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La filosofia nasce in Grecia VI sec a.C.

, Condizioni socio-politiche poichè vi era la


democrazia, per questo la filosofia si sviluppò nelle colonie ioniche dell’asia minore,
e non nelle polis come sparta. La filosofia è una riflessione che sviluppa argomenti
logici: un argomento logico è un sistema di ragionamento in cui da certe premesse
derivano certe conseguenze, l’attività filosofica analizza e chiarisce i concetti: il
filosofo cerca di definire con precisione che cos’è una certa cosa, oppure che
significato ha un certo termine, inoltre il termine filosofia è spesso usato come
sinonimo di stile di vita.
Il termine filosofia deriva dal greco:
philein= amare
Sophia= sapienza
La filosofia studia, analizza e affronta queste problematiche affidandosi alla ragione;
nasce una nuova visione della realtà che non guarda più ai miti antichi e alle divinità
ma ad una ricerca razionale delle cause dei fenomeni. Il filosofo non è colui che
possiede sapienza, ma colui che la cerca. Egli si dedica ai problemi affrontati dalla
religione, ma con un metodo diverso usando il metodo razionale, egli infatti si pone
domande sulla natura dell’universo, sulla conoscenza, sul destino dell’uomo…

La filosofia si occupa della:


Metafisica: parte della filosofia che si interroga sulle cause supreme delle cose.
Gnoseologia: si occupa della validità della conoscenza, ossia dei mezzi tramite cui
conosciamo.
Connessa ad essa c’è la logica: la quale si occupa delle modalità con cui formuliamo i
nostri ragionamenti.
Etica o morale: studia il comportamento e le norme cui esso obbedisce, descrivendo
sia come di fatto agiamo, sia come dovremo agire.
Essa è connessa alla politica che si occupa dei problemi relativi alla vita comunitaria.
La storia della filosofia ha inizio a Mileto una colonia greca che si trovava lungo le
coste dell’asia minore, questa è un centro di cultura dove si incrociavano
conoscenze e concezioni religiose, che provenivano da varie regioni del mondo,
inoltre qui si sviluppò la prima scuola filosofica.
I primi filosofi si sono interrogati sulla realtà del mondo e hanno cercato di
individuare una causa, un principio originario, l’ARCHÈ, da cui tutte le cose derivano,
quindi, la materia di cui le cose sono fatte, la forza che le ha generate e la legge che
le governa, un qualcosa di eterno e divino a cui è sottomesso l’universo, che
nell’archè nasce e perisce, Talete, Anassimandro e Anassimene sono coloro che
aprono la strada al pensiero filosofico inteso come ricerca razionale delle cause dei
fenomeni distaccandosi, per la prima volta, dal racconto mitico e della
personificazione divina delle forze della natura basando i loro pensieri su logica e
osservazione.

TALETE
Talete fu il primo esponente della scuola di Mileto, era considerato inoltre uno dei
sette savi (uomini leggendari di grande saggezza), Talete visse nel 500 a.C. a Mileto,
compì numerosi viaggi; fu uno studioso della natura delle stelle e scopritore della
geometria. Talete trova il suo archè nell’ acqua, osservando che ogni forma vivente
ne è intrisa. Affermò che in principio di tutto esisteva solo il Grande Oceano da cui è
nata la vita; in seguito si è formata la terra e i corpi celesti, e tutto l’universo fluttua
sulle acque del mare per questo è instabile, l’acqua inoltre è l’unico tra gli elementi
che possiamo trovare in ognuno dei 3 stati “solido, liquido e gassoso”

ANASSIMANDRO
Anassimandro è il secondo esponente della scuola di Mileto e fu discepolo di Talete,
inventò la prima carta geografica del mondo e importò lo gnomone .Anassimandro
ritiene impossibile che uno dei quattro elementi sia la causa e il principio di tutti gli
altri, per questo Individua l’arché nell’àpeiron, sostanza indeterminata e indefinita
dalla quale tutto nasce tramite un processo di separazione e differenziazione
governato da una legge necessaria, la Dike. La separazione che è alla base della vita
è anche origine di infelicità, nostalgia e di conflitti e diversità tra gli uomini, a ciò si
pone rimedio solo morendo, ricongiungedosi felicemente al tutto originario.
ANASSIMENE
Anassimene fu il discepolo di Anassimandro, egli recupera le idee di Talete e
Anassimandro e cerca di risolverne le contraddizioni:

Di Talete conserva le idee di un elemento osservabile come origine delle cose.


Di Anassimandro conserva l’idea di un arche indefinita e non imitabile.
E per questo lui trova il suo archè nell’aria poichè tramite condensazione o
rarefazione nascano gli altri elementi, inoltre l’aria viene concepita come una sorta
di soffio vitale, come se fosse un equivalente di ciò che è l’anima per il corpo.

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