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Nel 1795 i Paesi in guerra con la Francia erano l’Inghilterra e l’Austria, infatti nel 1794 erano stati annessi il

Belgio e le Province Unite ed era nata la Repubblica Batava. Nel 1795, dalla prima coalizione antifrancese
escono gli altri Stati, quali la Prussia e la Spagna, mentre restano ancora con la Gran Bretagna l’Austria e
alcuni stati italiani. L’idea del direttorio in questo periodo è quella di fare guerra all’Austria, per l’Inghilterra
per il momento non decidono nulla, ma in Austria possono dividersi su due fronti ed indebolire l’esercito
austriaco. Pertanto il direttorio decide di intervenire su due fronti: uno è quello che va direttamente dalla
Francia all’Austria, con due eserciti, uno guidato dai due generali Jourdan e Moreau, mentre l’altro esercito,
che però era secondario e aveva come fine quello di distrarre le truppe austriache , viene affidato a
Napoleone. Napoleone in questo periodo aveva 26 anni, ma già a 25 anni era diventato generale perché si era
dimostrato un soldato valoroso e un abile stratega. Aveva conosciuto Giuseppina di Beauharnais, quella che
sarà la futura moglie, la quale lo presenta a Paul Barras, il suo amante che faceva parte del direttorio e che gli
affida il comando della spedizione in Italia.
Scende in Italia attraverso il territorio del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, però in pochi giorni riesce a
sconfiggerlo e alla fine c’è l’annessione da parte della Francia di Nizza e dell’Alta Savoia e ottiene anche,
attraverso l’armistizio di Cherasco il passaggio delle truppe francesi per il Piemonte ,per arrivare
direttamente a Milano e, quindi, nel territorio austriaco. Anche qui sconfiggono velocemente gli austriaci
tant’è vero che nascono le Repubbliche Transpadana e Cispadana.
Con il Trattato di Tolentino, il papa Pio VI rinunciava all’Emilia e alla Romagna, gliele regala per evitare
che Bonaparte potesse scendere nel suo Stato, lo Stato della Chiesa. Quello che fa nella Repubblica Ligure,
quindi Cisalpina e Transpadana, è quello di modernizzare le strutture amministrative e sociali e politiche che
erano nelle mani della Chiesa, i matrimoni, infatti c’era soltanto il matrimonio religioso, le nascite, le morti,
il censimento, veniva fatto all’epoca tutto dalla Chiesa quindi dai parroci. Lui abolì tutto questo, abolì i
rapporti feudali ed introdusse il matrimonio civile. Nel maggio 1797 Napoleone conquista Venezia, che da
questo momento perde la sua indipendenza e la sua autonomia e nel 1797 Napoleone firma il trattato di
Campoformio con l’Austria, un trattato in cui lui detta le regole senza chiedere al direttorio e l’Austria
acquisisce con questo trattato l’ex Repubblica di Venezia, che perde la sua autonomia, deludendo in questo
modo i patrioti italiani, come Ugo Foscolo, che avevano partecipato a questa spedizione, infatti Ugo Foscolo
scrive Buonaparte liberatore, perché pensavano che Napoleone, proprio perché nato dalla Rivoluzione
Francese, essendo giacobino (Appartenente al più radicale e rigoroso dei partiti politici affermatisi durante la
Rivoluzione francese nell'interesse del popolo) poteva liberarli dall’occupazione austriaca. In realtà poi con il
trattato di Campoformio tutti questi ideali sfumarono completamente e gli italiani si rendono conto che in
realtà Napoleone, seppur proveniente dalla Corsica, quindi italiano, in realtà non era interessato per niente
alle sorti dell’Italia. L’Austria cede alla Francia il Belgio e parte della riva sinistra del Reno e viene
riconosciuta la Repubblica Cisalpina, che riunisce la Repubblica Cispadana e quella Transpadana.
