Introduzione ................................................................................................i
Letteratura profana
La letteratura in verso ..........................................................................1
Letteratura in prosa .............................................................................29
Narrativa ..............................................................................................43
Mirabilia Romae ...................................................................................48
Antiquaria .............................................................................................56
Letteratura di viaggio ...........................................................................68
La politica, la storia: epistole, discorsi, avvisi .....................................90
Trattatistica accademica
Grammatica ..........................................................................................132
Filosofia ................................................................................................141
Scienze matematiche, fisiche e naturali ...............................................153
Musica ..................................................................................................163
Medicina ...............................................................................................170
Teologia ................................................................................................183
Diritto canonico .........................................................................197
Letteratura religiosa
Libri liturgici ........................................................................................211
La devozione e la piet: i libri religiosi a Roma ...................................214
Canonizzazioni: i santi spagnoli e leditoria romana
del Cinquecento ....................................................................................237
Oratoria sacra: sermoni .......................................................................247
Istituzioni pie, ordini cavallereschi, ordini religiosi ............................265
Conclusioni ..................................................................................................272
Repertorio ....................................................................................................285
Bibliografia ..................................................................................................505
Indice onomastico ......................................................................................537
i
Introduzione
1
Sulle fazioni, cfr. Steffen SCHMIDT - Laura GUASTI - Carl H. LAND, Friends, followers and
factions, Berkeley, University of California Press, 1977.
ii
2
Cfr. Thomas J. DANDELET - John A. MARINO, Spain in Italy. Politics, Society, and Religion
1500-1700, Leiden, Brill, 2007, pp. 181-195.
iv
in citt contribuisce, seppur in modi e con finalit diverse, allo sviluppo della
vita culturale cittadina. Dal pellegrino al ricco curiale ognuno di questi
personaggi rappresenta per gli operatori del libro un potenziale interlocutore, i
cui bisogni vanno essere individuati ed attesi. Nel corso del secolo si assiste a
sconvolgimenti politici e culturali che inevitabilmente si ripercuotono anche sul
mercato del libro: il sacco di Roma, che segna una profonda depressione
economica e culturale, dalla quale tuttavia la citt di riprende nel giro di poco
tempo. Lo scisma luterano, con il Concilio di Trento e la Controriforma, segnano
per il mondo del libro una deriva sempre pi netta verso la produzione di opere
religiose, edificanti e, in ogni caso, al riparo dalla censura inquisitoriale. Lo
scopo di tale lavoro proprio quello di ricostruire questa molteplicit di piani e
livelli, studiando come essi si riflettano nella produzione libraria attraverso le
testimonianze vive delle edizioni sopravvissute fino ai nostri giorni.
Letteratura profana
La letteratura in verso
Quello della letteratura strictu sensu non certo lambito dove si registra
la pi alta densit di libri spagnoli nella Roma del Cinquecento. Se si prende poi
in esame la letteratura in verso, troviamo per tutto il secolo pochi titoli di poesia
narrativa dargomento storico, in spagnolo ed in latino, tre titoli di genere lirico,
alcuni versi dargomento religioso, tutti in spagnolo. Si tratta, ad ogni modo, di
una produzione estremamente significativa sul piano qualitativo, che si rivolge
allampia comunit iberica della citt e non solamente alle lite colte.
Si pubblica a Roma la Historia parthenopea di Alonso Hernndez
(tienne Guillery, 1516), poema in spagnolo sulla figura di Gonzalo Fernndez
de Crdoba, il Gran Capitn, protagonista della guerra franco-spagnola per la
riconquista del Regno di Napoli (1501-1504), vicer fino al 1508 e morto solo
nove mesi prima delledizione. Il verso impiegato dallautore la copla de arte
mayor, in omaggio al Laberinto de Fortuna di Juan de Mena, conterraneo del
Gran Capitn e poeta per il quale Alonso Hernndez nutre viva ammirazione1.
Con questo impianto tradizionale fonde motivi e temi di ispirazione classica,
prendendo a modello i poemi di Omero e Virgilio, massimi esponenti dellepica,
connotando il protagonista delle guerre di Napoli come un eroe dellantichit
classica, con tanto di estemporanee interferenze di divinit del pantheon greco-
romano nei luoghi teatro dei combattimenti2. Di qui il giudizio estremamente
negativo di Marcelino Menndez Pelayo che lo chiam msero poeta3 e di
Croce, che segnala con ironia le stravaganti commistioni di elementi classici e
moderni e la continua oscillazione fra storia e poesia4.
1
Nel libro VIII presente una strofa in lode a Juan de Mena.
2
Cfr. Benedetto CROCE, Di un poema spagnuolo sincrono intorno alle imprese del Gran Capitano
del Regno di Napoli: la Historia parthenopea di Alonso Hernndez, in Archivio Storico per le Province
Napoletane, a. 19 (1894), fasc. III, pp. 532-549: 538; unanalisi stilistica meno severa in Encarnacin
SNCHEZ GARCA, El mito del Gran Capitn en Edad carolina: de Hernn Prez del Pulgar a Paolo
Giovio, in Fra Italia e Spagna. Napoli crocevia di culture durante il vicereame, Napoli, Liguori, 2011. p.
147 sgg.
3
Marcelino MENNDEZ Y PELAYO, Historia de la poesa espaola en la Edad Media, Madrid,
Librera general de Victoriano Surez, 1916, vol. III, p. 122.
4
Cfr. Benedetto CROCE, Di un poema spagnuolo cit., p. 538.
2
Gli unici cenni biografici sullautore li fornisce la sua stessa opera: nato a
Siviglia, Alonso Hernndez trascorre gran parte della sua vita a Roma, dove
ottiene la protezione dellinfluente cardinale Bernardino Lpez de Carvajal
(1456-1523), titolare di Santa Croce in Gerusalemme, che lo fa nominare
protonotario apostolico. Ledizione dellopera di Hernndez esce a cura del
chierico napoletano e scrittore apostolico Luis de Gibralen, secondo quanto
risulta dal breve papale datato Roma, 11 settembre 1516 inserito alla fine
dell'opera ed indirizzato al Dilecto filio Magistro Aloisio de Gibralen clerico
neapolitano, scriptori et familiari nostro. Ci ha dato luogo ad equivoci, in
quanto per lungo tempo sui repertori sono comparse due voci indipendenti con
la notizia della Historia parthenopea, una attribuita ad Hernndez, laltra a
Gibralen, come se si trattasse di due opere distinte5.
Alla fine del testo il curatore delledizione scrive unavvertenza, nella
quale spiega al lettore il suo rapporto con il poema di Hernndez, chiarendo che
si tratta di unopera pubblicata postuma: Por aver seydo el autor privado de la
presente vida antes que acabar pudiese de limar y bien pulir su elocuente poema
[...]6. Gibralen afferma inoltre che, dopo quest'opera, ci sar la pubblicazione
di altre dello stesso autore: la Vita Christi, dodici libri De la Esperanza, ed altri
dodici De la Justicia, otto libri De Educatione Principis e Siete Triumfos de las
siete Virtudes, oltre a diversi trattati de varias cosas no desapacibles 7. In
realt questo lunico scritto di Hernndez ad essere stampato, n si conoscono
5
La prima documentazione di questo equivoco si ritrova nella Historia del combattimento de
tredici italiani, Napoli, Lazzaro Scoriggio, 1633 e rist. Felice Mosca, 1721. Lopera anonima narra le
vicende della disfida di Barletta e alle pp. 168-173 si leggono alcuni brani della Historia parthenopea,
assurta al ruolo di fonte e ritenuta di Luis di Gibralen. Lerrore trova ampia diffusione anche nei
repertori bio-bibliografici e negli studi storici: nella Bibliotheca Hispana Nova di Nicols ANTONIO, dove
in I, pp. 22-23 si menziona per la prima volta la Historia parthenopea e poi in II, p. 35 si ripete sotto il
nome di Gibralen (cfr. N. Antonio, Bibliotheca Hispana nova [1672], Rist. anast. dell'ed. di Madrid del
1783-1788, Torino, Bottega dErasmo, 1963). Cos anche in Bartolom Jos GALLARDO et al., Ensayo de
una biblioteca espanola de libros raros y curiosos, Madrid, Imprenta y Estereotipia de M. Rivadeneyra,
1863-1889, III, pp. 175-76 e sotto Gibralen nello stesso volume, p. 40-41. Ancora in Bartolomeo
Capasso, Le fonti della storia delle provincie napolitane dal 568 al 1500, in Archivio Storico per le
Province Napoletane, II 2.(1877), pp. 3-48: p. 14 n; ugualmente Eduart TODA I GELL, Bibliografa
Espanyola dItalia, Barcelona, Castell de Sant Miguel d'Escornalbou, 1927-1931, n. 2280 (Hernndez) e
2785 (Gibralen). Ristabilisce i rapporti di responsabilit dellopera B. CROCE, Di un poema spagnuolo
cit., pp. 532-549.
6
Alonso HERNANDEZ, Historia parthenopea [...] compuesta por el muy eloquente varon Alonso
Hernandes clerigo ispalensis prothonotario dela Santa Sede apostolica., (Ympresso en Roma por
Maestre Stephano Guilleri de lo Renno ao. de nuestro Redentor de mill y quinientos. XVI. a los diez y
ocho de Setiembre), f. [160].
7
Alonso HERNANDEZ, Historia parthenopea cit., f. [161].
3
8
Per una biografia completa con riferimenti bibliografici, cfr. la voce del DBI a cura di Gigliola
FRAGNITO, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, vol. 21,
1978.
9
Soprannominato el gran cardenal, si diceva di lui che fosse il terzo re di Spagna, dopo
Fernando e Isabella. Una dettagliata biografia, con riferimenti bibliografici, in: Antonio HERRERA
CASADO, La huella viva del Cardenal Mendoza, Ed. de AACHE - Ayuntamiento de Guadalajara, 1995.
4
10
LPEZ DE CARVAJAL, Bernardino (ed.), Burckardt, Johann, Ordo Missae, (Romae, per Iohannem
de Besicken, 1502. die XXIX [29] mensis Augusti).
5
11
Marino SANUTO, I diarii, Bologna, Forni, 1969-1979, vol. XXXII, col. 413.
12
Trova ancora lentusiasmo per denunciare i mali della Chiesa e prospettarne una riforma nel
discorso pronunciato dinanzi al nuovo papa. Cfr. Pio PASCHINI, Una predica inefficace (propositi di
riforma ecclesiastica alla fine del secolo XV), in Studi romani, I (1953), pp. 31-38. Lorazione,
pronunciata nel 1522, rimane manoscritta, segno della ormai inesorabile decadenza del personaggio.
Edizione moderna in Concilium Tridentinum, XII (1930), pp. 18-21.
13
Il movente politico delledizione messo in rilievo sia da B. Croce, Di un poema spagnuolo cit.,
p. 539 passim, che da E. SNCHEZ GARCA, La imagen del Gran Capitn cit., p. 146, dove afferma: su
publicacin a los pocos meses de la muerte del Gran Capitn invita a pensar que hubo razones de tipo
poltico para dar a la imprenta este texto mediocre.
14
Jos Enrique RUIZ-DOMNECH, El Gran Capitn. Retrato de una poca, Barcelona. Atalaya,
2002, p. 371.
6
15
A. HERNNDEZ, Historia parthenopea cit., f. [155 r].
16
Ivi, f. [2 r].
17
Cfr. B. CROCE, Di un poema spagnuolo cit., pp. 539-540. Sui tumulti scoppiati a Roma in
seguito alla morte del pontefice, resta preziosa testimonianza in Francesco GUICCIARDINI, Storia dItalia,
ed. Costantino PANIGADA, Bari, Laterza, [1929] ed. anast.1967, vol. II, p. 97.
18
Per una panoramica generale degli usi della figura del Gran Capitn nella letteratura spagnola
rinascimentale e barocca, cfr. Marcelino MENNDEZ PELAYO, Las cuentas del Gran Capitn, in Estudios
sobre el teatro de Lope de Vega, vol. V: crnicas y leyendas dramticas de Espaa, in Edicin nacional
de las bras completas de M. Menndez Pelayo, Santander, Aldus, 1949, pp. 326-334; Andrs SORIA, El
7
Gran Capitn en la literatura, Granada, Universidad de Granada, 1954; Encarnacin SNCHEZ GARCA,
El mito del Gran Capitn en Edad carolina: de Hernn Prez del Pulgar a Paolo Giovio, in Fra Italia e
Spagna. Napoli crocevia di culture durante il vicereame, Napoli, Liguori, 2011. pp. 151-179.
19
Encarnacin SNCHEZ GARCA, La imagen del Gran Capitn en la primera mitad del
"Cinquecento": textos latinos, espaoles e italianos, in Npoles - Roma 1504. Cultura y literatura
espaola y portuguesa en Italia en el quinto centenario de la muerte de Isabel la Catlica, Salamanca,
Universidad de Salamanca, 2005, pp. 139-162: 144; Elena VALERI, Espaa las armas y Italia la pluma.
La Vita di Consalvo di Cordova di Paolo Giovio (1526-1549), in Carlos Jos HERNANDO SNCHEZ
(coord.), Roma y Espaa Roma y Espaa un crisol de la cultura europea en la Edad Moderna (actas del
Congreso Internacional celebrado en la Real Academia de Espaa en Roma del 8 al 12 de mayo de 2007),
Madrid, Sociedad Estatal para la Accin Cultural Exterior, 2007, vol. I, pp. 323-334.
20
Cfr. E. SNCHEZ GARCA, La imagen del Gran Capitn cit., p. 151.
21
J. GALLARDO, Ensayo cit., II, Apndice, p. 112 dichiara che lautore di questopera non
Hernando Prez del Pulgar ma un certo Sebastin Rodrguez, in base alla notizia di un manoscritto
rinvenuto da presso la Biblioteca Nacional di Madrid, contenente unopera dallomonimo titolo e datata
1556.
8
22
Il Libro de las valencianas lamentaciones di Juan de Narvez circola manoscritto fino al 1889,
quando viene pubblicato come segue: Mara del Rosario MASSA Y CANDAU DE HOYOS, Las valencianas
lamentaciones y el tratado de la partida del nima , por Juan de Narvaez, con un prlogo de D. Luis
Montoto [...], Sevilla , imp. de E. Rasco , 1889.
23
Pedro M. CTEDRA (ed.), La historiografa en verso en la poca de los Reyes Catlicos. Juan
Barbo y su Consolatoria de Castilla, Salamanca, Ediciones Universidad de Salamanca, 1989, in
particolare la sua introduzione sui poemi storici e le cronache rimate alle pp. 15 sgg. La sistemazione
dellopera di Hernndez allinterno di un genere comune allepoca frutto degli studi letterari di Jos
AMADOR DE LOS ROS, Historia crtica de la literatura espaola, vol. VII, 1865, p. 269, 280.
24
Girolamo, BORGIA [BORGIO] Ad Carolvm Caesarem Opt. Max. Monarchia, (Romae, Kal:
Aprilis. M.D.XXV [1525]) [Roma, Ludovico degli Arrighi, 1525].
9
25
Una redazione anche nel codice Barb. lat. 1869 della Biblioteca Apostolica Vaticana, cc. 12r-
17v); ed. Raffaello DI FLORIO, Girolamo borgia, poeta e storico, Salerno, Tip. Fratelli Jovane, 1909, pp.
86-92.
26
Girolamo BORGIA [BORGIO], Epithalamion in nuptias Ioannis Alfonsi Herricii, Romae, in
aedibus Iacobi Mazochii, 1517.
27
BORGIA [BORGIO], Girolamo, Vrbis Romae renouatio, Romae, 1542 (Romae, per Antonium
Bladum, 1542).
10
28
Dopo ledizione di Jos LPEZ DE TORO, Epstolas de Juan de Verzosa, Madrid, CSIC, 1945,
lopera di Juan de Verzosa stata ripubblicata in una moderna edizione: Juan de VERZOSA, Epstolas, ed.
Eduardo del PINO GONZLEZ, Alcaiz, Instituto de estudios humanistcos, Madrid, CSIC, 2006, 3 voll.,
(Palmyrenus. Coleccin de Textos y Estudios Humansticos. Serie Textos, 15).
29
Lorenzo GAMBARA, Laurentii Gambarae Brixiani De nauigatione Christophori Columbi, libri
quattuor, Romae, typis Bartholomaei Bonfadini & Titi Diani, 1583 [-1585]. Dellopera esiste anche
unedizione critica con traduzione spagnola: Manuel YRUELA GUERRERO (ed.), De navigatione
Christophori Columbi libri qvattvor, de Lorenzo Gambara de Brescia, Cdiz, Secretariado de
Publicaciones, Universidad de Cdiz, 1993.
11
30
Per ulteriori ragguagli biografici sul personaggio e sulla sua influenza presso la corte asburgica
imperiale e spagnola, cfr. Maurice VAN DURME, El cardenal Granvela (1517-1586). Imperio y revolucin
bajo Carlos V y Felipe II, Barcelona, Ariel, 1957.
31
Lorenzo GAMBARA, De navigatione cit., p. [3].
32
Per ulteriori indicazioni circa le fonti del Gambara, cfr. Manuel YRUELA GUERRERO, El uso de
las fuentes en el De nauigatione Christophori Columbi de Lorenzo Gmbara, in Jos Mara MAESTRE Y
MAESTRE - Joaqun PASCUAL BAREA (coord.), Humanismo y pervivencia del mundo clsico: actas del I
Simposio sobre Humanismo y pervivencia del mundo clsico (Alcaiz, 8-11 maggio 1990), Cdiz-Teruel,
Instituto de Estudios Turolenses - Servicio de Publicaciones, Universidad de Cdiz, 1993, 2 voll., vol. 2,
pp. 1119-1124.
33
Cfr. Pierre DE NOLHAC, La bibliothque de Fulvio Orsini, Rome, Imprimerie de la Paix, 1883, ad
indicem.
12
34
Lopera era uscita inizialmente con il titolo Amori di Dafni e Cloe ad Anversa nel 1569. Dopo
alcuni rimaneggiamenti in seguito alle critiche ricevute per la traduzione dellopera di Longo Sofista,
Gambara ripubblica il testo come segue: Laurentii Gambarae Expositi ad illustrissimum Antonium
Perenotum Granuelanum, cardinalem, et in regno Neapolitano proregem, Neapoli, apud Iosephum
Cacchium Aquilanum, 1574.
35
Cfr. Manuel YRUELA GUERRERO, El De perfectae poeseos ratione de Lorenzo Gmbara, in Actas
del Primer Encuentro Interdisciplinar sobre retrica, texto y comunicacin (Cdiz 9,10,11 de diciembre
de 1993), Cdiz, Servicio de Publicaciones, Universidad de Cdiz, 1994, 2 voll., vol. 1, pp. 224-233.
Importanti riferimenti al tema in ID., Mitos paganos y cristianos en los De navigatione Christophori
13
Columbi libri IV de Lorenzo Gmbara, in Actas del VIII Congreso Espaol de Estudios Clsicos,
Madrid, Ediciones Clsicas, 1994, 3 voll., vol. 3 pp. 623-632.
36
Giulio Cesare STELLA , Ivlii Caesaris Stellae Nobilis Romani Colvmbeidos Libri Priores Duo.
Ad Philippvm Avstrivm Philippi II. Regis Cath. F. Hispaniarvm et Indiarvm Principem, Romae, Apud
Sanctium, & Soc. MD.XC (1590).
37
Girolamo T IRABOSCHI, Storia della letteratura italiana [1772-82], Molini, Landi e C., 18122, 9
voll., vol. 7 pt. 3-4, p. 1457.
38
Cfr. Andrew PETTEGREE (dir.) et al., Universal Short Title Catalogue, [risorsa elettronica]
http://ustc.ac.uk/index.php (data di consultazione: ottobre 2013).
14
Farnese, vicino agli ambienti ispanici della citt eterna si fa tramite dellincio
dellopera a Garca de Loaysa, precettore del principe Filippo, futuro Filippo III.
Colpito dalla bravura dellautore Loaysa insiste perch questi ne faccia omaggio
al principe. Dopo un intenso labor limae viene pubblicata sotto la guida di
Francesco Benci ledizione romana del poema, a Roma nel 158939.
Si noti che Benci stesso autore di un poema epico dedicato ai martiri
gesuiti in India, capeggiati da Rodolfo Acquaviva, che viene pubblicato nel 1591;
il gesuita doveva conoscere bene la materia, poich si era occupato nel
quinquenni 1586-1591 delledizione delle Annuae litterae della Compagnia di
Ges. Il legame con la corona spagnola e con listitutore dellerede al trono
evidente anche per unaltra opera di Stella, un carme allindirizzo del Loaysa
stesso, pubblicato cinque anni dopo ledizione delle Columbeidos40.
La funzione del componimento quello di proiettarne lautore verso una
brillante carriera nella curia romana: grazie al successo delle Columbeidos entra
a servizio della famiglia Aldobrandini e, con lelezione a papa di Clemente VIII,
diviene cameriere papale, incarico conservato sotto i pontificati successivi di
Leone XI, Paolo V e Gregorio XV. A partire da questo momento, lattivit
poetica di Stella indirizzata alla produzione di scritti doccasione come elegie,
epitalami, panegirici allindirizzo delle famiglie italiane e spagnole in grado di
garantirgli protezione, che amavano circondarsi di esponenti delle lite della
intellighenzia cittadina: tra il 1594 ed il 1627, anno della pubblicazione della sua
ultima opera, abbiamo scritti indirizzati ad Ascanio Colonna, il gi citato
Loaysa, al Conde de Lemos (1623); prima del 1622 ottiene linvestitura a Conte
di Castelborghese e di Castelvolturno.
Cristoforo Colombo sar protagonista di altri componimenti poetici a
carattere epico nei secoli successivi: il tedesco Vincent Placcius scrive il suo
Atlantis retecta sive De navigatione prima Christophori Columbi in Americam
nel 1659; litaliano Ubertino Carrara scrive il suo Columbus. Carmen epicum nel
39
Cfr. Nancy Elizabeth LLEWELLYN, The "Columbeis" of Giulio Cesare Stella (1564-1624),
Roman Edition, 1589, Los Angeles, University of California, 2006.
40
Giulio Cesare STELLA, Ad Garsiam Loaisam Philippi Hispaniar. principis institutorem v.c. Iulij
Caesaris Stellae nobilis Romani Carmen, Romae, ex tipographia Gabiana, 1594.
15
1715, mentre un boemo, Johan Christian Alois Mickl, redige il suo Plus ultra nel
1730 circa41.
Ultimo esempio di letteratura in verso, una serie di epigrammi dedicati
agli obelischi di Roma e pubblicati nel 1586, ricollocati e cristianizzati durante il
pontificato di Sisto V42. Lautore Juan Bautista de Aguilar, dottore in teologia e
razioniere della cattedrale di Siviglia, a Roma un protetto del cardinal
Alessandro Farnese, al quale dedica unopera in 500 versi, rimasta manoscritta
e oggi perduta, intitolata Carmen Heroicum, che celebra la vittoria di
Alessandro Farnese, duca di Parma e nipote dellomonimo cardinale, a
Maastricht contro i ribelli olandesi. Parimenti perduta unaltra sua opera,
intitolata Diversorum Carminum 43 . Lopera di Aguilar viene inserita in una
raccolta, pubblicata da Bartolomeo Grassi lanno successivo con il titolo
Obeliscus Vaticanus Sixti V [] pietate inuictissimae [] praeclaris
eruditorum virorum litteris laudatus egregie. La silloge celebrativa
sullobelisco vaticano comprende 7 opuscoli; oltre allo scritto dellAguilar,
comprende le opere di Filippo Pigafetta, Pietro Galesini, Guillaume Leblanc.
Sullimportanza dei monumenti dellantichit classica ed il loro riuso, in
particolar modo durante il pontificato di Sisto V, si avr modo di trattare in
seguito a proposito della letteratura antiquaria.
Durante il pontificato di Clemente VIII a Roma un poligrafo spagnolo
autore, fra le altre cose, di componimenti in versi di carattere encomiastico
allindirizzo di religiosi spagnoli e non. Si tratta di Francisco Cabrera y Morales;
nato a Brozas, Extremadura, compie gli studi a Salamanca, dove viene ordinato
sacerdote, e ottiene una cattedra di retorica nella stessa universit. Ancora
giovane, si trasferisce a Roma come teologo del cardinale spagnolo Pedro
Manuel de Deza. Alla morte di questi, avvenuta nell'anno 1600, Cabrera viene
nominato accolito del papa. Agli inizi del Cabrera Morales continu la storia dei
papi di Alfonso Chacn, scrivendo le biografie che vanno da Pio II a Clemente
41
Per unanalisi comparativa di questi tre poemi e di quello di Lorenzo Gambara e Giulio Cesare
Stella, dei quali ci si qui occupati, cfr. Wolfgang HAASE - Meyer REINHOLD, The classicasl tradition
and the Americas, Berlin-New York, de Gruyter, 1994.
42
Juan Bautista de AGUILAR, Ad Sanctissimvm D. N. D. Sixtvm V. Pont. Opt. Max. Joannis
Baptistae de Aguilar Doctoris Theologi ac Sanctae Hispalensis Ecclesiae portionarij. In Dedicationem
Obelisci Vaticani. Epigrammata, Romae, Ex Officina Bartholomaei Grassii. M. D. LXXXVI [1586].
43
Cfr. Diccionario histrico o biografa universal compendiada, Barcelona, en la Librera de
Narciso Oliva, 1830, t. I, p. 159.
16
44
Francisco CABRERA Y MORALES, Vita & gesta Celestini Papae II, Romae, apud Paulinum
Arnulphinum, Anno 1593. Viene citata da N. ANTONIO, Bibliotheca Hispana Nova cit., e da E. TODA Y
GELL, Bibliografa Espanyola cit., ad indicem.
45
Francisco CABRERA y MORALES, Ad s.d.n. Clementem VIII pont. max. De creatione IIII
cardinalium habita die 17. Septembris anno MDCXIII [1593] & de eisdem [sic] seorsum cardinalibus.
Epigrammata autore Francisco Cabrera Hisp. theologo, et olim Salmanticae, Graecae linguae
rhetoricaequae cathedratico, Romae, apud Paulinum Arnulfinum, 1593.
46
Francisco CABRERA y MORALES, Ad Ill.vm et Rever.vm Dominvm D. Petrvm Aldobrandinvm S.
R. E. Cardinal. Ampliss., Doct. Francisci de Cabrera Morales, Hispani, Patria Brocensis. Carmen
Natalitium in S. Petri die, Romae, Apud Aloysium Zannettum, 1596.
47
Gernimo Vidal de LOBERA Y SORRIBES, , Concio habita ad sanctiss. d.n. Clementem VIII pont.
opt. max. in basilica Sancti Petri in Vaticano de refulgenti Spiritus S. aduentu augustissima Pentecostes
die anno MDXCIII [1593] per Hieronymum Vitalem a Lobera, sacrae theologiae doctorem, Romae, ex
typographia Dominici Basae, 1593.
17
La prima delle edizioni di poesia lirica risale al 1543; si tratta delle poesie
di Boscn con alcune di Garcilaso, come recita il frontespizio, ad opera del
tipografo Antonio Martnez de Salamanca50. Non ci troviamo di fronte ad una
selezione di poesie operata da un accorto editore, come pure era il Salamanca: la
princeps della silloge poetica era stata pubblicata a Barcellona da Carlos Amors
nel 1543, in-4. La stessa raccolta si torner a pubblicare sovente e non solo
nella penisola iberica durante il sedicesimo secolo51. A parte la differenza di
formato a Roma si pubblica in-8 ledizione di Antonio de Salamanca
identica, per quanto riguarda il testo, alla princeps di Amors, di cui ripete
anche gli elementi peritestuali, come lavviso ai lettori, dove si danno le ragioni
delledizione e se ne narrano le vicissitudini, o la Carta a la duquesa de Soma,
che funge da proemio al secondo libro e da manifiesto de escuela, secondo la
definizione data da Menndez Pelayo, per la poetica umanista di matrice
petrarchesca in lingua castigliana52.
48
Gernimo Vidal de LOBERA Y SORRIBES, , Ad Sanctissimvm Dom. Nostrvm Clementem VIII.
Pont. Opt. Max. Concio habita. In Basilica Sanctae Sabinae in Monte Aventino De Ieivnio atqve aliis
Poenitentiae signis Feria IV. Cinerum anno MDXCVI [1596]. Per Hieronymum Vitalem a Lobera et
Soribes Catalanvm Sacrae Theologiae Doctorem, Romae, Ex Typ. Vaticana MDXCVI [1596].
49
Gernimo Vidal de LOBERA y SORRIBES, De Svmma Trinitate. Sermo habitvs ad Clementem VIII
Pont. OPT. Max. Inter Missarvm solemnia Sacra Trinitatis die anno M.D.XCIX [1599]. Illvstrissimo ac
reverendissimo D. D. Bernardino Pavlino datario dignissimo dicatvs. [], Romae, ex typographia
Gulielmi Facciotti, 1599.
50
Las obras de Boscan y algunas de Garcilasso dela Vega, [], Ao M. D. XLVII [1547],
([Roma], Estampado por M. Antonio de Salamanca el Anno de 1547).
51
Oltre alledizione di Amors del 1543 se ne contano ben altre diciannove, per poi scomparire del tutto
nel XVII secolo: Anversa, Martn Nucio, 1544; Medina del Campo, Pedro de Castro, a spese di Pedro
Museti, 1544; Lione, Jean Frellon, 1549; Anversa, Martn Nucio, s.a. Medina del Campo, Alejo de
Herrera, 1553 (Valladolid, Sebastin Martnez) Medina del Campo, Juan Mara de Terranova e Jacobo de
Liarcari, 1553 (Valladolid, Sebastin Martnez); Barcellona, vedova di Carlos Amors, 1554; Anversa,
Jean Steels, 1554; Estella, Adrin de Amberes, 1555; Toledo, Juan Ferrer s.a.; Anversa, Philippe Nucio,
1569; Anversa, Pedro Bellero, 1576; Anversa, Martn Nucio, 1597; Anversa, Pedro Bellero, 1597; Alcal
de Henares, Sebastin Martnez, 1575. Il facsimile della princeps venne pubblicato a Madrid, Biblioteca
Nueva, 1936 (Coleccin Tesoro, Miguel Artigas).
52
Marcelino MENNDEZ PELAYO, Antologa de poetas lricos castellanos, t. X: Boscn, Santander,
CSIC, 1946, p. 145.
18
Lopera segna uno spartiacque nella storia della poesia spagnola, con
lingresso delle lettere spagnole nel Rinascimento. Particolarmente interessante
risulta loperazione editoriale del Salamanca: pubblica in spagnolo, per un
pubblico ispanoparlante, una raccolta di lirica che riprende forme e stili
spiccatamente italiani, fornendo nelle parti proemiali le ragioni della scelta degli
autori spagnoli di comporre canciones y sonetos a la manera de los
ytalianos53.
La Carta a la Duquesa de Soma, Beatriz de Figueroa (1523-1553)
mantiene la sua funzionalit anche nelledizione romana, non solo in relazione
al forte valore programmatico dello scritto, ma in termini di captatio
benevolentiae. Nel 1547 i Folch de Cardona, duchi di Somma, sono una delle
famiglie spagnole di maggior peso in Italia 54 . Il secondo duca Fernando de
Cardona (1522-1571) allepoca almirante del vicereame di Napoli. Era stato il
mecenate delledizione barcellonese di Carlos Amors, cos come di quella, da
parte dello stesso tipografo, delle poesie di Ausis March, del 1543 e 1545
rispettivamente55. Lascesa della famiglia nel XVI secolo vertiginosa: il padre
di Fernando, Ramn Folch de Cardona y Requesens era stato vicer di Napoli
dal 1509 al 1522; il fratello di Fernando, Antonio, sar vicer di Sardegna dal
1534 al 1549. Un discendente del ramo dei Requesens, Luis de Requesens y
Ziga, diviene ambasciatore spagnolo a Roma nel 1561-1562; il duca di Sessa,
ambasciatore spagnolo tra il 1592 e il 1606, anche duca di Somma. Non
53
Las obras de Boscan [cit.], f. XIXr.
54
I Cardona sono legati alle lettere, soprattutto le lettere catalane, da una tradizione secolare. Per
un profilo storico-bibliografico della vocazione mecenatistica della famiglia, risalente al XII secolo, cfr.
Jordi RUBI I BALAGUER, Els Cardona i les lletres, in Estudis de Literatura catalana, Barcelona,
Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya - Abadia de Montserrat, 1992, pp. 81-128.
55
Les obres de Mossen Ausias March: ab vna declaratio en los marges de alguns vocables scurs,
Barcelona, p. mestre Carles amoros, 1543; Les obres del [...] poeta Ausias March: Nouament reuistes y
estampades ab gran cura y diligencia: Posades totes les declarasions dels vocables scurs [...], En [...]
Barcelona, per Carles amoros [...], 1545. Sul ruolo svolto da Fernando Folch de Cardona, e per ulteriori
ragguagli bibliografici circa queste edizioni, Cfr. Marcial RUBIO ARQUEZ, Ausis March, Sobresdolor
ma tolt limaginar (Cant de Amor, XXVII): Boscn, Diego Hurtado de Mendoza y Acua, in Patrizia
BOTTA (coord.), Rumbos del hispanismo en el umbral del Cincuentenario de la AIH. vol. III. Siglo de Oro
(prosa y poesa), ed. Mara Luis Cerrn Puga, Roma, Bagatto Libri, 2012, pp. 112-123, in particolare p.
114.
56
Sul personaggio, Mario Emilio COSENZA, Biographical and bibliographical dictionary of the
Italian humanists and of the world of classical scholarship in Italy, 1300-1800, 2 ed. Boston, G. K. Hall,
1962, 5 voll.; Eduart TODA Y GELL, Bibliografa Espanyola dItalia dels origens de la imprempta fins a
lany 1900, Barcelona, Castell de Sant Miquel dEscornalbou, 1927-1931, 5 vol.; Antonio PALAU Y
DULCET, Manual del librero hispano-americano, 2 ed. Barcelona, Libreria Anticuaria de Palau, 1948-
1977, 28 vol.
19
dunque totalmente casuale che la prima edizione fuori di Spagna delle opere di
Boscn e Garcilaso sia proprio in Italia. Certo che loperazione editoriale non
dovette riscuotere un importante successo di pubblico: lunica altra edizione
italiana che si conosce quella di Venezia, nellofficina di Gabriel Giolito ed a
cura di Alfonso de Ulloa, pubblicata nel 1553, ben cinque anni dopo.
Ledizione veneziana sicuramente di maggior pregio rispetto alla
romana: stampata in elegante carattere corsivo, di formato ancor pi ridotto,
in-12. La progressiva riduzione del formato, dallin-4 delledizione spagnola,
passando per lin-8 della romana e, infine, allin-12 della veneziana, non
rappresenta soltanto un indice dei progressi dellarte della stampa nel corso del
Cinquecento, ma anche una sempre pi specifica destinazione duso
delledizione: quella della lettura privata.
Prima di ritrovare unedizione a stampa di poesia lirica in spagnolo
bisogner attendere pi di quarantanni: sono del 1591 le Excellentias de santa
Maria Madalena, curate dal padre fray Juan Bru de la Magdalena, domenicano
attivo a Roma per un ventennio come autore e curatore di opere56.
Lopera altro non che il dettagliato resoconto di una giornata di poesia
organizzata da Juan Bru in occasione della festa si S. Maria Maddalena in quello
stesso anno. Nel frontespizio si legge: Dirigidas al Illustriss. Seor D.
Hieronymo de Guzmn Mayorazgo de la casa de Oliuares. Il dedicatario
sarebbe dunque il figlio dellambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, il
potente Enrique de Guzmn y Ribera, conte duca dOlivares, che di l a poco
avrebbe lasciato Roma per andare a ricoprire lincarico di vicer di Sicilia,
cedendo lincarico diplomatico al duca di Sessa. Nella dedica leggiamo:
Entre las fiestas que he hecho a la gloriosa Mara Madalena, en los das de
su festiuidad de cada ao, que (aunque segn mi pobreza) han sido los ms de mi
vida, con la del presente me ha querido consolar N. S. en particular aqu en Roma,
de ms de la solenidad de los officios diuinos, por la interuencin de los
Illustrissimos Cardenales, que en la Iglesia de Santiago de los Espaoles se hallaros
a ella: por la assistencia del Excellentissimo Seor Duque de Sessa, y de los
Excellentissimos Seores Conde y Condessa dOliuares padres de V. S. por el
concurso de tantas p[er]sonas calificadas en la Corte por letras y Religin: y por las
excellentias, que el Padre Maestro del Sacro Palacio nos predic de la bendita
20
Santa: y las que tan buenos ingenios de Espaa, en virtuosa competencia de Iusta
literaria, publicaron en diuersas composiciones. Las una y las otras he querido
comunicar al mundo, por colmo de mi consolacion, para que los deuotos de la
Madalena se alegren, y los dems se aficionen su santidad. Esto me ha parecido
hazer debaxo de la protection de V. S. porque este librito con su nombre tenga
buena suerte, supplico a V. S. le admita a mi voluntad, fauoreciendo esta intencion,
que es de comouer todas las almas Christianas a deuocion de tan grande santa, que
ella lo reconocer V. S. supliendo lo poco que yo puedo, con rogar a N. S. guarde
su Illustrissima persona, con augmento de dones espirituales. De la Minerua. 30.
de Iulio. M. D. XCI
Besa las manos V. S.
Su Capellan
F: Iuan Bru de la Madalena57.
57
Juan BRU DE LA MAGDALENA, Excellentias de santa Maria Madalena. Recogidas de la fiesta que
le hizo en Roma el p.f. Ioan Bru de la Madalena su sieruo el anno de M.DXCI [1591]. Dirigidas al
Illustriss. Seor D. Hieronymo de Guzmn Mayorazgo de la casa de Oliuares. Con facultad de los
Superiores, En Roma, en la stampa de Bartholomeo Bonfadino, 1591, pp. 3-5.
58
Jos FERNNDEZ ALONSO, Las iglesias nacionales de Espaa en Roma. Sus orgenes, in
Anthologica Annua, IV (1956), pp. 9-96; Jos FERNNDEZ ALONSO, Santiago de los Espaoles de
Roma en el siglo XVI, in Anthologica Annua, VI (1958), pp. 9-122; Manuel VAQUERO PIEIRO,
Lospedale della nazione castigliana in Roma tra Medioevo ed et moderna, in Roma Moderna e
Contemporanea, 1 (1993), pp. 57-81; Manuel VAQUERO PIEIRO, Il patrimonio immobiliare di San
Giacomo degli Spagnoli tra la fine del 400 e la seconda met del 500, in Archivio della Societ
Romana di Storia Patria, CXII (1989), pp. 269-293; Manuel VAQUERO PIEIRO, Un patrimonio
eclesistico en la Roma Moderna. La iglesia-hospital de Santiago de los Espaoles (siglos XV-XVII),
Santander, 1993.
21
delllite romana si erano formati, lesperienza a Roma pare essere per questi
giovani una fondamentale tappa formativa, spesso ricordata anche dopo il
ritorno in patria, dove tentano di costruirsi una posizione e un avvenire sicuri,
oltre a bere alle pi pure fonti della poetica aristotelica. Il pi noto forse Pedro
Fernndez de Navarrete, il docto Navarrete delle rime del Mesa60, in seguito
canonico di Santiago, cappellano e segretario del re, consultore dellInquisizione
spagnola, consigliere e statista. Viene ricordato soprattutto per la pubblicazione
delle traduzioni di Seneca (Siete Libros de L. A. Seneca, Madrid, Imprenta Real,
1627). Allepoca segretario del cardinal Colonna, che possiamo immaginare tra
i porporati assistenti alla celebrazione per la festa della Maddalena61.
Dalla dedica scopriamo che fray Juan Bru de la Magdalena il cappellano
degli ambasciatori ordinari a Roma, i conti di Olivares al cui figlio si dedica la
raccolta. Cos anche un altro personaggio, tra i pi noti dei partecipanti alla gara
poetica, risulta legato molto strettamente alla famiglia: si tratta di Baltasar de
Escobar, citato anche da Cervantes nella Galatea 62 . Cristbal de Mesa lo
qualifica come El secretario Baltasar de Escobar, senza specificare il nome del
suo protettore; tuttavia, Giovanni Caravaggi ha potuto individuarlo nel conte di
Olivares, seguito in Sicilia dallEscobar insieme a Miguel Lpez de Aguirre, altro
concorrente della competizione poetica.
Questi elementi aiutano a tracciare il profilo di questo circolo poetico
romano, composto in larga parte proprio da spagnoli. Vi si svolgevano riunioni,
spesso in casa dei membri del circolo, durante le quali a turno ognuno leggeva ai
compagni i propri versi. Nelle sue opere Mesa torna spesso con nostalgia agli
anni romani trascorsi attorno alla figura di Torquato Tasso, passati ad elaborare
60
Cristobal de Mesa, Rimas, Madrid, 1611, Al cannigo Pedro de Navarrete, ff. 216 v. e sgg.
61
Cos Cristobal de Mesa, Ivi, f. 216 v.: Los aos corren ya tres veces siete, / despus que os tuvo
el Cardenal Colona / por Secretario, docto Navarrete. Se si considera il 1611 come anno di
composizione, il periodo di tempo celato dietro i versi rimanda proprio al 1591 (cfr. G. Caravaggi, Pedro
Fernndez de Navarrete cit., p. 73.
62
Baltasar de Escobar, que agora adorna / del Tber las riberas tan famosas / y con su larga
ausencia desadorna / las del sagrado Betis espaciosas; / frtil ingenio, si por dicha torna / al patrio amado
suelo, a sus honrosas / y juveniles sienes les ofrezco / el lauro y el honor que yo merezco. Miguel de
Cervantes, Galatea, in Obra completa, ed. Florencio SEVILLA - Antonio REY HAZAS, Madrid, Ediciones
del Centro de Estudios Cervantinos, 1994, vol. II, VI (Canto de Calope), vv. 433-440, p. 364. Si noti
anche il parallelismo di questi versi con quelli di Cristbal de Mesa: Baltasar de Escobar, que nuestro
idioma / honra en tal culto estilo estraordinario, / que a Betis en Sevilla, al Tibre en Roma / de su ingenio
enriquece el rico erario [], Cristbal de Mesa, Restauracin de Espaa, Madrid, Juan de la Cuesta,
1607, X, CXIII, 1 sgg.
23
Fray Juan viene rapito dalla belleza della santa, abrasado en diuino
amor un religioso de la [] Orden de Santo Domingo ha mucho tiempo que
sirue a esta Seora y por todas partes del mundo se llama e intitula suyo. Il
63
Cos nella Galatea: De Cristbal de Mesa os digo cierto / que puede honrar vuestro sagrado
valle; / no slo en vida, ms despus de muerto / podis con justo ttulo alaballe. De sus heroicos versos el
concierto, / su grave y alto estilo, puedem dalle / alto y honroso nombre, aunque callara / la fama dl, y yo
no me acordara. (Miguel de Cervantes, Galatea, in Obra completa, ed. Florencio SEVILLA - Antonio
REY HAZAS, Madrid, Ediciones del Centro de Estudios Cervantinos, 1994, vol. II, VI (Canto de Calope),
vv. 257-264, p. 357). Lo cita ancora nel Viaje del Parnaso: A Cristbal de Mesa vi all junto / a los pies
de Mercurio, dando fama / a Apolo, siendo dl proprio trasumpto. (Miguel de Cervantes, Viaje del
Parnaso, ed. V. GAOS, Madrid, Castalia, 1974, vv. 127-129, p. 88).
64
Cfr. G. CARAVAGGI, Studi sullepica cit., p. 276
65
Torquato TASSO, Stanze del signor Torquato Tasso per le lagrime di Maria Vergine beatissima
& di Gesu Christo N.S. Con l'aggiunta d'atri pii componimenti del medesimo autore, Roma, presso
Guglielmo Facciotti, 1594. Composto fra il 1592 ed il 1594, il poema Le Sette giornate del mondo creato
si stamper postumo nel 1607, ad opera di Girolamo Discepolo, tipografo viterbese.
66
Per uno studio dei connotati erotici della figura di Maria Maddalena nelle lettere del Siglo de
Oro spagnolo e, in particolare, nel teatro di Lope de Vega, cfr. Alicia GALLEGO ZARZOSA, Mara
Magdalena: congifuracin ertica del personaje, in Analecta Malacitana Electrnica, 32 (2012), [in
linea, http://www.anmal.uma.es/numero32/Magdalena_Lope.htm]. Data di consultazione: ottobre 2013.
67
Juan BRU DE LA MAGDALENA, Excellentias de santa Maria Madalena cit., pp. 7-8.
24
frate ripete questo atto di devozione ogni anno, e in questa occasione vuol farlo
a Roma, definita plaa uniuersal del mundo y patria comn de todas
naciones 68. Dopo avere indicato il luogo e lora della giostra letteraria il
ventidue luglio, giorno della santa, presso la chiesa di San Giacomo degli
Spagnoli allora del vespro passa ad elencare le caratteristiche delle poesie che
dovranno essere presentate, assegnando a ciascuna categoria il premio
corrispondete al migliore dei partecipanti, che sempre un libro:
Se haze saber que el de los afficionados alas coplas castellanas que mejor hiziere
ocho coplas redondillas de a diez versos en dos quinternos cada una en alabana de
la Madalena, se le dar de premio un cancionero general espaol estampado en
anuers. Al que de los poetas lricos que sobre el mismo sugeto hiziere en latn una
Ode de la compostura y medida de la de Horacio: Delicta maiorum immeritus Iues,
una Cancin de cinco o siete estancias, espaola de la medida de las de Garcilasso
en la primera Egloga de Salicio y Nemoroso, o italiana de la medida de la quinta del
Petrarca que comiena: Ne la stagion chel ciel rapido inchina, se le dar por
premio un Horatio Principe de los poetas lricos con galana enquadernacin de
Pars; y aunque el sugeto era digno de un poema mayor que los de Homero y
Virgilio, por que los poetas heroycos (que tienen la parte ms graue) tengan la suya
en esta justa, ser el premio del que en este estilo hiziera mejor quarenta versos
latinos exmetros o ocho octauas rimas espaolas o italianas una Hierusalem del
Tasso con figuras y annotaciones. Al que en verso lego mejor hiziera veynticuatro -
veinticinco dsticos latinos exmetros y pentmetros o otros tantos tercetos
espaoles o italianos, se le darn unas Epstolas dOuidio de curiosa
enquadernacin. El que no quisiere fatigar el ingenio ms que en un peigrama y
hiziere mejor seis dsticos latinos o un soneto espaol o italiano, tendr por premio
un Martial. No se escluyen de esta justa los satricos que [...] quisieren hacer una
stira contra el Phariseo Simn que hizo mofa de Christo porque admita a la
Madalena, y contra el peruerso Iudas que murmur del vnguentov que se
derramara pretendiendo robar parte del precio en que le estim, al que ms aguda
e ingeniosa la compusiere o en sessenta versos latinos o en veyntiseis o veyntisiete
tercetos espaoles o italianos, se le dar un Iuuenal de Plantino enquadernado en
Pars. Los poetas Buclicos tendrn buen sugeto para una Egloga no mayor de la de
Titiro y Melibeo en la aparicin que hizo Christo a la Madalena en figura de
ortelano [...] al que ms bien la compusiera en cualquiera de las tres lenguas se le
dar un Virgilio. Despus en la folla tendr por premio una corona de laurl el que
68
Ivi, p. 9.
25
entre todos juntos ms se sealare. El que con ms buena lengua y elegantes frases
entre todos [ms se sealare] llevar un Agnus Dei guarnecido por premio del ms
galano.
69
Juan BRU DE LA MAGDALENA, Obras spirituales de diuersos en prosa y verso, enel dia y fiesta
de s. Maria Madalena recogidas per Ioan Bru de la Madalena. Dirigidas al Illustriss. y Excellentiss.
Seor Don Antonio de Cardona y Crdoua, Duque de Sessa y de Soma, Con Facultad de los Superiores,
En Roma, en la estampa de Domingo Basa, 1591.
70
Il dato si ricava dal testo. Cfr. G. CARAVAGGI, Studi sullepica cit., p. 272.
71
I testo della competizione poetica sono stati stampati a Siviglia, da Bartolom Prez, nello stesso
1533; sono stati riprodotti in appendice al Cancionero general di Hernando del Castillo nelledizione della
Sociedad de Biblifilos Espaoles, Madrid, 1882. Per uno studio dettagliato su le justas sivigliane, cfr.
Miguel GODOY GMEZ, Las justas poticas en la Sevilla del Siglo de Oro: estudio del cdigo literario,
Sevilla, Diputacin, 2004, in particolare le pp. 37-153.
26
nelle loro prime prove poetiche72. Sul personaggio di del Ro si avr modo di
tornare a proposito di una satira sulla corte papale dei primi del Cinquecento
nel capitolo dedicato alle epistole, discorsi e avvisi. A Roma liniziativa assume i
caratteri di novit; La citt, con la grandeza del lugar, contribuisce alla buona
riuscita delliniziativa, che sembra riscuotere un certo successo:
De manera que en los aos, que aqu he estado, han sido mis fiestas tan fauorecidas
con riqueza de ornamentos, presentia de Prncipes, versos en casi todas lenguas, en
alabana desta Sancta, y finalmente con sermones de hombres doctssimos, que
podr dezir con verdad, me ha templado la alegra desto el parecerme, que no
puedo ya, como he hecho hasta aqu, ir creciendo en la solennidad desta fiesta,
hauiendo sido tan grandes las destos aos73.
72
Cfr. Joaqun PASCUAL BAREA, La diversa presencia de Ovidio en nueve epigramas latinos de
estudiantes para unas justas celebradas en Sevilla hacia 1554-1558, in J. M. MAESTRE MAESTRE et. al.
(ed.), Humanismo y pervivencia en el mundo clsico: homenaje al profesor Antonio Prieto,Alcaiz-
Madrid, Instituto de Estudios Humansticos - Editorial CSIC, 2008, vol. 3, pp. 1665-1693.
73
Juan BRU DE LA MAGDALENA, Obras spirituales cit., f. I-II.
74
Il Sermn del muy reverendo P. F. Bartholom de Miranda, Procurador general de la Orden de
Predicadores en alabana de la gloriosa S. Mara de Madalena en su da y fiesta, ao 1590, si trova alle
pp. 1-41.
75
Bartolom de MIRANDA, Oratio habita coram s.d.n. Sixto V p.m. dominica prima aduentus, [...]
Quam r.p.f. Ioannes Bru prouinciae Aragoniae procurator, precibus amicorum adductus, & propriae
deuotionis causa in lucem edere curauit, Romae, apud Dominicum Basam, 1587.
27
76
Gonzalo PONCE DE LEN, Scholastica assertio pro Disciplina Ecclesiastica [], Romae, Ex
tipographia Gabiana, 1593.
77
Particolarmente famosi i certami del 1474, 1486, 1487, 1488, tutti dargomento mariano. Cfr.
Antoni FERRANDO FRANCS, Els certmens potics valencians del segle XIV al segle XIX, Valncia,
Institut de Literatura i Estudis Filolgics - Instituci Alfons el Magnnim, 1983, p. 773.
78
Un esempio pu essere rappresentato dal certame poetico organizzato nel 1474 dal vicer Luis
Despuig, che d origine alle Trobes en lahors de la Verge Mara, incunabolo pubblicato a Valencia da
Lambert Palmart, 1474. cfr. Trobes en lahors de la Verge, ed. F. Mart GRAJALES, Valencia, Libraria
Pascual Aguilar, 1894, pp. 27 sgg.
79
Ignacio ELIZALDE ARMENDRIZ, Fiestas y certmenes poticos en Navarra con ocasin de la
beatificacin de Teresa de Jess (1614), in Cuadernos de etnologa y etnografa de Navarra, n 40
(1982), pp. 941-950: p. 941; sui festeggiamenti per la medesima occasione in Aragona e sulla tradizione
28
in questo regno cfr. Aurora EGIDO, Los modelos en las justas poticas aragonesas del siglo XVII, in
Revista de Filologa Espaola, vol. LX n 1/4 (1978-80), pp. 159-171.
80
Cfr. G. CARAVAGGI, Studi sullepica cit., pp. 215, 226.
81
Fondo Corsini n 970, Coll. 44-A-21. Cfr. Giovanni CARAVAGGI, Pedro Fernndez de Navarrete
cit., p. 77; Jos Luis GOTOR, El ars amandi -de Ovidio y las novelas en verso de Fray Melchor de la
Serna, in I Codici della trasgressivit in area ispanica. Atti del Convegno di Verona, 12-14 giugno 1980,
Padova, Universit degli Studi di Padova, 1980, pp. 143-165: p. 150.
82
Cfr. Mara Teresa CACHO PALOMAR, El cancionero musical hispano de la Academia dei Lincei,
in An aprendo: estudios dedicados al profesor Leonardo Romero Tobar, coord. ngeles LEZAMA,
Zaragoza, Prensas Universitarias de Zaragoza, 2012, pp. 593-604; ID., El Cancionero del Fondo
Boncompagni-Ludovisi de la Biblioteca Apostlica Vaticana, in Archivo de filologa aragonesa, vol.
59-60, 2 (2002-2004), pp. 1901-1918.
Letteratura in prosa
1
Pedro DAMIANO DA ODEMIRA, Qvesto libro e da imparare a giocare a Scachi et de le partite
(Impressum Rome per Stephanum guillereti & Herculem Nani consocios, Anno domini M.D.XII [1512]).
2
Pedro DAMIANO DA ODEMIRA, Qvesto libro e da imparare a giochare a scachi e dele partite,
(Impresso in Roma per Maestro Johanne de Philippo de Nani, Bolognese. Nel Anno del Signore Mille
cinquecento decioto [1518] e di vintiuno de Agosto).
3
Pedro DAMIANO DA ODEMIRA, Libro da imparare giocare a scachi: & de belitissimi partiti
reuisti & recorrecti con summa diligentia emendati da molti famosissimi giocatori. In lingua spagnola &
italiana. Nouamente stampato, (Stampata in Roma, per Antonio Bladi de Asula, 1524 a di XXI de
nouembre).
30
& per suttigliare lo ingenio; nella parte castigliana si legge: Primores que
interuienen enell'ingegno utilissimas per a saber i pera suttigliar el ingenio.
Certo che, nonostanze le vacillazioni linguistiche, il libro ebbe notevole
successo: gli esperti di storia degli scacchi tendono a stabilire una connessione
tra la venuta a Roma di Pedro Damiano e la pubblicazione del suo manuale, ed il
consenso definitivo dato al gioco da parte di papa Leone X 6 , anchegli
appassionato scacchista, che contribu non poco alla diffusione del gioco nella
citt eterna. Di poco successiva alledizione del
Blado il poema del vescovo Marco Girolamo Vida,
dal titolo De ludo scachorum, pubblicato a Roma
da Ludovico degli Arrighi nel 15277.
Successivamente si pubblicano, sempre per il
Blado, nel 1544 i versi di Nicol Mutoni sul gioco
degli scacchi8. Altre pubblicazioni sul gioco degli
scacchi nel corso del XVI secolo dimostrano il
successo del gioco: si rieditano testi depoca
medievale sullargomento in traduzione italiana,
6
Mrio SILVA ARAJO, Damiano, O portugus e a sua obra, s.l., s.n., 1993.
7
Marco Girolamo VIDA, Marci Hieronymi Vidae Cremonensis De arte poetica lib. III. Eiusdem
de bombyce lib. II. Eiusdem de ludo scacchorum lib. I. Eiusdem Hymni. Eiusdem Bucolica, (Romae, apud
Ludouicum Vicentinum, 1527 mense Maio). Del poema si faranno anche due versioni italiane in rima,
verso la fine del secolo: Rime d'Ascanio Monosini da Pratouecchio nella traduttione delli duoi libri di
monsignor Vida Cremonese sopra li vermi che fanno la seta, e del giuoco de' scacchi, In Fiorenza,
appresso Giorgio Marescotti, 1586; Battaglia de' scacchi di mons. Vida, ridotta in ottaua rima da
Girolamo Zanucchi da Conigliano [...], In Treuigi, presso Angelo Mazzolini, 1589.
8
Niccol MUTONI, Guerra del giuoco degli scacchi, voltata d'heroici, in versi sciolti da m.
Nicolao Mutoni, Romae, 1544 (In Roma, per m. Antonio Blado, 1544).
9
IACOPO DA CESSOLE, Opera nuoua nella quale se insegna il vero regimento delli huomini &
delle donne di qualunque grado, stato, e condition esser si voglia. Composta per lo reuerendissimo padre
frate Giacobo da Cesole del ordine di predicatori sopra il giuoco delli scacchi,intitulata Costume delli
huomini & vfficii delli nobeli, nuouamente stampata, 1534 (Stampata in Vineggia, per Francesco di
Alessandro Bindoni et Mapheo Pasini compagni, 1534 del mese di zenaro).
32
Un altro maestro iberico del gioco degli scacchi Ruy Lpez de Segura, il cui
manuale sul gioco si pubblica a Venezia in traduzione italiana nel 158410. La
metafora della storia e delle relazioni sociali, intese come correlazioni
strategiche tra i diversi componenti, emergono ancora nella Guerra nouamente
formata sopra il giuoco delli scacchi di Gregorio Ducchi, stampata a Venezia
nel 159111. Non mancano infine i maestri italiani: del 1597 il manuale di Orazio
Gianuzio, pubblicato a Torino12.
Oltre alle tre edizioni del libro di
Damiano da Odemira precedentemente
citate, se ne conoscono unaltra pubblicata
a Venezia da Stefano Zazzera nel 1564 e
altre quattro, senza luogo e nome,
stampate sicuramente dopo il 1524 perch
sembrano copia di quella del Blado, nel
frontespizio come nellincisione, assai
simile, raffigurante una partita a scacchi
fra due gentiluomini. Non da escludere
10
Ruy LPEZ DE SEGURA, Il giuoco degli scacchi di Rui Lopez, spagnuolo; nuouamente tradotto in
lingua italiana da m. Gio. Domenico Tarsia, In Venetia, presso Cornelio Arriuabene, 1584.
