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SEMINARI

E CONVEGNI
28
Laboratorio
di Scienze
dellAntichit
Il volume contiene:
Atti delle settime giornate internazionali di studi sullarea
elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo
Erice, 12-15 ottobre 2009
Workshop G. Nenci diretto da Carmine Ampolo
Vol. I
Atti del Seminario Internazionale di Studi
Pisa, Scuola Normale Superiore, 30 giugno-2 luglio 2008
Altri studi sullagora non presentati in tali occasioni
Agora greca
e agorai di Sicilia
a cura di
Carmine Ampolo
EDIZIONI
DELLA
NORMALE

Redazione a cura di
Donatella Erdas, Maria Ida Gulletta
2012 Scuola Normale Superiore Pisa
isbn 978-88-7642-440-3
Indice
Premessa ix
Abbreviazioni xi
Introduzione. Lagora in una prospettiva storiografica
Carmine Ampolo 1
Aspetti storico-istituzionali
Lagora come spazio politico e di comunicazione
Carmine Ampolo 9
Lagora in Aristotele
Mauro Moggi 19
I magistrati dellagora nelle citt greche di et classica ed ellenistica
Ugo Fantasia 31
Aspetti giuridici dellagora greca
Donatella Erdas 57
Eis ton epiphanestaton topon?
Collocazione di documenti nellagora
Filippo Battistoni 71
Eponimi ufficiali nella Sicilia di et ellenistica
Federica Cordano 77
Problemi istituzionali vecchi e nuovi nella provincia Sicilia
in et repubblicana
Antonino Pinzone 81
Agorai e fora in Sicilia
Agorai e forum in Agrigento
Ernesto De Miro 101
vi Indice
Spazio e istituzioni nellagora greca di Morgantina
Malcom Bell III 111
Lagora de Mgara Hyblaea
Henry Trziny 119
Agorai di Sicilia: i casi di Naxos di Sicilia (V secolo a.C.)
e di Messina (III secolo a.C.)
Maria Costanza Lentini 125
Alesa Arconidea: lagora/foro
Gabriella Tigano 133
Appendice. Monumenti minori dellagora di Alesa:
le esedre curve. Analisi e ricostruzione
Rocco Burgio 155
Spazio pubblico e memoria civica. Le epigrafi dallagora di Alesa
Anna Maria Prestianni Giallombardo 171
Nuovi dati per la localizzazione dellagora di Himera
Stefano Vassallo 201
Thermae Himeraeae. Dallagora ellenistica al foro romano.
Riflessioni sulla romanizzazione della Sicilia
Oscar Belvedere 211
Nuove ricerche nellagora di Solunto
Markus Wolf 223
Lagora ellenistica di Iaitas
Hans Peter Isler 229
Larea centrale di Entella tra spazio civico e spazio cultuale
Maria Cecilia Parra, Antonino Facella 239
Agorai and fora in Hellenistic and Roman Sicily:
an overview of the current status quaestionis
Roger J.A. Wilson 245
Lagora/foro di Segesta
Lagora di Segesta: uno sguardo dassieme tra iscrizioni e monumenti
Carmine Ampolo, Maria Cecilia Parra 271
vii Indice
Appendice. Ricostruzioni 3D per lagora di Segesta
Emanuele Taccola 287
Agora di Segesta. Larea della stoa sudoccidentale
Antonino Facella, Riccardo Olivito 291
La stoa Nord dellagora di Segesta: alcune note preliminari sullelevato
architettonico dellala Ovest
Agata Abate, Oriana Silia Cannistraci 305
Nellagora di Segesta: un contributo sui monumenti minori
Virginia Angeletti 321
Altri casi di studio
Agorai di Magna Grecia
Fausto Longo 329
Il problema dellagora a Cipro:
fisionomia dei centri ciprioti fra polis e qrt
Anna Cannav 347
Indice dei nomi antichi e moderni 359
Indice delle fonti antiche 373
Illustrazioni 387
Premessa
Questo volume dedicato specificamente alle agorai e indaga aspetti vitali della
piazza e vari casi specifici della Sicilia, con alcune estensioni alla Magna Grecia
ed a Cipro. Esso in gran parte il prodotto di due occasioni di studio, stretta-
mente collegate tra loro: un seminario preparatorio svoltosi a Pisa presso la Scuola
Normale Superiore (30 giugno-2 luglio 2008; Atti parzialmente pubblicati in
forma preliminare come preprint col titolo Agorai di Sicilia, agorai dOccidente)
e la prima parte delle Settime Giornate Internazionali di Studi sullarea elima e la
Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo (Erice, 12-15 ottobre 2009).
La scelta del tema nata da tre motivi di interesse:
lo studio della Citt antica e della polis ellenica;
lo scavo che conduco da un decennio nellagora della citt di Segesta nella
Sicilia occidentale;
la storia degli studi sul mondo ellenico, vista non come una premessa biblio-
grafica o semplice introduzione ad un tema o problema, ma come storia della
cultura e riflessione sulle vicende della secolare ricerca sullAntichit, anche per
mettere in luce radici e premesse di ci che noi stessi facciamo (inconsapevol-
mente o apparentemente senza interferenze esterne). Questultimo punto va forse
oltre la notissima affermazione di Benedetto Croce, che considerava tutta la storia
come storia contemporanea.
Collegare quindi grandi temi e problemi della storia antica con ricerche speci-
fiche e parziali, casi di studio, lo scopo di quanto qui si pubblica. Pochi luoghi
forse si prestano a un tale collegamento diretto quanto le piazze delle citt antiche.
