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CIVILTÀ’ DEL MONDO ANTICO E MEDIEVALE

→ argomenti del corso


-civiltà cretese
-civiltà micenea
-civiltà greca in età classica e nelle età delle colonie
-italia preromana
-etruschi
-periodo romano

Storia e cittadinanza
→ La storia è presente sul territorio e contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al
senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei beni comuni
→ l'insegnamento e l’apprendimento della storia contribuiscono al patrimonio culturale e alla cittadinanza
attiva
↪ l’esercizio della cittadinanza attiva necessita di strumenti culturali e di sicure abilità e competenze di
base, cui concorrono tutte le discipline .

Storia come disciplina


“La storia, come campo scientifico di studio è la disciplina nella quale si imparano a conoscere e interpretare i
fatti, eventi e processi del passato.
Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente”

“La storia generale nella scuola primaria è deputata a far scoprire agli alunni il mondo storico mediante la
costruzione di un sistema di conoscenze riguardante quadri di civiltà senza tralasciare i fatti storici
fondamentali..
Alla scuola primaria si insegna: dalla comparsa dell’uomo alla tarda antichità

→ quadri di civiltà: è un modello didattico che riguarda la didattica della storia più antica
Possono essere convivenza, società, leggi, lingua, progresso

Cosa è una civiltà


Gli storici chiamano civiltà → l'insieme delle caratteristiche di un popolo, queste caratteristiche sono
individuate attraverso indicatori tematici→ cioè quegli elementi che qualificano una civiltà.
Indicatori tematici: Tempo, ambiente, territorio, economia, Società, istituzioni, cultura, tecnica, Vita
quotidiana, Religione, Rapporti con altri popoli
Quadro di civiltà:
limiti→ ci da un’immagine completamente statica quindi mette insieme cose di periodi completamente
diversi
LA PREISTORIA

→ Che cosa s’intende per Preistoria?


-Disciplina che si occupa delle società che non hanno lasciato testi scritti, ossia di quei gruppi umani che
hanno popolato la terra prima dell’uso della scrittura.
Il termine è stato coniato a metà del 1800 in Francia e poi in Inghilterra.

-Fino agli anni Sessanta del Novecento la preistoria aveva come obiettivo:
lo studio del manufatto e la sua evoluzione tipologica; esso veniva utilizzato:
-come fossile-guida per la datazione delle stratigrafie di scavo
-per datare, caratterizzare e differenziare le varie culture.

Necessità di raccogliere un maggior numero di dati:


1.La ricerca è stata indirizzata verso studi di carattere antropologico-culturale che si occupano soprattutto dei
comportamenti collettivi, dei processi di trasformazione dei gruppi.

2.Si va alla ricerca di elementi che riguardano il contesto ambientale, utilizzazione del territorio,
disponibilità delle materie prime→ intervengono discipline scientifiche e naturalistiche come la geologia e la
paleontologia.

La teoria dell’evoluzione: da quando Charles Darwin (1859,l’origine della specie) formulò la sua teoria
dell’evoluzione nessuno dubita che l’uomo abbia affinità che lo apparentano ad alcuni tipi di scimmie.
L’uomo e le cosiddette scimmie antropomorfe appartengono a una stessa superfamiglia: I PRIMATI

Primati (65 milioni di anni fa)


Ominidi
Scimmie antropomorfe

→ Il primo uomo deriva dal gruppo di ominidi, non propriamente delle scimmie antropomorfe.
L’origine del primo uomo è segnata dalla capacità di costruire strumenti: Homo Habilis, cioè capace di usare
le mani comparso in Africa circa 2 milioni di anni fa:
-uso del linguaggio gestionale
-questo uomo poi si è evoluto e si studia il rapporto tra volume del cervello e volume corporeo che l’uomo
attuale raggiunge a 12 anni

GLI OMINIDI
-Australopiteco: Africa 4 milioni di anni fa
-Homo Habilis: 2 milioni di anni fa
-Homo erectus: 1,5 milioni di anni fa in Africa
-Homo sapiens: 400.000 anni fa in Africa orientale, 350.000 in Europa, 70.000 nel Vicino Oriente
-Homo sapiens sapiens appare in Australia nel 40.000 a.C., in America e in Giappone nel 30.000 a.C

→ La più remota storia degli uomini viene denominata in base alla materia e alle tecniche utilizzate per
fabbricare utensili (accette, asce , pugnali)
ETA’ DELLA PIETRA
Nell’età della pietra si parla di:

PALEOLITICO: significa pietra antica.


In Europa termina con la fine dell’ultima glaciazione circa 10.000 anni fa che segna un cambiamento
abbastanza netto della fauna , nella flora e nel clima e un diverso orientamento nell’economia di sussistenza.
L'uomo non conosce tecniche agricole o di raccoglimento: Cacciatore-raccoglitore

MESOLITICO→ Periodo intermedio della pietra

NEOLITICO→ Periodo della pietra nuova:


-allevamento e agricoltura
-abbandona il nomadismo (diventa sedentario e inizia a fondare i primi villaggi)
-utensili in pietra levigata
-impara a lavorare metalli: rame, bronzo, ferro

Il processo di neolitizzazione in Europa dura almeno 4000 anni a partire dalla Grecia, dai Balcani meridionali
e dal Mediterrano centro-occidentalke fin dal VII millennio a.C. per terminare nell'area settentrionale nel IV
millennio.

ETÀ’ DEL BRONZO (Minoici e Micenei)


→ è la fase intermedia tra l’età della pietra e l’età del ferro, ed è chiamata così perché durante questo
periodo si affermò l’uso di strumenti e armi di bronzo.

-Per le più evolute regioni del Bacino dell’Egeo si può parlare di età del bronzo già intorno alla metà del III
millennio a.C.,
-in quelle del Meditterano occidentale tale periodo ha inizio nella seconda metà del II millennio
-nell’Europa settentrionale alcuni secoli più tardi.
Il suo termine finale può essere fissato per il Meditteraneo intorno all’inizio del I millennio.

LA NASCITA DEL METODO STORICO-I GRECI E LA SCOPERTA DELLA STORIA


Aristotele e polibio ci hanno fatto capire cosa è storia e cosa no.

Aristotele (nasce nel IV sec. a.C.)


Scrive “la poetica” → affronta il tema della storia e ci spiega perché storia e poesia differiscono:
Storico e poeta differiscono perché l’uno racconta ciò che è accaduto e l'altro ciò che potrebbe accadere.
Perciò la poesia è attività più filosofica e più elevata della storia: la poesia espone piuttosto una visione del
generale, la storia del particolare.
Generale→ significa a quale tipo di persona tocca di dire o fare quei tipi di cose secondo il verosimile e
necessario, e di ciò si occupa la poesia anche se aggiunge nomi di persona.
Il particolare→ è invece ciò che Alcibiade fece o patì.” (Poetica IX, 1-2, 145 1 a-b)
POLIBIO II sec. a.C.
-Polibio è uno storico greco che opera a Roma nel periodo dell’imperialismo romano
-è un rappresentante della storiografia pragmatica fondata da Tucidide
→ Polibio ritorna sullo stesso problema di Aristotele → ciò che distingue tra la poesia e la storia
-La poesia racconta qualcosa che è verosimile,
-mentre nella storia ciò che conta è → che quello che deve raccontare lo storico, deve essere veramente
accaduto.
Polibio aggiunge anche un nuovo concetto, ovvero l’utilità di coloro che vogliono apprendere→ cioè uno
scrive di storia perché un’opera storica deve essere utile.

→ Il termine STORIA si riferisce a due concetti ben distinti:


-i fatti realmente avvenuti, non quelli che possono avvenire o che sono possibili
-il ricordo e la conoscenza di tali fatti tramandati dallo storico

Dal passo di Polibio emerge anche molto bene, come l’esigenza a cui la ricerca storica risponde è un’esigenza
umana fondamentale: quella di poter disporre di una conoscenza certa di ciò che l’uomo ha fatto.
Tuttavia è bene notare che un avvenimento storico, un fatto esiste solo nella testimonianza di chi lo ha
vissuto o nelle tracce che ha lasciato o nelle conseguenze che ha provocato.

L’indagine storica è una coperta del mondo greco perché i Greci si posero con chiarezza sin dall'età arcaica il
problema della Storia → cioè dell'indagine tesa ad accertare l’esistenza del fatto e a ricostruire attraverso la
critica ciò che di esso può essere provato.

ERODOTO
Erodoto viene definito il padre della storia già nell’antichità, da Cicerone nel I secolo a.C.
la parola storia deriva dal greco “historia” e proviene da una radice portatrice che significa: “vedere, sapere,
chiedere, domandare”.

La parola storia definisce:


1. un metodo di indagine della realtà
2. un metodo che vuole essere SCIENTIFICO
I fondatori di questo metodo sono due autori greci Erodoto e Tucidide nel V secolo a.C.

ERODOTO di Alicarnasso (Asia Minore) vive nel V sec a.C (484-425 a.C.)
Scrive l’opera “Storie” in 9 libri: racconto delle guerre greco-persiane (499-479 a.C.)
Viene considerato il padre della storia da Cicerone.

IL PROEMIO delle Storie


I, 1 “ Questa è l’esposizione della ricerca (histories apodexis) di Erodoto di Alicarnasso, affinché non scompaia
con il tempo ciò che è stato fatto dagli uomini, né siano private del posto che loro compete le imprese, grandi
e meravigliose, compiute sia dagli Elleni (greci) sia dai barbari (persiani), ed in particolare per quale causa essi
si fecero guerra. (I,1)
→ Da tale proemio si ricavano i concetti fondamentali di Storia intesa come:
-storia è un’indagine/ricerca dello storico
-storia riguarda i fatti umani
-storia ricerca i nessi causali tra gli avvenimenti→ vuole capire per quale causa i greci e i persiani si sono fatti
guerra

IL METODO DI ERODOTO
Nel corso dell’opera di Erodoto troviamo importanti dichiarazioni di metodo (V secolo a.C.).
Raccogliere delle testimonianze o quello che si è sentito o visto viene chiamato metodo erodoteo che è
fondato sulla AUTOPSIA (significa vedere con i propri occhi) e consiste in:
• ricerca del testimone oculare degli eventi (che può anche essere lo storico stesso: qualcuno che ha visto
qualcosa)
• trascrizione della testimonianza (la testimonianza orale del testimone oculare è sempre privilegiata. In questa
epoca era quasi più importante il verbale orale che quello scritto).
→ Per Erodoto questo metodo d’indagine si chiama autopsia→ ovvero ricercare chi è testimone in
determinati avvenimenti (nel V secolo questo metodo non era considerato scontato).

MITO/EPOS
Prima di Erodoto i greci fanno riferimento al mito che significa racconto
L’orizzonte culturale in cui si muove erodoto è quello dei Greci e delle forme di memoria storica che essi
avevano elaborato.
↪ tali memorie avevano dato luogo a un insieme di racconti in cui la storia dei greci era stata codificata e
trasmessa attraverso quelli che si chiamano MITI→ i racconti mitici si ponevano come una spiegazione delle
origini delle città, degli usi e dei costumi del mondo greco e di moltissimi aspetti di questa civiltà
L’orizzonte in cui si muove Erodoto è quello della memoria storica fondata sul mito.

OMERO - ILIADE E ODISSEA (??)

Per i greci, Omero è una grande autorità.


Sulla esistenza di Omero è fiorita una secolare discussione già nell’antichità.
Sotto il suo nome sono pervenuti questi due poemi: ILIADE e ODISSEA.
Questi poemi sono stati definiti la bibbia dei greci (erano importantissimi, rilevanti per il mondo greco).

A Omero è ricondotta in forma unitaria attorno all’VIII secolo a.C. una sconfinata varietà di tradizioni
disparate, cantate da aedi/rapsodi (persone che riunivano una serie di miti che vennero trasmesse
oralmente),
↪ che si condensano nei due poemi intorno ad un tema principale:
-Iliade: riunisce il tema dell’ira di Achille “guerra tra greci e troiani” ;
-Odissea: il ritorno di Ulisse in patria “dopo la guerra di Troia”.

