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A queste parole greche corrispondono nel ceppo indoeuropeo l’azione del vedere.
La finalità alle origini di questo tipo di indagine è quella di mettere in salvo i fatti,
impedire che vadano nell’oblio, quindi raccontarli.
Viene definita questa indagine con il termine composto πολυμαθιη, ovvero il sapere
accumulativo e γνομη, ovvero il discernimento critico.
La memoria salva gli elementi dal buio, il sapere accumulativo lo possiamo trovare in
ambito poetico.
O. Murray, il quale spiega appunto questo fenomeno nel quale sono stati proprio i
poeti i portavoce della loro storia e del loro passato.
“La composizione in prosa è connessa a una nuova esigenza, quella di una precisa
analisi critica, ed è un prodotto dell'illuminismo ionico.”
Ecateo di approccia in modo critico al materiale storico: “Scrivo queste cose, come
appaiono a me, perchè le storie dei Greci sono molte e, a mio avviso, assurde”
La storia greca è storia di interpretazione è il prodotto di una rielaborazione dei fatti
dello storico.
Modelli storiografici
● È solo con gli storici del V secolo che si può parlare di una più matura
riflessione sulla storia: una riflessione critica quindi sull’oggetto della storia,
sul fine e sul modo della storiografia.
● Le prime opere storiche in senso stretto sono quelle di Erodoto di Alicarnasso
e di Tucidide
Sia Erodoto che Tucidide erano consapevoli della presenza del tempo della storia.
Pur essendo affini su questo aspetto si differenziano per quanto riguarda la
cronologia, quella Erodotea colloca il mito della storia prima della guerra di Troia;
mentre quella Tucididea lo colloca dopo 80 anni la fine della guerra di Troia.
Una volta definito Spatium Historicum i Greci definiscono il ciclo storico, una catena
nella quale non devono essere presenti pause o interruzioni, non c’è un vuoto nel
racconto storico, deve essere una continuità.
Gli storici antichi prediligevano lo studio dei rapporti di forza, ovvero eventi politico-
istituzionali, dinamiche quindi dei meccanismi politici e militari. Si pensa che gli
storici greci come Tucidide che studiavano questo tipo di rapporto utilizzavano un
mezzo di studio e di analisi più elevato.
Erodoto
*Erodoto, Storie,I. 1. (analisi del prologo)*
Voleva mostrare il motivo per la quale avvenne la guerra/conflitto tra i Greci e i
Persiani, nelle sue Storie.
Vi sono con Erodoto numerose digressioni dove quest'ultimo descrive e racconta le
loro tradizioni, le culture e aspetti della società, ma non a livello politico come invece
avviene in Tucidide.
TUCIDIDE
*Tucidide, La guerra del Peloponneso, I. 1. (analisi del prologo)*
*λογοι: parole*
*έργα: azioni*
Storia Greca, Lezione 20/10/20
Dopo l'evoluzione storiografica che abbiamo riconosciuto nel V secolo con Erodoto e
Tucidide, nel IV secolo assistiamo ad un impoverimento circa il modo di raccontare,
il modo di fare un'indagine, vi è quindi una ripresa passiva che andrà avanti sino al
Rinascimento.
Le novità del V secolo sono riprese in modo passivo dagli storiografia del IV secolo.
Modello Tucidideo: privilegia il rigore di una pagina scritta, è quel tipo di storiografia
utile capace di fornire ai lettori strumenti di azioni politiche, opere quindi destinate
prevalentemente ad un pubblico politico.
Nel caso del modello Tucidideo, importante di questo IV secolo è la saldatura tra
storiografia e retorica.
Cominciò la trascrizione meccanica dei testi degli storici, si può affermare che fino al
Rinascimento, l'interesse per l'opera storiografica greca è quasi inesistente.
Nel 1891 viene pubblicato da Frederic Kenyon il papiro londinese contenente gran
parte dell'Αθεναιον Πολιτεία di Aristotele.
Sul piano della ricerca archeologica iniziano gli scavi di Evans a Creta.
È una fase nella quale le differenze si stemperano e prende l'avvio una sorta di
globalizzazione delle vie della ricerca. Ciò si deve anche al fatto che studiosi insigni
sono costretti, per motivi politici o per le leggi razziali, a emigrare verso paesi più
ospitanti.
Archeologia => è una disciplina relativamente recente, il cui apporto alla conoscenza
della civiltà greca è rimasto a lungo marginale rispetto a discipline riservate allo
studio delle fonti letterarie.
Occorre aspettare la seconda metà del XIX secolo, perché si arrivi a concepire lo
scavo come strumento di conoscenza indispensabile allo studio delle civiltà
scomparse.
