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LA FILOSOFIA

- SVILUPPO VII-VI secolo a.C..


- Dove:grecia ,corrispondente ai vecchi possedimenti nell'area della Ionia
-la novita assoluta di questa nuova ricerca è costituita dal Metodo:
- si riconoscono come validi soltanto gli argomenti che superano l'esame della
ragione, l'atteggiamento filosofico si specifica fin dall'inizio come atto di libertà
rispetto alle credenze, agli usi... della tradizione, l’unica autorità che i filosofi
riconoscono è il pensiero
-scopo :problema cosmologico , domandarsi su cose all'origine di tutte le cose e
sulla formazione dell'universo "Kosmos” universo "logos" discorso
SIGNIFICATO DEL TERMINE
deriva dal greco "philein" amare e "sophia" sapienza, indica il desiderio della vera
conoscenza. Amore per la Sapienza, che deriva dallo spontaneo senso di meraviglia
suscitato negli esseri umani dalla grande varietà e bellezza dei fenomeni naturali
MODALITÀ DELLA RICERCA FILOSOFICA
Nella Grecia arcaica non troviamo quasi mai filosofiche si dedicavano alla ricerca in
modo isolato, ma ci imbattiamo nelle scuole filosofiche, cioè gruppi di individui che
conducevano una vita in comune, erano vere e proprie comunità in cui si dibattevano
problemi teorici,si affrontavano insieme : difficoltà dubbi, si condividevano scelte e
soluzioni pratiche
•i filosofi originari della città Ionica di Mileto: Talete, Anassimandro e Anassimene
CONCETTO CHIAVE
nella sua fase iniziale la filosofia si concentra sul problema dell’origine di tutte le
cose, Talete afferma che il principio alla base della realta' è l'acqua, un elemento
che rende possibile la vita di ogni essere
principali argomenti per i primi filosofi :
● quale è l’origine dell’universo
● come si spiegano gli eventi naturali
● quali sono le leggi che rendono l’accadere delle cose?
la prima riflessione filosofica si è sviluppata della IONIA intorno al VII-VI a.c. proprio
da simili interrogativi. i primi furono TALETE, ANASSIMANDRO e ANASSIMENE ,
tutti originari di MILETO, possedevano alcune delle fondamentali conoscenze di
carattere tecnico-scientifico,attinte ai sapienti Babilonesi
- L’arche (=principio) è la materia da cui tutte le cose derivano e la forza o la legge
che spiega la loro nascita e morte. Da ciò l’ilozoismo(=materia vivente) che ritengono
che la materia primordiale sia fornita di una forza propria che la fa muovere, e il
panteismo(=tutto è Dio) poiché tendono ad unificare il principio eterno del mondo
con la divinità.-

- da ARISTOTELE, metafisica:
● realta naturale =principio-arche :resta immutata, non ha inizio né fine
● tutti i filosofi concordavano sull’arche , ma non sul numero e la specie
● monisti= arche è in un elemento, naturalisti monisti
● pluralisti = arche in una molteplicità di elementi naturali
● ACQUA=arche acqua, non muta permane identica a se stessa. Sostanza
prima si percepisce con il pensiero/ ragionamento

TALETE
- naturalista monista
- visse tra il VII e il VI secolo ,nacque nella città ionica di Mileto
- astrologo,meteorologo, geometra e politico
- aneddoti : platone narra che intento a studiare fenomeni celesti cadde in un Pozzo,
facendo ridere una "servetta", che commento poi l'accaduto dicendo che i "Filosofi
avevano la testa tra le nuvole” = immagine negativa della filosofia-
- non si hanno suoi scritti filosofici -> oralmente
PRINCIPIO PRIMORDIALE è ACQUA
- ogni cosa vivente sia intrisa e necessiti di acqua per sopravvivere
-Osserva e constata che l'acqua è il principio della vita col ragionamento •Secondo lui
all'inizio esisteva solo il grande Oceano, da cui si è sviluppata la
vita,successivamente si svilupparono gli altri corpi celesti; il mondo, come un disco
piatto, fluttua sulle acque del mare; l'acqua è pertanto l'elemento essenziale, ossia il
principio di tutte le cose, e la sostanza prima di tutto
- Per primo elabora il principio di Arche, ACQUA come sostanza prima immutevole, che
permane identica a se stessa, percepita col pensiero
ANASSIMANDRO
- nato a Mileto nel VII secolo, fu Discepolo di Talete
-ricerche naturalistiche e tecniche: informazioni sulla navigazione e prima carta
geografica
- PRIMO PENSATORE con uno SCRITTO FILOSOFICO
- introduce il termine arché per riferirsi alla sostanza primordiale all'origine dell'universo"
PER LUI:
- principio infinito e indeterminato detto apeiron "senza confini" "sconfinato "
ANASSIMANDRO parla di apeiron perché ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose
non possa identificarsi con una di esse, ma debba essere una SOSTANZA INDISTINTA →
capacità oli astrazione
COME DERIVANO TUTTE LE COSE DA UNA SOSTANZA PRIMORDIALE ? -
PROCESSO DI SEPARAZIONE e DIFFERENZIAZIONE governato da una legge
necessaria, denominata Di Ke (come la dea della giustizia)
IN QUALE MANIERA AVViENE LA SEPARAZIONE? attraverso un movimento
rotatorio in virtù del quale caldo e freddo e gli altri contrari si sviluppano. Tramite questa
separazione si generano INFINITI mondi, destinati a dissolversi a ricomporsi secondo un
ciclo che ha una durata eterna
DRAMMA DELLA NASCITA
la separazione pur essendo alla base della vita,è fonte di infelicità, in quanto
rappresenta una rottura dell'unità originaria-causa della molteplicità e differenza tra gli
esseri e quindi del loro contrasto e di tutti i conflitti. Per riparare a questo male gli esseri
viventi devono morire e fare ritorno all'unità perduta ( pena da pagare ). La colpa da
espiare è proprio la nascita, attraverso la ognuno di noi si separa dal tutto primordiale di
cui faceva parte originariamente

