15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Corsica Secondo figlio di Carlo Maria Buonaparte e Letizia Ramolino NASCITA VITA A 9 anni frequent la scuola militare di Brienne 1785: tent di passare in Marina, ma non riuscendoci pass in artiglieria 1792: venne eletto tenente colonnello, ma in seguito fu retrocesso al rango di capitano Ottenne la nomina a sottoluogotenente a soli 16 anni e pochi mesi dopo quella a luogotenente Fu nominato generale del Corpo d'armata dell'Interno Fu nominato comandante della piazza di Parigi 1784: fu ammesso alla Regia Scuola Militare di Parigi Per poter comprendere l'ascesa al potere di Napoleone, bisogna cominciare a cercare sue imprese verso la fine della Rivoluzione Francese. Il 27 luglio 1794 vi fu il colpo di stato del Termidoro, e nel 1795 entr in vigore la costituzione moderata con il potere in mano al Direttorio. L'esercito era popolare, ovvero assoldava combattenti tra la popolazione e credeva fortemente nell'idea repubblicana; proprio l'esercito sar uno strumento di ascesa sociale, per un componente della piccola borghesia come Napoleone.
Dopo aver sedato alcune sommosse in patria, Napoleone venne posto a comando dell'armata Italiana, una branca dell'esercito che fu inviata in Italia per diffondere gli ideali della rivoluzione. Qui i francesi combatterono gli austriaci a Milano, creando cos la Repubblica Cisalpina nel 1796. Napoleone si spinse oltre e liber anche il regno di Venezia, acquistando ancora pi carisma e potere, tanto che contratt direttamente con gli austriaci pattuendo che il Veneto e la Dalmazia sarebbe rimasti sotto il dominio asburgico, con il trattato di Campoformio (1797).
Il Direttorio intimorito dalla sua fama, richiam Napoleone in patria, per poi riassegnarlo alla campagna d'Egitto contro gli inglesi (1798). Sulla terraferma il generale francese ottenne numerose vittorie, conquistando Alessandria d'Egitto e Malta, ma la flotta francese fu sconfitta pesantemente per mano dell'ammiraglio Nelson, sancendo cos una sorta di sostanziale pareggio. Intanto in Italia le truppe francesi cominciarono a subire le prime sconfitte da parte degli austriaci.
Il 18 Brumaio (9 novembre) 1799 fu organizzato da Napoleone un colpo di stato, che segn la fine del Direttorio e della Rivoluzione francese, dando inizio al consolato guidato da Napoleone, Sieyes e Ducos, che si autoproclamarono consoli della repubblica. Il vero potere era nelle mani di Napoleone, che contava sullappoggio dellesercito.
La nuova costituzione, approvata alla fine del 1799, manteneva il regime repubblicano ma introduceva il consolato, composto da un Primo Console (Napoleone) e due membri con funzioni consultive.
Cerano due camere: -Tribunato: discuteva le leggi presentate dal Consiglio di Stato -Corpo legislativo: approvava o respingeva le leggi
Il senato controllava la costituzionalit delle leggi. Il Primo Console nominava i membri del Consiglio di Stato, ministri, prefetti e sindaci. La costituzione prevedeva il suffragio universale maschile. ORGANIZZAZIONE DELLO STATO E DELLA SOCIET I pilastri della societ napoleonica furono: Burocrazia Esercito Ceto medio imprenditoriale Nuova nobilt imperiale La classe sociale pi forte era la borghesia.
Napoleone cerc di reinserire esponenti della nobilt di antico regime ai vertici della societ, purch fossero disposti a sottostare al suo potere questa strategia di fusione fu chiamata dagli storici amalgama.
Il territorio francese era diviso in dipartimenti, ognuno dei quali era governato e controllato da prefetti (vivevano nel capoluogo e applicavano ordini e direttive che arrivavano da Parigi). Ogni dipartimento era diviso in cantoni, con a capo i sottoprefetti; ogni cantone era diviso in comuni, con al vertice i sindaci.
ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEL CENTRALISMO NAPOLEONICO Miglioramento delle condizioni sanitarie Miglioramento del livello di istruzione Miglioramento dellamministrazione e della finanza statale Soffocamento della libert politica Sottomissione della societ Vincoli dellattivit individuale POSITIVI NEGATIVI Napoleone ottenne cos un grande prestigio politico sia interno che estero, tanto che nel 1802 si fece eleggere console a vita; Una volta ottenuta tale carica, torn in Italia, sconfiggendo gli austriaci e riaffermando il potere francese. Dopo questo periodo di battaglie ci fu un periodo di pace che fece aumentare la popolarit di Napoleone tra la popolazione contadina.
Ci fu una pace con la Chiesa che stabiliva in modo preciso i rapporti che dovevano avere questultima e la repubblica francese. Nonostante gran parte dell'esercito sostenesse Napoleone ce nera un'altra che cominciava ad essere contraria al troppo potere che il generale aveva acquisito, tanto che fu organizzato un colpo di stato, per subito sventato.
Napoleone allora indisse un plebiscito popolare e venne eletto imperatore (1804). La sua politica fu comunque tipicamente illuministica, dato che favor l'ascesa della classe borghese e diminu i privilegi feudali della nobilt.
Il punto di forza di Napoleone era la grande armata che comandava con grande maestria. Tale abilit nella guerra spavent gli Stati confinanti e nel 1805, la Gran Bretagna, insieme a Svezia, Austria, Napoli e Russia, organizz la terza coalizione antifrancese.
La Francia, alleatasi nel frattempo con la Spagna, respinse i nemici e vinse ad Austerlitz nello stesso anno; nel 1806 conquist il Regno di Napoli. Tali guerre fecero diminuire l'influenza austriaca in Italia, ma grazie alla trattato di Campoformio l'Austria mantenne comunque un discreto potere sulla penisola. Il nord divent regno d'Italia, mentre il sud Regno di Napoli.
Bonaparte cerc di inserire sui troni pi importanti persone a lui fidate, come familiari o amici molto stretti. A Napoli govern suo fratello, Giuseppe Bonaparte, che per una sere di vicissitudini divent anche re di Spagna nel 1808. Nel 1806 in Germania cre una confederazione di Stati, chiamata Confederazione del Reno. In realt era un protettorato francese, dove Napoleone sceglieva chi mettere al governo.
Sempre nello stesso anno nacque la quarta coalizione antifrancese (formata da Gran Bretagna, Russia, Prussia e Svezia) che attacc la Francia, ma il conflitto si chiuse poco dopo con la pace Tislit, dove si stabil che la Confederazione del Reno, con annesso il Ganducato di Varsavia, sarebbe diventata il Regno di Wetsfalia, governato da Girolamo Bonaparte e che l'Olanda sarebbe stata sotto il controllo di Luigi Bonaparte.
Napoleone, decise di attaccare la Gran Bretagna, ma data l'inespugnabilit dell'isola, la attacc economicamente, ponendo un blocco continentale che prevedeva il mancato commercio con i britannici in tutta Europa. L'Inghilterra resse poich aveva nelle colonie una grossa risorsa, tanto che il resto dell'Europa cominciava a sentire la mancanza delle manifatture inglesi.
Cominciarono le prime rivolte, la maggiore in Spagna, dove fu inviato l'esercito che soppresse a fatica la rivolta. Proprio per questo motivo venne messo al trono Giuseppe Bonaparte (1808). Anche l'Austria si rivolt, ma perse delle province che verranno annesse al Regno d'Italia.
Contemporaneamente agli eventi spagnoli, nel 1809 lInghilterra si alle con lAustria nella quinta coalizione, sconfitta per rapidamente da Napoleone (battaglia di Wagram).
Nel 1810 avvenne, favorito da Metternich, ambasciatore austriaco a Vienna, il matrimonio tra Maria Luisa d'Asburgo-Lorena e Napoleone, che sanc la fine delle discordanze tra Austria e Francia.
Osservando la carta politica europea del 1811 si pu vedere come Napoleone controllasse ormai, direttameente o indirettamenrte, gran parte del territorio. Limpero comprendeva 130 dipartimenti e contava circa 44 milioni di abitanti.