Alla fine del secolo XIX i paesi occidentali cominciano ad impiantare missioni
permanenti di scavo, nel continente e nelle isole greche.
In questa fase numerosi sono i progressi per l'archeologia:
1. Versante occidentale
2. Versante orientale
Epiro, occidentale. Sul versante orientale troviamo la Tessaglia, molto fertile, per
questo ospita i primi insediamenti. Confine meridionale > Corinto.
Peloponneso: Euide, Arcadia, Messenia, Anatolia. Nelle fasi più antiche del
paleolitico.
● Paleolitico Alto 150.00 - 30.00 → punte per caccia, siti aperti,Tessaglia nord grecia
● Mesolitico 10.00 - 8.000 → fine ultima glaciazione, isole cicladi
● Neolitico → 7.000 - 3.600 → nuova lavorazione pietra
● Età del bronzo in Grecia → antico/elladi 2800 – 2000 medio/minoico 2000 – 1600
ellenico/tardo 1600 – 1500, 1500/1425, 1425/1100
Nel minoico antico, 2900 fino a 2000 abbiamo poche tracce, non vi erano palazzi o
dimore. Siamo in fase pre-palaziale, sepolture differenti in varie arie. Tombe con
piante rettangolari, in meridione circolari.
Tardo elladico III → splendore palazzi, passaggio a palazzo che s incorpora nella civiltà
micenea.
Principali Regni Micenei → Grecia continentale, insulare, costa ionica, Asia minore.
Lacconia → Sparta
Corinto → Istmo
Transizione dal medio al tardo elladico → datazione al 1600, Schilemann nel 1876.
1951 → Myconas, circolo B
1. Circolo B → 1650, 1550. Fuori dalla cittadella, 150 metri ad ovest dalle mura di
Micene. Tombe a fossa, vi sono armi, oggetti di ossidiana delle cicladi. 26 tombe (25
+ 1).
2. Circolo A → corredi ancora più ricchi, 1600, 1550, scavato dentro le mura.
Dati relativi circolo A → tombe recenti, curato fino al 1200, tombe a pozzo dentro le mura
con 19 corpi. Ricchi corredi, 13 kg d'oro. Il circolo valeva dalle origini fino alla fine. Per IL
B 23 tombe, corpi sepolti inumati singolarmente, in verticale, corredi femminili più ricchi.
Secondo problema, rapporto tra circoli → Arena ha proposto ipotesi scontri tra famiglie
importanti. Due sepolture → diversa sorte.
Crisi dei Palazzi → XII. Preparazione ad una guerra. Terremoto isola di Etrea, distruzione
città micenee. Secondo Tucidide, la fine è dettata da una guerra di fattori
Storia Greca, Lezione 29/10/20
1100 → palazzi scomparsi, arrivano mattoni di fango in abitazioni a pianta absidale. Mura
semidistrutte e abbandonate dal 1100.
Secolo 11 e 9 → insediamenti in siti che danno origine ad Atene, Argo, Iolco, Smirne.
Lefkandi → palazzo monumentale che ospitava sepolture, 1000 – 950. Lungo le sue mura
vennero trovate due fosse con resti di due persone e 4 cavalli. Tre grandi vani, nel pavimento
abbiamo tombe. Donna riccamente adornata con gioielli. Due teorie → successivo alle
sepolture, prima dimora e poi sepoltura.
Origini della poleis → una buona selezione al problema dello sfruttamento del territorio
condiviso, comunità di cittadini liberi e simili.
Metà ottavo secolo → antichi templi pubblichi. Nei poemi omerici troviamo tracce delle
poleis.
Caduti i regni micenei, restano in vita i soggetti sociali più vitali in quanto
connessi allo sfruttamento della terra. I signori basileis si ritrovano in piccole unità
dopo essersi liberati dalla dagli antichi sovrani, così le poleis nascono dall'incontro di
singoli signori.
Modello Endogeno → Snodgrass e Morris. La polis nasce dalla lotta tra classi sociali degli
agathoi e kakoi e un rifiuto dalla dipendenza e la cittadinanza rappresenta la forma ideale di
relazione entro i gruppi precedentemente separati in agathoi e kakoi.
Gli opliti → erano impareggiabili nel combattimento sul terreno, il modello di combattimento
dei poemi omerici era inadatto. Le capacità dei soldati vennere incrementate e si adottò un
nuovo equipaggiamento, più resistente.
Una nuova classe guerriera → a parità di tecnica ed equipaggio, era la superiorità
numerica a fare la differenza. La falange dovette aprire i ranghi a chiunque fosse in grado di
procurarsi una panoplia oplitica. Però, chi prendeva parte alla difesa del territorio, non poteva
reclamare la propria parte di profitto → coscienza di classe.
