Eritrea ma anche in Somalia. Una nuova grave sconfitta,

La battaglia di Adua in un dipinto etiopico, fine XIX sec.

subita ad Adua nel 1896, costrinse Crispi alle dimissioni.


Sul finire del secolo le tensioni sociali nel paese si aggravarono: nel 1898, lo scarso raccolto di cereali e limpennata del prezzo del grano generarono una vera rivolta popolare. A Milano, di fronte ai tumulti, il nuovo governo presieduto da Di Rudin fece intervenire lesercito che, al comando del generale Bava Beccaris, spar sui dimostranti
provocando diverse vittime. Al governo si succedettero poi
il generale Pelloux, che propose leggi eccezionali scatenando lopposizione del Parlamento, e Saracco (1900-01)
che tent di allestire un governo di unit nazionale per
fronteggiare il difficile momento. Ma le violenze non erano
finite: nel 1900 lo stesso re Umberto I rimase vittima di un
attentato anarchico. Gli successe Vittorio Emanuele III.

20

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

Michele Cammarano, La battaglia


di Dogali il 24 gennaio 1887, 1896
[Galleria Nazionale dArte Moderna, Roma]

Questo dipinto sembra in qualche


modo voler contrapporre allamarezza della sconfitta subita a Dogali una sorta di rivincita morale:
i soldati italiani, accerchiati dalla massa violenta e confusa degli
etiopi, risaltano per il candore delle
loro divise e per la ricercata compostezza delle loro azioni.

2.1 La Triplice Alleanza


e la colonizzazione dellEtiopia
Motivi di contrasto con la Francia Il 20 maggio 1882 fu stretto fra Italia, Austria e
Germania un patto militare di tipo difensivo, detto Triplice Alleanza, che impegnava
i contraenti a prestarsi reciprocamente aiuto in caso di aggressione da parte di terzi.
Uno dei motivi che spinsero il governo italiano a questo cambiamento di strategia
politica fu loccupazione della Tunisia compiuta dalla Francia nel 1881: il fatto
provoc forte tensione nei rapporti italo-francesi, perch il governo di Roma stava progettando in quegli anni di imporre il proprio protettorato coloniale appunto su quella
terra africana, situata a breve distanza dalla Sicilia e popolata da numerosi emigrati
italiani. Loccupazione francese blocc il progetto italiano suscitando ostilit tra i due
paesi. Le relazioni fra Italia e Francia peggiorarono ulteriormente quando il governo di
Parigi mostr di dare ascolto alle richieste di alcuni gruppi cattolici che invocavano una
guerra santa per la restituzione di Roma alla Chiesa.
La volont del re A orientare il governo verso la Germania e lAustria concorse inoltre
latteggiamento del re, Umberto I (1878-1900), succeduto a Vittorio Emanuele II nel
1878, grande ammiratore di Bismarck e del militarismo prussiano.
Molti in Italia furono contrari a tale alleanza; lo stesso presidente del Consiglio, Depretis, e il ministro degli Esteri, Pasquale Mancini, si dichiararono sfavorevoli e firmarono il patto soltanto per le forti pressioni esercitate dal re. In segno di protesta uno
studente triestino esule a Roma, Guglielmo Oberdan (1858-1882), progett un attentato
contro limperatore dAustria Francesco Giuseppe. Scoperto e arrestato, fu condannato
allimpiccagione dagli austriaci.
Lavventura coloniale africana Sullesempio delle altre nazioni dEuropa, che stavano
perseguendo una politica di espansione alla conquista dellAsia e dellAfrica [ vol. 2, 34],
anche lItalia si avventur sulla strada del colonialismo. Il progetto fu avviato nel
1882, quando il governo italiano acquist da una compagnia genovese di navigazione il
porto di Assab, in Eritrea, come prima base per le operazioni militari. Tre anni dopo fu
occupata Massaua, capitale dellEritrea, e di qui incominci la penetrazione nellinter-

Capitolo 2 Il rovesciamento delle alleanze e la politica coloniale

21

no, verso lEtiopia (o Abissinia), un paese di origine molto antica, che aveva costituito
un suo primo regno nel III secolo a.C.; era un territorio vastissimo e impervio, in gran
parte privo di vie di comunicazione, con un ordinamento di tipo feudale su cui governava un re detto negus.