Infatti lagora dei Greci (e la piazza realizzata da altre comunit, ma spesso in
rapporto con quella o comunque a quei modelli ispirata) pu essere considerata
nel suo insieme come uno specchio che riflette la totalit della vita sociale in
tutte le sue determinazioni; gli aspetti religiosi, economici e mercantili, politici,
giuridici, le relazioni pubbliche e la vita sociale in genere, le forme della comu-
nicazione vi si manifestano in modo evidente; persino i tentativi di separarli o di
destinare aree specializzate a funzioni diverse fatti nellantichit (quali ad esempio
la agora libera ricordata da Aristotele, Pol. 7, 1331a 32) sono rivelatori. Le pagine
di Jacob Burckhardt di cui scrivo pi avanti sono a mio avviso ancora importanti
per comprendere lagora nella sua totalit, persino ora quando essa molto pi
nota grazie alla ricerca archeologica, alla documentazione epigrafica e allo studio
storico ed alla rinnovata consapevolezza del significato dei luoghi della vita sociale
e della comunicazione.
Il quadro che qui si presenta ricco, ma ci sono purtroppo alcune lacune, per
lo pi dovute a relazioni venute a mancare e che non sono state lette o a testi
non consegnati; almeno in parte tali vuoti sono coperti da altre relazioni. In par-
ticolare gli aspetti economici e religiosi di cui si lamenta la mancata trattazione,
sono almeno in parte integrati da ricerche specifiche come quella sullagora in
Aristotele (di cui si sottolinea lenfasi sul significato di mercato). Per la Sicilia
x Carmine Ampolo
venuto a mancare il testo della relazione su Selinunte (e si rimanda in parte al
saggio di sintesi relativo alla Sicilia e alle importanti pubblicazioni del DAI).
Il lettore avr certo presenti i maggiori lavori generali (il classico volume di
Roland Martin del 1955) e contributi recenti come lintelligente rassegna di Jean-
Yves Marc (Les agoras grecques daprs les recherches rcentes, in Histoire de
lart 42/43, oct. 1998, 3-15), la discussa dissertazione di Ulf Kenzler, Studien zur
Entwicklung und Struktur der griechischen agora in archascher und klassischer
Zeit, Frankfurt am Main 1999, e i contributi ad un convegno raccolti da Wolfram
Hoepfner, Lauri Lehmann (Hrsgg.), Die griechische Agora. Bericht ber ein
Kolloquium am 16. Mrz 2003 in Berlin, Mainz 2006, o sintesi recenti di architet-
tura antica e urbanistica. Ad essi spero si affianchi utilmente questo contributo a
pi voci, prodotto della collaborazione di storici ed archeologi.
Ringrazio sentitamente i partecipanti alle giornate di Pisa (ricche anche di
ampie discussioni, serie e stimolanti) e di Erice (intense e dal ritmo serrato
quanto pieno di contenuti) che hanno riproposto qui i loro contributi, gior-
nate che hanno visto insieme studiosi affermati e giovani, con quello spirito di
ricerca libera messa in comune, es to meson per dirla alla greca, uno spirito che
devo a due miei amatissimi Maestri di un tempo per me sempre vicino, Arnaldo
Momigliano e Giovanni Pugliese Carratelli, entrambi legati alla nostra Scuola
Normale Superiore. E ringrazio con affetto Donatella Erdas e Mariella Gulletta
che hanno curato con competenza e dedizione la redazione dei testi, come anche
le amiche e gli amici delle Edizioni della Normale, la cui collaborazione sempre
indispensabile quanto piacevole.
Carmine Ampolo
Abbreviazioni
Autori antichi
Sono state adottate, di norma, le abbreviazioni dellOxford Classical
Dictionary, Oxford-New York 1996
3
o del dizionario di H.G. Liddell, R. Scott,
Oxford 1968
9
e del Tesaurus Linguae Latinae. Index, Lipsiae, Teubner 1904,
ad eccezione dei seguenti casi: Aristoph.; Demosth.; Dio Cass.; Diod.; Dion.
Hal.; Jos. Fl., Hdt., Hesych., Plato; Plut.; Polyb.; Steph. Byz.; Strabo;
Xenoph.
Raccolte epigrafche e papiracee

Per le raccolte papirologiche si seguono le abbreviazioni della Checklist of
editions of Greek, Latin, Demotic and Coptic Papyri, Ostraca and Tablets; per
le raccolte epigrafche sono state utilizzate, di norma, le abbreviazioni indicate
nel Supplementum Epigraphicum Graecum (SEG) per quelle greche e nellAnne
pigraphique per quelle latine, ad eccezione dei seguenti casi:
Ager 1996 = S. L. Ager, Interstate Arbitrations in the Greek World 337-90 B.C.,
Berkeley 1996.
Curty 1995 = O. Curty, Les parents legendaires entre cits grecques : catalogue
raisonn des inscriptions contenant les terme syggeneia et analyse critique,
Genve 1995.
IReggio = L. DAmore, Iscrizioni greche dItalia. Reggio Calabria, Roma 2007
Magnetto 1997 = A. Magnetto, Gli arbitrati interstatali greci, II. Dal 337 al 196
a.C., Pisa 1997.
Milet, Delphinion = G. Kawerau, A. Rehm, Das Delphinion in Milet, Berlin 1914.


Opere generali, lessicografche, enciclopediche

BTCGI = Bibliografa Topografca della Colonizzazione Greca in Italia e nelle isole
tirreniche (fondata da G. Nenci e G. Vallet, diretta da C. Ampolo), Pisa-Roma
1977-1994, Pisa-Roma-Napoli 1996-2012
Der Neue Pauly = H. Cancik, H. Schneider (edd.), Der Neue Pauly:
Enzyklopdie der Antike, Stuttgart 1996-
EAA = Enciclopedia dellArte Antica, Classica e Orientale, Roma 1958-
Giornate Internazionali 1992 = Giornate Internazionali di Studi sullarea elima
(Gibellina, 19-22 settembre 1991), Pisa-Gibellina 1992.
LTUR = E.M. Steinby (ed.), Lexicon Topographicum Urbis Romae, Roma 1993-
2000.
xii Abbreviazioni
NotScASNP 2001 = Relazioni preliminari degli scavi a Segesta (Calatafmi-
Segesta, TP; 1995-1997), Kaulonia (Monasterace, RC; 1999-2001). Sintesi delle
ricerche a Roca Vecchia (Melendugno, LE), in Notizie degli Scavi di Antichit
comunicate dalla Scuola Normale Superiore - Rassegna Archeologica del
LSATMA, in ASNP, S. IV, VI, 2, 2001 [2005], 413-555.