Non tutti i cittadini potevano appartenere alla classe oplitica, e vi era differenza tra
opliti e sub-opliti. Solo coloro che a proprie spese si dotavano dell'armatura potevano
dirsi cittadini e godere delle prerogative garantite da quella condizione, compreso
l'accesso all'assemblea popolare. Chi non poteva armarsi a proprie spese, rimasero
esclusi dalla cittadinanza fino alla riforma di Solone. Aristotele, nella politica
riconosce la relazione tra diritti politici e combattimento oplitico.
Il modello coloniale → il possesso della terra era garantito a tutti quelli che avevano
combattuto per la conquista del territorio. A Sparta, la classe oplitica comprendeva l'intero
corpo della cittadinanza, e si compii rapidamente. Gli Argivi sembrano essere stati i primi ad
adottare la formazione a falange.
Il caso di Sparta → I dori di Sparta arrivarono prima del 1000 nella pianura affiancata alla
valle dei fiumi Eurota. Mito → ritorno Eraclidi. Tratto distintivo
Le due famiglie, agiadi e euripontidi, facevano risalire la loro discendenza ai due figli
di Eracle e avevano ricevuto il potere diviso in parti uguali.
Sviluppo comunità → attività bellica. Prima conquista → pianura abitata da perioikoi, poi al
di fuori della pianura.
Fase più arcaica espansione → 730-710. Sparta diventa città prevalentemente coloniale.
I due re → l'origine della diarchia non è mai stata del tutto chiarita, ma sicuramente aveva
significato funzionale, non era una minaccia per le istituzioni e sopravviveva ai contrattempi
dell'ereditarietà.
Tutti questi diritti sono dati dal consiglio spartano. Quando un re muore tutti devono
portare il lutto, similitudine con popoli Lacedemoni.
Inferiori
Fuori dal corpus civico → i Perieci, che abitano intorno. Attività agricola come gli Iloti,
servi che devono dividere il ricavato del lavoro con i signori.
Il caso ateniese → intorno al 800 a.c Atene risulta essere una comunità prospera con
esportazioni verso l'oriente. All'inizio del VIII secolo si ritiene che gli orafi orientali
svolgessero il loro lavoro ad Atene. In questo periodo si pensa abbiano avuto un crollo, forse
a causa dell'ostilità di Argo. Non partecipò alla colonizzazione ma alla migrazione Ionica. Il
declino coincide con rivalutazione zona rurale. Non sappiamo come la regione venne
unificata, con Atene, Torico E Maratona.
Fase in cui gli Eraclidi tornano in Grecia e acquisirono il territorio del Peloponneso.
Elenco di re di cui non conosciamo le funzioni, Tesco sarà il re più ricco e la sua
importanza crebbe nel VI secolo. Transizione graduale dalla monarchia al regime.
Cilone e Dracone → Cilone fu mandato via, i suoi seguaci vennero uccisi nei santuari
quindi la città divenne impura.
Solone → fonti sulla pacificazione della polis. Riforme di leggi e pezzi i poesie di Solone →
fonti.
Hektemori → proprietari terrieri indipendenti poi costretti causa carestia a vendere le loro
terre e assoggettati da gruppi di ipotecari, diventano poi servi.
Introduzione moneta → rende prestito meno solvibile di prima.
Schiavitù per debiti → livello più infimo in cui un uomo può essere nato o caduto per varie
ragioni. In un'economia monetaria la forza lavoro ha maggior valore di un surplus di
ricchezza.
Tensioni → da una parte i contadini considerano degradante dover pagare una quota ai
signori.
VII, 1-2: Stabilì una costituzione e fece altre leggi, che cessarono di osservare le
leggi di Draconte, eccetto quelle relative all’omicidio. Scrissero le leggi sulle tavole e
le misero nel Portico Reale, e tutti giurarono di osservarle; i Nove Arconti erano soliti
affermare sotto giuramento sulla stele che se avessero trasgredito una qualsiasi
delle leggi avrebbero dedicato una statua d'oro del peso di un uomo, a causa di ciò
sono ancora oggi impegnati con questo giuramento.
VII, 3: Diverse le persone in quattro classi, come erano state divise in precedenza,
Pentacosiomedimni, Cavalieri, Zeugiti, e Teti. Distribuiti le cariche tra i
Pentacosiomedimni, Cavalieri e Zeguiti (Tesorieri, Poleti, Undici, Kolakreti),
assegnando ogni carica alle varie classi in proporzione all’ammontare del loro censo;
mentre a quelli che sono stati valutati nella classe dei Teti ha concesso solo la
partecipazione all’assemblea e ai tribunali.
