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STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA

Domande:

Periodo presocratico

Platone Aristotele

Platone nel suo rapporto del problema delle emozioni (emozioni al centro di tanti dibattiti,

Platone uno dei grandi interpreti del problema delle emozioni/passioni: eros, ira, vendetta, grande
teoreta dell’ambivalenza delle passioni

Ogni passione è ambivalente: amore carnale della libido ma anche amore platonico spirituale

Emozioni si collegano alla virtù=capacità di indirizzare le passioni verso il bene dell’individuo,


verso l’ anima e la città quindi comunità

Aristotele
metodico

Primo a dire che Talete è stato il primo a fare loso a

Mercoledi 29 settembre
Palumbio manuale pag 11-14

Dispense 4-15

COME NASCE LA STORIA DELLA FILOSOFIA

Il tema dell’inizio della loso a è un tema che ha suscitato l’interesse di tantissimi loso anche
moderni: Hegel dedica pagine al problema dell’origine della loso a , Heidegger nel 900 (si pone
continuamente il problema del pensiero) e cosi tanti altri come Emanuele Severino

Lo stesso Nietzsche ha lavorato in questa direzione

Giorgio Colli, interprete di Nietzsche, ha scritto un libro dedicato a inizio pensiero loso co

La ricerca del che e del perchè


Colui il quale stabilisce un inizio loso a è Aristotele che nelle pagine elenca coloro i quali per
primi losofarono, inizia con carrellata di nomi che per lui sono i loso che si distinguono da altri
autori: fa la distinzione tra cosa è loso a e cosa non è loso a

Ciò che permette ad Aristotele di dire cos’è lo o cosa non è , è una distinzione semplice:

i loso ricercano il perchè delle cose e sono in grado di spiegarle e insegnarle

Tutti gli altri : raccontano il che delle cose e non sanno dare una spiegazione e di conseguenza
non sono in grado di insegnare veramente ciò di cui parlano

La lo nasce con la ricerca dei perchè


Il perchè è la ricerca della causa

Lui individua coloro i quali hanno ricercato le cause della realtà

-La causa Materiale delle cose

-La causa Motrice delle cose

-La causa Finale delle cose

-La causa Formale delle cose

Ciascun losofo no a Talete (perchè Talete come Anassimandro e Platone non si ponevano il
problema della ricerca della causa) ha indagano una causa e il percorso di Aristotele ha a che
vedere con le 4 cause

Chi ha ricercato le cause è losofo e chi non le ha ricercate non ha a rontato questo problema ed
è di conseguenza rimasto fuori da questo problema

La ricerca delle cause è la prospettiva di Aristotele cioè il modo in cui Aristotele stesso fa loso a,
questa prospettiva ci permette dunque di mettere in campo tutti i precedessori di Aristotele e di
farli interagire

Aristotele attraverso un lavoro sulle cause riesce ad escludere gli autori che non faranno più parte
della storia della loso a (Omero, Sa o, Sofocle, Eschilo, Truciclide ) in virtù di questa operazione
e ha dato vita a una sintesi che ha delimitato i con ni di quello che è loso a da quello che non è
loso a

In qualche modo siamo tutti gli di Aristotele , dipendiamo tutti da questa prospettiva aristotelica

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(Sofocle Edipo re non lo troviamo nel manuale della storia della loso a antica

Omero tema conoscenza)

Quadro “La scuola di Atene” di Ra aello Sanzio:

-Platone : speculativo che guarda alle idee

-Aristotele :pone le idee nella materia, allievo di Platone quindi dipende da lui ed è vicino a lui

Infatti quando scrive queste pagine è ancora suo allievo e possiamo ritrovare questa vicinanza tra
i due loso

Nelle pagine
Almeno per parte di queste pagine parla alla prima persona plurale per indicare l’appartenenza
alla scuola di Platone

il “Noi” indica il fatto che lui è uno dei tanti allievi di Platone che sta parlando di varie questioni
insieme ai condiscepoli di Platone

Ritroviamo quindi un Aristotele che è ancora accademico, uno dei primi scritti dove ilpunto di
vista è già sicuramente critico ma ancora fortemente dipendente da Platone

È un Testo molto antico che venne messo insieme a altri scritti di Aristotele non di carattere
storico ma di carattere speculativo e tutti questi scritti sono stati pubblicati da un editore di
epoca tarda con il titolo di “Meta sica”
-Ci fa capire la coerenza del pensiero presocratico e il perchè noi abbiamo certi autori che entrano
a far parte della storia della loso a e chi invece no

-La meta sica Non è stata concepita come libro dall’inizio alla ne, è il risultato di un’edizione di
scritti , di uno sforzo editoriale

Ritroviamo una strategia diversa rispetto agli altri libri della Meta sica

-Il 1 libro è focalizzato su temi storici altri libri sono di altri caratteri ( meta sico, teologico )

-Aristotele ha di mira un problema principalmente: delle 4 cause in riferimento all’indagine della


natura , questo è il motivo per cui i presocratici chiamati filoso della natura (coloro i quali
discutono della natura) in realtà non a rontano solo questo problema e Aristotele è consapevole
ma nel libro alfa , ad Aristotele, interessa il problema delle cause in riferimento ai fenomeni naturali
non p.e l’aspetto dell’etica-politica.

Platone pure si focalizza soprattutto sui suoi precedessori chiamandoli ‘coloro i quali ricercano
intorno della natura’

Altro testimone dei loso antichi è Diogene Laerzio, vive molto dopo Aristotele (tra 2 e 3 secolo
dopo cristo molto dopo di A

Cominciando da Talete no ad arrivare allo stoicismo raccoglie materiale dei suoi procedessori

In questa ricostruzione dipende da Aristotele perchè comincia da Talete, già nel 2 sec d.c lo
schema aristotelico è diventato canonico, si partiva da quello schema li

Ha un metodo ben preciso Diogene non parla di cause, parte dalla vita di ciascun losofo infatti la
sua opera si intitola ‘La vita dei loso antichi’

Il metodo di quest’opera sempre legato al vissuto del losofo per poi andare a parlare dei suoi
pensieri e delle sue dottrine (sistema diverso da quello aristotelico)

Gli aspetti autobiogra ci a tratti anche aneddotici sono di grande importanza per comprendere l’
identi cazione del losofo con il sapiente/saggio

La gura del saggio nel mondo antico è la gura del losofo (cosi non è all’epoca di Aristotele e
soprattutto all’epoca di Socrate che negava di sapere ma nonostante ciò in età tardo antica
diventa l’emblema della sapienza)

in età tardo antica loso a diventa uguale sapienza mentre invece c’è una una distinzione molto
importante da fare tra loso a e sapienza

-parola greca Sophia = sapienza

- loso a è la parola greca per loso a che letteralmente signi ca amore per la sapienza (quindi
non è identico alla Sophia)

Essere sofoi= essere sapienti

Essere losofoi=amanti della sapienza

In Platone ritroviamo questa distinzione nel Simposio dove ci spiega la di erenza

I sofoi pensano/presumono/si vantano di sapere

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I folosofoi mettono in questione questo sapere, criticano le nozioni che sottopongono a
confutazioni (nel caso di Socrate) fanno quasi una tabula rasa delle nozioni per arrivare ad una
situa in cuila persona si sente vuota di nozioni ma con il desiderio di sapere

Per Platone, Il desiderio del sapere è possibile solo quando il sapere non si possiede

Coloro i quali possiedono il sapere non possono essere losofoi perchè non possono desiderare
ciò che già hanno

Platone utilizza l’immagine dell’otre che si riempie

Se si riempie non può riempirsi ulteriormente - il sapiente è già pieno di sapere

Filosofos (colui che ama la sapienza) è vuoto di sapere e perciò brama di sapere ma questa
brama non potrà mai essere soddisfatta perchè nel momento in cui viene soddisfatta il losofo
diventa sapiente (sofos)

La distinzione tra coloro i quali sanno e coloro i quali amano il sapere, è una distinzione
fondamentale anche quando si parla di Socrate/Platone rispetto ai so sti

So sti: coloro i quali sanno e insegnano il sapere addirittura a pagamento

Filoso : amano il sapere quindi non si fanno pagare , non trasmettano nozioni bensì amore per la
sapienza

L’universalità del sapere


Aristotele ci tiene a che la loso a sia teoretica /contemplativa e quindi non pratica

Teoretico sta per contemplativo che per Aristotele è quello vero perchè universalmente applicabile

Pratico (che serve a risolvere un determinato problema) è meno universale perché ci insegna a
risolvere un problema ma quando sono incontra un altro non serve più

IL SAPERE

Se è universale: loso co

Se è particolare: fa parte delle varie discipline tra cui biologia matematica zoologia ma non
abbiamo a che vedere con sapere contemplativo

Questo è il motivo per il quale la ricerca delle cause ha a che vedere con contemplazione perchè
la ricerca delle cause è astratta (il perchè è astratto però universalizzabile ) mentre ricerca
dell’applicazione concreta della ricerca di determinati casi non è universalizzabile

Inizio dispense:
PRIMO LIBRO DELLA METAFISICA DI ARISTOTELE
Alfa vuol dire uno perchè i greci numerano in base a lettere (quindi: ‘libro alfa della meta sica’)
1. La Sapienza è conoscenza di cause

Aristotele dice: ‘Tutti gli uomini tendono per natura al sapere.1 Lo segnala il loro l’amore per le
sensazioni, amate per se stesse, indipendentemente dall’utilit , preferita tra tutte la vista, non solo
in vista dell’azione, ma anche senza intenzione pratica. Il motivo che, mostrando la molteplicit
delle di erenze, la vista fa acquisire pi delle altre sensazioni [nuove] conoscenze’

Parte dal livello + basso della conoscenza: le sensazioni gli uomini amano le sensazioni per se
stessi indipendentemente dall’utilit e più di tutti la vista

noi partiamo dalle sensazioni ma abbiamo un amore per ciò che sentiamo perchè l’uomo ama la
conoscenza già a livello della sensazione (livello più basso)

L’uomo predilige la vista perchè ci da più impulsi e ci permette di conoscere in maniera più
e cace la realtà

Il tema del Primato della vista sugli altri sensi è un tema che ritroviamo anche con Leonardo da
Vinci (nel trattato della pittura dice la stessa cosa): ha a che vedere con cultura greca su ciò che i
greci pensavano della realtà

(Altri autori ci diranno un’altra cosa: Shopenauer musica, il suono è il primo dei sensi)

(Lidia Palumbio si focalizza su questo)

Teoretico: ciò che si vede nel senso ciò che si contempla

‘teoma’=Vedere (però da spettatore) da teoma deriva ‘teatro’ deriva dal vedere, ciò che si vede
sulla scena

Ciò che si vede è ciò che massimamente appaga la gioia del conoscere perchè attraverso la vista
si conosce nella maniera più autentica

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Tema vista fond perchè anche Platone utilizzerà metafora della vista, il mito della caverna è
basato tutto su questo

Quindi Nel mondo greco vi è un netto primato della vista

Aristotele continua la sua disamina partendo sempre delle sensazioni ‘Per natura gli animali sono
dotati di sensibilit , da cui in alcuni nasce la memoria, in altri no.3 Perci i primi sono pi
intelligenti4 e [980 b] pi capaci di imparare rispetto a quelli che non sanno ricordare.’

Gli animali non sono in grado di ricordare ma in realtà gli animali hanno molta memoria (polipi
sanno uscire da labirinto e trovare la via d’uscita a memoria) sono quindi discorsi che potrebbero
essere rivisti, importante capire usso del ragionamento

Poi fa distinzione tra alcuni animali

Animali Non sono in grado di operare mediante arte o ragionamenti—qui si passa allo stadio
successivo di conoscenza, attraverso sensazioni riesco ad acquisire la memoria

Se sviluppo la memoria acquisisco l’arte = il saper fare qualcosa attraverso quello che conosco

Il saper fare implica anche la capacità di ragionare

CI SONO DEI GRADI DELLA CONOSCENZA PERCORSI LENTAMENTE ci sta portando al sapere
contemplativo cioè delle cause

Per Aristotele la conoscenza è sempre conoscenza dell’universale non del particolare, per
Aristotele io conosco se conosco la regola universale che vale per tutti i casi particolari e se
conosco solo il caso particolare sarò bravo ad a rontare quel problema ma non ho conoscenza
generale-universale/ sono in grado di trattare l’universale

(Tema simile anche per Platone anche se per lui universale è meta sico)

Ci fa esempio per spiegare il perchè la conoscenza è conoscenza è universale: ‘il giudicare che a
Callia so erente di una det malattia ha giovato un determinato rimedio che ha giovato anche a
Socrate e questo è ciò di cui abbiamo fatto esperienza
Il giudicare che tutti questi individui di tutti e due unità secondo la specie, so erenti di una certa
malattia, ha giovato un certo rimedio è proprio dell'arte’
Un conto è aver fatto l’esperienza che un certo rimedio guarisce una certa situa un conto
èpossedere arte della medicina che ci permette di universalizzare e avere una regola in base alla
quale in tutti i casi speci ci viene applicata una determinata cura

Quindi la di è tra arte e esperienza


ARTE ci permette di agire sempre in tutti i casi

ESPERIENZA ci permettere solo inun caso speci co

‘E tuttavia noi riteniamo che il sapere e l’intendere siano proprio i più all'arte che l'esperienza,
giudichiamo coloro che posseggono l'arte più sapiente di coloro che posseggono la sua
esperienza in quanto siamo convinti che la sapienza, e ciascuno degli uomini, corrisponde al loro
grado di conoscere.’

I primi (coloro i quali possiedono l’arte) conoscono la causa, sanno il perchè quella medicina
serve in una determinata situazione mentre gli altri (coloro i quali hanno solo esperienza) non
sanno il perchè funziona, sanno solo che quella medicina funziona

Gli empirci conoscono il puro dato di fatto=il che

Coloro i quali hanno l’arte conoscono il perchè, conoscono la causa delle cose e sono in grado di
agire sempre in tutti i casi e non solo in un caso speci co e sono in grado di insegnare il loro
sapere esiste quindi l'arte medica

Si impara a diventare medici se si conosce il perchè certe medicine funzionano per certe malattie

‘In generale il carattere che distingue chi sa rispetto a chi non sa, ed essere capaci di
insegnare: per questo noi riteniamo che l'arte sia soprattutto la scienze con l'esperienza;
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infatti coloro che posseggono l'arte sono capaci di insegnare mentre coloro che
posseggono l'esperienza non ne sono capaci’

‘ E inoltre riteniamo che nessuna delle sensazioni sia sapienza’


Qui ritorna indietro , la sensazione non è sapere infatti anche se le sensazioni sono gli strumenti di
conoscenza dei casi particolari non ci dicono il perchè di nulla quindi attraverso semplice
esperienza non posso insegnare il perchè ed ecco perchè il sapere non può basarsi solo sulle
sensazioni e non può limitarsi ad essere semplicemente pratico, deve indagare oltre e trovare la
causa

Aristotele mette in rapporto il discorso cause con quello delle arti (inteso con il senso che si
usava una volta nel rinascimento, le arti inteso come tutte le discipline con le quali si è in grado di
agire sulla realtà (esistono le belle arti come pittura scultura musica ma anche altre come la
medicina, ingegneria, matematica)

Qui si parla di arti matematiche

‘ È logico che chi per primo scopri una qualunque arte, superando le comuni conoscenze sensibili,
sia stato oggetto di ammirazione da parte di uomini, proprio in quanto sapiente superiore agli altri,
e non solo per l'utilità di qua luna te le sue scoperte. Ed è anche logico che, essendo stati scoperti
numerosi arti, le une diretta alle necessità della vita gli altri il benessere, si siano sempre giudicati
più sapienti gli scopritori di queste che non gli scopritori di quelle, per la ragione che le loro
conoscenze non erano rivolte all'utile.’
Conoscenze rivolte all’utile danno bene cio immediato ma sono meno universali di quelle che non
hanno un immediato bene cio (quelle che non sono pratiche bensì teoretiche)

‘Di qui, quando già si erano costituite tutte le arti di questo tipo, si passo alla scoperta di quelle
scienze che non sono dirette né al piacere né alle necessità della vita, e ciò avvenne dapprima in
quei luoghi in cui gli uomini dapprima furono liberi da occupazioni pratiche.’
Tema molto importante in tutto il mondo greco: idea che il vero sapere deve prescindere da utilità
immediata perchè appunto più universale

Per questo le vere arti concepite in Egitto , sacerdoti non dovevano occuparsi delle attività
quotidiane

La dimensione speculativa teoretica-non pratica del pensiero richiede una libertà dalle necessità
della vita.

Chi si occupa del pane quotidiano non ha la necessità di esercitare la loso a che è è il risultato
di uno sviluppo di civiltà che non si può dare per scontato, a cui i greci arrivano ad un certo punto
del loro percorso ma che non tutte le civiltà se lo possono permettere

l’Egitto si

Poi parla del Di tra arte e scienze

La Sapienza è la ricerca delle cause e dei principi , quindi di ciò che ci permette di spiegare tutto
ciò che esiste, non di ciò che esiste/realtà in quanto tale ma di ciò che ci permette di
comprendere la realtà

‘Chi ha esperienza ritenuto più sapiente di chi possiede soltanto una qualunque conoscenza
sensibile: chi all'arte più di chi ha esperienza, chi dirige più del manovale e le scienze teoretiche
più delle pratiche.
È evidente che la sapienza è una scienza che riguarda certi principi certe cause.’

Ci sono dei gradi della conoscenza che bisogna percorrere

+ basso: grado della sensazione

+ alto: la conoscenza delle cause. (Aristotele stesso ha applicato questo metodo spiegando passo
dopo passo in che modo bisogna avvicinarci al problema delle cause)

/Famoso discorso di Pericle (capo politico Atene) che Truciclide riporta: rivendica superiorità di
Atene

Tema che ha a che vedere con Atene e molto meno con Sparta Corinto Tebe dove la vita era più
legata a produttività e necessità di reperire alimenti per vita quotidiana, ateniesi si sono dedicati
anche a altre arti/

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Secondo paragrafo delle dispense:

2. Quali sono le cause ricercate dalla sapienza e le caratteristiche generali della sapienza

‘Ora, Poiche noi richerchiamo questa scienza (teoretica) dovremo esaminare quali principi si
scienza la sapienza.’ dovremmo esaminare di quali tra queste cause che ci permettono di capire il
perchè delle cose? Sono 4 sono l’ago della bilancia che ci permette di misurare capacità loso ca
dei presocratici , precedessori di aristotele

Vediamo chi è in grado di svolgere questa ricerca delle cause

Si parla della sapienza

Sapiente colui che conosce il perchè delle cose

La Sapienza e sapienti hanno determinate caratteristiche che vengono enumerate

-PRIMA CARATTERISTICA:

Il conoscere ogni cosa , si conosce l’universale non il caso speci co cioè quella regola che
permette di spiegare tutti i casi

Più una cosa è universale più è astratta/di cile da conoscere , tanto più noi ci allontaniamo dalla
sensibilità tanto più ci avviciniamo alla verità/causa ma tanto più andiamo in contro alla di coltà
di comprensione

Le più esatte delle scienze sono quelle che vertono intorno ai primi principi

Aritmetica utilizza meno principi della geometria e quindi è più esatta

Più un principio è astratto più si riduce il numero dei principi , più è di cile comprendere i principi
am più questa scienza è esatta (la scienza per eccellenza è la matematica)

Più una scienza è universale e più può essere insegnata, più è particolare meno si può insegnare

Insegnano coloro che ci dicono quali sono le cause di una determinata cosa

Perchè Aristotele ci parla delle cause in relazione ai suoi predecessori- presocratici?

‘Che poi la scienza non tenda a realizzare qualcosa, risulta chiaramente anche dalle a ermazioni di
coloro che per primi hanno coltivato loso a.’
Troviamo la de nizione di loso a, coloro i quali per primi hanno losofato solo coloro i quali ci
hanno insegnato che il sapere non ha nalità pratica ma la nalità è universale-contemplativa

‘Gli uomini hanno cominciato a losofare, ora come in origine, a causa della meraviglia’
La meraviglia parte da fenomeni molto semplici e si estende a fenomeni sempre più complicati

‘Chi prova meraviglia riconosce di non sapere’


Riconoscere di non sapere: meravigliarsi di qualcosa (tema di Socrate)

Anche i miti delle divinità degli eroi che popolano il mondo greco sono oso a perchè destano
meraviglia

ciò che ci permette di valutare se una conoscenza è vera sapienza-scienza è propriamente utilità
quindi laddove non vi è utilità c’è vera scienza laddove non vi è andiamo nella direzione opposta

Il benessere è la condizione necessaria per conoscenza teoretica loso ca

‘È evidente che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa e anzi
evidente che, come diciamo uomo libero colui che ne a se stesso e non è servito ad altri, così
questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola è ne a se stessa.’
Solo la lo è ne a se stessa’: Aristotele ci dice che non si presta a essere utile a matematici
biologi/matematici/chimici ma è utile solo a se stessa’

meraviglia
‘ Il possesso di questa scienza(’ (del perchè delle cose- che non è rivolta all’utile) ‘deve porci in
uno stato contrario quello in cui eravamo all'inizio delle ricerche.

Siamo partiti da sensazioni mentre ora siamo nello stato contrario

‘Tutti cominciano dal meravigliarsi che le cose stiano in un determinato modo: così ad esempio di
fronte alle marionette che si muovono da sé nelle rappresentazioni, o di fronte alla rivoluzioni del
sole o all'incommensurabilità della diagonale e il lato: infatti a tutti coloro che non hanno ancora
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conosciuto la causa, fa meraviglia che fra luna e l'altro non vi sia una unità minima di misura
comune. Invece bisogna per venire allo stato di animo contrario, il quale anche il migliore, secondo
quanto dice il proverbio. E così avviene, appunto per lessare gli esempi fatti, una volta che si è
imparato: di nulla un geometra si meraviglierebbe di più che se la diagonale fosse commensurabile
al lato.’

La ricerca delle cause ci permette di rispondere alla sensazione di meraviglia, di dare una
spiegazione a ciò che ci meraviglia ed è ciò che esaurisce la meraviglia nella gioia del conoscere e
del contemplare la sapienza.

Si parte dalla meraviglia che è ci pone delle domande rispetto a certe situazioni che trova risposta
in certe cause

Tutta la conoscenza legata alla dimensione pratica-l’esperienza non è legata al tema della
meraviglia, la meraviglia ci spinge verso una ricerca di tipo superiore

Ci ha detto che cosa andrà a cercare nei suoi precedessori, l’attitudine alla ricerca del perchè del
universale e non il che delle cose

In questi autori sui quali focalizza attenzione troviamo ricerca che va oltre, rivolta all’universale

(Partendo da TALETE)

Storia loso a non parte da criteri pratici ma da criterio di come la pensa Aristotele: di carattere
loso co teoretico speculativo

Tema legato al conoscere alla ricerca delle cause , al perchè piuttosto che al che, Aristotele
costruisce uno schema molto preciso rispetto al quale vengono a delinearsi altre linee di sviluppo.

RIASSUNTO: Necessità di guardare ai precedessori di Aristotele per cercare di capire chi ha


individuato le cause

Giovedi 30 settembre

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MITO BIGA ALATA nel Fedro: mito di un auriga che guida due cavalli nero e bianco che vanno in
direzione diverse : bianco =verso il cielo/le idee/spirualità e rappresenta le passioni spirituali che
tendono verso il bene-elevazione spirituale

nero=tende a scendere andare verso la terra, rappresenta le passioni nella loro accezione
negativa terrestre

Quindi per Platone esiste un eros che porta verso miglioramento e esiste un eros libidinoso e
carnale che trascina verso l’alto

Il Cocchiere deve dirigerla verso cielo per arrivare oltre dove si trovano idee che devono essere
contemplate e conosciute

Cavallo nero fa di tutto per scendere verso terra

Il Cocchiere ha un compito di cile: disciplinare cavallo nero per far si che l’intera biga/l’insieme
delle 3 forze arrivi nalmente a vedere le idee

Questo Mito è esempli cazione della ripartizione delle passioni: una positiva e negativa

Esiste però anche una facoltà razionale (Cocchiere) che deve dirigerle quindi abbiamo una
tripartizione dell’anima: parte razionale- parte concupiscibile (passioni nel senso negative) - parte
irascibile (passioni positive utili per muoversi andare verso l’alto)

Tema della politica (Platone) ha a che vedere con emozioni, non è un argomento marginale

Dopo aver scritto La Repubblica scrive Le Leggi e torna sul tema della migliore costituzione
politica, Platone muore scrivendo Le leggi =opera in 12 libri quindi più corposa, tema politico
a rontato dal punto di vista normativo

Platone si mette in gioco: 3 volte si reca a Siracusa at Atene per disegnare le sue idee politiche
che rimangono un utopia, a ronta pericoli notevoli infatti viene reso schiavo in uno dei suoi 3
viaggi

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LE CAUSE

Primi loso presocratici la maggior parte si fermano alla causa materiale

Le cause all’inizio del 3 paragrafo vengono elencate

Aristotele entra nel dettaglio, cerca di capire cosa hanno compreso della realtà partendo da
nozione di causa

Indagine delle cause serve per spiegare realtà fenomenica-naturale, quanto più le indagini sono
appropriate e adeguate a questo scopo tanto più riuscita è una determinata prospettiva loso ca

La cause che ricerca A è un principio immutabile , parola greca utilizzata x questo principio:
arché=inizio-origine ma anche potere

È ciò che della natura non muta mentre la natura è in continuo movimento esiste un principio che
governa e permette di spiegare cosa succede in natura.