NotScASNP 2002 [2005] = Relazioni preliminari degli scavi e delle ricognizioni ad
Entella (Contessa Entellina, PA; 2000-2004), in Notizie degli Scavi di Antichit
comunicate dalla Scuola Normale Superiore - Rassegna Archeologica del
LSATMA, in ASNP, S. IV, VII, 2, 2002 [2005], 431-564.
NotScASNP 2003 [2006] = Relazioni preliminari degli scavi a Segesta (Calatafmi-
Segesta, TP; 2002-2005) e Kaulonia (Monasterace, RC; 2001-2005), in Notizie
degli Scavi di Antichit comunicate dalla Scuola Normale Superiore - Rassegna
Archeologica del LSATMA, in ASNP, S. IV, VIII, 2003 [2006], 389-473.
NotScASNP 2004 [2008] = Relazioni preliminari degli scavi a Segesta (Calatafmi-
Segesta, TP; 2002-2003, 2005-2006), Entella (Contessa Entellina, PA; 2000-
2001, 2003; 2005), Calatamauro (Contessa Entellina, PA; 2006), Roca Vecchia
(Melendugno, LE; 2002-2006), in Notizie degli Scavi di Antichit comunicate
dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Rassegna Archeologica del LSATMA,
in ASNP, S. IV, IX, 2, 2004 [2008], 399-600.
NotScASNP 2010 = Relazioni preliminari degli scavi a Segesta (Calatafmi-Segesta,
TP; 2007-08), Entella (Contessa Entellina, PA; 2007-08), Kaulonia (Monasterace,
RC; 2006-08). Ricerche recenti a Roca (Melendugno, LE), in Notizie degli Scavi
di Antichit comunicate dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Rassegna
Archeologica del LSATMA, ASNP, s. 5, 2010, 2/2. Supplemento.
OGS = O. Masson, Onomastica Graeca Selecta, introduction et index par
Catherine Dobias et Laurent Dubois, Paris 1990.
PECS = R. Stillwell, W.L. MacDonald, M. Holland McAllister (edd.),
Te Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton 1976.
PIR
1
= Prosopographia Imperii Romani, Berlin 1933-
Quarte Giornate Internazionali 2003 = Quarte Giornate Internazionali di Studi
sullarea elima (Erice, 1-4 dicembre 2000), Pisa 2003.
Quinte Giornate Internazionali 2006 = C. Ampolo (a cura di), Guerra e pace in
Sicilia e nel Mediterraneo antico (VIII-III sec. a.C.): arte, prassi e teoria della
pace e della guerra. Atti delle Quinte Giornate Internazionali di studi sullarea
elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo (Erice, 12-15 ottobre
2003), Pisa 2006.
RE = G. Wissowa (ed.), Paulys Real-Encyclopdie der klassischen
Altertumswissenschaf (neue bearb.), Stuttgart-Mnchen 1893-1972.
Seconde Giornate Internazionali 1997 = Seconde Giornate Internazionali di Studi
sullarea elima (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa-Gibellina 1997.
Seste Giornate Internazionali 2009 = C. Ampolo (a cura di), Immagine e
immagini della Sicilia e delle altre isole nel Mediterraneo antico. Atti delle Seste
Giornate Internazionali di studi sullarea elima e la Sicilia occidentale nel
contesto mediterraneo (Erice, 12-16 ottobre 2006), Pisa 2009.
Terze Giornate Internazionali 2000 = Terze Giornate Internazionali di Studi
sullarea elima (Gibellina, 23-26 ottobre 1997), Pisa-Gibellina 2000.
TSA = Testimonia Siciliae Antiquae, Roma 1981-
xiii Abbreviazioni
Periodici

Sono state adottate, di norma, le abbreviazioni usate nella Anne Philologique,
ad eccezione delle seguenti e dei titoli riportati per esteso:

AEM = Archologisch epigraphische Mitteilungen aus sterreich-Ungarn.
ASM = Archivio Storico Messinese.
ASSirac = Archivio Storico Siracusano.
BCA Sicilia = Beni Culturali e Ambientali. Sicilia.
FA = Fasti Archaeologici.
JAR = Journal of Archaeological Research.
JAT = Journal of Ancient Topography. Rivista di Topografa Antica.
Marmora = Marmora. An International Journal for Archaeology, History and
Archaeometry of Marbles and Stones.
QuadMagnaGrecia = Quaderni del Centro Studi Magna Grecia.
QuadMessina = Quaderni dellIstituto di Archeologia della Facolt di Lettere e
Filosofa dellUniversit di Messina.
SicA = Sicilia Archeologica.
SitzAkadWissBerlin = Sitzungsberichte der Deutschen Akademie der
Wissenschafen zu Berlin. Klasse fr Sprachen.
Enti

CNRS = Centre national de la recherche scientifque.
DAI = Deutsches Archologisches Institut.
IGM = Istituto Geografco Militare.
IFPO = Institut franais du Proche-Orient.
Soprintendenza BB.CC.AA. = Soprintendenza per i Beni Culturali e
Ambientali.