Opposizioni allimpresa coloniale In questo territorio furono mandati i soldati italiani, privi di adeguata preparazione e senza lappoggio delle armi e dei mezzi logistici
che sarebbero stati necessari. Contro questa avventura, sostenuta soprattutto dal re,
si levarono non poche voci di disapprovazione: uomini di Stato come Quintino Sella e
Marco Minghetti ammonirono i governanti a non lanciare il paese in iniziative di puro
prestigio; anche Garibaldi, da Caprera, espresse la sua avversione contro le imprese
coloniali, dichiarando che i latifondi e le paludi dItalia sono i primi ad aver bisogno di
una colonizzazione.
La battaglia di Dogali Lesercito italiano si diresse verso la zona di Saati, un altopiano
malagevole, su cui fu creata una piccola base fortificata. Ci provoc la reazione del
sovrano, il negus Giovanni IV (1871-89), che invi i suoi uomini a contrastare lavanzata
degli italiani. Il 24 gennaio 1887, una colonna di rinforzi comandata dal colonnello De
Cristoforis fu assalita dagli abissini nei pressi di Dogali e interamente distrutta. Il fatto
produsse una grande impressione in Italia.

2.2 Il governo Crispi


Un uomo difficile, un governo autoritario Pochi mesi dopo il drammatico episodio di
Dogali, Depretis mor e la presidenza del Consiglio pass allallora ministro degli Interni Francesco Crispi che, salvo qualche breve interruzione, tenne il governo dal
1887 fino al 1896.
Il giudizio degli storici su questuomo, ex garibaldino e repubblicano (aveva partecipato alla spedizione dei Mille e alla battaglia di Calatafimi, vol. 2, 26.2 e 26.3), divenuto
monarchico dopo lunit, oggi piuttosto severo. Gli vengono rimproverati il carattere
duro e ombroso e il modo di governare autoritario, che pi di una volta lo portarono a
non tener conto del Parlamento n dellopinione pubblica.
Nei confronti dei cattolici e della Chiesa, Crispi segu una linea anticlericale, talvolta
con gesti clamorosi, come quello di destituire il sindaco di Roma, principe Torlonia, perch aveva cercato di allacciare rapporti pi cordiali col pontefice e nel 1887 aveva partecipato in Vaticano alla festa di fine anno. Questo atteggiamento rese
pi difficili i gi delicati rapporti fra lo Stato e la Chiesa e acu le
tensioni interne del paese.
La repressione dei movimenti popolari Nei confronti delle associazioni popolari e operaie, che in quegli anni si stavano sviluppando, Crispi adott una politica dura e repressiva. In Sicilia,
nel 1893, fu inviato lesercito contro i fasci (termine utilizzato nel
senso di unioni), associazioni di braccianti che, esasperati dalla
miseria, si erano sollevati in un movimento di protesta. Quasi cento morti restarono sul terreno, molti furono processati e incarcerati. Con la stessa durezza furono repressi i moti popolari scoppiati in Toscana, nella Lunigiana. Nel 1894 Crispi sciolse dautorit
il Partito socialista (che poi si ricostitu in maniera clandestina)
e 284 organizzazioni operaie in tutto il territorio nazionale.
Riforme amministrative e giudiziarie Fra i provvedimenti del
governo Crispi vanno segnalati la legge che rendeva elettiva la
carica di sindaco nei maggiori Comuni (fino ad allora, il sindaco era nominato dal governo) e la promulgazione nel 1889 di
un nuovo Codice penale, firmato dal ministro della Giustizia
Giuseppe Zanardelli e che rimase in vigore fino al 1930.

Henri Meyer, Caricatura


di Francesco Crispi, 1896
[da Le Petit Journal, 9 febbraio 1896]

La vignetta raffigura in chiave


satirica la capitolazione del forte italiano di Enda Jesus a Macall (Etiopia) avvenuta dopo un
mese e mezzo di assedio da parte dellesercito etiope guidato dal
negus Menelik II. Questultimo
rappresentato mentre colpisce con un filone di pane Francesco Crispi che, in veste militare e
con il cappello dei bersaglieri sul
capo, soccombe. Poco pi di un
mese dopo segu per gli italiani la
disfatta di Adua.

