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5. LE SCUOLE FILOSOFICHE
La ricerca filosofica è stata fin da subito una ricerca associata. In una scuola non c’era un
insegnamento vero e proprio almeno fino ad Aristotele. Si viveva letteralmente una “vita in
comune” dove ci si riusciva a scambiare idee, pensieri o ricerche.
In Grecia le principali scuole filosofiche sono:
- La scuola Pitagorica, che era anche una scuola politica e religiosa;
- I filosofi di Mileto
- Accademia platonica
Carattere della filosofia greca è quindi ricercare in gruppo. Ciò perché l’uomo doveva
condividere e avere una comunicazione con gli altri.
6. I PERIODI DELLA FILOSOFIA GRECA
Innanzitutto ogni periodo si distingue per il determinato tipo di problema che si affronta in
quell’epoca. Esistono in tutto 5 periodi:
CAPITOLO 2
1. PRESOCRATICI O PRESOFISTI?
I presocratici sono un gruppo di filosofi che precedono Socrate e che si occupano della
natura e cominciano a porsi il problema della nascita dell’universo. Inoltre, essendo che i
sofisti sono stati i primi ad incentrare vere e proprie riflessioni sull’universo, i presocratici
possono anche essere denominati come presofisti.
Non costituiscono una scuola o una corrente filosofica, ma sono un gruppo eterogeneo di
filosofi e scuole differenti.
Sono filosofi che si concentrano prevalentemente su problemi del cosmo. Operano e
scrivono tra il VII e il V sec. a.C. Provengono non dalla Grecia continentale ma dalle
colonie greche del Mediterraneo (società delle colonie più dinamica e aperta).
Il primo problema cosmologico che emerge viene detto “problema dell’archè”, che sarebbe
la sostanza primordiale o il principio originario da cui viene fuori l’universo.
Si distinguono in cinque scuole:
- Gli jonici di Mileto: Talete, Anassimandro e Anassimene; insegnano nelle colonie della
Ionia;
- La scuola pitagorica: Pitagora e seguaci; insegnano Magna Grecia (Pitagora fonda la sua
scuola a Crotone);
- Eraclito; insegna nelle colonie della Ionia;
- La scuola eleatica: Parmenide e discepoli; insegnano nella Magna Grecia;
- I fisici pluralisti: Empedocle, Anassagora (il primo ad insegnare ad Atene) e Democrito.
Di nessuno si hanno opere intere, infatti, fino a Platone si hanno solo frammenti di opere,
ma si concentrano tutti sul problema cosmologico e ontologico.
2 segmento/retta
Avevano anche una figura sacra: tetraktys. E’ associata al numero 10 perché è una specie
di triangolo formato da 10 pallini e il 10 è anche la somma dei primi quattro numeri. Si
ottiene un triangolo equilatero. La filosofia pitagorica è una filosofia dualistica: infatti
affermavano anche che le cose si possono distinguere come distinguiamo i numeri, cioè in
pari (entità illimitata associata all’incompleto) e dispari (entità limitata associata al
determinato):
La realtà viene spiegata con la contrapposizione di due principi, infatti studiavano la
natura con entità pari e dispari:
- Tutte le cose più perfette sono associate ai numeri dispari; ciò che è limitato è considerato
più perfetto.
Si avevano dieci opposizioni principali:
- limite/illimitato; dispari/pari; destra/sinistra; uomo/donna; quadrato/rettangolo; bene/male;
quiete/movimento; unità/molteplicità; retta/curva; luce/buio;
Tutti questi sono i principi di armonia universale.
La matematica si basava su numeri naturali o razionali (q=quelli che si possono scrivere
sotto forma di frazione).
L’aritmo-geometria entrò però in crisi quando vennero scoperti i numeri irrazionali come la
diagonale di un quadrato. Questa scoperta fu drammatica visto che si pensava che i numeri
fossero finiti e fu tenuta segreta fino a quando venne svelata da Ippaso di Metaponto, che
fu poi cacciato dalla scuola. Alcune leggende dicono che probabilmente gli fu creata una
tomba prima ancora che morisse. Così ci fu il problema dell’infinito matematico.
