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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La società dell’Antico Regime


Lo sviluppo del Terzo Stato

Al popolo (che viene chiamato in


Francia “Terzo Stato”) appartiene
anche la ricca borghesia dinamica e
intraprendente, che:
» ha visto aumentare il proprio peso
politico ed economico;
» è costretta, però, a sopportare la
maggior parte del carico fiscale.

Tuttavia, nei Paesi più avanzati come


Inghilterra e Francia, la borghesia:
» è sempre più consapevole delle
proprie potenzialità economiche;
» aspira a un ruolo di maggiore
centralità nella vita dello Stato.
La crescita demografica ed economica
Nel corso del Settecento la popolazione
europea cresce grazie:
» alla diminuzione delle carestie e delle
pestilenze;
» al miglioramento dell’alimentazione;
» al conseguente calo della mortalità.

Alla crescita demografica corrisponde


un notevole sviluppo economico,
dovuto principalmente:
» all’introduzione di sistemi di
coltivazione più razionali e redditizi;
» a una maggiore integrazione fra la
produzione (agricola e
manifatturiera) e il commercio.
Nasce la rivoluzione industriale

Proprio in Inghilterra l’intraprendenza


della borghesia e la presenza di una
nobiltà attiva portano a una
trasformazione del processo produttivo
e alla nascita del sistema di fabbrica.

Questo processo, che prende


il nome di “rivoluzione industriale”,
è favorito da diversi fattori, tra cui:
» le caratteristiche del sistema politico
ed economico inglese;
» la capacità di creare nuove macchine
in grado di velocizzare la produzione
industriale.
Il contesto socio-politico inglese

La stabilità del sistema parlamentare


inglese infonde sicurezza e la presenza
della borghesia in Parlamento stimola
le iniziative imprenditoriali.

Nascono così provvedimenti che


tutelano attentamente i diritti di
proprietà, anche sulle innovazioni
tecnologiche (brevetti).

Questo favorisce gli investimenti nello


sviluppo produttivo.

Anche la nobiltà si libera del


tradizionale ozio e imprime un forte
sviluppo al capitalismo agrario.
Le trasformazioni nelle campagne

Nelle campagne i proprietari terrieri avviano la costruzione di “recinzioni”


(enclosures), che portano alla scomparsa dei cosiddetti “campi aperti”
(open fields) destinati all’uso pubblico::
» nascono così grandi aziende
agricole, condotte con criteri
moderni;
» vanno scomparendo i fittavoli e la
piccola proprietà fondiaria, incapaci
di reggere la concorrenza.

Una grande massa di contadini


emigra verso la città, che diviene
un serbatoio di manodopera a basso
costo per le fabbriche nascenti.
L’incremento demografico e produttivo

Nel corso del Settecento la popolazione inglese cresce esponenzialmente e questo


causa una crescita della domanda di prodotti.

Nello stesso tempo si sviluppa anche


il settore commerciale, con ampie
ricadute sul settore manifatturiero.

Il controllo del mercato internazionale:


» consente ai mercanti inglesi di
importare ingenti quantità di cotone
grezzo da lavorare nelle manifatture;
» garantisce loro la possibilità di
vendere all’estero i prodotti lavorati.
I nuovi macchinari nel settore tessile

La tecnologia del settore tessile viene rivoluzionata dall’invenzione di nuovi


macchinari per tessere e filare:
» la navetta volante di Kay (1733);
» la spinning Jenny (macchina per filare)
di Hargreaves (1764);
» il filatoio idraulico di Arkwright (1769);
» il mule spinning (filatoio automatico)
di Crompton (1779);
» il telaio meccanico di Cartwright
(1787).

Dal momento che questi dispositivi


hanno bisogno di energia idraulica, le
prime fabbriche vengono installate lungo
i corsi d’acqua.
La macchina a vapore di Watt

Un notevole salto in avanti nella meccanizzazione viene fatto grazie alla nuova
macchina a vapore realizzata da James Watt nel 1769, che permette di sfruttare
una nuova forma di energia.

La necessità di ingenti quantitativi di


carbone per far funzionare le
macchine a vapore fa decollare anche
il settore estrattivo, che diviene
strategico per lo sviluppo industriale.

Inizia così lo sfruttamento delle


formidabili riserve di carbon fossile,
di cui è ricca l’Inghilterra.
Lo sviluppo della siderurgia

La necessità di produrre macchine per l’industria tessile stimola la nascita


dell’industria siderurgica.

Accanto alle miniere di carbone


nascono così grandi complessi
estrattivi e siderurgici, dove si svolge
l’intero ciclo della produzione,
dall’estrazione del carbone e del
ferro fino alla realizzazione del
prodotto finito.

Dopo il 1830, grazie al boom della


rete dei trasporti, l’industria
siderurgica diviene il settore
trainante dell’economia.
Le innovazioni nel settore dei trasporti

La macchina a vapore viene applicata


anche ai battelli mercantili, impiegati
soprattutto nel trasporto del carbone
dalle miniere ai centri di produzione.

Si sviluppa in seguito una rete di canali


artificiali che favorisce il sistema dei
trasporti.

Nel 1814 George Stephenson realizza


il primo prototipo di locomotiva a
vapore, che diventerà la macchina
simbolodella nuova era dei trasporti.
Nasce il proletariato

Lo sviluppo del sistema di fabbrica


porta:
» alla crisi delle botteghe degli
artigiani, che non riescono a
reggere la concorrenza;
» alla nascita del proletariato, una
nuova classe sociale formata da
operai che vendono la propria forza
lavoro agli imprenditori.

Le condizioni di lavoro in fabbrica


sono molto dure. Gli operai infatti:
» svolgono mansioni meccaniche
e ripetitive in ambienti malsani;
» sono sottoposti a turni di lavoro
massacranti.
Lo sfruttamento del lavoro

Il libero mercato del lavoro, sottratto ai


vincoli delle corporazioni artigiane,
è ora regolamentato solo dalla legge
della domanda e dell’offerta.

L’abbondante offerta di manodopera


produce quindi una riduzione dei salari
e un peggioramento delle condizioni
dei lavoratori.

Si diffonde inoltre il lavoro minorile e


femminile, perché:
» il sistema di fabbrica elimina in gran
parte il lavoro specializzato;
» donne e bambini sono sottopagati.
I problemi dell’urbanizzazione

Con la diffusione del capitalismo nelle


campagne, artigiani e contadini sono
costretti a fuggire verso le città
industriali, dove la popolazione
aumenta in misura notevole.

Intorno alle fabbriche nascono i primi


quartieri operai, gli slums, spesso
malsani e insicuri, dove si diffonde
la criminalità legata:
» alle precarie condizioni generali;
» al disagio sociale;
» alla piaga dell’alcolismo.
La stessa struttura della città ne risulta
quindi profondamente modificata.
Le prime proteste operaie

Le misere condizioni di vita del proletariato portano alla nascita di movimenti


operai di protesta.

Al 1779 risale la prima manifestazione


del movimento luddista, che porta alla
distruzione dei macchinari di fabbrica,
identificati come il nemico che
minaccia la vita dei lavoratori.

La protesta si diffonde, ma viene


duramente repressa dal governo.

Nell’agosto del 1819, a Manchester,


la folla che assiste a un comizio
a St. Peter’s Square viene caricata
dalla polizia a cavallo: restano a terra
11 morti e più di 400 feriti.

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