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FILOSOFIA

/fi·lo·ṣo·fì·a/
in greco antico: φιλοσοφία, philosophía,
composto di φιλεῖν (phileîn), "amare",
e σοφία (sophía), "sapienza", ossia
"amore per la sapienza"
La filosofia è l'insieme dei principi, delle idee e delle convinzioni sui
quali una persona o un gruppo di persone fondano la propria
concezione della vita, è la scienza che studia la psiche e l’io
interiore, è conoscenza della vera realtà di tutte le cose, lo studio
dell'intero o della totalità.
La filosofia, anzitutto, pone domande.
Molte domande, diverse a seconda dei luoghi e dei tempi.
O anche, a volte, le stesse domande formulate diversamente.
Grazie ad esse, i primi filosofi introducevano, inventavano e
sperimentavano un nuovo modo di pensare e di ragionare che noi
oggi chiamiamo “razionale”. Così facendo, si opponevano alla
tradizione mitologica.
La filosofia, infatti, è nata opponendo il logos (λόγος) al mythos
(μύθος).
Questa è una tesi storiografica sostenuta già dagli stessi filosofi greci.
Le domande dei primi filosofi erano molto diverse dalle domande alle
quali rispondeva la tradizione mitica. I miti narravano le origini del
mondo e degli dèi, le loro storie e le vite degli eroi. I primi filosofi,
invece, si ponevano domande sulla physis e sull’arché, sulla
matematica e i numeri, sull’essere e sulla conoscenza.
La filosofia nasce intorno al VI-VII secolo a.C. in Grecia, precisamente nella polis di
Atene. Nasce proprio qui e non in altre parti del mondo perché le condizioni erano più
favorevoli, era presente la democrazia quindi ognuno poteva esprimere le proprie idee
nelle piazze, agorà. Si aveva la libertà di pensiero e di parola mentre nelle altre parti
dell’occidente, come ad esempio in Italia, era diffusa la monarchia e non si potevano
esprimere pensieri contrastanti a quelli della monarchia stessa.

Possiamo classificare i principali filosofi che ho appena tra il VII e il V secolo a.C prima
nelle colonie greche della Ionica, poi nella Magna Grecia , quindi ad Atene e nelle
seguenti scuole come
• gli ionici, originali della città Ionica di Mileto come Talete, Anassimandro e
Anassimene.
• i pitagorici, che fondarono la scuola a Crotone da cui si diffusero in molte città
greche dell’Italia meridionale, Pitagora e la sua comunità di alliievi.
• gli eraclitei, che operarono nella città di Efeso: eraclito e i suoi discepoli
• gli eleati, in cui esponente più importante parmenide, che fondò la sua scuola nella
città di elea colonia greca situata a sud di Peastum in Campagna
• i fisici pluralisti rappresentanti delle tre grandi pensatori come Empedocle di
Agrigento Anassagora di Clazomene e Democrito della città di Abdera , che fu
contemporaneo di dei sofisti e di Socrate.
La riflessione filosofica si sviluppa nel VII e VI secolo a.C. e coloro che inauguro questo
stile di pensiero sono Talete, Anassimandro e Anassimene, tutti e tre di Mileto. A loro
va il merito per essersi interrogati per primi sulle natura multiforme del mondo di
avere individuato un principio originale da cui tutte le cose derivano, l’archè.
L’archè rappresenta sia la materia di cui sono fatte le cose sia la legge
divina eterna che lo governa e le rende intelligibile l’uomo.

I tre filosofi della scuola di Mileto sono detti anche monisti, perché individuano l’archè in un
unico principio, a differenza dei successori pluralisti, che individuano l’archè in elementi
molteplici.
TALETE
Talete è il primo filosofo della storia del
pensiero occidentale che iniziò la ricerca
della archè (ἀρχή), colui che per primo si occupò
delle scienze naturali, matematiche, astronomiche.
Fino a prima di Talete, il mezzo per provare a dare
spiegazioni sul mondo e sui fenomeni naturali
erano i miti. Talete, invece, fornisce una
spiegazione logica ed argomentata alle sue
affermazioni. Certo, non è ancora un vero e proprio
metodo scientifico, ma è comunque la metodologia
che verrà utilizzata fino all’avvento di Galileo.
Secondo Talete, l’archè è l’acqua. Questo
perché il nutrimento di tutte le cose è umido: i
semi e il caldo, ad esempio, che fanno crescere le
cose, sono umidi, e poiché le cose sono rese umide
dall’acqua:
«L'acqua è il principio di tutte le cose; le
piante e gli animali non sono che acqua
condensata e in acqua si risolveranno dopo
la morte».
ANASSIMANDRO

Il secondo filosofo della scuola di Mileto è


Anassimandro. Egli considerando gli elementi
primordiali e non vedendone nessuno prevalere sugli
altri, sostiene che l’archè non possa essere né acqua,
né aria, né fuoco né terra. Individua l’archè in
una sostanza indefinita, infinita ed illimitata
che chiama apeiron, che significa appunto
indefinito e che non si identifica con nessuna cosa in
particolare. Secondo Anassimandro, l’apeiron è
soggetto ad un movimento costante all’interno del
quale i contrari si separano, ed è proprio così che le
cose hanno origine. Per questo motivo, l’archè non
può essere nessuna cosa definita, o avrebbe un
contrario che ovviamente non potrebbe essere
composto da quella cosa.
ANASSIMENE

L’ultimo filosofo appartenente


alla scuola di Mileto è
Anassimene. Secondo Anassimene,
l’archè è l’aria. Sceglie quindi anche
lui, come Talete, un elemento definito,
ma opta per l’aria perché questa è in
grado di diffondersi, non ha bisogno di
supporti, ed è da sempre considerata
principio vitale: il soffio, il respiro sono
concetti strettamente legati alla vita.
Dall’aria si generano le cose per
rarefazione e condensazione.
Rarefacendosi, l’aria diventa fuoco,
condensandosi diventa man mano
vento, poi nuvola, poi acqua, terra e
pietra.
Tutte le altre
scienze saranno
più necessarie
della filosofia, ma
nessuna superiore.
-Aristotele

Classe 3A
Anno scolastico 2021/20222
Prudenzini Giorgia,
Tavernese Francesco,
Tromba Martina

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