Anche la musica ha un ruolo importante perché anche la melodia è armonica visto che
segue un ordine determinato riconducibile alla matematica. La musica viene considerata
come una forma d’arte e come un aspetto del cosmo visto che i corpi celesti si muovono
armonicamente (armonia delle sfere).
In astronomia, furono i primi ad affermare che la Terra e i corpi celesti avevano forma
sferica. Un pitagorico, Filolao di Crotone fu il primo a pensare che la Terra non era il
centro di tutto ma che si muovesse insieme ad altri pianeti attorno ad un estia, cioè un fuoco
centrale. I corpi celesti erano dieci. Aristarco di Samo (III sec. a.C.) sviluppa una vera e
propria teoria eliocentrica dove il fuoco centrale è il Sole e tutto gira attorno ad esso.
L’anima umana era frutto di una composizione armonica degli elementi che costituiscono il
corpo. Il corpo era il sema, cioè la tomba dell’anima, imprigionata per un’ingiustizia cosmica
simile a quella di Anassimandro. L’uomo è quindi diviso tra una parte vile che è il corpo e
una parte nobile che è l’anima.
La giustizia era indicata come un numero quadrato perchè consisteva in meriti uguali con
colpe uguali.
4. ERACLITO
Visse tra il VI e il V sec. a.C. a Efeso e nonostante della sua biografia si sappia poco
probabilmente è un aristocratico di nobili natali. La sua filosofia è altezzosa. Una sua opera
è Intorno alla natura scritta in prosa con aforismi vari con significati misteriosi, da cui
deriva il suo soprannome “oscuro”. Per lui la filosofia era una strada che portava alla verità
e il pensiero comune delle persone era una fonte di errore. Infatti la maggior parte degli
uomini era come se vivessero in un sogno che provocava solo illusioni e infatti venivano
definiti come “dormienti”. I filosofi invece erano quelli “svegli” che non si fermavano
all’apparenza colpiti dalle illusioni.
Un filosofo per Eraclito era colui che sapeva riflettere in solitudine sviluppando una vita
indipendente rispetto a quella degli uomini volgari.
La teoria più famosa di Eraclito è sicuramente la teoria del divenire, secondo il quale “tutto
scorre” (panta rei) . Paragona ciò con l’acqua di un fiume che scorre secondo il quale ci si
può bagnare una sola volta nella stessa acqua visto che con la corrente l’acqua non è mai la
stessa. Ogni cosa subisce cambiamenti in base al tempo che passa.
Per lui l’arche è il fuoco che possiede un’energia in continua trasformazione: tutto proviene
e ritorna dal fuoco, secondo il principio della via all’ingiù.
Un’altra teoria di Eraclito è la dottrina dei contrari. La maggior parte degli uomini credono
che un opposto possa esistere senza l’altro elemento ma è solo un’illusione. Infatti la legge
del mondo è basata sulla connessione dei contrari e sul fatto che gli opposti non possono
stare l’uno senza l’altro. Ciò porta alla razionalità e alla legge razionale, denominata come
logos. Il fuoco è il principio fisico di tutto mentre il logos è la legge universale che
governa il tutto.
L’armonia si basa quindi non più nell’unione dei contrari ma nel mantenere il conflitto tra
gli opposti, infatti la vita è lotta e opposizione.
Eraclito era un panteista, infatti identificava l’universo con Dio (=unità di tutti i contrari,
mutamento continuo e fuoco generatore).
Il mondo è ciclico, cioè c’è una ripetizione infinita di fasi di distruzione con successiva
produzione.
Per Eraclito i dormienti non comprendono il logos, cioè la legge del tutto. Per avere
conoscenza basta affidarsi alle informazioni ricevute dai sensi (anticipa la scuola
eleatica).