Domande:
Periodo presocratico
Platone Aristotele
Platone nel suo rapporto del problema delle emozioni (emozioni al centro di tanti dibattiti,
Platone uno dei grandi interpreti del problema delle emozioni/passioni: eros, ira, vendetta, grande
teoreta dell’ambivalenza delle passioni
Ogni passione è ambivalente: amore carnale della libido ma anche amore platonico spirituale
Aristotele
metodico
Mercoledi 29 settembre
Palumbio manuale pag 11-14
Dispense 4-15
Il tema dell’inizio della loso a è un tema che ha suscitato l’interesse di tantissimi loso anche
moderni: Hegel dedica pagine al problema dell’origine della loso a , Heidegger nel 900 (si pone
continuamente il problema del pensiero) e cosi tanti altri come Emanuele Severino
Giorgio Colli, interprete di Nietzsche, ha scritto un libro dedicato a inizio pensiero loso co
Ciò che permette ad Aristotele di dire cos’è lo o cosa non è , è una distinzione semplice:
Tutti gli altri : raccontano il che delle cose e non sanno dare una spiegazione e di conseguenza
non sono in grado di insegnare veramente ciò di cui parlano
Ciascun losofo no a Talete (perchè Talete come Anassimandro e Platone non si ponevano il
problema della ricerca della causa) ha indagano una causa e il percorso di Aristotele ha a che
vedere con le 4 cause
Chi ha ricercato le cause è losofo e chi non le ha ricercate non ha a rontato questo problema ed
è di conseguenza rimasto fuori da questo problema
La ricerca delle cause è la prospettiva di Aristotele cioè il modo in cui Aristotele stesso fa loso a,
questa prospettiva ci permette dunque di mettere in campo tutti i precedessori di Aristotele e di
farli interagire
Aristotele attraverso un lavoro sulle cause riesce ad escludere gli autori che non faranno più parte
della storia della loso a (Omero, Sa o, Sofocle, Eschilo, Truciclide ) in virtù di questa operazione
e ha dato vita a una sintesi che ha delimitato i con ni di quello che è loso a da quello che non è
loso a
In qualche modo siamo tutti gli di Aristotele , dipendiamo tutti da questa prospettiva aristotelica
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(Sofocle Edipo re non lo troviamo nel manuale della storia della loso a antica
-Aristotele :pone le idee nella materia, allievo di Platone quindi dipende da lui ed è vicino a lui
Infatti quando scrive queste pagine è ancora suo allievo e possiamo ritrovare questa vicinanza tra
i due loso
Nelle pagine
Almeno per parte di queste pagine parla alla prima persona plurale per indicare l’appartenenza
alla scuola di Platone
il “Noi” indica il fatto che lui è uno dei tanti allievi di Platone che sta parlando di varie questioni
insieme ai condiscepoli di Platone
Ritroviamo quindi un Aristotele che è ancora accademico, uno dei primi scritti dove ilpunto di
vista è già sicuramente critico ma ancora fortemente dipendente da Platone
È un Testo molto antico che venne messo insieme a altri scritti di Aristotele non di carattere
storico ma di carattere speculativo e tutti questi scritti sono stati pubblicati da un editore di
epoca tarda con il titolo di “Meta sica”
-Ci fa capire la coerenza del pensiero presocratico e il perchè noi abbiamo certi autori che entrano
a far parte della storia della loso a e chi invece no
-La meta sica Non è stata concepita come libro dall’inizio alla ne, è il risultato di un’edizione di
scritti , di uno sforzo editoriale
Ritroviamo una strategia diversa rispetto agli altri libri della Meta sica
-Il 1 libro è focalizzato su temi storici altri libri sono di altri caratteri ( meta sico, teologico )
Platone pure si focalizza soprattutto sui suoi precedessori chiamandoli ‘coloro i quali ricercano
intorno della natura’
Altro testimone dei loso antichi è Diogene Laerzio, vive molto dopo Aristotele (tra 2 e 3 secolo
dopo cristo molto dopo di A
Cominciando da Talete no ad arrivare allo stoicismo raccoglie materiale dei suoi procedessori
In questa ricostruzione dipende da Aristotele perchè comincia da Talete, già nel 2 sec d.c lo
schema aristotelico è diventato canonico, si partiva da quello schema li
Ha un metodo ben preciso Diogene non parla di cause, parte dalla vita di ciascun losofo infatti la
sua opera si intitola ‘La vita dei loso antichi’
Il metodo di quest’opera sempre legato al vissuto del losofo per poi andare a parlare dei suoi
pensieri e delle sue dottrine (sistema diverso da quello aristotelico)
Gli aspetti autobiogra ci a tratti anche aneddotici sono di grande importanza per comprendere l’
identi cazione del losofo con il sapiente/saggio
La gura del saggio nel mondo antico è la gura del losofo (cosi non è all’epoca di Aristotele e
soprattutto all’epoca di Socrate che negava di sapere ma nonostante ciò in età tardo antica
diventa l’emblema della sapienza)
in età tardo antica loso a diventa uguale sapienza mentre invece c’è una una distinzione molto
importante da fare tra loso a e sapienza
- loso a è la parola greca per loso a che letteralmente signi ca amore per la sapienza (quindi
non è identico alla Sophia)
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I folosofoi mettono in questione questo sapere, criticano le nozioni che sottopongono a
confutazioni (nel caso di Socrate) fanno quasi una tabula rasa delle nozioni per arrivare ad una
situa in cuila persona si sente vuota di nozioni ma con il desiderio di sapere
Per Platone, Il desiderio del sapere è possibile solo quando il sapere non si possiede
Coloro i quali possiedono il sapere non possono essere losofoi perchè non possono desiderare
ciò che già hanno
Filosofos (colui che ama la sapienza) è vuoto di sapere e perciò brama di sapere ma questa
brama non potrà mai essere soddisfatta perchè nel momento in cui viene soddisfatta il losofo
diventa sapiente (sofos)
La distinzione tra coloro i quali sanno e coloro i quali amano il sapere, è una distinzione
fondamentale anche quando si parla di Socrate/Platone rispetto ai so sti
Filoso : amano il sapere quindi non si fanno pagare , non trasmettano nozioni bensì amore per la
sapienza
Teoretico sta per contemplativo che per Aristotele è quello vero perchè universalmente applicabile
Pratico (che serve a risolvere un determinato problema) è meno universale perché ci insegna a
risolvere un problema ma quando sono incontra un altro non serve più
IL SAPERE
Se è universale: loso co
Se è particolare: fa parte delle varie discipline tra cui biologia matematica zoologia ma non
abbiamo a che vedere con sapere contemplativo
Questo è il motivo per il quale la ricerca delle cause ha a che vedere con contemplazione perchè
la ricerca delle cause è astratta (il perchè è astratto però universalizzabile ) mentre ricerca
dell’applicazione concreta della ricerca di determinati casi non è universalizzabile
Inizio dispense:
PRIMO LIBRO DELLA METAFISICA DI ARISTOTELE
Alfa vuol dire uno perchè i greci numerano in base a lettere (quindi: ‘libro alfa della meta sica’)
1. La Sapienza è conoscenza di cause
Aristotele dice: ‘Tutti gli uomini tendono per natura al sapere.1 Lo segnala il loro l’amore per le
sensazioni, amate per se stesse, indipendentemente dall’utilit , preferita tra tutte la vista, non solo
in vista dell’azione, ma anche senza intenzione pratica. Il motivo che, mostrando la molteplicit
delle di erenze, la vista fa acquisire pi delle altre sensazioni [nuove] conoscenze’
Parte dal livello + basso della conoscenza: le sensazioni gli uomini amano le sensazioni per se
stessi indipendentemente dall’utilit e più di tutti la vista
noi partiamo dalle sensazioni ma abbiamo un amore per ciò che sentiamo perchè l’uomo ama la
conoscenza già a livello della sensazione (livello più basso)
L’uomo predilige la vista perchè ci da più impulsi e ci permette di conoscere in maniera più
e cace la realtà
Il tema del Primato della vista sugli altri sensi è un tema che ritroviamo anche con Leonardo da
Vinci (nel trattato della pittura dice la stessa cosa): ha a che vedere con cultura greca su ciò che i
greci pensavano della realtà
(Altri autori ci diranno un’altra cosa: Shopenauer musica, il suono è il primo dei sensi)
‘teoma’=Vedere (però da spettatore) da teoma deriva ‘teatro’ deriva dal vedere, ciò che si vede
sulla scena
Ciò che si vede è ciò che massimamente appaga la gioia del conoscere perchè attraverso la vista
si conosce nella maniera più autentica
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Tema vista fond perchè anche Platone utilizzerà metafora della vista, il mito della caverna è
basato tutto su questo
Aristotele continua la sua disamina partendo sempre delle sensazioni ‘Per natura gli animali sono
dotati di sensibilit , da cui in alcuni nasce la memoria, in altri no.3 Perci i primi sono pi
intelligenti4 e [980 b] pi capaci di imparare rispetto a quelli che non sanno ricordare.’
Gli animali non sono in grado di ricordare ma in realtà gli animali hanno molta memoria (polipi
sanno uscire da labirinto e trovare la via d’uscita a memoria) sono quindi discorsi che potrebbero
essere rivisti, importante capire usso del ragionamento
Animali Non sono in grado di operare mediante arte o ragionamenti—qui si passa allo stadio
successivo di conoscenza, attraverso sensazioni riesco ad acquisire la memoria
Se sviluppo la memoria acquisisco l’arte = il saper fare qualcosa attraverso quello che conosco
CI SONO DEI GRADI DELLA CONOSCENZA PERCORSI LENTAMENTE ci sta portando al sapere
contemplativo cioè delle cause
Per Aristotele la conoscenza è sempre conoscenza dell’universale non del particolare, per
Aristotele io conosco se conosco la regola universale che vale per tutti i casi particolari e se
conosco solo il caso particolare sarò bravo ad a rontare quel problema ma non ho conoscenza
generale-universale/ sono in grado di trattare l’universale
(Tema simile anche per Platone anche se per lui universale è meta sico)
Ci fa esempio per spiegare il perchè la conoscenza è conoscenza è universale: ‘il giudicare che a
Callia so erente di una det malattia ha giovato un determinato rimedio che ha giovato anche a
Socrate e questo è ciò di cui abbiamo fatto esperienza
Il giudicare che tutti questi individui di tutti e due unità secondo la specie, so erenti di una certa
malattia, ha giovato un certo rimedio è proprio dell'arte’
Un conto è aver fatto l’esperienza che un certo rimedio guarisce una certa situa un conto
èpossedere arte della medicina che ci permette di universalizzare e avere una regola in base alla
quale in tutti i casi speci ci viene applicata una determinata cura
‘E tuttavia noi riteniamo che il sapere e l’intendere siano proprio i più all'arte che l'esperienza,
giudichiamo coloro che posseggono l'arte più sapiente di coloro che posseggono la sua
esperienza in quanto siamo convinti che la sapienza, e ciascuno degli uomini, corrisponde al loro
grado di conoscere.’
I primi (coloro i quali possiedono l’arte) conoscono la causa, sanno il perchè quella medicina
serve in una determinata situazione mentre gli altri (coloro i quali hanno solo esperienza) non
sanno il perchè funziona, sanno solo che quella medicina funziona
Coloro i quali hanno l’arte conoscono il perchè, conoscono la causa delle cose e sono in grado di
agire sempre in tutti i casi e non solo in un caso speci co e sono in grado di insegnare il loro
sapere esiste quindi l'arte medica
Si impara a diventare medici se si conosce il perchè certe medicine funzionano per certe malattie
‘In generale il carattere che distingue chi sa rispetto a chi non sa, ed essere capaci di
insegnare: per questo noi riteniamo che l'arte sia soprattutto la scienze con l'esperienza;
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infatti coloro che posseggono l'arte sono capaci di insegnare mentre coloro che
posseggono l'esperienza non ne sono capaci’
Aristotele mette in rapporto il discorso cause con quello delle arti (inteso con il senso che si
usava una volta nel rinascimento, le arti inteso come tutte le discipline con le quali si è in grado di
agire sulla realtà (esistono le belle arti come pittura scultura musica ma anche altre come la
medicina, ingegneria, matematica)
‘ È logico che chi per primo scopri una qualunque arte, superando le comuni conoscenze sensibili,
sia stato oggetto di ammirazione da parte di uomini, proprio in quanto sapiente superiore agli altri,
e non solo per l'utilità di qua luna te le sue scoperte. Ed è anche logico che, essendo stati scoperti
numerosi arti, le une diretta alle necessità della vita gli altri il benessere, si siano sempre giudicati
più sapienti gli scopritori di queste che non gli scopritori di quelle, per la ragione che le loro
conoscenze non erano rivolte all'utile.’
Conoscenze rivolte all’utile danno bene cio immediato ma sono meno universali di quelle che non
hanno un immediato bene cio (quelle che non sono pratiche bensì teoretiche)
‘Di qui, quando già si erano costituite tutte le arti di questo tipo, si passo alla scoperta di quelle
scienze che non sono dirette né al piacere né alle necessità della vita, e ciò avvenne dapprima in
quei luoghi in cui gli uomini dapprima furono liberi da occupazioni pratiche.’
Tema molto importante in tutto il mondo greco: idea che il vero sapere deve prescindere da utilità
immediata perchè appunto più universale
Per questo le vere arti concepite in Egitto , sacerdoti non dovevano occuparsi delle attività
quotidiane
La dimensione speculativa teoretica-non pratica del pensiero richiede una libertà dalle necessità
della vita.
Chi si occupa del pane quotidiano non ha la necessità di esercitare la loso a che è è il risultato
di uno sviluppo di civiltà che non si può dare per scontato, a cui i greci arrivano ad un certo punto
del loro percorso ma che non tutte le civiltà se lo possono permettere
l’Egitto si
La Sapienza è la ricerca delle cause e dei principi , quindi di ciò che ci permette di spiegare tutto
ciò che esiste, non di ciò che esiste/realtà in quanto tale ma di ciò che ci permette di
comprendere la realtà
‘Chi ha esperienza ritenuto più sapiente di chi possiede soltanto una qualunque conoscenza
sensibile: chi all'arte più di chi ha esperienza, chi dirige più del manovale e le scienze teoretiche
più delle pratiche.
È evidente che la sapienza è una scienza che riguarda certi principi certe cause.’
+ alto: la conoscenza delle cause. (Aristotele stesso ha applicato questo metodo spiegando passo
dopo passo in che modo bisogna avvicinarci al problema delle cause)
/Famoso discorso di Pericle (capo politico Atene) che Truciclide riporta: rivendica superiorità di
Atene
Tema che ha a che vedere con Atene e molto meno con Sparta Corinto Tebe dove la vita era più
legata a produttività e necessità di reperire alimenti per vita quotidiana, ateniesi si sono dedicati
anche a altre arti/
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2. Quali sono le cause ricercate dalla sapienza e le caratteristiche generali della sapienza
‘Ora, Poiche noi richerchiamo questa scienza (teoretica) dovremo esaminare quali principi si
scienza la sapienza.’ dovremmo esaminare di quali tra queste cause che ci permettono di capire il
perchè delle cose? Sono 4 sono l’ago della bilancia che ci permette di misurare capacità loso ca
dei presocratici , precedessori di aristotele
-PRIMA CARATTERISTICA:
Il conoscere ogni cosa , si conosce l’universale non il caso speci co cioè quella regola che
permette di spiegare tutti i casi
Più una cosa è universale più è astratta/di cile da conoscere , tanto più noi ci allontaniamo dalla
sensibilità tanto più ci avviciniamo alla verità/causa ma tanto più andiamo in contro alla di coltà
di comprensione
Le più esatte delle scienze sono quelle che vertono intorno ai primi principi
Più un principio è astratto più si riduce il numero dei principi , più è di cile comprendere i principi
am più questa scienza è esatta (la scienza per eccellenza è la matematica)
Più una scienza è universale e più può essere insegnata, più è particolare meno si può insegnare
Insegnano coloro che ci dicono quali sono le cause di una determinata cosa
‘Che poi la scienza non tenda a realizzare qualcosa, risulta chiaramente anche dalle a ermazioni di
coloro che per primi hanno coltivato loso a.’
Troviamo la de nizione di loso a, coloro i quali per primi hanno losofato solo coloro i quali ci
hanno insegnato che il sapere non ha nalità pratica ma la nalità è universale-contemplativa
‘Gli uomini hanno cominciato a losofare, ora come in origine, a causa della meraviglia’
La meraviglia parte da fenomeni molto semplici e si estende a fenomeni sempre più complicati
Anche i miti delle divinità degli eroi che popolano il mondo greco sono oso a perchè destano
meraviglia
ciò che ci permette di valutare se una conoscenza è vera sapienza-scienza è propriamente utilità
quindi laddove non vi è utilità c’è vera scienza laddove non vi è andiamo nella direzione opposta
‘È evidente che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa e anzi
evidente che, come diciamo uomo libero colui che ne a se stesso e non è servito ad altri, così
questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola è ne a se stessa.’
Solo la lo è ne a se stessa’: Aristotele ci dice che non si presta a essere utile a matematici
biologi/matematici/chimici ma è utile solo a se stessa’
meraviglia
‘ Il possesso di questa scienza(’ (del perchè delle cose- che non è rivolta all’utile) ‘deve porci in
uno stato contrario quello in cui eravamo all'inizio delle ricerche.
‘Tutti cominciano dal meravigliarsi che le cose stiano in un determinato modo: così ad esempio di
fronte alle marionette che si muovono da sé nelle rappresentazioni, o di fronte alla rivoluzioni del
sole o all'incommensurabilità della diagonale e il lato: infatti a tutti coloro che non hanno ancora
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conosciuto la causa, fa meraviglia che fra luna e l'altro non vi sia una unità minima di misura
comune. Invece bisogna per venire allo stato di animo contrario, il quale anche il migliore, secondo
quanto dice il proverbio. E così avviene, appunto per lessare gli esempi fatti, una volta che si è
imparato: di nulla un geometra si meraviglierebbe di più che se la diagonale fosse commensurabile
al lato.’
La ricerca delle cause ci permette di rispondere alla sensazione di meraviglia, di dare una
spiegazione a ciò che ci meraviglia ed è ciò che esaurisce la meraviglia nella gioia del conoscere e
del contemplare la sapienza.
