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168 a.C. BATTAGLIA DI PIDNA: console Lucio Emilio Paolo sconfigge Pèrseo > il regno
ellenistico di Macedonia viene suddiviso in 4 regni indipendenti soggetti al pagamenti dei
tributi a Roma. → sentimenti antiromani.
Lucio Emilio Paolo: tendenze ellenistiche. Quando sconfigge il regno di Macedonia, non
chiede per sé il bottino ma vuole che la biblioteca del re Perseo gli venga affidata.
Il figlio di Lucio Emilio Paolo, Scipione l’Emiliano, viene adottato da Scipione l’Africano.
momento chiave per il contatto tra le due culture: la CADUTA DEL REGNO ELLENISTICO
DI MACEDONIA non viene accettata dai Greci > ribellione.
Nella prima metà del II sec. a.C. si sviluppano sentimenti antiromani + ribellioni dei Greci
contro il nuovo potere straniero.
PRESA DI CORINTO (146 a.C.) > La Grecia diventa provincia romana, Acaia + 4 regni
macedoni.
● perdita ufficiale della libertà dei greci, che Tito Quinto Flaminio aveva promesso
durante la Seconda Guerra Macedonica
Antologia palatina: raccolta di epigrammi greci, tra cui epigramma che compiange la città di
Corinto caduta e distrutta (“Compianto a Corinto distrutta”).
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Conseguenza dell’apprendimento del greco sin da piccoli: bilinguismo della classe
dirigente romana fino alla caduta Impero Romano Occidente. Es. Imperatore Marco Aurelio
scrive in greco precetti a sé stesso.
SCUOLE «PUBBLICHE»: luoghi che hanno favorito il bilinguismo
● dalla metà del III sec. a.C.
● aperte a tutti quelli che vogliono mandarvi a lezione previo pagamento
dell’insegnante.
● Il primo grammaticus, insegnante di scuola superiore: Livio Andronìco, liberto di
Taranto (colonia greca dell’Italia meridionale, proveniente da Magna Grecia: lingua
greca e cultura ellenica).
PRIMA COMMISTIONE TRA MONDO GRECO E LATINO: POLIBIO: storico greco che si
occupa di Roma → ruolo importante in sviluppo storiografia latina.
Definisce la forma di governo romana (costituzione della res publica) come la migliore
possibile perché mescola:
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● elementi monarchici (consoli)
● elementi aristocratici (senato)
● elementi democratici (comizi popolari, tribuni della plebe)
→ Questi elementi si controllano a vicenda.
elaborazione pensiero storiografico greco e storia romana.
LETTERATURA LATINA:
● epica → grazie a traduzione dell’Odissea da parte di Livio Andronìco
● commedia e tragedia → legati ai modelli greci
● oratoria + storiografia → legate a politica e elaborati da classe dirigente
● trattatistica
ORAZIO, EPISTULAE II 156-157: Graecia capta ferum victorem cepit et artes intulit agresti
Latio («La Grecia conquistata conquistò a sua volta il rozzo vincitore e introdusse le arti nel
Lazio contadino»)
● il soggetto conquistato dimostra superiorità tanto da influenzare il soggetto
dominante
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● giudizio parziale: non tiene conto dell'elemento italico indigeno fondamentale per
sviluppo cultura romana, es. civiltà etrusca indigena. → influenza totalizzante e
generalizzante della letteratura greca ma bisogna sottolineare importanza cultura
italica
● apporto decisivo dell’elemento ellenico per dar vita alla civiltà letteraria latina
2. ETÀ AUGUSTEA
Crisi politica interna (Pompeo, Silla ecc.) durante età repubblicana > guerra civile.
BATTAGLIA DI AZIO 31 a.C. in collegamento con la parabola di Ottaviano = fine rapporto
Roma - regni ellenistici.
EREDITÀ DI CESARE (Idi di marzo 44 a.C.) = contrapposizione fra Marco Antonio, console
in quell'anno, e il pronipote gaio Ottavio, diventato Gaio Giulio Cesare Ottaviano a seguito
dell’adozione.
PRINCIPATO AUGUSTEO: pieno controllo dello Stato nel rispetto formale delle istituzioni
repubblicane
● princeps senatus: il più autorevole dei senatori
● Augustus: autorevolezza personale
● imperium maius et infinitum : controllo perenne delle forze militari
● tribunicia potestas: diritto di veto e inviolabilità della sua persona
● pontifex maximus: regola questioni religiose; intermediario tra uomo e dio
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○ divinizzazione postuma di Giulio Cesare
○ culto pubblico dei Lares Augusti e del Genius Augusti: capofamiglia i tutti i
Romani
● pater patriae: padre della patria
TRATTI CULTURALI:
ASPIRAZIONE ALLA PACE, dopo guerre civili con primo e secondo triumvirato
● costruzione dell’Ara Pacis, tempio alla dea Pace
Il Senato romano nell'anno 13 a.C. decise di costruire un altare in segno di gratitudine
all'imperatore Augusto. L’Ara Pacis Augustae (= altare della Pace di Augusto) è stata aperta
4 anni più tardi, nel 9 a.C. → splendido monumento dedicato alla pace e alla prosperità che
il regno di Augusto aveva portato a Roma.
Questo monumento fatto di marmo, celebra la pace nell’area mediterranea istituita
dall'imperatore dopo le sue campagne vittoriose in Hispania e Galia. Si trovava nel Campo
Marzio, una vasta area al di fuori delle mura della città da dove si poteva entrare a Roma da
nord attraverso la via Flaminia, attualmente Via del Corso. Qui, le legioni praticavano i riti di
purificazione al ritorno da una battaglia.
Virgilio non è il primo a parlare di Enea: precedenti letteratura latina, noti in modo
frammentario. Per questo è difficile capire rapporto tra Eneide e questi frammenti.
MODELLI:
● poemi omerici e Argonautiche;
● nella letteratura latina due poemi epici di argomento storico:
2) ENNIO: origine straniera (Lecce, Magna Grecia) ma gode della protezione di influenti
famiglie romane.
Combatte nella 2° guerra punica e viene a Roma al seguito di Catone il Censore che lo
conduce a Roma nel 204 a.C.
Conquista il favore di persone con posizioni diverse da quelle di Catone, es. persone
filoelleniche (amicizia con Scipione l’Africano).
ANNALES: poema epico-storico di argomento romano, ispirato a modelli greci.
→ epica storica in esametri di impostazione annalistica
materia: celebrazione imprese di Scipione l’Africano, eroe della Seconda Guerra Punica
● inizio: caduta di Troia e arrivo di Enea nel Lazio
● libro II e III: monarchia
● fino al libro XVIII: età repubblicana fino al 171 a.C., due anni prima della morte di
Ennio
struttura: 8 libri in esametri ma restano 600 vv in totale
titolo: ripresa di
1) documenti ufficiali dei pontefici
2) prime opere storiografiche
matrice latina: racconto annalistico: anno dopo anno della storia di Romana
matrice greca:
1) scritto in esametri
2) temi tradizionali epica greca:
○ invocazione alle muse
○ sogno investitura poetica (Esiodo, Callimaco)
stile:
● elevato e solenne
● sperimentazione stilistica → es. onomatopee
● gusto del macabro
● celebrazione romanità: valori politici e morali
Si conservano solo alcuni frammenti.
Virgilio conosce letteratura greca grazie ai Neotori, come Catullo, non impegnati
politicamente.
Virgilio rispetto a Apollonio e precedenti è più impegnato politicamente.
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ENEIDE
Odissea più lungo di Argonautiche ma più breve di Iliade ed Eneide:
Argonautiche: 4 libri, rispetto unità di lunghezza di Aristotele
Eneide: 12 libri, poema simmetrico diviso in due esadi, due gruppi da sei libri
1) Primo èsade: modello Odissea, intrecciato con Argonautiche
● viaggio di Enea da fuga di Troia fino a arrivo coste d'Italia (destino: fondazione
nuova città)
● impianto narrativo: inizio in medias res (nel centro della storia, nel mezzo delle
cose): Odissea inizia a storia già avviata: Proci a Itaca, Odisseo ospite da Calipso.
Eneide inizia con la flotta di Enea in navigazione, prossimo arrivo in Sicilia bloccato
da tempesta.
● parte precedente dei viaggi di Enea come Odisseo: narrazione attraverso
flashback (da Troia fino alla tempesta in vista della Sicilia che causa naufragio
presso coste di Cartagine) attraverso narrazione di Enea a Didone
● ripresa temi viaggio e motivi avventurosi
2) Seconda esade, più direttamente legata a Iliade → guerra (temi, motivi e scene
tipiche trattate in Iliade)
Libro I
● proemio breve, ma significativo per doppia impostazione
● narrazione in medias res con tempesta scatenata da Giunone contro Troiani.
● Flotta di Enea di 7 navi scampa al naufragio e arriva sulle coste africane a
Cartagine.
● Richiesta di ospitalità a Didone accettata. Durante un banchetto Didone chiede a
Enea – di cui, per intervento di Venere, si sta innamorando – di narrare le sue
vicissitudini.
Libro II
● inizio APOLOGOI di Enea: racconto notte della caduta di Troia → finale che non
viene raccontato in Iliade (termina con giochi funebri a Ettore), estremo termine del
ciclo troiano; presupposto degli apologhi
● rievocazione caduta di Troia: inganno di Troia (in Od. Demodoco canta l’inganno dal
pov dei vincitori); resistenza inutile e disperata dei Troiani; morte della 1° moglie di
Enea, Creusa; decisione dell’eroe di partire secondo il volere degli dei per cercare
una nuova terra al di là del mare (fondazione nuova città che dominerà sul mondo:
Roma > impero romano)
○ vedovanza: ruolo importante in 1 e 2 esade → proposte matrimoniali di
Didone e Lavinia (fondamentali in 2° parte per definire posizione dinastica in
Italia
○ riletture di Guidorizzi sui Penates (dèi famigliari), eredità troiana di Enea viene
messa in primo piano
Libro III
● libro più avventuroso e odisseico
● racconto peripezie da Troia (lungo 7 anni) a Cartagine. Momento decisivo: Sicilia,
ultima tappa prima di Cartagine, perdita del padre di Anchise, morto dalla
stanchezza lascia il ruolo a Enea di pater (patriae), guida morale degli esuli
fuggiaschi (importante in canto V e VI)
○ riscrittura di Guidorizzi: stranieri si è sempre; Troiani vanno in luoghi diversi
presentandosi sempre come stranieri, no ancora integrazione
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Libro IV
● libro che riprende più Argonautiche → tema amore-morte di Didone
● ritorno personaggio Didone: protagonista assoluta (come Medea in libro III
Argonautiche)
● finale: suicidio → non compare in Libro V ma appare in Libro VI negli Inferi
● presupposti amore già evidenti in Libro I (già innamorata a conclusione del libro a
causa di Venere, come Afrodite e Amore con Medea?)