11
Gregorio DUCCHI, Guerra nouamente formata sopra il giuoco delli scacchi, et vagamente
rappresentata con rara inuentione, & chiarezza di storie moderne. Dal sig. d. Gregorio Ducchi
gentil'huomo bresciano academico Tergemini di Ferrara, In Venetia, appresso Giorgio Angelieri, 1591.
12
Orazio GIANUZIO, Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar'a' scacchi, con alcuni
sottilissimi partiti nuouamente composto d Horatio Gianutio della Mantia [], In Turino, appresso
Antonio de' Bianchi, 1597.
13
Per la data di queste edizioni cfr. Adriano CHICCO, Le edizioni italiane del Libro di Damiano, in
L'Esopo, 22 (1984), pp. 46-58: p. 54; Adriano CHICCO - Giorgio PORRECA, Dizionario enciclopedico
degli scacchi, Milano, Mursia, 1971, s.v. Damiano.
33
umanista Lorenzo Valla14, di cui escono a stampa dai torchi di Marcello Silber le
Historiarum Ferdinandi regis Aragoniae libri treis nel 1520 15 . Lopera ha
diverse peculiarit che vale la pena analizzare. Anzitutto, si tratta dellunica
opera storico-biografica del Valla16, nonch dellunica opera che ci trasmette la
visione dellumanista in materia di filosofia politica. Vincolato alla corte
napoletana di Alfonso il Magnanimo, Valla aveva composto la sua opera su
Fernando de Antequera intorno al 144517, offrendola al Magnanimo e lasciando
il manoscritto presso il suo bibliotecario, Tommaso Aulesa. Due suoi colleghi,
Antonio Beccadelli detto il Panormita e Bartolomeo Fazio erano entrati in
possesso del manoscritto. Il Fazio in particolare, ne aveva fatto una critica
spietata, accusando Valla di scarsa padronanza del latino e di aver inserito
materiale inappropriato nella sua opera storiografica. Ci aveva dato luogo ad
una serie di polemiche, con relativo scambio di invettive: Fazio aveva composto
le sue quattro Invective contro Valla18, cui questultimo aveva replicato con il
proprio antidoto al veleno di Fazio, difendendo la sua opera dalle accuse dei
detrattori19. Lopera del Valla era poi rimasta inedita, circolando manoscritta,
fino alledizione del Silber del 1520. Le Historiarum erano state composte per
14
Dispendioso sarebbe qui citare la sterminata bibliografia dellautore delle Elegantiae e del De
falso credita et ementita Constantini donatione; basti citare il fondamentale studio di Franco GAETA,
Lorenzo Valla: filologia e storia nellumanesimo italiano, Napoli, Istituto Italiano per gli Studi Storici,
1955; per ulteriori ragguagli bibliografici, con particolare attenzione al rapporto dellumanista con la
corte napoletana del Magnanimo: Valla e Napoli: il dibattito filologico in et umanistica : atti del
Convegno internazionale, Ravello, 22-23 settembre 2005, a cura di Marco SANTORO, Pisa, Istituti
editoriali e poligrafici internazionali, 2007 (Atti / Istituto nazionale di studi sul Rinascimento meridionale;
3).
15
Lorenzo VALLA, Laurentii Vallensis patritii Romani Historiarum Ferdinandi regis Aragoniae
libri treis, (Romae, in aedibus Marcelli Silber alias Franck, mense Febr. 1520). Negli stessi anni vedono
la luce a Parigi, nelledizione di Simon de Colines del 1521 e da Josse Bade nel 1528; pi tardi, nel 1546,
verranno ripubblicate a Breslau da Andreas Vingler.
16
Il re Magnanimo coltivava la speranza che Valla volesse scrivere le sue imprese delle quali
aveva partecipato in prima persona, accompagnando per esempio il re di Napoli alla battaglia di Ponza
nellagosto del 1435, condividendo forse con il sovrano anche la prigionia, caduto nelle mani dei
genovesi. Il progetto storiografico declinato dal Valla verr alla fine assegnato a Bartolomeo Fazio, che
comporr il suo De rebus gestis Alphonsi. Cfr. Lorenzo Valla, Epistole, a cura di O. BESOMI e M.
REGOLIOSI, Padova, Antenore, 1984, pp. 253-254.
17
Secondo Besomi, tra laprile 1445 e il febbraio 1445 (cfr. Laurentii Valle Gesta Ferdinandi regis
Aragonum, a cura di O. BESOMI, Padova, Antenore, 1973). Regoliosi, sulla base di unepistola di
Bartolomeo Fazio a Poggio Bracciolini, ha stabilito la redazione delle Historiarum nellestate del 1445
(Laurentii Valle Antidotum in Facium, a cura di M. REGOLIOSI, Padova, Antenore, 1981).
18
Bartolomeo Facio, Invective in Laurentium Vallam, a cura di Ennio I. RAO, Napoli, Societ
Editrice Napoletana, 1978. In particolare si vedano le pp. 61-62 dellIntroduzione, dove si specificano
le circostanze delle composizione di questinvettiva.
19
Lorenzo Valla, Antidotum in Facium cit.
34
20
Cfr. Jerry H. BENTLEY, Politica e cultura nella Napoli Rinascimentale, Napoli, Guida, 1995, p.
105.
21
J. H. BENTLEY, Politica e cultura cit., pp. 117-118.
35
24
Antonio de GUEVARA, Libro aureo de Marco Aurelio emperador y eloquentissimo orador.
Nueuamente impresso, ([Roma], Acabose la presente obra de Marco Aurelio enel anno de M. e
quynientos y treinta, e vno anno [1531] a treynta dias del mes de otobre a instancia de Antonio Martin de
Salamanca).
25
Agustn REDONDO, Antonio de Guevara (1480?-1545) et lEspagne de son Temps. De la
Carrire Officielle aux uvres Politico-Morales, Genebra, Droz, 1976, p. 575; Agustn REDONDO, Le
monarque dans les versions italiennes de l' Horloge des princes: de la matire guvarienne au quatrime
livre apocryphe de 1562, in Le Pouvoir Monarchique et ses Supports Idologiques aux XIVe-XVIIe
Sicles. Etudes runies par Jean Dufournet, Adelin Fiorato et Augustin Redondo, Paris, Publications de la
Sorbonne Nouvelle, 1990, pp. 77-89: p. 79.
26
Antonio de GUEVARA, Vita di M. Aurelio imperadore, con le alte, & profonde sue sentenze,
notabili documenti, ammirabili essempi, & lodeuole norma di viuere. Nuouamente tradotta di spagnuolo
in lingua toscana per Mambrino Roseo da Fabriano, In Roma, per Baldasare de Cartolari perugino, 1542
(In Roma, per Baldasare de Cartolari perugino, 1542).
37
27
Paolo Luciasco ( 1555) fu capitano di ventura. Dorigine veronese, offr i suoi servigi al duca di
Mantova, alle truppe pontificie, agli imperiali. Descritto come valoroso capitano da Mambrino Roseo
(f. 2), cos viene sintetizzata la sua biografia: Uomo pr della persona, ma di fede svergognata, mutava
spesso bandiera. Cfr. Giuseppe MOLINI, Documenti di storia italiana copiati su gli originali autentici e
per lo pi autogradi esistenti in Parigi, Firenze, Tipografia allinsegna di Dante, 1837, v. II, p. 151.
28
Su questa traduzione, cfr Paul GRENDLER, Schooling in Renaissance Italy. Literacy and
Learning, 1300-1600, Baltimore - London, The Johns Hopkins University Press, 1991, p. 422.
29
Lucia GUALDO ROSA, L'Institutio 'del prencipe christiano' de Mambrino Roseo de Fabriano
entre Antonio de Guevara et Erasme, in Actes du Colloque International Erasme (Tours, 1986). Etudes
runies par Jacques Chomarat, Genve, Droz, 1990, pp. 309-310.
30
Unaltra edizione romana della traduzione di Mambrino Roseo esce lanno successivo,
pubblicata dallo stesso tipografo della precedente: Antonio de GUEVARA, Vita di M. Aurelio imperadore,
con le alte, & profonde sue sentenze, notabili documenti, ammirabili essempi, & lodeuole norma di
viuere, tradotta di spagnuolo in lingua toscana per Mambrino Roseo da Fabriano. Nuouamente
ristampata, & dal medesimo auttoreriueduta, In Roma, nella contrada del Pellegrino per Baldassarre de
Cartolari perugino, 1543 (In Roma, nella contrada del Pellegrino per Baldassarre de Cartolari perugino,
1543. Nel mese di Maggio).
31
Vita, gesti, costumi, discorsi, lettere di M. Aurelio imperatore, sapientissimo filosofo, & oratore
eloquentissimo. Con la gionta di moltissime cose che ne lo spagnuolo non erano, e de le cose spagnuole,
che mancauano in la tradottione italiana [...], Vinegia, appresso Vincenzo Vaugris al segno d'Erasmo,
1544.
32
P. GRENDLER, Schooling cit., 1991, p. 423.
33
Antonio de GUEVARA, Institutione del prencipe christiano, di Mambrino Roseo, In Roma, nella
contrada del Pellegrino per madonna Girolama moglie che fu del q. Baldassarre de Cartolari, 1543 (In
Roma, nella contrada del Pellegrino per la moglie che fu di Baldassarre de Cartolari, 1543 nel mese di
Settembre).
38
libri del Relox vengono ridotti ad uno solo, al quale si d un titolo che richiama
la Institutio Principis Christiani erasmiana.
LInstitutione del Prencipe Christiano viene dedicata al cardinal Rodolfo
Pio da Carpi. Creato cardinale nel 1537 partecip ai negoziati di pace tra
Francesco I e Carlo V, che appoggi all'interno del collegio cardinalizio
vincolandosi alla fazione spagnola della citt di Roma, ragione che potrebbe
giustificare la dedica dellopera da parte di Mambrino Roseo 34 . Vanamente
proposto per l'elezione pontificia nei due conclavi del 1550 e del 1559, nel 1562
fu nominato vescovo di Ostia e Velletri. Nei suoi giardini del Quirinale riun una
ricca collezione di antichit35.
Il successo delle opere di Guevara raggiunge una dimensione europea, dal
momento che gli stessi curricula scolastici della fine del XVI secolo, in Italia e
non solo, comprendevano il Libro ureo de Marco Aurelio36. La fortuna, non
solo in Spagna, del Libro ureo e del Relox de Prncipes determina un
fenomeno editoriale che a stento trova paralleli: nella nostra penisola si contano
194 edizioni di sue opere, in traduzione italiana e in spagnolo, soltanto nel XVI
secolo. Ci possibile grazie ai progressi dellalfabetizzazione, che crea un
nuovo pubblico, al quale lacuto autore dellopera si rivolge.
A Guevara va infatti il merito di traghettare elementi propri
dellerudizione umanistica verso lettori di opere volgari, che non conoscono le
fonti dirette, i classici greci e latini, dai quali lautore attinge prendendosi non
poche licenze. Nelle parole di Paolo Cherchi, che proprio a Guevara ha dedicato
numerose pagine del suo celebre studio sulle pratiche di plagio e
contaminazione delle fonti, il francescano fra gli autori che contribuirono in
misura rilevante e costante allerudizione spicciola e posticcia del secondo
Cinquecento37. Questa la chiave del successo di Guevara anche in Italia: laver
diffuso presso un vasto pubblico europeo materiali che fino ad allora erano ad
34
Cfr. A. REDONDO, Le monarque cit., p. 80.
35
Claudio FRANZONI et al. (cur.), Gli inventari delleredit del cardinale Rodolfo Pio da Carpi,
Pisa, ETS, 2002, passim.
36
P. GRENDLER, Schooling cit., 1991, p. 300.
37
Paolo CHERCHI, Polimatia di riuso: mezzo secolo di plagio (1539-1589), Roma, Bulzoni, 1998,
p. 67. Il capitolo dedicato a Guevara si trova alle pp. 67-73.
39
G. Paleotti, Libro del della corte di Carlo V, al cui servizio si trova lautore:
bene della vecchiezza,
Roma, Martinelli-Zanetti, lantipatia per cultura della Roma antica, gli ambienti
1597.
Biblioteca Angelica - sordidi e decadenti del periodo tardoimperiale,
Roma
vengono contrapposti alle virt innocenti dei barbari
(celebre il passo del villano del Danubio), fanno del libro un manifesto della
politica imperiale carolina nei rispetti della realt romana.
Il filone della letteratura didattico-morale trova con lavanzare della
Controriforma spazio sempre maggiore nei cataloghi dei librai. Un esempio del
genere giunge dalla fine del secolo, con ledizione del Libro del bene della
vecchiezza (Roma, Luigi Zanetti e Giovanni Martinelli, 1597), tradotto in
italiano dallagostiniano frate Pietro da Piombino 39 , dalloriginale latino
pubblicato due anni prima presso lo stesso Zanetti e di cui si hanno altre due
edizioni veneziane, rispettivamente del 1597 e 1598.
Il cardinale Gabriele Paleotti pu a buon titolo considerarsi uno degli
ideologi della Controriforma: tiene dei diari durante il Concilio di Trento40, ed
un prolifico autore con pi di sessanta opere a stampa a sua firma nel corso del
38
Labilit nel confondere, contaminare e mistificare le proprie fonti giunge in Guevara fino alla
pura invenzione. Incalcolabile, secondo lo studio condotto da Cherchi, il numero di errori che entrano in
circolazione a seguito del successo dellopera guevariana. Ivi, p. 72.
39
Gabriele PALEOTTI, Libro del bene della vecchiezza composto dall'illustriss. et reuerendiss. sig.
card. Paleotto. Nuouamente tradotto di latino in volgare, da maestro. f. Pietro da Piombino
Agostiniano[], In Roma, per Giouanni Martinelli, nella stamperia di Luigi Zanetti, 1597.
40
Concilium Tridentinum. Diariorum, Actorum, Epistularum, tractatuum nova collectio, edidit
Societas Goerresiana, Editio secunda stereotypa. Friburgi Brisgoviae, Herder, 1963-1976, 13 voll.: vol,
III.
40
La grande, & perpetua diuotione, che ho portato, & porter sempre alla Sacra
Cattolica Real Maest Vostra, spessissime volte mi stimola, & mi fa risolvere a
dedicarle alcuna cosa di quelle che si fabricano nellarte & essercitio mio de libri.
Ma mi ritien poi il non trouarne di tali, che siano degne di comparire auanti a tanta
Maest [] E perch nel prostrarsi dinanzi alla Maest Regia i saluti, & annontij,
che si fanno, sono per lo pi di lunga vita, essendo questa una delle maggior
felicit, che in questo mondo [] si possa ricevere [] hauendo io sempre
desiderato, & desiderando tuttauia maggiormente questa istessa alla M. V. in segno
di ci ho scielto per offerirle come le offerisco, & dedico questo breue Trattato del
Bene della Vecchiezza [] Et tanto pi che sar abbracciato, quanto che si vedr
41
Paolo PRODI, Il cardinale Gabriele Paleotti (1522-1597), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura,
1959 (Uomini e dottrine, 7), pp. 101-103. Sul cardinale come committente darte in relazione allazione
controriformistica nella citt di Bologna, v. Ilaria BIANCHI, La politica delle immagini nell'et della
Controriforma: Gabriele Paleotti teorico e committente, Bologna, Editrice Compositori, 2008.
42
G. PALEOTTI, Libro del bene della vecchiezza cit., f. 18.
41
portare in fronte lamabilissimo nome della M. V. [] cos dal suo reale esempio,
con quella solita, & vehemente inclinatione, che hanno i sudditi dimitare il lor
Prencipe, non solo in Italia, che in s gran parte le soggiace, & vniuersalmente
ladora, m tutto il mondo insieme, che la brama, e spera di veder suo Monarcha, lo
vorr leggere [] pregando N. S. Dio, che alla M. V. augumenti, & confermi tutto il
vene e felicit, chella istessa si desidera, & gode in questa sua cos prospera, &
meritatamente fortunatissima vecchiezza. Di Roma, il d 1. Maggio 1597.
Della Sacra Catt. Real M. V.
Humilissimo, & deuotissimo seruo
Gio: Martinello libraro43
43
G. PALEOTTI, Libro del bene della vecchiezza cit., ff. 2-7.
44
William Pettas, riferendosi ai contatti fra il re e Plantino, giunge a paragonare lazione del
monarca a quella di un vero e proprio editore: [] i rapporti tra il re e Plantino, cos come la sua
decisione di concentrare il controllo della distribuzione dei libri liturgici revisionati nelle mani
dellEscorial lo resero, di fatto, un editore, ruolo davvero insolito per un monarca. Plantino eseguiva gli
ordini del re, somministrando le edizioni desiderate nella quantit richiesta, osservando le sue istruzioni
su caratteri e formati, e Filippo lo pagava per il suo lavoro e per le spese del trasporto e dellassicurazione
marittima. Cfr. William A. PETTAS, A History and Bibliography of the Giunti (Junta) printing family in
Spain: 1526-1628, New Castel (Delaware), Oak Knoll press, 2005, p. 60. [trad. italiana ma].
45
Archivo de la Embajada Espaola cerca de la Santa Sede, leg. 10, ff. 192-212.
42
46
Ivi, ff. 2, 7.
47
Corrado MARCIANI, Editori, tipografi, librai veneti nel Regno di Napoli nel Cinquecento, in
Studi veneziani, 10 (1968), pp. 457-554, s.v. Ziletti, Francesco.
Narrativa
5
cfr., anche per i preziosi riferimenti bibliografici ivi contenuti, Patrizia BOTTA, Otra vez hacia
una edicin crtica de "La Celestina" (II), in Actas del III Congreso de la Asociacin Hispnica de
Literatura Medieval (Salamanca, 3 al 6 de octubre de 1989), Salamanca, Biblioteca Espaola del Siglo
XV. Departamento de Literatura Espaola e Hispanoamericana, 1994, tomo II, pp. 953-963.
45
6
Amadis de Gaula. Los quatro libros, [Roma], por Antonio de Salamanca, 1519 ([] impremido
por Antonio de Salamanca. Acabo se enel ao del nascimiento de nuestro saluador Jesu cristo de mill
quinientos xix. aos a xiij. dias del mes de April).
7
Las sergas del virtuoso cauallere Esplandian, [Roma], per Iacobo de Iunta & Antonio de
Salamanca, 1525 (Fue impresso el presente libro por Jacobo de junta & Antonio de Salamanca librero e
acabose primero dia de Setiembre anno del nascimiento de nuestro saluador Jesu Christo de mille e
quinientosveinte Y cinco Annos).
8
Sui Giunta, cfr. Willliam A. Pettas, History and Bibliography of the cit.
9
Spesso le edizioni veneziane recano nel frontespizio esplicite indicazioni di assoluta fedelt ad
un originale spagnolo, come ad esempio ritrovata nella lingua spagnuola e ridotta nello idioma italiano
(Aggiunta al quarto libro dellAmads [], Venezia, Tramezzino, 1563), o semplicemente tradotta dall
spagnuola nella nostra lingua (Le prodezze di Splandin, Venezia, Michele Tramezzino., 1547), o ancora
recata purhora nella nostra lingua italiana (Florisello di Nichea, Venezia, Tramezzino, 1551; Venezia,
Camillo e Francesco Franceschini, 1565).
46
10
Per un profilo critico-bibliografico del ciclo di Amads ed Esplandin, cfr. Jos Manuel CACHO
BLECUA, Los cuatro libros de Amads de Gaula y Las Sergas de Esplandin: los textos de Garci
Rodrguez de Montalvo, in Edad de oro, tomo 23 (2002), pp. 85-116. Per ragguagli bibliografici circa le
edizioni e continuazioni italiane di questo ciclo, cfr. Eduart TODA Y GELL, Bibliografa Espanyola
dItalia, Barcelona, Castell de Sant Miguel d'Escornalbou, 1927-1931, n. 3715-3729.
11
Thomas BETTERIDGE, Borders and travellers in Modern Europe, Farnham (Surrey), Ashgate
Publishing, 2007, p. 118.
47
1
Un primo studio dedicato a questo tipo di opere, spesso disdegnate dalla storia dellarte e dalla
storia del libro, stato dedicato nel seguente lavoro: Ludwig SCHUDT - Oskar POLLAK, Le guide di Roma
Materialien zu einer Geschichte der Rmischen Topographie unter Bentzung des handschriftlichen
Nachlasses von Oskar Pollak; herausgegeben von Ludwig Schudt, Wien-Augsburg, Filser, 1930.
2
Cfr. Klaus HERBERS, Peregrinaciones a Roma, Santiago y Jerusaln, in Paolo CAUCCI VON
SAUKEN (cur.), El mundo de las peregrinaciones. Roma, Santiago, Jerusaln, Madrid, Lunwerg, 1999,
pp. 103-137: p. 104.
3
Sui materiali di epoca medievale, cfr. Maria ACCAME LANZILLOTTA, Contributi sui Mirabilia
urbis Romae, Genova, Dipartimento di archeologia, filologia classica e loro tradizioni "Francesco della
Corte", 1996; Maria ACCAME LANZILLOTTA - Emy DELLORO, I Mirabilia Urbis Romae, Tivoli, Edizioni
TORED, 2004.
49
7
Cfr. Antonio SAMOR, Giubilei straordinari, in Miscellanea in onore di Monsignor Martino
Giusti Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, Citt del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 1978, vol.
I, pp. 1-28: p. 2.
8
Mirabilia Vrbis Rome noua recognita, & emendata, atque in verum sensum reducta per
Antonium Pontum Virum diligentis. sicut alias nunq. fuerunt, ([] per Antonium Bladum de Asula non
minus fauste Impraessus: Anno salutis. M.D.xxiiii [1524]. Die uero .xvi. Mensis Septembris).
9
Scarne notizie biografiche sul personaggio vengono fornite in Camillo MINIERI-RICCIO,
Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli, LAquila, Tipografia dellAquila di V.
Puziello, 1844. Poco aggiungono altri repertori bio-bibliografici.
10
Cfr. Carlos Jos HERNANDO SNCHEZ, Nobleza y diplomacia en la Italia de Carlos V: el II
duque de Sessa, embajador en Roma, in Francisco SNCHEZ-MONTES GONZLEZ - Juan Luis
CASTELLANO CASTELLANO (coord), Carlos V europesmo y universalidad (congreso internacional,
Granada mayo 2000), Madrid, Sociedad Estatal para la Conmemoracin de los Centenarios de Felipe II y
Carlos V, 2001, vol. 3, pp. 205-298 (5 voll.).
11
Antonino PONTE, Antonini Ponti Cosentini Rhomitypion ad reuerend. d. dominum Io. Rufum
archiepiscopum Consentinum quam dignissimum. Vbi dum omnia, quae notatu sunt digna vrbis Romae &
51
noua, & uetera breuiter, & facile scribuntur. Ingeniose etiam depingitur huius mundiuarietas, insania, &
fragilitas. Habetur hic quoque totius terrae situs, aeris, & superiorum omnium cognitio. Quicquid est ab
ultima circumferentia ad centrum uniuersi. Et demum breuissima cosmographia quam adhuc nemo sic
tentauit, (Impraessum Romae, per Antonium Bladum de Asula, 1524 die primo mensis Martii).
12
Antonino PONTE, An. Ponti Consentinus Nnia in obitu rar indolis pueri d. Alexandri Victorij
virtutum omnium comitatu ornatissimi patricijque Romani. Idem. De aceri amoribus. Eluirae ducis
Suessae epitaphium, (Romae, mense Septembri 1525).
13
Cfr. Gonzalo FERNNDEZ DE OVIEDO, Batallas y quinquagenas, Madrid, Real Academia de la
Historia, 1983, vol. 1 p. 170 sgg.
14
Bartolom Jos GALLARDO, Ensayo de una biblioteca espaola de libros raros y curiosos,
Madrid, Imprenta y Fundicin de Manuel Tello, 1889, t. IV, p. 397.
15
A. PALAU Y DULCET, Manual del librero cit., t. IX, pp. 352-353.
16
Las yglesias et indulgentias de Roma en vulgar castellano, Roma, Valerio e Luigi Dorico, 1539.
52
17
Las yglesias, indulgencias, y staciones de Roma, con los nombres delas reliquas, y delos summos
pontifices, emperadores, y reyes de Francia, Napoles y Sicilia. Aadidas de nueuo algunas yglesias, y la
Gua romana, Imprimido en Roma, a costa de Francisco y Faustino hermanos libreros, iunto a Sanctiago
delos Spaoles (En Roma, por Valerio Dorico, 1561).
18
Mirabilia Romae, A donde se trata de las Yglesias, Reliquias, Stationes, y de las Indulgencias
[] Con la Guia Romana, [] Con la Antiguidad della mesma Ciudad hecha por Andreas Palladyo.
Con el Itinerario de diuersas tyerras, y con la Signifiacion, Bendicion, y Virtud de los Agnus Dei
Benditos, En Roma, Por los herederos de Antonio Bladii, l'Anno 1573. A instancia de Iuan Osmarini
Giliotto.
19
Mirabilia Romae adonde se trata delas iglesias, Reliquias, Stationes, y de las Indulgentias desta
santa Ciudad a sy dentro como fuera de sos muros. Con el catalogo dello Sumes Pontifices,
Emperadores, y de otros Principes Cristianos. Con la Guia Romana, que ensea los forasteros a halhar
las cosas de Roma mas notabiles. Con la Antiguidad della mesma Ciudad de Roma hecha por Andreas
Palladyo. Con el itinerario de diuersas tierras, y con la Sinificacion, Bendicion y Birtud delos Agnusdei
Benditos
53
Mirabilia Romae, ed. Antonino con pseudonimi come Lucio Fauno, Lucio
Ponte, Roma, A. Blado, 1524.
Mauro e, fra gli altri lo pseudopalladiano21. La
questione resta aperta, il dato che qui interessa rimarcare quello relativo alla
proliferazione di testi ed autori, oltre al loro inserimento allinterno della serie
di stratificazioni successive di cui si compongono i Mirabilia. A partire da
questa edizione, i testi delle altre traduzioni spagnole tendono ad essere pi
stabili, contenendo tutti pi o meno le stesse parti; ci che varia il nome dei
tipografi che, attratti dal florido mercato, assumono lonere di mandare a
stampa nuove edizioni: si pubblicano presso Giuseppe De Angelis (due edizioni
20
Cos ancora fino al 2002, Jos Mara RIELLO VELASCO, Sobre una temprana traduccin
espaola de Palladio, in Anales de Historia del Arte, 12 (2002), pp. 93-128.
21
Cos secondo studi recenti: Gennaro TALLINI, Tra studio e bottega. Coordinate bio-
bibliografiche per Giovanni Tarcagnota da Gaeta (1499-1566), in Bibliologia, 6 (2011), pp. 15-42;
ID., Giovanni Tarcagnota, in Cinquecento plurale, (2012) [Risorsa elettronica] URL:
http://www.nuovorinascimento.org/cinquecento/tarcagnota.pdf (data consultazione: ottobre 2013).
54
22
Le ultime due edizioni menzionate riportano nel frontespizio una leggera variazione rispetto al
frontespizio, che recita: Las cosas marauillosas dela sancta ciudad de Roma, donde se trata de las
yglesias, reliquias, estaciones, indulgencias, y de los cuerpos sanctos, y el modo de ganar las
indulgencias [...].
23
Cfr. Alicia CMARA, De Espaa a Roma. Peregrinar con gua en el Siglo de Oro, in Carlos Jos
HERNANDO SNCHEZ (coord.), Roma y Espaa Roma y Espaa un crisol de la cultura europea en la
Edad Moderna (actas del Congreso Internacional celebrado en la Real Academia de Espaa en Roma del
8 al 12 de mayo de 2007), Madrid, Sociedad Estatal para la Accin Cultural Exterior, 2007, vol. II, pp.
767-780.
24
Ledizione italiana delle Mirabilia del 1595 riporta nuovamente le notizie relative agli obelischi.
Sotto Clemente VIII, papa allora regnante, si procede infatti alla cristianizzazione di tutte le steli presenti
in citt. Sullargomento, cfr. J. M. Velasco, Sobre una temprana traduccin cit., p. 118, n. 88.
55
25
J. M. RIELLO VELASCO, Sobre una temprana traduccin cit., pp. 97-98.
Antiquaria
1
Per una quadro dinsieme sullargomento,cfr. R. WEISS, The Renaissance Discovery of Classical
Antiquity, Oxford 1969, 1988; Ingo HERKLOTZ, La Roma degli Antiquari. Cultura e erudizione tra
Cinquecento e Settecento, Roma, De Luca, 2012.
57
2
Alfonso CHACN, Historia vtriusque belli Dacici a Traiano Caesare gesti, ex simulachris quae
in columna eiusdem Romae visuntur collecta. Auctore f. Alfonso Ciacono hispano doctore theologo
instituti Praedicatorum, & romani pontificis poenitentiario, Romae, apud Franciscum Zanettum &
Bartholomaeum Tosium, 1576.
3
Il ms. Vat. Lat. 8185 contiene un inventario dei libri di Chacn.
4
Alfonso CHACN, Historia vtriusque belli Dacici a Traiano Caesare gesti, ex simulachris quae
in columna eiusdem Romae visuntur collecta. Auctore f. Alfonso Ciacono hispano doctore theologo
instituti Praedicatorum, & romani pontificis poenitentiario, Romae, apud Franciscum Zanettum &
Bartholomaeum Tosium, 1576.
5
Cfr. Maria Grazia PASQUALITTI, La colonna Traiana e i disegni rinascimentali della B.I.A.S.A: il
monumento traiano e il suo significato nei secoli, in Accademie e Biblioteche dItalia, 29 (1956), pp.
157-201.
6
Menzionato in Giorgio VASARI, Le vite de pi eccellenti pittori, scultori e architettori (1568), a
cura di P. DELLA PERGOLA et al., Novara 1967, vol. V, p. 214; vol. VI, p. 360; vol. VII, pp. 50, 459.
7
Sulla vocazione di Mecenate del personaggio, cfr. Clare ROBERTSON, Il gran cardinale.
Alessandro Farnese patron of the arts, New Haven-London, Yale University, 1992; in particolare, per i
suoi rapporti con Muziano, pp. 88, 196, 239, 311-314.
58
8
Cfr. Fausta ANTONUCCI, Un recorrido por el teatro de Lope de Vega ambientado en tiempos de
la antigua Roma: dramatizacin y solucin de los conflictos entre comedia y tragedia, in I. ARELLANO
et al. (ed.), Del poder y sus crticos en el mundo ibrico del Siglo de Oro, Madrid-Frankfurt,
Iberoamericana-Vervuert, 2013, pp. 41-57.
9
Amos PARDUCCI, Drammi spagnoli dargomento romano, in Italia e Spagna: saggi sui rapporti
storici, filosofici ed artistici tra le due civilt, Firenze, Le Monnier, 1941, pp. 263-309, dove vengono
censiti circa 210 titoli.
59
sensibilit per lantico veicolata dagli antiquari a partire dalla fine del
Cinquecento.
Al pari dei loro colleghi inglesi o francesi, anche gli antiquari spagnoli si
dedicano alla riscoperta delle presenze ispaniche nella storia dellimpero
romano. Due dei maggiori esponenti del genere, Florin de Ocampo e Ambrosio
Morales, cronisti di corte attivi il primo allepoca di Carlo V e il secondo durante
il regno di Filippo II, dedicano intere parti della loro monumentale Crnica
General de Espaa10 alla dominazione romana della penisola iberica. Entrambi
gli autori cercano, attraverso la Crnica, di rivendicare parte della gloria
dellantica Roma come merito delle popolazioni iberiche, migliori alleate di
Roma. Logica conseguenza nellargomentare degli autori la designazione dei
moderni spagnoli come i naturali eredi della potenza romana. Di qui la
legittimit a considerare Roma ed i territori italiani come una naturale
estensione del dominio spagnolo11. In tal senso, si avverte una continuit, con
un incremento della diffusione di queste idee, tra il regno di Carlo V e quello di
Filippo II. Gli antiquari dellet carolina e filippina si sono formati, nella quasi
totalit, presso luniversit Complutense, dove aveva impartito le sue lezioni
Antonio de Nebrija, uno dei primi umanisti spagnoli, che aveva utilizzato
lepigrafia come documento filologico, storico e geopolitico, occupandosi dei
monumenti romani da un punto di vista archeologico. Le prime generazioni di
antiquari si sono formati alla sua scuola; tra questi, troviamo nomi come
Jernimo de Zurita, El Pinciano e gli stessi Ocampo e Morales.
Le stesse idee concepite in Spagna le ritroviamo a Roma, con autori come
Chacn, che oltre alla storia della Colonna Traiana scrive in questi anni il De
antiquitatibus Romani e la Historica descriptio urbis Romae, rimaste
manoscritte e pubblicate soltanto in tempi recenti, ma che sicuramente hanno
avuto diffusione presso i circoli intellettuali cittadini12. Allo stesso modo, gra i
10
Florin de OCAMPO - Ambrosio MORALES, La Coronica general de Espaa. Que continua
Ambrosio Morales [...] prosiguiendo adelante de los cinco libros, que el Meastro Florin de Ocampo [...]
dexo escritos, En Alcal de Henares, En casa de Iuan Iiguez de Lequerica, en Setiembre, del ao M. D.
LXXIIII [1574].
11
Cfr. Thomas J. DANDELET, Spanish Rome, 1500-1700, New Haven-London, Yale University
Press, 2001, p. 81.
12
Unedizione del testo dellHistorica descriptio urbis Romae in Alejandro RECIO VENGANZONES,
La "Historica Descriptio Urbis Romae", obra manuscrita de Fr. Alonso Chacn, O.P. (1530-1599), in
60
Anthologica Annua, 16 (1968), pp. 43-102: alle pp. 65-69 disponibile una lista completa delle opere
del domenicano.
13
Cfr. Alejandro RECIO VEGANZONES, Alfonso Chacn, O.P., Hacia una primera Roma
subterrnea (1578-1599), in Mara Dolores RINCN GONZLEZ (cur.), Doce calas en el Renacimiento y
un eplogo, Jan, Universidad de Jan, 2007, pp. 349-396.
14
Alfonso CHACN, Historia vtriusque belli Dacici a Traiano Caesare gesti ex simulachris quae in
columna eiusdem Romae visuntur collecta. Auctore f. Alfonso Ciacono Hispano doctore theologo instituti
Praedicatorum, & Romani Pontificis Poenitentiario. Cui accessit Historia ceu verissima a calumnijs
multorum vindicata, quae refert Traiani animam precibus diui Gregorij pontificis Romani a Tartareis
cruciatibus ereptam eodem auctore, Romae, apud Franciscum Zanettum & Bartholomaeum Tosium
socios, 1576. La stessa leggenda viene tradotta in italiano nel 1595 dal camaldolese Francesco Pifferi e
pubblicata a Siena, nella stamperia del Bonetto, nel 1595.
15
Michelangelo PICONE, La viva speranza di Dante e il problema della salvezza dei pagani
virtuosi. Una lettura di Paradiso XX, in Quaderni ditalianistica, vol. X, n. 1-2 (1989), pp. 251-268.
16
Su Fulvio Orsini, i suoi interessi e una ricostruzione della biblioteca, fondamentale resta il
contributo di Pierre DE NOLHAC, La bibliothque de Fulvio Orsini, Rome, Imprimerie de la Paix, 1883.
61
17
Antonio AGUSTN - Fulvio ORSINI, Familiae Romanae qvae reperivntur in antiqvis nvmismatibvs
ab vrbe condita ad tempora Divi Avgvsti ex Bibliotheca Fulvi Vrsini. Adivnctis familiis XXX ex libro
Antoni Avgvstini Ep. Ilerdensis, Romae, cvm privilegio cvrantibus Heredib. Francisci Tramezini (Romae
impensis haeredum Francisci Tramezini Apud Iosephum de Angelis, M. D. LXXVII [1577]).
18
Cfr. Joan CARBONELL, Fulvio Orsini i A. Agustn, precursors de la moderna numismtica, in
Annals de lInstitut dEstudis Gironins, 32 (1992-93), pp. 169-188; J. CARBONELL - A. BARREDA,
Filologa y numismtica itlica en el ms. 12639 de A. Agustn de la BN, in Actas del XI Congreso
Nacional de Numismtica, Zaragoza, 2002, pp. 161-168; J. CARBONELL, El estudio de la iconografa
numismtica en el siglo XVI. A. Agustn malgr lui, in VII curs dhistria monetria dHispnia. Les
imatges monetries: llenguatge i significat, Barcelona, Museu Nacional dArt de Catalunya, 2003, pp.
119-135.
19
Cfr. Flix de LATASSA Y ORTN - Miguel GMEZ Y URIEL, Bibliotecas antigua y nueva de
escritores aragoneses de Felix de Latassa y Ortin ; aumentadas y refundidas en forma de diccionario
bibliogrfico-biogrfico por Miguel Gomez Uriel, Zaragoza, Calixto Ario, 1885, III voll., vol. I, s.v.;
Jos SIMN DAZ, Bibliografa de la Literatura Hispnica, Madrid, CSIC, XVI voll., vol. IV, pp. 2411-
2518.
62
20
Sulla figura dellAgustn come collezionista ed in particolare sulla sua biblioteca, cfr. la recente
ricostruzione di Juan Francisco ALCINA ROVIRA - Joan SALVAD RECASENS, La biblioteca de Antonio
Agustn: los impresos de un humanista de la Contrarreforma, Instituto de Estudios Humansticos CSIC,
Alcaiz, 2007. Sul personaggio, Michael H. CRAWFORD, Antonio Agustn between Renaissance and
Counter-Reform, London, Warburg Institute, University of London, 1993.
21
Antonio AGUSTN, Antonii Agvstini Archiepiscopi Tarraconensis. De Legibvs et Senatvs
Consvltis liber. Adiunctis Legum antiquarum & Senatusconsultorum fragmentis, cum notis Fulvi Vrsini,
Romae, Ex Typographia Dominici Basae, M. D. XXCIII), (Romae, Excudebat Franciscus Zannettus, M.
D. LXXXIII [1583]).
22
Cfr. Juan Francisco ALCINA ROVIRA, El humanismo de Antonio Agustn, [in linea]:
http://ifc.dpz.es//recursos/publicaciones/28/57/04alcina.pdf (data di consultazione, ottobre 2013).
63
Panvinio, Gabriele Faerno e Jean Matal alcuni dei suoi pi illustri membri, tutti
sotto la protezione dellinfluente cardinal Alessandro Farnese. La fortunata
stagione degli antiquari romani si apre con una iniziativa editoriale, quella della
pubblicazione dei concili ecumenici, per la quale gli eruditi che per diverse
ragioni si trovano a Roma, primo fra tutti lAgustn, iniziano un fecondo
scambio intellettuale, che porter alla nascita degli studi sullantichit classica23.
Tuttavia, lo scritto dellAugstn di maggior diffusione presso il grande
pubblico sono i Dilogos de medallas, inscripciones y otras antigedades.
Pubblicati postumi, appena un anno dopo la morte dellautore, nel 1587 da
Felipe Mey a Tarragona nel 1587, vengono
tradotti in italiano e pubblicati a Roma. Nel solo
1592 contiamo ben tre edizioni24. Come nel caso
de De Legibus et Senatus Consultis, anche in
queste edizioni vengono impreziosite da tavole
ed incisioni, raffiguranti le medaglie descritte e
studiate nellopera.
Unedizione del Facciotti esce
nuovamente a Roma nellanno 1600, con il
frontespizio rinfrescato 25 . Contrariamente a
quanto dichiara il frontespizio, nelledizione di
A. Agustn, Discorsi sopra le Ascanio e Girolamo Donangeli assente il testo
medaglie, (Roma, s.n., 1592).
Biblioteca Nazionale in spagnolo, mentre troviamo, sul verso del
Centrale - Firenze
frontespizio, unincisione raffigurante lAgustn
a figura intera, con ai piedi il proprio scudo. Segue la dedica al cardinal Caetani,
23
Sergio BERTELLI, Storiografi, eruditi, antiquari e politici, in E. CECCHI - N. SAPEGNO (dir.),
Storia della Letteratura Italiana, Milano, Garzanti, 1967, vol. V, pp. 369 sgg.
24
Antonio AGUSTN, Discorsi del S. Don Antonio Agostini sopra le Medaglie et altre anticaglie
divisi in XI dialoghi tradotti dalla lingua Spagnuola nell'Italiana. Si e messo di piv nel fine loriginale
spagnvolo per soddisfattione di molti, In Roma, Presso Ascanio et Girolamo Donangeli, M. D. XCII
[1592]; ID., I discorsi del S. Don Antonio Agostini sopra le medaglie et altre anticaglie divisi in XI
dialoghi tradotti dalla lingva spagnvola nell'italiana con la givnta dalcvne annotationi e molti ritratti di
belle e rare medaglie [], [Roma, Ascanio e Girolamo Donangeli, 1592]; ID., Dialoghi di don Antonio
Agostini arciuescouo di Tarracona intorno alle medaglie inscrittioni et altre antichita tradotti di lingua
spagnuola in italiana da Dionigi Ottauiano Sada [], In Roma (In Roma, appresso Guglielmo Faciotto,
1592).
25
Dialogi del signor don Antonio Agustini sopra le medaglie et altre anticaglie dove si ragiona se
elle sono monete et che utile se ne cavi, In Roma, appresso Guglielmo Faciotto, 1600 (In Roma, appresso
Guglielmo Faciotto, 1592).
64
26
Cfr. Konrad EUBEL - Wilhelm VAN GULIK, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi,
Mnich, Sumptibus et Typis Librariae Regensbergianae, 1935; rist. Padova, Il Messagero di S. Antonio,
1960, III, 50, 53, 69 ed 81.
27
Cfr. E. TODA Y GELL, Bibliogafa cit., n. 66, 67.
28
Cfr F. de LATASSA - M. GMEZ Y URIEL, Bibliotecas antigua y nueva cit., s.v. Agustn, Antonio.
65
al cardinal Caetani. Delledizione del 1650 esce una ristampa per conto di
Michelangelo e Pier Vincenzo Rossi, Librai alla Salamandra, nel 1698.
Una nuova opera scaturisce dal circolo di antiquari orbitante attorno alla figura
di casa Farnese. Ci si riferisce al De triclinio Romano di Pedro Chacn 29 ,
pubblicato postumo nel 1588, redatto probabilmente verso la fine degli anni
Settanta. Lautore era nato a Toledo nel 1527 ed era morto a Roma nel 1581.
Aveva ottenuto un canonicato presso la cattedrale di Siviglia, potendosi in
questo modo dedicare allo studio della lingua greca e della matematica, che
coltiva a Roma. Era stato nominato da Gregorio XIII membro delle commissioni
per la revisione della Bibbia, per l'esame del decreto di Graziano e la revisione
del calendario.
Ancora una volta si riscontra la presenza, dietro ledizione, di Fulvio
Orsini, il quale si occupa dellappendice, dellavviso
ai lettori e della dedicatoria a papa Sisto V ai ff. [2-
5], nonch dellaltra dedicatoria al cardinal nepote
Alessandro Peretti, che viene omaggiato
nellAppendix 30 . Questa edizione appare
perfettamente in linea con la politica papale mirante
a cristianizzare i simboli dellantico 31 , e non solo
nelle intenzioni o negli scritti dapparato, come gli
stessi autori hanno modo di enunciare nel corso
delle loro argomentazioni. Lo studio dellantico
contribuisce, secondo quanto enunciato dallo Prado - Villalpando, In
Ezechielem explanationes []
spagnolo, a ricostruire in maniera pi fedele alcuni Roma, Zanetti, 1596,
Biblioteca dell'Acc. Naz. dei
passi della Sacra Scrittura, come la coena domini. In Lincei e Corsiniana - Roma
29
Pedro CHACN, Petrus Ciacconius Toletanus De triclinio Romano. Fului Vrsini appendix,
Romae, in aedibus S.P.Q.R., apud Georgium Ferrarium, 1588.
30
Il codice Vat. Lat. 3439, conosciuto come Codex Ursinianus, contiene ai ff. 99r-114r una serie di
disegni dellOrsini raffiguranti triclini, reali e immaginari.
31
Cfr. Maria Luisa MADONNA, Sisto V e lantico, in Roma di Sisto V. Arte, architettura e citt fra
Rinascimento e Barocco,Catalogo della mostra a cura di M.L. MADONNA (Roma, Palazzo Venezia, 22
gennaio - 30 aprile 1993), Roma, Edizioni De Luca 1993, pp. 36-39.
66
32
Per linfluenza di queste opere e una panoramica degli studi rinascimentali e barocchi sulla
convivialit in et antica, cfr. linteressante contributo, non pubblicato di Fabrizio FEDERICI, Il triclinio
nella letteratura antiquaria tra Cinque e Seicento, [in linea]: https://www.academia.edu/2389202/; (data
di consultazione: ottobre 2013).
33
Su Jernimo de Prado, cfr. A. PALAU Y DULCET, Manual del librero cit., s.v.
34
Jernimo de PRADO, - Juan Bautista VILLALPANDO, Hieronymi Pradi et Ioannis Baptistae
Villalpandi e Societate Iesv, In Ezechielem explanationes et Apparatus Vrbis ac Templi Hierosolymitani.
Commentariis et imaginibvs illvstratvs. Opvs tribus tomis distinctum. Quid vero singulis contineatur,
quarta pagina indicabit, (Romae, Ex Typographia Aloysii Zannetti. Apud S. Marcum. MDXCVI [1596]).
67
35
Alfonso Chacn, attivo come editore a Roma agli inizi del Seicento. Soprannominato nei
repertori il Giovane, per non confondere con lomonimo domenicano, di cui nipote.
Letteratura di viaggio
1
Sul componimento di Giuliano Dati, cfr. Luciano FORMISANO (cur.), Cristoforo Colombo, la
lettera sulla scoperta (Febbraio-Marzo 1493) nelle versioni spagnola, toscana e latina con il "Cantare"
69
di Giuliano Dati, Napoli, Liguori, 1992 (Barataria, 7). Sul personaggio, la voce nel Dizionario Biografico
degli Italiani, Roma, Istituto dellEnciclopedia Italiana, vol. 33, 1987, a cura di Paola FARENGA.
2
Cfr. Paola CASCIANO et al., Indice delle edizioni romane a stampa, in Scrittura, biblioteche e
stampa a Roma nel Quattrocento, I, 2, Citt del Vaticano 1980, ad Indices.
3
Sarebbe prolisso citare qui tutte le edizioni di opere sulle scoperte geografiche stampate nei vari
centri di produzione italiani. Per un sintetico ragguaglio delle principali pubblicazioni, cfr., Giuseppe
BELLINI, La scoperta del Nuovo Mondo e la cultura italiana del Cinquecento, in La scoperta colombiana
e la cultura europea contemporanea (Erice 22-27 aprile 1992, Palermo, Accademia nazionale di scienze,
lettere e arti di Palermo, 1993 pp. 85-99.
4
Pietro Martire dANGHIERA, Libro vltimo de le Indie occidentale intitulato Noua Castiglia, In
Roma, 1535.
5
Sui contatti e le differenze tra Oviedo e Pietro Martire, cfr. Miguel ngel LADERO QUESADA, La
descripcin del Nuevo Mundo en la primera mitad del siglo XVI: Pedro Mrtir de Anglera y Gonzalo
Fernndez de Oviedo, in Catharum, n. 9 (2008) , pp. 17-28.
6
Le Historie della vita e dei Fatti di Cristoforo Colombo, per D. Fernando Colombo suo figlio,
Venezia, Francesco de Franceschi, 1571. Unedizione critica del testo, a cura di Rinaldo CADDEO,
Milano, Alpes, 1930 (rist. Milano, IEI, 1957-58, Roma, Erre emme, 1990).
70
parte della cronica del Regno del Per (1555)7 di Pedro Cieza de Len e la
Historia generale delle Indie Occidentali di Francisco Lpez de Gmara,
questultima in tre edizioni (una del 1555 e due del 1556). Il traduttore di tutte e
quattro le edizioni Agustn de Cravaliz, nato a San Sebastin, probabilmente
membro dellentourage dellambasciatore spagnolo a Roma8. La possibilit che
si tratti di un agente spagnolo sembra confermata dalla circolazione
manoscritta, sia in italiano che in spagnolo di un suo Tratado de precedencia
entre Espaa y Francia, sullannosa questione della precedenza che assillava il
protocollo della Santa Sede9.
La Prima parte della cronica di Cieza de Len viene dedicata dal
traduttore al cardinal Saraceno, Giovanni Michele Saraceni (1498-1568), di
nobile famiglia napoletana. Prima di indossare la porpora, era stato arcivescovo
di Matera e Acerenza, tra il 1546 ed il 1549 aveva partecipato al Concilio di
Trento, di cui era stato incaricato di revisionare gli atti. Da cardinale aveva
rivestito incarichi di rilievo, facendo parte, fra le altre cose, dellla Congregazione
del SantUffizio10. La dedica rivela un atteggiamento estremamente attento alle
motivazioni storiche della conquista dellAmerica da parte della Spagna, ancora
una volta esaltata come potenza militare: dopo unesaltazione della guerra come
strumento di mantenimento della concordia, secondo il topico latino si vis
pacem para bellum, Cravaliz spiega come nel costante esercizio delle armi
hanno benissimo imitato questo i Spagnoli, poi che dal tempo che di loro se ne ha
notitia, sempre son stati su le armi prima fra loro medesimi poi contra Cartaginesi,
contra i Romani, contra Gotti & altre nationi Settentrionali; & ultimamente con i
Mori [] quando per uno accidente, et quando per un altro, et ultimamente per la
santissima fede di Christo, non piacque a Dio che riposassero quelle vittoriose armi
[] & per la patientissima fatica & constantia del glorioso Christofano Colombo []
si fece da i Spagnuoli il gloriosissimo viaggio, che fu principio di acquistare quel
7
Pedro CIEZA DE LEN, Prima parte della cronica del Regno del Per tradotta dalla lingua
spagnuola nella italiana da Agostino Cravaliz, Roma, Valerio e Luigi Dorici, 1555 (Impressa en Roma
per Valerio et Luigi Dorici M.D.LV [1555]).
8
Cfr. David A. LUPHER, Romans in a New World: classical models in sixteenth-century Spanish
America, Ann Arbor, University of Michigan Press, 2006, pp 208-209.
9
Si conservano esemplari presso lArchivo General de Simancas, Estado, Roma, leg. 2014, ff.
94r-106v; Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 5154, ff. 33r-38v, Barb. Lat. 5200, ff. 173r-202r
10
K. EUBEL - W. VAN GULIK, Hierarchia Catholica cit., vol. III, pp. 32, 28, 59, 66, 72, 94, 224-
225.
71
nuouo mondo, gli habitanti del quale hauendogli prima conquistate, parte con
larmi, & parte con le prediche et ammonitioni delle sacre lettere hanno ridotto alla
Fede di Christo, al gremio della Santa madre chiesa []11.
soli ventuno giorni. Nel nuovo conclave che ne segue il successore di designato
Gian Pietro Carafa, Paolo IV, nobile napoletano decisamente antispagnolo; i
rapporti con la corona spagnola subiscono un immediato deterioramento, che
porter alla guerra carafesca, con una nuova minaccia di saccheggio della citt
di Roma da parte delle truppe spagnole. Dato il contesto storico nel quale
avviene, la dedica assume pertanto un valore politico e pare plausibile che
Cravaliz fosse un agente spagnolo impegnato per conto dellambasciatore in
qualche delicato incarico diplomatico. Mantenere in vita una fazione spagnola
allinterno del collegio cardinalizio era forse lincarico pi importante e serio che
lambasciatore spagnolo a Roma doveva svolgere. Nella stessa introduzione, il
traduttore promette altres di dare alle stampe gli altri libri della Crnica del
11
Pedro CIEZA DE LEN, Prima parte della cronica del Regno del Per cit., pp. 2-3.
12
Ivi, p. 4.
72
13
Le altre edizioni italiane dell'opera reperite sono in tutto cinque: Venezia, Andrea Arrivabene,
1556; Venezia, Fr. Lorenzini da Torino, 1560; Venezia, Giordano Ziletti, 1560; Venezia, Giovanni
Bonadio, 1564; Venezia, Andrea Arrivabene, 1596.
14
Francisco LPEZ DE GMARA, Historia di Mexico et Qvando si discoperse la Nvova Hispagna,
conqvistata per l'Illvstriss. et ualoroso Principe Don Ferdinando Cortes Marchese del Valle. Scritta per
Francesco Lopez de Gomara in lingua Spagnuola, & Tradotta nel volgare Italiano per Avgvstino de
Cravaliz, In Roma, Appresso Valerio & Luigi Dorici fratelli, M.D.LV [1555].
73
traduzione italiana, cui faranno seguito altre due edizioni romane, presso gli
stessi tipografi e ad opera dello stesso traduttore.
Lanno seguente si ripubblica lopera di Gmara, con delle leggere
variazioni. Conservando la tiratura della precedente edizione, si trasforma
cambiando il titolo 15 con un nuovo frontespizio, con laggiunta di otto fogli
preliminari e sopprimendo i sei finali di indice. Il successo della traduzione di
Cravaliz spinge i fratelli Dorico a pubblicare di nuovo lHistoria. A tutela dei
propri interessi gli editori si erano assicurati un privilegio papale ed imperiale di
dieci anni in occasione delledizione della Prima parte della Cronica del Regno
del Per di Cieza de Len, che non tralasciano di far constare anche sul
frontespizio di Lpez de Gmara. Nelle intenzioni dei fratelli Dorico, infatti, le
due edizioni facevano parte di un unico grande progetto editoriale sulla
letteratura di viaggio e quindi anche il privilegio ottenuto per la prima era inteso
valido anche per la seconda, come se si trattasse di un tuttuno. Cos vengono
considerate le opere di Gmara e Cieza de Len dagli editori contemporanei ai
Dorico. A Venezia, nel 1560, Giordano Ziletti pubblica lHistoria intitolandola
Seconda parte dellhistorie del Per. Una operazione simile, con ben altre
proporzioni ed esiti, la compiono in quegli stessi anni editori veneziani come
Giolito, i Giunta o lo stesso Ziletti16, cercando di organizzare una sorta di collana
sui viaggi e le scoperte geografiche. Dopo il frontespizio con il nuovo titolo, la
dedica e la tavola dei capitoli, abbiamo nuovamente il precedente frontespizio,
con il testo delledizione del 1555. La dedica allindirizzo del cardinal Rodolfo
Pio di Carpi, gi dedicatario dellInstitutione del prencipe christiano del
Guevara. Lo stesso anno si ripubblica unedizione con un titolo mutato, La
Historia generale delle Indie Occidentali 17 , secondo la variazione che aveva
15
LPEZ DE GMARA, Francisco, Historia del Illvstriss. et valorosiss. Capitano don Ferdinando
Cortes Marchese del Valle, et Qvando discoperse, et acqvisto la Nvova Hispagna. Scritta per Francesco
Lopes de Gomara in lingua Spagnuola, & hora tradotta nella Italiana per Avgvstino de Cravaliz. Col
Priuilegio del Sommo Pontefice, & della Maesta Cesarea, per anni x si come nella prima parte della
Historia del Peru si puo uedere, Impressa in Roma per Valerio, & Luigi Dorici fratelli nel MDLVI
[1556].
16
Sullazione degli editori a Venezia per la diffusione dei saperi relativi alle scoperte geografiche,
cfr. Angela CARACCIOLO ARIC, L'editoria veneziana del Cinquecento di fronte alla scoperta
dell'America, Bulzoni, Roma 1988 (Temi Colombiani, I).
17
Francisco LPEZ DE GMARA, La Historia generale delle Indie Occidentali, con tutti li
discoprimenti, & cose notabili, che in esse sono successe, da che si acquistorno fino ahora. Scritta per
Francesco Lopez de Gomara in lingua Spagnuola. & tradotta nel Volgare Italiano per Avgvstino de
74
avuto luogo anche in Spagna, con la pubblicazione della Historia general de las
Indias a Medina del Campo (Guillermo de Millis) nel 1554. Nella seconda
edizione del 1556 si tornano a sopprimere i fogli iniziali e si aggiungono
incisioni. Tuttavia, di questa stessa edizione esiste una variante, denominata nei
repertori Variante B nella quale la dedica al Cardinal di Carpi viene sostituita
da unaltra, allindirizzo di Cosimo de Medici, che nel 1555 aveva fatto
capitolare la citt di Siena, con la ratifica di Filippo II nel 1557, ponendo le basi
per listituzione del Granducato, da parte di papa Pio V, che sarebbe avvenuta
solo nel 1569, grazie anche allabilit diplomatica del figlio del signore di
Firenze, Ferdinando de Medici, cardinale dal 1562 al 1587 e poi granduca di
Toscana in seguito alla morte del fratello Francesco. Per ottenere il titolo, la
famiglia dei Medici si lega sempre pi alla fazione spagnola a Roma: i Medici
sono infatti consapevoli che, come per Siena, senza il consenso di Filippo II la
loro ascesa non sar possibile 18 . Di fatto, lottano strenuamente perch la
decisione papale sia riconosciuta dalla Spagna, cosa che avverr solamente nel
1576. La dedica del Cravaliz presente nella Variante B pu pertanto spiegarsi
alla luce di queste considerazioni.
In essa si legge che la maggior cosa dopo la creatione del Mondo, eccetto
la Incarnatione & morte del figliuolo di Iddio, che lo cre, il discoprimento
delle Indie. Si ripete il consueto topos degli indigeni nellerrore e nel peccato,
mettendo laccento sul fatto che gli spagnoli si sono presi lonere di far
conoscere il vero Dio agli indigeni. Essi,
come non conoscono il uero Iddio, sono in grandissimi peccati di Idolatria, & di
sacrificij crudelissimi di huomini uiui, & daltri abhomineuolissimi, & nefandissimi
vitij, de i quali sono gi priuati, & retirati per la gratia di Dio, & per ammonitione, &
predicatione di Spagnuoli, hauendo pigliato la fattica, & pericoli, per seruitio di
Dio, con ogni assiduit & diligentia.
