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I Presofisti

ARISTOTELE, Metafisica, A, 2, 982a-983a

… infatti gli uomini, sia nel nostro tempo sia dapprincipio, hanno preso dalla
meraviglia lo spunto per filosofare, poiche dapprincipio essi si stupivano
dei fenomeni che erano a portata di mano e di cui essi non sapevano rendersi
conto, e in un secondo momento, a poco a poco, procedendo in questo stesso
modo, si trovarono di fronte a maggiori difficoltà, quali i fenomeni della luna e
del sole e delle stelle e l'origine dell'universo. Chi è nell'incertezza e nella
meraviglia crede di essere nell'ignoranza (perciò anche chi ha propensione per le
leggende è, in un certo qual modo, filosofo, giacche il mito è un insieme di cose
meravigliose); e quindi, se è vero che gli uomini si diedero a filosofare con
lo scopo di sfuggire all'ignoranza, è evidente che essi perseguivano la
scienza col puro scopo di sapere e non per qualche bisogno pratico …
La scuola Ionica di Mileto - TALETE

esistenza di un principio unico che è causa di tutte le cose,


l’acqua:
principio/arché:
a) fonte e scaturigine
b) foce o termine ultimo
c) permanente sostegno (diremmo, con termine
successivo, sostanza di tutte le cose;

uno solo è l’argomento di Talete: la terra sta sopra l’acqua =


l’acqua è sostanza nel senso primario che sta sotto e
sostiene;

tale principio detto physis = non natura nel senso moderno


ma realtà prima, originaria e fondamentale (in
opposizione a ciò che è secondario derivato e
La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

Tutte le cose sono o principio o dal principio: e dell'infinito non c'è


principio, perché avrebbe un limite. Poi, come principio, è ingenerato
e imperituro: che ciò che è generato deve avere una fine, e la fine è
propria di ogni dissolvimento. Perciò, noi diciamo, di esso non può
esserci principio, ma esso sembra essere principio delle altre cose, e
abbracciarle tutte e tutte reggerle, come dicono tutti coloro che non
pongono altre cause oltre l'infinito [ ...]. E [l'infinito] appare come il
divino, perché è immortale e indistruttibile, come dicono
Anassimandro e la gran parte dei fisiologi.
[ARISTOTELE, Fisica,  4, 203b 6 (= Diels-Kranz, 12 A 15)]
La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

àpeiron

privo di limiti esterni = infinito spaziale, quantitativo

privo di limiti interni = qualitativamente indeterminato


La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

Immagine della terra come


cilindro = sostenuto da
nulla perché trovandosi
equidistante tra tutte le parti
non è sollecitato e muoversi
da nessuna di esse;
(immagine ardita di un
reggersi per equilibrio di
forze)
La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

derivazione delle
cose = eterno
movimento per il
quale si separano
da essa i contrari
(caldo/secco;
freddo/umido);
La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

L’apeiron originale genera il mondo a partire dalla separazione


del caldo e del freddo; il caldo divenne una sfera di fuoco che
circondò l'aria che circonda la Terra; a sua volta la sfera di
fuoco si ruppe in modo tale da originare gli astri che consistono
in anelli di fuoco disposti intorno all'aria, dappertutto occultati
da un involucro opaco che li contiene meno che nei punti da
dove vediamo provenire luce (fori nell'involucro opaco che,
quando si chiudono, originano le eclissi); il freddo rimase
invece in basso dove risiedono la terra, l'acqua e l'aria…
La scuola Ionica di Mileto - Anassimandro

Collega la nascita ad una colpa ed alla


necessità di espiarla = sembrano
innegabili influenze orfiche
La scuola Ionica di Mileto - Anassimene

“come la nostra anima, che è aria, ci


sostiene e ci governa, così il soffio e l’aria
abbracciano il cosmo intero”
Pitagora e i pitagorici

Il numero principio di tutte le cose

“… poiché vedevano che le note e gli accordi musicali


consistevano nei numeri; e, infine, poiché tutte le altre cose, in
tutta la realtà, pareva a loro che fossero fatte a immagine dei
numeri e che i numeri fossero ciò che è primo in tutta la realtà,
pensarono che gli elementi del numero fossero elementi di tutte
le cose e che tutto l’universo fosse armonia e numero”

(Aristotele)
Pitagora e i pitagorici

realtà e fenomeni naturali

traducibili in rapporti
numerici e rappresentabili
in modo matematico

primi cultori delle


matematiche
Pitagora e i pitagorici

il numero è cosa reale e come tale può essere principio


costitutivo delle cose;

Rappresentato come un insieme di sassolini, o disegnato


come insieme di punti, quindi visto anche come figura
solida /
numero come spazialmente esteso.