● passione folle (dimentica i doveri di regina nei confronti dei concittadini; al contrario
di Enea che segue il suo fato); suicidio → maledizione contro Romani (rivalità
Cartagine e Roma > Guerre Puniche)
○ Guidorizzi: Fatum, un amore → fatum: volere del destino a cui Enea si piega
> rinuncia di Enea all’amore di Didone
Libro V
● appendice del Libro IV
● dopo Cartagine arrivo in Sicilia, celebrazione dei giochi funebri per Anchise →
modello iliadico: giochi funebri per Patroclo
Libro VI
● lettura in parallelo con XI Od. → discesa nel Regno dei Morti
● Sbarco a Cuma, sede della Sibilla Cumana, che fornisce a Enea info utili per
Discesa
● incontri con fantasmi del passato:
○ Palinuro (timoniere)
○ Didone (aspetto privato e personale)
○ Deifobo (dopo morte Ettore, diventa capo dei Troiani), cfr incontro
Agamennone e Odisseo. Importante: passato troiano e sofferenze come
strumento per fondazione di Roma (visione strumentale)
● nei Campi Elisi, incontro con Anchise (come Anticlea e Odisseo), che si presenta
come profeta (funzione narrativa di Tiresia). Mostra a Enea anime che sono destinate
a reincarnarsi, futuri discendenti = rassegna dei più illustri personaggi della storia di
Roma
○ metempsicosi, reincarnazione, pov escatologico
○ Guidorizzi: Sacer (aspetto antropologico del rituale per Discesa, ramo d’oro a
Proserpina), Manes, il prato di asfodeli (sulla profezia di Anchise)
2° èsade sul modello dell’Iliade: tema bellico, guerra e conquista progressiva dei Troiani
del territorio su cui sorge Roma.
Cambiamento prospettico favorevole a Troiani: da assediati e vinti, a assedianti e vincitori.
● nemico non sconfitto o cancellato ma intenzione di creazione di popolo unico
● matrice italica (innesto elemento troiano in terra italica) in Humilis Italia La gente del
fiume e del bosco, e Gens una sumus, Un popolo solo, di Guidorizzi
● guerre contro re mitici del Lazio
Libro VII
● conclusione viaggio: approdo foce del Tevere
● Giunone suscita dei nuovi ostacoli (sia nel primo libro 1 esade). Enea sbarca in
territorio non vergine, ma in Lazio dove regna re Latino. Figlia di Latino: Lavinia.
Successore di Latino: colui che sposi di Lavinia, a cui ambisce Turno, re dei Rùtuli.
● Turno sospetta che Enea si rivale suo per nozze con Lavinia e per successione Lazio
→ guerra
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● rifunzionalizzazione del catalogo delle navi in Iliade→ catalogo degli eserciti che
combattono per la supremazia del territorio del Lazio
Libro VII
● Enea cerca alleati → arriva da Evandro (risalendo il Tevere), re del territorio su cui
sorgerà Roma, per chiedere la sua alleanza. Evandro affida il figlio Pallante che
combatterà al fianco di Enea contro Turno
○ Evandro e Latino come Priamo
○ guerra intestina tra latini
● preparazione della guerra + intervento di Venere, madre di Enea: si reca da
Vulcano per chiedergli di forgiare armatura per Enea: sullo scudo sono effigiati vari
episodi della futura storia di Roma, tra cui la battaglia di Azio e il trionfo di Ottaviano
→ Il. Canto XVIII, Patroclo morto, sue armi prese come spoglia dai troiani. Achille senza
armi, sua madre Teti chiede a Efesto nuova armatura (dettaglio dello scudo: ecfrasis,
descrizione di un oggetto d’arte; per raffigurare scene di vita quotidiana sullo scudo di
Achille, scene di vita non bellica; modello ripreso da Virgilio)
Libro IX:
● descrizione eventi della guerra
● episodio di due amici troiani, Eurialo e Niso, sorpresi in accampamento nemico e
uccisi.
→ cf. Iliade X, Dolone: ucciso da Achille, Odisseo e Diomede vanno in accampamento
nemici e si accaniscono contro Dolone, re alleato dei Troiani.
○ impresa di Odisseo e Diomede ha buon esito
○ rovesciamento virgilio: Eurialo e Niso → sorpresi e uccisi
● descrizione guerra in termini di dolore, non di gloria e onore → cambio pov
dell’autore
○ in Iliade: guerra violenta ma senza commento che depreca la guerra
○ in Eneide (Virgilio ha patito le guerre civili), partecipazione ai lutti, dolori che
affligge → Enea come victor tristis, vincitore triste → vittoria: massima
manifestazione del suo eroismo ma che porta tratti tristi di sofferenza
Libro X
● morte di due guerrieri giovani durante il combattimento: Pallante e Lauso
○ Pallante figlio di Evandro: ucciso da Turno
○ Lauso: figlio di Mezenzio, alleato dei Latini (Turno): Lauso aveva sfidato
arditamente Enea, che era stato costretto a ucciderlo, pur commiserandone la
fine prematura. Mezenzio, disperato e deciso a seguire il figlio nella morte,
soccombe nello scontro con l’eroe troiano.
= errori della guerra cadono sia su nemici che vincitori
○ comportamento eroico di Enea non associato a gusto per crudeltà e per
proprie uccisioni
Libro XI
● compianto per Pallante, cfr Il. XXIV compianto per Priamo sul cadavere di Ettore.
Evandro chiede a Enea di rivendicare il figlio uccidendo Turno (qui cf. Il. vendetta di
Achille dopo morte Patroclo)→ necessità duello decisivo tra i due condottieri degli
schieramenti opposti
○ Evandro racchiude più suggestioni: Priamo e Achille
○ Evandro chiede a Enea di farsi Achille
● tregua tra le due parti per seppellire i morti
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● medaglione a vergine guerriera Camilla, che fa strage di Troiani finché cade, colpita
a morte da una freccia nemica
Libro XII
● fine arco narrativo: duello decisivo tra Turno e Enea
○ Enea eroico: vince il duello ferendo Turno, ancora in vita
○ Turno supplica Enea di graziarlo → tema della grazia non presente in Iliade
○ Enea esita (novità) → concederebbe la grazia ma scaglia colpo mortale per
rispetto della parola data a Evandro
○ no trionfo o celebrazione del valore della violenza
○ Enea vincitore triste perché no gioia nell’aver ucciso Turno → diverso a
Achille contro Ettore
● celebrazione della fides, parola data, rispetto dell’impegno preso → critica a
Cartaginesi (perfidia: mentire, venire meno ai patti stipulati)
○ caratterizza Enea: rispetto volere degli dèi e degli alleati (Evandro)
● ripresa toni finale Iliade: no scena epica vittoriosa gloriosa, ma costruita su esitazione
e su azioni compiute per dovere
LIBRO I
PROEMIO (vv.1-11)
Movenze che ricordano Odissea (virum, niente nome proprio), con distinzione tra protasi
e proemio vero e proprio che passerà poi nella tradizione epica cavalleresca italiana
● canto di uomo virum che ha combattuto → armi, riferimento a Iliade
● Troia → uomo (retardatio nominis, fino al v 92; protagonista per antonomasia, si
sottolinea la vastità della sua fama; attesa) che ha raggiunto Roma per il volere del
fato
● carattere di esule + carattere provvidenziale (fatum)
● ha patito pene per terra e per mare a causa dell’avversità di Giunone; ha molto patito
in guerra → strumentali per fondazione di Roma (nome espresso a v7)
→ protasi: esposizione della materia del canto
invocazione alla Musa
● richiesta a fonte della poesia (Musa) le ragioni dell’ostilità di Giunone verso un uomo
di insigne pietate (dote principale di Enea: pietas)
● domanda posta nel proemio, risposta in versi successivi → riconduce a Cartagine
l’ira di Giunone nei confronti di Enea
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● paragone con Minerva (Atena) che rende difficile i nostoi degli eroi iliadici a causa
della “piccola” empietà di Aiace verso la sacerdotessa nel tempio → Giunone,
essendo regina degli dèi, deve ostacolare il ritorno di conseguenza.
COLLOQUIO GIUNONE E EOLO: chiede aiuto a Eolo promettendole ninfa Deiopea
● promessa di una donna bellissima→ allusione nascita guerra di Troia a causa di
amore che Paride promette a Elena
● allusione a tempeste varie in Argonautiche e Odissea.
○ Canto V in Od di Poseidone contro Odisseo che ha accecato Polifemo.
○ Canto IX Od tempesta di Capo Malea vero Lotofagi.
○ Tempesta del Canto XII Od: ultima nave di Od. approda naufrago da Calipso.
○ Argonautiche, tempesta che dirotta sulle coste africane (la Grande Sirte)
descrizione tempesta: sembra si faccia notte;
prima comparsa del nome di Enea, in scena non eroica, ma in cui ha molta paura
● emulazione Odissea → riflessioni come Odisseo su zattera prima di naufragio a
Scheria; onorevole morire gloriosamente;
● morire in mare non gloriosa (no sepoltura): presente anche in Argonautiche in Libia
● navi affondate (v 115), come Od XII (Odisseo si isola dai compagni nell’isola del
Sole)
Venere =
● ricorda vecchia promessa (da stirpe di Enea nascerà gloriosa città) e si domanda
come mai a un altro esule troiano sia stato concesso di arrivare in terra italica →
riporta esempio di Antenore
○ figlio di Dardano
○ uno degli anziani troiani, tra i vecchi consiglieri più importanti (tradizione
antica)
○ in tradizione medievale, traditore per eccellenza: responsabile di aver
consegnato la statua di Atena Palladio agli Achei (simbolo sconfitta) per poter
fuggire (motivo per cui riesce ad arrivare in Italia e fondare Padova)
■ supportata da Tito Livio (originario di Padova): Antenore graziato da
Achei perché aveva sempre presentato posizione moderata; può
andare a fondare Padova
Giove =
● garantisce a Venere di non aver cambiato idea
● flash forward (proiezione futura di grandezza di Roma): → regno di Enea, Ascanio
Iulo e discendenti Eneadi + menzione di Caesar [...] Iulius
○ Enea vincerà guerra contro le popolazioni del Lazio (2° esade)
○ regno di Enea: dura 3 anni
○ trasferirà sede del regno dalla sede di Latino ad Albalonga
○ figlio Ascanio (di Enea e Creusa), cui ora si aggiunge il nome di Iulo, regnerà
30 anni su Albalonga → nome Ascanio Ilio (doppio nome), rimane Ilio finché
c’é Troia, dopo Ascanio Iulo, richiamo a Iulius (gens a cui appartiene Caio
Giulio Cesare).
○ regno per 334 anni fino a quando Rea Silva partorirà Romolo e Remo →
nascita popolo dei Romani
→ delineazione storia di Roma
○ menzione dominio di Roma sulla Grecia + ai Romani assegnato dominio
infinito = rivincita dei Troiani (stirpe di Enea) dopo sconfitta guerra di Troia
○ nascita Cesare → dominio dell’oceano
Caesar + Iulius → discussione dei critici: se fosse Giulio Cesare sarebbe strano invertire i
due nomi; l’inversione sarebbe spiegabile per mettere in risalto Iulius. Ma Virgilio nelle sue
opere non sembra avere una buona opinione su Giulio Cesare (per V. responsabile delle
guerre civili). Per i critici il Caesar Iulius è Ottaviano.
