Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Perché si avverte quell’apertura tale che permette di concentrare lo sguardo verso altri orizzonti (se vivo in un ambiente dove
non ho l’opportunità di esprimere la mia idea avrò più difficoltà a far nascere un pensiero che per sua natura è libero), questa modernizzazione culturale si
avverte nelle colonie, dove dopo la fine del medioevo ellenico si assiste a un periodo di rinascita che permetterà la formazione di nuove ideologie politiche
con il passaggio dall’aristocrazia alla democrazia.
La filosofia è un’indagine razionale, significa che adotta un metodo logico, al contrario del mito fatto di sola deduzione logica. La filosofia si basa proprio
sull’argomentazione, è analisi= scomporre in minime parti, studiarle per decantare l’argomento di insieme.
SCUOLA IONICA DI MILETO
Nasce nel VI sec. a.C. sulle coste meridionali dell’Asia Minore.
IDEALE: Gli ionici credono che oltre la realtà che appare c’è una realtà eterna ed unica di cui ciò che esiste è una passeggera manifestazione; identificano
questa sostanza con l’archè <<principio>> che determina leggi, forza e materia della realtà.
TALETE: fine VII- VI sec. a.C. Fu politico, studioso e fu anche uno dei 7 Savi (le testimonianze di Platone- pozzo- e di Aristotele- annata di olive- più che
come persona parlano di Talete come simbolo, incarnazione del Savo). Non abbiamo scritti se non quelli di Aristotele che riconosce come propria di Talete
l’idea della terra sopra l’acqua, visto che il principio come acqua risaliva già a Omero che cantava Teti e Oceano come principi della generazione.
ANASSIMANDRO: 611- 610 a.C. fu il primo autore di opere filosofiche ‘’Intorno alla natura’’.
IDEALE: lui parla di apeiron-> pensa che viviamo in un mondo mutante e individuarne l’origine in un principio che sta sulla terra è limitante, qualcosa di
cangiante non può dare origine al tutto, se non si tratta di un principio materiale allora il principio deve avere caratteristiche opposte: indefinito e infinito.
Vede l’archè come un vortice turbinoso dove esiste infinitamente e indeterminatamente il tutto che quindi non ha una propria specificità. La finitezza del
tutto deriva per lui dalla separazione che non è voluta dagli elementi, ma dal principio stesso, che porta alla divisione dei contrari. La legge cosmica che
regola tutto per lui è che: la separazione implica la rottura dell’unità propria dell’infinito dovuta al subentrare dell’opposto: la separazione determina la
condizione propria degli esseri finiti che sono molteplici e diversi e che di conseguenza devono scontare la loro nascita con la morte per tornare all’unità.
Per lui la terra è cubica e gli uomini nascerebbero dai pesci.
ANASSIMENE: l’archè è l’aria a cui attribuisce caratteri del principio di Anassimandro: infinità e movimento incessante, ha cioè le caratteristiche non
proprie di un corpo materiale che per rarefazione e condensazione origina tutto.
PITAGORA: è passato alla storia come un profeta- mago a cui Apollo grazie a Temistoclea (sacerdotessa di Delfi) ha attribuito una sapienza nascosta.
Nacque a Samo per poi venire in Italia. Fu fondatore della scuola pitagorica i cui discepoli lo vedevano come colui la cui conoscenza era inappellabile.
IDEA: l’archè è un numero che lui è una realtà completa visto che non si può far derivare la realtà da una metodologia (come noi lo definiamo), x lui ogni
numero occupa un punto esatto dello spazio per cui è sostanza delle cose, si fondono geometria e matematica perché il numero è un punto (ente
geometrico), quindi ogni figura geometrica (insieme di punti) è numero. Noi sappiamo che esistono numeri pari e dispari che per Pitagora indicano il
disordine e l’ordine che formano il cosmo, questo rende la filosofia pitagorica dualistica (spiega la realtà sulla base della contrapposizione di due principi),
sulla base di ciò nascono le 10 opposizione.
Considerano la terra sferica e confermano l’eliocentrismo; l’anima è armonia degli elementi del corpo; considerano il corpo ‘’soma’’ la tomba ‘’sema’’
dell’anima che deve espiare le proprie colpe, ma ciò è come l’adikia di Anassimandro: ingiustizia che le cose commettono necessariamente l’una contro
l’altra.
ERACLITO: visse a Efeso tra il VI e il V sec. a.C., l’appellativo ‘’oscuro’’ che gli fu dato è spiegato nel tono tagliente della sua opera in prosa ‘’ intorno alla
natura’’. La sua filosofia fa parte della: gnosologia, cioè si chiede come l’uomo arrivi alla conoscenza.
