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La scuola di Mileto

La scuola di Mileto (della quale facevano parte Talete,


Anassimandro e Anassimene) si concentra sugli
elementi naturali. Per loro esiste un'unica realtà
eterna, alla quale si riferiscono con il nome di Arché.

Talete
Fondatore della scuola di Mileto, Talete era un filosofo, politico, matematico e astronomo, descritto
da Platone come una persona molto distratta e da Aristotele come un ''uomo d'affari''.

Non abbiamo testimonianze scritte lasciateci da Talete ma, in compenso,


Aristotele ci ha permesso di conoscere il suo (di Talete) pensiero.
Talete è il primo filosofo a rappresentare il passaggio dai miti alla
filosofia. Infatti, egli negava i miti che erano al di là del mondo fisico.
Secondo il suo pensiero, l'acqua era ciò che aveva dato origine
all'universo, la base di ogni cosa.

Inoltre, evidenziava che le vecchie civiltà si fossero sviluppate in presenza di


fiumi (Sumeri, Babilonesi, Egizi…), che le piante avessero bisogno di
acqua per poter continuare a vivere e che, per 9 mesi, ci troviamo
nella placenta di nostra madre, contenente… acqua!

Dunque, Talete era convinto che la Terra stessa fosse sostenuta


dall'acqua, per lui l'acqua è sostanza, ossia ''ciò che sta sotto e che
sostiene''.

Anassimandro
Uomo politico e astronomo, Anassimandro è contemporaneo di Talete
e, come lui, frequenta la scuola di Mileto.

Con Anassimandro la ''sostanza'' (che avevamo già incontrato con


Talete) prende il nome di principio però, a differenza di Talete o
Anassimene, Anassimandro individua il suo Arché in una sostanza
indefinita: l'ápeiron.

Il suo principio va contro quello del suo concittadino poiché era


impossibile dare una risposta alla domanda: ''Cosa sostiene l'acqua
che sostiene la Terra?''. Infatti è proprio questo il motivo della
scelta di una sostanza indeterminata. Per Anassimandro
esistono infiniti mondi, ognuno dei quali va in contro ad un ciclo
eterno, mondi che si sono formati grazie ad una forza in
continuo movimento che, per il principio della separazione, ha diviso gli opposti (freddo e
caldo…).
Inoltre, secondo Anassimandro, l'uomo è costretto ad una punizione (la morte) alla quale non può
scappare. Difatti egli è convinto che quando qualcuno nasce si separa dalla sostanza infinita,
finendo così per distruggere l'armonia che c'era prima ed è per questo motivo che veniamo puniti.

Anassimene
Probabile discepolo di Anassimandro, Anassimene riconosce un elemento naturale (l'aria) come
principio, al quale però aggiunge anche l'infinità.

Con Anassimandro la ''sostanza'' (che avevamo già incontrato


con Talete) prende il nome di principio però, a differenza di
Talete o Anassimene, Anassimandro individua il suo Arché in
una sostanza indefinita: l'ápeiron.

Il suo principio vede il mondo come un animale che respira,


ed è proprio il respiro (quindi l'aria) ad essere la sua anima.
Anassimene ci dice che tutto ciò che esiste è in continuo
movimento, e che tutto è stato creato mediante un processo di
condensazione e rarefazione.

Infine, egli appoggia il principio di Anassimandro secondo il quale viviamo in un ciclo infinito, per
cui dopo la morte ricomincia tutto dall'inizio.

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