■ Caesar Iulius qualificato come Troiano
■ v 288 Iulius all’inizio del verso → particolare risalto; discendente della
gens Iulia (qui Iulius da intendere come aggettivo gentilizio), disceso
dal grande nome di Iulo
○ divinizzazione dell’imperatore (apoteosi: accolto in cielo tra le divinità):
ricordato nelle preghiere
○ spoglie di Oriente: identificazione con Ottaviano → profetizzare in modo
scoperto all’inizio del poema l’apoteosi di Ottaviano: rischioso perché è
appena iniziato il principato
■ apoteosi: omaggio a Cesare e famiglia di Ottaviano
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■
fatti storici che rimandano direttamente a Ottaviano: spoglie di Oriente
→ armistizio con i Parti da parte di Ottaviano (non eccellente impresa
militare)
→ mescolanza di Cesare e Ottaviano + ambiguità tra i due forse voluta
Venere sa che Didone è ben disposta ad accogliere i Troiani ma per sicurezza chiede a
Giove di mandare Mercurio a controllare su Didone, ignara del fato (v 299: della missione
provvidenziale di Enea; è molto informata su guerra di Troia).
Fa poi innamorare Didone di Enea → decisione a doppio taglio: Didone si suicida quando
Enea parte.
Enea (v.307) decide di uscire e esplorare i dintorni con un gruppo di compagni; modello
Odisseo: parte in esplorazione per vedere chi abita le terre in cui è approdato.
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Enea vorrebbe parlarle per chiedere ospitalità ma scorge Ilioneo: Troiano naufragato per
altre vie, arriva prima lui a Cartagine.
colloquio tra Ilioneo e Enea come preparazione tra Didone e Enea:
● Ilioneo chiede a Didone accoglienza perché respinti sulle coste italiche → ora
potrebbero essere accolti da Didone, che sarà ricompensata nel caso in cui arrivi
ancora vivo il suo condottiero Enea, l’eroe più pietoso e più valoroso di tutti (la sua
ospitalità sarebbe vista come primo tassello dell’impresa gloriosa cui Enea e
compagni sono destinati)
● se invece il destino non vuole più che i Troiani sbarchino in Italia, potranno stabilirsi
presso di lei
○ bruciare le navi = accoglienza non benevole
○ vengono in pace = portano con sé i Penati
○ fuggiaschi e vinti, sconfitti in fuga: non hanno né audacia né superbia
○ ospitalità di Enea da parte di Didone: primo tassello e aiuto che favorisce
l’impresa gloriosa cui Enea e compagni sono destinati → come Nausicaa: 1°
aiutante di Odisseo
○ ironia tragica: Cartagine sarà poi nemica di Roma a causa della maledizione
di Didone, che dalle sue ceneri nascerà un vendicatore (Annibale)
○ se Enea non c’è più, Ilioneo e altri non andranno più in Italia e chiedono di
poter restare a Cartagine
Didone (v. 563) dimostra di conoscere la vicenda di Enea e dei suoi compagni, e accoglie
benevolmente Ilioneo sia che vogliano fermarsi sia che questa sia solo una sosta
intermedia. Conclude dicendo che manderà un contingente alla ricerca di Enea ai confini
della Libia.
altro da sé
● i Cartaginesi sono per i Troiani non altro da sé ma il loro futuro
● per Didone i Cartaginesi e i Troiani potrebbero unirsi → si uniscono per il loro
passato e condizione di profughi
● inizialmente max inclusione e accoglienza, no alterità
Libagioni e banchetto:
● cantore Iopa
● riferimento all’intermezzo (Od. XI)
Notte allungata dai racconti (cfr. «intermezzo» in Od. XI) e amore che progredisce (Didone
lo «beve» come una pozione magica, cfr. 754, di nuovo infelix)
Conclusione = richiesta di raccontare le insidie tese dai Danai, le sventure patite dai
Troiani, e il viaggio da Troia fino a Cartagine (7 anni), chiaramente sul modello del finale di
Odissea VII, con domanda di Alcinoo
LIBRO II
INIZIO RACCONTI (vv. 1-13)
cfr «intermezzo» in Od XI: nel silenzio generale, Odisseo inizia a parlare.
infandum cfr. Od. VII, Odisseo dà una prima risposta ad Arete e Alcinoo usando argalèon,
«difficile da raccontare» → episodio del cavallo e notte della caduta della città
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Sinone decide però di fuggire e ora chiede solennemente a Priamo, con ampi riferimenti alla
fides di essere accolto: vv. 141-144
→ divinità tipicamente romane che vengono proiettate indietro nel tempo come se fossero
troiane.
Incontro con Panto (sacerdote di Apollo) che ripete gli stessi gesti di Ettore (lari, penati etc.).
Quando vede Panto, chiede quale sia la rocca da difendere.
Panto: giunta l'ora della fine di Troia: «Fummo Troiani» → fine dominio troiani, adesso inizio
dominio greco. Panto spiega l’inganno: dal ventre del cavallo escono guerrieri armati uno
dopo l’altro. Sinone lancia i segnali su dove appiccare incendi. Arrivano nuovi guerrieri da
fuori le mura. Le sentinelle cercano disperata resistenza.
Troiani possono soccorrere la città incendiata e morire tra le armi dei nemici.
Per i vinti c’è unica possibilità di salvezza, consapevoli che tutto è perduto.
similitudine del branco di lupi predatori: lupi abbandonano i cuccioli affamati; si scannano
contro frecce dei nemici; attraversano la città nella nera notte.
interrogativa indiretta → aumento pathos.
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scena di Andrògeo: scontro con contingente acheo (tra cui c’è Androgeo, condottiero
acheo). Andrògeo pensa che Enea e compagni siano achei, quindi esorta loro a distruggere
Troia. Quando capisce l’errore, è troppo tardi e viene ucciso da Enea e Corebo.
inganno delle armi nemiche indossate: Corebo lo spoglia delle sue armi e le indossa.
protagonisti = Pirro/Neottolemo (cfr. Od. XI, dialogo fra Achille e Neottolemo), la sua
violenza fa da contrasto ai gesti patetici delle donne, straborda come un fiume in piena vs
Priamo «carico d’anni», nonostante questo si arma per morire da eroe
→ contrasto pregnante e ricco di pathos nelle due figure contrapposte in tutto
Neottolemo/Pirro: violento → similitudine fiume in piena; in contrasto con gesti patetici delle
donne; baciano gli stipiti delle porte di casa
morte di Priamo: Neottolemo lo trascina fino alla pozza di sangue di Polite e lo ferisce con la
spada.
Quando Enea vede Priamo morire, ripensa al caro padre Anchise, alla moglie Creusa
abbandonata, alla casa devastata e al figlioletto Iulo; medita di andare a soccorrerli.
● come Achille in Il XIV: Priamo va supplice da Achille ricordandogli che Priamo
potrebbe essere suo padre
I suoi propositi sono modificati da apparizione di Venere, luminosa come mai prima =
● invito a non cedere all’ira indomabile;
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● in qualche modo «difesa» di Elena → non è per colpa sua che Troia sta cadendo,
ma per volere ostile degli dèi:
● squarcia il velo che impedisce ai mortali di vedere gli dèi, e Enea osserva le azioni
ostili di Nettuno (scuote le mura e le fondamenta), Giunone (fa entrare i nemici dalle
porte Scee) e Pallade (dalle rocca fa guardia alla città e incita i Danai)
● ultime parole = «prendi la fuga» + similitudine dell’albero abbattuto per significare
caduta di Troia
apparizione di Creusa e Iulo (cfr. Ettore, Andromaca e Astianatte in Il. VI) = supplica perché
difenda la propria casa
prodigio divino favorevole: appare aureola attorno la testa di Iulo = futuro radioso e
luminoso + conferma (tuono e meteora mandata dagli dèi), a seguito della quale si convince
anche Anchise
● per i Romani: tuono da sinistra: favorevole + meteora che si dirige verso Italia
Organizzano la fuga: Enea con Anchise sulle spalle, che porta i lari e i Penati; Iulo; Creusa
dietro al figlio; i servi. Raggiungeranno separatamente il tempio di Cerere, subito fuori le
mura.
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● scena del mancato abbraccio = caso di formularità interna, ricorrono identici nella
scena di Anchise
● saluto finale + mancato abbraccio (cfr Odisseo e Anticlea) tra Enea e Creusa: scena
di freddezza + accettazione del proprio destino
ultima scena = sorge il giorno, Enea si mette in cammino verso i monti → inizio viaggio
lun 28/03
LIBRO III
«canto strutturale»:
● termine ambiguo per indicare canto non poetico/bello/patetico (pathos)
(coinvolgimento emotivo e raffinatezza psicologica)
● importante per economia del poema: collega tra loro due eventi capitali nella storia di
Enea, cioè la caduta di Troia e sosta a Cartagine
→ forse doveva essere rimaneggiato (ma Virgilio muore prima): finale breve
1) incontro con anima di Polidoro sotto forma di arbusto sanguinante
2) finale del canto, morte di Anchise e passaggio per isola dei Feaci: episodi raccontati
in modo riassuntivo → sono episodi riassuntivi di parti da spiegare o canovacci da
ampliare?
«canto odissiaco»: riprende tema avventuroso e luoghi tipici dell'Odissea, in racconto che
omaggia i viaggi del poema omerico riproponendoli sintetizzati, sulla scorta dell’episodio
corrispondente delle Argonautiche.
● omaggio a poema omerico attraverso citazioni poetiche, eccetto episodio di Polifemo
(rapporto di variatio in limitando, emulazione), e proposte sintetiche; ripresa dei
luoghi e personaggi che in Odissea occupano IV libri → ripresi in citazione attraverso
concetto in medidas ellenistico di Apollonio
Libro I Eneide =
● canto V Odissea (tempesta) - tema tempesta e ospitalità
24
● canto VI Odissea - naufragio in terra mirabile, sguardo ammirato su terra ospite,
parallelismi tra descrizione città del palazzo di Alcinoo a Scheria e Cartagine;
ingresso in scena di un importante personaggio autorevole femminile
(Alcinoo/Didone)
● canti VII-VIII Odissea: canti dell’ospitalità e banchetto verso naufraghi stranieri
○ Enea si presenta subito
○ disvelamento identità di Odisseo: percorso lungo e graduale
Libro II Eneide =
● flashback + struttura apologoi di Odissea IX-XII
● per contenuto è sequel a fine Iliade («XXV canto Iliade»)
● Creusa: apparizione in sogno, allucinazione del marito → Libro VI Eneide, Enea in
Ade; cfr Odissea XI (necromanzia)
○ commiato postumo, oltremondano: tentativo abbraccio 3 volte, Enea a
Creusa e poi Enea a Anchise (traduzione versi Odisseo abbraccia la madre
Anticlea)
Libro III Eneide =
● apologoi: peregrinazioni perché Enea non sa la direzione in cui andare, pensa che
la destinazione finale sia Creta. Ritorno a Delo (oracolo di Apollo) per ottenere
oracolo. Comparsa dei Penati in sogno ad Enea. Interpretazione corretta di Anchise:
la meta è Italia. 2° profezia a Butroto. Luoghi Odissea. Arrivo a Drepano (Feaci),
tempesta e approdo a Cartagine. Sosta e innamoramento. Giove tramite Mercurio gli
ricorda il suo dovere. Sosta presso Sibilla Cumana
Il flashback sembra suddiviso in due parti simmetriche, quella «iliadica» nel libro II e quella
«odissiaca» nel libro III
Libro IV Eneide = (amore di Didone)
● suggestione Nausicaa (Odissea VI) ma specialmente Argonautiche III, amore di
Medea e Giasone → medaglione ellenistico, con collegamento al tema politico
dell’Eneide perché offre aition mitologico a guerre puniche.