I numeri sono raggruppabili in due specie:


pari e dispari (tranne l’uno che è capace di generare
entrambi)
Pitagora e i pitagorici

Illimitato e limitante sono i principi primi;

da essi hanno origine i numeri che sono sintesi dell’uno


e dell’altro;

sintesi che vede nel pari un prevalere dell’illimitato e


nel dispari un prevalere dell’elemento limitante
Pitagora e i pitagorici

Introdussero termine e nozione di


cosmo = ordine;

universo in cui gli elementi contrastanti sono pacificati


in armonia;

universo costituito dal numero, col numero e secondo il


numero.
Pitagora e i pitagorici

cosmo = ordine;

L’ordine dice numero e il numero dice razionalità,


conoscibilità e permeabilità al pensiero.
Pitagora e i pitagorici

… pensavano che i cieli,


ruotando secondo numero
e armonia, producessero
bellissimi concerti, una
celeste musica di sfere che
noi non udiamo
Pitagora e i pitagorici

Astronomia =
sfericità della terra e dei
corpi celesti (sfera più perfetta tra
le figure solide perché tutti suoi
punti equidistanti dal centro, è
l’immagine stessa dell’armonia.

Filolao (V secolo) abbandonò


l’ipotesi che la terra sia il centro
fisso del mondo; la terra e altri corpi
celesti si muovono intorno ad un
fuoco centrale, detto Hestia,
focolare o altare dell’Universo.
Pitagora e i pitagorici

con Aristarco di Samo (fil


peripatetico del III sec.) l’ipotesi
pitagorica del movimento della terra
si trasformò i ipotesi eliocentrica
poiché egli al posto del fuoco
centrale pose il Sole, anticipando
Copernico.

Ma la sua voce fu sommersa


dall’imperante teoria geocentrica di
tipo aristotelico-tolemaica.
Pitagora e i pitagorici

Uomo (antropologia)

L’anima è immortale, preesiste al corpo e sussiste dopo;


la sua unione al corpo è contraria alla sua natura
la natura dell’anima è divina ed eterna

metempsicosi = anima costretta a reincarnarsi per espiare


una originaria colpa (> dall’orfismo)
Pitagora e i pitagorici

Uomo (antropologia)

vivere una vita che sia capace di purificare l’anima


=
“bios theoretikòs” = vita contemplativa

indicarono nella scienza la via della purificazione


Pitagora e i pitagorici

Uomo (antropologia)

le regole di purgazione e le regole ascetiche di astinenza


miravano a purificare il corpo per renderlo docile all’anima

vivere una vita che sia capace di purificare l’anima, ossia


scioglierla dai suoi legami col corpo (carcere, prigione),
che essa aveva contratto a causa della colpa
Pitagora e i pitagorici

Etica

Morale = armonia
giustizia come un numero quadrato
= uguali colpe, uguali pene;
Eraclito

Visse ad Efeso tra il VI e il V secolo


poche notizie: nobili natali / tendenze aristocratiche
Eraclito

Uomo

i dormienti – “i più” che vivono come in un sogno


incapaci di comprendere le autentiche leggi del mondo



“gli svegli” i filosofi = cogliere il nocciolo segreto delle


cose / che abbandona il mondo ingannevole delle idee
comuni, delle false evidenze
Eraclito

Uomo

Filosofo è chi sa elevarsi ad una veduta complessiva


dell’essere,

in antitesi ai cultori delle tecniche e discipline particolari


prigionieri di un’ottica parziale
Eraclito

Etica

condotta di vita indipendente dai gusti e dalle


predilezioni degli hs volgari

“Se la felicità s’identifica con i piaceri del corpo, diremo


felici i buoi quando trovano piante leguminose da
mangiare”
Eraclito

Il principio

“Panta rei” “Non è possibile discendere due volte nello


stesso fiume … per la velocità del movimento, tutto si
disperde e si ricompone di nuovo, tutto viene e va”