Si parte dalla meraviglia che è ci pone delle domande rispetto a certe situazioni che trova risposta
in certe cause
Tutta la conoscenza legata alla dimensione pratica-l’esperienza non è legata al tema della
meraviglia, la meraviglia ci spinge verso una ricerca di tipo superiore
Ci ha detto che cosa andrà a cercare nei suoi precedessori, l’attitudine alla ricerca del perchè del
universale e non il che delle cose
In questi autori sui quali focalizza attenzione troviamo ricerca che va oltre, rivolta all’universale
(Partendo da TALETE)
Storia loso a non parte da criteri pratici ma da criterio di come la pensa Aristotele: di carattere
loso co teoretico speculativo
Tema legato al conoscere alla ricerca delle cause , al perchè piuttosto che al che, Aristotele
costruisce uno schema molto preciso rispetto al quale vengono a delinearsi altre linee di sviluppo.
Giovedi 30 settembre
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MITO BIGA ALATA nel Fedro: mito di un auriga che guida due cavalli nero e bianco che vanno in
direzione diverse : bianco =verso il cielo/le idee/spirualità e rappresenta le passioni spirituali che
tendono verso il bene-elevazione spirituale
nero=tende a scendere andare verso la terra, rappresenta le passioni nella loro accezione
negativa terrestre
Quindi per Platone esiste un eros che porta verso miglioramento e esiste un eros libidinoso e
carnale che trascina verso l’alto
Il Cocchiere deve dirigerla verso cielo per arrivare oltre dove si trovano idee che devono essere
contemplate e conosciute
Il Cocchiere ha un compito di cile: disciplinare cavallo nero per far si che l’intera biga/l’insieme
delle 3 forze arrivi nalmente a vedere le idee
Questo Mito è esempli cazione della ripartizione delle passioni: una positiva e negativa
Esiste però anche una facoltà razionale (Cocchiere) che deve dirigerle quindi abbiamo una
tripartizione dell’anima: parte razionale- parte concupiscibile (passioni nel senso negative) - parte
irascibile (passioni positive utili per muoversi andare verso l’alto)
Tema della politica (Platone) ha a che vedere con emozioni, non è un argomento marginale
Dopo aver scritto La Repubblica scrive Le Leggi e torna sul tema della migliore costituzione
politica, Platone muore scrivendo Le leggi =opera in 12 libri quindi più corposa, tema politico
a rontato dal punto di vista normativo
Platone si mette in gioco: 3 volte si reca a Siracusa at Atene per disegnare le sue idee politiche
che rimangono un utopia, a ronta pericoli notevoli infatti viene reso schiavo in uno dei suoi 3
viaggi
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LE CAUSE
Aristotele entra nel dettaglio, cerca di capire cosa hanno compreso della realtà partendo da
nozione di causa
Indagine delle cause serve per spiegare realtà fenomenica-naturale, quanto più le indagini sono
appropriate e adeguate a questo scopo tanto più riuscita è una determinata prospettiva loso ca
La cause che ricerca A è un principio immutabile , parola greca utilizzata x questo principio:
arché=inizio-origine ma anche potere
È ciò che della natura non muta mentre la natura è in continuo movimento esiste un principio che
governa e permette di spiegare cosa succede in natura.
Questo principio per alcuni è uno mentre per altri è molteplice o addirittura in nito
Se è uno parliamo di loso monisti (Talete) se loso pluralisti (Democrito: in niti cioè gli
atomi)
Grazie a questo discorso delle cause mette quindi su uno stesso piano i precedessori traccia un
percorso di carattere teoretico e capire cosa questi loso hanno compreso della natura
1. La causa formale=la causa di cui si da un logos/discorso, de nisco una cosa a partire dalla
sua essenza , ricerca l’essenza delle cose- ciò che è essenziale-ineminabile
p.e. l’idea di tavolo o del letto ciò che permette di de nire tavolo ciascun tavolo
Perchè il logos? Perchè il logos è il discorso e cioè la de nizione che noi utilizziamo per de nire
l’essenza di una cosa , il tavolo in quanto tavolo che tutti noi immaginiamo in modo diverso ma
tutti capiamo cosa intendiamo, tutti hanno la stessa essenza cioè l’essenza di tavolo
Platone parla di un’idea di tavolo, una forma che per A è nelle cose stesse ed è ciò che permette
di conoscere-descrivere e insegnare queste cose
2. La causa materiale
La maggior parte di coloro che losofarono posero principi esclusivamente di carattere materiale
Costoro credono che nulla si generi e si distrugga dal momento che una tale realtà si conserva
sempre
Esiste sempre una causa materiale che non si distrugge e che è eterna mentre il divenire è
soggetto al cambiamento, quindi il principio ha questa caratteristica di rimanere immutabile
Talete: dice che quel principio è l’acqua , la terra galleggia sull’acqua=fenomeno terrestre
spiegato da elemento dell’acqua
Il caldo si genera dall’umido e vive nell’umido=spieghiamo anche il calore attraverso l’acqua che è
il principio di tutto
I semi di tutte le cose hanno natura umida, tutta la generazione nel mondo delle piante e animale
ha a che vedere con principio dell’acqua che è un principio generativo-dinamico da cui dipende la
vita
Talete viene messo a confronto con teologi che individuano l’acqua come principio primo di tutte
le cose ma dal punto di vista teologico mitologico, le divinità al tempo erano Oceano e Teti a cui
viene attribuito un principio causale
Per Aristotele questa spiegazione non è in grado di spiegare i fenomeni quindi non può assumere
la funzione di causa, le divinità possono spiegare no a un certo punto la realtà ma non danno un
vero e proprio perchè alle cose, costituiscono un che
Spiegazione mitologica nel caso dell’origine acquatica non permette di arrivare alla stessa
articolazione di Talete
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Quello che interessa A è la spiegazione materiale che Talete da, lo contrappone alle spiegazioni
mitologiche che erano state date a partire dagli dei acquatici come appunto Oceano e Teti
Nomi che ci fanno capire che precedessori di Aristotele non provengono da Atene, tutta la lo che
si sviluppa prima di Platone proviene essenzialmente dalla periferia ionica del mondo greco, città
come Mileto, Fesona, Abdera
O dalla sponda ionica o dalla Magna Grecia (Italia del Sud) quindi distinzione tra: loso ionici e
loso italici
3. La causa motrice
Empedocle (Agrigento) pone 4 principi che sono allo stesso tempo i 4 elementi che rimangono
immutati, non soggetti al divenire, si allegano /disgregano in base a 2 principi e cienti: amore e
odio
ANASSAGORA
(di Clazimene, città ionica) viene prima di Empedocle ma che secondo A è più evoluto, pone
in niti principi che de nisce omiomerie : va in direzione di atomi che si riuniscono e si disgregano
secondo un unico principio: l’intelligenza
Questa intelligenza è qualcosa che assomiglia già ad una causa nale che è lo scopo per il quale
avvengono le aggregazioni e le disgregazioni
Aggregazione e disgregazione ha già a che vedere con il problema del ne, con il movimento dei
corpi , questa causa nale viene confusa con il movimento (già individuato con Empedocle)
PARMENIDE
(italico) pone un unico principio che è l’essere: esiste solo l’essere e il non essere non esiste-non
si può dire e non si può pensare
Sembrerebbe un monista , questo principio non ha movimento ma Aristotele dice che per
Parmenide, pur esistendo solo una causa ne esistono altre due : Parmenide nel suo poema parla
di contrapposizione tra luce e tenembra / verità e opinione
Parla del percorso che occorre compiere per cogliere l’essere e per non nire a guardare tutto ciò
che è il non essere quindi l’opinione.
Pur essendo un monista da un punto di vista tecnico, parla di due principi di carattere conoscitivo
All’uomo si da la possibilità di una scelta, Parmenide parla di una via che l’uomo percorre che può
portare alla luce o all’oscurità
TEMA FUOCO: elemento materiale utilizzato come se fosse dotato di una natura motrice, fuoco e
calore sono anche principi che muovono la realtà perchè fuoco è in grado di muovere materia
mentre acqua e terra arrestano il movimento quindi contrapposizione tra arresto/quiete è
strettamente legata a elemento materiale
p.e in Eraclito/Empedocle e più tardi nella storia stoica: il fuoco è il principio che muove quindi
tutto ciò che ha un movimento o una passione è fuoco, l’anima è fatta di fuoco QUINDI tutto ciò
che determina movimento verso qualcosa è fuoco (materia eterea che è allo stesso movimento)
mentre tutto ciò che arresta il movimento è terra o acqua (materia solida)
Dobbiamo osservare quindi anche il carattere dinamico che comporta principio di carattere
motorio
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4. La causa nale è lo scopo per il quale esiste una certa cosa , ha a che vedere solo con alcuni
loso presocratici i quali sono andati incontro a questo tipo di causa senza coglierla in pieno
La causa nale più interessante è quella che individua in Anassagora, è quella intelligenza che è
causa dell’ordine e della distribuzione delle oniomierie (che sono particelle simili a quelli che con
Democrito saranno atomi) che si aggregano/disgregano secondo un principio di intelligenza,
principio nalistico che tende al bene di ogni cosa e che permette al mondo di non disgregarsi
Questa idea nalistica ha una certa importanza successivamente anche dopo , Kant: La critica del
giudizio la prima parte è dedicata a questo , al principio teleologico della natura
La natura costituita in modo tale da tendere verso proprio bene e propria conservazione, questo
scopo (conservarsi) è lo scopo di ogni cosa (in greco: telos, ecco perchè questa prospettiva si
chiama teleologica sull’universo e su un cosmo che va verso un ne, ha un suo senso intrinseco ,
che non esiste in maniera caotica-non si disgrega ma fa in modo che ciascuna cosa possa
esistere quale è—questo è il principio nalistico che ha una sua importanza per tutta la storia del
pensiero occidentale INFATTI per esempio nel Medioevo loso che si sono interessati al
problema dimostrazione di dio , sono partiti molto spesso da questo concetto: se tutto il mondo è
indirizzato verso un ne e non si distruggono noi dobbiamo pensare che esiste un’intelligenza
superiore che ha organizzato tutto questo e questa intelligenza, nella prospettiva cristiana, è Dio.
Sono principi che possono spiegare realtà sempre dal punto di vista causale
Amore è principio aggregante, determina aggregrazione degli elementi e determina ciò in vista di
un bene, quando si ama qualcuno si desidera il bene per questa persona e amore diventa quindi
un principio di carattere teologico e nalistico.
Empedocle parla dell’eros-amore come principio che aggrega gli elementi mentre l’odio li
disgrega QUINDI entrambi determinano movimento ma questa trasformazione è in vista del bene
della realtà (quindi di un ne)
Il problema è che non furono consapevoli di tutto questo, non si accorsero che causa motrice
avesse questa prospettiva nalistica e quindi, sostanzialmente, rimasero fermi a due cause:
materiale e motrice però in modo confuso e maldestro
È vero che i loso hanno individuato delle cause ma non avevano consapevolezza di quello che
hanno trovato, hanno individuato casualmente queste spiegazioni SENZA averne scienza
Per esempio Anassagora parla dell’intelligenza come principio potenzialmente anche nale, tutto
tende a questo ordine intelligente delle cose MA si è servito dell’intelligenza non come principio
nale, chiama in causa questa intelligenza laddove ce n’è bisogno per spiegare tutto, intelligenza
utilizzata come un DEUS EX MACHINA= gura che in genere in Dio, in Euripide in alcune tragedie
abbiamo evento che si conclude in maniera tragica: uomo muore va nell’ade e il dio scende
nell’ade e recupera questo uomo (cosi si conclude l’Alcesti di Euripide, questa gura è il Deus Ex
Machina e si chiama cosi perchè nel teatro antico esisteva una macchina che faceva comparire
questa divinità in cielo/in terra che improvvisamente poteva aggiustare le cose, la tragedia si
risolveva quindi con un lieto ne.
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Il DEM viene chiamato in causa da Aristotele perchè utilizza l’intelligenza come un DEM, quando
c’è un problema l’intelligenza spiega tutto e cosi si perde speci cità di quello che può esserre il
lusso: essere causa nale
Vengono individuate tracce di CAUSA FORMALE in Parmenide, nei pitagorici MA l’unico che ci è
arrivato è stato Platone, il vero rappresentante
Causa formale=Essenza delle cose, ciò che mi permette di riconoscere una cosa per quello che è,
che è l’essenza immutabile MENTRE tutte le altre caratteristiche sono qualità delle cose
Empedocle (esempio di uso inappropriato delle cause: egli parla di 4 elementi acqua aria terra
fuoco che vengono aggregati/disgregati dall’amore e dall’odio (2 principi di movimento di tutti gli
elementi) PROBLEMA È che amore dovrebbe aggregare e odio disgregare MA Aristotele ci dice
che la realtà non funziona cosi: anch’egli parla dei 4 elementi ma è più ra nato di Empedocle, ci
dice che l’amore aggrega ma nell’aggregare qualcosa disgrega qualcos’altro perchè i vari
elementi provengono da qualche parte e lo stesso vale per l’odio che disgrega-separa ma nel
separare rende possibile il congiungersi quindi si può anche dire che amore disgrega e che l’odio
disgrega.
Aristotele distingue inoltre ciò che troviamo in Empedocle perchè Aristotele ha 2 siche:
Testo più lungo di tutti i loso presocratici, testo che si conserva in forma di citazione, Non si
conserva per intero: quello che si conserva è una prima parte molto poetica scritta in metro che
potrebbe addirittura essere cantato e messo in musica per come è scritto
È conservato grazie ad alcuni autori successivi che ne hanno citato alcune porzioni
I presocratici si conservano tutti attraverso frammenti, non abbiamo nessun testo che arriva a noi
Frammenti raccolti da due lologi tedeschi: Hermann Diels e Walter Cranz inizio 900 hanno
pubblicato questa raccolta (edizione abbreviata con ‘DK’ e hanno utilizzato i numeri per
identi care i loso : troviamo 28 (numero che corrisponde a Parmenide) e B sta per frammento
Testimonianza vs frammento
A: Testimonianza è una parafrasi, autore riporta in parole proprie un pensiero ‘come scrive
Parmenide
B8
Esistono però due modi di rapportarsi a questo unico principio ontologico, può credere all’essere
e abbracciarlo oppure può sbagliare e dedicarsi al non essere
FRAMMENTO SUCCESSIVO: B6
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Simplicio che commenta Aristotele e cita brano tratto da Parmenide
Platone distingue tra opinione e verità riprendendo Parmenide e partendo da distinzione essere-
non essere
DISPENSE
gli ATOMISTI
1. Leucippo (5 secolo a.C, c’è chi sostiene che non sia mai esistito)
2. Democrito (4 secolo a.C., anìbbiamo molti frammenti , nasce 9 anni dopo Socrate, dire che è
presocratico è un’errore però rientra nelle raccolte dei presocratici per questo Nietzsche parla di
losofo preplatonico)
Atmoismo antico è diverso da teorie moderne legate al Modello atomico di Rutherford nella sica
moderna MA ci sono alcune a nità con atomismo antico
Entrambi pongono come elementi il pieno (essere) e il vuoto (non essere) che determinano il
movimento e questo richiama teoria moderna dei buchi neri—atomi si muovono perchè esiste il
vuoto
Si parla anche del modo in cui atomi passano dalla pienezza ai luoghi in cui tutto è vuoto,
Democrito parla del modo in cui gli atomi si dispongono e da questo dipende il modo in cui le
cose del mondo vanno a costituirsi.
Democrito: ‘Gli atomi di eriscono per proporzione (forma) -contatto (ordine) e direzione
(posizione)’
Fa 3 esempi: A di erisce da N per la forma AN da NA per l’ordine mentre Z di erisce da H
nell’alfabeto
Hanno trascurato di indagare il movimento (il problema di Aristotele) che non viene spiegato
Democrito non risponde alla domanda ‘per quale motivo si muovono?’ Dobbiamo guardare ad
Anassagora per avere una risposta.
PITAGORICI
Molto vicini anche a Platone, hanno molti punti in comune
Momento opportuno 7
A ciascun numero corrisponde una qualità di carattere etico, c’era una numerologia dei
pitagorici
Nel mondo pitagorico troviamo spesso uniti aspetti religiosi a aspetti matematici
Vedevano che le note musicali corrispondevano a numeri, teorie musicali derivavano da numero
Il numero come principio di tutta la realtà terrestre e celeste: numero principio etico, musicale ,
geometrico
Aristotele parla DEI COSIDETTI PITAGORICI al plurale ( nora abbiamo sempre parlato di singoli)
non ha chiaro di chi siano e ne parla quindi al plurale accumunandoli
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Molte dottrine riportate da tradizione come stoiche quindi a volte si ha questo problema, in questo
capitolo non parliamo di Pitagora come fondatore del movimento
Per esempio: siccome numero 10 per i pitagorici era perfetto-sacro perchè principio di armonia
assoluta, a ermavano che i corpi del cielo dovevano essere 10 ma i pianeti sono soolo 9 quindi
introducono antiterra pianeta che interviene con le eclissi, numero che veneravano nella gura
della Tetraktys (tetractus)-tetrade pitagorica
(P 35)
Costituito da 10 pallini
1: è il punto
2: Linea
3: Triangolo
4: Tetraedo
1+2+3+4=10
Pitagorici vedono il numero all’origine di ogni cosa, stabiliscono serie principi: ‘contrari’ numero
stesso si costituisce da numeri pari e dispari e cosi abbiamo anche de nizione di numeri positivi
(dispari) negativi (pari) cosi abbiamo principi positivi negativi secondo tabella dei contrari
Limitato Illimitato
Dispari Anche
Unità Pluralità
Destra Sinistra
Maschio Femmina
A riposo In movimento
Dritto Curvo
Luce Buio
Buono il male
Quadrato Rettangolo
Il Principio bene e male che ha sempre accezione matematica
DX è negativa (molteplice)
È una costruzione della realtà scienti ca ma superstiziosa (piena di precetti trasmessi mediante
apprendimento orale)
Cominciarono a dare de nizione della causa formale e dare de nizioni delle cose, procedettero in
maniera troppo rozza e super ciale (p.e: il doppio e il numero 2 non sono la stessa cosa= Un
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conto è a ermare l’idea del 2 e un conto è contare due cose CONFONDONO PIANO SCIENZA
CON QUELLO DELL’ESPERIENZA, non attribuiscono causa formale al numero)
ELEATICI
Parmenide è andato vicino a individuare forma , è arrivato a pensare a questo essere nella sua
essenza
TUTTI TRE HANNO COLTO STESSO PRINCIPIO DANDONE UNA DIVERSA MOTIVAZIONE
CAUSALE
Segue una critica a eleatici che non siano Parmenide: considerati grossolani
Mercoledi 6 ottobre
MA esiste un’altra dimensione che si ricava dai testi di questi autori che tratta problema etica-
dell’anima-politica-del divino (problema della religione)
Soprattutto pensatori ionici (Asia Minore) nell’antica Grecia si trovavano in una posizione
politicamente critica perchè la loro zona (dell’odierna Turchia) era minacciata dall’avanzare del
regno dei persiani che mano a mano conquista tutte le città (l’ultima a cadere è Mileto dove nasce
la loso a—Talete è di Mileto)
Nel 7/8/9 capitolo del libro alfa , critica tutte dottrine esaminate no a quel punto sempre dal
punto di vista delle 4 cause
Si i precedessori hanno parlato delle 4 cause ma sempre in maniera confusa, senza de nire ruolo
delle cause e confondendole l’una con l’altra senza spiegare i fenomeni naturali in maniera
compiuta.