Cravaliz. Co'l Priuilegio del Sommo Pontefice, & della maesta Cesarea per dieci anni; si come si puo
uedere nella prima parte della Historia del Peru, gia da noi stampata, In Roma, Per Valerio, & Luigi
Dorici, l'anno MDLVI [1556].
18
Cfr. Angela FASANO GUARINI, Rome, workshop of all the practices of the world: from the letters
of Cardinal Ferdinando de Medici to Cosimo I and Francesco I, in G. SIGNOROTTO - M. A. VISCEGLIA,
Court and politics in papal Rome, 1492-1700, Cambridge, Cambridge University Press, 2002, pp. 53-77.
75
Di maniera che la nauigatione delle naui di Salamone, nel uiaggio de gli Argonauti, tanto
celenrato da Poeti, nel uiaggio di Gades fino in Arabia, fatto da Polibio, n altra fatica niuna de
gli antichi si potr mai agguagliare (come dice il Cardinal Bembo nella sua Historia Venetiana19)
a quella de i Spagnuoli20.
19
Effettivamente nellIstoria Veneziana di Bembo troviamo un riferimento importante alla scoperta
dellAmerica ed al merito spagnolo di questa. Nel Libro sesto, egli dice: stimo convenevole essere []
brievemente raccontare, quale di questo fatto [i.e. la scoperta dellAmerica] che di tutti quelli che alcuna
et ha giammai veduti, il maggiore, e il pi bello, fosse il cominciamento. Pietro BEMBO, Historia
veneziana, ed. Venezia, Antonio Savioli, 1747, p. 1501.
20
F. LPEZ DE GMARA, La Historia generale delle Indie Occidentali cit., ff. 1-2.
76
riflettono nelle diverse versioni che circolavano nella stessa penisola iberica
dellopera, ampliata da Lpez de Gmara nel corso degli anni fino alledizione
saragozzana del 1554, nellofficina di Pedro Bernuz21. La presenza dellHistoria
di Lpez de Gmara in traduzione italiana riscontrabile fino alla fine del
secolo, nel 1599, con unedizione di Barezzo Barezzi.
Le Americhe non erano lunico fronte che vedeva impegnata la Spagna in
operazioni di conquista ed evangelizzazione. Negli stessi anni lAsia viene
percorsa da ambasciatori e missionari cattolici nel tentativo di evangelizzare i
popoli del lontano oriente. Si tratter in seguito delle lettere annue dal
Giappone pubblicate dalla stamperia gesuita attiva in citt nellultimo quarto di
secolo, la stamperia del Collegio Romano. Sempre uno spagnolo, gesuita, sar il
protagonista pi noto dello sforzo missionario in Asia: ci si riferisce a San
Francisco Xavier, di cui si tratter in seguito. Qui importa sottolineare il
contributo di un altro religioso, un agostiniano, Juan Gonzlez de Mendoza,
autore di una voluminosa relazione dal titolo Historia de las cosas mas
notables, ritos y costumbres, del gran reyno dela China. Originario di
Torrecilla de Cameros (Logroo), Juan Gonzlez de Mendoza entra nellordine
agostiniano presso la capitale del Messico. Di ritorno in Spagna nel 1574, Filippo
II lo invia come ambasciatore in Cina nel 1580. Al suo ritorno soggiorna in
Italia, dove ottiene lincarico di penitenziere apostolico e compie un nuovo
viaggio in America. Nel 1595 viene eletto vescovo di Lipari, nel 1607 vescovo
del Chiapas; lanno seguente di Popayn, nellattuale Colombia, dove trascorre il
resto dei propri anni fino alla morte, avvenuta nel 1618. Dallesperienza vissuta
in Cina e dai resoconti di altri religiosi nasce la pubblicazione della sua opera,
che conta sette edizioni a Roma fra il 1585 ed il 1586 ed altre sette in Italia, tra
Venezia, Genova e Bologna, fra il 1586 ed il 1590, per un totale di quattordici
edizioni nel corso del Cinquecento, dodici in traduzione italiana e due, entrambe
pubblicate a Roma, in lingua spagnola.
21
F. LPEZ DE GMARA, La historia general de las Indias y nueuo mundo : con mas la conquista
del Peru y de Mexico; agora nueuamente aadida y emendada por el mismo autor, con vna tabla muy
cumplida de los capitulos, y muchas figuras que en otras impressiones no lleua, Vendense en aragoa:
en casa de Miguel de apila mercader de libros, 1555 (Fue impressa [...] enla [...] ciudad de aragoa, en
casa de Pedro Bernuz [...], doze de Octubre 1554).
77
Il testo diviso in due parti. La prima, pp. 1-150, comprende una storia
generale della Cina. La seconda, pp. 151-340, dedicata alle missioni cattoliche
in quel regno e alle avventure dei primi missionari francescani e agostiniani.
Dalla p. 341 alla fine del libro presente, con un titolo proprio, la relazione
intitolata Itinerario del Padre Cvstodio Fray Martin Ignacio, De la Orden del
bienauenturado Sant Francisco, que paso ala China en compaia de otros
religiosos de la misma Orden, Y de la Provincia de S. Ioseph, por orden del Rey
D. Phelippe Nuestro Seor. Y de la bvelta que dio por la India Oriental y otros
Reinos, rodeando el Mundo, vale a dire lItinerario annunciato nel frontespizio.
Va ricordato che, per quanto riguarda le edizioni romane, le prime due
sono in spagnolo, con una leggera variazione nel titolo: Historia e
dellHistoria 22. In entrambe le versioni spagnole presente una lettera di
dedica, allindirizzo di Hernando de Vega y Fonseca, presidente del Consejo de
Indias fra il 1584 ed il 1591. In essa possiamo leggere:
22
GONZLEZ DE MENDOZA, Juan, De la historia de las cosas mas notables, ritos y costumbres, del
gran reyno dela China. Hechas y ordenada por el muy R. P. Maestro Fr. Ioan Gonzalez de Mendoa dela
Orden de S. Agustin, y penitenciario Appostolico a quien la Magestad Catholica embio con su real carta
y otras cosas para el Rey de aquel Reyno el ao 1580. Al Illvstrissimo S. Fernando de Vega y Fonseca
del consejo de su Magestad y su presidente en el Real delas Indias. Con vn Itinerario del nueuo Mundo.
Con Priuilegio y Licencia de su Sanctidad, En Roma, a costa de Bartolome Grassi en la stampa de
Vincentio Accolti, 1585; ID., Historia de las cosas mas notables, ritos y costumbres, del gran reyno dela
China, sabidas assi por los libros delos mesmos Chinas, como por relacion de religiosos y otras personas
que an estado en el dicho Reyno. Hecha y ordenada por el muy R. P. Maestro Fr. Ioan Gonzalez de
Mendoa dela Orden de S. Ag[u]stin, y penitenciario Appostolico a quien la Mayestad Catholica embio
con su rela carta u otras cosas para el rey de aquel Reyno el ao 1580. Al Illvstrissimo S. Fernando de
Vega y Fonseca del consejo de su Magestad y su presidente en la Real delas Indias. Con vn Itinerario del
nueuo Mundo. Con privilegio y licencia de Su Sanctidad, En Roma, a costa de Bartholome Grassi, en la
stampa de Vincentio Accolti, 1585.
78
Ai ff. [17-18] sono presenti due sonetti anonimi in castigliano, sulla gloria
di Roma e il destino della Cina. Sopra al primo sonetto leggiamo: Soneto de ..
en la Reduion del Reyno dela China ala Iglesia Catholica. In essi ritroviamo una
summa dei topici sulla gloria romana riproposti dal gusto antiquario della Roma
di quegli anni, su cui si gi trattato. Solo in ultimo compare la menzione della
Cina, per giustificare la presenza del sonetto. In linea con la progressione gloria
di Roma nellantichit gloria di Spagna in et moderna cos cara ai trattatisti
dellepoca, il secondo sonetto esalta i meriti della Spagna, patria dellautore,
nello sforzo di conversione di popoli cos lontani. Il suo operato resta
immortalato nella gustosa storia cui ha dato origine. Citiamo qui di seguito
entrambi i componimenti:
Inclin la ceruiz Cartago altiua Tv, que con Zelo sancto, y pecho osado
23
GONZLEZ DE MENDOZA, Juan, De la historia cit., f. 3 s.n.
79
Nella tavola dei capitoli che segue leggiamo in molte rubriche los espaoles, o
los nuestros, diciture che si rispettano anche nelle successive traduzioni
italiane; si rimarca il fatto che questa non tanto o non solo una storia di
missionari, ma di missionari spagnoli.
In entrambe le edizioni presente un motu proprio di Sisto V datato
Roma, 1585 nel quale si concede il privilegio allo stampatore per due anni. Al
f. 5v s.n. al Lettore, dicendo che, terminato di stampare il libro, in attesa il motu
proprio di Sua Santit per tirare i ff. prel., lautore ricevette una lettera dalla
Spagna da parte del visitatore del suo ordine, fr. Pedro de Rojas, avvisandolo
che l'imperatore di Cina chiedeva missionari, specialmente agostiniani. Al f. 6
s.n., compare un avviso al lettore, nel quale lautore si scusa per la qualit del
libro, dandone la colpa alle scarse competenze linguistiche e tecniche degli
impressori italiani, augurandosi che verr ristampato in Spagna con maggior
cura. Leggiamo infatti:
24
Sul tipografo-editore londinese John Wolfe, che era solito stampare opere di italiani con false
sottoscrizioni o edizioni coperte da privilegio, cosa per la quale nel 1582 era finito in carcere, cfr.
Fernanda ASCARELLI - Marco MENATO, La tipografia del Cinquecento in Italia, Firenze, Olschki, 1989
(Biblioteca di bibliografia italiana, 116), sub voce Wolf, John.
81
Galesini; sulle canonizzazioni e sul ruolo della monarchia spagnola nei processi
di santificazione di personaggi iberici si avr modo di tornare nel corso dello
studio preliminare, allinterno della sezione di letteratura religiosa. Nel suo
avviso al lettore, posto al principio della traduzione e riportato in tutte le
edizioni, troviamo la ripetizione della storia circa la genesi dellopera, che
Gregorio XIII aveva sollecitato al Gonzlez, costringendolo a pubblicarla prima
di poter limare il suo scritto. Ci giustificherebbe qualche licenza che il
traduttore si preso nei confronti delloriginale. Egli dichiara inoltre di aver
cercato di tradurre pi ad sensum che in modo letterale,
presa lintention dellAuttore, esprimer i suoi concetti, non come suol fare il
Traduttore, che mette i piedi ne i medesimi vestigij dellinuentor delle cose, ma
come il Prafraste, che lo seguita per la medesima strada, imprimendo noui vestigij,
e cercando pi, come dice S. Gier. La sostanza del senso dal senso,che la parola
dalla parola; il che ho fatto nondimeno con grandissimo rispetto, & molto di rado,
procurando nellespression delle cose, di riseruar la laude allAuttore, &
seruendomi ne i luochi difficili, quanto pi ho potuto delle sue parole, vedendo che
le sue facende non lo haueuano lasciato esser pi diligente, poi che lobligo
cheglhaueua di publicar il libro, non patiua alcuna dilatione25.
& duna parte di questa mia fatica rendi particola gratie al R. P. Maestro Alfonso
Chiacone, della cui esperienza, & giudicio nelle lingue, & nelle scienze risuona non
sol la Spagna sua patria, ma Roma istessa; essendomi stato consigliero, & scorta in
molti passi oscuri di questa tradottione, & tanto volontieri, chio posso dir, chegli
abbia lasciato stanco me con la sua nobil cortesia, pi che non ho stancatio lui con
la mia importunit.
25
J. GONZLEZ DE MENDOZA, Dellhistoria della China cit., (ed. B. Grassi, Roma, 1586(, f. [6].
82
probabile che sia Avanzi che lo stesso autore, il padre Gonzlez de Mendoza,
avessero contatti con il circolo di eruditi appassionati di antiquaria attivo
intorno alla figura Chacn e al casato dei Farnese; ci giustificherebbe la
presenza, nella versione spagnola dellHistoria della China, dei sonetti carichi di
riferimenti alla Roma antica. In tale direzione punta la menzione, sempre
nellAvviso del traduttore, ad un altro erudito del tempo, specializzato in studi
storici, soprattutto in materia di storia del pensiero filosofico: Angelo Rocca,
agostiniano come Gonzlez, fondatore della biblioteca Angelica, del quale si
citano i commenti ad Egidio Romano, pubblicati pochi anni prima a Roma e a
Venezia.
La successiva edizione di letteratura di viaggio ad opera di un altro
religioso, il gesuita Giovanni Botero, che nel 1588 pubblica una curiosa opera
dal titolo Discorso de vestigii, et argomenti della fede catholica ritrouati
nell'India da' portoghesi, e nel mondo nuouo da' castigliani26. Nel suo prologo
Botero reitera un topos assai diffuso allepoca, gi incontrato in altre opere del
genere: la comparazione fra antichi e moderni e la grandezza della scoperta
dellAmerica, impresa al di sopra dogni altra:
In questo nostro secolo si sono condotte fine due imprese, vna da Portoghesi,
laltra da Castigliani, paragano delle quali le prodezze de Greci, e de Romani
sono poco pi di nulla. I Portoghesi con vna nauigatione inaudita hanno scoverto, e
ricondotto sotto la lor possanza lIndia orientale, che diede anticamente tanto nome
Bacco, Hercole, & ad Alessandro Magno. I Castigliani, dietro la scorta di
Christoforo Colombo, hanno ritrouato, e messo sotto il loro Imperio vn mondo
nuouo.
Si noti che, allepoca in cui Botero scrive, Spagna e Portogallo sono riuniti sotto
il dominio della corona di Castiglia per ragioni di successione dinastica. Nel
proseguire la sua trattazione Botero inserisce un altro commento tipico della sua
epoca, volto a giustificare limpresa colonizzatrice e a certificarne gli auspici
divini sotto i quali si compieva:
26
BOTERO, Giovanni, Discorso de vestigii, et argomenti della fede catholica ritrouati nell'India da'
portoghesi, e nel mondo nuouo da' castigliani. Di Giouanni Botero benese, In Roma, appresso Giouanni
Martinelli, 1588.
83
Ma prima di passar inanzi io non voglio lasciar di dire, che assi gran segno della
verit della nostra santa fede si che nelle suette imprese, per diuina prouidenza,
non habbia hauuto parte nessun Re, il cui Regno sia macchiato dheresia; accioche
quelle genti non cadessino da vn male in vnaltro [] volse Dio che i Prencipi, cui
appartiene la gloria di si marauigliosi scuoprimenti fossino catholicissimi, e
diuotissimi [] Isabella Reina di Castiglia, che le diede il modo di far limpresa, fu
di tanta bont, e virt, e cos chiara, e celebre, che per molto chio ne dicessi ne
direi sempre poco, anzi nulla, paragone de suoi meriti.
Colombo, il navigatore che aveva disvelato agli occhi del vecchio continente il
mondo nuovo, viene descritto come uomo di profonda fede, contrariamente a
quanto si dice dei marinai:
Christoforo Colombo, inuentore del mondo nuouo, fu cos diuoto, e pio, che benche
fosse huomo chhaueua speso tutta la sua vita nel mare, non haueua per nessuno
di quei vitij, che sono proprij di cos fatta gente; era nemico della bestemmia,
detestatore dellempiet, haueua lhonor di Dio inanzi gli occhi; & in mezzo della
nauigatione nissuno accidente lhauerebbe mai indotto sarpar lancore,
dispiegar la vela ne giorni di festa.
della verit della fede cattolica rispetto alla protestante, che trova un riscontro
nella sua diffusione ecumenica, antecedente rispetto al sopraggiungere degli
europei. Non a caso la confessione, uno dei sacramenti pi controversi e
osteggiati dal pensiero religioso protestante, viene fatto risalire a prima di
Colombo.
Considerando la produzione successiva di Giovanni Botero il Discorso de
vestigii viene a configurarsi come opera satellite
delle Relazioni universali, divise in quattro parti e
pubblicate a Roma tra il 1591 e il 159627. Lopera
costituisce un repertorio organico di
antropogeografia, con notizie sulla geografia, la
densit demografica, le risorse economiche, la
potenza militare e la costituzione politica di tutti gli
Stati del mondo, un manuale geopolitico indirizzato
alla classe dirigente europea. Lopera annovera un
centinaio di edizioni e traduzioni, tra le quali anche
G. Botero, Discorso de
vestigii [], Roma, G. una in spagnolo, pubblicata a Gerona nel 1603. Le
Martinelli, 1588.
Biblioteca nazionale parti che riguardano pi da vicino la presente
centrale - Roma
trattazione sono la terza, riguardante la
distribuzione delle religioni sui continenti, con notizie sulle recenti attivit
missionarie, e la quarta, dove si tratta delle religioni degli indigeni americani e
dellintroduzione della dottrina cattolica in ispanoamerica. Le relazioni del
Botero sono dedicate al Borromeo, del quale lautore stato per diversi anni
segretario, allinfante Filippo di Spagna, cui dedica la seconda parte, impressa
da Giorgio Ferrari, presso la stamperia del Popolo Romano nel 1592, mentre
chiede una pensione a Filippo II di Spagna per poter proseguire i suoi studi a
Roma libero da incombenze: lo stesso monarca si era informato su Botero
chiedendone notizie scrivendo a Joan de Vic y Manrique, ambasciatore
27
Giovanni BOTERO, Delle relationi vniuersali prima [-quarta] parte, 1: In Roma, Stamperia del
Popolo Romano], appresso Georgio Ferrari, 1591-1596. 2: In Roma, [Stamperia del popolo Romano] ad
istanza di Georgio Ferrari, 1592, (In Roma, appresso Guglielmo Facciotto, 1592). 3: In Roma, nelle case
del Popolo Romano, appresso Georgio Ferrari, 1595 (In Roma, appresso Guglielmo Facciotto, 1595). 4:
In Roma, nelle case del Popolo Romano, appresso Giorgio Ferrari, 1596.
85
spagnolo presso la Santa Sede 28 . Gli altri dedicatari sono due cardinali
filospagnoli: Simone Tagliavia dAragona, cardinal Terranova, e Pietro
Aldobrandini, cardinal nepote dellallora pontefice Clemente VIII. Botero un
autore apertamente schierato con la Spagna, come risulta da unaltra opera che
gli conferisce grande fama presso i contemporanei, il suo Della ragion di Stato,
trattato di politica nel quale la monarchia spagnola, esempio di monarchia
universale, viene esaltata come modello di governo atto a garantire stabilit29.
Oltre allAmerica e allAsia non mancano nel panorama delle edizioni
romane di letteratura di viaggio riferimenti ad altri luoghi esotici, che vedono
protagonisti autori iberici. il caso della Relatione del reame di Congo et delle
circonuicine contrade, composta dal matematico e viaggiatore vicentino Filippo
Pigafetta, sulla scorta degli appunti portati a Roma da un viaggiatore
portoghese, Duarte Lopes (Odoardo Lpez, nelle edizioni), pubblicata da
Bartolomeo Grassi nel 159130. Il compilatore dellopera era parente di Antonio
Pigafetta, viaggiatore a sua volta, sopravvisuto sullunica nave, la Victoria,
rientrata dal periplo del mondo compiuto da Magellano nel 1522 e autore del
racconto di quel viaggio, dal titolo Itinerario intorno al mondo (Venezia,
Lucantonio Giunta, 1536; Londra, John Wolfe, 1585). Un pregio della Relatione
del reame di Congo consiste nella presenza di otto lamine, posizionate in fondo
al libro, che ritraggono il Corno dAfrica, il Capo di Buona Speranza e alcuni
africani in costume tipico, piante ed animali esotici, tutte ad opera dellincisore
dalmata Natale Bonifazio da Sebenico, attivo a Roma fino al 1592, anno della
sua morte.
28
Sul personaggio, cfr. lentrata a cura di Luigi FIRPO nel Dizionario Biografico degli Italiani,
Roma, Istituto dellEnciclopedia Italiana, vol. 13 (1971), sub voce, con dettagliata bibliografia;
Montserrat CASAS, Botero Giovanni, in Francisco LAFARGA MADUELL - Luis PEGENAUTE RODRGUEZ,
Diccionario histrico de la traduccin en Espaa, Madrid, Gredos, pp. 135-136.
29
Cfr. Luigi FIRPO, Scritti sul pensiero politico del Rinascimento e della Controriforma, Torino,
UTET, 2005, pp. 57-82; sulluniversalit della monarchia spagnola nel pensiero politico di Giovanni
Botero, cfr. Romain DESCENDRE, Une monarchie presque universelle. Gopolitique de lEmpire dans
les Relazioni universali de Giovanni Botero, in Franoise CRMOUX - Jean-Louis FOURNEL, Ides
dempire en Italie et en Espagne (XIVe-XVIIe sicle), Rouen, Universit de Rouen, 2010, pp. 217-232.
30
Duarte LOPES, Relatione del reame di Congo et delle circonuicine contrade. Tratta dalli scritti &
ragionamenti di Odoardo Lopez portoghese per Filippo Pigafetta. Con disegni vari di geografia, di
piante, d'habiti, d'animali, et altro, In Roma, appresso Bartolomeo Grassi, [1591].
86
31
Tale circostanza si evince dalla dedica stessa, D. LOPES, Relatione del reame di Congo cit., f. 2v.
32
Cfr. Silvano GIORDANO (cur.), Sisto V, in Enciclopedia dei papi, Roma, Istituto
dellEnciclopedia Italiana, 2000, s.v.
87
33
Una fotoriproduzione anastatica del trattato di Filippo Pigafetta sui sestertij antichi stata
pubblicata nel 2012 da Gilberto Padovan Editore.
34
Juan CEVERIO DE VERA, Viage de la tierra sancta, que hizo Ioan Ceuerio de Vera presbitero y
acholito de la sanctidad de Clemente VIII desde la ciudad de Roma a la sancta de Hierusalem en el ao
de 1595. Con vn Itinerario [], En Roma, en casa de Nicolas Mucio, 1596 (En Roma, en casa de Nicolas
Mucio, 1596); ed. moderna Juan CEVERIO DE VERA, Viaje de la Tierra Santa, ed. Concepcin MARTNEZ
FIGUEROA - Elas SERRA RFOLS, La Laguna, Instituto de Estudios Canarios, 1964.
35
J. CEVERIO DE VERA, Viage cit., f. 1r-2v.
88
trono del figlio Maometto III, con lassassinio di tutti i potenziali eredi al trono
maschi da parte del nuovo Gran Turco. Lautore si lancia in audaci
comparazioni fra i popoli della Palestina e gli abitanti delle Americhe, che ha
visitato in giovent; i paragoni non si limitano ai popoli, ma anche alla fauna:
Juan Ceverio de Vera non manca di constatare la similitudine fra i coccodrilli
del Nilo e quelli visti in Nueva Granada36. Come per ledizione di Boscn e
Garcilaso ad opera del Salamanca nel 1547, anche il Viage de la tierra sancta
viene dedicato ad una discendente del casato dei duchi di Somma, Juana de
Aragn, duchessa di Sessa e Somma ( 1615), moglie dellambasciatore spagnolo
a Roma Antonio Fernndez de Crdoba y Folch de Cardona, V duca di Sessa e
III duca di Somma, della quale si esalta la devozione religiosa.
36
Cfr. Agustn MILLARES CARLO, Descripcin y estudio de los impresos de los siglos XV y XVI
existentes en la Biblioteca de el Museo Canario, Ediciones del excelentisimo Cabildo insular de Gran
Canaria, 1975, pp. 38 sgg., dove si fornisce una descrizione di un esemplare delledizione di Pamplona,
1597, conservato presso la Biblioteca del Museo Canario.
La politica, la storia: epistole discorsi, avvisi
1
Valeria SESTIERI LEE, Avvisi a stampa e manoscritti nella Roma del 500, in Quaderni
ditalianistica, vol. XII, n. I, 1991, pp. 83-92: 84.
91
2
Cfr. Mario INFELISE, Sulle origini della stampa delle gazzette in Italia, in E. FASANO GUARINI -
M. ROSA (ed.), Linformazione politica in Italia (secoli XVI-XVIII), Pisa, Scuola Normale Superiore,
2001, pp. 59-81.
92
3
V. SESTIERI LEE, Avvisi a stampa cit., p. 90.
4
Baltasar del RO, Tractado dela Corte Romana compvesto en lengvage castellano, (en Roma [...]
por mastre Juan Besicken aleman a .xxx. dias del mes de Diciembre en el Ao del nascimiento de nuestro
saluador Iesu Christo de M.ccccc.iiii [1504]. Y primero del pontificado de nuestro muy sancto padre Iulio
por la prouidencia diuina Papa segundo).
93
5
Cfr. Carlos Jos HERNANDO SNCHEZ, Un tratado espaol sobre la corte de Roma en 1904:
Baltasar del Ro y la stira anticortesana, in C. J. Hernando Snchez (coord.), Roma y Espaa un crisol
de la cultura europea en la Edad Moderna: (actas del Congreso Internacional celebrado en la Real
Academia de Espaa en Roma del 8 al 12 de mayo de 2007), Madrid, Sociedad Estatal para la Accin
Cultural Exterior, 2007, vol. I, pp. 189-238.
6
Il nome del padre era lvaro del Ro ed era stato segretario dellarcivescovo di Siviglia Diego
Hurtado de Mendoza , per poi finire sul rogo. Cfr. Marcel BATAILLON, Erasmo y Espaa [1937], Mxico,
Fondo de Cultura Econmica, 1979, p. 700, n. 2; Juan GIL, Los conversos y la Inquisicin sevillana,
Sevilla, 2002, vol. II, pp. 50-151.
7
Su Jaime Serra, cardinal Oristano, cfr. P. IRADIEL - J. M. CRUSELLES, El entorno eclesistico de
Alejandro VI. Nota sobre la formacin de la clientela borgiana (1429-1503), in M. CHIAB et al., Roma
di fronte allEuropa al tempo di Alessandro VI, Roma, 2001, t. I, pp. 27-58: 53.
94
Nel 1509 pubblica, sempre a Roma, una lettera sulla presa di Orano,
composta da Giorgio Varacaldo, segretario del cardinal Cisneros, e diretta al
capitolo di Toledo, tradotta da Ro in italiano nel 1509 con il titolo Lettera de la
presa de Orano8. Nello stesso anno il teologo di fama Cipriano Benet aveva
proferito un discorso pronunciato in latino, traduzione di unepistola del Re
Cattolico al papa, in cui si riportavano i successi ottenuti contro gli infedeli al di
qua e al di l delloceano, stampata a Roma nel 1509, secondo quanto si ricava
dal testo9. Lanno successivo esce, per i torchi di Giacomo Mazzocchi, ledizione
in traduzione latina di una lettera di Fernando il Cattolico a Giulio II, nella
quale lo informa della presa di Bugia10.
designato oratore al V Concilio Lateranense, nel 1513, dove riceve
lincarico di scrivere lorazione dedicata a Fernando il Cattolico sulla spedizione
contro i Turchi, che minacciano in quellanno con nuove spedizioni la
cristianit. Nellorazione Ro esorta il pontefice a ristabilire la pace fra i cristiani,
per combattere i Turchi, e coglie loccasione per ricordare le gesta di Fernando il
Cattolico a Granada; lorazione viene stampata da Giacomo Mazzocchi in quello
stesso anno11. Lazione contro la minaccia islamica, che vedeva impegnata la
corona spagnola, era uno dei temi forti presentati a Roma come segno tangibile
dellimpegno della monarchia nella difesa del cristianesimo. Baltasar del Ro
fra i pochi ecclesiastici spagnoli a partecipare al Concilio, dopo i tumultuosi anni
del pontificato di Alessandro VI. Insieme a lui si trova Bernardino Lpez de
Carvajal, che insieme al cardinal Sanseverino pronuncia la sua abiura del
8
RO, Baltasar del, Lettera della presa de Orano, edita per Georgio de Varacaldo, traducida de
castellano en vulgar italiano por Baltasar del Ro, [Roma, 1509].
9
BENET, Cipriano (Ferdinando II dAragona), Ad laudem & gloriam sanctissime trinitatis & ob
honorem sacrosante matris Ecclesie, ac totius religionis christiane, cuius s.d.n.d. Iulius diuina
prouidentia papa II pont. max. est caput & princeps totius orbis sequitur epistula serenissimi ac catholici
regis eidem s. sue nuperrime transmissa de Hispanico in Latinam linguam per Ciprianum Beneti
Arragonensem Ordinis predicatorum ac sacre theologie professorem fideliter transcripta ut uniuersis in
cunctis regionibus aduersus infideles triumphus christianorum referretur, [1509]. Analogamente fa per
uno scritto di Manuel di Portogallo, incluso parimenti nel nostro repertorio (cfr. n. 101).
10
FERNANDO II DARAGONA, Epistola Ferdinandi regis Aragonum ad Iulium II. pon. max. super
expugnatione Bugi ciuitatis Africe ex Hyspano in Latinum conuersa, [Roma, Giacomo Mazzocchi,
1510].
11
RO, Baltasar del, Baltasaris del Rio Pallantini, archidiaconi Cesenat. sanctissimi d. nostri
Leonis papae decimi cubicularii oratio ad eundem dominum nostrum papam & sacrosanctum
Lateranensem Concilium de expeditione contra Turchos ineunda. Habita Romae in basilica S. Io.
Lateranensis in septima sessione celebrata die XVII Iunii MDXiii [1513] pontificatus sui anno primo,
(Romae, Impressum per Iacobum Mazochium Die octaua Iulii Anno Domini M.D.XIII. [1513]).
95
conciliabolo di Pisa, per poter essere riammesso alla dignit del suo ufficio di
cardinale. Il testo esce anchesso a stampa, nel 151312.
La fortuna di Baltasar del Ro non si era, pertanto, conclusa con il
pontificato di Alessandro VI. Favorito sia da Giulio II, che che da Leone X;
questultimo lo nomina vescovo di Scala, diocesi suffraganea di Amalfi 13 . Il
cumulo di cariche e benefici testimonia labilit di Baltasar del Ro nel farsi
strada nella curia papale, garantendosi appoggi ed aderenze che gli
permetteranno di superare lapprovazione degli statuti di limpieza de sangre e
beneficiare ugualmente di rendite e pensioni. Il celebre autore drammatico
Bartolom Torres Naharro celebra lassegnazione della diocesi in alcune strofe
del II Captulo dei suoi Captulos diversos, inclusi nella Propalladia:
12
LPEZ DE CARVAJAL, Bernardino - SANSEVERINO, Federico, Abjuratio conciliabuli pisani
omniumq[ue] actuum inibi facte per Bernardinum de caruajal [et] Fredericum de sancto seuerino
atq[ue] aprobatio sententiarum contra eos latarum; Et in fine forma absolutionis quam sanctissimus
dominus noster Leo papa. x. eis impendit in qua illos tantunmodo ad cardinalatus honores restituit,
[Roma, s.n., 1513].
13
Cfr. Jos GOI GAZTAMBIDE, Diccionario de Historia eclesistica de Espaa, Suplemento I,
Madrid, Instituto Enrique Flrez, CSIC, 1987, pp. 647-649, s. v. RO, Baltasar del; Juan GIL, Los
conversos y la Inquisicin sevillana, Sevilla, Universidad de Sevilla-Fundacin El Monte, 5 voll., vol. I,
pp. 50-151.
14
Il poema continua enumerando le fatiche che sono costate al nostro personaggio per raggiungere
la dignit vescovile nella gerarchia ecclesiaastica la chiesa: quien tanto afanar os vio / con sudor, / os ha
de ver monseor despus de tantos reveses, Bartolom TORRES NAHARRO, Obra completa, ed. Miguel
ngel PREZ PRIEGO, Madrid, Turner, 1994, pp. 34-35.
15
J. GOI, RO, Baltasar del cit., p. 648.
96
16
Cos consta dalla rubrica dellultima sezione di poesie del Cancioner di Hernando del Castillo,
dove vengono inseriti alcuni di questi componimenti per chiudere il canzoniere: Sguense ciertas obras de
diversos autores, hechas todas ellas en loor de algunos santos, sacadas de las justas literarias que se hacen
en Sevilla por institucin del muy reverendo y magnfico seor el obispo de Scalas.
17
Cfr. supra, p. n. 10.
18
Cfr. Paola CASCIANO et al., Indice delle Edizioni Romane a Stampa, in Concetta BIANCA et al.
(cur.), Scrittura, biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi (Roma 1-2 giugno
1979), Citt del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, ad indices.
97
corte pontificia e con i rappresentanti spagnoli presso di essa19. Sono solo alcuni
esempi dei profondi legami istituzionali di questo editore, che stampa anche i
primi esemplari dei Mirabilia Romae del secolo20.
Ledizione del Tractado esce, come dichiara il colophon, dai torchi del
Besicken, stanziato presso le case del cardinal Cesarini. La menzione di
questultimo personaggio appare altres significativa ai fini della collocazione del
Tractado allinterno di quellambiente cortigiano della Roma dei Borgia che si
occupa di ritrarre in chiave satirica. Il cardinal Giuliano Cesarini, creato
cardinale lanno dellelezione di papa Alessandro VI, aveva accompagnato il
neoletto pontefice per un primo giro nei suoi possedimenti. Alla discesa di Carlo
VIII in Italia, era stato lunico cardinale che il sovrano francese aveva voluto
ricevere. Cos sar sempre lui a presenziare allincontro del re Cristianissimo
con un sofferente Alessandro VI. Inoltre le case del Cesarini, situate nei pressi di
S. Pietro in Vincoli, non ospitavano soltanto artigiani e bottegai; la stessa
amante del papa, Vannozza Cattanei, si dice abitasse in una delle sue case. Allo
stesso modo, rimasta traccia di una sua lite con il maestro di cerimonie
Johann Burckard riguardo alla costruzione da parte di questultimo di
unabitazione su un terreno di propriet del Cesarini21.
Il dedicatario del Tractado, Enrique de Toledo, viene citato anche in una
novella del Bandello, a proposito della frequentazione da parte di un nobile
spagnolo di una cortigiana romana 22. Enrique il secondogenito del I duca
dAlba e fratello di Fadrique de Toledo, II duca dAlba. Cavaliere dellordine di
San Giovanni, Enrique a Roma in occasione dellambasciata dobbedienza
della Corona di Aragona dinanzi a Giulio II nel 1507, con un magnifico seguito
di uomini di corte e cavalieri, che vedeva fra gli altri Fernando Tllez, autore di
19
Ludovico BRUNI, De obitu serenissime et catholice domine Helisabeth Hispaniarum et vtriusque
Sicilie ac Hierusalem regine oratio XXVI Febrnarij [!] anno Domini MCCCCCV [1505], [Roma, Eucario
Silber, 1505?].
20
Per ulteriori ragguagli circa lattivit tipografica del Besicken in relazione alla corte pontificia,
cfr. Carlos Jos HERNANDO SNCHEZ, Un tratado espaol sobre la corte de Roma cit., pp. 201-202.
21
Per queste notizie e per ragguagli bibliografici sul personaggio, cfr. la voce curata da Franca
Petrucci nel Dizionario Biografico degli Italiani cit., 24 (1980), s.v.
22
M. BANDELLO, Novelle (ed. di Francesco FLORA), Milano, Mondadori, 1966, III, 42, cit. da L.
LAWNER, Le Cortigiane. Ritratti del Rinascimento, Milano, Rizzoli, 1988, p. 8.
98
23
TLLEZ, Fernando, Razonamiento delos embaxadores de Espaa enla obediencia que dieron al
Papa, Impressa Romae, 1508.
24
Carlos C. J. HERNANDO SNCHEZ, Un tratado espaol sobre la corte de Roma cit., pp. 203-207.
25
Cfr. Trevor FEAR, Of aristocrats and courtesans. Seneca, "De Beneficiis" 1.14, in Hermes:
Zeitschrift fur klassische philologie, vol. 135, n. 4 (2007), pp. 460-468.
99
26
Ivi, pp. 211-212. Sul tema della satira anticlericale nel Cinquecento, cfr. Ottavia NICCOLI,
Rinascimento anticlericale. Infamia, propaganda e satira tra Quattro e Cinquecento, Roma.Bari, Laterza,
2005.
27
B. DEL RO, Tractado dela Corte Romana compvesto en lengvage castellano, Roma, J. Besicken,
1509, f. 13v; edizione in Appendice a C. J. HERNANDO SNCHEZ, Un tratado espaol sobre la corte de
Roma cit., pp. 223-238.
100
tengono per la maggior parte prudentemente alla larga28. Nel nono ed ultimo
capitolo si torna allargomento iniziale: gli alti e bassi della corte non prevedono
compensazioni; la cosa pi logica restare ognuno nella propria terra,
compiendo cos il disegno divino.
Il trattato di Baltasar del Ro si colloca in una tradizione tanto spagnola
quanto italiana, che riprende un tema diffuso fin dallantichit classica, che in
Spagna si sintetizza nellespressione menosprecio de corte. Il precedente pi
illustre lepistola di Enea Silvio Piccolomini, che prima della sua elezione a
pontefice aveva composto il De curialium miseriis (1444), e pubblicato insieme
allerasmiano Lamento della Pace (De cmo se quexa la paz) da Jacobo
Cromberger a Siviglia nel 1520 nella traduzione spagnola di Diego Lpez,
arcidiacono di Siviglia, compagno di Baltasar del Ro nel capitolo sivigliano. Il
Tractado si inserisce cos allinterno di una pi vasta tradizione umanistica, in
stretta correlazione con il raffronto tra Roma antica e Roma moderna, che
intraprende unazione di critica dallinterno dei meccanismi che regolano la vita
di corte. Il coevo teatro di Bartolom de Torres Naharro cos come,
successivamente, la Lozana andaluza, il Dilogo de las cosas acaescidas en
Roma di Valds ed il Libro ureo de Marco Aurelio di Guevara sono elementi
successivi di questa stessa tradizione, che far propria lentourage di Carlo V,
soprattutto dopo il Sacco29.
Il periodo qui preso in esame precede immediatamente lepoca degli
Asburgo, che si inaugura con Carlo V, e vede un radicale mutamento nei
rapporti e negli equilibri con il papato. Nella Roma del Cinquecento presente
una serie di edizioni a carattere celebrativo rivolte allimperatore e re di Spagna.
Gi ci si occupati, nellambito della letteratura in verso, della raccolta di
epigrammi in onore dellimperatore asburgico ad opera di Girolamo Borgio30. Il
primo testimone in prosa relativo alla figura di Carlo V una lettera del 1530, in
spagnolo, allindirizzo di Clemente VII, riguardante gli accordi segreti fra il papa
28
Ivi, pp. 213-215.
29
Cfr. Keith SIDWELL, Il De curialium miseriis di Enea Silvio Piccolomini e il De mercede
conductis di Luciano, in Luisa ROTONDI SECCHI TARUGI (cur.), Pio II e la cultura del suo tempo. Atti del
I Convegno internazionale (1989), Milano, Guerrini, 1991, pp. 329-341; Francisco MRQUEZ
VILLANUEVA, Menosprecio de corte y alabanza de aldea (Valladolid, 1539) y el tema ulico en la obra
de fray Antonio de Guevara, Santander, Universidad de Cantabria, 1998, pp. 81-86.
30
Cfr. supra, pp VIII sgg.
101
da Valds nel suo Dilogo de las cosas acaescidas en Roma, dove si opera una
difesa dellimperatore e una sostanziale condanna delloperato del papa, che si
attirato un meritato castigo, dal quale la Chiesa potr risorgere purificata33.
La faticosa ripresa dei rapporti fra papato e impero, culminata con il
ricevimento a Roma di Carlo V nel 1536, segna una ripresa delle edizioni
spagnole nella citt eterna: protagonista nuovamente limperatore, del quale si
mettono in risalto le virt militari nella lotta contro il Turco: il poeta e
drammaturgo portoghese Francisco S de Miranda cura ledizione in italiano
della lettera che informa Giulia Gonzaga, vedova di Vespasiano Colonna, della
presa della Goletta da parte di Carlo V e dellassedio e conquista di Tunisi,
pubblicata da Antonio Blado, tipografo ufficiale della corte pontificia34.
Similmente in Spagna si pubblica una relazione sullaccaduto, allindirizzo
del capitolo di Toledo, dal titolo: Traslado dela carta que la Emperatriz y reyna
nuestra seora embio al cabildo dela sancta yglesia de Toledo enla qual se
contiene por relacion la carta q[ue] el Emperador y Rey n[uest]ro seor embio
a su Magestad dela victoria q[ue] se ouo enla entrada d'la goleta: y
vencimiento de Barabrroxa: y tomada de Tunez, senza luogo n anno ma
sicuramente del 1535.
33
Sul sacco di Roma, insuperato lo studio di Andr CHASTEL, Il sacco di Roma: 1527, Torino,
Einaudi, 1983; sulle ripercussioni del Sacco sulla comunit iberica a Roma, cfr. Manuel VAQUERO
PIEIRO, Los espaoles en Roma y el Saco de 1527, in C. J. HERNANDO SNCHEZ, Roma y Espaa cit.,
vol. I, pp. 249-266.
34
Lopera esce in tre ristampe, tutte del 1535, per lo stesso tipografo. Questo il titolo completo:
Francisco S DE MIRANDA, Copia d'una lettera diretta alla illustriss. sign. Iulia Gonzaga Colonna. In
laquale si contiene. La presa della Goletta con tutte le sue particolarita. La presa et sacco di Tunisi con
tutte le sue particolarita, esequiti dalla Cesarea Maiesta. Modo ordine di sua M. in l'accamparsi
Tunisi. Parlamento di notte in Tunisi fatto da Barbarossa alli Arabi Mori Iannizari, et Christiani
Rinegati. Christiani schiaui. 18 milia liberati per ordine della Cesarea Maiest. Entrata di sua M. in
Tunisi, et fuga di Barbarossa. Preci de mori allo Imperatore, al re di Tunisi per saluatione loro. Offerta
del re di Tunisi Cesare per saluar Tunisi. Tesoro trouato in l'alcazzaua del castello di Tunisi. Numero
di monete d'oro trouate in Tunisi [], [Roma, Antonio Blado, 1535]. La terza ed ultima edizione riporta
il seguente titolo: Francisco S DE MIRANDA, Copia de una lettera, mandata da Tunesi della presa della
Gallette. Al signor don Gasparo de Mendoza gentilhuomo dello imperadore, [Roma, Antonio Blado,
1535].
103
35
Bruto AMANTE, Giulia Gonzaga contessa di Fondi. Il movimento religioso femminile nel secolo
XVI, Bologna, Zanichelli, 1896, pp. 78-121.
36
Cfr. Pascual de GAYANGOS, (ed.) Calendar of State Papers, Spain (1886), vol. 5, pt. I (1534-
1535), 1-15ottobre1534, pp. 267-282,
(online: http://www.british-history.ac.uk/report.aspx?compid=87905), [ultima consultazione: ottobre
2013].
104
37
Cfr. Maria Antonietta VISCEGLIA, Il viaggio cerimoniale di Carlo V dopo Tunisi, in Jos
MARTNEZ M ILLN (coord.), Carlo V y la quiebra del humanismo poltico en Europa (1530-1558).
Congreso internacional (Madrid, 3-6 de julio de 2000), Madrid, Sociedad Estatal para la Conmemoracin
de los Centenarios de Felipe II y Carlos V, 2001, 2 voll., vol. 2, pp. 133-172.
38
Cfr. Benedetto VARCHI, Storia Fiorentina, ed. Lelio ARBIB, Firenze, Societ Editrice delle Storie
del Nardi e del Varchi, 1844, vol. III, libro XIV, pp. 237-238.
39
Sul viaggio a Milano di Carlo V nel 1541, cfr. Amedeo BELLUZZI, Carlo V a Mantova e a
Milano, in La citt effimera e luniverso artificiale del giardino. La Firenze dei Medici e lItalia del
Cinquecento, Roma, Officina, 1980, pp. 47-59; Bruno ADORNI, Apparati effimeri urbani e allestimenti
teatrali, in Giulio Romano, catalogo della mostra (Mantova, 1 settembre-12 novembre 1989), Milano
Electa, 1989, pp. 498-501. Sul convegno di Lucca tra pontefice ed imperatore, cfr. Adolfo SIMONETTI, Il
convegno di Paolo III e Carlo V in Lucca: 1541, Lucca, A. Marchi, 1901.
105
42
La entrata della santit di papa Paulo III nella citt di Lucca, In Roma, per Baldassarre
Cartolaro, [1541].
43
Cfr. Maria Cristina MISITI, Alcune rare edizioni spagnole pubblicate a Roma da Antonio
Martnez de Salamanca, in Mara Luisa LPEZ VIDRIERO - Pedro M. CATDRA (coord.), El libro antiguo
espaol actas del Segundo Coloquio Internacional (Madrid), Salamanca, Ediciones Universidad de
Salamanca, pp. 307-323: 320-321.
44
Francisco de TOLEDO, Oratio Illvstriss. D. D. Francisci a Toleto Oratoris Caesarei ad Synodum
habita die octaua Aprilis. M.D.XLVI [1546]. Vna cum Responsione eiusdem Synodi, Romae In Platea
Parionis, Die ultima Aprilis, [Girolama Cartolari, 1546].
45
La partita da Barcellona dello illustrissimo principe & signore, el signore infante figliuolo dello
imperatore, con li particolari del suo viaggio & la sua gionta, & entrata in Genoua, con li gran triomphi
& feste celebrate per li signori genouesi, & il numero delli soldati che conduce con seco, & similmente le
strane forme de animali portati nuouamente da le Indie, nella corte felice de la sua alteza, [1548], (In
Roma, per m. Gyeronima de Cartolari perosina, adi 20 di decembre).
107
stato voluto da Carlo V per far riconoscere il proprio figlio come erede delle
province delle Fiandre. Volte al consolidamento dellalleanza con i Doria di
Genova, base strategica per il controllo del Mediterrano contro la minaccia
francese, turca e barbaresca, la tappa italiana del principe riveste una sua
importanza anche dal punto di vista dellimpatto sullimmaginario collettivo. Il
principe si intrattiene in citt ospite di Andrea Doria, che aveva ospitato Carlo V
nel 1533 e nelle sue successive visite.
Secondo quanto risulta dalla relazione, indirizzata ad un non identificato
prelato al quale lautore si rivolge con il titolo di Monsignore, il corteo giunge a
Genova il , ed composto da ottanta galee fra spagnole, genovesi, napoletane e
siciliane. Il seguito del principe comprende ottomila fanti e circa quaranta nobili
spagnoli, fra i quali il figlio del duca dAlba, il duca di Volterra, il duca di Sessa. I
drappi dorati che adornano le stanze dellillustre ospite raffigurano il viaggio in
Italia di Enea, lincontro con Didone e la discesa agli inferi. Lanonimo cronista
afferma che quei drappi erano stati di propriet di Selim, sovrano ottomano46.
Ma la cosa pi straordinaria, a detta dello scrivente, sono le ammirevoli creature
umane (chiamati satiri per la loro natura agreste) e della fauna americana che
il principe reca con s e che vengono descritti tutti insieme, come se si trattasse
della stessa cosa:
ma lacosa bellissima da uedere che con sua ccelenza sono tre satiri q[u]ali sono
stati portati nuouamente da Lyndie, che lo uno ede et circa de 40 anni & laltto de
dieci & una femina giouene de faccia bella e di persona con li capelli longhissimi
non Sattira ma diforma como laltre donne, che se iudica che sia stata robata ad
alcunloro circunuicino paese e se pascono de cibi nostri comuni & anche de carne
cruda de animali; & anccora porta una Serena presa in quelle bande, ma questa
morta e non ci se non el corpo, pieno de paglia; poi Morri, morini, Naui, nauini,
Simie, Babuini & tante altre strane forme de animali che cosa ademiratiua a
uedere47.
46
La partita da Barcellona dello illustrissimo principe cit., c. [3].
47
Ivi , c. [3-4].
108
approntato ogni sorta di arco trionfale ed apparato festivo per dare degna
accoglienza allillustre ospite.
La fama e il mito di Carlo V non scompaiono con lavvicendarsi del figlio
e del fratello alla guida della Spagna e dellimpero ma sopravvivono al sovrano.
Cos negli anni Sessanta del Cinquecento, si assiste alla pubblicazione in
contemporanea di due biografie in italiano che ne esaltano la figura e le gesta.
Cos Paolo Giovio nei suoi Elogi dhuomini illustri di guerra antichi e moderni,
tradotto in italiano da Ludovico Domenichi (Venezia, Francesco Bindoni, 1558)
dal latino (la princeps era stata pubblicata a Venezia dal Tramezzino nel 1546)
inizia la propria rassegna da Romolo e Alessandro Magno, comprendendo Carlo
V tra i pi grandi condottieri del suo tempo, riferendosi alle vittorie africane48.
Nel 1560 Ulloa pubblica la Vita dellInvittissimo Imperator Carlo V (Venezia,
Vincenzo Valgrisi, 1560, 15662, 15733), mentre Ludovico Dolce scrive la Vita
dellinvittissimo e gloriosissimo Imperatore Carlo Quinto (Napoli, appresso
Gabriel Benzone, 1561). La fama dellimperatore giunge fino ai limiti estremi del
secolo. A Roma si pubblica un Dialogo hecho en gloria, alabanza y memoria de
la S. C. C. M. del Emperador Carlos Quinto, di Juan de Montoya49. Dellautore
non stato possibile ricavare altro dato biografico se non quello relativo alla sua
origine cantabrica e allattivit di traduttore svolta a Roma. Cos risulta infatti
da unaltra pubblicazione, una Letra pastoral di San Carlo Borromeo tradotta
dallitaliano in spagnolo e pubblicata a Roma nel 1599, dove si ricavano notizie
circa la sua origine. Risulta altres una Relacin del descubrimiento de Nuevo
Mxico [] venida de las Indias a Espaa y de all mandada a Roma a Io. De
Montoya, (Roma, Bartolomeo Bonfadino, 1602)50. Questultima una cronaca
pervenuta al segretario della Real Audiencia de Mxico, Martn de Augurto e in
seguito consegnata a Roma a Montoya, come consta dal frontespizio.
48
Paolo GIOVIO, Gli elogj dhuomini illustri di guerra antichi e moderni, (Venezia, Francesco
Bindoni, 1558), p. 543-547.
49
Juan de MONTOYA, Dialogo hecho en gloria, alabanza y memoria de la S. C. C. M. del
Emperador Carlos Quinto [...], Roma, por Nicolas de Mucio, 1599. Ledizione non reperibile in alcuna
biblioteca. Ne d notizia, oltre a Toda y Gell (v. elenco repertori), Antonio RODRIGUEZ-MOINO,
Diccionario Bibliogrfico de Pliegos sueltos poticos : (Siglo XVI), Madrid, Editorial Castalia, 1970, n.
389.5.
50
George Peter HAMMOND - Agapito REY, New Mexico in 1602: Juan de Montoya's Relation of the
Discovery of New Mexico, Albuquerque, The Quivira Society 1938, rist. 1967.
109
51
Copia delle lettere del serenissimo re d'Inghilterra, & del reuerendissimo card. Polo legato della
S. Sede Apostolica alla santit di n.s. Iulio papa III sopra la reduttione di quel regno alla vnione della
santa madre Chiesa [], [1554]; La Vera capitulatione, e articoli passati, e conclusi infra il serenissimo
Philippo principe d'Ispagnia, e la serenissima regina Maria d'Inghilterra [], [Roma, Antonio Blado,
1554]; Reginald POLE, La partita del serenissimo principe con l'armata di Spagna, & l'arriuata sua in
Inghilterra, & l'ordine tenuto dalla regina in riceuere sua altezza, et del lietissimo sponsalitio, e
matrimonio loro, [Roma, s.n., 1554].
52
Cfr. lelenco di edizioni in appendice al seguente studio: Anna WHITELOCK - Alice HUNT, Tudor
Queenship: The Reigns of Mary and Elizabeth, London, Palgrave Macmillan, 2010, p. 252.
110
53
Edizione latina: Reginald, POLE, Reginaldi Poli cardinalis Anglici legati Ad Carolum V
Caesarem Augustum, et ad Henricum II Gallorum regem de pace. Iacobo Pholio interprete, Romae, apud
Antonium Bladum, 1555; Reginald POLE, Discorso di Pace di mons. Reginaldo Polo cardinale legato a
Carlo V imperatore, et Henrico II re di Francia, [Roma, Antonio Blado, 1555].
54
Cfr. Massimo FIRPO, Note su una biografia di Reginald Pole, in Rivista storica italiana, a.
113, fasc. 3 (2001), pp. 859-874.
55
Il successo della giornata occorsa tra l'essercito del re d'Inghilterra & quello del re di Francia
sotto la citta di San Quintino, & la presa di essa citta, col nome de tutti i signori, & capitani fatti
prigioni, cosi nella gionata, come nella citta, [Roma] si vendeno alla chiauicha di s. Lucia, [1557].
Lubicazione della libreria fa pensare a Valerio e Luigi Dorico come editori, poich i due fratelli hanno
bottega in quella zona a partire dal 1555.
111
Fra il 1556 e il 1557 ha luogo una crisi nei rapporti tra papato e monarchia
spagnola che rischia di far precipitare la citt di
Roma in un nuovo episodio di violenza analogo al
precedente Sacco del 1527. Si tratta della guerra
nota come guerra carafesca dal nome del
pontefice, Paolo IV, al secolo Gian Pietro Carafa,
dellomonima famiglia baronale napoletana, da
sempre ostile al dominio spagnolo nel Regno di
Napoli. Lazione di Paolo IV una volta eletto al
soglio pontificio nel 1555, in linea con la
tradizione familiare, improntata a minare le
Il successo della giornata [] basi del potere spagnolo in Italia, forte del
sotto la citt di San Quintino,
Roma, V. e L. Dorico, 1557. possesso di Napoli, Milano e dellalleanza con
Biblioteca Casanatense -
Roma Cosimo I de Medici. A Roma la piena autonomia
del papato compromessa dai tempi di Clemente VII e sia Paolo III che Giulio
III gi avevano cercato durante i loro pontificati di emanciparsi dal controllo
imperiale, guardando alla Francia come possibile contrappeso allo strapotere
imperiale e spagnolo. Allavvio del suo pontificato Paolo IV approfitta del
delicato passaggio dinastico della famiglia asburgo per sferrare contro di essi un
attacco: si indicono a Roma provvedimenti pontifici contro gli spagnoli presenti
in citt ed i baroni romani legati agli Asburgo, con in testa Marcantonio
Colonna, si dichiarano pronti a sollevarsi contro il papa. Nel frattempo il
cardinal nepote Carlo Carafa inizia a mobilitare lesercito pontificio, mentre
Enrico II offre il suo appoggio alla causa papale. I Colonna e gli Orsini
cominciano a fortificare i propri feudi di Paliano e Bracciano. Lipotesi di una
lega tra papato e Francia in funzione antispagnola inizia a rendersi sempre pi
concreta, con la stipula segreta (ma nota alla diplomazioa asburgica, nel
dicembre del 1555). Di fronte allintimazione papale di consegnare le loro
roccaforti, solamente gli Orsini obbediscono, mentre Marcantonio Colonna
fugge da Roma rifugiandosi con le proprie milizie nei suoi domini di Paliano,
prontamente occupati dalle truppe papali per la loro posizione strategica di
controllo sui confini meridionali dello Stato della Chiesa, dove il duca dAlba sta
112
potenziata da Paolo IV, egli stesso inquisitore prima di divenire papa, colpisce
duramente i cardinali filospagnoli. Mentre Reginald Pole riesce a scampare
allarresto rifiutandosi di fare ritorno a Roma da Londra, dove era stato inviato
nel 1554 come legato pontificio, Morone viene arrestato dal SantUffizio in
questo stesso anno e nel processo contro di lui vengono messi in evidenza i nessi
fra politica asburgica e diffusione del protestantesimo in tutta Europa e,
particolarmente, in Italia, dove vengono coinvolti da questa nuova ondata di
processi i circoli valdesiani di Napoli. Paolo IV svolge la sua azione sul piano
politico e religioso, considerati dal pontefice un tuttuno: la dissidenza religiosa
113
episodio importante nello studio dei rapporti tra J. R. Santa Cruz, Oratio ad
Gregorium XIII, Roma, Eredi di A.
papato e monarchia spagnola poich sancisce un Blado, 1573.
Biblioteca nazionale centrale - Roma
ormai definitivo cambiamento nella gestione di
questo delicato rapporto. Se il pontefice consapevole del fatto che la Spagna,
potenza militare di livello mondiale, pu annichilire le deboli difese dello Stato
della Chiesa e dei suoi pur potenti alleati francesi, Filippo II dal canto suo sa
bene che un nuovo Sacco come quello verificatosi durante il regno di suo padre
56
Per uno studio completo dellazione politico religiosa di Paolo IV si rimanda al lavoro di Alberto
AUBERT, Paolo IV. Politica, Inquisizione e storiografia, Firenze, Le Lettere, 1999.
57
Copia de li Capitoli et Conventioni della pace, Fatta tra la Santit di Nostro Signore, & la
Maest del Serenissimo Re Catholico di Spagna, (Romae, Apud Antonium Bladum [1557]); Auuiso della
pace tra la sant. di n. s. papa Paolo IIII, e la maest del re Filippo. E del diluuio, che stato in Roma,
con altri successi, e particolarit, In Roma, per Antonio Blado stampator camerale, 1557.