Il 15 Febbraio 1798 nasce anche la Repubblica Romana (una delle repubbliche sorelle filofrancesi e
giacobine), tant’è vero che Napoleone scende anche a Roma. Nel luglio 1798 i francesi occupano anche il
Piemonte e nel 1799 il Gran Ducato di Toscana, che entra direttamente a far parte della Francia. Queste
furono chiamate le Repubbliche sorelle, che sorelle in realtà non erano, ma erano delle vassalle perché
l’Italia in questo periodo fu veramente depredata, da Roma fu rubato quasi tutto e fu portato in Francia, gli
italiani furono sottoposti ad una forte tassazione e questo diciamo la dice lunga sull’idea che Napoleone
aveva dell’Italia. L’unico che si ribellò a questo strapotere e a quest’invasione di Napoleone fu Ferdinando
IV di Borbone che mandò il suo esercito per proteggere Roma e il Papa. Sconfitti anche i Borboni,
Napoleone approfittò di questa sconfitta per arrivare ed occupare fino a Napoli. Nasce la Repubblica
Partenopea che comprende quasi tutta l’Italia. I valori repubblicani non fanno presa sulla popolazione, tant’è
vero che il Cardinale Fabrizio Ruffo si mette alla guida, che comanda un esercito della santa fede che
metteva insieme contadini, borghesi, briganti, usa quest’esercito per combattere contro Napoleone (Armata
cristiana e reale). Ad aiutarli intervenne anche l’Inghilterra, cha aveva interessi a difendere i suoi domini sul
mare e i porti che aveva in Sicilia e a poter navigare liberamente sul Mar Mediterraneo, quindi manda un
aiuto e per questo motivo la Repubblica Partenopea finisce in realtà molto velocemente.
Napoleone a questo punto decide di colpire l’Inghilterra, unica nemica rimasta, attaccando l’Egitto. Più che
un obiettivo fu una proposta di Napoleone, però il direttorio aveva interesse a mandarlo il più lontano
possibile perché stava avendo troppi consensi e troppe vittorie e quindi era diventato un personaggio
scomodo e avevano paura che in qualche modo potesse mirare al governo del direttorio. Alla fine gli
affidarono 350 navi e decisero di attaccare l’Inghilterra là dove poteva essere meno forte, cioè in Egitto, nelle
sue colonie. Non era possibile affrontarla in mare in quanto questa era più potente. Quindi Napoleone arrivò
in Egitto e sbarcò, però venne raggiunto dall’ammiraglio Nelson, che fa affondare tutta la flotta francese ad
Abukir. In questo modo Napoleone e il suo esercito rimasero isolati in Egitto. Nonostante l’isolamento e
nonostante l’efferatezza (ferocia) che le truppe francesi mostrarono nei confronti degli egiziani, egli cercò
comunque di modernizzare l’Egitto. Accompagnato da 180 scienziati, studiosi, archeologi, Napoleone
promosse gli scavi che portarono alla riscoperta dell’antica civiltà faraonica e anche il ritrovamento di alcuni
tesori sepolti sotto la sabbia, come la Stele di Rosetta, importante per decifrare la scrittura geroglifica.
Le disfatte militari che la Francia sta collezionando in questo periodo lontano dalla Francia fanno capire a
Napoleone che effettivamente è il momento di ritornare in patria e ai francesi che il direttorio non è in grado
di affrontare le guerre e quindi di proteggere la flotta. Il direttorio comincia ad indebolirsi ed era oramai
incapace di affrontare questa situazione difficile e, quindi, nel 1799 Napoleone torna in Francia e nasce la
seconda coalizione antifrancese formata da Inghilterra, Turchia, Russia, Austria e Svezia. Scoppia il
malcontento tra i francesi. A questo punto Napoleone lascia l’Egitto e torna in Francia. La borghesi
confidava sempre di più nell’esercito e temeva che ci potesse essere un colpo di stato militare da parte di
Barras e dell’abate Sieyés, che fin dal 1789 si era schierato dalla parte del Terzo Stato. Il 18 brumaio
dell’anno VIII (9 novembre 1799), con il pretesto di un complotto giacobino, i membri del consiglio degli
anziani che appoggiavano Sieyés posero Napoleone a capo delle truppe di Parigi. Tre dei cinque membri
lasciarono il loro posto e si trasferirono a Saint Cloud, fuori dalla capitale. Appoggiato dal fratello Luciano,
presidente del consiglio del 500, e dal generale Murat, Napoleone crea un governo provvisorio, un consolato
con tre consoli: Napoleone, primo console, Sieyés e Ducos. Con la fuga dei deputati cadde la Repubblica
Termidoriana, iniziata proprio l’esecuzione di Robespierre. La Rivoluzione Francese poteva dirsi conclusa
ed iniziava da questo momento in poi il dominio personale di Napoleone.