La prima obiezione : coloro i quali hanno posto un principio materiale (Talete, Ippato, Anassimene
e Diogene) hanno commesso una serie di errori
La nozione richiamata da Aristotele è materia , anche lui parla di 4 elementi in relazione ad una
materia che è inde nita
Usa termine per questa ‘materia’ che in greco corrente signi ca ‘il legno-il bosco’ che è un
termine tecnico che introduce per dire che la materia non si identi ca con uno dei 4 elementi ,
parla della materia in senso astratto.
-Platone
Il problema è che i 4 elementi materiali non spiegano da soli il movimento, come si passa da un
elemento a un altro elemento ecco che hanno introdotto una causa motrice ***, non hanno
valorizzato 4 principi in quanto cause nali.
Altro tema:
Per Aristotele è qualcosa di speci co, è ciò che era essere ovvero ciò che è sempre stato, che
non è soggetto a mutamento, rimane sempre quello
Nel momento in cui viene meno questa essenza, viene meno ciò di cui stiamo parlando MENTRE
tutte le a ezioni-i mutamenti non implicano il fatto che quella cosa esiste e permane.
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-Pitagorici e Platone trattano alcuni principi che non sono soggetti alla corruzione e a mutamento,
permangono eternamente e sono in grado di dare conto dell’essenza delle cose
-Parmenide parla dell’1, parla dell’ essere come unico e non molteplice, non soggetto a
mutamento, Aristotele gli attribuisce il merito di essersi avvicinato a causa formale.
È in grado di spiegare il perchè la realtà permane nel tempo ma non è in grado di dire in che
modo provvede a nché tutte le cose siano come siano senza disgregarsi, parla dell’essere ma
non delle cose all’interno dell’essere
‘Anche in questo caso coloro che a ermano che l’uno e essere siano ..’
Il problema è la generazione : all’interno dell’essere le cose si generano, scompaiono, si
riproducono, ci sono i cicli della natura, nelle specie viventi c’è generazione-venir meno
dell’individuo a favore della specie.
RAPPORTO TRA INDIVIDUO-SPECIE tema centrale di cui ci parla solo Aristotele, quando oggi
distinguiamo tra individuo e specie nell’ambito della fauna e ora , facciamo rif alla biologia
aristotelica.
Capire come funziona natura = capire come questo permanere nel tempo funzioni nonostante i
singoli individui vengano meno a vantaggio di una specie che si conserva nel tempo
-Altra causa riguarda il ne per cui azioni hanno luogo: la causa nale individuata da Anassagora
nell’intelletto-intelligenza
-amicizia e amore cause nali perchè intelligenza dispone tutto in modo che realtà abbia un senso
(Anassagora) e questo principio che tende che tutto sia per il bene di ciascun oggetto è l’amicizia
( lia) o amore (eros)
Critica l’Incapacità di spiegare in che modo i principi funzionino nella loro applicazione completa
I precedessori si sono limitati a parlare solo degli e etti di questa causa ma non parlano della
causa nale (intelligenza che fa muovere semi)
-Eleatici colgono causa nale ma non sono in grado di esprimerlo, cogliamo esistenza di una
causa nale qua e la ma lo fanno accidentalmente , non lo dicono in maniera chiara, è Aristotele a
farglielo dire
Si capisce l’importanza che Aristotele attribuisce a questa disamine grazie alla quale capiamo in
che direzione muovere la nostra indagine della natura
CAPITOLO 8
Monisti
Pluralisti
Inizia parlando della materia e di coloro i quali pongono come principio una causa materiale:
costoro errano in molti sensi
Elemento che non è stato mai posto come principio e la terra
OBIEZIONI-DIFFICOLTÀ:
1-La rima obiezione riguarda realtà corporee=che possono essere spiegate attraverso elemento-
principio materiale
Realtà ultraterrene, pianeti non spiegate in base a una sica basata sulla materia
2-La seconda riguarda il movimento , parlare di un principio materiale (come fa Talete, Diogene
ecc) signi ca rinunciare a spiegare il movimento cioè COME possa avvenire il movimento se
abbiamo solo un principio materiale che non ci permette di capire il mutamento e come si passa
da una condizione dell’essere all’altra
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3- riguarda il fatto che i materialisti non spiegano la sostanza e l’essenza delle cose cioè il ciò che
era essere: quella permanenza dell’essere che deve caratterizzare la sostanza-essenza ovvero ciò
che permette un permanere nella realtà
La materia è soggetta a continui cambiamenti, è uida-in continuo movimento che non può
essere spiegato attraverso la sola materia
4- quarta critica che viene rivolta ai materialisti: non si spiega come si passa da un’elemento
all’altro, come si generano a partire da uno all’altro
Aristotele cerca di dare una spiegazione: vi è un elemento che è più mobile degli altri perché più
rarefatto : il fuoco essendo l’elemento pieno di energia e forza potrebbe spiegare il movimento,
tra tutte le cause materiali funge anche da causa motrice
MENTRE la terra meno di tutti si presta ad altre tipologie di spiegazioni ed ecco perché nessuno
dei precedessori ha posto la terra come primo di tutti gli elementi
Esamina Esiodo (poeta) che non rientra tra loso , parla della terra come origine della realtà
Spiegazione mitica: la terra sarebbe la madre terra , principio posto solo da lui
Elementi come fuoco: elementi più rarefatti capaci di determinare il movimento mentre la terra
molto meno
Ci sono principi per quanto riguarda il tema delle cause, più adatte per spiegare la realtà come il
fuoco ma sono meno adatti a spiegare tema della generazione
Ecco perché Empedocle introduce 2 ulteriori principi che spiegano come si passa da un
elemento ad un altro: amicizia e contesa che uniscono e separano elementi
Critica: non parla mai di come questi elementi possano trasformarsi l’uno nell’altro, il passaggio
non viene chiarito
Intelletto che ordina le omeomerie (specie di atomi primordiali, tutti costituiti nello stesso modo),
la realtà è mescolata
Intelletto ordina ciò che in origine è disordinato, da questo mescolamento si produce ordine
Obiezione: come possono darsi dei semi mescolati se non vi è stata in origine una condizione di
ordine, da cosa ha avuto origine questo mescolamento?
Pag 47
In e etti una tale forma avrebbe già dovuto essere mescolata…
Uno: intelletto
Forma: principio ordinatore, si parla di una causa formale che è già presente nel pensiero di
Anassagora
Anassagora è tra i presocratici colui che più si è avvicinato a una spiegazione in grado di rendere
ragione dei fenomeni della natura .
Questi loso si riferiscono solo alla generazione-corruzione e movimento infatti essi ricercano
solo principi di questo tipo
Aggregato di Anassagora contiene in se tutto l’universo
Platone ha separato idea dall’essere sensibile che dovrebbe plasmare è perchè l’idea è una causa
formale
Altri principi in grado di rendere conto del perchè una materia si muova:
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Causa nale -(implicitamente) parlano di nalità per un verso e per un’altro non ne parlano,
questo discorso Aristotele lo rivolge a coloro i quali hanno individuato a tratti causa formale
(Parmenide, pitagorici, Platone)
Tutta la disamina si è concentrata sui loso che trattano gli enti sensibili: che hanno corporeità e
il tema è quello della materia, esistono anche precedessori che hanno individuato enti che non
hanno materia e appartengono a sfera celeste o dell’intelletto: i cosiddetti PITAGORICI (non
ben identi cati)
Enti matematici: privi di movimento (i numeri) impiegati per spiegare la realtà sensibile e
sovrasensibile (problemi di astronomia)
Critica:
1-identi cazione numero e realtà , per pitagorici la realtà è numero ma per Aristotele non è cosi
perché in questo modo come faccio a spiegare in che modo il numero possa costituire un
principio per contare la realtà
2-si limitano a applicare i numeri ala realtà sica terrestre e considerano realtà celeste identica a
quella sica, Aristotele distingue moto dei pianeti (perfetto) dal movimento che avviene in ambito
terrestre che si esaurisce-è nito.
-‘I principi che fanno valere..non hanno detto nulla del fuoco ecc’ hanno trovato un principio fuori
dalla sensibilità non soggetto a divenire quindi ha enormi potenzialità ma quando viene applicato
incontra dei limiti perchè non è in grado di spiegare i fenomeni che dipendono dalla materia
Numeri ideali e numeri sensibile, spiega perchè numero si applica alla realtà
Idea del 2 e dei 2 sassolini
Trae le somme, torna sull’enorme potenzialità delle cause dei precedessori (riconosce grandi
meriti) il problema è che per quanto siano state individuate i precedessori hanno parlato in
maniera confusa, hanno solo menzionato senza ‘fare’ come un bambino che muove ancora i primi
passi, che balbetta ma tuttavia da questo bambino impara molto
In realtà pur parlando solo di materia, aveva già individuato senza saperlo qualcosa che
assomigliava ad una causa formale= la proporzione che individua nelle aggregazioni dei singoli
elementi.
Sostiene che l’osso si componga di 2 parti di terra, 2 di acqua e 4 di fuoco: se abbiamo questa
proporzione abbiamo il principio formale che determina l’essenza dell’osso (la causa formale
dell’osso)
Pag 65
Empedocle aveva individuato causa formale senza accorgersene
Testo Talete
è una testimonianza ( lettera A) parla di qualcosa che ha detto lui ma non sono le sue parole, è
Seneca che riferisce di Talete
Talete ammette che terra trema.. si parla della terra ma la terra rientra in una sfera causale che
riguarda l’acqua , per i greci i terremoti (fenomeno terrestre) sono originati dal dio del mare
Poisedone che scuote la terra ferma
Testo Milesio
pag 23 Anassimandro è autore di un frammento, studiato da Heidegger, frammento denso
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‘Tra quanti a ermano che il principio è uno..’
Anassimandro dice che esiste un qualcosa che è indeterminato, né quali cato né individualizzato,
assume una sua determinazione attraverso la distruzione= una punizione che gli esseri vanno a
scontare per il fatto di esistere, distruzione che porta ad una aggregazione di tutto quello che è.
Il tema aggregazione-disgregazione torna abbinato a ciò che ha un limite e ciò che non ha un
limite (inde nito).
Ciò che è inde nito con la distruzione (che avviene per necessità) acquisisce un limite
Gli esseri: ciò che ha una determinazione che è il risultato di una punizione
Esiste una giustizia che fa modo che le cose si distruggono, attraverso distruzione altri esseri
vanno a formarsi—ogni oggetto limitato è destinato alla distruzione perché deve fare spazio ad
altri oggetti, tutti gli oggetti sono limitati in quanto limitati si arrecano giustizia gli uni agli altri e
questa giustizia la devono pagare come se dovessero scontare una punizione che consiste nella
loro distruzione.
Il tema della giustizia è legato al tempo che quell’ente è esistito sia allo spazio che quell’ente ha
occupato.
FINITO -INDEFINITO
CREAZIONE- DISTRUZIONE
Anassimandro nel libro alfa non parla mai, ci accingiamo a questo frammento , testo che rimane
oscuro
Per Anassimandro esiste un principio che è illimitato (in nito) ma all’interno dell’in nito tutto ciò
che ritroviamo è nito
Pensò al pneum (so o in greco), pensò all’aria come l’aria che noi respiriamo , principio della vita.
Frammento contro antropomor a dei greci: ‘se i buoi, cavalli, leoni avessero mani..’
Anche gli animali hanno le loro divinità quindi viene messa in ridicolo la forma umana del divino,
esistono pure dei cavall/buoi questo è quindi assurdo e ridicolo
Concezione di Senofane si evince da: ‘uno dio tra gli dei..’ Concezione di Senofane è eleatica
Zenone di Enea
-appartenente a scuola eleatica, discepolo diretto di Parmenide , eredita idea di perfezione
dell’essere, 5/4 secolo
-se noi pensiamo all’essere come permanente noi abbiamo di coltà a pensare al movimento che
altera l’essere, gli eletti non sono stati in grado di spiegare il movimento
Propone il Paradosso del Piede Achille e la tartaruga: se tartaruga sta in una posizione più
avanzata di quella di Achille, Achille può ridurre la distanza all’in nito rispetto la tartaruga ma non
arriverà mai a raggiungerla
Quindi il movimento è molto di cile da pensare, il pensiero coincide con l’essere ma non con il
movimento, il pensiero del movimento implica delle di coltà
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Eraclíto
Si è occupato anche lui del movimento nel frammento che parla del ume (pantarei= tutto
scorre)
Parla di questo ume che non è mai lo stesso, perché immergersi nel ume due volte non è mai la
stessa esperienza , ci si immerge in due umi diversi
Quindi il divenire continuo della realtà ci impedisce di cogliere una continuità all’interno del
divenire, facciamo esperienze singole
Esempi:
Pag 48
polemos=guerra è il padre di tutte le cose
Tutto accade secondo un continuo scontro di elementi contrapposti che determina lo sviluppo
stesso della realtà
‘Ascoltando non me, ma il logos ..’ Polemos non signi ca che la realtà è disgregata, tutto è uno
polemos=è la guerra ma intesa in modo più vasto, molti frammenti sono di sfondo musicale
È il convenire nello stesso punto di termini di erenti, non è solo una contesa, è una
tensione (anche musicale) e in questa tensione può assumere una forma bellica
Si parla dell’arco di Apollo =strumento di morte, in igge pestilenze ma lo stesso arco di apollo è
anche la sua lira dalla quale vengono suonate melodie dolci
Ambivalenza strutturale in Eraclíto fond per capire il potere del logos = fuoco ciò che distrugge
(tutti troiani vengono uccisi cosi) ma è anche un energia vitale che ci permette di scaldarci
Empedocle
Frammento
L’universo è ciclico (come per la maggior parte dei greci, stoici parlano di un ciclo che si ripete
sempre)
Anassagora
Pag 56
Frammento di Anassagora che dice a proposito del discorso dell’intelletto e omiomerie (che
Anassagora chiama semi) mescolati-confusi, intelligenza è separata da mescolanza
L’universo non esisterebbe per come è se non grazie a questa causa nale che fa si che tutte le
cose abbiano uno scopo
Giovedi 7 ottobre
I SOFISTI
-I so sti hanno caratteristica di scrivere dei testi che si conservano in parte ma che arrivano a noi
in forma frammentaria , come i presocratici
I testi dei so sti sono raccolti nella raccolta dei presocratici di Dilz e Kran , studiosi tedeschi che
hanno raccolto i materiali che riguardano i predecessori di Platone hanno incluso questi testi in
questa raccolta.
-Autori che precedono Socrate, gettano base di quello che dice Socrate e molto spesso vengono
assimilati a lui :secondo una serie di testimonianze Socrate sarebbe un so sta per cui distinguerlo
dai so sti è di cile e Platone si propone proprio questo obiettivo nei suoi dialoghi : vuole separarli
ma nei testi troviamo convergenze tra so sti e Socrate per questo vengono trattati molto spesso
insieme nella letteratura.
-I so sti vengono distinti da Socrate soprattutto da Platone che si so erma sui so sti
Dedica un dialogo al tema dei so sti, dialogo abbastanza tardo di Platone che parla di alcuni
so sti speci ci e ciascun dialogo è dedicato a ciascun so sta
• Protagora
• Trasimaco : uno dei più radicali ( che ora troviamo nella Repubblica)
Si dedica ai so sti in polemica con quello che hanno pensato contrapponendoli a Socrate, anche
Aristotele polemizza nel libro ‘Confutazioni so stiche’ e questo attacco diretto di Platone/
Aristotele ha fatto si che so sti non rientrassero nella storia della lo per tutto il mondo antico,
nessun autore nel mondo antico ci parla dei so sti (Aristotele li esclude nel primo libro della
Meta sica) tutti evitano perchè Platone e Aristotele non li hanno considerati , hanno detto che non
sono loso , l’unico losofo per loro è Socrate.
Questo è uno stigma che arriva no all’età moderna: no a Hegel grazie al quale, per la prima
volta, i so sti entrano nella storia della loso a.
Anche i presocratici hanno parlato dell’individuo ma il loro individuo è sempre connesso con la
natura-cosmo ordinato mentre i so sti rinunciano a parlare del mondo esterno, negano la realtà
esterna e rivolgono il discorso sull’uomo
PROTAGORA
Asia minore
Parla dell’uomo come punto di riferimento, parla dell’uomo come tutto quello che l’uomo può
conoscere-pensare
I so sti sono maestri della retorica ,insegnano l’arte del parlare: fare apparire le cose in modo
diverso da quelle che sono
Creo 2 apparenze contrapposte e utilizzo quello che conviene far credere in quel momento
Per i so sti l’arte della parola è la vera causa che ha a che vedere con l’individuo e non con il
cosmo, si occupano dell’uomo , gli uomini vengono persuasi a pensare e agire in un certo modo
(è un tema attuale: comunicazione)
La so stica è uno dei segmenti della loso a antica più attuale, gli stessi so sti tracciano altri
strumenti di persuasione con altri strumenti: strumenti non solo della comunicazione verbale.
Il Sapiente è colui che è in grado di produrre queste apparenze e utilizzare quella che è utile per
persuadere l’interlocutore
GORGIA
-Rimane impresso nella memoria degli ateniesi perché nel 427 arriva ad Atene in qualità di
ambasciatore di Lentini e da prova delle sue capacità retoriche ma soprattutto di
improvvisazione: era molto convincente, svolgeva le stesse argomentazioni in entrambi i sensi:
era in grado di persuadere anche al contrario
‘Sul non essere o sulla natura’ in questo scritto motiva la sua capacità ‘nulla esiste, se anche
qualcosa esiste non è comprensibile, se anche fosse comprensibile di sicuro sarebbe
incomunicabile’ e seguono argomentazioni ‘esiste solo ciò che è e non è (pag 74/5)
Come è impossibile che esista essere è impossibile pensarlo e comunicarlo
Ci dice che la realtà non esiste, non può essere pensata e comunicata: 3 tesi che implicano che
l’uomo comunica solo parole e non cose, non c’è una corrispondenza tra parole e cose
Attraverso le parole posso modellare l’illusione di una realtà che non c’è, far credere quello che
voglio e capovolgere completamente tutte le realtà /verità
Elena non è colpevole perché quello che ha fatto (andare a Troia, tradire il marito e causare la
guerra) lo fece per ceca volontà del caso o per decisione degli dei oppure perchè rapita dalla forza
oppure perchè indotta con parole oppure perchè rapita dall’amore e quindi non è colpa sua.