114
significherebbe una sconfitta per i suoi disegni politici. sua intenzione dare
una lezione al sommo pontefice ribadendo la superiorit spagnola e la
giurisdizione sulle faccende ecclesiastiche interne al suo regno, ivi compresa la
dipendenza dalla monarchia dellinquisizione spagnola, pure messa in
discussione da Paolo IV. Tuttavia, non pu farsi sfuggire di mano la situazione
come era capitato nel 1527, poich se la Chiesa ha bisogno della protezione della
Spagna, il giovane re necessita della legittimazione del potere papale, e non pu
sollevare il braccio contro di esso. Lo sanno altrettanto bene i suoi generali, che
su sue precise istruzioni mantengono le truppe ben disciplinate: se si verificano
episodi di violenza e saccheggio a Terracina, Santo Stefano, Prassede e San
Lorenzo da parte delle truppe guidate da Don Garca de Toledo, Roma viene
comunque risparmiata. quanto emerge dai resoconti dellepoca; Alessandro
Andrea, nel suo Della guerra di campagna di Roma et del regno di Napoli dice
a proposito della condotta del duca dAlba in questa circostanza:
il Duca, uedendo che niuna cosa bastava indurril Papa giusta pace, pens
dandar far dentro Roma pi onorate capitolationi [] il Duca, fatto chiamar se
li Capitani di gente darme, uolle da ciascun di loro la parola che nella Citt oue
quella notte si doueua andare, non si permettesse di faralcuna sorte di uiolenza, n
si toccasse la roba. Perch (diceua loro) noi andaremo ad una Citt amica, chiamati
da amici, & io le ho promesso dentrarui amicheuolmente, uoglio che mi
promettiate ancor uoi di non usar forza niuno, & che gli huomini darme, et i
cauai leggieri non ismonteranno, n che i soldati entreranno in alcuna casa, senza
che sia dato loro prima il segno, & che sattenda poi ad alloggiar amoreuolmente, se
ch si pigli roba, n che si taglieggi alcuno, & io prometto di ristorari Capitani, et i
soldati tutti di tal modo, che riceuer da me liberalmente ciascuno molto pi, & con
sua maggior sodisfattione, che non haurebbe guadagnato nel sacco. Promisero tutti
dubidire, & di tener freno i soldati quanto loro fusse stato possibile58.
58
Della guerra di campagna di Roma et del regno di Napoli nel pontificato di Paolo IV l'anno
1556 et 1557. III ragionamenti [...] nuovamente mandati in luce da Girolamo Ruscelli, Venetia, Gio.
Andrea Valvassori, 1560, pp. 124-125.
115
59
Cfr. T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., p. 53.
60
La publicatione della pace, fatta fra'l re christianissimo di Francia, et il catholico re di Spagna,
li serenissimi re, et regina di Scotia delfini, et la serenissima regina d'Inghilterra, e publicata nella citt
di Parigi alli VII d'aprile 1559, (In Roma, per Antonio Blado impressore della Camera Apostolica alli
XXIIII d'aprile, 1559).
61
Di Roma et di Milano, le alegrezze, et publicatione fatte per la pace stabilita, tra il catholico re
di Spagna, & il christianissimo re di Francia & il principe & principessa Francesco, & Maria re &
regina di Scotia Delfino di Francia &c. et la regina Elisabeta de Inghelterra, del MDLIX [1559],
62
Fernando TLLEZ, Razonamiento delos embaxadores de Espaa enla obediencia que dieron al
Papa, Impressa Romae, 1508; sulla possibile attribuzione a Nebrija, cfr. C. J. HERNANDO SNCHEZ,
Roma y Espaa cit., vol. I, p. 28 n. 37.
63
Thomas RINUS, Ad Pivm IIII. Pont. Max. Oratio qvvm Philippi Hispaniar. &c. Catholici Regis
nomine Inivcs Mendocivs Comes de Tendilla obedientiam praestaret, Habita Romae a Thoma Rio Belga
postrid. Idvs Maias M.D.LX [1560], Romae, Apud Antonium Bladum Impressorem Cameralem.
116
64
Juan Rodrigo SANTA CRUZ, Io. Roderici a Sancta Croce. Oratio ad Gregorium XIII. P. M.
Habita nomine Philippi Hispaniarum &c. Regi Catholici Obedientiam praestante Eccellentiss. D.
Manriquio [...] Naiarensi, Romae, Apud Haeredes Antonij Bladij Impressores Camerales, Anno
M.D.LXXIII [1573].
65
Jos ESTEVE, Ad S. D. N. Sixtvm Qvintvm Pont. Max Philippi II. Potentissimi Hispaniarvm et
Indiarvm Regis Catholici nomine Obedientiam praestante Illustrissimo & Excellentissimo Viro Ioanne
Fernandez de Velasco Magno Castellae Comestabili, Duce Frias Comitesque Haro. Oratio habita a
Iosepho Stephano Valentino Doctore Theologo Canonico & Operario Ecclesiae Segobricensis. V. Id.
Mar. 1586, Apud Alexandrum Gardanum, & Franciscum Coattinum MDLXXXVI [1586]; [] Romae,
apud Ioannem Martinellum Parmen., 1587. Nel 1586 si stampa anche a Milano, presso Michele Tini.
66
Juan Alfonso de SOSSA, Ad S. D. N. Clementem VIII. Pont. Max. Philippi II Potentissimi
Hispaniarvm et Indiarvm Regis Catholicis nomine Oboedientiam praestantem Illustriss. & Excellentiss.
Vito Lavrentio Svarez, de Figueroa, et Cordvba, Dvce de Feria, etc. Oratio habita a Ioanne Alfonso de
Sossa I. V. C. ac publico Professore, IV Kal. Maij, MDXCII [1592], Romae, Apud Aloysium Zannettum,
MDXCII [1592].
67
Jos Sancho RAYN - Francisco de ZABLBURU, Coleccin de documentos inditos para la
historia de Espaa, Madrid, Imprenta de Rafael Marco y Via, 1892, tomo CII, p. 12.
117
En lo que pas despus con el duque de Njera, don Luis Enrquez y los dems que
aqu han ido me habrn abonado; no me ha escrito despus que de aqu parti, creo
que ha sido de miedo de que, siendo acabada su comisin, no ser tan humilde en
la respuesta. V. md. Entienda, que cuando yo me resolv en pasar porque nos
tratsemos como en Espaa, vi que me convena honrar mucho al Duque, y
encarecer la grandeza de su casa, para que los italianos no tuviesen bajeza que le
sufriese la desigualdad, pero no me aprovech para contentarle, ni para que l no
se disculpase con algunos desto, con razones de que v. md. Y los que nos conocen
todos se reiran68.
68
Ivi, p. 24.
69
Jos ESTEVE, Sacri Rosarii Virginis Mariae ab haereticorum calvmniis defensio vna cvm
mysteriis et bvllis romanorvm pontificvm. Per Iosephvm Stephanvm Valentinvm. Ex avctoritate svperior,
Ex Typographia Dominici Basae, Romae, MDLXXXIIII [1584], (Romae, Typis Bartholomaei Bonfadini
& Titi Diani Soc. MDLXXXIIII [1584]).
118
Ordinatione [] sopra la
produzione, con la difesa del culto mariano, delle
pacificatione delli tumulti
della citt di Anversa,
pratiche di adorazione dei pontefici e della loro
Roma,G. Accolti, 1567.
Biblioteca nazionale centrale -
autorit temporale.
Roma La stampa di notizie e avvisi relativi alla Spagna
investe tutta la politica internazionale di Filippo II. In occasione della ribellione,
nel 1566, delle province protestanti delle Fiandre, cuore pulsante del regno di
Filippo per la produzione di lana e tela, nonch per i ricchi cantieri navali, viene
inviato il duca dAlba a pacificare la regione. Gi si avuto modo di menzionare
il duca in occasione della guerra con Paolo IV. In questa circostanza il
70
Jos ESTEVE, Iosephi Stephani [] De Potestate coactiva quam Romanus Pontifex exercet in
negotia saecularia Liber Primvs. Ad Sanctiss. D. N. Sixtvm V. Pont. Opt. Max., Ex avctoritate
Svperiorvm, Romae, Ex Typographia Iacobi Tornerij, & Bernardini Donangeli. M.D.LXXXVI [1586],
(Romae,excudebant Alexander Gardanus, et Franciscus Coattinus M.D.LXXXVI [1586]). Alcune
edizioni recano sul frontespizio la sottoscrizione di Giacomo Tornieri e Bernardino Donangeli, anche se
nel colophon compaiono i nomi di Gardane e Coattino.
71
Jos ESTEVE, Iosephi Stephani Valentini episcopi Vestani De osculatione pedum Romani
pontificis ad s.d.n. Sixtum V p.o.m. Adiecta disputatione de coronatione, & leuatione, seu portatione
papae. [], Romae, ex officina Marci Antonij Muretti, & Iacobi Brianzae bibliopolarum, 1588; altra ed.:
Romae, ex typographia Titi & Pauli de Dianis, fratrum 1588.
72
Jos ESTEVE, Iosephi Stephani Valentini doctoris theologi canonici & operarij ecclesiae
Segobricensis De luctu minuendo collectana ad Ludouicum de Torres vtriusq. signaturae referendarium,
Romae, apud Nicolaum Picolettum: typis Titi et Pauli de Dianis, 1587.
73
Jos ESTEVE, Oratio in die Cinerum coram Gregorio XIII. Pontifice Maximo, Romae, apud
Bartholomeus Bonfadini, 1588.
119
74
Ordinatione et editto provisionale, fatto per sua maesta catolica sopra la pacificatione delli
tumulti della citta d'Anuersa, circa il fatto della religione, e quello che ne dipende. Fatto publicare nella
detta citta per l'illustrissima signora Margarita duchessa di Parma, e Piacenza regente, e gouernatrice di
quel paese a di XXVIII di maggio MDLXVII [1567], Roma, appresso Giulio Accolto, 1567.
75
Wenceslao SOTO ARTUEDO, Los Torres: una saga de altos eclesisticos, in Rosario CAMACHO
MARTNEZ - Eduardo ASENJO RUBIO (coord.), Creacin artstica y mecenazgo en el desarrollo cultural
del Mediterrneo en la Edad Moderna, Mlaga, Ministerio de Ciencia e Innovacin Departamento de
Historia del Arte de la Universidad de Mlaga, 2011, pp. 177-178.
120
notizia a Filippo II, con una lettera di Don Juan Raccolto di tutto il successo
seguito da che si fermo la Santa
de Austria, insieme allo stendardo della galera lega [], [Roma, eredi di A.
Blado, 1571].
Sultana, catturato al nemico durante la Biblioteca Vallicelliana - Roma
76
L'ordine che ha tenuto l'armata della Santa Lega, cominciando dal di che si parti da Messina,
con li nomi di tutte le galere, et di tutti li capitani di esse. Aggiuntaui ancora la relatione, che ha fatta a
sua beatitudine il signor don Lope Fighuerola nel passar per Roma, portando lo stendardo della reale
del Turco, a sua maest cattolica in Spagna, In Roma, per li heredi di Antonio Blado, stampatori
camerali, [1571].
77
Lope de FIGUEROA, Relacion dela iornada succedida alos sieie del mes de octubre mil
quinientos setenta y uno, En Roma, por los herederos de Antonio Blado, impressores camerales, 1571.
78
Raccolto di tutto il successo seguito da che si fermo la santa lega de christiani per n.s. Pio
quinto fino a questo giorno. Nel quale si contiene ogni particolar auuiso della battaglia et rotta nauale
data all'armata turchesca per il sereniss. don Giouanni d'Austria generale dell'armata di detta santa
lega. Per auuisi hauuti da sua serenita e da altri signori ritrouatisi presenti in detto conflitto, [Roma,
eredi di Antonio Blado, 1571].
121
calabrese Ulu Al (conosciuto anche come Ucciall o Occhial)79, che nel 1570
aveva riconquistato Tunisi. Il coinvolgimento di Filippo II nella Lega, come si
visto, era stato fortemente voluto dal pontefice. Laccettazione da parte del re
era avvenuta nonostante gli impegni militari spagnoli sul fronte delle Fiandre e
la crescente tensione con la Francia. Lo sforzo economico da parte della corona
spagnola ingente, a tale proposito si pubblica a Roma, ancora una volta ad
opera degli eredi di Antonio Blado stampatore camerale, la relazione sulle spese
sostenute per la lega di 200 galere, 100 navi e cinquantamila fanti80.
Del 1572 la copia di alcune lettere inviate a monsignor Paolo
Odescalchi, vescovo di Penna inviato lanno prima dal Papa come nunzio
apostolico a Messina, che alla vigilia della partenza annunciava nella cattedrale
della citt il giubileo straordinario con una solenne processione. Infatti, dopo la
vittoria di Lepanto la Lega viene rinnovata per proseguire il proprio impegno
contro il Turco a Levante. Per motivi di immagine Filippo, preoccupato per una
ripresa dei conflitti nelle Fiandre e per una rinnovata alleanza tra Carlo IX di
Francia, gli inglesi e gli olandesi, non pu comunque tirarsi indietro, pur
sapendo che la prosecuzione delloffensiva in quellarea tutela principalmente gli
interessi veneziani. Non si tratta solo di una questione di immagine, ma anche
economica: per la partecipazione della Spagna nella Lega ha ottenuto dal
pontefice la facolt di trattenere una parte delle rendite ecclesiastiche sui suoi
territori, pratica conosciuta con il nome di subsidio de galeras81.
La morte improvvisa di Pio V il 1 maggio 1572 non ferma la prosecuzione
della campagna militare della Lega nel Levante. Sotto Gregorio XIII si rinnova
Filippo II viene nuovamente esortato dal pontefice a partecipare alle azioni e nel
1572 le navi cristiane sono impegnate a Corf, dove la flotta di Ulu Al
imperversa saccheggiando le isole veneziane. Il nemico evita lo scontro diretto e
lanno passa senza che vengano riportate significative vittorie, tanto da far
79
Raccolto di tutto il successo [...] Di piu con vn raguaglio dell' Occiali, In Roma, per gli heredi
di m. Antonio Blado, stampatori camerali, [1571].
80
Relatione fatta alla maesta cattolica in Madrid alli XV di luglio, 1571, di tutta la spesa
ordinaria, che correra per la lega in 200 galere, 100 naui, & 50 mila fanti ogn'anno, In Roma, appresso
li heredi de Antonio Blado stampatori camerali, [1571].
81
Cfr. Ivan CLOULAS, Le Subsidio de galeras, contribution du clerg espagnol la guerre
contre les Infidles, de 1563 1574, in Mlanges de la Casa de Velzquez, t. III (1967), pp. 289-326.
122
82
Il vero ragguaglio della presa di Biserta, con l'vltimo auuiso del successo di Tunisi et la
sententia data contra al Re Muley Hamida. Con la investitvra dellInfante Muliazen nuouo Re di Tunisi.
Con il disegno di quelli paesi, In Roma, per gli Heredi d'Antonio Blado Stampatori Camerali, 1573.
83
Marino DI CRISTOFORO, Relatione de Marino Di Christoforo raguseo il quale hoggi che sono li
XII di agosto 1574 e venuto in Trapani portato da un liutello ch'el duca di Terranoua haueua mandato
con letere alla Goletta & si parti dal campo de Turchi domenica la notte che furono li 15 del detto mese
d'agosto. Con vn auiso dalla goletta, scritto da un particolare al suo figliuolo in Trapani, doue se intende
d'una cannonata sparata da nemici della Goletta, la quale aperse la palla per mezzo, e in detta palla si
ritrovo la gloriosa nostra Donna del Rosario miracolo grandissimo, doue li nostri christiani difensori di
detta Goletta stanno di bonissimo animo hauendo il detto miracolo con essi, [1574] (In Roma, per gli
heredi d'Antonio Blado stampatori camerali).
123
spagnola84. Nella sua richiesta al duca di Maqueda Sinan Bass specifica la sua
assoluta non belligeranza e, a testimonianza della sua buona fede, fa portare la
missiva ad uno schiavo cristiano che, alla consegna, pu considerarsi affrancato.
Il suo unico scopo rivedere sua madre, come afferma al principio della lettera:
Questa non per altro che per farli intendere, come sapr, che cost si ritrova una
povera vedova mia madre, la qual nel fine hormai de giorni suoi desideraria
vedere, e spero challa gionta di questa mia lettera, sarete contento di mandarla in
una barca di cost, perch altro desiderio non tengo, se n di vederla senza danno
ne male alc.o, e dopo dhaverla vista rimandarla []85
Nella lettera alla madre si legge ancora una volta la testimonianza del
desiderio di rivederla per unultima volta:
84
Lettere tradotte di Turchesco in Italiano de Sinan Bass detto il Cicala, Generale dell'Armata
del Turco, che arriu 19. di Settembre in Calabria alla fossa di san Giouanni. Scritte dal Signor Duca
di Macheda Vicer di sicilia, & alla Signora Lucretia Cicala sua Madre. Con la risposta di esso Signor
Vicer al detto cicala, In Roma, Per Bartholomeo Bonfandino, M.D.XCVIII [1598].
85
Ivi, fol. [1].
86
Ibid.
124
87
Ivi, fol. [2].
88
Raguaglio della partita di Sicilia dell'armata turchesca. Guidata dal general Sinan Bass detto
il Cicala. Con tutto il successo del viaggio, per l'andata di Barberia. Et il mouimento, & ordine del gran
mastro di Malta, & vna lettera scritta dal gouernatore del Gozo, del successo di detta armata turchesca
dell'anno 1598. dal primo d'ottobre, In Roma, appresso Bartholomeo Bonfadino, 1598.
89
Alberto GUGLIELMOTTI, Storia della marina pontificia, Roma, Carlo Voghera, 1882, vol. VII, p.
133.
90
La Civilt Cattolica, serie XVI, vol. X, quaderno 1125 (1897), pp. 272-285.
125
91
Si ritrova, ad esempio, erroneamente ascritta allanno 1594, in Jacques-Auguste DE THOU -
Pierre DUPUY, Historiarum suis temporis, Aurealianae, Aurelianae : apud Heredes Petri de la Rouiere,
1620, pt. V, p. 455.
92
Relazione vera dell'Armata, la quale per commandamento del Re Cattolico D. Filippo si
congreg nel porto della Citt di Lisbona l'anno 1588, et incominci ad uscire del suddetto porto a 29 di
maggio, & fin a 30 & si diede alla vela. Che nostro Signore Iddio incamini nel santo servitio suo, Roma,
nella stamparia di Vincenzo Accolti, in Borgo nuouo, MDLXXXVIII [1588].
93
Filippo PIGAFETTA, Discorso di Filippo Pigafetta sopra lordinanza dellarmata catholica,In
Roma, Appresso il Santi, & Comp. al Crocifisso: ad instanza di Nicol Picoletti, [1588].
94
Terzo auuiso d'vna letera scritta alli 9 d'agosto venuta all'illustriss. et eccellentiss. ambasciator
di Spagna in confirmatione della vittoria ottenuta dall'armata cattolica, & la presa del porto di Famor
con l'vnione dell'armate & esserciti dell'illustrissimi signori duchi, In Roma, appresso Bartolomeo
Bonfandino, nel Pellegrino, [1588]; Il terzo auuiso venuto di Parigi all'illustrissimo ambasciatore di
Spagna. Alli 25. del presente mese d'agosto: doue si conferma et verifica la vittoria hauuta da nostri
christiani; la fuga del dracho, capo dell'armata inglese; la presa del porto di Samor, et la congiuncione
del duca di Parma col duca di Medina et Sidonia, In Roma, appresso Tito et Paolo Diani in Campo di
Fiore, [1588].
126
95
Cfr. Tullio BULGARELLI, in Dizionario Biografico degli Italiani cit., volume 7, 1970, s.v.
96
Bernardino BECCARI , Relatione della guerra d'Hibernia, tra la lega de' catholici di quel regno,
& l'asserta reina d'Inghilterra, In Roma, per Domenico Gigliotto, 1596; ID., Auuiso della rotta, che ha
data il signor d'Odonnel all'essercito dell'asserta reina d'Inghilterra condotto da Giouan Noris in
Hibernia. Sul principio del mese di nouembre MDXCVI [1596], Publicato da Bernardino Beccari da
Salice alla Minerua, In Roma, per Nicol Mutij, 1596.
97
Bernardino BECCARI, Relatione del successo dell'armata d'Inghilterra, condotta da Francesco
Drac & da Giouanni Achines generali, a S. Giouanni di Porto Ricco nella noua Spagna, il d 23 di
Nouembre 1595, Publicato per Bernardino Beccari alla Minerua, In Roma, appresso Nicol Mutij, 1596;
ID., Auuiso del successo dell'armata inglese nel voler tentare l'impresa di Panama nel Per. Doue
s'intende la perdita che h fatto, & il numero de morti. Con altri auuisi delle cose d'Hibernia, Publicato
per Bernardino Beccari alla Minerua, In Roma, appresso Nicol Mutij, 1596.
98
Bernardino BECCARI, Auuiso della morte di Francesco Drac, & del mal successo dell' armata
inglese, In Roma, appresso Nicol Mutij, 1596.
99
Girolamo FRACHETTA, Oratione prima al re cattolico per essortare sua maest ad aiutare il
prencipe di Transiluania nella guerra contra il Turco. Del signor Girolamo Frachetta da Rouigo,
mandata dall'autore alla maest sua a d 2 di febraro 1596. Et publicata da Bernardino Beccari da
Sacile, In Roma, per Nicol Mutio, 1597.
100
Cfr. la voce a cura di Enzo BALDINI, in Dizionario Biografico cit., vol. 49 (1997), s.v.
127
108
Copia delle lettere del Prefetto della India la nuova Spagna detta, alla Cesarea Maesta rescritte,
[s.l., s.n. 1533?].
109
Avisi particolari delle Indie di Portugallo. Ricevuti in questi doianni del 1551 & 1552. da li
Reuerendi Padri de la Compagnia di Iesu, doue fra le molte cose mirabili, si uede delli Paesi, delle genti,
& costumi loro & la grande conversione di molti populi, che cominciano a riceuere il lume della santa
fede & Relligione Christiana, In Roma, per Valerio Dorico & Luigi Fratelli Bressani Alle Spese de M.
Batista di Rosi Genouese, 1552.
110
Vera relatione di tutto quello che la flotta della maest del r cattolico h portato, tornando
dalla terra ferma, noua Spagna, et San Domenico, l'anno 1587, In Roma, per gli heredi di Gio. Gigliotti,
8517 [i.e. 1587].
111
Avisi particolari del aumento che Iddio da alla sua Chiesa catholica nell'Indie, et spetialmente
nelli regni del Giappone [...] riceuuti dalli padri della Compagnia di Iesu, In Roma, nella casa della
Compagnia di Iesu, 1558.
112
Lettere delle Cose del Giappone. Scritta da' Reverendi Padri della Compagnia di Iesv. Dall'anno
1579 insino al 1581, In Roma, Appresso Francesco Zannetti, M.D.LXXXIII [1583].
113
Relatione del viaggio et arrivo in Europa et Roma de principi Giapponesi, venuti a dare
obedienza a Sua Santit lanno MDLXXXV [1585], In Venezia, appresso di Paolo Meietto, 1585.
129
114
Avvisi della Cina et Giapone del fine dell'Anno 1587. Con l'arrivo delli Signori Giaponesi
nell'India, Cavvati dalle lettere della Compagnia di Gies riceuute il mese d'Ottobre 1568, In Roma,
Appresso Francesco Zannetti, 1588.
115
Raggvaglio d'alcvne missioni dell'Indie Orientali, et Occidentali. [] et raccolto dal P. Gasparo
Spitilli della medesima Compagnia, In Roma, Appresso Luigi Zannetti, 1592.
116
Luis FROES, Lettera del Giapone degli anni 1591 et 1592. Scritta al r.p. generale della
Compagnia di Giesu. Et dalla spagnuola nella italiana lingua tradotta dal p. Vbaldino Bartolini della
Compagnia medesima, In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1595.
130
117
Francisci Xaverii Epistolarvm Libri qvatvor. Ab Horatio Tvrsellino e Societate Iesv in Latinvm
conversi ex Hispano. Ad Franciscvm Toletvm S. R. E. Cardinalem, Romae, Apud Aloysium Zannettum,
An. MDXCVI [1596]. Svperiorvm Permissv. (Romae, Ex typographia Aloysij Zannetti. MDXCVI [1596].
118
Pedro GMEZ, Lettera Annva del Giapone dal Marzo del M.DXCIII [1593] sino al Marzo del
XCIV [94]. Al molto R. in Christo P. N. il P. Clavdio Acquaviva Preposito Generale della Compagnia di
Gies. Tradotta dal P. Gio. Battista Peruschi Romano, della medesima Compagnia, In Roma, Appresso
Luigi Zannetti, M.DXCVII [1597].
119
Francisco TELLO, Relatione mandata da don Francesco Teglio gouernatore, e capitano
generale, dell'isole Filippine, intorno al martirio dei sei frati spagnoli, dell'Ordine di s. Francesco dell'
osseruanza. Crocefissi nel Giappone l'anno passato nel 1597 [...] In lingua spagnuola castigliana,
stampata in Siuiglia, e nell'italiana fauella, tradotta dal r.p. frat' Angelo Celestino da Montecoruino
theologo, e predicatore dell'istesso ordine, In Roma, per Nicol Mutij, 1598 (In Roma, appresso Nicol
Mutij, 1598).
131
italiana del padre Spitilli, per i torchi di Francesco Zanetti120. Nello stesso
anno il francescano Juan de Santa Mara pubblica nella traduzione italiana di
Giuseppe di Santa Maria una nuova relazione del martirio, dove si annoverano
tra le vittime sei frati francescani e venti neofiti giapponesi121. Ventanni dopo si
giunger alla definitiva messa al bando del cristianesimo dal Giappone, con la
rivolta di Shimabara del 1637: durante la violenta repressione del tumulto
scoppiato nellomonima cittadina perdono la vita oltre 40.000 persone; dopo
questo episodio ogni traccia evidente del cristianesimo verr cancellata in
Giappone; solo in pochi continueranno a praticarlo in segreto.
Nelle precedenti pagine si constatato come la sensibilit delleditoria
romana e la curiosit dei lettori per le notizie provenienti da luoghi vicini e
remoti diano vita a un ricco e vario repertorio di avvisi a stampa, lettere e
relazioni, spesso riguardanti la Spagna, protagonista della politica
internazionale di questi anni. Il genere degli avvisi, capace di raggiungere un
pubblico vasto e non per forza incolto, si configura come il principale strumento
di propaganda nella seconda met del secolo, fornendo la possibilit di
introdurre nei lettori le immagini del potere, della grandezza o della
magnanimit della Spagna, spesso in relazione ai rapporti con la Santa Sede.
questo lultimo esempio di letteratura profana in prosa dargomento letterario o
comunque destinata a una lettura dintrattenimento. Gran parte della
produzione spagnola a stampa nella citt di Roma appartiene al genere della
trattatistica o a quello religioso.
120
Luis FROES, Relatione della gloriosa morte di XXVI posti in croce per comandamento del re di
Giappone, alli 5 di febraio 1597 [] Et fatta in italiano dal p. Gasparo Spitilli di Campli della medesima
Compagnia, In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1599.
121
Juan de SANTA MARA, Relatione del martirio, che sei padri scalzi di San Francesco et venti
giaponesi christiani patirono nel Giapone l'anno MDXCVII [1597]. Scritta dal r.p. fra Gio. di Santa
Maria [...] & tradotta dalla lingua spagnuola nella italiana, per ordine del r.p. fra Gioseppe di Santa
Maria [...], In Roma, appresso Nicol Mutij, 1599.
132
Trattatistica accademica
Grammatica
1
Antonio AGUSTN, M. Terentii Varronis pars librorum quatvor et viginti de lingva latina. Ex
Bibliotheca Antonii Augustini, Romae, Apud Vincentium Luchinum, M. D. LVII [1557], (Romae, Apud
Antonium Bladum impressorem Cameralem 1557).
2
Karl Otfried MLLER, De lingua Latina librorum quae supersunt, Leipzig-Gttingen, 1833.
3
Roland G. KENT, Varro, On the latin language, Cambridge (Mass.), Harvard University Press,
1938; la tesi stata ripresa pi recentemente da Aldo LUNELLI, I Fragmenta Latinorum Poetarum inediti
di Antonius Augustinus con appendici di altra mano ora per la prima volta identificata: progetto di
edizione, in Rivista di Cultura Classica e Medioevale 20 (1978), pp. 1007-1019: n. 1, p. 1012
(Miscellanea di studi in memoria di Marino Barchiesi, vol. III).
4
F. ASCARELLI - M. MENATO, La tipografia del 500 in Italia, Firenze, Leo S. Olschki, 1989, p.
112, 409-410.
134
5
Cfr. Jean-Louis FERRARY, Correspondance de Lelio Torelli avec Antonio Agustn et Jean Matal
(1542-1553), Como, New Press, 1992; Cndido FLORES SELLS, Epistolario de Antonio Agustn,
Salamanca, Ediciones Universidad de Salamanca, 1980, p. 121, lettera 86.
6
C. FLORES SELLS, Epistolario cit., lettera 189.
7
Cfr. Benedetto RIPOSATI - Aldo MARASTONI, Bibliografia varroniana, Milano, Celuc, 1974, n.
49-56.
8
Cfr. Maria ACCAME LANZILLOTTA, Le annotazioni di Pomponio Leto ai libri VIII-X del De
lingua latina di Varrone, in Giornale Italiano di Filologia, vol. 50, n. 1 (1998), pp. 41-58; Giancarlo
GIARDINA, Edizioni canoniche e edizioni critiche: a proposito di alcune edizioni del De lingua latina
di Varrone, in Bollettino di Studi Latini, a. 35, fasc. 1 (2005), pp. 33-38.
135
Doctorum uirorum nomina, qui huius libri emendationi operam dederunt, infra
scripsimus: Pomponius Laetus, Angelus Tifernas, Fran. Rolandellus [sic], Aldus
Manutius, Michael Bentinus, Angelus Colotius, Octauius Pantagathus, Petrus
Victorius, Ant. Augustinus, Gabriel Faernus.
I primi cinque nomi sono i precedenti editori del De lingua latina, di cui
gi si detto. Gli ultimi cinque sono conoscenze dellAgustn, componenti dei
circoli eruditi capitolini che a vari livelli contribuiscono al lavoro dello spagnolo.
Angelo Colocci dopo la morte di Pomponio Leto era divenuto lanfitrione degli
eruditi romani. Gli Orti Colocciani della sua residenza presso sul colle Quirinale
ospitavano i cenacoli colti, mettendo loro a disposizione una importante
collezione epigrafica ed una ricca biblioteca, confluita oggi nella Vaticana.
Sebbene Colocci sarebbe morto solo tre anni dopo larrivo di Agustn a Roma,
questultimo ha comunque modo di servirsi della nutrita collezione colocciana
per la sua edizione di Varrone, autore che fa parte dei molteplici interessi
delleclettico prelato 9 . Ottavio Pantagato, definito da molti Varro nostri
temporis, Pietro Vittorio e Gabriele Faerno sono tutti umanisti del circolo
romano, in contatto con Agustn per la coincidenza dei loro interessi e per le
ricerche condotte insieme. Il maggior contributo alla sua edizione deriva
proprio dallapporto di questi personaggi, tra i quali Agustn si cita come se non
fosse sua la responsabilit principale10.
A testimonianza dellinteresse di Agustn per i grammatici latini
possediamo unaltra edizione romana, quella dei libri superstiti dellopera
9
Il codice Vat. lat 3309, appartenuto al Colocci, passa in seguito alla biblioteca di Fulvio Orsini,
altro importante collezionista romano. Tra le opere contenute nel codice presente una copia del De
lingua Latina (cfr. Pierre de NOLHAC, La bibliothque de Fulvio Orsini, Pars, Champion, 1887, ripr.
anast. Gnve, Slatkine reprints, 1976, p. 250); anche il Vat. lat. 3311 entra alla morte del Colocci nella
biblioteca dellOrsini e contiene un commento del Leto al De lingua latina (cfr. P. DE NOLHAC, La
bibliothque cit., pp. 203-204); il Vat. lat. 3415 segue lo stesso itinerario dei due precedenti codici e
contiene unaltra copia del commento di Pomponio Leto (cfr. P. DE NOLHAC, La bibliothque cit., p.
204); per ultimo, alla prima carta del Vat. lat. 3906 sono contenuti frammenti, copiati dal Colocci stesso,
del De lingua latina (cfr. Giulio ANTONIBON, Contributo agli studi sui libri 'De lingua Latina' di M.
Terenzio Varrone, in Rivista di Filologra, XVII (1888), pp. 177-221: 185); Colocci risulta proprietario,
inoltre, di unesemplare a stampa delledizione di Pomponio Leto, con annotazioni (cfr. P. DE NOLHAC,
La bibliothque cit., p. 257).
10
Sul contributo degli intellettuali dei circoli romani e le relazioni fra di essi e lAgustn cfr. Luis
Alfonso HERNNDEZ MIGUEL, Antonio Agustn varronista: un aspecto problemtico y polmico de su
labor filolgica, in Estudios clsicos, 112 (1997), pp. 49-68: 62-64.
136
11
Antonio Agustn, Sex. Pompei Festi De verborum significatione fragmentum ex vetustissimo
exemplari bibliothecae Farnesianae descriptum, Impressum Romae, apud Georgium Ferrarium, 1581
(Romae, apud Vincentium Accoltum, 1582).
12
Cfr. E. TODA Y GELL, Bibliografa cit., p. 28, n. 62.
13
Cfr. Marcelino MENNDEZ Y PELAYO, Bibliografa Hispano-latina, [X voll.], vol. VIII, p. 193
sgg., s.v. Verrio Flaco, in Edicin Nacional de las Obras Completas de Menndez Pelayo, Madrid, CSIC,
1952-1976.
137
bruciature. Era stato scoperto negli anni Settanta del Quattrocento e consegnato
a Pomponio Leto, che ne aveva fatto unedizione nel 1475. In seguito vengono
aggiunte le note di Giuseppe Scaligero, pubblicate nelledizione parigina del
1576. In questa stessa edizione lo Scaligero utilizza ampiamente il testo di
Antonio Agustn, per sposarne le soluzioni critiche o emendarlo. Come si pu
vedere, la selva di edizioni e linteresse che lopera del grammatico di et
augustea suscita per gli umanisti. Come per ledizione di Varrone si era rivelata
di fondamentale utilit la biblioteca di Angelo Colocci, per questa Agustn si
avvale di quella di casa Farnese, messa a disposizione dal gran cardinale
Alessandro, gi menzionato a proposito della produzione di genere antiquario.
La famiglia Farnese, vincolata per tradizione alla Spagna, non poteva non
dimostrare una buona disposizione nei confronti di uno dei membri pi
autorevoli della nazione spagnola a Roma, come era Agustn.
La seconda met del secolo vede la pubblicazione a Roma di quello che
ormai pu considerarsi un classico delle grammatiche latine per studenti:
lExercitatio linguae latinae del valenciano Juan Luis Vives14, edito due volte
nel 1585 e nel 1597 15 . Si tratta di un manuale sullinsegnamento del latino
strutturato, nel solco della tradizione umanistica di Erasmo e degli altri
intellettuali della sua epoca, come una serie di dialoghi: da qui il nome di
Dialogi, con cui pure si designa lopera. Nei venticinque dialoghi che
compongono lopera si intende arricchire il vocabolario degli studenti,
protagonisti dei colloqui nella loro quotidianit: essi vengono ritratti quando si
alzano al mattino, quando si vestono, a scuola, quando mangiano, studiano o
giocano16. Lautore aveva dedicato la sua opera al giovane principe Filippo in
14
Per una biografia completa dellautore, cfr. Juan Luis Vives. Obras completas, Valencia,
Generalitat Valenciana, 1992, riedizione della traduzione castigliana dellopera dellumanista pubblicata
da Aguilar nel 1948.
15
Juan Luis VIVES, Exercitatio linguae latinae Io. Ludouici Viuis Valentini. Eiusdemque de
conscribendis, siue componendis epistolis. Accesserunt praeterea adnotationes in singula colloquia
doctissimi viri Petri Mottae Complutensis: cum indice latino & italico vocum difficiliorem, Romae, ex
officina Iacobi Tornerij & Iacobi Brichiae, 1585 (Romae, excudebant Alexander Gardanus & Franciscus
Coattinus, 1585); ID., Exercitatio linguae Latinae [] Cum indice Latino, et Italico vocum difficiliorum,
Romae, ex typographia Gulielmi Facciotti, 1597.
16
Jean-Claude MARGOLIN, Dfense et illustration de la jeunesse scolaire d'aprs l'"Exercitatio
linguae latinae" de Juan Luis Vives, in Pierre CIVIL (coord.), Siglos dorados: homenaje a Agustn
Redondo, Madrid, Editorial Castalia, 2004, vol. 2, pp. 871-887.
138
ossequio allimperatore Carlo V, dal quale aveva ricevuto non pochi benefici,
come si legge nella breve ma intensa dedicatoria:
I vantaggi della conoscenza della lingua latina sono grandissimi, tanto in ordine
dellespressione come nel pensare in maniera retta. Infatti, essa come un tesoro di
tutte le scienze, poich grandi ed illustri geni hanno scritto in latino trattati dogni
disciplina, ai quali nessuno pu giungere se non attraverso la conoscenza della
suddetta lingua. Per questa ragione, e nonostante io sia occupato in compiti pi
gravi, coadiuver con piacere lapprendimento della giovent anche in questa
materia. Ho scritto per far fare pratica nella lingua latina alcuni esercizi elementari
di conversazione che, poich utili ai ragazzi, siccome io spero, mi parso bene
dedicarli a te, che sei Principe e ragazzo, tanto per la straordinaria benevolenza di
tuo padre nei miei riguardi, quanto perch, nel modellare il tuo spirito verso i buoni
costumi, presto il miglior servizio alla Spagna, mia patria, la cui salvaguardia
riposta nella tua rettitudine e nella tua saggezza. Ma queste idee le udirai con
maggiore ampiezza e frequenza da Juan Martnez Siliceo, tuo precettore17.
19
Vctor GUTIRREZ RODRGUEZ, Los dilogos de Vives y la imprenta. Fortuna de un manual
escolar renacentista (1539-1994), Valencia, Instituci Alfons el Magnnim, 1999, studio introduttivo.
20
Cfr. Charles FANTAZZI, A companion to Juan Luis Vives, Boston, Brill, 2008, pp. 380-381.
21
Juan F. ALCINA - Jos ANTONIO GONZLEZ, Las primeras anotaciones a los Dilogos de
Vives en Espaa de Pedro Mota a Juan Maldonado, in Ferran GRAU I CODINA (coord.), La Universitat de
Valncia i l'humanisme: Studia Humanitatis i renovaci cultural a la Europa i al nou mn, Valencia,
Universidad de Valencia, 2003, pp. 3-34.
140
22
Cfr. Manuel BREVA CLARAMONTE, La didctica de las lenguas en el Renacimiento: Juan Luis
Vives y Pedro Simn Abril: con seleccin de textos, Deusto, Universidad de Deusto, 2009, pp. 23-24.
141
Filosofia
1
Cipriano BENET, Clare et non minus compendiose introductiones ad logicam cum quibusdam
regulis et cautelis ad bene disputandum et respondendum requisitis. A Magistro Cypriano Beneti ordinis
predicatoris Doctore Parrisiensi ec sermocionalis scientie in Gimnasio Urbis cathedram gubernante
[], Romae, 1509 (Impressum Rome : per Ioannem Antonium de Caneto papiensem, 1509 die xii
Martij). Lopera in formato in-4, e non in-8 come erroneamente dichiarato da TODA Y GUELL
(Bibliografa cit., p. 243 n. 660), che a sua volta desume il dato da Flix de LATASSA e Miguel GMEZ
URIEL (Bibliotecas antigua y nueva de Escritores Aragoneses de Latassa, aumentadas en forma de
142
Diccionario bibliogrfico-biogrfico por Don Miguel Gmez Uriel, Zaragoza, Calisto Ario, 1884, v. I,
n. 46.
2
Cipriano BENET, Compendium terminorum pro nouitiis dialecticam sectantibus nuperrime
editum, [Roma, Etienne Guillery, 1510 ca.].
3
Cipriano BENET, Figurae quaedam de praeeminentia logices: ac de modo quo intellectus
materialia appraehendit et spiritualia una cum compendio terminorum, s.n. [Roma, Etienne Guillery,
1510 ca.].
4
Cipriano BENET, Clauis argentea totius logices a magistro Cypriano Beneti doctore Parisiensi
nuperrime confecta, (Impressum Rome, Per Stephanum) [Etienne Guillery, 1514].
5
Adriano CASTELLESI, De vera philosophia ex quattuor doctoribus Ecclesiae, Impressum Romae,
per Iacobum Mazochium Romane Achademie Bibliopolam, 1514; Adriano CASTELLESI, Hadrianus
cardinalis De sermone Latino, [Roma, Marcello Silber, ca. 1514].
6
Cfr. Maria Grazia BLASIO, Cum gratia et privilegio. Programmi editoriali e politica pontificia,
Roma 1487-1527, Roma, Roma nel Rinascimento, 1988 (RR Inedita, 2), p. 54.
7
Sancho CARRANZA DE MIRANDA, Libellus de alterationis modo ac quiditate in paradoxum
Augustini Niphi Suessani a Santio Mirandensi editus, Rome, per Iacobum Mazochium, 1514 die XIII
mensis Iunij.
143
10
Cfr. Gennaro TALLINI, Agostino Nifo e la sua influenza sulle idee religiose di Vittoria Colonna,
Girolamo Seripando, Galeazzo Florimonte e dei gruppi riformatori napoletani (1531-1536/7), in Nuova
Rivista Storica, vol. XCV, n. 1 (2011), pp. 265-294.
11
Marcelino MENNDEZ PELAYO, Historia de los heterodoxos espaoles [1880-1881], Santander,
Aldus, 1947, pp. 107-109.
145
12
Cfr. Mara Rosa LIDA DE MALKIEL, La idea de la fama en la Edad Media Castellana, Mxico,
FCE, 1952, in particolare le pp. 156-158.
13
Felix GILBERT, Machiavelli e Guicciardini: pensiero politico e storiografia a Firenze nel
Cinquecento, Torino, Einaudi , 1970, in particolare pp. 190 sgg.
14
Sul tema della cupido gloriae in ambito umanistico, cfr. Carlo VAROTTI, Gloria e ambizione
politica nel Rinascimento: da Petrarca a Machiavelli, Milano, Mondadori, 1998, pp. 158 sgg.
146
15
Quello della mancanza di autori che tramandino le gesta militari degli spagnoli un tema diffuso
nelle lettere ispaniche. Esempi de genere si riscontrano nella Crnica de Enrique IV di Diego Enrquez
del Castillo (ed. Biblioteca de Autores Espaoles desde la formacin del lenguaje hasta nuestros das,
Madrid, Rivadeneyra, 1846-1888, t. LXX, p. 99), in Fernn PREZ DE GUZMN, (Loores de los claros
varones de Espaa, strofe 11-13, in Nueva Biblioteca de Autores Espaoles, Madrid, Bailly-Baillire,
1905-1918, vol. XIX, t. I, p. 707), nel Prlogo delle Generaciones y semblanzas di Fernn Prez de
Guzmn e in Juan de Mena (Laberinto de fortuna, strofa IV e-h (vv. 29-32).
16
Juan Gins de SEPLVEDA, Io. Genesii Sepvlvedae Cordubensis Artium & Theologiae doctoris.
De conuenentia militaris disciplinae cum christiana religione dialogus qui inscribitus Democrates,
(Impressum Romae apud Antonium Bladum, Anno Domini, M.D.XXXV [1535]), Praefatio.
17
Cfr. Ludwig PFANDL, Niez y juventud de Felipe II. Documentos inditos sobre su educacin
civil, literaria y religiosa y su iniciacin en el gobierno (1527-1574), 2 voll., Madrid, Ministerio de
Asuntos Exteriores, 1941, passim; Rafael ALTAMIRA, Ensayo sobre Felipe II, hombre de Estado: su
psicologa general y su individualidad, Alicante, Fundacin Altamira, 1997, p. 74.
147
18
Bloccata la sua pubblicazione in seguito alle polemiche suscitate, il Democrates alter di Juan
Gins de Seplveda verr edito solo tre secoli dopo da Marcelino MENNDEZ PELAYO, in Boletn de la
Real Academia de la Historia, Madrid, t. XXI (ottobre 1892), pp. 257-369.
19
ngel LOSADA, Epistolario de Juan Gins de Seplveda (seleccin), Madrid, Cultura Hispnica,
1966, pp. 164 sgg.
148
20
LEONE EBREO, Dialogi d'Amore di Maestro Leone medico Hebreo, (Stampata in Roma per
Antonio Blado d'Assola.Del M. D. XXXV [1535]).
149
Ledizione romana dei Dialogi dAmore, per i torchi del Blado, viene
curata da Mariano Lenzi, gentiluomo senese, e dedicata alla gentildonna,
anchessa di Siena, Aurelia Petrucci. Opera scritta secondo testimonianze coeve
in italiano, alcuni pensano ad una versione originale in spagnolo o in ebraico21.
Largomento amoroso viene affrontato in senso platonico, tentando di conciliare
le dottrine di Platone e dellAristotele interpretato da Avicenna e Averro, con
elementi della Cabala ebraica in linea con le ricerche di altri platonisti italiani
come Giovanni Pico della Mirandola22. Queste idee sono gi in odore di eresia
nel momento in cui vengono formulate: le Conclusiones di Pico della Mirandola
verranno condannate da Innocenzo VIII nel 1486, facendo di esse il primo testo
a stampa a subire la censura ecclesiastica nonch il pubblico rogo, tenutosi a
Venezia lanno successivo23.
Ledizione romana dellautore, di nascita spagnola, viene tuttavia seguita
da importanti intellettuali dorigine senese presenti a Roma. Mariano Lenzi
nipote di Claudio Tolomei, senese anchegli, vescovo di Tolone e al servizio del
cardinal Ippolito de Medici che sempre presso il Blado aveva stampato la sua
Oratione de la pace nel 1534. Al servizio del cardinale Ippolito de Medici. Lo
stesso Tolomei si interessa nel 1534 presso il segretario di brevi Blosio Palladio
per la pubblicazione dellopera, secondo quanto consta da documenti rinvenuti
da James Nelson 24 . Qualunque sia stata la lingua della stesura originale
dellopera, accertato che ledizione di Blado sia stata corretta dal Lenzi
21
Sulla toscanizzazione della lingua dei Dialogi, in detrimento delle forme latineggianti della prosa
filosofica a cavallo tra Quattro e Cinquecento, cfr. James W. NELSON NOVOA, Appunti sulla genesi
redazionale dei Dialoghi dAmore di Leone Ebreo alla luce della critica testuale attuale e la tradizione
manoscritta del suo terzo dialogo, in Quaderni dItalianistica. Revue officielle de la Socit Canadienne
pour les tudes italiennes, n. 1 (2009), pp. 45-66. Sulla probabile prima stesura dellopera in una lingua
diversa dallitaliano, cfr. Carlo DIONISOTTI, Appunti su Leone Ebreo, in Italia Medievale e Umanistica,
II (1959), pp. 409-428.
22
Sulle analogie tra Leone Ebreo e Giovanni Pico della Mirandola, cfr. Rossella PESCATORI,
Elementi cabalistici in Giovanni Pico della Mirandola e Leone Ebreo, in Annali dItalianistica, n. 26
(2008), pp. 97-110.
23
Cfr. Maria Grazia BLASIO, Privilegi e licenze di stampa a Roma fra Quattro e Cinquecento, in
La Bibliofilia, XC, n. 2 (1988), pp. 146-159: 154.
24
James NELSON NOVOA, New documents regarding the publication of Leone Ebreos Dialoghi
damore, in Hispania Judaica 5 (2007), pp. 271-282.
150
secondo i criteri individuati da Bembo nelle sue Prose della volgar lingua
(1525)25.
Nello stesso anno Benedetto Giunta pubblica a Roma unedizione parziale
del secondo dialogo, curata da Leonardo Marso dAvezzano, umanista di origine
abruzzese, professore a Siena e a Roma26. Il titolo dellopera De lamore divino
et humano; essa viene commissionata a Leonardo Marso da un prelato,
anchegli di origine abruzzese, di nome Bernardino Silverio de Piccolomini, il
quale aveva richiesto lintera opera in traduzione latina, cosa che Leonardo
Marso non aveva potuto fare, pubblicando solo il secondo dei Dialoghi. Cos si
legge nellintroduzione:
E perch prima che sia data lultima limatura a la sua perfezione (ancor che d e
notte si lavori) ci va tempo assai, ho voluto frettolosamente mandare per ora fuore
uno de suoi Quattro rami, acci che la studiosa giovent, visto tanto splendore in
un membro solo, possi giudicare e quale e quanto ne lintegro corpo stia nascosto, e
per dimostrare pi chiaro quel che sotto al velo delle parole di cuopre27.
25
Rossella PESCATORI, I Dialoghi damore di Leone Ebreo: una nuova traduzione in inglese.
Considerazioni sul testo e sulla lingua, in Bruniana & Campanelliana. Ricerche filosofiche e materiali
storico-testuali, a. XIV (2008/2), pp. 495-509: 501.
26
Cfr. Elena Ofelia BELLINOTTO, Un nuevo documento sobre los Dialoghi damore de Leone
Ebreo, in Arquivos do centro cultural portugus, (1974), pp. 114-141.
27
Lettera introduttiva a LEONE EBREO, Libro de l'amore diuino et humano [Roma, Benedetto
Giunta, non oltre il 1535], f. 2.
28
Cfr. Damian BACICH, Writing outside the lines: Inca Garcilaso de la Vega and the Spanish
translations od Leone Ebreos Dialogues of Love, Tesi dottorale, Los Angeles, University of California
Los Angeles, 2005.
29
Francisco de TOLEDO, Introdvctio in Dialecticam Aristotelis. Per Magistrum Franciscum
Toledum Sacerdotem Societatis Jesu, ac Philosophiae in Romano eiusdem Societatis Collegio
151
Professorem, Romae, In Officina Vincentij Lucchini, 1561, (Romae, Apud Valerium Doricum. Cum
licentia Superiorum. Anno. Domini. MDLX [1560]); Romae, Ex Officina Vincentij Lucchini, MDLXV
(1565); Romae, Apud Victorium Helianum, M.D.LXIX (1569).
30
T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., p. 142 sgg.
31
Sullazione politica di Francisco de Toledo oltre al lavoro di T. J. DANDELET citato nella
precedente nota, cfr. Macarena MORALEJO ORTEGA, El cardenal Francisco de Toledo S.J. (Crdoba,
1532 - Roma, 1596). Nuevos anlisis a la luz de su papel en la Corte Pontificia, in Cristina BRAVO
LOZANO - Roberto QUIRS ROSADO (ed.), En tierra de confluencias. Italia y la monarqua de Espaa
(siglos XVI-XVIII), Valencia, Albatros ediciones, 2013, pp. 187-200.
32
Francisco de TOLEDO, Iesvs Maria. In Vniuersam Aristotelis Logicam Commentaria, Vna cvm
Quaestionibus. Per Doctorem Franciscum Toletum, Societatis Iesv. De Dialecticae Scriptoribus, &
152
tratta della prima edizione del testo, ripubblicato in ben dieci edizioni tra il 1576
ed il 1603, tutte a Venezia. Le ultime due, quella el 1597 e del 1603
(rispettivamente Giorgio Angelieri e Melchiorre Sessa) vengono pubblicate con
delle aggiunte da parte di Ludovico Carboni da Costacciaro, maestro di teologia
nello Studio perugino nonch autore di un Compendium absolutissimum totius
Summae Theologiae D. Thomae Aquinatis (Venezia, Damiano Zenaro e ivi,
Giovanni Varisco e Paganino Paganini, 1587)33.
eiusdem vtilitate, (Romae, Apud Victorium Aelianum, Ad instantiam Michaelis Tramezini. M.D.LXXII
[1572]).
33
Sul personaggio, cfr. Euro PULETTI, Ludovico Carbone da Costacciaro. Vita, pensiero ed opere,
Gualdo Tadino, Accademia dei Romiti, 2013.
153
1
George SARTON, The Scientific literature transmited through the incunabula, in Osiris, V
(1938), pp. 42-245.
2
Per riferimenti biografici su Bernardo Granollachs, cfr. il lavoro introduttivo di Jordi RUBIO I
BALAGUER, El Lunari de Bernat de Granollachs, introduccin y edicin facsmil, Barcelona, Les Belles
Edicions, 1948.
154
ben oltre i confini della Catalogna. La prima copie del Lunari di cui si ha notizia,
in catalano, viene stampata a Barcellona nel 1485; lunico esemplare conservato
si trova presso la Biblioteca de Catalunya. La prima edizione in castigliano viene
stampata da Johann Hurus intorno al 1488, traduzione dal testo catalano. Di
essa si conserva un esemplare presso la Biblioteca dellEscorial. In Italia, la
prima edizione viene pubblicata nel 1485, ossia contemporaneamente alla
princeps catalana. La prima edizione italiana non ha nome di luogo ma
probabilmente esce a Gaeta, dominio catalano-aragonese. Il testo viene tradotto
in italiano. Cos si legge nella prima pagina:
3
Bernardo GRANOLLACHS, Lunarium ab anno 1485 ad annum 1550, Gaeta, Jodocus Hohenstein,
1485, carta a1r.
4
Cfr. Laura DELBRUGGE, From Lunar Charts to Li: consideration of marketability and concepts
of authorship in the evolution of Bernat de Granollachs Lunari, in Catalan Review: international
journal of Catalan culture, n. 22 (2008), pp. 219-228.
155
del XVI secolo sar proprio quella di approntare la riforma che porter
alladozione del calendario gregoriano. Si cercher anzitutto di riassumere i
termini della questione: il calendario giuliano, in vigore fino alla riforma
gregoriana, presentava una asimmetria rispetto al calendario solare che, nel
corso dei secoli aveva portato ad un ritardo di circa dieci giorni nel computo
della Pasqua, le cui regole erano state stabilite dal Concilio di Nicea del 325, che
gi si era posto il problema legato alluso del calendario giuliano. La Pasqua
sarebbe dovuta cadere la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, la cui
lunazione comincia il giorno dellequinozio di primavera o nei giorni
immediatamente successivi. La data della Pasqua prevede come date estreme il
22 marzo ed il 25 aprile ma a causa del ritardo di dieci giorni cadeva spesso
nella data sbagliata. Questo sar il motivo che spinger alcuni pontefici a
consultare astronomi ed uomini di scienza per approntare una riforma al
calendario volta ad ovviare il problema, di natura eminentemente religiosa. Gli
spagnoli avranno un ruolo importante in questo processo, avviatosi con
lincarico di Sisto IV al Regiomontano, astronomo di fama, la cui morte mette
un freno allambizioso progetto del pontefice. Poco dopo viene incaricato il
cattedratico di astronomia dellUniversit di Salamanca, Rodrigo Basurto, di
assolvere al delicato e complesso compito. Leone X consulter in seguito
eminenze dellateneo salmantino per risolvere il problema, tra i quali Nebrija ed
il gi menzionato Juan Gins de Seplveda7.
Solamente con Gregorio XIII il progetto di riforma diviene effettivo.
Viene designato un professore di Perugia, Luigi Lilio, al quale si affiancano lo
spagnolo Pedro Chacn ed il tedesco Christoph Clavius. Morti i primi due, sar
Clavius a redigere il testo definitivo e a presentarlo al pontefice, che a sua volta
lo sottopone ad un gruppo internazionale di esperti. Tra questi presente
lUniversit di Salamanca, che riceve gli incartamenti sotto gli auspici di Filippo
II che si interessa personalmente con una cedola reale affinch si risponda con
la massima seriet alla richiesta del pontefice8.
7
Cfr. Jos Mara LPEZ PIERO, Ciencia y tcnica en la sociedad espaola de los siglos XVI y
XVII, Barcelona, Labor, 1979, p. 192.
8
Cfr. Gordon MOYER, El calendario gregoriano, in Investigacin y Ciencia, 70 (luglio 1982),
pp. 86- 93.
157
9
Per alcune note sulla riforma del calendario, cfr, Umberto ECO, Il pendolo di Foucault, Milano,
Bompiani, 1988, pp. 71 sgg.
10
Cipriano BENET, De calendario et de Paschate non mutando ad nuper impressas propositiones
breuis & compendiosa responsio, [Roma, Etinne Guillery, 1515].
11
Cipriano BENET, Fr. Cypriani Beneti, Ord. Praedicat. Tractatus de non mutando Paschate &
contra seruile pecus Iudeorum aculeus a magistro Cypriano Beneti doctore Parisiensis nuperrime editus,
(Impressum Romae, in Campo Florae per Marcellum Silber, alias Franck [] Ioannis Valer Rosilionensis
[] opera & impensis 1515 Idibus Maii). Lappellativo di Doctor Parisiensis ha tratto in inganno
Demetrio Marzi, il quale ritenne che lautore fosse francese. Cfr. Demetrio MARZI, La questione della
riforma del calendario nel quinto Concilio Lateranense (1512-1517), Firenze, Tip. G. Carnesecchi e
Figli, 1896, pp. 95, 173, 176-178, 183, 187, 205-209, 220.
158
14
Cfr. Antonio PALAU Y DULCET, Manual del librero hispano-americano, Barcelona, Libreria
Anticuaria de Palau, 1948-1977, s. v. Ruiz/Ruiz Alcoholado, Pedro.
15
Pedro RUIZ ALCOHOLADO, Kalendarium Romanum Perpetuum. Illustrissimo, ac Reuerendissimo
Domino D. Petro Deza Card. Amplissimo, Suus Minimus clientulus Fr. Petrus Ruyssius e Visitatione F.
P. O., Roma, ex Typographia Vaticana, 1592.
16
Pedro RUIZ ALCOHOLADO, Kalendarium Romanum perpetuum, a fratre Petro Ruyssio de
Visitatione HispaniGallo [sic] presbytero Toletano [...] in breuissimam hanc formam pro studiosioribus
redactum: cum correctione Kalendarij Gregoriani, et festis nuper additis. In quo Ordo recitandi Officium
Divinum in perpetuum curiose proponitur, Romae, ex typographia Vaticana, 1593.