I due poemi non possono essere considerati alla stregua di storia, nel senso di narrazione, di fatti
realmente accaduti frutto di una ricostruzione scientifica.
Esempio: la guerra di Troia così come narrata nei poemi omerici non può essere considerata un avvenimento
reale, che è possibile ricostruire nel dettaglio. Si tratta di un’invenzione poetica nella quale alcuni fatti e
personaggi verosimili vengono ambientati in una città realmente esistita (Troia).
IL PROEMIO DELL’ILIADE
Iliade
“L’ira cantami, dea, l’ira di Achille, figlio di Peleo ecc…”

→ Il proemio dell'Iliade contiene tutti gli elementi che caratterizzano il racconto mitico e che si possono
utilmente confrontare con il proemio di Erodoto:
1. Canto della Musa: Omero racconta il canto che deriva dalla Dea, ispirazione divina
2. Dei e uomini: i protagonisti sia nel poema dell’Iliade e dell’Odissea sono gli Dèi, eroi, uomini che
agiscono insieme
3. Guerra e nesso causale: la guerra è il piano di Zeus, piano divino.
Erodoto fa un passo da gigante perché la storia viene delimitata all’ambito umano che è l’ambito in cui io
posso ricercare le cause degli avvenimenti.

LA NASCITA DEL METODO STORICO: TUCIDIDE DI ATENE 455-395 a.C.


-Ci ha lasciato un’opera in 8 libri intitolata “La guerra del Peloponneso” (Tra Sparta e Atene) che scoppia nel
nel 431 a.C. fino al 404 a.C.
-Tucidide si pone sulle orme di Erodoto e sul metodo dell’autopsia

IL PROEMIO I
I, 1 L’ateniese Tucidide scrisse la guerra tra Ateniesi e Peloponnesi, come combatterono tra loro cominciando
subito al suo sorgere e immaginandosi che sarebbe stata grande e la più importante tra quelle avvenute fino
allor. Giacché gli avvenimenti precedenti alla guerra e quelli ancora più antichi erano impossibili a investigarsi
perfettamente per via del gran tempo trascorso e, a giudicare dalle prove che esaminando molto indietro nel
passato mi capita di riconoscere come attendibili, non li considero importanti né dal punto di vista militare né
per il resto.

-Tucidide a differenza di Erodoto tratta un tema militare di cui lui stesso è stato testimone
-per lui lo storico può occuparsi solo di storia contemporanea

→ La parte più significativa a livello metodologico di Tucidide è il capitolo del metodo.


Tucidide in questo capitolo fa il punto sui problemi e quello che lui fa nella sua opera. Tucidide afferma:
Capitolo del metodo: I,22
“E quanto ai discorsi che ciascuno pronunciò o nella fase che immediatamente precedette la guerra o durante
il suo svolgimento, era difficile ricordare puntualmente alla lettera le parole dette: sia per me, relativamente
ai discorsi che io stesso udii, sia per coloro che me li riferivano attingendo alle varie fonti. I discorsi li ho
perciò scritti – attenendomi beninteso al senso generale di ciò che fu effettivamente detto – come a me
pareva che ciascuno avrebbe appropriatamente parlato nelle varie circostanze.
(Discorsi:
-Qui si intende discorsi politici
-Visto che è difficile ricordare tutto quello che uno dice, allora lui ha composto dei discorsi attenendosi al
senso generale→ principio ricorrente nella storiografia antica.
-Lo storico stesso è un testimone sullo stesso piano di altri
-Fare una ricerca su fatti è faticoso perché ciascun testimone dà testimonianze diverse perché?
→ davano testimonianze in base alla fazione con cui si erano schierati
→ spesso faticavano a ricordare a distanza di tempo)

Quanto invece ai fatti – i quali costituiscono l’altra grande categoria di eventi relativi alla guerra – non ritenni
di doverli scrivere attingendo al primo capitato, né come a me pareva ma vagliando il più possibile
scrupolosamente gli eventi di cui ero stato direttamente testimone sia quelli di cui apprendevo da altri.
“Trovare” i fatti è stato faticoso, dal momento che coloro i quali erano stati testimoni di ciascun avvenimento
non davano la stessa versione degli stessi eventi, ma in ognuno interferivano il favore per una della due parti
nonché le difficoltà di ricordare a distanza di tempo. Probabilmente il mio racconto risulterà poco dilettevole
in una pubblica lettura proprio perché privo di finalità artistiche. A me però basterà il fatto che lo ritengano
utile quanti vorranno vedere con precisione i fatti passati e orientarsi un domani di fronte agli eventi, quando
stiano per verificarsi, uguali o simili, in ragione della natura umana”

→ Tucidide approfondisce il metodo dell’autopsia di Erodoto: Critica Erodoto perché:


-Sulla storia contemporanea non si può applicare quel metodo
-la ricerca implica la critica delle fonti, ossia il vaglio delle testimonianze per giungere alla ricostruzione di
un avvenimento così come può essere provato.

LE FASI DELLA METODOLOGIA STORICA


Tucidide individua e propone alcune fasi della metodologia storica:
1.Fase Euristica: ricerca di tutte le testimonianze antiche
2.Fase Critica : presa di coscienza della deformazione della testimonianza (anche di quella dello storico) ed
individuazione della linea di deformazione.
3.Ricostruzione: un fatto viene ricostruito nei limiti del possibile, lo storico propone “ciò che è probabile” sia
accaduto, cioè ciò di cui può fornire le prove.

LE ORIGINI DEI GRECI


TUCIDIDE, LA GUERRA DEL PELOPONNESO

Tucidide I, 2-19 2.
Da questo passo emerge che:
-prima della guerra di Troia la Grecia non aveva un assetto unitario, è sempre stata caratterizzata da
particolarismi
-Nel V Sec. non si sapeva quando avevano avuto origine i greci, ma si aveva un’idea su chi fossero, sulla loro
identità.
-In questa situazione di scarsa conoscenza sulle origini gli studiosi contemporanei dicono che oggi non
possiamo identificare un gruppo etnico che è arrivato in Grecia in un certo momento.
• La formazione dell’identità greca è un processo complesso e la nascita di una identità ellenica è un
fenomeno non anteriore all’età arcaica (VIII-V secolo a.C.): l’idea di grecità che noi ritroviamo nel mondo
greco non serve a spiegare le origini dei Greci.
CHI ERANO I GRECI?

L’IDENTITA’ GRECA
Al tempo delle guerre persiane (490-478 a.C. – V secolo), di fronte ad un nemico comune, l’identità viene
esaltata o addirittura scoperta.
È all’epoca delle guerre persiane che i Greci formulano una definizione di sé.
I Greci sono coloro che nel corso dei secoli partendo da un sostrato linguistico comune sono giunti a
condividere usi, costumi, abitudini, credenze religiose.

IL QUADRO GEOGRAFICO
La Grecia è la parte terminale della penisola balcanica, i cui confini corrispondono in larga misura alla Grecia
moderna.
Nel mondo della Grecia antica, la Grecia era caratterizzata da diverse regioni con caratteristiche proprie.
Le regioni sono:
- La Beozia: caratterizzata dalle città di Tebe e Platea, Focide, Doride, due Locridi, Etolia e Acarnania.
Focide: località del santuario, una regione importante per la presenza del santuario di Delfi.
- Attica: è la regione in cui si trovava Atene. Atene e l’Attica coincidevano. Sullo stretto è situato Corinto
- Peloponneso: l’isola di Pelope. La città più importante è Sparta.
Il Peloponneso è suddiviso a sua volta in altre regioni e sono Laconia, Arcadia, Messenia, Elide, Acaia,
Argolide.
- Tessaglia, Macedonia e Epiro (non sempre considerate greche)
- Isole: Egina, Eubea, Cicladi (Delo, Nasso, Paro; Tera, Melo)

I DIALETTI GRECI
Quando si parla di dialetti greci parliamo di lingua vera e propria.
La lingua greca si delinea in tanti dialetti, non è unitaria e in particolare i dialetti greci più significativi sono 3:
- Dialetto DORICO: lingua di Sparta. Gli spartani vengono chiamati anche Dori.
- Dialetto IONICO ATTICO: corrisponde ad un unico vero dialetto situato ad Atene
- Dialetto EOLICO: dialetto situato nell'isola di Lesbo

LA PROTOSTORIA DEI GRECI


L’età del bronzo come si è sviluppata nella Grecia centrale e meridionale e nelle isole rappresenta il serbatoio
culturale della civiltà greca.
Al periodo precedente PROTOSTORIA, appartengono la Civiltà minoica, Civiltà micenea e età oscura
(dark ages, secoli bui, medioevo ellenico).
↪ queste tre fasi corrispondono alle fasi della storia del mondo Egeo a cui guardare per comprendere la
formazione della Grecia arcaica e classica.

-III-II millennio a.C: ETA’ DEL BRONZO→ (in grecia si chiama Elladico).

-1200-1700 a.C: Età oscura , dark ages, Medioevo ellenico.


Si chiama età oscura perché è un momento compreso che si ha alla fine della civiltà micenea, prima che sorga
la civiltà dei greci. È un periodo oscuro perché come dice il termine non si sa bene cosa sia successo.
Medioevo, inteso come un periodo di mezzo tra la fioritura della civiltà micenea e la civiltà greca.
STORIA GRECA
La storia della civiltà greca viene periodizzata fondamentalmente sulla base → della nascita, dello sviluppo e
della disgregazione dell’elemento centrale e politico della civiltà greca, ovvero LA POLIS (città-stato).
La nascita, lo sviluppo e la crisi della polis ha determinato una periodizzazione della storia dei greci.
La storia dei greci viene studiata e periodizzata con tre periodi e vanno sotto il nome di:

-700 circa - 490 a.C ETA’ ARCAICA→ fase della formazione delle polis.
.L’età arcaica è un periodo di formazione, di nascita della civiltà greca.
È in questo momento che i greci sviluppano la propria identità (inizio VIII secolo). 776 a.C. data della prima
olimpiade: erano cerimonie religiose che riunivano nell’antica Olimpia tutti i Greci e per poter accedere
bisognava essere greci.
L’età arcaica si conclude con il mondo delle polis e quindi si conclude con le guerre persiane (490-479 a.C.).
Le guerre persiane costituiscono un momento molto forte dell’identità greca.
La lotta tra i greci e i persiani è una lotta nel nome dei valori della polis.

-490 (o 479) - 336 a.C: ETÀ CLASSICA→ fase di massima fioritura, ovvero dell’apogeo delle polis.
L’età classica è il momento del massimo splendore della civiltà delle polis, che è incarnata nelle immagini di
Atene che noi abbiamo a livello collettivo che è rappresentata dal PANTENONE DI PERICLE.
È il periodo in cui la storia dei greci è caratterizzato dalle vicende di queste città-stato che sono le
protagoniste della vita politica dei greci.

-336-31 a.C: ETÀ ELLENISTICA→ il 336 a. C. è l’anno di ascesa del trono di Macedonia di Alessandro
Magno.
Con la Macedonia di Filippo II e Alessandro Magno (338 a.C.) si apre una nuova fase della storia dei greci che
va sotto il nome di età ellenistica e che si conclude nel 31 a.C. con la battaglia di Azio, cioè con la conquista
romana.
Quindi nell’età ellenistica le polis non sono più le uniche protagoniste, ma abbiamo anche nuove monarchie
della Macedonia.