IDEA: l’uomo tante volte è di fronte a una realtà che non è totalizzante, non tutti sono capaci di andare a fondo, infatti: la conoscenza è il modo di
approcciarsi alle cose, il primo approccio che abbiamo con le cose mi fornisce una conoscenza parziale, la conoscenza va infatti per gradi che mi portano
fino a un livello superiore a cui però non tutti arrivano.
TEORIA DEL DIVENIRE: <<panta rei>> tutto con il tempo è soggetto a cambiamenti, come la corrente di un fiume, questo concetto si concretizza nel
concepire il fuoco come principio di tutto (mobile e distruttore), tutto nasce da fuoco con il processo all’ingiù (il fuoco si condensa e diventa acqua e poi
terra) e tutto muore con la ‘’via ll’in su’’ (la terra rarefacendosi si fa acqua e poi fuoco).
LOGOS: è costituito dal caos della lotta degli opposti che determina la razionalità, il logos è in tutto quindi si ha una visione panteistica di Dio-tutto.
ELEATICI Si chiedono come può essere definito l’essere che prima di tutto è una coniugazione verbale a cui associamo qualcosa che esiste: essere vivente.
SENOFANE: vive nel 580 a.C. girovagando per la Grecia. critica l’ideale antropomorfa religiosa perché non permette di arrivare alla considerazione del
principio unico, perché per lui le cose devono avere caratteristiche proprie che non possono essere quelle degli dei, piuttosto crede in una sola divinità
diversa dagli uomini e che si identifica con l’universo: Dio- tutto immortale che non nasce o muore.
PARMENIDE: scrive un trattato ‘’sulla natura’’ di cui ci rimangono circa 150 versi.
IDEA: si basa sull’affermazione: <<l’essere è e non può non essere; il non essere non è e non può essere>> ovvero: noi possiamo riferirci solo all’essere he
conosciamo e che quindi sappiamo esserci, non possiamo riferirci all’essere di cui non conosciamo l’esistenza. Occorre verificare anche i principi di identità
e non contraddizione.
Parmenide costruì le caratteristiche che descrivono l’essere che deve essere: imperituro, ingenerato, eterno, immutabile, immobile, unico, omogeneo e
finito. Individua due vie attraverso cui conoscere l’essere: 1. Verità (aletheia); 2. Opinione (doxa). L’opinione fallace si forma quando includo la possibilità
che il non essere possa esistere, mentre l’opinione plausibile esclude il non essere: anche se guardo l’alternarsi del giorno e della notte a me appaiono
diverse perché li guardo con gli occhi dell’opinione fallace, ma se riuscissi ad intraprendere la terza via che mi conduce effettivamente alla via della ragione
mi accorgo che il non essere non è, e quindi non esiste
Contesta le cosmogonie, perché la lotta tra due cose opposte si annulla, perché non si ha la molteplicità, ma l’unità.
ZENONE: per dimostrare vere le teorie del suo maestro Parmenide riduce all’assurdo le dottrine che ammettono la molteplicità e il mutamento attraverso
l’uso della dialettica che consiste nel considerare vere le considerazioni degli avversari per poi renderle false sul piano logico, ma non perché le si
dimostrano sul piano logico allora sono vere anche nella realtà.
PARADOSSI:
argomenti contro la pluralità:
1. Se le cose fossero molte sarebbero al tempo stesso: - finite: non possono essere né più né meno di quante sono quantitativamente;
- Infinite: tra due cose ne esiste una terza e tra loro ne esistono infinite altre.
2. Se le cose fossero composte da molte unità possiamo distinguere due casi in base alle unità:
Se le unità sono senza grandezza allora le cose non avrebbero misura;
Se le unità sono con una grandezza allora le cose sarebbero fatte da infinite unità con infinite grandezze.
Argomenti contro il movimento:
1) Stadio: se parto dall’estremità di uno stadio per raggiungerne l’opposta prima di arrivare da un punto A ad un punto B dovrò passare per il punto
C che sta tra A e B, ancora prima devo passare per il punto che sta tra A e C, e prima ancora devo passare per altri punti che stanno tra la mia
posizione e la posizione da raggiungere, quindi: non si possono percorrere in un tempo finito infinite parti dello spazio.