VII, 4:..e fece un consiglio di quattrocento membri, un centinaio per tribù, ma nominò
il Consiglio dell’Areopago con il compito di vigilare sulle leggi, così come esisteva già
prima come sovrintendente della costituzione, e fu questo Consiglio a vigilare sui più
importanti affari pubblici, in particolare sanzionando i trasgressori con poteri sovrani
sia per multare che per punire, e versava le multe all’acropoli senza motivare la
sanzione, e processando le persone che cospirano per abbattere la democrazia,
avendo Solone stabilito una legge per colpire costoro.
Questa era allora la natura delle sue riforme per quanto riguarda le magistrature
pubbliche. E le tre caratteristiche più democratiche della costituzione di Solone
sembrano essere queste:
1. il divieto di prestiti garantiti dalla persona fisica del debitore;
2. la libertà concessa a chiunque voglia esigere un risarcimento a nome delle
vittime;
3. il diritto di appello al tribunale (principale fondamento del potere popolare,
perché il popolo avendo il potere del voto, diventa sovrano).
Poiché le leggi non erano redatte in modo semplice e chiaro, ma come la legge sulle
eredità e sulle erediterie, ne consegue inevitabilmente che si verifichino molto
controversie e che il tribunale è l’arbitro in tutti gli affari sia pubblici che privati. Perciò
alcuni pensano che Salone abbia volutamente reso oscure le sue leggi, affinchè il
popolo sia sovrano sul verdetto.
Le riforme di Solone
Il senso del progetto politico attribuito dalle fonti a Solone è rappresentato dal
principio che la partecipazione alla vita politica dovesse essere estesa all’intera
comunità dei cittadini ateniesi.
Il criterio in base al quale ogni membro della comunità avrebbe partecipato alla vita
politica divenne la ricchezza, ossia la terra, mentre in passato, come si è detto, era
la nobiltà dei natali, i privilegi della nascita.
Le fonti attribuiscono già all’età pre-soloniana una divisione delle società in 4 classi
censitarie: pentacosiomedimni, cavalieri, zeugiti e teti. In realtà è più probabile che
Solone avesse aggiunto la prima classe e precisato le funzioni attribuite a ciascuna
delle 4, tre delle quali già esistenti.
I ricchi non nobili videro così riconosciuti i diritti alla partecipazione alla vita politica e
soprattutto alla carica di arconte.
Non è chiaro se si trattasse di una elevazione diretta o di un sistema in due fasi:
ciascuna delle 4 tribù eleggeva 10 uomini tra i quali venivano poi sorteggiati i nove
arconti.
Solone avrebbe infine istituito un consiglio di 400 membri, 100 per ogni tribù, che
probabilmente esclusiva e i teti ed era composto di membri estratti a sorte.
Le riforme legislative
Seconde Aristotele, erano tra le riforme di carattere legislativo:
1. il divieto di contrarre debiti dando come garanzia la propria persona (si
vietava in sostanza la schiavitù per debiti)
2. il diritto della pubblica accusa (in difesa dunque dell’interesse della collettività)
3. il diritto di appellarsi al tribunale popolare o meglio all’assemblea popolare che
probabilmente poteva intervenire nel caso in cui la sentenza non rispettava le
prescrizioni della legge (ad esempio, una sanzione diversa da quelle
previste).
Solo Aristotele parla di tutte e tre le fasi dell'Athenaion Politeia e nella Politica
descrive i dettagli sul suo governo (1314 a - 1314 b).
Tucidide racconta della seconda e terza fase. Erodoto è la fonte migliore sulla fase
dell’ascesa.
Le fonti sono concordi circa il fatto che Pisistrato abbia mantenuto il potere grazie ai
forti legami con famiglie potenti e grazie a una politica economica favorevole al
demos, cioè al popolo.
Nonostante le limitazioni imposte dalle leggi soloniane è dunque evidente che l’élite
si abbandonò nuovamente alle tradizioni e aspre rivalità per il controllo del potere.
Pisistrato approfittò di questo periodo di instabilità politica per avere il potere. Le
lacune nell’elenco degli anni 580, e se questi ebbero per oggetto l’arcontato,
possiamo ipotizzare che questa carica avesse acquistato ulteriore importanza e che
le rivalità in seno all’aristocrazia concernessero più che in precedenza la sfera
politica.
Nel contesto di queste rivalità Pisistrato riuscì a prevalere due volte, per essere però
prontamente rovesciato dalla coalizione dei suoi oppositori democratici.
