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Letteratura Italiana-Modulo B (A.

Perrotta)

MEDIOEVO LATINO E LETTERATURE EUROPEE

Il Medioevo latino è quel periodo in cui nascono la maggior parte delle strutture alla base delle
letterature europee. Si tratta di un processo che va dalla caduta dell'Impero romano (476) allo
sviluppo della letteratura in volgare. In primo luogo, due erano le questioni fondamentali:1)la
concezione del tempo e 2) rapporto tradizione-innovazione. 1)TEMPO LETTERARIO-> In letteratura
era impossibile distinguere l'Antico dal Moderno. 2) Tutte le letterature partono da un elemento
comune: la TRADIZIONE, sulla quale vengono impostate le scelte locali e "nazionali". I fatti letterari
possiedono dunque una "lunga durata" e un'attualità. Inoltre, la letteratura è caratterizzata dalla
riflessione sulla letteratura stessa e dal riuso di opere per criticare il passato, soprattutto per
favorire l'innovazione. Una disciplina importante nello scritto e all'orale è la retorica. La retorica è
l'arte del parlare bene, una tecnica impiegata dagli oratori per far prevalere la propria tesi. Le
"figure retoriche" sono proprio quegli artifici impiegati al fine di rendere più valido il discorso;
ancora oggi ci si rifà alla retorica nella letteratura come nel cinema. Il problema del rapporto
tradizione- innovazione nasce dall'incontro e dal dissidio fra cultura classica e cristiana. 380 d.C
Editto di Tessalonica -> il cristianesimo diventa religione UFFICIALE dell'Impero. Il Medioevo latino
è un periodo caratterizzato dalla scelta, adattamento e riuso di alcuni elementi della cultura e
letteratura classica. La cultura classica nasce nel momento in cui l'Impero romano cade. CULTURA
CLASSICA-> primato delle classi superiori--> periodo imperiale: ceti medi+proletariato= perdita
potere politico honestiores ( i più abbienti)-->il ceto intelletuale entra in crisi.

CLASSICO: [dal lat. classĭcus (der. di classis: v. classe) «appartenente alla prima classe dei cittadini».1.
Appartenente al mondo o all’antichità greca e latina, considerate come fondamento della civiltà e
della cultura;2. a. Per estens. (spesso sostantivato), perfetto, eccellente, tale da poter servire come
modello di un genere, di un gusto, di una maniera artistica, che forma quindi una tradizione o è legato
a quella che generalmente viene considerata la tradizione migliore; con riferimento ai più importanti
autori delle letterature moderne e alle loro opere. (Da Enciclopedia
Treccani)

Le città decadono:in un periodo piuttosto difficile, i ricchi si dirigono in campagna-> ECONOMIA


RURALIZZATA. Gli intellettuali del Medioevo sentono gli effetti del conflitto tra classico e cristiano,
da ciò è stata definita la funzione del 'filosofo' (=amante del sapere). Il latino scritto differiva da
quello parlato quotidianamente, questa differenza crebbe sempre di più . In particolare dopo il 476
d.C , sul latino prevale la lingua parlata dal popolo (vulgus) che prende il nome di latino volgare.

Il rapporto fra classico e cristiano migliora=> legittimazione della cultura pagana da parte di
Agostino nel De Doctrina Christiana. Oltre agli esponenti dei ceti colti, la conversione al
cristianesimo riguarda anche una piccola parte di intellettuali. Nella cultura cristiana e medievale
parlando di 'testo' si allude sempre alla Bibbia che è il testo sacro per eccellenza.

DALL'UNIVERSALISMO AL POLICENTRISMO

In seguito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, l'Italia continua a vivere un periodo di pace
sotto Teodorico.Solo quando si verifica la guerra fra goti e bizantini, anche la penisola italiana
comicia a vivere un periodo di instabilità (spopolamento di città prima popolate). Il regno di
Teodorico termina quando il filosofo Boezio muore->fine del tentativo di coesistenza tra elemento
romano e barbarico. Nel 568 i bizantini riescono a bloccare l'avanzata longobarda, allo stesso tempo
l'italia perde l'unità politica e in seguito anche la sua indipendenza politica formale. C.M. raccoglie
all'interno della sua corte i più brillanti fra gli intellettuali dell'epoca --> fine VIII sec. si verifica la
rinascita carolina (incentiva gli studi e il recupero dei classici latini) e si ha anche la copiatura di
antichi manoscritti trascritti in una nuova grafia la "minuscola carolina". E' proprio in questo
contesto storico culturale che si comprende realmente l'importanza della cultura classica. In questo
periodo (VIII sec.) l'unica istituzione che gode di prestigio è la Chiesa-> si forma lo Stato della
Chiesa. Con la nascita del movimento monastico benedettino viene recuperato parte del patrimonio
culturale latino grazie alla copiatura dei manoscritti antichi. Decadono le scuole imperiali,pubbliche
e a partire dal VI sec. l'educazione viene affidata alle istituzioni ecclesiastiche. Durante l'età
carolingia c'era una grande varietà linguistica (il popolo parlava lingue diverse); nella zona in cui si
era continuato a parlare latino si sviluppano vari dialetti che man mano assumono il ruolo di lingue
comuni regionali e nazionali: le lingue romanze. Graduale passaggio dalla lingua latina alla lingua
volgare--> "Indovinello veronese" è il primo documento in volgare italiano (risale al IX sec.), si tratta
di un aggiunta a un codice mozarabico (Spagna Musulmana). La parte successiva sembra essere
scritta in latino. Segue l'iscrizione di Commodilla (IX sec.). La prima testimonianza ufficiale in
volgare italiano arriva nel 960 nel Sud italia si tratta di Placido Capuano. Vi è un uso del volgare
anche in ambito lo giuridico-notarile lo attesta la produzione di due atti giuridici in Sardegna, scritti
in sardo. La parte restante dei documenti è di carattere religioso, l'unica eccezione è rappresentata
dal conto navale pisano.