= principio delle cose è il fuoco, elemento mobile e


distruttore che simboleggia una visione del cosmo come
energia in perpetua trasformazione, in cui tutto proviene
dal fuoco e ritorna al fuoco
Eraclito

LOGOS

 Pensiero umano in generale cioè la ragione che è comune a


tutti

Verità che la ragione deve comprendere, cioè quella legge


universale secondo cui accadono tute le cose

legge della interdipendenza e inscindibilità degli opposti =


Logos = legge universale che governa il cosmo di cui il
Fuoco è principio fisico
Eraclito

Cosmologia

Visione cosmologica sfocia in una identificazione panteistica


dell’Universo con Dio,

inteso come Unità di tutti i contrari, mutamento continuo e


Fuoco generatore
Scuola di Elea
fondatore = Parmenide di Elea (costa della Campania a sud
di Paestum (Velia)
visse tra il 550 e 450 a.C.
Opera in versi “Intorno alla natura” di cui restano 154 versi
Senofane di Elea
critica dell’antropomorfismo religioso = … anche i buoi, i
cavalli e i leoni, se potessero, immaginerebbero la divinità a
loro somiglianza

Omero ed Esiodo hanno attribuitop agli dei furti, adulteri e


reciproci inganni.
Parmenide di Elea
L’essere
Nel poema parmenideo si parla dell’essere come soggetto, trattando
questo termine come un sostantivo, a cui si attribuiscono una serie di
caratteri:
ingenerato (se nascesse o perisse implicherebbe il non essere)
eterno (se fosse nel tempo implicherebbe il non essere del passato e del
futuro)
immutabile e immobile (altrimenti si troverebbe in condizioni in
cui prima non era)
unico e omogeneo (se fosse molteplice o differenziato implicherebbe
degli intervalli di non essere)
finito (per la mentalità greca il finito è sinonimo di compiutezza e
perfezione – immagine della sfera
Parmenide di Elea

… si è accorto che il crescere e il diminuire


della luna (le fasi lunari) sono solo delle
apparenze, inganni che si rinnovano nel
tempo. La luna è una sfera perfettamente rotonda e immutabile. Infatti,
durante il suo periodo di rivoluzione, essa, mostrando alla terra la stessa faccia,
ha fasi calanti e crescenti. Anche se è presente in tuta la sua metà sferica, viene
illuminata solo in parte dal sole, e nell'altra adombrata. L'ombra, che fa credere
che l'altra parte del satellite non ci sia, è quindi irreale. L'inganno si rinnova nel
tempo e, dunque, anche il tempo deve essere a sua volta illusorio.
Parmenide di Elea

Parmenide è un razionalista radicale, che trova la verità


solo percorrendo la via della dimostrazione logica,
ripudiando l'osservazione empirica.
Parmenide di Elea

la sua scoperta deve essere argomentata a priori, con una


dimostrazione coerente e conseguente:
a) solamente ciò che è, è;
b) il nulla non esiste, perché dal nulla non può nascere
nulla;
c) non esiste lo spazio vuoto;
d) il mondo (l'Essere) è pieno;
e) il movimento e il mutamento sono impossibili;
f) se il mondo è pieno non c'è spazio né per il movimento,
né per il mutamento.
Parmenide di Elea

se il non essere non è, non può inframmezzarsi all'essere e


dividerlo in parti; né può essere qualcosa da cui l'essere
sorga o in cui si dissolva.
Parmenide di Elea

Parmenide fa notare che è logicamente contraddittorio


affermare che il non essere ci sia,
che il nulla esista,
perché il non essere è il contrario dell'essere e affermare
della stessa realtà un carattere e il carattere contrario è un
errore logico: un nonsenso.
Parmenide di Elea

In questa argomentazione di Parmenide, viene utilizzato un


fondamentale principio logico detto

di "non contraddizione",
secondo il quale non vengono accettati contemporaneamente
di una stessa realtà un carattere ed il suo contrario
Parmenide di Elea