Nelle prospettive della sua successiva conquista del potere assoluto queste vittorie
precedenti vennero interpretate come tentativi di stabilire la tirannide.
L’ascesa
Nel 561, dichiarando di essere stato vittima di un attentato. Pisistrato ottenne una
guardia armata che sostiene militarmente il suo colpo di stato (Herod. 1 59).
Secondo Aristotele le leggi non furono modificate ma il suo governo rimase in carica
solo uno o due anni.
Dopo la seconda sconfitta Pisistrato e i suoi figli abbandonarono l’Attica. Grazie allo
sfruttamento delle miniere d’oro e d’argento nell’Egeo settentrionale Pisistrato si
arricchì, allargando la rete di relazioni con esponenti dell’aristocrazia.
Invase l’Attica nel 546/5 e sconfisse l’esercito ateniese con la sua armata di
mercenari quindi divenne tyrannos (tiranno).
Il terzo ritorno alla tirannide, si fonda dunque sulla ricerca del sostegno popolare: lo
sfruttamento delle miniere d’oro e di argento del Pangeo, in Tracia, e l’arruolamento
di un esercito mercenario rendono possibile il terzo e più duraturo insediamento al
potere (547-528: Arist. Ath. Pol. 13).
La tirannide non era altro che una forma estrema di governo aristocratico.
Essa dunque non spazzò via le tradizionali modalità di azione e interazione
dell’aristocrazia, né creò norme di comportamento o valori nuovi, né istituzioni
politiche o forme di governo nuove.
Il tiranno si pose al di sopra, o meglio a fianco della polis e delle sue istituzioni.
Nonostante egli agisse in primo luogo per accrescere il proprio potere, ogni sua
azione si inseriva nel quadro delle relazioni e delle aspettative sviluppatesi nella
polis.
Egli dipendeva dall atteggiamento benevolo e dall’implicito appoggio di gran parte
dei cittadini.
Il governo
Per assicurarsi la fedeltà delle famiglie aristocratiche affidò i loro figli come ostaggi a
Ligdami, tiranno di Nasso.
Costituì un esercito mercenario con le tasse e i proventi delle miniere.
Buoni rapporti con le famiglie aristocratiche gli arconti dal 527 al 522: Onetoride,
Clistene, Milziade, Kalliade (ovvero sono all’arcontato i rappresentanti delle famiglie
più potenti)
Le istituzioni soloniane non vennero modificate (Thuc. VI)
Aristotele ci parla delle sue riforme a favore dei poveri contadini cui il tiranno
concesse prestiti finanziari dalla decima imposta sui latifondi.
La politica agraria migliora le condizioni dei piccoli contadini.
Giudici itinerari, la cui comparsa nelle campagne avrebbe ridotto l’influenza locale
dell’aristocrazia.
Politica estera pacifista con Eretria, Tebe, Argo, Nasso (dove Ligdami era stato
insediamento da Pisistrato).
Delo diventa centro dei giochi ionici.
La politica interna: cultura ed edilizia pubblica.
La politica edilizia (ce ne parla soprattutto Tucidide)
Tempio di Atena a nord dell’Acropoli e istituzione delle feste religiose dette Grandi
Panatenee in onore della dea patrona della città.
L’Agorà con gli altari in onore di Zeus Agoraios e Apollo Patroos.
Le infrastrutture ad opera dei Pisistratidi: rete di strade con i miliari; altare dei Dodici
Dei, con la registrazione delle distanze da Atene di tutte le principali città;
acquedotto.
La politica culturale
Agoni tragici: il ruolo di Pisistrato in questo ambito è testimoniato da una serie di
elementi:
Ippocleide, il fondatore delle feste panatenaiche nel 566, era del demo di Pisistrato
(Brauron);
Queste feste celebravano il trasferimento ad Atene del culto di Dioniso Eleutero da
Eleutera, una città ai confini tra l’Attica e la Beozia.
L’amministrazione delle feste era affidata all’arconte eponimo che era controllato da
Pisistrato.
All’epoca Atene una città di dimensioni assai ridotte, e la grande maggioranza dei
suoi cittadini viveva in campagna e si componeva di piccoli e medi agricoltori, quali
erano ancora, del resto, verso la metà del V secolo. Erano insomma gli agricoltori a
contare e per costoro pace e stabilità furono garantite dal regime di Pisistrato.
Potrebbe non esser del tutto infondato far risalire al periodo della tirannide il
rafforzamento, nei cittadini ateniesi, del senso di appartenenza civica e di lealtà dalla
polis; ossia l’inizio della coscienza civica.