Questo principio per alcuni è uno mentre per altri è molteplice o addirittura in nito

Se è uno parliamo di loso monisti (Talete) se loso pluralisti (Democrito: in niti cioè gli
atomi)

Grazie a questo discorso delle cause mette quindi su uno stesso piano i precedessori traccia un
percorso di carattere teoretico e capire cosa questi loso hanno compreso della natura

1. La causa formale=la causa di cui si da un logos/discorso, de nisco una cosa a partire dalla
sua essenza , ricerca l’essenza delle cose- ciò che è essenziale-ineminabile

p.e. l’idea di tavolo o del letto ciò che permette di de nire tavolo ciascun tavolo

Perchè il logos? Perchè il logos è il discorso e cioè la de nizione che noi utilizziamo per de nire
l’essenza di una cosa , il tavolo in quanto tavolo che tutti noi immaginiamo in modo diverso ma
tutti capiamo cosa intendiamo, tutti hanno la stessa essenza cioè l’essenza di tavolo

Platone parla di un’idea di tavolo, una forma che per A è nelle cose stesse ed è ciò che permette
di conoscere-descrivere e insegnare queste cose

È l’idea di tavolo che determina questa possibilità

2. La causa materiale

La maggior parte di coloro che losofarono posero principi esclusivamente di carattere materiale
Costoro credono che nulla si generi e si distrugga dal momento che una tale realtà si conserva
sempre

Esiste sempre una causa materiale che non si distrugge e che è eterna mentre il divenire è
soggetto al cambiamento, quindi il principio ha questa caratteristica di rimanere immutabile

Talete: dice che quel principio è l’acqua , la terra galleggia sull’acqua=fenomeno terrestre
spiegato da elemento dell’acqua

Il caldo si genera dall’umido e vive nell’umido=spieghiamo anche il calore attraverso l’acqua che è
il principio di tutto

I semi di tutte le cose hanno natura umida, tutta la generazione nel mondo delle piante e animale
ha a che vedere con principio dell’acqua che è un principio generativo-dinamico da cui dipende la
vita

Talete viene messo a confronto con teologi che individuano l’acqua come principio primo di tutte
le cose ma dal punto di vista teologico mitologico, le divinità al tempo erano Oceano e Teti a cui
viene attribuito un principio causale

Per Aristotele questa spiegazione non è in grado di spiegare i fenomeni quindi non può assumere
la funzione di causa, le divinità possono spiegare no a un certo punto la realtà ma non danno un
vero e proprio perchè alle cose, costituiscono un che

Spiegazione mitologica nel caso dell’origine acquatica non permette di arrivare alla stessa
articolazione di Talete

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Quello che interessa A è la spiegazione materiale che Talete da, lo contrappone alle spiegazioni
mitologiche che erano state date a partire dagli dei acquatici come appunto Oceano e Teti

T è il primo a individuare una causa- una causa di tipo materiale

Passa a Anassimine (6 secolo) Diogene (5 secolo): considerano come principio l’aria


Ipasode e Metaponto (6 secolo) e Eraclito : il fuoco

Nomi che ci fanno capire che precedessori di Aristotele non provengono da Atene, tutta la lo che
si sviluppa prima di Platone proviene essenzialmente dalla periferia ionica del mondo greco, città
come Mileto, Fesona, Abdera

O dalla sponda ionica o dalla Magna Grecia (Italia del Sud) quindi distinzione tra: loso ionici e
loso italici

3. La causa motrice

Empedocle (Agrigento) pone 4 principi che sono allo stesso tempo i 4 elementi che rimangono
immutati, non soggetti al divenire, si allegano /disgregano in base a 2 principi e cienti: amore e
odio

ANASSAGORA
(di Clazimene, città ionica) viene prima di Empedocle ma che secondo A è più evoluto, pone
in niti principi che de nisce omiomerie : va in direzione di atomi che si riuniscono e si disgregano
secondo un unico principio: l’intelligenza

Questa intelligenza è qualcosa che assomiglia già ad una causa nale che è lo scopo per il quale
avvengono le aggregazioni e le disgregazioni

Aggregazione e disgregazione ha già a che vedere con il problema del ne, con il movimento dei
corpi , questa causa nale viene confusa con il movimento (già individuato con Empedocle)

Anassagora e Empedocle rappresentano per Aristotele, 2 esempi di anticipazione della causa


nale.

PARMENIDE
(italico) pone un unico principio che è l’essere: esiste solo l’essere e il non essere non esiste-non
si può dire e non si può pensare
Sembrerebbe un monista , questo principio non ha movimento ma Aristotele dice che per
Parmenide, pur esistendo solo una causa ne esistono altre due : Parmenide nel suo poema parla
di contrapposizione tra luce e tenembra / verità e opinione

Parla del percorso che occorre compiere per cogliere l’essere e per non nire a guardare tutto ciò
che è il non essere quindi l’opinione.

Pur essendo un monista da un punto di vista tecnico, parla di due principi di carattere conoscitivo

Vi è la strada verso la verità e l’opinione

All’uomo si da la possibilità di una scelta, Parmenide parla di una via che l’uomo percorre che può
portare alla luce o all’oscurità

TEMA FUOCO: elemento materiale utilizzato come se fosse dotato di una natura motrice, fuoco e
calore sono anche principi che muovono la realtà perchè fuoco è in grado di muovere materia
mentre acqua e terra arrestano il movimento quindi contrapposizione tra arresto/quiete è
strettamente legata a elemento materiale

p.e in Eraclito/Empedocle e più tardi nella storia stoica: il fuoco è il principio che muove quindi
tutto ciò che ha un movimento o una passione è fuoco, l’anima è fatta di fuoco QUINDI tutto ciò
che determina movimento verso qualcosa è fuoco (materia eterea che è allo stesso movimento)

mentre tutto ciò che arresta il movimento è terra o acqua (materia solida)

Anche aria è un principio di movimento e quindi dinamico

Dobbiamo osservare quindi anche il carattere dinamico che comporta principio di carattere
motorio

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4. La causa nale è lo scopo per il quale esiste una certa cosa , ha a che vedere solo con alcuni
loso presocratici i quali sono andati incontro a questo tipo di causa senza coglierla in pieno

Aristotele è estremamente critico con i suoi precedessori

La causa nale più interessante è quella che individua in Anassagora, è quella intelligenza che è
causa dell’ordine e della distribuzione delle oniomierie (che sono particelle simili a quelli che con
Democrito saranno atomi) che si aggregano/disgregano secondo un principio di intelligenza,
principio nalistico che tende al bene di ogni cosa e che permette al mondo di non disgregarsi

Noi dobbiamo l’esistenza del mondo ad un’intelligenza

Questa idea nalistica ha una certa importanza successivamente anche dopo , Kant: La critica del
giudizio la prima parte è dedicata a questo , al principio teleologico della natura

La natura costituita in modo tale da tendere verso proprio bene e propria conservazione, questo
scopo (conservarsi) è lo scopo di ogni cosa (in greco: telos, ecco perchè questa prospettiva si
chiama teleologica sull’universo e su un cosmo che va verso un ne, ha un suo senso intrinseco ,
che non esiste in maniera caotica-non si disgrega ma fa in modo che ciascuna cosa possa
esistere quale è—questo è il principio nalistico che ha una sua importanza per tutta la storia del
pensiero occidentale INFATTI per esempio nel Medioevo loso che si sono interessati al
problema dimostrazione di dio , sono partiti molto spesso da questo concetto: se tutto il mondo è
indirizzato verso un ne e non si distruggono noi dobbiamo pensare che esiste un’intelligenza
superiore che ha organizzato tutto questo e questa intelligenza, nella prospettiva cristiana, è Dio.

(In Adelardo e San Tommaso )

4 paragrafo testo Aristotele: tema dell’AMORE e DESIDERIO

Sono principi che possono spiegare realtà sempre dal punto di vista causale

Fa l’esempio di Esiodo, un poeta,


Lo stesso Parmenide individua nell’amore un principio originario

Amore è principio aggregante, determina aggregrazione degli elementi e determina ciò in vista di
un bene, quando si ama qualcuno si desidera il bene per questa persona e amore diventa quindi
un principio di carattere teologico e nalistico.

Il tema dell’amore come principio di movimento ha una dimensione nalistica, determina


movimento VERSO qualcosa ma ha allo stesso tempo ha principio nalistico.

Empedocle parla dell’eros-amore come principio che aggrega gli elementi mentre l’odio li
disgrega QUINDI entrambi determinano movimento ma questa trasformazione è in vista del bene
della realtà (quindi di un ne)

Qual è il problema per Aristotele? (Pag 23 dispense)

Nei precedessori ritroviamo un discorso confuso


I preceddessori hanno individuato causa materiale che è molto spesso di carattere motrice-
impiega movimento, problema è che questa causa ha anche visione nalistica (come caso di
Anassagora o forse anche nel caso di Empedocle )

Il problema è che non furono consapevoli di tutto questo, non si accorsero che causa motrice
avesse questa prospettiva nalistica e quindi, sostanzialmente, rimasero fermi a due cause:
materiale e motrice però in modo confuso e maldestro

È vero che i loso hanno individuato delle cause ma non avevano consapevolezza di quello che
hanno trovato, hanno individuato casualmente queste spiegazioni SENZA averne scienza

Scienza diversa da esperienza


Precedessori di Aristotele non hanno avuto scienza delle cause, ne hanno parlato senza esserne
consapevoli quindi come guerrieri non hanno potuto indovinare alcuni coolpi.

È necessario approfondire le cause per avere scienza delle cause

Per esempio Anassagora parla dell’intelligenza come principio potenzialmente anche nale, tutto
tende a questo ordine intelligente delle cose MA si è servito dell’intelligenza non come principio
nale, chiama in causa questa intelligenza laddove ce n’è bisogno per spiegare tutto, intelligenza
utilizzata come un DEUS EX MACHINA= gura che in genere in Dio, in Euripide in alcune tragedie
abbiamo evento che si conclude in maniera tragica: uomo muore va nell’ade e il dio scende
nell’ade e recupera questo uomo (cosi si conclude l’Alcesti di Euripide, questa gura è il Deus Ex
Machina e si chiama cosi perchè nel teatro antico esisteva una macchina che faceva comparire
questa divinità in cielo/in terra che improvvisamente poteva aggiustare le cose, la tragedia si
risolveva quindi con un lieto ne.

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Il DEM viene chiamato in causa da Aristotele perchè utilizza l’intelligenza come un DEM, quando
c’è un problema l’intelligenza spiega tutto e cosi si perde speci cità di quello che può esserre il
lusso: essere causa nale

Vengono individuate tracce di CAUSA FORMALE in Parmenide, nei pitagorici MA l’unico che ci è
arrivato è stato Platone, il vero rappresentante

Causa formale : ha a che vedere con la nozione di idea

Causa formale=Essenza delle cose, ciò che mi permette di riconoscere una cosa per quello che è,
che è l’essenza immutabile MENTRE tutte le altre caratteristiche sono qualità delle cose

Essenza vs qualità di erenza che sviluppa nelle ‘Categorie’


Distinzione che gli permette di criticare duramente i pitagorici, hanno individuato principio
formale: il numero e l’hanno confuso con ciò di cui questo principio è principio, hanno confuso il
numero in quanto principio (il 2) con le 2 cose che mi trovo di fronte.

MA un conto è il concetto di 2 un conto è il concreto: quando io conto due cose

Empedocle (esempio di uso inappropriato delle cause: egli parla di 4 elementi acqua aria terra
fuoco che vengono aggregati/disgregati dall’amore e dall’odio (2 principi di movimento di tutti gli
elementi) PROBLEMA È che amore dovrebbe aggregare e odio disgregare MA Aristotele ci dice
che la realtà non funziona cosi: anch’egli parla dei 4 elementi ma è più ra nato di Empedocle, ci
dice che l’amore aggrega ma nell’aggregare qualcosa disgrega qualcos’altro perchè i vari
elementi provengono da qualche parte e lo stesso vale per l’odio che disgrega-separa ma nel
separare rende possibile il congiungersi quindi si può anche dire che amore disgrega e che l’odio
disgrega.

Aristotele si focalizza anche su funzionamento di questi principi

Aristotele distingue inoltre ciò che troviamo in Empedocle perchè Aristotele ha 2 siche:

1. Del mondo terrestre: degli elementi acqua-terra-fuoco, il movimento è lineare ed è nito

2. La sica degli elementi celesti: funziona diversamente, il principio è diverso, il movimento è


circolare eterno

Frammenti del POEMA DI DICHE

DICHE=dea della giustizia

Poema scritto da Parmenide

Testo più lungo di tutti i loso presocratici, testo che si conserva in forma di citazione, Non si
conserva per intero: quello che si conserva è una prima parte molto poetica scritta in metro che
potrebbe addirittura essere cantato e messo in musica per come è scritto

È conservato grazie ad alcuni autori successivi che ne hanno citato alcune porzioni

I presocratici si conservano tutti attraverso frammenti, non abbiamo nessun testo che arriva a noi

Frammenti raccolti da due lologi tedeschi: Hermann Diels e Walter Cranz inizio 900 hanno
pubblicato questa raccolta (edizione abbreviata con ‘DK’ e hanno utilizzato i numeri per
identi care i loso : troviamo 28 (numero che corrisponde a Parmenide) e B sta per frammento

Testimonianza vs frammento
A: Testimonianza è una parafrasi, autore riporta in parole proprie un pensiero ‘come scrive

Parmenide’, utilizza le sue parole e il suo linguaggio che è molto diverso

B: Frammento: autore successivo, in questo caso Proclo, ci riferisce un brano dell’opera di

Parmenide

È un opera di Proclo In Tim=in timeo, quindi ‘Commento al Timeo di Platone' di Proclo

B8

‘Io ti esporrò quali sono le sole vie di ricerca pensabile’


Si ha una famosa alternativa tra l’essere e il non essere: l’essere esiste ed è l’unica cosa che
esiste, il non essere non è pensabile/realizzabile/esprimibile quindi non bisogna percorrere strada
del non essere che non porta da nessuna parte

In Parmenide esiste un unico principio: dell’essere

Esistono però due modi di rapportarsi a questo unico principio ontologico, può credere all’essere
e abbracciarlo oppure può sbagliare e dedicarsi al non essere

C’è questa possibilità dell’errore

FRAMMENTO SUCCESSIVO: B6

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Simplicio che commenta Aristotele e cita brano tratto da Parmenide

‘Bisogna dire e pensare che ciò che è esiste’


Parmenide ci dice che ci sono persone che sbagliano e che non percorrono la via dell’essere ma
percorrono la via della doxa: opinione e non della aletheia: verità

Platone distingue tra opinione e verità riprendendo Parmenide e partendo da distinzione essere-
non essere

DISPENSE

Altri loso pluralisti


(Cosi come Empedocle: amore , contesa)

gli ATOMISTI

Tema che Aristotele s ora

1. Leucippo (5 secolo a.C, c’è chi sostiene che non sia mai esistito)

2. Democrito (4 secolo a.C., anìbbiamo molti frammenti , nasce 9 anni dopo Socrate, dire che è
presocratico è un’errore però rientra nelle raccolte dei presocratici per questo Nietzsche parla di
losofo preplatonico)

Atmoismo antico è diverso da teorie moderne legate al Modello atomico di Rutherford nella sica
moderna MA ci sono alcune a nità con atomismo antico
Entrambi pongono come elementi il pieno (essere) e il vuoto (non essere) che determinano il
movimento e questo richiama teoria moderna dei buchi neri—atomi si muovono perchè esiste il
vuoto

Si parla anche del modo in cui atomi passano dalla pienezza ai luoghi in cui tutto è vuoto,
Democrito parla del modo in cui gli atomi si dispongono e da questo dipende il modo in cui le
cose del mondo vanno a costituirsi.

Democrito: ‘Gli atomi di eriscono per proporzione (forma) -contatto (ordine) e direzione
(posizione)’
Fa 3 esempi: A di erisce da N per la forma AN da NA per l’ordine mentre Z di erisce da H
nell’alfabeto

Hanno trascurato di indagare il movimento (il problema di Aristotele) che non viene spiegato

Democrito non risponde alla domanda ‘per quale motivo si muovono?’ Dobbiamo guardare ad
Anassagora per avere una risposta.

PRESOCRATICI che per Aristotele si avvicinano a teoria formale

PITAGORICI
Molto vicini anche a Platone, hanno molti punti in comune

Si occuparono di matematica e credettero che i principi della matematica ( i numeri) fossero i


principi di tutta la realtà

Per esempio, ritenevano che alla

giustizia corrispondesse un numero (il 4 o 9) radice quadrata di altri

Anima e intelletto 1 (individuo)

Momento opportuno 7
A ciascun numero corrisponde una qualità di carattere etico, c’era una numerologia dei
pitagorici

Nel mondo pitagorico troviamo spesso uniti aspetti religiosi a aspetti matematici

Vedevano che le note musicali corrispondevano a numeri, teorie musicali derivavano da numero

Il numero come principio di tutta la realtà terrestre e celeste: numero principio etico, musicale ,
geometrico

Aristotele parla DEI COSIDETTI PITAGORICI al plurale ( nora abbiamo sempre parlato di singoli)
non ha chiaro di chi siano e ne parla quindi al plurale accumunandoli

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Molte dottrine riportate da tradizione come stoiche quindi a volte si ha questo problema, in questo
capitolo non parliamo di Pitagora come fondatore del movimento

Per esempio: siccome numero 10 per i pitagorici era perfetto-sacro perchè principio di armonia
assoluta, a ermavano che i corpi del cielo dovevano essere 10 ma i pianeti sono soolo 9 quindi
introducono antiterra pianeta che interviene con le eclissi, numero che veneravano nella gura
della Tetraktys (tetractus)-tetrade pitagorica
(P 35)

Costituito da 10 pallini

È il principio di armonia numerica e geometrica -principio perfezione che pitagorici consideravano


alla base della loro venerazione del numero

Ad ogni numero corrisponde una gura

1: è il punto

2: Linea

3: Triangolo

4: Tetraedo

10: numero perfetto

1+2+3+4=10

4 numeri pari 4 numeri dispari—equilibrio perfetto

Da qui vengono derivate note musicali

Pitagorici vedono il numero all’origine di ogni cosa, stabiliscono serie principi: ‘contrari’ numero
stesso si costituisce da numeri pari e dispari e cosi abbiamo anche de nizione di numeri positivi
(dispari) negativi (pari) cosi abbiamo principi positivi negativi secondo tabella dei contrari

Limitato Illimitato
Dispari Anche
Unità Pluralità
Destra Sinistra
Maschio Femmina
A riposo In movimento
Dritto Curvo
Luce Buio
Buono il male
Quadrato Rettangolo
Il Principio bene e male che ha sempre accezione matematica

La parte della Tabella SX è positiva (l’uno)

DX è negativa (molteplice)

È una costruzione della realtà scienti ca ma superstiziosa (piena di precetti trasmessi mediante
apprendimento orale)

Tutta precettistica pitagorica strettamente connessa con aspetto matematico e scienti co

LA CRITICA DEI PITAGORICI ( ne pag 33)

Ci spiega i meriti e i demeriti

Cominciarono a dare de nizione della causa formale e dare de nizioni delle cose, procedettero in
maniera troppo rozza e super ciale (p.e: il doppio e il numero 2 non sono la stessa cosa= Un
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conto è a ermare l’idea del 2 e un conto è contare due cose CONFONDONO PIANO SCIENZA
CON QUELLO DELL’ESPERIENZA, non attribuiscono causa formale al numero)

Pag 31 cap 7 del libro alfa

ELEATICI

Eleatici=ritenevano che realtà fosse solo l’essere, escludono non-essere

Parmenide è andato vicino a individuare forma , è arrivato a pensare a questo essere nella sua
essenza

Melisso di Samo melisso coglie l’essere secondo materia


Senofane identi ca l’essere con dio senza dare spiegazione

TUTTI TRE HANNO COLTO STESSO PRINCIPIO DANDONE UNA DIVERSA MOTIVAZIONE
CAUSALE

Segue una critica a eleatici che non siano Parmenide: considerati grossolani

Mercoledi 6 ottobre

Presocratici: in genere parlano della natura

MA esiste un’altra dimensione che si ricava dai testi di questi autori che tratta problema etica-
dell’anima-politica-del divino (problema della religione)

Soprattutto pensatori ionici (Asia Minore) nell’antica Grecia si trovavano in una posizione
politicamente critica perchè la loro zona (dell’odierna Turchia) era minacciata dall’avanzare del
regno dei persiani che mano a mano conquista tutte le città (l’ultima a cadere è Mileto dove nasce
la loso a—Talete è di Mileto)

Nel 7/8/9 capitolo del libro alfa , critica tutte dottrine esaminate no a quel punto sempre dal
punto di vista delle 4 cause

Si i precedessori hanno parlato delle 4 cause ma sempre in maniera confusa, senza de nire ruolo
delle cause e confondendole l’una con l’altra senza spiegare i fenomeni naturali in maniera
compiuta.

La prima obiezione : coloro i quali hanno posto un principio materiale (Talete, Ippato, Anassimene
e Diogene) hanno commesso una serie di errori

La nozione richiamata da Aristotele è materia , anche lui parla di 4 elementi in relazione ad una
materia che è inde nita

Usa termine per questa ‘materia’ che in greco corrente signi ca ‘il legno-il bosco’ che è un
termine tecnico che introduce per dire che la materia non si identi ca con uno dei 4 elementi ,
parla della materia in senso astratto.

La materia è liberamente plasmabile e può assumere qualsiasi elemento

Ci sono una serie di esempi su cui si so erma:

-Platone

-Empedocle —***= parla di amicizia e discordia

-Anassagora — ***=parla dell’intelligenza

Il problema è che i 4 elementi materiali non spiegano da soli il movimento, come si passa da un
elemento a un altro elemento ecco che hanno introdotto una causa motrice ***, non hanno
valorizzato 4 principi in quanto cause nali.

Loro hanno fatto già un passo avanti però

Altro tema:

Nessuno ha dato conto dell’essenza e della sostanza


unico Platone che ha dato importanza all’essenza: è l’idea, solo lui coglie causa formale
introducendo concetto delle idee ultrasensibili.

Per Aristotele è qualcosa di speci co, è ciò che era essere ovvero ciò che è sempre stato, che
non è soggetto a mutamento, rimane sempre quello

Nel momento in cui viene meno questa essenza, viene meno ciò di cui stiamo parlando MENTRE
tutte le a ezioni-i mutamenti non implicano il fatto che quella cosa esiste e permane.

‘Nessuno ha dato conto con chiarezza della sostanza’


forme= trascendenti

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-Pitagorici e Platone trattano alcuni principi che non sono soggetti alla corruzione e a mutamento,
permangono eternamente e sono in grado di dare conto dell’essenza delle cose

-Parmenide parla dell’1, parla dell’ essere come unico e non molteplice, non soggetto a
mutamento, Aristotele gli attribuisce il merito di essersi avvicinato a causa formale.

È in grado di spiegare il perchè la realtà permane nel tempo ma non è in grado di dire in che
modo provvede a nché tutte le cose siano come siano senza disgregarsi, parla dell’essere ma
non delle cose all’interno dell’essere

‘Anche in questo caso coloro che a ermano che l’uno e essere siano ..’
Il problema è la generazione : all’interno dell’essere le cose si generano, scompaiono, si
riproducono, ci sono i cicli della natura, nelle specie viventi c’è generazione-venir meno
dell’individuo a favore della specie.