Nel 1810 la Russia viol il blocco antibrittanico imposto da Napoleone che dichiar guerra allo Zar Alessandro I. La grande armata messa in campo nel 1812 varc la frontiera russa con circa 650mila uomini; lobbiettivo era di infliggere rapidamente al nemico una sconfitta decisiva. L'avanzata verso Mosca per procedette con numerosi intoppi a causa degli errori dei luogotenenti, delle difficolt del territorio e soprattutto a causa della strategia della terra bruciata messa in atto dai russi; una volta arrivati nella capitale russa, i francesi la trovarono disabitata e semi saccheggiata.
Fino a quel momento i russi si erano limitati ad azioni di disturbo contro la grande armata ma durante la ritirata cominciarono delle azioni di guerriglia sempre pi consistenti contro l'armata francese, che (a grazie anche al sopraggiungere dell'inverno) sub numerose sconfitte.
Nel 1813 le altre potenze europee, approfittando della sconfitta di Napoleone , crearono la sesta coalizione antifrancese (Russia, Prussia e Gran Bretagna); lAustria si un alla coalizione, pronta a scavalcare un matrimonio di stato pur di sconfiggere lodiato nemico. I Francesi furono sconfitti a Lipsia. Napoleone fu costretto all'esilio sull'Isola d'Elba nell'aprile del 1814.
Nel 1815 Napoleone riusc a scappare e a reinsediarsi a Parigi, con il consenso della popolazione.
Arrivato in Francia, Napoleone venne proclamato nuovamente imperatore. Ebbe cos inizio lultima fase della parabola napoleonica, i cosiddetti Cento giorni (dal marzo al giugno 1815), durante la quale Napoleone cerc di andare incontro alle aspettative di coloro che avevano consentito il suo ritorno al potere. Le potenze antinapoleoniche, riunite in congresso a Vienna, si unirono militarmente nella settima coalizione (Inghilterra, Prussia, Russia, Austria, Svezia). Teatro delle nuove operazioni belliche fu il Belgio; seguendo la sua abituale strategia Napoleone cerc di evitare che le truppe nemiche, inglesi e prussiane, si riunissero. I francesi, pur riportando una vittoria a Ligny, persero contatto con il nemico, che invece di ripiegare verso le retrovie, corse a dare manforte al resto dellesercito della coalizione nella piana di Waterloo, dove il 18 giugno 1815 avvenne lo scontro decisivo con la sconfitta del grande comandante.
Il 22 giugno 1815 limperatore abdic simbolicamente a favore del figlio Napoleone II, mentre le potenze della coalizione avevano gi deciso di restaurare i Borbone sul trono di Francia. Si rec poi al porto di Rochefort, dove il blocco navale inglese lo costrinse a consegnarsi. Fu trasferito ai primi di agosto sullisola di Sant Elena nellOceano Atlantico.
Il 5 maggio 1821 Napoleone, gi da tempo malato di cancro, si spense nella sua dimora a SantElena. La notizia suscit una grande emozione: alcuni dei suoi pi strenui seguaci si rifiutarono di credervi oppure accusarono gli inglesi di averlo avvelenato. In generale vi fu un moto di commozione e un sentimento di ingiustizia per il trattamento riservato a Napoleone. COME FECE A RAGGIUNGERE IL POTERE STRATEGIE Sorprendere il nemico arrivando rapidamente sul posto Ingannare il nemico simulando ritirate e cedimenti Attaccare ai fianchi con la cavalleria e il corpo dlite Creare panico facendo fuoco concentrato di artiglieria LE 8 REGOLE Acquisire profonda conoscenza del ambiente in cui si opera Definire la propria strategia Preparare un piano di battaglia chiaro Realizzare un efficiente sistema di comunicazione No compromessi con la qualit dellesecuzione No compromessi con la qualit dei collaboratori Ricompensare chi eccelle nel perseguire gli obiettivi Focalizzare le migliori risorse su pochi obiettivi SantElena era una piccola isola, per gran parte dellanno avvolta dalla nebbia, scarsamente popolata e raggiunta solo da navi inglesi. Consapevole dellimpossibilit di fuga, Napoleone passava gran parte delle sue giornate impegnato in una nuova particolare battaglia, quella della ricostruzione della memoria storica degli eventi che lo avevano visto protagonista per quasi ventanni e che egli temeva fossero consegnati travisati ai posteri dai suoi nemici.