Poi parla della parola , Elena è costretta dalla parola a tradire il marito e la patria
P 76
Potere della parola ‘se fu la parola a persuadere Elena e a illuderle l’animo …
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La Parola è un gran dominatore che con piccolissimo corposa compiere, riesce a calmare la paura,
ad eliminare il dolore, a suscitare la gioia e aumentare la pietà’
Non basta pensare che Elena sia stata rapita, basta anche che Elena abbia semplicemente
ascoltato il discorso che non è più colpevole perché il discorso ha la capacità di indurre le
persone a fare cose inconsapevolmente e quindi non sono più colpevoli, sono forzati dalla
parola= strumento di persuasione attraverso il quale tutti possono essere indotti a compiere
terribili atti
Qui troviamo l’ ANALOGIA CON PROTAGORA: pag 77 inizio ‘c’è tra la potenza della parola e la
disposizione dell’anima lo stesso rapporto che c'è tra l'e etto dei farmaci e la natura del corpo'
Come certi farmaci eliminano dal corpo certe malattie, cosi anche i discorsi:alcuni provocano
dolore altri diletto’
Elena non fu colpevole ma sventurata
Parole sono dei farmaci , la parola ha l’e etto di un farmaco che agisce sul corpo
costringendoci a prendere una decisione indipendentemente dalla nostra volontà, indirizza l’uomo
in una direzione e lo trascina-lo induce a compiere qualsiasi cosa
Lo studio della retorica è fondamentale nell’ istruzione di un giovane cittadino che deve a rontare
la vita
Si parla anche dell’amore (eros) che è in grado di trascinare
Intervento tutor:
Il logos utilizzato dal retore è ambivalente, può essere riempito dell’intenzione di colui che lo usa
Nel Gorgia di Platone ci sono linee in cui Gorgia dice ‘ io insegno una tecnica e se uno dei miei
allievi la usa per commettere ingiustizia, non sono io da ritenere responsabile’ quindi la tecnica che
è scollegata da contenuti morali
Si passa dall’esaltazione della retorica all’ esaltazione della tirannide, idea di potere come
violenza, dalla persuasione si può arrivare alla possibilità della tirannide.
Esiste innanzitutto un discorso legato a diritto del più forte, una ri essione sulla natura dei singoli
individui che determinano una gerarchia a seconda del diritto del più forte ( questo diritto deve
essere per convenzione o per natura?)
Alcuni sceglieranno la via politica e diventeranno tiranni mentre altri assumeranno un potere
retorico per costruire l’arte della persuasione volta al buon governo della città come Platone :
persuasivo ma non ha la nalità di un governo privo di passioni ma di un governo retto dalla
ragione.
Platone addirittura lo dice a volte: sto parlando di un mito e ve lo racconto per persuadervi.
Di tutti loso occidentali è quello che maggiormente risente questa necessità di avvalersi della
persuasione soprattutto nei testi in cui critica i so sti per scon ggere proprio la tecnica della
retorica.
Poiché so sti insegnano l’arte della retorica questo insegnamento in realtà è trasmesso come un
sapere tramandato e insegnato e insegnano a pagamento non si domandano chi siano gli
interlocutori infatti non parliamo di allievi, non hanno una scuola, trasmettono semplicemente una
tecnica utilizzata da tutti.
Non educano perché non hanno come obiettivo la crescita individuale della persona, non è una
scuola : la scuola deve educare
Platone lo dice questo: il governo deve essere fondato sull’educazione dell’individuo. (Del corpo/
dell’anima) MA nel dire tutto questo utilizza tecniche retoriche
p.e. la Teoria delle idee raccontata anche dal punto di vista persuasivo (con un mito) non solo
razionalmente ed è esplicito nel sottolineare le due spiegazioni di erenti
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-Aristotele Parla del tema dell’inverosimile, si so erma sulla natura fallace delle argomentazioni
so ste volte a negare l’ esistenza della realtà , critica dal punto di vista formale il modo di
ragionare so stico (sovvertire la realtà)
NON È UN ATTACCO INDIRETTO COME QUELLO DI PLATONE, è più interno alla so stica
Pag 80 Palumbio
IPPIA DI ELIDE
A ronta
‘O voi qui presenti..’ Distinzione tra la natura delle cose e condensione delle cose
Prevale la natura del più forte, ritorna la tirannide
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CRIZIA
-Zio di Platone , è un uomo politico che svolge un ruolo preciso per Atene quando perde il
Peloponneso perché diventa uno dei 30 tiranni che guida Atene , periodo drammatico per Atene
(tutti i nemici degli spartani vengono incarcerati-giustiziati-processati, è un periodo violento il
governo dei 30) come in Cina oggi
-uno degli allievi di Socrate condannato per essere stato maestro di Crizia
-Crizia parla del ruolo della religione in relazione al tema del governo politico ‘giacché le leggi
distoglievano gli uomini…’ Crizia ci dice qualcosa che ci fa pensare a Socrate: la legge è una sola,
non distoglie le persone dal compiere determinati reati, i reati si compiono in segreto e allora
l’unico modo di distogliere le persone da compiere determinati misfatti è quello di provocare in
loro la paura-il terrore e questo avviene attraverso la religione: divinità che puniscono sono l’unico
modo per spaventare le persone e dissuaderle dal compiere reati.
ANTIFONTE
Si so erma sul rapporto tra leggi scritte (u ciali) e forza di natura quindi:
Diritto di natura e diritto di convenzione
‘Giustizia consiste nel non trasgredire una delle leggi dello stato di cui uno sia cittadino…
Norme di leggi sono accessori, quelle di natura essenziali’
Norme di leggi sono concordate non originarie, quelle di natura sono originarie non concordate.
Il diritto di natura prevale sempre sul diritto positivo stabilito dalle norme-regolamenti e ecco
perché il so sta-l’uomo di potere seguirà la natura non i diritti convenzionali-positivi.
Nelle città greche, all’epoca 5-4 secolo, si adottano una serie di costituzioni che vengono
considerate importanti per la vita civile e queste costituzioni vengono messe in crisi da queste
concezioni.
Il So sta, attraverso il potere della retorica, prevale sulle leggi , è libero da vincoli giuridici e può
compiere qualsiasi tipo di misfatto
ALCIBIADE
Cambia schieramento durante la guerra del Peloponneso e secondo gli ateniesi dopo la guerra
viene ritenuto responsabile della scon tta di Atene, era molto abile, Sparta vince grazie al fatto
che è passato dalla loro parte
SOCRATE
Socrate viene condannato a morte (399 a.C) per corruzione dei giovani e per empietà (non ha
venerato divinità, condanna che riguarda il mondo della religiosità, chiama spesso in causa
elementi religiosi, attribuisce al dio apollo tutta la sua attività che in realtà non è molto distante dai
so sti, è molto simile ai so sti)
Giovani corrotti: Crizia Alcibiade, tutti coloro che fanno parte degli allievi di Socrate (il + imp:
Platone) sono il corpo del reato commesso da Socrate e anche loro sono dei corrotti
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Dopo il 399, negli anni successivi, i giovani cercano di scagionare Socrate dalla condanna (dagli
ateniesi) per scagionare loro stessi quindi gli scritti hanno un ltro apologetico, sono scritti che
hanno una nalità, non sono la fotogra a di come Socrate è stato realmente e in questo modo la
rappresentazione è deformata
Si rivolge a tutti coloro quali hanno sapienza e li interroga su quello che non sanno, si evince cosi
che tutti coloro i quali presumono di sapere risultano incapaci di argomentare quello che sanno e
sono costretti ad ammettere la loro ignoranza e alla ne di questa confutazione, che dura tutta la
vita di Socrate, egli si accorge che l’oracolo del dio apollo (che lo aveva proclamato il più sapiente
di tutti gli uomini e Socrate non ci aveva creduto) alla ne emerge che Socrate è l’unico ad avere
la consapevolezza di non sapere e quindi è e ettivamente il più sapiente degli ateniesi.
Tecnica della confutazione viene messa in pratica nella letteratura a cui fa capo a Socrate
I So sti sono in grado di convincere attraverso parola, lui è in grado di demolire ogni qualsiasi
verità
Era talmente impegnato in questa confutazione che non trovava il tempo per scrivere, non voleva
nemmeno scrivere , non si è dedicato a insegnamento
Si dice che, secondo alcuni, Socrate ha scritto 7 dialoghi conservati dalla moglie no al punto in
cui Eschine (un socratico) sarebbe andato dalla moglie e ie avrebbe presi con l’inganno e
pubblicati a suo nome, di questi ne sono rimasti 2
Abbiamo le fonti socratiche quindi gli amici/compagni che scrivono dialoghi in cui Socrate è il
personaggio principale, come i dialoghi per intero di Platone in cui Socrate è il personaggio
principale di quasi tutti gli scritti .
Altro autore: Senofonte , che non rientra nella storia della lo, noto per altre opere storiche quindi
non socratiche
È stato anche un generale che ha combattuto e salvato un’ intero esercito , dedica 4 opere a
Socrate che contengono vari dialoghi con amici/cittadini
Antistene : è importante perché è l’allievo più anziano di Socrate, avrebbe dovuto prendere per
eredità il comando di Socrate ma poi subentra Platone
Abbiamo un'altra testimonianza: Commedia che mette in scena Socrate nel festival ateniese più
importante
Aristofane nel 323 scrive 3 commedie, 2 hanno come personaggio principale Socrate
Le nuvole: lo critica e viene assimilato ai so sti , Socrate è un so sta , pratica l’arte dei discorsi e
scambia il discorso + forte con quello + debole quindi trasforma la realtà, Socrate è allo stesso
tempo un losofo della natura che parla come Anassimene di Mileto, ricerca le cause e addirittura
si interessa di biologia- del moto dei pianeti e di come è strutturato il mondo infero, è un losofo
naturalista oltre che so sta, considerato addirittura un sciamano, riassume in se gli elementi
innovativi della cultura del 5 secolo
‘Il connos’ maestro, tratta di Socrate a scuola con il suo maestro di musica
Un Allievo mancato di Socrate che , disperato per insegnamenti di Socrate che stanno
rivoluzionando la cultura greca, decide di appiccare fuoco alla scuola dei socratici e cosi libera
Atene dal male, Socrate diventa capo espiatorio
È l’unico documento che tratta la vita di Socrate è un attacco contro la cultura socratica
Aristofane: Socrate aveva una scuola , dice il contrario di quello che dicevano i socratici per
questo parliamo di QUESTIONE SOCRATICA
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Ultimi suoi anni coincidono con la guerra del Peloponneso che conosce passaggi paralleli alla vita
di Socrate , mentre gira per le strade di Atene avviene la scon tta contro gli spartani e mano a
mano perde terreno.
I valori tradizionali cittadini vengono persi pian piano, occorre richiamarsi alla antica disciplina.
Responsabili dei vari decadimenti: so sti, Socrate che è portatore di questa novità che mette in
pericolo società
Socratici: Platone
Entrambi parlano della capacità di tener freno tutti gli impulsi del corpo (positivi e negativi) , per
loro Socrate è un modello di virtù etica e parlano della capacità di rinunciare a tutti i beni del
corpo=la cosiddetta autarchia (la virtù per eccellenza ) anche Platone va in questa direzione
Questa capacità di dominare se stessi diventa il requisito, per la capacità di Socrate, di essere poi
perfettamente capace di confutare .
La capacità razionale di pensiero come conseguenza di una capacità di dominio assoluto del
corpo.
Tema sviluppato soprattutto da Antistene e dai suoi successori che si de niscono ‘Cani’ i cinici
=seguaci (come Diogene che va a vivere per le strade), non hanno bisogno di nulla, il cinismo è
un credo/tradizione della cultura greca che si perpetua nel tempo sino all’impero romano,
praticano l’autodisciplina radicale che è causa di qualsiasi azione virtuosa
(Guerriero virtuoso è colui che non ha bisogno di nulla: nemmeno del sesso)
interpretano il socratismo in una chiave antitetica rispetto ai so sti , tutto questo è in direzione del
bene politico-economico
I Socratici (Socrate) non si fanno pagare per il loro insegnamento, vivono di nulla e sono del tutto
autosu cienti-indipendenti
Cinismo: Tema di una virtù estrema ascetica che avrà un ruolo importante nella tradizione
medioevale per i santi asceti, è una virtù individuale volta ad un autocontrollo assoluto
Esito del socratismo etico
Mercoledì 13 ottobre
PLATONE
-Nel libro alfa della Meta sica ci sono capitoli dedicati a Platone
-La Filo di Aristotele nasce come risposta ad alcune di coltà implicite del pensiero di Platone
-Nasce nel 427 a.C (diversi anni dopo Socrate) appartiene alla generazione degli allievi più giovani
di Socrate ma frequenta il gruppo dei socratici soltanto per 9 anni
-Platone costituisce la sintesi di tutta una stagione vissuta con Socrate ed è per questo che nelle
ricostruzioni di Socrate si parte da Platone e non da altri autori socratici
-Scrive una serie di dialoghi ma non è solo un’autore di loso a, è anche un uomo politico,
compie dei viaggi: in Sicilia 387, 367, 361 per tre volte si reca a Siracusa con lo scopo di mettere
in atto le sue idee politiche, si parla di un utopia
Platone in uno di questi viaggi viene reso schiavo e poi liberato, rischia in prima persona per
realizzare le sue idee politiche.
Al ritorno dal primo viaggio , nel 387, ad Atene fonda la prima vera scuola dell’occidente che è
l’accademia (dal nome dell'eroe di guerra Academo, luogo che esiste ancora oggi) .
L’accademia di Platone ha un’in uenza enorme sulla vita culturale di Atene nei secoli successivi
no ad arrivare al 500 d.C data in cui abbiamo ancora un’accademia platonica che sforna loso /
dottrine e all’interno di questa la prassi è la lettura dei dialoghi di Platone , viene coltivata la
memoria di Socrate attraverso gli scritti di Platone
-Proprio l’esigenza di leggere i testi di Platone ha portato alla conservazione dell’intero corpus
platonico: insieme degli scritti di Platone , per la maggior parte consistono in dialoghi con
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personaggi (tra cui Socrate) che dibattono diverse questioni, hanno non tanto il carattere del
trattato ma dlla letteratura drammatica-teatrale—ogni dialogo può essere rappresentato in
forma teatrale.
Negli ultimi dialoghi la gura di Socrate ha un ruolo marginale , un problema che si pone è: qual è
il pensiero dell’autore?
Noi spesso identi chiamo il pensiero di Socrate con quello di Platone ma talvolta ritroviamo
di coltà, Platone prende le distanze da Socrate
Dialoghi collocati in precisi momenti della storia di Atene, in date drammatiche vicine alla morte di
Socrate
Abbiamo date drammatiche che coprono tutta la vita : Il Parmenide ci mostra un Socrate giovane
con il maestro Parmenide
Abbiamo un problema per le date di composizioni degli scritti che restano ignote, qual è il criterio
per determinare i componimenti?
Noi sappiamo che Le leggi (ultima opera) contengono determinate caratteristiche stilistiche, più
un opera è simile allo stile delle leggi più è verosimile che appartenga a quel periodo nella
composizione
1. Che trattano la de nizione, si interrogano su una domanda fond ( cos’è la giustizia, la bellezza,
il coraggio), questi sono gli scritti di un Platone giovanile che ancora non ha sviluppato la
teoria delle idee PERIODO GIOVANILE SOCRATICO
teorizza la dottrina delle idee che troviamo anche nel Fedone (si situa vicino alla repubblica)
La teoria delle idee si collega alla questione dell’anima: un’anima che consiste in 3 parti in
rapporto complesso le une con le altre MENTRE il Platone che precede la teoria delle idee pensa
ad un’anima unica, non composta da parti e che si contrappone al corpo
Sia per quanto riguarda l’anima sia per quanto riguarda le idee noi possiamo distinguere tra un
prima e un dopo
Scoperta importante: quella che riguarda il Fedro (uno dei dialoghi più celebri di Platone, tratta il
tema dell’amore) si è sempre pensato che Simposio e Fedro fossero stati concepiti nell’arco di
pochi anni e negli stessi anni (perchè il tema è lo stesso) MA il Fedro ha stilemi tardi, si colloca nel
periodo tardo
Lo stile è molto utile ma ci sono anche temi di carattere concettuale che riguardano la teoria delle
idee e i nessi che da questa teoria vanno a coinvolgere altri temi come quello dell’anima
pag 108
Nelle Lettere (vero la ne della sua produzione) ad un certo punto scrive (nella 7 lettera, ritenuta
autentica)
a erma ‘questo io posso dire di tutti quelli che hanno scritto..’
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Vi lascio un’opera scritta ma sulle cose più importanti che ho pensato non vi sono scritti, non ha
a dato alla scrittura i suoi pensieri più importanti
Questa tesi è stata studiata negli anni 80 e hanno fatto una ricostruzione, ritengono che abbia
scritto dialoghi ma che abbia sviluppato una teoria non scritta nella quale troviamo l’essenza della
sua loso a: Dottrina dei principi
Il vero Platone non ha quella bellezza letteraria che ritroviamo nei dialoghi scritti
Ha sviluppato quindi 2 loso e: una messa per iscritto e una trasmessa solo a livello orale messa
poi per iscritto che verte intorno ai principi, quest’ultima si propone di superare alcune di coltà
che incontra la teoria delle idee
Platone parte da una dimensione orale (Socrate: il quale non scriveva) poi a una dimensione
scritta ma alla ne sembra quasi voler rinnegare ciò che ha scritto
Abbiamo l’ostacolo drammatico che caratterizza i dialoghi, un rapporto con la scrittura e oralità
che non è sempre lo stesso e tutto ciò complica il discorso
Leggere Platone è diverso da leggere altri loso proprio per il carattere avvincente delle trame
con personaggi diversi
• SECONDI SCRITTI
In un passo del simposio con personaggi in una competizione, descrive l’eros come mancanza,
l’eros è una gura intermedia tra umano e divino che contiene in se il principio della mancanza.
Questa tensione verso ciò che non si ha è la metafora della loso a=l’amore per la loso a che
non si possiede
La loso a prende spunto dal personaggio di Socrate colui che ama il sapere perché non lo
possiede, insegna ad amare il sapere piuttosto che possederlo.