Il 25 dicembre 1799 fu emanata la nuova Costituzione dell’anno VIII che venne approvata con un plebiscito
di circa 3 milioni di persone. Il potere esecutivo viene affidato completamente al primo console, che,
appunto, è Napoleone, e costituisce un potere centralizzato e abolì tutte le autonomie delle diverse parti della
Francia. Il potere legislativo fu affidato sempre a Napoleone coadiuvato dal Consiglio di Stato, da lui
nominato, e da tre organi, il tribunato, il corpo legislativo e il Senato (i loro membri erano scelti dai consoli
in lista). Il potere giudiziario è affidato a magistrati che sono eletti da Napoleone.

In Italia le potenze straniere stavano recuperando terreno, quindi bisognava nuovamente intervenire in Italia
perché, come abbiamo già visto, il Regno di Napoli era indipendente, in quanto la Repubblica Pertenopea
non esisteva più.
Per consolidare il suo potere e per ripristinare il predominio francese sulla penisola italiana, Bonaparte
intraprese una nuova campagna militare. Mentre il generale Moreau riportava vittorie decisive sul fronte del
Reno, Napoleone nella primavera del 1800 scese attraverso le Alpi e sconfisse gli Austriaci a Marengo, in
Piemonte. Nel 1801 Francesco II d'Asburgo fu costretto a ritirare le truppe sia dal Belgio sia dall'Italia
settentrionale e a firmare la pace di Lunéville, che ripristinò il trattato di Campoformio. Pertanto Venezia
rimase all'Austria, la riva sinistra del Reno e il Belgio passarono alla Francia, furono riconosciuti la
Repubblica Elvetica, la Repubblica Batava, la Cisalpina, che ora prese il nome di Repubblica Italiana, e
Modena e la legislazione Pontificia. Il Granduca di Toscana Ferdinando III fu detronizzato e il Piemonte fu
annesso alla Francia.
Nel 1802 fu firmata la pace con l'Inghilterra, con la pace di Amiens: l'Egitto tornava all'Impero Ottomano
mentre i britannici restituivano alla Francia le colonie e ne riconoscevano anche le conquiste fatte in Europa.
Pr rafforzare il proprio potere e per ingraziarsi i cattolici, nel 1801 Napoleone firmò il Concordato con la
Chiesa. Quindi il papa riconosce la Repubblica francese, i vescovi vengono nominati da Napoleone e
stipendiati dallo Stato, il cattolicesimo diviene la religione della maggioranza dei Francesi e papa Pio VII
rinunciò a rivendicare i beni ecclesiastici confiscati durante la Rivoluzione Francese. Questo concordato ha
permesso poi a tantissimi emigrati, circa 140.000 tra cui molti preti refrattari, di poter tornare in Francia. Nel
1802 la Repubblica cisalpina divenne una Repubblica italiana. Adottò gli stessi ordinamenti che c'erano
anche in Francia e Napoleone ne era il presidente: anche i prefetti venivano nominati dal primo console e
l’Italia veniva sottomessa alla Francia. Napoleone, che di questi ordinamenti ne era l ’autore, aveva rinnovato
completamente l'amministrazione all'interno dell'Italia.