2) Achille: Se Achille e una tartaruga fanno una gara dove Achille concede alla tartaruga del vantaggio
perché sa che lui è molto più veloce della tartaruga alla fine a causa di questo piccolo vantaggio Achille
non raggiungerà mai la tartaruga. Secondo un’esposizione matematica:
diciamo A0 il punto di partenza di Achille e T0 il punto di partenza della tartaruga:
Quindi: posta
l’infinita divisibilità
dello spazio, un corpo che si muove in esso non potrà mai raggiungere la propria metà perché dovendo
percorrere gli infiniti punti di cui si compone lo spazio dovrà impiegare tempi infiniti
3) Lo stadio: in uno stadio un punto va ad una certa velocità e simultaneamente al doppio di essa a
seconda se in relazione a un punto fermo o ad un punto con la sua stessa velocità ma con verso opposto. È stato fatto un esempio moderno:
se considero tre treni A, B, C con velocità: va=100km/h; vB= 100k/h; vc=0km/h e considerando che B ed A si muovono di verso opposto otteniamo
che:
rispetto ad A il treno B ha velocità di 200km/h
rispetto a C il treno B ha velocità di 100km/h
MELISSO:
SPARTA E ATENE
Nel Peloponneso abbiamo lo sviluppo di due grandi città: Sparta e Atene.
Sparta e Atene sono vicine e distanti allo stesso momento perché: hanno un’organizzazione politica e giuridica molto diversa, e anche le loro aspirazioni
sono diverse.
SPARTA rappresenta il predominio nel Peloponneso tra l’8 e il 7 sec., dopo due lunghe guerre contro la Messenia che ridurrà allo stato di schiavitù e contro
la Laconia; inoltre intorno al 6° sec. a.C. risale la lega peloponnesica che riconosce la potenza di Sparta.
Sparta è uno stato totalitario e militarizzato che mira alla formazione militare dei cittadini maschi che sin dalla tenera età sono costretti a una formazione
militare, al fine di formare un forte esercito in grado di difendere Sparta in caso di scontri, ciò viene affermato nella costituizione di Licurgo (9-8 sec.a.C.) su
cui si basa l’organizzazione giuridica della poleis.
ISTITUZIONI:
A Sparta c’erano 2 re ereditari che venivano controllati nel loro operato da 3 istituzioni fondamentali:
1. Euphori;
2. gherusia (consiglio degli anziani composto da 28 membri+ gli stessi re);
3. apella (assemblea popolare di cittadini che godono di diversi diritti).
Atene e Sparta sono anche notevolmente diverse tra di loro, e queste le condurrà a instaurare un conflitto sempre maggiore che nascerà non solo dal
modo di decifrare e di interpretare la realtà anche secondo costumi differenti: abbiamo visto un’Atene molto più aperta e di contro abbiamo visto una
Sparta molto più chiusa in un governo autoptico e a volte oligarchico, ma sicuramente tirannico e questo Sparta lo dimostra già nell’impronta educativa
che cerca di fornire perché lo scopo è creare una società militarizzata che possa portare questa cittadina all’apice e possa portare Sparta ad ingrandirsi non
solo in Grecia, ma di diventare una realtà fortificata e pronta ad affrontare ogni guerra ed è quello che accadrà con Atene.
Le due città tenteranno di convivere pacificamente, fino a quando gli interessi economici e politici le porteranno ad uno scontro che sarà nel 430 a.C.
Le cause del conflitto vengono divise in 2 gruppi:
2) 2° figura-> il termine medio è predicato di entrambi i termini (prae-prae) es. nessuna pietra è animale
Il problema delle premesse: la validità del sillogismo non si identifica con la sua verità, in quanto può essere logicamente vero ma partendo da premesse
errate, esiste poi il sillogismo scientifico che oltre che essere logicamente vero è anche valido
ARISTOTELE
Nasce a Stagira nel 384 a.C.