Socrate quindi è un personaggio che si contrappone ai so sti, non retribuisce un compenso, non
ha nulla da insegnare, gura che nel primo periodo è al centro dell’interesse di Platone.
Prendersi cura di se= prendersi cura non di ciò che si possiede e delle nozioni MA se mai
svuotarsi delle nozioni per essere pronti ad apprendere qualcosa che non si possiede.
• IL PERIODO SUCCESSIVO:
Immagine del losofo ideale sviluppata a partire dalla gura di Socrate condannato ingiustamente
da Atene.
Colui il quale insegna ad amare il sapere verrà condannato a morte e non avrà bene ci, entra in
gioco il tema della morte : nella Apologia e nel Fedone egli si cimenta sul problema di cosa
avviene dopo la morte, dopo la morte di Socrate cosa avviene alla loso a?
Di fronte a questa possibilità Platone sviluppa nel Fedoneuna teoria dell’esistenza dopo la
morte, teoria della reincarnazione dell’anima (metempsicosi: idea che l’anima sopravvive al
corpo reincarnandosi in altri corpi umani-animali a seconda della vita vissuta terrena , questo ciclo
porta l’anima a una liberazione di questo ciclo eterno (o nel bene=in una sorta di paradiso eterno ,
o nel male= in una sorta di dannazione eterna)
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Concezione che viene in uenzata dall’or smo (movimento religioso imp nella sua epoca) =ciò
che gli permette di parlare di un’anima eterna che sopravvive al corpo, il tema va oltre il singolo
personaggio Socrate e ci permette di ampliare lo sguardo ad un mondo costituito non solo di
esseri umani che pensano-vivono ma di anime che sopravvivono, quindi gure eterne divine o
semi divine , entra in gioco il tema religioso
In questo secondo periodo utilizza una serie di miti: mito della caverna
Miti che ci parlano di luoghi come l’oltretomba, cosa succede alle anime quando discendono
nell’ade, miti che ci parlano di divinità che interagiscono (mito del prometeo nel Protagora)
La teoria della reincarnazione dell’anima ha a che vedere con la teoria delle idee, nel Fedone si
parla di un’anima che è eterna (in relazione a Socrate: egli muore ma la sua anima è immortale e
quindi la loso a sopravvive alla condanna a morte in itta a Socrate)
Cosa succede ad un anima che si reincarna da un corpo all’altro? L’anima tra un’esistenza e
un’altra si trova in luoghi non terreni , in questi luoghi l’anima contempla le idee con altre anime e
poi si abbeverano al ume di Lete (dell’oblio) dimenticano la visione delle idee e tornano sulla
terra
Platone nella teoria della anamnesi dice che la conoscenza è il ricordo di queste idee
dimenticate
La conoscenza per Platone è sempre solo ricordo , non è la scoperta di qualcosa di nuovo ma è il
ripercorrere qualcosa che già si conosce (Freud, Yung che parla di archetipi della psiche che
vanno riscoperti)
SE si conduce la vita secondo la virtù si verrà liberati e si vivrà insieme alle idee oppure SE si
conduce una vita di ingiustizie si verrà sprofondati nel tartaro
La Teoria della metempsicosi fondamentale per capire come sia possibile una teoria delle idee
che presuppone l’esistenza di 2 mondi separati
MONDO SOVRASENSIBILE : delle idee, mondo trascendente , luogo oltre al cielo di cui non si
può avere esperienza
Fondamentale per capire le due teorie è il nesso tra la contemplazione delle idee e il passaggio
che intercorre tra una vita e l’altra nel ciclo delle incarnazioni dell’anima : Due concezioni collegate
Brano che ci fa capire questo nesso tra anima e idee è tratto dal Fedone pag 112
Socrate che parla e spiega in cosa consiste il destino dell’anima rispetto al mondo delle idee ‘vedi
dunque che poniamo due specie di enti..’
I 5 sensi ci fanno conoscere il mondo sensibile che è in continuo mutamento quindi la
conoscenza del mondo sensibile non è stabile
La conoscenza per platone passa per il mondo sovrasensibile , l’anima conosce questo
sovrasensibile perchè l’ha conosciuto tra un passaggio corporeo ed un’altro.
Nella Repubblica , Platone si pone un altro problema : le anime delle persone sono molto diverse
fra loro, nel Fedone parliamo di un anima che può essere più o meno virtuosa ma è sempre la
stessa.
Nella Repubblica ci dice le anime sono diverse perchè costituite in maniera diversa, ci sono
uomini in cui prevale la parte razionale /desiderante-passionale (passioni negative) / aggressiva-
coraggiosa (passioni positive)
Che hanno esistenze diverse determinate dal fatto che prevale in loro qualcosa
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Tema della tripartizione dell’anima introdotto per spiegare il Tema della costituzione politica
della città : la città è costituita da tre parti
Tema della metempsicosi e della visione delle idee sono collegati nel Fedone e nella Repubblica.
Fedone: ANIMA UNITARIA, PERCORSO VERSO LE IDEE
Repubblica: LE PASSIONI ENTRANO A FAR PARTE DEL CORPO
Immagine che usa nel Fedro: immagine dell’auriga che guida i 2 cavalli
Per platone chi guida il carro è il losofo
(Esempio del cavallo: l’idea di cavallo intelligibile, è la condizione di possibilità per comprendere
tutti i cavalli sensibili)
Esempio del letto: artigiano costruisce un letto guardando altri letti ma il losofo riconosce l’idea
di letto e quindi non ha bisogno di conoscere tutti i letti empirici che esistono.
Le idee sono forma e pensiero (visto e contemplato dall’anima in un det momento ma sono anche
ciò che ci permette di pensare la realtà empirica)
Esempio : la spola che usa tessitore partecipa della spola in se, la partecipazione degli enti
sensibili alle rispettive idee:
Tutte le spole partecipano dell’idea di spole, tutte le spole sensibili sono copie dell’idea rispettiva
di spola o di cavallo
Ogni idea la imita ma imitandola ne è la copia imperfetta, è all’idea di spola che pensiamo non alla
sua copia
Solo l’idea è reale eterna e immutabile, la conoscenza può avvenire solo attraverso la visione delle
idee.
Il nome che diamo alle cose lo diamo solo perché questo nome corrisponde ad una idea
sovrasensibile
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Pag 116
Mito della caverna
-Modo in cui si ricordano le idee
-Racconta di una caverna in cui ci sono prigionieri che non possono muoversi e sono costretti a
guardare davanti a loro , possono vedere solo le ombre davanti a loro che si muovono, il loro
mondo è un mondo di ombre e ritengono che quelle ombre siano l’unica realtà esistente
Cosa succederebbe se… uno di questi prigionieri venisse liberato e costretto prima a voltarsi e
capire che queste ombre sono la proiezione di oggetti e che esiste un fuoco che proietta queste
ombre, il prigioniero verrebbe trascinato fuori dalla caverna e costretto a rendersi conto che esiste
un uscita della caverna e fuori dovrebbe contemplare le stelle, proverebbe dolore perché la vista
dovrebbe abituarsi ad una luce sempre più intensa
Arrivando a contemplare il sole si renderebbe conto dell’illusorietà di ciò che aveva contemplato
all’interno della caverna
-Cosa accadrebbe se adesso questo prigioniero consapevole del sole-luce e dei nessi causali
(ombre illusioni) rientrasse nella caverna e cercasse di convincere i prigionieri ad uscire dalla
caverna? Tutto vorrebbero forche uscire dalla caverna, non vorrebbero essere costretti a fare altro
-Il compito di chi scende dalla caverna (del losofo-dell’educatore perché il losofo è colui che
educa) gli imprigionati cercheranno di ucciderlo se l’educatore insistere
A partire da questa interpretazione ,che deve molto a Popper, Platone è stato considerato un
losofo di destra e relativizzato per questa visione autoritaria del losofo
L’altro aspetto che sottolinea è come il losofo deve sporcarsi le mani: tornare nella caverna e
trascinarli
C’è il losofo che costringe perché la visione di Platone non è elitaria, mette in gioco la sua vita
per insegnare ai suoi compagni dove è la verità
Abbiamo il Platone politico che si sporca le mani , Platone pedagogo (insegna), in Platone il
losofo non è solo contemplativo ma si mette in gioco
Platone appartiene alla aristocrazia ateniese, potrebbe benissimo vivere di rendita in virtù del suo
censo ma sceglie altro
Parla di un governo di loso , città utopica dove il governo non è il governo del popolo , governo
democratico ma bensì un governo aristocratico: i migliori e quindi i loso
Giovedì 14 ottobre
Gli studiosi tendono a ricercare la teoria delle idee anche nei dialoghi giovanili dove non vi è
sviluppata questa teoria, gli studiosi cercano delle tracce
Platone a di di Aristotele rimane, mentre Aristotele viene dimenticato e riscoperto in età moderna
Nel medioevo alcune opere vengono dimenticate e riscoperte nel rinascimento (platonismo si
occuperà proprio di questo: tradurre in latino-volgare i dialoghi di Platone che non erano stati più
letti, come il ‘Simposio’)
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Teoria delle idee svolge ruolo fondamentale
L’universo vede la sua creazione grazie ad un demiurgo: dio artigiano che , prendendo a modello
le idee trascendenti, plasma la realtà cosmica a partire da uno strato: ‘cora’ per costituire tutto
ciò che esiste, le idee persistono alla creazione del cosmo
In questo mondo non vi è spazio per il movimento-il divenire perchè abbiamo solo enti
sovrasensibili e enti sensibili
mutamento=passaggio dalla condizione di un ente ad un altro ente, abbiamo forme di enti che si
trasformano e mutano nel tempo nella loro identità
Gli enti sono partecipanti di determinate idee ma possono anche non essere, il non essere che
pone e istituisce come possibilità ontologica, si contrappone a Parmenide che pone l'essere ed
esclude la possibilità del non essere
Nel So sta avviene il parricidio e consiste nell’introduzione del non essere che garantisce la
distruzione
Parricidio di Platone : tradisco mio padre Parmenide, anche se solo lui si de nisce parmenideo
quindi seguace di Parmenide.
È l’introduzione di una possibilità di una di erenza, tema fondamentale per il tardo Platone che
introduce un principio dinamico che risolve le di coltà legate alla teoria delle idee
Il Parmenide è un insieme di esercizi che compie intorno alla teoria delle idee cimentandosi con
obiezioni mosse dai suoi discepoli
tra i personaggi del Parmenide compare Aristotele (un altro Aristotele ) quasi prendendosi gioco
del vero Aristotele
Opera complessa
Nelle leggi torna sul tema della città ideale che viene regolamentata non più con il mondo delle
idee ma in base ad una normatività per cui le leggi si cimentano con le usanze, nelle leggi si
teorizza la necessità di individuare in una normatività (insieme di strutture legislative) una guida
logica per una comunità politica che deve fondarsi sul principio della corretta educazione che
nella Repubblica è ancora vaga, losofo che insegna ma qui l’educazione viene descritta
speci cando una serie di norme che l’educatore deve applicare per governare correttamente una
città
‘Platone essendo stato n da giovane amico di aratilo e seguace delle dottrine eraclitee’ Dottrine
eraclitee=Cratilo seguace di Eraclito al quale Platone dedica un dialogo con il quale cerca
l’etimologia delle parole e nomi
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Si pone questo problema: Le cose hanno dei nomi per convenzione (perchè siamo abituati a
chiamarle cosi) o per natura?
Questo problema lo svolge con esempi ma in Cratilo non ci da una spiegazione in maniera chiara .
Eracliti e Cratilo parlano della natura come qualcosa in continuo movimento, qualcosa che muta
continuamente non può essere conosciuta in maniera stabile, vi è un problema legato alla
conoscenza di questo usso eterno
Platone dedica una serie di dialoghi al tema della de nizione per una ricerca dell’universale
compiuta a modo di esercizio, non si arriva ad un esito de nitivo.
Lo scopo : ricerca dell’universale (quello che ci dice Aristotele e fa Socrate e poi continua Platone)
‘I sensibili esistono accanto alle idee’=accanto vuol dire che dobbiamo immaginare le idee e i
sensibili gli uni accanto agli altri ma questo accanto vuol dire : posti al di fronte senza mai
congiungersi come due linee che procedono parallele in eterno senza mai unirsi.
‘Inoltre gli enti sensibili traggono il loro nome dalle idee di cui partecipano’ introduzione del
problema della denominazione che ci fa capire che il problema è legato anche al linguaggio-
comunicazione, si fa riferimento ad un idea di cavallo che è comune all’idea di cavallo
Devo rifarmi ad un idea di… per comunicare le mie esperienze agli altri.
‘Infatti per partecipazione alle forme esiste la pluralità delle cose sensibili’
Utilizza le forme, Aristotele distingue 2 termini per indicare la stessa cosa forme-idee
Idea è la descrizione del nostro rapporto con le idee
Le forme ci descrivono la realtà oggettiva le idee le cogliamo solo se le vediamo, le idee esistono
indipendentemente da noi
Idee e eidos (che sta per forma)
La teoria delle idee di Platone viene descritta in relazione alla dottrina dei principi , la dottrina
successiva
Dottrina dei principi pone come via d’uscita ad una serie di di coltà della teoria delle idee
‘Le forme sono cause delle altre cose’ sono cause formali, l’essenza del cavallo è ciò che rende
ogni singolo cavallo concreto
Vi sono poi i singoli cavalli concreti che partecipano dell’idea di cavallo e che sono cavalli in
quanto partecipano all’idea di cavallo (partecipazione) , sono empirici (possiamo fare esperienza,
sentire, odorare) e sono molteplici
Una idea=molteplici copie di questa idea, tutti i cavalli ricopiano un unico cavallo e partecipano
dell’idea di cavallo
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Schema Teoria dei principi
Non l’ha messa per iscritto, l’ha tramandata per via orale e Aristotele ci dice in cosa consiste:
Esistono ancora le idee , esistono gli enti sensibili, esistono gli enti matematici a metà tra le idee e
enti sensibili che ci servono a contare le singole copie delle idee.
-al di sopra dei numeri reali abbiamo 2 principi : l’1 (principio formale) e la diade/diade in nita
(principio materiale)
In A forma e materia sono fusi nello stesso oggetto-ente e questa fusione permette a A di dire che
il principio non è separato da ciò che spiega-in Platone questo non è possibile: egli separa perchè
se pone il principio inx alla materia il principio stesso è soggetto al divenire della materia e non mi
permette di comprendere la materia
Diade : principio di molteplicità, in nità, moltiplica tutto quello che è nell’uno in nitamente in
direzione del grande o del piccolo, è causa materiale della realtà , con la diade risponde alle
obiezioni rivolte alla teoria delle idee di non ottenere una causa materiale,
Dalla diade scaturiscono tutti i numeri divisibili per 2 per divisione, i numeri sono gli enti che ci
permettono di calcolare la realtà.
È uno schema è l’esito delle obiezioni poste a Platone nell’ultimo periodo all’interno
dell’accademia.
ottenere il divenire e risolvere problemi impliciti nella teoria delle idee di Platone, causa materiale
della realtà, assomiglia ad una matrice (timeo origine del cosmo), vi è un materiale informe che
viene plasmato dall’1
Tutti i numeri forche numeri primi scaturiscono dalla diade per divisione
Terzo cavallo-uomo-tavolo:
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Io ho un’idea: l’idea di cavallo poi ho i singoli cavalli concreti che ho perchè partecipano dell’idea
di cavallo
Aristotele dice che quando parla di partecipazione sta dicendo che sta usando per tutti e due la
nozione di cavallo, c’è una nozione comune che ti permette di parlare di partecipazione
Questa nozione è un terzo cavallo che devi presupporre per poter pensare la partecipazione
Ho bisogno di nozioni intermedie di cavalli per capire la modalità di partecipazione delle copie
all’idea
Terzo cavallo serve a pensare alla di erenza tra l’idea di cavallo e la copia
Discorso che verte intorno alle similitudini intorno alla teoria dei principi e le teorie pitagoriche
intorno al numero, questa concezione matematizzante sarà presente nell’accademia dopo la
morte di Platone
L’1 si contrappone alla diade e da questo rapporto dialettico si determina tutta la realtà.
La forma= l’1 principio d’unità , tutto deriva da questa diade in nita che produce la realtà del
grande e del piccolo , realtà disomogenea
‘Risulta chiaramente che da un’unica materia si ricava..’ C’è un problema=è possibile che un unico
arte ce possa produrre numerosi tavoli o che viceversa da un unica materia si ricavi un unico
tavolo.
QUINI il principio di unità e molteplicità non si articola nel modo posto da Platone nella dottrina
dei principi, vi sono delle contraddizioni
Nel capitolo 9 ‘da quanto si è detto, risulta chiaro che egli ha fatto..’
Paragrafo 9 torna sui platonici, arriva a parlare dell’argomento del terzo uomo argomento rivolto
contro teoria delle idee
costoro =A parla di tutti i seguaci di platone cercando di cogliere le cause degli enti..’
Per spiegare i cavalli hanno introdotto idea di cavallo
Teoria delle idee complica la spiegazione della realtà perché aggiunge enti sovrasensibili a enti
sensibili che già complicano la realtà
‘Inoltre l’esistenza delle idee non risulta..’ Non abbiamo solo idee di cavalli e tavoli ma anche l’idea
di tutti i pensieri
Aristotele dice: Partiamo da concezione di enti sensibili ma bisogna pensare anche i pensieri-le
fantasie-immaginazione
Terzo uomo è l’uomo singolo, gli uomini molteplici che partecipano del singolo uomo, per
pensare a questa partecipazione occorre che il singolo uomo sensibile e l’idea di uomo abbiano
qualcosa in comune
Deve esistere un qualcosa che mi permette di parlare sia dell’idea sia della copia di uomo =idea di
terzo uomo , il terzo uomo non risolve perché anche questo terzo uomo lo penso in relazione
all’idea di uomo e quindi devo pensare ad un quarto uomo che mette in relazione il terzo uomo
con l’idea di uomo e cosi ha bisogno di un 5/6/7 uomo etc
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La prima argomentazione del Regresso ad in nitum a ermazione che porta a dimostrare
l’assurdità di una tesi loso ca, la ritroviamo moltissimo nel mondo medievale, diventa un luogo
comune della loso a ma l’argomento del terzo uomo è il caso più celebre del regresso ad
in nitum della cultura occidentale,
Pag 61
‘Mentre la sapienza ha come oggetto di ricerca la causa dei fenomeni’
‘Noi (parla al plurale, Aristotele dichiara di appartenere ancora ai platonici, mette se stesso con
coloro i quali sta criticando) abbiamo trascurato proprio questo infatti non diciamo nulla della
causa da cui deriva il movimento..’
