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1. Nascita della Filosofia
contemporanea
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1. Nascita della Filosofia
4. Periodo 5. Periodo
ellenistico latino
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1. Nascita della Filosofia
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1. Nascita della Filosofia
Quindi Talete non sembra aver inventato nulla (anche gli Egizi stessi,
adorando il Nilo come una divinità, vedevano nell’acqua esperienza
concreta di portatrice di vita) di nuovo: ma non è tanto la risposta in sé,
quanto il ragionamento che ci sta dietro: il Nilo personificato, lo Stige,
Oceano e Teti sono simboli, creature immaginarie. Con Talete compare il
logos, ovvero il ragionamento: l’acqua è l’origine di tutte le cose perché
tutto viene, torna e si sorregge nell’acqua.
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1. Nascita della Filosofia
Talete e l’Acqua
2. Tutto è pieno di Dei perché per Talete il divino è la cosa più antica del mondo perché non è stato
generato da nessun altro e, invece, genere tutto. Tutto è pieno di dei perché tutto è umido, ovvero
pervaso dal principio acqua che è l’umidità. Tutto il divino è in tutto, essendone principio supremo.
3. Se tutto ciò che esiste, per esistere, deve essere in qualche modo VIVO, cioè pervaso di acqua che è il
principio divino, tutto le cose devono essere animate, anche quelle che, come il magnete, appaiono
senza vita, perché inanimate. Il fatto che è il magnete muova il ferro verso di sé era una riprova per
Talete della sua teoria.
Qualcosa da cui
può nascere
qualsiasi cosa
Essenziale per la
sopravvivenza di
ogni cosa
Qual è la materia
fondamentale del Deve essere
Cosmo?
Capace di
cambiamento
• È il primo ad usare davvero la parola archè (Talete usa il concetto di natura o realtà prima e
ultima delle cose, senza però introdurre quel termine).
• A differenza di Talete, egli ritiene che non l’acqua ma l’infinito\illimitato (in greco, Apeiron) sia
l’origine di tutte le cose
A-peiron, quindi,
è ciò che è privo
A- (alfa Peras (fine, limite,
confine,
di peras: ovvero
qualcosa che
privativo) determinazione) non ha fini, limiti
o determinazioni
interni ed esterni
Anassimandro si riferisce all’apeiron in due sensi: è l’infinito spaziale (per quantità, infinito in grandezza
geometrico-spaziale: in esso tutti gli spazi sono compresi, come una grandezza e come i numeri) ed è
anche l’indeterminato (per qualità, è infinito: non può essere de-finito e de-terminato). Anassimandro
capisce che un principio di tutta la realtà deve essere per forza infinito, senza principio, fine o
determinazione per potere dare origine a tutte le altre cose del mondo che, invece, hanno inizio, fine e
determinazioni\qualità ben precise. Si tratta di una sostanza primordiale, un soggetto e non un attributo,
in cui tutto nasce e tutto si dissolve. L’apeiron abbraccia (circonda) e regge (governa) tutte le cose: il
ruolo dell’archè è sempre lo stesso: creare le cose, reggerle durante il loro ciclo vitale e costituire il punto
di arrivo della loro esistenza (foce, meta ultima). È anche divino, perché eterno e sempre giovane
(incorruttibile). Come l’acqua anche l’apeiron ha i caratteri che i greci ritenevano avesse il divino:
l’immortalità e il reggere il tutto. Il divino rimane però nella physis, nella natura, nell’essenza delle cose.
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1. Nascita della Filosofia
Anassimandro disarmonia
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1. Nascita della Filosofia
Con Anassimene arriviamo a un punto di sintesi dei due filosofi precedenti: il principio primo
(archè) è infinito (in grandezza e in quantità) ma NON è indeterminato: esso è aria, aria infinita.
Tutto deriva dall’aria (o dal “respiro”, in greco pneuma, ma si usano anche la parole aer e atmòs,
come vapore, esalazione) e dalle sue differenziazioni.
Più di ogni altra cosa naturale, l’aria si presta a infinite variazioni, inoltre il parallelo tra l’essere
vivente e il mondo vivente potrebbe avergli dato un’ulteriore conferma. Si vive respirando e si
muore esalando l’ultimo respiro: così il resto dell’universo ha bisogno di aria. L’aria è dotata di
movimento (dal cielo, sotto forma di pioggia-acqua e tuoni-fuoco cade verso terra e ritorna in
aria come vapore-aria) e mobilissima. Le cose nascono della rarefazione e della condensazione
dell’aria.
C’è una connessione tra la parola (logos), il respiro, l’anima e la materia: il mondo mentale si
esprime attraverso la parola e il verbo, in un linguaggio codificato, e l’anima è il linguaggio
visibile di un corpo che vive.
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