Libro V Eneide =
● giochi funebri ad Anchise → XXIII Iliade, giochi funebri per Patroclo
● morte di Palinuro (timoniere) = morte Elpenore a fine Odissea X → svolgono stesso
ruolo e funzione narrativa in Ade = personaggio insepolto che aspetta alle porte
dell’Ade e che incontra per primo il capitano per chiedere degna sepoltura
○ Elpenore: giovane sciocco che cade dal tetto perché ubriaco
○ Palinuro: timoniere della flotta, vittima sacrificale che per il bene di tutti si
immola
○ la morte dei due personaggi: in racconto sincronico a fine libro dal narratore e
nel libro successivo (In Ade) viene raccontato in prima persona dal morto
■ racconto sincronico ≠ diverso dal racconto in prima persona del morto
Libro VI Eneide
● catabasi, come Odissea XI
● Sibilla cumana riprende ruolo di Circe
obiettivo complessivo del libro III: collegare presenza di Enea e discendenti in tutte e zone
del Mediterraneo dove la tradizione poneva alcune loro tracce → «archeologia virgiliana»
● cfr Argonautiche
● tradizione del tradimento (a cui non si fanno cenni)
25
ANTANDRO E TRACIA (1-68)
tappa in Troade (1 anno di sosta), presso Antandro, regione dove tradizionalmente era
collocato il dominio degli Eneadi
per tradizione Enea e la sua famiglia (avi e discendenti) dominavano sulla Troade → famiglia
di Enea legata alla regione della città (Troade), non alla città stessa di Troia.
Anchise: in questo libro è il vero capo spedizione del contingente troiano → interpreta
presagi, dà ordini (salpare); partenza avviene per suo impulso
arrivo in Tracia
● archeologia virgiliana: regno del re Licurgo (antico ospite dei Troiani)
● fondazione città Eneada da parte di Enea
● no sosta presso Tracia → ricevono prodigio negativo: Polidoro come arbusto
incantato
costruzione accurata e simmetrica:
→ tradizione: Polidoro, il più giovane dei figli di Priamo ed Ecuba, andò come ospite presso
il re tracio Polimestore (alleato di Priamo) affinché si salvasse dalla rovina della guerra di
Troia. Polimestore tradì l’ospitalità quando vide i Troiani perdere la guerra di Troia: si
impadronisce dei doni di Polidoro e lo abbandona in città dove viene ucciso.
→ versione di Virgilio: perdita dei Troiani, Polimestore sommerge Polidoro di frecce. Polidoro
muore in Tracia (senza sepoltura) > trasformato in arbusto incantato da cui sgorgano
gocce di sangue
● Cfr Dante, Pier della Vigna in Inferno XIII (suicidi)
Enea prova a strappare per tre volte i rami → tre volte: fallimento
● topos epico per incredulità ed emozione
Polidoro parla e si presenta → per far capire ai Troiani che la Tracia è terra sciagurata e
infame e bisogna partire in fretta.
No reazione di Enea o vero dialogo tra Enea: punto problematico →
Polidoro = i rami sono nati dalle frecce e dalle lance che hanno ucciso Polidoro, che
continua a sanguinare perché lasciato insepolto.
Il racconto serve
● a mettere in guardia Enea da Polimestore e a far ripartire il contingente troiano
● auri sacra fames (v. 56) = avidità di ricchezze è tema per suscitare solidarietà di
Didone → marito Sicheo ucciso dal fratello di Didone (Pigmalione) per avidità di
potere e ricchezza
nel complesso è prodigio a forte drammaticità, anche se costruito attorno a persona amica
di Enea;
● es. incontro con fantasma fuori dall’Ade, cf. Creusa libro II
tono elegiaco = pianto, offerte votive sulla tomba e immediata partenza per allontanarsi da
terra abitata da persone empie e scellerate
incontro con Anio: re dei Deli e sacerdote di Apollo (figlio di Dioniso e Arianna). Anio
riconosce in Anchise un vecchio ospite e pronuncia profezia per dirigere il cammino dei
fuggiaschi.
profezia: cercare l’antica madre (la prima terra da cui derivano i primissimi antenati dei
Troiani) e tornare in quel posto → «tornare all’antica madre»
obiettivo = tornare alla terra che è stata la prima matrice della stirpe troiana (vv. 94-98)
→ Qual è l’antica madre?
1° interpretazione di Anchise del vaticinio: Creta (località più vicina) =
1) terra originaria di Teucro, che da lì è sbarcato in Troade (sembra rispondere bene
alle caratteristiche tracciate da Anio); motivo per cui i Troiani sono spesso chiamati
Teucri
2) Idomeneo (re di Creta) non regna più lì (tema del nostos sfortunato a causa di Atena
= per scampare alla tempesta aveva promesso che avrebbe sacrificato la prima
persona in cui si fosse imbattuto una volta rientrato in patria. Per primo incontra il
figlio e deve immolarlo come vittima sacrificale = azione sacrilega. Su Creta si
abbatte pestilenza, punizione divina, che costringe Idomeneo a fuggire → c’è spazio
per insediamento da parte di Enea
CRETA (vv.129-191)
riflessioni di Anchise:
1) finché Anchise vive, è lui il vero capo dei Troiani, non Enea
2) Cassandra ha spesso menzionato che il suo destino lo avrebbe portato l’esperia
3) in effetti i progenitori della stirpe troiana sono due, Teucro e Dardano, che si sono
fusi in un’unica città → Teucro, da Creta, è stato il primo re della Troade in generale,
e ha dato sua figlia in sposa al suo successore Dardano; Dardano, dalla città etrusca
di Corito, ha costruito le città vera e propria di Troia e le mura mura (in effetti nella
tradizione epica abbiamo entrambe le denominazioni per i Troiani, sia «Teucri» sia
«Dardani» o «Dardanidi»)
Segue ripresa del viaggio con tempesta (3 gio che dà avvio alla parte più avventurosa (cf.
sempre capo Malea)
mar 29/03
Enea:
● fuggiva da Troia come traditore facendo accordi con Achei → per questo si salva
○ 1° momento, della fuga da Troia
● fuggiva e si fermava in altri luoghi, come in Tracia o ad Antandro
○ meta del viaggio; 1° luogo di sosta Antandro, altre tradizioni si ferma in Tracia
28
○ Virgilio prende tutte le tradizioni ma non sono definitive, sono tappe in cui
Enea si sosta ma poi prosegue il viaggio verso Roma
ciclo epico vengono descritte diverse trattative di pace tra Achei e Troiani
1) in Iliade, duello tra Paride e Menelao che si contendono Elena
2) figura di Polissena, doveva andare in sposa ad Achille per creare tregua tra le parti
→ MATRIMONIO
CELEBRATO (mossa ingannevole dei Troiani): poichè Achille si reca disarmato (perché
sposo) = occasione per Paride per colpirlo al tallone e ucciderlo OPPURE
NON CELEBRATO ma postumo → Polissena sacrificata sulla tomba di Achille (la sposa
deve seguirlo nell’Ade)
● libro II, Sinone accenna Ifigenia come vittima sacrificale iniziale, così alla fine della
spedizione per propiziare il ritorno (tradizione: ultima vittima sacrificale è Polissena,
nei racconti di Sinone è lui)
racconto di Andromaca = sposa di Eleno dopo che Neottolemo, che voleva sposare
Ermione, è stato ucciso da Oreste
● Eleno regna e chiama la terra Caonia (< Caone, eroe troiano)
Andromaca chiede della sorte del piccolo Ascanio + destino di Enea: Ascanio = immagine
di quello che sarebbe stato Astianatte
● cugini coetanei perché Creusa sorella di Ettore
● Ascanio ancora vivo, Andromaca immagina la vita del suo figlio Astianatte ucciso
episodio positivo con nota dolente: Andromaca
profezie positive di Eleno + fantasmi del passato e dolori della caduta di Troia
29
prima di arrivare in Italia dovrà passare per il mar di Trinacria (Scilla e Cariddi), il lago
degli Inferi e l’Isola di Circe
rassicurazione di Enea e compagni + auspici per il futuro:
● la vostra sede sarà dove vedrete una scrofa con 30 cuccioli sgravata
● non dovranno temere la fame (Arpie)
● tappe del viaggio: no Italia meridionale, vi abitano i Greci
● indicazioni su come superare Scilla e Cariddi
● sacrifici a Giunone
● tappa in Sicilia → no menzione di Didone
● tappa fondamentale: Cuma per la Sibilla, decisiva per spiegare futuro
○ Sibilla scrive vaticini prendendo foglie e scrivendo sopra parole. Il vento
scompiglia le foglie e si disordinano e danno oracolo in forma sibillina (in
modo oscuro, non trasparente di significato)
○ Enea deve costringere la Sibilla a pronunciare oralmente la profezia per
avere un significato immediato, non scriverlo sulle foglie
○ Sibilla profezia sulla 2° parte del viaggio di Enea (2° esade) → popoli di
Italia e le guerre future
va’ e fa’ gloriosa Troia: missione di riscatto per tutta la stirpe
30
promessa di Enea = futura alleanza fra le due città di Eleno e Enea (che fonderà se tutto va
bene)
mar 29/03
LIBRO IV
epillio ellenistico:
● amore (Medea e Giasone, Nausicaa),
31
● àition mitologico guerre puniche nella maledizione lanciata da Didone contro Enea
→ 3 guerre tra Roma e Cartagine che segnano l’egemonia di Roma nel Mediterraneo
I Guerra Punica = 264-241 a.C., scontro in terra siciliana, Cartagine perde Sicilia, Corsica e
Sardegna;
II Guerra Punica = 219-201 a.C., Annibale dalla Spagna progetta invasione Roma, cui
infligge pesanti sconfitte (Ticino, Trebbia, Trasimeno; 216 Canne; Quinto Fabio Massimo «il
Temporeggiatore»; riscatto romano da 209 con Scipione, sconfitte per Cartagine che alla
fine deve rinunciare alla Spagna, ai territori non punici d’Africa e alla flotta
III Guerra Punica = 149-146 a.C., Scipione Emiliano espugna Cartagine
32
Storia di Enea e Didone ripreso in opera lirica e letteratura moderna:
tardo antico, Macrobio (fine IV d.C.): gli amori di Didone ed Enea volano sulla bocca di tutti
e Sant’Agostino da adulto ricordava come lettura più commovente dei suoi anni di scuola la
lettura del Libro IV dell'Eneide
33
Dopo che Sicheo viene ucciso da Pigmalione (fratello di Didone), Didone prende decisione
fissa, irremovibile nel suo cuore, di non volersi unire più a nessuno
● primo amore per Sicheo ingannevole: si aspettava lunga vita felice con lui ma viene
ucciso → Didone pensa che l’Amore conduca a rovina e disastro per esperienza
negativa.