ANASSIMENE
- tra il 586-525 a.c. si occupa di ricerche naturalistiche
principio primo(arche): aria o respiro
-paragona la vita dell'universo alla vita dell'essere umano
-analogamente ad Anassimandro, attribuisce all'arche i caratteri della
infinità e del movimento incessante: l'aria è la forza che anima il mondo e il
principio di ogni mutamento.
TRASFORMAZIONE E GENERAZIONE DELLE COSE :
- attraverso i processi di condensazione e rarefazione: quando
l'aria viene a rarefarsi diventa FUOCO; quando si condensa diventa nuvola,acqua, terra e
pietra. L'universo che si crea si dissolve nel principio originario per poi tornare a
rigenerarsi, in un ciclo di vita, morte e rinascita destinato a durare in eterno →
movimento incessante
PITAGORICI
“ A PITAGORA E I SUOI SEGUACI VA ATTRIBUITA UN'INTUIZIONE CHE SARÀ
ALLA BASE DELLA SCIENZA MODERNA:QUELLA SECONDO CUI LA
MATEMATICA COSTITUISCE LO STRUMENTO FONDAMENTALE DI
INTERPRETAZIONE DELLA REALTÀ"
PITAGORA
- nacque intorno al 570 a.c. nella città di Samo, influenza oli Anassima emigrò a
Crotone dove fondò una scuola: SCUOLA PITAGORICA
•Pitagora non scrisse nulla o poco, giunto a noi grazie Aristotele
- Carattere della scuola pitagorica
● associazione politico-religiosa aristocratica
● setta religiosa, seguite regole ascetiche e comunione dei beni
● acusmatici, ai quali era imposto il silenzio e una rigida disciplina
● mathematici, potevano fare domande ea esprimere opinioni personali
● accettazione delle donne
-dottrina dell`anima
-dottrina del numero
- PITAGORA era mosso dal desiderio di tracciare una via di purificazione dell'anima,
concepita come un principio divino e immortale imprigionato nel corpo per una colpa
originaria.
- ripresa dall'orfismo, ritenevano che dopo la morte l'anima fosse destinata a
reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe->attraverso pratiche o riti di
purificazione
- la ricerca di Pitagora si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione
dell'anima
- PRASSI DI VITA ASCETICA = Obbedienza a progetti molto severi, ma soprattutto
nello esercizio della filosofia, conduce alla contemplazione dell'ordine che regna
nell'universo. consentendo all'individuo di riprodurne la proporzione e la misura nella
propria vita.
- dottrina del numero primi teorici
- la vita si caratterizza per l'ordine e la misura con cui sa tenere a freno gli istinti del
colpo. quest'ordine (limite) pervade tutto l'universo "cosmo" in ogni sua
manifestazione
- la vera sostanza delle cose risiede nel numero, grazie al numero che possiamo
cogliere, la realtà profonda del cosmo, fatta di proporzione quantitativa tra gli
elementi si tratta di un'intuizione fondamentale che anticipa la prospettive della
scienza moderna: la natura può essere ricondotta a un ordine misurabile, e dunque
è possibile rappresentarla e conoscerla in modo oggettivo
ERACLITO
"nella prospettiva di eraclito ogni cosa è soggetta alla trasformazione, tutto
diviene c ontinuamente, e la legge universale di tale mutamento risiede
nell'armonia dei contrari
- la figura di Eraclito per noi avvolta nel mistero e nella leggenda
- visse ad Efeso tra il 550-480 a.C.
-discendente da stirpe reale ->si isolo da tutti
-la sua riflessione può essere ricondotta alla tradizione cosmologica
-"sulla natura" unica opera, ci restano solo frammenti, frasi breve ed enigmatiche
- appellativo di oscuro
• concessione della realtà come flusso universale
• dottrina dell' armonia dei contrari
- CONTINUA TRASFORMAZIONE DEGLI ELEMENTI
- Punto oli partenza: nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete:
tutto e costantemente in movimento e in contrasto reciproco
Continuo alternarsi di elementi contrari: acqua e aria, fuoco e terra ecc
.. acqua,fuoco,aria e terra sono in opposizione e l'uno trasformandosi genera
l'altro
- tutto cambia incessantemente anche l'essere umano
- per Eraclito anche la nostra identità personale e qualcosa di mutevole panta rei
( tutto scorre )
- emblema di questo universo in continua trasformazione è il FUOCO
-elemento mutevole e distruttore, PRINCIPIO ORIGINARIO : dal fuoco per
condensazione si generano acqua, per rarefazione gli elementi tornano alla fine
del ciclo cosmico
- LOGOS come legge fondamentale dell’universo
ERACLÍTO suddivideva le persone in:
● dormienti:il popolo, li riteneva ignoranti e incapaci di usare la ragione
● svegli: i filosofi, che riescono a riconoscere l'ordine razionale dell'universo
-nell'universo il mutamento si presenta come conflitto incessante fra elementi
contrari: il giorno e la notte, l'estate e l'inverno, la pace e la guerra...
- ( riferendosi ai contrari ) scontro perpetuo; ma al tempo stesso sono inscindibili
e complementari perché vivono l'uno soltanto in relazione all'altro

