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La letteratura latina presenta una varietà ed una grande quantità di fonti che, per
essere ordinata, ha usufruito di una divisione temporale piuttosto grossolana, la
quale si è rifatta ad eventi storici importanti.
In tal senso, la vera e propria suddivisione comincia nel 240 a.C., anche se alcuni
hanno parlato di contributi letterari antecedenti (alcuni risalenti anche alla nascita di
Roma 753 a.C.) ma che non possono essere considerati tali poiché non aventi una
logicità ed organicità tale da poter aprire od essere catalogati in un determinato
genere letterario.
Le fasi sono 5:
• FASE PRELETTERARIA
• FASE ARCAICA
• ETA CLASSICA O DI CESARE E CICERONE
• ETA AUGUSTEA
• ETA IMPERIALE
FASE CLASSICA (FASE DI CESARE -Aetas Cesaris- E CICERONE) (79 a.C.- 31 a.C.)
La morte di Silla è l'evento che sembra chiudere un'epoca storica per aprirne
un'altra, inizialmente caratterizzata dalla brama di potere degli optimates che
scatenò numerose reazioni in tutto il territorio sottomesso da Roma. Qui nascono
tutti i generi letterari, soprattutto la tragedia e la commedia.
Fu un'epoca in cui si presentarono grandi novità, sia in ambito civile sia letterario: i
grandi modelli della letteratura e dell'arte greca, infatti, vennero assimilati e
rielaborati in modo tale da essere adeguati alla sensibilità e alla spiritualità del
tempo: il contrasto tra vecchio e nuovo spesso si notò anche nello spirito e
nell'opera di uno stesso autore. In questo periodo fu data rilevanza fondamentale
alla lingua che venne riorganizzata e resa organica sia a livello grammaticale
(Varone, de lingua latina) che sintattico (lo stile linguistico utilizzato fino ad allora
non era tale) ed, inoltre, sorse la necessità di fissare e dividere le varie tipologie
letterarie che, ormai numerose, spesso venivano confuse tra loro, a rischio di
perdere la propria essenza.
Marco Tullio Cicerone (106 a.C.-43 a.C.), l'autore da cui prende nome questo
periodo, fu una delle più complesse e ricche personalità del mondo romano,
dominatore della cultura, del pensiero e dell'arte di un'epoca gloriosa. Manifestò la
difesa della tradizione politica e culturale dell'età precedente attingendo e
rimodernando spunti e teorie da diversi campi della civiltà ellenica, con nuova
ricchezza dei mezzi espressivi. Considerato dai contemporanei il re del foro e da
Quintiliano l'exemplum (il modello) a cui si doveva ispirare chi studiava eloquenza.
Cicerone, grazie alla sua notevole produzione letteraria. alla sua abilità nell'oratoria,
alla sua espressione retorica e al suo ideale di humanitas (basato su un'idea di
cultura legata ai più autentici valori umani e sulla dignità della persona). segnò
un'orma incancellabile nella storia della lingua latina e si propose come coscienza
critica per l'uomo di ogni tempo.
Pietas, fides, ma soprattutto humanitas (quella che veniva considerata come mera
filantropia che Cicerone era apertura verso il prossimo), divennero i punti centrali
della letteratura nascente.
La letteratura greca nasce attorno al VII secolo a.C., in epoca di molto antecedente
rispetto a quella latina, le cui prime e scarne testimonianze risalgono almeno al V
secolo a.C. Questa, seppur dai contenuti profondamente diversi (in quanto quella
greca si fonderà sulla mitologia, sul mito e sull’importanza degli dei, mentre quella
latina acquisirà un aspetto più pragmatico) ha influenzato la letteratura romanistica
in modo profondo. Infatti è proprio grazie alla letteratura greca che quella latina
nasce già “adulta” e matura fino a giungere ad una convergenza che è quella dell’età
imperiale in cui cultura e greca e latina “si fonderanno”.
Volendo però dividere la letteratura greca in fasi ne potremmo rinvenire solamente
tre effettive (quella imperiale coincide con quella latina) , a riprova della solidità
della materia letteraria: età arcaica, età alessandrina (o ellenistica) ed età imperiale.
• FASE IMPERIALE
Per letteratura greca imperiale (o letteratura greca di età romana) si intende il
periodo successivo a quello ellenistico, compreso tra il 27 a.C. (anno in cui Ottaviano
divenne il primo imperatore romano) ed il 529 (anno in cui l'imperatore Giustiniano
ordinò la chiusura della scuola neoplatonica di Atene). Qui, l’influenza romanica fu
talmente importante che alcuni parlano di letteratura greco-romana.
Infine, prendono qui piega le prime forme miste, orali e scritte, ed in questa
categoria si inserisce Appio Claudio Cieco, un politico romano che si distinse anche
per una importante produzione letteraria. A suo nome ci è giunta anche una raccolta
di Sententiae, ovvero delle massime che avevano un carattere moraleggiante e
filosofeggiante, che secondo il parere di Cicerone risentiva molto dell’influenza della
dottrina pitagorica. Ovviamente le sue opere non sono paragonabili a quelle di Livio
Andronico che rappresentano la prima forma di opera completa della letteratura
romanistica. (cfr. Odissea di Livio Andronico, che si rifà a quella di Omero).