A 17 anni entra nella scuola di Platone fino alla morte del maestro => formazione spirituale interamente sotto Platone
Indipendenza di pensiero= ingratitudine dell’allievo verso il maestro
Va ad Asso con Erasto e Corisco sotto la protezione di Atarneo, Ermia= ricostruzione di una piccola comunità platonica
Sposa Pitia (sorella di Ermia)
344 a.C.va a Mitilene
342 a.C. è chiamato a Pella da Filippo re di Macedonia per educare il figlio Alessandro
Superiorità della cultura greca che deve essere sostenuta da una forte unità politica
Quando Alessandro sceglie la forma del principato orientale si stacca da lui
13 anni dopo (335-334 a.C.) rientrò ad Atene dove grazie all’amicizia del re Macedone trovò tutti gli strumenti per uno studio eccezionale
Fonda il Liceo
Nel 323 a.C. con le insurrezioni del partito ateniese fugge a Calcide (patria della madre)
322 a.C. muore per una malattia allo stomaco
IL PROBLEMA DEGLI SCRITTI
- Esoterici o acromatici= appunti a supporto dell’insegnamento
Conosciuti dal I sec. a.C. quando furono pubblicato da Andronico di Rodi (secondo la leggenda vennero trovati nella cantina dei discendenti di
Neleo, figlio di Corisco)
- Essoterici= dialoghi destinati al pubblico in cui sfrutta miti (pochi frammenti del cui valore è ora scoperto)
Conosciuti da prima degli scritti acromatici, dopo la loro pubblicazione vennero oscurati
=>problema del loro rapporto:
-> scritti acromatici= dottrinaa sistematica e organizzata
-> scritti essoterici= dottrina con crisi e mutamenti (interesse per Platone-> filosofia incentrata sui problemi filosofici-> problemi scientifici particolari)
https://wordart.com/scb1mulq5s18/word-art
https://wordart.com/scb1mulq5s18/word-art
METAFISICA
Temi al di là della fisica, 10 libri, 10 capitoli.
Studiare le cause prime significa indagare l’essere che è, Platone nel cercare l’essenza della realtà le ha ubicate al di là della realtà, nell’iperuranieo.
Studiare l’essere significa determinare le modalità con cui l’essere si determina, e l’essere si determina in sostanze-> a tal proposto Aristotele individua
le 10 categorie, di ogni essere si individuano 10 categorizzazioni
Studia la sostanza prima, Dio (atto pure, atto primo, insieme delle cause che muove e determina in primis la realtà, di essere in esser)
La sostanze è un prius logico ed ontologico
Aristotele sostiene che il dominio dell’essere venga analizzato e approfondito da 3 diverse categorie di scienze:
1. Scienze poietiche;
2. Scienze teoretiche;
3. Scienze pratiche.
Per metafisica, termine introdotto da Andronico da Rodi, Aristotele intendeva, usando il termine ‘’filosofia prima’’ quella branca che si occupa di:
- Causa prima delle cose;
- Essere in quanto essere;
- Dio;
- Sostanza.
La definizione di ‘’filosofia prima’’ è la più importante, significa che si studia l’essere nella sua totalità e non invece nelle sue dimensioni specifiche che
vengono invece analizzate dalle 3 categorie di scienze subordinate alla metafisica che ne costituisce il fondamento=> ogni singola scienza ne studia una
porzione (es. mate= essere come quantità; fisica= essere come movimento)
<<studia le caratteristiche universali che caratterizzano l’essere come tale e quindi tutto l’essere e ogni essere>>
Ci permette di raggruppare tanti esseri diversi: sasso+uomo+cane e raggrupparli nella generale categoria che li unisce per l’unica caratteristica a loro
comune: l’essere.
Che cos’è l’essere?
Non è univoco; equivoco ma è polivoco (significato di base sempre uguale ma varia nel contesto)
Secondo Aristotele gli innumerevoli modi in cui l’essere può manifestarsi possono essere raggruppati in 4 gruppi:
1) L’ESSERE COME ACCIDENTE;
2) L’ESSERE COME CATEGORIE;
3) L’ESSERE COME VERO;
L’ESSERE COME ATTO E POTENZA.
Ontologicamente: modi fondamentali con cui la realtà si presenta
logicamente: diversi modi di predicare l’essere
4)
Categorie:
caratteristiche generalissime che ogni essere ha e di cui non può fare a meno, sono:
- Sostanza-> polo unificante, le altre categorie la presuppongono; spiega in che senso l’essere è polivoco (+ significati uniti dalla sostanza); le
categorie che definiscono l’essere appoggiano sulla sostanza=> l’essere è sostanza; individuo concreto che funge da soggetto reale di proprietà e
da soggetto logico di predicato; tode ti
- Qualità
- Quantità
- Dove
- Relazione
- Agire
- Subire
Le 4 cause:
Formale
Efficiente
Materiale
Finale
Divenire
Passaggio da una forma all’altra di essere
Tipi di movimento:
a. Locale
b. Qualitativo
c. Quantitativo
d. Sostanziale (nascita-morte)
Potenza e atto:
potenza= probabilità da parte della materia di assumere una determinata forma
atto (entelechia)= realizzazione di tale capacità; priorità ontologica, cronologica, gnoseologica
catena del divenire: una stessa cosa può essere atto e potenza in base al punto di vista; c’è bisogno di una causa efficiente e di una finale.