FINE DELLA STORIA GRECA

• Battaglia di Cheronea (338 a.C.): La battaglia vede Filippo II (padre di Alessandro Magno) sconfiggere le
civiltà greche. Tradizionalmente questa battaglia non solo veniva considerata la fine della civiltà classica dei
greci, ma anche la fine della libertà delle polis assoggettate alla Macedonia.
• Viene introdotta l’Ellenismo: termine coniato da Gustav Droysen (1833): per ellenismo si intende un
periodo storico che inizia con Alessandro Magno.
Le vicende politiche e culturali degli stati sono sorti dalle conquiste di Alessandro.
• La fine della storia greca: 146 a.C.: distruzione di Corinto e sottomettono la Lega Achea.
L’esercito d’Egitto, venne sconfitto nella BATTAGLIA DI AZIO, nel 31 a.C., da Ottaviano, imperatore di Roma
che sconfisse il rivale Marco Antonio.
La battaglia di Azio però è molto significativa anche per la fine delle monarchie ellenistiche perché → Antonio
se ne era andato con la regina d’Egitto, Cleopatra che apparteneva ad una dinastia, quella dei lagidi e si
ricollegava ad Alessandro Magno, ovvero ai Tolemei.
Antonio era uno dei collaboratori di Alessandro Magno che ottenne poi l’Egitto con la morte di Alessandro e
dà vita ad una monarchia vera e propria dell’Egitto.
L’ultima regina dell’Egitto ellenistico è Cleopatra.

→Sostanzialmente la storia greca termina con la conquista romana.


La cultura Greca sopravvive nell’Impero di Roma, anzi viene anche valorizzata dagli imperatori romani.
L’ellenismo come centralità culturale si protrae oltre la conquista romana e viene fatta terminare in due date
importanti:
-ovvero nel 529 d. C. → con la chiusura delle scuole di Atene ad opera di Giustiniano
-nel 1453 d.C. → con la caduta di Bisanzio (Costantinopoli) è una capitale fondata da Costantino (imperatore
romano), ma nella città si parlava greco. La caduta di Bisanzio segna la fine dell’ellenismo.

LA CIVILTÀ MINOICA/CRETESE→ periodo protogreco


La civiltà minoica o civiltà cretese è fiorita sull’isola di Creta nell’età del bronzo.
La sua scoperta ha inizio con gli scavi archeologici di Arthur Evans all’inizio del Novecento→ egli ha scoperto
il palazzo di Cnosso o Minosse che si trova sull’isola di Creta.

A Evans risalgono due concetti chiave:


● l’adozione del termine MINOICO per designare la civiltà che caratterizzava l'isola di Creta nell’età
del bronzo.
Il termine Minoico è coniato a partire dal nome di Minosse, un personaggio mitico della mitologia greca, che
figura come re di Creta, in vari miti greci, incentrati sull’isola di Creta.
E’ alla mitologia greca che risale anche il mito del Minotauro collegato al labirinto.
Quindi Evans ha deciso personalmente di dire che quello era il palazzo di Minosse.

● L’uso del termine PALAZZO per indicare la grande scoperta di Cnosso→


Attorno al 1900 fanno la loro comparsa a Creta (Cnosso, Festa e Mallia) i cosiddetti palazzi, ovvero edifici
monumentali a più piani organizzati attorno ad una corte centrale.
Il termine palazzo è mutato dalla presenza di edifici analoghi nelle civiltà del Vicino Oriente antico.
Evans riteneva che i palazzi cretesi fossero la residenza dinastica del re-sacerdote che stava a capo di
un'organizzazione gerarchica.
La presenza di resti ascrivibili ad attività artigianali, vani per l'immagazzinamento dei prodotti e l’uso della
scrittura, porta oggi a ritenere che il palazzo sia un centro di potere economico redistributivo

-la funzione primaria dei palazzi non era residenziale (non si trattava di luoghi dove re, governatori o
sacerdoti avevano la loro residenza) , ma si trattava di edifici POLIFUNZIONALI (attività domestiche, feste e
banchetti, redazione amministrativa).
-i palazzi erano centri di piccoli stati territoriali che controllavano le singole regioni sulla base di un
ordinamento gerarchizzato. Palazzo= organizzazione politico-amministrativa
-i palazzi dei Minoici sono caratterizzati dalla presenza di due tipi di scrittura:
-geroglifici: Ideogrammi
-lineare A (sillabica= ogni segno corrisponde a una sillaba), tuttora indecifrata.
La nascita della scrittura è dovuta per esigenze di carattere economico e amministrativo, cioè di redazione,
amministrazione, registrazione di questi palazzi.
EVOLUZIONE STORICA DEI PALAZZI
-La storia della civiltà cretese è studiata attraverso l’evoluzione storica di questi palazzi.
Prima fase PROTOPALAZIALE (1900-1700 a.C) e una fase NEOPALAZIALE (1700-1425 a.C circa)
-la fine della civiltà minoica legata alla distruzione dei palazzi è al centro di alcune teorie, la più celebre delle
quali è quella dell’esplosione del vulcano Santorini
-importanza dell’ascesa dei Micenei che conquistano l’isola
-i greci associavano alla figura di Minosse un’egemonia dei greci sul mediterraneo→ la cosiddetta
TALASSOCRAZIA.
-Un’altra teoria della fine del mondo minoici è l’importanza dell’ascesa dei Micenei che conquistano l’isola.
Distruzioni generalizzate dovute a fattori umani.

LA CIVILTA’ MICENEA
In Grecia intorno al 2000 a.C (età del bronzo) si verificano sconvolgimenti collegati all’arrivo di popolazioni
parlanti lingue indoeuropee.
A partire dal 1800 a.C nella Grecia continentale si sviluppa la civiltà micenea che prende il nome della località
di Micene. Micene si trova nel Peloponneso.
↪ La scoperta di questa civiltà è il risultato delle scoperte archeologiche dell’800, portate avanti da Heinrich
Schliemann (1822-1890).
Sulla base delle informazioni fornite nei poemi omerici e dagli autori antichi scopre le tombe cosiddette a
pozzo o a fossa dell’antica Micene, che erano dotate di ricchi corredi.
Un problema riguarda il fatto se considerare i contenuti dei poemi omerici come validi, ma Schliemann era
convinto che questi contenuti fossero autentici→ quindi che la guerra di Troia fosse veramente esistita.

→ Pausania, Guida della Grecia, 2,16,6


Nelle rovine di Micene vi è una fonte chiamata Persea e case sotterranee si Atreo e dei suoi figli dove vi erano
i tesori di ricchezze. Vi è la tomba di Atreo e vi sono quelli che tornarono da Troia con Agamennone e furono
uccisi da Egisto dopo aver offerto loro un banchetto”
→ Scoprì anche le TOMBE A FOSSA 1600-1500 a.C e le TOMBE A CUPOLA

MUSEO ARCHEOLOGICO DI ATENE


All’interno delle tombe si trovano una serie di corredi preziosi in oro che si trovano al museo Archeologico di
Atene tra cui la Maschera di Agamennone → viene detta così perchè tutta la scoperta di Micene è collegata
alle vicende dei Poemi Omerci.
Accanto a queste tombe sono state trovati palazzi→ civiltà palaziale

I PALAZZI MICENEI
-la civiltà micenea muta dalla civiltà minoica al sistema palaziale (Micene, Tirinto, Pilo)
-i palazzi micenei come quelli minoici, sono il centro del potere, della vita economica, religiosa,
amministrativa e si sviluppano attorno ad un Megaron (sala di rappresentanza)
-sono collocati in luoghi difendibili e fortificati, diversamente dai palazzi minoici privi di fortificazioni.
- Uno degli aspetti più importanti della civiltà micenea è dato dalla scrittura: IL LINEARE B
Anche nel palazzo miceneo sono state trovati documenti scritti ovvero le famose tavolette in lineare B che
sono la fonte primaria per la ricostruzione del sistema amministrativo e della civiltà micenea.
Il Lineare B
-scrittura di tipo sillabico derivata dal Lineare A minoica, che grazie alla decifrazione di M.Ventris e
J.Chadwick è stata identificata come una scrittura che veicola una lingua che è una forma arcaica di greco.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE E RELIGIOSA


Dalle tavolette in lineare B conosciamo:
1.Alcune figure legate ai palazzi micenei:
-il re (Wanax) → Wanaka
-il capo guerriero (Rawaketa o lawagetas)
-il sacerdote (Tereta o telestas)
-il capo di un piccolo numero di persone (Qasireu o basileus omerico)
-i compagni del wanax (Hequetai)
2. l’esistenza di un consiglio di anziani
3. l’esistenza di schiavi di proprietà di singoli individui o di divinità
4. il mondo religioso: sono note varie divinità, maschili e femminili tra le quali si riconoscono quelle del
PANTHEON GRECO: Zeus, Era ,Poseidone, Dioniso

ESPANSIONE E CROLLO DELLA CIVILTA’ MICENEA


La civiltà micenea conosce la sua massima espansione commerciale e culturale nei sec XIV e XIII a.C come
documentato dal ritrovamento di oggetti micenei nell’intero Mediterraneo.
I principali siti micenei sono distrutti e abbandonati alla fine del XIII sec. e con essi scompaiono per secoli la
scrittura, l'architettura, l’artigianato di beni di prestigio.
↪ con la scomparsa dei micenei abbiamo il passaggio dalla civiltà dell’età del bronzo all’età del ferro.

→ VIII sec a.C momento di svolta perché abbiamo la nascita della POLIS
-Inoltre è caratterizzato dalle Olimpiadi che rimandano a santuari che erano luoghi di culto frequentati.
-compare l’alfabeto greco→ è un’importazione dal mondo dei fenici che i greci hanno adottato con delle
modifiche
-teoria classica→ la nascita dell’alfabeto è legato alle esigenze commerciali e alla presenza dei greci nel
meditteraneo

LA POLIS
→ La parola polis è il vocabolo greco che significa città stato, al plurale poleis:
-essa è l’elemento che identifica la civiltà greca
-essa racchiude l’ideale della buona politica
-forma principale dell’organizzazione dello Stato Greco
-La FORMA POLITICA PER ECCELLENZA SU CUI VERTE IL RAPPORTO CON LO STATO PER I GRECI SI
CHIAMA POLIS.
→ per i greci cos’era la polis?
Definizione
-Alceo è un poeta lirico dell’età arcaica→ frammento 112, 10 Lobel-Page (VII/VI sec a.C)-”sono gli uomini la
torre che difende la città”→ quindi l’elemento centrale della polis sono i cittadini che rappresentano la città

-Tucidide, la guerra del peloponneso, VII,77,7-gli uomini costituiscono la città non le mura o le navi vuote di
uomini → elemento centrale delle polis cittadini

→ La parola polis ha per i greci due significati:


-cittadella fortificata → carattere urbanistico
-comunità di uomini, ovvero comunità politica→ questo concetto di comunità politica fa si che la polis non si
riduca ad un elemento urbanistico ma sia una entità di natura politica e morale.

Aristotele
-Etica Nicomachea, I, 1169b, 18
“L’Uomo infatti è un essere politico e portato naturalmente alla vita in società” → L’uomo è un animale
sociale, politico
essere politico→ significa che l’uomo è un essere sociale, si definisce perché vive nella polis, l’uomo è fatto per
vivere nella polis , quindi per Aristotele l’uomo si realizza nella polis.
- Politica, I 1252a-1253a (1252a)
1. Poiché vediamo che ogni città (polis) è una comunità (koinonía→ mettere insieme o in comune) e che ogni
comunità è costituita in vista di un qualche bene (perché tutti compiono ogni loro azione per raggiungere ciò
che ad essi sembra essere un bene) è chiaro che tutte tendono a qualche bene, ma soprattutto vi tende e
tende al più importante di tutti i beni la comunità che è la più importante di tutte e comprende in sé tutte le
altre: e questa è quella che si chiama città (polis) e comunità politica (koinonía politiké) […].