17
Juan de, ORTEGA, Summa de arithmetica, geometria practica utilissima, ordinata per Iohane de
Ortega spagnolo palentino, (Impresso in Roma per Mastro Stephano Guilleri de Lorena anno del nostro
Signore 1515 ad 10 de Nouembre Regnante Leone Papa decimo in suo Anno tertio).
160
18
Cfr. Jos BARINAGA, Sobre los ejemplos de Fr. Juan de Ortega, in Revista matemtica hispano-
americana, 14 (1932), pp. 194-208, 244-246; J. M. Lpez Piero, Materiales para la historia de las
ciencias en Espaa cit., pp. 12-16.
19
Cfr. Recreaciones matemticas en la Aritmtica (1512) de fray Juan de Ortega, in Epsilon.
Revista de la Sociedad Andaluza de Educacin Matemtica Thales, n. 84 (2013), passim.
20
Cfr. Antonio PIN, La partita doppia di Luca Pacioli. Conquista del mercante medievale assurto
ad imprenditore e base dellodierno sistema formativo dimpresa, in Studi e Note di Economia, 3
(1999), pp. 7-44.
161
21
Cfr. Antonio PINELLI, Let delloro. Agostino Chigi il Magnifico e gli splendori della Roma di
Raffaello, Roma-Bari, Laterza, 2008.
22
Cfr. Diccionario enciclopedico hispano-americano de literatura, ciencias, artes, Barcelona,
Simn y Montaner, 1912, t. XVI, s.v. Perera, Benito.
162
23
Benito PERERA, Benedicti Pererii [...] De Communibus omnium rerum [...] Qui plurimum
conferunt [...] Adiecti sunt huic operi [...] Omnia vero in hac quarta editione denuo diligentius recognita,
& emendata. Cvm privilegio, et facvltate svperiorvm, Romae, Ex Typographia Iacobi Tornerij, &
Bernardini Donangeli, M.D.LXXXV [1585], (Romae, excudebant Alexander Gardanus, et Franciscus
Coattinus, M.D.LXXXV [1585]).
24
Benito PERERA, Benedicti Pererii [...] De Communibus omnium rerum [...] Qui plurimum
conferunt [...] Adiecti sunt huic operi [...] Omnia vero in hac quarta editione denuo diligentius recognita,
& emendata. Cvm privilegio, et facvltate svperiorvm, Romae, Ex Typographia Iacobi Tornerij, &
Bernardini Donangeli, M.D.LXXXV [1585], (Romae, excudebant Alexander Gardanus, et Franciscus
Coattinus, M.D.LXXXV [1585]).
25
Francisco de TOLEDO, D. Francisci Toleti Societatis Iesv Commentaria vn cum Quaestionibus,
in octo libros Aristotelis de Physica Avscvltatione. Ab eodem Authore emendata nunc denuo in lucem
editam. Permissv Svperiorvm, Romae, Apud Bernardinum Donangelum, MDXC [1590], (Romae, Apud
Iacobum Ruffinellum M.D.LXXXX [1590]), con le varianti di sottoscrizione sopra elencate.
163
Musica
1
Christopher A. REYNOLDS, Papal patronage and the music of St. Peters, 1380-1513, Berkeley,
University of California Press, 1995, pp. 56-58.
2
Ivi, p. 1.
3
Arianne DUCROT, Histoire de la Cappella Giulia au XVIe sicle depuis sa fondation par Jules II
(1513) jusqua sa restaurationi par Grgoire XIII (1578), in Mlange dArcheologie et dHistoire,
LXXV (1963), pp. 169-240; 467-559; Richard SHERR, A Note on the Biography of Juan del Encina, in
Bulletin of the Comediantes, 34 (1982), pp. 159-172. Giancarlo ROSTIROLLA, Gli ordini della Cappella
musicale di S. Pietro in Vaticano (Cappella Giulia), in Note dArchivio, n.s. IV (1986), pp. 227-230;
Richard SHERR, The Spanish Nation in the Papal Chapel, 1492-1521, in Early Music, 20 (1992), pp.
601-609,
164
Toledo, figlia del vicer Pedro de Toledo; il secondo a Paolo III8. Entrambi i libri
4
Cfr. Richard SHERR, Papal music and musicians in Late Medieval and Renaissance Rome,
Oxford, Oxford University Press, 1998, pp. 188-189.
5
Cfr. Raffaele CASIMIRI, I Diarii sistini, in Note dArchivio, I (1924), p. 268.
6
Jos Mara LLORENS, Le opere musicali della Cappella Giulia. I. manoscritti e edizioni fino al
1700, Citt del Vaticano, Biblioteca ApostolicaVaticana, 1971 (Studi e testi, 265), pp. 79-80.
7
Cfr. BASSO, Alberto (dir.), Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. Le
biografie, vol. V, Torino, UTET, 1988, p. 183-189: 185.
8
Cristbal MORALES, Cristophori Moralis Hyspalensis Missarum liber primus, Romae,
(Impressum Rome, per Valerium Doricum et Ludouicum fratres, 1544); ID., Christophori Moralis
165
facevano sicuramente parte del repertorio della cappella Giulia9. In seguito, nel
1562, vengono pubblicati a Venezia, i Magnificat composti dal Morales, per i
tipi di Antonio Gardane. Il registro delle spese della cappella pontificia, che per
il 1581 indica tra le uscite il costo della nuova rilegatura delle opere di Morales,
segno evidente che i libri andavano soggetti ad usura per luso costante che se ne
faceva10. Allievo di Morales, Juan Navarro, originario di Marchena (Siviglia)
maestro di cappella prima presso la cattedrale di vila e, in seguito, presso
quella di Salamanca. probabile che abbia trascorso un periodo a Roma,
sebbene la raccolta delle sue composizioni venga pubblicata, con il titolo di
Psalmi, hymni ac Magnificat solamente dopo la sua morte, ad opera di un
nipote giurista presso la corte pontificia11.
Va altres notato che linfluenza dei compositori spagnoli non si limita
alla sola citt di Roma. Le loro composizioni si diffondono in tutto il centro
Italia, con una irradiazione pi capillare nei domini diretti dello Stato della
Chiesa. Il Missarum Liber primus di Morales presente nellinventario delle
musiche della cattedrale di Orvieto, datato 20 marzo 1551. In un successivo
inventario del 1583 presente anche il Missarum liber secundus di Francisco
Guerrero, pubblicato a Roma nel 1582 da Francesco Zanetti e Domenico Basa12.
I due libri di messe di Morales si ritrovano nellinventario del patrimonio
librario della cattedrale di Todi, stilato intorno al 1570 13 , cos come
nellinventario generale dei libri della cattedrale di Spoleto, compilato dal
Hyspalensis missarum liber secundus, Impressum Rome per Ualerium Doricum et Ludovicum fratres
anno salutis MDXLIIII [1544]. Cum gratia & privilegio.
9
Cfr. Jeffrey J. DEAN, The repertory of the Cappella Giulia in the 1560s, in Journal of the
American Musicological Society, XLI (1988), pp. 465-490: 482.
10
A. DUCROT, Histoire de la Cappella Giulia cit., p. 254.
11
Juan NAVARRO, Joannis Navarri Hispalen. psalmi, hymni ac Magnificat totius anni secundum
ritum Sanctae Romanae Ecclesiae quatuor, quinque ac sex vocibus concinendi. Necnon beatae
semperque Virg. Dei Genitricis Mariae diversorum temporum antiphonae in fine horarum dicendae,
Roma, Giacomo Tornieri, ed. Francesco Coattino, 1590.
12
Francisco GUERRERO, Missarum Liber secundus. Francisci Guerreri in Alma Ecclesia
Hispalensi Portionarii et Cantorum Praefecti, Romae, Ex Typographia Dominici Bassae, 1582, (Romae,
apud Franciscum Zanettum). Per le notizie relative agli inventari, cfr. Galliano CILIBERTI, La creazione di
un importante centro musicale nella provincia pontificia: la cappella del duomo di Orvieto dal 1550 al
1610, in B. BRUMANA- G. CILIBERTI, Orvieto. Una cattedrale e la sua musica (1450-1610), Firenze,
Olschki, 1990, pp. 41-98: 49.
13
Valeria SARGENI, Musica e musicisti nel duomo di Todi dal XV al XVII secolo, tesi di laurea,
Universit degli Studi di Perugia, Corso di Laurea in Lettere, a.a. 1990/1991, p. 199, doc. n. 73.
166
canonico Gerolamo Carianni nel 157614 ed in quelli dei repertori musicali della
cattedrale di Fermo del 1578, 1596 e 159815.
Nei manoscritti della cappella pontificia redatti durante il pontificato di
Paolo III compare il nome del giovane compositore Diego Ortiz, in seguito
maestro di cappella del vicer di Napoli. Una raccolta di sue composizioni viene
pubblicata con il titolo Tratado de glosas dai fratelli Dorico nel 1553, in edizione
spagnola ed italiana16. Analogamente a quanto accade per Morales, anche Ortiz
pubblica a Venezia con Antonio Gardane: esce nel 1565 il Musices liber primus
himnos, Magnificas, salves, motecta, psalmos, aliaque diversa cantica
complectens. Anche questultima edizione veneziana compare nel
summenzionato inventario della cattedrale di Spoleto.
Un altro compositore che si avvale dei torchi per la diffusione delle sue
creazioni Francisco Guerrero, del quale si conoscono quattro edizioni,
pubblicate tra il 1559 ed il 158517. Nato a Siviglia, allievo di Morales e nel 1546
viene nominato maestro di cappella della cattedrale di Jan, dove rimane per tre
anni. Tornato a Siviglia, diviene cantore della cattedrale, grazie allinfluente zio
Pedro Guerrero, compositore anchegli. A sessantanni compie un viaggio in
Terra Santa e transita per lItalia. Pur trascorrendovi poco tempo, tra Roma e
Venezia, si occupa della stampa di alcune sue composizioni musicali, lasciandole
in carico a Giuseppe Zarlino. Ritroviamo il suo Liber vesperarum, pubblicato
nel 1584 a Roma da Domenico Basa presso Alessandro Gardane, nellinventario
della cappella del Sacro Convento di Assisi, compilato intorno al 1600, insieme
14
Luigi FAUSTI, La cappella musicale del duomo di Spoleto, Perugia, Unione Tipografica
Cooperativa, 1916, p. 10.
15
Lavinio VIRGILI, La cappella musicale della chiesa metropolitana di Fermo, in Note
dArchivio, VII (1930), pp. 24, 33, 36, 74-77.
16
Diego ORTIZ, Trattado de glosas sobre clausulas y otros generos de puntos en la musica de
violones, Roma, Valerio e Luigi Dorico, 1553; ID., El primo libro di Diego Ortiz tolletano nel qual si
tratta delle glosse sopra le cadenze ed altre sorte di punti, Roma, Valerio e Luigi Dorico, 1553.
17
Francisco GUERRERO, Psalmorum quator vocum. Liber primus. Accedit Missa Defunctorum
quator vocum, Roma, apud Antonium Bladum, 1559; ID., Missarum Liber secundus. Francisci Guerreri
in Alma Ecclesia Hispalensi Portionarii et Cantorum Praefecti, Romae, Ex Typographia Dominici
Bassae, 1582, (Romae, apud Franciscum Zanettum); ID., Liber Vesperarum. Francisco Guerrero
Hispalensis Ecclesiae Magistro Auctore, In Roma, ex officina Dominici Bassae apud Alexandrum
Gardanum, 1584; ID., Passionis D. N. Jesu Christi secundum Matthaeum et Joannem more hispano,
Franciscus Guerrero Almae Ecclesiae Hispalensis Magistro, Romae, apud Alexnandrum [sic] Gardanum,
1585.
167
Muchos dias que el Maestro Francisco Guerrero pudiera hauer sacado a luz las
Caniones y Villanescas Espaolas que andan suyas de mano; per mouido de mas
alto aspiritu a que su inclinaion le ha lleuado, le parecio emplear su ingenio en
exericio tan loable y digno premio elestial, como fue auer compuesto los libros
que vemos estampados, y que por toda la Iglesia vniuersal se cantan en los diuinos
oficios, assi en honra de la Virgen Santisima, a quin dedic un volumen, como de su
hijo Sacrosanto, a quien consagro otro de Motetes en honra suya y de sus Santos y
daxando aparte los libros que ofreio a sus Vicarios Apostolicos Pio .5. y Gregorio
.13. Y no pudiendo resistir a la importunaion de sus amigos y gente curiosa y
afiionada a Musica, que hicieron instancia con l para que sacara en publico este
libro, porque andando de mano en mano, se yva con el tiempo perdiendo en sus
obras la fidelidad de su compostura, o no quedaua en ella mas que el nombre del
autor; fuele foroso condeender con lo que todos le pidieron, con condiion que
las Caniones profanas se convirtiesen a lo diuino; y otras que por ser morales se
quedaron en su primer estado19.
giovane in Italia, dove studia con Escobedo e Morales per seguire poi i dettami
del Palestrina. Nel 1573 viene nominato maestro del Collegio Germanico di
Roma e due anni dopo della chiesa di S. Apolinnare. Tornato in Spagna, riceve il
titolo di cappellano reale. autore di sette edizioni pubblicate a Roma tra il 1581
e il 159221. Come per gli altri suoi colleghi, ritroviamo sue opere negli inventari
relativi al patrimonio librario di importanti
chiese dei domini pontifici, come in quelli della
cattedrale di Perugia, compilati nel 1591 e nel
1624, dove si menzionano insieme ai Liber
missarum di Morales mottetti e messe di
Victoria22. Opere a stampa di Guerrero, Victoria
e Morales sono altres presenti nellinventario
della Santa Casa di Loreto e nella cappella della
cattedrale di Modena23.
Il compositore Sebastin Raval, di
famiglia nobile (firma le sue edizioni
21
Cfr. i numeri 574-580 del repertorio.
22
Biancamaria BRUMANA, Dai maestri fiamminghi agli autori di madrigali: la cappella musicale
del duomo di Perugia nel secolo della sua costituzione, in B. BRUMANA- G. CILIBERTI, Musica e
musicisti nella cattedrale di S. Lorenzo a Perugia (XIV-XVIII secolo), Firenze, Olschki, 1991, pp. 57-62,
67-69.
23
Floriano GRIMALDI, I codici musicali della cappella di Loreto, Loreto, Ente Rassegne Musicali,
1984, pp. 10-11, 14-18; Gino RONCAGLIA, La cappella musicale del duomo di Modena, Firenze, Olschki,
1957, pp. 80-81.
24
Sebastin RAVAL, Motectorum quinque vocum d.d. Sebastiani Raval [...] Liber primus, Romae,
Apud Franciscus Coattinus, 1593
25
Sebastin RAVAL, Lamentationes Hieremiae prophetae quinque vocum d.d. Sebastiani Raval
nobilis hispani [...], Romae, Apud Nicolaum Mutium, 1594.
169
159526. Di questi ultimi la parte a cinque voci era gi stata pubblicata a Venezia
da Giacomo Vincenzi nel 1593) insieme al Primo libro di canzonette a quattro
voci, dello stesso anno e presso il medesimo tipografo. A Palermo si pubblicano
infine il Primo libro di ricercari a quatro voci e i Motecta, pubblicati entrambi
da Giovanni Antonio de Franceschi, rispettivamente nel 1596 e nel 1600. I
compositori spagnoli attivi a Roma nella seconda met del Cinquecento
contribuiscono in maniera sostanziale alle istanze di uniformit liturgica
invocate dal Concilio tridentino e attuate dai papi, i quali coinvolgono nel
rilancio di nuove forme comunicative il canto che accompagna le celebrazioni
sacre. Non a caso lOratorio di San Filippo Neri, una delle massime espressioni
del nuovo assetto ideologico e culturale della Controriforma, si avvarr
largamente del supporto della musica, con loratorio musicale e attraverso la
produzione musicale profana, mediante il procedimento del travestimento
spirituale27.
26
Sebastin RAVAL, Madrigali a tre voci composti per il s. Sebastian Raual gentilhuomo
spagnuolo dell'ordine di s. Giouanni Battista hierosolimitano. Con due madrigali a cinque voci, et un
madrigale ad otto voci, che cantano in quattro parti, Eco, in Canon all'vnisono in ciascuna parte, In
Roma Appresso Nicolo Mutij, 1595
27
Cfr. Saverio FRANCHI, Stampatori ed editori musicali a Roma dal 1550 al 1608: vicende e
osservazioni, in Recercare, vol. 11 (1999), pp. 5-50; Barbara TELLINI SANTONI, Biblioteca
Vallicelliana. Guida breve, Roma, Retablo, 2001, pp. 66 sgg.
170
Medicina
1
Cfr. Gaetano MARINI, Degli archiatri pontifici, Roma, Stamperia Pagliarini, 1784, vol. I, pp.
257-280.
2
Cfr. Anna Maria OLIVA - Olivetta SCHENA, I Torrella, una famiglia di medici tra Valenza,
Sardegna e Roma, in M. Chiab - A. M. Oliva - O. SCHENA (cur.), Alessandro VI. Dal Mediterraneo
allAtlantico. Atti del convegno (Cagliari, 17-19 maggio 2001), Roma, Pubblicazioni degli Archivi di
Stato - Roma nel Rinascimento, 2004, pp. 115-145.
171
3
Cfr. Karl SUDHOFF - Charles SINGER - Henry E. SIGERIST, The earliest printed literature on
Syphilis, being ten tractates from the year 1495-1498. in Complete Facsimile with an introduction and
other accessory material, adapted by Charles Singer, Firenze, Lier, 1925 (Monumenta medica, 3).
4
Gaspar TORRELLA, Dialogus de dolore cum tractatu de vlceribus in pude[n]dagra euenire
solitis, Impressus Rome, Per Johannem Besicken et Martinum de Amsterdam, die vltima Octobris sedente
Alexandro sexto Pontifice maximo.Roma, J. Besicken e M. da Amsterdam, [31-10-1500].
5
Gaspar TORRELLA, Tractatus cum consiliis contra pudendagra seu morbo gallicum, Roma, P. De
laTorre, segn. a2v. Il termine syphilis, mal serpentino viene coniato da Girolamo Fracastoro pi tardi,
nel 1530, con il suo poema Syphilis seu morbus gallicus.
6
Il Valentino era stato gi dedicatario di unopera di astronomia del Torrella, di cui ci si
occupati nella precedente sezione.
7
Gaspar TORRELLA, De morbo Gallico, Roma, [Johann Besicken 1505]. Cfr. Jon ARRIZABALAGA,
Medical Responses to the French disease in Europe at the turrn of the sixteenth century, in Kevin SIENA
(ed.), Sins of the Flesh: responding to sexual disease in early modern Europe, Toronto, Centre for
Reformation and Renaissance Studies, 2005, pp. 33-57;
8
Gaspar TORRELLA, Qui cupit a peste non solum preseruari sed & curari hoc legat consilium,
(Finit consilium de preseruatione & curatione & pestilentia: editum a magistro Gaspare Torrella natione
valentino episcopo sancte Juste. Anno .M.ccccciiij [1504]. die vero tertia Augusti. Sedendo Julio .ij.
pontifice maximo nationem Januense ad omnipotentis dei laudem & gloriam sempiternam. Amen.
Impressum Rome per magistrum Johannem Besicken).
172
9
Gaspar TORRELLA, Consilium de egritudine pestifera & contagiosa ouina cognominata nuper
cognita quam Hispani Modorrillam vocant, ([] Impressum Rome per Joannem Besicken Alemanum.
Anno Salutis M.D.V. [1505]. Sedente Julio .ij. Pon. max. Anno Secundo).
10
Cfr. Juan ARRIZABALAGA, El Consilium de Modorrilla (Roma y Salamanca, 1505): una
aportacin nosogrfica de Gaspar Torrella, in Dynamis, 5-6 (1985), pp. 59-94: 67-68.
11
Gaspar TORRELLA, Pro regimine seu preseruatione sanitatis. De loculentis & poculentis
dialogus, [Roma] (Finit Dyalogus pro regimine sanitatis valde vtilis: editus a magistro Gaspare torrella
natione valentino episcopo Sancte Juste: ac S. d. n. Julij .ii. medico ac prelato domestico: cum quo
modum cognoscendi complexiones tam esculentorum quam poculentorum docet. Anno a nativitate
domini .M.D.VI [1506]. Impressum per magistrum Jo. Besicken).
173
12
Cfr. Romualdo PIROTTA - Emilio CHIOVENDA, Flora romana, in Annuario del R. Istituto
Botanico di Roma, a. X (1900), fasc. I, pp. 38-39.
13
Francisco DELICADO, De Consolatione infirmorum, [Roma, 1525]. Cfr. Jos HERNANDEZ ORTIZ,
Francisco Delicado, tratadista de medicina en la Roma del Renacimiento, in Tauta, 1 (1972). - 17-
29.
14
Ed. Antonio PREZ GMEZ, Valencia, Tipografa Moderna, 1950
174
15
Andrs LAGUNA, De Victus & exercitii ratione (maxime in senectude) observanda. Ad SS. D. N.
Paulum III. Pont. Max. Andreae a Lacuna Secobien. Doctoris Medici nec non militis S. Petri Perioche,
Romae, s.d., (Romae : apud Antonium Bladum impressorem cameralem, 1547).
16
Andrs, LAGUNA, De articulari morbo commentarius [...] author Andrea Lacuna [] Cui
accessit Tragopodagra Luciani juxta fidem exemplarium Graecorum per eundem Andream Lacunam in
Latinam linguam conuersa, Romae, Excusum apud Valerium, & Aloysium Doricos fratres Brixienses,
M.D.LI [1551].
17
LAGUNA, Andrs, Il rimedio delle podagre dell'eccellente medico m. Andrea Lacuna. Con la
Tragopodagra di Luciano dal medesimo in latino fedelmente tradotta, e nouellamente fatti volgari,
Roma, Ad instantia de Gio. Maria Scotto, M.D.LII [1552], (In Roma, appresso m. Antonio Blado ad
istantia di m. Gio. Maria Scotto d'Amadio f. il primo di d'agosto 1552).
18
Andrs LAGUNA, Methodus cognoscendi, extirpandique nascentes invesicae collo carunculas,
authore Andrea Lacuna Segobiensi, Iulii III pont. max. illustrissimique et reuerendiss.d.d. Francisci a
Mendozza card. Burgen. doctoris medici, Romae, apud Valerium & Aloysium Doricos, 1551.
175
19
Per riferimenti bio-bibliografici esaustivi sul personaggio, cfr. Francisco GUERRA, Juan de
Valverde de Amusco, in Clio Medica, 2 (1967), pp. 339-362.
20
Juan de VALVERDE DE AMUSCO Historia de la composicion del cuerpo humano, escrita por Ioan
de Valuerde de Hamusco, En Roma, impressa por Antonio Salamanca, y Antonio Lafrerij, Ao de
M.D.LVI [1556].
21
Juan de VALVERDE DE AMUSCO, Anatomia del corpo humano composta per m. Giouan Valuerde
di Hamusco, & da luy con molte figure di rame, et eruditi discorsi in luce mandata, In Roma, per Ant.
Salamanca, et Antonio Lafrerj, 1559 (In Vinegia, appresso Nicol Beuilacqua trentino); altra ed.: Ant.
Salamanca, et Antonio Lafrerj, 1560 ((In Vinegia, appresso Nicol Beuilacqua Trentino).
22
Luis ALBERTI, La anatoma y los anatomistas espaoles del Renacimiento, Madrid, CSIC, 1948,
pp. 81-130.
176
Dalla dedica si evince in primo luogo che, dopo circa undici anni, si sta
finalmente per pubblicare il De re anatomica di Realdo Colombo, il maestro di
Valverde. Tuttavia il medico cremonese non riuscir a vedere i frutti del proprio
lavoro, in quanto lo sorprender la morte proprio mentre a Venezia si sta
componendo il libro per la stampa, come annunciano i figli di Colombo nella
dedica a Pio IV (fol. [2] r). Il riferimento al Vesalio altres significativo. Il
medico belga, con il suo trattato anatomico in latino, ha infatti rivoluzionato per
sempre il modo stesso di divulgare la scienza anatomica, introducendo le
illustrazioni quale complemente indispensabile per lo studio della disciplina.
Per tale motivo Valverde si trova quasi obbligato ad inserire delle tavole
illustrate, per un totale di 42, nella propria opera. Al contrario, nelledizione di
Colombo non prevista nessuna illustrazione, e ci probabilmente contribuir
alla scarsa fortuna della sua opera e alla difficolt di pubblicarla in quanto poco
appetibile per il mercato editoriale.
La scelta di pubblicare la prima edizione in spagnolo viene cos motivata
nella dedica al cardinal Juan de Toledo, tradotta anchessa nella versione
italiana ed inserita dopo la dedica a Filippo II. In essa leggiamo:
23
Juan de VALVERDE DE AMUSCO, Anatomia del corpo humano cit., fol. a1r-v.
178
riguardando dallaltra parte alle poche cose di dottrina, che in questa lingua sono
scritte, & insieme alla poca auttorit, che tra i Spagnuoli hanno le cose volgari, non
mi daua il cuore di farlo; fin che il comandamento di V. S. Illustriss. (al quale io
come suo seruitore, non potea replicare) fece che io posto da banda tutto quello,
che alcun potesse di questa mia fatica inconsideratamente giudicare, guardassi solo
quello, che V. S. mimponeua, & che alla nostra natione era piu necessario, cio
criuere questa historia della composition del corpo humano; [] Et se alcuno sar
tanto diligente, che non contento dellhistoria sola voglia anche intendere le
differenze, che sono state tra coloro che di quella hanno scritto, legga insieme il
Vessalio, alqual non solo non penso io di fare ingiuria con questo mio libro,
bandirlo di Spagna, ma piu tosto disponere glintelletti che piu facilmente possano
intendere (ancorche non veggano lAnatomia) tutto quello, che egli ha scritto.
Ilqual senza dubbio niuno ha superato tutti e suoi predecessori in questa cosa. Et
certo penso che Dio lhabbi inspirato questo, accioche resuscitasse questa parte
della medicina si dimenticata, come necessaria [] Anzi tutto lvtile, che di questo
mio libro risulter, non meno si ha da attribuire ad Andrea Vessalio, che Realdo
Colombo mio precettore in questa faculta; Il quale penso non sar picciolo,
massimamente essendo accompagnato dal fauore di V. S. Illustrissima; La cui uita
N. S. lungo tempo conserui con accrescimento di stato, & di felicit24.
25
Cfr. Andrea CARLINO, Tre piste per lAnatomia di Juan de Valverde: logiche dedizione,
solidariet nazionali e cultura artistica a Roma nel Rinascimento, in MEFRIM. Mlanges de l'cole
franaise de Rome - Italie et Mditerrane, 114 (2002), pp. 513-541.
26
Cfr. Valeria PAGANI, Documents on Antonio Salamanca, in Print Quarterly, vol. 17 n. 2 (june
2000), pp. 148-155.
180
J. de Valverde, Anatomia del corpo dado ala Anatomia juntamente conla pintura
humano, Roma, A. Salamanca e A.
Lafrery, 1560. an venido ser lo mas excellentes y famosos
National Library of Medicine,
Bethesda (MD). pintores que grande tiempos se avisto 27 .
Laccostamento tra il celeberrimo pittore italiano e lo spagnolo va interpretato
nella logica di esaltazione degli esponenti della nazione spagnola che parte
integrante della produzione editoriale intorno allAnatomia di Valverde.
Autore dei disegni delle tavole di Valverde Gaspar Becerra, pittore che
collabora con i discepoli di Michelangelo a Roma e che al suo ritorno viene
insignito da Filippo II del titolo di pintor real, collaborando fra le altre cose
allaffrescatura di alcuni ambienti dellEscorial28. Il debito del pittore spagnolo
27
J. de VALVERDE DE AMUSCO Historia de la composicion cit., fol. M IIv.
28
Su Gaspar Becerra, cfr. Manuel CAPEL MARGARITO, Gaspar Becerra o el miguelangelismo
espaol, Jan, M. Capel, 1998; Gonzalo REDN MICHAUS, Sobre Gaspar Becerra en Roma. La capilla de
Constantino del Castillo en la iglesia de Santiago de los Espaoles, in Archivo Espaol de Arte, t. 75
n. 298 (2002), pp. 129-144; Manuel ARIAS MARTNEZ, Miscelnea sobre Gaspar Becerra, in Boletn del
Museo Nacional de Escultura, n. 11 (2007), pp. 7-15.
181
29
Michael BURY - Katharine LOCKETT, Batrizets Last Judgement, after Michelangelo, in the
Courtauld Gallery, in Print Quarterly, vol. 28 n. 3 (2011), pp. 266-271.
30
Cfr. A. CARLINI, Tre piste cit., pp. 534 sgg.
182
Teologia
1
Cfr. CENTRO NAZIONALE DINFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE, Indice generale degli incunaboli
delle biblioteche dItalia, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1943-1981,
vol. V, n. 9885.
2
Cfr. C. BIANCA et al., Scrittura, biblioteche e stampa cit., ad indicem.
184
J. de Torquemada, Tractatus de
del genere che vede la luce a Roma lo
veritate conceptionis beatissime
virginis, Roma, A. Blado, 1547.
Spiritualis sapientie Breuiloquium siue
Biblioteca nazionale centrale -
Roma.
Dialogus, uscito nel 1510 per tienne
Guillery7. Il titolo richiama il Breviloquium di
San Bonaventura e si occupa della fallacia della gloria mondana, esaltando la
ricerca della perfezione spirituale secondo il motivo medievale del contemptu
mundi. Ad esso segue unopera sul sacramento dellEucarestia, pubblicata nel
3
Juan de TORQUEMADA, Tractatus de aqua benedicta, [Roma, Johann Besicken, ca. 1504].
4
Juan de TORQUEMADA, Tractatus de aqua benedicta editus per reuerendum patrem & dominum
Johannem de Turrecremata cardinalem sancti Sixti incipit feliciter, [Roma, Etienne Guillery, ante 1524].
5
Cfr. C. BIANCA et al., Scrittura, biblioteche e stampa cit., ad indicem.
6
Juan de TORQUEMADA, Tractatvs de veritate Conceptionis beatis sime [sic] Virginis, [...],
Romae, apvd Antonivm Bladvm asulanum. M.D.XLVII [1547].
7
Cipriano BENET, Spiritualis sapientie Breuiloquium siue Dialogus. A Cypriano Beneti diui
dominici ordinis professoris: ac Doctoris parisien nuperime editus, (Impressum Rome apud Sctum.
Thomam per Magistrum Stephanum Guillereti de Lothoringia. Die XXVI Junii M.CCCCCX [1510]).
185
1512 e poi nel 1521, rispettivamente dal Mazzocchi e dal Silber8. Cipriano Benet
famoso per essere stato il primo a spagnolo a scrivere contro Lutero fuori di
Spagna. La polemica contro i protestanti avviata dal domenicano presente gi
in questo trattato dal titolo De Sacrosancto Eucharestiae sacramento: la
riedizione del 1521 trova in queto senso la sua giustificazione, in quanto si
pubblica quando la controversia luterana assume i caratteri definitivi di una
scissione, con la condanna di Lutero nella Dieta di Worms. Delle invettive
antiluterane di Benet ci resta manoscritta una Oratio contra dogmata Lutheri,
pronunciata a Roma durante una solennit, di
cui parla diffusamente Quetif-Echard 9 . Dopo il
1521 anche il cardinal Santa Croce, Bernardino
Lpez de Carvajal, pubblica un suo scritto
antiluterano, indirizzato a Carlo V e dedicato al
duca di Sessa Luis Fernndez de Crdoba10.
Marcello Silber stampa nel 1518 una
raccolta di opere di Cipriano Benet di vario
argomento, che intrecciano i temi della teologia,
come un trattato De excellentiae sacrae
theologie, con quelli della politica, come quello
8
Cipriano BENET, De sacrosanto Eucharistie sacramento & de eiusdem ministro noua admodum
& facillima quotlibeta. Per Cyprianum Beneti Aragon. Or. Praed. Professorem & Sacre Theologie
Doctorem Parisien. Nuperime edita, (Impressum Rome in uico Pelegrini per accurantissimum
bibliopolam Iacobum de Mazocchis die decima Octobris Salutis Anno Millesimo duodecimo &
Quingentesimo [1512]); altra ed.: [Roma, Marcello Silber, 1521].
9
Jacques QUETIF - Jacques ECHARD, Scriptores ordinis praedicatorum recensiti natis historicis et
criticis illustrati auctoribus Jacobo Quetif et Jacobo Echard, Parisiis, apud A. Picard, J. Vrin, 1910-1934,
vol. II, sgg.; sulla polemica di Benet con Lutero, cfr. Melquiades ANDRS, Adversarios espaoles de
Lutero en 1521, in Revista Espaola de Teologa, 19 (1959), pp. 175-185.
10
Bernardino LPEZ DE CARVAJAL, Epistola reuerendiss. domini car. s. [Crucis] ad inuictis.
Carolum in imp. e. sup. declaratione m. suae contra Luth. facta, [Roma, s.n., post 1521].
11
Cipriano BENET, Magistri Cypriani Beneti doctoris Parrisiensis Dyalogus nouiter editus. Agitur
de utilitate et excellentia sacrae theologie et contra obtrectatores illius multa. De Karoli catholici regis
186
S. Carranza de Miranda, nel 1522 e dal Silber nel 152314. Nel 1520 Arnao
Opusculum [], Roma, Ariotto
da Trino, 1522. Guilln de Brcar aveva pubblicato a Siviglia un
Biblioteca Angelica - Roma.
libro dello stesso autore intitolato Annotationes
Hispaniarum preeminentia magestatis. De generis vanitate et quem parentum proles magis sectetur. De
principis meliori ad regendum unitate. De clementia et erga pupillos et viduas maxime obseruanda. Cum
cuiusdam questionis circa istud decisione [...], (Impressum Rome, opera & sumptu Marcelli Silber al's
Franck, 1518 octauo Kal. Februarij).
12
Cipriano BENET, De fortitudine animi et perfecta arte militari, [Roma, Etinne Guillery, 1518].
13
Cfr. Marcel BATAILLON, Erasmo y Espaa [1937], trad. Antonio ALATORRE, Mxico, FCE,
19562.
14
LPEZ DE ZIGA, Jaime, Erasmi Roterodami blasphemiae et impietates. Per Iacobum Lopidem
Stunicam nunc primum propalatae ac proprio volumine alias redargutae, (Impressum Romae : per
Antonium Bladum de Asula, Anno Domini M.D.XXII [1522]).; dellopera si conosce unedizione del
medesimo tipografo e dello stesso anno, con un frontespizio leggermente diverso, che recita: Iacobi
Lopidis Stunicae Libellus trium illorum voluminum praecursor quibus Erasmicas impietates ac
blasphemias redarguit, (Impressum Romae, per Antonium Bladum de Asula, 1522); ID., Conclusiones
principaliter suspecte et scandalose que reperiuntur in libris Erasmi Roterodami per Iacobum Lopidem
Stunicam excerpte, [Roma, Marcello Silber 1523].
187
15
Francisco L. LISI, La polmica entre Erasmo y los humanistas espaoles sobre su edicin del
Nuevo Testamento, in Acta Musei Nationalis Pragae. Series C- Historia Litterarum, vol. 57, n. 3
(2012), pp. 89-93.
16
Sancho CARRANZA DE MIRANDA, Sanctii Carranzae a Miranda, theologi Opusculum in quasdam
Erasmi Roterodami annotationes, (Romae, impressit Ariotus de Trino, impensis Ioannis Mazochi
Bergomatis, die primo Martii 1522).
17
Cfr. Marcelino MENNDEZ Y PELAYO, Historia de los heterodoxos espaoles [1880-1886], rist.
Madrid, La Editorial Catlica, 1978, vol. IV, pp. 699 sgg.
18
Juan Gins de SEPLVEDA, Ad amplissimum Patrem & principem illustrissimum Ioannem
Toletanum Epm. Cordube, Io. Genesii Sepuluedae de fato & libero arbitrio libri tres, quo in opere
dogma nefarium Martini Lutheri de cunctarum actionum, euentorumque necessitate tum naturalibus tum
theologicis rationibus doctissime ac elegantissime confutatur, (Impressum Rome. M.D.XXVI [1526].
Mense Iunio).
188
sui rapporti tra impero e papato; i due poteri non mancheranno di utilizzarla in
modo strumentale per ridurre a pi miti consigli la controparte. Redondo
evidenzia come, ai tempi delle tesi di Wittemberg, lambasciatore don Juan
Manuel consigliasse a Carlo V in una lettera inviatagli da Roma di mostrare
favore nei confronti dellagostiniano, al fine di convincere il papa a rinunciare
alle proprie alleanze con la Francia ed avvicinarsi maggiormente
allimperatore19. Campione dellortodossia cattolica, Seplveda dirige le proprie
invettive anche contro Erasmo, prendendo le difese di uno dei suoi principali
oppositori in Italia, Alberto Pio conte di Carpi, il quale accusava lolandese di
contiguit con le dottrine riformate luterane 20 . Seplveda dedica la sua
Antapologia, in risposta allApologia erasmiana, al nipote del conte, il cardinal
Rodolfo Pio, scagionando lo zio dallaccusa mossagli da Erasmo, quella di non
essere il vero autore della censura operata dal Carpi nei XXIII libri, pubblicati
postumi a Parigi nel 1531.
Un importante gruppo di opere rappresentato dalla produzione della
Compagnia di Ges, che vede nei propri teologi i fautori di un nuovo modo di
evangelizzare e di concepire il messaggio cristiano, che genera instabilit sulla
scena della dottrina teologica, tradizionalmente dominata, a Roma come
altrove, dai domenicani. Il gesuita Cristbal de Madrid inaugura nel 1557
lattivit della Stamperia del Collegio Romano con un trattato, il De frequenti
usus Sanctissimi Eucharistie Sacramenti, unica opera pubblicata a Roma del
gesuita, ma di notevole importanza per le implicazioni dottrinarie e per la sua
diffusione21. Tra i primi compagni di SantIgnazio, riceve nel 1556 insieme a
Juan Polanco il governo ordinario della Societ, di cui in seguito diviene
Assistente dItalia. Due anni prima Ignacio aveva commissionato un trattato
apologetico per difendere la Compagnia dai numerosi attacchi circa la pratica
19
Cfr. Agustn REDONDO, Luther et lEspagne, in Mlanges de la Casa de Velzquez, 1 (1965),
pp. 109-165: 112. Ulteriori approfondimenti sul luteranesimo in Spagna e la sua repressione in Jos
Ignacio TELLECHEA IDGORAS, La reaccin espaola ante el luteranismo (1520-1559), in Dilogo
Ecumnico, 6 (1971), pp. 325-341; Thomas WERNER, La represin del protestantismo en Espaa. 1517-
1648, Lovanio, Leuven University Press, 2001.
20
Juan Gins de SEPLVEDA, Io. Genesii Sepvlvedae Cordvbensis Artium & Theologiae Magistri.
Antapologia pro Alberto pio Comite Carpensi in Erasmum Roterodami, (Romae Apvd Antonivm
Bladvm. anno. M.D.XXXII [1532]. Mense Ianvario).
21
Cristbal MADRID, De freqventi vsv Sanctissimi Eucharistiae Sacramenti Libellus. Per R. P.
Christophorum Madridium Doctorem Theologum Societatis Iesv, Romae, in aedibus Societatis Iesv, 1557
189
della frequente comunione, uno dei capisaldi della disciplina gesuita, insieme
al sacramento della confessione, e al contempo uno degli elementi di maggior
sospetto da parte degli ordini antagonisti, primo fra tutti quello dei
domenicani. Dopo alcuni avvicendamenti alla stesura di questa importante
opera, si dedica ad essa il padre Cristbal de Madrid, che ne pubblica una prima
stesura a Napoli nel 1555 e poi la versione definitica, opportunamente corretta e
modificata, per le stampe del Collegio Romano nel 1557. Lopera viene in seguito
pubblicata a Venezia, da Damiano Zenaro nel 1571 e da Francesco Rampazetto
nel 1572, acclusa al Breve directorium ad confessarii confitentis del Padre
Polanco, a riprova della importanza che i sacramenti delleucarestia e della
confessione rivestono nelle pratiche quotidiane della Compagnia. A partire da
questa edizione le due opere si pubblicano insieme; tra la fine del XVI e gli inizi
del XVII secolo escono a Venezia a pi riprese: presso Giacomo Leoncini nel
1574, Damiano Zenaro, allinsegna della Salamandra, nel 1576, presso Giovanni
Battista Bonfadino nel 1586 e senza sottoscrizione del tipografo nel 1605.
Lopera verr anche tradotta anche in francese e in olandese. Ci che rendeva
particolarmente sospetto luso della frequente comunione era il fatto che un
eccessivo uso del sacramento aumentava la possibilit di una profanazione. Il
trattato si articola sulla base delllimitazione di Cristo propugnata da San
Ignacio, che a sua volta riprende il celebre scritto De imitatione Christi,
composto tra il XIV e il XV secolo, nella quale il quarto libro interamente
dedicato allunione spirituale con Cristo attraverso il sacramento
delleucarestia22.
Troviamo nuovamente un predicatore nel 1565, con la pubblicazione da
parte degli articoli di San Tommaso in versi, per una pi facile memorizzazione,
da parte di Juan de Ochoa, domenicano inviato a Roma da Filippo II per
negoziare questioni di interesse della corona spagnola23.
22
Cfr. John W. OMALLEY, The First Jesuits, Cambridge (Mass.), Harvard University Press, 1993,
pp. 152-153.
23
Juan de OCHOA, Omnes primariae conclvsiones omnivm et singvlorvm articulorum, partium Divi
Thomae Additionumque quibus titulis quaerentibus respondetur, in carmen redactae, quo facilius
memoriae mandare possunt. Avtore R. P. F. Ioanna Ochoa Dominicani instituti ac Sacrae Theologiae
Professore, Romae, Apud Antonium Bladum Impressorem Cameralem, M.D.LXV [1565].
190
24
Domingo de SOTO, Relectio F. Dominici Soto Segobiensis Theologi Ordinis Praedicatorum
Caesareae Maiestati Caroli V. a sacris confessionibus. De ratione tegendi Et detegendi secretum. Cvm
privilegio. Et Licentia Superiorum, Romae, In Aedibus popvli Romani, MDLXXIIII [1574].
25
Cfr. Vicente BELTRN DE HEREDIA, Domingo de Soto: estudio biogrfico documentado,
Salamanca, Editorial San Esteban, pp. 714 sgg.; Juan Ramn GARCA MORATO SOTO, La necesidad de la
confesin de los pecados en Domingo de Soto. Extracto de la Tesis Doctoral presentada en la Facultad
de Teologa de la Universidad de Navarra, Pamplona, Servicio de publicaciones Universidad de Navarra,
1988.
26
Per ulteriori ragguagli storici e biografici su Domingo de Soto, in particolare sotto il profilo degli
studi teologici, cfr. Juan BELDA PLANS, Domingo de Soto y la defensa de la Teologa Escolstica en
Trento, in Scripta Theologica: revista de la Facultad de Teologa de la Universidad de Navarra, vol, 27,
fasc. 2 (1995), pp. 423-458.
191
27
Cfr. Franco BUZZI, Teologia, politica e diritto tra XVI e XVII secolo, Genova, Marietti, 2005.
28
Cfr. Antonio OSUNA FERNNDEZ-LARGO, Domingo Bez, in Maximiliano FARTOS MARTNEZ
(coord.), La filosofa espaola en Castilla y Len: de los orgenes al Siglo de Oro, Valladolid,
Universidad de Valladolid, Secretariado de Publicaciones e Intercambio Editorial, 1997, pp. 369-382.
29
Domingo BEZ, Scholastica commentaria in Primam Partem Angelici Doctoris D. Thomae
usque ad sexagesimam quartam quaestione complectentia. [], Romae, apud Jacobum Ruffinellum,
MDLXXXIIII [1584]
192
Girolamo34. La chiesa di San Girolamo dei Croati, o degli Schiavoni, era stata
istituita da Pio V nel 1566. Nel 1570 viene affidata alla custodia del cardinal
Felice Peretti da Montalto, futuro Sisto V, che durante il suo pontificato la fa
demolire e ricostruire, consacrandola nel 1589 ed affidandola ai croati, da cui il
nome. Nellanno in cui Chacn pubblica il suo trattato, il titolare di San
Gerolamo uno spagnolo, il gi menzionato cardinal Pedro de Deza, eletto
cardinale nel 1578 e risiedente a Roma per circa un ventennio, fino al 1600 anno
della sua morte. Nel solco della stessa tradizione che vede spiritualit e storia
fondersi insieme, come avviene nellarcheologia cristiana che proprio in quegli
anni si riscopre a Roma, Chacn pubblica un trattato sul martirio di 200 monaci
presso il monastero di San Pedro de Cardea, nella diocesi di Burgos, forse il
primo cenobio benedettino in terra iberica, avvenuto nel IX secolo durante
32
Sui rapporti epistolari ed i contatti dottrinali fra San Carlo Borromeo e fray Luis de Granada, cfr.
lvaro HUERGA, Fray Luis de Granada y San Carlos Borromeo, una amistad al servicio de la
restauracin catlica, in Hispania Sacra, 11 (1958), pp. 1-59.
33
Cfr. Joaquim VERISSIMO SERRO, Portugal e a Monarquia hispnica: causas prximas e
remotas da unio ibrica em 1580, in Felipe RUIZ MARTN (coord.), La proyeccin europea de la
monarqua hispnica, Madrid, Editorial Complutense, 1996, pp. 25-38: 30.
34
Alfonso CHACN, De Sancti Hieronymi Cardinalis dignitate, Romae, 1591.
194
37
Sul processo al domenicano ed il coinvolgimento di Jos de Acosta, cfr. Marcel BATAILLON, La
hereja de fray Francisco de la Cruz y la reaccin antilascasiana, in Estudios sobre Bartolom de las
Casas, Barcelona, Ediciones Pennsula, 1976, pp. 353-367.
38
Cfr. Aurora JUNEZ BLANQUER, El proemio del Tercer Catecismo de Lima, o cmo ensear a
los Indios, in ID., Collectanea de estudios filolgicos (Lingstica, Lxico, Lrica y Retrica), Granada,
Universidad de Granada, 1994, pp. 301-311.
39
Jos de ACOSTA, Josephi Acostae ex Societate Iesu, De Temporibus Novissimis. Libri Qvatvor,
Roma, Ex Typographia Iacobi Tornerii, M. D. XC [1590].
40
Cfr. Alessandro SALERNO, Evangelo e ultimi tempi secondo Jos de Acosta, S.J. (1540-1600), in
Las, XI/1 (2002), pp. 22-33.
196
presso il medesimo editore41, Acosta torna sul tema della profezia, verso il quale
sta orientando i propri studi un altro suo correligionario, anchegli spagnolo,
Francisco de Ribera, il quale pubblica contemporaneamente, sempre presso
Tornieri, una serie di Commentarii ai profeti nella quale analizza le profezie da
un punto di vista storico, morale ed allegorico42. Francisco de Ribera dedica la
sua opera allomonimo Juan de Ribera, arcivescovo di Valencia e patriarca di
Antiochia, protagonista in quegli anni del rinnovamento spirituale della diocesi
levantina, in linea con gli insegnamenti predicati nello Stimulus pastorum di
Bartolom de los Mrtires e del sermone di fray Luis de Granada sulla figura
ideale del prelato, osservati in precedenza in questo stesso capitolo. La posizione
che accomuna Ribera e Acosta quella di un ripensamento della profezia, vista
secondo unottica morale e concreta, in antitesi con le idee millenariste. Il
trionfo di Cristo va attuato secondo lo spirito originario della Compagnia di
Ges, attraverso lazione evangelizzatrice e senza luso della coercizione o della
violenza delle armi, ma mediante lesempio e con lausilio di governanti giusti. Il
De Christo revelato viene ripubblicato nel 1595 a Lione da Jean-Baptiste
Buysson, quando ormai il gesuita si ritirato a Salamanca in seguito alla
sconfitta del progetto perseguito durante il suo soggiorno a Roma e trascorre i
suoi ultimi anni curando ledizione di alcuni commenti di Francisco de Ribera43.
In tale ottica va letta altres la pubblicazione sempre nel 1588, presso il Tornieri
e nel 1590 in una nuova edizione ad opera della Tipografia Vaticana, del
commento al Vangelo secondo Giovanni ad opera di Francisco de Toledo, gi
menzionato a proposito degli scritti filosofici, che Gregorio XIII aveva incluso
tra i revisori della Vulgata44.
41
Jos de ACOSTA, Josephi Acostae e Societate Iesv, De Christo Revelato Libri Novem, Romae,
Apud Iacobum Tornerium, M. D. XC [1590]. Permissu Superiorvm, (Apud Iacobum Ruffinellum, M. D.
XC [1590]).
42
Francisco de RIBERA, Francisci Riberae [.] In librum duodecim Prophetarum Commentarii.
Sensvm eorvndem Prophetarvm Historicum, & Moralem, persaepe etiam Allegoricum complectens. []
Ad Ioannem Riberam Patriarcham Antiochenum, Valentinorumque Archiepiscopum. Svperiorvm
Permissv, Romae, Ex Typographia Iacobi Tornerii, M.D.XC (1590).
43
Cfr. Alessandro SALERNO, Evangelo e ultimi tempi cit., p. 33.
44
Francisco de TOLEDO, Doctoris Francisci Toleti, Cordvbensis, e societate Jesu. In sacrosantum
Ioannis evangelivm Commentarii. [] Ad S. D. N. Sixtvm V. Pont. Max., Romae, apud Jacobum
Tornerium, M.D.XIIC [1588]. Cvm privilegio. Et facvltate Svperiorvm, (Romae, Excvdebat Franciscvs
Zannetvs. Anno Domini M.D.LXXXVIII [1588]; altra ed.: Romae, Ex Typographia Vaticana, MDXC
[1590].
Diritto canonico
1
Cfr. Javier HERVADA - Pedro LOMBARDA, El derecho del Pueblo de Dios. Hacia un sistema de
derecho canonico, Pamplona, EUNSA, 1970, pp. 59-144; Luciano MUSSELLI, Storia del diritto canonico:
introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino, Giappichelli, 1992, 20072, pp. 88
sgg.; Paolo PRODI, Il Concilio di Trento e il diritto canonico, in Giuseppe ALBERIGO - Iginio ROGGER
(cur.), Il concilio di Trento nella prospettiva del terzo millenio, Brescia, Morcelliana, 1997, pp. 267-285.
2
Cfr. Xavier ESPLUGA, Els interessos epigrfics de lhumanista catal Jeroni Pau ( 1497), in
Studia Philologica Valentina, n. 13 (2011), pp. 267-280.
3
Jeroni PAU, Prouinciale omnium ecclesiarum exemplatum a libro cancellarie apostolice,
(Impressa Rome, per Iohannem de Besicken, 1503).
4
Jeroni PAU, Prouinciale omnium ecclesiarum cathedralium uniuersi orbis: cum practica stilo &
formis Cancellarie Apostolice iuxta morem Ro. Cu. per litteras alphabeti descriptorum, (Rome, impressit
Marcellus Silber alias Franck, 1514 die X mensis Nouembris).
198
5
PAU, Jeroni, Provinciale Omnivm Ecclesiarvm Cathedralium vniuersi orbis, Cum Practica, stylo,
& formis Cancellariae Apostolicae iuxta morem Romanae Curiae per literas Alphabeti descriptarum.
Nuper a Libro Cancellariae Apostolicaae excerptum. Omnibus in Rom. Cu. versantibus vtilem, &
necessarium, Romae in Vico Peregrini, M.D.XLIII [1543], (Romae In Vico Peregrini apud Vxorem
Balthasaris Cartularii. Anno Domini M.D.XXXXIII [1543] Mense Augusto).
6
Jeroni PAU, Practica cancellariae, in REBUFFI, Pierre, Praxis beneficiorum D. Petri Rebuffi
Montispessulani [...] his etiam adiecta est practica cancellariae apostolicae D. Hieronymi Pauli
Barchinensis cum indice locupletissimo, Romae, apud Hieronymum Franzinum, excudebat Gulielmus
Facciottus, 1595 (1594).
7
Jeroni PAU, Practica cancellariae, in REBUFFI, Pierre, Praxis beneficiorum D. Petri Rebuffi
Montispessulani [...] His etiam adiecta est practica Cancellariae apost. d. Hieronymi Pauli Barchin. Cum
indice locupletissimo, Romae, apud Marcum Antonium Morettum, excudebat Gulielmus Facciottus,
1595.
199
anche il censo che ciascuna delle province tenuta a pagare, dando vita cos al
Liber censuum. Nellopera di Cencio camerario si raccolgono anche i primi
ordinamenti sulla cancelleria, nucleo originario del Liber cancellariae. Con il
progressivo irrobustimento dellapparato burocratico voluto dai papi
rinascimentali, in linea con le tendenze delle pi importanti monarchie europee,
ben si comprende limportanza di questo genere
di manuali per chi avesse intenzione di far
carriera presso la curia o anche semplicemente
presentare istanze.
Un altro importante personaggio allinterno
della fazione spagnola a Roma, che vanta una
lunghissima permanenza a Roma, Francisco
Pea, uno degli uomini di punta di Filippo II
presso la Santa Sede. Nato a Villarroya de los
Pinares, in Aragona, studia all'universit di
Valencia presso le Facolt di Filosofia, Teologia e
Diritto, fino al grado di dottore, e ottiene un
N. Eymerich, Directorium canonicato a Saragozza. Nel 1588 si trasferisce a
inquisitorum, Roma, In
Aedibus Populi Romani, 1587. Roma come uditore di Rota per la corona
Biblioteca nazionale centrale
- Roma d'Aragona, e gli vengono concesse le onorificenze
di priore di San Bartolomeo, consultore di varie Congregazioni, cappellano del
papa, giudice apostolico, delegato e promotore dei processi di canonizzazione di
Diego de Alcal, Ramon de Peafort, Carlo Borromeo e Francesca Romana. Nel
1604 viene nominato decano di Rota. Muore a Roma, lasciando una nutrita
biblioteca, incorporata alla Vaticana8. Pea viene ricordato essenzialmente per
la pubblicazione a sua cura delle opere di importanti trattatisti di diritto e
procedura penale canonici, come Nicols Eymerich, Bernardo da Como 9 o
8
Italo MEREU, Storia dellintolleranza in Europa, Milano, Gruppo editoriale Fabbri, 1988, pp. 26
sgg.
9
Francisco PEA, Lucerna Inqvisitorvm haereticae pravitatis R. P. F. Bernardi Comensis Ordinis
Praedicatorum: Et eiusdem Tractatus De strigibus Cum annotationibus Francisci Pegae Sacrae
theologiae & iuris vtriusque doctoris. [], Romae, cvm licentia svperiorvm, Ex Officina Bartholomaei
Grassi, M.D.LXXXIV [1584]), (Romae, Excudebat Vincentius Accoltus, M.D.LXXXIIII [1584]).
200
10
Francisco PEA, Elegans ac vtilis tractatvs de Haeresi. Editvs per praeclarvm et famosissimvm
Ivr. Vtr. Doc. D. Ambrosivm de Vignate, [...], Romae, Ex Typographia Georgii Ferrarii, [1581], (Romae :
apud Vincentium Accoltum, MDLXXXI [1581]).
11
Francisco PEA, (ed.), Nicols EYMERICH, Directorivm Inqvisitorvm. R. P. F. Nicolai Eymerici
Ord. Praed. & Theol. Mag. Inquisitoris haereticae prauitatis in Regnis Regis Aragonum. Denvo ex
collatione plvrivm exemplarivm emendatum, & accessione multarum literarum Apostolicarum, officio
Sanctae Inquisitionis deservientium, locupletatum, Cum scholiis seu annotationibus eruditissimis D.
Francisci Pegae Hispani, S. Theologiae & Iuris Utriusque Doctoris. Accessit rerum & verborum
multiplex & copiosissimus Index, Cum priuilegio, & superiorum approbatione, Romae, In Aedibus Pop.
Rom.,
12
Cfr. Lorenzo PREZ MARTNEZ, La causa luliana en Roma durante el reinado de Felipe II, in
Anthologica Annua, 10 (1962), pp. 193-249: 198.
201
13
Per ragguagli biografici esaustivi sul personaggio di Martn de Azpilcueta, cfr. Jos LPEZ ORTIZ, Un
canonista espaol del siglo XVI: el Dr. Navarro, D. Martn de Azpilcueta, in La Ciudad de Dios, 152
(1941), pp. 275-280; Estudios sobre el doctor Navarro en el IV centenario de la muerte de Martn de
Azpilcueta, Pamplona, EUNSA, 1988, in particolare la Primera parte, pp. 21-122.
14
Per un panorama completo dei titoli pubblicati da Azpilcueta a Roma, v. repertorio, nn. 30-82.
203
15
Francisco SARMIENTO DE MENDOZA, De Redditibvs Ecclesiasticis [], Romae, Romae, Apud
Iulium Accoltum, 1569.
16
Per una sintesi della posizione di Azpilcueta, cfr. Eloy TEJERO, Relevancia doctrinal del Doctor
Navarro en el mbito de las ciencias eclesisticas y en la tradicin cultural de Europa, in Prncipe de
Viana, XLVII (1986), pp. 571-607: 578 sgg. Riguardo alla posizione di Franscisco Sarmiento, cfr. Luigi
DE LUCA, La teoria di Francisco Sarmiento relativamente ai diritti dellinvestito sui beni e sui redditi
beneficiari, in Rivista Italiana per le Scienze Giuridiche, s. III, vol. VIII (1954), pp. 379-404: 401-403.
17
Martn de AZPILCUETA, Apologia Libri de Reditibvs Ecclesiasticis [], Romae, M.D.LXXI
[1571], Apud Iosephum de Angelis.