RAPPORTO TRA INDIVIDUO-SPECIE tema centrale di cui ci parla solo Aristotele, quando oggi
distinguiamo tra individuo e specie nell’ambito della fauna e ora , facciamo rif alla biologia
aristotelica.

Spiega in cosa consiste la corruzione=venir meno dell’individuo a favore della specie.

Capire come funziona natura = capire come questo permanere nel tempo funzioni nonostante i
singoli individui vengano meno a vantaggio di una specie che si conserva nel tempo

-Altra causa riguarda il ne per cui azioni hanno luogo: la causa nale individuata da Anassagora
nell’intelletto-intelligenza

-amicizia e amore cause nali perchè intelligenza dispone tutto in modo che realtà abbia un senso
(Anassagora) e questo principio che tende che tutto sia per il bene di ciascun oggetto è l’amicizia
( lia) o amore (eros)
Critica l’Incapacità di spiegare in che modo i principi funzionino nella loro applicazione completa

I precedessori si sono limitati a parlare solo degli e etti di questa causa ma non parlano della
causa nale (intelligenza che fa muovere semi)

-Eleatici colgono causa nale ma non sono in grado di esprimerlo, cogliamo esistenza di una
causa nale qua e la ma lo fanno accidentalmente , non lo dicono in maniera chiara, è Aristotele a
farglielo dire

‘Dunque che il numero e l natura delle cause ci sembra lo attestino..’


‘Si devono studiare tutti i 4 principi secondo queste 4 modalità’
In questo paragrafo si capisce con chiarezza che Aristotele critica duramente precedessori, ci
dice anche che hanno trovato queste 4 cause e non ne hanno trovate altre quindi noi dobbiamo
proprio partire da queste , fonda tutta la sua ricerca sulla sica-meta sica proprio su quanto è
stato fatto prima di lui.

Si capisce l’importanza che Aristotele attribuisce a questa disamine grazie alla quale capiamo in
che direzione muovere la nostra indagine della natura

CAPITOLO 8

Monisti
Pluralisti

Inizia parlando della materia e di coloro i quali pongono come principio una causa materiale:
costoro errano in molti sensi
Elemento che non è stato mai posto come principio e la terra
OBIEZIONI-DIFFICOLTÀ:
1-La rima obiezione riguarda realtà corporee=che possono essere spiegate attraverso elemento-
principio materiale

Realtà incorporee=come enti matematici

Realtà ultraterrene, pianeti non spiegate in base a una sica basata sulla materia

2-La seconda riguarda il movimento , parlare di un principio materiale (come fa Talete, Diogene
ecc) signi ca rinunciare a spiegare il movimento cioè COME possa avvenire il movimento se
abbiamo solo un principio materiale che non ci permette di capire il mutamento e come si passa
da una condizione dell’essere all’altra

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3- riguarda il fatto che i materialisti non spiegano la sostanza e l’essenza delle cose cioè il ciò che
era essere: quella permanenza dell’essere che deve caratterizzare la sostanza-essenza ovvero ciò
che permette un permanere nella realtà

La materia è soggetta a continui cambiamenti, è uida-in continuo movimento che non può
essere spiegato attraverso la sola materia

4- quarta critica che viene rivolta ai materialisti: non si spiega come si passa da un’elemento
all’altro, come si generano a partire da uno all’altro

Aristotele cerca di dare una spiegazione: vi è un elemento che è più mobile degli altri perché più
rarefatto : il fuoco essendo l’elemento pieno di energia e forza potrebbe spiegare il movimento,
tra tutte le cause materiali funge anche da causa motrice

MENTRE la terra meno di tutti si presta ad altre tipologie di spiegazioni ed ecco perché nessuno
dei precedessori ha posto la terra come primo di tutti gli elementi

Esamina Esiodo (poeta) che non rientra tra loso , parla della terra come origine della realtà

Spiegazione mitica: la terra sarebbe la madre terra , principio posto solo da lui

‘L’acqua sarebbe anteriore a .. e la terra all’acqua’


Altro problema: la causa materiale non può essere unica perché si passa da una materia all’altra:
ci sono più cause materiali

Questi elementi determinano una generazione: da un elemento viene generato ulteriore


movimento

Elementi come fuoco: elementi più rarefatti capaci di determinare il movimento mentre la terra
molto meno

Ci sono principi per quanto riguarda il tema delle cause, più adatte per spiegare la realtà come il
fuoco ma sono meno adatti a spiegare tema della generazione

Elementi sono estremamente eterogenei.

Ecco perché Empedocle introduce 2 ulteriori principi che spiegano come si passa da un
elemento ad un altro: amicizia e contesa che uniscono e separano elementi

Critica: non parla mai di come questi elementi possano trasformarsi l’uno nell’altro, il passaggio
non viene chiarito

Si parla solo di aggregazione e disgregazione , ecco perché Aristotele introduce la materia

Anassagora introduce due elementi: un elemento ordinatore e uno plasmabile

Intelletto che ordina le omeomerie (specie di atomi primordiali, tutti costituiti nello stesso modo),
la realtà è mescolata

Intelletto ordina ciò che in origine è disordinato, da questo mescolamento si produce ordine

Obiezione: come possono darsi dei semi mescolati se non vi è stata in origine una condizione di
ordine, da cosa ha avuto origine questo mescolamento?

Le omeomerie avrebbero dovuto preesistere non mescolate

Pag 47
In e etti una tale forma avrebbe già dovuto essere mescolata…
Uno: intelletto

Il diverso: dato dal mescolamento

Forma: principio ordinatore, si parla di una causa formale che è già presente nel pensiero di
Anassagora

Anassagora è tra i presocratici colui che più si è avvicinato a una spiegazione in grado di rendere
ragione dei fenomeni della natura .

Questi loso si riferiscono solo alla generazione-corruzione e movimento infatti essi ricercano
solo principi di questo tipo
Aggregato di Anassagora contiene in se tutto l’universo

Platone ha separato idea dall’essere sensibile che dovrebbe plasmare è perchè l’idea è una causa
formale

Altri principi in grado di rendere conto del perchè una materia si muova:

Causa del movimento - Empedocle, Anassagora

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Causa nale -(implicitamente) parlano di nalità per un verso e per un’altro non ne parlano,
questo discorso Aristotele lo rivolge a coloro i quali hanno individuato a tratti causa formale
(Parmenide, pitagorici, Platone)

Tutti questi pensatori non si de nivano loso , erano sapienti

Tutta la disamina si è concentrata sui loso che trattano gli enti sensibili: che hanno corporeità e
il tema è quello della materia, esistono anche precedessori che hanno individuato enti che non
hanno materia e appartengono a sfera celeste o dell’intelletto: i cosiddetti PITAGORICI (non
ben identi cati)

Enti matematici: privi di movimento (i numeri) impiegati per spiegare la realtà sensibile e
sovrasensibile (problemi di astronomia)

Critica:

1-identi cazione numero e realtà , per pitagorici la realtà è numero ma per Aristotele non è cosi
perché in questo modo come faccio a spiegare in che modo il numero possa costituire un
principio per contare la realtà

2-si limitano a applicare i numeri ala realtà sica terrestre e considerano realtà celeste identica a
quella sica, Aristotele distingue moto dei pianeti (perfetto) dal movimento che avviene in ambito
terrestre che si esaurisce-è nito.

I numeri servono a calcolare la realtà ma non a spiegare come avviene il movimento

Dispongono di una matematica-geometria ma non di una sica

-‘I principi che fanno valere..non hanno detto nulla del fuoco ecc’ hanno trovato un principio fuori
dalla sensibilità non soggetto a divenire quindi ha enormi potenzialità ma quando viene applicato
incontra dei limiti perchè non è in grado di spiegare i fenomeni che dipendono dalla materia

Platone VA OLTRE distingue, a di dei Pitagorici

Numeri ideali e numeri sensibile, spiega perchè numero si applica alla realtà
Idea del 2 e dei 2 sassolini

Conclusioni a cui arriva Aristotele alla ne del libro alfa:

Trae le somme, torna sull’enorme potenzialità delle cause dei precedessori (riconosce grandi
meriti) il problema è che per quanto siano state individuate i precedessori hanno parlato in
maniera confusa, hanno solo menzionato senza ‘fare’ come un bambino che muove ancora i primi
passi, che balbetta ma tuttavia da questo bambino impara molto

Altro esempio: Empedocle (supera alcune di coltà)

In realtà pur parlando solo di materia, aveva già individuato senza saperlo qualcosa che
assomigliava ad una causa formale= la proporzione che individua nelle aggregazioni dei singoli
elementi.

Sostiene che l’osso si componga di 2 parti di terra, 2 di acqua e 4 di fuoco: se abbiamo questa
proporzione abbiamo il principio formale che determina l’essenza dell’osso (la causa formale
dell’osso)

Pag 65
Empedocle aveva individuato causa formale senza accorgersene

Testo Talete
è una testimonianza ( lettera A) parla di qualcosa che ha detto lui ma non sono le sue parole, è
Seneca che riferisce di Talete

11 sigla del losofo

Talete ammette che terra trema.. si parla della terra ma la terra rientra in una sfera causale che
riguarda l’acqua , per i greci i terremoti (fenomeno terrestre) sono originati dal dio del mare
Poisedone che scuote la terra ferma

Acqua è principio di ogni possibile fenomeno naturale

Testo Milesio
pag 23 Anassimandro è autore di un frammento, studiato da Heidegger, frammento denso

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‘Tra quanti a ermano che il principio è uno..’
Anassimandro dice che esiste un qualcosa che è indeterminato, né quali cato né individualizzato,
assume una sua determinazione attraverso la distruzione= una punizione che gli esseri vanno a
scontare per il fatto di esistere, distruzione che porta ad una aggregazione di tutto quello che è.

Il tema aggregazione-disgregazione torna abbinato a ciò che ha un limite e ciò che non ha un
limite (inde nito).

Ciò che è inde nito con la distruzione (che avviene per necessità) acquisisce un limite

Gli esseri: ciò che ha una determinazione che è il risultato di una punizione

Esiste una giustizia che fa modo che le cose si distruggono, attraverso distruzione altri esseri
vanno a formarsi—ogni oggetto limitato è destinato alla distruzione perché deve fare spazio ad
altri oggetti, tutti gli oggetti sono limitati in quanto limitati si arrecano giustizia gli uni agli altri e
questa giustizia la devono pagare come se dovessero scontare una punizione che consiste nella
loro distruzione.

Il tema della giustizia è legato al tempo che quell’ente è esistito sia allo spazio che quell’ente ha
occupato.

Tutte le cose che individuiamo le individuiamo perchè hanno dei limiti

Prima delle singole realtà e dopo TUTTO È INDETERMINATO, le cose si individualizzano


distruggendosi e ricreandosi

La polarità è sempre data da

FINITO -INDEFINITO
CREAZIONE- DISTRUZIONE

Anassimandro nel libro alfa non parla mai, ci accingiamo a questo frammento , testo che rimane
oscuro

Per Anassimandro esiste un principio che è illimitato (in nito) ma all’interno dell’in nito tutto ciò
che ritroviamo è nito

Anassimene (aria) 3 dei grandi millesimo

Pensò al pneum (so o in greco), pensò all’aria come l’aria che noi respiriamo , principio della vita.

Tutto l’universo respira, è un respiro universale che permette di esistere

Anche gli stoici parleranno di un respiro vitale

Pag 38 FRAMMENTO tratto da uno degli aleatici (Senofane, Melisso) : Senofane


Noto come poeta, sviluppa una teoria molto critica del divino tradizionale a vantaggio di un divino
razionale-perfetto-eternamente buono-sempre identico a se stesso che ha caratteristiche
dell’essere di Parmenide che si distingue da divinità tradizionale dei greci (veneravano una serie di
divinità con caratteristiche antropomorfe, tratti che non sono propriamente divini, caratterizzati da
gelosia/vergogna)

Frammento contro antropomor a dei greci: ‘se i buoi, cavalli, leoni avessero mani..’
Anche gli animali hanno le loro divinità quindi viene messa in ridicolo la forma umana del divino,
esistono pure dei cavall/buoi questo è quindi assurdo e ridicolo

Concezione di Senofane si evince da: ‘uno dio tra gli dei..’ Concezione di Senofane è eleatica

Zenone di Enea
-appartenente a scuola eleatica, discepolo diretto di Parmenide , eredita idea di perfezione
dell’essere, 5/4 secolo

-famoso per i suoi paradossi, sviluppa paradossi all’intorno di movimento

-se noi pensiamo all’essere come permanente noi abbiamo di coltà a pensare al movimento che
altera l’essere, gli eletti non sono stati in grado di spiegare il movimento

Critica la nozione di movimento

Propone il Paradosso del Piede Achille e la tartaruga: se tartaruga sta in una posizione più
avanzata di quella di Achille, Achille può ridurre la distanza all’in nito rispetto la tartaruga ma non
arriverà mai a raggiungerla

Quindi il movimento è molto di cile da pensare, il pensiero coincide con l’essere ma non con il
movimento, il pensiero del movimento implica delle di coltà

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Eraclíto
Si è occupato anche lui del movimento nel frammento che parla del ume (pantarei= tutto
scorre)

Parla di questo ume che non è mai lo stesso, perché immergersi nel ume due volte non è mai la
stessa esperienza , ci si immerge in due umi diversi

Quindi il divenire continuo della realtà ci impedisce di cogliere una continuità all’interno del
divenire, facciamo esperienze singole

Tema legato al tema degli opposti


Dialettica dei contrari e degli opposti (ripreso da Hegel) concezione secondo la quale il mondo
è strutturato in opposti che determinano continue contraddizioni, per comprendere la realtà
bisogna capire come questi opposti regolano la realtà

Esempi:

Pag 48
polemos=guerra è il padre di tutte le cose

Esistono polarità molto evidenti, tutto è retto da queste polarità

Tutto accade secondo un continuo scontro di elementi contrapposti che determina lo sviluppo
stesso della realtà

Questi opposti che si scontrano, determinano un’armonia armonia degli opposti

Dialettica dell’essere : Hegel

Mutazione di opposti che caratterizza la realtà

‘Ascoltando non me, ma il logos ..’ Polemos non signi ca che la realtà è disgregata, tutto è uno

polemos=è la guerra ma intesa in modo più vasto, molti frammenti sono di sfondo musicale

È il convenire nello stesso punto di termini di erenti, non è solo una contesa, è una

tensione (anche musicale) e in questa tensione può assumere una forma bellica

Si parla dell’arco di Apollo =strumento di morte, in igge pestilenze ma lo stesso arco di apollo è
anche la sua lira dalla quale vengono suonate melodie dolci

Ambivalenza strutturale in Eraclíto fond per capire il potere del logos = fuoco ciò che distrugge
(tutti troiani vengono uccisi cosi) ma è anche un energia vitale che ci permette di scaldarci

Empedocle
Frammento

Parla della contesa a cui contrappone principio aggregante: amicizia

Abbiamo con itto tra 2 forze

‘Duplice cosa dirò..’


C’è principio ciclico che regola l’aggregarsi e disgregarsi di tutte le cose che esistono e cosi il
cosmo si mantiene per quello che è

L’universo è ciclico (come per la maggior parte dei greci, stoici parlano di un ciclo che si ripete
sempre)

Anassagora
Pag 56

Frammento di Anassagora che dice a proposito del discorso dell’intelletto e omiomerie (che
Anassagora chiama semi) mescolati-confusi, intelligenza è separata da mescolanza

‘Prima che si formassero per separazione tutte le cose’


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Il tutto è la totalità inde nita di ciò che esiste, separato da tutto ciò è l’intelletto come intelligenza
universale che fa in modo che si formino delle forme-enti-cose de nibili che vengano a comporre
l’universo.

L’universo non esisterebbe per come è se non grazie a questa causa nale che fa si che tutte le
cose abbiano uno scopo

Se non esistesse l’intelletto tutto sarebbe caos

Giovedi 7 ottobre

I SOFISTI

no a SOCRATE poi SOCRATICI-SCUOLE SOCRATICHE

Tra 5 e 4 sec a.c (prima dal 7 al 5)

-I so sti hanno caratteristica di scrivere dei testi che si conservano in parte ma che arrivano a noi
in forma frammentaria , come i presocratici

I testi dei so sti sono raccolti nella raccolta dei presocratici di Dilz e Kran , studiosi tedeschi che
hanno raccolto i materiali che riguardano i predecessori di Platone hanno incluso questi testi in
questa raccolta.

-Autori che precedono Socrate, gettano base di quello che dice Socrate e molto spesso vengono
assimilati a lui :secondo una serie di testimonianze Socrate sarebbe un so sta per cui distinguerlo
dai so sti è di cile e Platone si propone proprio questo obiettivo nei suoi dialoghi : vuole separarli
ma nei testi troviamo convergenze tra so sti e Socrate per questo vengono trattati molto spesso
insieme nella letteratura.

-I so sti vengono distinti da Socrate soprattutto da Platone che si so erma sui so sti

Dedica un dialogo al tema dei so sti, dialogo abbastanza tardo di Platone che parla di alcuni
so sti speci ci e ciascun dialogo è dedicato a ciascun so sta

p.e. dialoghi dedicati a

• Protagora

• Gorgia : coevo a Protagora

• Scrive 2 dialoghi dedicati a Ippia :so sta minore

• Trasimaco : uno dei più radicali ( che ora troviamo nella Repubblica)

Si dedica ai so sti in polemica con quello che hanno pensato contrapponendoli a Socrate, anche
Aristotele polemizza nel libro ‘Confutazioni so stiche’ e questo attacco diretto di Platone/
Aristotele ha fatto si che so sti non rientrassero nella storia della lo per tutto il mondo antico,
nessun autore nel mondo antico ci parla dei so sti (Aristotele li esclude nel primo libro della
Meta sica) tutti evitano perchè Platone e Aristotele non li hanno considerati , hanno detto che non
sono loso , l’unico losofo per loro è Socrate.

Questo è uno stigma che arriva no all’età moderna: no a Hegel grazie al quale, per la prima
volta, i so sti entrano nella storia della loso a.

-Contrappone movimento so stico al movimento naturalistico dei preplatonici dicendo che:

PREPLATONICI parlano del mondo oggettivo, hanno descritto la natura


SOFISTI parlano del soggetto- del mondo dell’individuo

E la sintesi tra soggetto e oggetto sarebbe poi con Platone e Aristotele

Che vuol dire parlare del soggetto?


Vuol dire Parlare dell’individuo-uomo e non della natura esteriore

Anche i presocratici hanno parlato dell’individuo ma il loro individuo è sempre connesso con la
natura-cosmo ordinato mentre i so sti rinunciano a parlare del mondo esterno, negano la realtà
esterna e rivolgono il discorso sull’uomo

PROTAGORA

Asia minore

Parla dell’uomo come punto di riferimento, parla dell’uomo come tutto quello che l’uomo può
conoscere-pensare

Parla dell’ Uomo misura di tutte le cose


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Pag 70 manuale
‘Io dico che la verità è come ho scritto…’
Parla della realtà ma anche della possibilità di alterare la percezione della realtà attraverso
un’apparenza , attraverso il potere della parola-discorso

I so sti sono maestri della retorica ,insegnano l’arte del parlare: fare apparire le cose in modo
diverso da quelle che sono

Ci sono degli esempi : ’ricordati che per il malato..’


La stessa cosa può apparire in modi diversi a seconda di come la si osserva, posso riuscire a
ottenere un’apparenza determinata riguardo ad una determinata percezione per fare apparire una
cosa come non è-il contrario di quella che è

Creo 2 apparenze contrapposte e utilizzo quello che conviene far credere in quel momento

‘Non bisogna dichiarare ignorante il malato..’


Il medico lo fa con i farmaci, il so sta con i discorsi
Esattamente come il farmaco può indurre un mutamento del corpo umano in una determinata
posizione che può essere positiva o negativa

farmaco in greco= Medicinale ma anche veleno

La parola è un farmaco ( lo dice anche Gorgia)

Per i so sti l’arte della parola è la vera causa che ha a che vedere con l’individuo e non con il
cosmo, si occupano dell’uomo , gli uomini vengono persuasi a pensare e agire in un certo modo
(è un tema attuale: comunicazione)

La so stica è uno dei segmenti della loso a antica più attuale, gli stessi so sti tracciano altri
strumenti di persuasione con altri strumenti: strumenti non solo della comunicazione verbale.

Il Sapiente è colui che è in grado di produrre queste apparenze e utilizzare quella che è utile per
persuadere l’interlocutore

GORGIA

-Proviene dalla Sicilia: Lentini

-Dice cose molto simili a Protagora

Protagora ha un’importanza notevole per Platone

-Gorgia è maestro di Pericle e dei discepoli di Socrate

-È stato a sua volta allievo di Empedocle di Agrigento

-Rimane impresso nella memoria degli ateniesi perché nel 427 arriva ad Atene in qualità di
ambasciatore di Lentini e da prova delle sue capacità retoriche ma soprattutto di
improvvisazione: era molto convincente, svolgeva le stesse argomentazioni in entrambi i sensi:
era in grado di persuadere anche al contrario

‘Sul non essere o sulla natura’ in questo scritto motiva la sua capacità ‘nulla esiste, se anche
qualcosa esiste non è comprensibile, se anche fosse comprensibile di sicuro sarebbe
incomunicabile’ e seguono argomentazioni ‘esiste solo ciò che è e non è (pag 74/5)
Come è impossibile che esista essere è impossibile pensarlo e comunicarlo
Ci dice che la realtà non esiste, non può essere pensata e comunicata: 3 tesi che implicano che
l’uomo comunica solo parole e non cose, non c’è una corrispondenza tra parole e cose

Attraverso le parole posso modellare l’illusione di una realtà che non c’è, far credere quello che
voglio e capovolgere completamente tutte le realtà /verità

L’esempio più celebre si ha in un altra opera: ‘Encomio di Elena di troia’:


La fuga di Elena è all’origine della guerra di troia (ogni greco la pensava cosi) MA Gorgia la
dichiara incolpevole anzi, secondo lui, va encomiata e la difende con un’argomentazione che
dimostra che la parola ha il potere di capovolgere la realtà, A ronta tutte le cause che discolpano
Elena dicendo:

Elena non è colpevole perché quello che ha fatto (andare a Troia, tradire il marito e causare la
guerra) lo fece per ceca volontà del caso o per decisione degli dei oppure perchè rapita dalla forza
oppure perchè indotta con parole oppure perchè rapita dall’amore e quindi non è colpa sua.
Poi parla della parola , Elena è costretta dalla parola a tradire il marito e la patria

P 76
Potere della parola ‘se fu la parola a persuadere Elena e a illuderle l’animo …
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La Parola è un gran dominatore che con piccolissimo corposa compiere, riesce a calmare la paura,
ad eliminare il dolore, a suscitare la gioia e aumentare la pietà’

Non basta pensare che Elena sia stata rapita, basta anche che Elena abbia semplicemente
ascoltato il discorso che non è più colpevole perché il discorso ha la capacità di indurre le
persone a fare cose inconsapevolmente e quindi non sono più colpevoli, sono forzati dalla
parola= strumento di persuasione attraverso il quale tutti possono essere indotti a compiere
terribili atti

Qui troviamo l’ ANALOGIA CON PROTAGORA: pag 77 inizio ‘c’è tra la potenza della parola e la
disposizione dell’anima lo stesso rapporto che c'è tra l'e etto dei farmaci e la natura del corpo'
Come certi farmaci eliminano dal corpo certe malattie, cosi anche i discorsi:alcuni provocano
dolore altri diletto’
Elena non fu colpevole ma sventurata
Parole sono dei farmaci , la parola ha l’e etto di un farmaco che agisce sul corpo
costringendoci a prendere una decisione indipendentemente dalla nostra volontà, indirizza l’uomo
in una direzione e lo trascina-lo induce a compiere qualsiasi cosa

La parola è la vera causa dell’agire in ambito morale

Lo studio della retorica è fondamentale nell’ istruzione di un giovane cittadino che deve a rontare
la vita
Si parla anche dell’amore (eros) che è in grado di trascinare

Intervento tutor:

Il logos utilizzato dal retore è ambivalente, può essere riempito dell’intenzione di colui che lo usa

Nel Gorgia di Platone ci sono linee in cui Gorgia dice ‘ io insegno una tecnica e se uno dei miei
allievi la usa per commettere ingiustizia, non sono io da ritenere responsabile’ quindi la tecnica che
è scollegata da contenuti morali

Si passa dall’esaltazione della retorica all’ esaltazione della tirannide, idea di potere come
violenza, dalla persuasione si può arrivare alla possibilità della tirannide.