→ Per Aristotele la polis è la comunità più importante in vista di un bene, la comunità più importante che
comprende tutte le altre

La comunità perfetta di più villaggi costituisce la città che ha raggiunto quello che si chiama il livello
dell’autosufficienza: sorge per rendere possibile la vita e sussiste per produrre le condizioni di una buona
esistenza.
-Perciò ogni città è una istituzione naturale → se lo sono anche i tipi di comunità che lo precedono, in
quanto essa è il loro fine e la natura di una cosa è il suo fine;
→ Ora, lo scopo e il fine sono ciò che vi è di meglio: e l’autosufficienza è un fine e quanto vi è di meglio.
(1253a)

Da ciò dunque è chiaro che la città appartiene ai prodotti naturali, che l’uomo è un animale (essere vivente)
che per natura deve vivere in una città (politikón zóon) e che chi non vive in una città, o è un essere inferiore
o è più che un uomo: è il caso di chi Omero chiama con scherno “senza parenti, senza leggi, senza focolare”.
E chi è tale per natura è anche desideroso di guerra, in quanto non ha legami ed è come una pedina isolata.
Perciò è chiaro che l’uomo è animale più socievole (politikón) di qualsiasi ape e di qualsiasi animale che viva
in greggi.
Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la
favella (il logos= discorso, ragione): la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri
animali.
Invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto.
E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: essere l’unico ad avere nozione del bene e del male,
del giusto e dell’ingiusto e così via. E’ proprio la comunanza di queste cose che costituisce la famiglia e la
città.

La POLIS secondo gli studiosi→ COMUNITA’ POLITICA E ASSETTO URBANISTICO


La polis è:
-comunità di uomini associati tra di loro: comunità politica di cittadini (politai) insediati sul territorio
-comunità di uomini, di limitate dimensioni: che sceglie in piena libertà e indipendenza, (autonomia),
l’ordinamento politico e le leggi che regolano la convivenza.
● Autonomia → vuol dire autogoverno, cioè i cittadini scelgono l’ordinamento politico e le leggi che
regolano la sintonia
● Essere liberi → significa non essere sottomessi da qualcuno. I cittadini sono liberi a quanto
appartengono ad una comunità libera.
● Ciò che qualifica la polis è che è indipendente e non democratica (la polis non è sinonimo di
democrazia e di Atene)

Sarebbe fuorviante intendere la polis come città nel senso di centro abitato contrapposto fisicamente e
culturalmente alla campagna.
L'impianto urbanistico era una variante di secondaria importanza.
La polis è data dai cittadini, cioè gli Ateniesi, Spartani, I Tebani. ù
L’elemento centrale per la nascita della polis è dunque l’integrazione in una comune dimensione politica
degli uomini liberi.

L’IMPIANTO URBANISTICO
È L'organizzazione politica che presenta in genere alcuni elementi comuni:
-ACROPOLI→ è la parte alta della polis, dove si trovano fondamentalmente i templi.
Quello che resta dell’antica Atene è l’acropoli e l’agorà. Sull’acropoli di Atene è presente il Partenone che
venne fatto costruire da Pericle, e anche il tempio di Atena.
-AGORA → piazza dove si svolgevano attività legate ai mercati, luogo d’incontro
-SEDE DEL CONSIGLIO (bouleuterion)
-MURA→ le città erano fortificate

L’ORGANIZZAZIONE POLITICA
In genere l’organizzazione politica della polis è caratterizzata da:
-CONSIGLIO
-ASSEMBLEA POPOLARE
-MAGISTRATI
-TRIBUNALI
LA NASCITA DELLE PÒLIS
Teoria sul perché nascono le poleis:
1.La realtà delle polis nasce in relazione alle condizioni ambientali della Grecia che favorivano questa
frammentazione.
2.Nel VIII sec. i greci si espandono nel mediteranneo e creano delle colonie ovvero le polis, essi non
sottomettono il mediterraneo, ma fondano solo delle nuove città. Le colonie stesse sono delle nuove città
stato

LA COLONIZZAZIONE GRECA DI ETA’ ARCAICA VII sec.a.C.


Quali sono in età ARCAICA tra VII e VI sec. a.C i fattori che contribuiscono allo sviluppo della polis?
1. La grande colonizzazione
2. La presenza di legislatori e TIRANNI
3. Riforma oplitica

1. LA COLONIZZAZIONE GRECA VII sec a.C.


Nel corso dell’età arcaica i Greci dettero vita all’incirca a 150 poleis sparse in tutto il Mediterraneo, di cui
circa 1/3 in Italia meridionale e Sicilia.
Fin dal VIII secolo a.C. i greci si espansero nel Mediterraneo, questo fenomeno è molto imponente.
Nell’età arcaica, una delle caratteristiche della storia dei greci è data dalla mobilità.
↪ Le cause della mobilità arcaica sono:
-la povertà del suolo greco→ quindi l’esigenza di trovare territori più ricchi
-controversie politiche → che inducono determinati personaggi a lasciare la madrepatria

→ Colonie significative:
• Pithecusae: si trova nell’isola di Ischia. Ischia ospitava la più antica colonia greca d’Occidente.
• Elea: colonia ionica
• Napoli, Agrigento: colonia dorica.

→ Cosa sono le colonie greche?


La colonia greca è → una fondazione “lontana da casa”(apoikìa), di una polis indipendente
↪ che mantiene con la madre-patrie (che in greco è metropoli: vuol dire città madre) rapporti di tipo
religioso-culturale, che talvolta nasce per iniziative private.

MODELLO DI FONDAZIONE COLONIA


• Il modello di una fondazione di colonia greca nasceva come una spedizione.
Al comando della spedizione vi è un’ecista (fondatore), è sempre un aristocratico che per svariati motivi non
può rimanere in patria e che all’arrivo sarà il fondatore ufficiale della colonia.
• Partecipano 200/300 uomini, senza donne
• Prima di partire per fondare una colonia , consultano l’oracolo, specie quello delfico.
↪ Il tempio di Delfi era un cosiddetto tempio panellenico→ cioè riuniva tutti i greci
• Ricerca del sito che deve rispondere ad alcuni requisiti: facilità di attracco, ben difendibile, non privo di
acqua.
• Atto di fondazione: tributo agli dei e distribuzione di lotti. Queste colonie sono dei luoghi in cui i greci
danno vita a queste città ma devono anche interagire con le popolazioni indigene che ritrovano già al loro
arrivo.

MAGNA GRECIA
• Si tratta di una definizione da riferire all’Italia meridionale, che fu forse così denominata dai circoli
pitagorici (la scuola di Pitagora aveva sede a Crotone).
• La definizione definisce anche che alcune poleis dell’Italia meridionale superavano in splendore le città del
continente greco
•In Italia c’è un grande sviluppo culturale come la filosofia (scuola eleatica e la scuola pitagorica).
• Le poleis dell’Italia meridionale esercitarono influenze sui popoli italici, sugli Etruschi e sugli stessi Romani.

2. PRESENZA DI LEGISLATORI E TIRANNI

I LEGISLATORI
I legislatori sono coloro che stabiliscono le leggi → l’esistenza di leggi e norme condivise è fondamentale per la
creazione di una comunità.
Prima dell’età Arcaica l'amministrazione della giustizia → era affidata alla trasmissione e all’interpretazione
orale di norme da parte di aristocratici che non erano sottoposti a controlli.
Nell’ età Arcaica esigenza di→ codificazione delle leggi in grado di garantire maggiore certezza di diritto
↪ per creare un modello autonomo di comunità politica.
Quindi in contemporanea l’apparizione della scrittura (si ripresenta intorno VIII secolo a.C.- la scrittura
scomparse nei secoli bui) → favorisce la codificazione delle leggi→ ovvero al fatto che si dà vita a veri e
propri codici di leggi (leggi redatti in forma scritta).
↪ Danno vita a questi codici di leggi i LEGISLATORI.
I legislatori compaiono per la prima volta nelle colonie perché in esse c’era l’esigenza di dare un ordinamento
alla nuova comunità.
Nella madrepatria:
-Licurgo (figura leggendaria) a Sparta
-Dracone ad Atene

I TIRANNI
La Grecia arcaica è caratterizzata dalla presenza dei cosiddetti TIRANNI.
↪ Il termine tiranno in età arcaica significa originariamente “SIGNORE” → si riferisce a individui, spesso
aristocratici, che assumono un potere personale senza il consenso dei cittadini e che talvolta danno vita a
vere e proprie dinastie.
→ Inizialmente il termine non aveva un significato negativo, ma in seguito alla degenerazione di queste
forme di tirannide come ad Atene il termine diventa negativo anche secondo i greci.
TIRANNIDE→ era una degenerazione del potere di un singolo individuo.
Un Tiranno impone la sua volontà senza lasciare spazio agli altri, personaggio dispotico che priva di libertà.

→ I tiranni devono la loro ascesa a fattori diversi:


-la lotta contro le aristocrazie
-la volontà di risolvere i problemi economici dei contadini poveri
-l’emergenza di nuove realtà economiche.
LA SICILIA è una terra di Tiranni→ mentre in Grecia con l'esaurirsi dell’ età arcaica, i tiranni scompaiono e le
polis assumono altri ordinamenti di natura oligarchica e democratica
↪ in Sicilia l’esperienza della tirannide si protrae anche nei secoli successivi fino all’età classica→ ed è legata
alla lotta contro i cartaginesi che ha la sua massima espressione nella città di SIRACUSA → dove si afferma
una tirannide che è proprio una forma di governo di tipo autocratico.

3. RIFORMA OPLITICA

Nel corso dell’età arcaica alcuni fenomeni come la riforma oplitica, la presenza di legislatori e di tiranni
↪ favorirono l’inclusione politica di una fascia più ampia di individui rispetto ai governi aristocratici di tipo
terriero e familiare.
↪ questo porta alla nascita della polis.

→ Un punto di partenza significativo della riforma oplitica è dato da un testo di


Aristotele situato nell’opera “Politica”:
“la costituzione deve reggersi solo su quelli che hanno il possesso delle armi (il compito militare è uno
degli aspetti salienti della cittadinanza).

→ La prima costituzione sorta in Grecia dopo la monarchia era costituita soltanto di CAVALIERI ;
ma con il crescere delle città e con l’aumento dell’importanza delle FANTERIE salì il numero di quelli che
prendevano parte al potere politico.
→ Nelle città antiche c’è uno strettissimo rapporto tra la possibilità di essere cittadini e il servizio
militare.

GLI OPLITI
→ soldati di fanteria si presentano:
-coperti di un’armatura in bronzo “oplon “ formata da elmo, corazza, gambali.
-Con la mano sinistra portano lo scudo rotondo di quasi 1 metro di diametro trattenuto dall'avambraccio;
-la mano destra è destinata a usare una lancia lunga e una spada corta per l’eventuale corpo a corpo.
-Si tratta di un’armatura molto pesante (circa 30 kg), che richiede grande sforzo fisico e implica scarsa
mobilità→ perciò richiede coesione di gruppo per garantire forza d’urto.
-I gruppi di fanti (la fanteria) si chiamano FALANGE OPLITICA.

Il vaso greco OLPE (forma particolare del vaso) CHIGI (era detenuta dalla famiglia Chigi):
-illustra delle fanterie → i soldati sono vicini l’uno all’altro, schieramento compatto, si parla di
combattimento falangitico di sfondamento.
Quindi in questa tecnica di combattimento l 'elemento centrale è la compattezza del gruppo→ questa
tecnica favorisce la nascita di uno spirito comunitario egualitario dei cittadini che è proprio della polis,
perché il singolo soldato ha forza solo insieme agli altri.
→ La falange oplitica è il principale strumento di guerra del mondo greco arcaico e classico e ha il suo
miglior esempio nell’ESERCITO di SPARTA.
La riforma oplitica favorisce la nascita del cittadino-soldato→ la cui ideologia è di tipo egualitario perché
i fanti sono uguali tra di loro
SPARTA E ATENE e il loro ORDINAMENTO
-SPARTA → OLIGARCHIA
-ATENE→ DEMOCRAZIA

LA COSTITUZIONE di SPARTA
La costituzione di Sparta per gli antichi era perfetta e meravigliosa perché viene dall’oracolo.
→ Istituzioni politiche spartane:
-LE TRIBU’
-I RE (Arcaghetai)→ compito: il comando dell’esercito, e sono all’interno della gerusia.
-CONSIGLIO FORMATO DA 30 ANZIANI (GERUSIA) compresi i due Re
-ASSEMBLEA POPOLARE chiamata APELLA → ne fanno parte gli spartiati → coloro che sono dotati di
diritti di cittadinanza (cittadini) e che fanno parte della falange oplitica.
-MAGISTRATI chiamati EFORI

Quando si dice che Sparta ha una costituzione di tipo oligarchico si fa riferimento al fatto che il potere è
detenuto da pochi membri ovvero i 30 anziani del consiglio della gerusia.