LA CULTURA CORTESE

Tra la fine XI sec./metà del XIII sec. le corti diventano il fulcro dell'attività letteraria. La corte è
luogo che stabilisce i modelli di comportamento-> esaltazione della figura femminile e dell'amore
che ha un ruolo centrale in vita e poesia. E' nelle corti che si trovano i trovatori, accompagnati
spesso da un giullare. E' proprio la figura del giullare che è alla base dell'attività ricreativa
medievale. In questo periodo si verifica lo sviluppo delle città : nascono sia scuole urbane che
private e inoltre si ha un miglioramento nelle attività finanziarie, mercantili e artigianali--> aumento
di scuole private laiche.

Nei grandi centri urbani nascono le università che inizialmente sono corporazioni (da universitas =
associazione) formate da docenti e studenti riuniti per proteggere i loro interessi. Fra XII e XIV sec,
in Europa si diffondono gli studia ( centri universitari) e vi erano 4 facoltà principali: Arte,Diritto,
Medicina e Teologia. Le Università non erano presenti in tutte le città,però grazie ad esse si verificò
la formulazione di una filosofia scolastica--> metodo scolastico che constava di 4 parti: 1)lettura di
un testo;2)individuazione del problema;3)discussione del problema e 4)soluzione al problema.

Fra XII e XIII sec. sviluppo in Francia,Provenza,Italia Sett. e Europa Centrale di movimenti eretici dal
punto di vista religioso che creano dei tumulti popolari. Il primo di questi movimenti è quello dei
catari (puri)--> Bene vs Male. La Chiesa reagisce a tutto ciò in modo differente, allo stesso tempo
nascono l'ordine domenicano e francescano.
Entrambi gli ordini volevano competere con i magistri universitari, alla fine sono proprio gli ordini
religiosi che si fanno spazio nell'insegnamento universitario--> insegnamento gratuito. La
letteratura e la cultura europea del XIII sec. sono segnate da professioni di natura giuridico-notarile-
>notai sono specialisti,funzionari laici non clerici. La nuova letteratura italiana è nuova in quanto
svincolata dagli interessi signorili e dall'ideologia feudal-cortese. In alcune città (Firenze, Bologna)
si instaura un nuovo rapporto politico--> recupero della retorica e della scienza della convivenza
sociale. Nasce anche l'intellettuale "organico"-> si tratta di un intellettuale che si fa partecipe anche
dei problemi sociali e della politica del proprio tempo.

LA LETTERATURA CORTESE

L'epica romanza: in seguito all'XI sec. si verifica nelle corti il passaggio dalla cultura ecclesiastica a
quella laica, in questo periodo emergono nuovi temi e nuovi generi come l'epica, la lirica e il
romanzo. Le donne avevano un ruolo rilevante nell'ambiente di corte erano protettrici e fonte
d'ispirazione per i letterati.

La chanson de geste: è il primo poema epico che nasce nella Francia del Nord; si tratta di poemi
narrativi di carattere eroico, guerresco, scritti in volgare. Il termine "chanson" fa riferimento
all'accompagnamento musicale, e "geste" (dal latino res gestae=imprese). Le chansons de geste
sono scritte in versi (in genere decasillabi) raggruppati in lasse. La maggior parte delle canzoni di
gesta sono anonime.

La chanson de Roland: è il primo poema epico in lingua volgare romanza,scritto nell'ultimo quarto
dell'XI sec. in lingua d'oil. Visto il successo della chanson de Roland vennero scritte altre storie sulle
gesta di C.M. tanto che si costituì un vero e proprio "ciclo carolingio". Le vicende narrate partono
dalla sconfitta di C.M. a Roncisvalle (778); questo singolo episodio viene amplificato e traformato in
un conflitto 'colossale' tra francesi e saraceni. Il protagonista di questo poema è Orlando, un fedele
paladino di C.M.,abile combattente. Egli rappresenta il vassallo che si attiene al vincolo feudale.Nel
momento della sconfitta, generata dal tradimento di Gano, Orlando si rifiuta di chiedere l'intervento
dell'esercito di C.M. e sacrifica la sua vita-> Orlando=martire della fede.