Cos nacque Il Memoriale di Sant'Elena, un libro costituito da riflessioni e ricordi raccolti da Emmanuel de Las Cases nella forma letteraria di memoriale di Napoleone Bonaparte, da egli stesso esposti durante conversazioni quasi quotidiane tenute dall'imperatore con i suoi amici, tra i quali il Las Cases, durante il suo esilio sull'isola di Sant'Elena. L'opera contiene, in forma essenziale, riflessioni dell'imperatore sulla sua giovinezza, il racconto delle sue campagne militari e le vicissitudini del suo esilio a Sant'Elena, espresse anche attraverso giudizi particolarmente critici verso la politica adottata nei confronti di Napoleone dal governatore britannico dell'isola, Hudson Lowe.
Ritratto politico di Napoleone dettato da lui "In pochissime parole, questa la mia storia. Invano, gli storici inglesi taglieranno, sopprimeranno, mutileranno, sar per loro molto difficile farmi scomparire totalmente. E uno storico francese dovr pure occuparsi dell'Impero! Dovr pure, se avr un po' di coraggio, restituirmi qualcosa, darmi la mia parte! Il suo compito sar facile, poich i fatti parlano, poich i fatti brillano come il sole. Io richiusi l'abisso anarchico, e districai il caos: ripulii la Rivoluzione, nobilitai i popoli e consolidai i re. Eccitai tutte le emulazioni, premiai tutti i meriti, ed allargai i limiti della gloria. Tutto questo, pure qualcosa! E poi, per quali fatti mi si potrebbe accusare, senza che uno storico potesse difendermi? Forse per le mie intenzioni? Ma non mancano ragioni per assolvermi. Forse per il mio dispotismo? Ma si potr sempre dimostrare che la dittatura era assolutamente necessaria. Si dir che ridussi la libert? Ma uno storico potr dimostrare che la licenza, l'anarchia, i grandi disordini erano ancora alle porte. Sar accusato di aver troppo amato la guerra? Ma lo storico spiegher ch'essa fu soltanto opera fortuita delle circostanze, e che furono i nostri nemici che ad essa condussero gradatamente. Mi si rimproverer, infine, la mia ambizione? Ah, certo, lo storico me ne trover molta; ma della pi grande e della pi alta che, forse, sia mai esistita: quella di stabilire, di consacrare finalmente l'impero della ragione, ed il completo esercizio, l'intero godimento delle facolt umana. E qui lo storico si trover forse ridotto a dover rimpiangere che una simile ambizione non sia stata compiuta, soddisfatta!... In pochissime parole.... questa la mia storia!"
"Tutti nascono anonimi come me, in una anonima Ajaccio, in un'anonima isola, in un anonimo 15 agosto, di un anonimo 1769, da due anonimi Carlo e Letizia Ramolino; solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa sono capaci di non deludere se stessi, anche la volont divina si manifesta sull'uomo....."
Il codice napoleonico uno dei pi celebri codici civili del mondo, creato da una commissione con il compito di raccogliere in un unico corpus giuridico la tradizione giuridica francese; corpus che port, il 21 marzo del 1804, alla promulgazione, da parte di Napoleone Bonaparte, del "Code civil des Franais" . Il codice fu applicato in tutti i territori che si trovavano sotto il suo potere.
ORIGINI
Lo scopo che si prefiggeva il legislatore era di dar vita ad un testo che ponesse fine in maniera definitiva alla tradizione giuridica dellAncien Rgime.
Il codice si ispira sia al diritto della tradizione franco-germanica che a quello caratteristico del nord della Francia, ma prende, come ulteriore modello di riferimento, il diritto romano (Corpus iuris civilis) e quello canonico.
Fu chiesto il parere anche del Consiglio di Stato, presieduto da Napoleone, ed infine inviato al Parlamento per lapprovazione. Grazie al prestigio personale dellimperatore si riuscirono a superare gli ostacoli rappresentati dalle Corti e lostruzionismo dellapparato burocratico. Le vicende personali di Napoleone influirono su alcuni aspetti specifici, quali divorzio e adozione. Si deve proprio a Napoleone, privo di nozioni giuridiche, la particolare chiarezza dell'articolato.