Il divenire dell'essere è quindi un'opinione senza


verità, un'apparenza illusoria di cui si convincono i
"mortali", che invece di prestare ascolto ad essa seguono
il percorso della non-verità , ovvero ciò che è apparenza
Parmenide di Elea

il nulla non può esistere come tale e nessuna cosa


può derivare dal nulla o nel nulla terminare la sua
esistenza, per la semplice ragione che il nulla non
c’è.
Parmenide sostiene che il nulla non è neppure
pensabile, perché se lo fosse penseremmo qualcosa;
dunque pensare e pensare l’essere e non il nulla
significa dire la stessa cosa.
Quindi ogni proposizione che implichi l’esistenza del
non-essere non può essere vera, e anzi non può
neppure essere pensata.
Parmenide di Elea

pensare = essere

la nostra mente può riferirsi solo all’essere mentre


il non essere risulta impensabile ed inesprimibile

“non mai questo può venir imposto, che le cose


che non sono siano…”

“è la stessa cosa pensare ed essere”


Parmenide di Elea

La conoscenza

Alétheia = “ciò che non è nascosto”, e fa


riferimento alla realtà dell’essere.

Gli esseri umani sono, però, limitati nella loro


conoscenza dai sensi, quindi non sono in grado di
cogliere la verità e rimangono relegati alla sfera
dell’opinione (dóxa).
Parmenide di Elea

La conoscenza

dóxa = indicare qualsiasi conoscenza umana e


quindi qualsiasi proposizione che la esprime, che
implica l’esistenza del non-essere. Tutto il mondo
della esperienza ricade sotto questa definizione,
perché i nostri sensi ci mostrano un mondo diviso
in realtà diverse in movimento.
Il vedere è un vedere oggettivo … ??
Il vedere è un vedere oggettivo … ??
Il vedere è un vedere oggettivo … ??
Il vedere è un vedere oggettivo … ??
Paradossi di Zenone di Elea

Amico e scolaro di P. nacque intorno al 489 a.C. /

Zenone vuole ridurre all’assurdo le teorie che


ammettono la molteplicità e il mutamento e così
portare conferma alle tesi di P. /

metodo della dialettica = ammettere in via ipotetica


l’affermazione dell’avversario per ricavarne le
conseguenze che la confutano
Paradossi di Zenone di Elea

1. se le cose sono molte il loro numero è insieme finito


(perché non possono essere né più né meno di quante
sono) e infinito (perché tra 2 cose ce ne sarà sempre
una terza e così all’infinito)

2. se si ammette che ogni cosa è costituita da molte unità


a) se queste unità non hanno grandezza le cose da esse
composte non avranno grandezza –
b) se le unità hanno grandezza le cose composte da
infinite unità avranno infinita grandezza
Paradossi di Zenone di Elea

il paradosso di Achille egli, pur essendo il


“piè veloce”, non raggiungerà mai una
tartaruga partita prima di lui. Questo
accade poiché lui dovrà, innanzi tutto,
giungere sempre al punto in cui questa si
trovava prima, mentre questa, nel
frattempo, è già avanzata

(la raggiunge, perciò,


solo in apparenza)
Paradossi di Zenone di Elea

paradosso dello stadio, una serie di


masse che si muovono in uno stadio
impiega un certo tempo ad incrociare una
serie di masse ferme ed un tempo
dimezzato ad incrociare una serie di
masse che si muove in senso contrario. In
questo modo, un certo tempo viene a
coincidere con la sua metà, il che è
contraddittorio, perciò il moto è solo
apparente.
Fisici pluralisti

Eraclito e scuola ionica: idea del divenire incessante


delle cose

Parmenide: concetto dell’eternità e immutabilità


dell’Essere “vero”

= distinguono tra:
composti (mutevoli)
elementi (immutabili)
Empedocle

n. ad Agrigento verso il 492 e morì a 60 anni circa /


medico taumaturgo, scienziato /

seguaci sostengono che fu levato in cielo la notte <-->


avversari sostengono che si sia gettato nell’Etna per
essere creduto un dio /

due poemi in versi “Sulla natura” e “Purificazioni”


Empedocle

come Parmenide ritiene che l’essere non possa nascere nè


perire;

spiega l’apparenza della nascita (=unione) e morte


(disunione) ricorrendo al combinarsi degli elementi che
compongono la cosa;

4 sono le radici di tutte le cose (fuoco, aria, acqua, terra)


forze cosmiche opposte animano le cose: Amore che
unisce; la Contesa che disunisce.
Empedocle

Conoscenza

Principio: il simile si conosce col simile


= avviene mediante l’incontro tra l’elemento che è
nell’uomo e lo stesso elemento al di fuori dell’uomo. Gli
efflussi che provengono dalle cose producono la sensazione
quando si adattano ai pori degli organi di senso per la loro
grandezza; altrimenti rimangono inavvertiti;

= non distingue tra conoscenza dei sensi e dell’intelletto:


anche questa avviene per incontro di elementi esterni ed
interni
Anassagora

Nativo di Clazomene,
introdusse la filosofia nell’Atene di Pericle;
nato fra il 500 e il 496.