LA LIRICA TROBADORICA

La lirica moderna europea nasce nella corte di Guglielmo IX duca d'Aquitania, il quale si fa portatore
di una cultura 'laica' che possa esprimere le necessità della società cortese. La corte del duca
d'Aquitania raccoglie molti trovatori e giullari: i "trovatori" sono coloro che "trovano"-> si occupano
di comporre musica e testo delle canzoni sia in lingua d'oc(provenzale) che d'oil-> "trovieri" sono
nobili, imitano i trovatori e discutono con loro.La CORTE diventa "luogo di poesia". Le canzoni dei
trovatori possono riguardare temi diversi : la guerra, la politica e soprattutto l'amore. La tematica
fondamentale della lirica è l'amore, insieme al tema della primavera e del locus amoenus (=è un
topos letterario: un paesaggio naturale idealizzato, di solito con una sorgente o un boschetto). Nella
lirica l'amore di cui si parla è quasi sempre un amore extraconiugale che spesso non viene
soddisfatto a causa delle norme feudali. Un altro elemento importante è la figura della donna->
astratta e/o stereotipata, è quello a cui i poeti ambiscono. Sulla stessa linea tematica dell'amore
viene scritto intorno alla seconda metà del XII sec. il De Amore di A.Cappellano=> trattazione
dell'amor cortese. Quest'opera è articolata in tre libri ed appare evidente l'influenza di Ovidio. Il De
Amore sarà poi condannato per il contenuto --> contravveniva ai principi etici e religiosi della
Chiesa. Lirica+trattastica d'amore => rivoluzione storia e cultura europea. In occasione della
crociata antialbegese la guida viene affidata anche a un trovatore d'amore Folchetto di Marsiglia, il
quale fungerà da esempio anche a Dante.

IL ROMANZO CORTESE

Il romanzo cortese nasce nell'XII secolo nella corte di Enrico II ed Eleonora d'Aquitania, una corte
itinerante che si sposta spesso dalla Francia dell'Ovest all'Inghilterra. Le più antiche forme di
romanzo è possibile rinvenirle nelle letterature orientali e in epoca ellenistico-romana. Il romanzo
nasce in seguito alla sperimentazione di nuove forme scritte e va ad affiancare vite di santi e
canzoni di gesta. Il romanzo nasce quando comincia a diffondersi la "poesia storica" con fini politici
e propagandistici. Oltre al romanzo "storico"appare anche quello cavalleresco. Questo tipo di
romanzo narra della cosidetta 'materia di Bretagna'(storie d'amore,avventure che si rifanno alla
tradizione celtica. Il pubblico a cui ci si rivolge è selezionato e vista la presenza sempre maggiore
delle donne nella società cortese, nel romanzo si parla anche di amore (passionale,adultero) e del
destino dell'individuo. I protagonisti dei romanzi generano un mondo ideale con cui i lettori
dell'epoca potevano identificarsi. Nel romanzo, a differenza dell'epica, il tema della guerra e delle
armi assume importanza in base alla vicenza dell'individuo. L'amore è rilevante e diventa motivo di
imprese eroiche. Anche l'avventura è importante nel romanzo cavalleresco-> il protagonista deve
mostrare il suo valore e si occupa della ricerca di una donna,del valore o di un qualcosa di simbolico
(Graal). Uno dei romanzieri medievali più importanti è Chrétien de Troyes. Nel romanzo l'intreccio
diventa fondamentale: nelle forme più semplici la disposizione delle vicende è ripetitiva;al contrario
nei cicli romanzeschi c'è una maggiore articolazione, più avventure,più personaggi. Tutto ciò è
possibile grazie all'enlacement=> interruzione della narrazione di una vicenda per intrecciarla con
quella di un altro personaggio.

LIRICA TROBADORICA E CORTI ITALIANE

Fra il XII e XIII sec. le corti italiane furono interessate da un miglioramento delle condizioni
economiche e questo porta anche i feudatari italiani di alto rango ad aspirare ad un andamento di
vita simile a quello delle corti francesi e provenzali. In particolar modo nelle corti dell'Italia
settentrionale giunsero molti trovatori e giullari, il che spinse i nobili della corte a leggere i poemi
epici e cavallereschi. L'arrivo dei trovatori non accresce solamente lo svago delle corti italiane ma
influenza anche lo sviluppo della letteratura italiana. Allo stesso tempo il provenzale diventa la
lingua della poesia e anche i nobili cominciano a dilettarsi con la lirica trobadorica. La poesia
diventa strumento di riconoscimento tra eletti e di mobilità sociale poichè nelle tenzoni nobili e
trovatori dialogano e sono posti sullo stesso piano. In genere, i trovatori frequentano più di una
corte e vanno alla ricerca di un prestigio sociale, attraverso poesia e canto.

Il provenzale ha assunto l'importanza di una lingua internazionale e le opere andando da una corte
all'altra svolgevano un ruolo di propaganda. Oltre ai nobili, anche i giuristi parlano
d'amore,rivestendo allo stesso tempo incarichi politici. E'proprio in questo periodo che si sente la
necessità di una maggiore apertura al volgare,al mondo mercantile e cittadino. Tutto questo non era
però possibile nell'ambiente ristretto delle corti italiane.

XII-XIII sec.-> NASCITA DELLA LAUDA con F. D'Assisi e J. da Todi--> I° esempio di lauda è il Cantico
delle Creature.

FEDERICO II E LA SCUOLA SICILIANA

Nella I° metà del XIII sec. Federico II diventa imperatore del Regno di Sicilia->riorganizzazione del
Regno; rapporti con altre città e feudatari del resto d'Italia; riorganizzazione dell'economia e
creazione dell'apparato burocratico-statale (con alla base notai e giuristi). Nella Magna Curia la
cultura e l'educazione sono rilevanti ed è durante il regno di Federico II che nasce la prima
università europea a Napoli-> studi di retorica e diritto. F. II tenta di recuperare la tradizione
imperiale romana (classica). Inoltre la Sicilia di quest'epoca era caratterizzata da multiculturalismo-
>contatti con culture diverse--> traduzioni dall'arabo,dal greco,dal francese e dal latino. E' proprio
all'interno della Magna Curia che comincia a svilupparsi una produzione in volgare siciliano
(volgare "illustre") e nasce la figura del giurista-poeta.