Credendo di spiegare questo mondo noi a ermiamo un altro mondo
‘Ma quando si tratta di spiegare il modo in cui queste ultime..l’espressione partecipare non
signi ca nulla’ la partecipazione del mondo sensibile al mondo sovrasensibile è un parlare a vuoto
Non possiamo pensare la realtà in questi termini, in una realtà empirica che dipende sempre da
una realtà sovraempirica che non riusciamo a collegare a questo mondo perché ogni tentativo di
collegarla porta alla necessità di una mediazione e all’in nito.
Mercoledì 20 ottobre
ARISTOTELE
-non nasce ad Atene ma a Stagira in Macedonia
-la famiglia del padre è vicina alla casata reale che diventerà importante nella sua generazione e
diventa precettore di Alessandro magno, svolge ruolo importante nella politica dell’epoca
cambio radicale da mondo delle città stato, realtà politiche libere, al regno macedone che invece
priva le singole città delle loro autonomie e istituisce un nuovo tipo di ideale politico rispetto al
quale si interrogano i loso che seguono Aristotele.
Ellenismo: inizia con morte alessandro 323 , la vita cambia profondamente , è l’epoca dei regni,
ruolo dell’individuo è marginalizzato, non si può pensare ad un’ideale loso co che si tramuta in
ideale politica perché la politica è un’a are di imperi che si trovano al di fuori delle singole città
stato ecco perché Epicuro e i stoici predicano un disimpegno dalla vita politica contrapponendosi
sia a Platone che ad Aristotele
-si trova a viaggiare, arriva ad Atene e diventa allievo di Platone a 17 anni e rimane per 20 anni alla
scuola di Platone, si allontana, torna ad Atene dove fonda poi una nuova scuola PERIPATO (da
abitudine di Aristotele di passeggiare in greco: peripatein)
In questa scuola vengono raccolti saperi provenienti da discipline più disparate, i vari capiscuola
si occupano di raccogliere dati dalla sica-biologia-logica-retorica e anche questioni che
sembrano non scienti che apparentemente (dati biogra ci, letteratura di tipo miracolistico—
Pitagora Empedocle racconti che parlano di miracoli come la gamba d’oro di Pitagora: seduto
a teatro mostra di avere una gamba d’oro, materiale raccolto da Aristotele)
Anche Platone a ronta lo scibile ma in maniera più selettiva, temi dei dialoghi costituiscono temi
discussi nella scuola di Platone e non raccoglie materiale cosi vasto
-Corpus aristotelico : Opera di Aristotele è molto corposa, di cui a noi arriva solo una parte (a di
di Platone di cui ci arrivano tutte le parti) Non conservato per intero: noi di questa parte abbiamo
estreme di coltà negli a rontare tutti gli scritti a causa della vastità e diversità tematica: a ronta
tutti gli ambiti che potevano essere indagati all’epoca
Abbiamo solo gli scritti che utilizzava a lezione per esporre i saperi che venivano raccolti , gli
allievi avevano compito preciso: occuparsi tematiche che venivano approfondite partendo da
un’accurata analisi di tutti i materiali esistenti (come allievo di più famoso: Teofrasto si occupava
dei caratteri umani: coraggioso, virtuoso, temperante ecc , partendo dai dati disponibili)
Aristotele scrive inizialmente opere dedicate alla pubblicazione che sono dialoghi in gioventù,
successivamente torna a scrivere trattati (che si scrivevano prima di Platone) È IN UNA FASE DI
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PASSAGGIO ANCHE PER QUESTO, LEGATO ANCORA A PLATONE MA AD UNA DIMENSIONE
SUCCESSIVA LEGATA AL TRATTATO
Aristotele: il lettore : leggeva tantissimo dei suoi precedessori da cui traeva la base del suo
sapere
Storia di quest’opera: è la storia di coloro i quali hanno messo insieme gli appunti di lezione che
costituiscono l’opera che arriva a noi
Opera non è costituita da una serie di titoli come in Platone, è spesso costituita da appunti-lezioni
non congruenti e che si ripetono, sono di periodi anche diversi e sono stati tramandati quando i
romani (Silla) arrivano e conquistano Atene nel 1 secolo a.C e Andronico di Rodi, uno studioso,
mette insieme l’edizione che arriva a noi.
La meta sica a opera di andronino di rodi che mette insieme una serie di scritti che vengono dopo
le opere di sica, può essere un dopo anche didattico: per comprenderlo prima deve leggere la
sica e poi la meta sica.
Si parla degli strumenti della conoscenza, poi dei fondamenti della conoscenza e in ne delle
scienze applicate (biologia ecc)
La tradizione che arriva a lui è la più importante, nel mentre erano arrivati testi anche nella
biblioteca di Alessandria (dopo Atene diventa centro culturale, fondata da Alessandro magno)
nel 47 a.C viene devastata da un incendio e quindi anche le opere , a noi rimane solo la tradizione
di Andronico.
-Parte che tratta la logica, strumento mediante il quale è possibile occuparsi di qualsiasi
argomento
-6 scritti che hanno importanza enorme nella storia della tradizione occidentale perchè per tutto il
medioevo sono stati studiati no ad arrivare all’età moderna, Kant scriverà che sono gli unici
scritti che non sono mai stati confutati e mai lo saranno perché sono testi che da punto di vista
teoretico presentano pochissimi punti deboli
-ci spiega come funziona un ragionamento corretto sia nell’ambito del necessario sia nell’ambito
del verosimile probabile.
Primo punto che a ronta è il tema della conoscenza , si parte dalla questione della de nizione
che punta sempre a mettere in luce ciò che di qualcosa è maggiormente conoscibile , lui ripete
sempre in tutte le opere: cio che è più conoscibile in se è cio che è meno conoscibile per noi
Esiste qualcosa che è vero in se ma che è lontano dalla nostra conoscenza intuitiva (Platone parla
di idee trascendenti che sono lontane di cui non possiamo fare esperienza)
Esiste invece anche qualcosa più conoscibile per noi: l’esperienza sensibile (cio che ci sembra
scontato, noi partiamo sempre da questo mondo ma il nostro obiettivo è arrivare lontano e
arrivare a cio che è più vero in se: stesse idee trasferite nel mondo della realtà
Si conosce per de nizione: noi dobbiamo de nire per arrivare ad una de nizione con la quale tutti
sono d’accordo: una de nizione per genere e di erenza speci ca -p.e. : parlo di uomo, posso dire
tante cose dell’uomo, se dico che è un animale razionale dico qualcosa che è vero universalmente
Tutta la conoscenza del mondo biologico funziona cosi, applicando metodo di Aristotele
Noi conosciamo in generi sempre più universali e specie sempre più dettagliate .
-Il tavolo è universale: è ciò che permette di comprendere quello che il legno può diventare-
-Altro tema riguarda: una volta che si è conosciuto cos’è l’universale e singolare, devo
interrogarmi su cosa sia l’essenza e l’accidente
essenza: ciò che è eterno immutabile, ciò che costituisce la sostanza che vado a de nire (uomo
animale razionale, quando mi interrogo su quale sia l’essenza arrivo ad una de nizione universale
e avrò cosi colto la sostanza uomo
accidente: tutto ciò che a erisce accidentalmente a quella persona (uomo alto, basso bianco,
giallo, pallido, a amato)
Pag 144
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-nella prima opera enumera le categorie chiamate nel medioevo predicamenta = cio che si
predica del soggetto. (L’uomo , la sostanza)
Tutto ciò che invece appartiene all’uomo ma non è l’uomo stesso è cio che si predica dell’uomo.
-nelle Categorie dice che la sostanza è sempre determinata per cui la sostanza non è mai
trascendente, non è l’idea di Platone.
Pag 145
Sostanza prima :uomo
Sostanza seconda : singolo uomo (Socrate, Alcibiade ) si parte da loro , singoli uomini e poi
posso elaborare la nozione di uomo secondo genere-specie
Viene capovolta l’ontologia Platonica (teoria delle idee): in Platone è il particolare che esiste in
quanto esiste dell’idea di uomo invece x A l’idea di uomo deve la sua esistenza al singolo uomo
-Aristotele in maniera logica e rigorosa formula tesi che sono il fondamento del pensiero logico,
arriva a formulare una modalità di pensiero che permette di individuare in tutto ciò che esiste la
possibilità di una a ermazione vera o falsa
-tratta le relazioni tra termini, nozioni, tra soggetto e predicato (aspetti che hanno a che vedere
con il linguaggio)
contraddittorietà e contrarietà
CONTRARI = QUALITÀ
elaborazione di regole logiche = che non ammettono errore = su cui costruisce tutto il suo
pensiero loso co
GIUDIZI che trattano il problema del vero e del falso declinabili in possibili,impossibili,contingenti,
necessari
Analitici = strutture logiche alla base delle inferenze che possiamo dedurre da determinate
premesse logiche , scompongono il pensiero
il sillogismo è un discorso in cui, posti alcuni oggetti, le pongo, scaturisce una conoscenza non
in loro, ma necessaria, inconfutabile.
Pag 152
SILLOGISMO è composto da due premesse e una conclusione che deve essere un giudizio
necessario
-PREMESSE
-PREMESSE
-CONCLUSIONE NECESSARIA
si raggruppano in tre grandi modelli in relazione al TERMINE MEDIO ( ciò che permette alle due
premesse di interagire) che scompare nella conclusione = ci rimanda al problema del TERZO
UOMO = tra idea di uomo e un uomo concreto, Platone non ha un termine medio, quindi non
riesce a spiegare come possa esserci relazione tra i due)
esistono 3 sillogismi:
PRIMA FIGURA 1P soggetto 2P predicato
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SECONDA FIGURA 1P predicato 2P predicato
“Analitici Secondi”
trattano quello che per aristotele diventa la teoria della scienza= sillogismi dimostrativi di cui si è
appurata la verità
trattano ciò di cui si è appurata la verità nel mondo reale = per esibire le ragioni della necessità di
una verità che si è veri cata nella natura
all'origine si parte dagli ASSIOMI(=permettono di applicare la logica, a singoli ambiti del sapere ;
manifestamente vero, ciò che è più vero in sé in assoluto) SONO EVIDENTI PER CHI è IN GRADO
DI COMPRENDERLI, di cile da conoscere per chi è inesperto = principi di IDENTITÀ = identità di
un determinato ente di cui si parla
di CONTRADDIZIONE = non posso scambiare ciò che ho identi cato con un altro oggetto perché
ciò che determina una contraddizione
e del TERZO ESCLUSO = non si da una terza possibilità o avverrà oppure no non
ogni scienza ha i propri assiomi da cui poi discende ogni ragionamento che vengono elaborati
all’interno di ogni settore
Aristotele professa l’autonomia di ogni singolo sapere per le verità che valgono per ogni ambito
dello scibile
come si arriva ad elaborare questi assiomi? punto più alto e il punto d’arrivo di ogni conoscenza =
ciò che è più conoscibile in sé che inizialmente sfugge
Pag 156
Sensazione = innata capacità discriminante = sensazioni che permangono in determinati animali;
conservando qualcosa nell’anima
persistenza della sensazione, permette la de nizione dando vita ad un logos che mette insieme
due realtà che si sono de nite e percepite inizialmente
Dalla sensazione si sviluppa il ricordo, poi l’esperienza. Tante sensazioni e ricordi, un'esperienza.
La conoscenza universale può essere di due tipi L’ARTE = riguardo al divenire oppure la
SCIENZA che si occupa di ciò che è (la sica nei suoi principi immutabili)(meta sica che studia
l’essere in quanto essere)
TOPICA = premesse che sono considerate le più autorevoli che sono ritenute dall’opinione
comune le più plausibili → ci permettono di elaborare una strategia in cui ci mettono di ricercare
una verità che non è già data
Pag 156
Si parte dall’esperienza sensibile , dalla sensazione (aestesis)
Si arriva poi ad un’esperienza: somma di sensazioni che vanno a costituire una forma di nozione
a cui alcuni animali accedono, altri no)
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—Esiste però la possibilità di determinare una nozione unica che raccoglie tutta l’esperienza ,
qualcosa che è uno identico in tutti gli oggetti molteplici, tutti i generi di animali , il genere ci
permette di parlare di tutti i singoli animali, nche non arrivo alla nozione di animale universale io
non sono in grado di conoscere tutti i singoli elementi di cui ho fatto esperienza.
L’ Esperienza da sola non ci permette di arrivare alla conoscenza, l’esperienza è cio che è più
conoscibile per noi ma meno conoscibile in sé
• tecnica = MEDICINA = comprendere il divenire per comprendere il passaggio dalla malattia alla
salute = principi che servono per produrre un cambiamento
Medicina: tecnica per eccellenza nel mondo antico, io possiedo nozioni che mi permettono di
comprendere il divenire: passaggio da una malattia a una condizione di guarigione
• Scienza che studia CIO CHE È- CIO CHE È IMMUTABILE: la sica (studia la realtà che riguarda
il mutamento), la meta sica (studia l’essere in quanto essere , essere non che muta)
Assiomi: principi primi che permettono di applicare la logica a singoli ambiti del sapere, ogni
ambito del sapere ha suoi principi primi che sono gli assiomi e non sono dimostrabili, sono
immediatamente evidenti
Gli assiomi supremi per A sono i 3 principi logici fond di cui parla nella Meta sica:
1. DI IDENTITÀ a erma l’identità di un dei ente di cui si parla, l’ente è p.e. Socrate e non è
Teocrito
3. DEL TERZO ESCLUSO : io so per certo che domani avrà luogo una battaglia o non avrà
luogo, non si ha una terza possibilità
Quando parla dei suoi precedessori (preplatonici/presocratici) parla di loro in quanto studiosi della
physis per cercare di capire quai cause abbiano individuato
La sica si occupa delle 4 cause (alfa meta sica): causa materiale-motrice- nale-formale.
Questioni che si articolano a partire da un esempio che ci fa capire cosa intende per sica: la
sica è quell’ambito del sapere che si occupa del mutamento in qualsiasi ambito possibile.
Physis è il mutamento
Uomo: sostrato
‘la materia altro non è che la potenza e la forma altro non è che l’atto’
-La materia è potenzialmente tante altre cose la forma non è potenzialmente nient’altro
QUINDI tutto ciò che è causa materiale è potenzialmente altro, tutto ciò che è causa formale è
sempre identico a se stesso, è una sostanza (legno in quanto legno ho di coltà a de nirlo, è una
materia)
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I mutamenti si ripetono, hanno un senso e il ripetersi dei mutamenti ci permette di individuare un
senso in ciascun mutamento per cui questo diventa comprensibile, diventa ‘bello’ —esiste un
senso estetico in ciascun mutamento
Piacere contemplativo-quelli che per eccellenza lo o rono sono quelli del mondo celeste: pianeti,
astri
Pag 161
La physis -il mutamento non è passaggio dall’essere al non essere: presocratici
MA è un non essere ancora che contiene ogni possibilità di essere di quella determinata materia
L’atto è ciò che è già essere, ciò che ci permette di pensare a qualcosa (devo pensare a qualcosa
La potenza è ciò che ancora non è essere ma può diventarlo, per essere solo pensata
presuppone l’atto : viene prima l’atto della potenza
Cos’è il puro atto? Individua qualcosa che è sempre in atto: una causa motrice che fa muovere
tutto l’universo, primo motore immobile determina tutto quello che diviene e muta
LE 4 CAUSE
‘Bisogna indagare sulle cause..’
IL CHE : raccogliere esperienze
IL PERCHÈ : interrogarsi sulle cause, individuare una causa prima di tutte le singole cause
Sono diverse le cause che hanno a che vedere con il tema dell’atto e potenza: due principi che
permettono di spiegare il mutamento nel loro insieme.
Giovedì 21 ottobre
In Aristotele si pone il problema che una parte dell’opera è attribuita a lui ma noi sappiamo che
non fu Aristotele a scrivere alcune delle opere del corpus ma concepiti da allievi e membri della
scuola—scritti ‘spuri-inautentici’
Tra questi vi sono opere come:
Ad Aristotele risale uno scritto che più ha carattere di appunto e meno assomiglia ad un trattato :
testo fond per chi si occupa di drammaturgia , scrittura
Pag 143
TEMA DELLA PREDICAZIONE
Relazione tra ciò che l’oggetto è in quanto oggetto e tutto quello che si può dire di questo
soggetto, tutto quello che si può dire oltre alla sostanza non condiziona il fatto che quel soggetto
sia cosi (quell’uomo sia quell’uomo) è qualcosa che ci permette solo di comprenderlo meglio ma
la sostanza rimane sempre identica
-de nizione
-genere
-proprietà
-accidente
Nelle categorie si parla della predicazione dell’essere non di ciò che è probabile o possibile o
verosimile bensì di ciò che è
Abbiamo una sostanza -tavolo e tutti i predicati della sostanza ( le 9 categorie oltre alla sostanza)
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-Quantità
-qualità
-relazione
-luogo
-tempo
-avere
-Agire
-Patire
Quando ci troviamo nell’ambito del probabile-verosimile-ciò che non è certo, i predicabili sono
diversi, sono 4
Aristotele pone l’esistenza di un sostrato di base che si identi ca in determinati enti e poi
accidenti, questo sostrato è alla base del mutamento della sica
Pag 162
Fisica che tratta in A il problema del mutamento
Oggetto di studio è qualcosa che contiene in se un elemento di causalità, la sica è una scienza
non di ciò che è ma del per lo più **
Questo mutamento in genere segue una determinata regolarità: tutti i mutamenti tendono a
ripetersi e questa ripetizione permette di identi care dei meccanismi secondo i quali la natura si
trasforma
**perché vi sono alcuni casi in cui questa regolarità viene interrotta, intervengono delle variazioni
che fanno andare le cose diversamente
-La sica elabora delle teorie che non hanno un applicazione rigorosa-matematica.
-Può mutare secondo la sostanza (tavolo che viene smembrato), la qualità, quantità, luogo
Una delle critiche che rivolge a Platone riguarda proprio questo: dell’essere non si può parlare in
un solo modo x A, a seconda del punto di vista che assumiamo parliamo dell’essere in un modo
speci co.
-non nasce come un libro a se stante, non concepisce un libro intitolato ‘Meta sica’, titolo non è
di Aristotele, la meta sica risulta opera poco unitaria
Principio de nito spesso come ‘principio di non contraddizione’, E viola questo principio
Logica non ha la nalità di rendere il mondo logico ma A vuole mettere in luce tutti i nessi illogici ,
le contraddizioni della realtà.
Pag 173
Pag 174 ‘non è possibile che..’ La contraddittorietà esclude una terza possibilità del terzo
escluso.