Abbreviazioni generali

Sono state adottate le abbreviazioni indicate dalle Norme Redazionali (Classe
di Lettere) delle Edizioni della Normale, ad eccezione dei seguenti casi:
A. = Autore/Autrice
ad loc. = ad locum
ad n. = ad numerum
ad voc. = ad vocem
ap. = apud
bibl. = bibliografa
c.d.s. = in corso di stampa
cat. = catalogo
cd./cdd. = cosiddetto-cosiddetta/cosiddetti-cosiddette
dir. da = diretto/diretta da
e.g. = exempli gratia
Ead. = Eadem
xiv Abbreviazioni
Eaed. = Eaedem
et al. = et alii
etc. = eccetera
f. = folium
fr./frr. = frammento/frammenti
ha = ettaro
in. = initium
inf. = inferiore
inv. = inventario
km = chilometro/i
ktl. = kai; to; lei` pon
largh. = larghezza
lett. = letteratura
lungh. = lunghezza
m
2
= metri quadri
m
3
= metri cubi
max. = massimo/massima
min. = minimo/minima
mm = millimetri
par. = paragrafo
prof. = profondit
rielab. = rielaborazione
rist. = ristampa
s. = a sinistra
s.l.m. = sul livello del mare
scil. = scilicet
sec./secc. = secolo/secoli
sopr. = soprattutto
spec. = specialmente
spess. = spessore
sup. = superiore
t.p.q. = terminus post quem
ted. = tedesco/a
vel sim. = vel similia
La citt greca non solo un luogo per abitare, essa
anche un luogo per decidere, cio come in altri
tipi di citt luogo del potere, ma messo simbolica-
mente in mezzo (ej n mev sw/ ). E lagora come tutti san-
no anche etimologicamente il luogo ove i cittadini
(o almeno un loro segmento) o lassemblea stessa si
radunano. La pluralit di funzioni che caratterizza-
va tale luogo quindi particolarmente interessante
per la comprensione storica dellesperienza greca;
trovare in essa o attorno ad essa la funzione politica
accanto a quelle giudiziaria, religiosa, sociale in ge-
nere e insieme di mercato, non cos banale, anche
se parte di queste funzioni allinterno delle citt gre-
che si svolgeva com noto in punti diversi (a partire
dallassemblea cittadina ateniese, per non parlare dei
santuari delle divinit poliadiche). Resta il fatto che
almeno una parte di queste funzioni associata alla
piazza della citt. In ultima analisi ci signifca che
il potere decisionale pubblico e strettamente con-
nesso con la comunit civica; di fatto tale principio
si realizzato in modi molto diversi, e la volont di
separare funzioni politiche e commerciali emersa
pi volte con forza (tra i Tessali, con Aristotele e in
casi specifci di agorai e fora)
1
, ma lidea dellagora
come luogo per eccellenza dellinterazione dei citta-
dini rimase viva ancora nel II secolo d.C., in piena
et imperiale. Elio Aristide nel suo discorso A Roma,
per esaltarne lapertura verso gli altri e lintegrazione
degli abitanti dellimpero, ricorse ancora allimmagi-
ne dellagora:
N il mare, n le enormi distanze di terre impediscono di
essere cittadini romani ma tutto posto a disposizio-
ne di tutti (ej n mev sw/ ) si costituita ununica repubbli-
ca universale (koinh; th` ~ gh` ~ dhmokrativ a), sotto un unico
uomo, il miglior capo e ordinatore, e tutti si riuniscono
come in una agora comune, ciascuno per ricevere ci che
a lui si conviene (Aristid., 26, 60; trad. F. Fontanella con
modifche).
Il merito di aver compreso il signifcato e lim-
portanza storica dellagora nel mondo greco va a J.
Burckhardt, come spiego pi avanti nel saggio su La-
gora come spazio politico e di comunicazione. Prima
di lui sembra mancare non solo linteresse per largo-
mento, ma anche una concezione unitaria della piaz-
za e soprattutto la consapevolezza del suo signifcato.
Possiamo quindi vedere rapidamente i primi tentati-
vi di studiarla almeno da un punto di vista settoriale,
trattando singoli casi come ad esempio quello di Ate-
ne o singoli temi come la piazza del mercato.
Il primo studio dassieme dellagora ateniese, ric-
chissimo di dati e di fonti, nellopera di Johannes
Meursius dedicata al Ceramico, pubblicata postu-
ma
2
. Vi fgurano non solo gli edifci pubblici, i luo-
ghi di culto, le statue e altri monumenti, ma anche
i luoghi destinati al commercio (come i kykloi). La
prospettiva ovviamente antiquaria, con elencazio-
ne sistematica delle testimonianze letterarie, prima
tra tutte Pausania, il cui testo integrato dalle altre
fonti allora note. Lopera del Meursius rimase a lun-
go il punto di riferimento essenziale e con gli altri
suoi scritti dedicati allacropoli, al Pireo ed alle an-
tichit ateniesi in genere costitu lopera standard
nel campo della topografa ateniese
3
. Essa ad es. fu
ancora utilizzata dallabb Barthlemy nel Voyage du
jeune Anacharsis (I ed. 1788) per la topografa del-
la citt e della piazza pubblica
4
. La ricchezza di fon-
ti dellopera di Meursius tale che essa pu essere
considerata una sorta di antecedente della raccolta
delle testimonianze sullagora ateniese curata da Wy-
cherley
5
. Del resto per lui lo studio e la simpatia per
Athenae Atticae avevano un parallelo con quello per
Athenae Batavae, cio Leida: non a caso sono questi
Introduzione. Lagora in una prospettiva storiografica
Per Cecilia, compagna sempre di studi e di viaggi
nel tempo e nello spazio, compagna di vita
2 Carmine Ampolo
i titoli di due opere edite rispettivamente nel 1624 e
nel 1625, testimonianza di quella sympatheia di mol-
ti dotti olandesi delle Province Unite per la Grecia
antica e Atene in particolare
6
. Comunque pi in ge-
nerale Jan van Meurs (1579-1639) fu il maggior co-
noscitore delle antichit ateniesi, ma senza aver mai
visitato la citt o aver usato disegni di monumenti ed
epigraf ateniesi, cosa che avvenne solo con il cele-
bre antiquario e medico Jacob Spon (1647-1685), il
suo critico Georges Guillet de Saint-George (1624-
1705) ed il suo compagno di viaggio George Wheler
(1650-1723). Ma nei loro scritti non troviamo per
quel che riguarda lantica agora che qualche pagi-
na dedicata al Ceramico ed ai suoi portici (ad es. G.