La Scuola Siciliana ha come centro di sviluppo la Magna Curia di F.II. --> uso del volgare siciliano
(che Dante chiamerà "illustre"); introduzione di nuove tematiche che risentono dell'influenza
provenzale: eliminati i temi politici, ci si concentra sull'esperienza amorosa e sull'interiorità del
poeta. Il "caposcuola" della SPS è Giacomo Da Lentini, il quale viene anche considerato l'inventore
del sonetto. Il sonetto nasce dalle 'strofe sparse' provenzali e si tratta di un componimento breve
formato da 14 versi, in genere endecasillabi. Lo stile della produzione della SPS è caratterizzato
dall'uso di un linguaggio di base siciliana, raffinato ed elegante, influenzato dal latino e dal
provenzale.

Tra i maggiori esponenti rientrano: Giacomo da Lentini,Guido delle Colonne e lo stesso F.II. Nella
SPS è possibile anche individuare una differenza con la lirica trobadorica-> nella lirica trobadorica
poesia e musica erano strettamente legate tra loro, al contrario la produzione poetica della Scuola
Siciliana si concentra di più sulla ricerca della parola e sull'Io lirico-> la poesia non è più solo svago.

GIACOMO DA LENTINI

E' considerato il primo grande poeta lirico italiano. Lui era notaio alla corte di F.II e si distaccò dai
poeti a lui contemporanei per la capacità di interiorizzazione e di rielaborazione della tradizione
trobadorica. Come testimonianza della sua magnificienza sono rimasti circa 40 componimenti, tra
cui canzoni, canzonette e sonetti.

- Meravigliosa-mente: https://www.pearson.it/letteraturapuntoit/contents/files/gia_meravigl.pdf

- Madonna ha 'n sè vertute con valore e Diamante ni smiraldo, ni zafiro.

I RIMATORI TOSCANI DEL '200

In seguito alla fine della SPS, la tradizione avviata dai poeti siciliani continua a interessare il centro
dell'Italia, in particolare la Toscana. E' proprio qui che i testi dei Siciliani vengono letti e studiati per
poi essere adattati agli interessi e ai dialetti dei singoli comuni -> vengono "toscanizzati".
1)Lucca è un centro culturale precoce in quanto è uno dei primi centri a fare proprie le innovazioni
della poesia volgare. Il poeta lucchese di maggiore importanza è Bonagiunta Orbicciani, il quale si
considera seguace di Giacomo da Lentini, da cui riprende motivi tematici e stilistici. B.O. scrisse
molte opere ma uno dei componimenti più importanti è Voi ch'avete mutato la mainera--> attacco a
Guinizzelli: lo considera un poeta esageratamente innovativo.

2)Arezzo-> Comune dal ruolo importante nello sviluppo del volgare. 1215: Nasce l'università e di
Arezzo è originario il Restoro (=enciclopedia di cosmogonia e astronomia). Il poeta Aretino più
celebre è Guittone d'Arezzo.

3)Pisa-> centro caratterizzato dalla presenza di poeti seguaci dei rimatori siciliani ; è a Pisa che è
probabilmente avvenuta la copiatura del manoscritto dei poeti della SPS.

4) Siena-> considerata come il Comune nemico di Firenze: la poesia senese compare


contemporaneamente a quella lucchese e pisana ma prima di quella fiorentina.

GUITTONE D'AREZZO incarna un nuovo tipo di intellettuale: al contrario dei Siciliani, Guittone nei
suoi componimenti parla sia di tematiche amorose che politiche -> ampliamento dei temi
oggetto del poetare.

Caratteristiche poesia guittoniana: REALISMO; SENSUALITA' AMOROSA e MAGGIORE RISPETTO DELLA


FIGURA FEMMINILE. Guittone rifiuta gli incarichi politici e l'esperienza amorosa => si converte,entra
a far parte dell'ordine domenicano. "Rediano 9": raccolta che contiene la gran parte dei
componimenti di Guittone. Dal punto di vista linguistico, la poesia guittoniana mostra l'influenza
della lingua provenzale e francese, mentre dal punto di vista stilistico è presente un'eccessiva
retorica scolastica medievale.

GUINIZZELLI: il "padre" dello Stilnovo

Primi decenni del XIII sec. -> Bologna è sede dell'Università =>specializzata in discipline giuridiche;
è proprio la presenza dello Studium che fa confluire a Bologna molti studenti. Se si voleva studiare
medicina o legge , bisognava frequentare anche la facoltà delle Arti per imparare la grammatica, la
dialettica e la retorica=> gli studenti diventano letterati come i maestri dell'ars dictandi: particolare
forma di retorica che insegnava a scrivere lettere e documenti. Si instaura un forte legame tra notai
e poesia: i notai si appassionano alla poesia e annotano versi in volgare sui margini bianchi dei loro
documenti (un esempio sono i Memoriali= registri pubblici su cui venivano trascritti gli atti
notarili). Guinizzelli viene considerato il "padre" dello Stilnovo e al tempo stesso prosecutore della
lirica introdotta da G.D.L.