C’è il bisogno di una materia prima priva di ogni determinazione= materia-madre del Timeo= potenza pura
C’è bisogno di un atto puro
LOGICA
Quando Aristotele parla di analitica intende quella capacità risolutiva di analysis (questo termine stesso significa sciogliere), l’analitica è analisi risolutiva di
alcuni problemi particolari.
La storiografia filosofica del tempo si chiede se Aristotele abbia scritto prima gli agomenti relativi alla metafisica e poi quelli inerenti alla logica e molti sono
concordi nel ritenere che egli abbia trattato entrambi i problemi contemporaneamente.
Mentre la metafisica si occupa della sostanza prima e dell’essere, di cui da varie definizioni, l’analitica è quella caratteristica che viene in mente dopo aver
conosciuto le peculiarità della sostanza permette anche di predicarla.
Per poter predicare l’essere devo anche conoscerlo.
Quando parla di essere non si riferisce ad una realtà trascendente, ma a tutto quello che rientra della realtà fisica in cui viviamo, quindi non posso partire
da una conoscenza di qualcosa se non da quello che vedo, riprende quindi il concetto della conoscenza sensibile.
Per potere conoscere l’universale devo muovere un processo induttivo che deve partire dal sensibile, non posso dire che il mondo reale è imitazione del
mondo delle idee, questo mondo lo vivo .
La logica è fondamentale altrettanto quanto potrebbe esserlo la metafisica.
Studia le tecniche per dialogare, ad esempio nel compito ‘’ciò che contraddistingue l’individuo non è tanto la sua socialità, ma la sua capacità discorsiva.
Questo mette l’uomo in differenza con gli altri esseri viventi’’.
Le parole hanno l’obiettivo naturalmente di comunicare, ma può anche fare violenza.
La parola ha un valore duplice che bisogna analizzare, Aristotele lo fa partendo dall’analizzare gli elementi semplici del nostro pensiero e anche del nostro
linguaggio sono i concetti primi.
Il problema di ogni comunicazione è trasmettere all’interlocutore la mia idea.
Da cosa nasce il pensiero? Io ho un oggetto, dall’oggetto riesco ad estrarre in maiera astrattiva l’immagine dell’oggetto. La formazione dell’immagine mi
permetterà di creare il pensiero su quella medesima cosa.
Aristotele sotolinea il carattere empirico delle cose.
Le parole che usiamo esprimono dei concetti.
Il concetto è la parte minima di cui si compone una proposizione.
Nella proposizione vengono combinati i giudizi.
Se unisco le diverse proposizioni formo i ragionamenti.
Il ragionamento messo in evidenza da Aristotele è il sillogismo.
Dal concetto alla proposizione al sillogismo e quindi si da vita ad un ragionamento.
Con sillogismo Aristotele indica cosa significa per l’uomo ragionare.
L’analitica non rappresenta una scienza di per sé, infatti nell’elencazione fatta da Aristotele delle diverse materie scientifiche non si ritrova l’analitica che è
immune alle altre scienze poiché riferendosi all’essere l’analitica che predica l’essere che sta alla base di ogni scienza l’analitica non può che essere la
scienza da cui si originano tutte le altre scienze.
I concetti possono essere classificati per genere e specie: Aristotele si riferiva alla capacità estensiva e comprensiva che un concetto può avere, e in
riferimento a queste due caratteristiche parla di genere e specie.
Comprensione ed estensione sono inversamente proporzionali
Studio del concetto: Quanto un concetto può diventare più universale rispetto ad un altro
Proposizioni:
le grammaticamente, logicamente o sintatticamente è giusto, non per forza è vera.
Valida- vera
Valida- non vera
Se una proposizione è vera bisogna verificarlo nella realtà
L’essere come sostanza ha un rapporto diretto con l’essere come predicato? Quando vedo una sostanza e ne parlo c’è una corrispondenza? La
corrispondenza c’è solo se il sillogismo è vero
L’unione di più preposizioni mi danno il sillogismo.
Quadrato degli opposti: cerca di individuare tutti i casi possibili delle proposizioni
Universali: generalizzazione estrema
Subalterne: indica rispetto a una universale, una parte che rientra all’interno di quella totalità
Può esistere anche un rapporto di contraddittorietà: si afferma una cosa completamente diversa rispetto all’enunciato iniziale; la contraddittorietà è
contemporaneamente insita in uno stesso discorso. Es. quando Socrate chiedeva ai suoi interlocutori come poter definire un determinato oggetto, lui non
li faceva cadere nella contrarietà, ma nella contraddittorietà in quanto loro stessi dimostravano qualcosa di diverso da quanto detto in uno stesso discorso.