A Sparta abbiamo altri gruppi sociali:


-gli iloti → sono degli schiavi, che devono coltivare le proprietà degli spartiati
-i perieci→ “quelli che abitano intorno” non erano cittadini a pieno titolo.
Avevano il diritto di possedere terre e facevano parte dell'esercito come opliti, tuttavia non potevano
partecipare alle decisioni politiche.

GLI SPARTANI E L’EDUCAZIONE


Sparta ha un’educazione comunitaria volta a formare i guerrieri ovvero i cittadini→ quindi l'educazione
serve per raggiungere i requisiti di cittadinanza.
A 7 anni i bambini erano tolti dalle famiglie e avevano un’educazione comunitaria che li educava al
coraggio, al combattimento, allo spirito di sacrificio (Mentre nel mondo GRECO erano i genitori che
sceglievano i maestri privatamente che in gran parte erano schiavi)
Gli spartiati non dovevano fare niente per questo gli iloti lavoravano le loro terre, perché gli spartiati
dovevano occuparsi delle cose militari.
↪ Quindi i cittadini sono un numero che non corrisponde all'intera popolazione, ma essere cittadini è un
privilegio che si acquisisce attraverso un percorso educativo (AGOGE)

ATENE -DALLA MONARCHIA ALLA DEMOCRAZIA


Abbiamo un’evoluzione nella sua organizzazione.
L’età più antica
-è piuttosto sconosciuta
-una tradizione letteraria ricca ha cercato di coprire la mancanza di documentazione elaborando un
evoluzione istituzionale della polis:
a.fase monarchica: re sulla cui consistenza storica non ci si può pronunciare
b.fase degli arconti: governo retto da arconti, prima elettiva a vita, poi per dieci anni e infine dal 683 a.C
annuali (arcontato).
SINECISMO
-è la creazione di una unica polis → che riunisce tutti i centri dell’Attica con la conseguente unificazione
politica della regione
-gli ateniesi attribuivano il sinecismo all’eroe Teseo che era uno dei principali re di Atene, anche se
presumibilmente l’unificazione dell’attica avvenne nel VIII sec.

DOPO IL SINECISMO

Aristotele, La costituzione degli Ateniesi, 3, 1-6


Analisi:
COSTITUZIONE anteriore a DRACONTE
1.Nella fase più antica il potere è nelle mani delle famiglie aristocratiche chiamate eupatridi “ben nati”
ovvero i famosi ghene “clan familiari”
2.Le prime e più importanti magistrature erano il re, il polemarco e l’arconte:
3. Per ultimo viene istituito L’ARCONTATO
4.altro grande organo centrale l’AREOPAGO “collina di Ares” → è un consiglio che riunisce gli arconti
aristocratici, l'areopago governa la città e diventa un tribunale molto severo, è il perno di questo governo
aristocratico

CLIONE E DRACONE
-nel corso del VII sec a.C la situazione è instabile:
-l’aristocratico Cilone genero del tiranno di Megara cerca di impadronirsi della città e di fasri tiranno.
Il tentativo fallisce grazie all’intervento degli Alcmeonidi che sono una nobile famiglia di Atene a cui si
collega tutto il problema della democrazia, perché tutti coloro che sono promotori della democrazia sono
membri degli Alcmeonidi.
-624: Dracone (o Draconte) promulga un codice di leggi: la giustizia personale venne con ciò regolata.

SOLONE
-eletto arconte nel 594/3 a.C per risolvere la situazione sociale
-Atene è colpita da una Crisi agraria: processo di accentramento nelle mani degli Eupatridi a danno dei
piccoli proprietari che vengono anche venduti come schiavi
-Solone eletto come mediatore

→ Riforme di SOLONE
A Solone vengono attribuite due riforme, egli prende provvedimenti a favore del demos (popolo):
1. abolizione dei debiti: estingue per legge i debiti,

2. riforma censitaria o timocratica: è un tentativo di riorganizzazione politica della popolazione di


Atene in base a delle classi censitarie.
Aristotele, La costituzione degli Ateniesi, 7-8, 1.
Nell'intento di creare forme di mobilità sociale e di offrire i diritti politici a tutti i cittadini, Solone
sostituì alle quattro tribù gentilizie quattro nuove tribù in cui distribuì la cittadinanza in base al
reddito. Si tratta delle seguenti classi censuarie:
● Pentacosiomedimni
● Cavalieri
● Zeugiti
● Teti
A tutti i cittadini veniva garantito il diritto di voto attivo→ ossia il diritto di partecipare
all'assemblea generale e di eleggere i magistrati.
L'aspetto più importante della riforma consisteva nel suo carattere aperto: dato che il criterio di
distinzione tra una classe e l'altra non era più il sangue, vale a dire la nobiltà di nascita, ma il reddito,
era teoricamente concessa a chiunque la possibilità di compiere la scalata sociale, garantendosi la
pienezza del diritto→ Ordinamento censitario.

→ Le riforme di Solone non portano a una soluzione, così per Atene inizia l’esperienza della TIRANNIDE
con
PISISTRATO
-le riforme di Solone non riescono a evitare la tirannide: lotta tra gli aristocratici.
-Pisistrato, faceva parte degli uomini della montagna, era un capofazione di una famiglia nell’Attica prende
il potere con un colpo di stato nel 566 e governa Atene fino alla sua morte nel 528 quando passa il potere
ai figli Ippia e Ipparco che a contrario suo non godranno di buona fama.
→ il periodo della tirannide è un periodo di:
a.espansione economica
b.intensa attività edilizia

Nel 514 gli aristocratici Armodio e Aristogitone uccidono Ipparco.


Clistene, esiliato dopo l'arcontato del 525, ottiene da Sparta l’intervento con cui nel 511 si caccia Ippia.
Clistene è un pò il padre della democrazia ateniese, in quanto dà vita a una riorganizzazione di atene su
cui si regge nel V sec. nel suo momento di massimo splendore.

CLISTENE-il padre della DEMOCRAZIA(508-501 a. C.)

Con l’appoggio del popolo che ad atene si chiama DEMOS, Clistene opera una profonda RIFORMA DEL
TERRITORIO : Le tribù diventano 10 e sono costituite su base territoriale→ ogni tribù è composta da tre
trittie, ovvero circoscrizioni tratte:
-una dalla zona costiera
-una dalla zona interna
-una dalla città
→ ogni trittia comprende diversi demi (villaggi di campagna o città)
Il cittadino era inquadrato in base al demo di residenza.
→ Quindi in ogni tribù sono presenti cittadini che vengono dalla costa, montagna, città e quindi per dare
importanza a tutte le aree Clistene le mischia e raggiunge un’uniformità politica.

GLI ORGANISMI DELLA DEMOCRAZIA


-L’assemblea popolare EKKLESIA: istituzione generale della democrazia. Costituita da tutti i cittadini
maschi adulti, di età superiore ai 20 anni, senza limitazione di censo o famiglia.
Si riuniva una quarantina di volte all’anno sulla collina della Pnice, era sovrana su molte questioni
fondamentali della vita della città, in primo luogo su pace e guerra

-Il consiglio dei 500 BULE: ogni tribù fornisce 50 consiglieri.


Il consiglio era costituito da cittadini di età superiore a 30 anni ed era presieduto ogni giorno da un
presidente diverso detto pritano.
Consiglieri e presidenti erano scelti mediante sorteggio → venivano presentate delle liste e venivano
sorteggiati.
La loro funzione principale era quella di preparare e introdurre i lavori dell’assemblea (ekklesia).

- I tribunali: sono tribunali popolari le cui giurie sono composte da giurie popolari numerosi composte da
un numero elevato di cittadini.

-I magistrati: le magistrature ad Atene sono numerosissime, cariche.


Gran parte dei magistrati si ottenevano mediante sorteggio, così come la costituzione delle giurie dei
tribunali.
Vuol dire che era presente una lista dei volontari dove i cittadini si iscrivevano e poi venivano sorteggiati
per le cariche o per la funzione di giudice nei tribunali.

→ Ad Atene sono stati trovati molti cocci di nome ostrakon , essi sono collegati a una procedura ateniese
la cui introduzione è attribuita a Clistene, che si chiama OSTRACISMO→ procedura decennale che
prevede un allontanamento di un individuo dalla città, ed erano i cittadini che votavano questo
allontanamento. Si veniva allontanati perché si era percepiti come una minaccia all'aristocrazia.
Questa procedura dà ad Atene un assetto istituzionale.

LE GUERRE TRA GRECI E PERSIANI V sec.- L'IMPERO PERSIANO


La guerra persiana è uno degli aspetti cruciali della storia greca→ ovvero dell’identità dei greci e in
particolare della storia della polis.
Le guerre persiane vanno dal 499 a.C al 478 a.C

→ Questo scontro con l’Impero persiano diventa una sorta di scontro tra le civiltà dei :
- GRECI→ che sono portatori degli ideali di libertà e autonomia
-PERSIANI→ che sono un modello politico completamente opposto a quello greco.
↪ Uno scontro di civiltà che diventa anche uno scontro tra modelli politici diversi, ma anche uno scontro
tra Occidente e Oriente (i greci → Occidente; i persiani → Oriente).
Le guerre persiane corrispondono al momento in cui l’ideologia della polis emerge→ i greci diventano
coscienti che di fatto loro sono liberi e i persiani sono schiavi.
Ecco perché le guerre persiane sono più di un semplice conflitto militare.
L'IMPERO PERSIANO
I persiani sono una popolazione indoeuropea che con Ciro il grande, Cambise, Dario I avevano costituito
nel corso del VI sec. questa realtà estesissima a confronto della Grecia.
CIRO→ amministra l’Impero attraverso dei SATRAPI → quindi regioni governate da satrapi, funzionari
del GRAN RE.
I greci li chiamano BARBARI.
Ciro il Grande era stato l’artefice dell’unificazione politica di questa vasta area dell’Asia centrale.

La Conquista della Lidia (546 a.c)


Ciro alla metà del VI sec. conquista il regno di Lidia retta dal Re Creso, e l’annette all’impero persiano
trasformandola in satrapia.
Quindi i rapporti conflittuali tra Greci e Persiani iniziano in seguito a questa conquista della Lidia.
-Il successore di Ciro il grande che si chiamava Cambise annette l’Egitto faraonico.
-Il successore di Cambise, Dario I (521-486 a.C.) amplia la conquista dell’Egitto, si espande nella zona del
Caspio e nel territorio Armeno e per quanto riguarda la parte dei Greci, si affaccia sulla costa Europea.

Le Guerre tra Greci e Persiani - L’antefatto: LA RIVOLTA IONICA (499-494)


La vicenda del conflitto tra i greci e i persiani nasce in Asia Minore con un antefatto ovvero la
RIVOLTA IONICA → si chiama così perché riguarda la costa ionica e in particolare la città di
MILETO→ città di origine greca retta dal tiranno Aristagora che tenta di conquistare l’isola di Nasso, ma
fallisce.
Dopo aver fallito tale conquista, il tiranno da via a una ribellione contro i Persiani invocando l’eccessiva
tassazione.
In questa rivolta anche il mondo Greco venne coinvolto nella lotta contro i Persiani perché Aristagola di
Mileto chiede aiuto ai Greci→ il tiranno si reca a Sparta e poi ad Atene.

Erodoto V, 49, 1- 3
Aristagora prima va a Sparta e li definisce “i primi” per esaltare il loro valore militare spartano , infatti in
quel momento Sparta era la città più forte
→ poi Aristagora viene cacciato da Sparta, mentre ottiene aiuto dagli Ateniesi, che inviano delle navi
dall’Eritrea per aiutare Mileto, ma verranno sconfitti a Lade nel 494 e Mileto verrà rasa al suolo.
Tale rivolta porta allo scoppio della prima guerra punica.