Soltanto per Enea potrebbe venire meno alle sue risoluzioni. Infatti dopo la morte di Sicheo,
solo Enea le ha fatto vacillare l’animo e scosso i suoi sentimenti.
Didone preferirebbe morire che rompere il vincolo di fedeltà a Sicheo → rispetto delle leggi
di pudor (ritegno che si prova davanti allo sguardo degli altri; valore fondamentale per le
donne romane)
contrapposizione amore per Enea e decisione ferma e risoluta.
in alcune varianti: Anna innamorata di Enea → favorisce innamoramento di Didone per Enea
● fonti: consiglio di Anna a Didone e «doni di venere» di cui Didone non dovrebbe
privarsi → non negarsi l’Amore: espressione tipica della lirica romana per indicare
amore
Anna non esorta Didone a mantenere saldi i propositi ma ricorda che non ha figli da Sicheo
→ tema dei figli: Venere quando fa innamorare Didone di Enea usa l’escamotage di
Ascanio → connotazione profonda delle aspettative di Didone: possibilità di famiglia e figli.
Massimo vanto della sposa romana era generare figli maschi che assomigliassero al padre
(per non mettere in discussione la legittimità del pater familias).
Catullo in componimento: si rivolge a un amico appena sposato. Catullo augura alla coppia
che la moglie possa generare presto un piccolo simile all’amico.
→ Venere usa questo per favorire innamoramento attraverso Ascanio.
ragioni politiche: conflitto tra ruolo pubblico e ruolo privato + opportune per Anna per cedere
all’Amore
● Didone regina donna di città in fase di formazione → difficile resistenza lunga ai
pretendenti al trono dei re locali (come Penelope e Proci)
● sposare Enea per evitare conflitti con i re locali
Didone cerca i segni dell’amore corrisposto di Enea: torna il motivo del fuoco d’amore
● = dolce fiamma, ferita segreta nel cuore: «tacitum vivit sub pectore vulnus»
● uritur infelix Dido: Didone infelice arde (d’amore)
34
● vagatur urbe furens: vaga per la città agitata, furente (sim. della cerva trafitta da
frecce da un pastore (frecce di Cupido); una freccia colpisce il fianco della cerva, che
fugge per i boschi impazzita per il dolore; scappa ma l’«asta mortale» non si stacca
dal suo fianco)
vv. 74-89 → psicologia dell’innamoramento:
● Conduce Enea in giro per la città e gli mostra la sua crescita → mostrare Cartagine e
le sue future ricchezze. I Troiani vedono in essa realizzato il suo destino. Didone
mostra il loro destino già realizzato
● Organizza banchetti ogni sera per chiedere a Enea di raccontare nuovamente dei
suoi viaggi.
● Parla e si arresta a metà discorso; desidera un nuovo banchetto in cui riascoltare il
racconto della caduta di Troia.
● Ogni sera si tormenta a letto perché pensa a lui
● Prende in braccio Ascanio→ allucinazione: vedere l’immagine del padre riflessa nel
figlio, = intuizione psicologica di Venere
focus su aspetto privato dell’amore di Didone.
versi finali: effetti pubblici dell’amore di Didone (anche se non è ancora iniziato)→ trascura
i suoi doveri di regina
trascuratezza della città:
● torri avviate non si alzano
● i giovani non si esercitano militarmente
● opere pubbliche rimangono incompiute e le costruzioni si bloccano
piano:
● prevedere battuta di caccia (a cui andranno Enea e Didone il giorno seguente)
interrotta da tempesta che scoppia improvvisa
● riparo dei due amanti nella medesima grotta, dove si consumeranno le nozze e la
passione → piano che si attua concretamente
situazione di stallo
vestizione Mercurio (calzari «talàri d’oro», verga del traghettatore di anime, vola come un
uccello verso la terra).
Trova Enea nelle vesti di marito premuroso «dimentico del regno e delle sorti»
● Enea: UXORIUS, schiavo di sua moglie, che gli regala mantelli e vesti (orientali)
come un docile marito
● spada ingioiellata, mantello rosso purpureo e intrecciato (dono di Didone) +
● se la gloria non smuove Enea a compiere grandi imprese, deve considerare Ascanio
= speranza e futuro
reazione di Didone =
● cerca patteggiamento, spera che Enea si fermi ancora per assimilare meglio il
distacco tra i due
● l’amore la sospinge a nuove suppliche, che questa volta sono volte a ottenere più
tempo per assimilare il distacco
Anna si fa latrice del messaggio, ma le orecchie di Enea sono chiuse dai fati →
«guazzabuglio», pena nel cuore ma animo incrollabile, cfr. similitudine venti che lottano tra
loro con le raffiche qua e là per abbattere una quercia (conflitto interiore di Enea)
● sul possibile amore di Enea
Fama diffonde la notizia, per tutta Cartagine si diffondono urla e sgomento: «Per la città che
allibisce va impazzando la Fama. Lamenti funebri e pianti e grida di donne invadono le case
e l’eco di vasto compianto l’etere rimanda.»
Anna accorre tardi = scena finale di agonia prolungata e commiserazione da parte di
Giove, che manda Iride a sciogliere la sua anima dal corpo (ter; morte anzi tempo)
Tema del vendicatore = Annibale, ma quale legame ha con la storia presente, dato che le
Guerre puniche sono episodi ormai risolti del passato della Roma augustea?
● «Sorgi dalle ossa mie, chiunque tu sia, o vendicatore»
LIBRO V
RIPRESA DEL VIAGGIO E SOSTA IN SICILIA (vv. 1-60)
ultimo sguardo a Didone = rogo funebre leva le fiamme in alto e sono ben visibili anche di
lontano
● fiamme di Elissa (Didone) misera/infelix
● ignorano la causa dell’incendio → presagio sinistro; tempesta rende la nave
ingovernabile
è la stessa situazione di Aen. I: tracce di prima versione in cui gli eventi del libro V erano
narrati di seguito a quelli del libro I, poi c’è stato questo spostamento
40
● luogo della morte di Anchise → anniversario (1 anno esatto), occorre celebrare la
sua memoria con riti e giochi
○ = probabilmente nella prima stesura erano giochi più vicini alla morte (cf.
modello iliadico), forse occupavano il finale «monco» del libro III? risulta
comunque la parte più «spensierata» di tutto il poema, in aperto contrasto
con il finale del IV e con il finale del V stesso
ordine gare:
1) regata: sfida coi grevi remi quattro scafi
41
2) corsa
3) pugilato, «Allora il divino figlio di Anchise propose cesti uguali e ai pugni d’entrambi
avvolse le stesse fasce.»
4) gara con l’arco, «Enea invita chi mai voglia contendere con rapide frecce e i premi
annuncia»
● è delineato l’àition mitologico del lusus Troiae, di origine antichissima (cfr. oinochòe
etrusca di Tragliatella, ultimo quarto VII a.C.: 2 cavalieri, labirinto e scritta decifrabile
come «Troia») e istituiti da Augusto in forma regolare
dialogo con Iride = la messaggera deve assumere le spoglie di Beroe, moglie di Doriclo, e
convincere le donne troiane a dar fuoco alle navi perché stufe di tanto vagare
«Destatevi, con me incendiate le infauste navi» / «Già volge la settima estate: per mari e
terre tante e barbare rupi e cieli vagando, siamo portate a forza, mentre sul mare vasto
l'Italia sfuggente cerchiamo e l’onde ci assalgono.»
→ modello: Iliade II → sogno ingannevole di Zeus ad Agamennone; Agamennone mette alla
prova la motivazione dell’esercito; tutti fuggono, e devono intervenire Era e Atena: opera di
convincimento da parte di Odisseo; scena di Tersite
● la falsa Beroe avanza una falsa proposta = fermarsi in Sicilia, così come aveva
suggerito Cassandra in sogno, «In sonno l’ombra della divina Cassandra io vidi
porgermi le fiaccole accese: ‘Qui, Troia cercate qui, [...] è la vostra casa’»
● intervento di Pirgo (regale nutrice di tanti figli di Priamo), che prova a smascherarla
→ notare in “Beroe”
○ le tracce della divina bellezza
○ occhi ardenti
○ altezzosità, superbia
○ volto, suono della voce e l’andamento del passo
● incertezza delle altre Troiane dubbiose e irresolute, combattute tra il «misero amore»
per la Sicilia vs regno destinato dal fato («richiamo fatale d’un regno»)
42
● prodigio di Iride: si alza nel cielo dispiegando le ali e compiendo un arco
● reazione delle donne Troiane al prodigio: stupore e follia > levano grida, prendono
fuoco, frasche e fiaccole e le scagliano contro la flotta
● scena finale del rogo della flotta
accorrono a controllare il disastro Ascanio prima e poi Enea.
Ascanio:
● contrapposizione tra lietezza e serenità con cui faceva la parata dei giovani a cavallo
vs foga con cui arriva al luogo dell’incendio
● frustrazione: getta ai piedi l’elmo inutile, con cui nel gioco muoveva finte battaglie
le donne troiane si disperdono per la spiaggia per la paura.
I soccorsi umani non sono sufficienti → Enea:
● preghiera a Giove: o salvare la flotta o uccidere tutti i Troiani e porre fine alle loro
peregrinazioni
● tempesta (questa volta positiva) mandata a spegnere l’incendio
Reazione di Enea al triste evento → indecisione: fermarsi in Sicilia (e non seguire il volere
del Fato e il proprio destino) oppure partire verso l’Italia.
proposta di Naute (qui nel ruolo di Nestore): dividere il contingente, e fare in modo che le
persone stufe del viaggio («vecchi tardi, madri del mare stanche, chi è inerte e ignavo)
possano fermarsi in Sicilia sotto la guida di Aceste, che sarà il fondatore e l’eponimo di
Acesta (= Segesta)
Giunge la notte → apparizione in sogno di Anchise (modello sempre Achille e Patroclo, Il.
XXIII):
● viene per ordine di Giove, che con la tempesta ha estinto il rogo
● il messaggio è obbedire ai consigli di Naute e poi di proseguire verso la zona
designata dal destino
○ portarsi solo giovani scelti e cuori saldissimi in Italia, dove lo aspettano genti
di guerra e d’austera vita da domare → futuro bellicoso
● prima di arrivare, dovrà però fare tappa presso la Sibilla (guida del viaggio infernale)
e poi nell’Ade (Tartaro, campi Elisi), dove apprenderà tutta la sua discendenza
dissoluzione del sogno: «tenue disparve, come fumo nell’aria» → è un problema di
traduzione? dissoluzione del sogno? Sogno ha consistenza materica?