Non posso dire che A=B ma B non è completamente uguale ad A
SILLOGISMO
Per Aristotele costituisce la tecnica del ragionamento.
Quando uniamo delle proposizioni è per ragionare.
Secondo Aristotele l’uomo non potrebbe arivare alla verità senza ragionare.
Ragionare significa anche evidenziare i nessi tra le cose, il ragionamento è ricerca di nessi causali, non elencazione.
Ragionare significa cogliere il nesso causale, capire come da A si arriva a B e non solo dire che A influisce su B.
Un sillogismo si compone di una premessa maggiore, una premessa minore e una conclusione a cui si può arrivare parte ndo dalle premesse iniziali e
capire in che rapporto le premesse stanno tra di loro.
Il temine medio fa da connettivo, lo si ritrova nella premessa maggior e nella minore con funzioni diverse
Anche quando aristotele asserisce alla verità di una proposizione che in qualche modo la riprende dalla maggior parte dei casi che ha potuto constatare,
quello è un fatto che possiamo contestare, perché non può essere sicuro che quei casi che ha .
Il metro che ci guida nella nostra ricerca della verità, resta di fatto che c’è una constatazione sensibile del mondo dalla quale possiamo partire, fermo
restando che qualcuno potrebbe mostrarci il contrario.
MA devo lasciare aperta l’ipotesi che le cose potrebbero andare al contrario, ma fin quando nessuno mi dimostra il contrario di quanto dico io posso
continuare ad affermare quanto dico.
DIO
Riconosce a Dio delle particolari caratteristiche, lo definisce atto puro o di pensiero e di pensiero, lo studia nella metafisica quindi nell’ambito dell’essere.
Dio ha caratteristiche ben precise e definite.
Ne fa una dimostrazione considerando il passaggio dalla potenza all’atto (è in atto quello che si manifesta in quel momento, ed è potenza in quanto in
considerazione della potenzialità quel qualcosa è potenza di altro)
Quando Aristotele parla di Dio non gli riconosce materia o potenza, ma lo definisce atto puro.
Se volessi rintracciare la causa iniziale da cui tutto parte andrei all’infinito.
Osserva che un corpo per muoversi necessita di un altro corpo: per pensare che all’inizio di tutto ci sia qualcosa che abbia mosso e poi determinato il
movimento e il divenire delle cose, questa causa è Dio, che a sua volta non è mosso da nessn’altra cosa perché se fosse mosso sarebbe anche potenza e
questa sarebbe una contraddizione della definizione, perché Dio è atto puro in quanto piena realizzazione di sé stesso.
Se non si muove di contro come fa a muovere?
Sono le cose che si muovono verso Dio, è come se verso le cose lui avesse un’attrazione calamitante, sfrigiona questa forza opposta che causa attrazione.
Dio è effettivamente immobile, ma le sostanze si rivolgono a lui e di contro realizzano quel movimento che le fanno passare da atto a potenzo.
Dio è pensiero di pensiero, non si può pensare a qualcosa di più elevato di Dio.
È sostanza incorporea perché privo di materialità.
Molti si sono chiesti se aristotele fosse ateo o politeista o monoteista: il suo Dio è il primo motore immobile delle sfere celesti
Psicologia e gnoseologia:
- studia l’anima che è forma intercalata nella materia;
- atto finale primo di un corpo in potenza=> fa si che un corpo, vita in potenza, diventi vita in atto;
- l’anima è realizzazione finale delle capacità proprie di un corpo organico
- NO modello orfico pitagorico (anima= indipendente);
- NO modello materialistico (anima= materia sottile)
- 3 funzioni:
1. Vegetativa;
2. Sensitiva;
3. Intellettiva
Sensibilità:
- Conoscenza della sensazione;
- Permette di percepire le determinazioni sensibili comuni a più sensi
- In atto coincide con l’oggetto sensibile: l’udire in atto coincide con il suono stesso
- Immaginazione= capacità di creare immagini indipendentemente dagli oggetti e immagini generali= schema che uniche le caratteristiche
ricorrenti degli oggetti anticipando il concetto di universale;
- L’intelletto unisce i dati offerti da sensibilità e immaginazione costruendo i concetti universale attraverso u processo di astrazione
Età ELLENISTICA
è importante considerare il contesto storico perché ci saranno delle mutazioni nelle tematiche e nelle tecniche filosofiche, chiaramente argomenti come
ad esempio ‘’cos’è l’essere’’ restano ancora degli obbiettivi da chiarir, ma cambia soprattutto il rapporto dell’individuo con la realtà sociale, viene a
mancare l’interesse della partecipazione attiva nella vita politica, tutto questo perché cambiano il contesto, le condizioni storiche e le condizioni sociali.