LA PRIMA GUERRA PERSIANA 490
Corrisponde alla BATTAGLIA DI MARATONA.
La prima guerra persiana consiste in una spedizione punitiva organizzata dai persiani per punire Atene
↪per l’aiuto dato a Mileto nella rivolta ionica.
In questa spedizione via mare, i persiani sono guidati da due satrapi Dati e Artaferne, che guidano una
flotta che arriva davanti all’Eretria, e poi arrivano ad ATENE.

Ad Atene la personalità più influente in questo periodo è MILZIADE , eletto stratega che persuade gli
ateniesi ad uscire dalla città e ad affrontare il nemico.
La prima guerra Persiana è tra i Persiani e gli ateniesi perché gli Spartani arrivano ormai a cose fatte.

La flotta persiana si attesta davanti alla Baia di Maratona (località dell’Attica) e gli ateniesi decidono di
scontrarsi.
Davanti alla Baia di Maratona si ha una battaglia di terra in cui le forze ateniesi accerchiano e
sconfiggono l’esercito persiano→ nonostante gli Ateniesi avessero forze numeriche inferiori.

Maratona (490)
quindi riassunto:
-Dati e Artaferne guidano la flotta persiana e arrivano a Eretria → Atene
-Milziade eletto stratego, convince gli ateniesi a uscire dalla città e a farsi incontro ai nemici a Maratona
(decide l’immediato attacco)
-nonostante la sproporzione delle forze in campo gli Ateniesi uscirono vincitori e la vittoria fu celebrata
come un evento eccezionale.

LA SECONDA GUERRA PERSIANA (480-478)


Dopo la prima guerra Persiana si aspetta un decennio di pausa da questi conflitti durante il quale si
verificano alcune vicende molto significative:
- muore Dario e gli succede il figlio SERSE
-crisi dinastica a Sparta e successione di LEONIDA

→ Ad ATENE nel decennio tra le due guerre (490-480 a.C.) emerge una nuova personalità politica che si
chiama TEMISTOCLE→ propone qualcosa di importante per tutta la storia successiva ateniese e vara LA
LEGGE NAVALE.
La proposta di Temistocle → è quella di utilizzare i proventi delle miniere d’argento di Laurio per costruire
una flotta militare.
↪ con questa legge navale che riesce a far approvare→ Atene diventa una potenza marittima

→da questo momento tra Atene e Sparta si crea una sorta di DICOTOMIA:
-mentre Sparta → è una potenza militare di terra
-Atene→ è una potenza navale,
↪che quindi riesce ad esercitare un'EGEMONIA tra i greci non soltanto via terra, ma anche via mare.
I rematori della flotta sono cittadini ateniesi, i cosiddetti TETI (in questo loro ruolo diventano importanti
politicamente).

EGEMONIA→ non ci riferiamo ad un dominio diretto, ma a un ruolo di potenza e quindi di superiorità


all’interno del mondo greco che queste città (Sparta, Atene) esercitano.
Tanto è vero che l’età classica dei greci è caratterizzata da una successione di egemonie da parte di
queste città.
In questo V secolo a. C. a partire dalle guerre Persiane, queste grandi città-Stato sono in lotta tra di loro
anche per un’egemonia sui Greci.

→ Uno dei motivi per cui scoppia la seconda guerra Persiana → è perché i Persiani sono scontenti della
sconfitta a Maratona.
Alla morte di Dario, il successore SERSE organizza una grande spedizione → per invadere la Grecia in
terra e in mare.
→ Il re Persiano parte da Sardi con un grande esercito (di terra e di mare) e risale per l’Asia Minore
attraversando l’Ellesponto.
↪ Nello stretto dell'Ellesponto, Il re fa costruire un ponte di barche dove fa passare il suo esercito:
-costruendo questo ponte di navi Serse tenta di unire i due continenti → che per i greci è un atto di
arroganza, hybris.
-contrapposizione tra due continenti: Europa e Asia che sono divise da questo stretto.
Questa distinzione geografica racchiude una contrapposizione ideale ovvero quella tra libertà e
schiavitù.
-L’Europa che comprende la Grecia, quindi i greci sono liberi, l’Europa è l’Occidente
-l’Asia è il continente dei persiani che sono schiavi, l’Asia rappresenta l’Oriente

Nel 481, Serse da via a questa grande spedizione a cui partecipa il re stesso.
Man mano che Serse avanza chiede alle popolazioni il diritto di passaggio.
Questa spedizione di Serse che da via alla seconda guerra Persiana (invasione della Grecia) mette
sull’allerta i Greci→ è proprio alla vigilia dell’invasione della Persia, nel momento in cui Serse attraversa
l'Ellesponto e minaccia pesantemente la Grecia che i greci si riuniscono nella città di Corinto (città alleata
di Sparta)..

I GRECI E IL CONGRESSO DI CORINTO (481 a.C.)


La Grecia era divisa tra MEDIZZANTI (coloro che intendono contrapporsi ai persiani) e tra coloro che
erano favorevoli ai Persiani.
Il Congresso presso l’Istmo di Corinto sancisce:
-l’alleanza di Atene e Sparta contro i Persiani
-la nascita del PANELLENISMO DELLE POLEIS (età classica).
La seconda guerra Persiana ha un carattere panellenico: ovvero coinvolge per la prima volta molti greci
anche se alcuni restano al di fuori del conflitto.
→ A Corinto si discute anche come respingere questa avanzata di Serse, e quindi su come organizzare la
difesa:
-si propone di bloccare il passaggio via terra ai Persiani alle Termopili (stretto montuoso) → la cui difesa
viene affidata agli spartani
-Ad Atene si da la difesa via mare al capo Artemisio

Serse intanto dilaga in Grecia centrale e la flotta arriva davanti ad Atene,
↪ ma 300 Spartani valorosamente guidati da Leonida affrontano i persiani alle termopili che vengono
sconfitti, sono famosi perché si sono sacrificati per il bene della Grecia.
→ Temistocle aveva sgomberato Atene, e con la flotta attira la flotta persiana nello stretto di Salamina e
sconfigge i persiani via mare nel 480.
→ Gli Spartani guidati da Pausania sconfiggono i persiani a Platea, nello stesso giorno però al Capo
Micale viene sconfitta la flotta greca.
→ La vittoria finale avviene nel 478 quando viene espugnata da parte dei greci la roccaforte di Sesto.

→ Cosa succede dopo la fine delle guerre persiane?


Si aprono 50 anni chiamati PENTECONTETIA → che stanno tra le guerre persiane e la guerra del
Peloponneso.
TRA LE GUERRE PERSIANE E LA GUERRA DEL PELOPONNESO (478-431 A.C)

LA LEGA DELIO-ATTICA

I Persiani erano stati sconfitti, ma non vinti completamente,


↪ nel 478 si apre il capitolo dedicato al tema di come mantenere la difesa contro i Persiani.
↪ per questo Atene da vita a questa lega Delio Attica: un'alleanza militare difensiva formata da Ateniesi e
Ioni d’asia e dell’Ellesponto per mantenere alta la difesa in caso di altri attacchi persiani.
Nel mondo greco:
-da un lato abbiamo Sparta con i suoi alleati del Peloponneso
→ bipolarismo
-dall’altra Atene diventa leader di questa lega Delio Attica.

Questa alleanza difensiva aveva come centro il tempio di Apollo sull’isola di DELO.
Per mantenere tale alleanza servivano dei fondi → venne istituito un Tributo a Delo nel Tempio di Apollo.
→ Questa alleanza diventa strumento di affermazione del potere di Atene, della sua Egemonia
panellenica: Atene in questa lega è la città più importante, e la cassa della lega viene spostata ad Atene
dall’isola di Delo, e così A diventa la città che si occupa del tributo che più che versato alla lega viene
versato ad A.
↪ Quindi non è più un'alleanza sul piede di parità infatti Atene punisce gli alleati che non pagano il tributo
↪si parla quindi di degenerazione della lega

→ questo problema della lotta tra greci e Persiani prosegue nel corso del V secolo con vicende altalenanti.
Alla metà del secolo esiste un accordo che si chiama PACE DI CALLIA, (449 a.C..) → in cui i greci e i
Persiani arrivano a una tregua definitiva → quindi l’egemonia sull’Egeo viene esercitata dai Greci, mentre
i Persiani rinunciano a questa egemonia.

PERICLE e LA DEMOCRAZIA ATENIESE


Era nipote di Clistene.
Dopo le guerre persiane con PERICLE abbiamo la fase del massimo sviluppo della democrazia ateniese e
dello splendore della città.
→ Pericle adotta il criterio della RETRIBUZIONE DELLE CARICHE:
Si stabilì di retribuire il servizio svolto:
-dai magistrati
-dai buleti (coloro che esercitavano la funzione di consigliere)
-dagli eliasti ( i giudici dell’Eliea, il massimo tribunale popolare)
→ la retribuzione delle cariche fu interpretata da autori a lui ostili (Aristotele) come una forma di
assistenzialismo demagogico,
vs
mentre secondo il pensiero di Pericle tale retribuzione intendeva incoraggiare la partecipazione reale di
tutti i cittadini, compresi coloro che non potevano permettersi di abbandonare il lavoro per svolgere
funzioni pubbliche.
Aristotele, La costituzione degli Ateniesi
“Pericle fu il primo a concedere un’indennità….Poi cominciò anche la corruzione dei giudici. “

→ Questo giudizio negativo ci fa vedere una realtà che si deve tenere conto: nella nostra mentalità
odierna nessuno metterebbe in discussione la parola (valore) democrazia.
La democrazia ateniese viene vista da molti autori come qualcosa di estremamente negativo, cioè non
necessariamente la democrazia corrisponde ad un modello politico da imitare, anzi nella maggior parte dei
casi esiste un filone antidemocratico che è molto forte.

→ Il testo più famoso che illustra la visione di Pericle è contenuto in TUCIDIDE nel discorso di Pericle.
Questo discorso è celeberrimo perché contiene: sia la definizione di democrazia sia gli ideali di Pericle.
Quindi è un testo favorevole a Pericle.
Tucidide scrive durante la guerra del Peloponneso (è un contemporaneo).

2. Tucidide, II, 36-41 (Discorso di Pericle per i caduti del primo anno di guerra)

- “...E di nome, per il fatto che non si governa nell'interesse di pochi ma di molti, è chiamato democrazia;
-è presente per tutti lo stesso trattamento;
→ Egli definisce l’aristocrazia come governo nell’interesse della maggioranza
-Noi soli, infatti, consideriamo chi non prende assolutamente parte a queste questioni ( politiche ) non
quieto, ma inutile → Ad Atene per essere considerati veri cittadini bisognava partecipare alla vita
politica, bisognava essere utili alla città, per questo viene introdotto il criterio della retribuzione secondo
cui uno poteva assentarsi dalle sue attività lavorative per partecipare alle questioni politiche.

Chi sono i cittadini che partecipano alla vita pubblica? Chi sono i cittadini ateniesi?
-la partecipazione riguardava solo i maschi adulti liberi.
-una legge di Pericle del 451 a.C stabilisce che fosse cittadino ateniese solo chi fosse figlio di padre e
madre ateniese→ quindi anche le DONNE sono libere e cittadine, senza partecipare alla vita politica.
↪Avevano il compito di trasmissione della cittadinanza sposando ateniesi.