Nel 1802 Napoleone, con un plebiscito, si fa nominare console a vita. Nel 1804 viene approvata una nuova
costituzione dove si proclama imperatore dei Francesi, con con la moglie Giuseppina. Da qui inizia ad
occuparsi dell’ordinamento della Francia, infatti rielabora e prende delle decisioni per quanto riguarda
l'istruzione: fonda il liceo, per gli studenti che erano indirizzati alla cultura umanistica, gli istituti politecnici
(le écoles polytechniques), per la preparazione scientifica e la Normale Superiore di Pisa, che diventa una
succursale di quella francese e che mirava a formare il corpo docente.
La retta per frequentare questi istituti era molto alta, quindi non accessibile a tutti. La nomina di imperatore
dei francesi fu decretata dal senato e ratificò il nuovo ordinamento imperiale. Nel 1804, nella cattedrale di
Notre Dame, Pio VII benedisse le due corone imperiali che Napoleone pose sul suo capo e su quello della
moglie Giuseppina. Sempre nel 1804, Napoleone emanò il codice civile, da cui presero spunto le diverse
costituzioni che poi nacquero in tutto Europa: conservò alcuni principi nati dalla rivoluzione che avevano
messo fine all'antico regime, confermò la libertà personale e la centralità dello stato, laicizzò lo stato,
riconobbe la libertà personale delle imprese di lavoro, tutelò la proprietà privata anche se è subordinata
all'interesse statale, introdusse il divorzio ma anche la schiavitù nelle colonie; abolì il diritto di
primogenitura, quindi adesso il nobile poteva dare a tutti i figli la propria proprietà, non solo ai primogeniti.
Il codice civile di Napoleone rappresentò un compromesso importante tra la rivoluzione e l'esigenza di
conservare alcune abitudini e ancora oggi è il punto di riferimento di alcune costituzioni europee.
Napoleone, attraverso i plebisciti, ha confermato la sua supremazia in Francia. Continua la sua politica
coloniale aggressiva, soprattutto nei confronti e a danni dell'impero britannico in India e si spinge anche
verso i territori ottomani. Il regno unito a questo punto riapre le ostilità, quindi l'Europa si trasforma in un
campo di battaglia tra Inghilterra e Francia, ma il conflitto si allargherà anche ad altri Stati.
La terza coalizione
Nel 1805 nasce una nuova coalizione antifrancese, la terza, in cui vi erano Regno Unito, Austria, Russia, la
Svezia e Regno di Napoli. La supremazia della flotta britannica trovò la sua conferma nella vittoria a
Trafalgar, dove la flotta francese fu annientata e dove però morì lo stesso generale Nelson. La potenza
francese si fece sentire, tant’è vero che le truppe austro-russe furono subito dopo sconfitte ad Austerlitz, in
Moravia. Quindi l'Austria fu costretta a cedere i territori italiani e tedeschi alla Francia, con la pace di
Presburgo, firmata nel 1805. Nasce dunque la confederazione del Reno, fatta da 16 stati tedeschi, grazie a cui
Venezia, l’Istria e la Dalmazia furono annesse al Regno d'Italia e, quindi, tolte al dominio austriaco. Il Regno
di Napoli fu assegnato a Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, e successivamente a Murat suo cognato.
Luigi, suo fratello, viene posto sul trono di Olanda, segnando in questo modo la fine del Sacro Romano
Impero germanico.
La quarta coalizione
Nel 1806, si forma una quarta coalizione antifrancese. Non potendo in nessun modo colpire l'Inghilterra,
Napoleone lancia il blocco continentale: chiude tutti i porti francesi, dagli Stati vassalli agli alleati, vietando
che si potesse commerciare con l'Inghilterra. Quindi paralizza il commercio britannico, ma potenzia
l’industria francese, perché i prodotti che fino a quel momento venivano acquistati dall'Inghilterra, venivano
ora acquistati dalla Francia. I britannici reagirono in due modi: in primis fomentando delle rivolte negli Stati
soggetti alla Francia, in secondo luogo alimentando il contrabbando. Napoleone, per poter tenere a freno il
contrabbando, inizia una severa politica di vigilanza.