Tutti i cambiamenti avvenuti si riflettono sulle mentalità dell’epoca, danno significato alle azioni umane e soprattutto al modo di percepire la realtà.
Già il pensiero Aristotelico rifletteva una sorta di crisi della poleis.
Crisi
Deriverà sia dal declino di 2 grandi potenze del Peloponneso, ma anche dall’espansionismo delle potenze che ruotavano intorno alla stessa Grecia, tra cui
Macedonia e Persia che si espansero prima con Filippo II e poi con il figlio Alessandro Magno che in soli 33 anni riuscì a conquistare una grande estensione
territoriale che oltre che i territori ellenici interessava anche i territori che dalla parte settentrionale dell’africa interessavano l’estremo oriente.
Essendo una realtà molto estesa comprende al suo interno delle popolazioni tra di loro molto differenti, soprattutto dal popolo greco che era molto geloso
delle proprie tradizioni e della propria storia, tanto da chiamare barbari le altre popolazioni con un’annotazione negativa del termine.
Una delle problematiche importanti fu quella del mettere insieme questa realtà così multiforme e condensata all’interno di uno stesso impero.
Alessandro ci riuscì molto bene ed ecco perché possiamo dire che in età ellenistica nasce quel sentimento ‘’cosmopolita’’, è come se crollassero le barriere
che definivano una realtà piuttosto che un’altra.
Alessandro cercò di integrare i vari popoli pur considerando la loro specificità, non propose mai un appiattimento uniforme delle varie realtà.
Processo integrativo= cercare di ammalgamare le differenze, adattarsi alle differenze senza però piegarsi alle stesse.
Si parla di età ellenistica perché non ri parla più della storia della Grecia, ma di una Grecia più estesa.
Alessandro si ispirò al modello di civilà universalistica, è stato attento al rispetto delle tradizioni specifiche cercando di favorire i matrimoni misti,
ispirandosi a una cultura orientaleggiante.
Alla morte di Alessandro (323 a.C.) la vasta realtà imperiale fu divisa tra i diaconi, questo comporterà un momento negativo, soprattutto perché:
- Molti territori furono persi
- Politica moderata che Alessandro aveva portato avanti si distrusse.
I regni che si formarono furono:
Dei Tolomei;
Macedonia;
Seleucidi
I successori di Alessandro impostarono il potere su un modello autartico
Inizio dell’ellenismo
- La cultura Greca si iniziò a diffondere in una realtà più vasta;
- la lingua greca si conformerà in una lingua nazionale;
- i cittadini delle monarchie ellenistiche passarono allo stato di sudditanza dal quale il cittadino ellenico era uscito.
- Si diffuse un cosmopolitismo che portò le identità di quel tempo a vivere come cittadini del mondo
Società
Si tratta di una società autarchica divisa tra classe dirigente e classe comune aumentando il fenomeno della sudditanza ammettendo e aumentando il
fenomeno della schiavitù.
L’Epicureismo e lo stoicismo sono delle scuole, significa che si organizzano proprio come luoghi in cui si organizza una cultura in cui c’era un maestro/
precettore in cui i discepoli si riconoscono.
I cinici più che scrivere, testimonieranno la filosofia anche con le azioni e con le loro scelte di vita.
