L’Ottocento
Tema: Le figure sociali
2 Copyright © 2011 Zanichelli Editore SpA, Bologna [6201]
Questo file è un’estensione online del corso B. Panebianco, M. Gineprini, S. Seminara, LETTERAUTORI © Zanichelli 2011
siero in primo luogo, ma anche economica, civile e politica. Ostile, come gran parte
della borghesia lombarda, all’unità d’Italia sotto l’egida dello Stato piemontese, me-
no progredito politicamente ed economicamente, Cattaneo auspicava che l’Impero temi
asburgico si trasformasse in una federazione di Stati di cui poteva fare parte anche
il Lombardo-Veneto. Più in generale, immaginava per l’Europa una confederazione
non dissimile da quella americana, una sorta di Stati Uniti d’Europa. Dopo il 1848,
tuttavia, preso atto che la monarchia asburgica era ben lontana dall’avallare un simi-
le progetto, concentrò la sua attenzione sull’opportunità di creare una federazione
italiana di repubbliche, giacché riteneva che solo la repubblica garantisse la libertà.
Tale soluzione era a suo avviso la più ragionevole, date le forti differenze economiche,
sociali e culturali che esistevano tra le varie regioni. Cattaneo rimase fedele al fede-
ralismo anche dopo l’unità d’Italia, adoperandosi per l’attuazione del decentramento
regionale. Inascoltato nella sua epoca, solo in tempi recenti il suo pensiero ha destato
un nuovo interesse.
Il radicalismo di Ferrari e Pisacane
Dopo il 1848-1849 si accentuarono nel fronte democratico le critiche al mazzinia-
nesimo. In particolare il politico e filosofo Giuseppe Ferrari, che, esule in Francia,
L’ENCICLOPEDIA era venuto a contatto con i socialisti utopisti ed era diventato amico personale di
Pierre-Joseph Proudhon Proudhon, rimproverava a Mazzini la priorità da lui data agli obiettivi dell’indipen-
Politico ed economista denza e dell’unità, ignorando la questione sociale, l’unica a suo avviso capace di
francese (1809-1865). Nel mobilitare le popolazioni, specie quelle rurali.
saggio Che cos’è la proprietà
(1840) Proudhon condanna la Tale posizione era condivisa dall’ex ufficiale dell’esercito borbonico Carlo Pisaca-
proprietà parassitaria, fonte di ne, volontario nella Prima guerra d’indipendenza e nel 1849 alla guida della difesa
rendita e di ingiusto profitto della Repubblica Romana. In La guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49 (1851),
(«la proprietà è un furto») e
auspica che tutti i lavoratori egli individuò il fallimento delle insurrezioni di quel biennio nella mancanza di un
possano accedere alla proprietà progetto politico capace di far leva sui bisogni delle classi popolari, così da favorire
dei mezzi di produzione («la la loro partecipazione. In sintesi, la rivoluzione italiana doveva avere un carattere
proprietà è libertà»). In sintesi,
per ovviare allo sfruttamento libertario e socialista.
brutale dei lavoratori prodotto
dal capitalismo industriale, L’unità europea nel pensiero risorgimentale
egli immagina un sistema Nel pensiero di Mazzini e di Cattaneo – le due figure di maggiore rilievo del periodo
economico che riconosca vari tipi risorgimentale – trova spazio anche l’idea di una Europa comunitaria. Per com-
di proprietà: quella individuale,
di tipo familiare, dei piccoli prendere come l’idea di Europa trovi radici nel risorgimento italiano, è importante
produttori rurali e dei piccoli seguire sia la riflessione di Mazzini, che, dall’esperienza della Giovine Italia e della
imprenditori, e quella indivisa Giovine Europa, scriverà in esilio le sue riflessioni sulla democrazia europea (• La
delle grandi imprese, assegnata
a cooperative, le cosiddette democrazia come credo unitario, ), sia quella di Cattaneo che da federalista invoca
“compagnie operaie”. gli “Stati Uniti d’Europa”.
L’Ottocento
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