La parola ha lo stesso potere della violenza

Dalla persuasione si può arrivare alla possibilità della tirannide

Esiste innanzitutto un discorso legato a diritto del più forte, una ri essione sulla natura dei singoli
individui che determinano una gerarchia a seconda del diritto del più forte ( questo diritto deve
essere per convenzione o per natura?)

La possibilità di un sapere retorico indipendentemente da ogni contenuto di carattere morale-


etico: tema di tutti coloro che insegnano un sapere retorico che insegnano a chiunque

Alcuni sceglieranno la via politica e diventeranno tiranni mentre altri assumeranno un potere
retorico per costruire l’arte della persuasione volta al buon governo della città come Platone :
persuasivo ma non ha la nalità di un governo privo di passioni ma di un governo retto dalla
ragione.

-Tutta l’opera platonica è un’opera volta alla persuasione

Platone addirittura lo dice a volte: sto parlando di un mito e ve lo racconto per persuadervi.
Di tutti loso occidentali è quello che maggiormente risente questa necessità di avvalersi della
persuasione soprattutto nei testi in cui critica i so sti per scon ggere proprio la tecnica della
retorica.

Poiché so sti insegnano l’arte della retorica questo insegnamento in realtà è trasmesso come un
sapere tramandato e insegnato e insegnano a pagamento non si domandano chi siano gli
interlocutori infatti non parliamo di allievi, non hanno una scuola, trasmettono semplicemente una
tecnica utilizzata da tutti.

Non educano perché non hanno come obiettivo la crescita individuale della persona, non è una
scuola : la scuola deve educare

Platone lo dice questo: il governo deve essere fondato sull’educazione dell’individuo. (Del corpo/
dell’anima) MA nel dire tutto questo utilizza tecniche retoriche

p.e. la Teoria delle idee raccontata anche dal punto di vista persuasivo (con un mito) non solo
razionalmente ed è esplicito nel sottolineare le due spiegazioni di erenti

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-Aristotele Parla del tema dell’inverosimile, si so erma sulla natura fallace delle argomentazioni
so ste volte a negare l’ esistenza della realtà , critica dal punto di vista formale il modo di
ragionare so stico (sovvertire la realtà)

NON È UN ATTACCO INDIRETTO COME QUELLO DI PLATONE, è più interno alla so stica

Pag 80 Palumbio
IPPIA DI ELIDE

A ronta

‘O voi qui presenti..’ Distinzione tra la natura delle cose e condensione delle cose
Prevale la natura del più forte, ritorna la tirannide

-è il So sta il quale è in grado di prevalere con la forza dei suoi ragionamenti

Pag 81

CRIZIA

-Zio di Platone , è un uomo politico che svolge un ruolo preciso per Atene quando perde il
Peloponneso perché diventa uno dei 30 tiranni che guida Atene , periodo drammatico per Atene
(tutti i nemici degli spartani vengono incarcerati-giustiziati-processati, è un periodo violento il
governo dei 30) come in Cina oggi

-uno degli allievi di Socrate condannato per essere stato maestro di Crizia

-Crizia parla del ruolo della religione in relazione al tema del governo politico ‘giacché le leggi
distoglievano gli uomini…’ Crizia ci dice qualcosa che ci fa pensare a Socrate: la legge è una sola,
non distoglie le persone dal compiere determinati reati, i reati si compiono in segreto e allora
l’unico modo di distogliere le persone da compiere determinati misfatti è quello di provocare in
loro la paura-il terrore e questo avviene attraverso la religione: divinità che puniscono sono l’unico
modo per spaventare le persone e dissuaderle dal compiere reati.

ANTIFONTE

Si so erma sul rapporto tra leggi scritte (u ciali) e forza di natura quindi:
Diritto di natura e diritto di convenzione

‘Giustizia consiste nel non trasgredire una delle leggi dello stato di cui uno sia cittadino…
Norme di leggi sono accessori, quelle di natura essenziali’
Norme di leggi sono concordate non originarie, quelle di natura sono originarie non concordate.

Il diritto di natura prevale sempre sul diritto positivo stabilito dalle norme-regolamenti e ecco
perché il so sta-l’uomo di potere seguirà la natura non i diritti convenzionali-positivi.

Nelle città greche, all’epoca 5-4 secolo, si adottano una serie di costituzioni che vengono
considerate importanti per la vita civile e queste costituzioni vengono messe in crisi da queste
concezioni.

Il So sta, attraverso il potere della retorica, prevale sulle leggi , è libero da vincoli giuridici e può
compiere qualsiasi tipo di misfatto

ALCIBIADE

Cambia schieramento durante la guerra del Peloponneso e secondo gli ateniesi dopo la guerra
viene ritenuto responsabile della scon tta di Atene, era molto abile, Sparta vince grazie al fatto
che è passato dalla loro parte

SOCRATE

Socrate viene condannato a morte (399 a.C) per corruzione dei giovani e per empietà (non ha
venerato divinità, condanna che riguarda il mondo della religiosità, chiama spesso in causa
elementi religiosi, attribuisce al dio apollo tutta la sua attività che in realtà non è molto distante dai
so sti, è molto simile ai so sti)
Giovani corrotti: Crizia Alcibiade, tutti coloro che fanno parte degli allievi di Socrate (il + imp:
Platone) sono il corpo del reato commesso da Socrate e anche loro sono dei corrotti

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Dopo il 399, negli anni successivi, i giovani cercano di scagionare Socrate dalla condanna (dagli
ateniesi) per scagionare loro stessi quindi gli scritti hanno un ltro apologetico, sono scritti che
hanno una nalità, non sono la fotogra a di come Socrate è stato realmente e in questo modo la
rappresentazione è deformata

Platone difende se stesso quando difende Socrate:

è molto simile ai so sti


1 Motivo: per la capacità persuasiva nei confronti dei giovani i quali imparano da Socrate l’arte
della parola non identica a quella dei so sti, la tecnica più importante è quella della
confutazione , Socrate è in grado di parlare di qualsiasi argomento ed è in grado di demolire
qualsiasi verità, l’attività ad Atene è volta a confutare tuti coloro presumono di essere sapienti,
Socrate non ha nulla da insegnare vuole solo confutare

Si rivolge a tutti coloro quali hanno sapienza e li interroga su quello che non sanno, si evince cosi
che tutti coloro i quali presumono di sapere risultano incapaci di argomentare quello che sanno e
sono costretti ad ammettere la loro ignoranza e alla ne di questa confutazione, che dura tutta la
vita di Socrate, egli si accorge che l’oracolo del dio apollo (che lo aveva proclamato il più sapiente
di tutti gli uomini e Socrate non ci aveva creduto) alla ne emerge che Socrate è l’unico ad avere
la consapevolezza di non sapere e quindi è e ettivamente il più sapiente degli ateniesi.

Tecnica della confutazione viene messa in pratica nella letteratura a cui fa capo a Socrate

I So sti sono in grado di convincere attraverso parola, lui è in grado di demolire ogni qualsiasi
verità

RAPPRESENTA L’ANTIDOTO ALLA SOFISTICA

Era talmente impegnato in questa confutazione che non trovava il tempo per scrivere, non voleva
nemmeno scrivere , non si è dedicato a insegnamento

Non aveva pensieri propri, si dedicava esclusivamente alla confutazione

Si dice che, secondo alcuni, Socrate ha scritto 7 dialoghi conservati dalla moglie no al punto in
cui Eschine (un socratico) sarebbe andato dalla moglie e ie avrebbe presi con l’inganno e
pubblicati a suo nome, di questi ne sono rimasti 2

Quali sono quindi le fonti che ci permettono di parlare di Socrate?

Abbiamo le fonti socratiche quindi gli amici/compagni che scrivono dialoghi in cui Socrate è il
personaggio principale, come i dialoghi per intero di Platone in cui Socrate è il personaggio
principale di quasi tutti gli scritti .

Altro autore: Senofonte , che non rientra nella storia della lo, noto per altre opere storiche quindi
non socratiche

È stato anche un generale che ha combattuto e salvato un’ intero esercito , dedica 4 opere a
Socrate che contengono vari dialoghi con amici/cittadini

Amore per i cavalli:opere dedicate alla caccia, guerra

l’ha conosciuto di persona

Antistene : è importante perché è l’allievo più anziano di Socrate, avrebbe dovuto prendere per
eredità il comando di Socrate ma poi subentra Platone

Abbiamo un'altra testimonianza: Commedia che mette in scena Socrate nel festival ateniese più
importante

Aristofane nel 323 scrive 3 commedie, 2 hanno come personaggio principale Socrate

Le nuvole: lo critica e viene assimilato ai so sti , Socrate è un so sta , pratica l’arte dei discorsi e
scambia il discorso + forte con quello + debole quindi trasforma la realtà, Socrate è allo stesso
tempo un losofo della natura che parla come Anassimene di Mileto, ricerca le cause e addirittura
si interessa di biologia- del moto dei pianeti e di come è strutturato il mondo infero, è un losofo
naturalista oltre che so sta, considerato addirittura un sciamano, riassume in se gli elementi
innovativi della cultura del 5 secolo

‘Il connos’ maestro, tratta di Socrate a scuola con il suo maestro di musica

Un Allievo mancato di Socrate che , disperato per insegnamenti di Socrate che stanno
rivoluzionando la cultura greca, decide di appiccare fuoco alla scuola dei socratici e cosi libera
Atene dal male, Socrate diventa capo espiatorio

È l’unico documento che tratta la vita di Socrate è un attacco contro la cultura socratica

Aristofane: Socrate aveva una scuola , dice il contrario di quello che dicevano i socratici per
questo parliamo di QUESTIONE SOCRATICA

Viene messo tra parentesi, ci sono fonti contrastanti

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Ultimi suoi anni coincidono con la guerra del Peloponneso che conosce passaggi paralleli alla vita
di Socrate , mentre gira per le strade di Atene avviene la scon tta contro gli spartani e mano a
mano perde terreno.

I valori tradizionali cittadini vengono persi pian piano, occorre richiamarsi alla antica disciplina.

Responsabili dei vari decadimenti: so sti, Socrate che è portatore di questa novità che mette in
pericolo società

Socratici: Platone

Presocratici: Senofonte e Antistene attribuiscono a Socrate virtù spartane di resistenza quasi


sica di sostenere prove dure

Vedono in Socrate modello di forza e tenacia quasi a livello sico

Entrambi parlano della capacità di tener freno tutti gli impulsi del corpo (positivi e negativi) , per
loro Socrate è un modello di virtù etica e parlano della capacità di rinunciare a tutti i beni del
corpo=la cosiddetta autarchia (la virtù per eccellenza ) anche Platone va in questa direzione

Questa capacità di dominare se stessi diventa il requisito, per la capacità di Socrate, di essere poi
perfettamente capace di confutare .

La capacità razionale di pensiero come conseguenza di una capacità di dominio assoluto del
corpo.

Tema sviluppato soprattutto da Antistene e dai suoi successori che si de niscono ‘Cani’ i cinici
=seguaci (come Diogene che va a vivere per le strade), non hanno bisogno di nulla, il cinismo è
un credo/tradizione della cultura greca che si perpetua nel tempo sino all’impero romano,
praticano l’autodisciplina radicale che è causa di qualsiasi azione virtuosa

(Guerriero virtuoso è colui che non ha bisogno di nulla: nemmeno del sesso)
interpretano il socratismo in una chiave antitetica rispetto ai so sti , tutto questo è in direzione del
bene politico-economico

I Socratici (Socrate) non si fanno pagare per il loro insegnamento, vivono di nulla e sono del tutto
autosu cienti-indipendenti

Cinismo: Tema di una virtù estrema ascetica che avrà un ruolo importante nella tradizione
medioevale per i santi asceti, è una virtù individuale volta ad un autocontrollo assoluto
Esito del socratismo etico

Mercoledì 13 ottobre
PLATONE

-Fu allievo di Socrate, maestro di Aristotele

-Nel libro alfa della Meta sica ci sono capitoli dedicati a Platone

-La Filo di Aristotele nasce come risposta ad alcune di coltà implicite del pensiero di Platone

Posizione di Aristotele è molto critica nei suoi confronti

-Nasce nel 427 a.C (diversi anni dopo Socrate) appartiene alla generazione degli allievi più giovani
di Socrate ma frequenta il gruppo dei socratici soltanto per 9 anni

-Platone costituisce la sintesi di tutta una stagione vissuta con Socrate ed è per questo che nelle
ricostruzioni di Socrate si parte da Platone e non da altri autori socratici

-Scrive una serie di dialoghi ma non è solo un’autore di loso a, è anche un uomo politico,
compie dei viaggi: in Sicilia 387, 367, 361 per tre volte si reca a Siracusa con lo scopo di mettere
in atto le sue idee politiche, si parla di un utopia

Platone cerca più volte di realizzare il suo disegno politico

Platone in uno di questi viaggi viene reso schiavo e poi liberato, rischia in prima persona per
realizzare le sue idee politiche.

Al ritorno dal primo viaggio , nel 387, ad Atene fonda la prima vera scuola dell’occidente che è
l’accademia (dal nome dell'eroe di guerra Academo, luogo che esiste ancora oggi) .

L’accademia di Platone ha un’in uenza enorme sulla vita culturale di Atene nei secoli successivi
no ad arrivare al 500 d.C data in cui abbiamo ancora un’accademia platonica che sforna loso /
dottrine e all’interno di questa la prassi è la lettura dei dialoghi di Platone , viene coltivata la
memoria di Socrate attraverso gli scritti di Platone

-Proprio l’esigenza di leggere i testi di Platone ha portato alla conservazione dell’intero corpus
platonico: insieme degli scritti di Platone , per la maggior parte consistono in dialoghi con
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personaggi (tra cui Socrate) che dibattono diverse questioni, hanno non tanto il carattere del
trattato ma dlla letteratura drammatica-teatrale—ogni dialogo può essere rappresentato in
forma teatrale.

Negli ultimi dialoghi la gura di Socrate ha un ruolo marginale , un problema che si pone è: qual è
il pensiero dell’autore?

Noi spesso identi chiamo il pensiero di Socrate con quello di Platone ma talvolta ritroviamo
di coltà, Platone prende le distanze da Socrate

I dialoghi platonici consistono in letteratura dialogica, ritroviamo in 34 dialoghi Socrate che


dialoga con altri personaggi) e le opere che in tutto che compongono il corpus sono 36.

-‘Apologia di Socrate’: assomiglia ad un insieme di discorsi di carattere retorico ambientata nel


399a.c (morte di Socrate, si cimenta con la condanna a morte)

-‘Le lettere’: non hanno carattere dialogico

Dialoghi collocati in precisi momenti della storia di Atene, in date drammatiche vicine alla morte di
Socrate

Abbiamo date drammatiche che coprono tutta la vita : Il Parmenide ci mostra un Socrate giovane
con il maestro Parmenide

Abbiamo un problema per le date di composizioni degli scritti che restano ignote, qual è il criterio
per determinare i componimenti?

Ci sono alcuni temi : il + importante: la teoria delle idee


Ma vi sono anche altri criteri: criterio stilometrico = criterio lologico basato sulla presenza o
meno di determinati stilemi che evolvono con il tempo nella scrittura di Platone

Noi sappiamo che Le leggi (ultima opera) contengono determinate caratteristiche stilistiche, più
un opera è simile allo stile delle leggi più è verosimile che appartenga a quel periodo nella
composizione

Ci sono 3 MOMENTI nei dialoghi

1. Che trattano la de nizione, si interrogano su una domanda fond ( cos’è la giustizia, la bellezza,
il coraggio), questi sono gli scritti di un Platone giovanile che ancora non ha sviluppato la
teoria delle idee PERIODO GIOVANILE SOCRATICO

Alla ne di questo gruppo si situa l’Apologia di socrate

2. Gruppo di dialoghi più corposi , dialoghi tematici (Simposio, il Protagora)

La Repubblica si situa alla ne di questo secondo gruppo , ci ha impiegato 10 anni, 10 libri,

teorizza la dottrina delle idee che troviamo anche nel Fedone (si situa vicino alla repubblica)

ANCORA PRESENTE L’INFLUENZA DI SOCRATE

3. Trattano questioni legate alla teoria delle idee ‘ il So sta e Il Parmenide


La teoria delle idee come una sorta di spartiacque , abbiamo un Platone precedente alla teoria

e un Platone posteriore alla teoria

La teoria delle idee si collega alla questione dell’anima: un’anima che consiste in 3 parti in
rapporto complesso le une con le altre MENTRE il Platone che precede la teoria delle idee pensa
ad un’anima unica, non composta da parti e che si contrappone al corpo

Sia per quanto riguarda l’anima sia per quanto riguarda le idee noi possiamo distinguere tra un
prima e un dopo

Scoperta importante: quella che riguarda il Fedro (uno dei dialoghi più celebri di Platone, tratta il
tema dell’amore) si è sempre pensato che Simposio e Fedro fossero stati concepiti nell’arco di
pochi anni e negli stessi anni (perchè il tema è lo stesso) MA il Fedro ha stilemi tardi, si colloca nel
periodo tardo
Lo stile è molto utile ma ci sono anche temi di carattere concettuale che riguardano la teoria delle
idee e i nessi che da questa teoria vanno a coinvolgere altri temi come quello dell’anima

Le leggi sono l’ultima opera, unica certezza cronologica, muore scrivendole

pag 108
Nelle Lettere (vero la ne della sua produzione) ad un certo punto scrive (nella 7 lettera, ritenuta
autentica)
a erma ‘questo io posso dire di tutti quelli che hanno scritto..’

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Vi lascio un’opera scritta ma sulle cose più importanti che ho pensato non vi sono scritti, non ha
a dato alla scrittura i suoi pensieri più importanti

Questa tesi è stata studiata negli anni 80 e hanno fatto una ricostruzione, ritengono che abbia
scritto dialoghi ma che abbia sviluppato una teoria non scritta nella quale troviamo l’essenza della
sua loso a: Dottrina dei principi

Il vero Platone non ha quella bellezza letteraria che ritroviamo nei dialoghi scritti

Ha sviluppato quindi 2 loso e: una messa per iscritto e una trasmessa solo a livello orale messa
poi per iscritto che verte intorno ai principi, quest’ultima si propone di superare alcune di coltà
che incontra la teoria delle idee
Platone parte da una dimensione orale (Socrate: il quale non scriveva) poi a una dimensione
scritta ma alla ne sembra quasi voler rinnegare ciò che ha scritto

Abbiamo l’ostacolo drammatico che caratterizza i dialoghi, un rapporto con la scrittura e oralità
che non è sempre lo stesso e tutto ciò complica il discorso

Leggere Platone è diverso da leggere altri loso proprio per il carattere avvincente delle trame
con personaggi diversi

3 GRUPPI DI DIALOGHI PLATONICI


• I PRIMI SCRITTI trattano il tema della de nizione :

Virtù- l’eccellenza della virtù

giustizia -l’eccellenza della giustizia

Coraggio-l’eccellenza del coraggio

• SECONDI SCRITTI

Il più celebre è il simposio che tratta tema dell’eros=amore


importante perchè la questione dell’eros viene connessa a quella della loso a

Ci dice che cos’è la loso a secondo il suo punto di vista

In un passo del simposio con personaggi in una competizione, descrive l’eros come mancanza,
l’eros è una gura intermedia tra umano e divino che contiene in se il principio della mancanza.

Si può amare solo ciò che non si possiede

Questa tensione verso ciò che non si ha è la metafora della loso a=l’amore per la loso a che
non si possiede

Si distingue la loso a da so a= possesso di conoscenze

Chi non possiede conoscenze= Socrate, colui che sa di non sapere

La loso a prende spunto dal personaggio di Socrate colui che ama il sapere perché non lo
possiede, insegna ad amare il sapere piuttosto che possederlo.

Socrate quindi è un personaggio che si contrappone ai so sti, non retribuisce un compenso, non
ha nulla da insegnare, gura che nel primo periodo è al centro dell’interesse di Platone.

I so sti trasferiscono conoscenze attraverso insegnamenti, Socrate sviluppa un rapporto con i


discepoli che ha a che vedere con l’anima degli interlocutori che viene resa quanto migliore
possibile .

Prendersi cura di se= prendersi cura non di ciò che si possiede e delle nozioni MA se mai
svuotarsi delle nozioni per essere pronti ad apprendere qualcosa che non si possiede.

1 periodo: Elogio che svolge intorno alla gura di eros

• IL PERIODO SUCCESSIVO:

Immagine del losofo ideale sviluppata a partire dalla gura di Socrate condannato ingiustamente
da Atene.

Colui il quale insegna ad amare il sapere verrà condannato a morte e non avrà bene ci, entra in
gioco il tema della morte : nella Apologia e nel Fedone egli si cimenta sul problema di cosa
avviene dopo la morte, dopo la morte di Socrate cosa avviene alla loso a?

Di fronte a questa possibilità Platone sviluppa nel Fedoneuna teoria dell’esistenza dopo la
morte, teoria della reincarnazione dell’anima (metempsicosi: idea che l’anima sopravvive al
corpo reincarnandosi in altri corpi umani-animali a seconda della vita vissuta terrena , questo ciclo
porta l’anima a una liberazione di questo ciclo eterno (o nel bene=in una sorta di paradiso eterno ,
o nel male= in una sorta di dannazione eterna)
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Concezione che viene in uenzata dall’or smo (movimento religioso imp nella sua epoca) =ciò
che gli permette di parlare di un’anima eterna che sopravvive al corpo, il tema va oltre il singolo
personaggio Socrate e ci permette di ampliare lo sguardo ad un mondo costituito non solo di
esseri umani che pensano-vivono ma di anime che sopravvivono, quindi gure eterne divine o
semi divine , entra in gioco il tema religioso

In questo secondo periodo utilizza una serie di miti: mito della caverna

Miti che ci parlano di luoghi come l’oltretomba, cosa succede alle anime quando discendono
nell’ade, miti che ci parlano di divinità che interagiscono (mito del prometeo nel Protagora)

La teoria della reincarnazione dell’anima ha a che vedere con la teoria delle idee, nel Fedone si
parla di un’anima che è eterna (in relazione a Socrate: egli muore ma la sua anima è immortale e
quindi la loso a sopravvive alla condanna a morte in itta a Socrate)

Cosa succede ad un anima che si reincarna da un corpo all’altro? L’anima tra un’esistenza e
un’altra si trova in luoghi non terreni , in questi luoghi l’anima contempla le idee con altre anime e
poi si abbeverano al ume di Lete (dell’oblio) dimenticano la visione delle idee e tornano sulla
terra

Platone nella teoria della anamnesi dice che la conoscenza è il ricordo di queste idee
dimenticate

La conoscenza per Platone è sempre solo ricordo , non è la scoperta di qualcosa di nuovo ma è il
ripercorrere qualcosa che già si conosce (Freud, Yung che parla di archetipi della psiche che
vanno riscoperti)

SE si conduce la vita secondo la virtù si verrà liberati e si vivrà insieme alle idee oppure SE si
conduce una vita di ingiustizie si verrà sprofondati nel tartaro

La Teoria della metempsicosi fondamentale per capire come sia possibile una teoria delle idee
che presuppone l’esistenza di 2 mondi separati

MONDO SENSIBILE: dove viviamo noi, mondo dell’esperienza

MONDO SOVRASENSIBILE : delle idee, mondo trascendente , luogo oltre al cielo di cui non si
può avere esperienza

Fondamentale per capire le due teorie è il nesso tra la contemplazione delle idee e il passaggio
che intercorre tra una vita e l’altra nel ciclo delle incarnazioni dell’anima : Due concezioni collegate

Brano che ci fa capire questo nesso tra anima e idee è tratto dal Fedone pag 112
Socrate che parla e spiega in cosa consiste il destino dell’anima rispetto al mondo delle idee ‘vedi
dunque che poniamo due specie di enti..’
I 5 sensi ci fanno conoscere il mondo sensibile che è in continuo mutamento quindi la
conoscenza del mondo sensibile non è stabile

‘Quando invece l’anima indaga da se sola..’


L’anima che è a contatto con il mondo sensibile nisce per avere una conoscenza sensibile piena
di errori soggetta al mutamento e quindi non a dabile MENTRE INVECE l’anima che guarda alle
idee conosce ciò che è immutabile e questa sua condizione è chiamata intelligenza.
Nel Fedone abbiamo la distinzione tra corpo e anima in relazione agli oggetti di competenza

La conoscenza per platone passa per il mondo sovrasensibile , l’anima conosce questo
sovrasensibile perchè l’ha conosciuto tra un passaggio corporeo ed un’altro.