204
Giunti), nel 1573, cui fa seguito nello stesso anno il Propugnaculum apologiae
libri de reditibus ecclesiasticis, ulteriore risposta di Azpilcueta, pubblicato
presso Vittorio Eliano, pubblicato nuovamente nel 1574 18 . Nonostante la
posizione di Azpilcueta sia accolta con maggior favore poich si riallaccia alla
tradizione, malgrado il riconoscimento da parte
dello stesso Sarmiento di una minore possibilit
di devianze nella dottrina di Azpilcueta, il
diverbio avuto con il celebre canonista fa s che
Sarmiento possa pubblicare altre due edizioni a
Roma, due raccolte di interpretazioni di diritto
canonico indirizzate al pontefice, pubblicate
entrambe nel 157119.
La questione dei redditi tuttaltro che
peregrina, se si pensa al fatto che una delle
maggiori armi per assicurarsi aderenze presso la
M. de Azpilcueta, Apologia de Curia papale proprio la concessione, da parte
reditibus ecclesiasticis, Roma, G.
De Angelis, 1571. dei monarchi spagnoli, di pensioni, rendite e
Biblioteca nazionale centrale -
Roma. benefici ecclesiastici in Spagna e nel Regno di
Napoli, per i quali i sovrani hanno diritto di presentazione presso il pontefice in
virt del patronato regio sulla chiesa di Spagna ed i suoi domini 20 .
Nellambito della sua vasta produzione Azpilcueta ha modo di dedicarsi, per
circa un trentennio ad altri argomenti di cruciale importanza per le sorti del
papato e della chiesa cattolica. Un esempio rappresentato dai suoi studi in
merito alla potest papale e alle origini del potere civile del pontefice. A tale
proposito, risulta fondamentale il contributo alla riflessione in materia
apportato dalla Relectio Cap. Novit de Iudiciis, trattato pubblicato per la
prima volta a Coimbra nel 1548 presso Joo de Barreira e Joo Alvares.
Azpilcueta aveva sposto le sue teorie dinanzi allauditorio della prestigiosa
18
Martn de AZPILCUETA, Propugnaculum apologiae libri de reditibus ecclesiasticis, Romae, apud
Victorium Elianum, 1573; altra ed.: Romae, Apud Victorium Elianum, 1574.
19
Francisco SARMIENTO DE MENDOZA, Selectarvm interpretationvm libri tres, Romae, apud Iulium
Accoltum, 1571; ID., Selectarum Interpretationum libros VIII, Romae, apud Iulium Accoltum, 1571,
questultima edizione andata perduta e presente solo nelle voci di repertorio di TODA Y GELL
(Bibliografa Espanyola cit., n. 4634, e Nicols Antonio, Bibliotheca Hispana Nova cit., ad indices.
20
Sul Patronato real, cfr. William E. SHIELS, King and Church. The rise and fall of the Patronato
Real, Chicago, Loyola University Press, 1961.
205
21
Sulla potest indiretta del papa nella trattazione di Azpilcueta, cfr. Eudoxio CASTAEDA, El Dr.
Navarro Martn de Azpilcueta, y la doctrina del poder indirecto, in Archivo Teolgico Granadino, V
(1942), pp. 62-93; ID., La doctrina del origen de la autoridad en el Dr. Navarro, D. Martn de Azpilcueta,
in Scriptorium Victoriense, XVI (1969), pp. 34-66.
22
Martn de AZPILCUETA, Commentarivs de Spoliis Clericorvm, Svper cap. non liceat Papae XII.
qvaes. II. Martino ab Azpilcueta Doctore Navarro Autore. Ad Illustriss. & Reuerendiss. Card. Alciatum,
Romae, Apud Victorium Helianum, M.D.LXXII [1572], Cum licentia Superiorum.
23
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Alienatione Rervm Ecclesiarvm in principium, &
gloss. summae 12. q. 2. Et de Spoliis Clericorum super cap. non liceat Papae. ead. cau. & quaest. [],
Romae, In Officina Iacobi Tornerii et Iacobi Bericchiae, MDLXXXIIII [1584], (Ex Typographia
Bartholomaei Bonfadini, & Titi Diani, MDLXXXIIII [1584]).
206
24
Martn de AZPILCUETA, Enchiridion sive Manvale Confessariorvm et Poenitentivm [...], Apud
Victorium Elianum. Cum licentia Superiorum, 1573.
25
Martn de AZPILCUETA, Enchiridion sive Manvale Confessariorvm et Poenitentivm [], Romae,
Permissu Superiorum, M. D. LXXXIIII [1584], Ex Typographia Georgij Ferrarij, (Romae, Apud
Vincentium Accoltum, M. D. LXXXIIII [1584]).
26
Martn de AZPILCUETA, Compendivm Manvalis Navarri. Et Commentarij eiusdem De Vsuris. Ad
commodiorem vsum, tum Confessariorum, tum Poenitentium, compilatum. Petro Alagona ex Societate
Iesv Theologo Auctore. Et ab eodem auctum, atq. recognitum, Romae, Ex Typographia Dominici Basae,
MDXCIII (1593).
207
27
Cfr. Emilio DUNOYER, LEnchiridion confessariorum del Navarro, Pamplona, Editorial Gurrea,
1957.
28
Martn de AZPILCUETA, Commentarivs de Silentio in divinis Officijs praesertim in choro
seruando super cap. In loco benedictionis. 5. q. 4. Martini ab Azpilcueta Doctoris Nauarri ab ipsomet de
sumptus ex Enchiridio, siue Manuali de Oratione, & Horis canonicis. Exhortante ad id qvodam Illustri
admodum Reuerendissimoque Domino, cuius nomen tacitum esse voluit, Romae, In Aedibus Populi
Romani, M.D.LXXX [1580], (Romae, Apud Vincentium Accoltum M,D,LXXX [1580]).
208
nel colophon dei tipografi Bartolomeo Bonfadino e Tito Diani29. Tra queste due
edizioni compaiono la versione castigliana, con il titolo El silencio ser
necessario en el choro y otros lugares, do se cantan y rezan los Divinos
Officios, stampato nel 1582 da Giorgio Ferrari e Vincenzo Accolti, che danno in
luce nello stesso anno la versione latina30. La traduzione italiana, pubblicata nel
1583 presso Giorgio Ferrari, con sottoscrizione diversa nel colophon, che vede
menzionato Vincenzo Accolti, dal titolo Che'l Silentio e necessario ne l'altare et
choro, et altri lvoghi dove si cantano li divini Offitii. La traduzione viene
dedicata a Doa Mara Pimentel y Fonseca, moglie dellambasciatore ordinario,
il conte di Olivares, nella quale leggiamo:
29
Martn de AZPILCUETA, Martini Azpilcveta Doctoris Navarri Commentarius de Silentio in diuinis
Officijs, praesertim in choro servando, svper cap. In loco benedictionis. 5. q. 4. ab ipsomet desvmptvs ex
suo Enchiridion, seu Manuali de Oratione et Horis canonicis, Romae, Ex Officina Iacobi Tornierij, et
Iacobi Bericchiae, M.D.LXXXIIII [1584], (Romae, Ex Typographia Bartholomaei Bonfandini, & Titi
Diani. M. D. LXXXIIII [1584]).
30
Martin de AZPILCUETA, El Silencio ser necessario en el choro, y otros lvgares, do se cantan y
rezann los divinos Officios, prueuan estas veynte razones. Sacadas por el Doctor Martin de Azpilcueta
Nauarro de su Manual de Oratione, y pvestas a manera de comento del Capitulo, In loco benedictionis.
5. q. 4., En Roma, Con Licencia de los Superiores, M.D.LXXXII [1582]. Por George Ferrari. (en las casas
de Vicente Accolto Impressor. M.D.LXXXII, [1582]).
31
Martn de AZPILCUETA, El Silencio cit., fol. [2].
209
32
Simon Magnus RAMLOTAEUS, Vita excellentissimi Iuris Monarchae Martini Azpilcueta Doctoris
Navarri. Simone Magno Ramloteo Belga, J. V. Doctore, Auctore, Romae, Apud Victorium Elianum,
M.DLXXV [1575].
210
Letteratura religiosa
Una delle peculiarit della citt di Roma quella di essere, tra le molte
altre cose, uno dei luoghi simbolo della cristianit. La religione riveste a Roma,
pi che altrove, una importanza tale da investire, in maniera sempre pi
pervasiva nel corso del XVI secolo, tutti gli aspetti della vita cittadina. Questa
religiosit diffusa si acuisce con lavvento della Controriforma. In risposta
allimmagine aberrante che protestanti e riformati danno della citt eterna, la
Roma post-tridentina ridisegna il proprio profilo esaltando il suo ruolo di citt
santa, luogo della spiritualit e della glorificazione del sentimento religioso,
ribadendo il proprio ruolo di guida in quanto sede papale. Questa accentuazione
dellimmagine di una Roma citt santa viene veicolata anche attraverso la
produzione libraria a stampa, con una profusione di opere religiose che non
conosce pari in Europa. Per quanto riguarda il libro spagnolo, ma lo stesso
discorso potrebbe applicarsi agli autori italiani, gi si visto come questa deriva
a lo divino, si ripercuote sulla produzione dargomento profano con
lintroduzione dellargomento religoso ad esempio nella lirica o con
lindirizzamento dellinteresse per gli studi di antiquaria verso larcheologia
cristiana. Nel presente capitolo si vedr come il rilancio della religiosit viene a
coincidere con lesaltazione della monarchia spagnola, baluardo del
cattolicesimo, unitamente con lattuazione del programma politico spagnolo
nella penisola italiana ed in relazione alla Santa Sede.
In questa categoria si voluto includere tutta quella produzione a stampa
riguardante la pratica religiosa e devozionale del tempo. La sezione comprende
le opere liturgiche, i libri devozionali su particolari culti, sullimpartizione dei
sacramenti o per la meditazione e la preghiera individuale. Sono parimenti
presenti le pubblicazioni relative alle pratiche religiose da espletare in occasione
degli anni santi, quelle riguardanti le canonizzazzioni o le confraternite e gli
ordini religiosi. Non mancano poi i sermoni e le prediche tenuti coram
Sanctissimo, alla presenza del Sommo Pontefice, spesso venduti dopo essere
stati pronunciati per la lettura da parte dei fedeli.
211
Libri liturgici
1
Bernardino LPEZ DE CARVAJAL (ed.),, Burckardt, Johann, Ordo Missae, (Romae, per Iohannem
de Besicken, 1502. die XXIX [29] mensis Augusti).
2
Juan de TORQUEMADA, in Burckardt, Johann, Ordo missae pro informatione venerab.
Sacerdotum. Autore R.P.D. Ioanne Burcardo [...] nuper a mendis omnibus castigatus [...] interpositis de
Prparatione ad sanctiss. sacramentum [...] necnon in fine Expositione & Virtutibus eiusdem Miss, ac
Defectibus, periculis, & disturbationibus [...] Item ultimo loco de quatuor Coloribus [...] Necnon de Aqua
benedicta, Rom, apud Antonium Bladum impressorem cameralem, 1559 (Rom, apud Antonium
Bladum impressorem cameralem, 1559.
3
Juan de TORQUEMADA, in Burckardt, Johann, Ordo missae pro informatione venerab.
Sacerdotum. Autore R.P.D. Ioanne Burcardo [...] nuper a mendis omnibus castigatus [...] interpositis de
Prparatione ad sanctiss. sacramentum [...] necnon in fine Expositione & Virtutibus eiusdem Miss, ac
Defectibus, periculis, & disturbationibus [...] Item ultimo loco de quatuor Coloribus [...] Necnon de Aqua
benedicta, Rom, apud Antonium Bladum impressorem cameralem, 1559 (Rom, apud Antonium
Bladum impressorem cameralem, 1559.
4
Francisco QUIONES, Breviarium Romanum Ex sacra potissimum Scriptura et probatis
sanctorum historiis constans, MDXXXV [1535], (Romae apud Antonium Bladum asulanum anno domini
M.D.XXXV [1535] Calend. Martii).
212
Clemente VII lo nomina nel 1529 cardinale 5 . Il Breviario viene redatto con
laiuto del canonico salmantino Diego de Neyla, seguendo gli ordini di Clemente
VII circa l'unificazione dei libri liturgici per gli ecclesiastici, fino ad allora diversi
non solo in ciascuna nazione, ma anche in ciascuna diocesi e in ciascuna
congregazione o monastero all'interno di uno stesso ordine religioso. Il libro
viene pubblicato con tutte le sanzioni che dovevano corroborare la sua autorit.
Il 5 febbraio 1535 il papa Paolo III concede a Tommaso e Benedetto Giunta,
Antonio Blado e Antonio Salamanca, tipografi romani, un privilegio di stampa
della durata di tre anni. Il doge di Venezia lo dona per due anni ad Lucantonio e
Benedetto Giunta. Il re di Francia lo concede per cinque anni a Galiot du Pr,
libraio di Parigi. Il Breviario compilato dal cardinal Quiones rester vigore
finch San Pio V non ordiner la riforma decretata dal Concilio di Trento. Nello
stesso anno si pubblica un opuscolo, dal titolo De Salominis proverbis, ad opera
del toledano lvaro Gmez, dedicato al cardinal Quiones, alla cui stampa
collabora un altro toledano di stanza a Roma, Diego Zapata6.
Oltre al Breviario, a seguito del Concilio viene redatto un catechismo
uniformato, che prende il nome di Catechismo Romano. Per la sua redazione,
sancita nel 1562, vengono incaricati insigni teologi: larcivescovo Leonardo
Marino di Lanciano, Muzio Calidi di Zara, il vescovo di Modena Egidio Foscarini
e il domenicano portoghese Francisco Fureiro. La supervisione del lavoro viene
affidata ai cardinali Borromeo per il testo originale italiano, portato a
compimento nel 1564, Guglielmo Sirleto per il riesame dello stesso, mentre gli
umanisti Paolo Manuzio e Giulio Poggiani si occupano della traduzione latina7.
Il testo cos preparato esce nel 1566 per volere di Pio V nelledizione in latino e
in italiano. Si replica nel 1567 e nel 1569: tutte e tre le edizioni si pubblicano
presso la stamperia manuziana del Popolo Romano. La sessione XXIV del
5
Juan MESEGUER FERNNDEZ, El P. Francisco de los ngeles de Quiones al servicio del
Emperador y del Papa, in Hispania: Revista Espaola de Historia, n. 73 (1958), pp. 651-689.
6
lvar GMEZ, De Salomonis proverbiis. Opvscvlvm Alvari Gomes domini oppidi del Pozo
ditionis Toletanae, Romae, Apud Antonium Bladum Asulanum, Anno Domini M.D.XXXV (1535).
7
Cfr. Andrs GALLEGO BARNS, La vulgarizacin de la liturgia en el ambiente del Concilio de
Trento. Una fuente privilegiada por Juan Lorenzo Palmireno: el Rationale divinorum officiorum de
Guillaume Durand, in Criticn, numero monografico dedicato a La transmisin de una conviccin o un
saber religioso, n. 102 (2008) pp. 21-35; per un inquadramento generale dei lavori del Concilio di Trento,
cfr. Jos MARTNEZ MILLN, El Concilio de Trento, in Feliciano NOVOA PORTELA - Francisco Javier
VILLALBA RUIZ DE TOLEDO (coord.), Historia de Europa a travs de sus documentos, Barcelona,
Lunwerg Editores, 2012, pp. 84-101.
213
8
Cfr. Hubert JEDIN, Storia del Concilio di Trento, Brescia, Morcelliana, 1973-1981, vol. IV, t. II,
pp. 343 sgg.
9
Cfr. Marco SANTORO, I Giunta a Madrid: vicende e documenti, Roma-Pisa, Francesco Serra,
2013.
214
1
Circa la data di nascita cfr. Antonio DOMINGUES DE SOUSA COSTA, Mestre Andr Dias de
Escobar, figura ecumnica do Sculo XV, Braga, Editorial Franciscana, 1967.
2
Per unedizione moderna della Lauda, cfr. Mrio MARTINS, Laudes e cantigas espirituais de
Mestre Andr Dias, Lisboa, Oficinas de Ramos, Afonso e Moita, 1951.
216
confitendi, scritta nel 1415, con una versione successiva composta dopo il 14293.
La produzione di questi manuali si inserisce in una tradizione che abbraccia i
secoli XIII e XV, per poi continuare nel corso del XVI secolo. Dal IV Concilio
Lateranense il sacramento della confessione assume unimportanza centrale
nella pratica religiosa cristiana, con lobbligo per i fedeli a confessarsi almeno
una volta lanno, mentre prima di allora la confessione si amministrava solo in
circostanze particolari4. Allo scopo di aiutare i sacerdoti nel delicato compito
inizia a fiorire il genere dei manuali della confessione, scritti in latino, ad uso dei
confessori. Uno dei pi antichi e forse il pi celebre probabilmente il Templum
Dei del teologo inglese Roberto Grosseteste, redatto allo scopo di educare il
clero allamministrazione del sacramento della penitenza, sopravvissuto in oltre
novanta manoscritti dal Duecento al Quattrocento. Nel Manipulus curatorum
di Gui de Montrocher presente un capitolo speciale sulla confessione. In
Spagna non mancano esempi del genere, come la Summa de casibus
poenitenciae di Ramon de Peafort o, successivamente, la Suma de confesin di
Alfonso de Madrigal El Tostado, della met del XV secolo, con innumerevoli
copie manoscritte e a stampa.
Sulla linea dei precedenti dello stesso genere, anche il Modus confitendi di
Andrs de Escobar si articola secondo una scansione comune: partendo dai sette
peccati capitali, passa ad analizzare i dieci comandamenti e la loro
trasgressione; seguono i dodici articoli di fede, i sette sacramenti, le sette virt, i
sette doni, i dodici frutti dello Spirito Santo e le otto beatitudini. Segue una
regola mnemotecnica per non dimenticare i peccati mortali, basata sulla parola
SALIGIA (Superbia, Avaritia, Luxuria, Ira, Gula, Invidia, Accidia) e alla fine
indica una preghiera da pronunciare dopo la confessione5. Le edizioni romane
sono coeve a quelle spagnole, inaugurate dalledizione del Parix a Segovia, nel
3
Esistono versioni manoscritte del Modus confitendi conservate a Parigi, Vienna e Roma. Per i
manoscritti romani, custoditi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, cfr. Horacio SANTIAGO-HOTERO,
Manuscritos de los telogos medievales espaoles en el Fondo Reginense Latino de la Biblioteca
Vaticana. Siglos XII-XV, in Repertorio de Historia de las Ciencias Eclesisticas en Espaa, Salamanca,
Instituto de Historia de la Teologa en Espaa, 1967, pp. 360-362.
4
Enrique DENZINGER, El magisterio de la Iglesia. Manual de los smbolos, definiciones y
declaraciones de la Iglesia en materia de fe y costumbres, Barcelona, Herder, 1963, n. 437, p. 148.
5
Cfr. Fermn DE LOS REYES GMEZ, El Modus confitendi de Andrs de Escobar, in Andrs de
Escobar, Modus confitendi, manual para la confesin (Segovia, Juan Prix, c. 1473), [ed. facsimile],
Burgos, Fundacin Instituto Castellano y Leons de la Lengua, 2004, pp. 27-61: 20-21.
217
6
cfr. C. BIANCA et al., Indice delle Edizioni Romane a Stampa, in Scrittura, biblioteche e stampa
cit., ad indicem.
7
Ignacio de LOYOLA, Exercitia Spiritvalia, M.D.XLVIII [1548], (Romae, apud Antonium
Bladum. XI. Septembris M.D.XLVIII [1548].
8
Cfr. Ignacio IGLESIAS, Ignacio de Loyola, escritor, in Quintn ALDEA VAQUERO (coord.),
Ignacio de Loyola en la gran crisis del siglo XVI. Congreso internacional de historia (Madrid, 19-21
noviembre de 1991), Madrid, Universidad Complutense de Madrid - Mensajero, 1993, pp. 55-58; Pietro
ZOVATTO, Storia della spiritualit italiana, Roma, Citt Nuova editrice, 2002, p. 249.
9
Sul padre Freux, cfr. Giuseppe Antonio PATRIGNANI, Menologio di pie memorie d'alcuni
religiosi della Compagnia di Gesu raccolte dal padre Giuseppe Antonio Patrignani della medesima
Compagnia, e distribuite per quei giorni dell'anno, ne' quali morirono. Dall'anno 1538 sino all'anno
1728, Venezia, Niccol Pezzana, 1730, vol. IV, pp. 187-189.
218
successiva alle edizioni a stampa, lepilogo delledizione degli Exercitia del 1576
(pubblicata presso il Collegio Romano), dove si legge: Quae ab aliis impressis
Exercitiorum exemplis variant, e utroque nostro exemplari manuscripto. In
mysteriis autem vitae Christi, etiam ex editionibus vulgata, emendata sunt10.
Sia la versio antiqua che la vulgata vengono sottoposte nel 1548 a Paolo III, che
nomina tre esaminatori, i quali approvano entrambe le versioni, autorizzandone
cos la stampa. Si decide di dare alle stampe la vulgata del padre Freux, in
quanto pi aderente agli stilemi del tempo per quanto riguarda luso del latino11.
Unedizione a stampa spagnola si avr solamente nel 1615, pubblicata
ancora una volta a Roma, per i torchi della Stamperia del Collegio Romano, a
cura di Bernardo De Angelis, segretario della Compagnia di Ges. La princeps
latina del 1548 viene finanziata da Francisco Borja, duca di Ganda, vicer di
Catalogna, uomo di corte spagnolo che di l a due anni sarebbe entrato nella
Compagnia come uno dei principali collaboratori di San Ignacio, divenendo
preposito generale nel 1565, e santo della Chiesa cattolica nel 167012. Insieme
agli Exercitia si pubblica il breve Pastoralis officii di Paolo III (31 luglio 1548),
nel quale il pontefice spende parole di encomio per lopera di Ignacio.
Oltre a quella del 1576 se ne fa una nuova edizione nel 1596, anchessa
pubblicata dalla Stamperia del Collegio Romano come la precedente. Il
problema della fedelt alloriginale dettato ignaziano degli Esercizi Spirituali
comunque avvertito: nello stesso 1596 il Collegio Romano pubblica insieme agli
Exercitia una postilla critica, dal titolo Loca quae ex diligenti cum Hispanico
autographo collatione adnotata sunt in hac postrema editione13. La data ed il
luogo di edizione si ricavano dalla lettera introduttiva del padre Giacomo
Domenici, futuro rettore negli anni 1612-1615 del Collegio Romano, allepoca
segretario del Padre Generale. In essa si ribadisce la volont di restituire il testo
originale dellautografo ignaziano. Questa lultima edizione romana del secolo.
10
Ignacio de LOYOLA, Exercitia Spiritvalia Ignatij de Loyola, Cum Facultate Superiorum, Romae,
In Collegio Societatis Iesu, M.D.LXXVI [1576].
11
Henri WATRIGANT, S.J., La gense des Exercises de Saint Ignace de Loyola. Extrait des tudes,
Amiens, Imprimerie Yvert et Tellier, 1897, pp. 11 sgg.
12
ngel ALCAL GALVE, Francis Borgia. Grandee of Spain, Jesuit, Saint Louis, The Institute of
Jesuit Sourches, 1993 John W. O'MALLEY, I primi gesuiti, Milano, Vita e pensiero, 1999, p. 141.
13
Loca quae ex diligenti cum Hispanico autographo collatione adnotata sunt in hac postrema
editione, [Roma, Tipografia del Collegio Romano, 1596].
219
A partire dal 1599, anno della pubblicazione a Firenze da Filippo Giunta, poi
nuovamente nel 1605. dalla medesima famiglia di tipografi.
Comprendenti meditazioni sul peccato e metodi pratici di preghiera, gli
Exercitia mirano a condurre, attraverso unesperienza di quattro settimane, alla
conversione coloro che li praticano. Sono destinati come una sorta di manuale
duso alla meditazione ignaziana ad i direttori, coloro che coordinano gli esercizi
e guidano gli esercitanti con consigli spirituali e spinti per la preghiera e la
meditazione. Nelle annotazioni preliminari agli esercizi lo stesso Ignacio a
chiarirci il significato e lo scopo della sua opera:
14
I. de LOYOLA, Ejercicios espirituales, a cura di Bernardo DE ANGELIS, Roma, nella Stamperia
del Collegio Romano, 1615,, p. 1; sulla concezione degli esercizi e sulla spiritualit ignaziana in genere
cfr. Manuel RUIZ JURADO, Para encontrar la voluntad de Dios: gua de ejercicios espirituales, Madrid,
Biblioteca de Autores Cristianos, 2002
220
15
Sulla centralit della figura di Juan Polanco nella Compagnia e sui meriti intellettuali di questa
figura troppo spesso rimasta in ombra, cfr. Jos GARCA DE CASTRO, Polanco: el humanismo de los
Jesuitas, (Burgos 1517-Roma 1576), Madrid, Universidad Pontificia Comillas - Sal terrae - Mensajero,
2012.
16
Juan POLANCO, Breve directorivm ad Confessarii ac Confitentis munus rit obeundum
concinnatum. Per M. Ioannem Polancum Theologum Societatis Iesv, Romae, Apud Antonium Bladum,
Impressorem Cameralem, M.D.LIIII [1554].
17
Garca LPEZ DE ALVARADO, Breue compendio de confession, compuesto por Garcia Lopez de
Aluarado Arcediano de Villa uicios, y capellan dela sacra catholica real M. De don Philipe Rey de Spana
y de Inglaterra, & ce. nuestro senor. Puesta in luz a honrra de Dios y utilidad de todo fiel christiano,
(Imprimido en Roma, por Vincentio Luchino, 1558).
18
Juan POLANCO, Methodvs ad eos adivvandos, Qvi morivntvr: Ex complvrivm Doctorum, ac
piorum scriptis, diuturnoque; vsu, & observatione Collecta. Auctore R. P. Ioanne Polanco, Theologo
Societatis Iesv. Cum facultate Superiorum, Romae, Apud Victorium Aelianum M.D.LXXVII [1577].
221
19
Gaspar LOARTE, Instruttione et auisi, per meditare la passione di Christo nostro redentore; con
alcune meditationi di essa. Per il p. Gaspar Loarte [], In Roma, nel Collegio della Compagnia di
Giesu, 1570.
20
Gaspar LOARTE, Instruttione e Avertimenti per meditare la Passione di Christo Nostro
Redentore: con alcune Meditationi intorno ad essa; Raccolti per lo R. P. Gasparo Loarte Dottor
Theologo, della Compagnia di Gies. Ristampato e corretto con alcune altre meditationi agionte di
nuouo dal medesimo authore, In Roma M.D.LXXI [1571].
222
aumentata viene pubblicata a Venezia da Francesco Ziletti nel 1582, dove ai ff.
77-95 viene inserito il Breve discorso sopra lAmor di Dio, del padre Juan de
vila, uno dei promotori della Compagnia di Ges in Spagna, beatificato nel
175921.
Le Istrutione et avertimenti per meditar i Misterij del Rosario, escono
presso Giustina de Rossi in unaccurata edizione corsiva, corredati da sedici
incisioni in rame a pagina intera, raffiguranti la Passione, la morte e la
Resurrezione 22 . Una nuova edizione si pubblica nel 1587 presso Vincenzo
Accolti23 . Lmportanza della pratica del Rosario durante la Controriforma
centrale, associandosi spesso alla devozione mariana. San Pio V, campione
dottrinario del rilancio cattolico, promulga nel
1569 la bolla Consueverunt Romani Pontifices,
ancora oggi vigente, nella quale si definisce la
forma del Rosario. Nel 1572, un anno prima
delledizione dellopera di Loarte, si celebra la
prima ricorrenza della battaglia di Lepanto,
dedicata a Santa Maria della Vittoria, mutata
lanno successivo in festa del Santo Rosario, in
quanto Gregorio XIII, succeduto nel frattempo
al Ghislieri, ritiene che sia stata la recita di
questo a determinare la sconfitta dei turchi. A
21
Cfr. Jos Eugenio DE URIARTE, Catlogo razonado de obras annimas y seudnimas de Autores
de la Compaa de Jess pertenecientes la antigua Asistencia espaola, Madrid, Establecimiento
tipogrfico Sucesores de Rivadeneyra, Impresores de la Real Casa, 1904, (5 voll.), vol. I, p. 80.
22
Gaspar LOARTE, Istrvtione et avertimenti per meditar i Misterij del Rosario, della Santissima
Vergine Madre, Raccolti per il Reuerendo P. Gasparo Loarte Dott. Theologo della Compagnia di Gies,
in Roma, M. D. LXXIII [1573], ([Roma], M.D.LXXIII [1573]. Appresso Justina de Rossi).
23
Gaspar LOARTE, Instruttione per meditare il rosario della Madonna. Raccolti per il r.p. Gasparo
Loarte della Compagnia di Giesu, In Roma, appresso Vincentio Accolti, in Borgo, 1587.
223
24
GREGORIO XIII, Indulgencias concedidas por Gregorio XIII a las Coronas, Rosarios, y granos,
bendezidos en primero de settiembre 1580, En Roma, por los Herederos de Antonio Blado, 1580.
25
GREGORIO XIII, Indulgencias concedidas por nuestro muy sancto padre Gregorio XIII. a las
cuentas beneditas a instancia delos padres dela Compagia de Iesus dela provincia de Spaa que
vinieron ala congregation general deste ao de 1581 primero de mayo, En Roma, por los herederos
d'Antonio Blado impressores camerales, 1581.
26
GREGORIO XIII, Indulgencias concedidas por nuestro muy santo padre Gregorio XIII a las
coronas, rosarios, cuentas y granos que bendixo a instancia de doa Maria Pimentel de Fonseca
condessa de Olivares a 8 de julio, ao de M. d. LXXXII [1582], Roma, haer. Antonio Blado, 1583.
27
Luis de ESTRADA, Rosario della Madonna, et sommario della vita di Christo. Composto per il
padre fra Luigi di Strada [], In Roma, appresso Domenico Basa, 1588.
28
Gaspar LOARTE, Trattato delli rimedij delle tentationi. Cauato del libro del essercitio della vita
christiana. Composto per il r.p. Gaspar Loarte dottor theologo, della Compagnia di Iesu, con li rimedij
contra la bestemmia et altre cose di nuouo aggiunte dall'istesso autore, In Roma, appresso Iustina d
Rossi, [1573].
224
29
Gaspar LOARTE, Conforto de gli afflitti, doue si tratta de i frutti, e remedij delle tribulationi;
Utile cos per seclari, come per religiosi: massime Confessori, donde potranno cauare conforti, &
medecine d'aplicare a i penitenti. Composto nuouamente per il R. P. Gaspar Loarte, Dottor Theologo,
della Compagnia di Gies, In Roma, appresso Vincentio Accolto, 1574, (In Roma, appresso Vincentio
Accolto, 1573).
30
Gaspar LOARTE, Trattato delle Sante Peregrinazioni. Doue s'insegna il modo di farle con molto
frutto spirituale, et si tratta anchora delle Stationi, & Indulgentie, che nelle peregrinazioni si sogliono
guadagnare. Composto nuouamente per il R. P. Gaspar Loarte, Dottor Theologo, della Compagnia di
Giesv, In Roma, appresso Giuseppe degli Angeli, alla Minerua, 1575.
31
Gaspar LOARTE, Trattato delli remedii contra il gravissimo peccato della bestemia. Doue ancora
si tratta del giurare, e spergiurare, e giocare, che sono vitij, che schiffar si debbono. Composto per il R.
P. Gaspar Loarte, D. Theologo, della Compagnia di Giesv, Con licenza de' Svperiori, In Roma, Appresso
Domenico Piolato, M.D.LXXX [1580].
32
Gaspar LOARTE, Alcuni rimedii generali contra tutti li peccati, & altri particolari contra il
peccato della carne. Cauatti dal Trattato delli rimedij di tutte le tentationi. Composto per [...] Gaspar
Loarte [...] & augumentati dal [...] preposito di San Fedele, In Roma, appresso Vincentio Accolti, 1584.
33
Jaime LEDESMA, Dottrina Christiana breue per insegnar in pochi giorni per interrogatione, a
modo di Dialogo, fra'l Maestro e Discepolo. Composta per il D. Ledesma, della Compagnia di Iesu,
Nuouamente stampata in Roma, con Licenza de' Superiori. M.D.LXXI [1571]; altre edizioni: eredi di
Antonio Blado, 1573; Stamperia del Collegio Romano, 1582; Domenico Basa, 1589; Luigi Zanetti, 1593;
Domenico Basa, 1594; Luigi Zanetti, ad istanza di Antonio Facchetti.
225
importanti, e l muore34. Tra gli autori spagnoli uno di quelli con il maggior
numero di pubblicazioni in Italia. Le edizioni delle sue opere si susseguono fino
al XVIII secolo. La maggior parte di esse vengono tradotte in italiano, godendo
di ampia diffusione presso il pubblico dei fedeli. Lesordio presso la stampa
romana avviene nel 1572, con la pubblicazione del Rosario della Gloriosa
Vergine Maria, pubblicato da Giuseppe De Angelis, contenente opere di
Granada raccolte e tradotte dal correligionario Andrea Gianetti, originario di
Sal, provinciale di Terra Santa35. Ledizione inaugura una fortunata serie che si
ripubblica anche in altre citt dItalia. lanno successivo se ne fa una nuova
edizione a Romadello stesso tipografo della precedente, nella quale si registrano
il culto tributato da Pio V e la nuova festivit istituita da Gregorio XIII36. In
questa edizione sono presenti venti lamine, opera dellincisore Adamo da
Mantova, raffiguranti i venti misteri e posti allinizio di ogni decina 37 . Del
Rosario si contano quindici edizioni durante il XVI secolo, pubblicate tra Roma,
Venezia e Brescia, nella traduzione e sistemazione del padre Gianetti. La
successiva edizione romana del 1576, ad opera di Giuseppe De Angelis, ad
istanza di Lorenzo Oderico e dellincisore Giovan Battista Cavalieri, presenta un
frontespizio monumentale inciso, le lamine con i misteri modificate, da
supporre, per mano dello stesso Cavalieri. Al fol. 2 inoltre presente la dedica al
generale dei domenicani, padre Serafino Cavalli da Brescia, citt dove Gianetti
34
Per maggiori ragguagli bio-bibliografici su fray Luis de Granada, cfr. Vida y obra de Fray Luis
de Granada, Urbano ALONSO DEL CAMPO, Salamanca, Editorial San Esteban, 2005; Documentos A:
Genealoga cientfica de la cultura, n. 4 (1992), (numero monografico dedicato a: Fray Luis de
Granada: una visin espiritual y esttica de la armona del Universo),
35
Fray Luis de GRANADA, Rosario della Gloriosa Vergine Maria. Raccolto dall'Opere di Luigi di
Granata, per il R. P. Andrea Gianeti da Salo, Roma, Gius. degl'Angeli, 1572.
36
Fray Luis de GRANADA, Rosario della Sacratissima Vergine Maria Madre d'Iddio Nostra
Signora. Raccolto dalle opere Del Reuerendo P. F. Luigi di Granata dell'Ordine de Predicatori. Per il
Reverendo Padre F. Andrea Fianetti da Sal, [] Con la confirmatione di Pio V. & Institutione della
festa di N. S. Papa Gregorio XIII. Seguendo per ordine le deuote contemplationi di suoi quindici Misteri
rappresentati con bellissime figure, e compresi in fine da breui & affettuose Orationi, come si puo uedere
dal libro, & dalla seguente Tauola, (In Roma, MDLXXIII [1573]. Appresso Giuseppe de gl'Angeli); per
le illustrazioni delledizione, cfr. Pamela ARANCIBIA, La funzione delle immagini nel Rosario della
sacratissima Vergine Maria madre di Dio nostra signora, in Erminia ARDISSINO - Elisabetta SELMI,
Visibile teologia. Il libro sacro figurato in Italia tra Cinquecento e Seicento, Roma, Edizioni di Storia e
Letteratura, 2012, pp. 179-190 (Temi e Testi, 101).
37
Sullincisore Adamo da Mantova, cfr. Carlo DARCO, Di cinque valenti incisori mantovani del
XVI secolo e delle stampe da loro operate, Mantova, Ferdinando Elmucci, 1840, in particolare pp. 38 sgg.
226
aveva professato i voti38. Una nuova edizione dellopera si pubblica nel 1585, per
i torchi di Domenico Basa, con alcune sensibili modifiche rispetto alle
precedenti edizioni. Al fol. 2 presente la dedicatoria alla signora Porzia
dell'Anguillara, mogli in seconde nozze di Federico Cesi, marchese di Monticelli
e signore di Acquasparta, redatta da Antonio Ciccarelli, dottore in teologia
originario di Foligno e datata Roma, 1 aprile 1585. Questa edizione riproduce
alcune lamine dell'edizione di Roma 1573, e ne contiene altre nuove, incise
sempre in rame39. Bernardo Giunta licenzia a Venezia due edizioni del Rosario,
rispettivamente nel 1587 e nel 1593, con linserto di alcune meditazioni sul
Padre nostro, sette orazioni per ciascun giorno della settimana, composte da
Andrea Gianetti da Sal. Ad esse aggiunse anche una serie di miracoli compiuti
dalla Vergine per virt del Rosario, con le Bolle ed indulgenze concesse dai
Sommi Pontefici fino a Sisto V alla Compagnia del Rosario. Non mancano le
figure in rame, e nel frontespizio si legge che il testo [...] accommodato a
potersi dire senza la Corona per via di alcuni sententiosi versetti della Sacra
Scrittura, ciascuno de' quali s'ha da acompagnare con una Aue Maria.
L'edizione viene curata dal padre Girolamo Beruardi, domenicano, lettore del
convento dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia. L'edizione contiene in totale
ventitr lamine, incise da Giacomo Franco, diverse dalle precedenti edizioni. Di
Granada conosciamo, inoltre, le edizioni della Copia di vna lettera scritta dal
38
Fray Luis de GRANADA, Rosario figurato della Sacratissima Vergine Maria Madre di Dio nostra
Avocata. Dall'Opere del Rv. P. F. Lvigi di Granata dell'Ordine de' Predicatori. Raccolto per il R. P. F.
Andrea Gianetti da Sal dottore Theologo dell'istesso Ord. et Provinciale di Terra Santa. De nuovo
ristampato et con alqvante belle figvre de varie inventioni dalle prima variato, [Roma], Con Licencia de'
Superiori A instancia de Gio. Baptista de Cavalieri et Lorenzo Oderico compagni. MDLXXVII [1577],
(In Roma, Appresso Giuseppe de gl'Angeli. M.D.LXXVI [1576]).
39
Fray L. de GRANADA, Rosario della Sacrat. Vergine Maria Madre di Dio. n. Avocata. Dall
Opere del R. P. F. Lvigi di Granata del Ordine de Predicatori. Racolto per il R. P. F. Andrea Gianetti
Teologo, Di nvovo ristampato, et con alqvante figvre dalle prime variato, Con le Meditationi d'Antonio
Ciccarelli da Foligni Dottore in Teologia, Romae, Ex Typographia Dominici Basae, MDLXXXV [1585].
227
40
Fray L. GRANADA, Copia di vna lettera scritta dal M. R. P. Fra Lvigi di Granata All'Illustriss. et
Reverendiss. Signor Patriarcha di Antiochia & Arciuescouo di Valenza, alli 18 di Marzo 1584. Et
confirmata dalli Inquisitori Generali di Lisbona. In la quale si contiene la vita miraculosa di Suora
Maria della Visitatione, Monacha dell'Ordine di S. Domenico, nel conuento dell'Anuntiata di Lisbona, In
Roma Appresso Giacobo Rufinello, 1584. Con Licentia delli Superiori.
41
Cfr. Marco Antonio CORONEL ROMANOS, Presentacin, in Studia Philologica Valentina, vol
15 n.s. 12 (2013), I-IV, pp. I-III-
42
Fray L. de GRANADA, Rosario della Sacrat. Vergine Maria Madre di Dio. n. Avocata. Dall
Opere del R. P. F. Lvigi di Granata del Ordine de Predicatori. Racolto per il R. P. F. Andrea Gianetti
Teologo, Di nvovo ristampato, et con alqvante figvre dalle prime variato, Con le Meditationi d'Antonio
Ciccarelli da Foligni Dottore in Teologia, Romae, Ex Typographia Dominici Basae, MDLXXXV [1585].
43
Fray L. de GRANADA, Trattato del R. P. M. F. Lvigi di Granata. In materia dalla gravezza dello
Scandalo: dell'vtile che da quello si pu cauare: insiema con vna breve, et necessaria instruttione per
christianamente viuere. Trasferito della Spagnuola nella lingua Italiana da Gioan Domenico Florentio
Rom., In Roma, Nella Stamperia di Tito & Paolo Diani, M.D.LXXXIX [1589]
44
Fray L. de GRANADA, Trattato cit., p. 35.
228
anche a parte dai Dorici, dal titolo Specchio Alonso de Madrid, Arte per servire
il Signore [], Roma V. e L. Dorico,
delle persone illustri, opera di carattere morale 1558.
Biblioteca comunale Paroniana
dove i precetti dellArte vengono raccomandati Rieti
ai personaggi illustri. Alle due opere del
francescano si associa, in alcune edizioni veneziane, lepistola di San Bernardo
sulla perfezione della vita spirituale46. Pubblicato per la prima volta a Burgos nel
1524, lo Specchio viene composto a petizione di Doa Mara Pimentel y Fonseca,
moglie dellambasciatore il conte di Olivares, che si pone per questi autori come
una munifica mecenate e promotrice in prima persona di iniziative editoriali.
Un altro membro dellordine di San Francesco ngel del Pas, studioso di
teologia all'Universit di Alcal, predicatore a Figueras, cattedratico a Vich e a
Tortosa, guardiano del convento di Tortosa e definitore della provincia. Si
unisce ai minori, allora introdotti in Catalogna, e nel 1579 viene eletto custode e
provinciale della riforma. A causa delle difficolt incontrate con i francescani
osservanti, si reca a Roma, dove il generale dell'ordine lo invia a Genova e, due
45
Alonso de MADRID, Alfonso Frate de Madrid, Arte per servire al Signor Nostro Dio, composta
da Frate Alonzo de Madrid, dellordin di S. Francesco, con le additioni fatte dal medesimo, per lequali la
detta arte molto meglio sintender, Roma, impressa nella stampa dei Dorici, M. D. LVIII [1558].
46
Alonso de MADRID, Specchio delle persone illustri, In Roma, per Valerio Dorico, 1558.
229
Hauendo conferito con il sempre R. P. Fr. Angelo del Pas, del Ordine de Minori di
S. Francesco, nel Conuento di S. Pietro in Montorio, mi concesse libert pigliasse
quel che volesse delli suoi scritti, dei quali per adesso elessi tre trattati, cio il
presente trattato dell'oratione Giaculatoria, & anco quelli del cognoscere, & amare
il S. Iddio, & della preparatione, che si deue fare per riceuer il Santissimo
Sacramento dell'Eucharistia, gi molto tempo fa composti da S. P. M. R. quale [...]
li h fatto stampare benefitio publico.
47
ngel del PAS, Breve trattato dell'oratione Giacvlatoria. Composto dal molto R. P. F. Angelo
del Pas, de Perpignano dell'ordine de Minori di S. Francesco, In Roma, Appresso i Stampatori Camerali,
1595.
48
ngel del PAS, Breve Trattato del Conoscere et amar'Iddio. Composto dal molto R. P. F.
Angelos del Pas, da Perpignano, dell'ordine de' Minori di S. Francesco. Ad instanti dell'Illustrissima
Signora Claudia Rangona l'anno 1586. Et hora Stampato ad instantia delle reuerende Madri Abbadessa,
et Monache di S. Bernardo dell'ordine Cisterciense in Santa Svsanna di Roma. Con licenza de' svperiori,
In Roma, appresso li Stampatori Camerali, 1596, (In Roma, Appresso i Stampatori Camerali, M.D.XCV
[1595]).
49
ngel del PAS, Breve trattato della Preparatione del Santissimo Sacramento dell'Altare:
Composto dal molto R. P. F. Angelo del Pas, da Perpignano, dell'Ordine de' Minori di S. Francesco: Ad
230
instantia della Signora Antonina la Roccha Gentildonna Messenese, l'anno 1586. Et hora stampato ad
instantia delle Reuerende Madri Abbadessa & Monache di S. Bernardo in Santa Susanna, In Roma,
Presso a Guglielmo Facciotti, 1595. Con Licenza de' Superiori.
50
Cfr. Giuseppe LA FARINA, Messina ed i suoi monumenti, Messina, G. Fiumara, 1840, p. 46.
51
Cfr. T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., p. 147.
52
Per essenziali riferimenti bibliografici su Domingo de Soto si rimanda qui ad alcune opere di
ordine generale, facenti parte della ricca bibliografia sul personaggio: Domingo de Soto y su obra,
Segovia, Colegio Universitario, 1996; Antonio OSUNA FERNNDEZ-LARGO, Domingo de Soto, in
Maximiliano FARTOS MARTNEZ, La filosofa espaola en Castilla y Len: de los orgenes al Siglo de
Oro, Valladolid, Universidad de Valladolid, Secretariado de Publicaciones e Intercambio Editorial, pp.
281-302; Juan CRUZ CRUZ (coord.), La ley natural como fundamento moral y jurdico en Domingo de
Soto, Pamplona, Universidad de Navarra, EUNSA, 2007.
53
Domingo de SOTO, Instruttione del r.p.f. Domini Soto [...] a lode del nome di Dio come s'ha da
schivar l'abuso del giuramento, In Roma, per Gio. Osmarino Gigliotto, 1586.
231
NicolAngelo Tinassi i cinque volumi del cinque volumi del Cursus Philosophici,
ordinato dal correligionario fray Cosme de Lerma.
Con lavanzare della Controriforma il filone della letteratura didattico-
morale dargomento religioso trova sempre maggiore spazio nei cataloghi dei
librai. Un esempio del genere giunge dalla produzione libraria di fine del secolo,
con ledizione del Libro del bene della vecchiezza (Roma, Luigi Zanetti e
Giovanni Martinelli, 1597), tradotto in italiano dallagostiniano frate Pietro da
Piombino 54 , dalloriginale latino pubblicato due anni prima presso lo stesso
Zanetti e di cui si hanno altre due edizioni veneziane, rispettivamente del 1597 e
1598. Il cardinale Gabriele Paleotti pu a buon titolo considerarsi uno degli
ideologi della Controriforma: tiene dei diari durante il Concilio di Trento55, ed
un prolifico autore con pi di sessanta opere a stampa a sua firma nel corso del
XVI secolo; si tratta perlopi di istruzioni sulladeguamento alle nuove norme
del Concilio di Trento, che cerca scrupolosamente di far rispettare nelle sue
diocesi (Bologna, Albano e Sabina). La sua azione a Bologna pu essere
paragonata a quella del Borromeo a Milano56. Si tratta di un trattato fortemente
connotato in senso religioso su come assumere su di s il peso della vecchiaia,
conducendo una vita sana e al riparo dal peccato. Ricalca, per alcuni aspetti, i
regimina sanitatis medievali, con la particolarit che qui lautore si occupa della
sola et senile, fornendo ragioni teologico morali sorrette dalle Sacre Scritture
per le sue argomentazioni. Il versetto biblico citato nel frontespizio, La corona
de' vecchi la dottrina grande, et l'esperienza, et la lor gloria il timor di Dio
(Eccl., 25) paradigmatico del modo di procedere dellautore.
La traduzione italiana del 1597 viene pubblicata in due edizioni, che
presentano varianti non solo nella sottoscrizione del frontespizio ma anche negli
elementi paratestuali: una di esse presenta, unitamente allo stemma della
corona spagnola, una dedica a Filippo II, illustre vecchio del tempo. Ovviamente
54
Gabriele PALEOTTI, Libro del bene della vecchiezza composto dall'illustriss. et reuerendiss. sig.
card. Paleotto. Nuouamente tradotto di latino in volgare, da maestro. f. Pietro da Piombino
Agostiniano[], In Roma, per Giouanni Martinelli, nella stamperia di Luigi Zanetti, 1597.
55
Concilium Tridentinum. Diariorum, Actorum, Epistularum, tractatuum nova collectio, edidit
Societas Goerresiana, Editio secunda stereotypa. Friburgi Brisgoviae, Herder, 1963-1976, 13 voll.: vol,
III.
56
Paolo PRODI, Il cardinale Gabriele Paleotti (1522-1597), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura,
1959 (Uomini e dottrine, 7), pp. 101-103.
232
57
G. PALEOTTI, Libro del bene della vecchiezza cit., ff. 2-7.
233
clerico, pena di sedeci anni [] mi resto con tutta la mia famiglia, & massime
dotto figli tutti virginelli []58 . Tuttavia, appare significativo il fatto che si
proceda allesaltazione del monarca spagnolo da parte di un editore romano, che
potrebbe cercare una pi immediata protezione nella munificenza di un illustre
porporato o nello stesso pontefice. La presenza di una nutrita e potente fazione
spagnola a Roma fa comprendere perch leditore si rivolga a Filippo II per
ottenere favori alla corte papale.
Cos come il favore regale poteva estendersi fino Roma, formalmente fuori
dalla giurisdizione spagnola, anche lo sdegno del monarca raggiunge chi cerca
riparo nella citt del papa. Un esempio del genere pu essere rappresentato da
Jernimo Gracin de la Madre de Dios. Nato a Valladolid, figlio del segretario di
Carlo V, Diego Gracin de Alderete, le prediche di Santa Teresa lo spingono ad
entrare nell'ordine dei carmelitani, presso il cui convento di Pastrana veste
l'abito nel 1572. Incontra la riformatrice del Carmelo, della quale sar
confessore e compagno nella predicazione e promozione di nuove fondazioni. I
suoi scritti vengono tacciati di eresia, e viene processato dall'Inquisizione, con la
conseguente espulsione dal suo stesso ordine. Due delle sue opere, il Concepto
del divino amor e le Diez lamentaciones del estado miserable de los ateistas,
vengono condannate e messe all'Indice espurgatorio. Gracin si reca allora a
Roma per giustificarsi, ma il papa su pressioni di Filippo II e del suo
ambasciatore il duca di Sessa si rifiuta di riceverlo, e i conventi carmellitani gli
negano ospitalit. Va allora in Sicilia dove il vicer, il conte di Olivares, lo
accolse presso l'ospedale di S. Giacomo, dove compone alcuni dei suoi scritti. Il
papa gli ordina di andare a Roma a rinchiudersi in un convento agostiniano, ma
durante il viaggio per mare viene fatto prigioniero dai corsari, che lo portano a
Tunisi. L'ebreo Simone lo riscatta e lo invia a Genova. Di l va, a piedi, fino a
Roma, dove nel frattempo Clemente VIII mitiga la sua durezza nei confronti del
religioso, durezza in un certo senso imposta dalla corona spagnola, che non
vuole che si contraddica a Roma una sentenza emessa dallinquisizione spagnola
nei confronti di un eterodosso. Il pontefice, grazie alla fama assunta da Gracin
grazie ai suoi scritti, riconoscendo l'assoluta ortodossia delle sue opere, con la
58
Ivi, ff. 2, 7.
234
59
Per ulteriori ragguagli bio-bibliografici su Jernimo Gracin de la Madre de Dios, cfr. Mara
Pilar MANERO SOROLLA, La peregrinacin autobiogrfica de Anastasio-Jernimo (Gracin de la Madre
de Dios), in Revista de Literatura, LXIII, 125 (2001), pp. 21-37.
60
Cfr. E. TODA Y GELL, Bibliografa Espanyola cit., ad indicem.
61
Fray Jernimo GRACIN DE LA MADRE DE DIOS, Cerco spiritual de la consciencia tentada.
Sermon en que se tracta de quarenta fuentes de las tentaciones del mundo, carne, y diablo. Predicado in
Santiago de los Espaoles de Roma. Dominica 1. Quadragesima, Por fray Geronimo Graian de la
Madre de Dios natural de Valladolid, In Roma, appresso Luigi Zannetti, MDXCVI [1596].
235
62
Fray Jernimo GRACIN DE LA MADRE DE DIOS, Svmmario de las Excelencias del glorioso S.
Ioseph Esposo de la Virgen Maria. Recopilado de diuersos Auctores por el Maestro Fr. Geronimo
Gracian de la Madre de Dios, de la orden del Carmen, naural de la ciudad de Valladolid, En Roma, por
Antonio Zannetti, MDXCVII [1597].
63
Fray Jernimo GRACIN DE LA MADRE DE DIOS, Sommario dell'eccellenze del glorioso s. Giosef,
sposo della vergine Maria. Cauate da diuersi autori, per [...] Girolamo Gratiano [...] Tradoto di
spagnuolo nell'idioma italiano per Sulpicio Mancini, In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1597.
64
Fray Jernimo GRACIN DE LA MADRE DE DIOS, Tractado de la redempcion de captiuos. En que
se cuentan las grandes miserias, que padescen los christianos, que estan en poder de infieles y de quan
sancta obra sea lade su Rescate, y de algunos medios y appuntamientos para ello. Por fr. Geronymo
Gracian de la Madre de Dios de la primitiua horden de nuestra Senora del Carmen, natural de
Valladolid, que fue captiuo de Mammi Corzo Bexa de Tunez, En Roma, en casa de Giacomo Luna, 1597.
65
Fray Jernimo GRACIN DE LA MADRE DE DIOS, Trattato del Giubileo dell'Anno Santo del p.m.f.
Girolamo Gratiano carmelitano, e teologo dell'illustriss. card. Deza. Nel quale si dichiara che cosa sia
giubileo, si spiegano le cagioni, e gli effetti suoi, e si mostra come degnamente guadagnar si debba.
Tradotto di spagnuolo in italiano da Iacomo Bosio agente ordinario della sacra religione, et illustriss.
militia di s. Giouanni Gierosolimitano nella Corte di Roma, In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1599 (In
Roma, appresso Luigi Zannetti, 1600).
236
1
Sulluso di dotare le ragazze povere da parte della comunit spagnola romana e sul ruolo della
chiesa di Santiago de los Espaoles in questa pratica, cfr. Manuel VAQUERO PIEIRO, La renta y las
casas: el patrimonio inmobiliario de Santiago de los espaoles de Roma entre los siglos XV y XVII,
Roma, LErma di Bretschneider, 1999, pp. 38 sgg.
2
Cfr. T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., pp. 107 sgg.
238
3
Cfr. Jean DELUMEAU, Vie conomique et sociale de Rome dans la seconde moiti du XVIe sicle,
Paris, De Boccard, 1957-1959 (Bibliothque des coles Franaises dAthnes et de Rome, fasc. 184), t.
II, p. 619.
239
4
Cfr. Peter R. BROWN, The cult of the Saints, Chicago, University of Chicago Press, 1981, in
particolare pp. 65 sgg.; T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., p. 165.
5
Cfr. Miguel GOTOR, Le canonizzazioni dei santi spagnoli nella Roma barocca, in Roma y
Espaa cit., vol. II, p. 621.
240
Diego de Alcal la riluttanza dei papi potrebbe essere attribuita al fatto che la
vita del santo non molto ben documentata.
Lambasciatore spagnolo a Roma Luis de Ziga scrive alla corte di Madrid
sollecitando linvio di una biografia scritta di Diego, nella quale comparisse la
data di morte ed i registri del processo intrapreso in Spagna. Viene incaricato di
ci lo storico regio e professore di Alcal Ambrosio de Morales 6 , il quale
compone una biografia piuttosto scarna, di circa sei pagine. In essa si delineano
le origini incerte del frate, probabilmente nato nella diocesi di Siviglia agli inizi
del XV secolo, la sua vita da eremita, lamore per la povert, lingresso
nellordine francescano e lattivit missionaria nelle isole Canarie, il suo viaggio
a Roma in occasione del giubileo del 1450 e gli ultimi anni trascorsi ad Alcal
fino alla morte, avvenuta con tutta probabilit intorno al 1463, seguita dalla
riesumazione della salma nel XVI secolo 7 . In mancanza di una vita santa
solidamente documentabile, i procuratori della causa di San Diego de Alcal
optano per lattestazione dei miracoli avvenuti dopo la morte, per sua
intercessione. Ovviamente, la testimonianza pi importante quella del
principe Carlos, ma nei venticinque anni della causa verranno prodotte circa
130 attestazioni. Altro segno della santit del religioso, lincredibile stato di
conservazione della salma riesumata dal sepolcro del convento di San Hilario ad
Alcal.
Tutto questo fermento intorno alla causa di canonizzazione del
francescano spagnolo si ripercuote sulla produzione a stampa romana, con
alcune edizioni che consentono di individuare in alcune figure chiave gli attori
principali di questo successo sul piano politico e diplomatico, prima ancora che
religioso.
6
Lo stesso Ambrosio de Morales intraprende per ordine di Filippo II un viaggio nel nordovest
peninsulare in cerca di notizie circa il culto locale di santi e reliquie per lEscorial. Del viaggio, effettuato
per volont del sovrano nel 1572, resta traccia in una relazione scritta, rimasta inedita e pubblicata nel
XVIII secolo con il seguente titolo: Ambrosio de MORALES, Viage de Ambrosio de Morales por orden del
rey D. Phelipe II a los reynos de Len, Galicia y Principado de Asturias, para reconocer las Reliquias de
Santos, Sepulcros Reales, y Libros manuscritos de las Cathedrales y Monasterios [], ed. Enrique
FLREZ, Madrid, Antonio Marn, Madrid, 1765.
7
Cfr. T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., pp. 171-175.
241
8
Cfr. M. GOTOR, Le canonizzazioni dei santi spagnoli cit., p. 621.
9
Ivi, p. 624.
242
10
Francisco PEA, Di S. Diego de S. Nicolo del Puerto, o de Alcal di Henares, Dell'Ordine di S.
Franc. dell'Osservanza, Canonizatione, da Sixto V. 2 luglio; Brevemente descritta dal D. Franc. Pegna.
[...], In Roma, per Francesco Zannetti, 1588.
11
Relacion dela canonizacion del sancto fray Diego de Alcala de Henares. [...] Con la relacion del
[...] senor card. Marco Antonio Colonna [...] Y con la oracion de Pompeo Arigone abogado [...] y la
respuesta de Antonio Boccapadul[i] secretario de su Sanctidad, En Roma, en la estampa de Francisco
Zannetto, 1588; Relatione della Canonizatione di San Diego di Alcala di Henares. Del Ordine di S.