Grazie a tali misure i tiranni vennero ad assumere di fatto un ruolo molto simile a
quello di “patroni superiori o universali”. Concentrarono l'attenzione e la lealtà dei
cittadini su se stessi, e in particolare, per il proprio tramite, su Atene.
Tutto ciò doveva servire ad elevare Atene a un livello che consentisse alla città e ai
suoi tiranni di rivaleggiare vittoriosamente con le altre città e gli altri santuari più
prestigiosi del mondo greco.
Le gare atletiche delle feste panelleniche, pitiche, istmie e nemee, vennero
riorganizzate o istituite non molto prima del 566, mentre i lavori dell’Artemisio di
Efeso furono avviati grazie al mecenatismo di Creso.
Clistene → azzera ogni differenza in base alla condizione familiare, non abbiamo però
testimonianze contemporanee in quanto Erodoto scrive 60- 70 anni dopo.
L'ascesa politica di Clistene, appartenente agli Alchmeonidi si colloca nel quadro del
conflitto con Solone. Clistene si guadagnò l'approvazione popolare sottoponendo
l'approvazione della riforma al consiglio dei 400. Si vogliono creare legami all'interno
dei tre gruppi aristocratici su base regionale, tutta la popolazione può partecipare
all'attività politica.
Azzeramento ricordo origini familiari → condizione definita in base al demo di origine,
demotico sostituisce il patronimico. L'esigenza della riforma era modificare le modalità di
organizzazione del potere. I clan aristocratici esercitano il potere tramite le fratrie, ora a
decidere è l'assemblea popolare, ruolo centrale assunto dai demi. 140 demi divisi in tre fasce
territoriali + tribù territoriali.
Attica divisa in tre parti → Paralia, Mesogaia, Asti. Divise in 10 trittie, costituite da un
numero variabile di demi.
Il consiglio si riuniva nel bouleterion ogni giorno tranne che in quelli di festa o di
cattivo auspicio. Qui riceveva le ambasciate e si controllavano
gli argomenti per l'assemblea. Ogni questione doveva essere esaminata dal
consiglio il quale stilava l'elenco delle proposte da sottoporre all'assemblea. Era
regolare anche la presenza degli strateghi al consiglio e spesso partecipavano
anche i politici che sfruttavano il diritto per tutti i cittadini ateniesi di partecipare per
avanzare una proposta.
Conseguenze guerre → possibilità di assegnare un ruolo nella flotta anche ai nulla tenenti
(teti).
Il conflitto greco – persiano → dura un ventennio, libere poleis contro enorme impero
persiano, Erodoto ci racconta le cause remote, causus belli (occasionali), due grandi fase
(iniziale 486) e seconda (479 con Serse). Riconosce reazione eterogenica dei greci.
Medizzanti → favorevoli ai medi. Ruolo di Sparta e di Atene che si mantiene. Battaglie
campagna e trasformazione lega panellenica in lega delio attica nel 478.
Cause remote → rapporti conflittuali con i satrapi persiani della costa ionica e interno
( esazione tributi che finanziano l'impero). Erano organizzati in satrapie.
Cause occasionali → rivolta, aristocratici vengono cacciati dalla città. Il tiranno di Mileto
Aristagora sostiene la causa persiana, cambiando poi idea. Manderà spedizione a prendere gli
aristocratici esiliati. Sparta rifiuta, Atene manda 20 navi, Eretria 5 navi. Dario li punirà.
Mileto nel 494 deve riappacificarsi con i persiani. 492 contro greci continente spedizioni di
Mardonio e Drio. 491 → contro Atene ed Eretria.
La lega delio-attica 478 → malcontento per il ruolo di Sparta, confederazione anti persiana.
Strutture monarchiche, 5 distretti che poi diventano 4 dall'unione di Ionia e Cadia. Ogni città
pagava tributo in denaro o in trineri.
Nel 485 iniziano i preparativi per la spedizione sotto la guida di Serse, spedizione di
terra con una flotta descritta molto bene da Erodoto. Tucidide aggiunge poco al
racconto, e per fare confronti si devono utilizzare i frammenti di Ctesia di Cnido
medico di corte Artaserse.
Un'altra fonte è Eschilo che partecipò alla battaglia di Salamina. Sappiamo che
Serse cominciò una spedizione punitiva come quella di Mardonio, nel 484. Per
evitare che la flotta subisse un nuovo naufragio, si studiò il percorso che seguisse da
vicino l'esercito fino alla Grecia centrale. Si pensa le navi fossero 600.