Che cosa accade dopo il Fedone ?

Nella Repubblica , Platone si pone un altro problema : le anime delle persone sono molto diverse
fra loro, nel Fedone parliamo di un anima che può essere più o meno virtuosa ma è sempre la
stessa.

Nella Repubblica ci dice le anime sono diverse perchè costituite in maniera diversa, ci sono
uomini in cui prevale la parte razionale /desiderante-passionale (passioni negative) / aggressiva-
coraggiosa (passioni positive)

Che hanno esistenze diverse determinate dal fatto che prevale in loro qualcosa

Nella Repubblica Introduce il concetto della tripartizione dell’anima , il tema è quello


dell’equilibrio tra queste 3 parti che si da grazie alla parte razionale che accede alla visione delle
idee.

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Tema della tripartizione dell’anima introdotto per spiegare il Tema della costituzione politica
della città : la città è costituita da tre parti

1. Razionale =coloro i quali governano, i loso

2. Coloro i quali esercitano funzione di polizia dominati da parte irascibile-coraggiosa dell’anima

3.Parte produttiva, coloro i quali sono dominati da passioni

C’è addirittura chi parla di 3 caste diverse


L’anima di un individuo può cambiare , in un primo momento può prevalere la parte passionale e
poi lo stesso individuo può cambiare l’equilibrio al suo interno e quindi cambiare anche di classe
ma è importante tenere in considerazione questa corrispondenza tra l’anima e tra la città tripartita,
queste due per essere virtuose devono attingere alle idee, ricordare le idee contemplate.
Ricordo delle idee tema che ritroviamo nel Fedone, Menone e nella Repubblica vi è una
descrizione (nell’ultimo libro) di questo ricordo delle idee, percorso che anima compie alla ne
della vita terrena che la porta a contemplare le idee e a scegliere la propria esistenza futura prima
di abbeverarsi dove dimenticherà questa scelta e si reincarnerà in un’altra esistenza (mito di er)

Tema della metempsicosi e della visione delle idee sono collegati nel Fedone e nella Repubblica.
Fedone: ANIMA UNITARIA, PERCORSO VERSO LE IDEE
Repubblica: LE PASSIONI ENTRANO A FAR PARTE DEL CORPO
Immagine che usa nel Fedro: immagine dell’auriga che guida i 2 cavalli
Per platone chi guida il carro è il losofo

Il cavallo bianco:classe dei guardiani

Il cavallo nero: Classe produttiva degli artigiani

Immagine dell’auriga è un’immagine della città.

L’anima nel suo insieme tende alle idee

Brano pag 113

L’idea è l’ipotesi di fondo dell’intera loso a platonica


È l’unità dell’intelligibile (Ciò che può essere colto con intelletto) che permette di comprendere-
spiegare la realtà sensibile che è sempre molteplice, costituita da copie

Intelletto coglie l’unità

Sensi colgono la molteplicità

(Esempio del cavallo: l’idea di cavallo intelligibile, è la condizione di possibilità per comprendere
tutti i cavalli sensibili)

Io posso conoscere il mondo solo guardando alle idee

Esempio del letto: artigiano costruisce un letto guardando altri letti ma il losofo riconosce l’idea
di letto e quindi non ha bisogno di conoscere tutti i letti empirici che esistono.

Il losofo supera lo stesso artigiano.


Attraverso le idee io attingo alla vera conoscenza da cui dipende ogni conoscenza sensibile

Le idee sono forma e pensiero (visto e contemplato dall’anima in un det momento ma sono anche
ciò che ci permette di pensare la realtà empirica)

Esempio : la spola che usa tessitore partecipa della spola in se, la partecipazione degli enti
sensibili alle rispettive idee:

Tutti i cavalli partecipano dell’idea di cavallo (altrimenti non sarebbero cavalli)

Tutte le spole partecipano dell’idea di spole, tutte le spole sensibili sono copie dell’idea rispettiva
di spola o di cavallo

Ogni idea la imita ma imitandola ne è la copia imperfetta, è all’idea di spola che pensiamo non alla
sua copia

Solo l’idea è reale eterna e immutabile, la conoscenza può avvenire solo attraverso la visione delle
idee.

Il nome che diamo alle cose lo diamo solo perché questo nome corrisponde ad una idea
sovrasensibile

La conoscenza sensibile non ha un ruolo nell’ambito conoscitivo, la vera conoscenza è la


conoscenza dell’anima

Percorso del losofo-della conoscenza

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Pag 116
Mito della caverna
-Modo in cui si ricordano le idee

-Racconta di una caverna in cui ci sono prigionieri che non possono muoversi e sono costretti a
guardare davanti a loro , possono vedere solo le ombre davanti a loro che si muovono, il loro
mondo è un mondo di ombre e ritengono che quelle ombre siano l’unica realtà esistente

Non sanno che in realtà sono ombre .

Cosa succederebbe se… uno di questi prigionieri venisse liberato e costretto prima a voltarsi e
capire che queste ombre sono la proiezione di oggetti e che esiste un fuoco che proietta queste
ombre, il prigioniero verrebbe trascinato fuori dalla caverna e costretto a rendersi conto che esiste
un uscita della caverna e fuori dovrebbe contemplare le stelle, proverebbe dolore perché la vista
dovrebbe abituarsi ad una luce sempre più intensa

Arrivando a contemplare il sole si renderebbe conto dell’illusorietà di ciò che aveva contemplato
all’interno della caverna

-Cosa accadrebbe se adesso questo prigioniero consapevole del sole-luce e dei nessi causali
(ombre illusioni) rientrasse nella caverna e cercasse di convincere i prigionieri ad uscire dalla
caverna? Tutto vorrebbero forche uscire dalla caverna, non vorrebbero essere costretti a fare altro

-Il compito di chi scende dalla caverna (del losofo-dell’educatore perché il losofo è colui che
educa) gli imprigionati cercheranno di ucciderlo se l’educatore insistere

-IL TEMA DELL’EDUCAZIONE E DELLA DIFFICOLTÀ DELL’EDUCAZIONE , percorso faticoso-


doloroso verso la visione delle idee , percorso che può avvenire attraverso l’azione di un
educatore che ha il compito di costringere e trascinarli fuori dalla caverna

-una delle interpretazioni : passo interpretato come l’origine dell’autoritarismo , l’educatore


esercita violenza contro volontà dei prigionieri

A partire da questa interpretazione ,che deve molto a Popper, Platone è stato considerato un
losofo di destra e relativizzato per questa visione autoritaria del losofo

L’altro aspetto che sottolinea è come il losofo deve sporcarsi le mani: tornare nella caverna e
trascinarli

C’è il losofo che costringe perché la visione di Platone non è elitaria, mette in gioco la sua vita
per insegnare ai suoi compagni dove è la verità

Abbiamo il Platone politico che si sporca le mani , Platone pedagogo (insegna), in Platone il
losofo non è solo contemplativo ma si mette in gioco

-il tema della costrizione e violenza, dell’autoritarismo

Platone appartiene alla aristocrazia ateniese, potrebbe benissimo vivere di rendita in virtù del suo
censo ma sceglie altro

Platone meta sico e fortemente politico- 2 poli opposti

Parla di un governo di loso , città utopica dove il governo non è il governo del popolo , governo
democratico ma bensì un governo aristocratico: i migliori e quindi i loso

La possibilità di contemplare le idee deve essere messa al servizio della città

Giovedì 14 ottobre

Gli studiosi tendono a ricercare la teoria delle idee anche nei dialoghi giovanili dove non vi è
sviluppata questa teoria, gli studiosi cercano delle tracce

Ultimo periodo Platone:


Vengono prese in esame una serie di questioni legate a quello che abbiamo visto con una
rielaborazione

Uno di questi scritti:

Platone a di di Aristotele rimane, mentre Aristotele viene dimenticato e riscoperto in età moderna

Platone rimane per tutti i secoli medievali no ad arrivare alla modernità

Nel medioevo alcune opere vengono dimenticate e riscoperte nel rinascimento (platonismo si
occuperà proprio di questo: tradurre in latino-volgare i dialoghi di Platone che non erano stati più
letti, come il ‘Simposio’)

Il Timeo opera più importante in età medievale

Tema: Costituzione del cosmo , al pianeta terra e all’universo

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Teoria delle idee svolge ruolo fondamentale

L’universo vede la sua creazione grazie ad un demiurgo: dio artigiano che , prendendo a modello
le idee trascendenti, plasma la realtà cosmica a partire da uno strato: ‘cora’ per costituire tutto
ciò che esiste, le idee persistono alla creazione del cosmo

Il so sta: tema della so stica, ciò che distingue Socrate e so sti


Parmenide parla della teoria delle idee
Due opere che risalgono all’ultima fase, si cimentano con una serie di questioni, elabora
ulteriormente la teoria delle idee elaborando una nozione nel So sta: il non essere nozione che
permette di superare di coltà legate a questa teoria.

In questo mondo non vi è spazio per il movimento-il divenire perchè abbiamo solo enti
sovrasensibili e enti sensibili

mutamento=passaggio dalla condizione di un ente ad un altro ente, abbiamo forme di enti che si
trasformano e mutano nel tempo nella loro identità

Come è possibile questo mutamento? Interviene il tema del non essere

Gli enti sono partecipanti di determinate idee ma possono anche non essere, il non essere che
pone e istituisce come possibilità ontologica, si contrappone a Parmenide che pone l'essere ed
esclude la possibilità del non essere

Nel So sta avviene il parricidio e consiste nell’introduzione del non essere che garantisce la
distruzione

Parricidio di Platone : tradisco mio padre Parmenide, anche se solo lui si de nisce parmenideo
quindi seguace di Parmenide.

È un momento importante della carriera di Platone

È l’introduzione del non essere, non essere casa ma essere strada

Brano dal So sta ci permette di inquadrare il problema: pag 136


‘Quando diciamo il non essere, non diciamo qualcosa di contrario all’essere ma qualcosa di
diverso all’essere’
Il non essere non è un tradimento di Parmenide, per non essere non intendiamo la negazione
dell’essere ma un qualcosa d’altro rispetto a quell’essere, una trasformazione che determina la
possibilità del mutamento da un ente a un altro ente.

È l’introduzione di una possibilità di una di erenza, tema fondamentale per il tardo Platone che
introduce un principio dinamico che risolve le di coltà legate alla teoria delle idee

Il Parmenide è un insieme di esercizi che compie intorno alla teoria delle idee cimentandosi con
obiezioni mosse dai suoi discepoli

tra i personaggi del Parmenide compare Aristotele (un altro Aristotele ) quasi prendendosi gioco
del vero Aristotele

Dialogo che non o re una soluzione ai problemi descritti

Opera complessa

Le leggi ultima grande opera

Nelle leggi torna sul tema della città ideale che viene regolamentata non più con il mondo delle
idee ma in base ad una normatività per cui le leggi si cimentano con le usanze, nelle leggi si
teorizza la necessità di individuare in una normatività (insieme di strutture legislative) una guida
logica per una comunità politica che deve fondarsi sul principio della corretta educazione che
nella Repubblica è ancora vaga, losofo che insegna ma qui l’educazione viene descritta
speci cando una serie di norme che l’educatore deve applicare per governare correttamente una
città

2 paragra del libro alfa della meta sica di Aristotele


Aristotele è seguace di Platone , si cimenta con la teoria delle idee e costruisce la sua concezione
loso ca che possiamo comprendere solo dalla critica che gli rivolge alla teoria delle idee.

Aristotele individua la propria concezione del mondo

• C’è un primo paragrafo

‘Platone essendo stato n da giovane amico di aratilo e seguace delle dottrine eraclitee’ Dottrine
eraclitee=Cratilo seguace di Eraclito al quale Platone dedica un dialogo con il quale cerca
l’etimologia delle parole e nomi

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Si pone questo problema: Le cose hanno dei nomi per convenzione (perchè siamo abituati a
chiamarle cosi) o per natura?

Questo problema lo svolge con esempi ma in Cratilo non ci da una spiegazione in maniera chiara .

Eracliti e Cratilo parlano della natura come qualcosa in continuo movimento, qualcosa che muta
continuamente non può essere conosciuta in maniera stabile, vi è un problema legato alla
conoscenza di questo usso eterno

-‘Socrate si occupava di questioni etiche’


A ermazione da parte di Aristotele che ci permette di capire che Socrate agiva in maniera diversa
rispetto a loso naturalisti: lui si dedica dell’etica e quindi dell’uomo

Aveva un metodo socratico volto a ricercare la de nizione nell’etica

Platone dedica una serie di dialoghi al tema della de nizione per una ricerca dell’universale
compiuta a modo di esercizio, non si arriva ad un esito de nitivo.

Lo scopo : ricerca dell’universale (quello che ci dice Aristotele e fa Socrate e poi continua Platone)

‘Platone accettò questa dottrina ma credette..’ MA


Per Platone per conoscere devo ricercare l’universale, ricercare le de nizioni nel mondo
sovrasensibile

‘I sensibili esistono accanto alle idee’=accanto vuol dire che dobbiamo immaginare le idee e i
sensibili gli uni accanto agli altri ma questo accanto vuol dire : posti al di fronte senza mai
congiungersi come due linee che procedono parallele in eterno senza mai unirsi.

‘Inoltre gli enti sensibili traggono il loro nome dalle idee di cui partecipano’ introduzione del
problema della denominazione che ci fa capire che il problema è legato anche al linguaggio-
comunicazione, si fa riferimento ad un idea di cavallo che è comune all’idea di cavallo
Devo rifarmi ad un idea di… per comunicare le mie esperienze agli altri.

‘Infatti per partecipazione alle forme esiste la pluralità delle cose sensibili’
Utilizza le forme, Aristotele distingue 2 termini per indicare la stessa cosa forme-idee
Idea è la descrizione del nostro rapporto con le idee

Le forme ci descrivono la realtà oggettiva le idee le cogliamo solo se le vediamo, le idee esistono
indipendentemente da noi
Idee e eidos (che sta per forma)

La teoria delle idee di Platone viene descritta in relazione alla dottrina dei principi , la dottrina
successiva

Dottrina dei principi pone come via d’uscita ad una serie di di coltà della teoria delle idee

‘Le forme sono cause delle altre cose’ sono cause formali, l’essenza del cavallo è ciò che rende
ogni singolo cavallo concreto

‘Come elemento materiale delle forme introdusse il grande e piccolo’

Schema teoria delle idee


L’idea del cavallo, questa idea è trascendente, è sovraempirica (in un mondo in cui noi non
possiamo fare esperienza diretta)

L’idea è unica, vi è una idea per tutti i cavalli

Vi sono poi i singoli cavalli concreti che partecipano dell’idea di cavallo e che sono cavalli in
quanto partecipano all’idea di cavallo (partecipazione) , sono empirici (possiamo fare esperienza,
sentire, odorare) e sono molteplici

Una idea=molteplici copie di questa idea, tutti i cavalli ricopiano un unico cavallo e partecipano
dell’idea di cavallo

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Schema Teoria dei principi

È un evoluzione delle teorie delle idee

Non l’ha messa per iscritto, l’ha tramandata per via orale e Aristotele ci dice in cosa consiste:
Esistono ancora le idee , esistono gli enti sensibili, esistono gli enti matematici a metà tra le idee e
enti sensibili che ci servono a contare le singole copie delle idee.

Al di sopra delle idee:

-numeri reali (dall’1 al 10 che abbiamo visto con pitagorici)

-al di sopra dei numeri reali abbiamo 2 principi : l’1 (principio formale) e la diade/diade in nita
(principio materiale)

In A forma e materia sono fusi nello stesso oggetto-ente e questa fusione permette a A di dire che
il principio non è separato da ciò che spiega-in Platone questo non è possibile: egli separa perchè
se pone il principio inx alla materia il principio stesso è soggetto al divenire della materia e non mi
permette di comprendere la materia

L’1 è un principio di unità, è causa formale della realtà, è un principio di limitazione

Diade : principio di molteplicità, in nità, moltiplica tutto quello che è nell’uno in nitamente in
direzione del grande o del piccolo, è causa materiale della realtà , con la diade risponde alle
obiezioni rivolte alla teoria delle idee di non ottenere una causa materiale,

Dalla diade scaturiscono tutti i numeri divisibili per 2 per divisione, i numeri sono gli enti che ci
permettono di calcolare la realtà.

È uno schema è l’esito delle obiezioni poste a Platone nell’ultimo periodo all’interno
dell’accademia.

ottenere il divenire e risolvere problemi impliciti nella teoria delle idee di Platone, causa materiale
della realtà, assomiglia ad una matrice (timeo origine del cosmo), vi è un materiale informe che
viene plasmato dall’1

Il Non essere non è su ciente deve introdurre diade e 1

Tutti i numeri forche numeri primi scaturiscono dalla diade per divisione

È uno schema + complesso di quello della teoria delle idee

Terzo cavallo-uomo-tavolo:

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Io ho un’idea: l’idea di cavallo poi ho i singoli cavalli concreti che ho perchè partecipano dell’idea
di cavallo

Aristotele dice che quando parla di partecipazione sta dicendo che sta usando per tutti e due la
nozione di cavallo, c’è una nozione comune che ti permette di parlare di partecipazione

Questa nozione è un terzo cavallo che devi presupporre per poter pensare la partecipazione

Cavallo-idea di cavallo e singoli cavalli

Ho bisogno di nozioni intermedie di cavalli per capire la modalità di partecipazione delle copie
all’idea

Terzo cavallo serve a pensare alla di erenza tra l’idea di cavallo e la copia

Sopra l’idea di cavallo vi è l’uno, lui cosi cerca di risolvere il problema

Brano di Aristotele che ci parla di questo schema

Discorso che verte intorno alle similitudini intorno alla teoria dei principi e le teorie pitagoriche
intorno al numero, questa concezione matematizzante sarà presente nell’accademia dopo la
morte di Platone

‘Per quanto riguarda l’a ermazione che l’uno è sostanza’


Si parla dell’ 1 come principio formale

Le cose si traducono a partire da questi due principi: 1 e diade

L’1 si contrappone alla diade e da questo rapporto dialettico si determina tutta la realtà.

Aristotele muove obiezioni:

La forma= l’1 principio d’unità , tutto deriva da questa diade in nita che produce la realtà del
grande e del piccolo , realtà disomogenea

‘Risulta chiaramente che da un’unica materia si ricava..’ C’è un problema=è possibile che un unico
arte ce possa produrre numerosi tavoli o che viceversa da un unica materia si ricavi un unico
tavolo.

‘Si ha lo stesso rapporto che si ha tra un maschio e femmina’


Nell’arco dei 9 mesi in cui una donna è fecondata può essere rifecondata all’in nito mentre invece
un maschio può potenzialmente continuare a fecondare

QUINI il principio di unità e molteplicità non si articola nel modo posto da Platone nella dottrina
dei principi, vi sono delle contraddizioni

Nel capitolo 9 ‘da quanto si è detto, risulta chiaro che egli ha fatto..’

Paragrafo 9 torna sui platonici, arriva a parlare dell’argomento del terzo uomo argomento rivolto
contro teoria delle idee

costoro =A parla di tutti i seguaci di platone cercando di cogliere le cause degli enti..’
Per spiegare i cavalli hanno introdotto idea di cavallo

Aristotele si prende gioco quasi di platone: stai aggiungendo di coltà al problema

Teoria delle idee complica la spiegazione della realtà perché aggiunge enti sovrasensibili a enti
sensibili che già complicano la realtà

‘Inoltre l’esistenza delle idee non risulta..’ Non abbiamo solo idee di cavalli e tavoli ma anche l’idea
di tutti i pensieri

Aristotele dice: Partiamo da concezione di enti sensibili ma bisogna pensare anche i pensieri-le
fantasie-immaginazione

‘Inoltre alcune delle argomentazioni più rigorose..’


abbiamo il problema della relazione (l’uguale e il diverso) se penso a queste relazioni n base alle
teorie delle idee (un’idea di uguale e di diverso) io incontro di coltà perché l’idea deve essere
sempre in se e per se in quanto forma contemplata

Terzo uomo è l’uomo singolo, gli uomini molteplici che partecipano del singolo uomo, per
pensare a questa partecipazione occorre che il singolo uomo sensibile e l’idea di uomo abbiano
qualcosa in comune

Deve esistere un qualcosa che mi permette di parlare sia dell’idea sia della copia di uomo =idea di
terzo uomo , il terzo uomo non risolve perché anche questo terzo uomo lo penso in relazione
all’idea di uomo e quindi devo pensare ad un quarto uomo che mette in relazione il terzo uomo
con l’idea di uomo e cosi ha bisogno di un 5/6/7 uomo etc

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La prima argomentazione del Regresso ad in nitum a ermazione che porta a dimostrare
l’assurdità di una tesi loso ca, la ritroviamo moltissimo nel mondo medievale, diventa un luogo
comune della loso a ma l’argomento del terzo uomo è il caso più celebre del regresso ad
in nitum della cultura occidentale,

Pag 61
‘Mentre la sapienza ha come oggetto di ricerca la causa dei fenomeni’

‘Noi (parla al plurale, Aristotele dichiara di appartenere ancora ai platonici, mette se stesso con
coloro i quali sta criticando) abbiamo trascurato proprio questo infatti non diciamo nulla della
causa da cui deriva il movimento..’
Credendo di spiegare questo mondo noi a ermiamo un altro mondo

‘Ma quando si tratta di spiegare il modo in cui queste ultime..l’espressione partecipare non
signi ca nulla’ la partecipazione del mondo sensibile al mondo sovrasensibile è un parlare a vuoto

Non possiamo pensare la realtà in questi termini, in una realtà empirica che dipende sempre da
una realtà sovraempirica che non riusciamo a collegare a questo mondo perché ogni tentativo di
collegarla porta alla necessità di una mediazione e all’in nito.

Mercoledì 20 ottobre

ARISTOTELE
-non nasce ad Atene ma a Stagira in Macedonia

-viaggia per la Grecia, va addirittura in Asia Minore ad un certo punto

-la famiglia del padre è vicina alla casata reale che diventerà importante nella sua generazione e
diventa precettore di Alessandro magno, svolge ruolo importante nella politica dell’epoca

-Si trova nella fase di passaggio:

Città di Atene perde la sua centralità e il regno macedone prende il sopravvento

cambio radicale da mondo delle città stato, realtà politiche libere, al regno macedone che invece
priva le singole città delle loro autonomie e istituisce un nuovo tipo di ideale politico rispetto al
quale si interrogano i loso che seguono Aristotele.

Ellenismo: inizia con morte alessandro 323 , la vita cambia profondamente , è l’epoca dei regni,
ruolo dell’individuo è marginalizzato, non si può pensare ad un’ideale loso co che si tramuta in
ideale politica perché la politica è un’a are di imperi che si trovano al di fuori delle singole città
stato ecco perché Epicuro e i stoici predicano un disimpegno dalla vita politica contrapponendosi
sia a Platone che ad Aristotele

-si trova a viaggiare, arriva ad Atene e diventa allievo di Platone a 17 anni e rimane per 20 anni alla
scuola di Platone, si allontana, torna ad Atene dove fonda poi una nuova scuola PERIPATO (da
abitudine di Aristotele di passeggiare in greco: peripatein)

In questa scuola vengono raccolti saperi provenienti da discipline più disparate, i vari capiscuola
si occupano di raccogliere dati dalla sica-biologia-logica-retorica e anche questioni che
sembrano non scienti che apparentemente (dati biogra ci, letteratura di tipo miracolistico—
Pitagora Empedocle racconti che parlano di miracoli come la gamba d’oro di Pitagora: seduto
a teatro mostra di avere una gamba d’oro, materiale raccolto da Aristotele)

Anche Platone a ronta lo scibile ma in maniera più selettiva, temi dei dialoghi costituiscono temi
discussi nella scuola di Platone e non raccoglie materiale cosi vasto

-successori: Speospito , Senocrate (quindi non subentra a Platone)

-Corpus aristotelico : Opera di Aristotele è molto corposa, di cui a noi arriva solo una parte (a di
di Platone di cui ci arrivano tutte le parti) Non conservato per intero: noi di questa parte abbiamo
estreme di coltà negli a rontare tutti gli scritti a causa della vastità e diversità tematica: a ronta
tutti gli ambiti che potevano essere indagati all’epoca

Abbiamo solo gli scritti che utilizzava a lezione per esporre i saperi che venivano raccolti , gli
allievi avevano compito preciso: occuparsi tematiche che venivano approfondite partendo da
un’accurata analisi di tutti i materiali esistenti (come allievo di più famoso: Teofrasto si occupava
dei caratteri umani: coraggioso, virtuoso, temperante ecc , partendo dai dati disponibili)

Aristotele scrive inizialmente opere dedicate alla pubblicazione che sono dialoghi in gioventù,
successivamente torna a scrivere trattati (che si scrivevano prima di Platone) È IN UNA FASE DI
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PASSAGGIO ANCHE PER QUESTO, LEGATO ANCORA A PLATONE MA AD UNA DIMENSIONE
SUCCESSIVA LEGATA AL TRATTATO

Aristotele: il lettore : leggeva tantissimo dei suoi precedessori da cui traeva la base del suo
sapere

Storia di quest’opera: è la storia di coloro i quali hanno messo insieme gli appunti di lezione che
costituiscono l’opera che arriva a noi

Opera non è costituita da una serie di titoli come in Platone, è spesso costituita da appunti-lezioni
non congruenti e che si ripetono, sono di periodi anche diversi e sono stati tramandati quando i
romani (Silla) arrivano e conquistano Atene nel 1 secolo a.C e Andronico di Rodi, uno studioso,
mette insieme l’edizione che arriva a noi.

