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1.

i concetti di umanesimo e rinascimento; il problema della periodizzazione; i tempi e i luoghi


LUmanesimo la cultura della civilt rinascimentale. Il termine Umanesimo indica il momento ideologicoculturale, mentre il termine Rinascimento si riferisce alle manifestazioni artistiche, ai fenomeni di costume
e alla civilt nel suo complesso. Questo periodo caratterizzato dalla distinzione fra humanitas e divinitas,
ovvero fra mondo umano-naturale e mondo religioso, e quindi fra humanae littarae e divinae littarae, cio
fra la scrittura dedicata al mondo umano-naturale e quella consacrata al divino. Questa distinzione non era
presente durante il Medioevo, dove ogni scrittura veniva considerata in chiave cristiana. Tale laicizzazione
avviene solo a partire dal Trecento, nel cosiddetto Peumanesimo, quando Petrarca e Boccaccio introducono
lo studio in prospettiva laica delle letterature greca e latina. La parola Umanesimo deriva da humanitas,
intesa come desiderio di conoscenza. La parola Rinascimento viene coniata successivamente (dagli illuministi) per indicare la rinascita degli studi classici e linizio di unepoca nuova, dopo i secoli bui del Medioevo,
visto, come dice la parola (et di mezzo), come un intralcio fra et rinascimentale e greco-latina. Durante
lUmanesimo nascono nuovi elementi, come il senso del passato, e giungono alla realizzazione elementi gi
presistenti, come la laicizzazione della cultura e lo studio dei classici, ma anche lindividualismo e il carattere naturale della vita. La patria dellUmanesimo e del Rinascimento lItalia, in particolare Firenze. La
civit umanistica-rinascimentale si sviluppa in tuttEuropa (Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Boemia,
Ungheria e Polonia). Leta dellUmanesimo e del Rinascimento va dalla fine del Trecento alla met del Cinquecento, quando il Concilio di Trento (1545) apre la fine della Controriforma e la pace di Cateau-Cambrsis
(1559) quella del dominio spagnolo in Italia. Si distinguono due fasi:, divise fra loro dalla morte di Lorenzo
de Medici e dalla scoperta dellAmerica (1492). Con lui il Rinascimento raggiunge il suo massimo splendore.
Prevalenza del latino dalla fine del Trecento allascesa di Lorenzo (1469); rinascita del volgare durante il suo
regno; predominio del volgare dalla sua morte al concilio di Trento con lo sviluppo dellattrivit creativa e
artistica e la riformulazione dei canoni e dei generi letterali.
2. la situazione economica e politica del quattrocento
Rispetto alla stagnazione europea, in Italia si hanno invece sintomi di ripresa soprattutto al Nord, negli stati di
Milano e di Venezia e, in misura minore, in Toscana. Mentre al Sud la situazione economica tende a peggiorare. La tendenza prevalente dei settori dominanti non si indirizza tanto allinvestimento produttivo dei profitti,
bens allacquisto della terra e a spese per palazzi e opere darte. Sul breve periodo, quest apolitica garantisce
in Italia un arelativa stabilit e permette, attraverso il mecenatismo, la fioritura della civilt rinascimentale. La
parte pi ricca della vecchia e della nuova borghesia cittadina (il patriziato), e dellantica nobilt feudale costituisce ormai ununica aristicrazia che ha il dominio dei nuovi Stati regionali. E il sistema delle signorie. In
Italia lequlibrio politico determinato dai contrasti e dalle alleanze dei cinque Stati regionali pi importanti:
Milano, Venezia, Firenze, Stato della Chiesa e Regno di Napoli (particolarismo italiano).
3. razionalismo e atteggiamento scientifico nella cultura e nelle arti
Nelleconomia alla figura del mercante intraprendente si sostituisce dellorganizzatore e del computista, che
agisce con prudenza, con metodo e con calcolo. Il razionalismo entra nellamministrazione del denaro e del
commercio non solo per ragioni economiche (stagnamento), ma anche come un preciso atteggiamento di tipo
culturale, che informa di s varie manifestazioni del pensiero e della arti. La filologia, che consiste anzitutto
nella ricerca e nella trascrizione dei codici antichi, si svipuppa come elaborazione di un metodo razionale e
scientifico rivolto alla definizione del testo nella sua versione originaria e quindi nella sua depurazione dagli
errori di trascrizione dei copisti del Medioevo. Dopo la caduta di Costatinopoli in mano ai Turchi (1453)
numerosi studiosi bizantini portarono in Italiapreziosi manoscritti greci, che ci permisero di conoscere direttamente Platone e Aristotele. Il corpo umano viene studiato nelle sue proporzioni grazie alla scoperta dellopera
di Euclide. La prospettiva, scoperta da Brunelleschi, viene diffusa anche da Donatello e dal trattato di Piero
della Francesca. Dai classici si apprende lidea-base dellimitazione della natura. Lartista ha dunque unn interesse per il mondo classico non inferiore a quello dei letterati. Viene cos superato il senso di inferiort che nel
Medievo contrassegnava le attivit artistiche, che allora erano considerate inferiori a quelle intellettuali perch
contraddistinte dal lavoro manuale e perci equiparate a quelle artigianali. Lartist anzi divent una figura principe nellimaginario umanistico-rinascimentale, come emblema delluomo nuovo, padrone del creato perch
capace di riprodurlo. Ci sono dei mutamenti in relazione alle opere darte: le committenze sono sempre pi
private e sempre meno richieste dalle chiese; i temi divengono sempre pi spesso profani; i nuovi mecenati