Restano pochi frammenti di un’opera “Sulla natura”


Anassagora

Gli elementi che si separano e uniscono sono i semi


particelle piccolissime e invisibili di materia di diverse
qualità (pietra, carne, ossa ecc.)

 da osservazioni biologiche: mangiamo un nutrimento di


una sola specie e da questo si formano tutte le parti del
nostro corpo (ossa, sangue, carne, ecc.)
Anassagora

Da quelle particelle si generano tutte le cose (come dai


semi...)

Aristotele le chiamò omeomerie = cioè parti simili;

“Tutte le cose sono in ogni cosa”;

semi sono infinitamente divisibili


Anassagora

Forza che muove e ordina i semi:


intelligenza divina

Noûs
Anassagora

Conoscenza

= sensazione prodotta non già da cose simili (come


Empedocle) ma da cose dissimili (sentiamo il freddo con il
caldo, il dolce con l’amaro)
Anassagora

Antropologia

“L’uomo è il più intelligente degli animali in virtù


del possesso delle mani”

Inportanza delle tecniche, in cui si concretizza il sapere, e


che consente all’uomo di di distinguersi dagli animali e dare
origine alla civiltà
Atomismo di Leucippo e Democrito

Scarse sono le notizie del fondatore Leucippo di Mileto /

suo discepolo fu Democrito di Abdera n. ca. 460/459 a.C.


Atomismo di Leucippo e Democrito

Assume la distinzione eleatica apparenza/realtà

= occhio del filosofo deve andare oltre la variopinta scena


del mondo per raggiungere la “realtà” autentica delle cose.
Atomismo di Leucippo e Democrito

antitesi:
a) conoscenza sensibile “oscura”
b) conoscenza razionale detta “genuina”
Atomismo di Leucippo e Democrito

Conoscenza

1. parte dalla constatazione delle cose attraverso i sensi;

2. si sviluppa mediante una elaborazione intellettuale o


logica dei dati

3. perviene ad una teoria in grado di “spiegare” ciò che i


sensi si limitano a “mostrare”
Atomismo di Leucippo e Democrito

Conoscenza

diversamente dal razionalismo estremo degli Eleati (= la


ragione, senza tener conto dei dati, anzi ignorandoli,
può raggiungere la verità)

l’atomismo ritiene che il compito dell’intelletto consista nel


“dar ragione” di ciò che i sensi si limitano ad attestare.
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

Essere/pieno <--> non essere/vuoto


=
pieno è la materia / vuoto è lo spazio in cui essa si muove.
Atomismo di Leucippo e Democrito

capovolto razionalismo di Parmenide.

1) C'è il movimento, quindi il mondo non è pieno;


2) c'è lo spazio vuoto: il nulla, dunque, esiste;
3) il mondo consiste così del pieno impenetrabile e del
vuoto: degli atomi e del vuoto
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

Materia = costituita da particelle indecomponibili


(a-tomo)

 deduzione razionale = deriva da una riflessione sulla


divisibilità all’infinito sollevata da Zenone (divisibilità
vale solo nel campo logico; non è pensabile dividere
all’infinito la realtà perché si dissolverebbe nel nulla)
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

Atomi (come l’essere parmenideo) =


pieni,
immutabili,
ingenerati ed
eterni
non differenze qualitative
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

con unione/separazione
rapporti d’ordine e di posizione
determinano la molteplicità delle cose

come le lettere dell’alfabeto:


NA – AN per ordine
Z/N per posizione
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

Se c’è il movimento deve esserci il vuoto

Materia = movimento
(postulato del movimento originario / materia ha in sè
stessa la sua causa motrice)
Atomismo di Leucippo e Democrito

Sistema della natura

vortici atomici :
particelle + grandi al centro e + piccole in periferia
infinite possibilità di combinazione
infiniti mondi che perpetuamente nascono e muoiono.
Atomismo di Leucippo e Democrito

MATERIALISMIO RADICALE

Postulato eleatico =
nulla viene dal nulla e nulla ritorna al nulla
= sostanza materiale eterna =

Materialismo  ateismo
= non c’è alcuna Intelligenza ordinatrice
Atomismo di Leucippo e Democrito

Meccanicismo

meccanicismo finalistico o teleologico =

spiega la realtà mediante la nozione di “fine” “scopo”,


“progetto divino”

comprendere significa chiedersi: per quale scopo?