22

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento


Labolizione della pena di morte Una delle maggiori novit del Codice Zanardelli fu
labolizione della pena di morte, ancora in vigore in tutti i maggiori Stati europei, che
lo stesso Zanardelli sottoline come grande conquista di civilt: Tra le molte riforme
che il Codice nuovo arreca alla legislazione vigente disse ricordiamo in primo luogo
labolizione della pena di morte; sicch lItalia, che per merito del Beccaria fu la prima
a opporsi al carnefice nel campo scientifico [ossia sul piano teorico, grazie appunto agli
scritti di Beccaria], sar la prima altres fra le grandi Nazioni a introdurre questa grande
riforma nel campo legislativo. Ecco perch tale nostra iniziativa rester perennemente
memorabile nella storia della legislazione.

Menelik II

La colonia dEritrea e la battaglia di Adua In politica estera Crispi fu un tenace sostenitore dellespansione coloniale e prosegu con decisione lavventura iniziata da
Depretis. Fra il 1887 e il 1890 riusc a ottenere il possesso dellEritrea, mediante accordi politici (trattato di Uccialli, 1889) con il nuovo negus dEtiopia Menelik II (18891913). Anche in Somalia furono stabiliti due protettorati italiani sui sultanati di Obbia
e Migiurtini, nucleo della futura colonia (1889). Ma nel 1896, quando Crispi tent di
consolidare il dominio italiano in Etiopia, il corpo di spedizione inviato in quelle terre
fu sconfitto nella battaglia di Adua, sia per linsufficienza numerica delle forze impiegate, sia per lincertezza dei comandi e lintempestivit politica dello stesso Crispi. Fra
morti, feriti e prigionieri furono perduti 5000 uomini.
Crispi dovette lasciare il governo, sotto le accuse di tutta la nazione.
Unintesa con Menelik accord agli italiani il permesso di restare in Eritrea e in Somalia.

2.3 La rivolta della fame


Tensioni sociali e crisi alimentare LItalia di fine Ottocento era un paese in difficolt:
con lo sviluppo dellindustrializzazione la societ si stava trasformando e chiedeva nuove aperture democratiche (diritto di voto, salari migliori, occupazione, libert sindacale)
a cui i governi faticavano a dare risposta. La politica repressiva di Crispi aveva semplicemente soffocato le richieste, aggravando lo stato di tensione.
La situazione si aggrav nel 1898, complicata da uno scarso raccolto dei cereali in tutta
Europa e dallaumento del prezzo del grano, che, in Italia, sal da 22 a 37 lire il quintale. Dalla
Lombardia alla Toscana, dallEmilia alla Puglia unondata di dimostrazioni percorse il paese: rivolta della fame, fu chiamata. Punte particolarmente acute di tensione si ebbero a
Milano, dove nel maggio 1898 scoppiarono violenti tumulti per il caro prezzo del pane.
Protesta e repressione violenta Il governo, presieduto dal marchese Antonio Di Rudin (1896-98), sulla base di sospetti inconsistenti attribu i disordini a un piano rivoluzionario e decret lo stato dassedio. Le conseguenze furono gravissime: il generale Bava
Beccaris (1831-1924) affront a cannonate i cittadini inermi e si ebbero numerosi
morti e feriti, fra cui donne e bambini. Esponenti socialisti (Filippo Turati), cattolici (don
Davide Albertario) e repubblicani (Luigi De Andreis) furono arrestati; camere del lavoro,
banche rurali, societ cattoliche e di mutuo soccorso furono chiuse, molti giornali sospesi.

Aa Documenti arrivato un nemico


Quando le truppe italiane invasero lEtiopia per farne una colonia, il negus Menelik II, imperatore dal 1889 al 1913, lanci questo
appello alle popolazioni locali:

arrivato da noi un nemico, che rovina il paese, che vuol


cambiare la nostra religione1 che ha passato il mare datoci
da Dio come frontiera. In principio nulla volli fare, ma ora il
nemico comincia ad avanzare, forando la terra come le talpe.

Con laiuto di Dio non gli abbandoner il mio paese. Uomo


del mio paese! Io non credo di aver mancato verso di te; ora
aiutami secondo la tua forza, soccorrimi con la tua preghiera,
pensando ai tuoi figli, alla tua donna, alla tua religione.

1 In Etiopia le fedi pi praticate erano il cristianesimo ortodosso e protestante e lislam.

23
Barricate in corso Garibaldi
[Civico Museo di Milano, Milano]

Il 6 maggio 1898, a Milano, esplose una sommossa che fu duramente repressa dallesercito inviato dal governo. Il dipinto ritrae
gli eventi che culminarono con
leccidio ordinato dal generale
Bava Beccaris.