Guillet de Saint-George, Athnes ancienne et nouvel-
le et lEstat prsent de lempire des Turcs, Paris 1676,
269 sgg.); oppure al propileo dellagora romana, ma
identifcato a torto con un tempio di Augusto, segui-
to dalla nota legge di Adriano sullolio (IG II
2
1100),
che avrebbe potuto portare facilmente al sito di un
mercato, peraltro piuttosto vicino al bazar di et tur-
ca (G. Wheler, A Journey into Greece, London 1682,
368 sgg.) o limmancabile Torre dei Venti identif-
cata grazie alla descrizione di Vitruvio (1, 6, 4, ma
ignorandone il suo rapporto con la cd. agora roma-
na, taciuto dallarchitetto romano e allora ignoto).
Del resto le descrizioni dei viaggiatori, da Ciriaco e
dallAnonimo greco che scrisse verso il 1460, erano
ovviamente pi interessate allacropoli (allora castel-
lo) con il Partenone, ormai importante chiesa e poi
moschea. Gli edifci visibili dellagora romana e din-
torni che abbiamo appena menzionato erano oggetto
di identifcazioni fantasiose e dellagora greca si era
persa memoria, anche se pur molto danneggiata e
radicalmente trasformata ne erano rimasti visibili
alcuni resti, come parti della stoa di Attalo inglobate
nelle fortifcazioni tardoantiche e i giganti e i tritoni
dellOdeion di Agrippa reinseriti in un grande com-
plesso del V sec. d.C. e poi in case turche
7
.
Se non erro, solo nel XIX secolo si manifesta un
qualche interesse per lantica agora greca, sia per
quella ateniese che pi in generale. Ma la nuova
storiografa critica dubitava anche della posizione
dellagora ateniese; Niebuhr ad esempio, dichiarava
che non si poteva stabilire con precisione dove met-
terla con i suoi edifci pubblici
8
. E del resto le men-
zioni si limitavano a pochi riferimenti allassemblea
omerica o occasionalmente alla piazza pubblica e al
mercato. Indicativo a mio avviso quanto si poteva
leggere a questo proposito nellopera che in un certo
senso sostitu dal punto di vista della difusione delle
conoscenze sulla vita quotidiana il classico volume
del Barthlemy, cio nel Charikles di W.A. Becker,
del 1840
9
. La parte narrativa era organizzata in do-
dici scene di vita quotidiana, accompagnate da note
e soprattutto da ampi excursus scientifci, sviluppa-
ti nelle edizioni successive. Due scene, la II e la IV
dedicate rispettivamente al mezzano ed ai trapeziti,
toccano la vita dellagora; soprattutto lexcursus sui
mercati e sul commercio relativo alla quarta scena
una piccola monografa sullargomento, densa di ci-
tazioni dalle fonti letterarie. La collocazione topogra-
fca della piazza volutamente lasciata da parte per
trattare della vita commerciale che vi si svolgeva, di
rivenditori, mercanti e botteghe, cambiavalute e ago-
ranomoi. Qui lagora soltanto la piazza del mercato
e degli afari, le altre funzioni sembrano assenti.
In questo quadro il precursore certamente Ernst
Curtius, che al tema dedic nel 1848 un breve sag-
gio
10
. Per lui nella Grecia pi antica ogni distretto
aveva un proprio mercato, pi antico delle citt, che
diventava il nocciolo delle citt. E sottolineava giu-
stamente limportanza della delimitazione dei con-
fni del mercato stesso (in base ad Aristoph., Ach.,
727, e degli horoi allora noti) e degli altari che vi si
trovavano. Tale luogo, mercantile e religioso ad un
tempo, divenne centro della vita pubblica. Curtius
poi procede per opposizioni, come quella tra assem-
blea con partecipanti seduti e quelle con cittadini
seduti, o quella tra agora spartana priva di edifci
esteticamente importanti come nelle citt con regi-
me aristocratico e piazza del mercato delle democra-
zie, Gegenstand eifrigster Kunstplege con stoai.
Queste opposizioni sembrano ormai semplicistiche
e superate nettamente. Di notevole interesse len-
fasi correttamente posta sul ruolo dei portici e sul
passaggio di questo elemento dai santuari alle citt.
E pienamente condivisibile mi sembra anche lafer-
mazione che la bellezza dellagora (Markt) era lin-
dice migliore del benessere interno di una citt e del
suo patriottismo civico (p. 150). Con brevi e felici
notazioni, lautore mette in rilievo anche la presenza
di fontane e di alberi. Seguendo fedelmente Pausania
(6, 24) contrappone le piazze vecchio stile e quelle
nel nuovo stile di derivazione ionica, con portici non
separati da strade. Curtius ne deduce acutamente
che in origine lagora non era un insieme edilizio
(bauliches Ganze) in s ma il punto di riunione di
3 Introduzione
diverse strade e cantoni vicini. Com noto Curtius
privilegiava gli Ioni nella sua ricostruzione della sto-
ria e della cultura greca; e coerentemente qui attribu-
isce loro il merito di aver trasformato lagora in una
spazio organizzato e delimitato da colonnato come
una casa (sembra di ritrovare qui quella che Martin
chiamer linfuenza della cour peristyle), impedendo
alle strade di attraversarla, limitandosi a consentire
laccesso attraverso porte (Marktthore). Dopo aver
mostrato la presenza nello spazio interno dellagora
di altari, luoghi di culto, statue (segnalando anche le
statue equestri nelle piazze di Sicilia in base a Cic.,
2 Verr., 4, 46, peraltro di et romana repubblicana),
egli notava anche la presenza allinterno delle agorai
di tombe di fondatori e re, e concludeva che per quel
che riguardava la sistemazione dello spazio interno
alla piazza non vi era grande diferenza tra lantico
e il nuovo stile, se non in generale nella simmetria e
nella Planmigkeit di questultimo. Gli esempi allo-
ra noti gli fanno concludere che le agorai del nuovo
stile, di origine ionica, erano attestate con sorpren-
dente chiarezza in Asia minore (rimandi a Knidos,
Aphrodisias, Side, Assos, Antiphellos, Termessos,
Oinoanda etc. (pp. 152-153). E si noti losservazio-
ne conclusiva sul tanto discusso rapporto con i fori
romani. Secondo Curtius, le piazze ioniche avevano
la stessa forma regolare del foro di Pompei, ripetu-
ta con lusso accresciuto nei fori imperiali di Roma.