PARMENIDE
"Parmenide pone l'essere al centro della discussione filosofica. Egli affronta il
tema dell' opposizione tra essere e nulla, negando che quest'ultimo possa
diventare oggetto di pensiero nella sua prospettiva soltanto l'essere è e può
essere pensato”
- Sulla sua vita possediamo poche informazioni
- metà del VI secolo ad ELEA, colonia greca sulla costa campana
- di origine aristocratica ebbe incarichi politici
- Ad Elea fondo la sua scuola (eleatica)
OPERA DI PARMENIDE
- Sulla natura, opera scritta in versi ci è arrivato a noi il proemio, la prima pare
dedicata alla verità e frammenti della seconda, dedicata all' opinione
- proemio : immagine di essere trasportato da un carro trainato da cavalle e
guidato da fanciulle divine fino alle porte del sole e di ricevere da una dea la
rivelazione sulla verità che sarà poi comunicata al mondo da lui
-i primi filosofi trovavano nei grandi miti elaborati dai poeti un immenso repertorio
di immagini e di idee, che essi riprendevano ai nuovi scopi del discorso razionale
-la sua riflessione come il prodotto di unoracolo: la verità si colloca in una
dimensione sacrale -> "Rivelazione FILOSOFICA
- la materia del messaggio parmenideo e la struttura argomentativa sono
decisamente filosofiche e razionali
INDAGINE INTORNO ALL’ESSERE
l'essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere
il che significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere, viceversa, non
esiste e non può neanche essere pensato
- la nostra mente e il nostro linguaggio possono riferirsi soltanto - a qualcosa che
c'è, e dunque all'essere; mentre il non essere risulta impensabile e inesprimibile.
ESTRATTI :
"è necessario il dire e il pensare che l'essere sia: infatti l'essere e il nulla nome"
"non mai questo può venir imposto, che le cose che non sono stano: ma tu da
questa via di ricerca allontana il pensiero"

- Per parmenide il termine "essere" è inteso come ció che è comune a tutti gli enti
e che esiste nella pienezza assoluta e perfetta
per questa prospettiva quindi nessuna cosa nasce o muore, né si muove ne
cambia ma ciascuna semplicemente ed eternamente è
- ONTOLOGIA: studio dell'essere in quanto Essere, nelle sue caratteristiche
universali
- si pensa che l'insistenza di Parmenide sulla stabilità e immutabilità dell'essere
troverebbe una giustificazione sul piano sociale e politico oltre che logico e
filosofico
METODO RIGOROSO
-nella sua opera Parmenide si serve di immagini simboliche ed evocative ma le
sue argomentazioni poggiano su dimostrazioni logiche estremamente rigate
PASSAGGI FONDAMENTALI PER IL PROCEDIMENTO
1. la ragione stabilisce la verità inconfutabile e volontaria secondo cui
«l'essere è e non può non essere», Parmenide ritiene che il mondo non
possa derivare dal nulla-> ciò che deriva dal nulla e destinato a farvi ritorno
inevitabilmente
2. da questa verità si procede alla deduzione dei caratteri dell'essere in
modo tale che non siano in contraddizione con l'affermazione centrale
DEDUZIONI
-'essere è ingenerato e imperituro:se fosse generato, prima di nascere non ci
sarebbe stato ->non essere se finisse non ci sarebbe più->non essere (che per
definizione non esiste
- l'essere è eterno: vive dunque in un sempiterno presente: semplicemente è
- l'essere è immutabile e immobile: ogni movimento implica una
contaminazione tra uno stato A e B -> se quindi se A é essere, B dovrà non
essere, il che è contraddittorio
- l'essere è unico e indivisibile: se fosse molteplice bisognerebbe ammettere
dell'esistenza di qualcosa di diverso dall'essere -> qualcosa che non è, se avesse
delle parti ogni parte non è l'altra, quindi il non essere rientrerebbe nell'essere
stesso, il che è contraddetto
- l'essere è finito: per i greci la completezza coincide con la perfezione,
Parmenide paragona l'essere a una sfera piena, perfettamente omogenea e da
ogni parte identica a se stessa, in cui tutti i punto sono equidistanti dal centro

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