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Principi sostituiscono l’ossatura del pensiero: la realtà per A non è mai astratta , il punto d’arrivo si
MA il punto di partenza è sempre determinato.
Tanto è lontana l’idea trascendente di Platone, tanto in Aristotele gli oggetti sono immediatamente
messi a disposizione.
Aristotele dice che ‘il questo qui, qualcosa che mi trovo in mano’ è allo stesso tempo materia e
forma (l’idea platonica che è nel singolo oggetto, è l’universale)
La conoscenza parte sempre da un oggetto determinato-concreto e non astratto come nel caso
di Platone
p.e.:
Noi chiamiamo scienziato-professore colui il quale in atto dovrebbe essere quella tal cosa ma non
è detto che la sia (professore ubriaco in atto non è professore) quindi de niamo le cose in virtù
dell’attualità a partire da una potenzialità.
Abbiamo un rapporto reciproco tra atto e potenza: atto presuppone potenza e potenza
presuppone l’atto da un punto di vista conoscitivo la nozione della potenza presuppone quella
dell’atto
Vi sono sostanze diverse, parla di un sostrato alla base di tutti i fenomeni terresti MA anche di un
sostrato alla base dei fenomeni della realtà celeste
Questa di erenza è data proprio dalla de nizione di atto e potenza: esistono sostanze corruttibili
che passano dalla potenza all’atto (sostanze del mondo in cui viviamo noi, movimento lineare) e
sostanze incorruttibili eternamente in atto e questo è il mondo celeste che è eterno, movimento
circolare
Atto puro: primo motore immobile che muove tutte le stelle ma che non è mosso, è eterno, puro
pensiero , pura forma, puro ne, è un pensiero che pensa a se stesso, da questo primo principio
ne parla nel Lambda della Meta sica.
Movimento dei pianeti è eterno perché è a contatto con il primo motore immobile, i pianeti
muovono poi tutto l’universo e agiscono sui movimenti terrestri .
Una delle critiche che muove a P a proposito il 3 uomo è la circostanza che pensare la
partecipazione delle idee alle copie mediante il 3 uomo porta a pensare ad un 4 uomo e via
dicendo arrivando ad un’in nità moltiplicazione di principi.
A quando parla del movimento dice: se pensiamo al mutamento dobbiamo pensare a qualcosa
che muove tutto senza essere mosso altrimenti andiamo in contro ad un regressus ad in nitum
Abbiamo esigenza anche logica che ci spinge a porre questo motore immobile
Movimento terrestre :talvolta si muove e talvolta non si muove, contiene elemento di causalità, la
terra risente dei movimenti ma la terra in quanto tale è ferma.
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Il divino per i loso greci coincideva con la perfezione e l’identi cazione del primo motore
immobile con il divino corrisponde ad un’esigenza che troviamo in diversi loso che criticano
l’antropomor smo.
Primo motore immobile corrisponde all’idea di divino ma un’idea loso ca, divino che racchiude
in se tutti i tratti della perfezione, per tutta le teologia medievale il divino si rifarà a questa idea.
Ambiti dello scibile su cui si è interrogato, a partire da una condizione legata ad un estrema
mutevolezza dove una serie di principi logici razionali non funzionano del tutto e si trova a dover
focalizzare ambiti distinti dalla sica e meta sica, questi ambiti partono dalla nozione di anima ,
nasce in ambito loso co, ha ruolo fond in platone per la teoria delle idee, mondo sovrasensibile
MENTRE per A l’anima svolge una funzione variegata che coinvolge gli uomini e gli animali.
3.riguarda pensiero e volontà: posseduta solo dagli uomini, anima umana ha capacità di pensare
L’uomo è in grado di produrre immagini di oggetti che determinano pensieri e che rendono
possibile all’uomo di attingere una realtà che va oltre il mondo empirico.
A parla della fantasia come facoltà che pone sotto gli occhi fenomeni-immagini-oggetti che non
vengono visti con gli occhi sici, vede tutto ciò che gli occhi sici non vedono.
L’e etto illusionistico dell’arte è dovuta alla facoltà della fantasia, ogni uomo dispone questa
facoltà e attraverso questa può attingere a una serie di immagini mentali che possono risultare più
persuasive della stessa realtà—tema fondamentale per la retorica, il retore è colui che attraverso
le parole riesce a sostituire la realtà oggettiva dei fatti con il potere persuasivo delle parole
Rapporto con il corpo: è semplicemente uno strumento dell’anima, viene utilizzato dall’anima
secondo un principio nalistico (anima è atto e forma del corpo-oltre che il ne)
Pag 168
La fantasia..
Tema dell’anima è molto importante perché ci fa capire che x A l’uomo è un animale come tanti
altri animali, ha una facoltà razionale , immaginativa ma anche politica-sociale.
Essendo dotato di quest’anima è dotato anche della volontà ed è in grado di spingere l’uomo ad
agire: capacità di scelta è alla base dell’etica aristotelica
Platone non arriva a concepire opere cosi articolate come le etiche di Aristotele
L’ETICA x A risponde all’ambito delle scienze pratiche che trattano il probelma dell’ethos da cui
etica.
(Logica, sica, meta sica rientrano nelle scienze teoretiche. etica rientra nelle scienze pratiche e
poi ci sono le scienze poietiche che riguardano la produzione)
Ethos: carattere, a partire dal nostro carattere siamo liberi di scegliere le nostre azioni, scelte di
carattere etico, a partire dal nostro modo di essere siamo in grado di scegliere in un ambito che
vede 2 possibilità:
La via della virtù è la scelta intermedia, scelta del GIUSTO MEZZO : io posso scegliere in che
direzione andare
!!Azione virtuosa diventa virtù solo se ripetuta nel tempo!!-l’uomo non virtuoso può per caso
compiere un’azione virtuosa ma non per abitudine.
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Questo ripetersi di azioni virtuose determina la possibilità di una vita collettiva,
Unità politica più basilare: La famiglia: la casa=tutti coloro i quali si trovavano nella casa.
Oikos =economia: lo studio del contesto famigliare, nucleo di ogni identità politica
A guarda alla realtà della casa che richiede dei modalità di organizzazione di cui A si interessa,
richiede anche una ri essione sul patrimonio e una gestione degli schiavi.
La felicità :eudaimonia
Tema centrale nell’etica, obiettivo ultimo è il raggiungimento della felicità in se e per se e non per
qualcosa
La persona felice è felice a prescindere da singole questioni, felicità non può essere ottenuta
attraverso azioni più o meno virtuose, non è virtù etica , non ha a che vedere con l’agire ma con il
contemplare (virtù dianoetiche)
Etica nicomachea pag 185
La vita contemplativa ha caratteristiche del divino e permette addirittura di diventare immortale.
La massima felicità è data dalla contemplazione.—-solo losofo è veramente felice (in questo è
vicino a Platone)
-L’individuazione del carattere della persona che parla e del pubblico a cui si rivolge
A: scritti sulla sionomica= se l’etica e la retorica si occupano dei caratteri delle persone, la
sionomica si occupa del pathos : tutto ciò che una persona è interiormente in virtù di dei
avvenimenti o circostanze che modi cano l’equilibrio interiore di quella persona, a ezioni visibili
nei tratti esteriori del volto.
Abbiamo una serie di speci cazioni che ci mostrano cosa quella persona sta passando in un
determinato momento
Tema dell’ethos si accompagna a quello del pathos: interiorità è costituita da due momenti
QUESTIONE POESIA-poetica
Come deve essere costruita una trama di una tragedia-commedia-esposizione storica per
risultare persuasiva e verosimile
A dice che il tema centrale è quello dell’intreccio= la composizione dei fatti esposti , l’intreccio
deve essere e cace.
Due passioni fondamentali che determina un’identi cazione con il protagonista che determina il
piacere della tragedia.
L’identi cazione con il protagonista porta alla puri cazione de nitiva da queste stesse passioni.
DIOGENE LAERZIO
Autore che ripercorre la storia dei loso antichi partendo dalle biogra e—dispense
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Mercoledì 27 ottobre
FILOSOFIA ELLENISTICA
Due scuole che danno luogo ad altrettante dottrine che sono in polemica le une con le altre, è
un’intreccio di dottrine.
Periodo complicato: Vengono a succedersi una serie di autori i quali a loro volta modi cano le
posizioni dottrinali p.e. epicureismo che nasce con Epicuro è diverso da quello che troviamo con
Lucrezio.
Stoicismo costituito da 3 periodi diversi nei quali rientrano una serie di autori
Accademia in quel periodo diventa una accademia nella quale le posi di platone vengono
interpretate in dire di uno scetticismo, i platonici criticano le dottrine sviluppate dai loro colleghi:
epicurei e stoici
-Epicureismo ha a che vedere con forma di Epicuro, dopo di lui non abbiamo gure di rilievo se
non Lucrezio.
Intreccio ha a che vedere con trasformazioni che avvengono in Grecia dopo Aristotele il quale
diventa precettore di Alessandro Magno morto nel 323 a.c. e la sua morte segna nuovo periodo:
si ha una frammentazione in una serie di sotto imperi governati da altri sovrani: i generali di
Alessandro Magno e nascono con itti tra questi regni no a quando romani iniziano a conquistare
(l’ultimo regno conquistato è stato l’Egitto)
Tutte queste tensioni portano l’idea di una totale instabilità , in questo periodo il tuche= il caso
e la fortuna regolano la storia
C’è rischio che si venga mandati al fronte, viene sconvolto l’equilibrio collettivo ma anche dei
singoli.
Con Filippo il macedone cambia la storia della Grecia, cambia assetto politico: le singole città
greche autonome no a quel momento vengono tutte sottomesse a questo regno straniero
macedone che trasforma le vite e la concezione politica nata in Platone e Aristotele
Idea platonica della città ideale e l’idea aristotelica dell’uomo come animale politico diventano
concezioni non più realizzabili con l’avvento dei macedoni
Grecità conosce un periodo di espansione, Alessandria diventa centro culturale di questo mondo
dove viene costruita una biblioteca: cultura greca cambia , tutta la dimensione politica diventa
utopica, irrealizzabile in questo contesto dove è il regno a prendere posto della città dove i
cittadini partecipano alla vita politica
Stilpone , losofo del 3 secolo a.c., io non ho perduto nulla perchè tutte le cose le ho dentro di me
—ideale del losofo che riesce a crearsi un proprio mondo, una propria dimensione ri essiva che
gli permette di prescindere dalle fortune che il destino ha riservato: l’ellenismo è il tentativo di
trovare una via interiore di autosu cienza rispetto al mondo esteriore, abbiamo
un’interiorizzazione della lo per sfuggire alle sfortune avverse.
FILOSOFIA ELLENISTICA abbiamo a che vedere con una situazione delle fonti problematica, è un
pensiero che si conserva in frammenti , la totalità degli scritti è andata perduta e ricostruiamo il
pensiero in virtù di circostanze diverse: stoici abbiamo solo citazioni mentre per l’accademia
abbiamo autori di cui non si conserva niente ma abbiamo testimonianze di autori successivi
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Ellenismo = un modo di leggere l’antichità che nasce con la morte di Alessandro magno 323 a.c.
che porta ad una frammentazione dell’impero caratterizzata da instabilità politica, un mondo
governato dal caso MA anche da una espansione della grecità in tutti i regni frammentati—il greco
si espande no all’Asia, la cultura greca diventa universale
Greco svolge ruolo di lingua franca ma anche lingua di cultura con la quale si legge loso a e la
tradizione poetica (Omero, tragedia)
Ellenismo sta per la di usione dell’ellade della Grecia in tutto il mondo allora conosciuto
Ellenismo per questo carattere di espansione in realtà non conosce una ne, arriva no ai giorni
nostri: noi continuiamo ad essere eredi di quel mondo.
Parliamo di ellenismo no all’avvento del regno romano. (Età imperiale: momento in cui nel regno
romano inizia la sequenza di imperatori che si succedono no al declino, )
EPICUREISMO
EPICURO
riguardano l’esigenza di una condotta di vita che permetta di a rontare le avverse esterne,
-si cimenta con la questione del piacere (edoné) diventa un problema: come evitare una
situazione in cui noi non proviamo piacere ma dolore
-Sviluppa un pensiero che ha uno scopo prevalentemente etico e quindi rendere la vita meno
dolorosa
-nasce nel 341 a.c quando aristotele è ancora attivo, nasce a Samos verso l’odierna Turchia ,
dopo aver fondato una scuola nell’Asia Minore giunge ad Atene dove la trasferisce in un giardino
privato che prende il nome da questo giardino, scuola molto legata alla gura di Epicuro.
Epicureismo è riferibile agli scritti lasciati da lui: Lucrezio e Filodemo (va a vivere ad Ercolano nel
Golfo Di Napoli dove vi sarà un’eruzione ) molti papiri ritrovati sono una fonte molto importante
Ma molti sono ancora carbonizzati
Ci rimangono:
Lettera a
-Erodoto dove parla del cosmo: Cosmologia costruita sul modello atomistico: realtà composta da
atomi, tutti è fatto da atomi (anche l’anima) concezione in analogia agli stoici: estenso tutto
materia non dobbiamo temere cose immateriali
Epicuro parla di un movimento degli atomi che è regolare ma che ad un certo punto è turbato da
una minima perturbazione, klinamen interviene spostando gli atomi determinando aggregazioni e
disgregazioni dovute dal caso: il mondo è governato dal caso
Il moto degli atomi è imprevedibili e determina la disgregazione anche del nostro corpo
Non ha senso interrogarsi circa una regolarità del cosmo perchè non esiste, non esiste una realtà
che si possa comprendere e studiare.
Caos è l’origine caotica dell’universo prima di una sua de nizione ordinata, momento in cui gli
elementi sono disordinati (abisso primordiale)
-Pitocle dove parla degli dei e dei corpi celesti: divinità non devono creare turbamento
Dobbiamo dedicarci al mondo interiore, dobbiamo pensare a come vivere nel modo migliore per
fronteggiamo mondo esteriore che è pura causalità che può minacciarci, causarci problemi
TUTTAVIA dobbiamo interrogarci sulle divinità che molto spesso intervengono nella vita degli
uomini determinando una serie di peripezie che portano anche alla rovina di singoli individui
‘Gli dei non devono creare preoccupazione, gli dei vivono separatamente dal mondo quindi
possiamo contemplarli nella loro beatitudine senza doverci turbare.
Nega l’intervento divino nel mondo umano, non hanno relazione con gli uomini
Non nega esistenza degli dei ma degli dei dobbiamo solo trarre ispirazione senza preoccuparci
delle loro azioni su di noi
La morte è disgregazione degli atomi, non abbiamo consapevolezza quindi il problema della
morte non si pone, la morte diventa un non problema per epicureo
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La vita : sensazioni dovute a movimenti di atomi, la nostra percezione consiste in alcune
particelle di atomi che si staccano per determinare la sensazione—concezione che ha avuto
seguito nel medioevo
Da dove deriva il male? Alcune sensazioni possono essere spiacevoli ma la fonte di maggior
dolore è data da ciò che pensiamo, le nostre opinioni errate, lo scopo è puri carci da queste
opinioni errate dovute dall’ non conoscenza della realtà
Alcune di queste sensazioni danno piacere altre dolore, piaceri dovuti al movimento di atomi sono
piaceri di cui abbiamo sempre bisogno MENTRE x E abbiamo bisogno di piaceri che ci portano
ad una condizione di pace interiore, piacere privo di movimento basato non sul movimento di
atomi bensì un piacere dovuto ad una quiete assoluta che ci permette di non dipendere dal
mondo esteriore.
Questi piaceri sono: amicizia e loso a amicizia può cambiare nel tempo ma gli epicurei dicono
che la philia epicurea è l’amicizia che c’è tra epicureo e i destinatari delle sue tre lettere : applica i
suoi principi nell’ambito di una comunità.(Seneca scrive lettere con lo spirito di Epicuro)
È un piacere della amicizia che non dipende da eventi fortuiti, non è soggetto a improvvisi colpi
di scena e quindi è un piacere che rende migliore la vita.
Soltanto epicureo e i suoi seguaci bene ciano di questo piacere, è per pochi MENTRE stoicismo
è aperto a tutto
Anche sotto tortura rimane felice, imperturbabilità del sapiente si ritrova anche nello stoicismo
Possiede conoscenze che permettono di vivere serenamente e non dipendere dalle fortune
avverse del mondo avverso.
• Ci sono una serie MASSIME CAPITALI (pag 1291 dispense) aforismi molto brevi di immediata
comprensione che hanno scopo di confortare l’uomo davanti alle avversità
Per Epicuro il punto di arrivo è una condizione priva di dolore capace di resistere a qualsiasi
avversità e non farsi turbare da nulla.
Bisognava impararle a memoria per acquisire questa fortezza interiore, hanno nalità terapeutica
(parla di tetrafarmaco)
STOICISMO
-La Stoà: prende nome da luogo di Atene: porticato con delle colonne, gli stoici svolgono la loro
lo passeggiando in questo portico al coperto
-Stoicismo ha origine che inizialmente non è ateniese , deve la sua nascita a Zenone che da una
città nell’isola di Ciprio (città greca ma la città dove è nato è di origine Fenicia), si reca ad Atene.
-Scuola che più è nello spirito dei romani che si riconducono al circolo degli Scipione , tutto lo
spirito dell’antica Roma deve molto alla Stoà del 4 secolo.
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(Marco Aurelio: imperatore romano sarà seguace di questa dottrina)
-è una lo di vita aperta a tutti volta a soddisfare le esigenze di un uomo semplice: soldato-
generale-uomo politico- losofo-artigiano.
Una prima fa riferimento alla Stoà antica: Zenone (4 sec a.c) , Cleante e Crisippo.
• Orizzonte che prevede, invece che un mondo epicureo determinato dal caso, per gli stoici vale il
contrario: la realtà è razionale e predeterminata da una provvidenza
Vi è una concatenazione di cause che determina la realtà cosi com’è, concatenazione parte di
un disegno provvedente-divino.
Sapiente = conosce questa concatenazione e segue la natura della cosa, ciò che la provvidenza
prevede
Non sapiente= non la conosce, vive contro natura, cerca di non seguirli ma poi è trascinato a
compiere comunque il suo destino
Noi scegliamo le nostre azioni, nostra azione consiste nel seguire ciò che è previsto oppure non
seguirlo
Tutto ciò che è reale è razionale ma è anche linguaggio (Hegel) questa realtà non è che materia.
ZENONE
Arriva ad Atene nel 300 a.c. , fonda una scuola dove insegna un vero e proprio sistema articolato.