Bologna è la città che vive le trasformazioni che la lirica subisce tra XIII e XIV secolo.

Guinizzelli nacque intorno al 1243/45 a Bologna da una famiglia della grande borghesia. Lui è
considerato l'iniziatore dello Stilnovismo, anche se per alcuni critici, come ad esempio Contini,
Guinizzelli è il precursore dello Stilnovo. Nei componimenti di G.G. è possibile notare una maggiore
affinità con la scuola siciliana piuttosto che con la poesia guittoniana=> G.G sceglie i temi della lirica
siciliana: 1) lode della donna amata e 2) impossibilità nel conoscere la donna-> conseguenze
distruttive e drammatiche. La poesia guinizzelliana è ben integrata nella cultura cittadina ed è
anche caratterizzata dalla centralità dell'Io, il quale viene analizzato filosoficamente e
scientificamente. Il manifesto dello Stilnovo è la canzone Al cor gentil rempaira sempre
amore(pag.143)-> relazione amore e cor gentile ( 'gentile'=nobile; si tratta di una nobiltà che non ha a
che fare con l'estrazione sociale). N.B. 1)In
Guinizzelli 'essere nobili' vuol dire essere naturalmente predisposti a ricevere certe doti. Mentre, in
Cappellano l'amore è qualcosa che nobilita l'animo umano,lo migliora (eccetto quello dei
contadini).2) G.G utilizza in uno dei suoi componimenti il 'plazer'-> genere letterario provenzale che
narra episodi piacevoli, ma allo stesso tempo frivoli.

LO STILNOVO

Nel '200 Firenze è una delle città più ricche e potenti, sia in Italia che in Europa, ed inoltre si verifica
uno sviluppo urbano e artistico della città che deriva dalla presenza di un nuovo ceto: il ceto
mercantile. Nel panorama cittadino subbentrano anche le corporazioni di Arti e mestieri =>
associazioni per regolamentare e tutelare le attività degli appartenenti ad una stessa categoria
professionale. In questo periodo nasce un nuovo tipo di intellettuale che cerca di conciliare la
politica con la meditazione sul destino individuale; dunque emergono nella lirica fiorentina nuove
forme e problematiche. Uno dei più importanti manoscritti della lirica italiana, il Vaticano 3793,
viene copiato a Firenze da un mercante, tra '200 e '300. I poeti fiorentini sono soprattutto notai,
giudici e finanzieri. ESPONENTI STILNOVO-> Dante e Cavalcanti. I due hanno un elemento in
comune: si rivolgono a un gruppo ristretto di persone da educare, pur appartendo all'èlite.
L'espressione 'Dolce Stil Novo' comincia ad essere utilizzata a partire dal 1870 (F. De Santis) per
designare la poesia di G.G e di altri poeti fiorentini.

N.B. 'Dolce Stil Novo' è l'espressione coniata Dante per fare riferimento alla tendenza poetica che
nasce a Firenze tra XIII e XIV sec. L'aggettivo <<dolce>> fa riferimento in Dante a una melodia che
nasce dall'interno. In aggiunta nel DVE,Dante accompagna l'agg. dolce con <<sottile>>=
indescrivibilità spirituale. -> ineffabilità di qualcosa che viene espresso in accordo con il cuore. L'altro
agg. è <<nuovo>> -> nuova poesia amorosa in volgare proprio facendo riferimento a una "Vita Nova"
in quanto rinnovata dall'esperienza amorosa. Infine c'è il termine <<stile>> per esprimere un modo di
poetare innovativo usato per la prima volta da Dante.

'Dolce Stil Novo': > CENTRO DI SVILUPPO: Firenze ;

> ESPONENTI: Guinizzelli, Cavalcanti, Dante, Cino da Pistoia ed altri;

> STILE: Linguaggio poetico chiaro e "dolce",

scorrevolezza e musicalità dei versi;

>TEMI: 1)L'amore come conoscenza dell'uomo ;

2) la nobiltà come evoluzione urbana e borghese

della nobiltà di sangue;


3) lode della donna ed effetti che causa la sua visione e

4) gentilezza,onestà e valore => virtù del ceto emergente.

LE INNOVAZIONI: Il Dolce Stil Novo apporta delle novita che riguardano l'ambito stilistico e
dottrinale: dal punto di vista stilistico -> MAGGIORE DOLCEZZA NEL SUONO , mentre dal punto di
vista dottrinale -> AMORE non più legato all'esperienza soggettiva, si tratta di un AMORE
SPIRITUALE,UNIVERSALE capace di condurre alla verità . Da questo derivano l'impossibilità di
descrivere le qualità dell'amata e la presenza della concezione della donna-angelo.