Dal 460 – 454 → spedizione in Egitto, determinata da un'occasione che si presenta poco
prima di presentarsi a Cipro. L'attacco ateniese a Cipro rientrava nel quadro della politica
della liberazione dai Persiani, la rivolta in Egitto doveva completare l'opera. L'impresa fu
disastrosa → Inaro consegnato ai Persiani, due flotte ateniesi catturate.
Dopo la sconfitta → tesoro federale trasferito dall'isola di Delo ad Atene. Negli anni
cinquanta → interventismo ateniese più esasperato. Interventi
contro Cipro e i Fenici, Mediterraneo occidentale. 458/7 → alleanza di Atene con gli
Elmi di Segesta.
444 → operazione fondazione colonia panellenica di Turi a cui parteciperà anche Erodoto.
449 → si chiude guerra greco – persiana. Accordo tra Atene e Persia, vietava accesso navi
persiane nel mar Egeo, e all'esercito persiano accesso a costa occidentale Asia Minore.
441 – 439 → occasione per l'intervento a Samo, è offerto da un conflitto sorto nell'isola e
Mileto per il possesso di Priene.
Samo una democrazia. Una svolta oligarchica lo costringe a un nuovo intervento nel
439, con sanzione per i ribelli che comprendeva esilio, consegna della flotta,
abbattimento delle mura e pagamento delle spese di guerra.
Origini guerra peloponneso → Tucidide sostiene la causa stia al di sopra delle ragioni
diffuse dalla propaganda. Gli studiosi discutono da sempre sul passo 1, 23, perché i termini
assumono eccezioni. Gli spartani avrebbero evitato di ammettere la vera ragione della guerra
perché evidentemente ciò avrebbe comportato il dover riconoscere della loro debolezza in
campo militare.
Dal 446 al 435 → la pace dei trent'anni era definita tra Atene e Sparta su queste basi: Atene
avrebbe esercitato controllo su Nisea, Pagae, Troezen e Arcaia.
Tutti gli stati non schierati restavano neutrali e in seguito potevano scegliere la loro
parte.
Nessuno dei due poteva scegliere guerra contro la volontà dell'altro alleato. Argo,
anche se non schierata, era esente dalla terza clausola.
440 → Samo si scontra con Mileto per il possesso di Priene. Gli Ateniesi intervennero a
favore di Mileto cambiando la costituzione oligarchica in democratica, portando gli ostaggi a
Lemno. Gli oligarchi fuggiti si ribellano ad Atene.
435 → agitazione città di Epidamno catalizzatore della guerra. Corcira non da aiuto, Corinto
sì. Corcira assedia Epidamno, riprendendone il controllo nel 435.
Cause occasionali → alleanza di Atene con Corcyra, diputa Potidea, protesta degl Egineti,
protesta di Megara.
Alleanza Atene e Corcida→ dopo sconfitta 435, Corinzi creano nuova flotta e assediano
mercenari che allarmarono corcira che chiese aiuto ad Atene. Si scelse di aiutare Corcira.
Epimarchia → alleanza difensiva. I corinzi marciarono contro corcira, entrarono in azione gli
Ateniesi e Corinto si ritira.
Disputa Potidea → regione tracica importante per Atene, per riserva di legname e limitava
espansione regno Macedone. Sparta assicurò a Potidea che l'avrebbe difesa da Atene
invadendo l'attica. Potidea venne liberata grazie all'ambasciata Spartana, inizialmente gli
Ateniesi si giustificarono dicendo che i potidei erano colpevoli di coltivare terre sacre, ma
venne visto come una scusa perché l'interesse di fondo era economico e non religioso. Guerra
inevitabile.
Il preludio della guerra → I Corinzi avevano agito pesantemente già per Corcira e Potidea.
Nel caso di Megara, invece, entrarono subito in scena, temendo la capitolazione di Potidea e
pressarono gli spartani affinché considerassero il decreto di Megara come una rottura della
tregua. Corinto aveva un grande peso nella lega Peloponnesiaca, e una sua eventuale alleanza
con Argo o Atene poteva comportare la rottura della lega. Gli Spartani voteranno la guerra.
Dopo la votazione degli spartani venne convocato il consiglio della lega, gli
ambasciatori corinzi raggiunsero preventivamente i membri. Dopo aver liberato
Egina e Potidea chiesero agli Ateniesi di ridare l'indipendenza ai greci. L'ultima
ambasceria agli ateniesi sembrò un ultimatum.
Pericle → disse che avrebbero revocato il decreto se Sparta avesse a sua volta cessato di
espellere gli stranieri dalla città, avrebbero restituito l'indipendenza ai greci che la
possedevano dal trattato del 446 solo dopo che Sparta avesse fatto la stessa cosa, dissero
infine che non venendo provocati non avrebbero scatenato nessuna guerra. L'ambasceria
mandata a Sparta fu l'ultimo atto formale prima della guerra.