Anzi quello di Traiano rappresentava lo sviluppo
ultimo della ionische Ausbildung dellagora ellenica
(per quel che riguarda i fori con copertura, riferen-
dosi credo ai cdd. mercati di Traiano).
Il breve saggio come si vede pieno di osservazioni
acute e felici, ma anche di afermazioni oggi non con-
divisibili (si pensi ad esempio alla corretta valutazio-
ne del ruolo delle stoai ed alla mancata distinzione tra
questi e le basiliche romane). Ma rispetto alle opere
storiche di quegli anni (ed anche a molte di quelle pi
recenti) rappresenta un progresso indubbio ed unec-
cezione, come del resto in altri casi (quali lo studio
sulla diaspora greca). probabile che queste pagine
siano a monte dellinteresse di Burckhardt, che per
non era interessato tanto allagora ionica o ai carat-
teri urbanistici, quanto alla funzione sociale della
piazza pubblica nella vita dei Greci e ne comprese da
par suo limportanza. Non va inoltre taciuto lo studio
peraltro controverso che Curtius fece della topo-
grafa e della storia dellagora di Atene, certo ormai
decisamente superato grazie agli scavi americani
11
.
Molto indicativo il sapere normale quale si ma-
nifesta nelle grandi sintesi e nelle enciclopedie; un
manuale che ebbe unamplissima difusione interna-
zionale e le due maggiori intraprese enciclopediche
nel campo dellantichit lo mostrano bene.
Tra i vari esempi possibili ho scelto il manuale ot-
tocentesco di E. Guhl e W. Koner che, dopo la prima
pubblicazione nel 1862, ebbe numerose edizioni e
traduzioni
12
. Avendo presente evidentemente lo stu-
dio di Curtius, gli autori afermano che la piazza del
mercato stata sempre considerata come il nucleo
centrale della vita della comunit, ed essa spesso
stata il punto di partenza, la culla della citt. Parte ar-
cheologica e architettonica sono modeste e con pochi
esempi, ma vi una giusta sottolineatura dellimpor-
tanza delle stoai.
Molto signifcativa, non solo storiografcamente,
la voce Agora di E. Caillemer e Ed. Guillaume in Da-
remberg et Saglio, Dictionnaire des Antiquits Grec-
ques et Romaines, I, parte 1, volume che fu pubblica-
to, come i successivi, in fascicoli a partire dal 1873
13
.
un testo ben informato che insiste molto sul fatto
che, a parte alcuni casi di separazione delle funzioni
mercantili da quelle politiche, la piazza ospitava sia
il mercato che le riunioni, o almeno edifci pubblici
importanti, monumenti con funzioni molto varie e
statue. Ctait au milieu de tout ces difces et autour
deux que se regroupaient les diferenttes espces de
marchands e ancora Ctait en quelque sorte une
petite ville dans la grande, la ville commerciale juxta-
pose la ville politique (p. 151). Qui la compresen-
za di tali funzioni rilevata con efcacia: in modi ben
pi sviluppati e articolati si ritrover molti anni dopo
in altre opere francesi (G. Glotz e R. Martin).
Passiamo alla voce Agora di Emil Szanto, nella
grande enciclopedia classica tedesca
14
. Lautore in
sole cinque colonne scarse, dense di riferimenti ai
testi, tratta del signifcato di assemblea del popolo in
Omero, della permanenza del termine per le riunioni
di demi e trib attiche (n gli sfugge il dato impor-
tante delluso del termine in Tessaglia per indicare
il porto), delle testimonianze di separazione della
piazza del mercato dalla agora eleuthera; dei due tipi
di piazze, quello vecchio e quello nuovo, seguendo
Pausania e Curtius; del grande afollamento nelle ore
di punta e del tempo che veniva passato nellagora
dai cittadini. Densissima di riferimenti quanto essen-
ziale la parte dedicata a botteghe e venditori. Insom-
ma una voce certo informativa, ma dalla quale sono
4 Carmine Ampolo
esclusi gli aspetti religiosi e in parte quelli giuridici e
la parte urbanistica limitatissima.
Colpisce la diferenza con le pagine di Burckhardt
nella Griechische Kulturgeschichte, scritte per corsi
universitari tenuti negli stessi anni, ma pubblicate
postume. Evito volutamente di ripetere quanto gi
scritto in altro saggio, limitandomi a ribadire che
il grande storico svizzero mette in luce il profondo
legame tra lagora come quadro indispensabile della
vita sociale greca (i francesi userebbero il termine so-
ciabilit), e della stessa mentalit. Come egli osserva-
va acutamente, tutta la citt tende a raggrupparsi l
dove si parla. La parola politica e la conversazione,
la comunicazione anche in forma orale sono fonda-
mentali per comprendere lagora. Per questo ritengo
che Burckhardt sia stato lo studioso del passato che
pi profondamente ha compreso lagora greca, valo-
rizzando testi essenziali, anche se non possiamo chie-
dere alla sua opera un quadro completo delle fonti,
meno che mai di quelle epigrafche ed archeologiche.
Alcuni decenni dopo sar un altro storico eminente,
Gustave Glotz a individuare nellagora una condizio-
ne essenziale della vita in citt. Lo fa con molta chia-
rezza ne La cit grecque, del 1928, come ho indicato
trattando dello spazio politico ed a quelle pagine rin-
vio; a integrazione aggiungo che gi nel 1920 aveva
formulato chiaramente la sua concezione:
Lagora, march urbain, tait lorigine un lieu neutre et
sacr o se rencontraient pour les transactions pacifques,
changes et arbitrages, les personnes des gn difrents.
Quand la souverainet de la cit stendit sur un territoire
plus grand, il y eut des agoras de frontires dfendues
contre les actes de violence per les lois religieuses
15
.