CAVALCANTI : E' un poeta molto importante nella lirica italiana. Amico di Dante è uno fra i
maggiori esponenti dello StilNovo. Di questo poeta ci rimangono: 4 canzoni, 11 ballate, 36 sonetti e
un mottetto. Nelle rime di G.C. la tematica prevalente è quella dell'esperienza amorosa che viene
però vista come qlcs di distruttivo e mortale. Inoltre, l'amore è anche qlcs che porta alla conoscenza
dell'essere umano. La donna è il mezzo attraverso cui l'Amore passa , predisponendo l'uomo alla
conoscenza dati gli effetti che genera. L'amore viene considerato da G.C. come un conflitto 'naturale'
fra il desiderio carnale (anima sensitiva) e la virtus intellectiva (anima razionale)=>idea dell'Amore
come psicomachia. Amore è quindi espressione di una condizione contraddittoria dell'anima-> alla
base c'è l'influenza di Averroè e di Aristotele. Questa battaglia interiore innescata dal sentimento
amoroso porta alla morte e alla disgregazione dell'Io. Un altro elemento rivelante è l'angoscia:
favorisce la rivelazione dei problemi dell'uomo.

LA POESIA COMICO REALISTICA

Linguaggio: - Linguaggio basso,ricco di idiotismi

- Realismo derisorio in opposizione alle scelte raffinate della lirica d'amore.

Esponenti: Cecco Angiolieri, Rustico De Filippo, Folgò re da San Giminiano e Meo de' Tolomei.

Tematiche: - contrasto fra generazioni; -caricature di personaggi reali ; -giochi e scherzi;


-antifemminismo (misoginia); -orgoglio municipalistico e -parodia dei topoi della lirica 'elevata'.

LA NASCITA DELLA PROSA VOLGARE

La prosa volgare si afferma in Italia solo alla fine del XIII sec. e dunque con netto ritardo rispetto alla
poesia, il cui "canone" appare già fissato a metà del secolo con l'opera dei Siciliani e dei siculo-
toscani: le ragioni vanno ricondotte anzitutto all'egemonia del latino e della lingua d'oïl nelle opere
di argomento storico e dottrinale, mentre l'uso del volgare nella prosa si diffonde a partire dalla
Toscana nel fiorire dell'età comunale, sia per l'affermarsi della poesia che costituiva un importante
precedente culturale, sia per l'emergere della società mercantile e della contesa politica che faceva
della retorica e dell'uso del linguaggio uno degli strumenti di lotta, mentre il volgare era ormai
largamente utilizzato nei documenti legali e notarili. Importanza decisiva ebbero inoltre i
volgarizzamenti, ovvero le traduzioni in lingua volgare di varie opere latine e soprattutto francesi
(tra queste i romanzi cortesi, che conobbero una grande diffusione in prosa nel tardo Duecento e
furono conosciuti e apprezzati anche da Dante), nonché le artes dictandi, ovvero i trattati in latino in
cui si insegnava agli scolari l'arte di scrivere in perfetto stile delle epistole di tipo oratorio (anche
con attenzione al cursus, cioè al ritmo e agli artifici di suono). L'ars dictandi fu presto applicata
anche alla redazione di documenti e discorsi in lingua volgare e come tale aiutò non poco a
formalizzare un linguaggio per sua natura mutevole e privo di una grammatica rigida, per cui
quando i grandi scrittori di inizio XIV sec. si dedicarono a scrivere opere in prosa raccolsero i frutti
di un lungo lavoro iniziato nel secolo precedente, che sfociò soprattutto nei generi della storiografia,
della narrativa, delle cronache di viaggio. La nascita delle prosa volgare non soppiantò affatto la
prosa latina, che anzi proseguì fiorente e produsse alcune opere importantissime per tutto il XIV
sec. (soprattutto con i trattati e le epistole di Dante, poi con l'opera di Petrarca e in parte di
Boccaccio) e ancora in pieno Umanesimo, quando addirittura fu il latino ad oscurare in parte il
volgare nell'ambito della letteratura umanistica. Nasce la storiografia ->genere letterario che
considerava le vicende umane come espressione della volontà divina (massimo esponente Dino
Compagni). Un'altra tipologia di opera in prosa è la cronaca del viaggio -> maggiore esponente
M.Polo, autore de Il Milione.

IL NOVELLINO: è un'opera composta fra il 1280 e il 1300 a Firenze; l'autore dell'opera è anonimo e si
tratta di una raccolta che doveva comprendere 100 novelle c.a. , forse a imitazione del Decamerone
di Boccaccio. Come affermato nel Proemio, l'intenzione dell'autore è quella di narrare azioni
importanti compiute da uomini valorosi nel passato, ma anche nei tempi più recenti, in modo tale
da impiegarli nel presente. Le fonti dell'opera sono classiche,mediolatine e romanze. I valori di cui
parla l'autore sono quelli della società cortese ma impreziositi dall'ingegno, dall'intraprendenza e
dalle capacità del singolo.Con la società comunale viene reintrodotta la retorica -> favorisce la
trasmissione e la narrazione dei propri modelli. Dal punto di vista stilistico -> narrazione breve con
un linguaggio semplice caratterizzato da gallicismi e infine il tono della narrazione è molto simile al
parlato.