I METECI
I meteci erano gli stranieri (anche di stirpe greca) residenti liberi.
Avevano il diritto di commercio, di proprietà, di matrimonio, ma ad Atene:
-dovevano porsi sotto la protezione di un cittadino (patrono)
-pagare una tassa di residenza e prestare servizio militare (nella flotta o nelle truppe ausiliari)
-esclusi dalla partecipazione politica

GLI SCHIAVI
-Lo schiavo era proprietà, non persona
-Gli schiavi domestici godevano di una buona qualità di vita, diverso il caso di schiavi addetti alla
produzione industriale o ai lavori nelle miniere.
-Si diventa schiavi o perchè nati schiavi o perché prigionieri di guerra
-In proporzione ai cittadini liberi il loro numero era relativamente alto e non esiste una forma di
liberazione come a Roma.
Alla fine delle guerre persiane con la PACE abbiamo:
-la Lega delio-attica diventa mero strumento di imperialismo
Atene inizia a interferire in aree di influenza spartana e si allea con delle potenze del continente:
-gli Argivi nemici di Sparta
-i Tessali a nord della grecia

LA GUERRA DEL PELOPONNESO


La PENTECONTETIA (478-431) → cioè i 50 tra la fine delle guerre Persiane (478) e l’anno in cui scoppia
la guerra del Peloponneso (431).
Questi 50 anni sono caratterizzati dalla conflittualità tra A e S → che avrebbe portato nel V secolo alla
cosiddetta prima guerra del Peloponneso (460-446) che si concluse con la pace trentennale 446 tra
Atene e Sparta.
→ In questa pace si ripropone quell’accordo che era stato preso dopo le guerre persiane→ ovvero il
bipolarismo tra A e S dove Atene è potenza navale mentre Sparta terrestre.

LA GUERRA DEL PELOPONNESO 431-404

La grande guerra del Peloponneso scoppia nel 431 a.C. e si conclude nel 404 a.C.
È uno scontro tra le due potenze della Grecia (Atene, Sparta e rispettivi alleati), portatrici di due ideologie
diverse, → che segna la fine dell’egemonia ateniese, che si era costituita durante i famosi 50 anni della
lega Delio-Attica.
Il principale storico che ne parla è TUCIDIDE di Atene che scrisse “La guerra del Peloponneso”: E’ un
avvenimento di grande importanza perché è stata narrata dal grande storico Tucidide:

1. Tucidide esprime una concezione bipolare di questa guerra→ dove il mondo greco è dominato da
queste due potenze Atene e Sparta, ma soprattutto che la guerra → sarebbe stata originata dal grande
timore di Sparta di fronte alla progressiva egemonia ateniese e che poi avrebbe portato alla guerra
2. Tucidide considera questa guerra come il più grande conflitto del mondo greco
3. L’unitarietà della guerra

→ Caratteristiche di fondo della guerra:


-è una guerra totale → nessuna polis esclusa e combattuta su molti fronti: Peloponneso, Grecia
settentrionale e centrale, Egeo e coste dell'Asia minore, Sicilia→ chiamata anche guerra mondiale tra i
greci.
-è uno scontro ideologico tra democrazia e oligarchia tra ioni e dori→ Atene era di origine ionica, mentre
dori in Sparta.
-guerra di logoramento → infatti la guerra dura 30 anni

Le tre fasi della guerra:


1.Guerra archidamica (431-421) che si conclude con la pace di Nicia

2.Fase intermedia (421-413) che si conclude con la spedizione ateniese in Sicilia

3.La guerra deceleica (413-414) → prende il nome dalla regione di Sparta Decelea
→ Vittoria spartana e insediamento di un governo oligarchico ad Atene
CAUSE per cui scoppia la guerra: → 3 cause fondamentali :
1.Atene va in aiuto di Corcira nella guerra tra l’isola e la sua madrepatria Corinto. E’ un’isola strategica.
2.La questione di Potidea, un’altra colonia di Corinto in cui Atene interferisce nuovamente
3.La località di Megara dove Atene impone l’embargo economico
→ Queste interferenze di Atene portano Cortino a premere su Sparta affinché dichiari guerra ad Atene,
questo porta alla rottura della pace dei 30 anni del 446.

1. GUERRA ARCHIDAMICA
Prende il nome di Archidamo RE di Sparta : gli spartani attaccano e devastano l’Attica e gli ateniesi sono
chiusi dentro le mura di Atene.
↪ Per cause sconosciute nel 430 scoppia LA PESTE DI ATENE→ con l’arrivo della peste ci furono
discussioni sulla condotta della guerra e PERICLE viene deposto dalla sua carica, si ammala e muore di
peste nel 429.
→ Dopo Percile si affermano sulla scena politica:
-democratici radicali a cui si deve il fallimento della guerra→ come Cleone, che sono bollati come
demagoghi→ ovvero che trascinano il demos
-Dall’altra abbiamo dei pacifisti che hanno nel nobile NICIA il suo rappresentante.

I successi tra A e S si alternano: si chiude così la guerra con la PACE DI NICIA che riporta l’ottica del
bipolarismo.
Questa pace lascia scontente diverse persone:
-Sparta era intervenuta per riaffermare il suo ruolo, quindi gli alleati di Sparta non sono contenti.
-Ma anche ad Atene il partito della guerra non era soddisfatto

2. FASE INTERMEDIA
Emerge la figura ateniese di ALCIBIADE, nipote di Pericle.
Alcibiade è significativo per le sorti del conflitto perché → è in grado di mettere la propria opera a servizio
dei nemici di Atene, era sia democratico sia oligarchico.

In questa fase il conflitto riprende con una grande iniziativa ateniese→ LA GRANDE SPEDIZIONE
ATENIESE IN SICILIA→ trasferimento del conflitto sull'isola
↪ perchè sia A che S in Sicilia avevano i loro alleati, in particolare, Atene era alleata con Segesta.
Alla vigilia della partenza→ abbiamo il presagio nefasto della mutilazione delle ermes, colonnine con la
statua del dio che vengono decapitate.
Alcibiade parte lo stesso con altri due strateghi, arrivati in Sicilia nel bel mezzo della spedizione gli ateniesi
richiamano in patria Alcibiade che viene accusato di empietà→ ovvero di aver parodiato i misteri di Eleusi
che erano sacri.
Alcibiade fugge a Sparta , intanto si nomina un sostituto e la flotta ateniese viene distrutta a Siracusa.
3. TERZA FASE DECELEICA

-Ad Atene c’è un primo colpo di stato del 411 (appoggiato da Sparta) → che porta a un governo di tipo
oligarchico dei 400, che ha breve durata.
-La guerra si trasferisce nella zona dell’Ellesponto, intanto abbiamo grandi vittorie ateniesi come quella
delle Arginuse ,
↪ gli ateniesi però perdono il vantaggio acquisito perché siccome il regime ad Atene è democrtico,
↪ gli strateghi vengono processati perché non avevano raccolto i cadaveri alle Arginuse,
↪ e così l'esercito è privato di questi strateghi.

A Sparta emerge Lisandro che approfitta di ciò e riporta vittorie nell’Egeo fino a quando gli spartani hanno
la meglio a Egospotami nel 405.
↪Atene è sconfitta e si arriva alla pace del 404 in cui abbiamo:
-la resa di Atene, quindi vittoria spartana,
-Sparta insedia un governo di tipo oligarchico ad Atene ovvero il governo dei 30 Tiranni→ un governo
di 30 personaggi ateniesi di orientamento oligarchico, che rimane in carica per solo un anno.

Cessa così l'egemonia ateniese e Sparta si riappropria di un egemonia→ questo ci porta al IV sec a.C
che vede:
-una prima fase di questa egemonia spartana che si conclude nel 371
-nel frattempo Atene recupera un governo democratico e dà vita a una seconda lega Navale contro
Sparta.
-Via terra emerge la nuova potenza della città beotica di Tebe che vede sulla scena politica l’emergere di
due generali Pelopida ed Epaminonda
↪ che riescono a sconfiggere Sparta a Leuttra nel 371 e aprono il periodo di egemonia tebana che dura
pochissimo perchè poi vengono sconfitti nel 462 a Mantinea.
-Quindi tutte queste potenze S, A e T cercano l’egemonia e intanto c’è la crisi delle polis.

LA MACEDONIA e FILIPPO II- LA FASE ELLENISTICA della grecia


Dopo la crisi delle polis sulla scena politica greca entra un nuovo protagonista→ la Macedonia con
Filippo II e poi Alessandro Magno.
La Macedonia si trova a Nord della Grecia, PELLA è la capitale.

La Macedonia era una realtà territoriale in cui diverse popolazioni erano unificate sotto una monarchia
che apparteneva alla dinastia dei re Argeadi.
↪questi sovrani di Macedonia costituivano il collante delle popolazioni che vivevano in questa area.
In Macedonia c’era quindi una monarchia militare in cui degli aristocratici (dediti all’attività militare)
affiancano il re (erano i compagni del re).

Questi sovrani erano rimasti sempre piuttosto esterni alle vicende della grecità fino alla metà del IV
secolo quando si pone sulla scena politica macedone una nuovo sovrano
Filippo II di Macedonia (359-336)

-padre di Alessandro Magno


-diventa re nel 359, ed era stato educato nella città greca di Tebe
-fa entrare la Macedonia nel mondo Greco
→ è il vero artefice della potenza della Macedonia perchè quando diventa re consolida la monarchia
macedone su vari fronti:
-sul fronte esterno: attraverso lotte e matrimoni con le popolazioni traci barbariche e illiriche →
poligamia macedone: è uno strumento di governo( Filippo conclude matrimoni con varie principesse in
chiave di consolidamento dei rapporti del regno con le diverse popolazioni barnariche)

-sul piano interno:


RIORGANIZZA L’ESERCITO → riorganizza la falange macedone con:
-l’introduzione di una lunga lancia chiamata sarissa
-rende il corpo di fanteria più agile e efficace nell’azione di sfondamento.
-L'esercito macedone ha un famoso punto di forza nella cavalleria costituita dai compagni del Re.

Filippo II comincia a intervenire nelle vicende greche.


Si trova ad intralciare alcune posizione di Atene, portando ad un conflitto tra Atene e Macedonia.
Filippo II occupa l’area chiamata penisola Calcidica, ovvero inizia a intralciare gli interessi ateniesi
soprattutto intorno alle città di Orinto e Anfipoli.

LA III GUERRA SACRA (356-346 A.C)

La guerra sacra nel mondo greco è una guerra legata al santuario di Delfi.
L’amministrazione del santuario era legata a un comitato che si chiamava ANFIZIONIA: in cui sedevano i
rappresentanti delle varie città greche.
Le guerre sacre:
-sono guerre proclamate dall’anfizionia e che coinvolgono tutti i partecipanti.
-si concludevano con la pace comune→strumento diplomatico che vincolava tutti i membri

→ Scoppia una guerra all’interno dell Anfizionia: TEBANI E TESSALI membri dell’Anfizionia, dichiarano
guerra ai FOCESI alleati di Atene e Sparta.
I Tessali chiamano in aiuto Filippo II che interviene in Grecia e nel 352 gli danno la carica di Tago dei
Tessali.
→ Questa guerra sacra si conclude nel 346 con una PACE DI PELLA, una pace comune con i greci
↪ che comporta l’espulsione dei Focesi e questi due voti passano a Filippo II

→ FILIPPO II viene visto in modo contraddittorio, ad Atene abbiamo la formazione di due partiti:
-filomacedone→ auspica che Filippo ponga fine ai contrasti tra i greci
-antimacedone→ guidato da Demostene, teme che Filippo eserciti il suo potere su Atene e che le faccia
perdere la sua autonomia.
LA IV GUERRA SACRA (339-338 A.C)
Questa guerra sacra viene proclamata dall’Anfizionia contro ANFISSA.
Demostene riesce ad attirare dalla sua parte contro Filippo la città di Tebe e dà vita ad un'alleanza greca
(Atene e Tebe) → LA LEGA ELLENICA che avrebbe l’obiettivo di eliminare Filippo II.
↪ Questa lega greca viene sconfitta nella BATTAGLIA DI CHERONEA (località della Beozia) dove nel 338
prende parte alla battaglia Alessandro Magno.
Alla corte di Pella, Filippo II chiama gli intellettuali greci e fa educare il figlio Alessandro dal filosofo
Aristotele.

DA FILIPPO II A ALESSANDRO MAGNO

La lega di Corinto 337


Dopo la vittoria Filippo fa leva sugli ideali del partito filomacedone che vedevano la Macedonia come il
tentativo di riunificare il mondo gtreco→ Filippo riunisce le città greche in una a Corinto e istituisce una
LEGA ispirata alla lega panellenica del 481.
Egli fa votare alla lega una spedizione contro Persia, di cui gli viene dato il comando, ma non può
condurla perché viene ammazzato nel 336 durante una festa alla corte di Pella.