divengono dei veri e propri collezionisti darte, quindi le opere non vengono pi composte solo su domanda o
commisione, ma anche per libera scelta dellartista che confida nel successivo acquisto da parte dei collezionisti. spinti da motovo estetici.
la prospettiva e larte del quattrocento

Il termine prospettiva deriva dal verbo latino perspicere che significa vedere attraverso. La scoperta della
prospettiva permise di risolvere scientificamente il problema della rappresentazione dello spazio tridimensionale su una superficie bidimensionale. Fu scoperta da Brunelleschi. Nel Duecento non si avvertiva questo problema e la bidimensionalit veniva accettata come dato di fatto. Nel Quattrocento compare il cielo atmosferico
che sostituisce quello divino, emancipando lo spazio da ogni trascendenza religiosa. Questa nuova visione
dell spazio, sperimentata per la prima volta da Masaccio e diffusa da Donatello e Piero della Francesca, trova
unimportante teorizzazione nel trattato De pictura di Leon Battista Alberti.
4. la nascita del ceto intellettuale i senso moderno, le nuove carriere professionali degli scrittori-umanisti

Nasce la figura dellintellettuale-cortigiano. Tuttavia a Forenze e a Venezia, in cui permangono a lungo istituzioni repubblicane, sopravvive la figura dellintellettuale-legista, cio notaio e politico. Lumanesimo cortigiano promosso dal signore ee espressione del suo mecenatismo: gli intellettuali provengono per lo pi dalla
nobilt cittadina e dalle familglie mercantili e vivono una condizione subordinata nei confronti del potere.
LUmanesimo civile nasce dallalta borghesia cittadina che detiene e promuove in prima persona gli ideali di
rinnovamento culturale. A met secolo, comunque, la figura dellintellettuale civile tende a scomparire. Con
la sua scomparsa, a seconda dei datori di lavoro siano i vari signori oppure il Papato si possono distinguere
due tipi di intellettuali: quello cortigiano e quello chierico. In genere gli scrittori di questo periodo sono erranti per mestiere, costretti a cercare protezione passando di corte in corte, in base ai cambiamenti del potere
civile. Questa grande mobilit favorisce un vasto uso delle epistole. I lavori dellintellettuale cortigiano sono
sempre pi subordianti per conto del principe: ricoprire alcune mansioni politiche e amministrative, provvedere alla stesura di opere che esaltino il casato del signore e il suo operato, educare i suoi figli sono solo alcuni
dei numerosi compiti che deve adempiere lintellettuale. Questa situazione complessa determina mutamenti di
indirizzo in alcune discipline, come la retorica e la storiografia e ne crea di nuove, come la pedagogia.
5. i grandi temi dellimmaginario umanistico e del sistema ideologico elaborato dagli intellettuali
Nellimmaginario umanistico lidea del tempo un elemnto di novit. Si ha una razionalizzazione delleconomia del tempo, che anche uno dei modi con cui luomo cerca, con la sua industria e con la sua virt, di
contrastare la fortuna. E lo stesso si pu dire per il tema dello spazio: attraverso la scoperta della prospettiva,
il suo controllo da parte delluomo reso evidente. Si ha una rivalutazione della natura e del piacere. La natura cessa di essee vista come espressione del demonio e diventa una realt positiva da imitare. Si cerca poi di
conciliare caritas cristiana e voluptas epicurea. Si ha una subordianzione e un restringimento delle mansioni
degli intellettuali e lideologia di una loro superiorit. Lesaltazione dellotium (il rifiuto dellattivit pratica a
favore di quella rivolta esclusivamente agli studi), la celebrazione della parola (il parlare bene ha una funzione
sia pratica che estetica). Si ha limportanza della gloria. Infatti il fine dellintellettuale cessa di essere sociale
e diviene individuale: si identifica nella fama e nel successo. Nascono i certami letterari (gare artistiche) e si
diffondono le elargizioni di doni, denaro, cariche e onorificenze dei signori agli artisti. Si ha lenfatizzazione
della funzione del saggio. Lumanista immagina unideale gerarchia al cui vertice sta luomo saggio, il cui
modello di vita viene preferito a quello stesso del principe.
6. le corti e lorganizzazione della cultura
Il mecenatismo delle corti diventa nel Quattrocento un fattore determinante nella produzione e nellorganizzazione della cultura. Signori e principi usano il denaro pea la costruzione di sontuosi palazzi, lacquisto di
opere darte, la protezione, gli stipendi, i benefici agli intellettuali. Altro fattore che determina la produzione e
lorganizzazione della cultura sono i cenacoli: gruppi di umanisti si riunivano a di furi delle sedi tradizionali
del sapere per discutere liberamente dei propri studi e confrontare il proprio pensiero. La nozione di verit di
va dunque modificando: non pi assoluta e diviene processuale, legata a un processo, a un cammino comune
e relativa. Si diffonde il genere del dialogo e lepistola: entrambi hanno una struttura aperta e presuppongono