DANTE ALIGHIERI nacque a Firenze nel 1256 da una famiglia della piccola nobiltà. La sua
giovinezza è marcata da due lutti: la morte della madre e del padre, e dall'incontro con una giovane
di nome Beatrice, alla tenera età di 9 anni. Dante ricevette una formazione elementare e fu istruito
da un grande intellettuale: Brunetto Latini. Le prime opere di Dante sono ancora legate alla lirica
tradizionale, in particolar modo alla poesia guittoniana, da cui si distaccherà in seguito
all'apprezzamento della poesia di Cavalcanti. I due diventano amici e sarà proprio Cavalcanti ad
influenzare la poetica dantesca. La produzione di entrambi ha come modello Guinizzelli ed è molto
vicina allo stile "elevato" della SPS. Grazie a Cavalcanti, la poesia di Dante vive una vera e propria
trasformazione: l'amore viene concepito in maniera drammatica; vengono introdotti motivi
appartenenti alla borghesia e viene utilizzato il genere del plazer-> racconto di qualcosa di
piacevole che porta ad evadere dalla realtà . Nelle poesie degli
Stilnovisti si cerca di capire il senso dell'amore, per arrivare alla conoscenza di se stessi e dell'essere
umano-> analisi degli effetti di amore sull'innamorato.

N.B. Evidente in 'Chi è questa che vèn' e in 'Tanto gentile' è il fatto che la donna non è stata inviata
sulla Terra per un benessere individuale, ma la donna è fonte di felicità per tutti colore che
comprendono la sua magnificienza.

-Dal punto di vista storico --> In seguito alla morte di Buondelmonti (1215), Firenze si divise in due
fazioni: da una parte i guelfi e dall'altra i ghibellini. GUELFI: si tratta di quella fazione politica che
sosteneva la supremazia della Chiesa nella lotta Papato-Impero; GHIBELLINI: erano i sostenitori
fedeli dell'Imperatore. Dopodichè ci fu una seconda divisione che riguardò i guelfi -> BIANCHI e
NERI. I guelfi bianchi sostenevano la Chiesa, ma non escludevano la possibilità di un governo retto
da un imperatore; mentre i guelfi neri ammettevano come unico governatore il Papa.

LA VITA NUOVA

E' un'opera che Dante scrisse intorno al 1293/94;si tratta della raccolta dei componimenti giovanili
del poeta ed è proprio attraverso questo libro che Dante prende le distanze da Cavalcanti. Ne la Vita
Nuova, Dante racconta la storia d'amore con Beatrice e la rinascita operata da questo amore.
Importante è il fatto che si tratti di una rivisitazione critica delle rime giovanili che vengono
organizzate dal poeta,anche se non cronologicamente. La novità di quest'opera sta nel genere
letterario: è un prosimetro (prosa+poesia)che ha come modello la Philosophiae Consolatio di
Boezio-> le poesie sono intervallate da testi in prosa che le spiegano e le uniscono. La Vita Nuova
può anche essere considerato un romanzo di "formazione", in quanto vengono narrate delle vicende
che hanno portato alla maturazione di un giovane e, allo stesso tempo consta di un insieme di
componimenti ordinati in modo coerente -> Vita Nuova come 'primo' canzoniere. Il pubblico a cui
Dante vuole rivolgersi è quello fiorentino-> cerchia limitata di amici e "competenti" e pubblico dei
grandi Comuni italiani.

In quest'opera l'esperienza amorosa e l'evoluzione della poetica dantesca coesistono ->


riflessione sulla tradizione poetica precedente e la capacità di farla vivere nuovamente nel
presente,andando oltre. L'autore da un lato vuole rappresentare un'umanità perfetta, in quanto
l'amore migliore l'essere umano; dall'altro vuole ricostruire il suo percorso intellettuale in un'opera.

Nell'antefatto dell'opera -> influenza Cavalcantiana e al centro -> influenza Guinizzelliana. In Dante,
la comparazione donna-angelo Guinizzelliana diventa superiore-> la donna non è come un angelo,
ma è un angelo. Donna=> felicità e beatitudine. Beatrice è il mezzo attraverso il quale si compie il
cambiamento della poetica dantesca-> nuovo tipo di figura femminile: la sua bellezza non è fisica
ma spirituale. L'atmosfera dell'opera è sospesa fra sogno e realtà e lo stile è coerente e la sintassi
usata in prosa è molto simile a quella impiegata in poesia.

E' proprio intorno al 1290 che Dante decide di ampliare i suoi orizzonti-> approccio a nuove forme
poetiche e nuovi interessi, ciò si riflette nelle scelte stilistiche e tematiche. D. si fa sempre più
partecipe delle questioni morali e politiche -> RIME MORALI. Dal punto di vista
stilistico queste rime sono più elevate,con toni quasi sacrali; la sintassi è più artificiosa. La
sperimentazione dantesca continua -> RIME COMICHE e LE PETROSE. Con le rime comiche perlustra
il genere comico-realistico-> bassezza linguistica. Nelle rime <<petrose>> ( da Petra, il nome della
donna cantata) vengono esplorati gli aspetti di uno stile oscuro e complesso.