Questa concezione strettamente collegata alla sua
interpretazione dello sviluppo storico del diritto e
della citt da un insieme di ghene, sostenuta da Glotz
gi nella Solidarit de la famille dans le droit crimi-
nel en Grce (1904); per questi aspetti ovviamente
datata e non pu essere condivisa. Ma la sua visione
che integra nella piazza pubblica la funzione di mer-
cato con quelle giuridiche, politiche, sacrali e la stessa
sociabilit, presente in vari suoi scritti, sostanzial-
mente valida. Mi chiedo se vi sia realmente qualche
punto di contatto con la visione di Burckhardt, ma
questi sembra ignorato. Comunque Glotz, pi at-
tento anche agli aspetti economici dellagora e che
sostanzialmente condivideva molto della concezione
modernizzante delleconomia antica di Ed. Meyer e
K.J. Beloch, ofriva anche una descrizione vivacissi-
ma della vita dellagora ateniese, seguita dallillustra-
zione della regolamentazione dei mercati, di cui sot-
tolineava la variabilit
16
.
Occorre qui tener nel dovuto conto gli scavi ame-
ricani nellagora ateniese, iniziati dal 1931, con una
straordinaria messe di dati archeologici ed epigraf-
ci, che hanno cambiato la topografa di Atene antica
(anche se alcune identifcazioni restano controver-
se), permesso la conoscenza architettonica di molti
edifci e rinnovato la stessa percezione della storia
dellagora
17
.
In questo contesto si colloca la classica opera di
Roland Martin (Recherches sur lagora grecque. tu-
de dhistoire et darchitecture urbaines, Paris 1951),
che da archeologo conoscitore dellarchitettura gre-
ca ha afrontato il tema dellagora con problematica
e sensibilit storiche, come mostrano il sottotitolo,
limpostazione e la stessa trattazione della materia e
dei testi in particolare. I pregi e la rilevanza storica
dellopera furono colti da Arnaldo Momigliano, che
tra laltro osservava giustamente con sympatheia il
Martin pensa storicamente Nello stesso tempo
il Martin un architetto che non rifugge dal parti-
colare tecnico
18
. Concludendo con una parola di
ammirazione per il libro, la sua recensione ne rileva-
va lucidamente alcuni punti meritevoli di sviluppo.
Tra questi si segnalano gli aspetti commerciali. Per
tornare al libro, val la pena di sottolinearne ancora
una volta la visione globale che integra i vari aspetti
(anche se quello commerciale pi sacrifcato), e so-
prattutto di riprenderne dalle conclusioni due sinte-
tiche formulazioni: Ici encore, politique et religieux,
profane et sacr sont troitement associ e Image
fdle de la cit antique, elle en a subi toutes les vicis-
situdes (pp. 543 e 544). Le condivido totalmente e
posso afermare dopo pi di dieci anni di scavi nella-
gora di Segesta che corrispondono a verit.
Ma oltre allo scavo ateniese, tra le tante ricerche sul
terreno in tutto il mediterraneo delle citt
19
, occorre
inserire nel nostro orizzonte storiografco almeno
un altro scavo; mi riferisco ad una agora che ha pro-
fondamente segnato gli studi sui Greci in occidente,
quella di Megara Iblea nella Sicilia orientale, grazie
a G. Vallet, Fr. Villard e Fr. Auberson prima e poi a
M. Gras e H. Trziny. La pubblicazione del quartiere
dellagora arcaica nel 1976 mise in luce la presenza di
un piano che riserva larea per la piazza sin dal primo
5 Introduzione
insediamento dei megaresi; lesistenza di un proget-
to originario stato confermato dal recente riesame
della citt arcaica, ma stavolta attraverso lindividua-
zione di lotti urbani
20
.
Non posso inserire in questa breve introduzione
i tanti studi recenti sullarchitettura e lurbanistica
greca o antica che trattano del tema dellagora. La
rifessione storica accompagna in modi e misure di-
verse lo sviluppo delle ricerche sul terreno. Per let
arcaica e il mondo coloniale in particolare i progressi
sono notevoli e riguardano in primo luogo Meta-
ponto e Selinunte. Lo studio di F. Kolb del 1981 su
agora, teatro e luoghi di riunione arcaici ha trovato
un riscontro lontano da Atene, proprio a Metapon-
to
21
. Per le agorai di et classica ed ellenistica linte-
grazione tra forme monumentali e documentazione
epigrafca accresce linformazione disponibile e ci fa
comprendere meglio aspetti rilevanti come quello
dellautorappresentazione delle lites, dellutilizza-
zione degli spazi e del fnanziamento degli edifci.
Lesigenza di una visione generale di aspetti e
funzioni diverse delle agorai, che questa rapida in-
troduzione storiografca ha ribadito, non facile da
realizzare in concreto e lavori recenti privilegiano e
approfondiscono questo o quellaspetto
22
. Spero che
si possa anche riprendere la visione integrata delle
agorai greche, anche se si ha coscienza della com-
plessit e diversit delle realt. Il confronto con si-
tuazioni del medioevo e le piazze di altre citt-stato
potrebbe essere utile.
Ho voluto qui presentare uno schizzo sintetico e
molto selettivo; spero possa essere utile a tutti una
consapevolezza storiografca del tema, un invito ad
una visione olistica dellagora come della Citt; ma
forse anche per quel che riguarda lagora, e il discorso
storiografco su di essa, vale quanto troviamo scritto
in una delle splendide Citt invisibili di Italo Calvino:
Nessuno sa meglio di te, saggio Kublai, che non si deve
mai confondere la citt col discorso che la descrive.
Carmine Ampolo
1
Rimando al volume in genere e per Aristotele al saggio di M.
Moggi in questi Atti.
2
J. Meursii, Ceramicus Geminus, sive de Ceramici Athenien-
sium utriusque antiquitatibus liber singularis, Trajecti ad Rhe-
num, nunc primum editus cura Samuelis Pufendorfi, ex ofcina
Teodori ab Ackersdyck 1663 (riedito in J. Gronovius, Tesau-
rus Graecarum Antiquitatum, IV, Venetiis 1732, 957 sgg.). Tutta
lopera del Meursius fu poi edita in 12 volumi a Firenze, 1741-63,
a cura di G. Lami.