Francesco della Osservanza, Che fece la Santita si N. S. Papa Sisto V. alli 2. di Luglio 1588. Con la
Relatione dell'Illustriss. & Reuerendiss. Sig. Card. Marco Antonio Colonna sopra di ci fatta auanti sua
Santit nel Concistorio celebrato alli 20. di Giugno. 1588. Et oratione di Pompeo Arigone [] con la
risposta di Antonio Boccapadule Secretario di Sua Santit, In Roma, Per Francesco Zannetti, in piazza di
Pietra, 1588.
12
Francisco PEA, De Vita Miracvlis et Actis Canonizationis Sancti Didaci. Libri tres. A Francisco
Pegna Sacri Palatii Apostolici Auditori descripti. Ad Philippvm II. Hispaniarum Regem Catholicum,
Romae, In Aedibus Populi Romani, MDLXXXIX [1589]. Apvd Georgivm Ferrarivm.
13
Pietro GALESINI, Sancti Didaci Complutensis canonizatio quam Sixtus V pont. opt. max [...]
celebrauit VI nonas Iul. anno MDXXCVIII [1588], a Pet. Galesinio [...] descripta [...], Romae, ex
Typographia Vaticana, 1588.
243
essere favorevole alla causa di San Diego de Alcal. Innanzitutto, anche il papa
appartiene allordine francescano, ma soprattutto fin dallinizio del suo
pontificato Sisto V ha manifestato spesso lesigenza di unazione militare da
parte della Spagna nei confronti dellInghilterra protestante. Non dunque
casuale che la canonizzazione avvenga proprio alla vigilia della spedizione
dellInvencible Armada. La relazione di Galesini mette in rapporto diretto i due
fatti, dichiarando che la canonizzazione del papa vuol inviare laiuto di Dio
sullimminente attacco contro leresia riformatrice14.
La canonizzazione di San Diego de Alcal rappresenta un successo perch
vede coinvolta lintera comunit spagnola, non solo la corona, che se ne fa
promotrice, ma anche le alte gerarchie ecclesiastiche, come larcivescovo di
Toledo, i vescovi di Alcal, il Generale dei francescani spagnoli, le quali sposano
immediatamente la causa, e la piet popolare, che immediatamente rivolge le
sue preghiere al francescano in odore di santit. A questo pubblico si rivolge la
pubblicazione a Roma, nel 1588, della Cancin a San Diego de Alcal, inno di
devozione al santo appena entrato nel calendario cattolico15. Il coinvolgimento
degli alti prelati spagnoli, soprattutto di quelli presenti a Roma, risulta evidente
anche nella solenne celebrazione della cerimonia di canonizzazione a San Pietro,
alla quale secondo la relazione di Galesini presente non solo Pompeo Arrigoni,
ma anche il potente cardinal Deza, uno dei principali esponenti della fazione
spagnola presso la curia16.
A seguito della causa di San Diego de Alcal Sisto V decide di centralizzare
ancor pi il processo di canonizzazione, istituendo la Congregazione dei Riti per
disciplinare e controllare i processi, stabilendo cos una procedura comune da
seguire in tutte le cause. Gli spagnoli sapranno approfittare meglio di altri delle
aderenze presso la curia, sfruttando la conoscenza dei meccanismi che
determinavano il funzionamento della Congregazione, affinati proprio durante il
lungo processo per la canonizzazione di San Diego. Cos Filippo II riesce a far
riaprire nel 1598 la causa di Ramon de Peafort, che verr canonizzato sotto
14
Pietro GALESINI, La vita, i miracoli, & la canonizatione di San Diego d'Alcal d'Henares diuisa
in tre parti et tradotta nella lingua italiana dal signor Francesco Auanzi venetiano, dalla latina di mons.
Pietro Gallesini [...], In Roma, appresso Domenico Basa, 1589, p. 95.
15
A San Diego d'Alcal. Cancion, (In Roma, per Santi et compagni, al Crocifisso, M.D.LXXXVIII
[1588]).
16
P. GALESINI, La vita, i miracoli, & la canonizatione di San Diego d'Alcal cit., pp. 201 sgg.
244
Filippo III nel 1601. Questa volta il compito di promozione delle istanze regie e
la preparazione dellopinione pubblica viene affidato alleditoria romana, che
non si limita a celebrare il successo dellazione congiunta di diplomatici e prelati
spagnoli. Gi nel 1595 viene nominato un procuratore, il domenicano Miguel
Llot de Ribera, il quale fa pubblicare a Roma un memoriale allindirizzo di
Clemente VIII con un resoconto circa la vita e le opere di Peafort17. In questo
caso lazione processuale potr procedere in maniera pi rapida, in quanto la
biografia del domenicano senzaltro meglio documentata 18 . Tuttavia, le
pratiche editoriali che seguono la canonizzazione sono piuttosto simili: ad
esempio Francisco Pea produce nel 1601 una
agiografia del nuovo santo (far lo stesso nel
1610 in occasione della canonizzazione di Carlo
Borromeo), mentre un italiano, Girolamo
Ceccotti da Cotognola, pubblica un resoconto
su alcuni miracoli del santo. In maniera
analoga, la canonizzazione del gesuita
Francisco Borja, avvenuta nel 1670, viene
coadiuvata dalla pubblicazione, gi a partire
dal 1596 di opere riguardanti la vita del santo,
come De vita Francisci Borgiae, traduzione
17
Miguel LLOT DE RIBERA, Ad S. D. N. Clementem VIII Pont. Maximum. De Laudabili Vita, & de
Actis hactenus in Curia Romana, Pro Canonizatione R. P. F. Raymundi de Penia Forti Enarratio.
Auctore R. P. F. Michaele Llot Sac. Theol. Doct. Ord. Praeed., Svperiorvm Permissv, Romae, Ex
Typographia Dominici Gilioti, M.D.XCV. [1595].
18
Sulle due canonizzazioni, cfr. M. A. VISCEGLIA, La citt rituale. Roma e le sue cerimonie in et
moderna, Roma, Viella, 2002, pp. 211-212 (La corte dei papi, 8).
19
Pedro de RIBADENEYRA, De Vita Francisci Borgiae Societatis Iesv Praepositi Generalis ab
Ignatio Tertij. Libri qvatvor. A Petro Ribadeneira Presbytero eiusdem Societatis, Hispanice conscripti.
Latinitate nunc donati, opera Andreae Schotti Societatis eivsdem Sacerdotis. Ex Avctoritate Svperiorvm,
Romae, Apud Aloysium Zannettum, M.D.XCVI [1596]. Il titolo originale dellopera era Vida del P.
Francisco de Borja, que fue Duque de Gania y despues religioso y III General de la Compaia de Iesus,
Madrid, en casa de Pedro Madrigal, 1592.
245
discepolo di Justus Lipsius e vive in Spagna negli ultimi quindici anni del secolo.
Dal 1580 professore di retorica a Toledo, in seguito a Saragozza. Professa nella
Compagnia proprio durante il suo soggiorno in Spagna e passa ad insegnare
retorica a Ganda, citt natale e dominio di Francisco Borja, dove il generale dei
gesuiti e futuro santo aveva istuito un collegio. Da l passa a Roma sul finire del
Cinquecento20. Analogamente, il gesuita Francisco de Ribera, uno dei direttori
spirituali di Santa Teresa dvila, compone e d alle stampe a Salamanca nel
1590, presso Pedro Lasso, una agiografia della riformatrice del Carmelo,
tradotta in italiano dalloratoriano Giovanni Bordini nel 1599 e stampata da
Guglielmo Facciotti21. Anche in questo caso la pubblicazione prepara il terreno
per la successiva canonizzazione di Teresa, che avver il 12 marzo 1622 in quello
che si pu definire un tripudio della santit spagnola, con la proclamazione in
un solo giorno, insieme alla monaca abulense, di San Ignacio de Loyola, San
Francisco Xavier, San Isidro Labrador, patrono di Madrid, e San Filippo Neri,
lunico non spagnolo del quartetto, tanto da indurre il popolo ad osservare che
in quella data erano sati canonizzati quattro spagnoli e un santo.
La convergenza di interessi dottrinari legati alla Controriforma,
laffermazione del prestigio degli ordini religiosi, sempre pi governati da criteri
simili a quelli della nascente Ragion di Stato22, nonch dallesigenza politica
della monarchia ispanica di riaffermare una supremazia non solo militare ma
anche spirituale e procedere allo scambio reciproco di favori con Roma, fanno s
che le pratiche di canonizzazione rivestano unenorme importanza nella
regolazione dei rapporti fra Santa Sede e corona spagnola. I processi del santo
complutense e del domenicano spagnolo contribuiscono a definire i meccanismi
giuridici della canonizzazione, elemento di forza dellazione spagnola in tale
ambito, unitamente allistituto della beatificazione, che consente di affermare,
almeno a livello locale, culti particolari. La diretta azione dei sovrani
contribuisce infine a rafforzare il loro legame con la sacralit, legittimandone in
20
Cfr. Joseph FABRI, Un ami de Juste Lipse, lhumaniste Andreas Schott, in Les Etudes
Classiques, XXI (1953), pp. 188-208.
21
Francisco de RIBERA, Vita della m. Teresa di Gies fondatrice delli monasteri e delle monache,
et frati Carmelitani scalzi della prima regola. Tradotta dalla lingua spagnuola nell'italiana, dal
reuerendiss. monsig. Gio. Francesco Bordini della Congregatione dell'oratorio, arciuescouo et
vicedelegato d'Auignone, In Roma, appresso Guglielmo Facciotto, 1599.
22
Cfr. M. GOTOR, Le canonizzazioni dei santi spagnoli cit., p. 631.
246
questo modo lautorit divina. I pontefici dal canto loro autorizzano tali pratiche
con la disciplina delle procedure senza precludersi la possibilit di prendere la
decisione finale in una cos delicata materia. Il ruolo delle canonizzazioni
assume cos una funzione strategica e sia il pontefice che i sovrani sono
pienamente coscienti di questo, cos come delle caratteristiche che ciascun
candidato santo deve possedere affinch i processi diano lesito sperato23.
23
Cfr. Pierre DELOOZ, Sociologie et canonisations, Lige, Facult de Droit, 1969; Peter BURKE,
How to become a Counter-Reformation saint, in ID., The historical anthropology of Early Modern Italy:
essays on perception and communication, Cambridge, Cambridge University Press, 1987, pp. 48-62;
Marina CAFFIERO, Istituzioni, forme e usi del sacro, in Giorgio CIUCCI (cur.), Roma moderna, Roma-
Bari, Laterza, 2002, pp. 141-152.
247
Il sermone, la parola predicata, trae origine dai primi profeti biblici. Con
lavvento del cristianesimo e nel corso dei secoli, ai fini morali e al contenuto
religioso si combina la tecnica retorica ereditata dagli autori greci e latini, con
lassunzione del modello tripartito di docere, movere et delectare proprio della
classicit. In et moderna il sermone il mezzo di comunicazione pi diffuso per
la trasmissione di idee non solo relative alla fede, ma anche ai costumi e
allordine sociale promosso dalla monarchia ispanica 1 . A Roma, citt santa,
lomiletica assume caratteristiche particolari dovute alla presenza del papa, che
attira un gran numero di teologi e predicatori desiderosi affermarsi presso la
curia grazie alle proprie doti oratorie. Allo stesso tempo loratoria veniva
praticata per la proclamazione dei discorsi tenuti in occasioni pubbliche come le
ambasciate di obbedienza, gi viste nel precedente capitolo, o le aperture dei
conclavi. La predicazione coram sanctissimo e loratoria di corte generano ben
presto una ricca produzione a stampa, che mira a diffondere i contenuti dei
sermoni predicati per ledificazione morale del pubblico dei lettori oltre che per
la promozione sociale degli autori2.
Il primo autore in ordine di apparizione Bernardino Lpez de Carvajal,
cardinal Santa Croce, gi citato a proposito della produzione a carattere profano
e per la trattatistica. Sua lHomelia doctissima habita coram maximo
Maximiliano Cesare semper augusto. Di fronte alla minaccia di uninvasione
dellItalia da parte dellimperatore, Giulio II nomina il cardinal Carvajal suo
legato a latere, e questi raggiunge nel 1507 a Innsbruck la corte imperiale,
negoziando una proficua alleanza per conto del pontefice3. Carvajal segue la
corte imperiale nelle Fiandre e a Malines il 14 ottobre 1508 in presenza di
1
Per una sintetica ma esaustiva introduzione sullorigine e i modelli dellomiletica nella tradizione
cristiana, cfr. Bernarda URREJOLA, Este sermn es moneda de todo valor: la circulacin de un saber de
buena ley en la oratoria sagrada novohispana de principios del siglo XVIII, in Acta Literaria, n. 43 II
sem. (2011), pp. 61-77: 61-63.
2
Sullevoluzione delloratoria sacra a Roma nel primo quarto del XVI secolo ,cfr. John W.
O'MALLEY, Praise and blame in Renaissance Rome : rhetoric, doctrine, and reform in the sacred orators
of the papal court, c. 1450-1521, Durham (NC), Duke University press, 1979; per una panoramica pi
generale, STANISLAO DA CAMPAGNOLA et al., Oratoria sacra: teologie ideologie biblioteche nell'Italia
dei secoli XVI-XIX, Roma, Istituto storico dei Cappuccini, 2003.
3
Cfr. L. VON PASTOR, Storia dei papi cit., vol. III, p. 728.
248
4
Bernardino LPEZ DE CARVAJAL, Homelia doctissima cardinalis Sancte Crucis habita coram
maximo Maximiliano Cesare semper augusto, [Roma, Johann Besicken, 1508].
5
Dions VZQUEZ, Fratris Dyonisii Vasques a Toleto Hispani Sacre Theologie Magister ex
Augustiniana Eremitanei familia congregatione castelle oratio habita Rome in apostolica sacri palatii
capella in die cinerum nona februarii Anno domini 1513, Impressum Rome per Magistrum Iacobum
Mazochium, Anno Domini M.D.XIII [1513] Die uero otaua Mensis Martii.
249
6
Cfr. Flix G. OLMEDO, S.I. (cur.), Dionisio Vzquez. Sermones, Madrid, Espasa-Calpe, 1956
(Clsicos castellanos, 123), pp. XXII-XXXII.
7
Dions VZQUEZ, De vnitate & simplicitate personae Christi in duabus naturis. Oratio
preclarissima fratris Dionysii Vasquij Augustiniani ordinis & Sacrae theologiae professoris: ac catholici
regis Caroli praedicatoris: ad Sanctissimum in Christo patrem & Dominum, N. D. Leonem Papam X. &
Sacrum Cardinalium senatum, (Impressum, Romae apud Iacobum Mazochium. Die XVI. Ianuarii.
M.D.XVIII [1518]).
250
8
Arnaldo de VELASCO, De Comunione pontificia e dignitates ad Passioni Christi et Martirium et
Dolores Eclesiae servanda. Oratione Arnaldi de Verlasco [sic], Roma, Apud Magistrum Marcellum,
MDXXII [1522].
9
Arnaldo de VELASCO, Exhortatio Arnaldi de Velasco Hispani decani Compostellani de celeri in
Romam aduentu ad reuerendissimum in Christo patrem d.d. Adrianum cardinalem Dertusensem nuper in
summum pontificem electum, [Roma, Marcello Silber, 1522].
10
CARVAJAL, Rodrigo de, Oratio de eligendo summo pont. Adriano VI vita functo ad sacrum
patrum collegium habita per Rodericum Caruaial kalendis Octobris anno a natali Christi MDXXIII
[1523], [Roma, Giacomo Mazzocchi, 1523]. Per leditore, cfr. Fernanda ASCARELLI, Annali tipografici di
Giacomo Mazzocchi, Firenze, Sansoni antiquariato, 1961, pp. 154-156.
251
11
Domingo de SOTO, Concio fratris Dominici Soto Segobien. Theologi, Ordinis praedicatorum De
extremo iudicio prima Dominica Adventu, ad Legatos, et Synodum, Tridenti habita, (Romae, in Platea
Parionis), [Roma, Girolama Cartolari, 1546]
12
Pedro Juan PERPI, Petri Ioannis Perpiniani Sacerdotis Societatis Iesv. Orationes Qvinqve,
Romae, Vincentius Luchinus Excudebat, M.D.LXV [1565].
13
Pedro Juan PERPI, Petri Ioannis Perpiniani Valentini e Societate Iesv Orationes duodeuiginti.
Addita sunt acta Legationis Iaponicae cum aliquot orationibus, quarum auctores [], Romae, Apud
Zannettum, & Ruffinellum, M.D.LXXXVII [1587], (Romae, Impensis Iacobi Tornerij, Apud Zannettum,
& Ruffinellum. M.D.LXXXVII [1587]).
252
parte della corona. Come consta dai frontespizi delle sue edizioni e dai repertori
bio-bibliografici, il teologo spagnolo diviene infatti familiare del cardinale
Marcantonio Colonna e consultore della Congregazione dellIndice, di cui il
cardinale prefetto 16 . Dellautore possediamo unedizione di un sermone
pronunciato il mercoled delle ceneri del 158817, e due edizioni del sermone
tenuto la domenica di Pentecoste del 1589, rispettivamente ad opera di
Francesco Coattino e Giacomo Ruffinelli18. Nel 1591 Domenico Basa pubblica
una raccolta di cinque orazioni tre delle quali pronunciate dinanzi a Sisto V, due
al cospetto di Gregorio XIII19, mentre il medesimo tipografo pubblica in questo
stesso anno la predica tenuta di fronte a Innocenzo IX, pontefice per soli due
mesi20.
Sotto il pontificato di Sisto V abbiamo ledizione di unorazione
pronunciata in occasione della prima domenica davvento coram sanctissimo, il
cui autore, il domenicano Bartolom de Miranda, un uomo di fiducia del papa,
nominato da questi procuratore e vicario generale dei Predicatori, nonch
Maestro del Sacro Palazzo, preposto fra le altre cose al controllo censorio sui
libri per conto della Congregazione dellIndice 21 . Delledizione si fa carico il
correligionario di Miranda, fray Juan Bru de la Magdalena, organizzatore delle
justas poticas in onore di Maria Maddalena, del quale si avuto modo di
parlare a proposito di poesia lirica. Due anni dopo il teologo Diego del Castillo
pubblica a Roma unorazione pronunciata dinanzi al pontefice il giorno di San
16
Cfr. A. PALAU Y DULCET, Manual del librero cit., s.v. Len de Alava, Domingo/Alava, Len de.
17
Domingo LEN DE LAVA, Concio habita coram S. D. N. Sixto V. Pont. Max. Feria quarta
Cinerum Anni M.DLXXXVIII [1588]. Per Dominicum Leon de Alava Hispanum Merimnensem Sacrae
Theologiae Licencitum, atque Illustriss. & Reverendiss. Cardin. Congregat. Indicis Librorum
prohibitorum Theologum Consultorem pro Illust. ac Reverendiss. Arcanii Card. Columnae beneplacito,
Romae, apud Alexandrum Gardanum, & Franciscum Coattinum socios, M.D.LXXXVIII [1588].
18
Domingo LEN DE LAVA, , Concio habita coram S. D. N. Sixto V. P. O. M. Dominica
Pentecostes anno M.D.LXXXIX [1589]. Per Licentiatvm Dominicvm Leon de Alaua Theologum,
Illustrissimi ac Reuerendissimi et Marci Antonij Cardinalis Columnae familiarem, necnon
Congregationis Indicis Consultorem, Permissv svperiorvm, Romae, Apud Franciscum Coattinum,
M.D.LXXXIX [1589]; altra ed.: Romae, apud Iacobum Ruffinellum, 1589. Come consta dal repertorio le
due edizioni, identiche nel frontespizio, differiscono per numero di fogli.
19
Domingo LEN DE ALAVA, Tres Orationes in Urbe habitas ad Sixtum V. dua, ad Gregorium
XIII. unam, Romae, 1591.
20
Domingo LEN DE LAVA, Conciones ad s.d.n. Innocentium IX p.o.m. et ad ampl.mos s.r.e.
cardinales per Dominicum Leon de Alaua, sacrae theologiae licentiatum, atque ill.mi ac r.mi d. Marci
Antonij cardinalis Columnae familiarem, Romae, ex typographia Dominici Basae, 1591.
21
MIRANDA, Bartolom de, Oratio habita coram s.d.n. Sixto V p.m. dominica prima aduentus, ab
admodum r.p.f. Bartholomaeo de Miranda, magistro in sacra theologia, [], Romae, apud Dominicum
Basam, 1587.
254
22
Diego del CASTILLO, Oratio sive concio habita in die divi Ioannis Evangelistae per Didacum del
Castillo, (Romae, apud Franciscum Coattinum, 1589).
23
Diego del CASTILLO, Orationes dvae de Divo Ioanne Evangelista Habitae in Capella Pontificia
sub Pont. Maximis, Sixto V. et Innocentio IX. Per Didacvm del Castillo Salmanticen. Doctorem
Theologum. Ad Illvstrissimvm et Reverendissimvm Dominvm Lucivm Saxvm Episcopum Ripanvm [].,
Romae, Ex Typographia Ascanij et Hieronymi Donangeli M.D.XCII [1592].
24
C. EUBEL - G. VAN GULIK, Hierarchia Catholica cit., vol. III, p. 285.
25
Diego del CASTILLO, Orationes dvae de Sancto Ioanne Evangelista Habitae in Capella
Pontificia sub Pont. Maximis, Sixto V. & Innocentio IX. Per eundem Didacum del Castillo,
Salmanticensem Doctorem Theologum, Permissv Svperiorvm, Romae, Apud Aloysium Zannettum, 1593.
255
pubblicata con una dedica, firmata dal medico milanese Girolamo Visconti e
firmata Treviso, gennaio 1590, allindirizzo del cardinal Sarnano, Costanzo
Torri, correligionario di Osuna e primo cardinale con il titolo di San Pietro in
Montorio, chiesa di propriet della corona spagnola. Predicatore apprezzato,
prima di vestire la porpora Sarnano aveva insegnato teologia a Padova, Perugia
e, tra il 1585 ed il 1586, alla Sapienza di Roma26. La silloge di oratoria sacra era
stata pubblicata per la prima volta a Parigi nel 1533 da Guillaume Le Bret,
mentre nel 1536 era uscita ad Anversa presso Symon Cock la Partis occidentalis,
riedita a Venezia nel 1572 da Giacomo Simbeni, nel 1583 da Giovanni Antonio
Bertano e nel 1585 da Damiano Zenari.
Gli anni del pontificato di Sisto V vedono la presenza in curia in qualit di
oratore e cameriere del potente cardinal Ascanio Colonna di un altro spagnolo,
Sancho de Sandoval. Originaria di Beas de Segura, la famiglia Sandoval una
delle pi importanti della provincia di Jan. Imparentati con i Guerrero ed i
Godnez, si faranno promotori della penetrazione della spiritualit carmelitana
nella loro terra, contribuendo a fondare la prima istituzione dei riformati scalzi
in Andalusia nel 1575, il convento di San Jos del Salvador. Finanziano lopera
Catalina e Mara Godnez y Sandoval che coinvolgono la stessa Santa Teresa, la
quale si reca a Beas de Segura per seguire da vicino la fondazione del convento.
Da non confondere con lomonimo corrispondente di Quevedo, senzaltro pi
giovane del nostro teologo, che in realt lo zio paterno27. Una volta a Roma
Sancho de Sandoval, oltre a porsi sotto la protezione del cardinal Colonna mette
le sue doti di predicatore al servizio del pontefice, pronunciando unorazione
coram sanctissimo sulla figura di San Giovanni apostolo il 6 gennaio del 1589,
stampata da Giovanni Martinelli lanno successivo 28 . Il 15 luglio del 1590
predica nuovamente dinanzi al pontefice, trattando della dottrina trinitaria; nel
26
Cfr. G. MORONI, Dizionario cit., vol. V, pp. 261-262.
27
Cfr. Mercedes SNCHEZ SNCHEZ, Don Sancho de Sandoval, corresponsal de Quevedo: fortuna
de su coleccin de cartas, in Mara Cruz GARCA DE ENTERRA - Alicia CORDN MESA, Actas del IV
Congreso Internacional de la Asociacin Internacional del Siglo de Oro (AISO), Alcal de Henares, 22-
27 de julio de 1996, Alcal de Henares, Servicio de publicaciones de la Universidad de Alcal, 1998, pp.
1471-1478.
28
Sancho de SANDOVAL, Ad Sixtum V pont. opt. max. Oratio Sanctii de Sandoual theologi de
Sancto Ioanne apostolo, & euangelista habita in sacello Vaticano VI kal. Ianuarij MDXXXIX [1589],
Romae, apud Ioannem Martinellum, 1590.
256
1591 Gaspare Ruspa si incarica della nuova pubblicazione29. Negli stessi anni
escono le traduzioni spagnole di entrambe le omelie, edite rispettivamente da
Diego Ruffinelli e Gaspare Ruspa 30 . Le versioni spagnole contengono anche
delle dediche: lorazione di San Giovanni dedicata alla madre dellautore,
Leonor Guerrero, che nel 1572 scrive a Francisco de Borja raccomandandogli il
figlio per lingresso nella Compagnia di Ges, cosa che a quanto si sa non in
seguito avvenuta 31 . Lorazione della Trinit viene dedicata a Costanza de
Sandoval, nipote dellautore, sorella del suo omonimo, e Leonor Godnez,
appartenente anchessa alla famiglia.
Loratore spagnolo pi prolifico dellultimo decennio del Cinquecento
senza dubbio il valenciano Vicente Blas Garca: si contano ben nove edizioni tra
il 1591 ed il 1594. Professore di retorica, si forma alla scuola di Lorenzo
Palmireno presso luniversit della sua citt natale, ereditando la cattedra di
retorica alla morte del maestro. Si reca nel 1589 a Roma, dove ottiene la cattedra
di retorica dello Studium Urbis, rimasta vacante alla morte di Paolo Manuzio.
Resta a Roma fino al 1594 anno della sua utima edizione romana. La malattia lo
sorprende mentre si sta recando a Bologna per occupare una nuova cattedra di
retorica presso lAlma mater, ed costretto a fare ritorno in patria, dove
trascorre gli ultimi anni insegnando a Valencia32. Lautore stato incluso in
questa sezione e non in quella relativa alla retorica ed oratoria profana in
quanto secondo gli studi biografici condotti da Ximeno, Garca sarebbe stato
sacerdote, dato che sembrerebbe avallato dallargomento dei suoi discorsi
29
Sancho de SANDOVAL, Sanctii de Sandoual theologi De sanctissima trinitate ad Sixtum V pont.
max. oratio habita in sacello Vaticano XV kal. Iul. anno salutis humanae MDXC [1590], Romae, apud
Gasparem Ruspam, in via Parionis, 1591.
30
Sancho de SANDOVAL, Sermon que ala sanctidad de nuestro muy sancto padre Syxto V pontifice
maximo. Hizo don Sancho de Sandoual el dia de san Iuan Euangelista del ao 1589 en la capilla
Vaticana. Traduzido de lengua latina en castellana. Y dirigido ala muy illustre seora doa Leonor
Guerrero y Luna, En Roma, por Diego Ruffinello, 1590; ID., Sermon de la sanctissima Trinidad que hizo
ala sanctidad de nuestro muy sancto padre Xisto V pont. max. don Sancho de Sanduoual camerero del
illustriss. card. Ascanio Colonna. Traduzido de lengua latina en castellana y dirigido alas muy illustres
senoras donna Gostanza de Sandoual y donna Leonor Godinez, En Roma, por Gaspar Ruspa, [post
1590].
31
Cfr. Miguel MELLINA TALAVERA, Conferencia. Beas a travs de las cartas de Quevedo a
Sancho de Sandoval. Beas de Segura, 26 de noviembre de 2011, [in linea],
http://www.sandovaldelareina.com, [ultima consultazione; ottobre 2013].
32
Cfr. Vicente XIMENO, Escritores del Reyno de Valencia, chronolgicamente ordenados desde el
ao 1238 de la Christiana conquista de la misma ciudad hasta el de 1747, Valencia, 1747-1749, 2 voll.,
vol. I, p. 275-277. Jos RICO VERD, La retrica espaola de los siglos XVI y XVII, Madrid, C.S.I.C.,
1973, p. 92.
257
pubblicati a Roma, oltre che dalla progressiva perdita di laicit dello Studium
Urbis, che da istituzione municipale passa a convertirsi in istituzione
ecclesiastica, con una sempre maggiore presenza di chierici nel ruolo di
docenti33.
La maggior parte dei discorsi pubblicati a Roma da Vicente Blas Garca ,
dunque, dargomento religioso. La sola eccezione
unorazione, pronunciata nel 1593 e pubblicata
dagli eredi di Giovanni Gigliotti 34 . Il discorso
viene pronunciato nello Studium Urbis,
designato come Accademia Romana, il 16
luglio 1592 e viene dedicato al cardinal Ascanio
Colonna, definito saeculi nostri Mecenate. Il
cardinal Colonna rappresenta il tipico esempio
di cardinale appartenente alla nobilt romana,
formatosi nelle universit spagnole di Salamanca
e Alcal, vincolato da legami e interessi con la
33
Emanuele CONTE, Professori e cattedre tra Cinque e Seicento, in Paolo CHERUBINI (cur.), Roma
e lo Studium Urbis. Spazio urbano e cultura dal Quattro al Seicento, Atti del Convegno (Roma, 7-10
giugno, 1989), Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ufficio Centrale per i Beni
Archivistici, 1992, pp. 186-199.
34
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blasii Garciae Valentini. Oratio, habita pro se ipso in Academia
Romana XVI. Kal. Iulii anno ab humana salutis exordio M.D.XCII [], Romae, Apud Heredes Ioannis
Lilioti, M.D.XCIII [1593].
35
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blasii Garciae Valentini De felici s.d.n. Gregorii XIV pontificatu
ad ampliss. s.r.e. card. oratio habita in basilica S. Petri XV idi. Ianuarij anno salutis humanae
M.D.LXXXXI [1591], Romae, Apud Vinc. Accoltus, in Burgo, 1591.
258
36
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blasii Garciae Valentini. Oratio in exeqviis Gregorii XIV. Pont.
Max. Habita in Basilica B. Petri ad Sacrum Collegium. VIII Kal. No. Anno M.D.LXXXXI [1591]. Ad
Pavlvm Sfondratum Cardinalem, eiusdem Gregorii XIV. fratris filium, Romae, Apud Paulum Bladum
Impressorem Cameralem, M.D.XCI [1591]. Svperiorvm Permissv.
37
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blasii Garciae Valentini. Ad Illustrissimos & Reverend. S. R. E.
Cardinales. Oratio, qua gratias Deo agit, pro novo Pontifice Clemente VIII. habita in Accademia
Romana 17 Kal. Julii 1592, Romae, Apud apud Aloysium Zannettum, M.D.XCII [1592].
38
Le uniche notizie che si sono potute raccogliere sul personaggio, a parte quelle fornite dallo
stesso Garca nel suo discorso funebre, si trovano nella seguente pubblicazione: Pierre BLET, Girolamo
Ragazzoni, evque de Bergame, nonce en France. Correspondance de sa nonciature (1583-1586), Roma,
Gregorian Biblical Book Shop, 1962, p. 151.
39
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blasii Garcias Valentini. Oratio habita in exeqviis Lvdovici de
Bar Senonensis in Aede Sancti Lvdovici Gallorum. Ad Marcellum Vestrium Barbianum, Vtriusque
Signaturae Referendarium, & Secretarium Apostolicum Domesticum S. D. N. Gregorii XIIII Pont. Max.,
Romae, Apud Paulum Bladum Impressorem Cameralem. M.D.XCII [1592].
259
40
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blassii Garciae Valentini. Oratio funebris in laudem Alexandri
Farnesii Serenissimi Parmae & Placentiae Ducis, Romae, Apud Haeredes Ioannis Lilioti, M.D.XCIII
[1593]
41
Vicente Blas GARCA, Vincentii Blassii Garciae Valentini. Oratio funebris in laudem Alexandri
Farnesii Serenissimi Parmae & Placentiae Ducis, Romae, Apud Haeredes Ioannis Lilioti, M.D.XCIII
[1593].
42
Vicente Blas GARCA, Vincentius Blasius Garcia Valentinus. Litaniae et Preces in Celebratione
Jubilei Clemente pp. VIII, Romae, Apud Heredes Ioannis Lilioti, M.D.XCIV [1594].
43
Alfonso de CABRERA, Sermon qve predico el Maestro Fray Alonso Cabrera Predicador de Sv
Magestad del Orden de Predicadores. A las honras de Nvestro Seor el Serenissimo, y Catolico Rey
Filippo segundo, que est en el Cielo: que hizo la Villa de Madrid en S. Domingo el Real vltimo de
Otubre 1598, (En Roma, Con licencia de los Superiores, Impresso por Luys Zaneti, M.D.XCVIII [1598]).
260
Tres puntos pienso tratar: la eminencia del Rey del cielo sobre todos los de la tierra,
que sealadamente se manifiesta en esta muerte; la obligacin que de ah nos
resulta de honrarle y servirle ms que a ellos; cuan bien cumpli con esta
obligacin nuestro seor el rey45.
A David sucedi Salomn, y Carlos Felipe II. Ecce plusquam Salomon hic. Fuele
parecido: Lo primero en la sabidura, en que Salomn fue sin fin entre los nacidos.
Cundo se vio tan sabio rey, tan capaz, tan prudente, tanta inteligencia y
comprehensin de negocios, tan prvido, tan gran consejero, tan memorioso, tan
advertido en todo? [...] nada se le escap. Ha sido admirable en esto su majestad;
que juntamente abarcaba y comprehenda los negocios ms arduos de estado, de
guerra, de gobierno, y atenda otros muy domsticos y muy particulares, sin que
la grandeza de los unos estorbase la pequeez de los otros, ni al contrario46.
44
Miguel MIR, Discurso preliminar, in Predicadores de los siglos XVI y XVII, t. I, Sermones de p.
fr. Alonso de Cabrera, Madrid, Librera Editorial de Bailly-Baillire Hijos, Madrid, 1906 (Nueva
Biblioteca de Autores Espaoles dirigida por Marcelino Menndez y Pelayo, 3), p. XVIII.
45
Le citazioni sono tratte dalla seguente edizione integrale dellorazione funebre di Alonso de
Cabrera: Sermones de p. fr. Alonso de Cabrera cit., (pp. 693-694).
46
Ivi, p. 701.
261
Habitabatque Juda et Israel absque timore ullo, unusquisque sub vinea sua et sub
ficu sua cunctis diebus Salomonis. Viva el pueblo de Jud y el de Israel sin temor
alguno, cada uno debajo de su parra y de su higuera, todos los das de Salomn.
Quien no ha visto las violencias de las guerras, las talas de los campos, el
malogramiento de los frutos, la ruina de los edificios, la desolacin de los lugares,
las rapias de los bienes, las muertes de los hombres, las fuerzas de las mujeres, los
estupros de las vrgenes, no puede estimar el bien que es vivir cada uno seguro
debajo de su parra y su higuera, gozando de sus bienes libremente y sin recelo. Esto
ha gozado Espaa y Italia en los das de nuestro rey47.
Y porque el ocio de la paz es madre de las letras, nunca ha habido en Espaa tantos
y tan grandes letrados, telogos y juristas y de todas facultades; nunca las artes ms
floridas; nunca tanto libro sacado luz, y nunca los hombres doctos y eminentes
han sido tan favorecidos y premiados; y sobre todo, nunca las religiones tan
reformadas en este reino, ni en tanto punto de observancia como lo han estado y
estn por el patrocinio y providencia de nuestro rey, que no se puede decir la
puntualidad con que esto acuda.
Interessante notare come per Cabrera la misura del progresso sia data anche dal
volume di pubblicazioni che si attestano durante l'et filippina, fatto certamente
vero se comparato all'epoca di Carlo V e se si tiene in considerazione l'impegno
profuso dal monarca nel disciplinare i processi editoriali sia in Spagna che nelle
colonie, e di commissionare egli stesso numerose edizioni. Cabrera elenca nel
suo discorso gli illustri antenati del re, tra i quali, ricorda, si annoverano otto
santi canonizzati.
47
Ivi, p. 702.
262
Ad essi aggiunge il re Don Pelayo e Fernando III il Santo, a suo giudizio non da
meno dei santi ufficialmente riconosciuti. Dei domini immensi del re Filippo,
dice quanto segue:
El mayor seoro que se sabe; ciendo con ambas Indias la longitud del mundo, y
ac en Europa, seor de los Estados Bajos y de lo mejor de Italia, y sobre todo seor
de todas las Espaas, que es gran excelencia de nuestro rey haber ajuntado esta
corona el reino de Portugal48.
Y en los das de los pecadores, en estos tiempos calamitosos en que los infieles y
herejes han prevalecido y multiplicndose como langostas, l solo hizo espaldas la
piedad. Quin ha hecho rostro al Turco, enemigo comn de toda la cristianidad?
Quin quebrant su orgullo en Lepanto con la victoria ms insigne, ms famosa,
que ha habido sobre aguas de la mar? [...] Quin descerc a los caballeros de
Malta? Quin ha socorrido las fronteras de Hungra? Quin defendi los catlicos
de Francia? Quin se ha opuesto la furia de Inglaterra? Qu rey ni prncipe en
esta era ha peleado las batallas del Seor y defendido la causa comn de la Religin
y de la Iglesia, sino nuestro rey? Y aunque algunas destas guerras no hayan tenido
prsperos sucesos, no por eso se menoscaba su gloria; porque suele Dios, por sus
ocultos juicios, probar sus amigos en las adversidades y dar a sus enemigos la
victoria49.
Ultimamente, ms que Salomn en el sucesor que nos deja tan bien instruido. [...]
Son los hijos la muestra del pao, del ndice, la mano del reloj que descubre la vida
concertada del padre. [...] No es lugar este de lisonjas, ni yo acostumbro decirlas,
pero es forzoso decir esto para consuelo deste reino y de toda la cristianidad, que en
una prdida tan general y tan desolada nos ha socorrido la Providencia divina con
48
Ibidem.
49
Ibidem.
263
50
Ivi, p. 709.
51
Il primo esempio di questo tipo di conclusioni si pu trovare in George T ICKNOR, Historia de la
literatura espaola, ed. Pascual de GAYANGOS - Enrique de VEDIA, Madrid, M. Rivadeneyra, segunda
poca, cap. XXXVII.
52
Cfr. le notazioni sulla predicazione in Spagna e sullazione di Dions Vzquez, in Flix G.
OLMEDO (cur.), Dionisio Vzquez. Sermones, Madrid, Espasa-Calpe, 1956, p. XXXII (Clsicos
castellanos, 123).
264
volgare, che attinge ai nuovi modi e ai nuovi stili. Questo nuova modalit di
predicare appare ancor pi lungimirante se si considera che si d prima
dell'avvento controriformistico. Lo stesso Dionisio Vzquez utilizza in Spagna il
castigliano per la sua predicazione, trasferendo le conoscenze e le raffinatezze
retoriche in questa lingua, dando cos il suo contributo all'evoluzione
linguistico-stilistica e all'arricchimento che lo spagnolo sperimenta in questi
anni.
265
1
Ignacio de LOYOLA, Constitvtiones Societatis Iesv, Anno 1558, Romae, in Aedibus Societatis
Iesv, 1558, (Romae, in Aedibus Societati Iesv, Anno Domini MDLIX [1559].
2
Ignacio de LOYOLA, Declarationes et Annotationes in Constitutiones Societatis Iesv, Romae, in
Aedibus Societatis Iesv, 1559.
3
Ignacio de LOYOLA, Constitvtiones et Declarationes Examinis generalis Societatis Iesv, Romae,
M.D.LXX [1570], Apud Victorium Haelianum. Cum facultate Superiorum.
266
4
Ignacio de LOYOLA, Regvlae Societatis Iesv, Romae, In Collegio eiusdem Societatiis, MDLXXX
[1580].
5
POLANCO, Juan, Indvlgentiae nonnvllae, qvas personae Societatis Iesv consequi possunt Virtute
communicationis Priuilegiorum, & Gratiarum, quam habent cum alijs Religionibus & piis locis, Romae,
In Collegio Societatis Iesv, M.D.LXIX [1569].
6
Diego JIMNEZ, Literae Apostolicae, qvibvs Institvtio, Confirmatio, et varia priuilegia
continentur Societatis Iesv, Romae.
7
ARCICONFRATERNITA DEL GONFALONE, Summario de las indulgencias que ganan los Confrades
de las Confradias agregadas, o que se aggregaren a la Archiconfradia del Confalon de Roma concedidas
por nuestro Sanctissimo padre Gregorio papa X, Romae, apud haeredes Antonii Bladii Impressores
Camerales, 1580; sullistituzione, cfr. Anna ESPOSITO, Le confraternite del Gonfalone (secoli XIV-
XVI), in Luigi FIORANI (cur.), Le confraternite romane: esperienza religiosa, societ, committenza
artistica, colloquio della Fondazione Caetani (Roma, 14-15 maggio 1982), Roma, Edizioni di Storia e
Letteratura, pp. 91-104.
8
Cfr. Salvatore BONO, LArciconfraternita del Gonfalone di Roma e il riscatto degli schiavi dai
musulmani, in Capitolium 32 (1957), pp. 20-24; ID., I corsari barbareschi, Torino, ERI, 1964 (Saggi,
39), pp. 299-300 e 465-499. La lettera di Gregorio XIII con il conferimento dellincarico viene stampata a
Roma da Antonio Blado nel 1581.
267
9
Garca TOLEDO, Compendium omnium priuilegiorum et gratiarum summorum pont. quibus
fratres Ordinis s. Hieronymi Hispaniae gaudent, collectum per f. Garsiam a Toleto, eiusdem Ordinis in
Rom. curia procuratorem, monasterijque b. Mariae de Guadalupe professum, Romae, apud Paulum de
Dianis, 1591.
10
Gli statuti vengono pubblicati nel 1603, come segue: Estatutos de la Archicofradia de la SS.
Resurrecion de Christo nuestro Redentor, de la nacion espaola de Roma, en Roma, por Esteuan Paulino,
1603; sulla storia della pia istituzione, cfr. Jos FERNNDEZ ALONSO, Santiago de lo Espaoles y la
archicofrada de la Santsima Resurreccin en Roma hasta 1754, in Anthologica Annua, 8 (1960), pp.
279-329.
11
Si veda a tale proposito il contribuo di T. J. DANDELET, Constructing Spanish identity at the
center of the Old World: the Spanish nation in Rome (1555-1625), in The Journal of Modern History,
march-december (1997), pp. 489-511.
268
benefici prelevati dalle chiese del Regno di Napoli, con il beneplacito di Filippo
II. La proiezione dellArciconfraternit sulla citt e il suo rilievo ben
esemplificato dalledizione nel 1596 di un opuscolo, opera di Girolamo Accolti,
autore di studi storici, dal titolo La festa et ordine belissimo che tiene la natione
di Spagna, nel far la processione del Santissimo Sacramento la domenica di
Resurretione, pubblicato da Domenico Gigliotti12. Uno dei compiti assolti dalla
pia istituzione quello di organizzare, la domenica di Pasqua, una solenne
processione, che si snoda in Piazza Navona, di fronte alla chiesa nazionale di
San Giacomo. Tutta la citt pu assistervi ed apprezzare la ricchezza dapparati
esibita in tale occasione.
Girolamo Accolti dedica lopera allambasciatore il duca di Sessa,
protettore e primo dignitario dellArciconfraternita. Cos si esprime lautore
nella dedica:
[] essendo che quei fuochi apparati, Musiche, Machine, & lumi, altro non ci
dimostrano, & dichiaranno che allegrezza, & giubilo per la Resurretione, & trionfo
di Christo S.N. Et per che ho giudicato, che V. E. si pigli non poco contento di cos
bella festa, & particolarmente in questanno che grandissima, fatta da quella
Natione della quale ella Protettore, mi parso bene di farla stampare sotto Felice
nome dellEccell. Vostra, hauendo pigliato ardire di dedicargliela, si per la
Deuotione che tengo allEccell. Sua, s anco per lamor che porto quella
Nobilissima Natione13.
12
Girolamo ACCOLTI,, La festa et ordine belissimo che tiene la natione di Spagna, nel far la
processione del Santissimo Sacramento la domenica di Resurretione, In Roma, presso Domenico
Gigliotti, 1596.
13
Girolamo ACCOLTI,, La festa et ordine belissimo cit., fol. 1.
269
14
Cfr. ngel FERNNDEZ COLLADO, La catedral de Toledo en el Siglo XVI: vida, arte y personas,
Toledo, Diputacin Provincial -Univ. de Castilla-La Mancha, 1999, p. 74.
15
Girolamo ACCOLTI,, La festa et ordine belissimo cit., fol. 2.
270
16
Ibidem.
271
Il 1596 lanno dellintervento militare della Spagna in Irlanda nel corso della
guerra con gli inglesi, ed il riferimento alla battaglia navale non certo casuale
n innocente. Accolti termina il suo racconto con lesaltazione della generosit
spagnola, che allieta grazie alla magnificenza di questa festa gli animi dei
romani e rafforza il loro sentimento religioso.
17
Cfr. la voce Medici, Pietro de, a cura di Paola VOLPINI in Dizionario biografico degli italiani
cit., vol. 73 (2009).
18
Girolamo ACCOLTI, La festa et ordine belissimo cit., fol. 5.
Conclusioni
1
Cfr. Michael LEVIN, Agents of Empire: Spanish ambassadors in sixteenth century Italy, Ithaca-
London, Cornell University Press, 2005, pp. 3 sgg.
273
2
Cfr. T. J. DANDELET, Spanish Rome cit., pp. 92 sgg.
3
Sulla figura dellambasciatore residente nel Rinascimento, cfr. Paolo PRODI, Il sovrano
pontefice. Un corpo e due anime: la monarchia papale nella prima et moderna, n. ed., Bologna, Il
Mulino, 20062, pp. 312-313.
274
scritta da Carlo V, stampata da Francesco Minizio Calvo, uno dei pochi tipografi
a sopravvivere agli eventi del Sacco4.
Tra i sopravvissuti, dobbiamo annoverare Antonio Martnez de
Salamanca, uno dei casi editoriali pi interessanti della Roma del Cinquecento.
Spagnolo di nascita, tra i pochi tipografi ed editori che cercano di diffondere
presso il pubblico romano le lettere spagnole5. Attivo dal 1519 al 1560, pubblica
a Roma opere come il Libro ureo di Guevara (1531), le opere poetiche di
Garcilaso e Boscn (1547). Per il genere cavalleresco, lAmads (1519) e, in
collaborazione con Iacopo Giunta, le Sergas de Esplandin (1525). Salamanca
anche un editore di stampe illustrate: dalla sua attivit in societ con Antoine
Lafrry nasce ledizione della Historia de la composicin del cuerpo humano
(1556) di Juan de Valverde, ristampata altre due volte in traduzione italiana con
il titolo di Anatomia del corpo humano (1559 e 1560, rispettivamente).
A met strada fra opere profane e dargomento sacro, possiamo collocare
una delle produzioni pi interessanti e peculiari a Roma, quella dei Mirabilia
Urbis. Come si visto nel capitolo dedicato, tali edizioni attraversano quasi
interamente il secolo, concentrandosi soprattutto in prossimit degli anni
giubilari. Appannaggio praticamente esclusivo del Blado nella prima parte del
secolo, tali produzioni divengono oggetto di concorrenza di parte di pi tipografi
nel corso della seconda met del Cinquecento. In esse la devozione del
pellegrinaggio si fonde con lesigenza di conoscere i fasti della vecchia e della
nuova Roma, messi quasi in lettura sinottica per guidare i visitatori attraverso
un percorso cittadino strutturato.
Di ben altro segno, adatte ad un pubblico pi erudito, le opere di genere
antiquario sperimentano altres un cambio di orientamento in direzione
religiosa con lavvento della Controriforma. Si passa dunque dallinteresse tutto
umanistico per il mondo classico a quella moralmente pi confacente alle
4
Cfr. Francesco BARBERI, Le edizioni romane di Francesco Minizio Calvo, in Miscellanea di
scritti di bibliografia ed erudizione in memoria di Luigi Ferrari, Firenze, Leo S. Olschki, 1952, pp. 57-
98.
5
Nonostante la lunga attivit, le notizie biografiche su Antonio Martnez de Salamanca sono
piuttosto scarne. Cfr. Maria Cristina MISITI, Antonio Slamanca: qualche chiarimento biografico alla luce
di unindagine sulla presenza spagnola a Roma nel 500, in Marco SANTORO (cur.), La stampa in Italia
nel Cinquecento, Atti del convegno. Roma, 17-21 ottobre 1989, Roma, Bulzoni, 1992, vol. 2, pp. 545-
563; Jos Luis GONZALO SNCHEZ-MOLERO, Antonio de Salamanca y los libros espaoles en la Roma
del siglo XVI, in C. J. HERNANDO SNCHEZ (coord.), Roma y Espaa cit., pp. 335-366.
276
Letteratura profana
genere n. di edizioni valore percentuale
Letteratura in verso 14 2,35%
Letteratura in prosa 10 1,68%
Narrativa 4 0,6%
Mirabilia Romae 12 2,02%
Antiquaria 9 1,51%
Relazioni di Viaggio 16 2,63%
Epistole, discorsi, avvisi 109 20%
Totale 174
Trattatistica accademica
genere n. di edizioni valore percentuale
Grammatica 5 0,84%
Filosofia 18 3,03%
Scienze MM FF NN 22 3,70%
Musica 19 3,19%
Medicina 13 2,18%
Diritto 4 0,67%
Teologia 65 10,94%
Diritto canonico 104 17,50%
278
Totale 250
Letteratura profana
genere n. di edizioni valore percentuale
Libri liturgici 6 1,01%
Libri religiosi e opere 73 12,28%
devozionali
Canonizzazioni 11 1,85%
Oratoria sacra: sermoni 47 7,91%
Arciconfraternite, ordini 25 3,87%
cavallereschi, istituti religiosi
Totale 162
occasione della morte di Adriano VI, altre opere di Benet e Castellesi, due opere
di Ramo Llull, la Approbatio artis illuminati doctoris magistri Raymundi lull
vna cum arte breui (1513) e lArs brevis (1516), negli anni in cui si riaccende per
breve tempo la disputa sullortodossia lulliana, che gi aveva visto una ripresa
verso la fine del Quattrocento, con la pubblicazione a Roma dellArs brevis di
Ramon Llull ad opera di Pere Dagui, lullista e difensore delle dottrine
dellIlluminato a Roma9, cos come della Janua artis, sempre alla fine del
Quattrocento, ad opera di Eucario Silber10.
Dopo linterruzione dovuta al Sacco, i tipografi della transizione possono
essere considerati Francesco Minizio Calvo e lo spagnolo Antonio Martnez de
Salamanca, di cui si gi trattato in precedenza. Insieme ad essi, Baldassarre
Cartolari, che lavora sia per il Salamanca, con la pubblicazione del resoconto
riguardante lentrata di Carlo V a Milano (1541), sia per Michele Tramezzino, a
spese del quale stampa due trattati sul primato papale ad opera di Luis Gmez
nel 1543. Cartolari stampa anche le due edizioni della traduzione italiana della
Vita di Marco Aurelio di Antonio de Guevara (ispettivamente del 1542 e 1543).
Altri tipografi attivi tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo, i fratelli
bresciani Valerio e Luigi Dorico, che sottoscrivono insieme una ventina di
edizioni spagnole. Valerio ne firma da solo due, mentre solamente una esce con
la sottoscrizione eredi. Nei loro cataloghi, le edizioni della Historia de Mxico
di Gmara in traduzione italiana (unedizione nel 1555, due nel 1556), cos come
la Prima parte della Cronica del Per di Cieza de Len (1555). Stampano una
nuova edizione della summenzionata Janua Artis lulliana di Pere Dagui (1540).
Tra le officine tipografiche maggiormente attive per la produzione
libraria dambito spagnolo troviamo sicuramente la Stamperia Camerale.
Fondata nel 1589 da Sisto V quale organo ufficiale della Reverenda Camera
Apostolica, si fonder con la Tipografia Vaticana nel 1609. Alla sua direzione si
avvicenderanno Antonio Blado e suo figlio Paolo, stampando anche in societ
con altri, come Michele Tramezzino. Tra lattivit della Stamperia Camerale e
9
Ramon LLULL, Ars brevis, Roma, Herolt, 1485. Cfr. BIANCA et al., Indice delle edizioni romane
a stampa cit. ad indicem.
10
Petrus DE GUI, Janua artis Raimundi Lulli, Roma, (Silber), 1485 (in 4, lat.). Cfr. C. BIANCA et
al., Indice delle edizioni romane a stampa cit., ad indicem.
281
di San Diego de Alcal nel 1589 ed infine le Relazioni universali di Botero (1591-
1596).
La maggior parte delle opere di Martn de Azpilcueta, il Doctor Navarro,
escono a spese di Giacomo Tornieri e Giacomo Bericchia, che si servono di
diverse tipografie della citt; nel caso specifico, si rivolgono prevalentemente ad
Alessandro Gardane e Francesco Coattino, ed in parte a Bartolomeo Bonfadino e
Tito Diani. Ne pubblicano cos ben sedici edizioni nel giro di due anni, dal 1584
al 1586.
Uno dei tipografi pi prolifici e tecnicamente capaci di riunire mezzi e
risorse umane senza dubbio Francesco Zannetti, artefice di ben 29 edizioni
durante la sua permanenza a Roma tra il 1577 ed il 1591, anno della sua morte.
Elencarle tutte sarebbe troppo dispendioso e inutile: basti dire che la sua
produzione si specializza nelle notizie dalloriente, soprattutto dal Giappone.
Pubblica alcune lettere annue nel 1583 e poi, per gli anni 1591-1592 in due
edizioni (1593, 1595); sullo stesso genere, lepistolario di San Francisco Xavier
(1596) e le notizie relative alle persecuzioni dei cristiani nel Giappone della fine
del Cinquecento. Ad esse si affiancano i trattati del giubileo di Jernimo Gracin
de la Madre de Dios (1599) o lorazione funebre di Filippo II di Manuel
Constantino, dello stesso anno. Di seguito si riporta una tabella con i dati
sintetici dellattivit editoriale di ogni tipografo censito nel repertorio.
Tipografi-editori n. di edizioni
Accolti, Giulio (eredi) 1
Accolti, Giulio 7
Accolti, Vincenzo 10
Amadori, Marco (erede) 1
Arnolfini, Paolino 2
Arrighi, Ludovico degli 1
Basa, Domenico 24
Bericchia, Giacomo 1
Besicken, Johann & Martin van Amsterdam 1
Besicken, Johann 12
Blado, Antonio (eredi) 6
Blado, Antonio 34
Blado, Paolo 1
Bonfadino, Bartolomeo & Diani, Tito 4
Bonfadino, Bartolomeo 13
Calvo, Francesco Minizio 2
Cartolari, Baldassarre 4
Cartolari, Girolama 9
Cavalieri, Giovanni Battista & Oderico, 1
Lorenzo
283
s.n. 28
Santi & Compagni 5
Silber, Eucario 5
Silber, Marcello 26
Stamperia Camerale (Blado, Antonio) 11
Stamperia Camerale (Blado, Paolo) 12
Stamperia Camerale 3
Stamperia del Popolo Romano (Ferrari, 6
Giorgio)
Stamperia del Popolo Romano (Manuzio, 4
Paolo)
Stamperia del Popolo Romano 11
Taxaquet, Miguel Toms de 1
Tipografia del Collegio Romano 24
Tipografia Gabiana 2
Tipografia Medicea Orientale
Tipografia Vaticana 7
Tornieri, Giacomo & Bericchia, Giacomo 17
Tornieri, Giacomo & Coattino, Francesco 1
Tornieri, Giacomo & Donangeli, Bernardino 1
Tornieri, Giacomo 12
Tramezzino, Francesco (eredi) 1
Tramezzino, Michele & Blado, Antonio 1
Tramezzino, Michele 1
Trino, Ariotto da 1
Vilar, Juan 1
Zanetti, Francesco & Ruffinelli, Giacomo 2
Zanetti, Francesco & Tosi, Bartolomeo 4
Zanetti, Francesco 12
Zanetti, Luigi 29
Il libro spagnolo a Roma
nel XVI secolo - Repertorio
286
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292
1.
ACCOLTI, Girolamo, La festa et ordine belissimo che tiene la natione di Spagna, nel far
la processione del Santissimo Sacramento la domenica di Resurretione, In Roma,
presso Domenico Gigliotti, 1596.
Descrizione fisica: in-8, [4] c.
Fonti: EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca Angelica - Roma
2.
ACOSTA, Jos de, Josephi Acostae ex Societate Iesu, De Temporibus Novissimis. Libri
Qvatvor, Roma, Ex Typographia Iacobi Tornerii, M. D. XC [1590]. Permissu
Svperiorum.
Descrizione fisica: in-4 , [12], 164, [36] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LATI, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca dei Cappuccini - Bressanone
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca comunale Pietro Siciliani - Galatina
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi - Gravina di Puglia
Biblioteca comunale - Imola
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca comunale Teresiana - Mantova
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca oratoriana del Monumento nazionale dei Girolamini - Napoli
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica dell'Italia meridionale. Sezione S. Luigi - Napoli
Biblioteca del Seminario teologico filosofico di S. Gaudenzio - Novara
Biblioteca del Seminario vescovile - Osimo
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca Divus Thomas del Seminario vescovile - Patti
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca comunale Forteguerriana - Pistoia
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca provinciale - Salerno
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca del venerabile Eremo di Fonte Avellana - Serra Sant' Abbondio
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca dell'Abbazia di Novacella - Varna
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Biblioteca civica - Verona
293
3.