L'industria francese trae vantaggio da ciò per breve tempo, ma alla fine subisce ingenti danni perché deve
rinunciare ad esportare le sue materie prime e i suoi prodotti. Ci furono molte proteste e lo stesso ceto
imprenditoriale francese, che appoggiava il regime napoleonico, fu penalizzato.
Le conseguenze furono che, nel tentativo di rispettare questo blocco, Napoleone annesse diversi Stati, ad
esempio il Portogallo, la Spagna (che fu assegnata a Giuseppe Bonaparte), la Toscana e lo Stato Pontificio,
che furono annessi al Regno d'Italia
Papa Pio VII fu arrestato e portato in Francia e il Regno di Napoli fu all'inizio assegnato a Giuseppe
Bonaparte e poi, dopo la nomina di questo a Sovrano di Spagna, passò a Gioacchino Murat.
Nel 1808 Napoleone occupa la Spagna e mette sul trono suo fratello. In Spagna scoppiano delle guerriglie
antifrancesi. La Francia di Napoleone cercò di sedare tutte queste rivolte e si forma anche una quinta
coalizione antifrancese, che però Napoleone vinge molto rapidamente annientando l’armata di Prussia a Iena.
Si giunge alla pace di Tilsit nel 1807, tra Napoleone e lo zar Alessandro I, e la Russia fu messa nelle
condizioni di espandersi verso i Balcani a danno dell'impero Ottomano. Meno favorevoli invece furono le
condizioni date alla Prussia, che perse alcuni territori che gli erano stati assegnati, come il regno di Westfalia
che venne affidato a Girolamo Napoleone, fratello dell'imperatore.
In Olanda fu proclamato re un altro fratello di Napoleone, Luigi Bonaparte, e il granducato di Varsavia
divenne uno Stato vassallo della Francia. Ciò che fece Napoleone fu mettere in questi luoghi tutti i suoi
familiari, riprendendo in qualche modo i vecchi modelli istituzionali, ma comunque fu un fautore di una
riforma amministrativa molto importante.
A questo seguì una quinta coalizione antifrancese, ma Napoleone sconfisse ancora gli austriaci a Vragram.
Fu ratificata la pace e gli austriaci furono obbligati a cedere alla Francia la Dalmazia, l’Istria e Trieste.
La firma di questo trattato segnò il punto di massima espansione dell'impero francese che durò fino al 1912 e
si pose fine anche alla guerra contro l'Austria. In questo stesso trattato fu contemplato anche il matrimonio di
Maria Luisa d'Asburgo, figlia di Francesco II, imperatore d'Austria, con Napoleone e ci fu dunque la
dichiarazione definitiva di egemonia.
Dopo la pace di Tilsit, la Russia pensò di spartirsi l'Europa con la Francia; avrebbero dovuto quindi dividere
l'Europa in due zone di influenza. Dando vita però al granducato di Varsavia, Napoleone aveva dato l'idea
allo Zar di voler impossessarsi in qualche modo di un affaccio sul Mar Baltico (cosa che Alessandro primo
non vedeva di buon occhio), tra l’altro, lo zar cominciava a sentire il peso del blocco continentale imposto da
Napoleone. Soffrendo per questa situazione e per il fatto che Napoleone non voleva appoggiare la Russia sul
suo contrasto contro l'impero ottomano, lo scontro tra i due Stati divenne chiaro ed evidente. A questo punto
Napoleone concepisce questa impresa smisurata, cioè quella di affrontare la Russia sul suo territorio.