Zenone parla di rappresentazione della realtà che si trasformano in conoscenza: noi conosciamo
realtà attraverso le sensazioni che attraversano dei passaggi: conoscenza ha bisogno
dell’intelletto umano, uomo è capace di trasformare le sensazioni in conoscenza mentre le piante
e animali no.
Dalla sensazione→scienza
una concatenazione causale che si ripete ma è razionalità , questa razionalità è a sua volta
linguaggio logico per cui sviluppano una teoria della logica che superano quella aristotelica,
consiste in una serie di proposizioni causali costruite secondo uno schema se allora
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La concezione etica ha a che vedere con la capacità di essere più forte del dolore, il sapiente
segue la concatenazione causale accettando il corso degli eventi, il sapiente sa sopportare i mali
serenamente perchè consapevole del disegno razionale universale
Gli stoici vedono nel corso delle cose una perfetta razionalità QUINDI anche nel dolore vi è
razionalità.
Libero arbitrio= scegliere la via razionale, questa possibilità di scelta implica uno spazio di azione
che si esercita nel caso della morte
Pag 811
Vivere secondo natura signi ca vivere secondo i doveri e questi doveri caratterizzano la vita dello
stoico, Cicerone scrive ‘De o cis’ =dei doveri—richiama i cittadini ai doveri morali
Il sapiente segue i propri doveri iscritti nell’ordine della realtà—ideale di vita politica esemplare
conformemente ai governi del buon governante
Il sapiente vive tutto ciò che gli capita come qualcosa di PROPRIO che è riconosciuto in quanto
qualcosa che gli appartiene, il non sapiente vive il male che gli capita come qualcosa di estraneo
quindi non riesce ad accettarlo
Pag 829
È la ragione che individua i doveri
Gli uomini hanno dentro un demone sono divini—stoicismo è il primo esempio di panteismo:
divino in tutte le cose
Pag 835
Tema: Austerità e apatia
Altro tema in comune con epicureismo: amicizia ha ruolo importante, è un’amicizia tra loso ,
esiste solo tra i virtuosi pag 842
atarassia= assenza di turbamento, quando gli atomi non si muovono l’uomo è in una situa di non
turbamento
apatea= assenza di dolore, il sapiente vive con i dolori come qualcosa di ordinato, guarda oltre
Pag 847
3 tipi di vita:
2. Attivo
3. Razionale —stoici, è la razionalità a determinare ogni nostra scelta, siamo noi a decidere
quando morire—LEGITTIMITÀ DEL SUICIDIO (Seneca si suicida ) il sapiente se vede questa
possibilità può decidere di seguirla , è una morte secondo natura
Giovedì 28 ottobre
ACCADEMIA DI PLATONE
-Nell’accademia ,dopo la morte di Platone, concezione della teoria delle idee viene approfondita
dai successori: Senocrate e ..
-Con stoicismo accademica conosce una fase scettica, torna alle origini che portano ad una
messa in discussione delle dottrine poi torna ad essere dogmatica.
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PIRRONE
-A Elide, non scrive nulla perché non vuole irrigidire i suoi pensieri.
-Metteva in dubbio TUTTI i fenomeni reali, non evitava precipizi e ostacoli che incontrava lungo il
cammino perché era convinto che la realtà fosse mutevole, vede nella realtà una generale
mancata di senso.
-Cosi come epicurei a ermano che la sensazione è verità, Pirrone dice che l’unica cosa da fare è
tacere ed assumere un’atteggiamento di indi erenza: nega un nesso tra verità e realtà stessa.
Concezione che porta a pensare che la realtà che ci appare è apparenza: dobbiamo evitare di
cadere in inganno.
Pag1117
Scetticismo rispetto a qualsiasi teoria-dottrina, rispetto a qualsiasi percezione non dobbiamo
prendere per vero ciò che ci viene presentato ma dobbiamo ragionare e non essere precipitosi.
Noi alla ne possiamo prendere più buono qualcosa che ci viene presentato però dobbiamo
essere noi a decidere.
OBIEZIONE SCETTICA
Epicurei e stoici parlano di una teoria della percezione basata su una concezione materialistica
della realtà: i sensi ci permettono di accedere ad un mondo esterno che è pura materia MA gli
accademici sostengono che il mondo esterno sia un’apparenza della realtà, danno per scontato
che oltre alla realtà debba esistere qualcos’altro che è la vera verità ma questa vera verità non la
posso conoscere attraverso i sensi—se mi baso solo sulla teoria della percezione io non posso
accedere al mondo reale.
-come Pirrone nega la possibilità di qualsiasi conoscenza e a erma che né la mente e né i sensi
possono percepire nulla di certo.
Cosa consegue:
Se la realtà non è conoscibile e noi cogliamo solo un apparenza che inganna , il pensiero però è
svincolato della realtà stessa e può costruire un mondo ttizio della retorica.
Arcesilao come i so sti mostra le contraddizioni implicite del fatto che è possibile assumere una
posizione e poi dimostrare l’esatto contrario.
CARNEADE
-Provenienza nord africana
-Non ci dice che il mondo esterno non ci riguarda per niente ma dice che la realtà esterna è più o
meno probabile
155 a.c si reca a Roma insieme a Nicolao e Diogene di babilonia (scuola platone-aristotele e
stoica) per persuadere i romani dell’importanza della cultura greca—Carneade stupisce perchè
inizia una serie di discorsi - dimostrazioni retoriche:
SESTO EMPIRICO
-medico , secondo secolo d.c
-ultimo rappresentante dello scetticismo antico che nasce nel 4-3 secolo a.c con Pirrone e si
conclude nel secondo secolo d.c
NEOPLATONISMO
-interpretazione del pensiero di platone come avviene nei secoli d.c no al 529 (chiuse scuole
loso che ad Atene )
-dopo platone l’accademia conosce un periodo scettico—tema teoria delle idee abbandonato
FILONE DI ALESSANDRA
-Vive a cavallo tra 1 sec avanti e dopo cristo
L’uno è dio e contiene le idee che sono ciò che dio pensa
Di dio non si da esperienza, pensa le idee e quindi abbiamo accesso ai suoi pensieri ma non a dio
stesso.
Dio rientra nell’ambito dell’anima in senso lato: solo la nostra anima può vedere dio e non
l’intelletto
La sua essenza è la luce delle origini-una luce originaria che può essere che ci abbaglia ma che
non possiamo de nire
Le idee sono un prodotto della mente di Dio, queste idee possiamo pensarle e comprendere
intellettualmente la realtà.
PLOTINO
Primo grande ri fondatore del platonismo
Uno è fondamento di tutta la realtà anche empirica= la contemplazione della realtà è possibile
solo se accolgo questa unità.
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Realtà è suddivisa in queste tre ipostasi,
Anima individuale
Sovrabbondanza di essere
‘Enneadi ‘ opera in cui scrive ‘immagina una fonte che non abbia..’
L’1 è sovrabbondanza perchè è ciò che produce la molteplicità, tutto è molteplice ma questa
in nita molteplicità è fatta di tanti uno
In che modo si ascende all’uno? Si ha prima un’esperienza a livello dell’anima e poi astratta a
livello conoscitivo di pensiero-intelletto
Ultimo grado implica abbandono di ogni molteplicità (cerchio rettangolo eluisse devono essere
abbandonati)
Paragona questa risalita a quello che fa scultore con blocco di marmo per produrre statua:
scultore deve togliere il marmo in eccesso cosi come l’uomo che vuole ascendere all’uno deve
privarsi di tutta la molteplicità.
Il tipo di percorso che porta all’uno è un percorso apolitico che si caratterizza per la sua
negatività.
Passaggio dall’intelletto all’uno non ha nulla di razionale-nesso con l’anima , l’uno non partecipa
dell’essere molteplice.
Emanazione: dall’uno l’essere viene emanato prima a livello intellettuale poi dell’anima no a
diventare l’assoluta molteplicità.
Con Plotino parliamo di anima non discesa(??): la nostra parte intellettiva sarebbe in collegamento
con l’intelligenza: in noi esisterebbe un legame con la seconda ipostasi
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In Proclo questo non c’è , il nostro intelletto non ha
dimensione ipostatica, il nostro intelletto è umano e quindi in
Plotino il percorso è facilitato dal fatto che nostra anima è
collegata alla seconda ipostasi mentre con Proclo questo
legame viene meno, anima umana è soprattutto discorso
PROCLO
-5 secolo d.c
-si cimenta con uno-intelletto-anima e con il rapporto che intercorre dall’uno all’intelletto e
dall’intelletto all’anima—secondo lui non è possibile che dall’uno semplicemente trabocchi
l’intelletto per sovrabbondanza perché l’intelletto è diverso dall’uno.
Si crea uno schema di realtà meta siche intermediarie che permettono di collegare le varie
ipostasi in maniera più coerente.
-dice che dell’1 non possiamo dire nulla, possiamo cogliere solo le enadi prodotte dall’uno
Al suo massimo grado abbiamo l’1 che produce enadi= entità che sono uniche
Poi abbiamo un unico intelletto universale che produce gli intelletti particolari, poi un anima unica
che produce le anime particolari e poi esistono gli oggetti particolari.
Segno piramidale indica la pluralità subordinata all’unità all’interno di uno stesso livello.
Prima ipostasi: abbiamo la molteplicità delle enadi che partecipa dell’unità dell’1.
Le singole cose-oggetti sono sparsi e partecipano tutti al fatto di essere uno. (Una sola casa, una
sola nave ecc)
Cosa accade al tempo stesso? Vi è una partecipazione di un livello all’altro: livello dell’1 determina
una partecipazione con il livello dell’intelletto che a sua volta determina un rapporto di
partecipazione- liazione con il livello delle anime.
enadi=servono a mediare tra l’1 e l’intelletto, noi l’1 non lo possiamo pensare ma le enadi si.
——————————-
l’1 in quanto ine abile perchè la nostra esperienza è sempre molteplice, l’1 è la negazione di una
molteplicità ed è la prima causa di tutto ciò che esiste.
L’1 in se e per se non è l’1 di cui facciamo esperienza ma è l’1 da cui dipende ogni molteplicità,
produce le enadi che vanno a occupare lo spazio delle intelligibile che è il regno delle idee MA
pensate come unità.
Dice che a livello delle enadi possiamo pensare in virtù di una dialettica di limite e illimitato perchè
le enadi sono tutte illimitate ma sono illimitate poche sono in nite.
Questa mescolanza (il fatto che ogni enade sia la mescolanza di limite e illimitato) E ciò che ci
permette di pensare la loro molteplicità ma allo stesso tempo nella loro unità.
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Si aggiunge il tema dell’enade che costituisce la prima manifestazione ipostatica che procede
dall’1.
Enadi costituiscono il paradigma di ogni pensabile, sono le idee platoniche concepite in quanto
entità uniche.
Abbiamo l’introduzione del principio della vita che non c’è in Plotino, la vita e l’intelletto nella loro
mescolanza producono il regno intelligibile e poi anche il regno del sensibile.
Questi livelli dell’essere in Plotino e Proclo , contengono in se il livello successivo quindi ogni
livello dispiega il livello inferiore dando luogo a una maggiore di erenziazione
Questo schema è al tempo stesso un disegno teologico, identi ca le divinità olimpiche con i vari
ambiti
Dispense
Proclo determina la de nizione di trinità ..
Queste di erenze sono poste..
L’uno rimane uno intelletto rimane uno e anima rimane una.
Senso di queste enti intermedi servono a di erenziare un’unità che però rimane sempre unica.
L’1 è INEFFABILE per Plotino e Proclo perché l’1 è ciò da cui dipende ogni molteplicità ma noi
viviamo nella molteplicità
Mercoledì 3 novembre
PLATONE E LE EMOZIONI
TEMA EMOZIONI
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2 presupposto intellettualistico: intellettualismo è la posizione loso ca che ritiene che ragione sia
non solo necessaria a governare le passioni ma anche su ciente
P ammette che ciascuno di noi possa provare le nostre emozioni più forti e negative
Platone aveva una competenza nell’uso di questo strumento, nel Fedro ne fa una descrizione
estremamente precisa.
-Contesto: lui immagina che ci sia una sorta di processione di bighe che attraverso le ali sale ,
attraversa tutte le sfere celesti no al cielo delle stelle sse che chiude il nostro mondo, perfora
l’ultimo cielo e va oltre il cielo: nell’iperuranio dove si trova il mondo delle idee
-I 2 cavalli costituitivi della biga divina sono buoni cavalli mentre quelli degli esseri umani sono
cavalli misti (bianco: docile nero: ribelle—-faticosa è quindi la salita al cielo)
2: locomozione particolare data dalla potenza dell’ala : in greco ala si dice theros e lui segnala
l’assonanza di questo termine con eros : ala è la capacità erotica-amorosa
Lavora molto costruendo un’antropologia erotica: noi siamo amanti (dotati d’ala) e per nutrire
questo’ala-quest’amore abbiamo bisogno di bellezza e bontà
-Platone individua le ISTANZE costitutive dell’anima (in greco psiché che ha connotazione
biologica, psiché signi ca respirare e l’anima indica un principio di vita )
Anima è tutta dotata d’ali signi ca che anima nel suo complesso ha una sua speci ca lia
• RAZIONALE (auriga): governare solo lui ha capacità di vedere cosa l’anima nella sua interezza
può fare, parte capace di governare l’intero perchè ha la capacità di equilibrare
Pone in parallelo le due politeia (intero costitutivo di parti): psiché individuale e polis
Vuole chiarire una de nizione di giustizia:città è giusta quando i governanti produttori e difensori
fanno ciò che a loro compete, allo stesso uomo l’uomo è giusto quando ogni parte dell’anima fa
ciò che deve fare per natura
-P dice che ogni essere ha un ergon (funziona naturale propria) quella cosa che si fa con esso
soltanto, quando quella cosa esplica nel modo migliore la sua funz naturale-esprime una virtù:
Parte razionale ha come virtù la sapienza-la sophia
Parte ardimentosa——il coraggio/l’andreia
Io ricevo dai ragionamenti un’indicazione su ciò che può farmi paura e su cosa no e sono
coraggioso solo quando riesco a conservare quell’idea non solo in mezzo ai dolori , quando ho
problema MA anche in mezzo ai piaceri
Parte appetitiva ——la moderazione
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-Anima platonica è complessa, lui ammette la complessità perchè mescolanza di piacere e dolori
in alcuni casi è molto rilevante e perchè ogni istanza ha un proprio desiderio e piacere
-spesso, nell’assistere a una vicenda di perdita, posso provare un gusto del piangere : condivido
il dolore e provo piacere e lo stesso nella nostalgia—l’anima è complessa .
Passi della Repubblica mostrano come oltre a questa ambiguità ci sono anche stati con ittualità
che mostrano come le istanze possano entrare in con itto
Modi di governo= allude ai tipi umani nei quali prevale una parte dell’anima piuttosto che l’altra, li
esamina nella loro carriera-successo e fallimenti
Modi di governo allude ai tipi umani nei quali prevale una parte dell’anima piuttosto che un’altra, li
esamina nella loro carriera e successo:
Cavallo bianco: gli fa provare sentimenti animosi (capace di coraggio), parte bisognosa di
riconoscimento, di autoidenti cazione , il suo amore è teso a vincere e avere buona reputazione .
Cavallo nero: amante di soldi e acquisto , con i soldi si appagano desideri, vuole prendere tutto
ciò che può
Anima razionale è complessa: sa fare molte cose :sa opinare, ordinare, possiede memoria, sa
apprendere le idee , tende a imparare e sapere
• Necessari :
Che non possiamo eliminare (esempio pane e acqua non posso eliminare fame, è un desiderio
necessario) la natura p costretta a soddisfare
• Super ui:
Insorgono durante il sonno quando la parte restante dell’anima dorme (l’auriga dorme)
9 libro Repubblica
Possono insorgere in ognuno, ognuno di noi in sonno può avere desiderio di accoppiamenti
(incesto) ognuno di noi è capace di provare questi sentimenti
Questa descrizione ci dice che servono norme-desideri migliori insieme con la ragione, non è
solo la ragione che può contenere la parte oscura presente in ognuna di noi, non è
LE MARIONETTE
Brano primo libro delle Leggi
Non parla più Socrate ma un’anonimo ateniese, fa paragone di ognuno di noi con una marionetta
Marionetta mossa dall’alto con i li mentre il burattino non è una marionetta , è mosso da sotto
l’oro è un metallo malleabile e meno resistente del ferro e bronzo MA la spinta d’oro è data dalla
capacità della ragione di usare la persuasione.
non è vero che gli aspetti a ettivi della nostra anima non siano importanti proprio per la
complessità della nostra anima
C’è ambiguità tra piacere e dolore e quindi è imp anche la consapevolezza di quello che proviamo
Necessità della guida della ragione che è una guida non in positiva, è una guida persuasiva, del
ragionamento, ha capo una posizione non intellettualistica non una lettura ascetistica di condanna
radicale MA una ricerca delle passioni e dei desideri migliori e la necessità di un’educazione-
una cura (della ragione, a ettività e desideri)
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Scrittura di Platone non è una scrittura trattatistica (cosi come troviamo prima e dopo Platone)
MA utlizza la persuasione attraverso scrittura che ricorda quella drammatica x rendere più forte
l’argomentazione razionale
È una scrittura persuasiva poetica con personaggi che interagiscono e danno luogo ad uno
spettacolo , le emozioni svolgono un ruolo fond di ausilio x la parte razionale logica deduttiva.
Lui aveva 28 anni quando assiste alla condanna del suo maestro Socrate e questa esperienza lo
segnò.
Lui apparteneva a famiglia aristocratica e sarebbe stato destinato a governare ma lui assiste a
una serie di episodi gravi: Atene 404 viene scon tta e nasce il suo progetto di costruzione di una
realtà di erente
Platone quando parla di tripartizione 9 libro della repubblica usa la parola ‘essere connaturato’
oppure ‘essere cresciuti insieme’ per descrivere l’anima.
È questo che crea la possibilità che l’anima sconvolga la gerarchia , sono uni cate le 3 parti se
non fosse cosi non ci sarebbero sconvolgimenti ecc..
Le parti per quanto diverse hanno una siumfusis : sono cresciute insieme
Sium tos
X questo usiamo termine ISTANZA non è possibile una separazione, è un’unità molto importante:
questa complessità nell’intero permette un continuo divaricarsi di possibilità
Quello che fa la di erenza è il governo armonico dell’anima: ognuno di noi dovrebbe diventare
un uomo musicale che sa far suonare le parti di se stesso nel modo migliore possibile
Immagine (eikon) : immagine della caverna-non ci sono divinità, è la storia di ognuno di noi
(paragona la situazione di ognuno di noi come simile a questo..)
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