un interlocutore. Alcuni cenacoli mantengono una struttura informale, altri si evolvono in accademie. A partire
dallinvenzione della stampa, luogo dincontro degli umanisti poteva essere anche la stamperia e la bottega
del librario. I topografi avevano infatti bisogno dei consigli e dellesperienza filologica delgi umanisti, e favorivano le riunioni. Altra forma di organizzazione culturale che ha un grande sviluppo in questo secolo la
biblioteca pubblica, spesso promossa dal mecenate. Un ruolo minore era rivestito dalle univerit.
7. la scrittura umanistica, linvenzione della stampa e le sue conseguenze
Prima dellinvenzione della stampa, esistevano tre tipi di libri manoscritti (il libro universitario, il libro umanistico e il libro da bisaccia) che differivano per formato e caratteri. Dopo linvenzione della stampa, nacque
un nuovo modello di libro, di medio formato e in carattere tondo o romano. In base alla produzione libraria,
si possono distinguere due tipi di pubblico. Quello cui si rivolgevano gli umanisti e i dotti che comprendeva
da un lato il principe, la sua famiglia, i suoi cortigiani, dallaltro gli altri umanisti e dotti. Il pubblico a cui si
rivolgevano predicatori, divulgatori e autori di cantari era costituito, invece, da mercanti, artigiani, popolani e
frati. Linvenzione della stampa a caratteri mobili in piombo avvenne a Magonza attorno al 1455 e riguardava,
in particolare, una Bibbia firmata non da Gutenberg, bens dai suoi ex-soci Fust e Schffer. Effetti del libro a
stampa:
1. laicizzazione della cultura
2. perdita di importanza dellimmagina rispetto alla lettura
3. passaggio da lettura ad alta voce a lettura muta
4. sviluppo dellalfabetismo
5. agevolazione dellinsegnamento
6. fedelt agli originali
7. maggiore resistenza
8. sviluppo della punteggiatura
9. nascita del canone
10. distinzione sempre maggiore fra scritto e parlato che soggetto a cambiamenti
8. la concezione umanistica del mondo: la rivalutazione del corpo umano e della dignit delluomo
Nella concezione umanistica-rinascimentale luomo come un dio terreno, creatore e signore del suo mondo. Da qui la rivalutazione dei valori laici e lassunzione di un atteggiamento pi libero e spregiudicato in
relazione alle possibilit conoscitive. I campi conoscitivi pi indagati divennero lingegneria, larchitettura,
la costruzione di macchine. Si diffusero il pitagorismo e lermetismo greco, che teorizzava pratiche magiche
e linfluenza degli astri sulluomo). Si svilupparono la magia, lalchimia e lastrologia: tutte pratiche volte
alla manipolazione della natura. Pertanto let umanistica-rinascimentale caratterizzata da un intreccio fra
razionalismo scientifico e misticismo irrazonale. Il bisogno delluomo di forgiare il proprio destino lo porta a
concentrarsi sulla formazione dei giovani. Di conseguenza questo periodo vide anche lo sviluppo della pedagogia.
11. la situazione della lingua: la prevalenza del latino, la successiva ripresa del volgare