La meta sica a opera di andronino di rodi che mette insieme una serie di scritti che vengono dopo
le opere di sica, può essere un dopo anche didattico: per comprenderlo prima deve leggere la
sica e poi la meta sica.

Si parla degli strumenti della conoscenza, poi dei fondamenti della conoscenza e in ne delle
scienze applicate (biologia ecc)

La tradizione che arriva a lui è la più importante, nel mentre erano arrivati testi anche nella
biblioteca di Alessandria (dopo Atene diventa centro culturale, fondata da Alessandro magno)
nel 47 a.C viene devastata da un incendio e quindi anche le opere , a noi rimane solo la tradizione
di Andronico.

SUDDIVISIONE DELLE OPERE DI ARISTOTELE:

Suddivise in vari ambiti

• organon: in greco strumento

-Parte che tratta la logica, strumento mediante il quale è possibile occuparsi di qualsiasi
argomento

-6 scritti che hanno importanza enorme nella storia della tradizione occidentale perchè per tutto il
medioevo sono stati studiati no ad arrivare all’età moderna, Kant scriverà che sono gli unici
scritti che non sono mai stati confutati e mai lo saranno perché sono testi che da punto di vista
teoretico presentano pochissimi punti deboli

-Il nostro modo di ragionare logico deriva proprio da quest’opera

-ci spiega come funziona un ragionamento corretto sia nell’ambito del necessario sia nell’ambito
del verosimile probabile.

-di carattere formale, non a ronta questioni

Primo punto che a ronta è il tema della conoscenza , si parte dalla questione della de nizione
che punta sempre a mettere in luce ciò che di qualcosa è maggiormente conoscibile , lui ripete
sempre in tutte le opere: cio che è più conoscibile in se è cio che è meno conoscibile per noi

Esiste qualcosa che è vero in se ma che è lontano dalla nostra conoscenza intuitiva (Platone parla
di idee trascendenti che sono lontane di cui non possiamo fare esperienza)

Esiste invece anche qualcosa più conoscibile per noi: l’esperienza sensibile (cio che ci sembra
scontato, noi partiamo sempre da questo mondo ma il nostro obiettivo è arrivare lontano e
arrivare a cio che è più vero in se: stesse idee trasferite nel mondo della realtà

Si conosce per de nizione: noi dobbiamo de nire per arrivare ad una de nizione con la quale tutti
sono d’accordo: una de nizione per genere e di erenza speci ca -p.e. : parlo di uomo, posso dire
tante cose dell’uomo, se dico che è un animale razionale dico qualcosa che è vero universalmente

Il punto di arrivo è l’universale e si parte dal particolare.

Tutta la conoscenza del mondo biologico funziona cosi, applicando metodo di Aristotele

Noi conosciamo in generi sempre più universali e specie sempre più dettagliate .

-Il tavolo è universale: è ciò che permette di comprendere quello che il legno può diventare-

-Altro tema riguarda: una volta che si è conosciuto cos’è l’universale e singolare, devo
interrogarmi su cosa sia l’essenza e l’accidente
essenza: ciò che è eterno immutabile, ciò che costituisce la sostanza che vado a de nire (uomo
animale razionale, quando mi interrogo su quale sia l’essenza arrivo ad una de nizione universale
e avrò cosi colto la sostanza uomo
accidente: tutto ciò che a erisce accidentalmente a quella persona (uomo alto, basso bianco,
giallo, pallido, a amato)

Pag 144

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-nella prima opera enumera le categorie chiamate nel medioevo predicamenta = cio che si
predica del soggetto. (L’uomo , la sostanza)

Tutto ciò che invece appartiene all’uomo ma non è l’uomo stesso è cio che si predica dell’uomo.

-Le categorie sono 10:

Sostanza (soggetto) e le altre sono gli accidenti della sostanza)

-nelle Categorie dice che la sostanza è sempre determinata per cui la sostanza non è mai
trascendente, non è l’idea di Platone.

Pag 145
Sostanza prima :uomo

Sostanza seconda : singolo uomo (Socrate, Alcibiade ) si parte da loro , singoli uomini e poi
posso elaborare la nozione di uomo secondo genere-specie

Viene capovolta l’ontologia Platonica (teoria delle idee): in Platone è il particolare che esiste in
quanto esiste dell’idea di uomo invece x A l’idea di uomo deve la sua esistenza al singolo uomo

-seconda opera dell’Organon


‘De Interpretatione’
-Ci dice qualcosa che non riguarda più il singolo ente che andiamo a de nire ma riguarda più enti
messi insieme.

-Aristotele in maniera logica e rigorosa formula tesi che sono il fondamento del pensiero logico,
arriva a formulare una modalità di pensiero che permette di individuare in tutto ciò che esiste la
possibilità di una a ermazione vera o falsa
-tratta le relazioni tra termini, nozioni, tra soggetto e predicato (aspetti che hanno a che vedere
con il linguaggio)

-tema del linguaggio, a ermare in modo perentorio se verità vera o falsa.

I discorsi APOFANTICI (dichiarativi) = dichiara qualcosa di perentorio riguardo una determinata


situazione

domani avrà luogo = vero

non avrà luogo una battaglia navale= falso

contraddittorietà e contrarietà
CONTRARI = QUALITÀ

CONTRADDITTORI = QUALITA’ E QUANTITA’

elaborazione di regole logiche = che non ammettono errore = su cui costruisce tutto il suo
pensiero loso co

GIUDIZI che trattano il problema del vero e del falso declinabili in possibili,impossibili,contingenti,
necessari

Analitici = strutture logiche alla base delle inferenze che possiamo dedurre da determinate
premesse logiche , scompongono il pensiero

il sillogismo è un discorso in cui, posti alcuni oggetti, le pongo, scaturisce una conoscenza non
in loro, ma necessaria, inconfutabile.

Pag 152

SILLOGISMO è composto da due premesse e una conclusione che deve essere un giudizio
necessario

-PREMESSE

-PREMESSE

-CONCLUSIONE NECESSARIA

si raggruppano in tre grandi modelli in relazione al TERMINE MEDIO ( ciò che permette alle due
premesse di interagire) che scompare nella conclusione = ci rimanda al problema del TERZO
UOMO = tra idea di uomo e un uomo concreto, Platone non ha un termine medio, quindi non
riesce a spiegare come possa esserci relazione tra i due)

esistono 3 sillogismi:
PRIMA FIGURA 1P soggetto 2P predicato

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SECONDA FIGURA 1P predicato 2P predicato

TERZA FIGURA 1P soggetto 2P soggetto

sillogismo più importante è quello di “ barbara”

“Analitici Secondi”
trattano quello che per aristotele diventa la teoria della scienza= sillogismi dimostrativi di cui si è
appurata la verità

trattano ciò di cui si è appurata la verità nel mondo reale = per esibire le ragioni della necessità di
una verità che si è veri cata nella natura

all'origine si parte dagli ASSIOMI(=permettono di applicare la logica, a singoli ambiti del sapere ;
manifestamente vero, ciò che è più vero in sé in assoluto) SONO EVIDENTI PER CHI è IN GRADO
DI COMPRENDERLI, di cile da conoscere per chi è inesperto = principi di IDENTITÀ = identità di
un determinato ente di cui si parla

di CONTRADDIZIONE = non posso scambiare ciò che ho identi cato con un altro oggetto perché
ciò che determina una contraddizione

e del TERZO ESCLUSO = non si da una terza possibilità o avverrà oppure no non

RISULTARE IMMEDIATAMENTI EVIDENTI PER SE → NON SONO DIMOSTRABILI

ogni scienza ha i propri assiomi da cui poi discende ogni ragionamento che vengono elaborati
all’interno di ogni settore

Aristotele professa l’autonomia di ogni singolo sapere per le verità che valgono per ogni ambito
dello scibile

come si arriva ad elaborare questi assiomi? punto più alto e il punto d’arrivo di ogni conoscenza =
ciò che è più conoscibile in sé che inizialmente sfugge

Pag 156
Sensazione = innata capacità discriminante = sensazioni che permangono in determinati animali;
conservando qualcosa nell’anima

persistenza della sensazione, permette la de nizione dando vita ad un logos che mette insieme
due realtà che si sono de nite e percepite inizialmente

Dalla sensazione si sviluppa il ricordo, poi l’esperienza. Tante sensazioni e ricordi, un'esperienza.

queste sensazione (MENO CONOSCIBILE IN SÉ, NON CONOSCENDO IL MONDO) → ricordo


→ un'unica esperienza → CONOSCENZA UNIVERSALE (=CIÒ CHE PERMETTE UNA SCIENZA,
CHE è MASSIMAMENTE CONOSCIBILE, ALLORA VERAMENTE SI POTRA’ CONOSCERE IL
MONDO) ,

La conoscenza universale può essere di due tipi L’ARTE = riguardo al divenire oppure la
SCIENZA che si occupa di ciò che è (la sica nei suoi principi immutabili)(meta sica che studia
l’essere in quanto essere)

PREMESSE DEL PENSIERO ARISTOTELICO


premesse oggettive = che corrispondo alla realtà dei fatte

premesse vere → a ermare qualcosa con certezza

TOPICA = premesse che sono considerate le più autorevoli che sono ritenute dall’opinione
comune le più plausibili → ci permettono di elaborare una strategia in cui ci mettono di ricercare
una verità che non è già data

PROBABILE→ POSSIBILE → PERSUASIVO = è possibile dimostrare delle fallace = gli elenchi


so stici = le confutazioni so stiche = solo muovendosi nell’ambito del possibile con
argomentazioni che hanno una loro struttura che permettono di sottolineare le contraddizioni.

Pag 156
Si parte dall’esperienza sensibile , dalla sensazione (aestesis)

Si passa poi al ricordo

Si arriva poi ad un’esperienza: somma di sensazioni che vanno a costituire una forma di nozione
a cui alcuni animali accedono, altri no)

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—Esiste però la possibilità di determinare una nozione unica che raccoglie tutta l’esperienza ,
qualcosa che è uno identico in tutti gli oggetti molteplici, tutti i generi di animali , il genere ci
permette di parlare di tutti i singoli animali, nche non arrivo alla nozione di animale universale io
non sono in grado di conoscere tutti i singoli elementi di cui ho fatto esperienza.

L’ Esperienza da sola non ci permette di arrivare alla conoscenza, l’esperienza è cio che è più
conoscibile per noi ma meno conoscibile in sé

Discorso in cui è molto vicino a Platone

-Quando ho questa nozione universale io conosco un determinato ambito dello scibile

Gli ambiti dello scibile sono di due tipi:

1: scibile che riguarda il divenire

2. scibile che riguarda ciò che non diviene

• tecnica = MEDICINA = comprendere il divenire per comprendere il passaggio dalla malattia alla
salute = principi che servono per produrre un cambiamento

Medicina: tecnica per eccellenza nel mondo antico, io possiedo nozioni che mi permettono di
comprendere il divenire: passaggio da una malattia a una condizione di guarigione

• Scienza che studia CIO CHE È- CIO CHE È IMMUTABILE: la sica (studia la realtà che riguarda
il mutamento), la meta sica (studia l’essere in quanto essere , essere non che muta)

Assiomi: principi primi che permettono di applicare la logica a singoli ambiti del sapere, ogni
ambito del sapere ha suoi principi primi che sono gli assiomi e non sono dimostrabili, sono
immediatamente evidenti

Gli assiomi supremi per A sono i 3 principi logici fond di cui parla nella Meta sica:

1. DI IDENTITÀ a erma l’identità di un dei ente di cui si parla, l’ente è p.e. Socrate e non è
Teocrito

2. DI CONTRADDIZIONE se io unisco Socrate e dico che è uguale a Teocrito mi contraddico


quindi non posso scambiare ciò che ho identi cato con un altro ente

3. DEL TERZO ESCLUSO : io so per certo che domani avrà luogo una battaglia o non avrà
luogo, non si ha una terza possibilità

Ogni ambito della conoscenza ha i suoi assiomi .

TEMA DELLA FISICA


Non è la sica di oggi, è lo studio della physis = natura nel suo insieme

Quando parla dei suoi precedessori (preplatonici/presocratici) parla di loro in quanto studiosi della
physis per cercare di capire quai cause abbiano individuato

La sica si occupa delle 4 cause (alfa meta sica): causa materiale-motrice- nale-formale.

Queste cause ci permettono di comprendere la natura

Dedica scritti corposi a questo tema (⅓ dei suoi scritti )

Questioni che si articolano a partire da un esempio che ci fa capire cosa intende per sica: la
sica è quell’ambito del sapere che si occupa del mutamento in qualsiasi ambito possibile.

Physis è il mutamento

Per natura i greci intendono: ciò che muta-che cambia

‘La sica presuppone 3 principi..’

Mutamenti vuol dire: Sostrato-privazione-forma


Esempio: un uomo e il suo diventare musico

Uomo: sostrato

La sua mancanza di cultura musicale: privazione

Cultura musicale: forma

Questo passaggio ha a che vedere con 2 nozioni : potenza e forma


-Abbiamo una materia (legno) che in potenza può subire dei mutamenti e abbiamo una forma
(tavolo) che fa diventare questa materia un determinato oggetto

-La materia e la forma (ne abbiamo parlato con presocratici-causa materiale-formale):

‘la materia altro non è che la potenza e la forma altro non è che l’atto’

-La materia è potenzialmente tante altre cose la forma non è potenzialmente nient’altro

QUINDI tutto ciò che è causa materiale è potenzialmente altro, tutto ciò che è causa formale è
sempre identico a se stesso, è una sostanza (legno in quanto legno ho di coltà a de nirlo, è una
materia)

Materia e forma sono i principi di tutta la realtà dinamica

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I mutamenti si ripetono, hanno un senso e il ripetersi dei mutamenti ci permette di individuare un
senso in ciascun mutamento per cui questo diventa comprensibile, diventa ‘bello’ —esiste un
senso estetico in ciascun mutamento

Piacere contemplativo-quelli che per eccellenza lo o rono sono quelli del mondo celeste: pianeti,
astri

Pag 161
La physis -il mutamento non è passaggio dall’essere al non essere: presocratici

MA è un non essere ancora che contiene ogni possibilità di essere di quella determinata materia

L’atto è ciò che è già essere, ciò che ci permette di pensare a qualcosa (devo pensare a qualcosa

in atto, coincide con la forma e ne e anche con causa materiale e motrice

La potenza è ciò che ancora non è essere ma può diventarlo, per essere solo pensata
presuppone l’atto : viene prima l’atto della potenza

Cos’è il puro atto? Individua qualcosa che è sempre in atto: una causa motrice che fa muovere
tutto l’universo, primo motore immobile determina tutto quello che diviene e muta

LE 4 CAUSE
‘Bisogna indagare sulle cause..’
IL CHE : raccogliere esperienze

IL PERCHÈ : interrogarsi sulle cause, individuare una causa prima di tutte le singole cause

Esistono cause diverse e tutte ci permettono di comprendere la natura del mutamento.

Sono diverse le cause che hanno a che vedere con il tema dell’atto e potenza: due principi che
permettono di spiegare il mutamento nel loro insieme.

Tutte 4 le cause possono essere spiegate attraverso l’atto e la potenza

Giovedì 21 ottobre

In Aristotele si pone il problema che una parte dell’opera è attribuita a lui ma noi sappiamo che
non fu Aristotele a scrivere alcune delle opere del corpus ma concepiti da allievi e membri della
scuola—scritti ‘spuri-inautentici’
Tra questi vi sono opere come:

• Magna Moralia: scritto morale

• Scritti sulla sionomica

Ad Aristotele risale uno scritto che più ha carattere di appunto e meno assomiglia ad un trattato :
testo fond per chi si occupa di drammaturgia , scrittura

Pag 143
TEMA DELLA PREDICAZIONE
Relazione tra ciò che l’oggetto è in quanto oggetto e tutto quello che si può dire di questo
soggetto, tutto quello che si può dire oltre alla sostanza non condiziona il fatto che quel soggetto
sia cosi (quell’uomo sia quell’uomo) è qualcosa che ci permette solo di comprenderlo meglio ma
la sostanza rimane sempre identica

Sostanza-soggetto rimane identico a se stesso

Tutto ciò che inerisce a quella sostanza: predicati-accidenti

La sostanza viene predicata in una serie di modi

Predicazione ha 4 modi nei topici:

-de nizione

-genere

-proprietà

-accidente

Nelle categorie si parla della predicazione dell’essere non di ciò che è probabile o possibile o
verosimile bensì di ciò che è

Abbiamo una sostanza -tavolo e tutti i predicati della sostanza ( le 9 categorie oltre alla sostanza)

Le 9 categorie: pag 144

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-Quantità

-qualità

-relazione

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-tempo

-essere in una situazione

-avere

-Agire

-Patire

!Questo riguarda la realtà che noi abbiamo univocamente de nito !

Quando ci troviamo nell’ambito del probabile-verosimile-ciò che non è certo, i predicabili sono
diversi, sono 4

Aristotele pone l’esistenza di un sostrato di base che si identi ca in determinati enti e poi
accidenti, questo sostrato è alla base del mutamento della sica

Nei presocratici si parla di elementi: acqua aria terra fuoco

Il sostrato è sempre lo stesso e può assumere varie forme

Pag 162
Fisica che tratta in A il problema del mutamento
Oggetto di studio è qualcosa che contiene in se un elemento di causalità, la sica è una scienza
non di ciò che è ma del per lo più **

Questo mutamento in genere segue una determinata regolarità: tutti i mutamenti tendono a
ripetersi e questa ripetizione permette di identi care dei meccanismi secondo i quali la natura si
trasforma

Parla di un thelos : ne che è dentro tutte le cose (enthelos : ne dentro a qualcosa)

**perché vi sono alcuni casi in cui questa regolarità viene interrotta, intervengono delle variazioni
che fanno andare le cose diversamente

-La sica elabora delle teorie che non hanno un applicazione rigorosa-matematica.

-Esiste la possibilità del caso-errore

-Può mutare secondo la sostanza (tavolo che viene smembrato), la qualità, quantità, luogo

-Mutamento rientra nell’ambito del perlopiù

-Nella sica si studia poi luogo-tempo-spazio e quindi si studiano geometria sica e le


concatenazioni cronologiche dei fenomeni

-Esclude l’esistenza del vuoto: del non essere (Parmenide)

Nella Meta sica


-si a ronta l’essere in quanto essere, è lo scritto dove non abbiamo indagine speci co della
realtà

-È la prima opera della storia occidentale che ha come studio l'ontologia

-distingue tra essere-ente (Heidegger)

Una delle critiche che rivolge a Platone riguarda proprio questo: dell’essere non si può parlare in
un solo modo x A, a seconda del punto di vista che assumiamo parliamo dell’essere in un modo
speci co.

-Nella Meta sica si parla del movimento eterno

-non nasce come un libro a se stante, non concepisce un libro intitolato ‘Meta sica’, titolo non è
di Aristotele, la meta sica risulta opera poco unitaria

-si parla dell’essere in quanto assiomi (principi primi)

Autore chiamato in causa Eraclíto e lo sottopone ad una critica secondo il PRINCIPIO DI


CONTRADDIZIONE: principio che mette in luce le contraddizioni che emergono da una
applicazione scorretta della logica.

Principio de nito spesso come ‘principio di non contraddizione’, E viola questo principio

A dice di contraddirti pure ma poi io metto in luce la contraddizione.

Logica non ha la nalità di rendere il mondo logico ma A vuole mettere in luce tutti i nessi illogici ,
le contraddizioni della realtà.

Pag 173
Pag 174 ‘non è possibile che..’ La contraddittorietà esclude una terza possibilità del terzo
escluso.

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Principi sostituiscono l’ossatura del pensiero: la realtà per A non è mai astratta , il punto d’arrivo si
MA il punto di partenza è sempre determinato.

Tanto è lontana l’idea trascendente di Platone, tanto in Aristotele gli oggetti sono immediatamente
messi a disposizione.

Aristotele dice che ‘il questo qui, qualcosa che mi trovo in mano’ è allo stesso tempo materia e
forma (l’idea platonica che è nel singolo oggetto, è l’universale)

La conoscenza parte sempre da un oggetto determinato-concreto e non astratto come nel caso
di Platone

La forma in A è immanente in P è trascendente: a resco Ra aello P indica il cielo e la


trascendenza, A indica il mondo terreno dove si situa la conoscenza

Vi è de nizione soltanto dell’universale

l’essere in quanto forma e materia è connesso all’essere in quanto asso e potenza

p.e.:

È atto l’esistenza reale dell’oggetto


Statua dio Hermes in legno , addirittura una divinità è in potenza in una materia

Noi chiamiamo scienziato-professore colui il quale in atto dovrebbe essere quella tal cosa ma non
è detto che la sia (professore ubriaco in atto non è professore) quindi de niamo le cose in virtù
dell’attualità a partire da una potenzialità.

Abbiamo un rapporto reciproco tra atto e potenza: atto presuppone potenza e potenza
presuppone l’atto da un punto di vista conoscitivo la nozione della potenza presuppone quella
dell’atto

Vi sono sostanze diverse, parla di un sostrato alla base di tutti i fenomeni terresti MA anche di un
sostrato alla base dei fenomeni della realtà celeste

Questa di erenza è data proprio dalla de nizione di atto e potenza: esistono sostanze corruttibili
che passano dalla potenza all’atto (sostanze del mondo in cui viviamo noi, movimento lineare) e
sostanze incorruttibili eternamente in atto e questo è il mondo celeste che è eterno, movimento
circolare

Distingue vari tipi di potenza

ATTIVA fuoco di riscaldare

PASSIVA che subisce, ferro che viene riscaldato

RAZIONALE medicina che cura o uccide

IRRAZIONALE comporta una incompetenza in un dei ambito

Distingue vari tipi di atto


PERFETTO crea in se il proprio ne, il pensiero (Atto puro)
IMPERFETTO azioni compiute in virtù di qualcos’altro , camminare-guardare-dormire

Atto puro: primo motore immobile che muove tutte le stelle ma che non è mosso, è eterno, puro
pensiero , pura forma, puro ne, è un pensiero che pensa a se stesso, da questo primo principio
ne parla nel Lambda della Meta sica.
Movimento dei pianeti è eterno perché è a contatto con il primo motore immobile, i pianeti
muovono poi tutto l’universo e agiscono sui movimenti terrestri .

Metafora amato e amante per indicare questo movimento

Una delle critiche che muove a P a proposito il 3 uomo è la circostanza che pensare la
partecipazione delle idee alle copie mediante il 3 uomo porta a pensare ad un 4 uomo e via
dicendo arrivando ad un’in nità moltiplicazione di principi.

A quando parla del movimento dice: se pensiamo al mutamento dobbiamo pensare a qualcosa
che muove tutto senza essere mosso altrimenti andiamo in contro ad un regressus ad in nitum

Abbiamo esigenza anche logica che ci spinge a porre questo motore immobile

Movimento celeste è il movimento del primo motore immobile.

3 tipologie di movimento: terrestre/sublunare-celeste e il movimento del primo motore immobile.

Movimento terrestre :talvolta si muove e talvolta non si muove, contiene elemento di causalità, la
terra risente dei movimenti ma la terra in quanto tale è ferma.