La commissione incaricata era composta da quattro grandi giuristi: dal presidente della Corte di Cassazione Tronchet, dal giudice della medesima corte Maleville, da un alto funzionario ammistrativo Protalis e da Bigot de Prameneu membro del vecchio Parlamento di Parigi soppresso dalla Rivoluzione, sotto la direzione di Jean Jacques Rgis de Cambacrs. In soli quattro mesi fu presentata una bozza inviata alla Corte di Cassazione con lo scopo di ottenere osservazioni in merito.
STRUTTURA
Il Codice di Napoleone, composta da 2281 articoli, ha la seguente struttura di tradizione gaiano-giustinianea:
Titolo Preliminare: Della publicazione, degli effetti e della applicazione della legge in generale (Articoli dal 1 al 6)
Libro Primo: Sulle persone (Articoli dal 7 al 515)
Libro Secondo: Dei beni e della differente modificazione della propriet (Articoli dal 516 al 710)
Libro Terzo: Dei differenti modi dacquisto della propriet (Articoli dal 711 al 2302)
Karl Marx fu tra le altre cose anche un profondo studioso della Rivoluzione francese cos come della seconda repubblica francese e del secondo impero a lui contemporanei. Egli utilizz il termine bonapartista per riferirsi alla situazione particolare nella quale i militari controrivoluzionari ottengono i loro poteri dai rivoluzionari, usando poi un radicalismo riformista sulle classi popolari. Marx cap anche che il ruolo del bonapartismo era stato quello di aver mascherato la classe dominante in quanto sia Napoleone I che Napoleone III erano stati espressione di un governo rivoluzionario che poi avevano utilizzato per il loro prestigio personale e per l'emergere delle loro figure. Marx offr la sua definizione ed un'analisi del bonapartismo nel suo "Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte", composto nel 1852. In questo documento egli pone la sua attenzione su quello che definisce come il fenomeno ripetitivo della storia dal quale trae la citazione "La storia si ripete, ora come tragedia, ora come farsa". Il regime bonapartista per Marx sembra disporre di un grande potere, ma solo perch non ha una classe al proprio interno sufficientemente confidenziale o potente da stabilire fermamente la sua autorit e pertanto il leader del movimento prende il sopravvento grazie anche al proprio carisma.
La sua altezza spesso viene stimata in 1,59 ma secondo la misurazione fatta dopo la sua morte dal medico di SantElena era di 1,68 m: una taglia media per quellepoca, non cos piccola come da molti stata descritta.
Aveva stili e abitudini semplici: mangiava in fretta, indossava sempre gli stessi vestiti, non perdeva tempo in cerimonie di corte, lavorava e decideva.
Durante le sue fulminee campagne militari, poteva stare in piedi quattro o cinque giorni, concedendosi solo poche ore di sonno. Sfiniva gli uomini e ammazzava i cavalli di fatica senza dare il minimo segno di stanchezza. Spesso era agitato e violento, addirittura isterico. Era irregolare nei suoi umori: spesso sonnolento di giorno, passava invece notti febbrili e insonni, costringendo le penne dei suoi segretari a correre dietro il flusso incessante della sua mente e dei suoi discorsi. Sprezzante dei formalismi e delle buone maniere, si annoiava ai ricevimenti e alle feste. Esprimeva sempre senza ritegno quello che pensava; nei colloqui privati, andava diritto al centro del problema senza far uso di perifrasi o eufemismi. Ebbe molte donne ma un unico vero amore. Spos Josephine Tascher de la Pagerie, vedova del generale de Beauharnais. Durante le campagne in Italia e in Egitto, Napoleone le scriveva quasi tutti i giorni lettere piene di passione ma lei non rispondeva n si decideva a raggiungerlo. Josephine lo tradiva con vari amanti ma lamore che egli nutriva per lei superava i sospetti che spesso lo attanagliavano. Il vero motivo di rancore di Napoleone verso Josephine, per, fu la mancanza di un figlio a cui lasciare in eredit lImpero. Nel 1810 divorzi da Josephine e spos, per ragioni di Stato, Maria Luisa dAsburgo, la figlia dellImperatore dAustria Francesco I. Per lei prov sempre grande devozione: nel 1811 gli diede il sospirato erede, Francois-Joseph-Charles, che tuttavia mor in giovane et. Maria Luisa gli rimase abbastanza indifferente: infatti,non si occup mai di lui durante la prigionia e lesilio.