Enea:
● dolore perché il padre si dilegua
● pronta risposta ai suoi ordini, e fondazione della nuova città con donne e quanti
hanno «gli animi indifferenti alla gloria»
→ dopo il sogno Enea
● chiama Aceste e spiega gli ordini di Giove, i consigli di Anchise e il suo progetto
● segna le mura con l’aratro
● distribuisce a sorte le abitazioni
● dichiara le leggi della nuova città
→ crea un luogo a immagine e somiglianza di Troia (continuità ideale con il passato), con
tempio a Venere e tumulo per Anchise
la cerimonia (9 giorni) si conclude con riti propiziatori per la partenza della flotta
43
VENERE E NETTUNO (vv. 779-826)
Venere costretta a scendere verso Nettuno a causa dell'ira di Giunone
● implacabile: «il non sazio furore», neanche dopo aver distrutto una città (Troia) e
disperso i suoi resti → tormenta «cenere e ossa dei morti»
● di cui non si conosce realmente una ragione: «la causa di tanto furore lei sola
conosce»
Venere vuole rassicurazione che Giunone non frapporrà altri ostacoli, mossa com’è da un
odio di cui non si comprendono le ragioni e che non risparmia nemmeno «le ceneri e l’ossa
di Troia» (sensibilità tipica virgiliana al compianto verso i morti)
Venere
1) stimola abilmente la vanità di Nettuno = ha osato suscitare tempesta terribile nel
«tuo» regno
● riferimento a tempesta sul mar di Libia del libro I, «poc’anzi» → solito tema della
revisione mancata)
2) esagera con cura materna i pericoli corsi da Enea:
● donne troiane spinte a commettere un delitto (bruciare le navi)
● Enea costretto a lasciare i suoi compagni «in una terra ignota» → definizione inedita
della Sicilia, sempre descritta come ospitale e amichevole
3) richiesta finale = approdare sicuro al Tevere (navigazione sicura e tranquilla)
Nettuno si presenta come da sempre favorevole a Enea anche se ostile alla «spergiura
Troia»
● riferimento a Iliade XX, lo salva dalla furia di Achille: «sottrassi Enea» anche se gli
altri dèi gli erano sfavorevoli
● aiuto di Nettuno nonostante ostilità alla «spergiura Troia»: compenso non corrisposto
da Laomedonte,
Nettuno garantisce che, in cambio di una vittima sacrificale per la salvezza di molti, il
viaggio non comporterà problemi → perdita di uno affogato in mare: tributo per salvare la
vita di tutti.
la flotta procede sotto la guida di Palinuro princeps ante omnis: allusione ad Augusto?
lettura possibile del personaggio è specchio delle difficoltà iniziali incontrate da Ottaviano nel
cammino verso la fondazione del principato
Virgilio apostrofa direttamente Palinuro: «Il Sonno [...] cercando te, Palinuro, e a te
innocente recando sinistri sogni.»
inganno del Sonno: sotto le mentite spoglie di Forbante propone a Palinuro di cedergli il
timone per riposarsi.
44
Palinuro, pieno di sollecitudine verso il suo capitano, rifiuta, ma il Sonno lo sottopone a un
incantesimo
● scuote sulle tempie di Palinuro un «ramo di Lete, ipnotico per Stigio potere» → causa
insolita quiete
Nettuno fa precipitare Palinuro in mare → azione diretta del dio = estremo omaggio alla cura
con cui Palinuro svolge il proprio lavoro.
conclusione: Nettuno guida la nave anche senza timoniere. Enea si accorge di questa
assenza quando ormai si profilano all’orizzonte le Sirene → è lui a pilotare la nave e a
compiangere la sorte dell’amico «giacerai su un’ignota spiaggia; insepolto», previsione
smentita dalla Sibilla nel libro seguente.
doppia trattazione:
● sincronica → racconto in presa diretta nel Libro V
● e poi post mortem (quando Enea incontra Palinuro alle porte dell’Ade), con alcune
incongruenze
→ nel complesso modello di Elpenore, fra Od. X e XI (prima racconto da parte di Odisseo di
Elpenore che cade dal tetto perché ubriaco; in canto XI è l’ombra stessa di Elpenore che
racconta la sua morte).
LIBRO SESTO
INCONTRO CON LA SIBILLA (vv. 1-155)
discussione sui primi 2 versi:
● sono inizio del libro VI o finale del libro V?
● è il collegamento più stretto fra due libri consecutivi
● in molti manoscritti. sono alla fine del V e il VI è fatto iniziare dal nostro v. 3
→ mancanza di revisione finale, discussioni fin dai commenti antichi:
● Vario Rufo e Plozio Tucca = pongono il finale del V dove lo leggiamo
● Servio = pone il finale del V in corrispondenza del nostro VI v. 2)
Avvicinamento al tempio di Apollo: èkfrasis (descrizione opera d’arte) iniziale con vicende
cretesi per descrivere decorazioni in bassorilievo delle porte → rielaborazione poetica?
ispezione autoptica? (cf. soggiorno a Napoli)
● mito di Dedalo e Icaro: costruzione del labirinto da parte di Dedalo; tributo ogni anno
di 7 fanciulli al minotauro Minosse;
Antro:
● interamente scavato nel tufo
● andamento rettilineo e forma trapezoidale nella parte superiore (stratagemma
antisismico), rettangolare in quella inferiore
45
● la struttura è lunga centotrentuno metri, alta cinque e larga due.
● «Cento» = indicazione iperbolica per descrivere le aperture inserite per illuminare la
struttura → «cento porte [...] cento varchi spaziosi [...]»
La Sibilla: «è tempo di chiedere i fati: il dio, ecco, il dio!» → momento del vaticinio: petto
ansante, cuore violento per rabbia che si gonfia, voce inumana, invasata dall’impeto
presente del dio.
reazione dei troiani: tremito di paura.
preghiera di Enea ad Apollo:
1) ricorda passati meriti di Apollo verso i Troiani
● ha aiutato Paride a uccidere Achille (Eacide = discendente di Eaco, padre di Peleo,
quest’ultimo padre di Achille), cf. Ettore morente in Il. XXII
● ha guidato Enea nell’affrontare i mari
2) chiede alla Sibilla di concedere quanto legittimamente destinato ai Troiani → regno nel
Lazio = nuova Troia
3) meccanismo do ut des: promette che nella futura città di Roma onorerà Apollo (tempio +
giorni festivi ad Apollo) → riferimento a
● tempio di Apollo sul Palatino che Augusto aveva fatto erigere e in cui aveva stabilito
che fossero conservati i libri sibillini
● giorni di festa = ludi Apollinares, che Augusto progettava di restaurare (cf.
celebrazione nel 17, due anni dopo la morte di Virgilio) + riferimento ai libri sibillini
stessi (Tarquinio il Superbo li acquista dalla Sibilla stessa sotto mentite spoglie)
4) richiesta di non scrivere il vaticinio sulle foglie ma di pronunciarlo oralmente (cfr. istruzioni
di Eleno)
sintomi della presenza del Dio nella profetessa: donna non ancora domata, selvaggia, che
infuria; il dio le strazia la bocca rabbiosa, le doma il cuore ribelle e la piega con forza.
dopo Palinuro, Miseno è la seconda vittima sacrificale richiesta da divinità del mare → è
stata ravvisata contraddizione con affermazione di Nettuno nel libro V (unum caput):
eziologia = da qui prende il nome capo Miseno, nel golfo di Pozzuoli.
taglio del bosco sacro dell’Averno: qui nell’Eneide per costruire l’«ara sepolcrale» Enea e
compagni abbattono il bosco nei pressi del tempio di Apollo
1) precedente mitico dell’operazione militare strategica condotta da Agrippa nella
guerra contro Sesto Pompeo (37-36 a.C.) per collegare due laghi (Averno e Lucrino)
con il porto di Miseno
2) espediente narrativo: mentre sono dediti alla costruzione del sepolcro di Miseno,
Enea chiede alla madre un segno per trovare il ramo d’oro in questa foresta
sterminata → apparizione delle due colombe («uccelli materni»), che lo conducono
al ramo; Enea lo strappa e lo porta alla Sibilla
esecuzione dei sacrifici secondo gli ordini della Sibilla = sacrificio di 4 giovenchi dal vello
nero, su cui viene versato in fronte del vino; vengono strappati ciuffi in mezzo alle corna che
vengono gettati nel fuoco; immolazione di agnella nera a Proserpina
● modello di Od. XI, poi le narrazioni divergono perché Enea e la Sibilla si
incamminano nell’Ade;
● passo decisivo è marcato da invocazione agli dèi inferi, es. Ècate, Erinni e
Proserpina (habitius epico prima di punti difficili:
○ cf. Il. II all’inizio del catalogo delle navi
○ le varie invocazioni che punteggiano il IV libro delle Argonautiche)
vestibolo:
● ci sono i mali che affliggono gli uomini
○ fauci prime dell'Orco; Lutti e Rimorsi; pallidi Morbi e la desolata Vecchiaia;
Paura e Fame; Bisogno avvilente; Morte e Fatica; Sonno, fratello di Morte;
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Piaceri insani del cuore; Guerra, che reca lutti; i talami delle Erinni; la folle
Discordia, che annoda cruente bende al capo irto di vipere
● un olmo oscuro dove risiedono i Sogni ingannevoli
● bestie infernali: Centauri, Scille, Briareo con cento braccia, Chimera, Gòrgoni, Arpie
→ terrore improvviso di Enea, che avrebbe sguainato la spada contro delle vane ombre se
la Sibilla non lo avesse avvisato che erano entità prive di consistenza.
1) docta comes
2) tenuis … vitas; sine corpore; cava imagine; formae
Le ombre sono impalpabili e incorporee proprio come quelle che sono descritte in Omero
folla di anime che attende il proprio turno = uomini, donne, eroi, fanciulle, vergini, giovani
morti anzi tempo
● la quantità è resa con la similitudine delle foglie, cf. almeno Il. VI 146-149:
Diomede prima di combattere chiede a Glauco a quale stirpe appartenga, per
verificare che non sussistano vincoli di xenìa, e Glauco risponde: «Quale appunto la
stirpe delle foglie tale (è) anche (quella) degli uomini. / Le foglie alcune il vento a
terra le versa, altre invece la selva / rigogliosa fa nascere, e sopraggiunge la
stagione di primavera; così la stirpe degli uomini, l’una nasce, l’altra invece viene
meno».