ACOSTA, Jos de, Josephi Acostae e Societate Iesv, De Christo Revelato Libri Novem,
Romae, Apud Iacobum Tornerium, M. D. XC [1590]. Permissu Superiorvm, (Apud
Iacobum Ruffinellum, M. D. XC [1590]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 290, [22] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica Romolo Spezioli - Fermo
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi - Gravina di Puglia
Biblioteca comunale - Imola
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca dell'Abbazia di Novacella - Varna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca civica Aprosiana - Ventimiglia
Biblioteca comunale Pietro Siciliani - Galatina
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca comunale Teresiana - Mantova
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica dell'Italia meridionale. Sezione S. Luigi - Napoli
Biblioteca del Seminario teologico filosofico di S. Gaudenzio - Novara
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca comunale Forteguerriana - Pistoia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca provinciale - Salerno
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Biblioteca civica - Verona
Biblioteca consorziale di Viterbo - Viterbo
4.
AGUILAR, Juan Bautista de, Ad Sanctissimvm D. N. D. Sixtvm V. Pont. Opt. Max.
Joannis Baptistae de Aguilar Doctoris Theologi ac Sanctae Hispalensis Ecclesiae
portionarij. In Dedicationem Obelisci Vaticani. Epigrammata, Romae, Ex Officina
Bartholomaei Grassii. M. D. LXXXVI [1586].
Descrizione fisica: in-4, 4 c.
Fonti: EDIT16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
294
5.
AGUILAR, Juan Bautista de, Ad S. D. N. Sixtum V. Pont. Opt. Max. Concisiones tres
Apud Sanctum Petrum. In Trinitatis, Circvmcissionis, ac Cinerum Solemnijs habitae.
Per Jo. Baptistam de Aguilar Doctorem Theologum ac S. Hispalensis Ecclesiae
Portionarium, Romae, Apud Dominicum Basam, M. D. LXXXVIII [1588].
Descrizione fisica: in-4, [8] c.
Fonti: EDIT16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca comunale Giosu Carducci - Citt di Castello
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
6.
AGUSTN, Antonio, M. Terentii Varronis Pars librorum quattuor et viginti de lingua
Latina. Ex bibliotheca Antonii Augustini, Romae, apud Vincentium Luchinum, 1554.
Descrizione fisica: in-8, [8], 211, [1] p.
Fonti: EDIT 16, LAIT
Localizzazioni:
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca Leoniana - Pistoia
Biblioteca comunale Forteguerriana - Pistoia
Biblioteca dell'Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana - Roma
Biblioteca civica Girolamo Tartarotti - Rovereto
Biblioteca comunale - Trento
Biblioteca civica Farinone-Centa - Varallo Sesia
Biblioteca del Seminario arcivescovile di Milano - Venegono Inferiore
295
7.
AGUSTN, Antonio, M. Terentii Varronis pars librorum quatvor et viginti de lingva
latina. Ex Bibliotheca Antonii Augustini, Romae, Apud Vincentium Luchinum, M. D.
LVII [1557],
(Romae, Apud Antonium Bladum impressorem Cameralem 1557).
Descrizione fisica: in-8, [6], 212, [142] f.
Fonti: TyG
Localizzazioni:
Biblioteca Apostolica Vaticana - Stato citt del Vaticano
8.
AGUSTN, Antonio - ORSINI, Fulvio, Familiae Romanae qvae reperivntur in antiqvis
nvmismatibvs ab vrbe condita ad tempora Divi Avgvsti ex Bibliotheca Fulvi Vrsini.
Adivnctis familiis XXX ex libro Antoni Avgvstini Ep. Ilerdensis, Romae, cvm privilegio
cvrantibus Heredib. Francisci Tramezini (Romae impensis haeredum Francisci
Tramezini Apud Iosephum de Angelis, M. D. LXXVII [1577]).
Descrizione fisica: in-fol., [8], 403 [i.e. 407], [13] p.; ill.
Fonti: EDIT16, LAIT, NUC, RMLLD, TITRA
Localizzazioni:
Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca civica Queriniana - Brescia
Biblioteca del Seminario diocesano - Brescia
Biblioteca del Seminario vescovile - Casale Monferrato
Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca civica - Cuneo
Biblioteca Riccardiana - Firenze
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca civica - Fossano
Biblioteca del Seminario vescovile - Fossano
Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca pubblica del Seminario teologico centrale - Gorizia
Biblioteca comunale Sperelliana - Gubbio
Biblioteca comunale Teresiana - Mantova
Biblioteca regionale di Messina - Messina
Biblioteca Ambrosiana - Milano
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca Palatina - Parma
Biblioteca del Collegio Ghislieri - Pavia
Biblioteca Oliveriana - Pesaro
Biblioteca universitaria - Pisa
Biblioteca Panizzi - Reggio Emilia
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca dell'Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana - Roma
Biblioteca di archeologia e storia dell'arte - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca romana - Roma
296
9.
AGUSTN, Antonio, Sex. Pompei Festi De verborum significatione fragmentum ex
vetustissimo exemplari bibliothecae Farnesianae descriptum, Impressum Romae, apud
Georgium Ferrarium, 1581 (Romae, apud Vincentium Accoltum, 1582).
Descrizione fisica: in-8, [1], 196, [91] p.
Fonti: ADCAM, LAIT, TyG, ULB
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Valentiniana - Camerino
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca civica - Cuneo
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forl
Biblioteca civica glemonese don Valentino Baldissera - Gemona del Friuli
Biblioteca comunale Francesco Piccinno - Maglie
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca comunale Francesco Cini - Osimo
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca provinciale - Salerno
Biblioteca comunale degli Intronati - Siena
Biblioteca civica - Verona
10.
AGUSTN, Antonio, Antonii Agvstini Archiepiscopi Tarraconensis. De Legibvs et
Senatvs Consvltis liber. Adiunctis Legum antiquarum & Senatusconsultorum
fragmentis, cum notis Fulvi Vrsini, Romae, Ex Typographia Dominici Basae, M. D.
XXCIII), (Romae, Excudebat Franciscus Zannettus, M. D. LXXXIII [1583]).
Descrizione fisica: in-4, [16], 339, 54, [1] p., 35 tav.
Fonti: EDIT16, ASROM
ECSEN, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca pubblica e Casa della cultura. Fondazione Achille Marazza - Borgomanero
297
11.
AGUSTN, Antonio, Discorsi del S. Don Antonio Agostini sopra le Medaglie et altre
anticaglie divisi in XI dialoghi tradotti dalla lingua Spagnuola nell'Italiana con
l'aggiunta di molti ritratti di belle, et rare medaglie. All'Ill.mo et R.mo S.r Card.
Caetano Camerlingo di S. Chiesa, In Roma, Presso Ascanio et Girolamo Donangeli, M.
D. XCII [1592].
Descrizione fisica: in-4, [4], 239, [16] p., 72 p. di tav.
Fonti: EDIT16, ADCAM, INAUR,
MOURU, TyG, ULB.
Localizzazioni:
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca civica Queriniana - Brescia
Biblioteca comunale - Como
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca degli Uffizi - Firenze
298
12.
AGUSTN, Antonio, I discorsi del S. Don Antonio Agostini sopra le medaglie et altre
anticaglie divisi in XI dialoghi tradotti dalla lingva spagnvola nell'italiana con la givnta
dalcvne annotationi e molti ritratti di belle e rare medaglie. Si e messo di piv nel fine
loriginale spagnvolo per soddisfattione di molti, [Roma, Ascanio e Girolamo
Donangeli, 1592].
Descrizione fisica: in-4, 239, [16] p., 72 p. di tav.
Fonti: EDIT16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca regionale di Messina - Messina
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca Palatina - Parma
Biblioteca universitaria - Pavia
Biblioteca Hertziana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca comunale Francesco Antolisei - San Severino Marche
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca comunale - Trento
Biblioteca civica - Vercelli
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
13.
AGUSTN, Antonio, Dialoghi di don Antonio Agostini arciuescouo di Tarracona intorno
alle medaglie inscrittioni et altre antichita tradotti di lingua spagnuola in italiana da
Dionigi Ottauiano Sada & dal medesimo accresciuti con diuerse annotationi, &
illustrati con disegnidi molte medaglie & d'altre figure, In Roma (In Roma, appresso
Guglielmo Faciotto, 1592).
Descrizione fisica: in-fol., [12], 300, [32] p., 6 c.; ill.
Fonti: ADCAM, EDIT 16, INAUR
Localizzazioni:
Biblioteca Zelantea - Acireale
Biblioteca comunale Luciano Benincasa - Ancona
Biblioteca universitaria - Bologna
299
14.
ALBERT, Arnau, De agnoscendis assertionibus catholicis et haereticis tractatus auctore
Arnaldo Albertino Maioricensi, olim episcopo Pactensi, & citerioris Siciliae apostolico
inquisitore, nunc denuo post omnes editiones recognitus [...],Romae, in aedibus Populi
Romani, 1571.
Descrizione fisica: in-4, [8], 216 [i.e. 212], [16] c.
Fonti: CAINQ, EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
15.
ALBERT, Arnau, De agnoscendis assertionibus catholicis et haereticis tractatus,
auctore Arnaldo Albertino Majoricensi olim episcopo Pactensi, et citerioris Siciliae
Apostolico inquisitore, nunc denuo post omnes editiones recognitus. Questionum
summis, et indice aucto exornatus, Romae, in aedibus Populi Romani, MDLXXII
[1572]
Descrizione fisica: in-4, [8], 216 [i.e. 214], [16] c.
Fonti: ADCAM, EDIT 16, GVSPR, INAUR,
300
16.
ALVARADO, Francisco de, Frvctos admirables de los que hazen limosna. Traducido por
D. Francisco de Alvarado Protonotario Apostolico y Arcediano de Briuiesca, En Roma,
En casa de Bartholome Bonfadino, MDLXXXVI [1586], Con Priuilegio y licentia de
los Superiores.
Descrizione fisica: in-8, [4], 155, [1] p.
Fonti: CCPBE, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca Nacional - Madrid
Biblioteca General Universitaria - Salamanca.
301
17.
LVAREZ DE MEDINA, Diego, Commentariorvm in Isaiam Prophetam Iuxta sensum
litteralem & moralem. Cvm annotationibvs Sanctorvm Patrum, & aliquibus
animaduersionibus in gratiam Praedicatorum in vnum collectus [...] Avctore R. P. M. F.
Didaco Aluarez Medina, prouinciae Hispaniae. Ord. Praed. Romae in Collegio Sancti
Thomae super Minaruam, sacrae Theologiae professore, & Regente. [...] Ad Illvstriss.
et Reverendiss. D. D. Franciscvm Davila S. R. E. Card. ampliss., Romae, Apud
Guillelmvm Facciottum, M. D. CXIX [1599], Cvm Priivilegio, et Superiorvm Permissv.
Descrizione fisica: 2 vv1, in-fol.
Fonti: CEFAC, CELAU, EDIT 16, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila
Biblioteca comunale - Imola
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forl
Biblioteca Medicea Laurenziana - Firenze
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca civica Luigi Parazzi - Viadana
Biblioteca oratoriana del Monumento nazionale dei Girolamini - Napoli
Biblioteca Seminario vescovile S. Gaudenzio - Novara
Biblioteca comunale Lancia di Brolo - Polizzi Generosa
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca comunale Giosu Carducci - Citt di Castello
Biblioteca comunale Forteguerriana - Pistoia
Biblioteca comunale Paroniana - Rieti
Biblioteca francescana - Artena
Biblioteca comunale Fantoniana - Palestrina
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca comunale degli Intronati - Siena
Biblioteca consorziale di Viterbo - Viterbo
18.
AMADS, Amadis de Gaula. Los quatro libros, [Roma], por Antonio de Salamanca, 1519
([] impremido por Antonio de Salamanca. Acabo se enel ao del nascimiento de
nuestro saluador Jesu cristo de mill quinientos xix. aos a xiij. dias del mes de April).
Descrizione fisica: in-fol., CCLXXXIIII [i.e. 285] c.; ill.
Fonti: EDIT16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
British Museum - Londra
19.
ANGHIERA, Pietro Martire d, Libro vltimo de le Indie occidentale intitulato Noua
Castiglia, In Roma, 1535.
Descrizione fisica: in-8, [24] c.
1
Il secondo uscito nel 1602.
302
Fonti: EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
20.
ANGLS, Jos, Flores Theologicarvm Qvaestionvm. In Qvartvm Librvm Sententiarvm.
Collecti, itervmq. selecti A R. P. F. Iosepho Angles Valentino Ord. Minor Regularis
Obseruantiae Sacrae Theologiae professore. Ad Illvstrem Dominvm Antonivm Perez,
Catholicae Maiestati secretis status. Pars Prima [- secunda]. Cvm privilegio
Pontificio, et Regis, Cvm Licentia Svperiorvm, Romae, Apud Iosephum de Angelis,
Anno Domini M. D. LXXVIII [1578].
Descrizione fisica: 2 vv., in-8.
Fonti: ADCAM, EDIT 16, NABPL, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale - Fabriano (v. 2)
Biblioteca comunale Planettiana - Jesi
Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Biblioteca comunale Matteo Renato Imbriani - Corato
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca provinciale Angelo Camillo De Meis - Chieti
Biblioteca comunale - Pietraperzia
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca Franzoniana - Genova
Biblioteca comunale Achille Vergari - Nard
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca comunale Francesco Antolisei - San Severino Marche
Biblioteca provinciale Laurenziana - Napoli
Biblioteca del Convento dei frati minori - Penne
Biblioteca provinciale Gabriele D'Annunzio - Pescara
Biblioteca S. Maria del Paradiso - Tocco da Casauria
Biblioteca storico-francescana della Chiesa Nuova - Assisi
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca comunale Lorenzo Leonj - Todi
Biblioteca Porziuncola - Assisi
Biblioteca comunale Classense - Ravenna
Biblioteca comunale. Sezione Convento dei padri cappuccini - Leonessa
Biblioteca comunale - Leonessa
Biblioteca comunale Paroniana - Rieti
Biblioteca comunale Fantoniana - Palestrina
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca del Convento S. Francesco d'Assisi a Ripa Grande - Roma [manca v. 1]
Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini
Biblioteca provinciale - Salerno
Biblioteca statale del Monumento nazionale - Cava dei Tirreni
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico - Teramo
Biblioteca dell'Istituto salesiano Valsalice - Torino
Biblioteca del Centro internazionale di studi rosminiani - Stresa
303
21.
ANNUAE, Annvae Litterae Societatis Iesv Anni. M.D.LXXXV [1585]. Ad Patres, et
Fratres eiusdem Societatis, Romae, In Collegio eiusdem Societatis. M.DLXXXVII
[1587].
Descrizione fisica: in-8, 231, [1] p.
Fonti: EDIT16, BMSTC, COSSS, NUC, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca comunale Teresiana - Mantova
Biblioteca regionale di Messina - Messina
Biblioteca dell'Istituto Leone XIII - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca del Capitolo della Cattedrale - Reggio Emilia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca statale del Monumento nazionale S. Scolastica - Subiaco
Biblioteca comunale - Tivoli
Biblioteca civica - Verona
Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
22.
ARCICONFRATERNITA DEL GONFALONE, Summario de las indulgencias que ganan los
Confrades de las Confradias agregadas, o que se aggregaren a la Archiconfradia del
Confalon de Roma concedidas por nuestro Sanctissimo padre Gregorio papa XIII,
Romae, apud haeredes Antonii Bladii Impressores Camerales, 1580.
Descrizione fisica: 1 f.
Fonti: EDIT 16, VABLA
Localizzazioni: -
23.
VILA, Juan de, Lettera Spiritvale del Dottore Gio d'Avila Predicatore nell'Andaluzia.
Tradotta di Lingva Spagnuola nella Toscana dal R. P. Maestro Timoteo Botonio
dell'Ordine di S, Domenico, In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1593. Con licenza de'
Superiori.
Descrizione fisica: in-12, 96 p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
304
24.
AVISI, Avisi particolari delle Indie di Portugallo. Ricevuti in questi doianni del 1551 &
1552. da li Reuerendi Padri de la Compagnia di Iesu, doue fra le molte cose mirabili, si
uede delli Paesi, delle genti, & costumi loro & la grande conversione di molti populi,
che cominciano a riceuere il lume della santa fede & Relligione Christiana, In Roma,
per Valerio Dorico & Luigi Fratelli Bressani Alle Spese de M. Batista di Rosi
Genouese, 1552.
Descrizione fisica: in-8, [40] c.
Fonti: EDIT16, LAIT, VABLA
Localizzazioni:
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca comunale - Montepulciano
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
25.
AVISI, Avisi particolari del aumento che Iddio da alla sua Chiesa catholica nell'Indie, et
spetialmente nelli regni del Giappone [...] riceuuti dalli padri della Compagnia di Iesu,
In Roma, nella casa della Compagnia di Iesu, 1558.
Descrizione fisica: in-8,[48] c.
Fonti: EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca comunale - Montepulciano
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
26.
AVVISI, Auuisi venuti di Spagna nuouamente all'illustre signor marchese da Este, doue
si narra il viaggio fatto da sua altezza sereniss. duca di Sauoia, doppo la partita di
Barzelona per andar a Saragosa. Et si narrano anco le feste allegrezze, et sontuosi
trionfi, fatti de citt in citt, per commandamento di sua maest cattolica. Et finalmente
tutti i trionfi fatti nella citt di Saragosa, per causa di detto sponsalitio, che Dio
mantenghi il suo felice stato, In Roma, appresso Bartholomeo Bonfadino, & Tito Diani,
al Pelegrino, 1585.
Descrizione fisica: in-8, [4] c.
Fonti: BTBAS, EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
27.
AVVISI, Avvisi della Cina et Giapone del fine dell'Anno 1587. Con l'arrivo delli Signori
Giaponesi nell'India, Cavvati dalle lettere della Compagnia di Gies riceuute il mese
d'Ottobre 1568, In Roma, Appresso Francesco Zannetti, 1588.
Descrizione fisica: in-12, 46 p.
Fonti: TyG
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale centrale - Roma
305
28.
AVVISO, Auuiso della pace tra la sant. di n. s. papa Paolo IIII, e la maest del re
Filippo. E del diluuio, che stato in Roma, con altri successi, e particolarit, In Roma,
per Antonio Blado stampator camerale, 1557.
Descrizione fisica: in-4, [4] c.
Fonti: BTBAS, EDIT 16, GIROM, VABLA
Localizzazioni:
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca della Camera dei deputati - Roma
29.
AVVISO, Auuiso dell'aspra et crudel morte data a Baldassarre Borgognone in Delfi
d'Hollandia, & la sua constantia per hauer ammazato il principe d'Orange inimico
della santa fede cattolica, In Roma, appresso Bartholomeo Bonfadino, & Tito Diani,
nella stampa al Pellegrino, 1584.
Descrizione fisica: in-4, [4] c.
Fonti: BTBAS, EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca dell'Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana - Roma
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
30.
AZPILCUETA, Martn de, Tractatvs de Reditibvs Beneficiorvm Ecclesiasticorvm, Qvo
docetur quibus usibus sunt impendendi, & quibus personis dandi, aut relinquendi.
Super cap. Quicquid XVI. quaest. j. Authore Martino ab Azpilcueta Doctore vulgo
Nauarro Cathedrario in sacra sacrorum Canonum facultate primae functionis olim
Salmanticae, & nunc Conymbricae iam pridem rude donato. Sermone Hispano primum
editus & nunc per eundem authorem latinitate donatus. Cum priuilegio Pontificis &
aliorum, Romae, Apud Iulium Accoltum, M. D. LXVIII [1568].
Descrizione fisica: in-8, [8], 254, [18] p.
Fonti: BPUL, EDIT 16, INAUR, LAIT, NUC, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca del Clero di S. Alessandro in Colonna (depositata presso Bibl. mons. G.M. Radini Tedeschi) -
Bergamo
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca pubblica e Casa della cultura. Fondazione Achille Marazza - Borgomanero
Biblioteca del Seminario diocesano - Brescia
Biblioteca del Seminario vescovile - Casale Monferrato
Biblioteca del comune e dell'Accademia etrusca - Cortona
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca provinciale dei Cappuccini - Firenze
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca civica centrale - Monza
Biblioteca del Collegio Ghislieri - Pavia
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca della Congregazione dell'oratorio di S. Filippo Neri - Perugia
Biblioteca Oliveriana - Pesaro
Biblioteca capitolare - Pescia
Biblioteca Leoniana - Pistoia
306
31.
AZPILCUETA, Martn de, Apologia Libri de Reditibvs Ecclesiasticis, A Martino ab
Azpilcueta Doctore Nauarro, Super c. vltimo XVI. q I. sermone primm Hispano
compositi, & ab eodem postea latinitate donati: aduersus N. in nonnullis ei
contradicentem. Eodem Doctore Martino ab Azpilcueta authore. Ad Pivm V. Pontif.
Opt. Max., Romae, M.D.LXXI [1571], Apud Iosephum de Angelis.
Descrizione fisica: in-82, [24], 611, [61] p.
Fonti: ADCAM, BPUL, EDIT 16,
INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Planettiana - Jesi
Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila
Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Biblioteca capitolare Finia - Gravina di Puglia
Biblioteca mandamentale - Caprino Bergamasco
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca provinciale Angelo Camillo De Meis - Chieti
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca della Pontificia universit Urbaniana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca Pio IX della Pontificia Universit Lateranense - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca comunale Lancia di Brolo - Polizzi Generosa
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca comunale - Citt della Pieve
Biblioteca dei Cappuccini Adeodato Turchi - Parma
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca Oliveriana - Pesaro
Biblioteca del Seminario vescovile - Pavia
Biblioteca universitaria - Pavia
Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo
Biblioteca comunale Paroniana - Rieti
Biblioteca comunale Alessandro Cialdi - Civitavecchia
307
32.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Spoliis Clericorvm, Svper cap. non liceat
Papae XII. qvaes. II. Martino ab Azpilcueta Doctore Navarro Autore. Ad Illustriss. &
Reuerendiss. Card. Alciatum, Romae, Apud Victorium Helianum, M.D.LXXII [1572],
Cum licentia Superiorum.
Descrizione fisica: in-8, [10], 130, [10] c.
Fonti: ARFAL, COSSS, EDIT 16,
INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale - Fabriano
Biblioteca del Seminario vescovile - Osimo
Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Biblioteca pubblica arcivescovile Francesco Pacca - Benevento
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca del Seminario diocesano - Brescia
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca di Stato e Beni Librari - Repubblica di San Marino
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca Ambrosiana - Milano
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca dell'Istituto di diritto internazionale della Facolt di giurisprudenza dell'Universit degli studi
di Milano - Milano
Biblioteca comunale - Carpi
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca del Seminario arcivescovile - Oristano
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca provinciale dei cappuccini - Palermo
Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca Cathariniana - Pisa
Biblioteca Palatina - Parma
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca comunale Paroniana - Rieti
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca dell'Archivio di Stato di Roma - Roma
308
33.
AZPILCUETA, Martn de, Enchiridion sive Manvale Confessariorvm et Poenitentivm,
Complectens pen resolutionem omnium dubiorum, quae in sacris confessionibus
occurrere solent, circa peccata, absolutiones, restitutiones, censuras & irregularitates:
iampridem sermone Hispano compositum, & nunca latinitate donatum, recognitum,
decem Praeludijs, & qumplurimis alijs locupletatum, & reformatum, ab ipsomet
Autore, Martino ab Azpilcveta Doctore Navarro. Ad S. D. N. Gregorivm XIII. Materiam
hoc volumine contentorum, versa docet pagina, Romae, M.D.LXXIII [1573], Apud
Victorium Elianum. Cum licentia Superiorum, (Roma, M.D.LXXIII [1573], Apud
Victorium Romanum. Cum licentia Superiorum.
Descrizione fisica: in-4, [4], 538, 28 c.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Tommaso Fazello - Sciacca
Biblioteca civica - Novi Ligure
Biblioteca comunale Luciano Benincasa - Ancona
Biblioteca comunale - Cupramontana
Biblioteca comunale Planettiana - Jesi
Biblioteca S. Maria Orientale - Tagliacozzo
Biblioteca provinciale dei Cappuccini di Puglia - Bari
Biblioteca monastica Madonna della Scala - Noci
Biblioteca dello studentato per le missioni - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca Borbonica - Bronte
Biblioteca comunale - Enna
Biblioteca della Basilica di S. Paolo - Stato citt del Vaticano
Biblioteca comunale Renato Fucini - Empoli
Biblioteca provinciale dei frati minori francescani - Firenze
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca comunale Alessandro Manzoni - Merate
Biblioteca del Seminario vescovile - Lodi
Biblioteca Braidense - Milano
Biblioteca comunale Valentiniana - Camerino
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca comunale Francesco Antolisei - San Severino Marche
Biblioteca Egidiana - Tolentino
Biblioteca dell'Istituto teologico salesiano S. Tommaso d'Aquino - Messina
Biblioteca comunale - Mistretta
Biblioteca provinciale dei cappuccini - Palermo
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca comunale Giuseppe Taroni - Bagnacavallo
Biblioteca comunale Giovanni Verga - Ragusa
Biblioteca del Monastero benedettino Santa Caterina di Alessandria. Fondo Cappuccini - Cittaducale
Biblioteca comunale Fantoniana - Palestrina
309
34.
AZPILCUETA, Martn de, Propugnaculum apologiae libri de reditibus ecclesiasticis,
Romae, apud Victorium Elianum, 1573.
Descrizione fisica: in-8, [8], 58 c.
Fonti: EDIT 16
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
35.
AZPILCUETA, Martn de, Propvgnacvlum Apologiae libri de Reditibvs Ecclesiasticis.
Doct. Martini ab Azpilcueta Navarri Eodem Authore. Ad S. D. N. Gregor. XIII, Romae,
Apud Victorium Elianum, 1574. Cum licentia Superiorum.
Descrizione fisica: in-8, [8], 58 c.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica - Tortona
Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Biblioteca mandamentale - Caprino Bergamasco
Biblioteca Patriarcale S. Domenico - Bologna
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca comunale Teresiana - Mantova
Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca Oliveriana - Pesaro
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Fondazione Biblioteca S. Bernardino - Trento
Biblioteca comunale - Terni
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Biblioteca comunale - Caprarola
36.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs in cap. Non dicatis XII. Q. 1. amplissimus de
religionis fine debito, deque solemni, & simplici paupertatis voto, deque plurimis
quotidianis circa ea contingentibus. Cui adiunguntus alii duo Commentarii in cap.
Nullam, 18. quaest. 2. & in cap. Statuimus 19. quaest. 3. eisdem de rebus tractantes.
Authore Martino ab Azpilcveta Doctore Nauarro, Romae, MDLXXIV [1574], Apud
Victorium Helianum. Cum licentia superiorum.
Descrizione fisica: in-4, [4], 132, [12] c.
310
37.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Voto Paupertatis Deq; sine religionis, deq;
contingentibus ea, in cap. Non dicatiss XII. quaest. 3. Vt eius auctaria. Ad
glriosissimam, eandemq; praepotentissimam Coelorum Reginam, Virginem matrem
Mariam Roncaeuallis patronam. Authore Martino av Azpilcveta Doctore Nauarro,
Roncaeuallis alumno, Romae, MDLXXIV [1574], Apud Victorium Elianum. Cum
Licentia Superiorum,
Descrizione fisica: in-4, [4], 132, [10] c.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca comunale Antonelliana - Senigallia
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca civica del patrimonio degli studi - Cento
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca comunale Francesco Antolisei - San Severino Marche
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca del Seminario arcivescovile - Oristano
Biblioteca civica Benedetto Passionei - Fossombrone
Biblioteca del Seminario vescovile - Pavia
Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca comunale - Velletri
Biblioteca comunale Antonio Baldini - Santarcangelo di Romagna
Biblioteca comunale degli Intronati - Siena
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca e archivio capitolari - Albenga
Biblioteca comunale Leonardo Centonze - Castelvetrano
Biblioteca comunale - Terni
38.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarius de Iobeleo et Indvlgentiis omnibus, in . In
Leuitico sub cap. Si Quis aliquando, de Poenit. dist. prima, & in Extrauag. primam,
Antiquorum, secundam, Vnigenitus, & 4. Quemadmodum, de Poenit. & remiss. olim
anno Iobeleo 1550 Conimbricae aeditus. Ad Sereniss. eandemque sui ordinis Principum
311
florem, & decus, & sidus resplendentissimus. D. Mariam Portugaliae Infantem. Authore
Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro. Nunc autem Romae, hoc anno Iobeleo 1575.
recognitus, & auctus ab eodem, ediectis de eadem re duabus Extrauag. S. D. N. Greg.
XIII. cum scholijs non Poenitendis, noue additis huiusmodi asterisco * signatis. Cvm
licentia svperiorvm, Romae, Apud Iosephum de Angelis, MDLXXV [1575].
Descrizione fisica: in-4, [12], 232, [20] p.
Fonti: ADCAM, EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Tommaso Fazello - Sciacca
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca comunale Antonelliana - Senigallia
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca pubblica statale annessa al Monumento nazionale di Montevergine - Mercogliano
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca del Seminario arcivescovile - Oristano
Biblioteca provinciale Gabriele D'Annunzio - Pescara
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca universitaria - Pisa
Biblioteca Palatina - Parma
Biblioteca Leoniana - Pistoia
Biblioteca civica Benedetto Passionei - Fossombrone
Biblioteca del Seminario arcivescovile dei SS. Angeli Custodi - Ravenna
Biblioteca comunale Fantoniana - Palestrina
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca comunale - Velletri
Biblioteca provinciale - Salerno
Biblioteca dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore - Asciano
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca comunale - Trento
Biblioteca del Centro teologico - Torino
Biblioteca consorziale di Viterbo - Viterbo
39.
AZPILCUETA, Martn de, Relectio c. Novit de Ivdiciis Non minvs svblimis Quam celebris,
pronunciata An. M.D.XLVIII [1548] coram frequentissimo, eruditissimo, ac maxime
Illustri Auditorio in Inclyta Lusitaniae Conymbrica. Per Martnvm ab Azpilcueta
Doctorem Nauarru. Tunc eius in sacra facultate Canonum primariae functioinis
Gymnastam decenio uero ante eodem munere in praeclarissima Salmantica functum &
ante annnos circiter XX, iam iubilatum seu rude donatum. Nunc autem hoc Anno
M.DLXXV [1575]. Maxima de causa in Vrbe residentem, & in Sacrae Poenitentiariae
Praetorio Doctoris Decretorum officio fungentem. Praemisso in Rubricam eiusdem
tituli Commentario utili, quotidiano & resolutorio, additis item sub hoc signo *
312
quibusdam, quae in hac secunda aeditione occurrerunt, praefati authoris aetati apta. In
quibus contenta uersa pagella docet. Cvm Licentia Svperiorvm, Romae, MDLXXV
[1575], Apud Iosephum de Angelis.
Descrizione fisica: in-4, [8], 108, 149, [19] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca comunale Antonelliana - Senigallia
Biblioteca provinciale dei frati minori cappuccini di Sardegna - Cagliari
Biblioteca civica di Mondov - Mondov
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca della Facolt di giurisprudenza. Seminario giuridico dell'Universit degli studi di Catania -
Catania
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale - Lucca
Biblioteca di Ateneo dell'Universit cattolica del Sacro Cuore - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca comunale - Assisi
Biblioteca dell'Abbazia di S. Pietro - Perugia
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca P. Bertolla del Seminario arcivescovile - Udine
40.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Datis, et Promissis pro ivstitia, vel gratia
obtinend. in Extrauag. ab ipso, S. D. N. Gregor. XIII. qua innouatur Extrauagans Bonif.
VIII, ea de re olim aedita. Ad Sapientissimas, easdemque fortissimas Diuas Virgines, et
Martyres, Luciam Syracusanam, & Catharinam Alexandrinam, Avthore Martino de
Azpilcueta Doctore Nauarro. Cum licentia svperiorvm, Romae, Apud Josephum de
Angelis, M.DLXXV [1575].
Descrizione fisica: in-4, [8], 131, [13] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca di Ateneo dell'Universit cattolica del Sacro Cuore - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca del Seminario arcivescovile - Oristano
Biblioteca provinciale Gabriele D'Annunzio - Pescara
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca Palatina - Parma
313
41.
AZPILCUETA, Martn de, Enchiridion, sive Manvale, de Oratione et Horis canonicis.
Ante annos triginta Sermone Hispano Coninbricae compositum & aeditum. Autore
Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro. Nunc autem Romae anno 1577 recognitum
auctum, & latinitate donatum ab eodem, sacrae poenitentiariae decretorum doctore
deputato. Materiam hoc uolumine contentorum uersa docet pagina, Cvm licentia
svperiorvm, Romae, Apud Iosephum de Angelis, M.D.LXXVIII [1578].
Descrizione fisica: in-4, [8], 649, [39] p.; ill.
Fonti: ADCAM, BPUL, COSSS,
EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca del Convento di S. Chiara - L'Aquila
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca comunale - Como
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca Pio IX della Pontificia Universit Lateranense - Stato citt del Vaticano
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca comunale - Assisi
Biblioteca comunale Giosu Carducci - Citt di Castello
Biblioteca comunale Sperelliana - Gubbio
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca S. Basilio del Seminario arcivescovile - Perugia
Biblioteca diocesana - Todi
Biblioteca Porziuncola - Assisi
Biblioteca comunale Giovanni Verga - Ragusa
Biblioteca comunale Alessandro Cialdi - Civitavecchia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca statale del Monumento nazionale S. Scolastica - Subiaco
Biblioteca comunale - Velletri
Biblioteca statale del Monumento nazionale - Cava dei Tirreni
314
42.
AZPILCUETA, Martn de, Miscellanea de Oratione, Praesertim de Rosario B. Mariae. Et
de peccatis fieri consuetis in modis eligendi ad munera orandi ministros; cum summa
viginti duorum aliorvm Miscellaneorum praemissa. In quibus resoluntur multa dubia
Confessariis & poenitentibus quotidiana, & nullibi hactenus satis resoluta. Autore
Martino ab Azpilcueta Doctore Navarro, Sacrae Poenitenciariae Decretorum Doctore
deputato. Cum Licentia Svperiorvm, Romae, Apud Iosephum de Angelis,
M.D.LXXVIII [1578].
Descrizione fisica: in-4, [8], 172, [11] p.
Fonti: ADCAM, EDIT 16,0 INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Tommaso Fazello - Sciacca
Biblioteca del Convento di S. Chiara - L'Aquila
Biblioteca S. Maria delle Grazie - Avellino
Biblioteca del Clero di S. Alessandro in Colonna (depositata presso Bibl. mons. G.M. Radini Tedeschi) -
Bergamo
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca comunale Pietro Mineo - Agira
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca del Seminario Vescovile della Facolt Teologica del Triveneto dell'Istituto Filosofico
Aloisianum - Padova
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca comunale Giosu Carducci - Citt di Castello
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca comunale - Velletri
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini
Biblioteca dell'Accademia dei Concordi - Rovigo
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca comunale - Treviso
Biblioteca civica - Verona
43.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Vsvris resolvtorivs aliqvot dvbiorvm
Manvalis confessar. In caput primum 14, q. 3. Salmantice sermone Hispano anno M. D.
LVI. Compositus a Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro, tunc cathedrario primae
functionis Sacrorum Canonum rude donato, seu Iubilato in inclyta Coninmbrensi
Academia: qui antea fuerat eiusdem functionis in celeberrima Salmanticensi. Nunc
autem anno M. D. LXXIX [1579] latinitate donatus, defoecatus, & auctus ab eodem
auctore in Romana Curia Sanctiis D. N. Gregorii XIII. Sacraeqve ipsius inforo
conscientiae Poenitentiariae obsequijs inseruiente. Ad Illvstrissimvm Reverendiss. q, D.
315
44.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Silentio in divinis Officijs praesertim in
choro seruando super cap. In loco benedictionis. 5. q. 4. Martini ab Azpilcueta Doctoris
Nauarri ab ipsomet de sumptus ex Enchiridio, siue Manuali de Oratione, & Horis
canonicis. Exhortante ad id qvodam Illustri admodum Reuerendissimoque Domino,
cuius nomen tacitum esse voluit, Romae, In Aedibus Populi Romani, M.D.LXXX
[1580], (Romae, Apud Vincentium Accoltum M,D,LXXX [1580]).
Descrizione fisica: in-8, [1], 23, [4] c.; ill.
Fonti: EDIT 16, GVSPR, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca della Rubiconia Accademia dei Filopatridi - Savignano sul Rubicone
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca comunale Francesco Antolisei - San Severino Marche
Biblioteca Ambrosiana - Milano
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
Biblioteca agnesiana e diocesana - Vercelli
45.
AZPILCUETA, Martn de, Relectio non modo tenebrosi, sed et tenebricosi c. accepta, de
restit. spoliat. composita, & pronunciata, anno 1547. coram frequentissimo,
eruditissimo, ac longe illustri auditorio, in inclyta Lusitaniae Conimbricensi Academia,
Per Martinvm Azpilcveta Doctorem Nauarrum tunc eius in sacra canonum facultate
316
primariae functionis gymnastam, qui annte nouem annos fuerat euisdem functionis in
praeclarissima Salmanticensi. Nvnc avtem Romae recognita, emendata, & aucta, per
eundem ante viginti annos rude donatum, siue iubilatum; & in praesentia in Romana
Curia S. D. N. Greg. XIII. Sacraeq. Eius in foro conscientiae Poenitentiariae obsequiis
inseruientem. Contentorvm elenchvs est proxima pagina. Cvm licentia svperiorvm,
Romae, in aedibvs popvli Romani. MDLXXX [1580], (Romae, Apud Officinam
Accoltianam, MDLXXX [1580].
Descrizione fisica: in-4, [4], 45, [7] c.; ill.
Fonti: EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca statale - Cremona
Biblioteca comunale Emanuele Taranto - Caltagirone
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca universitaria - Genova
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca universitaria - Padova
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Biblioteca comunale Canonico Aniello Avallone - Cava dei Tirreni
Biblioteca universitaria - Sassari
46.
AZPILCUETA, Martn de, Relectio cap. Ita qvorvndam de Ivdaeis, in qva rebvs ad
Sarracenos deferri prohibitis, & censuris ab id latis non seguiter disputatur composita
& pronunciata in inclyta Conimbricensi academia anno M.D.L. [1550]. Per Martinvm
ab Azpilcueta Doctorem Nauarrum, tunc illius primariae functioinis in sacrorum
canonum facultate gymnastam; qui ante duodecim annos fuerat eiusdem functionis in
clarissima Salmanticensi. Nvnc avtem Romae recognita, emendata, & avcta per eundem
ante viginti annos rude donatum sive iubilatum; & in praesentia in Romana Curia S. D.
N. Gregorio XIII. Sacraeq. eius in foro conscientiae Poenitentiariae obsequiis
inseruientem. Ad ornatissimvm Magistrvm Simonem Rodericvvm admodum Illustris
Ordinis Societatis Iesv in Portugaliae Regno transmari nisq. Regionibus citra Indiam
praefectum, & ad primum idemq. valde Illustre eiusdem Societatis Conimbricense
Collegium. Contentorvm elenchvs est proxima pagina. Cvm licentia Svperiorvm,
Romae, Ex Officina Accoltiana, M.D.LXXX [1580].
Descrizione fisica: in-4, [6], 43, [5] c.; ill.
Fonti: ADCAM, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca del Seminario vescovile Santa Maria della Pace - Cremona
Biblioteca statale - Cremona
317
47.
AZPILCUETA, Martn de, Commentario in septem distinctiones de Poenitentia. Auctore
Martino ab Azpilcueta Doctore Navarro Sacri Ordinis Roncaevallis Commendatario,
Gymnastaq. primae functionis sacrae Canonum facultatis in Inclyta Lusitaniae
Conimbricensi Academia, iampridem rude donato, siue iubilato, & comitatu ornato;
cum prius fuisset eiusdem functionis in celeberrima eademq. Antiquissima
Salmanticensi; et in praesentia Romana Curia Sanctiss. D. N. Gregorii XIII. Sacraeq.
eius in foro conscientiae Poenitantiariae obsequiis inseruiente. Ad Illvstriss. et
Reverendiss. Dom. D. Philippvm Boncompagnium. S. R. E. Cardinalem ornatissimvm.
Summumq. S. D. N. Poenitentiarium, Romae, Cum priuilegio & Licentia Superiorum,
M.D.LXXXI [1581], Ex Typographia Georgii Ferrarii, (Romae, in Aedibus Accoltianis,
[1581]).
Descrizione fisica: in-4, [4], 220 [i.e. 200], 219, [29] c.
Fonti: EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica - Tortona
Biblioteca del Seminario vescovile - Tortona
Biblioteca del Convento dei Padri Cappuccini - Alessandria
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila
Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca del Seminario vescovile - Forl
Biblioteca provinciale dei frati minori francescani - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli
Biblioteca comunale Scipione Gentili - San Ginesio
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca provinciale Laurenziana - Napoli
Biblioteca comunale - Montefalco
Biblioteca dell'Abbazia di S. Pietro - Perugia
Biblioteca comunale Giosu Carducci - Spoleto
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca comunale Classense - Ravenna
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca del Seminario teologico - Trento
Biblioteca comunale - Terni
318
48.
AZPILCUETA, Martin, El Silencio ser necessario en el choro, y otros lvgares, do se
cantan y rezann los divinos Officios, prueuan estas veynte razones. Sacadas por el
Doctor Martin de Azpilcueta Nauarro de su Manual de Oratione, y pvestas a manera de
comento del Capitulo, In loco benedictionis. 5. q. 4., En Roma, Con Licencia de los
Superiores, M.D.LXXXII [1582]. Por George Ferrari. (en las casas de Vicente Accolto
Impressor. M.D.LXXXII, [1582]).
Descrizione fisica: in-8, [16], 72, [8] p., ill.
Fonti: EDIT 16, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca Vallicelliana - Roma
49.
AZPILCUETA, Martn, de, Commentarius de silentio in diuinis officijs, Romae, ex
typographia Georgii Ferrarii (apud Vincentium Accoltum), M.D.LII [1582].
Descrizione fisica: in-16, 48, [4] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR,
Localizzazioni:
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca dell'Accademia dei Concordi - Rovigo
50.
AZPILCUETA, Martn de, Relectiones dvae. in cap. si qvando. et in cap. cvm contingat.
de Rescriptis. Avctore Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro. Sacri Ordinis
Roncaevallis Commendatario, Gymnastaque primae functionis sacrae Canonum
facultatis in inclyta Lusitaniae Conimbricensi academia, iampridem rude donato, siue
iubilato, & comitatu ornato; cum prius fuisset ejusdem functionis in celeberrima
eademque antiquissima Salmanticensi; & in praesentia Romana Curia S. D. N. Sixti V.
Sacraeque eius in foro conscientiae Poenitentiariae obsequiis inseruiente. Ad S. D. N.
Gregorivm XIII. Pontificem Optimum Maximum, Romae, Cum privilegio, et Superiorum
licentia. M.D.LXXXII [1582], Ex Typographia Georgij Ferrarij, (Romae, in aedibus
Accoltianis, via Alexandrina prope plateam Sancti Petri, M.D.LXXXII [1582]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 260, [23] p.
Fonti: ADCAM, COSSS, EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica - Tortona
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca pubblica del Seminario teologico centrale - Gorizia
Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca comunale - Assisi
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca diocesana - Todi
319
51.
AZPILCUETA, Martn de, Che'l Silentio e necessario ne l'altare et choro, et altri lvoghi
dove si cantano li divini Offitii si prova per vinti raggioni, che seguitano qui sotto.
Raccolte per il Dottor Martino de Azpilcveta Nauarro dal suo Manuale, di Oratione, et
Hore canoniche, et poste a vso di commentario del Cap. In loco benedictionis 5. q. 4.
Tradotte de la lingua Spagnola nella vulgare italiana. Alla Illvstriss. et Eccell. Signora
Donna Maria Pimentel et di Fonseca, Contessa de Olivares, In Roma, Appresso
Georgio Ferrari, MDLXXXIII [1583]. Con licentia de' Svperiori, (In Roma, Appresso
Vincentio Accolto in Borgo, MDLXXXIII [1583]).
Descrizione fisica: in-8, [16], 50, [6] p.
Fonti: EDIT 16, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Biblioteca del Teresianum - Roma
Biblioteca del Seminario vescovile - Verona
52.
AZPILCUETA, Martn de, Tractatvs de Reditibus Beneficiorvm Ecclesiasticorvm, Qvo
docetur quibus usibus sunt impendendi, & quibus personis dandi, aut relinquendi, super
cap. quoniam Quidquid. 16. q. 1. Authore Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro,
Sacri Ordinis Roncaevallis Commendatoris, Gymnastaque primae functionis sacrae
Canonum facultatis in Inclyta Lusitaniae Conymbricensi Academia, iampridem rude
donato sive iubilato, & comitatu ornato; cum prius fuisset eiusdem functionis in
celeberrima eademque antiquissima Salmanticensi, & in praesentia in Romana Curia S.
D. N. Gregorii XIII. eius in foro conscientiae Poenitentiariae obsequiis inseruiente. Ad
S. D. N. Gregorium XIII. Pont. Opt. Max., Svperiorvm Permisso, Romae, In officina
Iacobi Tornerii, & Iacobi Bericchiae, MDLXXXIIII [1584], (Romae, Ex Typographia
Bartholomei Bonfandini, & Titi Diani, MDLXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 280, [23] p.
Fonti: COSSS, EDIT 16, INAUR, LAIT, NUC, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca comunale Luciano Benincasa - Ancona
Biblioteca comunale - Fabriano
Biblioteca del Convento di S. Chiara - L'Aquila
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca del Seminario vescovile - Mondov
Biblioteca del Seminario vescovile - Fossano
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca provinciale La Magna Capitana - Foggia
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
320
53.
AZPILCUETA, Martn de, De Finibvs Hvmanorvm Actvvm Commentarivs, in c, Cum
minister, 23. q. 5. Authore artino ab Azpilcveta doctore Nauarro, Roma Cvm licentia
svperiorvm, In Officina Iacobi Tornerii, & Iacobi Bericchiae M.D.LXXXIIII [1584],
(Romae, Excudebat Vincentius Accoltius, M.D.LXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 62, [8] p.
Fonti: BPUL, COSSS, EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca Pio IX della Pontificia Universit Lateranense - Stato citt del Vaticano
Biblioteca provinciale La Magna Capitana - Foggia
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino
Biblioteca Casa Madre - Chierici Regolari Somaschi - Somasca di Vercurago
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca universitaria - Napoli
Biblioteca centrale dell'Area umanistica dell'Universit degli studi di Urbino - Urbino
Biblioteca Panizzi - Reggio Emilia
Biblioteca Lancisiana - Roma
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
321
54.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Vsuris resolutorius aliquot dubiorum
manualis confessar., Romae, in officina Iacobi Torrnerij et Iacobi Bericchiae,
M.D.LXXXIV [1584], (excudebat Vincentius Accoltus).
Descrizione fisica: in-4, [8], 92, [8] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca dell'ex Seminario vescovile - Amelia
Biblioteca civica Bruno Emmert - Arco
Biblioteca storico-francescana della Chiesa Nuova - Assisi
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca universitaria - Cagliari
Biblioteca del Convento dei Cappuccini di S. Felice - Cava dei Tirreni
Biblioteca comunale - Enna
Biblioteca comunale - Imola
Biblioteca comunale Gaetano Baccari - Lendinara
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca del Seminario vescovile - Mondov
Biblioteca comunale - Montefalco
Biblioteca Antoniana - Padova
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca S. Basilio del Seminario arcivescovile - Perugia
Biblioteca Panizzi - Reggio Emilia
Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca dell'Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana - Roma
Biblioteca Circolo Giuridico - Siena
Biblioteca del Seminario arcivescovile di Milano - Venegono Inferiore
Biblioteca comunale - Velletri
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Biblioteca civica - Verona
55.
AZPILCUETA, Martn de, Enchiridion sive Manvale Confessariorvm et Poenitentivm,
Complectens pene resolvtionem omium dubiorum, quae communiter in sacris
confessionibus occurrere solent circa peccata, absolutiones, restitutiones, censura, &
irregularitates. Authore Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro. Nunc quarto
recognitvm, et innumeris pene locis emendatvm, & multis locupletatum ab eodem in
Romana Curia S. D. N. Gregorij XIII. eiusque in foro Poenitentiariae obsequijs
inseruiente. Ad S. D. N. Gregorij XIII. Pont. Opt. Max., Romae, Permissu Superiorum,
M. D. LXXXIIII [1584], Ex Typographia Georgij Ferrarij, (Romae, Apud Vincentium
Accoltum, M. D. LXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [16], 1010, [65] p.
Fonti: COSSS, EDIT 16, INAUR, TyG
322
Localizzazioni:
Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila
Biblioteca comunale - Sansepolcro
Biblioteca pubblica statale annessa al Monumento nazionale di Montevergine - Mercogliano
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca del Convento dei cappuccini - Fiuggi
Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno
Biblioteca del Dipartimento di diritto privato e storia del diritto dell'Universit degli studi di Milano -
Milano
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca universitaria - Pisa
Biblioteca Casanatense - Roma
Biblioteca statale del Monumento nazionale S. Scolastica - Subiaco
Biblioteca del Teresianum - Roma
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca capitolare - Verona
56.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Datis, et Promissis pro Ivstitia, vel gratia
obtinendis. In Extrauagantem Ab ipso, S. D. N. Gregorii XIII, qua innouatur
Extrauagans Bonifacii VIII, eade re olim edita. Ad Sapientissimas, easdemque
fortissimas Sanctas Virgines, & Martyres Luciam Syracusanam, & Catharinam
Alexandrinam. Avthore Martino de Azpilcueta Doctore Nauarro. Sanctissimo D. N.
Gregorio XIII, eius in Sacrae Poenitentiariae Praetorio inseruiente; & eundem nov
recognitum eiusdem Sanctitati earumdem Sanctarum cultori deuotissimo, ipsarumque
rerum custodi fidissimo qum humillim nou commendante, Svperiorvm Permissv,
Romae, In Officina Iacobi Tornerii, & Iacobi Bericchiae, MDLXXXIIII [1584],
(Romae, Ex Typographia Bartholomaei Bonfadini & Titi Diani, MDLXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 78, [9] p.; ill.
Fonti: ADCAM, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca del Convento di S. Chiara - L'Aquila
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca civica di Mondov - Mondov
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca S. Basilio del Seminario arcivescovile - Perugia
Biblioteca comunale Federiciana - Fano
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca statale del Monumento nazionale - Cava dei Tirreni
Biblioteca comunale Canonico Aniello Avallone - Cava dei Tirreni
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca comunale Luigi Fumi - Orvieto
Biblioteca dell'ex Seminario vescovile - Amelia
Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Biblioteca civica - Verona
323
57.
AZPILCUETA, Martn de, Martini Azpilcveta Doctoris Navarri Commentarius de Silentio
in diuinis Officijs, praesertim in choro servando, svper cap. In loco benedictionis. 5. q.
4. ab ipsomet desvmptvs ex suo Enchiridion, seu Manuali de Oratione et Horis
canonicis, Romae, Ex Officina Iacobi Tornierij, et Iacobi Bericchiae, M.D.LXXXIIII
[1584], (Romae, Ex Typographia Bartholomaei Bonfandini, & Titi Diani. M. D.
LXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, 24, [3] p.
Fonti: EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca Pio IX della Pontificia Universit Lateranense - Stato citt del Vaticano
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca S. Basilio del Seminario arcivescovile - Perugia
Biblioteca centrale dell'Area umanistica dell'Universit degli studi di Urbino - Urbino
Biblioteca nazionale centrale - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Biblioteca Angelica - Roma
Biblioteca del Pontificio Ateneo Antonianum - Roma
Biblioteca comunale Antonio Baldini - Santarcangelo di Romagna
Biblioteca dell'Accademia dei Concordi - Rovigo
Biblioteca statale del Monumento nazionale - Cava dei Tirreni
Biblioteca comunale Canonico Aniello Avallone - Cava dei Tirreni
Biblioteca universitaria - Sassari
Biblioteca civica - Verona
58.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs de Alienatione Rervm Ecclesiarvm in
principium, & gloss. summae 12. q. 2. Et de Spoliis Clericorum super cap. non liceat
Papae. ead. cau. & quaest. Authore Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro, Sacri
ordinis Roncaevallis Commendatario, Gymnastaq; primae functionis sacrae Canonum
facultatis in Inclyta Lusitaniae Conymbricensi Academia, iampridem rude donato siue
iubilato, & comitatu ornato; cum pris fuisset eiusdem functionis in celeberrima
eadmq; antiquissima Salmanticensi, & in praesentia in Romana Curia S. D. N. Gregorii
XIII. ad quam ob quandam magnam causam senex venit, eius in foro conscientiae
Poenitentiariae obsequiis inseruiente. Ad eundem S. D. N. Gregorium XIII. Pont. Opt.
Max. [], Romae, In Officina Iacobi Tornerii et Iacobi Bericchiae, MDLXXXIIII
[1584], (Ex Typographia Bartholomaei Bonfadini, & Titi Diani, MDLXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 123 [i.e. 131], [12] p.
Fonti: ADCAM, COSSS, EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca dell'ex Seminario vescovile - Amelia
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca del Convento dei Cappuccini di S. Felice - Cava dei Tirreni
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
324
59.
AZPILCUETA, Martn de, Commentarivs in cap. Hvmanae Avres. XXII. Q. V. De veritate
responsi Partim verbo, partim mente concepti & de arte bona, & mala simulandi.
Avthore Martino ab Azpilcueta Doctore Nauarro, Sacri ordinis Roncaevallis
Commendatario, Gymnastaque primae functionis sacrae Canonum facultatis in inclyta
Lusitaniae Conimbricensi Academia, iampridem rude donato siue iubilato, & comitatu
ornato; cum pris fuisset eiusdem functionis in celeberrima, eadmque antiquissima
Salmanticensi, & in praesentia in Romana Curia S. D. N. Gregorium XIII Sacraeque
eius in foro conscientiae Poenitentiariae obsequiis inseruiente. Ad S. D. N. Gregorium
XIII. Pont. Opt. Max., Romae, Permissv Svperiorvm, MDLXXXIIII [1584], In Officina
Iacobi Tornerii, & Iacobi Bericchiae, (Romae, Ex Typographia Bartholomaei
Bonfandini & Titi Diani, M.D.LXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [7], 26, [4] p.; ill.
Fonti: BPUL, EDIT 16, INAUR, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca comunale Sabino Loffredo - Barletta
Biblioteca universitaria - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca Apostolica vaticana - Stato citt del Vaticano
Biblioteca Pio IX della Pontificia Universit Lateranense - Stato citt del Vaticano
Biblioteca provinciale La Magna Capitana - Foggia
Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca S. Basilio del Seminario arcivescovile - Perugia
Biblioteca centrale dell'Area umanistica dell'Universit degli studi di Urbino - Urbino
Biblioteca del Seminario vescovile - Pavia
Biblioteca nazionale centrale - Roma
325
60.
AZPILCUETA, Martn de, De Regvlaribvs Commentarii Libri qvatvor. Primvs, de fine
principali, & paupertate ipsorum in cap. Cui portio. 12. quaest. 1. Secvndvs, de
dominio bononum eorundem, in cap. Non dicatis. ead. Caus. & quaest. Tertivs, de
quibusdam institutionibus, & potestatibus Praelatorum eorum, in cap. Nullam. 18
quaest. 2. Qvartvs, de stabilitate, & transitu eorum, in cap. Statuimus. 19. q. 3.
Gloriosissime eidemqve potentissimae Coelorum Reginae Virgini matri Mariae
Roncaeuallis patronae dicati, & S. D. N. Gregorio XIII. commendati. Avthore Martino
de Azpilcueta Dctore Nauarro eius alumno, & in Sacrae Poenitentiariae Praetorio S. D.
N. Gregorio XIII. Pont. Opt. Max. in praesentia inseruiente, Svperiorvm Permissv,
Romae, in Officina Iacobi Tornerii, & Iacobi Bericchie, MDLXXXIIII [1584], (Romae,
Ex Typographia Bartholomaei Bonfandini,& Titi Diani, M.D.LXXXIIII [1584]).
Descrizione fisica: in-4, [8], 279, [19] p.; ill.
Fonti: COSSS, EDIT 16, INAUR, LAIT, TyG
Localizzazioni:
Biblioteca del Seminario vescovile - Casale Monferrato
Biblioteca comunale - Fabriano
Biblioteca diocesana cardinale Petrucci - Jesi
Biblioteca del Convento di S. Maria Valleverde - Celano
Biblioteca comunale Eustachio Rogadeo - Bitonto
Biblioteca civica A. Mai - Bergamo
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Biblioteca Arcivescovile - Bologna
Biblioteca della Pontificia Facolt teologica della Sardegna - Cagliari
Biblioteca della Facolt di giurisprudenza. Seminario giuridico dell'Universit degli studi di Catania -
Catania
Biblioteca regionale universitaria - Catania
Biblioteca provinciale La Magna Capitana - Foggia
Biblioteca Marucelliana - Firenze
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli
Biblioteca Casa Madre - Chierici Regolari Somaschi - Somasca di Vercurago
Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno
Biblioteca dell'Istituto tecnico commerciale F. Carrara - Lucca
Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata
Biblioteca comunale Scipione Gentili - San Ginesio
Biblioteca regionale universitaria - Messina
Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Biblioteca del Convento dei frati minori - Penne
Biblioteca comunale - Assisi
Biblioteca comunale Sperelliana - Gubbio
Biblioteca comunale Augusta - Perugia
Biblioteca capitolare Fabroniana - Pistoia
Biblioteca Oliveriana - Pesaro
Biblioteca delle facolt di Giurisprudenza e Scienze politiche dell'Universit degli studi di Urbino -
Urbino
326