Il generale Luigi Pelloux, succeduto a Di Rudin nel governo (1898-1900), inaspr


ulteriormente la situazione, proponendo leggi eccezionali che limitavano la libert di
stampa e di associazione. Ma la forte opposizione del Parlamento, condotta da tutti i
gruppi politici, socialisti, repubblicani e liberali, lo costrinse a dimettersi appena lanno
dopo. Gli successe Giuseppe Saracco (1900-01), un liberale che chiam al governo
rappresentanti di tutti i partiti nel tentativo di riportare la calma nel paese.

Lassassinio del re Quegli anni critici finirono nel sangue. Il 29 luglio 1900 il re Umberto I fu assassinato a colpi di rivoltella da Gaetano Bresci (1869-1901), un anarchico
esule in America, tornato in Italia con lo scopo preciso di vendicare i morti della repressione di Milano. A Umberto I successe il figlio, Vittorio Emanuele III, destinato a un
lungo regno (1900-46) ma anche alle difficili prove del fascismo e di due guerre mondiali.

Aa Documenti La protesta dello stomaco


Protesta dello stomaco: cos furono definiti i moti di Milano del 1898 da Napoleone Colajanni (1847-1921), fondatore del
Partito repubblicano italiano. In effetti questi tumulti, sanguinosamente repressi dai
cannoni del generale Bava Beccaris, non

ebbero (a differenza di altre manifestazioni di quegli anni) un carattere politico, ma


furono semplicemente il frutto dellesasperazione dovuta alla povert e alla fame
della popolazione. Le considerazioni di
Colajanni, che qui riportiamo, costituisco-

a causa occasionale degli ultimi dolorosi avvenimenti


nota: il rincaro fortissimo del prezzo del pane. Questo
fenomeno, per, non fu che la scintilla, la quale dette fuoco alle mine preparate e pronte. La causa occasionale, del
resto, in s e da per s era bastevole a produrre i pi gravi
perturbamenti; poich il caro del pane fu davvero straordinario: arriv a 54 centesimi il chilogrammo a Soresina; da
50 a 60 a Napoli. Lefficienza di questo prezzo elevatissimo
del principale alimento degli italiani alimento quasi esclusivo nelle masse del Mezzogiorno potr valutarsi al giusto
ponendo mente a queste circostanze: 1 salari bassi; 2 disoccupazione prevalente; 3 consumo del pane scarsissimo,
anche prima del suo rincaro. Nel 1895 il consumo giornaliero
era in Italia di grammi 330 per abitante, mentre elevavasi a
533 in Francia. Figuriamoci se non si doveva trattare dl vera
fame nel 1898 quando il prezzo del pane venne raddoppiato!
Ma se il pane divenne carissimo in Italia, perch prendersela

no un interessante flash sui consumi alimentari dellepoca, in particolare sullimportanza del pane nella dieta popolare. Ci
informano inoltre sulla gravit delle imposte sul consumo, che scaricavano sui ceti
popolari gran parte del carico fiscale.

col governo e coi municipi? Le folle furono guidate dallintuito, che non le ingann: le imposte dirette e indirette di
ogni genere che governo e municipi fanno gravare su di un
quintale di pane, rappresentano il 42,85 del suo prezzo totale.
[...]
La protesta dello stomaco per un momento rid allItalia
una unit di sentimenti, che le mancava da anni parecchi; la
protesta dello stomaco assegna al nostro paese un posto speciale, perch vide riprodurre fenomeni che non si credevano
pi possibili nella civile Europa occidentale in questo scorcio
di secolo. Infatti solo da noi si ebbero i tumulti per carestia,
per fame, per cause che agirono egualmente presso gli Stati
del vecchio continente, ma senza produrre gli effetti dolorosi, che rimangono propri ed esclusivi dellItalia.
N. Colajanni, LItalia nel 1898. Tumulti e reazione,
Milano 1951