3
W. Judeich, Topographie von Athen, Mnchen 1931
2
, 18.
Lo stesso vale per le istituzioni ateniesi, per le quali rappresent
un progresso rispetto alle opere di Postel e Sigonio.
4
Nelledizione Didot del 1843, 137-138. Egli comunque nel-
la sua pianta di Atene, e nella nota esplicativa, alle pp. 646-647
delledizione citata, colloc erroneamente lagora a NordOvest
del cd. Teseion.
5
R.E. Wycherley, Literary and Epigraphical Testimonia,
Princeton 1957 (Te Athenian Agora III).
6
Rimando al mio Storie greche, Torino 1997, 19 sgg.
7
Una eccellente introduzione alle descrizioni dei viaggiatori
H. Duchne, Le voyage en Grce, Paris 2003, con antologia e
bibliografe.
8
B.G. Niebuhr, Te Collected Lectures, VII, London 1852-
1853, 98-99.
9
W.A. Becker, Charikles. Bilder altgriechischer Sitte, zur
genauern Kenntniss des griechischen Privatlebens, Leipzig 1840
(con aggiunte e correzioni fu riedita nel 1854 e nel 1877-1878;
mi sono servito delledizione inglese, Charicles. Illustrations of
the Private Life of the Ancient Greeks, London, New York 1854;
lExcursus to Scene IV. Te Markets and Commerce, occupa le pp.
277-292). Ledizione italiana, Caricle. Scene della vita dei greci
antichi, Firenze 1912, si limita solo alla parte narrativa, le scene,
accompagnate da poche note e correzioni.
10
Intitolato ber die Mrkte hellenischer Stdte, in Archo-
logische Zeitung, VI, 1848, 292-296, poi ripreso con il titolo
Zur Geschichte der griechischen Stadtmrkte, in Gesammelte
Abhandlungen, I, Berlin 1894, 148-153. Cfr. U. Kenzler, Stu-
dien zur Entwicklung und Struktur der griechischen Agora in ar-
chaischer und klassischer Zeit, Frankfurt am Main 1999, 17 sgg.
11
E. Curtius, Attische Studien, V, 2. Der Kerameikos und die
Geschichte der Agora von Athen, Gttingen 1865. Per un giudizio
negativo si veda Judeich, Topographie von Athen, cit., 26.
12
Leben der Griechen und Rmer, Berlin 1862; 6. vollstndig
neu bearbeitete Aufage, Berlin, 1893; E. Guhl, W. Koner, La
vita dei Greci e dei Romani ricavata dagli antichi monumenti, I.
La Grecia, II. Roma, trad. it., I ed. basata sulla III ed. tedesca,
Torino 1875; II ed. ital. dalla V ed. tedesca, riv. e ampliata da C.
Giussani, Loescher, 1887-1889 (si noti che il sottotitolo dopo la
prima edizione fu mutato in manuale di archeologia secondo i
testi e i monumenti fgurati).
13
Cos alle pp. 150-154; la II parte del I vol. fu completata nel
1886; tale contributo stato giustamente rivalutato da F. Lon-
go nella recensione a Kenzler, Studien zur Entwicklung, cit., in
ASAA, LXXIX, s. III, 1, 2001, 337-348.
6 Carmine Ampolo
14
E. Szanto, s.v. Agora, in RE, I 1, 1893, 877881.
15
G. Glotz, Le travail dans la Grce ancienne, Paris 1920,
137.
16
Ibid., 345-346 e 353-354.
17
Per la storia delle ricerche basti qui rimandare a C.A.
Mauzy, Agora Excavations, 1931-2006. A Pictorial History,
Athens 2006, e naturalmente alla serie delle pubblicazioni Te
Athenian Agora. Per una sintesi si vedano almeno H.A. Thomp-
son, R.E. Wycherley, Te Agora of Athens. Te History, Shape
and Uses of an Ancient City Center, Princeton 1972 (Te Athe-
nian Agora XIV); J.M. Camp, Te Athenian Agora, London 1986;
J.M. Camp, Te Archaeology of Athens, New Haven, London
2001.
18
Nella recensione al volume di R. Martin ed a quello di I.T.
Hill, in RSI, LXVI, 1954, 410-412, ristampata in Quarto con-
tributo alla storia degli studi classici e del mondo antico, Roma
1969, 573-576.
19
Per una rassegna recente si vedano E. Greco, s.v. Agora,
EAA Suppl. 1971-1994, II, 1994, 96-103 e J.-Y. Marc, Les ago-
ras grecques daprs les recherches rcentes, in Histoire de lart,
XLII-XLIII, octobre 1998, 3-15; per la Sicilia, rimando ai con-
tributi pubblicati in questo volume. Il Bulletin analytique dar-
chitecture du monde grec, pubblicato regolarmente sulla Revue
archologique consente di seguire le ricerche archeologiche sulle
agorai.
20
G. Vallet, F. Villard, P. Auberson, Mgara Hyblaea 1.
Le quartier de lagora archaque, Rome 1976; M. Gras, H. Trz-
iny, H. Broise, Mgara Hyblaea, 5. La ville archaque, Rome
2004.
21
F. Kolb, Agora und Teater, Volks- und Festversammlung,
Berlin 1981. Per la sua rilevanza generale si veda almeno T.
Hlscher, fentliche Rume in frhen griechischen Stdten,
Heidelberg 1998.
22
Kenzler, Studien zur Entwicklung, cit., analizza soprattut-
to gli aspetti politici e religiosi. Saggi di sintesi e alcuni studi di
casi sono in W. Hoepfner, L. Lehmann (Hrsgg.), Die griechische
Agora. Bericht ber ein Kolloquium am 16. Mrz 2003 in Berlin,
Mainz 2006. Gli aspetti economici sono naturalmente trattati nel
volume curato da V. Chankowski, P. Karvonis, Tout vendre
tout acheter. Structures et quipements des marchs antiques.
Actes du colloque international dAthnes (GDRI, EfA, Socit
Archologique dAthnes, 16-19 juin 2009), Bordeaux 2012.

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