L'invasione del territorio russo doveva avvenire a giugno con un'ingente quantità di uomini, circa 610.000, di
cui la metà erano italiani, austriaci, svedesi. L’esercito marcia verso Mosca. L'obiettivo di Napoleone era
quello di invadere la Russia in maniera molto veloce, in realtà Alessandro primo è usare una tattica utilizzata
anche da Pietro il Grande, cioè quella della terra bruciata, già sperimentata con successo. I francesi man
mano che avanzavano con le truppe sul territorio russo non trovavano nulla, perché tutto quanto veniva
bruciato: approvvigionamento, terreni, depositi, villaggi, raccolti… vennero tutti quanti dati in fiamme e in
tal modo viene negata ai francesi la possibilità di approvvigionamento. Lo scontro diretto con le truppe russe
non c'è mai stato tranne che a Borondino, sul fiume Moscova, dove i russi affrontarono i francesi. Ci fu una
carneficina che non portò a nulla però questa sconfitta dei russi, che volevano impedire l'ingresso delle
truppe francesi a Mosca, fallì e quindi il 13-14 settembre del 1812 Napoleone entrò a Mosca. I russi
incendiarono la città e Napoleone fu costretto alla ritirata perché non aveva possibilità di ripararsi.
Il terribile inverno russo sterminò completamente l'esercito francese; Napoleone fu costretto a ordinare la
ritirata il 19 ottobre proprio a causa del freddo, della mancanza di rifornimenti, degli attacchi continui della
cavalleria cosacca e dei contadini. La ritirata si trasformò in un vero e proprio massacro tant'è vero che
riuscirono a ritornare in patria 5000 uomini su 610.000 soldati partiti.
A questo punto si forma una una sesta coalizione anti-francese che impone a Napoleone di far rientrare i
confini francesi laddove erano stati stabiliti nel 1796. Questa coalizione era formata da Inghilterra, Austria,
Russia, Prussia e Svezia, ma Napoleone rifiutò e a questo punto la coalizione, in particolare con l'iniziativa di
Federico Guglielmo III di Prussia, sconfisse a Lipsia Napoleone nel 1813 nella battaglia delle Nazioni.
Ferdinando VII tornò sul trono di Spagna sopprimendo la Costituzione di Cadice, l'Olanda stessa, caccia i
Francesi e la stessa Francia viene invasa e fu dichiarato decaduto Napoleone. Sale al trono Luigi XVIII, che
era fratello di Luigi XVI. Napoleone, quindi, abdica nel 1814 e viene costretto ad andare sull'isola d'Elba
mentre la moglie viene assegnato il Ducato di Parma.
Con il trattato di Parigi i confini francesi vengono riportati alla situazione antecedente alla rivoluzione
francese e nel frattempo, nel 1814, gli Stati europei si riuniscono in un Congresso di Vienna per ridisegnare
nuovamente la carta geografica del continente europeo. In Francia, però, il ritorno di Luigi XVIII non viene
visto di buon occhio, nonostante avesse legittimato la carta costituzionale. Non fu accettato n é dalla
borghesia né dagli ufficiali né dall'esercito né dai burocrati. Comincia a questo punto quello che viene
chiamato “il governo dei 100 giorni” con il ritorno di Napoleone. Il 28 Febbraio del 1815 Napoleone fugge
dall'isola d'Elba e raccoglie gli ultimi soldati per combattere contro Vienna. Si forma una settima coalizione,
l'attacco congiunto dei britannici e dei prussiani sconfigge definitivamente i francesi a Waterloo, il 18 giugno
del 1815.
A questo punto Napoleone rientra a Parigi e abdica per sempre. Il 7 luglio del 1815, appena 100 giorni dopo
la ricostruzione dell’impero, Luigi XVIII ritorna sul trono, mentre il 5 maggio del 1815 Napoleone muore
sull’isola di Sant’Elena dove era stato deportato. Sulla morte di Napoleone si aprono indagini, perché
probabilmente non è morto di morte naturale ma si pensa che sia stato avvelenato proprio per evitare un
possibile suo ritorno.

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