Atomismo di Leucippo e Democrito

Meccanicismo di Democrito

meccanicismo naturalistico = spiega le cose in virtù di


cause efficienti naturali che le producono
indipendentemente dal concetto di scopo /

comprendere significa chiedersi: in virtù di quale causa?


Atomismo di Leucippo e Democrito

Meccanicismo di Democrito

necessità meccanica = la natura spiegata con la sola


natura senza ricorrere

ai concetti popolari di “volontà degli dei”

o alle nozioni semimitiche di “Amore Discordia” come in


Empedocle
Atomismo di Leucippo e Democrito

Anima – conoscenza

Modello materialistico dell’uomo = anima corporea


ma composta di atomi “psichici” di natura ignea, mobile
e sottile
Atomismo di Leucippo e Democrito

Anima – conoscenza

Sensazione = prodotta nell’anima dagli effluvi di atomi


che provengono dagli oggetti, penetrano nel corpo
umano e vengono a contatto con gli atomi dell’anima
Atomismo di Leucippo e Democrito

Contro ogni ingenuità gnoseologica sostiene che non tutte le


proprietà che attribuiamo alle cose esistono veramente
negli oggetti ma distingue:

proprietà oggettive = figura, numero, movimento


appartengono agli oggetti in quanto tali;

proprietà soggettive = altre caratteristiche esistono solo


in relazione ai nostri organi percettivi (es. sapori, odori)
– esistono solo in relazione al soggetto conoscente.
Atomismo di Leucippo e Democrito

Etica

razionalismo etico di D. = elegge la ragione a giudice e


guida dell’esistenza e fa dell’equilibrio e della misura
l’ideale di condotta /

Il bene più alto è nella felicità che risiede non nei bene ma
nell’interiorità dell’anima (--> dove la mente difetta non
si sa godere la vita e si è preda di turbamenti irrazionali,
di smodate paure, di desideri irrealizzabili)
Atomismo di Leucippo e Democrito

Etica fondata sul rispetto verso se stessi. Massime di D.:

“Colui che fa ingiustizia è più infelice di chi soffre”

“Non devi aver rispetto per gli altri hs più che per te stesso,
né agir male quando nessuno lo sappia più che quando
lo sappiano; ma devi avere per te stesso il massimo
rispetto e imporre alla tua anima questa legge: non fare
ciò che non si deve fare”.
Atomismo di Leucippo e Democrito

Cosmopolitismo = “Per l’uomo saggio tutta la terra è


praticabile, perché la patria dell’anima eccellente è tutto
il mondo”

Valore dello stato = Niente è preferibile al buon governo


/dice che è meglio vivere povero in una democrazia
piuttosto che ricco e servo in un’oligarchia.
Atomismo di Leucippo e Democrito

= fondata la morale sull’interiorità della persona anziché


sui costumi della polis (= autonomia critica del singolo
nei confronti della società) --> incipiente crisi delle città
stato che si radicalizzerà nell’età ellenistica

rottura con un mondo basato sui valori del corpo, del


potere, della ricchezza, della violenza:

aneddoto per cui si sarebbe accecato = esasperata fedeltà


alla propria missione conoscitiva, per meglio
concentrarsi su se stesso.
Atomismo di Leucippo e Democrito

Origine della civiltà


originariamente gli hs vivevano senza leggi come gli animali;
spinti dall’utilità e dal timore si riunirono in società
nacque il linguaggio (= convenzione per cui si fa corrispondere ad un
oggetto, un nome)
nascono arti e tecniche con cui l’h. si difende dagli animali feroci e dagli
elementi naturali
nascita della religione: deriva dallo sbigottimento di fronte alle forze
della natura --> preghiere e doni per ottenere grazie e protezioni

= uomo soggetto della storia


= civiltà non conseguenza di una decadenza da una felice età dell’oro
mitica ma il risultato di una conquista a partire dalla ferinità

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