Il cuore di un uomo di stato dovrebbe essere nella sua testa IL MITO DI NAPOLEONE TRA STORIA E LETTERATURA
La figura di Napoleone Bonaparte ha ispirato nel corso del tempo molti uomini di cultura che hanno visto in lui, di volta in volta, lincarnazione stessa della libert dei popoli o un feroce tiranno, lo stratega invincibile o un uomo sconfitto dalla storia. In tutta lEuropa, il suo arrivo e quello delle sue truppe vittoriose risuonarono come squilli di libert. Quella del giovane generale vittorioso nella campagna dItalia e quella dellImperatore che sottomette lintera Europa con dirompente forza sono le due immagini napoleoniche pi ricorrenti nelle opere a lui contemporanee, soprattutto in quelle degli artisti e degli scrittori francesi e italiani, che sono stati coinvolti in prima persona nelle vicende storiche del tempo.
Limmortalit il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza
Napoleone fu il principale artefice del proprio mito. Fin dai primi successi egli dimostr di avere perfettamente compreso l'importanza della pubblica opinione nelle nuove forme della lotta politica e non trascur alcuno strumento per accrescere la propria popolarit.
La discesa del giovane Generale in Italia accese lentusiasmo politico del poeta Ugo Foscolo, che si impegnava per la causa rivoluzionaria. Quando Napoleone cedette Venezia all Austria con il Trattato di Campoformio la delusione di Foscolo fu grande e venne espressa nella Lettera di Jacopo Ortis a Lorenzo Alderani dalle Ultime lettere di Jacopo Ortis. Foscolo contin a seguire gli eserciti Napoleonici, ma il suo atteggiamento divent sempre pi antifrancese. Tuttavia, pur avversando il dispotismo napoleonico, ne comprese limportanza storica e riconobbe la sua funzione nel merito di aver svegliato in Italia la coscienza nazionale e lansia di libert.
F O S C O L O
Il filosofo Hegel, tuttavia, manifest grande ammirazione per Napoleone, che intravise nel 1806 a Jena, dove insegnava, e lo defin in una celebre lettera l'incarnazione dello spirito del mondo, espressione di quella Rivoluzione Francese che egli considerava la splendida aurora della modernit. In questa prospettiva il trionfo di Napoleone appariva un evento necessario sul piano storico e razionale.
Il 5 maggio 1821 Napoleone muor nellisola di SantElena, dove era stato esiliato dopo la sconfitta di Waterloo. Pochi mesi dopo, quando la notizia giunse a Milano, Manzoni che mai aveva lodato n criticato leroe di fronte ai trionfi e alle sconfitte della sua vita compose in pochissimi giorni unode in suo onore. Il poeta rievoca le gesta di questuomo straordinario, che a suo parere stato scelto da Dio per testimoniare la propria grandezza e per realizzare i propri disegni. Ma pi che la vicenda terrena di Napoleone, a Manzoni interessa la sorte della sua anima. Mosso dalla sua profonda fede, il poeta immagina infatti gli ultimi attimi di vita del Bonaparte come un momento di riscoperta e riavvicinamento a Dio. Nei suoi ultimi giorni, abbandonato da tutti e preda dallangoscia dei ricordi, solo abbandonandosi a Dio, Napoleone trova infine pace, conforto e salvezza.
H E G E L
M A N Z O N I
Napoleone, nel corso della sua vita, si circond di artisti per immortalare le sue gesta militari e politiche. Nel corso del tempo il giovane generale si trasform nellimperatore, ritratto in posa solenne e quasi ieratica. In opposizione a queste iconografie vi fu in tutta Europa una imponente produzione di stampe e disegni satirici in cui Napoleone veniva paragonato ad un orco affamato di carne umana, oppure raffiguarto come un figlio del demonio o ancora accusato di essere un despota senza scrupoli. Tutte queste opere sono oggi per gli storici fonti iconografiche preziose per ricostruire la vicenda politica e umana di Napoleone. Anche dopo la sua morte, la guerra delle immagini continu, e tra i temi pi trattati vi furono gli anni dellesilio a SantElena.
Bonaparte che valica le Alpi Bonaparte che valica le Alpi al Gran San Bernardo Napoleone a bordo del Bellerophon Napoleone sul trono imperiale