Virgilio riprende la prima parte dei versi omerici (con elemento in comune del vento)
e poi per indicare la quantità passa a una seconda immagine, quella dello stormo di
uccelli che migrano
Enea chiede la differenza tra le anime traghettate e quelle lasciate sulla riva
→ tema degli insepolti: sono le persone che Caronte scaccia dalla barca, e che per 100
anni devono aspettare nel vestibolo; questa menzione serve a introdurre l’episodio di
Palinuro
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modello per la scena = incontro di Odisseo con Elpenore → di solito sono le ombre ad
apostrofare il vivente, qui è il contrario e c’è stupore per la sorte del compagno che era stato
lasciato vivo e che ora viene ritrovato alle porte dell’Ade
incongruenze: profezia di Apollo = forse era prima versione, poi sostituita da profezia di
Nettuno?
il resoconto di Palinuro è molto diverso dalla narrazione sincronica degli eventi
● caduto in mare non per inganno di Apollo o perché un dio lo avesse gettato in mare
● paura non del proprio destino e per sé ma per la nave rimasta senza pilota durante la
burrasca→ grande coraggio e senso del dovere di Palinuro
● 3 notti di tempesta + 4 giorno tentativo di approdo in Italia
● ucciso mentre tentava di approdare naufrago, poiché scambiato per una preda
tratto mantenuto invariato: la sollecitudine di Palinuro (qui è preoccupato che la nave senza
timone risulti ingovernabile)
richiesta finale: che Enea gli dia opportuna sepoltura una volta uscito dall’Ade, e che ora lo
faccia salire insieme a lui sull’imbarcazione di Caronte
intervento Sibilla:
● «empia brama» di varcare insepolto lo Stige,
● ma anche «conforto per la dura sorte» = il suo corpo verrà sepolto; tumulo a cui
verranno date offerte annuali; sarà eponimo di capo Palinuro → prospettiva scaccia
l’affanno e il dolore dal cuore di Palinuro
confronto conclusivo con Omero: Virgilio riprende puntualmente lo schema della scena
dell’Odissea ma la carica di toni più accorati, dovuti alla diversità dei rispettivi «insepolti» =
● Elpenore è un giovane non valente e non intelligente;
● Palinuro è un timoniere pieno di sollecitudine e la tragicità della sua sorte è
accresciuta dal suo presentarsi come vittima sacrificale
Per la prima volta (studioso Lentano), nel Libro VI il sentimento viene riferito anche a Enea.
● nel Libro IV l’amore è solo riferito a Didone
● v. 455, Enea parla con dolce amore: vede l’amata di un tempo nell’Ade (si è
suicidata per colpa sua), scoppia a piangere e parla con amore.
● lacrime di Enea all’inizio del suo discorso con Didone e alla fine → composizione ad
anale (Ring Komposition) → aumento pathos
Sibilla dopo l’incontro fa riprendere il cammino assegnato → stile che ricorre, es. in Dante. Il
mortale esperisce momenti forti ma deve continuare a camminare nell’Ade.
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in Virgilio → tema del destino. Enea non fa nulla di propria volontà, ma segue solo il proprio
destino:
● oscillazione tra ciò che Enea vorrebbe fare e ciò che deve durante fuga
● Enea fonda varie città a immagine e somiglianza di Troia ma non sono mai quelli i
luoghi in cui stanziarsi
critici: divisi in due
● Enea in libro IV come bamboccio indegno di Didone
● Enea diviso internamente tra ciò che vorrebbe e ciò che deve fare
punti in comune tra episodio di Agamennone e Deifobo: versione misogina della propria
fine + colpevolezza delle donne:
● in Omero è spunto per tirata contro le donne e per paragone Clitennestra (qualità
negative)/Penelope (qualità positive)
● in Virgilio la responsabilità dell’accaduto è ricondotta tutta a Elena («la Spartana»,
«l’egregia moglie»)
Differenze:
● Virgilio accentua patetismo della scena
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○ ombre senza fisicità corporea, descrizione retoricamente elaborata delle
mutilazioni inflitte al cadavere, ormai quasi irriconoscibile
○ tema della colpa: Enea nella sua domanda iniziale specifica di aver fatto il
possibile per dare sepoltura al commilitone, ma commiato assolve da ogni
sospetto («Va’, nostra gloria, va’; abbi migliori fati»)
● in Omero c’è generica affermazione sulla non-vitalità e sulla fisicità inesistente delle
ombre
elemento che assolve Enea: la Sibilla interrompe il racconto e esorta a spicciarsi lol. Deifobo
interviene: non infierire grande sacerdotessa; commiato di Deifobo e passato di Enea si
congeda apostrofando Enea come nostra gloria (come apparizione sogno di Ettore in Libro
II).
La stirpe di Priamo però non è veramente estinta: Priamo Junior (figlio di Polite) → Enea
però supera in autorevolezza
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● Tizio, figlio di Terra, Gigante, ucciso da Apollo e Artemide perché figlio
illegittimo di Giove (non di Era)
● stirpe dei Làpiti: Issìone e Pirìtoo; il primo violò la XENÌA (legge dell’ospitalità)
e poi violò una donna; il secondo aiutò Teseo a rapire Proserpina
● Teseo: → contraddizione? viene citato da Enea come esempio di vivente che
è entrato e uscito vivo dall’Ade; i critici ravvisano una contraddizione ma in
realtà qui si parla di destino post mortem e di punizione per aver dato a fuoco
il tempio di Apollo dopo che il dio aveva usato violenza contro sua figlia
Coronide
2) Campi Elisi, zona dei beati, luogo felice dove le anime dei beati vagano per un locus
amoenus: rive, prati, ruscelli
● possibilità di esercizio del corpo (palestre erbose, giochi e lotta) e della mente →
Orfeo che suona la cetra; danze; canti; banchetti
● si trovano i discendenti e progenie di Troia: Dardano, fondatore
● bosco in cui scorre l’Eridano
● anime beate: → non hanno fissa dimora, ma vagano tra i boschi e prati dei Campi
○ morti in guerra per la patria
○ sacerdoti
○ casi
○ poeti e cantori: «sacri vai, degni di Febo nel canto» + artisti: «quanti la vita
abbellirono con la ricerca dell’arte»; i meritevoli
→ mentre le anime dannate sono bloccate nelle loro pene e punizioni, talvolta anche in
senso fisico e geografico.
La destinazione di Enea sono i Campi Elisi, dove scorge suo padre.
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Anchise si dedica al destino ultimo dei successori del figlio: presenta tutti i futuri discendenti
di Enea, coloro che si reincarneranno e formeranno la gloria di Roma
● ripresa di vari cataloghi presenti in Odissea XI sottolineando il tema della vista
(visione profetica oltremondana)
● momento di adesione più esplicita all’ideologia augustea = sfilata dei futuri
discendenti di Enea (anime destinate a reincarnarsi nelle future glorie di Roma)
Anchise spiega la sua teoria della reincarnazione → Orfismo e pitagorismo (Simbolo del
ramo d’oro).
Dualismo: anima e corpo → anima: provenienza e origine del cerchio celeste del fuoco;
anima si incarna nel corpo, lo abita e si radica in esso; alla morte l’anima è “macchiata” del
corpo e si sottopone a pene e paga supplizi per i mali trascorsi in vita; quando viene
ammessa nei Campi Elisi deve aspettare un ciclo di 1000 anni in cui la macchia corporea si
pulisce e l’anima ritorna a essere fuoco dello spirito incorrotto; a quel punto l’anima
purificata può bere l’acqua del Lete e dimenticarsi della propria memoria e reincarnarsi in un
nuovo corpo.
1) Silvio (v. 763), madre: Lavinia (terza moglie di Enea doppi Creusa e Didone), padre;
Enea; menzione che crea problemi:
a) nato «postumo» ma Enea «carico d’anni»
b) perché è nato nei boschi se Enea regnava ancora?
c) problema con Aen. I 265? sullo sfondo ostilità Ascanio/Lavinia, e problema
rispetto a gens Iulia → capostipite della gens Iulia non è Silvio, bensì Ascanio
Iulo, fratellastro di Silvio
tema antropologico e mitologico dei gemelli, fratelli e fratellastri, es. Romolo e Remo.
Alcune varianti del mito pongono Ascanio Iulo in luce negativo, dipingendolo come il cattivo,
Ascanio non va d’accordo con Lavinia, in particolare quando sta per generare un nuovo figlio
che avrebbe potuto essere l’erede legittimo,
contraddizione di Virgilio:
● Silvio nato postumo, dopo la morte di Enea
● Silvio generato quando Enea è molto vecchio e allevato nelle silve da Lavinia
Silvio nato quando Enea è morto o è molto vecchio?
Se Enea regna ancora, perché Lavinia partorisce l’erede legittimo nei boschi?
La figura di Ascanio Iulo sembra scalzato come erede legittimo + varianti in cui Ascanio si
proclama re e caccia la matrigna → brutto dipinto del capostipite della gens Iulia.
2) successione dei re albani (Proca, Capi, Numitore, Silvio Enea: vv. 767 ss.)
3) Romolo (vv. 778)
4) Caesar (v. 789) + progenie di Iulo
ambiguità: Giulio Cesare o Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto?
qui certezza che sia Ottaviano Augusto → accostato in «dittico» a Romolo, come
rifondatore della città e del nuovo ordine: Secolo d’Oro (restaurazione della felicità dell’Età
dell’Oro)
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5) dopo il medaglione su Augusto, riprende l’elenco dei re di Roma: Numa Pompilio
(vv. 809 ss.), Tullo Ostilio (v. 814), Anco Marzio (v. 815) e «re Tarquinii» (v. 817)
6) personaggi della storia repubblicana:
a) Lucio Giunio Bruto (Bruto vendicatore) che depone Tarquinio il Superbo per
vendicare la pudicitia offesa di Lucrezia
b) gentes dei Deci e dei Drusi: riferimento a Livio Druso Salinatore →
protagonista 2° Guerra Punica sconfigge Annibale nella battaglia del Metauro
nel 297 a.C.
c) Tito Manlio Torquato, «inesorabile» perchè fa condannare a morte il figlio
per aver disobbedito a un suo ordine,
d) Camillo risolleva le sorti della guerra contro i Galli (389 a.C.)
e) Cesare e Pompeo, «quelle anime poi, che scorgi risplendere in armi uguali,
amiche adesso [...] quanta guerra fra loro.»
i) Cesare: «il suocero scendendo»
ii) Pompeo: «il genero con l’Oriente avverso schierato in battaglia»
● suocero e genero. Cesare ha solo figlia femmina Iulia, mandata in sposa a Pompeo
→ matrimonio politico: simbolo di perenne e solidissima alleanza tra Cesare e
Pompeo. Iulia rimane incinta (erede sommo di Cesare e Pompeo) ma muore prima di
partorire. I rapporti tra i due si deteriorano,
● suocero e genero: sottolineare immoralità del conflitto civile e tra due parenti.
conflitto civile rappresentato in toni foschi per mettere in evidenza l’operazione
riappacificatrice di Ottaviano.