EPICURO
In questo periodo c’è uno scollamento dell’individuo dalla gravità sociale in cui vive
Essere felice significa raggiungere lo stato di atarassia (condizione di imperturbabilità) e aporia (mancanza di dolore, a supporto del quale Epicuro propone
- Figlio di Neocle nato nel 341 a.C. a Samo
- Discepolo di Pànfilo e di Nausìfone=> dottrina di Democrito
- A 14 anni inizia gli studi filosofici
- A 18 anni va ad Atene
- 321 si trasferisce a Colofone
- 32 anni inizia l’attività da maestro a Mitilene
- Si sposò a Lampsaco
- Massime capitali+ testamento+ Sentenze+ sulla natura+ 300 scritti, ma ci restano solo 3 lettere conservate da Diogene Laerzio:
1. A Erodo;
2. A Pitocle
La scuola epicurea:
- Nel giardino di Epicuro=> discepoli= filosofi del giardino
- Associazione di carattere religioso con divinità Epicuro
- <<comportati sempre come se Epicuro ti vedesse>>
- Discepolo più importante: Metrodoro di Lampsaco con scritti polemici
- MA furono suoi discepoli anche molte donne e amici di Epicuro (la scuola si fondava sull’amicizia e la solidarietà dei suoi membri)
- Nessun discepolo apportò un contributo originale alla dottrina del maestro che chiedeva la piena osservanza dei suoi insegnamenti
- Filodemo di Gadara= papiri con molti insegnamenti e critiche della scuola epicurea
- Tito Lucrezio Caro (96-55 a.C)= de rerum natura in 6 libri divisi in 3 parti:
1. Metafisica= principi di tutta la realtà, della materia, dello spazio e della costituzione dei corpi sensibili;
2. Antropologia= uomo;
3. Cosmologia= universo e dei più importanti fenomeni fisici
- Vede in Epicuro il liberatore dal timore del soprannaturale e della morte
La filosofia come quadrifarmaco
La filosofia è la via per la felicità, intesa come liberazione dalle passioni;
=>valore strumentale perché ha come fine la felicità
<<se non fossimo turbati dal pensiero delle cose celesti e della morte e dal non conoscere i limiti dei dolori e dei desideri, non avremmo bisogno
della scienza della natura>>
Quadruplice farmaco:
I. Liberare dal timore degli dei dimostrando che non si occupano delle faccende umane;
II. Liberare dal timore della morte <<quando ci siamo noi la morte non c’è, quando c’è la morte noi non ci siamo>>
III. Dimostrare l’accessibilità del limite del piacere= raggiungibilità
IV. Dimostrare la lontananza del limite del male= provvisorietà
La canonica:
Concepita in relazione con la fisica
Il fine che bisogna tenere presente è l’evidenza
La canonica è la logica/ teoria della conoscenza perché diretta a fornire il criterio della verità (canone) capace di orientare l’uomo verso la felicità
Il criterio della verità è fornito da:
1. Sensazioni: prodotte dal flusso degli atomi che si staccano dalla superficie delle cose producendo immagini (eidola) che sono in tutto simili alle
cose da cui sono prodotte
Dalle sensazioni derivano le rappresentazioni fantastiche: combinazione di più immagini diverse
La sensazione è sempre vera ed evidente=> criterio fondamentale della verità
2. Anticipazioni: rappresentazioni generiche/ concetti derivati dalle sensazioni ripetute e conservate nella memoria
I concetti servono ad anticipare le sensazioni future
Derivati dalle sensazioni=> sempre veri
3. Emozioni:piacere o dolore che sono la norma per la condotta pratica della vita=> fuori dal campo della logica
N.B. l’opinione: è vera se confermata o non contraddetta dalla testimonianza dei sensi
La fisica:
ha il compito di escludere dalla spiegazione del mondo ogni causa soprannaturale e liberare gli uomini dal timore di essere la mercè di forze
sconosciute;
materialista: escludere l’esistenza di un mondo delle anime o di principi spirituali
meccanicista: deve avvalersi del movimento di corpi evitando ogni finalismo
il modello di Democrito risponde a queste 2 condizioni=> democritismo è alla base del pensiero di Epicuro ma con sostanziali modifiche
tutto ciò che esiste è corpo mentre il vuoto è l’unica cosa incorporea
ogni corpo è composto di corpuscoli invisibili (atomi che hanno figure diverse in numero indefinibile ma non ifinito) che si muovono nel vuoto
urtandosi e combinandosi
il movimento degli atomi non risponde a nessun disegno provvidenziale o ordine finalistico
contro l’azione della divinità nel mondo argomentano prendendo spunto dall’esistenza del male
leggi che regolano il moto degli atomi: costituiscono la necessità che presiede a tutti gli eventi del mondo naturale
mondo= <<pezzo di cielo che comprende astri, terre e tutti i fenomeni, ritagliato nell’infinito>>
i mondi sono infiniti e soggetti a nascita e morte
tutti i mondi si trasformano in virtù del movimento degli atomi nel vuoto infinito
MA gli atomi a causa del loro peso cadono nel vuoto in linea retta e con la stessa velocità=> spiega l’usto con cui si aggregano e dispongono nei
vari mondi ammettendo una deviazione (climamen) casuale rispetto alla traiettoria rettilinea
Distanza da Democrito:
- Democrito aveva considerato il movimento come una proprietà strutturale che non doveva essere dedotta
- Viene introdotto l’elemento di casualità (climamen)
-