Movimento celeste : eternamente mobile

Primo motore immobile: eternamente immobile

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Il divino per i loso greci coincideva con la perfezione e l’identi cazione del primo motore
immobile con il divino corrisponde ad un’esigenza che troviamo in diversi loso che criticano
l’antropomor smo.

Primo motore immobile corrisponde all’idea di divino ma un’idea loso ca, divino che racchiude
in se tutti i tratti della perfezione, per tutta le teologia medievale il divino si rifarà a questa idea.

Il dio loso co in A raggiunge un momento di grande centralità.

Che cos’è il pensiero che pensa se stesso? Desiderio, amore

Ambiti dello scibile su cui si è interrogato, a partire da una condizione legata ad un estrema
mutevolezza dove una serie di principi logici razionali non funzionano del tutto e si trova a dover
focalizzare ambiti distinti dalla sica e meta sica, questi ambiti partono dalla nozione di anima ,
nasce in ambito loso co, ha ruolo fond in platone per la teoria delle idee, mondo sovrasensibile
MENTRE per A l’anima svolge una funzione variegata che coinvolge gli uomini e gli animali.

L’anima può con gurarsi in modo diverso perché ha diverse funzioni:

1.Nutrizione e riproduzione : riguarda uomo-animali-piante

2.Movimento e sensazione (‘asteticon): animali

3.riguarda pensiero e volontà: posseduta solo dagli uomini, anima umana ha capacità di pensare

Esiste una sola anima in ogni vivente e cambiano le funzioni.

L’anima è ciò che determina nutrizione-riproduzione ma anche movimento e sensazione


dell’uomo:l’uomo percepisce la realtà attraverso l’anima MA nel percepire la realtà percepisce se
stesso , questa capacità determina la possibilità di rappresentazioni mentali che sono i pensieri
(non solo quelli consapevoli ma anche quelli inconsapevoli del sogno e della fantasia)

L’uomo è in grado di produrre immagini di oggetti che determinano pensieri e che rendono
possibile all’uomo di attingere una realtà che va oltre il mondo empirico.

A parla della fantasia come facoltà che pone sotto gli occhi fenomeni-immagini-oggetti che non
vengono visti con gli occhi sici, vede tutto ciò che gli occhi sici non vedono.

L’e etto illusionistico dell’arte è dovuta alla facoltà della fantasia, ogni uomo dispone questa
facoltà e attraverso questa può attingere a una serie di immagini mentali che possono risultare più
persuasive della stessa realtà—tema fondamentale per la retorica, il retore è colui che attraverso
le parole riesce a sostituire la realtà oggettiva dei fatti con il potere persuasivo delle parole

Rapporto con il corpo: è semplicemente uno strumento dell’anima, viene utilizzato dall’anima
secondo un principio nalistico (anima è atto e forma del corpo-oltre che il ne)

Pag 168
La fantasia..

Tema dell’anima è molto importante perché ci fa capire che x A l’uomo è un animale come tanti
altri animali, ha una facoltà razionale , immaginativa ma anche politica-sociale.

Essendo dotato di quest’anima è dotato anche della volontà ed è in grado di spingere l’uomo ad
agire: capacità di scelta è alla base dell’etica aristotelica

Platone non arriva a concepire opere cosi articolate come le etiche di Aristotele

L’ETICA x A risponde all’ambito delle scienze pratiche che trattano il probelma dell’ethos da cui
etica.

(Logica, sica, meta sica rientrano nelle scienze teoretiche. etica rientra nelle scienze pratiche e
poi ci sono le scienze poietiche che riguardano la produzione)

Ethos: carattere, a partire dal nostro carattere siamo liberi di scegliere le nostre azioni, scelte di
carattere etico, a partire dal nostro modo di essere siamo in grado di scegliere in un ambito che
vede 2 possibilità:

PER ECCESSO o PER DIFETTO del nostro modo di essere caratteriale.

La via della virtù è la scelta intermedia, scelta del GIUSTO MEZZO : io posso scegliere in che
direzione andare

!!Azione virtuosa diventa virtù solo se ripetuta nel tempo!!-l’uomo non virtuoso può per caso
compiere un’azione virtuosa ma non per abitudine.

Tema fondamentale in A è quello dell’esercizio : si può essere persone etiche solo se si


esercitano le proprie qualità morali

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Questo ripetersi di azioni virtuose determina la possibilità di una vita collettiva,

Unità politica più basilare: La famiglia: la casa=tutti coloro i quali si trovavano nella casa.

Oikos =economia: lo studio del contesto famigliare, nucleo di ogni identità politica

A guarda alla realtà della casa che richiede dei modalità di organizzazione di cui A si interessa,
richiede anche una ri essione sul patrimonio e una gestione degli schiavi.

difende l’istituto della schiavitù pag 186

La felicità :eudaimonia

Tema centrale nell’etica, obiettivo ultimo è il raggiungimento della felicità in se e per se e non per
qualcosa

La persona felice è felice a prescindere da singole questioni, felicità non può essere ottenuta
attraverso azioni più o meno virtuose, non è virtù etica , non ha a che vedere con l’agire ma con il
contemplare (virtù dianoetiche)
Etica nicomachea pag 185
La vita contemplativa ha caratteristiche del divino e permette addirittura di diventare immortale.

La massima felicità è data dalla contemplazione.—-solo losofo è veramente felice (in questo è
vicino a Platone)

SCIENZE POIETICHE: riguardano produzione artistica, si so erma sulle capacità dell’uomo di


dar vita a veri propri prodotti

‘La retorica’ e La poetica


Nella retorica si so erma sul carattere logico, rigoroso di un’argomentazione svolta in maniera
persuasiva, fondamentale è conoscere gli strumenti attraverso i quali gli strumenti risultano
persuasivi.

Questi strumenti sono:

-L’individuazione del carattere della persona che parla e del pubblico a cui si rivolge

-i sentimenti di chi parla e di chi ascolta

-la validità intrinseca delle argomentazioni

Tema del carattere a rontato anche in ambito retorico

A: scritti sulla sionomica= se l’etica e la retorica si occupano dei caratteri delle persone, la
sionomica si occupa del pathos : tutto ciò che una persona è interiormente in virtù di dei
avvenimenti o circostanze che modi cano l’equilibrio interiore di quella persona, a ezioni visibili
nei tratti esteriori del volto.

Abbiamo una serie di speci cazioni che ci mostrano cosa quella persona sta passando in un
determinato momento

Tema dell’ethos si accompagna a quello del pathos: interiorità è costituita da due momenti

1.quello dell’ethos-momento permanente, il nostro carattere

2.le a ezioni che modi cano il nostro modo di essere

QUESTIONE POESIA-poetica
Come deve essere costruita una trama di una tragedia-commedia-esposizione storica per
risultare persuasiva e verosimile

La buona rappresentazione deve risultare sempre verosimile altrimenti non è e cace.

A dice che il tema centrale è quello dell’intreccio= la composizione dei fatti esposti , l’intreccio
deve essere e cace.

Fa esempi tratti da tragedie antiche di Sofocle e Eschilo :

Intreccio più e cace è quella dell’Edipo Re.

Tragedia ha una caratteristica: trascinare il pubblico a livello emotivo.

La tragedia suscita soprattutto due emozioni contemporaneamente: pietà e paura

Due passioni fondamentali che determina un’identi cazione con il protagonista che determina il
piacere della tragedia.

L’identi cazione con il protagonista porta alla puri cazione de nitiva da queste stesse passioni.

DIOGENE LAERZIO
Autore che ripercorre la storia dei loso antichi partendo dalle biogra e—dispense

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Mercoledì 27 ottobre

Problema passioni : possono turbare vita uomini

FILOSOFIA ELLENISTICA

Dopo Aristotele nascono 2 scuole loso che fondate da Epicuro-Zeonone

Due scuole che danno luogo ad altrettante dottrine che sono in polemica le une con le altre, è
un’intreccio di dottrine.

Vari ambiti vengono a rontati, aspetti che si intersecano.

Periodo complicato: Vengono a succedersi una serie di autori i quali a loro volta modi cano le
posizioni dottrinali p.e. epicureismo che nasce con Epicuro è diverso da quello che troviamo con
Lucrezio.

Stoicismo costituito da 3 periodi diversi nei quali rientrano una serie di autori

Tutti in polemica con la scuola di Platone

Accademia in quel periodo diventa una accademia nella quale le posi di platone vengono
interpretate in dire di uno scetticismo, i platonici criticano le dottrine sviluppate dai loro colleghi:
epicurei e stoici

-Epicureismo ha a che vedere con forma di Epicuro, dopo di lui non abbiamo gure di rilievo se
non Lucrezio.

-Stoicismo invece è estremamente articolato , ha importanza superiore in quanto a posizioni


dottrinaie, Marco Aurelio nell’impero romano maturo

-Accademia scettica mette in questione stoicismo e epicureismo

Intreccio ha a che vedere con trasformazioni che avvengono in Grecia dopo Aristotele il quale
diventa precettore di Alessandro Magno morto nel 323 a.c. e la sua morte segna nuovo periodo:
si ha una frammentazione in una serie di sotto imperi governati da altri sovrani: i generali di
Alessandro Magno e nascono con itti tra questi regni no a quando romani iniziano a conquistare
(l’ultimo regno conquistato è stato l’Egitto)

Tutte queste tensioni portano l’idea di una totale instabilità , in questo periodo il tuche= il caso
e la fortuna regolano la storia

C’è rischio che si venga mandati al fronte, viene sconvolto l’equilibrio collettivo ma anche dei
singoli.

Nascono cosi le grandi loso e

Con Filippo il macedone cambia la storia della Grecia, cambia assetto politico: le singole città
greche autonome no a quel momento vengono tutte sottomesse a questo regno straniero
macedone che trasforma le vite e la concezione politica nata in Platone e Aristotele

Idea platonica della città ideale e l’idea aristotelica dell’uomo come animale politico diventano
concezioni non più realizzabili con l’avvento dei macedoni

Grecità conosce un periodo di espansione, Alessandria diventa centro culturale di questo mondo
dove viene costruita una biblioteca: cultura greca cambia , tutta la dimensione politica diventa
utopica, irrealizzabile in questo contesto dove è il regno a prendere posto della città dove i
cittadini partecipano alla vita politica

Seneca: città saccheggiata

Gli si domanda se egli avesse perduto qualcosa ‘ma tu che..’’

Stilpone , losofo del 3 secolo a.c., io non ho perduto nulla perchè tutte le cose le ho dentro di me
—ideale del losofo che riesce a crearsi un proprio mondo, una propria dimensione ri essiva che
gli permette di prescindere dalle fortune che il destino ha riservato: l’ellenismo è il tentativo di
trovare una via interiore di autosu cienza rispetto al mondo esteriore, abbiamo
un’interiorizzazione della lo per sfuggire alle sfortune avverse.

FILOSOFIA ELLENISTICA abbiamo a che vedere con una situazione delle fonti problematica, è un
pensiero che si conserva in frammenti , la totalità degli scritti è andata perduta e ricostruiamo il
pensiero in virtù di circostanze diverse: stoici abbiamo solo citazioni mentre per l’accademia
abbiamo autori di cui non si conserva niente ma abbiamo testimonianze di autori successivi

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Ellenismo = un modo di leggere l’antichità che nasce con la morte di Alessandro magno 323 a.c.
che porta ad una frammentazione dell’impero caratterizzata da instabilità politica, un mondo
governato dal caso MA anche da una espansione della grecità in tutti i regni frammentati—il greco
si espande no all’Asia, la cultura greca diventa universale

Greco svolge ruolo di lingua franca ma anche lingua di cultura con la quale si legge loso a e la
tradizione poetica (Omero, tragedia)

Ellenismo sta per la di usione dell’ellade della Grecia in tutto il mondo allora conosciuto

Ellenismo per questo carattere di espansione in realtà non conosce una ne, arriva no ai giorni
nostri: noi continuiamo ad essere eredi di quel mondo.

Parliamo di ellenismo no all’avvento del regno romano. (Età imperiale: momento in cui nel regno
romano inizia la sequenza di imperatori che si succedono no al declino, )

EPICUREISMO

EPICURO

riguardano l’esigenza di una condotta di vita che permetta di a rontare le avverse esterne,

-si cimenta con la questione del piacere (edoné) diventa un problema: come evitare una
situazione in cui noi non proviamo piacere ma dolore

-Sviluppa un pensiero che ha uno scopo prevalentemente etico e quindi rendere la vita meno
dolorosa

-nasce nel 341 a.c quando aristotele è ancora attivo, nasce a Samos verso l’odierna Turchia ,
dopo aver fondato una scuola nell’Asia Minore giunge ad Atene dove la trasferisce in un giardino
privato che prende il nome da questo giardino, scuola molto legata alla gura di Epicuro.

Epicureismo è riferibile agli scritti lasciati da lui: Lucrezio e Filodemo (va a vivere ad Ercolano nel
Golfo Di Napoli dove vi sarà un’eruzione ) molti papiri ritrovati sono una fonte molto importante
Ma molti sono ancora carbonizzati

Ci rimangono:

• 3 lettere che de niscono 3 ambiti strettamente collegati

Lettera a

-Erodoto dove parla del cosmo: Cosmologia costruita sul modello atomistico: realtà composta da
atomi, tutti è fatto da atomi (anche l’anima) concezione in analogia agli stoici: estenso tutto
materia non dobbiamo temere cose immateriali

Epicuro parla di un movimento degli atomi che è regolare ma che ad un certo punto è turbato da
una minima perturbazione, klinamen interviene spostando gli atomi determinando aggregazioni e
disgregazioni dovute dal caso: il mondo è governato dal caso

Il moto degli atomi è imprevedibili e determina la disgregazione anche del nostro corpo

Movimento causale ha conseguenza: non è calcolabile movimento , non possiamo prevedere


nulla del mondo che ci circonda quindi non ha senso occuparsi della sica-movimento

Non ha senso interrogarsi circa una regolarità del cosmo perchè non esiste, non esiste una realtà
che si possa comprendere e studiare.

Caos è l’origine caotica dell’universo prima di una sua de nizione ordinata, momento in cui gli
elementi sono disordinati (abisso primordiale)

-Pitocle dove parla degli dei e dei corpi celesti: divinità non devono creare turbamento

Dobbiamo dedicarci al mondo interiore, dobbiamo pensare a come vivere nel modo migliore per
fronteggiamo mondo esteriore che è pura causalità che può minacciarci, causarci problemi
TUTTAVIA dobbiamo interrogarci sulle divinità che molto spesso intervengono nella vita degli
uomini determinando una serie di peripezie che portano anche alla rovina di singoli individui

‘Gli dei non devono creare preoccupazione, gli dei vivono separatamente dal mondo quindi
possiamo contemplarli nella loro beatitudine senza doverci turbare.

Nega l’intervento divino nel mondo umano, non hanno relazione con gli uomini

Non nega esistenza degli dei ma degli dei dobbiamo solo trarre ispirazione senza preoccuparci
delle loro azioni su di noi

La morte è disgregazione degli atomi, non abbiamo consapevolezza quindi il problema della
morte non si pone, la morte diventa un non problema per epicureo

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La vita : sensazioni dovute a movimenti di atomi, la nostra percezione consiste in alcune
particelle di atomi che si staccano per determinare la sensazione—concezione che ha avuto
seguito nel medioevo

Essendo tutto materiale anche la percezione avviene attraverso gli atomi.

La sensazione è sempre vera, la vera realtà delle cose

Da dove deriva il male? Alcune sensazioni possono essere spiacevoli ma la fonte di maggior
dolore è data da ciò che pensiamo, le nostre opinioni errate, lo scopo è puri carci da queste
opinioni errate dovute dall’ non conoscenza della realtà

La conoscenza avviene attraverso gli atomi stessi

‘Anticipazione è la memoria di una..frequente’ ci permette di orientarci nel mondo delle


esperienze

Il tema del piacere

Alcune di queste sensazioni danno piacere altre dolore, piaceri dovuti al movimento di atomi sono
piaceri di cui abbiamo sempre bisogno MENTRE x E abbiamo bisogno di piaceri che ci portano
ad una condizione di pace interiore, piacere privo di movimento basato non sul movimento di
atomi bensì un piacere dovuto ad una quiete assoluta che ci permette di non dipendere dal
mondo esteriore.

Questi piaceri sono: amicizia e loso a amicizia può cambiare nel tempo ma gli epicurei dicono
che la philia epicurea è l’amicizia che c’è tra epicureo e i destinatari delle sue tre lettere : applica i
suoi principi nell’ambito di una comunità.(Seneca scrive lettere con lo spirito di Epicuro)

È un piacere della amicizia che non dipende da eventi fortuiti, non è soggetto a improvvisi colpi
di scena e quindi è un piacere che rende migliore la vita.

Soltanto epicureo e i suoi seguaci bene ciano di questo piacere, è per pochi MENTRE stoicismo
è aperto a tutto

Nozione del sapiente

Anche sotto tortura rimane felice, imperturbabilità del sapiente si ritrova anche nello stoicismo

Possiede conoscenze che permettono di vivere serenamente e non dipendere dalle fortune
avverse del mondo avverso.

-lettera a Meneceo , parla dell’etica

• Ci sono una serie MASSIME CAPITALI (pag 1291 dispense) aforismi molto brevi di immediata
comprensione che hanno scopo di confortare l’uomo davanti alle avversità

Massime interiorizzate hanno la capacità di alleviare le so erenze

Per Epicuro il punto di arrivo è una condizione priva di dolore capace di resistere a qualsiasi
avversità e non farsi turbare da nulla.

Bisognava impararle a memoria per acquisire questa fortezza interiore, hanno nalità terapeutica
(parla di tetrafarmaco)

La concezione è sempre quella di presupporre la peggiore delle condizioni possibili


(premeditazione dei mali)

• Scritti che provengono da Ercolano

EPICUREI più importanti dopo di lui sono Filodemo di Gadara, Lucrezio

STOICISMO

-La Stoà: prende nome da luogo di Atene: porticato con delle colonne, gli stoici svolgono la loro
lo passeggiando in questo portico al coperto

-Altra scuola che nasce nel periodo ellenistico

-Stoicismo ha origine che inizialmente non è ateniese , deve la sua nascita a Zenone che da una
città nell’isola di Ciprio (città greca ma la città dove è nato è di origine Fenicia), si reca ad Atene.

Zenone non è neanche un greco ‘la vecchia fenicia’

-Scuola che più è nello spirito dei romani che si riconducono al circolo degli Scipione , tutto lo
spirito dell’antica Roma deve molto alla Stoà del 4 secolo.

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(Marco Aurelio: imperatore romano sarà seguace di questa dottrina)

-È di uso mentre il Neoplatonismo: movimento loso co di nicchia, di poche persone

Condiviso in tutte le località al di la del censo e ha la capacità di adattarsi tra le epoche.

-è una lo di vita aperta a tutti volta a soddisfare le esigenze di un uomo semplice: soldato-
generale-uomo politico- losofo-artigiano.

-3 generazioni di loso stoici:

Una prima fa riferimento alla Stoà antica: Zenone (4 sec a.c) , Cleante e Crisippo.

Una seconda : Panezio, Posidonio

Una nuova: Seneca, Epitteto e Marco Aurelio (2 sec a.c.)

-stoicismo ha tratti in comune con l’epicureismo:

• Presenza di un SAPIENTE SAGGIO: Possiede conoscenze che permettono di vivere


serenamente e non dipendere dalle fortune avverse del mondo avverso MA non in virtù di una
imperturbabilità : movimento di atomi che , nello stoicismo si parla dell’eliminazione del dolore

Dolore non un male ma necessita quindi qualcosa che va accettato

• Orizzonte che prevede, invece che un mondo epicureo determinato dal caso, per gli stoici vale il
contrario: la realtà è razionale e predeterminata da una provvidenza

Vi è una concatenazione di cause che determina la realtà cosi com’è, concatenazione parte di
un disegno provvedente-divino.

Il mondo nasce da un esplosione e si concluderà in un fuoco originario quando il mondo si sarà


consumato: parlano del mondo come un essere vivente

Questi cicli sono gli uni identici agli altri.

La concatenazione di eventi si ripeterà identica nel prossimo ciclo.

Sapiente=colui il quale conosce ed è consapevole di questa concatenazione di eventi e che vive


seguendola

Sapiente = conosce questa concatenazione e segue la natura della cosa, ciò che la provvidenza
prevede

Non sapiente= non la conosce, vive contro natura, cerca di non seguirli ma poi è trascinato a
compiere comunque il suo destino

Noi scegliamo le nostre azioni, nostra azione consiste nel seguire ciò che è previsto oppure non
seguirlo

Se scelgo consapevolmente questo destino sono il sapiente.

La realtà è razionale: interviene la cosmologia , la realtà è fatta di materia animata da una


razionalità che è in tutte le cose : negli animali razionali è maggiore e negli oggetti è minore

Razionalità chiamata LOGOS=ragione ma anche parola.

Tutto ciò che è reale è razionale ma è anche linguaggio (Hegel) questa realtà non è che materia.

Sono pensatori materialisti come Epicuro

La conoscenza è percezione: MA non avviene attraverso un passaggio di atomi..

ZENONE
Arriva ad Atene nel 300 a.c. , fonda una scuola dove insegna un vero e proprio sistema articolato.

Zenone parla di rappresentazione della realtà che si trasformano in conoscenza: noi conosciamo
realtà attraverso le sensazioni che attraversano dei passaggi: conoscenza ha bisogno
dell’intelletto umano, uomo è capace di trasformare le sensazioni in conoscenza mentre le piante
e animali no.

La rappresentazione : io do un primo assenzo e la rappresentazione comincia a diventare mio,


questa rappresentazione diventa comprensione quando stringo il pugno e la rappresentazione
diventa mia e diventa comprensione , questa comprensione quando diventa mia diventa scienza
che può essere studiata e insegnata.

Dalla sensazione→scienza

La comprensione mi serve x orientarmi nella realtà,

una concatenazione causale che si ripete ma è razionalità , questa razionalità è a sua volta
linguaggio logico per cui sviluppano una teoria della logica che superano quella aristotelica,
consiste in una serie di proposizioni causali costruite secondo uno schema se allora

Esempio tradizionale: se è giorno c’è luce ma è giorno dunque è luce


SILLOGISMO STOICO, la prima a ermazione implica la seconda

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La concezione etica ha a che vedere con la capacità di essere più forte del dolore, il sapiente
segue la concatenazione causale accettando il corso degli eventi, il sapiente sa sopportare i mali
serenamente perchè consapevole del disegno razionale universale

RESISTENZA STOICA=capacità di vedere questo disegno e subire cosa riserva

Cosa può accadere all’individuo? Dei beni-mali o cose indi erenti

Bisogna sviluppare apatia= capacità di non provare dolori per i mali.

Il sapiente sviluppa questa capacità.

Gli stoici vedono nel corso delle cose una perfetta razionalità QUINDI anche nel dolore vi è
razionalità.

Libero arbitrio= scegliere la via razionale, questa possibilità di scelta implica uno spazio di azione
che si esercita nel caso della morte

Pag 811
Vivere secondo natura signi ca vivere secondo i doveri e questi doveri caratterizzano la vita dello
stoico, Cicerone scrive ‘De o cis’ =dei doveri—richiama i cittadini ai doveri morali

Il sapiente segue i propri doveri iscritti nell’ordine della realtà—ideale di vita politica esemplare
conformemente ai governi del buon governante

Scelta e dovere si identi cano

Il sapiente vive tutto ciò che gli capita come qualcosa di PROPRIO che è riconosciuto in quanto
qualcosa che gli appartiene, il non sapiente vive il male che gli capita come qualcosa di estraneo
quindi non riesce ad accettarlo

Pag 829
È la ragione che individua i doveri

Gli uomini hanno dentro un demone sono divini—stoicismo è il primo esempio di panteismo:
divino in tutte le cose

Pag 835
Tema: Austerità e apatia

Altro tema in comune con epicureismo: amicizia ha ruolo importante, è un’amicizia tra loso ,
esiste solo tra i virtuosi pag 842

atarassia= assenza di turbamento, quando gli atomi non si muovono l’uomo è in una situa di non
turbamento

apatea= assenza di dolore, il sapiente vive con i dolori come qualcosa di ordinato, guarda oltre

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3 tipi di vita:

1. contemplativo= quello di Aristotele che parlava di una vita contemplativa

2. Attivo

3. Razionale —stoici, è la razionalità a determinare ogni nostra scelta, siamo noi a decidere
quando morire—LEGITTIMITÀ DEL SUICIDIO (Seneca si suicida ) il sapiente se vede questa
possibilità può decidere di seguirla , è una morte secondo natura

Giovedì 28 ottobre

ACCADEMIA DI PLATONE

-Continua a esistere no a 529 d.c quando imperatore romano chiude la scuola

-Nell’accademia ,dopo la morte di Platone, concezione della teoria delle idee viene approfondita
dai successori: Senocrate e ..