Fase Archidamica → Pericle pensava che resistendo a Sparta, ciò che avrebbe procurato
danno all'immagine di città invincibile le avrebbe fatto ricadere sopra la responsabilità della
guerra.
Strategia di Pericle → lasciare i fondi fuori di città, ritirarsi dentro le mura, evitare battaglie
col nemico, rafforzare flotta, controllo rigido degli alleati. Si tratta del periesesthai. Elementi
offensivi → attacchi contro il territorio nemico via mare, mai troppo rischiosi e vicini alle vie
di fuga via mare. L'occupazione delle fortezze nemiche era ammessa solo nel caso in cui
Sparta lo facesse per primo.
Strategia Spartana→ Lo scopo di Sparta era di distruggere l'impero ateniese con un attacco
molto forte, l'eventuale resistenza sarebbe stato uno stallo. Gli Spartani si conquistare il
favore di tutti sostenendo di voler liberare dall'oppressione ateniese.
Dal 432 – 425 → si invase l'Attica, eccezioni nel 429 per paura della
peste. Le invasioni dovevano provocare battaglia campale, per avere facile vittoria.
Tutta la Grecia era convinta della vittoria Spartana, ma dopo la disfatta di Pilo e la
cattura di 120 spartani nel 425 fece prevalere la volontà di cercare pace con Atene.
Dal 431 al 428 → 431, avvio delle ostilità con Tebe, di stabilire controllo di su Platea.
Flotta ateniese portata a sicuro ad Eubea, 100 navi attaccano e occupano Egina. Devastazione
di Megaride. 430 → peste ad Atene.
Dal 427 al 424 → strategia di Pericle difensiva fino ad allora. 427 → Mitilene si arrende ad
Atene.
Fondazione Eraclea → una della poche operazioni inventive di Sparta. Cambio politica
ateniese, che diventa offensiva → invio 20 navi a Siracusa.
426 → Nicia sbarca presso Oropo dove vinsero battaglia con Tangara. 424 → Beozia alleata
di Sparta, con campagna articolata da arrivo di Demostene e forze alleate, invasione Beozia
guidata da Ippocrate.
424 → Nicia con 60 navi e 2000 opliti cerca di controllare Citera. La mancata conquista e
sconfitta di Delio indussero gli ateniesi verso una politica meno offensiva.
Dal 424 al 421 → gli spartani dal 425 sospendono incursioni nell'Attica. 422 → pace con
morte di Anfipoli e Brasida. La pace di Nicea doveva durare per 50 anni.
Dal 427 al 424 → Siracusa contro Leontini che chiese aiuto di Atene, che invia 20 navi.
Assemblea si divise su conquista Sicilia, chi voleva far
durare lo stallo per far cadere Sparta e chi voleva verificare le condizioni per una
vera e propria conquista della Sicilia.
Dal 416 al 413 → 422, fine pace per via dei Siracusani.
416 → Segesta chiede aiuto ad Atene, che ne mandò 60. Vennero mutilate le Erme.
Spedizione del 415 → differenti prospettive dei tre generali. Nicia fu prudente e cauto,
Alcibiade raccomandò l'uso di diplomazia per alcune città ma la forza contro Siracusa e
Selinunte. Lamaco aveva potenza tecnica e voleva attaccare subito in forze Siracusa.
Tucidide fu la causa della disfatta, perché richiamando Alcibiade ad Atene, esso fuggì e si
mise a disposizione della città per contrastare Atene.
Guerra dal 413 al 404 → 413 gli Spartani invadono l'Attica. Perdita Decelea causa declino
ateniese, però fu sufficiente a garantire la resa della città.
Ascesa Oligarchica → 457, fino al 413 non era concreto colpo di stato oligarchico.
411 → oligarchia dovuta al risentimento e la rabbia dei più ricchi ateniesi, azione coordinata
dalle eterie che progettavano colpo di stato, demos perse fiducia nelle istituzioni
democratiche, idea aiuto persiano indispensabile. Idea di sovvertire la democrazia appoggiata
dai soldati di Samo a malincuore.
Nuova costituzione → scelti 5 uomini che ne avrebbero scelti altri 100, ciascuno ne avrebbe
scelti altri tre.
9 giugno 411 → nuovo governo dei 400 al potere, poi sostituito con i 500.
Ruolo dei 400 → durano solo 4 mesi per causa di Pisandro e intrighi dei 400 con Sparta, più
i contrasti interni sulla costituzione.