1295/1302-> periodo di crisi a Firenze, Dante prende parte agli incarichi politici e alla vita pubblica.
1302-> ESILIO in seguito alla lotta Guelfi neri vs Guelfi bianchi che vide la vittoria dei Neri-> Dante fu
esiliato e il tentativo di unione fra politica e cultura fallisce. Dante diviene un intellettuale "italiano", e
si propone come un punto di riferimento per l'intera società-> mediatore fra coloro che non hanno
potuto studiare e la più elevata cultura. D. scrisse anche delle canzoni morali, legate alla sua
condizione di esiliato. 1304/1308 stestura di due trattati che rimarranno incompleti.
IL CONVIVIO

E' un'opera composta da Dante durante l'esilio, più precisamente tra il 1304 e il 1307. Il termine
"Convivio" deriva dal lat. <<convivium>> e significa "banchetto, simposio". Lo scopo di questo
trattato era di offrire un "banchetto di sapienza" a tutti quelli che non conoscevano il latino
(educare coloro che non erano colti,eruditi). => opera che doveva contenere tutto lo scibile umano.
Gli argomenti trattati vanno dalla politica alla filosofia,all'amore. L'opera doveva contenere ben 15
trattati, ma Dante ne completò solamente quattro per poi dedicarsi alla Divina Commedia. Sebbene
lo schema venga ripreso dalla Vita Nova, la prosa è totalmente diversa: è logica in qaunto basata sul
ragionamento.L'opera è di tipo divulgativo--> educare un nuovo ceto di 'intellettuali'

-I TRATTATO(o anche proemio): Dante mostra le ragioni e gli scopi dell'intera opera. Questo primo
libro è dedicato alla difesa del volgare, essendo Dante certo del suo successo.

-II TRATTATO: Introduzione-> commento della canzone 'Voi ch'ntendendo il terzo ciel movete'-->
illustra la gerarchia dei cieli e delle scienze.

-III TRATTATO: Elogio alla sapienza = somma perfezione dell'uomo. Celebrazione della figura della
donna gentile, già cantata nella Vita Nova, ma ora interpretata come filosofia.

- IV TRATTATO: si parla di una nobiltà che non deriva dall'appartenenza sociale, dunque non legata
al censo, ma che viene ricondotta alle qualità dell'animo e dell'intelletto.

Temi fondamentali: esaltazione della filosofia,la difesa del volgare e la questione della nobiltà
d'animo.

Stile: SINTASSI SOLIDA,EQUILIBRIO COMPOSITIVO e CHIAREZZA ESPOSITIVA .

IL DE VULGARI ELOQUENTIA

E' un trattato di RETORICA composto contemporaneamente al Convivio. Si tratta di un'opera che


nasce dall'esigenza di stabilire delle norme per l'uso del volgare e l'autore auspica la formazione di
un volgare illustre. Il DVE è scritto in LATINO e doveva comprendere 4 libri , ma in realtà fu
interrotto a metà del secondo.

L'obiettivo della narrazione dell'opera non è fornire una lingua comune parlata quotidianamente dal
popolo, ma si pensa a una LINGUA LETTERARIA.

I LIBRO-> 1) storia del linguaggio; 2) descrizione dei dialetti italiani e 3) necessità di un volgare
illustre adatto allo stile sublime-> fornisce anche i requisiti del volgare illustre: deve essere ILLUSTRE
(dà lustro a chi lo usa),AULICO, CARDINALE ( che funge da cardine attorno a cui ruotano gli altri
dialetti e CURIALE (degno di una grande corte).

LA COMMEDIA

Il titolo dell'opera è Commedia perchè:

1) la lingua del poema è il volgare non il latino (lingua dei dotti);


2) presenta un lieto fine come le commedie, non un finale tragico come le tragedie.

L'aggettivo "Divino" venne aggiunto da Bocaccio.

CONTENUTO:

L'opera è il viaggio immaginario di Dante, durato una settimana, nei tre regni dell'Oltretomba:
Inferno,Purgatorio e Paradiso. Lo scopo di questo viaggio è : nella dimensione PERSONALE->
salvataggio dell'anima del poeta prossima alla morte spirituale; mentre nella dimensione
UNIVERSALE-> mostrare agli uomini il percorso che dovranno fare per salvare la loro anima e le pene
che i peccatori dovranno scontare.

L'opera ha inizio con Dante che si smarrisce nella selva oscura, tenta di salire su un colle illuminato
ma è ostacolato dalle tre fiere(lonza,leone e lupa), sta qausi per tornare indietro quando Virgilio si
offre di guidarlo nel viaggio nell'Inferno e nel Purgatorio. Poi, in seguito a una purificazione Dante
salirà in Paradiso guidato da Beatrice.

STRUTTURA

La struttura della Commedia è articolata attraverso un ritmo ternario-> il tre è il numero perfetto
che ritorna nella Commedia, assieme ai suoi multipli--> trinità Divina e mistero di Dio. Il poema è
composto da 3 cantiche, ognuna delle quali presenta 33 canti (tranne l'Inferno 33+1 ->proemio).

La visione del cosmo dantesca si attiene alla visione tolemaica (terra al centro dell'Universo).

Inferno-> 9 cerchi+ vestibolo=10

Purgatorio->7 cornici,Spiaggia,Antipurgatorio,Paradiso terrestre

Paradiso-> 9 cieli+ Empireo.

Dante è personaggio, narratore e autore--> mostra all'umanità la retta via da seguire.

Commedia caratterizzata da POLISEMIA: 1) senso letterario-> CONTENUTO;

2) senso allegorico -> leggere sopra le righe; 3) senso morale-> funge da insegnamento e

4) senso analogico-> lettura spirituale+letterale.

ALLEGORIE: Virgilio=ragione; Beatrice=Grazia; lonza= lussuria; lupa=cupidigia e leone=superbia.

MODELLI: 1) Eneide di Virgilio-> Dante ruolo di guida,maestro;

2)Poesia latina; 3) Testi di filosofia scolastica e 4) ANTICO e NUOVO Testamento.

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