-Con stoicismo accademica conosce una fase scettica, torna alle origini che portano ad una
messa in discussione delle dottrine poi torna ad essere dogmatica.

Lo scetticismo=espressione loso ca dell’accademia di Platone nel periodo in cui hanno avuto


un ruolo morto importante lo stoicismo e la scuola di Epicuro

Primo rappresentante dello scetticismo:..

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PIRRONE

-A Elide, non scrive nulla perché non vuole irrigidire i suoi pensieri.

-A erma l’impossibilità di a ermare certezze nel mondo reale

-Metteva in dubbio TUTTI i fenomeni reali, non evitava precipizi e ostacoli che incontrava lungo il
cammino perché era convinto che la realtà fosse mutevole, vede nella realtà una generale
mancata di senso.

-Cosi come epicurei a ermano che la sensazione è verità, Pirrone dice che l’unica cosa da fare è
tacere ed assumere un’atteggiamento di indi erenza: nega un nesso tra verità e realtà stessa.

Concezione che porta a pensare che la realtà che ci appare è apparenza: dobbiamo evitare di
cadere in inganno.

Pag1117
Scetticismo rispetto a qualsiasi teoria-dottrina, rispetto a qualsiasi percezione non dobbiamo
prendere per vero ciò che ci viene presentato ma dobbiamo ragionare e non essere precipitosi.

Noi alla ne possiamo prendere più buono qualcosa che ci viene presentato però dobbiamo
essere noi a decidere.

OBIEZIONE SCETTICA
Epicurei e stoici parlano di una teoria della percezione basata su una concezione materialistica
della realtà: i sensi ci permettono di accedere ad un mondo esterno che è pura materia MA gli
accademici sostengono che il mondo esterno sia un’apparenza della realtà, danno per scontato
che oltre alla realtà debba esistere qualcos’altro che è la vera verità ma questa vera verità non la
posso conoscere attraverso i sensi—se mi baso solo sulla teoria della percezione io non posso
accedere al mondo reale.

Primo grande rappresentante strettamente accademico successore di Platone dello scetticismo è:


ARCESILAO

-come Pirrone nega la possibilità di qualsiasi conoscenza e a erma che né la mente e né i sensi
possono percepire nulla di certo.

Cosa consegue:

Se la realtà non è conoscibile e noi cogliamo solo un apparenza che inganna , il pensiero però è
svincolato della realtà stessa e può costruire un mondo ttizio della retorica.

Arcesilao come i so sti mostra le contraddizioni implicite del fatto che è possibile assumere una
posizione e poi dimostrare l’esatto contrario.

Capacità retorica analoga ai so sti.

La dottrina che riconosciamo nell’accademia scettica è la dottrina della sospensione del


giudizio (epoche) l’unica cosa che possiamo fare nei confronti della realtà è la sospensione del
giudizio.

CARNEADE
-Provenienza nord africana

-Non ci dice che il mondo esterno non ci riguarda per niente ma dice che la realtà esterna è più o
meno probabile

-in polemica con Trisippo , terzo caposcuola dello stoicismo.

155 a.c si reca a Roma insieme a Nicolao e Diogene di babilonia (scuola platone-aristotele e
stoica) per persuadere i romani dell’importanza della cultura greca—Carneade stupisce perchè
inizia una serie di discorsi - dimostrazioni retoriche:

Primo giorno: parla in favore della giustizia

Secondo giorno: dimostra l’inutilità la nozione di giustizia

L’ARGOMENTAZIONE È INDIPENDENTE , SECONDO LA CONCEZIONE SCETTICA, DAL


MONDO REALE E QUINDI POSSO SVOLGERE QUALSIASI TIPO DI ARGOMENTAZIONE

SESTO EMPIRICO
-medico , secondo secolo d.c

-confuta le varie teorie loso che della sua epoca

-ultimo rappresentante dello scetticismo antico che nasce nel 4-3 secolo a.c con Pirrone e si
conclude nel secondo secolo d.c

Pag 200/1 Lidia


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‘Allo scettico capitò dunque..’
Scettici non hanno via per arrivare a serenità, sanno solo che se si sospende il giudizio forse si
può raggiungere l’imperturbabilità

NEOPLATONISMO

-interpretazione del pensiero di platone come avviene nei secoli d.c no al 529 (chiuse scuole
loso che ad Atene )

-dopo platone l’accademia conosce un periodo scettico—tema teoria delle idee abbandonato

FILONE DI ALESSANDRA
-Vive a cavallo tra 1 sec avanti e dopo cristo

-Di cultura ebraica e greca

-reinterpreta la teoria delle idee, le idee di p esistono in quanti pensieri di UN dio.

L’uno è dio e contiene le idee che sono ciò che dio pensa

Di dio non si da esperienza, pensa le idee e quindi abbiamo accesso ai suoi pensieri ma non a dio
stesso.

Dio rientra nell’ambito dell’anima in senso lato: solo la nostra anima può vedere dio e non
l’intelletto

Ultima parte delle dispense


Per Filone dio può essere contemplato solo..: noi possiamo contemplare dio solo in una stesi della
nostra anima, l’anima non può conoscere dio ma può solo sapere che esiste senza conoscere ciò
che Dio è

La sua essenza è la luce delle origini-una luce originaria che può essere che ci abbaglia ma che
non possiamo de nire

Le idee sono un prodotto della mente di Dio, queste idee possiamo pensarle e comprendere
intellettualmente la realtà.

Dio non è accessibile perché è uno MENTRE tutto il resto è molteplicità.

Concezione che verrà sviluppato dopo da Numenio di Apanea e Moderato di Cadice

PLOTINO
Primo grande ri fondatore del platonismo

Nasce ne secondo secolo d.c

-anche lui ci parla dell’uno

Pag 219 Lidia


‘Tutti gli enti sono enti per l’uno’

Uno è fondamento di tutta la realtà anche empirica= la contemplazione della realtà è possibile
solo se accolgo questa unità.

L’unità può essere di tipo diverso (in lone è dell’io e anima) .

L’anima nel suo tentativo di comprendere il mondo sensibile, è ancora molteplice.

L’elevazione dall’anima all’intelletto ha una possibilità di progresso verso realtà superiore:

Uno in quanto tale = l’uno puro che non è più anima-intelletto

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Realtà è suddivisa in queste tre ipostasi,

Anima individuale

Anima del mondo=di tutto ciò che esiste, questa per


essere pensata è intelletto (livello superiore di unità)

Anima fa oggetto di singoli oggetti (piramide, cubo)—


l’intelletto pensa questi oggetti e poi avviene
passaggio verso l’1 che non può contenere esperienze.

L’1 ha qualcosa di unico, non può nemmeno essere


pensato

CAMMINO ASCENSIVO DI RISALITA DALLE COSE


ALL’UNO: Plotino reinterpretazione teoria delle idee.

Ultimo passaggio ha a che vedere con un ‘togliere,


spogliarsi di tutti i pensieri’

L’1 non ha a che vedere con il cammino della


conoscenza .

Passaggio all’uno implica l’abbandono a tutto quello


che è stato prima.

Processioni della realtà: dall’uno procede l’intelletto


come se dovesse uscire qualcosa da qualcos’altro per
sovrabbondanza .

Questa prima processione -fuoriuscita dell’uno è


l’intelletto, a sua volta viene a delinearsi per eccesso e fuoriesce l’anima—3 ipostasi sono la realtà
intelligibile , 3 gradi dell’essere in relazione l’uno con l’altro di emanazione per eccesso

Sovrabbondanza di essere
‘Enneadi ‘ opera in cui scrive ‘immagina una fonte che non abbia..’

L’1 è sovrabbondanza perchè è ciò che produce la molteplicità, tutto è molteplice ma questa
in nita molteplicità è fatta di tanti uno

L’uno è potenzialità in nita, superamento della distinzione aristotelica di atto-potenza, viene


equiparato al sole che emana luce senza perdere mai di luce

In che modo si ascende all’uno? Si ha prima un’esperienza a livello dell’anima e poi astratta a
livello conoscitivo di pensiero-intelletto

Ultimo grado implica abbandono di ogni molteplicità (cerchio rettangolo eluisse devono essere
abbandonati)

L’ASCESA ALL’UNO AVVIENE PER SOTTRAZIONE

Paragona questa risalita a quello che fa scultore con blocco di marmo per produrre statua:
scultore deve togliere il marmo in eccesso cosi come l’uomo che vuole ascendere all’uno deve
privarsi di tutta la molteplicità.

Il tipo di percorso che porta all’uno è un percorso apolitico che si caratterizza per la sua
negatività.

Soltanto negando tutta l’esperienza molteplice io posso ascendere all’uno.

Passaggio dall’intelletto all’uno non ha nulla di razionale-nesso con l’anima , l’uno non partecipa
dell’essere molteplice.

Emanazione: dall’uno l’essere viene emanato prima a livello intellettuale poi dell’anima no a
diventare l’assoluta molteplicità.

-Utilizza concetto di processione: dall’uno procede-fuoriesce l’intelletto e a sua volta


dall’intelletto fuori esce l’anima—uno produce come eccesso una forma di vita asestante
(Di erenza tra l’uno e il glio) processione determina un aumento della molteplicità.

Dall’uno deriva la realtà

-l’1 è eterno ,l’intelletto è eterno —ambito dell’intelligibile

Tutta la materia prodotta dall’anima del mondo non è eterna

Con Plotino parliamo di anima non discesa(??): la nostra parte intellettiva sarebbe in collegamento
con l’intelligenza: in noi esisterebbe un legame con la seconda ipostasi

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In Proclo questo non c’è , il nostro intelletto non ha
dimensione ipostatica, il nostro intelletto è umano e quindi in
Plotino il percorso è facilitato dal fatto che nostra anima è
collegata alla seconda ipostasi mentre con Proclo questo
legame viene meno, anima umana è soprattutto discorso

Plotino coglie l’1, l’intelligenza in quanto una e l’anima in


quanto 1

In Proclo invece, il passaggio da una dimensione ad un’altra


avviene attraverso la comprensione della molteplicità di
ciascun livello (p.e.per comprendere l’1 ho bisogno delle
singole enadi, un principio di molteplicità) non contraddice
Plotino: dice che rimangono principi unitari questi 3 livelli MA
vanno pensati nella loro molteplicità perchè l’uomo articola i
suoi pensieri

PROCLO

-Caposcuola della scuola di Atene

-5 secolo d.c

-Maggiore esponente del neoplatonismo per lo meno secondo Hegel

-si cimenta con uno-intelletto-anima e con il rapporto che intercorre dall’uno all’intelletto e
dall’intelletto all’anima—secondo lui non è possibile che dall’uno semplicemente trabocchi
l’intelletto per sovrabbondanza perché l’intelletto è diverso dall’uno.

Si crea uno schema di realtà meta siche intermediarie che permettono di collegare le varie
ipostasi in maniera più coerente.

-dice che dell’1 non possiamo dire nulla, possiamo cogliere solo le enadi prodotte dall’uno

Al suo massimo grado abbiamo l’1 che produce enadi= entità che sono uniche

Poi abbiamo un unico intelletto universale che produce gli intelletti particolari, poi un anima unica
che produce le anime particolari e poi esistono gli oggetti particolari.

Da un’articolazione a quello che abbiamo visto con Plotino

Segno piramidale indica la pluralità subordinata all’unità all’interno di uno stesso livello.

Prima ipostasi: abbiamo la molteplicità delle enadi che partecipa dell’unità dell’1.

Seconda ipostasi: molteplicità degli intelletti che partecipa dell’unità dell’intelletto

Terza ipostasi: Molteplicità delle animi che partecipa

dell’unità dell’anima del mondo.

Le singole cose-oggetti sono sparsi e partecipano tutti al fatto di essere uno. (Una sola casa, una
sola nave ecc)

Cosa accade al tempo stesso? Vi è una partecipazione di un livello all’altro: livello dell’1 determina
una partecipazione con il livello dell’intelletto che a sua volta determina un rapporto di
partecipazione- liazione con il livello delle anime.

enadi=servono a mediare tra l’1 e l’intelletto, noi l’1 non lo possiamo pensare ma le enadi si.

Cosi una di coltà viene risolta.

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l’1 in quanto ine abile perchè la nostra esperienza è sempre molteplice, l’1 è la negazione di una
molteplicità ed è la prima causa di tutto ciò che esiste.

L’1 in se e per se non è l’1 di cui facciamo esperienza ma è l’1 da cui dipende ogni molteplicità,
produce le enadi che vanno a occupare lo spazio delle intelligibile che è il regno delle idee MA
pensate come unità.

Dice che a livello delle enadi possiamo pensare in virtù di una dialettica di limite e illimitato perchè
le enadi sono tutte illimitate ma sono illimitate poche sono in nite.

Questa mescolanza (il fatto che ogni enade sia la mescolanza di limite e illimitato) E ciò che ci
permette di pensare la loro molteplicità ma allo stesso tempo nella loro unità.

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Si aggiunge il tema dell’enade che costituisce la prima manifestazione ipostatica che procede
dall’1.

Enadi costituiscono il paradigma di ogni pensabile, sono le idee platoniche concepite in quanto
entità uniche.

Qual è lo scopo di questo schema?

Riempire i vuoti lasciati da Plotino

Abbiamo l’introduzione del principio della vita che non c’è in Plotino, la vita e l’intelletto nella loro
mescolanza producono il regno intelligibile e poi anche il regno del sensibile.

Questi livelli dell’essere in Plotino e Proclo , contengono in se il livello successivo quindi ogni
livello dispiega il livello inferiore dando luogo a una maggiore di erenziazione

Il livello superiore precontiene il livello inferiore.

Coincidenza tra atto e potenza perché se le contiene in se stesso potenzialmente le contiene


anche a livello di atomo e quindi ogni livello superiore al tempo stesso è atto e potenza di livello
inferiore.

Tutta la causalità è di carattere emanativo.

Questo schema è al tempo stesso un disegno teologico, identi ca le divinità olimpiche con i vari
ambiti

Hegel vede in Proclo un punto di arrivo del neoplatonismo

Dispense
Proclo determina la de nizione di trinità ..
Queste di erenze sono poste..
L’uno rimane uno intelletto rimane uno e anima rimane una.

Senso di queste enti intermedi servono a di erenziare un’unità che però rimane sempre unica.

L’1 è INEFFABILE per Plotino e Proclo perché l’1 è ciò da cui dipende ogni molteplicità ma noi
viviamo nella molteplicità

Mercoledì 3 novembre

PLATONE E LE EMOZIONI

TEMA EMOZIONI

In Platone è centrale, è centrale in generale per il pensiero antico

1 presupposto: Termine reprimere deriva da un’impostazione culturale molto posteriore


(freudiana) la visione dell’uomo che ci sta dietro è fond diversa

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2 presupposto intellettualistico: intellettualismo è la posizione loso ca che ritiene che ragione sia
non solo necessaria a governare le passioni ma anche su ciente

P ammette che ciascuno di noi possa provare le nostre emozioni più forti e negative

Propone tema della cura di se


Si propone una modalità del governo dell’a ettività

Mette insieme ragionamento e immagine—ognuno di noi non ha bisogno solo di buoni


ragionamenti ma anche di buone narrazioni

IMMAGINE BIGA ALATA:


Biga=veicolo usato nel mondo antico non usato tanto per trasporti, era uno strumento sportivo
(nell’Iliade c’è una gara con le bighe in occasione dei giochi funebri per la morte di Patroclo) ma
era anche uno strumento militare (p.e i nobili andavano in battaglia su questi veicoli)

Platone aveva una competenza nell’uso di questo strumento, nel Fedro ne fa una descrizione
estremamente precisa.

Abbiamo questo veicolo a due cavalli e l’auriga (guidatore) a lato

-Immagine serve a dire, in un linguaggio umano, ciò che l’idea di anima è

-Contesto: lui immagina che ci sia una sorta di processione di bighe che attraverso le ali sale ,
attraversa tutte le sfere celesti no al cielo delle stelle sse che chiude il nostro mondo, perfora
l’ultimo cielo e va oltre il cielo: nell’iperuranio dove si trova il mondo delle idee

-I 2 cavalli costituitivi della biga divina sono buoni cavalli mentre quelli degli esseri umani sono
cavalli misti (bianco: docile nero: ribelle—-faticosa è quindi la salita al cielo)

-Il veicolo ha due modalità della locomozione :

1: una rasoterra che sfrutta la potenza muscolare dei due cavalli

2: locomozione particolare data dalla potenza dell’ala : in greco ala si dice theros e lui segnala
l’assonanza di questo termine con eros : ala è la capacità erotica-amorosa

L’amore è nutrito da quanto è bello-sapiente-buono mentre la potenza dell’ala viene


compromessa e ridotta da tutto ciò che è brutto-cattivo

Lavora molto costruendo un’antropologia erotica: noi siamo amanti (dotati d’ala) e per nutrire
questo’ala-quest’amore abbiamo bisogno di bellezza e bontà

-Trasferire l’immagine parlata di questa biga a un’immagine iconogra ca è di cile perchè è


di cile rendere quest’idea (Platone dice che l’anima è tutta dotata d’ali e NON l’auriga) in
un’immagine

-Platone individua le ISTANZE costitutive dell’anima (in greco psiché che ha connotazione
biologica, psiché signi ca respirare e l’anima indica un principio di vita )

Ogni istanza ha una funzione naturale, un’eccellenza-virtù

Anima è tutta dotata d’ali signi ca che anima nel suo complesso ha una sua speci ca lia

Le istanze sono 3 e hanno competenze diverse:

• RAZIONALE (auriga): governare solo lui ha capacità di vedere cosa l’anima nella sua interezza
può fare, parte capace di governare l’intero perchè ha la capacità di equilibrare

• IRASCIBILE (cavallo bianco): deve dare ascolto alla parte razionale

• CONCUPISCIBILE-APPETITIVA (cavallo nero) : segnala il bisogno di cibo-bevanda-desiderio


sessuale, non ha autonomia di controllo, mira a acquisire , se pretendesse di governare l’intera
anima sconvolgerebbe la vita di tutti (nella parte nale della Repubblica da esempi degli esseri
umani che hanno agito cosi)

Pone in parallelo le due politeia (intero costitutivo di parti): psiché individuale e polis
Vuole chiarire una de nizione di giustizia:città è giusta quando i governanti produttori e difensori
fanno ciò che a loro compete, allo stesso uomo l’uomo è giusto quando ogni parte dell’anima fa
ciò che deve fare per natura

-P dice che ogni essere ha un ergon (funziona naturale propria) quella cosa che si fa con esso
soltanto, quando quella cosa esplica nel modo migliore la sua funz naturale-esprime una virtù:
Parte razionale ha come virtù la sapienza-la sophia
Parte ardimentosa——il coraggio/l’andreia
Io ricevo dai ragionamenti un’indicazione su ciò che può farmi paura e su cosa no e sono
coraggioso solo quando riesco a conservare quell’idea non solo in mezzo ai dolori , quando ho
problema MA anche in mezzo ai piaceri
Parte appetitiva ——la moderazione

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-Anima platonica è complessa, lui ammette la complessità perchè mescolanza di piacere e dolori
in alcuni casi è molto rilevante e perchè ogni istanza ha un proprio desiderio e piacere

-spesso, nell’assistere a una vicenda di perdita, posso provare un gusto del piangere : condivido
il dolore e provo piacere e lo stesso nella nostalgia—l’anima è complessa .

Passi della Repubblica mostrano come oltre a questa ambiguità ci sono anche stati con ittualità
che mostrano come le istanze possano entrare in con itto

Modi di governo= allude ai tipi umani nei quali prevale una parte dell’anima piuttosto che l’altra, li
esamina nella loro carriera-successo e fallimenti

Modi di governo allude ai tipi umani nei quali prevale una parte dell’anima piuttosto che un’altra, li
esamina nella loro carriera e successo:

Auriga : elemento attraverso cui uomo impara

Cavallo bianco: gli fa provare sentimenti animosi (capace di coraggio), parte bisognosa di
riconoscimento, di autoidenti cazione , il suo amore è teso a vincere e avere buona reputazione .

Cavallo nero: amante di soldi e acquisto , con i soldi si appagano desideri, vuole prendere tutto
ciò che può

Anima razionale è complessa: sa fare molte cose :sa opinare, ordinare, possiede memoria, sa
apprendere le idee , tende a imparare e sapere

Propone tavola dei desideri che ritroviamo pari pari in Epicuro

• Necessari :

Che non possiamo eliminare (esempio pane e acqua non posso eliminare fame, è un desiderio
necessario) la natura p costretta a soddisfare

• Super ui:

Che possono essere allontanati

• Contrari a ogni norma:

Insorgono durante il sonno quando la parte restante dell’anima dorme (l’auriga dorme)

9 libro Repubblica
Possono insorgere in ognuno, ognuno di noi in sonno può avere desiderio di accoppiamenti
(incesto) ognuno di noi è capace di provare questi sentimenti

Cita tabù condivisi: incesto e antropofagia

Questa descrizione ci dice che servono norme-desideri migliori insieme con la ragione, non è
solo la ragione che può contenere la parte oscura presente in ognuna di noi, non è

Desideri migliori: compassione

LE MARIONETTE
Brano primo libro delle Leggi
Non parla più Socrate ma un’anonimo ateniese, fa paragone di ognuno di noi con una marionetta

Marionetta mossa dall’alto con i li mentre il burattino non è una marionetta , è mosso da sotto

Ognuno di noi ha dentro

• 2 consiglieri: piacere e dolore

(Paura come attesa del dolore

Fiducia come attesa del piacere)

• E 2 opinioni sul futuro: si chiamano attesa

Ognuno di noi è come se avesse li che spingono e controspingono

l’oro è un metallo malleabile e meno resistente del ferro e bronzo MA la spinta d’oro è data dalla
capacità della ragione di usare la persuasione.

non è vero che gli aspetti a ettivi della nostra anima non siano importanti proprio per la
complessità della nostra anima

C’è ambiguità tra piacere e dolore e quindi è imp anche la consapevolezza di quello che proviamo

Necessità della guida della ragione che è una guida non in positiva, è una guida persuasiva, del
ragionamento, ha capo una posizione non intellettualistica non una lettura ascetistica di condanna
radicale MA una ricerca delle passioni e dei desideri migliori e la necessità di un’educazione-
una cura (della ragione, a ettività e desideri)

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Scrittura di Platone non è una scrittura trattatistica (cosi come troviamo prima e dopo Platone)
MA utlizza la persuasione attraverso scrittura che ricorda quella drammatica x rendere più forte
l’argomentazione razionale

È una scrittura persuasiva poetica con personaggi che interagiscono e danno luogo ad uno
spettacolo , le emozioni svolgono un ruolo fond di ausilio x la parte razionale logica deduttiva.

Come è nato in platone questo progetto?

Lui aveva 28 anni quando assiste alla condanna del suo maestro Socrate e questa esperienza lo
segnò.

Lui apparteneva a famiglia aristocratica e sarebbe stato destinato a governare ma lui assiste a
una serie di episodi gravi: Atene 404 viene scon tta e nasce il suo progetto di costruzione di una
realtà di erente

Il desiderio comunque sia è il desiderio del bene, questo va analizzato-approfondito.

Platone quando parla di tripartizione 9 libro della repubblica usa la parola ‘essere connaturato’
oppure ‘essere cresciuti insieme’ per descrivere l’anima.

È questo che crea la possibilità che l’anima sconvolga la gerarchia , sono uni cate le 3 parti se
non fosse cosi non ci sarebbero sconvolgimenti ecc..

Le parti per quanto diverse hanno una siumfusis : sono cresciute insieme

Si paragona l’anima all’energia naturale

Sium tos

X questo usiamo termine ISTANZA non è possibile una separazione, è un’unità molto importante:
questa complessità nell’intero permette un continuo divaricarsi di possibilità

Quello che fa la di erenza è il governo armonico dell’anima: ognuno di noi dovrebbe diventare
un uomo musicale che sa far suonare le parti di se stesso nel modo migliore possibile

Mito : racconto che si pone in un tempo non storicamente determinato

Immagine (eikon) : immagine della caverna-non ci sono divinità, è la storia di ognuno di noi
(paragona la situazione di ognuno di noi come simile a questo..)
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