Durante il Quattrocento si svilupparono gli studi linguistici, ovvero si normalizzarono la lingua, la grammatica, la punteggiatura. In questo periodo nacque, infatti, la linguistica storica, disciplina che si occupa dello
studio delle lingue, in particolare della loro evoluzione. Venne normalizzato sia il latino sia il volgare e tale
processo venne accellerato grazie allinvenzione della stampa. Nacquero le prime grammatiche in volgare. La
prima fu Regole della lingua fiorentina e fu probabilmente scritta da Alberti. Per buona parte del secolo, luso
del latino prevalse su quello del volgare. Non si trattava, per, del latino medievale, bens di una lingua corretta e improntata sul modello classico. Il volgare era riservato alla vita pratica e civile: era la lingua ufficiale
dei tribunali ed era impegato nelle prediche, nella letteratura devota, nelle sacre rappresentazioni e nei cantari.
Il latino, invece, era la lingua dei trattati, dei dialoghi, delle orazioni, ma anche delle poesie, delle novelle, dei
poemi e delle tragedie. Essendo escluso dalla letteratura pi alta, il volgare spazi fra il popolo e qui con maggiore libert. Pertanto questa estromissione fin con il contribuire alla diffusione del volgare stesso. Ma nella
seconda met del Quattrocento torner a imporsi il volgare lettarario, per di pi arricchito dalla precedente vasta esperienza del latino. Nella ripresa del volgare ebbero un ruolo importante Leon Battista Alberti e Lorenzo
de Medici. Il primo sostenne la pari dignit del volgare rispetto al latino e ind una gara di poesia,

detta Certame coronario. Il secondo, invece, promosse il volgare come lingua ufficiale della cultura e delle
corti. Nacque, quindi, una lingua cortigiana, fondata su un volgare depurato da forme dialettali e influenzato
dal latino. Prese avvio ununificazione linguistica sul modello del toscano, fatto incentivato dal petrarchismo.
In ogni caso il volgare letterario non coinvolse il popolo, ma si configur come lingua dei colti, allo stesso
modo di quella latina.
12. lumanesimo negli altri paesi europei
Il centro dellUmanesimo fu lItalia. Gli strumenti della sua diffusione negli altri paesi europei furono vari: le
traduzioni degli umanisti italiani, i viaggi in Italia, i Concili, i rapporti politici. In Francia, le premesse vanno
rintracciate gi nel periodo della presenza dei papi ad Avignone e allinfluenza che allora esercit Petrarca. Ma
ebbe il apice nella seconda met del Quattrocento con Lefvre dEtaples e Guillaume Bud che fond il College de France. In Inghilterra venne introdotto nel 1490 linsegnamento del greco a Oxford. Ma lUmanesimo
si impose pi tardi con il soggiorno di Erasmo da Rotterdam e con Tommaso Moro. In Germania Erasmo da
Rotterdam tent di unire i criteri razionalisti e scientifici dellUmanesimo con la fede cristiana. LUmnesimo
spagnolo nasce allinterno delle universit, non conosce la divaricazione fra volgare e latino e si diffonde grazie agli italiani Lucio Marineo e Pietro Martire, che frequent la corte reale.

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