24

Modulo 1 LItalia tra Ottocento e Novecento

Sintesi

Il rovesciamento delle alleanze


e la politica coloniale

La Triplice Alleanza e la colonizzazione


dellEuropa Nel maggio 1882 lItalia firm un patto militare con Austria e Germania (Triplice Alleanza), col quale i
tre Stati si impegnavano a prestarsi aiuto
reciproco in caso di aggressione di terzi.
Questo cambiamento nelle strategie di
politica estera fu dovuto sia alloccupazione francese della Tunisia, sulla quale lItalia aveva progettato di stabilire un protettorato coloniale, sia allammirazione che
il re Umberto I provava per il militarismo
di Bismarck. Nello stesso periodo inizi
anche lespansione coloniale italiana.
Nel 1882 fu acquistato il porto di Assab in
Eritrea, a partire dal quale una forza militare si diresse prima in Eritrea, poi verso lEtiopia, dove il re (negus) si oppose
allavanzata italiana. Nel 1887 a Dogali
una colonna italiana fu annientata, suscitando una forte impressione nel paese.

autoritario. Sul piano interno si caratterizz per una politica anticlericale, inasprendo i gi tesi rapporti con
la Chiesa, e per la repressione delle
organizzazioni operaie e popolari,
inviando lesercito contro la rivolta dei
fasci siciliani e sciogliendo partiti e
organizzazioni operaie. Furono poi approvate importanti riforme interne:
la carica di sindaco nelle maggiori citt
divenne elettiva ed entr in vigore un
nuovo Codice penale che prevedeva
labolizione della pena di morte. In politica estera, continuarono i progetti
di espansione coloniale, che risult
fallimentare. Il possesso dellEritrea fu
consolidato con il trattato di Uccialli e in
Somalia furono creati dei protettorati,
ma lespansione verso lEtiopia si risolse
nuovamente in un fallimento: nel 1896 a
Adua un corpo militare italiano fu sconfitto, il governo fu messo sotto accusa e
Crispi si dimise.

Il governo Crispi Dopo la morte di Depretis, nel 1887 sal al governo Francesco Crispi, un ex garibaldino divenuto
monarchico e fautore di un governo

La rivolta della fame Lindustrializzazione aveva portato nellItalia di fine Otto-

cento delle trasformazioni sociali e delle


richieste di aperture democratiche
(diritto di voto, migliori salari, libert
sindacale). La politica repressiva di Crispi fece crescere la tensione sociale,
aggravata dallaumento del prezzo del
grano dopo un raccolto scarso di cereali
nel 1898. Si ebbero rivolte in varie parti dItalia (Toscana, Lombardia, Emilia,
Puglia) ma levento pi grave si verific a Milano, in occasione di tumulti
contro laumento del prezzo del pane. Il
governo presieduto da Di Rudin dichiar lo stato dassedio e il generale Bava
Beccaris intervenne con lesercito prendendo a cannonate la folla, con diversi
morti e feriti. Il successivo governo Pelloux tent di introdurre leggi eccezionali, limitando le libert di stampa e di
associazione, ma incontr lopposizione
del Parlamento. Il successivo governo
Saracco tent di ristabilire larmonia sociale, ma nel 1900 il re Umberto I fu assassinato dallanarchico Gaetano Bresci.
Al suo posto divenne re Vittorio Emanuele III.

Esercizi
Comprendere e ordinare
1. Colloca sulla linea del tempo gli eventi elencati in ordine sparso.
1878

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.

1881

1882

1885

1887

1889

1890

occupazione di Massaua
battaglia di Adua
fine del governo Saracco
lItalia prende possesso dellEritrea
inizio del regno di Umberto I
Triplice Alleanza
rivolta dei fasci siciliani

1893

8.
9.
10.
11.
12.
13.

2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.

1894

1896

1898

1900

1901

trattato di Uccialli
battaglia di Dogali
tumulti per il prezzo del pane a Milano
occupazione francese della Tunisia
assassinio di Umberto I
Crispi scioglie il Partito socialista

e. Nel 1898 si verific in tutta Europa uno scarso


raccolto dei cereali.

f. La sconfitta italiana nella battaglia di Adua


determin le dimissioni del governo Crispi.

g. Guglielmo Oberdan progett un attentato contro


il re Umberto I.

h. Il governo Saracco propose delle leggi


che limitavano le libert di stampa e associazione.

a. I fasci siciliani erano composti da braccianti


esasperati dalle condizioni di miseria.

b. Con il governo Crispi, la carica di sindaco fu resa


elettiva nei maggiori Comuni.

c. LItalia stabil un protettorato coloniale sulla Tunisia.

d. Lattentato a Umberto I fu compiuto con lo scopo


di vendicare i morti di Milano.

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