Così sale al trono il giovane figlio ALESSANDRO MAGNO che eredita il Regno di Macedonia, ma anche
tutti i problemi.
Alessandro si trova di fronte ad una rinnovata opposizione delle città greche, in particolare di Atene e
Tebe (con la morte di Filippo II c’era chi pensava di essersi liberato dal dominio Macedone)e rade al suolo
Tebe.
Alessandro Magno viene proclamato dalla lega di Corinto capo della spedizione Persiana, cioè eredita dal
padre il comando che la lega di Corinto aveva votato a Filippo II.

ALESSANDRO MAGNO → la monarchia universale (336-323 a.C)


-Figura centrale dell'antichità, il mito di Alessandro è stato addirittura cristianizzato.
-Diventa Re di Macedonia nel 336 e muore giovanissimo a 20 anni nel 323 a.C→ quindi in uno spazio di
tempo così limitato è riuscito a realizzare la conquista dell’impero persiano.
-Egli introduce il concetto di MONARCHIA UNIVERSALE, cioè il Dominio sul MONDO.

→ Elementi significativi che si verificano con Alessandro:


-Crollo dell’impero persiano (conquistato da A)

-la Grecia delle poleis sperimenta per la prima volta l’autorità di un monarca→ con la Battaglia di
Cheronea si colloca la fine della libertà delle polis.
Nella Grecia propriamente detta, le città greche restano libere e autonome mentre le città greche
dell'Asia Minore entrano a far parte dell’Impero Macedone.

-La vita cittadina e la cultura ellenica attraverso le colonie fondate da Alessandro si diffondono su
una vasta area (ellenismo) ETÀ ELLENISTICA.
Epoca della massima diffusione della grecità come aspetto culturale e anche come espressione del
modello cittadino.
Con Alessandro si apre questa epoca ellenistica e attraverso i suoi successori che danno vita alle
cosiddette monarchie ellenistiche si arriva alla piena età romana che si conclude con la battaglia di
Azio quando l’ultimo Regno ellenistico viene conquistato da Roma.

LA SPEDIZIONE DI ALESSANDRO -LA GUERRA CONTRO LA PERSIA

Arriano scrive Anabasi di Alessandro dove abbiamo un racconto continuo della spedizione di Alessandro.

Per rafforzare l’unità greca, Filippo II aveva fatto proclamare una spedizione contro la Persia che
era il tradizionale nemico dei greci→ per vendicare le guerre Persiane e liberare le città greche in
Asia. Perché durante la II guerra persiana, Serse era arrivato ad Atene e aveva incendiato
l’acropoli di Atene.
Alessandro eredita il ruolo di guida della lega ellenica e compie alcuni gesti simbolici prima della
partenza (334):

1) prima di sbarcare in Asia Alessandro getta la sua lancia→ gesto con con cui conquisterà l’Asia
2) fa costruire altari ad Atena sulle rive dell’Ellesponto;
3) visita il santuario di Atena a Ilio e offre sacrifici sulla tomba di Achille

L'ESERCITO era formato dai Macedoni più alcune città greche:


-la spedizione si scontra inizialmente con dei Satrapi a Gordio e Alessandro vince
-l’esercito scende lungo la costa dell’Asia minore con l’obiettivo di liberare le città greche dal
dominio persiano.
→ Nel mentre si svolge questa spedizione, le fonti antiche fanno emergere come la spedizione
persiana nata come vendetta delle guerre persiane, si trasformi in una spedizione che
ambisce a raggiungere il dominio sul mondo → monarchia universale.

→ dopo Gordio abbiamo LA BATTAGLIA DI ISSO nel 333→ per la prima volta Alessandro si
scontra con il Re persiano Dario, vince Alessandro e Dario è costretto a fuggire.

→ Alessandro si presenta in Egitto (dominio persiano) dove non deve combattere perché gli
spalancano le porte.
In Egitto Alessandro fonda Alessandria d’Egitto, che è importante per i greci perché:
● esporta il modello cittadino greco e in seguito fonda altre città in Asia che prendono il
nome del sovrano
● la spedizione visita l’oasi di Simma→ oracolo di Ammone identificato con Zeus, che
proclama Alessandro figlio di Zeus Ammone → quindi si introduce il concetto di
affiliazione divina.

→ Alessandro risale la Palestina e si arriva allo scontro centrale con Dario → BATTAGLIA DI
GAUGAMELA 331a.C.:
-Dario è costretto a fuggire,
-la vittoria spiana la strada alla conquista delle grandi città persiane Babilonia, Susa e
Persepoli.
-Alessandro incendia il palazzo di Persepoli→ per vendicarsi dell’incendio dell’Acropoli di Atene.
→ con questo incendio termina la prima fase della spedizione persiana dove si porta a
termine l’obiettivo di vendetta contro i persiani.
→ Alessandro Magno in questa fase si era ritrovato a dare un’
ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO SOTTOMESSO:

•Popolazioni locali: i territori conquistati divengono ‘terra del re’ e pagano ad A il tributo
precedentemente pagato al re persiano

•Amministrazione civile e militare delle satrapie: affidata a ufficiali macedoni; dopo


Gaugamela, Alessandro si avvale anche di satrapi persiani.

•Città greche: il comportamento di Alessandro dipende dall’atteggiamento che le comunità


hanno avuto durante la spedizione (se hanno aperto o meno le porte ad A) ;
→ liberare le città greche significò anzitutto eliminare il controllo persiano, talvolta vengono
insediati presidi macedoni;
→ fu in genere concessa l’autonomia: la libertà fu quindi un dono concesso dall’alto su cui le
poleis avevano poco controllo

Dopo Gaugamela la spedizione ha nuove prospettive:


LA RICOSTITUZIONE DELL’IMPERO PERSIANO

Alessandro vuole sostituirsi a Dario come legittimo re d’Asia e così si dedica al suo
inseguimento.
Dario viene accolto da un suo satrapo Besso, che però lo elimina e si proclama suo successore
con il nome di ARTASERSE IV.
↳ La guerra per A diventa a questo punto vendetta del re legittimo di cui Alessandro si
proclama erede: recupera le spoglie di Dario e le fa seppellire degnamente.
In seguito Besso viene catturato e giustiziato e Alessandro diventa erede di Dario.

La spedizione di Alessandro è anche una spedizione di esplorazione dei territori fino ad allora
sconosciute, quindi i greci vengono a contatto con popoli e tradizioni che non conoscevano.
L’esercito greco tende ad essere stanco e spingono fino ad arrivare verso la parte settentrionale
dell’Impero persiano.
Questi scontri si concludono nel 327 quando Alessandro sposa Rossane, la figlia di Ossiarte,
l’ultimo capo della resistenza.

→Si crea una grande frattura tra Alessandro e l'esercito macedone che:
-era stanco
-Alessandro aveva tentato di assimilare la sua regalità a quella del re orientale faraonico.

Tre episodi che segnano la frattura:

1. La congiura di FILOTOA (330): gli ufficiali si oppongono alla decisione di introdurre il


cerimoniale persiano a corte

2. Eliminazione di CLITO (328) → era uno dei più cari amici di Alessandro, Clito rimprovera ad
A di non essere come il padre e durante un banchetto A lo uccide.

3. Congiura dei paggi che porta all’eliminazione di CALLISTENE (327) → Callistene è un


filosofo nipote di Aristotele che si oppone alla pratica persiana della proskynesis→ inchino di
adorazione
LE NOZZE DI SUSA 324 E LA MONARCHIA UNIVERSALE DI ALESSANDRO

Nella visione di Alessandro l’unica strada percorribile era quella dell'integrazione tra elemento
indigeno e elemento grecomacedone→ questo è il significato delle cosiddette nozze di Susa
(primavera del 324).
↳ Le nozze di Susa è una grande cerimonia in cui Alessandro si sposa e fa sposare i suoi ufficiali
a delle nobili donne persiane. Le nozze furono celebrate secondo il rito persiano.
↳ Questo comportò grandi malumori tra i Macedoni.

→ Alessandro morì improvvisamente per malaria a 33 anni il 10 giugno del 323 a.C. a
Babilonia.
Pur apprezzando la cultura greca, Alessandro impose a tutti una MONARCHIA UNIVERSALE DI
CARATTERE DIVINO che superava:
-sia la tradizione macedone
-sia quella della polis greca → che era destinata a sopravvivere come unità amministrativa e
culturale, e non come centro politico autonomo e indipendente.

I REGNI ELLENISTICI
LA SUCCESSIONE DI ALESSANDRO

Alla morte di A si apre un periodo di lotte perché non aveva eredi, inoltre la moglie Rossana era
incinta.
I Macedoni acclamano come Filippo III il fratellastro di Alessandro (Arrideo) e come Alessandro
IV il figlio postumo, qualora fosse stato maschio.

LE LOTTE TRA I SUCCESSORI (DIADOCHI)


Il periodo successivo alla morte di Alessandro fu caratterizzato dallo scontro tra:
-forze che intendevano mantenere unito l’impero di Alessandro
-tendenze disgregatrici, che tendevano al frazionamento in regni più piccoli e coesi.

→ Le lotte tra i successori di Alessandro (detti diàdochi) coprono il periodo dal 323 al 281 e
portarono:
-alla definitiva frantumazione del regno di Alessandro
-alla costituzione delle cosiddette monarchie ellenistiche (Macedonia, Siria, Egitto e in
seguito Pergamo).

→ A partire dal 305 i diadochi presero il titolo di re e fondarono proprie dinastie → monarchie
ellenistiche che sono in lotta tra loro per consolidare il loro regno, fino a quando si stabilizzano i
vari regni:

→ I Romani approfondiscono e conquistano queste realtà in momenti diversi:

-Macedonia: GLI ANTIGONIDI (fino al 168 a. C.) → la Macedonia divenne romana con la
battaglia di Pidna

-Siria: I SELEUCIDI (188 a. C. ‘pace di Apamea’; fino al 63 a.C.)

-Egitto: I TOLOMEI (fino al 31 a. C.) → L’ultimo a essere conquistato dai romani è l’Egitto con
la battaglia di Azio.

-Pergamo: gli ATTALIDI (fino al 133 a. C.) → Pergamo era alleato dei romani, quando muore
Attalo lascia il regno in mano ai Romani
L’ETÀ ELLENISTICA è caratterizzata da profondi mutamenti, con l’adozione anzitutto del
SISTEMA MONARCHICO, che ha in sé elementi greci e orientali.
Le singole monarchie diedero luogo ad un connubio tra tradizioni greco-macedoni e
tradizioni locali.
Il RE è:
-guerriero
-fa uso di elementi come il diadema e la porpora.
-vive a corte (diventa il centro del potere e non le polis), con amici e dignitari che lo affiancano
-fonda dinastie.
-può anche divenire oggetto di culto o di tipo eroico o dinastico.

I NUOVI CENTRI CULTURALI


Le grandi capitali ellenistiche divengono nuovi centri culturali, dove i sovrani attraggono uomini
di cultura e promuovono nuove istituzioni.
→ I SOVRANI danno vita a una CULTURA:

A Pergamo (Turchia) e ad Alessandria d’Egitto fondano la Biblioteca e il


MUSEO:
-Il museo sono delle istituzioni culturali che svolgono un ruolo importante
↪ queste istituzioni culturali erano patrocinate dalla corte con personale intellettuale pagato
dalla corte.
-Il museo era un cenacolo culturale.
-Il termine museo deriva da MUSE,
-era finanziata da questi sovrani ellenistici della dinastia dei Tolomei ad Alessandria d’Egitto,
accanto alla quale operava una biblioteca che aveva una funzione di raccolta e catalogazione
dei libri.

LE POLIS
mentre nell'età classica, sono le grandi protagoniste della vita politica, nell’età ellenistica sono
realtà amministrative.
→ Questa fase dell’ellenismo è importante perché è quella con cui ROMA si incontra.
Roma quando conquista l’Oriente si trova a combattere contro gli eserciti di queste monarchie
ellenistiche (regione romana contro falange macedone).

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