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o) Marcello senior (222 a.C., sconfigge i Galli a Clastidium, e nel 212 espugna
Siracusa, da Nola 208 a.C. con le sue vittorie nella cavalleria romana inizia a
raddrizzare le sorti del conflitto e poi )
p) Marcello iunior, nipote e successore mancato di Augusto
RIEPILOGO VIAGGI
rivisitazione del modello = «citazione» dei luoghi che costituiscono le tappe dei viaggi di
Odisseo e degli Argonauti (Drepano, Ciclopi, Sirene; tempesta distruttrice)
altro da sé = i Greci nella notte della caduta; Didone dopo l’innamoramento, che ribalterà
una situazione iniziale di accoglienza
altro sé stesso = i Cartaginesi nel momento iniziale dell’approdo di Enea e compagni, prima
dell’intervento di Venere; Eleno; Aceste
PROGRAMMA:
ODISSEA: 80 pagine di quaderno
ARGONAUTICHE + ENEIDE: circa 80 pagine su computer
Enea lo straniero:
ENEA LO STRANIERO
Prologo
Roma: mondo di stranieri unito sotto lo stesso ius, diritto comune
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discendenza dei Romani: da un advena = sconosciuto, straniero che viene da fuori
Seneca: «L’impero romano ha come fondatore un esule, un profugo che aveva perso la
patria e si portava dietro un pugno di superstiti alla ricerca di una terra lontana… Farai fatica
a trovare ancora una terra abitata dagli indigeni: tutto è il risultato di commistioni e di innesti»
→ necessario perdere la propria patria (Troia) per fondarne una nuova (Roma)
discendenza dei Greci: dalla terra, come un albero. Es. Ateniesi: 1° re Cecrope sbucato
dalla terra come un serpente (parte inferiore del corpo coperta di scaglie).
Nonostante la xenìa (legge dell’ospitalità degli stranieri), rimane chiara e netta la distinzione
tra gli Ateniesi, figli del serpente, e l’altro → forte senso di identità autoctona.
Enea: eroe atipico rispetto alla tradizione epica → prova pietà per il padre (che vorrebbe
essere abbandonato a Troia per morire con essa) e lotta per la difesa dei deboli.
Perché Enea non abbandona il padre Anchise e lo porta con sé contro la sua volontà?
Anchise = memoria vivente della sua stirpe; «Enea sentì che non era giusto iniziare una
nuova storia abbandonando i vecchi al loro destino. In loro risiede la memoria delle famiglie
e della gente troiana» (p.21)
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● concetto di Patria e Nazione troiana: superiore ai rapporti privati → unica tomba
comune
● necessità di ricostituire identità collettiva
Prima di salpare, alcuni troiani prendono dei ciottoli della riva del mare → portare frammenti
della patria perduta.
Fatum: Un amore
sul libro IV Eneide: amore-morte di Didone
paura e timore per innamoramento verso Enea → pudor: ritegno che si prova davanti agli
altri; valore fondamentale per donne romane.
conflitto interiore di Didone tra:
● doveri pubblici da regina
● desideri personali
fatum: da fari, fare = ciò che è stato detto, una volta e per sempre
carmen: nenia magica, volontà filata dalle Parche che si spande per universo → è la parola
che crea il destino. Non sono le Parche a controllare il destino, si limitano a filarla.
fatum:
● Didone non avrà figli da Enea + morte di Didone
● fondazione di Roma da parte di Enea > Romolo e Remo
→ motivazioni partenza (Enea):
1) seguire il proprio destino
2) non negare il futuro glorioso del figlio Ascanio Iulo (che regnerà per 30 anni)
leggenda del rex nemorensis, il re del bosco: uomo selvaggio che si aggira per il bosco
sacro di Diana (Bosco di Nemi, vicino all’entrata per il regno dei morti).
● rituale già presente alle origini della società latina (pre-Eneide)
● titolo di rex, secondo il costume antico, quando una delle funzioni principali del re era
quella di rapportarsi con gli dèi in nome della comunità
● sacerdote di Diana → rex nemorensis = re di Diana
passaggio del potere: Il re del bosco deve uccidere il suo predecessore per conquistarsi il
titolo.
● il giovane che uccide il vecchio = il figlio che uccide il padre (come Edipo col padre
Laio)
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● sangue versato nel bosco di Diana: sacrificio umano → sacer = “sacro, intoccabile”,
vittima sacrificale votata agli dèi (“capro espiatorio”)
● strappare una fronda di un albero e sfidare il re del bosco
● sacerdote casto
numina:
● creature che vivono dentro il bosco di Nemi
● senza nome né forma precisa
Egeria: ninfa del fiume che scorre dentro al bosco e amante di Numa Pompilio. Lei rivelò
all’amante i sacra, le regole della vita religiosa. Numa Pompilio li fece trascrivere e
divennero i fondamenti del diritto sacro e civile dei Romani.
mundus:
● passaggio tra mondo dei vivi e morti
● luogo concreto = pozzo scavato in terra nel punto si incrociano cardo e decumano
(assi della città)
● aperto 3 volte all’anno: feste sacre ai morti
lemures: vagano come pallidi spettri
1. insepolti senza onori funebri, es. sepoltura
2. morti prematuramente
3. morti con violenza
pompa funebris: cerimonie e cortei funebri che sfilano per la città → si esibiscono le
immagini degli antenati.
→ senso di collettività e pluralità nella celebrazione della morte.
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ramo d’oro: bussola luminosa che guida a orientarsi in Ade + lasciapassare + offerta da
fare a Proserpina.
1. offerte sacrificali: ariete nero
2. bere acqua della memoria per non dimenticare l’esperienza oltremondana
3. invocare i morti: i Mani dei morti, Ecate
discesa nell’oltretomba:
in Odissea: Odisseo cerca il suo destino personale
in Eneide: Enea desidera incontrare il padre per conoscere il futuro della stirpe.
Albero dei sogni: foglie = sogni che compaiono nelle menti di chi dorme.
Senza i sogni, il sonno è come la morte.
Sogno: dono degli dèi per rendere il sonno più “vitale”.
incontro con Anchise → indicazioni su fondazione patria; segno della scrofa bianca.
Labirinto della rinascita per la reincarnazione delle anime. Al centro del labirinto risiede
Orfeo che suona la cetra → musica delle sfere celesti, suono che produce l’Universo
(dottrina pitagorica)
ascendenza di Latino:
Canente (ninfa) + Pico (trasformato in picchio) → Fauno → Latino
Fauno: creatura selvaggia che detiene il dominio sulla natura non colonizzata dalla civiltà,
non domata da agricoltura e non sottoposta alla necessità di produrre.
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Lupercalia: festa in onore di Fauno → due versioni su origine:
1. nata da collegio di sacerdoti, Luperci, che sacrificano capre sporcandosi le mani di
sangue e colpivano le matrone romane (inizialmente i ventri, poi solo le mani)
→ simbolo di purificazione e fecondità
2. problema di sterilità dopo il Ratto delle Sabine > necessità di purificazione. Il rituale viene
espresso da un responso divino che viene interpretato da un indovino etrusco: rituale di
sacrificio capre e colpire donne.
Prodigi strani:
● sciame di api che ronza furiosamente
● fuoco che lambisce i capelli di Lavinia senza bruciarli
→ padre Latino preoccupato invoca il padre Fauno.
responso divino: far sposare Lavinia a uno straniero (Enea).
Decisione non accettata dalla madre e da Turno (promesso sposo di Lavinia) → attacco
all’accampamento troiano.
● dare la figlia a uno straniero vecchio, senza patria, né casa, a capo di profughi
predoni
● i Latini non accetterebbero un re profugo, non latino
● Turno → rabbia a causa della rottura della fides, parola data
Dio Giano: dio più antico della religione latina; a due teste: una rivolta verso il passato, una
rivolta verso il futuro → onniscienza: vede ovunque.
Tempio di Giano: si chiude solo in periodo di pace → es. Ottaviano Augusto lo “può
chiudere”: restaurazione della pace dopo lungo periodo di crisi e guerra (iniziata da tempo
dei Gracchi, poi guerra civile Cesare e Scilla, poi guerra Marco Antonio e Ottaviano).
Alleati di Enea: Etruschi, che Enea trova grazie a aiuto di Evandro (re di popolo pacifico).
Pallante, figlio di Evandro, molto giovane, che morirà ucciso da Turno.
Evandro: padre di Pallante, uomo saggio e anziano, ricorda la figura di Anchise; di origine
greca (dall’Arcadia), migra in Italia per sfuggire a gente violenta che voleva renderli schiavi.
medaglione su Caco: mostro/uomo malvagio che vive sul colle Aventino (dove risiede
Evandro), ucciso da Eracle/Ercole che libera il colle.
Quando Enea parte per cercare aiuto e alleati, affida il comando a Ilioneo.
medaglione su Eurialo e Niso: fanciulli fuggiti da Troia, crescono insieme e sono molto legati
(rapporto guerriero-amante tipo Patroclo e Achille). Fanno agguato di notte
all’accampamento di Turno. Riescono ad uccidere vari soldati latini nel sonno ma vengono
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scoperti da un altro soldato. Vengono uccisi brutalmente, i corpi decapitati e le teste ficcate
su due lance e messe davanti ad accampamento troiano come monito ai troiani.
→ tema della crudeltà vs innocenza + sofferenza e lutto in guerra.
Durante la strage muoiono molti giovani → nessuno di loro ha scelto di immolarsi per
ricevere gloria, come gli eroi omerici (che desiderano morire combattendo per ricevere
gloria).
Gli uomini che combattono in questa battaglia: gente semplice, anti-eroica, senza sete di
gloria, ma puro desiderio di sopravvivenza.
Morte dei combattenti (es. morte di Camilla): tributo da pagare al fatum → sacrificio iniziale
per realizzare il volere del fato = fondazione Roma.
Enea uccide Lauso, il figlio di Mezenzio, che tenta di proteggere il padre. Il padre allora si
reca da Enea e supplica di essere ucciso.
Gli Etruschi (ostili a Mezenzio) vorrebbero profanare i due cadaveri per vendicarsi. Enea si
rifiuta e ordina che i due corpi siano portati all’accampamento (rispetto dei morti e culto
funebre).
Morte di Pallante: per mano di Turno → desiderio di Enea di vendetta.
Ultima volontà di Turno: chiede a Enea di pensare al padre Dauno e di ricordarsi di Anchise.
Fine battaglia → ex combattenti tra di loro, un tempo nemici: Troiani, Etruschi e Latini =
diventano un unico popolo sotto il regno di Enea: gens una sumus.
Epilogo
Enea sposa Lavinia e fondano Lavinio.
morte di Enea: durante tempesta scompare mentre si trova al confine (vicino al fiume
Numicio) per risolvere un conflitto → annegato nel fiume? rapito dagli dèi?
costruzione di tempietto: Enea come pater indiges «padre capostipite».
Figlio di Lavinia: Silvio → discendenza che regnerà su Albalonga.
Ascanio Iulo fonda Albalonga 30 anni dopo (rispetto della profezia: aspettare tanti anni
quanti i maialini nati dalla scrofa bianca).
Albalonga = «la lunga» perché si estende lungo tutto il colle albano, «la bianca» in onore
della scrofa bianca.
Porta con sé i Penati, ma il giorno dopo scompaiono e ritornano a Lavinio (e così varie
volte).
Leggenda di Rea Silva, vestale (voto di castità), rimasta incinta del dio Marte. Il fratello di
Rea Silva, il re Amulio, ordina a un servo di uccidere i due figli nati e di murare viva la
sorella.
Romolo e Remo salvati dal pastore Faustolo.
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